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la persecuzione degli Ebrei in Italia da! ’avvento del fascismo a!a Shoah

La persecuzione degli Ebrei in Italia

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Un percorso sulla storia degli Ebrei in Europa, con approfondimenti sulla presenza degli Ebrei nel Veneto, durante la Repubblica di Venezia, e sugli effetti del Codice Napoleonico. Le radici dell'antisemitismo fascista e della legislazione razziale del 1938: la guerra di Etiopia, le mire espansionistiche filoislamiche nel Mediterraneo e l'alleanza con la Germania di Hitler. Le colpe italiane prima dell'Armistizio dell'8 settembre, dai campi di concentramento all'internamento libero nella provincia di Vicenza. La deportazione degli Ebrei di Roma e la collaborazione italiana alla Shoah durante la Repubblica Sociale Italiana.

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la persecuzionedegli Ebrei in Italia

da! ’avvento del fascismo a!a Shoah

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Forme del pregiudizio contro gli ebrei:

• antigiudaismo: fin dalle origini del Cristianesimo, è riconducibile al formarsi della sua identità per differenza, accusa gli Ebrei di essere “deicidi”; il termine negativo di Giudeo è collegato a Giuda; su base religiosa e culturale

• antisemitismo: principalmente su base razziale e presuntamente biologica, come quello nazista e fascista

• antisionismo: principalmente su base politica e nazionalistica

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Armistizio lungo (29-9-1943)Articolo 31

Tutte le le"i italiane che implicano discriminazioni di razza, colore, fede od opinione politica saranno, se questo non sia già stato fatto, abrogate, e le persone detenute per tali ragioni saranno, secondo gli ordini de!e Nazioni Unite, liberate e sciolte da qualsiasi impedimento legale a cui siano state sottomesse. Il Governo italiano adempirà a tutte le ulteriori direttive che il Comandante Supremo de!e Forze A!eate potrà dare per l'abrogazione de!a legislazione fascista e l’eliminazione di qualsiasi impedimento o proibizione risultante da essa.

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«Gli italiani parlano con disinvoltura de!e colpe naziste e non parlano de!e colpe italiane. Vogliono l’assoluzione.

Io sono stato denunciato da italiani, imprigionato da italiani, messo in un campo di italiani e poi consegnato ai

tedeschi per andare a morire». (Nedo Fiano)

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1. Ebrei e società italiana

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La demolizione del ghetto di Modena, 1904.

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L’ appartenenza ebraica rimase, ma sempre più legata a!a vita privata, a! ’associazionismo e al rispetto de!e principali festività.

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Con l’ampia partecipazione degli ebrei al Risorgimento, si sviluppò la piena integrazione de! ’ebraismo italiano in tutti i settori

istituzionali e militari del nuovo Regno d ’Italia ...

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... e in molti settori economici e

dirigenziali nel nuovo Regno d ’Italia.

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Piena integrazione ne!a società italiana anche con la

costruzione di nuove sinagoghe tra fine Ottocento e

inizio Novecento

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Come il resto degli italiani, sul versante politico, gli

ebrei scelsero percorsi diversi: li ritroviamo %a i

liberali, i socialisti, i nazionalisti, una

minoranza (es. Enzo Sereni) aderì al sionismo.

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la persecuzionedegli Ebrei in Italia

1. Ebrei e società italiana2. Ebrei e fascismo

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Dante Almansi, vice capo de!a polizia fascista Guido Jung, deputato, IRI e Ministro de!e FinanzeMaurizio Rova, vicegovernatore de!a Libia

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ne!o stesso tempo, già da fine Ottocento, l’antisemitismo:i temi de! ’antigiudaismo cattolico si intrecciano con le correnti

nazionalistiche

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Ne!a seconda metà de! ’Ottocento, si sviluppò in Europa l’antisemitismo politico: i tradizionali temi de! ’antigiudaismo

cattolico si intrecciano con le accuse agli ebrei emancipati; è sostenuto da!e correnti e nazionalistiche per mobilitare le masse.

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Popolo d'Italia 1920“In Italia non si fa assolutamente nessuna differenza fra ebrei e non ebrei; in tutti i campi, dalla religione, alla politica, alle armi, all'economia... la nuova Sionne, gli ebrei italiani, l'hanno qui, in questa nostra adorabile terra.”

Popolo d'Italia 1919“Sulla Rivoluzione russa mi domando se non è stata la vendetta dell'ebraismo contro il Cristianesimo, visto che l'ottanta per cento dei dirigenti dei Soviet sono ebrei... La finanza dei popoli è in mano agli ebrei, e chi possiede le casseforti dei popoli dirige la loro politica.”

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dai Colloqui con Mussolini, di Emil Ludwig, 1932:

«Razza: questo è un sentimento, non una realtà; il 95% è sentimento. Io non crederò che si possa provare che biologicamente una razza sia più o meno pura (…) Quelli che proclamano nobile la razza germanica sono per combinazione tutti non germanici: De Gobineau francese, Chamberlain inglese, Woltmann israelita, Laponge nuovamente francese. Una cosa simile da noi non succederà mai. L’orgoglio nazionale non ha bisogno di deliri di razza (…). L’antisemitismo non esiste in Italia.(…). Gli ebrei italiani si sono sempre comportati bene come cittadini, e come soldati si sono battuti coraggiosamente.»

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Occorre anzitutto affermare l'inesistenza di una pretesa razza o

tipo ebraico, cioè l'inesistenza di un insieme di caratteri corporei limitati al popolo ebraico. Questo è costituito, in tutti i suoi

diversi aggruppamenti, da mescolanze di razze o elementi diversi fra loro, ma che sono gli stessi elementi che contribuiscono alla formazione di altri gruppi etnici, sia europei, sia extra-europei. Gli Ebrei né costituiscono una razza, né hanno caratteristiche proprie.

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Il giorno dopo la pubblicazione del proclama antiebraico del partito nazista, Mussolini invia ad Hitler il 31 marzo 1933 un telegramma:

“Ritengo che il proclama del partito per la lotta contro gli ebrei, mentre non rafforzerà il nazionalsocialismo a! ’interno, aumenterà la pressione morale e le rappresaglie economiche del giudaismo mondiale… Credo che il governo deve invitare il partito a non dar corso al suo proclama… Ogni regime ha non solo il diritto ma il dovere di eliminare dai posti di comando gli elementi non completamente fidati, ma per questo non è necessario, anzì può essere dannoso, portare sul terreno de!a razza que!o che è invece semplice misura di difesa e di sviluppo di una rivoluzione … In un paese con un sistema sano di governo una questione ebraica non esiste…

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Discorso di Bari del 6 settembre 1934: “È su!e rive del Mediterraneo che sono nate le grandi filosofie, le grandi

religioni, la grande poesia e un impero che ha lasciato tracce incance!abili ne!a storia di tutti i popoli civili. (Applausi vivissimi).

Noi possiamo guardare con un sovrano disprezzo talune dottrine d ’oltralpe di gente che ignorava la scrittura, con la quale tramandare i documenti de!a propria vita, in un tempo in cui Roma aveva Cesare,

Virgilio e Augusto. (Acclamazioni altissime).”

Popolo d'Italia del 31 luglio 1935“Un «dato» irrefutabile”Noi fascisti riconosciamo l'esistenza delle razze, le loro differenze e la loro gerarchia...

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1. Ebrei e società italiana2. Ebrei e fascismo3. L’Impero e la razza

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“non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà“

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“Ne!e razze negre, l’inferiorità mentale de!a donna confina

spesso con una vera e propria deficienza;

anzi, almeno in Africa, certi contegni femminili vengono a perdere

molto de! ’umano, per portarsi assai prossimi a que!i degli animali.”

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Lidio Cipriani (1892-1962), antropologo ed esploratore, iscritto al PNF nel 1925, compì numerose spedizioni di ricerca in Africa. Fu tra i firmatari del Manifesto della razza e fece parte de!a redazione de!a rivista La difesa della razza.Nel 1940, fu costretto ad abbandonare la sua attività: accusato di vari i!eciti e irregolarità ne!a gestione di fondi pubblici, fu radiato per indegnità da tutte le istituzioni scientifiche di cui era membro ed esonerato da tutti gli incarichi accademici.

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D.L. n. 880 del 19 aprile 1937(convertito in legge il 30 dicembre 1937)

Sanzioni per i rapporti d’indole coniugaletra cittadini e sudditi

“Il cittadino italiano che nel territorio del Regno o de!e Colonie tiene relazione d ’indole coniugale con persona

suddita de! ’Africa Orientale Italiana o straniera appartenente a popolazione che abbia tradizioni, costumi o

concetti giuridici e sociali analoghi a que!i dei sudditi de! ’Africa Orientale Italiana, è punito con la reclusione da

un anno a cinque anni.”

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1. Ebrei e società italiana 4. Lo Stato antisemita2. Ebrei e fascismo3. L’Impero e la razza

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Già da! ’aprile 1936, Mussolini dà istruzioni per

un orientamento più filo-tedesco sul Popolo d’Italia

e quasi contemporaneamente appaiono i primi articoli

razzisti: il gerarca Farinacci scrive che “l’antisemitismo è necessario per rendere totale l’alleanza con la

Germania”

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“È impossibile non ammettere l’assurdità di un movimento

sionista nel nostro paese.” scrive il Regime Fascista “Il

sionismo tende a creare nel Mediterraneo un ra"io

permanente di espansione britannica in opposizione a!a

politica italiana nel Mediterraneo. Come può chi si

proclama italiano e fascista favorire un movimento che è

ostile agli arabi ed ai musulmani mentre la politica

pro-islamica del regime è chiara?”

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sul suo quotidiano Il Tevere del 29 marzo 1937, Telesio Interlandi afferma la “diversità biologica del sangue ebraico” e si scaglia contro “ebrei, ebrei mimetizzati, mezzi ebrei, un quarto di ebrei. L’Italia ha bisogno di una politica per la difesa ed il rafforzamentodella razza, una politica della purificazione”

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“La rivoluzione permanente di Trotzky è un esempio de! ’animo agitato de! ’ebreo; l’inte!igenza ebraica manca de!a stabilità latina; l’attività economica degli ebrei segue concetti messianici per i quali nessun sacrificio è troppo pesante ...”

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Antisemitismo religioso: gli ebrei descritti come la quintessenza de! ’anticristianesimo

“uno studio attento su!a specificità ebraica

rispetto a!a identità culturale italiana”

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Il fascismo arriva all’antisemitismo da 3 strade:

• la politica razzista dopo l’Etiopia• l’avvicinamento al nazismo• l’orientamento filoislamico

Il 16 febbraio 1938 è diffusa l’Informazione diplomatica n. 14, redatta da Mussolini e definita da!o stesso dittatore “un

capolavoro di propaganda antisemita”: il governo fascista, non è intenzionato ad adottare misure contro gli “ebrei in quanto tali”, ma si riserva di “vigilare sull’attività degli

ebrei venuti di recente nel nostro Paese e di far sì che la parte degli ebrei nella vita complessiva della Nazione non [risultasse] sproporzionata ai meriti intrinseci dei singoli e all’importanza numerica della loro comunità”.

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ma"io 1938, visita di stato di Hitler in Italia. Ne!e questure

de!e più importanti città d'Italia, è immesso personale tedesco per

investigare sugli emigranti residenti in Italia: arrestati circa 200 tedeschi, austriaci e polacchi,

in prevalenza ebrei.

dal “censimento degli ebrei stranieri” del settembre 1938,

risulteranno in Italia circa 4100 persone: 2800 tedeschi, 280

polacchi, 400 austriaci e 640 cittadini di altri stati

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I DIECI SCIENZIATI FIRMATARIOn. Sabato VISCO - Direttore de!'Istitutodi Fisiologia Generale de!'Università di Roma e Direttore de!'Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale de!e RicercheDott. Lino BUSINCO - Assistente di Patologia Generale a!'Università di RomaProf. Lidio CIPRIANI - Incaricato di Antropologia a!'Università di FirenzeProf. Arturo DONAGGIO - Direttore de!a Clinica Neuropsichiatrica de!'Università di Bologna e Presidente de!a Società Italiana di PsichiatriaDott. Leone FRANZI - Assistente ne!a Clinica Pediatrica a!'Università di MilanoProf. Guido LANDRA - Assistente di Antropologia a!'Università di RomaSen. Luigi PENDE - Direttore de!'Istituto di Patologia Speciale Medica de!'Università di RomaDott. Marce!o RICCI - Assistente di Zoologia a!'Università di RomaProf. Franco SAVORGNAN - Ordinario di Demografia a!'Università di Roma e Presidente de!'Istituto Centrale di StatisticaProf. Edoardo ZAVATTARI - Direttore de!'Istituto di Zoologia de!'Università di Roma.

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Demorazza (trasformazione de! ’Ufficio centrale demografico in Direzione generale per la demografia e la razza) gestì il censimento dell’agosto 1938, una vera e propria schedatura di carattere politico, e non meramente amministrativo, uno strumento essenziale per l’attuazione della successiva legislazione razziale. Non furono solo raccolti dati anagrafici, ma anche l’eventuale data di iscrizione al partito fascista e le benemerenze patriottiche.

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Ulteriori censimenti enti, accademie, istituzioni pubbliche e private, singoli uffici furono chiamati a indagare l’eventuale presenza ebraica al proprio interno.

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il 5 Agosto 1938 esconoLa difesa della razza e

l’Informazione diplomatica n. 18:

“Discriminare non significa perseguitare. Gli ebrei, in

Italia, sono 44.000, la proporzione sarebbe quindi di un ebreo su mi!e abitanti. È chiaro che, d'ora innanzi, la

partecipazione degli ebrei a!a vita globale de!o Stato dovrà essere, e sarà, adeguata a tale

rapporto”

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• libere professioni (con eccezioni per i discriminati)

• attività turistiche ed alberghiere

• spettacolo (musica cinema radio autori ed interpreti)

• attività commerciali a carattere ambulante

• lavoro dipendente presso aziende be!iche e ausiliarie a!a difesa de!a nazione (ad esempio la Fiat)

• lavoro dipendente presso aziende industriali a capitale pubblico

• insegnamenti particolari come scuole private di ba!o o di cucito

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• pubblicare necrologi e pubblicità

• avere la concessione di riserve di caccia

• accedere ai locali de!e borse valori

• affittare camere a non ebrei

• accedere a!e biblioteche pubbliche

• far parte di cooperative

• far parte di associazioni culturali e sportive

• essere titolari di permessi per ricerche minerarie

• avere apparecchi radio con 5 v.

• pilotare aerei di qualsiasi tipo

• ottenere il porto d'armi

Sostituiti i nomi ebraici di vie, piazze e moli marittimi; rimosse le lapidi poste in ricordo di ebrei. Le opere di ebrei escluse da!a radio, dai teatri lirici e di prosa, dai cataloghi de!e case discografiche, dai cinema ...

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padre Agostino Gemelli, il 9 gennaio 1939 all'Università di

Bologna: “Tragica senza dubbio, e dolorosa la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica

patria; tragica situazione in cui vediamo una volta di più, come

molte altre nei secoli, attuarsi quella terribile sentenza che il popolo

deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo,

incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze

dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo”

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1. Ebrei e società italiana 4. Lo Stato antisemita2. Ebrei e fascismo 5. Ebrei a Bassano3. L’Impero e la razza

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nel luglio 1938, la “Vedetta fascista” avverte che il numero degli ebrei in Europa è esagerato; il tema è ripreso per denunciare che a Milano giungono migliaia di ebrei da!a Germania e da tutta l’Europa provocando seri problemi: non vengono certo per lavorare... sono pericolosi... elementi deleteri, insoddisfatti... in genere portatori di bacilli il cui scopo reale è il disgregamento delle nazioni.Nel %attempo si esalta l’antica purezza di sangue che è titolo di nobiltà de!a nazione italiana. Il 31 luglio, a tutta pagina, il giornale vicentino riporta l’ammonimento del duce: “Anche sulla questione della razza noi tireremo dritto”

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Il “Prealpe” del 4 settembre del 1938 constatache gli ebrei nel Veneto si comportavano cometutti gli altri cittadini eccezion fatta per quelloro spirito religioso che li separava dagli altri“come una muraglia, un abisso profondo”. Il 16 settembre l’astio è esplicito: gli ebrei sonoper natura avidi e astuti e tutti intenti ad eludere le le"i. Si afferma che sin dal 1500 il “Consiglio bassanese... non smise mai dipromulgare leggi per renderne impossibile il soggiorno e di spedir ambasciate a Venezia perché il Doge ratificasse le sue deliberazioni di espulsione dal territorio”. Il 18 dicembre si dichiara che “la nostra gente è romana ed ariana... meravigliosa razza di guerrieri e di Santi” che si è unita con la tempra ferrigna dei Germani. Per questo non si possono to!erare contaminazioni: “Ebreo e ariano, ebreo e italiano sono dunque un’antitesi e, dalla loro vita in comune, non potrebbero nascere che disordini”.

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Archivio Comunale di Bassano

numerose lettere al Podestà per informarsi su come adeguarsi a!e disposizioni ed ottenere i “certificati di appartenenza alla

razza ariana”, che erano divenuti indispensabili per: iscriversi a scuola, esercitare qualsiasi attività commerciale, comprare

materie prime...

Nel gennaio 1939, il Podestà informa che nel comune non ci sono istituzioni di beneficenza e di assistenza a favore degli israeliti...

Ne! ’agosto 1940, si garantisce che non ci sono ebrei presso istituzioni culturali e scientifiche, né premi letterari e culturali

gestiti da ebrei. Il Podestà svolge anche indagini su!a discendenza ebraica di due iscritti a!a locale sezione del Club Alpino Italiano.

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la persecuzionedegli Ebrei in Italia

1. Ebrei e società italiana 4. Lo Stato antisemita2. Ebrei e fascismo 5. Ebrei a Bassano3. L’Impero e la razza 6. Guerra e Shoah

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26 maggio 1940 Ministero dell’interno - Direzione generale della P.S.... Come è noto l’articolo 284 della legge di Guerra prescrive che il Ministero dell’Interno con suo decreto può disporre l’internamento di sudditi nemici atti a portare le armi o che comunque possano svolgere attività dannosa per lo stato.(...) A parere di questo Ministero gli ebrei stranieri residenti in Italia e specialmente quelli che vi sono venuti con pretesti, inganno e mezzi illeciti, dovrebbero essere considerati appartenenti a Stati nemici...

15 giugno 1940 Ministero degli Affari EsteriIn riferimento al telespresso del 26 maggio ...d) Ebrei: per gli ebrei che abbiano o abbiano avuto la cittadinanza di uno Stato belligerante, compresi gli ebrei tedeschi o quelli di uno Stato caduto di fatto in potere della Germania, si riterrebbe utile disporre in via di massima o il loro internamento o il loro concentramento in appositi campi a seconda che si tratti di individui sospetti o pericolosi, senza pregiudizio per gli altri dell’obbligo della residenza obbligatoria in località determinate, salvo ovviamente le dovute eccezioni.Per quanto si riferisce, invece, agli ebrei che abbiano la cittadinanza di Stati neutrali sarebbe utile procedere, di preferenza, al loro allontanamento dal Regno, qualora ciò sia possibile o al loro internamento o concentramento ove ricorrano gli estremi e salvo, anche in questo caso, le dovute eccezioni.

le prefetture divisero gli ebrei in tre gruppi:

• da espellere • da assegnare ai campi di concentramento• da allontanare dalle località di residenza

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dal 4 settembre 1940, sono istituiti 48 campi di internamento:per ebrei italiani “realmente pericolosi”, ebrei stranieri,

zingari, antifascisti italiani

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Avevamo racimolato tutto l'oro che c'aveva mia madre. Le mie sorelle portavano 'a catenina, se siamo tolte tutte 'e catenine e abbiamo raccolto per portarlo a'a raccolta

dell'oro. Però, giorni precedenti, erano passati dei polacchi, avevano detto a mia madre che un po' tutti quanti ce

portavano via. Se siamo fatti 'na risata! Nun j'abbiamo dato peso. Hanno detto che è inutile che noi cerchiamo da

racimolare, che dopo nun vale niente, veniamo portati via... abbiamo pensato che in Italia non succede.

Leone Sabatello, nasce a Roma il 18 marzo 1927. Viene deportato il 16 ottobre del 1943 ad Auschwitz.

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il 14 novembre 1943, l’assemblea del PFR approvò un “manifesto programmatico” che stabiliva: “Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”. Il 30 novembre, il ministro de! ’Interno ordinò l’arresto di “tutti gli ebrei, a qualunque nazionalità appartengano, in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali” e la confisca di tutti i loro beni ed immobili

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il 12 dicembre 1943 il comando de!a II legione “Monte Rosa” scrive al prefetto di Como: “E’ così che la corsa verso il confine degli

ebrei, che con la fuga nell’ospitale terra elvetica –rifugio di rabbini- tentano di sottrarsi alle provvidenziali e lapidarie

leggi Fasciste, è ostacolata dalle vigili pattuglie della Guardia Nazionale Repubblicana che indefessamente, su tutti i percorsi anche i più rischiosi, con qualsiasi tempo ed in

qualsiasi ora, con turni di servizio volontariamente prolungati vigilano per sfatare ogni attività oscura e minacciosa di questi

maledetti figli di Giuda”.

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Con la persecuzione de!e vite, dopo que!a dei diritti. L'opinione comune è concentrata sui Giusti de!e Nazioni e non sui delatori italiani, che percepivano 7000 lire o un

mensile fisso per ogni ebreo denunciato. Delazioni: lo studente che denuncia il professore o il compagno di classe o il fidanzato che denunciata la fidanzata che lo aveva lasciato...

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Vincenzo Stella, sul carcere di San Vittore, tra il 1943 e il 1944: “Ero impiegato nell’ufficio sanitario del comune di Milano: fui chiamato telefonicamente dal comando tedesco, mi dissero che cercavano qualcuno per combattere le malattie infettive al carcere di San Vittore. Ci andai io stesso. Appena entrato, fui ricevuto da due ufficiali, i quali mi dissero subito di non trattare con gli ebrei, che gli ebrei lì erano considerati pidocchi e trattati di conseguenza. Ebbi la possibilità di vederli. Erano tutti insieme, in un raggio del carcere, uomini e donne, rimasi colpito dalla situazione in cui si trovavano. Incontrai un medico, un collega ebreo che anch’egli era prigioniero là. Mi raccontò la situazione, la paura che la gente aveva di essere uccisa. Sapevano già, avevano una vaga idea di quel che doveva capitare a loro. Non volli assolutamente credervi, mi sembrava troppo duro.”

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quasi 6000 ebrei italiani uccisi nei campi di sterminio, altri 300 ebrei furono uccisi in Italia: circa il 20% de!a popolazione ebraica italiana agli inizi del conflitto; dei restanti, 5-6.000 si rifugiarono in Svizzera e la ma"ior parte di essi, circa 29.000, visse in clandestinità

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I 42 ebrei partiti da Tonezza, furono portati a Vicenza, dove si aggiunsero agli ebrei che erano stati concentrati al Teatro Olimpico.

Furono condotti a Verona, dove salirono sul convoglio che era partito dal binario sotterraneo 21 della Stazione di Milano il 30 gennaio.

Secondo le ricerche del CDEC, i deportati di quel treno erano 605, ne tornarono solo 20. Tra loro, 36 bambini e 158 anziani.

Di essi, erano stati internati a Tonezza i bambini Rita Baruch e Renèe Geltner (12 anni e mezzo), Erika (12 anni) ed Edward Rubinfeld (6

anni), Marina Eskenasi (2 anni e mezzo); tra gli anziani, Manasse Stabholz, Samuel Mangel e la moglie Sabine Susskind, Ivan Zaduk,

Walter Dannenbaum, Jakub Schatz, Bernardo Cszopp, Ivan Oblath, Lipa Lublinski, Ester Schwertfinger, Ljudevit Braum, Leo Bloch e la

moglie Olga Grunhert.

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Nessuno dei 42 ebrei, partiti da Tonezza il 30 gennaio e giunti ad Auschwitz il 6 febbraio, è sopravvissuto

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