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(So’ de Pollenza questi Romani …..)

SPQR....a teatro con i Romani

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Testo teatrale per gliu alunni della classe V, I.C. "Monti" Pollenza (Mc), plesso di Casette Verdini

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(So’ de Pollenza questi Romani …..)

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Interpreti:

SCENA 1

Giove: Denis

Giunone: Martina

Venere: Sara

Marte: Filippo

Remo: Alessandro

Romolo: Riccardo

Lupa: Letizia

SCENA 2

Giove: Denis

Romolo: Riccardo

Tullio: Lorenzo

Operai: Jacopo, Manuel, Davide

Mercurio: Alice

SCENA 3

Giove: Denis

Nettuno: Sofia M.

Romolo: Riccardo

Kowalsky: Diego L.

Rico: Michele

Soldato: Jacopo

Sabina 1: Fabiola

Sabina 2: Mimosa

Sabina 3: Ambra

Sabina 4: Beatrice

Tazio: Sofia G.

SCENA 4

Nettuno: Sofia M.

Ade: Alessandra

Tullio: Chiarastella

Mezio: Veronica

Orazio 1: Michele

Orazio 2: Jacopo

Orazio 3: Manuel

Curiazio 1: Lorenzo

Curiazio 2: Filippo

SCENA 5

Minerva: Pamela

Muzio: Chiara

Bacco: Giulio

Porsenna: Davide

Aulo: Diego I.

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Scena I La fondazione

Fondale disegnato Monte OlimpoGiove: Salve a tutti, popolo di Casette, piccolo e allegro borgo. Vi chiederete chi sono…. Io sono il padre di tutti gli déi, il grande, forte, imperioso, magnifico, invincibile, poderoso, tonitruante…Giunone: Eccolo, il solito pallone gonfiato, trombone, bisteccone…, bbo bob o, bobobo..Giove: Zitta donna, vai a preparare la cena, stira, lava, pulisci, rassetta il Monte Olimpo, versami la mia coppa di nettare (bello ghiacciato)Giunone: pure maschilista…. Non fa niente tutto il giorno divano e partite, partite e divano…il grande dio del cielo, ma vaaaa…..Giove: Non la ascoltate, questa vecchia zitella inacidita (psss. È gelosa perché sono un gran fico e per le altre dee sono come miele: mi ronzano tutte attorno zzzzzz).Giunone: ti pungessero ogni tanto…., non ti basta il mio mattarello.. te lo faccio assaggiare se vuoi!Giove: basta, basta, fammi raccontare sono qui per questo! Aiutate mi, o pubblico, fatela smettere, mi storpia, mi fessa, mi strapazza, mi stramazza….Giunone: Vabbè, basta, lo lascio parlare solo per voi.. Casettani, Casettieri, Casetti, Verdoni , , Verducci, Verdini, vabbé, insomma, per voi…Giove: Ricominciamo, finalmente. Dove ero rimasto? All’inizio. Allora, vediamo…. Sono qui per raccontare a voi le gesta e le imprese di Roma, la più possente urbe che l’orbe terracqueo abbia mai veduto. ..Giunone: Parla facile , ricordati che sono di Casette….Giove: Scusate, farò un riassunto della storia di Roma, breve, così non vi annoiate…Giunone: Ora sì, qualche volta ci prende. Sapete che vi dico, io torno ai miei lavori di casa, ve lo lascio, il sapientone….Giove: Popolo di Casette, non sarò solo in questa impresa. Mi aiuteranno i miei figli che vado ora a presentarvi. Ecco a voi Marte…Dio della guerra, feroce e trucido, coraggioso, non si diverte se non vede il sangue..Marte: Oddio che paura, che terrore, ho i brividi, tremo tutto, ho visto un ragno e per poco non svengo, pauraaaaGiove: Che temerario, tutto il suo papi.. Ma ecco arriva davanti a voi la più bella, il paradiso femminile, la quntaessenza del gusto e dello stile, la mia amata Venere.Venere: Cia papuccio, babbino, cucciolotto… guarda che sciarpina che ho comprato. Pensa babbetto è di ValentinoGiove: E chi è, chi lo conosce? Fra gli dei non l’ho mai sentitoVenere: Certo che sei un po’ grezzo…., ma papo e il nuovo dio del cachemire e della seta.Giove: pure questo ci mancava….Marte: Papà, la iniziamo o no questa storia?Giove: Comincia, cominciaMarte: Dovete sapere, popolo de’ Casette che tanti anni fa due gemelli furono abbandonati in una cesta lungo il Tevere. Erano Romolo e Remo. Non avevano da mangiare, non avevano un rifugio, insomma….se la passavano proprio male.Venere: Per fortuna una lupa li vide e li allattò e crebbero forti e vigorosi.Giove: Fermi ragazzi, non ci crederete mai….questi stanno qui !!!!!! Entrano Romolo, Remo e la lupaRemo: Mamma, mamma ho tanta fame abbiamo camminato così tanto per arrivare su queste colline! Romolo: Eccolo, sempre il solito…. quanto è moscio….sempre a piangere dalla mamma…gne, gne, gneRemo: Pensa per te, o dico a mamma che mi meni e mi dai i pizzicotti….mamma, mamma, Romolo mi mena…Romolo: Sempre poco ( dà uno schiaffo al fratello e si azzuffano)

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Lupa: fermi, fermi, auuuuuuuuuuuuuuuuuu, venite qui, auuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu sempre ad azzuffarsi questi lupacchiotti moderni, non c’è più l’educazione di una volta. Fate la pace e fate un gioco da buoni fratelli!Remo: mamma, mamma, io voglio giocare a “Un, due, tre stella”…Romolo: uffa… che barba, che noia, che gioco sciocco. Mamma, mamma, io voglio fondare Roma!Lupa: Hai detto niente! Fondare Roma? Che significa?Romolo: Voglio costruire la più grande città di tutti i tempi! Con teatri, stadi, terme, palazzi e un milione di abitanti, nel centro-sud dell’Italia, nel Lazio, sul Palatino, vicino al mare.Lupa: (rivolta verso il pubblico) Non si può dire che non abbia le idee chiare! Almeno uno dei due è cresciuto bene! Da dove cominciamo?Remo: mamma, mamma, prendi le costruzioni….Lupa: Tonto che non sei altro…….non è così che si fa una cittàRomolo: Io lo so, io lo so, ci serve un aratro per tracciare i confini Remo: Io l’aratro non ce l’ho, ma ho i gessettiLupa: Romolo, per piacere, fallo contento, usiamo i gessetti!Romolo: Io prendo il gesso bianco, tu prendi quello rosso, io faccio un quadrato e tu pureIniziano a tracciare la figura per terra, Romolo traccia un quadrato mentre Remo traccia un cerchioRomolo: Mamma, ho finito. Guarda che capolavoro!Remo: Anch’io ho finito mamma, guarda che bello; ho disegnato un quadrato rotondo!La Lupa guarda il disegno di Remo e sospira rivolta al pubblico……Lupa: neanche un quadrato, ma che ti insegnano queste maestre di Casette, non ci sono più le insegnanti di una volta! Guarda tuo fratello e impara, lui sì che è quadrato!Remo cancella e corregge il suo disegno, facendo un rettangoloRemo: Adesso va bene mamma? E’ il meglio che riesco a fare!!Lupa: Accontentiamoci! rivolta al pubblico Che possiamo fare altrimenti?Romolo: Bene mamma ora dobbiamo solo aspettare.Lupa: Tutto qui? Costruire una città è solo fare un quadrato? Ma, ragazzi, neanche Pollenza è stata costruita così!Romolo: Non hai capito, mà, dobbiamo attendere il responso degli dèi, un loro segno, un loro invitoLupa: Sì, aspetta e spera!!! Ma io c’ho da fare in grotta sai, mica c’ho la colf!!!!Remo: Io so giocare a golf.. prendi una pallina, un bastone e… vai in buca mima un colpoLupa: ma che hai capito! Sommo Giova dacci un segno tu per piacere…Uccelli disegnati e rumore di uccelliRemo: Mammina, mammina, in cielo ho visto sei uccelli, tutti neri e piumosi, che carini!!!! Che significa, mamma?Lupa: Che tu Remo, sarai il fondatore di Roma!!!Romolo: Aspetta ma’, questo non sa contare: io ne ho visti dodici!! Non se, ma dodici Lupa: Allora Romolo, sarai tu il fondatore di Roma!!!!Remo: piagnucolando Mamma, mamma li ho visti prima io, tocca a me, erano seiRomolo: erano dodici, punto e bastaRemo: erano sei, basta e punto.Romolo: dodiciRemo: seiRomolo: Ma ci fai o ci sei? Erano dodici e io fonderò Roma, chiusa la questione, stop, finito. Altrimenti ti strozzo e la finisco io. (lo prende e lo stringe)Remo: piangendo e divincolandosi: Mamma, mamma Romolo è cattivo e mi vuole fare male!!

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Lupa: Fermi, fermi per carità!!! Remuccio vieni qua che ti do il tuo biberon, piccolino e gli dà un buffetto. E tu Romolo, che sei un ometto fonderai la grande Roma e gli dà una pacca sulle spalleRomolo e Remo insieme: Va bene, mammaLupa: Visto, ragazzi? Una mamma sa sempre cosa fare!!!Escono di scena - canzone

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SCENA 2 Costruire Roma Giove: Cari spettatori, a questo punto Roma è fondata, o per meglio dire tracciata, vabbé disegnata a terra: vedete un quadrato, anzi, no… un rettangolo…boh..(certo che questo Romolo poteva darsi da fare un po’ di più….)Romolo: Grande Giove, signore del cielo e delle tempeste, proteggi questa magnifica città ; fa’ che sia la più grande e bella del mondo…Giove: prima costruiscila, capoccione! Romolo: Che pretese!! Io sono il capo, il fondatore, il numero uno, il top, mica posso sudare io, mi scompiglio tutti i capelli…, mi stresso i muscoliGiove: Che Giove ti strafulmini, (oh scusate.. sono io…), che scansafatiche, chiama i tuoi amici Romani e iniziate…Entrano quattro validi operai con mattoni finti ed iniziano a costruire un muro, con estrema fatica Romolo: Amici, Romani, Concittadini, Fratelli, datevi da fare, prendete i picconi e picconate, prendete i martelli e martellate, prendete i mattoni e..Capo operaio (Tullio): mattonate!!!Giove: Che ignoranti, che bestie: si dice “costruite”, “cementate”, insomma mettete ‘sti mattoni uno sull’altro..Gli operai iniziano diligentemente la costruzione e nasce un primo piccolo muroRomolo: Bene, con questi bastioni possenti Roma ha inizio, questo è un grande giorno per tutti noi!!! E si appoggia alla costruzione facendo cadere tutto rovinosamente; cade faccia a terra anche luiGiove: Mamma mia che tonto, questo si inciampa da solo…Tullio: Compagni aiutiamo il grande Romolo, solleviamolo!! tutti e 4 lo aiutano oh, issa, oh issa, oh issa cadono, ancora, stavolta tutti insiemeGiove con le mani fra i capelli,rivolto agli spettatori: Ce la faremo mai? E forza… se lo sapevo prima fondavo Napoli e non ‘sta Roma del cavolo.. Alzatevi in piedi, subito…… e ricostruite Tutti scattano anche Romolo e come razzi rifanno il muroRomolo: sommo Giove, Roma è fatta, te la dedichiamo!!! Che faticcia.. Sfiniti ricadono a terraGiove: meglio che niente….. Vabbé facciamo la benedizione: mettetevi in ginocchio, di fronte al muro (oddio, proprio come a scuola); Io, Giove onnipotente, figlio di Crono e Rea, nipote di Urano, pronipote di Caos, tris nipote di non melo ricordo più, col potere conferitomi da questo fulmine, vi dichiaroRomolo: marito e moglie!!! Possiamo dare un bacio alla sposa!!!!Giove: Che imbecille!!!! Che testa di coccio!!! Allora dicevo… vi dichiaro primi cittadini della città di Roma. Romolo e i quattro operai: Evviva, ce l’abbiamo fatta, evviva…..saltando come canguri esconoGiove: Che spettacolo, neanche al circo. Bè signori io sono stanco, anche se sono un Dio devo riposare, me ne torno sul mio Monte preferito, e vi lascio con ‘sta nuova Roma.All’improvviso, di corsa, da sinistra entra Mercurio trafelato che lo bloccaMercurio: Papadre degli dèi, papadre degli dèi, papadre degli dèi (fortissimo)Giove: Che c’è, chi è, oddio!! Ah sei tu Mercurio! Sempre di corsa, schizzato, svalvolato!!! Che c’è, dimmi!Mercurio: Papadre degli dèi, papadre degli dèi, papadre degli dèi, papadre degli dèi (correndo dovunque)Giove: Fermati, per piacere, calmati…(rivolto agli spettatori) diteglielo voi, vi prego!!!Mercurio: calmandosi e smettendo di ansimare Padre degli déi, Giuggiunone, mentre la lavava i sasacri piapiatti è…Giove: e’?Mercurio: dicevo: Giuggiunone, mentre la lavava i sasacri piapiatti è c è c…Giove: E’ contenta? (Si, magari!!)Mercurio: No, No è ca, è ca ca

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Giove: e’ carina?Mercurio: No, No, no è cadu, è cadu!Giove: E’ caduta!!!Mercurio: Sì, Sì, bbravo… co, co,coGiove: E Coccodé! Ho Capito, corro, anzi, volo!!!, Racconta tu il resto a questi poveretti Esce di scena frettolosamenteMercurio: rivolto al pubblico Allllorra, Rromolo e ro, i ro, i ro… Scu scusate, Rromolo e ro, i ro, i roGiove: rientrando di fretta: Gentile pubblico, vi comunico che questo spettacolo durerà 18 ore, avete portato il letto, il cuscino, il pigiama, le pantofole? Mammamia Chiamiamo uno più sveglio (prende il cellulare e prova a telefonare…), forse, c’è mio fratello… pronto Nettuno, ci sei? Sei connesso? Puoi venire qui…Cosa , a che fare? A raccontare… sai Mercurio si è bloc, siè bloc, siè bloccato…Cosa dici? Fai il bagno? Ma stai sempre a mollo….d’ora in poi ti chiamerò dio Dixan. Dai, vieni , su…rivolto al pubblico speriamo che ce la caviamo!Escono - canzone

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Scena 3 Il ratto delle SabineEntra Nettuno, pomposamente. Nettuno Che ci sta, che è successo. Uno sta profondamente nelle profondità degli abissi profondi del mare perché c’è profondo silenzio e tu lo scocci…Giove: Fratellino mio, devo scappare i doveri di casa mi chiamano… puoi continuare tu la storia di Roma?, Mercurio, qui non è capace: si blocca, si inceppa, si impasta, si avviluppa, si incarta… non ci azzecca proprio…Nettuno: e Vabbè, ci pensa Nettuno tuo. Andate, andate….. Signori, madam e messie, Roma cresce e cresci, cresci, cresci diventa grossa e bella, ma c’è un problema, e pure grosso. Romolo s’invecchia e pure i romani, e non c’è nemmeno un figlio,un giovinetto, tutti anziani: guardate qua….che mortorio esce.Entra Romolo pensieroso con i suoi compagni….Ragazzi, abbiamo un problema!Kowalsky: uno solo, capo? Che bello….Soldato: Io so qual è, io so qual è, io so qual è….Romolo: Buono Soldato, è peggio di quello che sembraRico: Romolo, io posso inventare quello che ci vuole…..Romolo: Aspetta Rico, non sai ancora di cosa sto parlando…Soldato: Io lo so, io lo so, io lo: è il traffico…Romolo: Sei fuori strada Soldato; Kowalski, opzioniKowalsky: numero uomini romani (e li conta) 546, numero donne zero, numero bambini zero. Ci estingueremo capo…Rico: Non ti preoccupare Romolo, io ho la macchina che fa per te: il creauomini fotonico, guarda qui (mostrando una specie d’arma…e spara verso Soldato che stramazza a terra)Romolo: Dovevi creare altri romani, non uccidere quei pochi che ci sono già. Alzati Soldato. Kowalsky, alternative?Kowalsky: Sabato abbiamo invitato ad un ballo quei citrulli degli albani: possiamo fregargli le donne, che dici capo?Romolo: Ottimo piano Kowalsky, prepariamoci, mettiamoci in ghingheri, carini e coccolosi ragazzi, carini e coccolosiSoldato: io avrei una domanda, capoRomolo: Cosa c’è Soldato?Soldato: Come si usano le donne?Romolo: Non posso spiegartelo adesso (rivolto al pubblico questo è proprio ingenuo), andiamo….

Ballo delle Sabine che entrano in scena

Romolo: ragazzi, guardatele, sono una bellezza...Kowalski: proprio dei begli esemplari: coscia lunga, capelli biondi, grandi…..Ricoh: insomma proprio quattro belle gnoc…Romolo: educati ragazzi, carini ed educati. Mi raccomando si avvicina alle donneSabina1: Che fusti, Che muscoli!!! Questi sì che sono degli esemplari di maschi coi fiocchi!!Romolo: Come ti chiami, dolce fanciulla…Sabina1: Sono Sabina, del popolo dei Sabini, in Sabina e muoio dalla voglia di conoscervi, così forti, muscolosi, nerboruti, atletici…..si avvicina per toccare i muscoliRomolo: Calma, calma, buono a sapersi, e tu, tenero fiore profumato? Come ti chiami?Sabina 2: Sono anch’io Sabina, del popolo dei Sabini, in Sabina. Ma cosa vedo qui, vestiti all’ultima moda, molto chic, calzari degni di un re, capelli profumati e che taglio glamour!! (fa per avvicinarsi e toccargli i capelli)Romolo: Piano, Piano, piano, mi spettini!! mi scompigli!!! Che coincidenza, lo stesso nome, belle tutte e due, per carità saranno sorelle…, un po’ strano però!Sabina 2: Non siamo neanche parenti, però, a quanto pare, abbiamo gli stessi gusti… (si fiondano, con fare accattivante su Romolo)

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Kowalsky: Ferme fanciulle, rispetto per il nostro capo (le blocca)!!! E poi ci siamo anche noi, muica siamo da buttare..Sabina1: Scocciata Lasciaci, bruto e poi guardatevi, voi tre, un giro davanti allo specchio non vi farebbe male!! Magari un milione di volte… che dici?Ricoh: Kowalsky, lasciale che sono più montate della panna; ci pensa Romolo; noi abbiamo queste altre due…Kowalsky: Ragazze anche voi siete Sabine?Sabina3: grevemente So’ Giovanna!! E So’ Sabina!!!!! De modi so’spiccia, ma so’ tanto simpatica…, ‘na cifra!!!Ricoh: rivolto al pubblico questa se lo dice da sola, non è male però, forse un non proprio un fiorellino..Sabina3: Er fiorellino è mi sorella; io so’er ferro che la protegge. Prova a toccalla e te lo faccio assaggià.. Mostra il pugnoRicoh: Calma, calma, non ho cattive intenzioni… Sono un bravo giovanotto io! Voglio solo fare amicizia… , (rivolto a Sabina4). Pare che la tua sorellina ci tenga tanto a te.., come ti chiami, piccolina..Sabina4: diventando rossa e un po’ infantile, parla piano, mi fai paura… io sono Violetta, come il fiore delicato e profumato; vengo dalla campagna, dove l’erba è verde, ci sono le pecore bianche, il cielo è blu e in mezzo al prato nascono tanti fiori colorati, proprio come me..Ricoh: Soldato questa è adatta a te. A me piace Giovanna la tosta.Sabina3: Finché non provi, non lo puoi capi’ quanto so tosta. Fidate e sta’ a cuccia.Soldato: sognante Violetta che tenera che sei, sembri di cristallo… Sai io invece vengo dalla città, tante persone, tanti palazzi, tanto rumore; la sogno una pace come la tua, posso prenderti per mano?.Sabina 4: Oh, mio cavaliere, già tremo di paura e desidero starti accanto nel sogno di una vita insieme (si avvicina a Soldato)Soldato: Sono il cavaliere del tuo cuore, fallo battere all’unisono col mio..Sabina 3: I due piccioncini so’ belli che arrostiti…. A regà (rivolta a Ricoh e Kowalsky). Io sto con voi, meglio che niente (e li prende per mano)Ricoh: due per Romolo, una per noi e una per Soldato…Kowalsky: i conti non tornano. Vabbè Ricoh …accontentiamoci lo stesso (abbracciano Sabina3)!Soldato e Sabina4: Anche per noi va bene, anzi va meglio…Romolo: Tutti contenti allora…!!!! Fanciulle, che ne direste di venire con noi per una bella cenetta e…….Sabina1: Con piacere…Sabina 2: Con piacere..doppioSabina 4: Con piacere e tanta tenerezza….Sabina 3: Ce corro!!!Romolo: Bene, andiamo, lasciate i vostri cari e fuggite con noi romani Sabine (insieme): E vai!!!Inizia la musica e ballano insieme; entra Tito Tazio con 3 sabini di corsa:Tito Tazio: Fermo Romolo, fermi Romani, fermi tutti… Sono Tito Tazio, re dei Sabini, dove volete portare queste ingenue fanciulle?Romolo: A casa nostra, ormai le abbiamo prese e sono nostre…..Tito Tazio: Ridammele!!!Romolo: Riprenditele, anzi no ridaccele!! Gliele ridà e poi le riprende e così viaSabino1: aripigliamole!Kowalski: riagguantiamole!!!Sabino2: Recuperiamole!!Soldato: urlando Io rivoglio Giovanna!!!!Tito Tazio: Sono le nostre, punto e basta!Rico: c’è una soluzione capo: facciamo scegliere a loro….

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Romolo: Bene Sabine, con chi volete stare: con questi zoticoni, zozzoni, luridoni o con noi ragazzi della Roma bella?Sabine 1-2-4: Con voi, con voi!!!!!!Sabina3: Ecchice…Romolo: Tito tazio, deponi le armi e arrenditi. Non si comanda al cuore!Tito tazio: Hai ragione Romolo le nostre donne hanno scelto; Da oggi il sangue sabino si mescolerà a quello romano, Ragazzi (rivolto ai suoi), abbiamo perso… torniamo ad Alba, tristi, avviliti e….Romolo egli altri: Cornuti.Escono tutti entra il coro per la canzone

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Scena 4 Orazi e Curiazi

Nettuno: Grazioso pubblico, vi piace finora? Spero proprio di si, mi sto a divertire pure io, con tutti questi canti, questi balli, queste belle figliole e questi ragazzotti bravi bravi….Ma cos’è? Ascoltate bene, porgete orecchio!!! Rintocca la mezzanotte ed entra solennemente Ade, tutto di nero, spettrale; Nettuno: O madonna mia! Chi è questo! Donde arriva! Mamma mia s’è brutto!!!uno scamagghio, un gatto nero, uno scornacchiato!!!!Ade: con profonda mestizia, solennementePopolo di Casette, che la disgrazia sia con voi!!!! Nettuno: Ragazzi, io faccio le corna, facciamole tutt’assieme, un, due e tre…ma tu, chi sei?Ade: Come fai a non ricordare: sono tuo fratello, il dio del destino, dell’oltretomba, dei morti: sono Ade!!!Ululato e atmosfera di pauraNettuno: Oh no, lo iettatore! L’ultima volta che t’ho visto eri, pensate un po’, per un funerale. Oddio! Sono già morto e schiattato e non me ne sono accorto,mammamia, mi sei venuto a pigliare? Stavo tanto bene qua! Ade: No fratello mio! Non è il tuo momento, anche se presto lo sarà per qualcun altro ah, ah, ah risata isterica e rivolto al pubblico, prima o poi tocca a tutti!Nettuno: Mamma mia che corvo!! Pussa via, fetente!! E tira fuori un corno rosso giganteAde: Fratello caro, fratellino adorato, metti via l’amuleto, non ce n’è bisogno fa per abbracciarloNettuno: Stai buono, stai lontano… , pussa via guarda, proprio perché mi fido assai prendo anche quest’altro tira fuori un ferro di cavallo, Ade: Calmo, tranquillo, rilassati! Sono qui per aiutarti!Nettuno: Non lo voglio il tuo aiuto, me la cavo bene da solo!!! Lo allontanaAde: In compagnia si sta meglio!!Nettuno: Meglio soli che male accompagnati!!!Ade: Chi non lavora in compagnia è un ladro o una spia.Nettuno: Chi fa da sé fa per tre!!!Ade: Gallina vecchia fa buon brodo!Nettuno : E che c’entra?Ade: Niente, ma così la pianti con i proverbi. Sono qui per continuare la storia di Roma!! Rivolto al pubblico Amato pubblico, Roma, dopo la vittoria sui Sabini sta diventando una città vera, sempre più grande e ricca, ma le cose non vanno mai troppo lisce!!!Nettuno: C’è sempre qualcuno che gufa…vero, Ade!!! E fa le cornaAde: Non scherzare fratello! I Romani guidati dal grande re Tullo Ostilio, incontreranno un avversario formidabile in Albalonga e nel suo re Mezio Fuffezio. Saranno molti gli scontri, molti i morti e il sangue versato…Nettuno: Guardate com’è compiaciuto quando lo dice… gode proprio!!!Ade: Zitto fratello, lasciami continuare; dicevo… tanto dolore, tanta sventura, tanta mestizia, al punto che i due re decideranno di accordarsi….. ma, guardate da voi cosa è successo:escono Ade e Nettuno e entrano Mezio e Tullo Ostilio, giocano a risiko intorno ad un tavolinoTullio: Dài Mezio, tocca a te tirare, io ho appena perso tutta l’Africa, certo che questo Risiko è proprio un gioco divertente, da signori..Mezio: Tullio, non ne posso più : è dieci ore che stiamo qua: Tiè attacco l’America del Nord con due armate, pronto.. lancio i dadi, ecco due sei..Tullio: e io rispondo con due cinque, no.., ho perso ancora, certo che hai una fortuna, una buona sorte, una dèa propizia..Mezio: Tullio, mi manca solo Roma da conquistare, perché non me la regali?Tullio: Ma che sei folle?, Io il re della capitale del mondo, capo di un formidabile esercito, paladino di tutti gli dèi, faccio beneficienza a te, vile soldatucolo da strapazzo, con un gran fondoschiena…

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Mezio: Ma così non finiamo più!!! Perché non ce la giochiamo a braccio di ferro?Tullio: Sono troppo nobile per questoMezio: Allora a battaglia navaleTullio : i veri soldati combattono con i piedi per terraMezio: A tris?Tullio: Sono troppo intelligente per questoMezio: A sasso, carta forbici?Tullio: Sono troppo audaceMezio: Ma sei incontentabile!! Senti qui: a muffa rialzo, nascondino, pescatore, Colosseo, palla avvelenata, palla rilanciata, palla prigioniera, palla liberataTullio: quante palle!!! No, conosco io uno scontro adatto al mio blasone.Mezio: Allora parla, non ce la faccio più!!!!Tullio: Io prenderò tre Orazi, tu prenderai tre Curiazi e vediamo chi avrà la meglio in una nobile disfidaMezio: Ma che gioco è?, Non l’ho mai sentito!Tullio: Non è un gioco: questa è la forza di Roma!!! Che entrino gli OraziSquilli di tromba, entrano i tre fratelli, vestiti da giocatori della Roma,molto eleganti, ma con le spadeMezio: Guarda che damerini, tutti leccati e impomatati!!! Faccio entrare anche i miei: Avanti CuriaziEntrano altri tre soldati,vestiti da giocatori della Lazio, ma con tre asce, molto più truciTullio: ora entri, l’arbitro… Petronio ArbitroEntra l’arbitro con il fischietto Mezio: Curiazi, scaldatevi!!!!I Curiazi iniziano a correre, saltare, fare flessioniTullio: Orazi, non ve ne state lì impalati, muovetevi anche voi!!!Anche gli Orazi iniziano a scaldarsiMezio: Forza ragazzi, facciamo vedere a questi cittadini con la puzza sotto il naso quanto sono forti i contadini di AlbalongaTullio: Orazi, venite qui: tutti per uno uno per tutti!! Per la gloria di Roma vinceremo!!! Guai ai vinti!Petronio: Ragazzi, qui al centro, tutti. Queste sono le regole: chi viene colpito è eliminato, vince chi rimane per ultimo!!! Stringetevi le spade, anzi no, le mani.Tutti si danno le mani, l’arbitro fischia. Subito due curiazi abbattono due OraziCuriazio1: Beccati questo, Romanaccio! E mena un fendente sulla testa di Orazio 1Orazio 1: Oh, che dolore che dolore pazzesco, ahimé muoio! Ricordatevi di me grandi déi di Roma!Petronio: fischiando Albalonga1, Roma 0. Spade al centro!!Tullio: Forza miei commilitoni! Osate sempre! E solo un inciampo del fato!!!Mezio: Sempre il solito, se perde lo chiama destino…. Che faccia di bronzo!!!!Petronio: Secondo assalto. Pronti….via! fischia di nuovoCuriazio 2: inseguendo Orazio 2 e colpendolo ai fianchi con l’ascia Questo è per te, vediamo se ti rialzi!!!Orazio2:Crepo, Ah!! E’ finita una vita degna d’essere vissuta e stramazza al suolo.Mezio: E due, e vai! Ora come la mettiamo Tullio?Tullio: La speranza non ci abbandona mai, Mezio, siamo romani. Non è finita finché non lo diciamo noi!!! Orazio di fendi il tuo nome, difendi la tua patria, difendi Roma…Orazio3: Fatevi sotto, codardi, vi darò del filo da torcere!!Curiazi (tutti insieme): Accoppiamolo!!!!, Ma dove fugge?Orazio 3 inizia a scappare, fa la ginkana vuole affrontare i Curiazi uno ad uno

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Orazio3: La tecnica giusta è schivare e colpire, colpire e schivare; prendi questo Curiazio! E questo e quest’altro ancora lo trafigge ripetutamente con la spada e Curiazio1 stramazza.Tullio: Vai Orazio, fai vedere di che pasta è fatto un romano!!Orazio fugge ancora e attacca il secondo Curiazio e lo colpisce a morte.Orazio3: Ora tocca a te, muori!! Tullio: Bene, dài, ne manca uno solo!! La gloria è ad un passo… vedo il trionfo!!Mezio: Curiazio, tieni duro siamo nelle tue mani, non indietreggiare.Orazio3: Arrivo Curiazio e con te finisce anche Albalonga!!! Uccide con un colpo il terzo fratello.Tullio: Facendo grandi salti di gioia sbracciandosi e correndo verso l’Orazio superstite Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo!!Mezio: Hai vinto Tullio, anche il Lazio è tuo. D’ora in poi saremo tuoi sudditi fedeli. Si inginocchia davanti al vincitorePetronio: fischia: La partita è terminata; vince, anche se di misura Roma. Albalonga è sconfitta 3 a 2. Roma è padrona del Lazio. Ci vediamo al prossimo incontro, pardon, duello!!!Tutti escono, canzone.

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Scena 5 il finale con Muzio Scevola

Entrano in scena Minerva e Bacco reduci da un banchetto, Minerva è sicura e trascina Bacco, barcollante perché ubriaco con un bicchiere in manoMinerva: Bacco, fratello mio, forza, dài, ci siamo quasi , piano pianoBacco: Mamma mia quanto ho mangiato, guarda che panza, sto per scoppiare…., Minervina aiutami tu, mi gira tutto!!!Minerva: Non ti regoli mai, sempre mangiare e bere, bere e mangiare, soprattutto bere direi!!Bacco: Ma che dici, sorellina, sono sobrio, sobrissimo, sobrerrimo, come una spugna sigh! E cade a terra riversoMinerva: rivolta al pubblico Ma con tanti fratelli che mi dovevano capitare, proprio questo devo sopportare!!! Tirati su, mollaccione!!!!Bacco: Un attimo, un attimino, un attimuccio. fa per alzarsi e ricade pesantementeMinerva: Sempre un attimo, un momento, adesso lo faccio , ecco, aspetta… tutti così gli uomini!! Bacco: Ma Minervuccia mia, io sono tanto buono e carino, non faccio male a nessunoMinerva: Un santo direi: San Bicchiere!! ! E pensare che io sono una tipa tosta, nata con l’elmo in testa. Possibile che papà Giove doveva rifilarmi proprio questo bamboccione! Che disgrazia!!Bacco: Dài Minervina, non ci pensare, beviamoci qualcosa: rosso o bianco per me pari son!!Minerva: Aridaje, come direbbero qui a Roma, il dio perde il pelo, ma non il vizio…Bacco: Minervona mia, perché non ci stendiamo un po’ e dormiamo: guarda c’è un bel lettuccio morbido, caldo, caldo sento che mi chiama; Bacco , Bacco vieni quiiiii! E io gli rispondo : Arrivoooo!! E si getta sul materasso a terra, mancandolo clamorosamenteMinerva: Eccolo, adesso è pure ammaccato, ubriaco, satollo e ammaccato, che bello spettacolo!!!Bacco: Ahia, Ahiaaaiaia; Ahaiahiaiahiai!!! Mi fa male qui!! Sollevando una gamba e toccandolaMinerva: Che gnocco. Ma dico, io per Giove (anche le parolacce mi fa dire), fammi vedere.. quale gamba è: la sinistra?Bacco: sì Minervotta mia! E’ questa! (e tocca la destra)Minerva: Bacco quella è la destra!! Quale ti fa male?Bacco: Questa! Questa!! (e alza il braccio sinistro)Minerva: Si stiamo freschi: è un braccio, tontolone, un braccio (scandendo le lettere della parola)Bacco: sai che ti dico Minervonzola: mi sa che mi fa male tutto… perché non mi racconti una bella storia che mi passa…Minerva: tutte le volte così: io non ho un fratello, questo un figlio è, un figlio!! si mette le mani fra i capelli Vabbé : senti, visto che qui si parla della grande Roma, chi può far capire il coraggio di un romano meglio di Muzio Scevola!! Stai a sentire!Bacco: Sono tutt’orecchi!! (Chiude gli occhi, dorme e russa)Minerva: Come no! Sai che ti dico, io racconto lo stesso. Allora vediamo, dunque… Roma è forte, domina il Lazio, ma questa volta il nemico viene da fuori: è il re etrusco Porsenna, ricco è potente come non mai: per i Romani sono momenti difficili, il nemico è alle porte…, anzi eccolo che arriva su Bacco, andiamo via…., Bacco, baccoooooooo!!Bacco: E che c’è, si si, un attimino.., eccomiii si alza e va dalla parte sbagliata…Minerva: Non da quella parte, sciocco, di qua…, corri, corri escono entrambi di scenaEntra Porsenna e si siede sul trono, viene posto un braciere alla sua sinistra; arrivano due guardie, trascinando un prigioniero in catenePorsenna: Guardie, fedeli soldati chi è quest’uomo? Perché vestito come noi è in catene?Aulo: Porsenna , sommo lumone….Porsenna: Lucumone, Celio, re in etrusco si dice lucumoneAulo: Ricomincio: Porsenna, sommo lucernone nostroPorsenna: Lucumone, per la miseria, lucumone.., Aulo: Ah sì. Giusto: Porsenna, sommo lucumino etruscoPorsenna: Dài che ce la puoi fare Aulo: pensa in grande: non Lucumino, lucumone..

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Aulo: Porsenna, grande re degli etruschi..Porsenna: ora va meglio…., continua, Aulo, continua…Aulo: Sommo sovrano, il qui presente sedicente Caio Muzio Scevola, fingendosi etrusco e in tal fatta abbigliato, si introduceva nottetempo, nel nostro accampamento brandendo un coltello di cm 15, con cui colpiva a morte lo scriba Tarquinio, credendo che fossi tu, nostro re! Noi guardie lo rechiamo al tuo cospetto perché venga giudicato e quindi condannato com’è d’uopo!Porsenna: Un po’ troppo pignolo, sembrate due carabinieri…ragazzi..,ma andiamo avanti. Straniero cosa hai da dire a tua discolpa.., l’hai fatta grossa c’è in gioco la tua vita!Muzio: Porsenna, ho agito da romano e non me ne pento, ma Roma non tollera gli errori…Porsenna: Dài, non essere troppo duro con te stesso: diciamo che ci sei andato vicino..Muzio: Mi dài sette sulla fiducia… mi sono impegnato….Porsenna: Direi meno…Muzio: Ok , sette meno, per me va bene..Porsenna: Cala, calaMuzio: Sei e mezzo e chiudiamo, che ne dici re?Porsenna : pensavo a sei, sei meno, non di più; sono un po’ tirato di votiMuzio: Che onta, che disdoro, che disonore… devo far firmare la verifica a casa?Porsenna: No, caro, noi etruschi siamo avanti; ti metto il voto nel registro elettronico….Muzio: iniziando a piagnucolare Che mi dirà papà! Verrò frustato emarginato, impiccato, trafitto, scuoiato, spellato e cucinato….Porsenna: Oddio, voi romani siete proprio tosti, implacabili…Muzio: Sai che ti dico re: mi punisco da solo…Porsenna: Questa è nuova… di solito i genitori si lamentano sempre…. Voi romani siete specialiMuzio: Per punirmi, porrò nel fuoco la causa di questa sventura! E appoggia la mano sinistra nel braciere Ah,ah, brucio, ardoPorsenna: Fermo, fermo, che fai? Ti do una scheda di punizione a casa e passa la pauraMuzio: Fare e soffrire da grandi uomini, questo è tipico dei romani. Sai che ti dico mi arrostisco anche l’altra mano e mette anche la destra nel bracierePorsenna: Guardie fermatelo, è mezzo cotto! Prendete l’acqua!!Muzio: Finiamo, l’opera!| Muzio alla brace con patate!! E si getta tutto nel braciere Grande Roma, muoio per te….Porsenna: Spegnetelo, freddatelo le guardie portano via Muzio. Pubblico, ho capito: Romani sono invincibili; neanche cotti si calmano…Roma diventerà la più grande potenza del mondo se può contare su grandi uomini. Viva Roma, Viva i Romani!!! Che gli dèi vi proteggano. Addio!!!Esce: canzone o balletto finale.