PROGETTO PER L’AVVIO DI UNA FASE DI RICERCA-AZIONE
SULLA TEMATICA
“ LINGUE DI SCOLARIZZAZIONE”
PER IL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Oggetto: Progetto LSCPI, Lingue di scolarizzazione e curricolo plurilingue ed
interculturale. “Prosecuzione del progetto di ricerca-azione per la formazione dei docenti del 1° ciclo di istruzione”.Sperimentazione del curricolo plurilingue ed
interculturale”.
Il percorso didattico è iniziato l’anno scorso(2011/2012) con gli alunni del primo
anno della scuola Primaria i quali sono stati i protagonisti del processo di costruzione dell’autobiografia plurilingue ed interculturale attraverso il contributo delle famiglie e
l’aiuto dei docenti. Per l’anno scolastico 2012/2013 ,per le classi della prima primaria, verrà proposto lo stesso percorso dell’anno passato,mentre gli alunni delle
classi della seconda primaria ,già protagonisti del processo di costruzione dell’autobiografia plurilingue ed interculturale, dovranno narrare, rielaborare e
sintetizzare (DISEGNO E DIDASCALIA) favole,storie e racconti nella propria lingua d’origine.
Gruppo di lavoro:
1. Responsabile del procedimento D.S. Prof. Eugenio Broccolo(Istituto Capofila)
2. D.S.Rosina Costabile( Scuola partner)
3. D.S.G.A. Dott. Maurizio Scaramuzzo(Istituto Capofila)
4. Responsabile del Progetto ins. Grazia Merante(Istituto Capofila)
5. Coordinatrice verbalizzante ins.Lucia Cardamone( Istituto Capofila)
6. Ins. Fenisia Serembe( Istituto Capofila)
7. Ins. Andreina Verre( Scuola partner)
8. Prof. Giuseppe Liguori(Istituto Capofila)
Genitori: Tutti i genitori delle classi prime Dell’Istituto Omnicomprensivo di San Demetrio
Corone (scuola capofila) e dell’Istituto Comprensivo di Spezzano Albanese (scuola partner)
Alunni:
Tutti gli alunni delle classi prime e delle classi seconde Dell’Istituto Omnicomprensivo di San Demetrio Corone (scuola capofila) e dell’Istituto
Comprensivo di Spezzano Albanese (scuola partner)
.
24 FEBBRAIO:
Le insegnanti di classe insieme alle responsabili dell’azione hanno presentato il
progetto, illustrandone in modo semplice e chiaro i contenuti essenziali. I genitori
hanno dato la propria disponibilità a partecipare ai prossimi incontri .
29 MARZO :
Sono state consegnate le schede autobiografiche nelle classi prime da compilare con
la collaborazione dei genitori.
03 APRILE :
Sono state riconsegnate e raccolte le schede autobiografiche debitamente
compilate.
11 APRILE:
Il gruppo di lavoro si è riunito per analizzare le informazioni. La maggior parte degli
alunni frequentanti le prime classi dell’Istituto Omnicomprensivo di San Demetrio
Corone e dell’Istituto Comprensivo di Spezzano albanese sono italiani e provengono
da famiglie di lingua e cultura arbёresh, anche se sono in pochi a parlare la lingua
arbёrisht.
13 APRILE :
Sono stati convocati i genitori , alcuni , i più disinvolti, hanno accettato di essere
ripresi dalla video camera o fotografati e hanno recitato filastrocche o raccontato le
tradizioni del luogo di origine.
In particolare:
Scuola Primaria San Demetrio Corone:
su18 alunni,numero degli alunni che hanno restituito le schede, 1 è di origine
araba, 1 di origine romena ,1 di origine tedesca , 1 bambino parla l’italiano e il
dialetto tarantino,1 bambino parla l’italiano e il dialetto calabrese.
Su 15 alunni di origine arbёresh, 4 parlano anche l’arbёrisht ,9 ALUNNI
,anche se i genitori e i nonni parlano l’arbёrisht ,utilizzano soltanto la lingua
italiana.
Scuola Primaria Santa Sofia d’Epiro:
su 17 alunni, numero degli alunni che hanno restituito le schede,1 alunno è di
origine polacca, 1 alunno di origine romena,entrambi parlano l’italiano a
scuola.
Scuola Primaria San Giorgio Albanese e San Cosmo Albanese: su 5 alunni che
hanno restituito le schede autobiografiche, 2 alunni italiani parlano anche in
arbёrisht, i restanti allievi utilizzano soltanto la lingua italiana nonostante i
genitori e i nonni parlino anche in arbёrisht.
Scuola PrimariaVaccarizzo Albanese:su 12 alunni 2 alunni sono albanesi,1
alunno italiano parla anche in arberish , tutti gli altri utilizzano solo la lingua
italiana nonostante i genitori ei nonni parlino anche in arbёrisht.
ISTITUTO COMPRENSIVO SPEZZANO ALBANESE
Scuola primaria Spezzano Albanese centro
SCHEDE DISTRIBUITE ; n° 69
SCHEDE RESTITUITE COMPILATE: n* 53
SCHEDE NON COMPILATE: n* 16
La situazione registrata è la seguente:
a) N* 1 bambina, pur avendo i genitori cinesi, parla in italiano; b) N° 1bambino, proveniente dalla Romania, non parla in italiano
c) N* 8 bambini parlano sia l’italiano che l’albanese. d) N* 10 bambini parlano sia il dialetto calabrese che l’italiano.
e) N*33 bambini, anche se i genitori e i nonni parlano l’albanese,utilizzano soltanto la lingua italiana a casa, a scuola e con gli amici.
La signora Nunziatina Straface,mamma dell’alunna Miriam Caputo della classe 1 ̂
sezione unica della Scuola Primaria di San Demetrio Corone di lingua e cultura
arbёreshe ha recitato una filastrocca
Alcune bambine della classe 1^unica della scuola primaria di San Demetrio hanno
indossato il costume tipico del luogo. La signora , mamma dell’alunna Annagiulia
Pisarra, ci ha descritto il costume.
IL COSTUME FEMMINILE DI GALA
Il costume femminile arbёresh di gala è un vero e proprio capolavoro di artigianato
.Cucito con tessuto di raso dalle tinte verdi , rosso corallo, blu e viola e lavorato con
fili d’oro, è composto da due sottane (cohat), plissate a piccole pieghe e ornate da un
gallone dorato.
Gli altri elementi sono : linϊa (lunga camicia), milletta
(merletto),xhipuni(corpetto),keza(copricapo),velli(scialle) e pandera(cintura).
Completa l’abbigliamento una parure d’oro di antica lavorazione.
Il vestito di Gala,utilizzato dalle spose arbёresh
cohat
pandera
velli
La signora ,mamma di della classe 1 ̂sezione unica della Scuola Primaria di San
Demetrio Corone di lingua e cultura arbёresh ha cantato e,poi, ha scritto, una
canzone che l’innamorato,nelle serenate, cantava all’amata.
Milletta xhipuni
Gli alunni delle classi seconde sezione A e B della Scuola Primaria di San Demetrio
Corone hanno ricercato,esposto oralmente e illustrato la favola:
“PSE’ MAÇIA HA MIUN? PERCHE’ IL GATTO MANGIA IL TOPO?
ISH NJЁHERЁ NJЁ MAÇE Ç’ISH E KЁRKOMI NJЁ SHOQ
C’ERA UNA VOLTA UNA GATTA CHE CERCAVA MARITO
NJЁ DITЁ U LA, U KREH, E FAÇOI KA DRITЁSORA.
QUINDI SI TRUCCO’ ALLO SPECCHIO, SI FECE BELLA E SI AFFACCIO’ ALLA FINESTRA.
“MЁ DO MUA”? THOT GADHURI.-“THЁRRET SHUMЁ”. GADHURI IKU.
PASSO’ DAPPRIMA UN ASINO E LE CHIESE SE VOLESSE SPOSARLO .LA GATTA VOLLE SENTIRE LA SUA VOCE E LO
RIFIUTO’
E EDHE DERKUIKU
DI LI’ A POCO PASSO’ UN MAIALE E SI RIPETE’ LA STESSA COSA. ANCHE IL MAIALE FU RIFIUTATO
IK SE TJ MЁZGJON NATEN!
POI PASSO’ UN GALLO. MA IL SUO CHICCHIRICHIIIII,ERA UNO STRILLO TROPPO FORTE PER LE SUE ORECCHIE. ANCHE IL
GALLO FU MANDATO VI A.
ARRVOI NJЁ MIE KARRERA U MARTUEN.
PASSO’ PER ULTIMO UN TOPO LA CUI VOCINA “ZIU..ZIU…”PIACQUE MOLTO ALLA GATTA CHE LO VOLLE SP OSARE.
TЁ DIEL MAÇIA VU E ZIJTI POÇEN ME MISHT E I THA MIUT:”U VETE MBЁ QISHЁ,TJ RRI E VЁRI RE POÇES.
LA PRIMA DOMENICA, DOPO IL MATRIMONIO, LA GATTA MISE LA CARNE A CUOCERE, RACCOMANDANDO AL MARITO
TOPO DI STARE ATTENTO.
SI QINDROI I VETIM, MIU ZU E ECI PЁRPARA E PRAPA,RA PЁRMIBRЁNDA E U ZIE EDHE AI’.
MA IL TOPO, CURIOSO,IN ASSENZA DELLA MOGLIE, VOLLE VEDERE COSA CI FOSSE DENTRO LA PIGNATTA.
SFORTUNATAMENTE CI CADDE DENTRO.
CUR MAÇIA U MBJOTH MBЁ SHPI U VU E THЁRRITI:” MIU IM KU JE?”MJEZDITЁ NXUARI POÇEN KA ZJARRI
E MBRAZI MISHT TEK TALURI.
QUANDO LA GATTA TORNO’ A CASA NON TROVO’ IL TOPO. LO CERCO’ INVANO DAPPERTUTTO .POI, RASSEGNATA,
VERSO’ LA CARNE NEL PIATTO PER MANGIARE.
KUR PA SE BASHTЁ ME MISHT ISH EDHE MIU,PЁR NJЁ CIK HELMUA,PO PRANA THA: SHOMI ÇЁ DUKЁ MЁ
JEP.
DENTRO LA CARNE C’ERA ANCHE IL MARITO TOPO.ALL’INIZIO SI RATTRISTO’, MA, POI, CURIOSA, VOLLE
ASSAGGIARLO.
ISH VЁRTETA I MIRЁ!!!!!!! E ÇATЁ DITЁ MAÇIA HЁNGRI NGAHERЁ MISH MIU.
LO TROVO’SQUISITO!!!!!!!!DA QUEL GIORNO LA GATTA MANGIO’ SEMPRE CARNE DI TOPO , RICORDANDOSI DEL
MARITO.
Gli alunni della classe 2^A della Scuola Primaria di Santa Sofia d’Epiro hanno
illustrato la vita del Vescovo ”Francesco Bugliari” personaggio illustre del paese
Ish njëherë një peshk . Ëmëri i tij ish Frangjisk Bulari . Ish një burrë i mirë e shumë i urtë. .U kish
lerë te katundi i Shën Sofisë , tek dita 14 të mojt e Shënmitrit te viti 1742 . Të jatit ja thojin Xhuan e
s’jëmes Maria Bafa .
C’era una volta un vescovo . Il suo nome era Francesco Bugliari . Era un uomo buono e sapiente .
Era nato nel paese di S. Sofia d’Epiro , il giorno 14 del mese di ottobre nell’anno 1742 . Suo padre si
chiamava Giovanni e sua madre Maria Baffa .
Tek viti 1791/92 qe i bënur Presidhent të kullexhit “Korsini” të Shën Benditit , ç’ish shumë i vjeter e
nëng kish llok për gjithë studhendërat çë doj të vejin atjè, po vetë për atà çë kisht bëhëçin zotëra .
Nell’anno 1791/92 fu nominato Presidente del collegio “Corsini” di S. Benedetto Ullano , che era
molto vecchio e non aveva posto per tutti gli studenti che volevano andarci , ma solo per quelli che
dovevano diventare preti .
Poka ai bëri çë mundi sa të qellni kullexhin tek njeter vend . Një ditë , muari studhendërat e i qelli
Shën Miter , ku ish kullexhi Shën Ndrianit , ç’ish më i mirë e më i madh. Ish viti 1794 .
Perciò egli fece ciò che era in suo potere per trasferire il collegio in un altro luogo . Un giorno ,
prese gli studenti e li condusse A S. Demetrio Corone , ove si trovava il collegio di S. Adriano , che
era migliore e più grande . Era l’anno 1794 .
Te kullexhi i Shën Mitrit vejin e mbësohëçin ganjunët e katundëve arbëreshë çë atjè rritçin pjot
urtëri e me dashuri për ideallërat të lartë . Nën drejtimin e peshkut kullexhi vate shumë përpara e
zunë e e njohëtin gjithpàru .
Nel collegio di S .Demetrio andavano ad istruirsi i ragazzi dei paesi arbëreshë che lì crescevano pieni di
sapienza e con l’amore per gli alti ideali .Sotto la direzione del vescovo il collegio divenne molto rinomato e
la sua fama si sparse ovunque .
Po dica Shimitrot , e më shumë fëmila Lopez –Pettolone , nëng mënd shihin peshkun psè ai i kish
sikutartur ka petkrat e kullexhit , ku atà vejin e bëjin atë çë dojin , sikur t’ishin atà patrunët . Atà
bënë sa më mundëtin sa të nxirëjin peshkun po ai nëng bin’e e vinxhuen .
Ma alcuni Sandemetresi , e più ancora la famiglia Lopez- Pettolone , odiavano il vescovo perché egli li aveva
cacciati dalle proprietà del collegio , dove loro andavano a fare i propri comodi ,come se fossero stati loro i
padroni . Essi fecero di tutto per mandare via il vescovo ma egli non gliela diede vinta .
Një ditë çë peshku ish te katundi i tij , Lopëzërat thërritin ca brigend ka Akra , me kryetarin i tyre
“Re Koreme” . Gjithë bashkë erdhëtin Shën Sofi. Vranë shumë gjindë, vunë zja irr gjithparu e
vjodhtin gjithséj .Vejin si të llavur tue kërkuer peshkun .
Un giorno che il vescovo si trovava nel suo paese , i Lopez chiamarono alcuni briganti di Acri ,
capeggiati da “Re Coremme” . Tutti insieme vennero a S. Sofia . Uccisero molte persone,
incendiarono e si diedero ai saccheggi . Giravano come impazziti alla ricerca del vescovo .
shpi po nëng e çuen mbiatu psè ai kish hytur tek një granar ku hyhej ka një gadarrat e atà nëng e
dijin .
Egli si era nascosto in casa della famiglia Miracco-Baffa . I briganti andarono in questa casa ma non
lo trovarono subito poiché egli si era rifugiato in un granaio , nel quale si accedeva per mezzo di
una botola , e loro non lo sapevano .
Një grua ka Shën Mitri ,çë ja thojin Bertinë e çë kish qën shërbëtore ndatë
shpi , vate te brigendët e i tha se mbrënda atjè ish një granar e i tha ka mënd hyjin .
Una donna di S. Demetrio , che si chiamava Bertina e che era stata serva in quella casa, andò dai briganti e
disse loro che dentro lì c’era un granaio e gli disse anche come entrarvi .
Atà vanë e gjëitin gadarratin , e haptin e çuen peshkun .
Ju sultin ngrahë si qenë me ferxha e me thikët e vranë .Peshku kur atà e vrisin , ngrëiti doren e i
bekoj . Ish dita gjiashtëmbdhjet e gushtit të vitit 1806 .
Essi andarono e trovarono la botola , l’aprirono e trovarono il vescovo . Gli si avventarono addosso
come cani inferociti e coi coltelli lo uccisero . Il vescovo mentre lo uccidevano , alzò la mano e li
benedisse . Era il giorno 16 di agosto dell’anno 1806 .
Prana qelltin kurmin i tij jashtë e thanë se mosnjerí kish t’e ngitë .
Poi portarono il suo corpo all’esterno e dissero che nessuno doveva toccarlo .
Për dy ditë ai qindroi atjè .Pra një zot (Frangjisk A. Lopez),i mirë e pjot lipisí e çë nëng trëmbej ,
vate e muari ,e e qelli mbë qishë . I thanë meshë e pra e mbullitin te varri .
Per due giorni egli rimase lì . Poi un sacerdote (Francesco A. Lopez ) buono e pieno di misericordia e che non aveva
paura , andò a prenderlo e lo condusse in chiesa . Fu celebrata una messa e poi gli fu data sepoltura .
Peshkun tonë i madh e vranë , po ëmëri i tij shkoj shekulit e arrvoi njera sot . Ai rronë për ngamot psè nganjë e
mban mend e nderon kultimin e tij .
Il nostro grande vescovo è stato ucciso , ma il suo nome ha attraversato i secoli ed è giunto fino ad oggi .Egli vive per
sempre perché ognuno lo ricorda ed onora la sua memoria .
Gli alunni della classe 2^B della Scuola Primaria di Santa Sofia d’Epiro hanno
illustrato la vita Di ”Pasquale Baffi ” personaggio illustre del paese
Paskall Bafi u le te katundi i Shën Sofisë tek dita njëmbëdhjetë
të mojt e llonarit të vitit njëmilë shtatëqind dyzet e nëndë .
S’jëmes ja e thojin Serafinë Bafa e t’jatit Xhuan Ndré
(Xhenandrè).
Pasquale Baffi nacque nel paese di Santa Sofia d’Epiro nel
giorno 11 del mese di luglio dell’anno 1749. La madre si chiamava Serafina Baffa e il padre Giovanni Andrea .
Kur ish i vikerr bëri të paret studime ndë katund ,
bashkë me një gjirí i tij .
Quando era ancora piccolo fece i primi studi in paese , con un suo parente .
Prana vate e studiarti tek kullexhi “Korsini” ndë Shën Bendit.
In seguito prosegui gli studi nel collegio “Corsini” a S. Benedetto Ullano .
Kur kish njëzet vjet vinxhoi një konkors e vate e mbësoi llatin e grek ndë Sallern .
Quando aveva vent’anni vinse un concorso e andò ad insegnare latino e greco a Salerno .
Apriasu vate e mbësoi latin e grek tek “Nunxiatella” ndë Napul , njera tek viti njëmilë shtatëqind
shtatëdhjetë e kater.
In seguito andò ad insegnare latino e greco alla “Nunziatella” a Napoli , fino al 1774 .
Për ca mot , “Nunxiatella” mbet mbullitur e ai vate e bëri avukatin bashkë me Ëngjëllin Mashi .
Per qualche tempo la “Nunziatella” restò chiusa ed egli si dedicò alla professione di avvocato , assieme ad Angelo
Masci
Ish dita njëzet e pesë të shëndreut të vitit njëmilë shtatëqind katerzet e shtatë , kur qe i thërritur të
bëni biblliotekarin tek Bibllioteka Mbretërore . Ai ish një burrë shumë i urtë e bëni mirë fëtihen e tij si
mosnjerí. Shkruajti shumë ,po gjithë atë çë shkruajti vate i bjérrë. Qindroi vetim një gramatik ë greke
ç’është e vjuer tek monasteri e SS. Trinità e Kaves .
Era il giorno 25 dicembre dell’anno 1787 , quando fu nominato bibliotecario della Biblioteca
Regia .Egli era un uomo molto colto e svolgeva bene il suo lavoro come nessun altro
.Scrisse molto , ma tutti i suoi scritti andarono perduti. Resta solo una grammatica greca
che è conservata nel monastero della SS. Trinità della Cava .
Qe ai çë studiarti e spiegarti papiret çë çuen ndë Erkollan .
Fu lui a studiare ed interpretare i papiri rinvenuti ad Ercolano .
Ai ish një burrë i mirë çë kish mall vetim për kullturen e për ideallërat të lartë , e ë përkëtë çë
muari pjes tek lufta çë qe e bënur ndë Napul tek viti njëmilë shtatëqind nëndëdhjetë e nëndë e,
përkëtë , e vunë filaqí .
Egli era un uomo buono che amava la cultura e gli alti ideali , ed è per questo che prese parte alla
rivoluzione che si ebbe a Napoli nell’anno 1799 e, a causa di ciò, venne imprigionato .
Paskall Bafi qe i vjerrë tek dita njëmbëdhjetë të mojt i shënmërtirit të vitit njëmilë shtatëqind nëndëdhjetë e
nëndë kur kish vetim dyzet e dhjetë vjet .
Pasquale Baffi fu impiccato nel giorno 11 del mese di novembre dell’anno 1799 quando
aveva solo 50 anni .
Gli alunni della classe 2 ̂unica di San Giorgio Albanese hanno illustrato delle favole tipiche
della cultura arbёreshe e della cultura calabrese
La rana e il bue
Splende il sole e una rana salta in uno stagno e fa cra cra.
Ad un tratto arriva un grosso bue.La rana vuole diventare grossa come lui: comincia a
gonfiarsi e a gonfiarsi…….fa bum e scoppia.
SERAFINA
Serafina ha nove anni : è ammalata e sta a letto.
La madre non sa guarirla ed è molto triste. Il padre di Serafina andò a cercare
il medico. Angelo,il fratellino,sta vicino alla sorella senza fare niente.
Due pastori
Demetrio ed Edoardo sono due pastori: Edoardo ha una mandria grande di
capre e Demetrio ha una mandria di pecore.
Le capre di Edoardo sono alcune bianche e altre nere. Le pecore di Demetrio
sono bianche.
Demetrio ed Edoardo si vogliono molto bene e ogni giorno vanno a pascolare
insieme.
La ragazza e la pelle di pecora
C’era una volta una ragazza bella ma vagabonda che si era sposata da poco e non
faceva nulla per tutto il giorno.
Così un giorno,quel furbo del marito andò a prendere una pelle di pecora e la mise
sulla schiena della moglie,prese un pezzo di legno e cominciò a percuoterla dandole
un sacco di botte. Per tre giorni fece questa tiritera,il quarto giorno lei non ne potè
più e cominciò a cucinare e a fare le faccende.
Gli alunni della classe 2^ della Scuola Primaria di Vaccarizzo hanno scritto ed
illustrato delle favole in dialetto calabrese
I DUE FRATELLI
C’era una famiglia formata da quattro persone,madre,padre e due figli.
Avevano una mucca con cui facevano il latte ed il formaggio e ci vivevano.
Quando sono morti la madre e il padre , i due fratelli litigarono per la mucca.
Allora hanno deciso di dividersela. Il fratello maggiore ha voluto la parte anteriore.
Così il fratello minore doveva solo darle da mangiare mentre il maggiore prendeva il
latte.
Quando il minore ha capito che ci perdeva l’ha detto al fratello maggiore che gli ha
risposto :-Foglia larga, foglia stretta dici la tua che la mia l’ho detta!-
Gli alunni della classe 2^ della Scuola Primaria di San Cosmo hanno hanno scritto e
illustrato dei racconti ed una poesia in lingua arbёresh
Gli alunni delle classi seconde della Scuola primaria di Spezzano Albanese
Hanno illustrato alcune favole
UNA FAVOLA ETIOPE
La mamma di San Pietro
Il padrone degli asini
La gatta e il topo
San Demetrio Corone lì 26/05/2013 La Responsabile del Progetto
Grazia Merante