RUOLO DELLE ALLERGIE NELLA PATOGENESI DELLE MALATTIE
RINO-BRONCHIALI:
DIAGNOSI, PREVENZIONE E TRATTAMENTO
IMMUNOTERAPICO
MODULO 3
"2° Corso ECM per Farmacisti”"2° Corso ECM per Farmacisti”
FATTORI DI RISCHIO DI ASMA
Fattori individuali: - predispongono l’individuo all’asma
Fattori ambientali: - influenzano la possibilità di sviluppare asma
in soggetti predisposti, - scatenano le riacutizzazioni e/o causano la
persistenza dei sintomi
Ruolo delle Allergie
FATTORI DI RISCHIO DI ASMA
FATTORI INDIVIDUALI
Predisposizione genetica
Atopia
Iperresponsività delle vie
aeree
Sesso
Razza/etnia
FATTORI AMBIENTALI
Allergeni Sensibilizzanti professionali Fumo di tabacco Inquinamento atmosferico Infezioni delle vie respiratorie Fattori socio-economici Dimensioni del nucleo familiare Abitudini alimentari e farmaci Obesità Infezioni parassitarie
Ruolo delle Allergie
FATTORI DI RISCHIO CHE PORTANO ALL’INSORGENZA DI ASMA:
ALLERGENI
Allergeni domestici Sono quelli liberati da: Acari Animali a pelo (gatto, cane, coniglio ecc..) Scarafaggi Miceti
Allergeni degli ambienti esterniSono quelli liberati da: Piante erbacee (graminacee, urticacee, composite, ecc..)
Ed arboree (oleacee, betulacee, ecc..) Miceti
Allergeni professionali
Ruolo delle Allergie
FATTORI IN GRADO DI INDURRE RIACUTIZZAZIONI ASMATICHE
• Allergeni• Infezioni delle vie respiratorie• Inquinanti atmosferici interni (fumo, ecc..)• Ed esterni (urbani, industriali, ecc..)• Esercizio fisico• Fattori meteorologici• Farmaci• Alimenti
Ruolo delle Allergie
DIAGNOSI DELLE ALLERGIE RESPIRATORIE
• Anamnesi
• Prick test (di I livello)
• Rast (di II livello)
• Test di scatenamento
specifico bronchiale con
allergene (solo per scopi
di ricerca o medico-
legali)
Diagnosi delle Allergie
1. ANAMNESI
• Descrizione dettagliata dei sintomi e del loro grado di severità.• Durata dei sintomi • Stagionalità • Evoluzione nel tempo della malattia.• Individuare nessi causali e temporali tra sintomi e fattori
esterni.• Riproducibilità della reazione in rapporto alla ripetizione
dell’esposizione allergenica.• Distinzione tra allergeni e sintomi aspecifici.• Correlazione tra sintomi e riscontro obiettivo di
sensibilizzazione (positività al prick e RAST).
Diagnosi delle Allergie
2. PRICK TEST
• Applicazione di una goccia di estratto allergenico sull’avambraccio, che viene successivamente punta con un ago sterile di 1 mm.
• Lettura della reazione eritemato-pomfoide in sede di puntura 20-30 min. dopo.
• La positività del test viene definita in base alle dimensioni del pomfo o dell’eritema del controllo positivo, ossia dell’istamina.
Diagnosi delle Allergie
3. RAST
“Radio Allergo ImmunoSorbent Test”
• Dosaggio sierico delle Ig E specifiche.• E’ un esame di secondo livello, quindi viene
richiesto solo nel caso in cui: i risultati del prick non correlino con la storia clinica, presenza di dermografismo cutaneo, dermatite estesa che renda impossibile l’esecuzione del prick, precedente assunzione di farmaci antistaminici e cortisonici.
• Consente una diagnosi eziologica in vitro.• Costo elevato.• Limitato numero di allergeni che è possibile
testare.
Diagnosi delle Allergie
LE POLLINOSI: IL CIPRESSO
Il polline delle cupressacee è noto per essere responsabile di allergopatia respiratoria, prevalentemente nel periodo invernale (dicembre –aprile).
Poiché tale periodo è caratterizzato dalla frequente presenza di sindromi infettive virali delle vie respiratorie, la pollinosi da cipresso viene spesso confusa con tali patologie con conseguente ritardo diagnostico-terapeutico.
Le Pollinosi
LE POLLINOSI: BETULACEAE
L’ontano è il tipico albero che si accompagna ai corsi d’acqua e ai luoghi fangosi, alto fino a 30 m, la sua pollinazione va da febbraio a marzo. In montagna la pollinazione è sempre posticipata.
La betulla è un albero dei paesi scandinavi, in italia è diffusa sulle alpi e prealpi, ma la si ritrova anche nei giardini privati come albero ornamentale. Il suo tronco ha un inconfondibile colore biancastro.La fioritura è compresa tra aprile e maggio.
ONTANO
BETULLA
Le Pollinosi
Famiglia di erbe annue o perenni con fiori a “spighette”, comprende circa 5000 specie di erbe che si possono ritrovare nei prati, nei terreni incolti, lungo le scarpate, ai margini delle strade.
Il periodo di massima pollinazione è compreso tra aprile e giugno e in tono minore fra fine agosto e settembre.
LE POLLINOSI: GRAMINACEE
Le Pollinosi
Vasta famiglia di piante erbacee o con arbusto, che comprende più di 20000 specie, sono provviste di fiori sessili riuniti in infiorescenze a capolino. I generi di maggiore importanza allergologica sono l’artemisia, l’ambrosia e il tarassaco.
Il periodo di pollinazione va da aprile a settembre.
LE POLLINOSI: COMPOSITE
Le Pollinosi
Erba appartenente alla famiglia delle urticacee, provvista di peli urticanti, cresce abbondantemente nell’italia meridionale e in liguria. Si trova facilmente lungo le fessure dei muri, sui ruderi, ai lati delle strade.
Il periodo di pollinazione va da marzo a settembre ma nell’ italia meridionale puo’ diventare anche perenne.
LE POLLINOSI: PARIETARIA
Le Pollinosi
Pianta appartenente alla famiglia
delle plantaginacee, si ritrova in
tutti i terreni calpestati e selciati
urbani, ha una struttura molto
caratteristica, formata da un
cespo di foglie lanceolate,
riunite a formare una rosetta
basale, dal mezzo della quale
spunta un lungo stelo recante
sulla sommità un’infiorescenza a
“spiga”.
Il periodo di pollinazione va da
aprile all’estate inoltrata.
LE POLLINOSI: LANCIUOLA
Le Pollinosi
Pianta appartenente al genere
Chenopodium, un gruppo di
oltre 150 specie di non facile
riconoscimento. Colonizza
ruderi, terreni incolti, orti e
luoghi abitati.
Sulle foglie e sui rami si nota un
indumento farinoso, pertanto la
pianta è detta volgarmente
“farinaccio”. Lo si ritrova dalla
costa alle montagne e la
pollinazione si estende da
giugno a ottobre.
LE POLLINOSI: FARINACCIO
Le Pollinosi
CROSS-REAZIONI
FAMIGLIE DI POLLINI ALIMENTI VEGETALI CROSS-REATTIVI
GRAMINACEE MELONE, ANGURIA, POMODORO, ARANCIA, KIWI, PRUNOIDEE (PESCA, ALBICOCCA, CILIEGIA, PRUGNA)
URTICACEE (PARIETARIA) GELSO, BASILICO, PISELLI
COMPOSITE SEDANO, CAROTA, MELONE ANGURIA, MELA, BANANA, ZUCCA, CAMOMILLA
BETULACEE MELA, PERA, ALBICOCCA, NOCE CILIEGIA, BANANA, NOCCIOLA, FINOCCHIO, CAROTA, SEDANO, PATATA.
Farmacoterapia• sicurezza• efficacia• facilità di somministrazione
Immunoterapia• efficacia• prescrizione specialistica• può modificare la storia naturale
Allontanamentodell’allergene
indicatoquando possibile
Educazione delpaziente
Sempre indicata
costi
Le Pollinosi
PREVENZIONE DELLE POLLINOSI
Il calendario pollinico varia a seconda di:-zona geografica-condizioni metereologiche-Altitudine.Classicamente si distinguono 4 periodi di pollinazione:gennaio-febbraio: pollinazione precoce degli alberi (cipresso, betulla,
nocciolo, ontano…).Marzo-giugno: pollinazione delle erbe da campo (graminacee,
composite, lanciuola, parietaria, farinaccio, solidago…)Luglio agosto: continua la pollinazione di parietaria, composite e inizia
la comparsa di micofiti. fine agosto-settembre: riduzione dei pollini di lanciuola e parietaria e
ripresa, in tono minore, dei pollini di graminacee.
PREVENZIONE DELLE POLLINOSIIL CALENDARIO POLLINICO
Le Pollinosi
Le Pollinosi
Betulla
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Insulare NordAdriatica
NordTirrenica
Padana SudAdriatica
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Marzo Aprile Maggio
Graminacee
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Marzo Aprile Maggio
Fonte: AIA 2003
PREVENZIONE DELLE POLLINOSILivelli di Concentrazione Pollinica Aerodispersa (AIA - 2003)
Le Pollinosi
Parietaria
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Cupressacee
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Marzo Aprile MaggioFonte: AIA 2003
PREVENZIONE DELLE POLLINOSILivelli di Concentrazione Pollinica Aerodispersa (AIA - 2003)
Le Pollinosi
PREVENZIONE DELLE POLLINOSILivelli di Concentrazione Pollinica Aerodispersa (AIA - 2003)
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Marzo Aprile Maggio
Nocciolo
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Padana SudAdriatica
SudTirrenica
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Marzo Aprile MaggioFonte: AIA 2003
COME CONSULTARE UN CALENDARIO
POLLINICO
• TELEVIDEO
• INTERNET:-WWW.POLLINIEALLERGIA.NET
-WWW.ISAO.BO.CNR.IT/~AEROBIO/AIA/
• QUOTIDIANI
Le Pollinosi
Suddividendo l’Italia in basea parametri geo-climatici è possibile ricostruire un calendario pollinico per ciascuna area (Zona Alpina, Valle del Po, Nord Adriatica, Sud Adriatica, nord Tirrenica, Sud Tirrenica, Isole) riportando in ascisse i mesi dell’anno e in ordinate la concentrazione pollinica delle piante di maggiore interesse allergologico.
www.isao.bo.cnr.it/~aerobio/aia/
Le Pollinosi
www.isao.bo.cnr.it/~aerobio/aia/
Le Pollinosi
WWW.ISAO.BO.CNR.IT/~AEROBIO/AIA/
Le Pollinosi
WWW.ISAO.BO.CNR.IT/~AEROBIO/AIA/
Le Pollinosi
PREVENZIONE IN CASO DI ALLERGENI PERENNI
•Gli acari della polvere o Dermatophagoides sono
microrganismi delle dimensioni di 200 micron, che si
trovano prevalentemente nei materassi, cuscini,
coperte, trapunte, nei divani-poltrone e nei tappeti.
Le loro condizioni ideali di sviluppo sono: l’assenza
di raggi solari, una temperatura di circa 20°C e
un’umidità relativa del 70%.
Le femmine depongono 60-100 uova al giorno e
particelle fecali, che sono responsabili della
sensibilizzazione allergica.•I materassi in LATTICE non impediscono la crescita
degli acari, pertanto non rappresentano un’adeguata
soluzione al problema!!
PROFILASSI AMBIENTALE ANTI-
DERMATOFAGOIDI
Allergeni Perenni
PROFILASSI AMBIENTALE ANTI-DERMATOFAGOIDI
Per ridurre al minimo la quota di allergene presente nell’ambiente domestico, occorre:
• Rendere la casa asciutta e ben areata (esporre coperte al sole).
• Arredo semplice, facilmente spolverabile. Tenere sempre pulito con un panno inumidito o panni elettrostatici cattura-polvere.
• Evitare moquette, tappeti, pedane, tendaggi, tappezzerie, poltrone e divani.
• Evitare pelouche.
• Adottare coprimaterassi e copricuscini anti-acaro.
• Pulire il materasso con aspirapolvere 1 o 2 volte/settimana.
• Usare l’aspirapolvere, non la scopa!
Allergeni Perenni
GATTO• L’allergene del gatto (fel d1) è
contenuto nella saliva, nelle urine e nell’epitelio dell’animale.
• Molto stabile, perciò è inutile lavare il gatto.
• Di scarsa utilità è l’impiego di agenti riducenti il fel d1: esempio allerpet.
• Di scarsa utilità risulta la castrazione del gatto maschio.
• Viene veicolato passivamente dai vestiti e pertanto è ubiquitario (cioè l’allergene è rilevabile anche in ambienti in cui non è mai stato presente l’animale).
• Allontanare il gatto!!• Se non è possibile, non farlo entrare
in camera da letto.• Adottare le stesse misure prifilattiche
degli acari.
Allergeni Perenni
MICOFITI• I micofiti sono pneumoallergeni spesso causa di
sintomi respiratori (asma e rinocongiuntivite).
• La prevalenza di sensibilizzazione ai micofiti varia in
rapporto alle differenti condizioni climatiche: è
maggiore nelle regioni caratterizzate da un clima
umido o in alcuni ambiti lavorativi.
• Questi microrganismi sono in grado di parassitare molti
vegetali (soprattutto cereali, piante arboree e
ornamentali) disperdendo nell’aria grandi quantità di
spore, ma si ritrovano anche nei condizionatori d’aria
degli ambienti lavorativi e domestici, nei tappeti, nella
carta da parati, nei dispositivi atti a umidificare
l’ambiente.
• Le condizioni ambientali ottimali per la loro crescita
sono una temperatura di 18-32°c e un’umidità relativa
superiore al 65%.
Allergeni Perenni
MICETI ATMOSFERICI e DOMESTICI
• Miceti atmosferici (alternaria, cladosporium) presenti sul suolo, in particolare in zone agricole, ove svolgono un ruolo di decomposizione di vegetali (piante, foglie e frutti) e di altri materiali organici.
Causano sintomi nel periodo estivo-autunnale (giugno-ottobre).
• Miceti domestici (apergillus) presenti tutto l’anno, soprattutto in ambienti poco ventilati. Sorgenti di tali muffe sono alimenti conservati in maniera inadeguata, carta da parati, sistemi di condizionamento e di umidificazione dell’aria.
• Di interesse professionale (lavorazione del pane, formaggio, birra, farmaceutica…) sono invece: penicillium, mucor, monilia…
Allergeni Perenni
SOFFITTO CON MICOFITI
DOCCIA CON MICOFITI
Allergeni Perenni
Farmacoterapia• sicurezza• efficacia• facilità di somministrazione
Immunoterapia• efficacia• prescrizione specialistica• può modificare la storia naturale
Allontanamentodell’allergene
indicatoquando possibile
Educazione delpaziente
Sempre indicata
costi
Allergeni Perenni
IMMUNOTERAPIA (ITS)
• L’immunoterapia allergene-specifica, chiamata comunemente “vaccino”, consiste nella somministrazione al soggetto allergico di dosi crescenti di allergene (pollini, acari, muffe...), fino a raggiungere una dose tale da ridurre i sintomi dovuti all’allergene causale.
Immunoterapia
IMMUNOTERAPIA (ITS)Per quali pazienti è indicata l’ITS?• L’ITS è indicata solo per i pazienti con un’allergia IgE-
mediata, rinocongiuntivite, asma allergico e con reazioni allergiche a punture di imenotteri (ape, vespa, calabrone...).
• Va sempre dimostrato il ruolo causale dell’allergene.
• Va impiegata nelle fasi precoci dell’asma e non nell’asma grave.
• I migliori risultati si sono ottenuti nei pazienti affetti da rinite allergica, ma diversi studi hanno dimostrato che può avere effetti benefici anche sull’asma allergico (Abramson Am J Respir Crit Care Med 1995;151:969-74) specialmente se associato a rinite.
Le vie di somministrazione sono sottocutanea e sublinguale (Canonica et al, Jaci, 2003; 111:437-48)
Immunoterapia
QUALI SONO I RISCHI DELL’IMMUNOTERAPIA?
Le reazioni indesiderate si distinguono in locali (arrossamenti pruriginosi in sede di iniezione del vaccino) e sistemiche (generalizzate). A loro volta le reazioni locali si distinguono in precoci (entro 30 minuti) e ritardate (oltre i 30 minuti) e per prevenirle è sufficiente ridurre il dosaggio del vaccino (Lockley, Ann Allergy Asthma Immunol 2001; 87 (suppl 1): 47-55).
Le reazioni sistemiche comprendono rinite e asma fino allo shock anafilattico, insorgono entro pochi minuti dall’iniezione
Immunoterapia
ITS: CONCLUSIONI
• L’ITS rimane l’unica terapia che cura veramente l’allergia
• E’ più efficace se viene somministrata nelle fasi iniziali della malattia
• Riduce il rischio di evoluzione della rinite in asma e l’insorgenza di nuove sensibilizzazioni.
• A tutt’oggi non esiste alcuna indicazione all’uso di its nell’allergia alimentare
• L’età inferiore ai 5 anni e la gravidanza rappresentano delle controindicazioni relative
• La durata ottimale è di 3-5 anni, ma la sospensione del trattamento va valutata caso per caso.
Immunoterapia