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25-agosto-2011 È il tempo della Fede Circa 2500 anni fa il Buddha mosse i suoi passi su questa terra. L'aria era pulita, i cibi nutrienti, le persone aperte e ricettive. Chiunque lo incontrava gli faceva dono di terre e boschi. Chi lo ascoltava si offriva di erigere, per Lui e il suo seguito, dimore e templi. Al solo vederli arrivare, le persone riempivano con gioia le ciotole dei monaci e si prodigavano nel cucire le loro vesti e seguire i loro consigli. Qualche tempo dopo la Sua scomparsa, grandi mahasiddha realizzati popolarono l'India ma non furono famosi per il loro apparire, quanto per il loro anonimato. Si facevano trovare dai discepoli, coinvolti in azioni discutibili quali il pescare o l'andare a donne in modo poco morale. I loro discepoli furono scacciati, picchiati, sfruttati, ma, lontani dal perdere la fede, credendo nei loro maestri, comunque si mostrassero, ottennero alte realizzazioni. Arriviamo ai nostri tempi: l'aria non è più così pulita, i cibi non sono così nutrienti, le persone sono chiuse e diffidenti. Abitare questa terra ha un costo per tutto, che aumenta ogni pochi mesi rendendoci poveri e arrabbiati. Nessuno regala più terre e templi ai grandi maestri. Nessuno si prende cura dei monaci e pochi si applicano nel seguirli e nell'ascoltarli. La missione per la quale questo posto è noto, è quella di mantenere e sviluppare la tradizione del Buddha, nel modo più pulito possibile. I grandi maestri stanno morendo chi di vecchiaia, chi di malattia, altri non hanno più la forza di insegnare. Qualcuno di loro, per la forza del loro amore verso di noi, prende un corpo giovane e nuovo. Lo fanno per il nostro beneficio. Se decidono di avvicinare i nostri giovani per mezzo di una canzone, un film o altro, chi siamo noi per giudicare? Non sono lontani i tempi in cui i Beatles, John Lennon, Dylan, Baez e persino Michel Jackson hanno riempito le piazze e influenzato i nostri animi. E chi non ha imparato a memoria Battisti capendo che si può piangere per amore? Lasciamo ai nostri ragazzi un mondo difficile in cui vivere, molto degenerato e con poche opportunità. Sapendo che i nostri ragazzi difficilmente cercheranno la saggezza in un monastero perché dovremmo boicottare un lama che sta cercando la strada per giungere in modo costruttivo al loro cuore? Similmente, anche noi come Istituto, per stare aperti e dare una possibilità a tutti; per poter invitare qui in Italia maestri rinomati; per poter stampare i loro insegnamenti; per poterli preservare per il beneficio delle generazioni future; in sintesi, per portare avanti la nostra missione ed essere presenti sostenendoci con amore e saggezza, via via che i tempi diventano ostili, ci impegniamo in diverse attività commerciali che diventeranno sempre più importanti man mano che diminuiscono i contributi volontari. Sempre con il fine di portare una pace vera e duratura a migliaia di persone.

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25-agosto-2011

È il tempo della Fede

Circa 2500 anni fa il Buddha mosse i suoi passi su questa terra. L'aria era pulita, i cibi nutrienti, le persone aperte e ricettive.

Chiunque lo incontrava gli faceva dono di terre e boschi. Chi lo ascoltava si offriva di erigere, per Lui e il suo seguito, dimore e templi.

Al solo vederli arrivare, le persone riempivano con gioia le ciotole dei monaci e si prodigavano nel cucire le loro vesti e seguire i loro consigli.

Qualche tempo dopo la Sua scomparsa, grandi mahasiddha realizzati popolarono l'India ma non furono famosi per il loro apparire, quanto per il loro anonimato. Si facevano trovare dai discepoli, coinvolti in azioni discutibili quali il pescare o l'andare a donne in modo poco morale.

I loro discepoli furono scacciati, picchiati, sfruttati, ma, lontani dal perdere la fede, credendo nei loro maestri, comunque si mostrassero, ottennero alte realizzazioni.

Arriviamo ai nostri tempi: l'aria non è più così pulita, i cibi non sono così nutrienti, le persone sono chiuse e diffidenti.

Abitare questa terra ha un costo per tutto, che aumenta ogni pochi mesi rendendoci poveri e arrabbiati. Nessuno regala più terre e templi ai grandi maestri. Nessuno si prende cura dei monaci e pochi si applicano nel seguirli e nell'ascoltarli.

La missione per la quale questo posto è noto, è quella di mantenere e sviluppare la tradizione del Buddha,

nel modo più pulito possibile.

I grandi maestri stanno morendo chi di vecchiaia, chi di malattia, altri non hanno più la forza di insegnare.

Qualcuno di loro, per la forza del loro amore verso di noi, prende un corpo giovane e nuovo. Lo fanno per il nostro beneficio.

Se decidono di avvicinare i nostri giovani per mezzo di una canzone, un film o altro, chi siamo noi per giudicare?

Non sono lontani i tempi in cui i Beatles, John Lennon, Dylan, Baez e persino Michel Jackson hanno riempito le piazze e influenzato i nostri animi. E chi non ha imparato a memoria Battisti capendo che si può piangere per amore?

Lasciamo ai nostri ragazzi un mondo difficile in cui vivere, molto degenerato e con poche opportunità. Sapendo che i nostri ragazzi difficilmente cercheranno la saggezza in un monastero perché dovremmo boicottare un lama che sta cercando la strada per giungere in modo costruttivo al loro cuore?

Similmente, anche noi come Istituto, per stare aperti e dare una possibilità a tutti; per poter invitare qui in Italia maestri rinomati; per poter stampare i loro insegnamenti; per poterli preservare per il beneficio delle generazioni future; in sintesi, per portare avanti la nostra missione ed essere presenti sostenendoci con amore e saggezza, via via che i tempi diventano ostili, ci impegniamo in diverse attività commerciali che diventeranno sempre più importanti man mano che diminuiscono i contributi volontari. Sempre con il fine di portare una pace vera e duratura a migliaia di persone.