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paoloscorzoni
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Lusia 20 Aprile 1945Oggi li chiamano effetti collaterali
Istituto comprensivo di LendinaraScuola Media E. Fermi di Lusia
UNA COMUNITÀ
SENZA MEMORIA
RISCHIA DI DIVENTARE UNA COMUNITÀ
SENZA FUTURO
Il giorno prima
Vedo i tedeschi scappare, nei loro occhi vedo la Vedo i tedeschi scappare, nei loro occhi vedo la paura di morire. Forse è il segnale che la guerra paura di morire. Forse è il segnale che la guerra sta per finire. Il giorno tanto atteso sta per sta per finire. Il giorno tanto atteso sta per arrivare. arrivare.
Da poco abbiamo ricevuto la notizia che gli Da poco abbiamo ricevuto la notizia che gli americani stanno avanzando, sembra non americani stanno avanzando, sembra non abbiano più problemi. I lunghi anni di guerra abbiano più problemi. I lunghi anni di guerra sembrano ormai alle spalle. sembrano ormai alle spalle.
Sono felice perché la mia famiglia sta bene, la Sono felice perché la mia famiglia sta bene, la Pasqua sta arrivando e sento che domani andrà Pasqua sta arrivando e sento che domani andrà ancora meglio, almeno lo spero! ancora meglio, almeno lo spero!
La mattina
E’ Venerdì Santo, sento il profumo della nostra povera E’ Venerdì Santo, sento il profumo della nostra povera colazione, mi alzo, guardo l’ora, sono le 8:00.colazione, mi alzo, guardo l’ora, sono le 8:00.
Vado in cucina, finito di bere il latte aiuto mia mamma a Vado in cucina, finito di bere il latte aiuto mia mamma a rimettere in ordine. Poi iniziamo a preparare le rimettere in ordine. Poi iniziamo a preparare le tagliatelle per il pranzo di Pasqua. tagliatelle per il pranzo di Pasqua.
All’improvviso sentiamo il rumore sordo degli aerei, All’improvviso sentiamo il rumore sordo degli aerei, leggo il terrore negli occhi di mia mamma e lo sento leggo il terrore negli occhi di mia mamma e lo sento crescere anche dentro di me. Come al solito in queste crescere anche dentro di me. Come al solito in queste situazioni ci nascondiamo in cantina. Io penso ai miei situazioni ci nascondiamo in cantina. Io penso ai miei amici, ai miei nonni, ai miei cugini, ai miei zii e spero amici, ai miei nonni, ai miei cugini, ai miei zii e spero che anch’essi trovino un riparo.che anch’essi trovino un riparo.
Il bombardamento
Siamo in cantina. E’ piccola e buia. Sento i Siamo in cantina. E’ piccola e buia. Sento i bombardieri che volano, fanno tanto rumore. bombardieri che volano, fanno tanto rumore.
Mi tappo le orecchie; sento però le bombe che Mi tappo le orecchie; sento però le bombe che cadono. Un attimo di pace, ma non è ancora cadono. Un attimo di pace, ma non è ancora finita.finita.
Altri aerei e altre bombe. La testa mi scoppia. Altri aerei e altre bombe. La testa mi scoppia. Che ne sarà dei miei amici? Che ne sarà dei Che ne sarà dei miei amici? Che ne sarà dei miei parenti? Che ne sarà di Lusia?miei parenti? Che ne sarà di Lusia?
Dopo il bombardamento
Esco dal mio rifugio, prendo la mia bicicletta e corro verso il centro del Esco dal mio rifugio, prendo la mia bicicletta e corro verso il centro del paese con mia mamma. Quando arrivo basta uno sguardo per capire paese con mia mamma. Quando arrivo basta uno sguardo per capire che Lusia non c’è più, si sentono solo pianti e urla di disperazione. che Lusia non c’è più, si sentono solo pianti e urla di disperazione. Nell’aria si respira l’odore acre di bombe appena cadute.Nell’aria si respira l’odore acre di bombe appena cadute.
Cammino fra le macerie del campanile, della chiesa, del castello e vedo Cammino fra le macerie del campanile, della chiesa, del castello e vedo persone ferite o morte. Inciampo nel gioco preferito del mio migliore persone ferite o morte. Inciampo nel gioco preferito del mio migliore amico e comincio a preoccuparmi per lui. Lo cerco in mezzo alle amico e comincio a preoccuparmi per lui. Lo cerco in mezzo alle macerie della sua casa, lo sento piangere, corro a chiedere aiuto, macerie della sua casa, lo sento piangere, corro a chiedere aiuto, scaviamo a mani nude tra le macerie e quando stiamo per perdere la scaviamo a mani nude tra le macerie e quando stiamo per perdere la speranza, riusciamo a tiralo fuori. speranza, riusciamo a tiralo fuori.
Lo portiamo in una casa dove vengono curate le persone ferite. Mi Lo portiamo in una casa dove vengono curate le persone ferite. Mi dicono che deve stare a riposo qualche giorno ma che se la caverà. Io dicono che deve stare a riposo qualche giorno ma che se la caverà. Io sono molto felice perché ho salvato il mio amico ma triste perché sono molto felice perché ho salvato il mio amico ma triste perché Lusia è scomparsa. Lusia è scomparsa.
Alcune domande
• Come hanno fatto i piloti alleati a sbagliare la mira Come hanno fatto i piloti alleati a sbagliare la mira con una visuale ottima ?con una visuale ottima ?
• Perché a Boara e a Badia sono riusciti a colpire solo il Perché a Boara e a Badia sono riusciti a colpire solo il ponte?ponte?
• Perché cosi tante bombe quando per il ponte ne Perché cosi tante bombe quando per il ponte ne sarebbero bastate molte meno ?sarebbero bastate molte meno ?
• Perché quando Don Terenzio ha detto di uscire dal campanile non e stato ascoltato?
• Perché proprio di Venerdì Santo?• Perché nessuno e stato avvertito del fatto che oltre al
ponte sarebbe stato bombardato anche l’intero paese?
Come se…i ragazzi delle seconde provano ad immaginare lo stato d’animo di chi
vive simili esperienze
Seconda A e Seconda B
Tutti cercarono…
Rifugio...
Venerdì 20 Aprile ‘45
... Il castello Morosini venne distrutto. Solo una torre rimase in piedi …
Domenica 22 Aprile 1945
PRIMA
DOPO
Abbiamo realizzato questa presentazione per ricordare il tragico avvenimento del 20 Aprile 1945, che ha distrutto gran parte del paese di Lusia e causato la morte di
decine di persone.È importante commemorare l’accaduto,
per riflettere sulle disastrose conseguenze dei bombardamenti,
affinché avvenimenti simili non si ripetano mai più.
"San Martino del Carso"
Di queste caseDi queste caseNon è rimasto Non è rimasto
Che qualcheChe qualcheBrandello di muroBrandello di muro
Di tantiDi tantiChe mi corrispondevanoChe mi corrispondevano
Non è rimastoNon è rimastoNeppure tantoNeppure tanto
Ma nel cuoreMa nel cuoreNessuna croce mancaNessuna croce manca
E’ il mio cuoreE’ il mio cuoreIl paese più straziatoIl paese più straziato
Vietnam
percepire il dolorepercepire il dolore
successo alla mia famiglia, ai miei amicisuccesso alla mia famiglia, ai miei amici
è soltanto il perdonoè soltanto il perdono
Kurdistan5 aprile. Arriva in ospedale Haider. Viene da un villaggio di
montagna. Haider, ha 14 anni. Riconosciamo le bende elastiche e le flebo che avevamo portato alcune settimane prima, la gamba destra è fasciata fin sotto il ginocchio. Stava portando il gregge di capre al pascolo. Ha visto la mina all’ultimo momento, per la gamba non c’è niente da fare. Il giorno dopo gli facciamo vedere il catalogo delle mine. Riconosce una mina di produzione italiana. Il ragazzo ci ha rimesso “solo” una gamba.
sono morti 7 bambinisono morti 7 bambini
che sparavano a tuttiche sparavano a tutti
Mia madre quando mi vide disse “Fatah”Mia madre quando mi vide disse “Fatah”
Darfur
Molti soldati hanno iniziato a Molti soldati hanno iniziato a sparare contro la folla.sparare contro la folla.
Abu Mohammed, un amico, che ha iniziato Abu Mohammed, un amico, che ha iniziato a sparare al di sopra della testa dei a sparare al di sopra della testa dei
manifestanti, per non colpirli. manifestanti, per non colpirli.
Tornati in caserma ho visto che prendevano i Tornati in caserma ho visto che prendevano i soldati che si erano rifiutati di sparare, li soldati che si erano rifiutati di sparare, li
radunavano in un angolo, li cospargevano di radunavano in un angolo, li cospargevano di benzina e davano loro fuoco…benzina e davano loro fuoco…
LibiaLibia
“ CI SONO COSE PER CUI SONO DISPOSTO A MORIRE, MA NON CE NE È NESSUNA PER CUI SAREI DISPOSTO AD UCCIDERE.”
“ QUALSIASI ASSASINIO O ALTRA LESIONE, COMMESSA O INFLITTA AD UN ALTRO, NON IMPORTA PER QUALE RAGIONE,È UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ.”
“ IO CREDO CHE I BAMBINI NEL MONDO DEBBANO ESSERE LIBERI DI CRESCERE E DIVENTARE ADULTI, IN SALUTE, PACE E DIGNITÀ. ”
“I SOGNI NON SEMPRE SI REALIZZANO. MA NON PERCHÈ SIANO TROPPO GRANDI O IMPOSSIBILI. PERCHÉ NOI SMETTIAMO DI CREDERCI.”