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art 08-GEN-2017 da pag. 38 Settimanale Direttore: Tommaso Cerno nazionale Lettori Audipress 09/2016: 302.020 ESPRESSO 10 EsclusiVo di Giovanni Tizian e Stefano Verglne E ora, a evasione prescritta, i padroni vogliono convertirlo. Ma I' Antimafia indaga

La banda della lira | L'Espresso -12.01.2017

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08-GEN-2017 da pag. 38

Settimanale Direttore: Tommaso Cerno nazionale Lettori Audipress 09/2016: 302.020

ESPRESSO 10

EsclusiVo

di Giovanni Tizian e Stefano Verglne

E ora, a evasione prescritta, i padroni vogliono convertirlo. Ma I' Antimafia indaga

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acmn111m.t tutti ci vorrebbe un palazzo di almeno 40 piani. Per trasportarli servirebbcro ol­tte mille camion. Cinquemila mi­liardi di lire sonocirca due miliar­di e mezzo di euro. Bastcrcbbero, a titolo di esempio, a coprire per intero le

spese che l'ltalia sostiene in un anno per dare soccono e ac­cogliere i migranti che sbarcano sulle nostrc costc. Questa montagna di denaro non e per0 di proprieti pubblica. Sono soldi privati. Privatissimi. Un pezzo di economia criminale del secolo scorso rimasto inabissato per oltre quindici anni. Ric­chezza sfuggita completamentc al radar di polizie, procure e Fisco. Un maUoppo che, adesso, sfruttando le pieghe della legge, potrebbe essere ricidato nell'economia italiana.

Per capire perche, nel 2017, qualcuno dovrebbe tenersi in casa cataste di lire, quando ii termine per convertirle in euro e ampiamente scaduto, bisogna andare a Spinea, campagna veneziana. Lo studio dell'avvocato Luciano Faraone una villetta singola a tre piani, con i muri estemi gialli e ii tetto in legno. Cufficioc pienodi iconeesimboli vari del cattolicesimo. t a questo professionista di 72 anni, presidente dell' Associa­zione Internazionalc Vittime Giudiziarieedi.fcnsore del primo pentito della Mala del Brenta, che si sono rivolti i proprietari

dcl tesoro nero. Una specie di banda della lira. Palazzinari, soprattutto, ma anche imprenditori di altri settori, persino un petroliere e un magi­strato. Venti persone, sostiene l'avvocato, che mantiene massimo riserbo sull'identiti dei suoi clicnti ma mostra le foto delle lire impilate su

tavoli e pavimenti. E promette di andare fino alla Corte euro­pea per ottcnere giustizia.

Gia, giustizia. Quando gli si chicde dell'origine di questo denaro, Faraon cita San Giovanni Maria Vianney: •I soldi sono lo stereo del diavolo? Sl, ma io Ii adopero per concima­re la Messa dcl Signore•. La traduzione laica e piuttosto de­mentare. «Questi cinqucmila miliardi di vccchie lire•, c ii ragionamento dell'avvocato, «potrebbero anche non esserc immacolati, anzi diciamo pure che sono per lo piii frutto di evasione 6scalc. Ma in un momento di crisi economica come qucsta, dove gli investimenti servono come ii pane, perche dovremmo pcrderli? Non sarebbc meglio usarli per immct­terli nell'economia legale? lo penso che in mezzo a tanti condoni non guasterebbc fame uno in piii al fine di far ripar­tire l'economia,. . Faraon lo ha scritto all' Agenzia delle Entra­te del Veneto e al.la Banca d'Italia, l'istituto che deve decidere se cambiare o mcno questa massa impressionate di lire. I suoi clienti, dice, sono disposti a devolvere allo Stato ii 3 per cento della somma convertita. Una somma, a dir la veriti, non molto onerosa: lo scudo fiscale di Giulio Tremonti del 2002 prevedeva infatti un'aliquota simile, ii 2,5 per cento, mac stata la sanatoria piii generosa. E, in scguito,c:on la .. voluntary disclosure" si c arrivati a pagare per intero le tasse dovute. Sosticne l'avvocato, pero, che i suoi venti clienti devolvercb­bcro un altro 2 o 3 per cento al C.entro Beata Maria Bologne­si, associazione creata in onore dell'omonima donna Veneta e considerata dai suoi seguaci un'epigona di Padre Pio, con tanto di stimmate.

Ma tomiamo al tesoro nero e al percbe, dopo quindici anni di silenzio, c tomato a galla. Per capirlo bisogna riper­correre l'intricata vicenda dclla conversionc fra lire ed euro. E tenere a mente le date. La storia inizia alla fine del 2011, quandoal governo italianoc'e Mario Monti. Mancano pochi mesi e poi le lire non si potranno piu cambiare. ll termine scatta ii 28 febbraio del 2012, dicci anni e due mesi dopo l'entrata in circolazione dclla valuta europea. Quci due mesi sono fondamentali per i proprietari dei cinquemila miliardi di lire. La maggior parte dei reati, compresi tutti quelli di natura 6scalc, si prescrivono infatti dopo dicci anni esatti. Significa che a partire dal 2 gennaio del 2012, in teoria, chiun­que denunci ii possesso di lire non avri problemi con la giu­stizia. Evasione fiscale? Sequestri di penona? Traffico di droga? Non importa: tutto canccllato. A rovinare i piani della banda arriva pcro un decreto. t ii Salva Italia, varato ii 6 dicembre del 2011. Una leggc con cui ii govemo Monti anticipa di tte mesi la scadenza per la conversione. Non piu ii 28 febbraio dcl 2012, ma ii 6 dicembre stesso. Poco prima della scadcnza dei fatidici dieci anni. Per la banda della lira e una sciagura. Non possono pi ii convertire ii loro tesoro, salvo rischiare le indagini della magistratura. A questo punto, pero, in loro soccorso arriva un altro colpo di scena. Ncl 201 S ) la Corte Costituzionale dichiara illegittima la norma

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varata dal govemo Monti. Anricipare la scadenza per la con­versione delle lire e stato un atto incostituzionale, sentenziano i giudici. Un pasriccio burocratico in cui la banda si butta a capofitto. Ed e cos! che arriviamo ai giomi nostri.

La battaglia si combatte in punta di diritto. Dopo la sen­tenza della Corte Cosrituzionale, la Banca d'Italia spiega che la finestra per convertire le lire in euro e riaperta. Non per tutti, pero. Solo per chi e in grado di dimostrare I di aver fatto richiesta di conversione tra ii 6 di-cembre 2011 e ii 28 febbraio 2012. I venri dienti dell'avvocato Faraon non l'hanno fatto, ma lui e convinto di poter comunque ottenere ragione. «La decisione della Banca d'Italia», sostiene l'avvocato, «e assolutamente illecita visto che dopo il 31 dicembre 2011 non era presentabile ne era accettata alcuna istanza di conversione I lire-euro. Inoltre. nel trattato di Maastricht non

es1ste a cuna c auso a c e ponga un termme a uno tato dell'Unione europea per la conversione. Al momento ci sono infatri hen dieci nazioni europee, fra cui la Germania, che non hanno posto limiti al cambio delle vecchie banconote in euro. Perche ('Italia si? E poi c'e l'emendamento del Movimento 5 Stelle, approvato l'anno scorso net decreto Milleproroghe, che impegna ii govemo a porre in essere tutte le iniziarive

necessarie per estendere anche a coloro che non abbiano effettuato la richiesta di converrire lire fra ii 6 dicembre 2011 e ii 28 febbraio 2012». Insomma, Faraone convinto che la parrita sia ancora aperta. E che la banda della Lira, alla fine, riuscira a spuntarla.

Resta da ricostruire l'origine dei cinquemila miliardi di lire. Perche see vero che i crimini fi­scali sono ormai prescritri, c'e ii sospetto di esse-e · onteacaa· a1· ·ciclare uttod.tra -

c1 ma1 scopern. per questo monvo, sccon o quanto nsu ta all'Espresso, che l'operazione e in stallo. Le richieste di con­:versione inoltrate dall'avvocato Faraon hanno infatti dcstato 'attenzione dell'Unita di informazione finanziaria della

nca d'ltalia, l'ufficio che ha ii compito di inviarc a Guardia lli Finanza e DireUone investigativa antimafia le segnalazioni lli operazioni sospette. lndagando sulla Banda della Lira, i

nzionari di via Nazionale hanno scoperto che a coordinare 1 prcsunti venti proprietari dei cinquemila miliardi di lire c'e un broker finanziario italiano. Con legami molto importanti. Si chiama Giorgio Ronchi, ha 70 anni, vive in Svizzera e a

uanto s i Faraon e ii collettore della ma ·or arte dei

on 1, nascosta ne a o eraztonc c venca, fugio prediletto dell'evasione tricolore.

ell Dio denaro non deve mai prevalere. Anzi, ci si deve sempre ricordare di come restituire quello che ii Signore ci ha Ciato anche come disponibilita economichc•: cosi parlava

onchi in un'intervista rilasciata nel 2000 a Tracee, la rivista lli Comunione e Liberazione. Sono passati diciassette anni e ·1 trader italo-svizzero continua a coltivare ii suo animo filan­tropico. Anche lui, come l'avvocato Faraon, promuovc infat­ti la donazione di vecchie lire in favorc del Centro Beata

·a Bologncsi. Gli investigatori tcmono per0 che con ~ a maxi conversione ii finanziere ossa riuscire ad aiutare "

II collettore dei foncli i un finanziere di Lu no: "In camblo faremo beneflcenza"

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piu terreni.

11 curriculum ufficiale di Ronchi e costellato di successi. Lo chiamavano l'italiano col braccio d'oro, quando negli anni Ottanta mise a segno un damoroso acquisto a Wall Street: quello del colosso americano dell'informarica Memorex, ch compro a debito insieme a un gruppetto di diri-

enti dell' azienda. Fu I' operazione finanziaria che lo fece conoscere al mondo. Poi e arrivata la fondazione di Etf Group, societa di venture capi­tal con base a Lugano, e la guida di Teknecomp, ora chiamata Intek e quotata a Piazza Affari. La lista delle societa che Ronchi ha incrociato nella sua carriera e lunghissima. Ed e proprio scorren­dola che gli ispettori hanno notato akuni colle­gamenti sospetti. Come quello con Giovanni

Summo, consu ente nanziario coinvo to in un processo contro la 'ndrangheta emiliana. Assolto di recente, Summo e tato insieme a Ronchi uno degli azionisti della societa sviz­

zera Top Multimedia, messa in liquidazione l'anno scorso. a none l'unica coincidenza ad aver attirato l'attenzione

degli ispettori . Net loro rapporto, gli uomini delta Banca d'Italia evidenziano come ii finanziere risulti oggi amministratore e socio di Naturalia Energy, ii cui azionista di maggioranza e Giorgio Gua­glianone, parente dell'ex membro dei Nuclei ar­mati rivoluzionari di Milano, Pasquale " Lino" Guaglianone, lo stesso finito nell'inchiesta dell'antirnafia di Reggio Calabria insieme al vec­chio tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito. Una quanrita di incarichi e poltrone, quelle col­lezionate da Ronchi che lo coll~ano in ualche

modo anche alla famiglia Berlusconi. 11 broker italo-svizzero e stato infatri consigliere delta societa milanese Logilab negli stessi anni in cui nel cda sedeva Marina Berlusconi. Ma, so­prattutto, ha avuto un ruolo di primo piano nella Societa di Partecipazioni, holding romana rappresentata da Stefania Colosi. Come si legge nelta relazione dell'Unita d 'informazio­ne finanziaria della Banca d' Italia, la Colosi e "presente negli archivi per una serie di segnalazioni di operazioni sospette .. . Tra queste, il trasferimento di 1,3 milioni di euro da parte di Paolo Berlusconi, fratello dell'ex premier, a suo marito, l'ex dirigente di polizia Luigi Ferdinandi. Parte di questo denaro e stato poi reinvestito all'estero e in polizze assicurative inte­state a lui e alla stessa Colosi. Perche Paolo Berlusconi avreb­be dovuto versare a un poliziotto 1,3 milioni di euro, che in parte gli erano stati trasferiti dal fratello Silvio, rimane pero un mistero.

1 certo sono questt nomi e mcroet soc1etar1 a aver messo moto i segugi di Bankitalia intomo alta figura di Ronchi e

Ila richiesta tardiva di conversione delle vecchie lire. Segna­li che hanno acceso numerose spie di pericolo nei sistemi in-ormatici dell'unita anti ricidaggio. ll timore piu grande, in ia Nazionale, e quelto di permettere un'operazione dai ontorni per nulla chiari. Troppe anomalie, si legge nei rap­

porti riservati sui cinquemila miliardi di lire. Per questo la ocumentazione dell'Unita finanziaria e stata inviata d 'ur­enza anche alla procura naziona le antimafia. Perche see

vero che l'evasione fiscale e prescritta, la richiesta potrebbe mettere di fare luce sulle origini di un tesoro rimasto na­

osto troppo a lungo. E che adesso, se Faraon e soci riusci­anno ad ottenere ragione, potrebbe tornare improvvisamen­e a galla. Ripulito da ogni nefandezza. E utile, magari, per are diventare santa Maria Bolognesi. •