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EPIDEMIOLOGIA ed IGIENE Dr. Luca Bolognesi ASL 6 LIVORNO CORSO PER OPERATORE SOCIO-SANITARIO 2010-11

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EPIDEMIOLOGIA

ed IGIENE

Dr. Luca Bolognesi

ASL 6 LIVORNO CORSO PER OPERATORE SOCIO-SANITARIO 2010-11

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- Igiene: definizione e generalità;- Effetti sulla salute umana dei fattori di rischio; ambiente di vita, inquinamento, interventi di modificazione dell’ambiente, microclima;- Aria, acqua, suolo e clima: generalità, caratteristiche, influenze;

- Microrganismi patogeni per l’uomo: vie di trasmissione, infezioni e sue manifestazioni, la protezione, patogenicità, virulenza, comportamenti sociali;- Alimenti: ciclo di conservazione, contaminanti e prevenzione del rischio: tossinfezioni, avvelenamenti, additivi, prevenzione;

- Ospedali: collocazione, struttura, caratteristiche, rischi in ambiente ospedaliero, infezioni ospedaliere;- Inurbamento: rumore, rifiuti e smaltimento;

- Epidemiologia: definizione e generalità;- Cambiamenti demografici e le ripercussioni per i servizi sanitari e sociali;- Epidemiologia delle malattie, modalità di insorgenza delle malattie.- Promozione della salute e prevenzione delle malattie: educazione alla salute; prevenzione primaria, secondaria e terziaria; screening; - I determinanti dello stato di salute; stili di vita, alimenti, alcool, tabacco e droghe.

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Modello uomo - ambiente - società

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La salute è un completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste solamente in una assenza di malattia o di infermità.Atto di Fondazione O.M.S., 1946

Stato di salute è una condizione di continuo adattamento e perfezionantesi equilibrio tra organismo (corpo e psiche) e l’ambiente naturale e sociale, fino al raggiungimento del completo benessere fisico, psichico, spirituale, sessuale, ecologico. Il termine benessere va preso nelle sue accezioni di benessere oggettivo (star bene), soggettivo (sentirsi bene) e psicologico (sapere ed essere convinti di star bene)Bo, 1977

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SERVIZISANITARI

FATTORIAMBIENTALI

FATTORICOMPORTAMENTALI

FATTORIGENETICI

STADIO DI SVILUPPOSOCIO-ECONOMICO

FATTORI DEMOGRAFICI

FATTORIEDUCATIVI

FATTORICULTURALI

Determinanti di salute

MASSMEDIA

SALUTE

PACE

Pre-requisiti di salute

FATTORIECONOMICI

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Sistema Caratteristiche necessarie alla condizione di salute

Sistema biologico

Sistema cognitivo

Intera persona

Buono stato nutrizionale; sufficiente protezione immunitaria

Identità affermata; atteggiamenti positivi;

adeguata informazione sanitaria

Stabilità emotiva; benessere fisico; situazione affettiva soddisfacente

Comportamento

Abitudini

Lavoro

Ricreazione

Abitudini personali corrette

Lavoro appagante e non stressante

Sonno e svago sufficienti

Sistema socio-culturale

Educazione pratica della salute

Ambiente sociale

Organizzazione e sistema di lavoro

Servizi sanitari, scuole e istituzioni sociali

Struttura socio-economica

Valori positivi; norme e stile di vita soddisfacenti

Integrazione sociale, relazioni interpersonali stabili

Disponibilità di lavoro, clima lavorativo positivo, soddisfazione professionale, assenza di fattori nocivi

Servizi sanitari e sociali qualitativamente adeguati ed accessibili

Adeguate risorse materiali, sicurezza sociale

Ambiente di vita

Risorse fisiche

Micro-ambiente

Macro-ambiente

Apporto di cibo in quantità adeguata e qualitativamente sicuro

Abitazioni e comunicazioni adeguate, acqua e aria non contaminate, trasporti sicuri, razionale smaltimento dei rifiuti

Abitazioni e comunicazioni adeguate

Schema riassuntivo delle caratteristiche positive necessarie al conseguimento dellacondizione di “salute” (da Noack H., WHO reg. Publ. Europ. Series N° 22, mod.)

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Definizione, finalità e contenuti dell'Igiene

L'Igiene è "la disciplina che si propone di promuovere e mantenere la salute sia individuale che collettiva".

L'Igiene è una disciplina contraddistinta da tre caratteristiche peculiari:

-l'oggetto del proprio interesse non è l'uomo “malato” bensì quello "sano";

-l'ambito di intervento non è limitato solo al singolo individuo, bensì esteso all'intera collettività;

- la tipologia degli interventi non sono limitati soltanto all'uomo, ma estesi all'ambiente fisico, biologico e sociale nel quale esso si trova inserito.

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Differenze fra Medicina Preventiva e Medicina Clinica

Medicina Preventiva

Medicina Clinica

Finalità principale: Individuazione del meccanismo di azione dei fattori causali, dei danni da essi derivabili e delle modalità più opportune per la cura. (Studio della patogenesi, diagnosi e terapia per la guarigione della malattia)Ambito della ricerca: Singoli individui

Finalità principale: Individuazione della tipologia, modalità di diffusione, frequenza di comparsa e ruolo dei fattori causali. (Attribuzione eziologica per la prevenzione della malattie)Ambito della ricerca: Gruppi di soggetti (famiglie, nuclei, popolazioni)

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Sanità Pubblica

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La tutela della salute si basa su azioni indirizzate per lo più verso la popolazione più che sul singolo

individuo

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L'Igiene è una disciplina articolata in due settori fondamentali:

1. EPIDEMIOLOGIA

2. PREVENZIONE

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EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIEEPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE

Da un punto di vista etimologico, epidemiologia è una parola di origine greca che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazionediscorso riguardo alla popolazione»

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EPIDEMIOLOGIADisciplina che si occupa dello studio delle malattie

e dei fenomeni ad esse correlati attraverso:

b) l’individuazione dei fattori di rischio che condizionano l’insorgenza e la diffusione delle malattie.

c) la valutazione della programmazione, diffusione, efficacia degli interventi di prevenzione e cura.

a) l’osservazione della distribuzione e dell’andamento delle malattie nella popolazione.

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This map shows the total years of life expected to be lived by the current population, based on the life expectancy of children born in 2002. Life expectancy is calculated on the assumption that prevailing trends will continue. It is usually different for men and women. The longest life expectancy at birth is in Japan, at 81 years 6 months. The shortest life expectancy is in Zambia, at 32 years 8 months. The world average life expectancy is 67 year

Life Expectancy

Territory size shows the proportion of all the years expected to be lived by the current populations based on the projected life expectancies at birth of those born there in 2002.

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Stillborn means dead at birth. In 2000 there were 3.3 million stillbirths worldwide, more than a third of these occurred in Southern Asia. The number of stillbirths for every 1000 births varies between regions; where parents live greatly affects the chance of a stillbirth. In Central Africa, there are 42 stillbirths for every 1000 births; the Western European rate is a tenth of this. Mauritania has the highest rate of stillbirths at 6.3%. Generally, the richer the territory, the fewer stillbirths occur there.

Territory size shows the proportion of all stillbirths over 28 weeks of gestation worldwide that occurred there in 2000.

Stillbirths

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Poverty is not just a financial state. Being poor affects life in many ways. The human poverty index uses indicators that capture non-financial elements of poverty, such as life expectancy, adult literacy, water quality, and children that are underweight. The 30 territories of the Organisation for Economic Cooperation and Development use a different index which includes income and long-term unemployment; and not water quality or underweight children. This implies that the poor in richer territories are materially better off. The highest human poverty index scores are in Central Africa, the lowest are in Japan.

Territory size shows the proportion of the world population living in poverty living there (calculated by multiplying population by one of two poverty indices).

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Population Growth

Territory size shows the extent of natural population growth. that is how many more births than deaths occur.

The population increase shown here is a measure how many more births there are than deaths. Changes to population sizes related to the movement of people are not shown. Every region of the world is experiencing overall natural increases in population size; just a few countries have natural decreases in population size.

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This map shows only natural population decreases: places where there are currently more deaths than births. Changes to population sizes due to migration are not shown here.

Population Decline

Territory size shows the extent of natural population decline that is how many more deaths than births occur

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This map shows the worldwide distribution of people over 65 years old.

In 2002 7% of the world population was over 65 years old. Only 1% of the population of the United Arab Emirates was over 65 years old. China has the largest elderly population (92 million) but this is only 7% of the Chinese population. Growing proportions of elderly people are partly a result of people living longer and, often, of fewer births reducing the size of the younger population. Africa is home to only 6% of the world's population aged over 65.

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Dalla pubblicazione “Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti Anno 2004” 1 agosto 2006 ISTAT

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Grafico n° 8 Struttura per sesso ed anno di nascita della popolazione italiana al Censimento del 2001 (dati ISTAT)

Maschi Femmine

500 400 300 200 100 0 100 200 300 400 500

2001

1991

1981

1971

1961

1951

1941

1931

1921

1911

1901

Anno di nascita

Ammontare(migliaia)

Generazione 2001 ancora incompleta

"Baby-bust""Baby-boom" "Onda" da "Baby-boom"

2a Guerra Mondiale

Ripresa postbellica

1a Guerra Mondiale; Epidemia di "Spagnola" Campagna

pronatalista

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100

200

300

400

500

600

Grafico n° 2 Struttura per anno di nascita dei residenti nel Comune di Rosignano M.mo, secondo l’anno di nascita, dati relativi al 2005.

Il grafico mostra alcuni aspetti peculiari, alcuni ancora rintracciabili nonostante il passare degli anni ed i fenomeni di emigrazione/immigrazione che si sono succeduti

picco di residenti nati negli anni 1935-1942, verosimile effetto delle politiche pronataliste dell’epoca

valle in relazione alla seconda guerra mondiale

il cosiddetto “baby-boom” degli anni 1965-1970;il seguente “baby-bust” iniziato nel 1975;

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Dinamica della popolazione toscana ai censimenti 1961-2001; popolazione anagrafica 2001-2003; dalla pubblicazione “Informazioni statistiche della Regione Toscana Settore sistema statistico regionale”

La struttura per età della popolazione toscana: continua il fenomeno dell’invecchiamento L’Italia è uno dei paesi a più elevato invecchiamento e la Toscana è una delle regioni più anziane. Il cambiamento avvenuto negli ultimi 40 anni nella struttura per età della popolazione si può cogliere bene dall’osservazione della piramide per età: le classi di età giovanili si sono infatti ridotte sempre di più a partire dal 1971, mentre si sono ampliate le classi anziane.

Una lettura più attenta della piramide per età ci segnala che le generazioni di donne che sono nate nel baby-boom degli anni ‘60 si stanno via via allontanando dall’età riproduttiva, cedendo il posto alle meno numerose generazioni successive: questo fenomeno, se permangono i bassi livelli di fecondità registrati negli ultimi anni, e in assenza di un adeguato afflusso di giovani dall’estero, rende plausibile l’ipotesi che il declino delle classi giovanili divenga più marcato in futuro.

Il forte ridimensionamento delle coorti dei bambini e degli adolescenti, la tenuta della fascia di popolazione in età lavorativa e la crescita degli anziani determinano l’andamento di tutti gli indicatori classici di struttura: la percentuale di anziani (età > 64 anni) è quasi raddoppiata dal 1961 (11,9%) al 2001 (22,5%) e l’indice di vecchiaia (anziani con età > 65 anni per 100 giovani con età < 15 anni) è passato negli stessi anni da 67,1 a 192,3. L’indice di dipendenza (rapporto fra la somma di giovani e anziani su popolazione in età lavorativa) è peggiorato ma non così sensibilmente come l’indice di vecchiaia: nel 1961 era pari a 42,1 mentre nel 2001 è pari a 51,9.

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100150200250300350400450 Nati Morti

Grafico n° 4. Natalità e mortalità nel Comune dal 1977 al 2005 (dati grezzi)

0

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Ind. Natalità Ind. Mortalità

Grafico n° 5. Indici di natalità e mortalità nel Comune dal 1977 al 2005 (dati rapportati alla popolazione residente )

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1000

1500

2000

2500

3000

Grafico n° 3 Confronto della distribuzione dei residenti per fasce di 5 anni di età, 1986 (rosso) e 2005 (blu) Si evidenziano:la zona A, ovvero l’area differenziale degli over-65 con progressivo incremento della popolazione anziana;la zona B, residenti di età medio-giovane in notevole incremento negli ultimi 20 anni e riferibile a fenomeni di saldo positivo tra immigrati ed emigrati;la zona C, il decremento marcato e progressivo della popolazione di età inferiore a 30 anni;un recente scarto positivo dei bambini di età inferiore a 5 anni.

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ANSA "Siamo sempre più longevi, poche le nascite"Presentato dall'Istat il dossier: "Noi Italia.100 statistiche per capire il Paese"12 gennaio, 13:47

Padri italiani, i piu' vecchi al mondo

ROMA  - Italia agli ultimi posti in Europa per la natalità ma ai primi per longevità: lo rileva l'Istat nel volume "Noi Italia" presentato oggi. Nel 2008, il tasso di natalità, 9,6 nati per mille abitanti, é tra i più bassi a livello comunitario mentre il tasso di mortalità 9,8 per mille, è prossimo a quello medio europeo. Con una vita media di 84 anni per le donne e di 79 anni per gli uomini, gli italiani sono ai primi posti nell'Unione Europea per longevità. L'Italia si colloca tra i paesi a bassa fecondità, con 1,41 figli per donna nel 2008: si tratta comunque del livello più alto registrato negli ultimi dieci anni e va attribuito soprattutto alla componente straniera. Con quasi il 12% dei circa 500 milioni di abitanti dell'Unione Europea, l'Italia è il quarto paese per dimensione demografica. L'Istat conferma che a partire dal 2001 la popolazione ha ripreso a crescere dello 0,7% l'anno, per effetto della crescita delle nascite ma, soprattutto, dell'immigrazione. Si celebrano 4,2 matrimoni ogni mille abitanti, più al sud che al nord. L'Italia e l'Irlanda sono i paesi Ue con la più bassa incidenza dei divorzi (8 ogni diecimila abitanti), anche se dal 2000 i divorzi in Italia sono aumentati del 35%.

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Residenti Comune Rosignano M.mo dal 1977 al 2005

26000

27000

28000

29000

30000

31000

32000

77- 79 - 81 - 83 - 85 - 87 - 89 - 91 - 93 - 95 - 97 - 99 - 01 - 03 - 05

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4 x increase in volume as compared to 1960-75Source: Population Action International 1994

Have germs, will travel… Migrating populations in the 1990s

Compared to 1960-75, four-fold increase in migration

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Tuberculosis Cases

                                    

                            

In 2003 tuberculosis, often abbreviated to 'TB', affected 8.7 million of people. Most of these people lived in Asia and Africa, a small proportion were in Europe and the Americas

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Modificazioni intervenute nella vita media e nel tipo di patologia prevalente in Italia nel

periodo 1910-1981

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All Cancer Deaths

Malignant neoplasms (cancers) caused 12% of all deaths worldwide in 2002, an average of 1144 deaths per million people per year.

International Classification of Diseases-10 codes: C00-C97,

Territories are sized in proportion to the absolute number of people who died from cancer in one year.

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Mortalità per gruppi di causa in Italia

Dati ISTAT 2001. Tratto da Signorelli, Ed SEU Roma, 2005.

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Diabetes Deaths

Territories are sized in proportion to the absolute number of people who died from diabetes mellitus in one year.

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Mortalità per malattie infettive e non infettive

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EPIDEMIOLOGIA

L’obiettivo dell'epidemiologia è pertanto l'individuazione:- dei fattori positivi per il benessere, - dei fattori negativi, responsabili delle condizioni che favoriscono l’insorgenza delle malattie.

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Settori dell’epidemiologia

- l’epidemiologia delle malattie infettive

- l’epidemiologia delle malattie cronico degenerative (tumori, cardiovascolari,

neuroepidemiologia, farmacoepidemiologia)- l’epidemiologia occupazionale e

ospedaliera

Page 42: Bolognesi slides originali

MISURA DELLA SALUTEPrincipali indicatori delle condizioni sanitarie della popolazione

Diretti Indiretti

1. Demografici

Natalità

Fecondità

Speranza di vita

Durata media della vita

Piramide dell’età

Tasso di senilità e rapporto di dipendenza

Immigrazione

2. Bio-fisiologici e socio-sanitari

Resistenza fisica e capacità di adattamento

Presenza di fattori protettivi

1. Socio-economici

Disponibilità di beni essenziali (acqua, abitazione adeguata, ecc.)

Occupazione – disoccupazione

Livello di scolarizzazione

1. Sanitari

Mortalità

Morbosità

Curva di Lexis

Anni perduti di vita potenziale

Limitazioni funzionali e/o organiche

Invalidità permanente

Morbilità

1. Socio – sanitari

Diffusione di fattori di rischio di tipo comportamentale: abitudini

alimentari inadeguate, uso di sostanze voluttuarie (alcool,

tabacco, droga),

carenza di attività fisica

Alterazioni genetiche

Degrado e/o contaminazione ambientale

Frequenza di utilizzazione delle strutture assistenziali socio-sanitarie

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Fonti epidemiologiche

In questi anni sono sorti specifici servizi di raccolta e analisi dei dati epidemiologici

sanitari come l’osservatorio epidemiologico regionale e le agenzie sanitarie regionali,

con compiti di sorveglianza delle malattie, di programmazione sanitaria, di gestione e

valutazione dei servizi ospedalieri e territoriali.

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PRINCIPALI FONTI DISPONIBILI PER LA RACCOLTA DEI DATI STATISTICO-EPIDEMIOLOGICI IN ITALIA

TIPO DI FONTE ACCESSIBILITA’

Censimento della popolazione ISTAT

Schede di morte AslRegioni ISTAT

Schede di nascita ISTAT

Notifica malattie infettive AslRegioni ISTAT

Registri di patologia (es. registri tumori, AIDS)

Sede del registro

Scheda di dimissione ospedaliera AslRegioni ISTAT

Registri di strutture sanitarie (es. registri operatori)

Direzioni sanitarie

Dati socio-economici della popolazione ISTAT

Infortuni sul lavoro INAIL

Invalidità INPS, Ministeri

Malattie ad esposizione dei lavoratori Datori di lavoro

Assenze scolastiche Autorità scolastiche

Parametri ambientali Regioni, Ministero dell’Ambiente, Associazioni ambientalistiche

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Evoluzione temporale di una malattia infettiva

Tratto da Signorelli, Ed SEU Roma, 2006.

Page 46: Bolognesi slides originali

Evoluzione temporale di una malattia cronico-degenerativa

Tratto da Signorelli, Ed SEU Roma, 2006.