Rassegna Stampa di giovedì 14 maggio 2015
SNALS / CONFSAL SkyTG 24 14/05/2015 RIFORMA SCUOLA: INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE SNALS-
CONFSAL, MARCO PAOLO NIGI Testate on line 14/05/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB il Sole 24 Ore 14/05/2015 "BLOCCO SCRUTINI ILLEGITTIMO" Visto 21/05/2015 RIVOLTA SCUOLA E RIFORMA Tempi 20/05/2015 IL CORAGGIO DI DARCI UN TAGLIO L'Ancora 17/05/2015 SUCCESSO DELLO SCIOPERO DELLA SCUOLA Gazzetta di Mantova 14/05/2015 PROF IN ASSEMBLEA DAVANTI ALLA PREFETTURA Il Resto del Carlino - Ed. Macerata
14/05/2015 SCUOLA, PROF ANCORA IN PIAZZA "BOCCIAMO QUESTA RIFORMA"
Il Tirreno - Ed. Pisa 14/05/2015 PRESIDIO PERMANENTE PER BLOCCARE LA RIFORMA DELLA SCUOLA La Nazione - Ed. Pisa 14/05/2015 HA VINTO SGARBI ANCHE IL MASACCIO VOLA ALL'EXPO La Nazione - Ed. Pisa 14/05/2015 RIFORMA DELLA SCUOLA La Provincia - Ed. Lecco
14/05/2015 DOCENTI SUL PIEDE DI GUERRA "MARTEDI' CI FAREMO SENTIRE"
La Provincia - Ed. Sondrio
14/05/2015 LA SCUOLAVALTELLINESE SCENDE ANCORA IN PIAZZA
La Tribuna di Treviso 14/05/2015 "PRONTI A BLOCCARE GLI SCRUTINI FINALI" La Voce di Romagna Rimini
14/05/2015 SCUOLA, SCONTRO SULLA RIFORMA, SCRUTINI A RISCHIO
Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Brindisi
14/05/2015 I PROF OCCUPERANNO LE COLONNE
L'Adige 13/05/2015 SCUOLA, LA "FUMATA NERA" DEL GOVERNO Gazzetta del Sud 14/05/2015 LO SCIOPERO E' STATO SOSPESO MA RESTA VIVA LA MOBILITAZIONE La Sicilia - Ed. Caltanissetta/Gela
14/05/2015 CORTE D'APPELLO DA SALVARE, C'E' ARDIZZONE
Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 14/05/2015 RENZI: NON E' PRENDERE O LASCIARE, FIDUCIA NON ALL'ORDINE DEL
GIORNO il Sole 24 Ore 14/05/2015 RENZI-MATTARELLA, AGENDA POLITICA SUL TAVOLO Corriere della Sera 14/05/2015 RENZI ALLA LAVAGNA PER DIFENDERE LA RIFORMA la Repubblica 14/05/2015 SCUOLA, IL VIDEO DI RENZI "BASTA BOICOTTAGGI SULLA RIFORMA"
BLOCCA SCRUTINI, SINDACATI DIVISI" il Messaggero 14/05/2015 RENZI PARLA AI PROF: "NO AI BOICOTTAGGI" il Messaggero 14/05/2015 SCIOPERI A TURNO DI UN QUARTO D'ORA A TESTA L'IDEADEI SINDACATI
PER FERMARE GLI SCRUTINI il Giornale 14/05/2015 NUOVA FIGURACCIA SUI TEST INVALSI LE RISPOSTE SONO IN RETE DA
GIORNI il Giornale 14/05/2015 SCUOLA, NIENTE FIDUCIA RENZI SALE IN CATTEDRA E I SINDACATI SI
DIVIDONO Libero Quotidiano 14/05/2015 RENZI GRIDA AL COMPLOTTO "VOGLIONO FARMI PERDERE CON
PENSIONI E SCUOLA" Tempi 20/05/2015 UN'ALTRA SCUOLA E' POSSIBILE
Cronache del Garantista
14/05/2015 ECCO PERCHE' SIAMO PRONTI ALLO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
Il Fatto Quotidiano 14/05/2015 INVALSI, GIUSTO VALUTARE GLI STUDENTI? il Gazzettino 14/05/2015 SCUOLA, RENZI SCRIVE AI PROF la Stampa 14/05/2015 IL MIRAGGIO DEGLI INFERMIERI PER UN POSTO 6500 CANDIDATI Panorama 20/05/2015 PISA OVVERO IL TEMPO DELLE NORMALI ECCELLENZE Panorama 20/05/2015 UN'UNIVERSITA PER TUTTI la Repubblica 14/05/2015 IL PREMIER STUDIA LA FASE 2 PACE CON LA MINORANZA E UN
RIMPASTINO A GIUGNO Il Piccolo 14/05/2015 LA "LEZIONE" DI RENZI "ECCO LA BUONA SCUOLA" +++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 14/05/2015 PENSIONI, ORA IL GOVERNO PENSA AL RIMBORSO DI UN SOLO ANNO il Sole 24 Ore 14/05/2015 I REQUISITI ASPI RIDUCONO LA NASPI il Sole 24 Ore 14/05/2015 INGRESSO VELOCE PER "EXTRA UE" Corriere della Sera 14/05/2015 IL DECRETO DELLA SENTENZA PENSIONI MINI-RIMBORSI OLTRE I 2.000
EURO Corriere della Sera 14/05/2015 IL PREMIER E GLI EFFETTI DELLA CONSULTA: MA NON RINUNCIO A
INTERVENTI SUL FISCO Corriere della Sera 14/05/2015 IL CASO DELLE PENSIONI E LA SENTENZA DELLA CORTE la Stampa 14/05/2015 PENSIONI, LA SOLUZIONE E' PRIVILEGIARE I REDDITI BASSI Italia Oggi 14/05/2015 CONTRATTI, RIORDINO VICINO il Messaggero 14/05/2015 PENSIONI, RENZI TENTA IL RINVIO CON RIMBORSI SOLO A SETTEMBRE Giorno/Resto/Nazione 14/05/2015 L'ITALIA E' FUORI DALLA RECESSIONE il Sole 24 Ore 14/05/2015 LA SECONDA NAVIGAZIONE CHE ATTENDE RENZI il Sole 24 Ore 14/05/2015 UE OK ALLA FLESSIBILITA' PER L'ITALIA
14/05/2015
RIFORMA SCUOLA: Intervista del Segretario Generale SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi Questa mattina, su SkyTG24, alle h. 11,20 circa, all’interno di un servizio sulla riforma della scuola, dove la sen. Puglisi ha commentato e “difeso” il ddl in discussione alla Camera, è intervenuto in diretta il Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi
12 maggio, 2015 - 19:51 -
INCONTRO TRA SINDACATI E GOVERNO. SNAS: DELUDENTE. BLOCCO SCRUTINI di redazione
Nigi (Snals-Confsal): nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo ,approvati in commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile. Si va verso il blocco degli scrutini.
Si è appena concluso l’incontro di Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati della scuola.
Il segretario generale dello Snals - Confsal, Marco Paolo Nigi, nel suo intervento ha ribadito le irrinunciabili richieste di emendamento al DDL già oggetto del recente sciopero del 5 maggio che rimangono inalterate nella sostanza anche alla luce degli emendamenti approvati. Nel suo intervento Nigi, nel sostenere che va ripristinata la serietà degli studi e l’autorevolezza dei docenti, ha definito improponibile e inaccettabile affidare la valutazione dei docenti ad un comitato composto con genitori e studenti ed ha ribadito che:
va eliminato ogni aspetto di gestione autoritaria nella scuola;
necessita un piano assunzioni da adottare auspicabilmente con provvedimento legislativo di urgenza. Se necessario anche pluriennale, in modo da non lasciare fuori nessuno di coloro che hanno maturato legittime aspettative, assicurando così la stabilizzazione per tutto il personale docente e ATA;
gli organici pluriennali dell’autonomia devono essere realizzati con modalità certe e trasparenti ed essere adeguati alle necessità per tutte le tipologie di scuola e per tutte le componenti (docenti e ATA);
va avviato il rinnovo del contratto e deve essere cancellata ogni invasione della legge in campo contrattuale.”
Da parte dei rappresentanti del Governo non è stata data alcuna risposta concreta ai temi sollevati negli interventi, ma si sono limitati a dare assicurazione che sarebbero state attentamente valutate le osservazioni formulate.
E’ stato sottolineato che le possibilità di modifica ci sono ancora nel passaggio di approvazione da parte della Camera e, soprattutto, nel successivo passaggio al Senato, precisando che sarà data rilevante importanza alla fase delle audizioni che, alla luce del testo uscito dal primo ramo del Parlamento, si svolgeranno in quella sede.
Nigi, uscendo da Palazzo Chigi, ha dichiarato che la battaglia dello SNALS-CONFSAL , congiuntamente alle altre OO.SS., continuerà in varie forme fino allo sciopero in occasione degli scrutini.
IL SINDACATO DELLA SCUOLA SULLA RIFORMA
Snals-Confsal: con il governo, incontro deludente «Incontro deludente»: così Snals-Confsal, definisce il vertice sindacati-governo sulla scuola a Palazzo Chigi, infatti, «nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo ,approvati in commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile», quindi, «si va verso il blocco degli scrutini».
ROMA (askanews) - «Incontro deludente»: così Snals-Confsal, definisce il vertice sindacati-governo sulla scuola a Palazzo Chigi, infatti,«nonostante gli emendamenti illustrati dal Governo ,approvati in commissione cultura alla Camera, il testo del DDL rimane inaccettabile», quindi, «si va verso il blocco degli scrutini».
No a gestione autoritaria nella scuola
Il segretario generale dello Snals - Confsal, Marco Paolo Nigi, nel suo intervento ha ribadito le «irrinunciabili richieste di emendamento al Ddl già oggetto del recente sciopero del 5 maggio che rimangono inalterate nella sostanza anche alla luce degli emendamenti approvati», definendo in particolare, «improponibile e inaccettabile affidare la valutazione dei docenti ad un comitato composto con genitori e studenti». Per Snals - Confsal «va eliminato ogni aspetto di gestione autoritaria nella scuola», e serve «un piano assunzioni da adottare auspicabilmente con provvedimento legislativo di urgenza. Se necessario anche pluriennale, in modo da non lasciare fuori nessuno di coloro che hanno maturato legittime aspettative». Va anche «avviato il rinnovo del contratto e deve essere cancellata ogni invasione della legge in campo contrattuale».
Nessuna risposta concreta del governo
Invece «da parte dei rappresentanti del governo non è stata data alcuna risposta concreta ai temi sollevati negli interventi, ma si sono limitati a dare assicurazione che sarebbero state attentamente valutate le osservazioni formulate. E' stato sottolineato che le possibilità di modifica ci sono ancora nel passaggio di approvazione da parte della Camera e, soprattutto, nel successivo passaggio al Senato, precisando che sarà data rilevante importanza alla fase delle audizioni che, alla luce del testo uscito dal primo ramo del Parlamento, si svolgeranno in quella sede». Nigi, quindi, dopo l'incontro a Palazzo Chigi, ha dichiarato che«la battaglia dello Snals-Confsal, congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali, continuerà in varie forme fino allo sciopero in occasione degli scrutini».
13 maggio 2015 18:30
SCUOLA, I SINDACATI SCRIVO AL MINISTERO: “SIAMO L’UNICA REGIONE SENZA DIRETTORE DELL’UFFICIO SCOLASTICO” Economia e Lavoro Toscana
Le OO.SS. Regionali del comparto scuola della Toscana (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) scrivono al ministro dell’istruzione denunciando la situazione insostenibile della Toscana, unica regione in Italia senza un direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale da oltre 1 anno e mezzo e con ben 6 province prive di dirigente (ex provveditore) dallo scorso 21 aprile. Tutte queste nomine sono di competenza esclusivamente ministeriale. La situazione: sono stati nominati 3 Dirigenti (ex provveditori) per le province di Pisa, Firenze e Lucca/Massa (accorpate); sono in attesa di nomina i Dirigenti (ex provveditori) delle province di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/Prato (accorpate). In queste province sono pertanto bloccati tutti gli atti, e l’assenza del Direttore Generale dell’USR non consente di individuare i Dirigenti degli Ambiti Territoriali che ne sono privi. Questa situazione ha pesanti ricadute sulla scuola. Basti pensare ad esempio, che nelle province in cui manca il dirigente (ex provveditore) non è stato possibile ratificare la mobilità della scuola primaria: soltanto per via informale le scuole conoscono chi e dove è stato trasferito e chi arriverà a settembre! Anche il numero di posti relativo al fabbisogno di personale, docente e Ata, è bloccato, bloccate le delibere di spesa, bloccati gli atti finalizzati all’erogazione della pensione ecc. Insomma, si tratta di atti di estrema importanza senza i quali, peraltro, in Toscana sarà impossibile procedere alle tanto annunciate immissioni in ruolo. La mancanza di referenti, inoltre, crea disservizi anche nell’interlocuzione con l’utenza: a chi deve rivolgersi? Non mancano ricadute sugli allievi , sugli studenti e sulle loro famiglie che a causa delle sopracitate mancanze, rischiano di non avere garantita la regolare esecuzione del progetto formativo . Tutto questo è causato dall’inefficienza di un Ministero che agisce in palese contraddizione con le prospettive di una “Buona Scuola”. Forse, prima di pensare alle grandi riforme sarebbe necessario fare funzionare l’ordinario. Questa assenza di referenti e lo stato confusionale in cui versano gli uffici ha fatto sì che le OO.SS. Regionali stiano predisponendo una diffida all’USR affinché siano rispettate le corrette relazioni sindacali. La validità e il peso della rappresentanza del sindacato è emersa in tutta la sua forza lo scorso 5 maggio con la storica adesione allo sciopero nelle percentuali rilevate in Toscana, rese ieri ufficali dal MIUR. Ai lavoratori la giornata di sciopero è costata sia in termini economici che di sacrifici, vista la grande partecipazione alle manifestazioni di tutta Italia. I lavoratori meritano rispetto e ascolto e, soprattutto, esigono delle risposte. Per questi motivi, dopo le numerose e diversificate inizative promosse prima del 5 marzo, continuiamo con la mobilitazione, attivando iniziative che riscuotano anche il consenso degli studenti e dei genitori. Diamo quindi il via a una campagna di informazione tramite assemblee e flash-mob, coinvolgendo le RSU e gli organi collegiali affinché la mobilitazione sia più capillare possibile. E’ importante che il movimento sindacale resti unito e compatto, perché mai come in questo momento l’unità fa la forza. E’ necessario uno sciame sismico che supporti azioni ulteriori, anche molto forti, se il Governo ci costringerà: pertanto, è importante creare il massimo consenso per garantire un’ampia condivisione e la massima incisività. Questo il testo della lettera Le OO .SS scuola della Toscana esprimono preoccupazione per il perdurare della situazione di disagio creata dalla mancanza della nomina del Direttore Generale, da cui deriva l’impossibilità ad assegnare le reggenze nelle strutture territoriali con conseguenti difficoltà nelle attività quotidiane. Dallo scorso 21 aprile è in vigore la nuova riorganizzazione Uffici Scolastici Regionali e relativi Ambiti Territoriali. In Toscana la
situazione è la seguente: 1) il Direttore Generale dell’USR è in attesa di nomina. Dopo oltre 1 anno e mezzo dal pensionamento del Direttore dell’USR, codesto Ministero non ha ancora provveduto a nominare il sostituto; 2) sono stati nominati 3 Dirigenti (ex provveditori) per le province di Pisa, Firenze e Lucca/ Massa (accorpate); 3) sono in attesa di nomina i Dirigenti (ex provveditori) delle province di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/ Prato (accorpate). In queste province sono pertanto bloccati tutti gli atti; 4) L’assenza del Direttore Generale dell’USR non consente di individuare i Dirigenti degli Ambiti Territoriali che ne sono privi. Tutto ciò comporta il blocco della macchina organizzativa della scuola Toscana, con conseguenze gravi sul regolare funzionamento dell’attività scolastica compresi gli atti propedeutici all’avvio del prossimo anno scolastico. Le OO.SS. Regionali della Toscana chiedono pertanto alla S.V. di adempiere con urgenza a quanto di Sua competenza, individuando i Dirigenti a copertura dei posti scoperti in modo da ripristinare la normalità Fonte: ufficio stampa
Merc, 13 Maggio 2015 15:51
NIENTE DIRETTORE GENERALE ALL'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE, I SINDACATI ALZANO LA VOCE I sindacati scrivono al ministro Giannini, per denunciare la mancanza de direttore generale dell'ufficio scolastico regionale da oltre un anno e mezzo e di dirigenti in sei province dallo scorso 31 aprile. "Tutte queste nomine - dicono i sindacati regionali del comparto scuola della Toscana (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) - sono di competenza esclusivamente ministeriale. Sono stati nominati tre dirigenti per le province di Pisa, Firenze e Lucca/Massa (accorpate). Sono in attesa di nomina i dirigenti (ex provveditori) delle province di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/Prato (accorpate). In queste province sono pertanto bloccati tutti gli atti, e l'assenza del direttore generale dell'Usr non consente di individuare i dirigenti degli ambiti territoriali che ne sono privi".
"Questa situazione ha pesanti ricadute sulla scuola - dicono i sindacati - Basti pensare ad esempio, che nelle province in cui manca il dirigente (ex provveditore) non è stato possibile ratificare la mobilità della scuola primaria: soltanto per via informale le scuole conoscono chi e dove è stato trasferito e chi arriverà a settembre. Anche il numero di posti relativo al fabbisogno di personale, docente e Ata, è bloccato, bloccate le delibere di spesa, bloccati gli atti finalizzati all'erogazione della pensione eccetera. Insomma, si tratta di atti di estrema importanza senza i quali, peraltro, in Toscana sarà impossibile procedere alle tanto annunciate immissioni in ruolo. La mancanza di referenti, inoltre, crea disservizi anche nell'interlocuzione con l'utenza: a chi deve rivolgersi? Non mancano ricadute sugli allievi , sugli studenti e sulle loro famiglie che a causa delle sopracitate mancanze, rischiano di non avere garantita la regolare esecuzione del progetto formativo . Tutto questo è causato dall'inefficienza di un Ministero che agisce in palese contraddizione con le prospettive di una Buona Scuola. Forse, prima di pensare alle grandi riforme sarebbe necessario fare funzionare l'ordinario. Questa assenza di referenti e lo stato confusionale in cui versano gli uffici ha fatto sì che i sindacati regionali stiano predisponendo una diffida all'Usr affinché siano rispettate le corrette relazioni sindacali".
"La validità e il peso della rappresentanza del sindacato - prosegie - è emersa in tutta la sua forza lo scorso 5 maggio con la storica adesione allo sciopero nelle percentuali rilevate in Toscana, rese ieri ufficali dal Miur. Ai lavoratori la giornata di sciopero è costata sia in termini economici che di sacrifici, vista la grande partecipazione alle manifestazioni di tutta Italia. I lavoratori meritano rispetto e ascolto e, soprattutto, esigono delle risposte. Per questi motivi, dopo le numerose e diversificate inizative promosse prima del 5 marzo, continuiamo con la mobilitazione, attivando
iniziative che riscuotano anche il consenso degli studenti e dei genitori. Diamo quindi il via a una campagna di informazione tramite assemblee e flash-mob, coinvolgendo le Rsu e gli organi collegiali affinché la mobilitazione sia più capillare possibile. E' importante che il movimento sindacale resti unito e compatto, perché mai come in questo momento l'unità fa la forza. E' necessario uno sciame sismico che supporti azioni ulteriori, anche molto forti, se il Governo ci costringerà: pertanto, è importante creare il massimo consenso per garantire un'ampia condivisione e la massima incisività".
Mercoledì 13 Maggio 2015
VENERDÌ NUOVA MARCIA IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA PROMOSSA DAI SINDACATI
Per dare continuità all’azione unitaria di protesta contro il disegno di legge “La Buona Scuola”, i sindacati SNALS Confsal, FLC CGIL, CISL SCUOLA e UIL SCUOLA, hanno indetto una manifestazione per venerdì 15 maggio. Con raduno alle ore 20.00, a Ravenna, da piazza stazione prenderà il via la marcia “LA SCUOLA È VITA, MARCIAMO INSIEME IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA", con i partecipanti che muniti di un lumino, di un libro e una penna, attraverseranno le principali vie della città, passando per via Diaz e terminando il corte in Piazza del Popolo.
"Attendiamo fiduciosi quelle risposte concrete del Governo, per ridare dignità alle rivendicazioni dei docenti che pretendono una scuola riformata nel rispetto e con le dovute attenzioni di chi ci lavora con professionalità e senso di abnegazione e responsabilità". E' quanto hanno dichiarato le segretarie provinciali, invitando tutto il personale della scuola e la cittadinanza della provincia ad aderire alla importante marcia di venerdì prossimo per protestare contro le insensibilità del Governo.
SCUOLA: É DI NUOVO FLASH MOB ANCHE A FANO Scuola, domani (14 maggio) flash mob nelle piazze delle Marche, ad Ancona, Fano e Macerata, organizzato da Flc Cgil, Uil scuola, Cisl Scuola, Snals, Confsal Marche, per la scuola della Costituzione, perché “la buona scuola ci ha tolto la parola” . Per i sindacati, “come nel 1923 i dirigenti scolastici sceglieranno i docenti, un meccanismo che scatenerà divisione e conflitti e, sull’organico di diritto, la nostra regione si troverà con 131 posti in meno, con conseguenze sulla qualità dell’offerta e sui diritti dei lavoratori”. Ad Ancona, si svolgerà in piazza Roma alle ore 18,45.
FLC CGIL, UIL SCUOLA, CISL SCUOLA, SNALS e CONFSAL MARCHE
14 maggio 2015
INSEGNANTI, STUDENTI E GENITORI PISANI CONTRO LA BUONA SCUOLA Un presidio permanente contro la riforma dell’istruzione e in vista azioni di protesta contro “La Buona Scuola” per il 18 e il 19 maggio
Un presidio permanente contro la riforma della scuola, allestito presso il liceo Galilei, e in vista azioni di protesta contro “La Buona Scuola”.
Ad aderire al presidio i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsals, Cobas scuola, Gilda, ma che organizzazioni studentesche – Sinistra per, Unione degli Studenti, Rete degli Studenti Medi, Officina Uds – i precari della scuola e il Comitato della e per la scuola pubblica.
Insegnanti, precari e non, studenti, e genitori il 18 e il 19 maggio scenderanno in strada, da decidere ancora se con un flash mob o con grandi catene umane intorno alle scuole, per esprimere e rendere visibili le loro preoccupazioni sui punti più contestati del provvedimento che, a livello nazionale, ha spinto i sindacati a minacciare lo sciopero degli scrutini in assenza di un dialogo reale.
No dunque a un dirigente scolastico “che diventa un arbitro assoluto e un manager”, dicono. “Un provvedimento che umilia la libertà di insegnamento ed esautora il collegio dei docenti che fino a oggi si è occupato dell’offerta formativa. E attacca il clima di cooperazione e collaborazione tra le componenti del sistema scuola”.
“Non abbiamo niente contro i dirigenti scolastici – sottolinea Fabrizio Acconci della Snals – e vogliamo migliorare la scuola, magari investendo di più e ripristinando quella funzionalità che è stata minata dai governi che si sono succeduti”.
A mancare è un confronto reale con cui nella scuola lavora, dice Rodolfo Sorrenti della Uil Scuola“, ciò che è certo è che se la scuola serve anche a insegnare la vita, allora forse comprendiamo a cosa serve dare a questa una direzione aziendalistica”.
Ecco dunque che fra le criticità che vengono messe in evidenza spicca “la mancanza di un piano coerente di reintegro delle risorse sottratte in questi anni”. Inaccettabili, dice Mimma Lai della Cigl “palliativi umilianti come l’attribuzione del 5% alle singole istituzioni scolastiche, così come l’introduzione della possibilità di finanziamenti privati e la partecipazione dei finanziatori agli organi collegiali, che crea il rischio di ingerenze sulle scelte educative, didattiche organizzative”.
Ad essere completamente assente, sottolineano i sindacati “è poi la scuola dell’infanzia che in questa riforma viene completamente dimenticata”.
Fra i punti più contestati c’è il piano delle assunzioni, che esclude completamente il personale ATA ed è considerato assolutamente insufficiente: “Più che un piano di assunzioni – commenta Lucia Vaccari, dei precari della scuola – è un licenziamento di massa, dato che i numeri per le assunzioni di cui parla il governo rappresentano un terzo dei precari della scuola e che dal primo settembre saranno annullate le graduatorie: i corsi, le abilitazioni, per cui gli insegnanti hanno speso tempo e soldi, vengono dunque azzerati”.
Accanto a questo c’è anche “la mancanza di una pianificazione coerente dei percorsi di abilitazione all’insegnamento nel medio e lungo periodo – spiega spiega Paolo Acquistapace di Sinistra Per – “La Buona Scuola” introduce le magistrali abilitanti a cui si accederà per concorso e che daranno poi accesso al concorso finale per ottenere l’immissione in ruolo. Il rischio reale è che si crei una disparità fra gli atenei dato che con il blocco del turn over in molti non saranno in grado di attivare sia le magistrali ordinarie che quelle abilitanti. Ma creerà anche anche una disparità fra i due percorsi di studio”.
Contestata infine l’introduzione dei 200 ore di alternanza scuola – lavoro obbligatorie e non retribuite per gli studenti tecnici e professionali, la mancanza di una legge nazionale su diritto allo studio e l’idea che a ricevere incentivi siano e scuole più funzionali, mentre ad aver bisogno di sostegno sottolinea Claudio Tongiorgi di Officina Uds “sono proprio quelle situazioni dove il funzionamento è peggiore”.
Quello del 5 maggio, sottolinea Gilberto Vento dei Cobas Scuola “è stato il più grande sciopero della scuola pubblica negli ultimi 30 anni, con un’adesione sopra il 65%, segno che il livello di preoccupazione è molto alto”.
14 maggio 2015
DDL SCUOLA, SCRUTINI E MATURITÀ 2015 NEWS: CALENDARIO A RISCHIO? Calendario Maturità 2015 a rischio per proteste docenti contro il DDL del governo 'La Buona Scuola'.
Si prospetta un fine anno scolastico particolarmente 'caldo' e non ci riferiamo alle previsioni meteo per le prossime settimane: lo scontro tra il governo e le parti sociali sul disegno di legge della Buona Scuola rischia di far saltare i consueti appuntamenti posti in calendario a fine anno. Il Ministero dell'Istruzione ha già potuto vedere con i suoi occhi il boicottaggio delle prove Invalsi, oltre al clamoroso risultato dello sciopero dello scorso 5 maggio. Che cosa ci possiamo aspettare nei prossimi giorni?
Maturità 2015, salta il calendario per ostruzione sugli scrutini?
Gli incontri programmati tra i membri del governo e le rappresentanze dei sindacati, dei genitori e degli studenti sono miseramente falliti ma, intanto, il ddl della Buona Scuola ha passato l'esame della VII Commissione Cultura e si accinge ad essere votato alla Camera (voto previsto per martedì
prossimo 19 maggio). L'esecutivo cerca di fare in fretta anche perchè Cgil, Cisl, Uil, Gilda insegnanti, Snals e diverse altre sigle stanno marciando compatte verso un altro boicottaggio, quello degli scrutini. Impropriamente è stato usato il termine 'blocco', ma in realtà la legge sulla regolamentazione degli scioperi non permetterebbe il 'congelamento' vero e proprio degli scrutini. Ciò che, invece, si prospetta è un probabile sfalsamento del calendario che potrebbe ripercuotersi anche sulle date previste dalla Maturità 2015.
Esame di Stato 2015: decisivi i prossimi giorni
L'esame di Stato 2015 è stato oggetto di discussione già negli scorsi mesi: ricordiamo, per esempio, l'incertezza che regnava riguardo alla conferma o meno della presenza dei commissari esterni. Alla fine, i 'minacciati' cambiamenti non sono stati attuati, ma l'ansia dei ragazzi, comprensibilmente alta già per il fatto stesso di dover sostenere una prova così importante, rischia di aumentare ulteriormente per il clima di tensione che si respira in questi giorni.
I prossimi giorni saranno decisivi, anche se è da definirsi 'utopistica' l'ipotesi di un possibile ritiro del ddl, visto che il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha già annunciato che il governo non farà passi indietro in merito ai 'punti qualificanti del disegno di legge'.
13 maggio 2015
SCUOLA: LINEA DURA DEI SINDACATI CONTRO IL GOVERNO RENZI
Redazione Cronaca, Primo piano
Firenze. “Il governo sui punti qualificanti è chiaro che non ha volontà di fare passi indietro”. L’oggetto di questi incontri, perciò per l’esecutivo, è individuare “soluzioni tecniche a problemi che possano essere adottate senza scardinare l’impianto della riforma”. Lo ha riferito il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. L’incontro avvenuto ieri pomeriggio tra i sindacati e l’esecutivo sul disegno di legge di riforma della scuola, però, non è andato bene; tanto che le sigle di categoria hanno annunciato mobilitazioni e forme di protesta, che potrebbero sfociare anche nel blocco degli scrutini.
“Il governo ha accusato il colpo della manifestazione e questo ha determinato l’incontro di stasera del quale non si può dare un giudizio positivo in quanto non c’è stata nessuna risposta anche se il governo ha detto di aver preso nota”, ha detto Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. “Rispetto ad altre occasioni abbiamo un altro appuntamento delle categorie insieme al ministro per discutere del ddl con il governo dopo le audizioni”, ha poi aggiunto.
“Da parte del governo – ha aggiunto il segretario generale dello Snals Confsal, Marco Paolo Nigi- non c’è stata nessuna apertura, si è limitato ad ascoltare e a prendere atto delle singole posizioni sostenendo, per bocca del sottosegretario Vincenti, che terrà conto delle obiezioni e vedrà cosa si potrà fare in sede di modifica durante le audizioni al Senato. Oltre questo è stato ottenuto un nuovo incontro con il ministro Giannini, ne abbiamo già avuti tre speriamo che il quarto possa andare meglio”.
Il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, ha rincarato la dose: “Da parte nostra, siamo insoddisfatti e continueremo la lotta”. I sindacati hanno anche annunciato una serie di incontri per stabilire azioni unitarie che potrebbero arrivare anche al blocco del contratto.
13 Maggio 2015
SCUOLA, RENZI: "BENE SE NE PARLI MA NO A BOICOTTAGGI" "Sono proprio contento del fatto che finalmente la scuola è al centro della discussione.
Non apprezzo i toni, le polemiche ed i boicottaggi di chi non vuole far partecipare i ragazzi agli Invalsi ma bene che la scuola sia al centro".
Così il premier Matteo Renzi in un video sul sito del governo. Dopo giorni di polemiche e confronti, Matteo Renzi "sale" in cattedra.
E con i gessetti, illustra su una lavagna i punti principali della riforma in un video, girato a Palazzo Chigi, di 18 minuti.
Il video è diviso in 9 punti e il presidente del consiglio spiega la riforma e gli obiettivi, dall'autonomia all'alternanza Scuola-Lavoro. "La cosa più urgente è l'alternanza scuola-lavoro e l'urgenza è perché in questi anni c'è stato un crollo totale degli occupati e un aumento della disoccupazione giovanile impressionante, un dato tra i peggiori in Ue.
L'alternanza funziona in Germania, in Svizzera e in Austria ma anche in Alto Adige".
Così Matteo Renzi illustrando la "Buona Scuola", nel video del governo, spiega che "l'obiettivo è ridurre il 44 per cento della disoccupazione giovanile". "Diamo più soldi agli insegnanti e non meno e non solo perché da lì dipende l'autorevolezza sociale ma perché è un fatto di giustizia": così Matteo Renzi, nel video sulla Buona scuola, spiega il senso dei 500 euro annuali ad ogni insegnante e dei 200 mln per la valutazione. "Cultura umanista": è il titolo della terza pillola del video di 18 minuti con cui il premier Matteo Renzi difende la riforma della scuola.
"Nella riforma - spiega il presidente del Consiglio - chiediamo di studiare di più storia, arte, musica e lingue.
Chiediamo alla scuola italiana di fare ciò che la scuola ha il dovere di realizzare, un investimento più forte non solo sugli skills, sui curricula ma sull'esigenza di educare un cittadino.
Certo si può discuterne ma io penso che ci vorrebbero più ore di latino.
E l'idea di tornare ad investire su materie messe in secondo piano non è in contraddizione con le materie scientifiche.
Ho incontrato la scienziata Giannotti e mi ha raccontato con entusiasmo il suo passato nel liceo classico. Bisogna tornare a restituire ossigeno". Il ddl Buona scuola "è una rivisitazione del modello educativo, una scuola che si apre e progetta" ed "è per questo che il governo si sta dedicando a esso con tanta attenzione".
Lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che stamani ha incontrato a Palazzo Chigi le associazioni studentesche.
La riforma "è una rivoluzione e come tutte le rivoluzioni scatena delle reazioni" ha aggiunto il ministro riferendosi alle polemiche e alle proteste di questi giorni.
Ha comunque osservato che su alcuni aspetti le posizioni dei sindacati divergono da quelle degli studenti i quali durante l'incontro di stamani hanno insistito molto sul diritto allo studio e, pur essendo scesi in alcuni casi in piazza con gli insegnanti, non hanno portato al tavolo alcuna richiesta della piattaforma sindacale.
"Il nostro Paese deve acquisire una cultura della valutazione che non riguarda solo la scuola.
La scuola deve cominciare con convinzione e questo e un discorso che riguarda la società in generale" ha concluso il ministro. Intanto a Palazzo Chigi l'incontro del Governo con le associazioni dei genitori sul ddl Buona scuola.
Partecipano alla riunione i ministri Giannini e Boschi e il sottosegretario De vincenti.
Tra le richieste avanzate dalle associazioni che aderiscono al Forum nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola ci sono quelle di una formazione adeguata degli insegnanti, soprattutto su disabilità e bes (bisogni educativi speciali) e di un maggiore protagonismo delle famiglie. Ieri gli studenti hanno boicottato i test Invalsi.
I sindacati della scuola - Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, Snals e anche Cobas - sono insoddisfatti dell'esito dell'incontro avuto oggi con il Governo.
Annunciano quindi nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini.
n Sole9]{l mmrn Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 8 1
«Blocco scrutini illegittimo» Il garante sugli scioperi: lo svolgimento va garantito, altrimenti si precetta
Giorgio Pogliotti ROMA
Il blocco degli scrutini è illegittimo: lo svolgimento va garantito, la conclusione può essere differita al massimo fino a 5 giorni per effetto dello sciopero, ma non è ipotizzabile alcuno slittamento per gli scrutini delle classi che svolgono gli esami conclusivi dei cicli di istruzione (esami terza media, maturità, abilitazione professionale).
Il chiarimento è della Commissione di garanzia sugli scioperi, che giàne12olO (in occasione di un'agitazione indetta da Gilda, Cobas e altre sigle) dichiarò illegittimo il blocco. In caso di violazioni, i sindacati rischiano una sanzione da 5mila a 100mila euro. All'indomani de1-laminaccia di alcune sigle sindacali crmm:m e Cobas - di ricorrere al blocco degli scrutini contro il Ddl sulla scuola, è utile ricorda-
Il
re che in base all'accordo nazio- pero, e un terzo puo essere pronaIe del comparto scuola del clamato solo dopo una pausa di 1999, non si può scioperare in ca- 7 giorni, ma non si può provocaso di scrutini finali, propedeuti- re un ritardo nelle operazioni di ci agli esami conclusivi dei cicli scrutinio superiore ai5giorniridi istruzione (terza media, ulti- spetto alla scadenza programmo anno delle superiori, abilita- mata. Nessuna comunicazione zioniprofessionali).Èprevistoil uffIciale di uno sciopero per ricorso alla precettazione, per bloccare gli scrutini è stato riceassicurare la composizione del vuto da Alesse che lancia un ap-
pello: «È il tempo della responconsiglio di classe e il regolare svolgimento degli scrutini fina- sabilità, va trovato un punto di
convergenza per evitare che le li. «Spero che la precettazione proteste assumano forme eclaresti solo un'opzione teorica - tanti, con azioni palesemente il-spiega il presidente dell' Autori- l 'tt' h d bb egl Ime c e anneggere ero tà, Roberto Alesse -, in caso di
soprattutto gli studenti e le loro blocco degli scrutini, sarebbe la famiglie». In ogni caso, in base via obbligata per evitare lapara- Il' t . l t' a au onomla sco as Ica, non lisi dei cicli conclusivi dei per- . ,. d t tt '1 eSIste un Ulllca ata su u o I corsi scolastici». territorio per le operazioni di Il blocco degli scrutini a tem- scrutinio in cui far convergere po indeterminato non può esse- le proteste, come è accaduto lo re proclamato anche negli altri scors05maggio.Aqueisindacacasi: con un preavviso di15 gior-ni si possono effettuare fino a 2 ti che pensano di disdettare l'ac-due giorni consecutivi di scio- cordo deh999pertenersile ma-
ni libere, l'Authoritv ricorda
che il vecchio accordo conserva la sua validità fino al raggiungimento di una nuova intesa. «Credo sia giunto il momento di chiedere una revisione dell'accordo sulla scuola che risale a più di 15 anni fa e le cui regole appaiono inadeguate - aggiunge Alesse-. Ma, intanto, l'accordo va rispettato».
Contro lo sciopero degli scrutini si è espressa in più occasioni il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini: «È inaccettabile. La protesta, se si fa, si deve fare con altri strumenti e non condizionando un momento cruciale del percorso scolastico». Anche la leader della Cisl, Annamaria Furlan, ai microfoni ~i Radio 24 ha detto che «il blocco degli scrutini è una cosa che non mi piace, creerebbe dei disagi a famiglie e ragazzi, spero che prima di allora si trovino le soluzioni».
~j RIPRODUZ!ONf RlSfRVA-:-A
Giannini: la protesta non deve condizionare un momento cruciale del percorso scolastico Slitta mento vietato per gli
esami a fine ciclo scolastico Negli altri casi massimo due scioperi ma la chiusura può slittare al massimo di 5 giorni
L'incontro a Palazzo Chigi Ieri è toccato alle associazioni di studenti e genitori Un nota conferma la disponibilità al dialogo
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.3
60
Settimanale Data 21-05-2015 Pagina 60/63 Foglio 1 /3
VI SPIEGHIAMO PERCHÉ GLI INSEGNANTI E GLI STUDENTI
di Roberta Mercuri
Milano, maggio artedì 5 maggio lafirst lady Agnese Landini è stata la prima ad arrivare all'istituto superiore Ernesto Balducci di Pontassieve, dove insegna lettere e latino, e l'ultima ad andare via. Nel giorno dello sciopero contro la "buona scuola" de! marito Matteo Renzi, è entrata in aula e ha fatto
lezione, anche se in classe c'erano meno di dieci ragazzi. Nel frattempo molte migliaia di persone in tutta Italia erano in piazza per dire no alla riforma della scuola targata Remi. In corteo c'erano proprio tutti: c'erano i professori, al centro del disegno di legge in discussione alla commissione Cultura alla Camera (dovrebbe essere approvata in aula poco oltre la metà di maggio), i veri protagonisti - nel bene e nel male
di ogni rivoluzione che riguarderà la scuola pubblica italiana, ma anche studenti, bidellì e presidi. E i sindacati non erano così uniti dal 2007: Fie Cgil, Vii scuola, Cis I scuola, mIIGilda,persino i Cobas.
Ma come mai una simile protesta contro una riforma su cui il governo promette di investire tre miliardi, e che prevede, fra l'altro, un piano di 100.701 assunzioni? Innanzitutto un anno fa Remi aveva promesso molte più assunzioni -140 mila - e la sistemazione anche degli idonei dell'ultimo concorso, quello del 2012: sono circa seirnila e, secondo il ~
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~ ____________________ ~~~ ____________________ ~~ ____ ~~~ __ ~~ __ ~ ________ ~ __ ~~~~ ____________________ ~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.4
Settimanale Data 21-05-2015 Pagina 60/63 Foglio 3/3
~ disegno di legge attuale non possono essere assunti, «perché», ha detto Renzi, «idoneo non significa vincitore». Inoltre le assunzioni promesse dal governo, secondo i calcoli dei sindacati, non saranno 100 mila ma 40 mila, e non scatterebbero subito e automaticamen-
le sia un nervo scoperto, le testimoniano le recenti dichiarazioni del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: «La scuola in mano ai sindacati funziona? lo dico di no». Cui ha replicato subito il segretario della Cgil scuola, Domenico
Pantaleo: «La Boschi conferma an'o-te, ma solo a chiamata da parte dei presidi.
E infatti nel mirino della protesta contro Renzi c'è soprattutto il cosiddetto "preside sceriffo". I vari organismi collegiali introdotti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta verrebbero infatti depotenziati a favore della figura del preside, promosso in un certo modo a "capo azienda". Al preside. se la legge passerà senza altre modifiche, sarà affidato il compito di scegliere i professori da sistemare in cattedra, di distribuire i premi in denaro ai migliori, di valutare i docenti appena immessi in ruolo. Ma il preside seeriffo, dicono i docenti, è la fine della democrazia nella scuola. E in più c'è lo "spettro" di essere costretti a cambiare sede ogni tre anni. «Dopo vent'anni di lavoro», si è sfogata con un quotidiano una professoressa di nome Beatrice, «è come se la mia storia, il mio punteggio non contassero più. Il preside da un giorno a]]' altro potrebbe trasferirmi, con dcci sione assolutamente arbitraria». Inoltre nei cortei che si sono snodati in tutta Italia il 5 maggio c'erano migliaia di bidelli e segretari che da questa riforma vengono solo tagliati (del 20 per cento). Che la rivolta sindaca-
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
DUE CLASSI DENUNCIANO
Slamo.,.e classi 4°IPA e 3°IPA dell'istituto IPC A. Maragllano (Voghera), e frequentiamo l'indirizzo di Operatore Grafico Multimedia~
le. Per colpa della riforma Gelminl del 2010 ci troviamo in una situazione di disagio. Abbiamo saputo pochi giorni fa che non pOSSiamo avere acceSSO al quinto anno, per poi accedere all'università, In passato è stata fatta u\1'eccezione, però da quest'anno non è più possibile farla, e se prima lo hanno concesso è solo perché erano presenti deroghe, che adesso sono state bloccate.Mal ragazzi di 4° sono stati aWlsati li 20 giorni dalla fine della scuola per colpa della Regione Lombardia. Ci sono profeSSOri che rlsclllano di perdere il posto di lavoro perché si ritrovano senza ore. Ci ritroviamo con il nostro futuro sospeso non potendo continuare il nostro percorso, perché .1101 in SI> e in 4" abbiamo diplomi di qualifioa che in Italia non possono faraCoedere all'Università. I I1Iga=1 del3~e 4" anno dell'Istituto Màragllano di Voghera.
ganza e disprezzo della democrazia». MaUeo Renzi ha valutato con at
tenzione il primo sciopero generale della scuola dopo sette anni, ma non ha cambiatu idea. «La scuola italiana non è dei sindacati, è degli studenti e del loro futuro e negli ultimi decenni questo futuro non lo ha costruito. Con questa riforma per la prima volla l'autonomia non è solo una parola introdotta da Luigi Berlinguer, ministro dell 'Istruzione nel primo governo Prodi, ma un concetto su cui stiamo investendo e cambiando tutto. Andiamo avanti su questa strada, non molliamo di un millimetro". Però Renzi ha anche aperto ad alcune modifiche della riforma. Ad esempio sulle modalità di assunzione dei precari, come ha detto dopo la protesta, o sugli idonei al concorso 2012, che potrebbero avere una quota riservata al concorso del 2016, o essere assunti magari più in là. E ancora sul potenziamento dei poteri del consiglio d'istituto.
I pilastri della riforma però, secondo Renzi, non si toccano: potenziamento dell' autonomia e poteri del preside, che può avere alcuni contrappesi, ma che deve conservare la pos-sibilità di scegliere realmente i docenti, di avere in concreto la capacità,
~lmiinJs~ re~po.n.biile ~!lT~~~ !~!i1!!1!i!:~;! ~!lll!l!l!!!!:)!}n ~i
anche finanziaria, di essere considerato «come il sindaco di una piccola città» e di conseguenza valutato, dopo tre anni, se non è all'altezza (potrebbe essere un comitato interno a valutare l'operato del preside: studenti, genitori e professori gli darebbero il voto).
d!f1;!~!~!i'[!1li!i!:!;tj!!1lI1i!
.$'~l:jfili!~~!!5
Intanto una cosa è certa: la precaria più famosa d'Italia, Agnese Landini, allo sciopero contro il marito non c'era, anche se non ha voluto rivelare se c'è un punto della riforma che le sta più a cuore. Alla domanda di un cronista «è una vittoria dci precari?», lei aveva risposto Seccamente «sÌ». Eppure in passato lafirst lady aveva fatto intendere che, se il premier della scuola conosceva luci e ombre, un po' di merito ce lo aveva anche lei. A settembre era in fila tra i precari per l'assegnazione delle supplenze, e a chi le chiedeva se fosse lei l'ispiratrice della riforma Agnese aveva risposto: «Come in tutte le coppie ci confrontiamo. Matteo conosce la realtà della scuola italiana. Sa quali sono i punti di forza e di debolezza del mondo dell'istruzione anche attraverso la mia esperienza». Anche se i suoi colleghi non sembrano apprezzare. III
63
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
~------------------~--~--------------------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~~~~-------------iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non
SNALS Pag.6
Settimanale Data 20-05-2015 Pagina 30/31 Foglio 1 /2
Il coraggio di darCI un taglio Volete veramente strappare la pubblica istruzione alle grinfie dei sindacati? Introducete i costi standard. Se non per i salesiani, fatelo almeno per Berlinguer
DI LUIGI AMICONE
A RRNA IL GIORNO che si è stanchi responsabilità in più nella scuola (con l'ov-
C~ via - ovunque, tranne nel soviet - introdu-r. asi di leggere e ascoltare le zione di elementi di merito e di valutazio
msensatezze». Suor Anna
ge, integrata dai "Buoni Scuola", ha per caso messo per strada gli insegnanti e messo in crisi le scuole statali? O ha creato più scuola pubblica e opportunità di lavoro? Monia, presidente di una associazione di ne delle professionalità). Impossibile. Non
è come per l'Italicum. Schiantare i partiti scuole paritarie, mostra una tabella com-
è un gioco da bambini. Chissenefrega se la Come diceva il compagno Gramsci parata di come sta messa la scuola italiana . . . . . minoranza Pd la prende in quel posto e il Basterebbe, per dire, legiferare a Roma tale m Europa. Su 28 paesI, l nostn 15enm sono '11' Il' 'A . Vi d l B al sedicesimo posto nella competenza in gn m? va su ventmo con en o a e ru- e quale quanto ora domanda la petizio-
netta E mvece talmente mgar ne milanese di Maria Chiara Parola e Feli-lettura, al 21esimo in matematica, al 22esi- b l.' .-mo in scienze. Inoltre, come sistema pae- ug lato, c~atto, cementato Il cita Fenaroli, due mamme "sottoscritte" se, siamo al 24esimo posto per abbandoni campo delllstruzIOne. pubblI- da altre ventimila: «Si determini il costo precoci, al 27esimo sia per livello di istru- ca, che come tI muovI sbaglI. standard per alunno e si utilizzi quel cri-zione della popolazione sia per età degli E. come sbaglI prendI ceffo- terio per finanziare tutte le scuole pubbli-insegnanti (solo 1'11 per cento ha meno di m (che pOI faranno male alle che (statali, paritarie e degli enti locali) per 39 anni nelle scuole secondarie) e al 26esi- urne). E mfattl, erano anm mettere chiunque in condizione di sceglie-mo per tasso di occupazione giovanile e di ch~ ~on si vedeva uno s,:iope- re la migliore scuola pubblica per i pro-diplomati e laureati che lavorano nel cam- ro e comparto scuola mse- pri figli». È tutto molto semplice. Perché po degli studi che hanno sostenuto. gnantl, bIdellI, prec~n, postu- il 90 per cento dei 55 miliardi che lo Sta-
Siamo tutti capaci di sognare per l'Ita- laton eccetera - COSI ben nu- to spende per la scuola se ne va in stipen-lia un dolce domani dove gli abbando- scito. Secondo le cifre ufficiali di invece che in investimenti per rendere,
. l .. l' 'd formte dal dlpartlmento del- . d' l l' l' 'fi m sco astICI saranno percentua l reSI ua- . .. . come SI ICe, a scuo a lta lana n ormata, li, le competenze dei nostri figlioli rispet- la FunZIOne pubblIca,. glI aderentl sono innovativa, efficiente e pubblica alla granteranno la media europea, il disagio gio- statI 618.066 su un mIlIone ~l dlpenden- de? Perché lo Stato (e i sindacati) insistono
. ... tl, Il 64,89 per cento. Con CIO, un mllIo- d'fi d d' . '1 vamle frutto dI dIsoccupazIOne mentale d"'l 'd dd' a l en ere una spesa l CIrca 8 mI a euro . .. ne tre IClml a e trecentoventl ue a ettl d l d'l' . l e frustrazIOne da caserma (spmellI, alcol, d 11 l (d d 11 . . d' a a unno quan o l pnvato sOCIa e svolge
bullismo, anoressia eccetera) verrà drasti- e a scuo a ato. e a ragIOnena l Stato lo stesso servizio a metà costo. camente abbattuto. Tutti sono capaci di aggIOrnato al 16 dICembre 2013) sono statl L'alternativa definitiva? Quella indiimmaginarsi una "Buona Scuola". Il pro- comandatl da CgII, Clsl, UII, miIIiDl!m!ill cata a suo tempo dal compagno Antonio blema è che l'immaginazione teme i sacri- Cgu-Clsal, GIlda, Usb, Unams, Usae, Cse e Gramsci, dimenticato e tradito dalla sinifici, i costi, le azioni che si rendono neces- tante altre SIgle mmon, a fare uno sCIOpe- stra italiana: «Noi socialisti dobbiamo essesari per trasformare i sogni in realtà. E così ro che non si vedeva dagli anni Novanta. re propugnatori della scuola libera, delil ministro Maria Elena Boschi ha perfetta- HaI voglIa a dIre che laSCIare la scuola m la scuola lasciata all'iniziativa privata e mente ragione quando sogna m~no al smdacatl non funpon~. La scuo- ai comuni. La libertà nella scuola è pos-che «lasciare la scuola solo in la e m mano al smdacatI. E COSI che fun- sibile solo se la scuola è indipendente dal mano ai sindacati non funzio- ZIOna. E sono mICa POChI l tesseratl. Mez- contl-ollo dello Stato». Chi la sta provando na». La realtà è che la scuola è lO mIlIone. Daqmla asseverazIOne str~te- questa via gramsciana alla scuola pubbli-in mano ai sindacati. Dunque gICa da parte dI giornalI come RepubblJca, ca? Ad esempio i Tipi Loschi di San Bene-la signorina si becca la raman- monsignor Della Casa e Galateo de' costu- detto del Tronto. Che come le radio libere zina della Cgil, sindacato dei mi tr~ le aule scolastiche.. . battezzate negli anni Settanta fanno già sindacati: «Il ministro confer- C e alternatIva a questo SIstema dI pro- ora una scuola libera. «Ma libera veramen-ma l'arroganza e il disprez- vare a fare una riforma a Roma e, conte- te e mi piace ancor di più perché libera lO della democrazia» (talché, stualmente, sbattere la testa sull'irrifor- la mente» (cantava Eugenio Finardi) dalla commenterà nella rassegna mabilità del sistema? Sì. Se Roma avesse sudditanza nei confronti dello Stato, dal Stampa & regime di Radio il coraggio di predicare la via lombarda e comando dei sindacati, dai luoghi comu-Radicale Massimo Bordin, «la veneta all'istruzione pubblica. Che è poi ni di monsignora la Repubblica. Cgil ammette che sì, c'è democrazia solo l'esatta (e inapplicata a livello nazionale) se in mano ai sindacati»). via alla parità scolastica indicata da una
Supponiamo però che un piccolo sfor- legge del 2000 detta anche "Berlinguer" lO di realtà il governo Renzi l'abbia fatto. (non un Caimano, ma il comunista parenUn pizzico di autonomia, di autorità e di te dell'altro più celebre Enrico). Questa leg-
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~--~------~--------~~----~~~~~~--~--------~--~~~~----------------____ 4 u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 7
L~IJIICIIRIJ
Successo dello sciopero della scuola Ovada. Comunicato sindacale unitario sullo sciopero della
scuola del 5 maggio. "Lo sciopero della scuola del 5 ma~indetto unitariamente
da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, ~ e Gilda, ha avuto un grande successo, con una adesione senza precedenti.
La percentuale nazionale si colloca tra il 70% e 1'80% e la provincia di Alessandria non fa eccezione. Molti Istituti sono rimasti chiusi nella giornata di martedì, la Media "Pertini" e l'Istituto Superiore "Barletti" di Ovada, solo per fare qualche esempio.
Oltre 150 lavoratori/trici sono partiti da Alessandria su tre pullman, prendendo parte alla grande manifestazione di Milano. Il mondo della scuola si è espresso in modo chiaro e forte contro un progetto di riforma che non solo i lavoratori, ma anche studenti, famiglie e cittadini sentono lontano dai loro bisogni e dalle loro attese.
Pretendere di riformare la scuola facendo a meno di ascoltarla è un atto di presunzione, che impedisce alla scuola italiana di percorrere la strada della vera innovazione, di un cambiamento giusto, necessario e condiviso.
Gli insegnanti hanno chiesto chiaramente di essere ascoltati. I primi segnali che giungono dai presidenti della Camera e del Senato lasciano ben sperare.
Nei prossimi giorni serve un dialogo vero, attraverso incontri urgenti con i parlamentari, che stanno esaminando il testo del disegno di legge sulla scuola.
I sindacati tutti insieme non smetteranno di chiedere una scuola migliore: riforme, investimenti, fine del precariato, rinnovo del contratto. "
Data
Pagina
Foglio
17-05-2015 37 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.9
GAZZETTA DI MANTDVA Data
Pagina
Foglio
Prof in assemblea davanti alla prefettura Mondo della scuola ancora in agitazione contro la Buona scuola. DOpo gli scioperi delle scorse settimane i docenti e i sindacati (Cgil, Cisl, Uii e~di categoria tornano ad esprimersi contro il progetto di riforma del governo Renzi la mattina di martedì 19 con un'assemblea
indetta davanti alla Prefettura (quindi per strada) dalle 8 alle 11. Tecnicamente, dunque, non si tratta di uno sciopero ma dell'esercizio del diritto dei docenti di utilizzare fino a 10 ore annuali per le assemblee sindacali. Ci saranno anche disagi nelelscuole.
14-05-2015 14 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 10
il Resto Macerata
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 7 Foglio 1
DOCENTI IMBAVAGLIATI PER DIRE NO
Scuola, prof ancora in piazza «Bocciamo questa riforma» Alle 19 un altro flash mob davanti allo Sferisterio
IILINDOIII profauori tomeranno davanti aJlo Sfaristario
di CHIARA GABRIB.JJ
STASERA alle 19 davanti allo Stì:-rìsterio flash mol! «per la scuola della Costituzione», li finna di Fie Cgi~ Cisl scuola, Uil scuola, !limi Il li tlUVO è per le 18.45: ognuno porterà un tovagliolo per imbavagliarsi contro il disegno di legge, la cosiddetta rifonna della (<Buona scuola}) del governo Renzi, che andrebbe a modificare radicalmente la condizione di docenti e ciel personale in genere. «Ho adelito allo sciopem ciel 5 maggio, in qualità di diligente. Della rifonna? lo e il lIIio corpo docente pensiamo tullo il male possibile. Ancora non si sono prese decisioni ufficiali riguardo un possi bile blocco degli scrutiuÌ>l. Emanuela Tal1lscio, che gestisce due istilUti comprensivi, a Cingoli e ad Apiro, racconta pellJlessità e malumori diffusi tra i suoi insegnanti, e li moliva con i li umerì (altissimi) dell'adesione allo sciopero nazionale della settimana scorsa. ,d:'er quanto liguarda Cingoli -
continua -, ha preso pane allo sciopero l'intero COll10 docente della scuola deIl'infimzia, il 70 per cento della primalia e moltissimi insegnanti auche delle medie. Ad Apiro, ho dovuto chiudere le scuole plimatia e dell'il1rrmzia, il 5 maggio SOIlO limasti chiusi tre plessi su cinque. Anche il persona-
«Le valutazioni non creino divisioni tra gli insegnanti» Rischio stop per gli scrutini
le Ata ha scioperato l'Cl' iutem. E stata la l'lima volta per tanti docenti, che in vita 10LU non avevano lUai sciopenlto, Quello che ci preoccupa dì piil - spicga - é la perdita di titolalità in caso di trasfclimellto. L'altra questione è quella del melito, Siamo mvorevoli alla valutazionc, ma purché scrva alilliglioramento, non a creare divisioni tra insegnallti, Tm l'altro, il famoso premio per bravura ammonterebbe a soli 16 euro in
LA SCHEDA
In provlnr::la. IL 5 maggIo ha scioperato n 6,5 per c:ento del d!ngentl, IL 69,5 per c:ento del dacentl, quasi Il 30 per cento del personale educativa
Seconda molti dirigenti scolastici andrebbe trovata una forma di mediazione tra merltocrazla e diritti acquisiti
più al mese;), In provincia, il 5 maggio ha scioperato ìl6.S per cento dei diligenti, il 69,5 per cento dei docenti, quasi il 30 per cento del personale educativo, il 34 per cen to degli Ala, per un totale di oltre il 60 per cento di adesioni, pari li 3.586 p(~r" SCllle (in regione." hanno scioperato in 16,821).
((MI SEMBRA ci sia un accanimento nei cOl1tì'onti dei presidi in qUest<l fase - sostiene invece Pierffan cesro Castiglioni, diligente dell'Itc Gentili, riferendosi al gl1lUde potere decisionale nella scelta clei docenti come previslo ileI disegllo di legge -, Iloi dirigenti ci troviamo ad avel~ \Ula responsabili tà eccessiva Si parla di raccomandazioni, ma poi chi è che andrebbe a scegliere il figlio di un suo amico? Non credo si possano vClificare situazioni similh>, {(La questione è molto sel1l.ita dice An to nietta Alesìani, dirigeI! te dell'Itl1s M.aueo Ricci -, OccoLTel'ebbe trovare una fonna intennedia tra nmitoc[lIzi a e diritti acq ui· siti».
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~----------------------------------------------~~--~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pag.11
IL TIRRENO Pisa AL LICEO CLASSICO
Presidio pemtanente per bloccare la rifomta della scuola
PISA
La scuola pisana contro la "Buona Scuola". Alla luce dell'incontro tra n governo e i sindacati, ieri al liceo classico le organizzazioni dei lavoratori hanno annunciato un presidio permanente di protesta. I sindacati si dicono insoddisfatti della risposta venuta da Roma in seguito allo sciopero del 5 maggio e sono arrabbiati per il mancalo ascollo del mondo scolastico.
Centro della protesta rimane, secondo Maria Antonia Lai ~~ .. e Fabrizio Acconci
la revisione nel Ddl della funzione del dirigente scolastico che acquisterebbe i poteri di un «manager aziendale privato in grado di umiliare la libertà di insegnamento». Ancora: il mancato reintegro dei fondi sollralli in quesli anni alla scuola pubblica, n numero scarso di assunzioni di precari e i criteri per la distribuzione di incentivi a scuole e insegnanti. Grande ironia sul titolo del Ddl che Rodolfo Sorrenti (Un Scuola) ha rinominato «buona azienda scolastica», definendo il ministro dell'Istruzione una «sconosciuta» e i metodi educativi di don Milani e della Monlessori «crocifissi da quesla riforma».
Sulla presunta aziendalizzazione della scuola tornano anche i rappresentanti degli studenti che si sentono svalutati e prevedono, con !'introduzione di 200 ore di alternanza scuola-lavoro negli istituti tecnici "nuove dinamiche di compravendi ta di lavoro minorile" .
Claudio Giorgi (L'officina degli studenti) lancia l'idea di una fascia bianca e rossa da far indossare a tutti gli studenti. La voce degli universitari si fa invece sentire sulle nuove disposizioni per l'accesso all'insegna-mento che provocherebbero disparità tra atenei e nuovi disoccupati a causa di lma mancata fase transitoria con il passato.
Le proteste non accennano a diminuire. Previsla per oggi alle 16 un'assemblea, sempre al liceo Galilei, con le Rsu, i genitori e i precari per decidere il da farsi.
Gilberto Vento (Cobas) parla
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 14 1
'" O') 00
'" o
della minaccia di blocco degli .. scrutini e lancia due proposte ~ per iiI fl e 19 maggio da discute- ~ re in assemblea: un tlash-mob .8 in piazza dei Miracoli e una ca- {l
lena umana che coinvolga lul- ~ le le scuole della cillà. (s. l.) o
r---------------------~--~--------------------------------------------------------~--~--~~------------________ --4 u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 12
LA NAZIONE Pisa Pontedera
RIFORMA DELLA SCUOLA
OrganlzzazlDnl studentesche e sindacati
autonomi e confederali 1nsleme 1n un presidio
permanente al Uceo classIco 'GaLIleI' per dire
nD alla rlfDrma deLla scuola presentata dal
Governo. Erano presenti Cgll, Csl, un, ~
Cobas e Gilda Sinistra per, Unione d,egli
Studenti, Rete degli Studenti Medi e OffIcina.
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 4 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 15
La Provincia di Lecco Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 13 1
Docenti sul piede di guerra «Martedì ci faremo sentire» Martedì mattina il presidio degli insegnanti davanti alla prefettura di Lecco
Martedì mattina, dalle 8 alle 11 i sindacati, e il personale della scuola, docenti, amministrativi, tecnici di laboratorio e bidelli, organizzeranno un presidio dimostrativo davanti alla prefettura.
«E' solo la prima di una serie di iniziative che abbiamo in programma - spiega Michela Magni, della Cgil- è molto preoccupante il fatto che il governo, nonostante lo sciopero dei
Michela Magni, Cgil scuola
giorni scorsi che ha avuto una massiccia partecipazione, e nonostante le prese di posizione dei sindacati, prosegua nella riforma. Noi non ci arrendiamo, la mobilitazione sarà costante e continua. Quel che maggiormente ci preoccupaè il mancato rinnovo del contratto di lavoro che è alla base di tutto, e questo voler dare maggiori potere al dirigente scolastico».
Sindacati pronti a sostenere il blocco degli scrutini. Pronti a rallentare la macchina organizzativa per la chiusura dell'anno scolastico.
«Lo scorso 5 maggio c'è stato uno sciopero che ha coinvolto tanti docenti in tutta Italia, con un'adesione che non si vedeva
da decenni, eppure il governo Renzi è andato avanti. Dopo questa presa di posizione ci aspettavamo da parte del governo il blocco della riforma e il colloquio coi sindacati - fa notare Mario Rampello, della Cisl-. Le scuole lecchesi soffrono di un precariato sempre maggiore. Precari che hanno permesso alla scuola di andare avanti, che hanno seguito corsi di formazione, e che ora non rientrano più nei criteri di assunzione. E sono molto preoccupato per questa volontà di dare maggiori poteri ai dirigenti, che potranno poi scegliere chi assumere e chi invece lasciare a casa».
Cgil, Cisl e ViI unite nel presidio, a cui parteciperanno anche sindacati meno diffusi sul territorio come lo mmI
«E' sbagliato questo voler dare maggiore potere ai presidi - rimarca il responsabile ~ I :m mr; m Colella - si rischia di trovarsi nel caos, con scelte molto soggettive. Martedì saremo al presidio. Il mondo della scuola ha necessita di chiarezza. Questa riforma Renzi sta creando solo confusione».
Giuseppe Pellegrino, della ViI ricorda: ««E' sbagliato dare poteri forti ai presidi al contrario oggi è fondamentale la collegialità, e poi come fa un preside a dare i voti ai docenti, con quali criteri».
Blocco degli scrutini, l'ira dei genitori
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 16
La Provincia di Sondrio Data
Pagina
Foglio
La scuola valtellinese scende ancora in pi3Z7a Il Stamattina l'incontro tra tutti i sindacati All'orizzonte un presidio per la settimana prossima
DANIELA LUCCHINI La mobilitazione
continua. Si ritorna in piazza: a due giorni dal nulla di fatto scaturito dall'incontro a palazzo Chigi tra sindacati e governo sulla riforma della scuola, anche in provincia la protesta non si spegne.
Proprio per decidere il da farsi - come e quando manifestare - si siedono questa mattina attorno a un tavolo i vertici dei sindacati del comparto scuola locale, insieme Cisl, Flc Cgil, ~ e ViI. Piazza Campello, il sit in durante l'ultimo sciopero
Laprotesta Con ogni probabilità si ritornerà a manifestare - non con uno sciopero, piuttosto un presidio -la prossima settimana, martedì 19 maggio. Fuori luogo, invece, parlare di blocco degli scrutini, sostiene dalla Cis l Scuola di Sondrio Cesare Peroni, segretario generale che conferma come sul territorio provinciale non ci siano state nemmeno interferenze con le prove Invalsi -lunedì coinvolti sono stati gli alunni delle classi seconde delle superiori -, svoltesi regolarmente, a differenza di quanto accaduto in altre realtà italiane, con il boicottaggio delle prove volte a misurare il livello della preparazione dei ragazzi.
«La mobilitazione prosegue - garantisce Peroni -: le risposte date dal governo non sono sufficienti, motivo per cui anche sul nostro territorio valuteremo le azioni da intraprendere per manifestare il dissenso al disegno di legge.A tal proposito ci incontriamo assieme alle altre organizzazioni sindacali».
Non si abbassa la guardia, dunque. Anche se il segretario
della Cisl Scuola ammette che «qualche passo avanti per lo meno c'è stato, ma di risultati concreti non se ne sono ancora visti. Determinante capire il contenuto degli emendamenti presentati in commissione».
Il confronto Di positivo, secondo Peroni, ci sarebbe «questa apertura al confronto: per la prima volta martedì i vertici sindacali nazionali sono stati ricevuti a palazzo Chigi. Prendiamo atto di questa disponibilità al dialogo. Forse, però, se ci avessero interpellato prima di arrivare alla stesura del ddl- rimarca Peroni - non saremmo arrivati a questo punto», ad uno sciopero generale che in provincia lo scorso 5 maggio «ha raccolto
Mobilitazione dopo la fumata nera dell'incontro tra il governo e i sindacati
un'adesione altissima, segnale forte di quanto la "Buona scuola" prospettata dal governo non piaccia a insegnanti e personale Ata».
I precari Di massima urgenza, «la questione precariato, che ha bisogno di risposte concrete e di una soluzione, non chiara nel ddl: i giorni passano e questi lavoratori hanno tutto il diritto di sapere se hanno la possibilità di essere assunti o meno, se e quando prenderanno servizio con il nuovo anno scolastico», il 2015-2016 che inizierà tra quattro mesi. Altro aspetto, che non convince assolutamente i sindacati, quello relativo agli albi territoriali, elenchi da cui, in base alla nuova riforma scolastica, dovrebbero attingere i presidi: «Da parte nostra c'è piena contrarietà verso questi famosi albi territoriali -la sottolineatura di Peroni - , poiché si va a mettere mano su materie che propriamente sono di carattere contrattuale, quali ad esempio la mobilità del personale».
14-05-2015 15 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 17
la triBuna
LA BUONA SCUOLA»
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 2/3 1 /2
«Pronti a bloccare gli scrutini ali» Sindacati compatti contro la riforma del governo Renzi «Troppo potere ai presidi, tra i prof cresce il malessere»
di Alessandra Vendrame t TREVISO
La scuola trevigiana si prepara al blocco degli scrutini. Il tempo di approdare a Montecitorio per l'avvio della discussione parlamentare e già il disegno di legge "la buona scuola" del governo Renzi fa salire la tensione tra docenti e tutto il personale della scuola. Dopo lo sciopero unitario dei sindacati del co.rto Cgil, Cisl, Uil, mm e ccml dello scorso 5 maggio, la protesta continua a fare breccia. E ancora a livello unitario. Già ventilata dai sindacati la possibilità che si possa persino giungere al blocco degli scrutini a fine anno scolastico.
«Il malessere sta montando», sostiene Claudio Baccarini, responsabile sindacale dei dirigenti scolastici di Cgil scuola Treviso e Veneto. «Finora non ci sono state fatte delle controproposte credibili e co-
m Cgil, Cisl, Uil, ~ W e li,hllmIl dopo lo sciopero unitario restano compatti Lo~annuncia una protesta in Piazza dei Signori per il19 maggio
me sindacati ci sentiamo presi in giro. A questo punto non escludo il ricorso a estreme forme di mobilitazione come il blocco degli scrutinÌ».
Dito puntato contro i nuovi poteri messi per la prima volta in toto nelle mani dei presidi delle scuole che, dalle pagine del ddl, si trasformano in "super manager": «Affidare al preside la chiamata diretta del personale, la valutazione dei docenti, la discrezionalità nella distribuzione del salario accessorio e persino la progettazione del piano triennale della scuola tradisce i fondamentali principi di democrazia e di trasparenza della pubblica amministrazione», sbotta Salvatore Auci, ~etar~rovinciale dello ~ Lo ~ ha intanto annunciato per certo il blocco degli scrutini e il prossimo 19 maggio è pronto far scendere in città, in Piazza dei Signori i prof e tutto il personale della scuola per dire un corale no al-
la riforma in corso. Pure la previsione del gover
no di risolvere l'eterno problema del precariato con l' annuncio dell'assunzione di un esercito di 100.701 docenti, fino ad oggi a tempo determinato, non si rivela affatto, secondo i sindacati, una "manna dal cielo": «Apprezziamo la buona volontà di voler assumere oltre centomila insegnanti ma anche se così fosse non si riuscirebbe comunque ad esaurire tutto il contingente dei precarÌ», spiega Teresa Merotto, alla guida di Cisl scuola Treviso. «Preme certo di più il problema di stare dentro i tempi tecnici necessari per poter fare le assunzioni in ruolo, come promesso, dal l settembre di quest'anno. In modo da poter garantire l'avvio regolare dell'anno scolastico. Per poter far questo il percorso del ddl sulla questione delle assunzioni dovrebbe essere portato a termine entro metà giugno.
Nel ddl ci sono poi provvedimenti che vanno a toccare la materie contrattuali come la questione della retribuzione che non può essere evasa».
Anche se il governo sembra avere aperto da poco una breccia sulla possibilità di discutere del ddl con le parti sindacali resta ad oggi l'amaro in bocca: «Non si possono trattare i lavoratori della scuola come sudditi», protesta Giuseppe Morgante, segretario di Uil scuola Treviso. «Il rapporto di lavoro e la retribuzione si stabilisce per contratto. E si contratta con le parti sindacali. Invece ora si sta provando a stabilire per legge questioni come l'aumento dell'orario di lavoro e dei compiti da svolgere. Una parte del salario dei docenti verrà addirittura stabilita dal dirigente scolastico insieme un comitato dei docenti e degli studenti. Questo», conclude il sindacalista, «è un mondo alla rovescia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
<<Noi, frustrati e arrabbiati -ma forse c'è uno spiraglio»
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~ ________ ~~~========~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 18
~VOCE DI ROMAGNA RIMINI & SAN MARINO
Quotidiano
ROMA Fallito l'incontro Governo-parti sociali Camusso: "Non abbiamo ottenuto risposte" Annunciate nuove iniziative di mobilitazione
Scuola, scontro sulla riforma, scrutini a rischio P
rosegue il braccio di ferro tra docenti e governo per la riforma della Scuola. I sindacati di categoria Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda, ~ e anche Cobas - sono
infatti insoddisfatti dell' esito dell'incontro avuto con il governo. Annunciano quindi nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini. ''All'incontro non è stata data nessuna risposta alle criticità che abbiamo proposto", ha commentato Susanna Camusso. "Il governo - prosegue la leader Cgil- ha accusato il colpo della manifestazione del 5 maggio, che ha determinato l'incontro coi sindacati". All'incontro "non si può dare un giudizio positivo. Il governo ha detto di aver preso buona nota, anche se siamo ben lontani dal cambiamento profondo dell'impianto" del ddl".
"Rispetto ad altre occasioni", in cui ci siamo incontrati con il governo, prosegue Camusso, "abbiamo un ulteriore appuntamento delle categorie assieme al ministro per discutere il ddl, con il governo dopo le audizioni. Si commenta da solo il
fatto che il governo faccia il confronto dopo l' audizione parlamentare". Alfano: non cedere ai sindacati - "lo penso che non si debba arretrare fino a dare ai sindacati tutto ciò che chiedono". Lo afferma il ministro dell'Interno e leader di Area Popolare Angelino Alfano. ''Anche nella riforma della scuola - prosegue - c'è qualcosa che appartiene alle nostre storiche battaglie, mi riferisco alla parità tra scuola statale e scuola non statale che secondo noi rientrano entrambe all'interno del servizio pubblico, quindi il fatto che ci siano delle detrazioni fiscali per le scuole paritarie per noi è un elemento di grande successo". De Vincenti: sconcerta blocco scrutini - "Sconcerta che, a fronte di una manifesta volontà del governo di dialogare sulla riforma della scuola si risponda - da parte di alcune sigle sindacali - minacciando il blocco degli scrutini. Un'iniziativa del genere sarebbe irresponsabile perché colpirebbe unicamente studenti e famiglie". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti.
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 7 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 20
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 9 Foglio 1 /2
Lunedì sulla scalinata virgiliana l'assemblea della scuola: «Non abbassiamo la guardia»
I prof occuperanno le Colonne di Maria Chiara CRISCUOLO
Dalla piazza alle Colonne romane. Dopo lo sciopero e le manifestazioni del 5 maggio scorso, la scuola brindisina torna a far sentire la propria voce. Docenti, studenti, personale Ata e perfino i dirigenti scolastici, si ritroveranno lunedì prossimo, 18 maggio, sulla scalinata virgiliana per dare il via ad una assemblea pubblica.
L'incontro tra sindacati e Governo di martedì non ha prodotto i risultati sperati.
«Gli emendamenti approvati non cambiano la sostanza dell'impianto del disegno di legge, - tuonano i docenti brindisini - che resta irricevibile. Se vuole aprire un vero dialogo, il Governo deve fermare il percorso di approvazione del disegno di legge, fare un provvedimento urgente sul precariato e ascoltare il mondo della scuola». Nel-
lunedì prossimo, tutti insieme si ritroveranno per discutere sulle nuove iniziative di lotta da adottare.
fuori e dentro la scuola». Indietro non SI torna e
mal come questa volta il mondo della scuola fa fronte
«L'assemblea pubblica sa- comune contro il disegno di rà in concomitanza con altri legge fortemente voluto dal due sit in che si terranno a premier Renzi. La protesta Roma e con un altro previsto viaggia sui social network ala Bari - afferma Rosa Savo- la velocità di un clic: Faceia, dal quartiere generale del- book e Twitter in testa alle la Flc Cgil Brindisi - il per- classifiche per condividere corso parlamentare del dise- date dei flash mob, assemgno di legge prevede la di- blee pubbliche e collettivi. scussione in aula alla Came- «Mantenere alta l'attenziora dei Deputati a partire da ne - conclude la Savoia - è domani (oggi ndr) e l'appro- l'unico modo per ottenere un vazione tra lunedì e martedì risultato. Non si può non tedella prossIma settimana. nere conto della forte adesioSuccessivamente Cl sarà il ne allo sciopero nazionale passaggio al Senato i cui tem- del 5 maggio scorso. Andrepi di discussione sono più in- mo avanti e se sarà necessacerti perché presumibilmente rio bloccheremo, oltre alle ati lavori in commissione ini- tività aggiuntive anche gli zieranno dopo le elezioni re- scrutini in programma per il gionali. Riteniamo importan- prossimo giugno». Flc, Cisl te che, da qui all'eventuale scuola, ViI scuola, Gilda e blocco degli scrutini, si met- .. che non hanno alcuna tano in atto le più varie ini _ intenzione in questa occasioziative che abbiano, da un la- ne di rompere l'unitarietà d'ato, il compito di rispondere zione, metteranno in campo alla volontà di lotta dei lavo- nuove iniziative di mobilita
l'attesa la protesta continua e ratori e, dall'altro, di creare il più ampio fronte possibile
zione anche durante il periodo per gli studenti delle valutazioni di fine anno.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ -6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 21
l'Adige Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
13-05-2015 3 1 /2
Scuola, la «fumata nera» del governo Il dialogo con i sindacati non decolla: nuove azioni ROMA - Dialogo, ma nessuna svolta. Tantomeno positiva. L'ipotesi di intralciare gli scrutini come segno di protesta contro I contenuti del ddl Buona scuola si fa sempre più concreta. L'incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi tra il Governo - rappresentato da ben 4 ministri, Boschi, Madia, Giannini, Delrio e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio De Vincenti - e i sindacati (nella foto) è stato decisamente da «fumata nera ••. Che l'andazzo sarebbe stato quello si era già capito dalle dichiarazioni mattutinecdel Premier: «Siamo disposti ad ascoltare i sindacati su tutto», ma «la
Non ci sarà il blocco degli scrutini ma non mancheranno i disagi visto che Renzi tira diritto come al solito
scuola funziona se è di tutti», «non facciamo divisioni politiche sulla pelle della scuola. Non potrà mai esistere la possibilità di bloccare la qualità nella scuola». Insomma, ascoltiamo ma andiamo avanti. Il messaggio ai sindacati è arrivato forte e chiaro. «È ancora come se avessimo la pistoIa puntata alla tempia» ha sintetizzato il leader della UiI, Carmelo Barbagallo .. «Nel merito -ha osservato il leader della Cgil, Susanna Camus so - non è stata data nessuna risposta alle criticità che abbiamo proposto. Il governo ha detto di aver preso buona nota, anche se siamo ben lontani dal cambiamento profondo dell'impianto». E anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ritiene insufficienti le mo-
difiche introdotte in Parlamento: «Se si fossero fatti prima altri incontri con il Governo sicuramente avremmo costruito un percorso più utile per cambiare la scuola». Non intendono deporre le armi i sindacati di categoria. «Il Governo si è limitato a prendere atto delle dichiarazioni di ciascuno» hanno raccontato al termine del confronto che, andato avanti per 3 ore, ha registrato anche momenti di tensione e decibel non proprio da amabile conversazione. Flc, . Cisl scuola, Uii scuola, Gilda e smill3! che non hanno alcuna intenzione in questa occasione di rompere l'unità d'azione, metteranno in campo nuove iniziative di mobilitazione anche durante il periodo degli scrutini. Non un vero e proprio blocco perchè la legge sulla regolamentazione degli scioperi non lo consentirebbe, ma certamente un gran bel disagio. «Si sta concludendo l'anno scolastico in un clima di conflitto» si rammarica il leader della Uii scuola, Massimo Di Menna. «Nei prossimi giorni Organizzeremo presidi in occasione dell'inizio del dibattito alla Camera, assemblee e iniziative di lotta nelle scuole. La mobilitazione continua» promette il leader della Flc, Mimmo Pantaleo. I Cobas, che si muovono per proprio conto, oltre a Interferenze in tempo di scrutini, vogliono proporre agli altri sindacati di scegliere una data (potrebbe essere domenica 7 giugno) «per difendere tutti insieme la scuola bene èomune». ~Nogliono andare avanti come un treno», hanno mostrato «un'arroganza sbalorditiva» e «aperture zero» chiosa il leader del movimento, Piero Bernocchi. «Restano divergenze forti» è costretta ad ammettere il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, pur ribadendo la volontà di dialogo. Un dialogo che ha però paletti irremovibili: «Il governo sui punti qualificanti del Odi scuola non farà passi indietro» ha avvertito la titolare del dicastero dell'Istruzione.
POLITICA
«Sui punti più qualificanti del Ddl scuola nessun passo indietro» awerte la Giannini
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS Pago 23
n Sole9]{l mmrn
Slitta al20 maggio il voto in Aula sul Ddl
Renzi: non è prendere o lasciare, fiducia non all' ordine del giorno Eugenio Bruno ROMA
i La controffensiva di Matteo Renzi sulla scuola è ufficialmente partita. E il premiervuole giocarla in prima persona, mettendoci (letteralmente) la faccia. Come testimoIÙa non solo la scelta di tenere aperta per due giorIÙ la sala verde di Palazzo Chigi, dove ieri sono stati ricevutiirappresentanti di geIÙtori e studenti che hanno portato a 29 le associazioIÙ ricevute, ma anche (e soprattutto) il triplo intervento di ieri sull'istruzione.Primaconunvideodi17mi-nuti sul sito di Palazzo Chigi, poi conunamai!dil2origheaiprofitaliarù e infme con un'intervista al Tg5. Tre situazioIÙ e strumenti diversi perribadirelostessoconcetto: non è una riforma prendere o lasciare e possiamo ancora migliorarla a patto però di non stravolgerla. Una linea conciliante confermata anche dalla scelta di nonricorrere allafiduciaAlmeno nell'aula della Camera che ieri ha irùziatol'esamedeldisegnodilegge e che lo concluderà entro mercoledì20(anzichémartedì19)·
Nei giorIÙ scorsi il premier ha più volte rimproverato ai suoi e in parteancheasestessodinonessereriuscitiaveicolareneimodigiusti i contenuti della «Buona Scuola» che «per lui in Italia c'è già ed è danche bisognaripartire». E proprio dai contenuti è partito Renzi nel messaggio caricato nel pomeriggio sul canale Y outube del governo. Camicia bianca d' ordinanza,cravattablu,gessetticoloratiin mano il presidente del Consiglio è ricorso alla cara vecchia lavagna perillustrareicinquecapisaldidel
disegno di legge: alternanza scuola/lavoro per ridurre la disoccupazione giovarùle al 44 %; più cultura umanista che non vuoI dire trascurare la tecnologia e il digitale; più soldi agli insegnanti, da un lato con la card da 500 euro annui per libri, spettacoli e corsi di formazione e dall'altro con i 200 milioIÙ per il merito; più autonomia che significa meno burocraziamiIÙsteriale e più responsabilità ai presidi senza farne «uno sceriffo»; continuità dell'azione educativa da leggersi come assunzione di 100mila precari e futuro concorso per altri 60mila posti. A cui
EDIlIZIA SCOLASTICA Il presidente del Consiglio annuncia di aver inviato una circolare a Economia, Infrastrutture e Miur che sblocca 4 miliardi
segue l'annuncio della novità forse più importante. E cioè l'arrivo di <<una circolare ai mirllstri dell'Economia, delle Infrastrutture, e della Scuola che porta oltre 4 miliardi di euro dinuoviinvestimenti sull' edilizia scolastica» sull' ediliziascolastica».
Temi ripresi e rilanciati dall' ex sindaco di Firenze nella lettera alle «gentilissime e gentilissimi insegnanti» come recita l'incipit della missiva. Due i due concettichiave del suo preambolo: la proposta del governo «non è "prendere o la~ciare"; non vogliamo fare «l'ennesima riforma, ma metterci più soldi, spenderli meglio e
garantire la «qualità educativa». Con le misure già elencate nel video, anche se in un ordine diverso perché nella mai! si parte dai precari anziché dall'alternanza. A chiudere lalungagiornatarenziana sulla scuola l'intervista al Tg5 nella quale il premier, a conferma del fatto che ci sia ancora spazio per le modifiche, precisa: «Si deve ancora votare alla Camera, non credochelafiduciasiauntemaall'ordine del giorno». UnadispoIÙbilità al confronto ribadita anche da unanotaserale diPalazzo Chigi che,nelfareilpuntosulladuegiorIÙ di incontri nella sala verde cita «l'impegno a migliorare il testo in modo da rendere ancora più incisivo il progetto per la «Buona Scuola» nei punti chiave».
In che cosa consistano queste aperture lo si capirà meglio nei prossimi giorIÙ. O forse già oggi quando arriverà il parere della commissione Bilancio e l'assemblea avvierà la discussione generale sul testo. Assemblea che ieri harespintocon258voticontrarie 105 favorevoli le pregiudiziali di costituzionalità. In realtà, le ul teriori modifiche potrebbero anche slittare al Senato dove bisognerà fare i conti con i propositi battaglieri della minoranza Pd che ha individuato nella scuola il terreno su cui proseguire lo scontro avviato con l'Italicum. Un atteggiamento ben diverso da quello che i dem "non renziaIÙ" stanno tenendo a Montecitorio dove, per dirla con Andrea Giorgis, sono stati presentati «emendamenti nella logica di un confronto costruttivo».
ç RJPROOlJ710Nl' RlS[-RVArA
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 8 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~~A~:I:,~~,:na.~lI~pc:em:jer:M:ott:ec:Re~"Zl:",:I':ide:oi~",:uit~om:o:"~Pie~go:cel~OC:ifo:cm~od:ell:"c:",~lo __ ~ ________ ~~ ____ ~~~~~~ __ ~ ________ ~ __ ~~;=;===================~~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 27
n Sole9]{l mmrn Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 9 1
Il capo del governo è salito sul Colle per affrontare con il Capo dello Stato i principali temi interni e internazionali
Renzi-Mattarella, agenda politica sul tavolo Nell'incontro pensioni, scuola, immigrati e Libia - Il premier: giornata positiva, passi avanti Emilia Patta ROMA
«Giornata di passi in avanti su flessibilità, immib'Tazione, crescitaeconomica. C'è ancora molto da fare, ma non si molla». li clima di una giornata positiva per il premier è descritto nei pochi caratteri di un tweet serale. A18 giorni dalle elezioni regionali e con sfide complicate soprattutto sul fronte interno - scuola in primis - Matteo Renzi può parlare di passi in avanti. li Pil torna a crescere dopo quattro anni( 0,3% mentre il governo si aspettava 0,1%), il successo del piano U e sui migranti. il via libera di Bruxelles a una maggiore flessibilità: tutti segni - è la lettura renziana - «della maggiora credibilità della linea italiana sulla flessibilità». Ma il fronte interno morde, dalla questione delle pensioni dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco delI'indicizzazione deciso dal governo Monti alle proteste di sindacati e insegnanti contro la riforma della
scuola messa in campo. E poi il timore di qualche contraccolpo negativo per il Pd e dunque per il governo alle regionali del 31 maggio, soprattutto in Liguria dove i sondaggi danno la sinistra antirenziana del civatiano Luca Pastorino a due cifre. Di tutto questo il premier ha parlato ieri sera con Sergio Mattarella salendo al Quirinale: «Un ampio giro d'orizzonte dei principali temi sul tappeto del dibattito politico», recita la tradizionale nota del Quirinale. Un confronto ad ampio raggio, dunque, partendo dal risultato incassato dall'Italia - anche con il pressing del presidente della Repubblica -nella delicata partita in Ue sull'emergenza sbarchi.
Il primo tema interno politicamente sensibile è naturalmente quello delle pensioni. E si sa che il premier ha dovuto «ingoiare amaro», come lui stesso ha confessato, rinunziando al tesoretto di 1,6 miliardi annunciato nelle scorse settimane. li decreto per mettere una
AI Colle. Il capo dello5tatoSergio Mattarella
"toppa" sarà approvato dal Consiglio dei ministri lunedì prossimo o comunque la prossima settimana e dal colloquio con il Capo dello Stato il premier sembra essere uscito rinfrancato sulla linea che il governo intende seguire - che è quella della gradualità, della parzialità e della prQb'Tessivitàsulreddito dei pensionati interessati ai rimborsi e che comunque che rispetti il decifit progrannatico di quest'anno al 2,6% -: Mattarella, secondofontiparlamentaridelPd, si sarebbe mostrato ovviamente attento al rispetto rigoroso della sentenza della Consulta ma anche consapevole della necessità di salvaguardare l'equilibrio dei conti, anch'esso bene costituzionale.
Sul fronte delle riforme in campo Renzi ha poi mostrato al Capo dello Stato tutta la sua volontà di andare avanti, di «non mollare». A partire dalla riforma della scuola, naturalmente, sulla quale il premier proprio ieri ha voluto mettere la faccia prendendo ges-
so e lavagna e illustrando ID un video di 18 minuti pubblicato sul sito del governo le novità della "Buona Scuola" (si vedano i servizia pagina 8).Al Capo dello Stato, che è stato anche ministro dell'Istruzione, il premier ha prospettato un disegno ambizioso contro il quale a suo avviso si è attivato un vero e proprio boicottaggio con motivi che poco o nulla hanno a che fare con la buona scuola. Motivi di potere e direndita di posizione, è il sottinteso. Una lettura, è il conforto di Renziin vista dell'esame del Parlamento, su cui sembra concordare anche quella parte di Area riformista che nel Pd ha rotto con Bersani e Speranza e che boccia le «posizioni strumentali» degli oppositori del segretario e premier. Per ora la fiducia non è all'ordine del giorno, ha rassicurato Renzi, ma non si intravvedono all'orizzonte ulteriori margini di mediazione rispetto alle aperture fm qui fatte.
t R~PROD!JZIONE RISrRVA lA.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 28
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 6 1 /2
Renzi alla lavagna per difendere la riforma Scuola, il premier in un video di 18 minuti: «Sì al confronto, ma no ai boicottaggi». Esclusa la fiducia
ROMA Professore per 18 minuti. Con tanto di lavagna e gessetti, li ha voluti di colori diversi. Renzi si improvvisa docente, ha bisogno di illustrare la sua riforma con un mezzo nuovo, che raggiunga tutti, un video girato nella biblioteca di Palazzo Chigi, lui in primo piano e sulla lavagna uno schema molto semplice: i punti positivi della sua riforma, quelli falsi circolati nelle proteste e che sono da smentire.
Accorato, ma «felice perché la scuola è tornata al centro del dibattito».lnfervorato, per dire che «non esistono presidi Rambo, che non ci saranno sceriffi». Disponibile al dialogo, pUrché sia «sereno, perché la scuola non appartiene a nessuno» e purché «non si facciano battaglie politiche», magari con «slogan ideologicD>.
100 400 Mila Ore Gli insegnanti Quanto precari prevede che saranno di alternanza assunti scuola-lavoro, secondo nell'ultimo il presidente triennio del Consiglio dei tecnici, Matteo Renzi la riforma «per dare della scuola continuità» del governo. al percorso Peri licei scolastico èdi 200 ore
La lezione del «professore» Renzi, che viene postata sul sito di Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio, è diffusa in parallelo a una lettera diretta agli insegnanti. Nella prima cita una sua vecchia professoressa, Eda; nella seconda ricorda i nomi delle sue scuole, Rodari, Papini, il liceo Dante, anche per dire che conosce <<per esperienza di studente», oltre che di <<padre e marito», «l'orgoglio che vi anima, la tenacia che vi sorregge, la professionalità che vi caratterizza», ma aggiungendo che queste doti non sono di tutti, la «buona scuola siete molti fra voi, non tutti VOD>.
La filosofia della lezione è entrare nel merito, spiegare, smentire alcune cose «che non esistono, per esempio che il governò tocca le vacanze degli studentD>. L'obiettivo è certa----------------
---------
Il messaggio «Basta battaglie ideologiche. Non è vero che il preside potrà assumere i suoi amici»
mente raggiungere quanta più gente possibile, e ovviamente anche elettori, visto che si avvicinano le Regionali. Entrambi gli strumenti ne hanno le caratteristiche. La lavagna attira l'attenzione' lui in maniche di camicia con il gesso in mano può diventare virale, sia nel video che nella lettera c'è un denominatore comune: «Non pensiamo di avere la verità in tasca, abbiamo certamente fatto degli errori», ma «questa proposta non è prendere o lasciare», tanto più che in mattinata i suoi uffici hanno smentito che l'esecutivo è pronto a mettere la fiducia.
«Vi prego di dedicare 5 minuti di attenzione ... », è l'esordio. sarà più lungo. Per difendere il principio dell'alternanza scuola-lavoro, !'investimento finanziario in formazione dei
professori, «che hanno perso prestigio sociale, anche per colpa dei genitori della mia generazione», per spiegare il lato positivo di un principio cardine: <<Dare più soldi a chi Ii merita, perché il merito non è una parolaccia», e non esiste senza valutazione.
C'è anche da chiarire che autonomia «non significa _svendersi ai privati, ma quali privati!». E da ricordare la prossima assunzione di 100 mila precari, <<per dare continuitID>, ultimo concetto scritto sulla lavagna, al progetto educativo: meno supplenti e meno tempo dei presidi a gestire burocrazia. Ai professori un invito finale: «Aspetto le vostre considerazioni». Una precisazione vale per tutti: «11 preside non potrà assumere i suoi amici, ma scegliere fra vincitori di concorso».
Marco Galluzzo © RIPROJUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6
~ ______ ~~~~~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pago 29
la Repubblica Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 10/11 1 /2
Lo·seoDtro
Scuola, il video show di Renzi "Basta boicottaggi sullarifonna" Blocco scrutini, sindacati divisi la controffensiva online: "Parlerò 5 minuti". Ma diventano 17 Poi una lettera a 600miIa prof. eisl e UiI frenano sulla protesta
CORRADOZUNINO
ROMA. il presidente del Consiglio, maniche di camicia arrotolate, gessetto bianco in mano, si riprende la scena otto giorni dopo lo scioperone contro la sua Buona scuola e i dialoghi successivamente avviati al Nazareno e aPalazzo Chigicon sindacati e associazioni. Fa sistemare, ieri pomeriggio, una lavagna alla Biblioteca chigiana, una telecamera di fronte e inizia a illustrare le cinque cose importanti della sua riforma.
In un video di 16 minuti e 32 secondi (aveva chiesto 5 minuti di attenzione), Renzi dice che non apprezza «iboicottaggidichinon ha fatto partecipare i ragazzi all'Invalsi~>, poi assicura: «Con l'alternanza scuola-lavoro vogliamo ridurre quel 44% di disoccupazione giovanile». Ancora: «Diamo più soldi agli insegnanti e lImerito non è una parolaccia: non si possono dare gli stessi aumenti a tutti». Sulla valutazione dice a maestri e prof chenonpuòvalereilprincipio«nessunomipuò giudicare» e «i presidi-Rambo esistono solo al cinema»: quelli in carne e ossa «non assumono l'amico dell'amico». Nichi Vendola, a proposi-to, aveva parlato di «profumo di corruzione».
Infine, i falsi miti: non è vero che i supplenti italiani che hanno insegnato per tre anni sa-
cambia osi nonèuna resta nella parolaccia:
LAP.AUJDE palude chi è più Nessuno bravo deve ha detto: R..HEmTO avere di più prendere Non ci o lasciare saranno UCRF.SCO'A Ma qui gli presidi Non selVe
slogan non Rambo tomarea selVono: o SI Eilmerito crescere nel
Ritaglio stampa ad uso esclusivo
Scuola: testate nazionali
ranno licenziati (articolo presente nel ddl, poi rettificato), le aziende non avranno ruoli nei consigli di istituto, i giorni di vacanza degli studenti non si toccano. «Questa è la più grande assunzione mai fatta da un governo della Repubblica». TI giorno in cui a Empoli un istituto professionale viene evacuato per un incendio, Renzi annuncia la firma sui 3,9 miliardi per l'edilizia scolastica. «La scuola è il luogo dove si cambia il paese o si resta nella palude: possiamo essere una potenza culturale».
Nei giorni della controffensiva il premier scrive anche una letteradi 120righe, «al computer», a600miladocenti: un pezzo consistente di elettorato che gli sta togliendo la fiducia. A loro dice: «Abbiamo 1'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli, sciuparla sarebbe un errore. Questa proposta non è prendere o lasciare. La Buona scuola siete molti tra voi, non tutti voi».
La minaccia del blocco degli scrutini -l'arma finale del sindacato - si sfarina. Anna Maria Furlan, segretario Cisl, dice: «Non mi piace». La Uilla considera l'ultima spiaggia e Rino Di Meglio della Gilda spiega: «Per legge abbiamo solo due giorni di sciopero». Oggi ilddl entra alla Camera, ne uscirà con un voto mercoledì prossimo. Renzi esclude la fiducia sul ddl, a meno che la minoranza dem non metta a rischio il ufine lavori" a metà giugno. Poi confessa al presidente Sergio Mattarella: «Avrei voluto un altro clima, ma non mollo, vado fino in fondo».
CI RIPRODUZJONE RISERVATA
Pilsenon investiamo sui giovani:
siamo unasuper
potenza culturale
del destinatario, non riproducibile.
Pag.31
~ M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o u
Scuola, niente fiducia,
Lalavagna di Renzi: basta boicottaggi
Si è fatto portare la lavagna e dalla sala della Biblioteca Chigiana ha parlato per 17 minuti di fila. Il video di
Renzi è finito sul sito dcI gover
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 11 1 /2
Claudio Marincola
no e in pochi minuti ha fatto il giro dei socialnetwork. Quindi ha scritto una lettera a 600 mila docenti per spiegare il sen
so della riforma e ha fatto il punto sull'edilizia scolastica con il ministro Delrio firmando investimenti per 4 miliardi di euro.
lA MINORANZA PD PRONTA A VOTARE CONTRO Il GOVERNO OGGI MANIFESTAZIONE DEL M5S SOTTO
Apag.l1 Coccia a pag.ll Al MINISTERO
Renzi parla ai prof: «No ai boicottaggi» ~M~ssaggi? del premier per d!fendere la riforma della scuola ~Entro il 20 maggio il testo dovrà essere approvato alla Camera «NOI pronti al confronto, non e un progetto prendere o lasciare» Non sarà posta la fiducia, ma ammessi solo 600 emendamenti
lA GIORNATA ROMA Si è fatto portare lavagna e dalla sala della Biblioteca Chigiana ha parlato per 17 minuti di fila. Il video è finito sul sito del governo e in pochi minuti ha fatto il giro dei socialnetwork. Quindi ha scritto una lettera a 600 mila docenti per spiegare il senso della riforma e ha fatto il punto sull' edilizia scolastica con il ministro Delrio firmando investimenti per 4 miliardi di euro.
In versione prof, in maniche di camicia, gessetto in mano, ha ricordato a molti il maestro Manzi e il suo "Non è mai troppo tardi", amarcord di una Rai che insegnava a leggere e scrivere. Il premier ha scritto sulla lavagna i punti chiave del disegno di legge che da oggi approda alla Camera. Ha detto "sì" al dialogo e "no" al boicottaggio delle prove Invalsi. Ha citato la sua maestra Eda «rispettata da tutti, come il farmacista, il maresciallo, il parroco perché era un figura con prestigio sociale». Nella lettera inviata agli insegnanti c'è un riferimento alle tensioni «gli scontri verbali che sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare».
CONTROFFENSIVA Ai suoi collaboratori Renzi ha parlato di "controffensiva". Una risposta mediati ca per rovesciare
la negatività che ha accompagnato un ddl battezzato con una dose forse eccessiva di ottimismo "la Buona scuola". «Il nostro progetto non è prendere o lasciare, siamo pronti a confrontarci». In quanto alle assunzioni, Renzi scrive, «chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del Tfa non condividono l'inclusione degli donei del 2012, quelli del Gae di capire i tempi, quelli del Pas fanno sentire la loro voce, ma dopo anni di precariato questa è la più grande assunzione mai fatta da un governo della Repubblica».
Renzi si rivolge agli insegnanti, un mondo da sempre molto vicino al Pd. Ma mai come in questo momento proprio la platea democrat, pensionati compresi, vanno all'attacco del premier. «C'è un Paese l'Italia che sta ripartendo, con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli», «la Scuola non è mia, non è del governo, non è degli addetti ai lavori, se ridiamo centralità e importanza alla scuola forse l'Italia torna a crescere». Concetti ripetuti nelle 120 righe indirizzate alle «gentilissime» e ai «gentilissimi» insegnanti.
Il NO DEI CIVATIANI Entro il 20 maggio il provvedimento, collegato al Def, dovrà riicevere il via libera, Non c'è inteno zione nè voglia di mettere la fidu-
ciao Non alla Camera almeno. Prima che si apra il dibattito ci sarà un vertice dem per decidere la strategia. Ieri alle 14 scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti. Sarà un caso ma a battersi finora per portare avanti il provvedimento è stata soprattutto la quota rosa del Pd: Coscia, Rocchi, Malpezzi, Ascani, Carocci, Ghizzoni, la presidente della commisione Piccoli Nardelli, senza contare il ministro Giannini. Gli emendamenti che arriveranno fino in fondo non potranno essere più di 600. Riguarderanno i punti più critici: il nuovo ruolo dei dirigenti scolastici, l'assunzione dei precari, la possibilità a partire dal 2016 di destinare il5 xmille alle istituzioni scolastiche.
L'opposizione non farà sconti. Dentro e fuori Montecitorio. Il M5S che ha disertato i lavori della commissione, manifesterà oggi sotto il Miur. Si lotta video su vuideo (Alessandro Di Battista ha postato sul suo profilo Facebook un filmato per rispondere al filmanto del premier). Critiche anche da SeI e Fdi. Ma la vera battagli si annuncia al Senato dove la scuola sarà il primo terreno di scontro con la minoranza demo I civatianni, gli stessi che non hanno votato l'Italicum, faranno leva sui numeri ristretti della maggioranza per contestare il testo «emendamen-to su emendamento». '
Claudio Marincola © RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______________ ~~~~~~~~~~~~~~~=-~~~~~~~~~~ __ ~~~~~ ________________ ~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.33
Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 11 1
Scioperi a turno di un quarto d'ora a testa l'idea dei sindacati per fermare gli scrutini ____________ protesta.Questa forma di protelA RIVOLTA sta non è inedita, ma non è mai
stata attuata in maniera unita-ROMA Lo sciopero degli scrutini ria .. Second? Tito ~usso del dicol passare delle ore sembra es- rettlvo dell FIe CgIl del Lazio, sere un'ipotesi sempre più con- ~llo ~ciopero de>~li scrutini «si creta e l'ultima arma rimasta e arnvatI perche Il governo doin mano ai sindacati dopo l'in- po l'incontro del 12 Maggio ha contro di due giorni fa con il gener~to un punto di non ritorgoverno. Gli scrutini sono la fa- no e Slllceramente non ci sodse di coronamento dell'anno disfano gli emendamenti elascolastico e dell'ammissione ai borati dalla commissione culvari esami di Stato e il loro ri- tura della Camera». Ma lo sciotardo può causare problemi pero degli scrutini non è l'unievidenti non solo all'istituzio- co strumento che i sindacati ne scolastica, ma anche agli stanno ~ett.end~ in campo, il studenti e alle famiglie. Blocca- 15 ~aggIO Cl sara al Pantheon re gli scrutini è possibile ricor- un asse~bl~a apert~ ai parlarendo allo strumento dello mentan e aI senaton per rifletsciopero generale, convocato te re s~lla riforma e il 18 e 19 in concoI!litanza con i consigli ~aggIO (d~ta in cui è ~.revista di classe. E possibile ripetere lo l approvazIOne del Ddl Buona sciopero per ben due volte al scuola" alla Camera) è stato interzo intervento il dirige~te detto un presidio permanente scolastico può in prima battuta sotto Montecitorio con uno precettare gli insegnanti e suc- "speaker corner" a cUI partecicessivamente può indire uno perà tutto il mondo della scuoscrutinio per il giorno successi- la. Respinge al mittente le accuva. Inoltre, secondo la normati- se la relatrice della riforma alla va vigente, lo scrutinio deve es- Camera, la democratica Maria sere bloccato e rimandato an- Coscia che auspica «di discuteche se un solo membro del con- re per una volta il merito della
riforma e non le solite rivendicazioni strumentali. Abbiamo ascoltato circa 90 realtà che rappresentano il mondo della scuola, il frutto del lavoro che abbiamo fatto è perfettibile».
siglio di classe fa sciopero e il docente non può assolutamente essere sostituito. Secondo indiscrezioni i sindacati sarebbero pronti a ricorrere anche allo sciopero del quarto d'ora così da riuscire nell'intento di far saltare a turno il consiglio di classe.
LE REGOLE
GLI STUDENTI Continuano a piovere critiche dal governo anche dagli stu-
denti, infatti durante l'incontra tra Governp e le realtà appartenenti al Forum delle Associazioni Studentesche, Martina Carpani dell'Unione degli Studenti ha denunciato il tentativo di strumentalizzazione da parte dell'esecutivo nei confronti degli studenti, che sono stati invitati dal ministro Maria Elena Boschi a non prestare il fianco ai sindacati. Gli studenti si sono detti favorevoli allo sciopero degli scrutini, ultima possibilità di contrastare la riforma.
Massimiliano Coccia © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il precedente
Nell'S7 il blocco contro la Falcucci
~ Nella storia della scuola italiana il blocco degli scrutini è stato spesso annunciato, ma raramente fatto sul serio. n precedente più serio risale al 1987, quando i sindacati si mobilitarono contro la ministra Franca Falcucci. All'iniziativa aderirono solo le sigle autonome. Uno sciopero nel giorno degli scrutini ci fu anche nel 2010 con la Gelmini.
I CONSIGLI 01 CLASSE NON SONO VALIOI SE NON PARTECIPANO TUTIIIIlOCENTI. MA SI POSSONO RINVIARE SOLO CINQUE VOLTE
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~
t================JR~i~t~ag~IUi~O~;.t,~~~~~~~~~;-~~~~~~~~~~~~~~~~--------~~ stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Per la normativa è assolutamente legale fare uno sciopero di due giorni consecutivi durante gli scrutini finali (sono escluse solo le classi quinte delle superiori e le terze delle medie). Questa agitazione può comportare il rinvio di cinque giorni complessivi degli scrutini. I dirigenti scolastici, a cui spetta il dovere di sovraintendere i consigli di classe, possono comminare sanzioni se lo sciopero supera i due giorni (fino a 500 euro al giorno) e solo se dopo essere stati precettati con specifica ordinanza il personale docente prosegue nella
Scuola: testate nazionali Pag.35
il Giornale
Nuova figuraccia sui test Invalsi Le risposte sono in rete da giorni Milano Il pasticciaccio brutto dell'Invalsi finisce in farsa. L'Invalsi è il famigerato test nazionale che dovrebbe valutare i livelli di apprendimento degli studenti e che le insegnanti contestano come criteriovalutativo. Soprattutto se, comeè successo ieri, i risultati del test erano già su internet da una settimana. Colpa dello sciopero nazionale de15 maggio che ha fatto slittare il test al 6, data che inmolte scuole eragià stata scelta per altre attività didattiche. Ieri sui profili Facebook e WhatsApp delle insegnanti coinvolte il tam tam è iniziato nel primo pomeriggio, come racconta una maestra elementare del Milanese al Giornale: «Ieri abbiamo fatti i testInvalsi dimatematicache avremmo dovuto dare il6 maggio scorso e che sono saltati perché avevamo da tempo fissato una gita. Ovviamente, conle altre colleghe, abbiamo cercato suinternetle soluzioni, convinte che mai il ministero ci avrebbe mandato lo stesso dossier». E invece, come conferma una sindacalista della Cgil, che è anchereferente Invalsi, i test erano identici. «Mi aspettavo delle domande diverse visto che la prova era stata spostata per lo sciopero - dice al Giornale la delegata Rsu - evidentemente il ministero dell'Istruzione nonhafatto in tempo. Peraltro alcune domande erano su argomenticheinostri bambini non avevano ancora studiato». I sindacatisono sul piede di guerra: «Sono tre anni che conIa Cgilmi occupo di Invalsi, facciamo convegni e incontri, e poi?». Un' altra tegola sul ministro Stefania Giannini e sul governo. FMan
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 9 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~----------------------------------------------------~--~~~~----------------____ ,u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.36
il Giornale Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 9 1 /2
Scuola, niente fiducia Renzi sale in cattedra e i sindacati si dividono In un video con lavagna e gessetti il premier spiega la riforma. Poi scrive ai professori: un'opportunità da non sprecare. La Furlan (Cisl): bloccare gli scrutini crea solo disagi
Laura Cesa retti
Roma Lasvoltaharddeldibattito a sinistra la ha impressa Nichi Vendo la, illeader di Sei. N ongli è piaciuta la battuta liquidatoriadiMatteo Renzicontro la «sinistra masochista», quella che gode a perdere e a far perdere. In verità il premier non ce l'aveva in particolare con lui, di cui probabilmente neppure ricordaval' esistenza, quanto piuttosto con gli oltranzisti della minoranzaPd. Ma all' accusa dimasochismo illeader di SeI si èinalberato, e la sua replica finirà negli annali delle «cinquanta sfumature di sinistra»: intanto, spiega, quello di Renzi è «il suo solitovizietto, l'autoritarismo». Poi l'affondo: «La sinistra di Renzi è socialmente sadica. Enoicontinueremo a rappresentare la sinistramasochistaperchénonrinunciamo a pensare che il nostro compito siadifendereidiritti».
Dicerto,l'ultimatrinceadella «sinistra masochista» è oggi
quella della scuola: i nemici di Renzi, dentro e intorno alPd, tifano perché la guerriglia sindacale contro lariforma delgoverno riesca a mettere in difficoltà serie l'esecutivo e a far perdere a Renzi quella fascia cruciale di consenso che il centrosinistra ha sempre avuto nel pubblico impiego, e nella scuola in particolare. Il premiernon sottovaluta certo il pericolo, tanto meno alla vigilia delle Regionali, ma è altresì convinto che proprio il sindacato, soprattutto agitando ilricatto del blocco degli scrutini, stia facendo un clamoroso autogol, soprattutto agitando il ricatto del blocco degli scrutinii, che spiega ai suoi «finirà per dividere il fronte sindacale, dove la Cisl non può certo abdicarealsuoriformismoperinseguire gli ultrà, eper alienare alla battaglia anti-riforma le simpatie dell'opinione pubblica». Tane è vero che la leader cislina Anna Maria Furlan ha già innestato la retromarcia, davanti all'inasprirsi delle posizioni sindacalidellascuola: «Ilblocco de-
l'aula della Camera boccia le pregiudiziali di incostituzionalità
gli scrutinii creereb be solo disa - sere «responsabili di una comugi alle famiglie e ai ragazzi». Il nità». Il premier si dice «pronto problema tuttavia è di notevole al dialogo», assicura che non ci entità per un governo che della sarà voto di fiducia sul provvedi«buonascuola»hafattoilsuoca- mento (almeno alla Camera) vallo di battaglia. Per questo ieri ma respinge gli «slogan ideo 10-il premier, prima di salire al Col- gici» e attacca duramente lerapleperfareilpunto dellasituazio- presaglie dei sindacati: «Quanne in un «ampio giro d'orizzon- do si chiede ai ragazzi di boicotte» con Mattarella, ha chiesto ai tare le prove Invalsi o si minacsuoi, cogliendoli un po' alla cia il blocco degli scrutini, non sprovvista, di trovargli lavagna si sta facendo un servizio alla e gessetti colorati, ehadeciso di scuola né ai ragazzi stessi». No scendereincampoinprimaper- ai «boicottaggi», insomma. Basona per dare una sterzata ad sterà a cambiare segno alla diuna campagna che rischia di de- scussione?Il premier, che hainturpare l'immagine dell' esecu- cassato il primo successo alla tivo. Diciotto minuti di video, Camera dove le pregiudiziali di diffusi sul sito di Palazzo Chigi, incostituzionalità sulla riforma per illustrare - con tanto di titoli sono state bocciate, si è rivolto e freccette - i punti salienti del ancheagliinsegnanti,consapeprogetto, riconoscendo che ci vole che una buona percentuasono stati «errori di comunica- le di volenterosi non ha intenzione»,masoprattuttopertene- zione di inseguire la Camusso re il punto, sfidando la rivolta in trincea: ai profha indirizzato dei sindacati: «Il merito nella una lunga lettera aperta a difesa scuolanonèuna parolaccia. Ba- della «buona scuola» in cui scristaconil"nessunomipuò giudi- ve fra l' altro «con tutti i nostri licare" ». I presidi non sono chia - miti abbiamo l'occasione di comatiafare «glisceriffi», maad es- struire un futuro di opportunità
perinostrifigli. Sciuparlasarebbe un errore».
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-----------------~~~~~~~--~--------~~--~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.3?
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 8 Foglio 1
I timori di Palazzo Chigi a due settimane dal voto
Renzi grida al complotto «Vogliono farmi perdere con pensioni e scuola» Il premier avverte i suoi: boiardi di Stato e sindacati sobillano la protesta Poi scrive ai docenti e fa il maestrino in un video: «Detti solo slogan e falsita»
::: ELISA CALESSI
l1lil1lil1li C'è un filo rosso che lega la sentenza della Consulta sulle pensioni alla protesta sulla riforma della scuola. La guerra che alcuni poteri, in questo caso i boiardi di Stato e i sindacati, hanno dichiarato a lui, Matteo Renzi: «Provano di nuovo a fermarmi, a bloccare il cambiamento». E non è un caso, osserva coi suoi, che questo avvenga a due settimane dalle elezioni regionali, ormai trasformate in test nazionale. L'obiettivo, secondo il premier, è chiaro: sobillare la protesta di due classi elettoralmente decisive soprattutto a sinistra - pensionati e insegnanti - per far cadere il governo. O comunque per metterlo in grave difficoltà. Si vedrà a urne chiuse. Ma secondo alcuni sondaggi arrivati anche a Palazzo Chigi, già ora si sta registrando uno spostamento di insegnanti e pensionati verso Grillo o l'astensione.
Chi sono questi "poteri" che tramerebbero contro il Rottamatore? Sicuramente la Consulta, che con la sentenza sulla riforma Fomero ha mandato all' aria molti piani. Ma non solo. L'Avvocatura dello Stato, per esempio, aveva il compito di difendere il govemo. Era stato informato Palazzo Chigi, si chiedeva ieri un esponente del governo, dell'esatta entità della cifra in ballo? N ella memoria difensiva depositata dall' Avvocatura si parla di 5 miliardi. Invece saranno tra i lO e i 19. Come mai? Hanno sbagliato gli avvocati dello Stato o i funzionari del Tesoro che hanno fornito i dossier con le cifre? C'è dolo o colpa? E sempre negli stessi ambienti si nota che la pratica era stata istruita dal precedente avvocato dello Stato, quello in carica con Enrico Letta, visto che il nuovo, Massimo Massella Ducci Teri, è stato nominato con decreto della oresidenza del-
la Repubblica, su proposta del go~erno, il9 marzo (la sentenza è dellO). Poi ci sono i sindacati, la Cgil in particolare, impegnata a organizzare l'opposizione nel Paese.
Per carità, anche l'esecutivo ha le proprie colpe. «Sulla scuola abbiamo sbagliato la comunicazione», ammette un renziano doc. «Assumiamo lOOmila precari ed è passato completamente in secondo piano».
Per questo, ieri, Renzi ha preso in mano le due faccende. Sulle pensioni ha preteso che entro lunedì il Tesoro trovi la soluzio-ne. Sulla scuola, gessetto alla mano, si è messo dietro a una lavagna per spiegare, in un video, la verità sulla «Buona scuola». Cinque punti per confutare le «falsità» messe in giro dai sindacati e raccontare quello che c'è (scuola-lavoro, cultura uma-nista, soldi agli insegnanti, autono-mia, continuità) e quello che non c'è. «Discutiamo pure», ma basta «slogan ideologici» e «boicottaggi». «Non si parla», scandisce, «di ferie per gli studenti. N on ci sono presidi-rambo. Non è vero che il preside assume l'amico dell' amico o può licenziare dopo 36 mesi. Sono assolute falsità». Ancora: «La scuola appartiene a tutti, non al governo, né ai sindacati o agli addetti ai lavori». L'operazione-verità prosegue poi con una lettera agli insegnanti, dove chiede loro di «darci una mano a restituire speranza al nostro Paese». Certo, non sarà facile far pace con gli insegnanti. Fallito il dialogo su Twitter, l'incontro a Palazzo Chigi, ora ci prova così. Una mano gliel'ha data anche il sindacato, facendo alcuni «errori strategici». A cominciare, si dice, dal blocco degli scrutinii che fa arrabbiare sia gli insegnanti, i quali dovrebbero rimandare le ferie, che i genitori.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~--------------~lit~~~~~~~.-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~--~~-----------------J8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.39
UN'IMPRESA RISCHIOSA
T UrTO COMINCIÒ con una volonterosa guida scout che notò la foto in bianco e nero di un giovane ele
gante il cui volto comunicava un'inspiegabile sintesi di serietà e allegria, appesa al muro di una casa famiglia dove andava a fare caritativa con orfani e bambini di famiglie in difficoltà. «Chi è quello?», chiese al santo prete che di quel rifugio era l'anima e l'artefice, e che pure negli anni ebbe a soffrire di invidie e provvedimenti disciplinari sproporzionati. «È un bravo ragazzo», rispose quello senza aggiungere altro. Lo scout non si diede per vinto. Cercò di saperne di più e si imbatté nel libro scritto da un sacerdote torinese, don Primo Soldi: Verso l'assoluto. Pier Giorgio Frassati. Nei 24 anni della sua breve vita quel rampollo dell'alta borghesia liberale torinese, figlio dell'allora proprietario e direttore della Stampa e poi ambasciatore a Berlino, lasciò un tale segno che il 20 maggio 1990 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato. La spiritualità di Frassati è integrale: preghiera e vita sacramentale intense, dedizione personale senza limiti al bisogno dei più poveri, impegno politico per la giustizia e in difesa della libertà. Il tutto proposto agli amici e alle amiche come contenuto di una stringente amicizia cristiana. E quella frase formidabile scritta in una lettera a un amico: «Vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere ma vivacchiare ... ». «Uno così, come si fa a non voler essere come lui?», si chiese il giovane Marco Sermarini da San Benedetto del Tronto. E iniziò la sua "imitatio".
Cominciando dal clan di cui era la guida: poche settimane, e i ragazzi da cinque erano diventati una quarantina. Nello stupore invidioso di alcuni capi.
Con l'entusiasmo dei primi giorni Oggi, trent'anni dopo quegli inizi, la spiritualità frassatiana presa sul serio da un giovane sambenedettese ha dato i suoi frutti. Sono nati un movimento ecclesiale che ha preso il nome dalla compagnia di amici che Frassati aveva creato, la Società dei Tipi Loschi (quella riconosciuta come associazione laicale con decreto dal vescovo di San Benedetto nel 2004 si chiama Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati); un'associazione di volontariato intitolata a papa Giovanni Paolo II; due cooperative sociali, la Capitani Coraggiosi e la Hobbit; tre scuole libere intitolate a Gilbert Keith Chesterton; una società sportiva che si chiama Poli sportiva Gagliarda; una compagnia teatrale che si chiama Pochi ma buoni come i mac- ~
~ cheroni, un negozio online che si chiama Pump Street, un mensile che si intitola Vivere! ... e non vivacchiare. E a dimostrazione che non si tratta di sigle ma di realtà vive, questi soggetti conducono tre doposcuola e animano sette centri estivi e cinque circolini equivalenti agli oratori permanenti e agli oratori estivi delle latitudini settentrionali; occupano giovani provenienti da situazioni di disagio e non nei settori delle ristrutturazioni edilizie, giardinaggio, servizi cimiteriali, serigrafia, gestione di un palazzetto dello sport, servizi scolastici, produzioni ortico-
Settimanale Data 20-05-2015 Pagina 26/31 Foglio 1 /4
le, gestione di un centro del riuso (riciclo di attrezzature di vario genere); accompagnano all'inserimento nel mondo del lavoro attraverso la formazione professionale e cinque Centri di sussidiarietà; e ovviamente pregano, fanno festa ed educano.
Da quasi ventidue anni, esattamente dal 17 ottobre 1993, i Tipi Loschi si riuniscono una sera alla settimana (il mercoledì o il giovedì) presso la Casa San Francesco di Paola nel territorio di Grottammare, comune adiacente a San Benedetto lungo il litorale adriatico. C'è la cena comunitaria sotto un tendone bianco (spesso a base di pizza preparata da un giovane valorizzato dalla cooperativa Hobbit) poi il Rosario o la Messa. Una volta al mese si fa Adorazione eucaristica dalle 21.30 della sera alle 6.30 della mattina. Questo momento comunitario riunisce fino a 450 persone, uomini, donne e bambini. La prima volta, quel 17 ottobre di ventidue anni fa, erano solo 43: il più vecchio aveva 30 anni, il più giovane 13. Oggi la piccola galassia di opere nate da loro serve 2-3 mila persone. E non siamo a Milano o a Roma: siamo a San Benedetto del Tronto, 47 mila abitanti. I comuni vicini stanno fra i 5 e i 15 mila abitanti.
Dai nomi e titoli immaginifici del-le varie opere e da una visita anche sommaria alle medesime si capisce che le fonti intellettuali e spirituali si sono ampliate nel tempo, e a Pier Giorgio Frassati si sono aggiunti Chesterton (Sermarini è fondatore e presidente della Società chestertoniana italiana), Giovannino Guareschi, J. R. R. Tolkien, Stratford Caldecott (il più noto intellettuale britannico chester-
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~~--~------~--------~~----~~~~~~--~--------~--~~~~----------------____ 4 u
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.40
Settimanale Data 20-05-2015 Pagina 26/31 Foglio 2/4
toniano, scomparso l'anno scorso), Gio- Ma la scommessa più audace che i frassa- co, insegnante elementare in una statale, vanni Paolo II, Benedetto XVI, san Gio- tiani-chestertoniani di San Benedetto han- madre di cinque figli, tre dei quali sono vanni Bosco, santa Caterina da Siena, san no lanciato, e che contro ogni pronosti- studenti della scuola libera. «Del Medioevo Benedetto da Norcia, Asterix (l'idea del vil- co stanno vincendo, è quella delle scuole si spiega che non è stato affatto un'epoca laggio che resiste alla potenza dell'impe- libere. Che non sono paritarie né private a buia, che l'unità di Italia non è stata senza ro grazie all'unità fra i suoi abitanti che fini di profitto, ma incarnazione del prin- macchia, che l'illuminismo non è il culminasce da un'amicizia genuina) e Gino Bar- cipio dell'educazione parentale. Cosa vuoI ne del pensiero umano». tali. Sì, proprio il Gino nazionale, vincito- dire? La Costituzione italiana all'articolo re di due Tour de France e di tre Giri d'Ita- 30 riconosce che l'educazione e l'istruzio- Qualcosa per cui combattere lia a cavallo della Seconda Guerra mon- ne dei figli sono un diritto e un dovere dei Visitare i ridotti locali della scuola vuoI diale. Al terziario carmelitano, salvato- genitori. Questo implica che i genitori, se dire imbattersi in frasi di Benedetto XVI, re di ebrei e soldati inglesi nel 1943-45 e vogliono e se sono in grado di dimostra- Chesterton e Antoine de Saint-Exupery amico di Pio XII, la Poli sportiva Cagliar- re che ne sono capaci, possono provveùe- dipinte sulle pareti. Compresa quella che da (<<la nostra sigla "P. G." significa anche re direttamente all'istruzione dei figli. Il dice «Non puoi amare qualcosa senza lotPer Gesù, e Pier Giorgi~», ci tiene a dire il testo unico sulla pubblica istruzione disci- tare per essa, non puoi lottare senza qualpresIdente della SOCIeta sportlva) .ha dedI-. plina questa facoltà, e stabilisce soprattut- cosa per cui combattere». In un corridocato ~na mostra mtlt<?lata Un ,dlavolo dl to due cose: che le famiglie che ricorrono io sono appesi pannelli di una mostra sui camplOne un angelo dl uomo. Lawentura ,. . . . umana di Gino Bartali, che è stata esposta allistruzlOne dIretta devono dare comum- temi della bioetica (aborto, fecondazioanche a un Giro d'Italia. cazione della loro opzione anno per anno ne assistita, eutanasia, eccetera) promos
Gente da amare Come capita a tutti quelli che vivono per davvero, e che hanno fede per davvero, i Tipi Loschi sono amati e odiati, ammirati e tenuti in sospetto. Fin dall'inizio. L'Agesci li espulse perché volevano chiamare Frassati il loro clan, anziché coi soliti nomi di bestia, perché facevano attività anche durante le pause estive (gelato e Rosario insieme) e perché si impegnavano collettivamente per la Dc (a quel tempo i capi scout erano tutti per Democrazia proletaria o per il Pci). In alternativa, si sareb-
al sindaco e al preside della scuola statale sa dalla professoressa di Diritto. Il messagnel cui territorio la famiglia risiede; che i gio in difesa della vita in ogni condizione loro figli devono sostenere esami di idonei- e contro ogni manipolazione non potrebtà presso scuole statali o paritarie per vede- be essere più chiaro. Non c'è nessuna clasre riconosciuto l'assolvimento dell'obbli- se con più di dieci studenti. In quella del go. Sulla base di questi princìpi e di queste professionale c'è un docente con due stunorme nel 2008 la cooperativa Capitani denti. Le medie inferiori completano l'oraCoraggiosi ha inaugurato la scuola media rio con un insegnamento che si chiama inferiore libera G. K. Chesterton con una Via Pulchritudinis: un percorso che conclasse prima di quattro studenti. Oggi le duce alla fede cattolica attraverso la belscuole sono tre e le classi sono dieci in tut- lezza che si trova nell'arte, nella letterato: tre di medie, cinque di liceo delle scien- tura, nelle scienze, nella matematica. Da ze umane di indirizzo economico-sociale e Dublino un insegnante irlandese si colledue di istituto professionale, 60 studenti e ga via Skype nell'ora di filosofia per fare 20 insegnanti in tutto. Le aule si trovano lezione di Logica, come nelle accademie
bero dovuti sottoporre a un corso di riedu- al secondo piano dell'edificio che è la sede cazione (sul metodo scout). Qualche tem- della cooperativa Capitani Coraggiosi, nel medievali. Tutti poi fanno teatro, e lo fanpo fa hanno sfidato il Comune (che qual- quartiere di Porto d'Ascoli. La scuola non no nell'orario mattutino. che servizio alle loro cooperative lo ha affi- riceve nemmeno un euro dallo Stato o dal Questo insegnamento così personadato,. però pochi: la maggior parte li han- Comune, si autofinanzia completamente lizzato non costa affatto caro: 60 euro al no vmtI n;I pIccolI comum, del CIrconda- per pagare i docenti e le spese. E nonostan- mese gli studenti delle medie inferiori, no) m un asta mdetta dall1\zIenda sam- te questo è entrata nel suo settimo anno di 100 quelli delle superiori. Le rette coprotana locale. SI mettevam vendIta un ter- vita e ogni anno cresce un po'. no solo il25 per cento dei costi. L'altro 75 reno agncol~ della collma dI Santa LUCIa, Ma perché imbarcarsi in un'avventura viene reperito attraverso lotterie, cene di sopra la cItta. Per Sermanm e compagma del genere? Perché non limitarsi a fonda- IO> beneficenza, versamenti periodici di sosteera l'occasione per procurarsi i campi per . . nitori, accesso al cinque per mille, e da un il calcio a 5 e a 7 delle squadre della poli- IO> re una scuola pantana? «Per essere total~ Gran Galà di fine anno. sportiva, spazi ricreativi per i bambini e mente lIb~m, nsponde Sermanm, che dI E i risultati scolastici? Positivissimi. In soprattutto terreno per orti. I Tipi Loschi lavoro fa l avvocato penalIsta e dunque le teoria questi studenti potrebbero semplicredono profondamente nel distributi- leggi le conosce bene. «Le scuole panta- cemente presentarsi in una scuola ricosmo la teoria economica che Chesterton e ne, per ncevere un pur eSIguo sostegno nosciuta alla fine del ciclo di studi per Hilaire Belloc concepirono, stimolati dal- dallo Stato, hanno dei vincoli nel recluta- sostenere l'esame di idoneità, quello delle la Rerum Novarum di Leone XIII, come ter- mento deglI msegnanti e hanno control- medie inferiori o quello di maturità. Nelza via fra capitalismo e socialismo. E nel li. Noi rinunciamo ai .finanziamenti per la realtà vengono inviati ogni anno, alla distributismo le famiglie producono da se essere totalmente lIbem: Llben dI sceglIe- fine del mese di maggio o all'inizio di giustesse gran parte degli alimenti di cui han- re docentI anche non abilItatl e dI declde- gno, a sostenere l'esame di idoneità alla no bisogno ((Tre acri e una mucca» a ogni re insieme, genitori e insegnanti, le linee classe successiva delle medie o del liceo. famiglia, scrisse Chesterton). Bene, la coo- educative. E quali siano le linee educati- Quelli delle medie vanno in una scuola perativa Hobbit (la Contea di Tolkien non ve che l gemton delle scuole Chesterton paritaria retta da suore concezioniste ad è un modello di economia distributista, voglIono vedere applIcate SI capIsce SUbI- Ascoli· quelli del liceo in un classico statama l'idea di vita socio-economica armo- to dal motto, preso dallo scrittore inglese: le di Fermo. Quest'anno per la prima volnica è simile) è riuscita a fare un'offerta Impresso sulla pnma pagina del lIbretto dI ta ci saranno cinque studenti che devono da 158 mila euro che ha battuto quella prese~tazlOne delle scuole: «Una cosa mor- sostenere l'esame di maturità, e andranno di 151.500 fatta dal Comune. A breve sarà ta puo anda:e con la corrente. Ma solo una a Città di Castello, presso un liceo paritainaugurata la Casa Santa Lucia, con cam- cosa VIva puo andarVI contro». I frassatlam- rio di scienze umane.
chestertomam contro la corrente Cl van-
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
no eccome: «Qui la lezione di storia non si Un successo dietro l'altro {l A l _t t limita a ripetere quello che c'è scritto sul ~
petti di calcio e orti annessi.
~ __ e_Z_I_o_n_e __ c_o_n __ r_o_c_o_r_r_e_n~e~~ ________ m_a_n_u_a_l_e_»,_s~p_ie~g~a~Fe_d~e_n_·c_a_,~m~o~g_li~e_d~i~M~ar~-_I_n~tu __ tt_i __ q_U_e_st~i __ an~n~i~c~i~so~n~o __ s_t_a_te __ s_o_lO-----------i~ Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.41
due bocciature, una alle medie e una al liceo: media di idoneità del 100 per cento tranne i due casi di bocciatura in sette anni. Finora 41 studenti hanno ottenuto la licenza media passando attraverso la scuola libera G. K. Chesterton. E quelli che sono qui dentro a studiare sono contenti, non si sentono affatto dei marginali. «Qui facciamo molte più gite, le mie compagne di prima sono invidiose», dice una ragazza delle medie arrivata quest'anno da una statale. «Quest'anno sarò promosso, dov'ero prima non era possibile studiare, c'era sempre rumore in classe e gli insegnanti non si occupavano personalmente di me come qui», racconta un ragazzo del professionale che è stato bocciato due volte prima di entrare alla Chesterton.
Sulla carta geografica si vedono solo con la lente di ingrandimento come il villaggio di Asterix, e per non farsi vedere dall'occhio di Sauron devono muoversi nell'ombra come gli hobbit. Ma piccoli come sono, questi Tipi Loschi sono proprio una spina nel fianco perl'impero. III
Le scuole Chesterton non ricevono un euro dallo Stato o dal Comune, si autofinanziano completamente. E nonostante questo da sette anni crescono
LA SCOMMESSA PIÙ AUDACE CHE I FRASSATIANI HANNO LANCIATO CE CONTRO OGNI PRONOSTICO STANNO VINCENDO)
È QUELLA DELLE SCUOLE LIBERE. NÉ PARITARIE NÉ PRIVATE
Settimanale Data 20-05-2015 Pagina 26/31 Foglio 3/4
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.42
Giranttsta Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 4 1
Eccoperché siamo pronti allo sciopero degU scrutini
di Gianluigi Dotti'"
Il disegno di legge #labuonascuola, che la VII Commissione Cultura della
Camera dei Deputati ha licenziato nei giorni scorsi, ha già da settembre suscitato la protesta di tutta la comunità scolastica. Centinaia di migliaia di donne e uomini che fanno la scuola buona: insegnanti, studenti e famiglie, hanno partecipato con grande intensità allo sciopero del 5 maggio dimostrando chiaramente quanto non condividano i contenuti del DDL. In particolare hanno detto che l'impianto e la filosofia del provvedimento non ha nessuna possibilità di migliorare la qualità della scuola in Italia. La scuola che prefigura il disegno di legge del governo è una scuola che viene gestita dal Dirigente scolastico in modo gerarchico, nella quale uno solo comanda e decide e tutti gli altri devono semplicemente dire "signorsì", altrimenti rischiano di incorrere in provvedimenti disciplinari o di perdere il posto
di lavoro. Una scuola nella quale tutti gli insegnanti sono precari e in competizione tra loro, in quanto senza titolarità, e in attesa della chiamata del Dirigente non è una scuola che può formare ed educare gli studenti, futuri cittadini consapevoli della nostra Italia. Una scuola nella quale la partecipazione degli insegnanti al progetto educativo viene subordinata ai "desiderata" dei Dirigenti scolastici, mortifica la professionalità docente e interviene a gamba tesa sulla libertà di insegnamento costituzionalmente garantita. Allo sciopero, organizzato dalle Organizzazioni sindacali rappresentative, si sono aggiunte migliaia di iniziative autonome dei docenti, degli alunni e delle famiglie che sfruttando i nuovi social hanno organizzato proteste, flash mob, contaminazioni facebook, catene di whatsapp che hanno coinvolto l'opinione pubblica di tutto il paese. Nonostante l'ampiezza della protesta e le richieste di migliaia di uomini e donne che la scuola la vivono tutti i giorni, il Governo non sembra
intenzionato a rivedere gli articoli più contestati del DdI. Se a questo aggiungiamo che nel DEF approvato nei giorni scorsi si registra un calo della percentuale di investimenti nell'istruzione in rapporto al PIL nei prossimi anni, è evidente come sia necessario continuare in questa protesta che è un atto d'amore per la scuola pubblica statale. Il fronte che chiede la modifica dell'impianto del DDL è convinto che per migliorare la qualità degli apprendimenti sia necessario investire realmente nell'istruzione pubblica statale e che l'organizzazione della comunità scolastica debba essere collegiale e non gerarchica. Per questo motivo di fronte al pericolo di vedere la scuola italiana declassata da istituzione costituzionalmente garantita, nella quale gli insegnanti sono cittadini portatori di doveri e diritti, a quasi-servizio, come fossero le Poste o le ferrovie, dove gli insegnanti diventano dei sudditi in attesa di clemenza, se fosse necessario si potrebbe arrivare allo sciopero degli scrutini. *Responsabile del Centro Studi della Gilda
CON QUESTA PESSIMA RIFORMA TUTTI GLI INSEGNANTI SARANNO PRECARI
E IN A'rTESA DELLA CHIAMATA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO '" O')
00
'" o
~ w
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~~~~~~~~~~~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.44
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 9 Foglio 1
Invalsi, giusto valutare gli studenti? SONO STATI INTRODOTTI NEL 2005. DA QUELL'ANNO DOCENTI E ALUNNI SCENDONO IN PIAZZA CONTRO LE ODIATE CROCETTE
PROTESTE, flash mob, manifestazioni in piazza. Come ogni anno, i Test Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione) sono stati contestati da studenti e docenti in tutta Italia: sin dal 2005, dal loro debutto, le prove che servono a misurare il grado di apprendimento degli alunni della scuola italiana, hanno sempre fatto discutere. Stavolta, probabilmente anche sull'onda dello sciopero contro la riforma della scuola, il boicottaggio è stato ancor più massiccio e riuscito che in passato: il governo, a causa dello sciopero del 5 maggio, è stato costretto per la prima volta a rinviare la data fissata in calendario. E martedì il 20% degli alunni non ha preso parte alle prove,
come confermano i dati diffusi dallo stesso Istituto presieduto da Anna Maria Ajello. Attualmente le prove vengono effettuate in seconda e quinta elementare e in secondo superiore. E sono anche parte integrante dell'esame di Stato in terza media. Per il futuro l'Istituto avrebbe intenzione di insistere ed estendere i test anche alla terza superiore. Ma le resistenze continuano. E le vicende degli ultimi giorni riaccendono il dibattito: giusto o sbagliato valutare il livello di apprendimento degli studenti? E, soprattutto, le prove Invalsi sono la maniera corretta di farlo? Lo abbiamo chiesto a due insegnanti.
(I.vend.)
Una delle proteste di questi giorni contro i test Invalsi Ansa
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.45
IL GAZZETTINO Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 7 1 /2
INTERVENTI EDILIZI
Firmati col ministro Delrio investimenti p~r 4 miliardi nei nuovi edifici scolastici
Scuola, Renzi scrive ai prof Per illustrare 14 sua rifonna il premier ha girato un video davanti all4l4vagna
Claudio Marincola ROMA
Si è fatto portare lavagna e dalla sala della Biblioteca Chigiana ha parlato per 17 minuti di fila. Il video è finito sul sito del governo e in pochi minuti ha fatto il giro dei social network. Quindi ha scritto una lettera a 600mila docenti per spiegare il senso della riforma e ha fatto il punto sull'edilizia scolastica con il ministro Delrio firmando investimenti per 4 miliardi di euro.
In versione prof, in maniche di camicia, gessetto in mano, ha ricordato a molti il maestro Manzi e il suo "Non è mai troppo tardi", amarcord di una Rai che insegnava a leggere e scrivere. Il premier Renzi ha elencato sulla lavagna i punti chiave del disegno di legge che da oggi approda alla Camera. Ha detto "sì" al dialogo e "no" al boicottaggio delle prove Invalsi. Ha citato la sua maestra Eda «rispettata da tutti, come il farmacista, il maresciallo, il parroco perché era un figura con prestigio sociale». Nella lettera inviata agli insegnanti ha poi inserito un riferimento agli «scontri verbali che sembrano più forti del merito delle cose che proponiamo di cambiare».
Ai suoi collaboratori Renzi ha parlato di "controffensiva".
Una risposta mediatica per rovesciare la negatività che ha accompagnato un ddl battezzato con una dose forse eccessiva di ottimismo "la Buona scuola". «Il nostro progetto non è prendere o lasciare, siamo pronti a confrontarci». In quanto alle assunzioni, Renzi scrive, «chi non rientra nell'elenco si lamenta, quelli del Tfa non condividono l'inclusione degli idonei del 2012, quelli del Gae chiedono di capire i tempi, quelli del Pas fanno sentire la loro voce, ma dopo anni di precariato questa è la più grande assunzione mai fatta da un governo della Repubblica».
Renzi si rivolge agli insegnanti, un mondo da sempre molto vicino al Pd. Ma mai come in questo momento proprio la platea democrat, pensionati compresi, va all'attacco del premier. «C'è un Paese, l'Italia, che sta ripartendo, con tutti i nostri limiti abbiamo l'occasione di costruire un futuro di opportunità per i nostri figli», «la scuola non è mia, non è del governo, non è degli addetti ai lavori, se ridiamo centralità e importanza alla scuola forse l'Italia torna a crescere». Concetti ripetuti nelle 120 righe indirizzate alle «gentilissime» e ai «gentilissimi» insegnanti.
Entro il 20 maggio il provvedimento, collegato al Def, dovrà ricevere il via libera, non c'è
intenzione nè voglia di mettere la fiducia. Non alla Camera almeno. Prima che si apra il dibattito ci sarà un vertice dem per decidere la strategia. Ieri alle 14 scadeva il termine per la presentazione degli emendamenti. Sarà un caso ma a battersi finora per portare avanti il provvedimento è stata soprattutto la quota rosa del Pd: Coscia, Rocchi, Malpezzi, Ascani, Carocci, Ghizzoni, la presidente della commisione Piccoli N ardelli, senza contare il ministro Giannini. Gli emendamenti che arriveranno fino in fondo non potranno essere più di 600. Riguarderanno i punti più critici: il nuovo ruolo dei dirigenti scolastici, l'assunzione dei precari, la possibilità a partire dal 2016 di destinare il 5 x mille alle istituzioni scolastiche.
L'opposizione non farà sconti. Dentro e fuori Montecitorio. Il M5S che ha disertato i lavori della commissione, manifesterà oggi sotto il Miur. Si lotta video su video (Alessandro Di Battista ha postato sul suo profilo Facebook un filmato per rispondere al filmanto del premier). Critiche anche da SeI e Fdi. Ma la vera battagli si annuncia al Senato, dove la scuola sarà il primo terreno di scontro con la minoranza demo I civatianni, gli stessi che non hanno votato l'ltalicum, faranno leva sui numeri ristretti della maggioranza per contestare il testo «emendamento su emendamento».
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-______________ ~~~--------------------------------------------~--~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Scuola: testate nazionali Pag.46
la Repubblica Data 14-05-2015 Pagina 12 Foglio 1 /2
Il premierstudia la fase 2 pace con la minoranza e un rimpastino a giugno NffiSun ministro sostituito ma in gioco ci sono almeno due sottosegretari e sei presidenti di commissione
FRANCESCO BEI
ROMA n conto alla rovescia è iniziato: tra meno di un mese, dopo le regionali, Renzi premeràil tasto rosso del 6 restart". E darà il via all'ultima fase del governo, quella che lo traghetterà fino alle prossime elezioni. Riforme economiche, delega fiscale, sostegno alle imprese, completamento del Jobs Act e della Buona scuola, e ovviamente nuovo Senato. Nella consapevolezza che, «come awenuto con Cameron in Inghilterra, anche noi ci giochiamo tutto sulla crescita».
Funzionale a questa Mfase due" è anche 1'0-perazione che a palazzo Chigi stanno studiando a tavolino. Quella di un rafforzamento interno, soprattutto della base parlamentare del Pd. È un piano che passa da un MrimpastinoN, peroffrireaquellapartediminoranzadialogante un coinvolgimento diretto nella nuova MSrlrenziana" che ha preso il postodellavecchia Ditta di Bersani. Ma il premier non pensa a sostituzioni nella squa.dradi governo, i ministri resteranno quelli. Anche Stefania Giannini, data in partenza fino a qualche mese fa, è ormai salda in sella a combattere in prima linea per la riforma della scuola. Lo tsunami investirà invece le commissioni parlamentari, dove ben sei prèsidenti-con tutti i loro poteri e la visibilità mediatica - saranno spazzati via. Presidenti di Forza Italia, ovviamente. Che hanno iniziato la legislatura in maggioranza e sono passati da un anno e mezzo al-
1'opposizione. Un' anomalia parlamentare - i presidenti delle commissioni, proprio per ilIoro ruolo delicato, appartengono semI>re alla coalizione di governo - che il premier intende sanare subito dopo il voto. Tanto più cheil7 maggio sono scadutii due anni canonici, al termine dei quali i presidenti di commissione vanno riconfermati.
La prassi parlamentare prevede una conferma scontata e la decapitazione dei sei forzisti sarebbe senza precedenti. E tuttavia senza precedenti, fanno notare irenziani, è anche la presenza di presidenti d' opposizione. Dunque alla Camera dovranno lasciare il proprio ufficio Francesco Sisto alla affari costituzionali, Elio Vito allaDifesa,DanieleCapezzone allaFinanze, mentre Galan alla Cultura è stato fatto fuori dai giudici ma il suo posto non è stato ancora riassegnato. A palazzo Madama rischiano inveceFrancescoNittoPalma alla Giustizia e Altero Mattèoli alla Lavori Pubblici.
Sequestaè la situazione inParlame!1~o, ~~ il governo il premier prevede solo mmum ntocchi. Chi è andato via sarà sostituito manulla di più. Al posto della Lanzetta al ministero degli Affari regionali si riparla di Gaetano Quagliariello; la poltrona di viceministro allo Sviluppo economico che era di Claudio De Vincenti, diventato sottosegretario alla presidenza,dovrebbeandareaSceltacivica (cheha perso, con il passaggiodellaGianninialPd,1'unico posto in Consiglio dei ministri); a Ncd andrà un sottosegretario alle Infrastrutture, per coprire il posto lasciato da Antonio Gentile.
Se è chiaro chi se ne andrà, resta ancora aperta la partita di chi sarà eletto al posto dei forzisti sacrificati. Se la Affari costituzionali della Camera, una commissione chiave, dovrebbe essere coperta da un re~iano di provata fede come Emanuele Fiano e alla Cultura si pensa da tempo alla renziana Flavia Piccoli Nardelli, per le altre presidenze illeaderdelPd guarda piuttosto alla minoranza più dialogante. E sarà tra quella quarantina di deputati di Area riformista, che ieri si sono incontrati alla Camera per disconoscere la leadership di Roberto Speranza, che andranno cercati le nuove guide delle commissioni. Quanto al Senato, molto dipenderà anche da quello che accadrà a Forza Italia dopo le regionali. «Se davvero ci sarà il Big Bang che ci hanno preannunciato - spiffera un renziano della cerchia stretta - allora non è escluso che una o due presidenze di commissione pos~o restare ~ quelli tra loro che sceglieranno di sostenere il governo». Altrimenti per il posto di Nitto Palma già si parla di Beppe Lumia.
Inquestagirandoladipoltrone,c'èn'èperò una che resterà ferma. È quella del capogruppo facente funzioni Ettore Rosato, franceschiniano e fedele alla linea di palazzo Chigi. L'assemblea per eleggerlo è stata spostata a dopo leregionali,perchéanchelasuaconfermaèun tassello dell'operazione per accontentare le varie anime del partito. E arrivare al Congresso prima delle elezioni con il vento in poppa.
«:> RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~----------------~R~i~t-ag~1~1~'O~~s~t~amp~~a--a~d~~u~s~o~e~s~c~1U~S~1~·v~o~~d~e~1--d~e~s~t~i~n~a~t;a~r~io~,~no;n~~r~1it·p~r~O~d~U~C~ibh1i:·11.e~.~----------------~U
Stefania Giannini Pago 58
la Repubblica
QUAlTROPRESIDENZE Alla Camera sono 4 i presidenti di commissione di Forza Italia destinati a essere sostituiti: Sisto, Capezzo ne, Vito e Galan (quest'ultimo sta scontando una condanna agli arresti domiciliari)
TREPRESIDENft AI Senato altri tre presidenti di commissione assegnati a Fi quando Berlusconi era in maggioranza: Palma, Matteoli e Pelino. Anche loro destinati a cedere il posto, visto che Fi è passata ali' opposizione
NELLA ROSA DEI POSSIBILI PROMOSSI L'esponente del Ncd Gaetano Quagliariello (in alto) è il più probabile nuovo ministro degli Affari regionali. "pd Emanuele Fiano (al centro) potrebbe avere la presidenza della commissione Affari costituzionali della Camera. Giuseppe Lumia (qui sopra),anch'egli del Pd, è in predicato per guidare la commissione Giustizia del Senato
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 12 2/2
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Stefania Giannini Pago 59
IL PICCOLO Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 3 1
La "lezione" di Renzi «Ecco la Buona Scuola» Il premier in un video si mette alla lavagna e spiega il ddl che oggi arriva in Aula Il ministro Giannini: «Blocco scrutini inaccettabile». 1119 maggio il M5S in piazza di Fiammetta Cupellaro
ROMA
Chiede «5 minuti di attenzione», ma poi ne rimane 18 a spiegare in un video pubblicato sul sito del governo il disegno di legge la "Buona Scuola". Come un maestro di altri tempi, ieri il premier Matteo Renzi ha preso il gesso, si è messo alla lavagna e ha scritto i passaggi principali della sua riforma della scuola. Gli obiettivi a cui punta.
Con i sindacati che minacciano il blocco degli scrutini, i Cinquestelle che il 19 maggio torneranno in piazza, il provvedimento votato dalla commissione Cultura oggi approda alla Camera. «Sono contento che l'istruzione sia tornata al centro del dibattito» ha sottolineato il presidente del Consiglio «ma non apprezzo i toni, le polemiche e i boicottaggi di chi non vuole far partecipare i ragazzi agli Invalsh>. Ed è partito a spiegare i nove punti della "Buona scuola".
«Chiediamo di studiare più storia, arte, musica e lingue -ha spiegato Renzi - diamo più soldi agli insegnanti, non perché da lì dipende i' autorevolezza sociale' ma perché è un fatto di giustizia». Gli stessi concetti ripresi più nella "lettera ai prof'
Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini esce da Palazzo Chigi
pubblicata sullo stesso sito. Dunque, una lavagna e un
gessetto per spazzare via le polemiche ed evitare che alla Camera, ma soprattutto al Senato il testo venga modificato. Questo significherebbe che il ddl deve ripassare a Montecitorio stringendo i tempi per l'assunzione dei centomila precari. Perché su un punto Renzi non arretra, nonostante abbia accettato di incontrare tutte le sigle sindacali del mondo della scuola, le associazioni degli studenti e quelle dei genitori: le assunzioni dei precari non avverranno per decreto. Dovranno far parte dell'intero pacchetto-scuola.
Ma perché i docenti possano essere assunti dall'inizio del prossimo anno è necessario che l'ultima votazione al ddl avvenga entro il 15 giugno. È una corsa contro il tempo. Il 20 maggio è previsto il voto a Montecitorio dove i numeri ed il contingentamento dei tempi assicurano un passaggio indolore, ma al Senato le cose potrebbero non filare così liscie. E sull'ipotesi che il governo potrebbe porre la fiducia è stata smentita da un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi.
«Il metodo continuerà ad essere quello del confronto costruttivo e del dialogo con parti sociali e associazioni. Si lavora
ad un percorso di ascolto e condivisione senza pensare a porre la questione di fiducia».
I sindacati però sono ancora sul piede di guerra con SeI e M5S che minacciano battaglia in aula. Sul tavolo della discussione oltre la questione dei precari, la figura del "preside-sindaco" a cui il ddl assegna il potere di scegliere i docenti più adatti e valutare quelli più meritevoli per cui sono stati stanziati 200 milioni di euro. Sono questi i punti più critici del testo di legge contestato dai sindacati che minacciano di bloccare gli scrutini. Iniziativa di protesta definita «inaccettabile» dal ministro per l'Istruzione Stefania Giannini. <d presidi -Rambo esistono solo al cinema e non è vero che il preside può assumere l'amico dell'amico» ha precisato Renzi nella sua "lezione" on-line.
E nelle stesse ore in cui ieri il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio annunciava lo stanziamento di 400 miliardi di euro per risanare l'edilizia scolastica, un istituto professionale di Empoli veniva evacuato a causa di un incendio scoppiato in un prefabbricato. Il tempo per costruire una "Buona Scuola" è già iniziato.
:JRIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ w
~ o .o {l
~ '6 o
r-------------------~~~--------------------------------------------------~--~~~~------------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Stefania Giannini Pag.60
n Sole9]{l mmrn
IL "
Pensioni: ora il Governo pensa al rimborso per un solo anno, costo ridotto a 2-3 miliardi
I
Davide Colombo' _____ -----l
Decreto legge lunedì, si cercano risorse per 2-3 miliardi per il 2015
Pensioni, orailgnvemo pensa al rimborso di un solo anno
Davide Colombo ROMA
Un rimborso in due tappe per rispondere alla sentenza della Corte costituzionale e nel rispetto dell' equilibrio di bilancio. Il nodo della mancata rivalutazione delle pensioni superiori a 1.486 euro lordi verrà sciolto con ogni probabilità dal Consiglio dei ministri di lunedì per decreto legge. Una norma d'urgenza per restituire parte dell'indicizzazione perduta nel biennio 2012 e 2013 con un criterio di progressività basato sulle fasce di reddito pensionistico che potrebbe essere mole to simile al décalage varato con la legge di stabilità 2014 del governo Letta. Ma con l'introduzione di un tetto attorno ai 3.000-3.200 euro lordi oltre il quale il blocco potrebbe esser confermato.
Per conoscere lo schema preciso dell'intervento bisognerà aspettare ancora qualche giorno mail sentiero sarebbe segnato. Con l'ipotesi, nuova tra le diverse sul tavolo, di rimborsare uno solo dei due anni bloccati dal "Salva Italia" 012012 e il 2013) per ridurre ulteriormente l'impatto sui conti e con il ricalcolo delle indicizzazioni del 2014 e 2015. Le risorse dareperire sarebbero in calo rispetto a quanto ipotizzato finora: 2-2,8 miliardi netti per l'anno in corso, cui potrebbe aggiungersi un altro miliardo suglianniaseguireconrimborsi rateizzati, da definire con la prossima legge di Stabilità.
L'intervento, che impatta come una tantum sul deficit nominale dell'anno in corso (resterà al 2,6% programmato) verrebbe coperto utilizzando gli accantonamenti di bilancio per un importo equivalente a 1,6 miliardi (la differenza tra deficit tendenziale e programmatico)e contando sulle maggiori entrate che si determinerebbero con la voluntary disclosure. Ma entrambe queste fonti di copertura avranno comunque bisogno di una clausola di salvaguardia perché saranno verificate solo in sede di assestamento.
Ma il fronte delle coperture sarebbe ancora apertissimo. E la soluzione che verrà individuata sarà letta con grande attenzione a Bruxelles, poiché da essa dipenderà la decisione di redigere o meno un rapporto sul debito pubblico italiano ai sensi dell'articolo 126.3 del Trattato, come ha affermato ieri il commissario U e agli Affari economici, Pierre Moscovici. Un rilievo registrato dal ministero dell'Economia con una nota di soddisfazione per i giudizi contenuti nella raccomandazioni e nella quale si fa nòtare come «la Commissione ritiene conforme alla regola del debito l'impegno del governo a raggiungere l'obiettivo di medio termine, ossia il pareggio di bilancio strutturale, nel 2017, e ad implementare le riforme per migliorare le performance del Paese in termini di sviluppo, competitività e creazione di
posti di lavoro». Mentre sul problema dell'adeguamento delle pensioni all'inflazione «il governo - prosegue la nota - ha già affermato l'intenzione di presentare a breve una soluzione rispettosa del dettato della Consultaeinlineacongliobiettivi di bilancio indicati nel Def».
Sulla questione ieri mattina il premier Matteo Renzi e il ministro all'Economia Pier Carlo Padoan hanno avuto un nuovo confronto, al termine del quale è stato deciso di convocare il Consiglio dilunedìmasenzaindicare alcun ordine del giorno. Oggi è probabile che il pre-consiglio fissi gli aspetti tecnici delle soluzioni possibili in attesa della decisione politica.
Intanto sulla sentenza della Consulta il Governo ha fatto le sue prime comunicazioni in Parlamento. La prima con il vicemimistro all'Economia, Enrico Morando, in commissione Bilancio del Senato. La seconda nel question time con il ministro Giuliano Poletti alla Camera.
Faremo presto e bene, ha affermato Morando, secondo il quale la Consulta ha indicato due ragioni di illegittimità: «La temporaneità, perché due anni erano troppi, e la mancata progressività» dello stop all'indicizzazione. Sarebbe dunque escluso, secondo questa lettura, che la Corte chieda il rimborso per tutti i pensionati interessati. «Non c'è il problema della data delle elezioni» per varare il decreto, ha detto il rni-
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 6 1
IN PARLAMENTO Morando: per la Corte troppi due a'nni di blocco e la mancata progressività. Poletti: a pagare non saranno le generazioni future
nistro della Lavoro alla Camera, l'obiettivo è di «arrivare molto prima alla decisione». Poletti ha soprattutto assicuratochelasentenzasaràapplicata rispettando i principi di «equità e senza scaricare ulteriori pesi sulle future generazioni».
Unalineadiequitàcheèstata sollecitata anche dal presidente dell'Inps Tito Boeri che, dopo aver confermato come l'Istituto sia pronto per far partire gli adeguamenti, ha auspicato una decisione «improntata. sull'equità non solo tra chi ha più e meno, ma anche da chi è chiamatoadaredipiùedomaniavrà di meno», ha detto in audizione nella commissione sull'Anagrafe tributaria. Anche l'ex commissario straordinario dell'Inps, Tiziano Treu, ha suggerito la strada della solidarietà sostenendo che si dovrebbe togliere qualcosa «alle pensioni ricche per sostenere quelle povere». Secondo Treu vanno riviste le pensioni calcolate con il metodoretributivo e quelle che beneficiano ancora di rendimenti più alti della media come quelle erogate da molti fondi speciali «calcolando unprelievo di solidarietà sulla differenza» tra contributi versati e prestazione.
Dalle opposizioni continuano ad arrivare richieste di rimborsi integrali (Fratelli d'Italia annuncia una class action all'Inps) mentre Cesare Damiano (Pd) è tornato a chiedere un incontro tra Governo e parti sociali prima del varo del decreto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
!-________________ ~~~~_=~~--~~~_=~~~~~~~~~~--~------~--~~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.61
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 3 1 /2
TI decreto della sentenza pensioni Mini-rimborsi oltre i 2.000 euro
'{lIn
La restituzione potrebbe essere completa solo fino a tre volte il minimo ROMA La bozza del decreto leg- euro nel 2015. Un miliardo e ge sulle penSioni è pronta. 600 milioni arriverebbe dal coL'idea sulla quale il governo, in siddetto tesoretto, le risorse prima linea i tecnici dèl mini- aggiuntive stimate nel Def, stero dell'Economia, 'sta lavo- mentre il resto, confidano i tecrando è quella di rimborsare nici di via XX settembre, si potutto o quasi fino a 4/5 volte il trebbe trovare tra le pieghe del minimo. Sopra questa soglia bilancio e accelerando sulla gli arretrati si ridurrebbero spending review, la revisione molto velocemente. Un'ipotesi della spesa pubblica. potrebbe prevedere il rimborso Ma non è facile la strada che pieno per quella parte di asse:;; il governo si trova davanti dopo gno fino a 1.500 euro lordi al la sentenza della Corte costitumese (tre volte il minimo), pe~ zionale che ha bocciato il blocpoi scendere all'80% del dovuto co della rivalutazione delle tra i 1.500 e 2 mila euro, al 60% pensioni nel 2012-13 deciso dal trai2milaei 2.500 (cinque vol- governo Monti. Gli ultimi calte il minimo), per poi essere ra- coli, depositati ieri in Senato pidamente azzerato per gli as- dal vice ministro dell'Econosegni più alti. mia E~ic? Morando, ~icon?
Sul piatto le risorse non so- che restihJ!I"e tut:t0 a tutti per il no tante: il Tesoro, come ha an- passato e l anno ID corso costenunciato fin dall'inizio il mini- re~~e, ~ netto della tasse, .11
stro Pier Carlo Padoan, vorreb- milIard.I di euro. Q~alco~a ID be «minimizzare» la spesa. Al meno r.m~etto.alle s~e CIrCO-
unto che le ultime indiscre- late nel gI.~~ scorSI, ma co-p. . . munque pm di quattro volte la ZlOm parl.ano dI un ~sbors<? esa ipotizzata dai tecnici. Ec-non supenore a 2,5 miliardi di sp .
La vicenda
e È pronta la bozza del ministero dell'Economia che provvederà a stabilire il rimborso degli arretrati per i pen$ionati che percepiscono un sussidio oltre tre volte il minimolnps per i quali era stata bloccata l'indidzzazione alrinflazione dal 2011
eLa tentazione però è rinviare la decisione al Consiglio dei ministri di lunedì, attraverso un prowedimento che stabilisca solo i principi generali dell'operazione senza fissare soglie e percentuali dei rimborsi ai pensionati
Il Tesoro Il Tesoro prepara il provvedimento ma c'è chi vorrebbe rinviare la soluzione a dopo il voto
co perché ieri, quando lo stesso Morando ha sottolineato che la Consulta ha censurato la dura~ ta di due anni del blocco della rivalutazione delle pensioni, è spuntata anche !'ipotesi di correggere il meccanismo per uno solo dei due anni coinvolti, dimezzando di fatto il costo dell'operazione. Le cose, però, potrebbero cambiare ancora.
n consiglio dei ministri, come previsto, è convocato per lunedì prossimo. Al momento l'ordine del giorno non c'è. E forse non è un caso. Nel governo, e anche nel Pd, c'è chi pre-ferirebbe rinviare la soluzione a dopo le elezioni regionali di fine maggio. Per questo non è ancora escluso che lunedì, sul tavolo del consiglio dei ministri, arrivi un testo che parli sì di pensioni. Ma che Stabilisca solo i principi generali dell'operazione, senza fissare fin da ora soglie e percentuali, senza dire· esattamente quanto
sarà rimborsato e a chi. Insomma un decreto ponte per un percorso a tappe. I dettagli arriverebbero dopo, il governo potrebbe fissare un periodo di tempo entro il quale completare tutte le simulazioni del caso. Con la motivazione di fare le cose per bene, evitando nuovi rilievi della Corte costituzionale. E magari mettendo mano a una riforma complessiva della previdenza che riequilibri anche i sacrifici tra le generazioni, come ha ripetuto ieri in Parlamento il presidente dell'Inps Tito Boeri. Un'operazione sul medio-lungo periodo che intanto avrebbe il vantaggio di far slittare il nodo rimborsi.a dopo le elezioni di fine mese, evitando di scontentare a pochi giorni dal voto qualche milione di pensionati che ancora sperano di avere indietro tutto il dovuto.
Enrico Marro Lorenzo Salvia © RIPRODUZIONE RISERVATA
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.64
COBBIEBE DELLA SEBA
I risparmi attesi dalla riforma Fornero
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 3 2/2
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-----------------~~~~--~------~--------~~--~~--~~~~~--------~--~~~~------------------_4u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.65
COBBIEBE DELLA SEBA Quotidiano I Data
Pagina
14-05-2015 5
Foglio 1
Il premier e gli effetti della Consulta: ma non rinuncio a interventi sul fisco TI leader aveva studiato i possibili tagli delle tasse prima della sentenza
Il retroscena
di Maria Teresa Meli ROMA Matteo Renzi incassa i dati dell'Istat senza enfatizzarli troppo. li presidente del Consiglio in questa fase difficile non vuole «trionfalismi»: «Solo dati di fatto, non facciamoci prendere da facili entusiasmi».
E i dati di fatto, secondo il premier, sono questi: «Nei prossimi dodici mesi l'economia crescerà e allora anche i gufi dovranno farsene una ragione». Il che non vuoI dire che tutto fili liscio. Il macigno della previdenza resta lì, anche se il capo del governo inten4e spostarlo più in là nel tema risolvendo adesso solo utl parte del problema.
«Calma e gesso» raccomanda Renzi ai suoi, quando affronta il delicato tema delle pensioni. Il presidente del Consiglio e il governo tutto si aspettavano dalla sentenza
Pensioni
_1I30aprile _ Per le casse
scorso la Corte dello Stato la costituzionale conseguenza è ha depositato pesante: la la sentenza con stima varia da la quale ha un minimo di bocciato il 4-5aun blocco degli massimo di 15 adeguamenti miliardi a all'inflazione seconda della delle pensioni platea di awenutonel pensionati che 2012e2013 si vuole per decisione risarcire del governo Monti
della Corte costituzionale un contraccolpo di cinque miliardi al massimo. Esattamente quanto aveva quantificato l'avvocatura dello Stato.
Un contraccolpo duro, ma sopportabile per «!'impatto sui conti pubblici». Così non è stato. E adesso questo è diventato un impedimento per i progetti del premier che, «con l1talia uscita dalla recessione e pronta per la ripresa», immaginava di <<poter trasformare le criticità in opportunità» e sperava di riuscire «a risolvere anche questa questione complessa».
Ma, soprattutto, la sentenza della Corte costituzionale sulla previdenza è diventata l'ostacolo contro cui si infrange il lavoro, già avviato dal governo, . sul fisco. <<lo, prima della sentenza della Consulta, stavo facendo verificare le diverse opzioni di abbassamento delle tasse: ci stavamo lavorando sodo. Erano allo studio dei tagli alla pubblica amministrazione che ci avrebbero poi consentito di tagliare le tasse. Insomma, stavamo cercando di agire
sulla spending review e sul fisco, per abbassare le tasse e rendere sostenibili i tagli» ha raccontato il premier a più di un interlocutore fidato.
Ora è ovvio che tutto questo lavorio ora deve essere lasciato in sospeso, sebbene il presidente del Consiglio non si rassegni del tutto ad archiviare una pratica su cui aveva puntato molto prima della sentenza. TI tema del cuneo contributivo è ancora ben fisso nella mente di Renzi, anche se non può più essere, almeno al momento, una <<priorità». «Ma - spiega il premier ai fedelissimi - dovremo assolutamente inventarci qualcosa nella prossima legge di stabilità per rendere strutturale la riduzione del cuneo».
Già, restare fermi e hon puntare al tema del fisco, per il presidente del Consiglio sarebbe un errore, Come i dati dell1stat confermano, «questo è l'anno della ripresa», sottolinea il premier. Che aggiunge: «Non possiamo perdere questa opportunità, sarebbe una vera folliID>.
5,5 milioni i cittadini con una pensione
la legge di Stabilità Il premier ai suoi: dovremo inventarci qualcosa nella legge di Stabilità
pari al triplo del trattamento minimo che avranno benefici dalla sentenza della Consulta
Renzi, com'è noto, è allergico all'immobilismo e per lui è difficile rinunciare a un progetto che andava accarezzando da tempo. Per questa ragione si sente stretto in questa contingenza. Ma in questa fase gli tocca fare di necessità ,irtù. Anche perché ha dei problemi di non poco conto anche su un altro fronte che gli «sta particolarmente a cuore». <<1a priorità adesso è la scuola» continua a ripetere il presidente del Consiglio. Non a caso ha dato mandato ai suoi di parlare, ieri, con i sindacati per vedere quali siano i margini di manovra possibili. Le diplomazie del Partito democratico e del governo (Maria Elena Boschi, Lorenzo Guerini, Matteo Orfini) sono all'opera. Si lavora soprattutto su Annamaria Furlan più che,Su Camusso. L'approccio è quello del dialogo, con una premessa che il premier ritiene ineludibile: ~<Possiamo migliorare il provvedimento, questo è sempre possibile, però l'unica cosa che non possiamo fare è non muoverci e lasciare tutto com'è adesso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.66
COBBIEBE DELLA SEBA
Risponde Sergio Romano
IL CASO DELLE PENSIONI E LA SENTENZA DELLA CORTE
È giusto che in nome dell'indipendenza della Magistratura, la Corte costituzionale possa emettere sentenze che potrebbero provocare danni irreparabili al bilancio statale e in ultima analisi anche il default dello Stato italiano?
Bruno DI Fabio [email protected]
In merito al pronunciamento della Consulta sull'adeguamento delle pensioni all'aumento del costo della vita, le chiedo come sia possibile che vengano approvati provvedimenti contrari ai principi costituzionali. Per non essere costretti a vergognosi passi indietro, il primo dovere di chi siede al Parlamento, non dovrebbe essere quello di conoscere a memoria la Costituzione?
L1liana Bido [email protected]
caro Di Fabio, cara Signora,
Sul Corriere del 12 maggio Sabino Casse se ha già indicato le fonnule e i criteri a cui la Corte avrebbe potuto ispirarsi per evitare una sentenza che rischia di mettere in serio imbaraz
zo le finanze del Paese. Ma non mi sembra possibile introdurre una nonna che chieda espressamente a un magistrato giudicante di pensare, quando emette sentenze, ai loro effetti economici e sociali. Se lo facessimo, finiremmo paradossalmente per allargare il potere discrezionale del magistrato riconoscendogli competenze che non ha. Dobbiamo sperare che la sua indipendenza e la sua coscienza gli suggeriscano decisioni capaci di conciliare le esigenze della giustizia con quelle, come nel caso recente delle pensioni da rivalutare, del bilancio nazionale. Le confesso, caro Di Fabio, che sarei più tranquillo se non avessimo assistito onnai da parecchi anni alla crescita di un potere giudiziario assetato di visibilità e alla carriera di troppi magistrati che lasciano la toga per un seggio parlamentare o ministeriale.
Lei si chiede, cara signora Bido, perché i governi
prendano decisioni incostituzionali e dimostra così di ritenere che gli articoli della Costituzione contengano verità chiare e indiscutibili. In realtà le «verità» della Costituzione, come quelle di ogni legge dello Stato, sono verità convenzionali, utili per regolare la vita sociale, ma sempre soggettè a letture diverse. La stessa considerazione vale per le sentenze. Non esisterebbero i ricorsi in appello se le nonne non fossero soggette alla possibilità di diverse interpretazioni. Non vi sarebbe stata una votazione contestata per la sentenza sul blocco delle pensioni se non fosse possibile avere su ogni materia pareri discordanti.
I sistemi migliori sono quelli che riconoscòno esplicitamente la relatività delle verità giudiziarie. Un caso particolarmente interessante è quello della Corte Suprema americana. Si compone di nove giudici nominati a vita dal presidente degli Stati Uniti; e i tempi della vita umana vogliono che ogni inquilino della Casa Bianca nomini mediamente, nel corso del suo mandato, uno o due giudici. Tutti sanno (e accettano) che il presidente nomina, sia pure con il necessario/consenso del Senato, giudici ispirati da principi e linee politiche non troppo lontani dai suoi. II risultato è una combinazione di magistrati liberali e conservatori destinata a cambiare, anche per ragioni anagrafiche, col passare del tempo. I mutamenti possono avere una influenza decisiva, anzitutto, sulle leggi etico-biologiche, ma anche su quelle che concernono il finanziamento e la gestione delle campagne elettorali. Forse Al Gore, candidato democratico alle elezioni presidenziali del 2000, avrebbe conquistato la Casa Bianca se il parere di un giudice conservatore della Corte Suprema, Antonin Scalia, non avesse convinto i colleghi a interrompere la conta dei voti in Florida, attribuendo così la vittoria al repubblicano George W. Bush.
Da quando qualcuno vorrebbe rifonnarla, la Costituzione della Repubblica è diventata agli occhi di molti italiani un intoccabile oracolo. Ma anche gli oracoli devono essere interpretati.
© RIPRODUZIONE R!SERVATA
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 47 1
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.67
LA STAMPA
il
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 7 1
Pensioni, la soluzione è privilegiare i redditi bassi
Lunedì il decreto per il rimborso Boeri (Inps) chiede equità
FRANCESCA SCHIANCHI ROMA
Bisogna fare alla svelta, «relativamente presto», ma soprattutto «bene». Il «relativamente presto», indicato dal viceministro dell'Economia Enrico Morando, consiste in qualche giorno: un Consiglio dei ministri è convocato per lunedì, e, anche se l'ordine del giorno ancora non c'è, è in quell'occasione che arriverà con ogni probabilità il decreto del governo per dare applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale del 30 aprile che boccia il blocco dell'indieizzazione delle pensioni oltre tre volte il minimo per due anni, deciso nel 2012 sotto il governo Monti. È atteso così fra quattro giorni il testo che il premier Renzi - ricevuto ieri
miliardi La spesa prevista
peri primi rimborsi
percemo I pensionati
che non sono toccati dalla
sentenza
dal presidente Mattarella, con cui ha discusso anche di questo argomento - sarebbe stato tentato di rinviare invece a dopo le elezioni Regionali. «lI ministro Padoan ci ha promesso misure nei prossimi giorni», preme da Bruxelles il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici.
L'equilibrio di bilancio E poi c'è il «bene» evocato dal viceministro Morando, che significa muoversi «nel contesto della Costituzione», cioè di quell'articolo 81 riformato proprio sotto il governo Monti che «ci impegna all'equilibrio di bilancio»: tante le ipotesi ancora sul tavolo per dare applicazione alla sentenza, e se anche Morando non si sbilancia, fornisce alcuni elementi utili a capire la direzione del governo. «La Corte indica due ragioni di illegittimità - spiega il viceministro - la temporaneità, perché due anni (di blocco, ndr.) erano troppi, e la mancata progressività»: quindi «credo che rimuoven-
do queste due ragioni di negatività si ottemperi alla senten-
za». Come? Circola l'ipotesi di restituire solo uno dei due anni di mancato adeguamento al costo della vita. Ma la soluzio-
. ne più accreditata è quella che prevede di privilegiare i redditi più bassi: che si proceda cioè con rimborsi progressivi solo per i pensionati meno ab,bienti, da quelli che percepiscono tre volte la minima (1443 euro lordi) fino a un tetto massimo che dovrebbe collocarsi fra i 2500 e i 3500 euro lordi (tra cinque e sette-otto volte la minima), per una spesa complessiva di circa 3,5 miliardi, di cui 1,6 preso dal cosiddetto «teso retto» evocato dal governo qualche settimana fa, e il resto dal rientro di capitali dall'estero.
La minaccia dei ricorsi Un'ipotesi che vede sul piede di guerra chi sarebbe eventualmente escluso (aleggia già la minaccia di ricorsi), ma su cui il governo si sta orientando. «Affronteremo la situazione con spirito di equità,
all'interno del sistema previ-denziale», garantisce il ministro del Lavoro, Giuliano Po-
letti, «senza scaricare ulteriori pesi sulle future generazioni». Tasto su cui insiste anche II presidente dell'Inps, Tito Boeri: gli oneri «sono sopportabili per l'Istituto», il problema è piuttosto di «conti pubblici», ma certo «spero la scelta sia basata sull'equità non solo tra chi ha di più e chi ha di meno, ma anche tra chi ha avuto di più e chi è chiamato a dare di più ma avrà di meno». Insomma, dice Boeri, «spero ci sia equità non solo intragenerazionale con contributi più alti da redditi più alti, ma anche intergenerazionale».
Le valutazioni Tutta una serie di valutazioni che il governo sta facendo. «Ricordiamoci che questa sentenza riguarda le pensioni da tre volte la minima in su: esclude cioè 11 su 16 milioni di pensionati», considera il responsabile economico del Partito democratico, Filippo Taddei, «non riguarda cioè il 70% più povero», aggiunge. Qualunque sia la scelta, a Palazzo Chigi sanno bene che il rischio di una soluzione impopolare è alto.
I pensionati Imeno
abbienti potrebbero
essere i primi a ricevere i rimborsi
sulle pensioni dopo il blocco
della indicizzazione
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~------------------~~~--~----~--------~~--~~~~~~--~~~~~==~~~~------------------iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.68
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 32 Foglio 1
Il parere della Commissione lavoro del senato al dlgs sul Jobs Act
Contratti, riordino vicino Ma la clausola di salvaguardia deve sparire
Più semPh.·ficazione. Contratto di lavoro a orario modulato, per ricomprendere tutte
le modalità di lavoro parttime e intermittente. E stop alla clausola di salvaguardia, contraria agli obiettivi del governo di contenere i costi del lavoro. Sono alcune delle osservazioni contenute nel parere (favorevole) approvato ieri dalla commissione lavoro del sena- ' to sul decreto legislativo, attuativo del Jobs Act, e relativo al riordino delle tipologie contrattuali. Il documento, di cui era relatore Maurizio Sacconi, rileva in primo luogo che la clausola di salvaguardia che prevede un eventuale contributo di solidarietà per datori di lavoro e autonomi nel caso di insufficienza delle risorse «si pone in evidente contraddizione con l'indirizzo perseguito dal governo in termini di contenimento del costo in,diretto del lavo-
ro» e «ne propone quindi la soppressione o la sostituzione con altre modalità di copertura». Più in generale, la commissione ritiene che il decreto costituisca solo una «anticipazione parziale» rispetto al varo di un «Testo unico semplificato, innovativo delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro». Si ribadisce infatti la ne-
cessità di semplificare ulteriormente
le disposizioni, per esempio attraverso un più ampio e più semplice modello di contratto a orario
modulato tale da includere tutte le modalità di lavoro parziale e intermittente. Per quanto riguarda la distinzione tra lavoro dipendente e indipendente la commissione, ha spiegato il relatore, ha sconsigliato il criterio della ripetitività della prestazione perché proprio anche delle attività più genuinamente autonome, anche quando ad alta qualificazione. Il testo approvato dal governo prevede infatti che dal IO gennaio 2016, le collaborazioni che realizzano prestazioni esclusivamente personali, continuative, di contenuto ripetitivo e le cui modalità> di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e luogo di lavoro (si tratta, in sostanza, degli indici «criti-
ci» di autonomia delle collaborazioni, costruiti nel tempo dalla giurisprudenza), siano considerate come rapporti di lavoro subordinato». Sopravvivono solo le collaborazioni disciplinate da
accordi collettivi; o prestate nell'esercizio di professioni per le quali è necessario l'iscrizione ad albi; o relative a funzioni di amministrazioc ne e controllo o in collegi e commissioni; oppure relative a prestazioni di lavoro rese a favore di associazioni e società sportive riconosciute dal Coni. Il parere invece conferma il criterio secondo il quale il committente determina le modalità, in particolare di tempo e di luogo, della prestazione aggiungendovi la «unilateralità» di questo suo potere in modo che sia evidente il rapporto gerarchico con il prestatore. Lacommissione ha poi indicato i casi in.cui, per le caratteristiche del contesto produttivo o del finanziamento dei progetti, esse devono ritenersi genuine e perciò legittime. Infine, i senatori hanno dato parere favorevole, anche in questo caso con osservazioni, al provvedimento con le «Misure di conciliazione su esigenze di cura, vita e lavoro».
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag, 69
Quotidiano I Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 3 1 /2
Pensioni, spunta l'ipotesi rinvio ~Il premier pensa a un decreto per congelare i rimborsi. Il Tesoro per una soluzione rapida ~Il Pil torna a salire: +0,3%, mai così da 4 anni. Ve: ok alla flessibilità, 'ma rischi per il 2016 RO~.!I Spunta l'ipotesi di rinvia- Renzi non si è lasciato convin- soluzione rapida. I dati Istat cadeva da quattro anni. E l'Ue re per decreto i rimborsi delle cere dalle argomentazioni del del primo trimestre 2015 con- raccomanda: sì alla flessibilimancate indicizzazioni delle ministro dell'Economia Pado- fortano il Governo: il Pil torna tà ma ci sono rischi per il pensioni a settembre. Matteo an, che spinge invece per una a salire (+0,3%), come non ac- 2016.
Bassi, Carretta, Conti e Franzese da pago 2 a pago 5
Pensioni, Renzi tenta il rinvio con rimborsi solo a settembre ~ Il decreto potrebbe limitarsi a congelare ~ Ma il ministro dell'Economia insiste la situazione e fermare l'ondata di ricorsi per una soluzione rapida e a basso costo
SPALMARE
Lavoro e previdenza
LA SCELTA DI PRENDERE TEMPO SAREBBE GIUSTIFICATA DAL RISpm-o DEll'ARTICOLO 81 DELLA COSTITUZIONE
Pag, 70
'" O') 00
'" o
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 2/3 Foglio 1 /2
L'Italia è fuori dalla recessione Pil oltre le attese: più 0,3 per cento Il dillo miglinre da quottro anni. Padoan: lo 0,7 è a portata di mano alludlil Mann " ROMA
PiÙ D,3%. II dato del PiI nel ptima trimestre dell'anno è dì quelIi appena positivi. Quanto basta però e questo conta - per cettificare che l'Italìa è fuori dalla recessione, Quanto basta per far dire a Matteo Renzi che è una «giomata di passi avanti, ma c'è ancora molto da filre e non si molla}), anche perch é "non mi accolltt~nto dì crescere dello 0,3 neI PiI». Un modo, più che altro, perschennirsì, mentre tocca al ministro dell'Economia. Pier Carlo Padoan, timre fuori la soddisfazione ciel governo: ,di dMo è supelÌore alle nostre aspettative. E se è presto percallta-
Il premier Renzi non molla: «C'è ancora malta da fare, di certo non mi accontenta"
re vittoria, è comunque il segnale clelia svolta im!)I\,ssa all'economia dalle politiche del governo», L' etTen o si sottolinea da Via XX Settembre - è che il dato "n~nde ancora piil a pOltata di mano il raggiungimento dell'obiettivo di crescita dello Q, 7% ilei 2015, indicato nel DeDl,
BEN PiÙ CAUTI, però, SOIl o i vertid di imprese (<<clato positivo, ma nOli entusiasmante», per il presidente di Confindustria, Giorgio Sqnillzi) e siudacati (<<hl crescita potrebbe essere ben superiore», accusa Susanna Camusso). Decisamenle caustici Beppe GIiUo -
<<.\1a quale ripresa. Sono solo balle del govemo» e Nichi Vendola: "Solo una cru10lina elettorale», Ma tomÌ<uno ai dati, La crescita su base allnua e nulla, ma quello che vale è la ricomparsa del pìÌl su base trimestrale: meglio deIIe previsioni degli analisti. Come I a Germania, ma la melÌl clelia Franda. Un pelo sotto la media de1!'Eurozona (+O,491i), Tanto che per n'ovare ulla pelfomlance migliore bisogna tornare indietro di quattro ;lUll~ primo trimestre 2011, quando il Fil ha segnato un +0,4%, E per trovare un precedente anche minimamell te lx>siti\'0 aCCOlTe dandare al terzo n'ime-8tre del 2013 (+·0,1%), La variazione ormai incamerata per 1',10-110 in corso è, dunque, dello 0,2%.
PER L'ISTAT. in particolare, l'incremento è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti deU'Ill"l'icoltura e deIl'judllsttia e lIna sostan ziale stazi onarietà Ilei selyizi. Mentre dal lato della domanda si registra un colltlibmo Ix>si tivo della componente nazionale maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta, Ottimisti gli addetti ai lavoli italiani. E possi bile UII 'accelerazione della crescita già dal trimestre in corso, per il snrior" fCl1I!OlIIist di Intesa Sanpaolo, Paolo . .\'i am eli, Un pIimo passo impoltalHe per l'uscita daUa cris~ per il cen tra studi bolognese PromotOI~ menn-e il capo'" economista di Nomi-8ma, Sergio De Nardis, cOllsidel'll raggiungibile lo 0,7% ipotizzaro dal Def Mentre il presidente dell'istituto tedesco Diw, Marcel Fratzscher, purappn:~zzando Renzi. si mostra pessimista sul [unlI'o del Paese.
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r-________________ ~~~------------------------------------------------~--~~~~----------------__;u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Lavoro e previdenza Pag.72
Quotidiano Data 14-05-2015 Pagina 2/3 Foglio 2/2
IL CAMMINO DELLE RIFORME ._. ______ _
L'Ue raccomanda un aggiustamento di bilancio dello 0,25% deL PiL neL 2015 [0,1 0
/0 neL 20161 e attuare le privatizzazionL Il governo punta a completare la delega fiscaLe entro settembre.
Entro fine anno dovrebbero arrivare
poi le quotazioni dì Poste ed Enav
Ue L'Italia deve adottare il e il .. ,,,,,,,,n.-t,,
e che r Agenzia per la coesione territoriale sia operativa
in modo che la dei fondi europei
in misura marcata»
I~c.!' ::::es chiede misure vincolanti per affrontare le deboLezze nella
Il gOV€! mance delle banche I Un particolare il ruolo 'll d,ef·lle fondda[ll ioni I. Dop ,o la l. rI orma e .e popolan,
priorità del governo è creare di una 'bad bank'
per risollevare le banche dai crediti in sofferenza
Entro L'anno devono essere introdotte misure vincolanti sui termini di n .. o,o:rF"'"
Incassato l'ok suUobs Act, all'Italia viene chiesto di definire un di contrattazione di secondo livelLo, Per combattere la disoccupazione il governo deve acceLerare sulla riforma della scuoLa
ed estendere l'educazione
terziaria professionale
e carburanti è ancora
pendente in Parlamento
'" O') 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
r---------------~~~~~------~------~~--~~~~~~~------~--~~~----------------~u Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile,
Lavoro e previdenza Pag, 73
n Sole9]{l mmrn
L'ANALISI
Guido Gentili
I ::P;ii,\N'$\i"i1.#'iér".l":i1"ii1i1~':i::i"':ii';.\;:i.·cji1",J,·1\1,)1 • .\,.)1,,:/)1: +0,2%) nel primo trimestre 2015
rispetto ai precedenti tre mesi conduce dritti in un vicolo cieco dove punti di vista opposti a prescindere s'infrangono gli uni sugli altri. Il che contribuisce al solo sviluppo del frastuono.
l
' RIFORME PER LA CRESCITA
La seconda I
I navigazione Come spesso capita, il problema è complesso. Tanto più considerati il dato parallelo del ritorno ad aprile della deflazione (prezzi a -0,1%) e la "promozione" della I
che attende Renzi di Guido Gentili
i Commissione Europea che tutta-
I via continua a te.nere l'Italia sotto stretta osservazlOne.
I Ci sono ragioni per cominciare . ad essere più ottimisti (l'uscita
a svolta c'è ed è merito del dalla peggiore recessione della Governo. No, ammesso che storia repubblicana sarà tale cisia(per BeppeGrilloèuna quando il14agosto l'Istat comuni-
«balla» ) l'Italia raccoglie per ora cherà il dato sulla crescita del Pil solo ed esclusivamente i frutti del secondo trimestre 2015) mace dell'euro debole, del calo del ne sono diverse altre che impon-prezzo del petrolio e della nuova ! gono dosi massicce direalismo.A politica monetaria espansiva del- i partire dalla domanda su come la Bce voluta da Mario Draghi. . avanzerà la barca Italia quando
Una lettura politica dell'atteso I saranno calati o caduti del tutto i dato Istat sulla crescita del PiI ventifavorevoliesidovràremare (+0,3%, superiore all' atteso a forza di braccia, per stare alla fa-
nuova coppia forte del fronte privatizzazioni, soluzione del mediterreneo. Fatto che problema dei crediti indica la necessità per l'Italia deteriorati delle banche, di correre più veloce, tenuto riduzione del fisco sul lavoro, anche conto che il livello del modemizzazione della Pa, nostro PiI resta inferiore di sviluppo della contrattazione oltre il 9°1o i picchi precedenti di secondo livello, giustizia la Grande Crisi. più veloce. In pratica, la
È qui che il discorso si "seconda navigazione" che sposta sulla "promozione" di deve affrontare Renzi. Laseconda
Data
Pagina
Foglio
14-05-2015 1 1
mosa metafora marinara di Platone. Quella "seconda navigazione" decisiva di cui lo stesso Matteo Renzi, testimonial della "generazione Telemaco" col discorso di apertura del semestre di presidenza italiana in Europa, si dovrà comunque fare carico.
La crescita nel primo trimestre dello 0,3°/0 del Pil, guidata daaf,'Ticoltura e industria e trainata dal risveglio della domanda interna, è incoraggiante, rappresenta il livello più alto dal 2011 e indica secondo l'Istat una variazione «acquisita» - cioè calcolata ipotizzando per i restanti trimestri 2015
variazioni congiunturali nulle -pari a +0,20,'b. I previsti progressi nei mesi successivi faranno alzare questo dato minimale. Il Governo prevede un +0,7% per il 2015 ed ora il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan osserva che l'obiettivo è «a portata di mano» ma che non bisogna «cantare vittoria».
Bruxelles che non mette in 'Wl @guidogentilil
I
discus~ione la flessib~tà?i ©RlPRODUZIONE RISERVATA
• • navzgazzone che attende Remi
bilanclO accordata e giudIca, in positivo, «ambiziosi» i progetti riformisti del
I
Governo Renzi. Però attende di conoscere la soluzione che
I
Romametteràincampoper risolvere il caso-pensioni
• COllnlllla da pagina 1 sollevato dalla Corte utto vero. Oggi lo Costituzionale e insieme per sviluppo dello 0,7% è rispettare gli impegni presi in più vicino e c'è da Europa. E in vista della legge
augurarsi che la ripresa di Stabilità 2016 mette le mani prenda anzi velocità. Però il avanti ricordando che l'Italia, +0,3% dice appunto anche pur dovendo ridurre il deficit altre cose, tralasciando la strutturale di appena lo 0,1%
tentazione sciagurata di del Pil, rischia un equipararci alla Germania o al deterioramento del Pil pari Regno Unito, che pure hanno allo 0,2%. Cosa che potrebbe chiuso a +0,30/0 deludendo le condurre a una "deviazione" aspettative. Infatti l'Eurozona da far rientrare. Di nuovo, il a 19 paesi membri e l'Europa a tema di una crescita debole 28 certificano comunque una che assieme all'alto livello del risalita media dello 0,4% e, in debito collocano l'Italia tra i
'" O') 00
'" o particolare, la Francia fa paesi con «squilibri eccessivi» +0,6% e la Spagna +0,90/0. In . che necessitano «azioni ~ termini di crescita, e a parità decise e un monitoraggio ~
dei venti esterni favorevoli, speLCe~tCaoc>c>'omandazl'onl'" sono ~ siamo insomma relativamente
~m:e=n=o~co=m==p~e=ti=ti~~~'~ri=sp~et=t~O~aIl~a~c~hi_'_ar_e_:~rm_o_r~m~a_d_e~ll_a~sc~u~o~l~a~,~~~=-~~~~~~~~~~~~~~~~~~~==================~j Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Primo piano Italia Pag.74
Data
n Sole9]{l mmrn Pagina
Foglio
14-05-2015 6 1 /2
Ve: oka1laflessibilità per l'Italia Ancora squilibrio eccessivo sul debito: necessarimonitoraggio e misure decisive
BedaRomano ROMA. Dal nostro corrispondente
La Commissione europea ha presentato ieri nuove raccomandazioni-paese nelle quali ha fatto propri gli obiettivi di bilancio e di riforma del Documento economico e fInanziario del governo italiano. Per quanto riguarda il 2016, Bruxelles ha confermato di accettare che l'Italia riduca il defIcit strutturale diappenalo 0,1% del prodotto interno lordo, maha alluso al rischio che il paese non riesca a raggiungere questo obiettivo, alla luce tra le altre cose di una: crescita che potrebbe deludere.
I suggerimenti all'Italia devono servire a migliorare la competitività del paese, irì ritardo cronico, e riguardano il risanamento di bilancio; la tassaZione (alleggerendo le imposte sul lavoro «ancora eccessivamente elevate»); il riassetto del settore creditizio (troppo spezzettato); il mercato del lavoro e la contrattazione collettiva; il merca- .
to dei servizi e l'ambiente economico; le reti infrastrutturali; l'innovazione e l'istruzione; la modernizzazione della pubblica amministrazione.
A differenza che nel recente passato, le raccomandazioni di quest'anno sono tendenzialmente in sintonia con gli impegni del governo italiano. Non per altro, il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha defInito il programmaitaliano «intenso e ambizioso». BenefIciando di maguanimitàsulfronte della correzione del defIcit, il governo «deve continuare il proprio lavoioe adottarelemisurepromessenei campi della pubblica amministrazione,dellavoroedelfIsco,>.
«Nel 2016, l'Italia dovrebbe migliorare il suo saldo strutturale di almeno lo 0,1% del Pil, tenuto conto della deviazione accettata sulla base della clausola delle riforme», si legge nel documento presentato dall' esecutivo comunitario. «Ciò detto, stando cosìle cose, le previsioni
della Commissione mostrano un deterioramento del Pil dello 0,2% dal quale emerge il rischio di una qualche forma di deviazione.Diconseguenza, ulteriori misure saranno necessarie».
Bruxelles lascia aleggiare il dubbio che 1'.Italia non riesca a mettere a segno un taglio strutturale del disavanzo dello 0,1% l'anno prossimo. La presa di posizione è per certi versi di prammatica. Si basa su differenti proiezioni economiche tra Roma e Bruxelles, e in assenza ancora di una qualsiasi bozza di Finanziaria per l'anno prossimo: mentre il ministero dell'Economia prevede per il 2016 un disavanzo nominale dell'1,8%,laCommissionesibasa su un defIcit sempre nel 2016 del2,0%delPil.
Secondo Bruxelles, l'Italia deve utilizzare eventuali eccessi di bilancio (windfalls ininglese, tespretti) per ridurre l'indebitamento.D'altrocanto,ildebito continua ad essere uno squilibrio eccessivo che richiede
Impegni conformi con la regola del debito Soluzione pensioni in linea con il Def
Inps pronto a intervenire Il presidente Boeri auspica una decisione improntata all' equità intergenerazionale
«misure decisive» e «monitoraggio specifIco». In una ottica italiana,l'importanteèchel'esecutivo comunitario abbia fatto propri obiettivi di fInanza pubblica modesti, nonostante 1'elevatissimo debito pubblico, accettando nei fatti unrisanamento più morbido in cambio di riforme più incisive.
Per quanto riguarda larecente sentenza della Corte costituzionale, che considera priva di validità la scelta del governo di abolire l'indicizzazione all'ÌIiflazionedialcunepensioni,Bruxelles si attiene alle promesse di Roma di rispettare gli impegni di bilancio. La COIlllPÌssione ha chiesto ieri all'Italia di compensare «in modo appropriato» i nuovi costi permanenti derivanti dalla sentenza in modo da mantenereildeficitsottoal3,0% del Pil e comunque da raggiungereilpareggiodibilancioentro i termini previsti.
, «(HJPRO[:Ll!ONI:~I'iERVATA
Apag33 Le raccomandazioni bancarie
'" O") 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6 o
~------------------~~~--~----~--------~~--~~~~~~--~~~~~==~~~~------------------iu Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Primo piano Italia Pag.75
n Sole9]{l mmrn
Le richieste della Commissione Ue
Aggiustamento strutturale dello 0,25% La Commissione Ue raccomanda all'Italia «un aggiustamento di bilancio verso l'obiettivo a medio termine pari ad almeno lo 0,25% del Pil nel2015 e allo 0,1% ne12016, adottando le necessarie misure strutturali sia nel 2015 che ne12016, tenuto conto dello scostamento consentito per l'attuazione di importanti riforme strutturali». Vanno poi attuate le privatizzazioni, per ridurrei! debito, e la delega fiscale entro settembre 2015, con la revisione delle agevolazioni· fiscali, dei valori catastali ei! miglioramento del rispetto della normativa tributaria
Risolvere il nodo della governance «Dalla fine del20081a quota dei crediti deteriorati del settore bancario italiano è aumentata vertiginosamente», osserva la Commissione Ue. Per questo, occorre «i ntrod u rre mis u re vi ncola nti entro la fine del2015 per risolvere le debolezze che permangono nel governo societario delle banche, con particolare riguardo al ruolo delle fondazioni, e adotta re prowedimenti per accelerare la riduzione generalizzata dei crediti deteriorati»
Piano strategico e agenzia della coesione La Commissione Ue dedica alle infrastrutture un punto a parte delle raccomandazioni: l'Italia deve «adottare il piano strategico nazionale della portualità e della logistica previsto, in particolare per contribuire alla promozione del trasporto intermodale mediante migliori collegamenti». Poi bisogna «assicurare la piena operatività dell'Agenzia per la coesione territoriale in modo da determinare un sensibile· miglioramento della gestione dei fondi della Ue»
Nuovi contratti e riforma della scuola Per la Ue bisogna «adottare i decreti legislativi riguardanti il ricorso alla cassa integrazione guadagni, la revisione degli strumenti contrattuali, l'equilibrio tra attività professionale e vita privata e il rafforzamento delle politiche attive del mercato del lavoro». Altre priorità, «istituire un quadro efficace per la contrattazione di secondo livello; nell'ambito degli sforzi per ovviare alla disoccupazione giova nile, adottare e attuare la prevista riforma della scuola eampliare l'istruzione terziaria professionalizzante»
Data
Pagina
Foglio
Adottare le riforme
14-05-2015 6 2/2
Sul fronte riforme, la Commissione Ue chiede all'Italia di <ladottare e attuare le leggi in discussione intese a migliorare i! quadro istituzionale e a modernizzare la pubblica amministrazione». Il riferimento è alla «ambiziosa riforma della Costituzione», attesa perfiì1e 2015. Occorre poi «riformare l'istituto della prescrizione entro la metà del2015 e fare in modo che le riforrre adottate per migliorare l'efficienza della giustizia civile contribuiscano a ridurre la durata dei . procedimenti»
Meno oneri amministrativi e normativi Le raccomandazioni Ue puntano sull'attuazione della «Agenda per la semplificazione 2015-2017, per snellire gli oneri amministrativi e normativi». Bisogna poi «adottare misure perfavorire la concorrenzaintutti i settori contemplati dal diritto della concorrenza eintervenirein modo deciso sulla rimozione degli ostacoli che permangono». Infine, occorre «garantire la rettifica dei contratti di servizi pubblici locali che non ottemperano alle disposizioni sugli affidamenti "in-house" entro la finedel2015»
'" M 00
'" o
~ Q)
~ o
L>
{l
~ '6
~ ______ ~~~ __ ~ __ ~~~~~ __ ~~~========~8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
Primo piano Italia Pag.76