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Bernardino Luini e i suoi figli
10 aprile 13 luglio 2014 Milano, Palazzo Reale
Palazzo Reale è stato restaurato grazie a
,r· ·,jfondqzione ·· . · c ar. p lo
partner istituz ionale
Sindaco Giuliano Pisapia
Assessore alla Cultura Filippo Del Corno
Direttore Centrale Cultura Giulia Amato
Partner istituzionali
EH::EB 90 ~IASTATAU
UNIV'ERSITÌ. DI:.GLISTl"IJI DI MILANO
inBrera Pinacoteca
WP\L \//OHI~ \l l. ._.
Direttore D01nenico Piraina
Coordinamento Mostra G iulia Sonnante
Responsabili Organizzazione e Amministrazione Giovanni Bernardi Simone Percacciolo
Conservatore Diego Silea
Organizzazione G iuliana All ievi Luisella Angiari Filomena Della Torre Christi na Schenk Roberta Ziglioli
Amministrazione Roberta Crucitti Laura Piermatrei Sonia Santagostino Luisa Vitiello
Coordinamento Eventi Anna Appratti
Responsabile Coordinamento Tecnico Paolo Arduini
Coordinamento Tecnico Luciano Madeo Lorenzo Monorchio Andrea Passoni
Responsabile Comunicazione e Promozione Luciano Cantarutti
Comunicazione e Promozione Francesca La Placa Antonietta Bucci
Ufficio Stampa Comune di Milano Elena Conenna
Comunicazione visiva ·Dalia Gallico Art Lab
Assistenza Operativa Palma Di Giacomo G iuseppe Premoli Luciana Sacchi
Servizio Custodia Corpo di guardia Palazzo Reale
Presidente Alfonso Dell'Erario
Amministratore Delegato Natalina Costa
Responsabile Ufficio Mostre Francesca Biagioli
Ufficio Mostre Francesca Calabretta Alberta Crestani Sara Lombardini Roberta Proserpio Elena Stella
con il contributo di Greta Bortolotti Francesca Rinaldi
Responsabile Ufficio Fund Raising, Eventi ed Iniziative speciali C hiara Giudice
Ufficio Fund Raising, Eventi ed Iniziative speciali Francesca Belli
con il contributo di Giulia Mordivoglia Matilde Pelucchi Letizia Rossi
Ufficio Sviluppo Paola Cappitelli
Ufficio Stampa e Social Media Elisa Lissoni
con il contributo di Mich.,la Beretta Stefania Coltro
Responsabile Operations Alessandro Volpi
~
Ufficio Operations Elena Colombini
con il contributo di Andrea Baraldi
ARTHEMISIA J group
Presidente e Amministratore Delegato Iole Siena
Rapporti Internazionali e Prestiti Katy Spurrell
Produzione e Comttnicazione Simona Serini
Ufficio Mostre Allegra Getzel Tiziana Parente
con Francesca Lon go
Registrar Ghislaine Pardo
Marketing e Comunicazione Giulia Moricca Marzia Rainone
Ufficio Stampa Adele D ella Sala
con Anastasia Marsella
Fund Raising Gaia F ranceschi
Sviluppo e A rea Contemporary Nicolas Ballario
con Francesco Barbuto
Controllo di Gestione Lorenzo Losi
Amministrazione Mara Targhetta
Segreteria Generale Federica Sancisi
MOSTRA
M ostra e catalogo a cura di Giovanni Agosti Jacopo Stoppa
Progetto espositivo Piero Lissoni Lissoni Associati
con Gianni Fiore Francesco Canesi Lissoni Miguel Ribeiro
e Elena Calvi Davide Cerini Marco Guerini Alberto Massi Mauri Alessandro Massi Ma uri Lorenzo V o! paro
Progetto di illuminazione Flos
Realizzazione allestimento Ci.Ti .Effe
Prodotti Cassina Cleaf Flos Glas Italia MPS Modern Promotion Service Pilkington NSG Group Sacchi Giuseppe S.p .a.
Immagine coordinata e grafica di allestimento Francesco Dondina Dondina Associati
con Giulia Semprini Diana Quarti Giacomo Drudi
Ufficio Stampa Comune di Milano, Elena Conenna Cosmi t, Raffaella Pollini Lissoni Associati, Donatella Brun Officina Libraria, Luana Solla Paolo Landi 24 Ore Cultura, Elisa Lissoni
Conservazione Opere Giovanni Rossi Ilaria Perticucci Marianna Cappellina Restauro e Conservazione di Beni Culturali
Restauri Carlotta Beccaria, Milano Luigi Parma, Milano Michela Piccolo e Maurizio Michelozzi, Opificio delle Pietre Dure, Firenze; direzione lavori Cecilia Frosinini, Francesca Rossi (per il ca t. 82, sul nuovo telaio è applicata una lastra protettiva Optium Museum Acrylic, offerta dalla ditta Tru Vue tramite il distributore italiano EOT) Stefano Scarpelli, Opificio delle Pierre Dure di Firenze Centro Conservazione e Restauro la Venaria Reale Isabella Villafranca Soissons, Open Care Milano (le foto dei cat. 5; 13; t6; 24;
xuv; 86; 9o; 93 sono in corso di restauro o prima dell'intervento)
Assicurazioni Lloy d's
Traspo.IJi--Liguigli Fine Arrs Service Arteria srl
Accrochage Liguigli Fine Arrs Service Arteria srl
Visite guidate Ad Artem
Audio guide Antenna Interllfrional
Sistema di biglietteria e circuito di prevendita MostraMi
Catalogo Officina Libraria
RINGRAZIAMENTI
Mariangela Agliati Ruggia, Silvio Alberio, Mauro Alberti, monsignor Giuseppe Angelini, Camilla Anselmi, Gianni Antonini, Rosellina Archinto, Alessandra Arosio, Lorenzo Arosio, Alberto Anioli , Elena Asero, Francesca Baiardi, Sandra Ballarin, Sandrina Bandera, Marco Bascapè, Maurizio Baseggio, Aldo Bassetti, Laura Basso, Anna Maria Bava, Carlotta Beccaria, Alberto Bentoglio, Simone Benelli, ing. G . Bianchi, prof. Luigi Bianchi, Luigi Bianchi, Adele Bianchi Robbiati, Paolo Biscottini, Davide Biscuola, Antonio Bocola, Cini Boeri, Stefano Boeri, Caterina Bon, Adina Bonelli, Davide Bonfarti, Giulio Bora, Bona e Vitaliano Borromeo, Lucia Borromeo, don Tarcisio Bave, Alessandra Brambilla, Marta Brivio Sforza, David Alan Brown, Ugo Bruschi, don Piero Bulla, Giampaolo Cagnin, Giorgio Canesin, Franco Capardoni, Fabio Caporizzi, Carlo Capponi, Andrea Carandini, Patrizia Caretta, Alessandro Carrara, Marco Carrara, Nadia Carrisi, Luciano Caspani, Daniele Cassinelli, Giorgio Cavaciuti, Federico Cavalieri, Carlo Cavalieri, Alice Chimenri, Antonella Chiodo, Mario Cicogna, Elena Ci uri, Anna Cacciali Mastroviti, Giulia Cogoli, Silvia Conte, Maria Chiara Corazza, Dominique Cordellier, Francesca Costaperaria e Ivano, G iulia Maria Crespi, Federico Cri mi, Antonella Crippa, Elisa Curti, Paolo Daffara, Emanuela Daffra, Luca d'Agostino, Andrea Daninos, Silvia Davoli, Vincent Delieuvin, Vannozza della Seta, Roberta Delmoro, Andrea Di Lorenzo, Serena D 'Italia, famiglia Enrico, Simone Facchinetti, Carla Falcone, padre Dimitri Fantini, Marco Fasu lo, Carlo Fcltrinclli, Ghitta Feltrinelli, Gianfranco Fiaccadori, Roberto Fighetti, Gabrio Figin i, Isabella Fiorentini, Giorgio Fiorese, Elena Fontana, Vincenzo Fontana, Francesco Frangi, Giovarmi Frangi, Giuseppe Frangi, Fiorella Frisoni, Arturo Galansino, madre Anna Galimberti, Gabriella Gallerani, Lavinia Galli, Corinna Tania Gallori, Piero Gandini, N icole Garnier, Guido Gentile, Giorgio Giacomoni, Claudio Giorgione, Vittorio G iulini, Francesca Gobbo, Silvia Gorlini, Tiziano Grassi, Va iter Guidetti, Paolo lnghilleri, Carla lurilli, Stefano Jacini, Franco Jellinek, Matteo Lampertico,
Valent ina Lapierre, Barbara Lehmann, Gloria Levoni, Silvio Leydi, Stefano L'Occaso, Angelo Loda, Letizia Lodi, Rachele Loffrcdo, Laura Lora, Claudio Luci, Mauro Maffeis, Rodolfo Maffeis, don Aldo Maggi, Mauro Magliani, Marco Magnifico, Alessandro Mal inverni, Federica Mano! i, Pietro Cesare Marani, Massimo Marelli, Paola Marini, Marcella Marongiu, Claudia Masala, Enzo Mastrandrea, Stefano Mazzotti , Enrica Melossi, Emmanuel Miche!, Donata Minonzio, Ruben Modiglianj , Monica Molinai, Marco Morandi, Alessandro Morandotti, Annalisa Morelli, Giovanna Mori, Cristina Moro, Milena Motta, Ettore Napione, Antonio Natali, Pietro Nocita, Sara Nosrati, don Claudio Nora, I vana Novani , Carlo Orsi, Francesco Orsi, Amal ia Pacia, Silvia Paoli, Luigi Panna, A lessandra Pattanaro, Annalisa Perissa, Fabio Perosa, Itala Petriccione, Alessandra Pfister, N adia Piccirillo, Chiara Pidarella, Lucia Pini, Isabel la Pirola, don Mario Poggi, mons. Gianfranco Poma, Marzia Pontone, Andrea Porro, Cesare Porro, Chiara Prevosti, Maria Cristina Quagliotti, Domenico Quartieri, Cristina Quattrini, Elena Rame, Daniele Rancilio, Sergio Rebora, Federica Remondini, Mario Remogna, Niccolò Reverdini, Federica Ridella, Nadia Righi, Maria Luisa Rizzini, Cristina Rodeschini , Vittoria Romani, Gianni Romano, Walter Rosa, Mario Rossetto, Doriana Riboni, Chiara Rizzarda, Sara Rizzo, Cristina Rodcschini, Vittoria Romani, Francesco Rossi, Francesca e Guido Rossi, Wanda Rotelli, Francis Russe! , Marco Sabetta, Rossana Sacchi, Giovanni Saibene, Toia Saibene, Xavier Salomon, Claudio Salsi, Aurora Scotti, Paolo Secchi, Lorenza Segato, Nicoletta Serio, Giuseppina Si m mi, Serena Sogno, Valentina Sommariva, Giulia Sonnante, Giuliana Spinelli, Paola Strada, Cari Strehlke, Marco Tanzi, Francesca Tasso, Francesco Tettamanti, Dominique Thiébaut, Claudia Torriani, Silvia Tosatti, Luisa Turati, Piero Turati, Alessandro Uccelli, Maria Utili, Luca Vago, Giovanni Valagussa, Alberto Vanelli , Edoardo Vedani, Giorgina Venosta, Carmela Vi lardo, Isabella Villafranca, Paolo Volpato, Fulvio Zaliani, Tiziana Zanetti, Annalisa Zanni, padre Stefano Zanolini, Chiara Zerbi, Fabio Ziccardi, Anna Rita Ziveri.
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Con il contributo di
FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LOMBARDIA
Sponso.- tecnici
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Sommario
17 Il malinteso Luini Giovanni Agosti e J acopo Stoppa
29 Catalogo 3 I 1. Da ragazzo, a Milano 4I 2. Gli anni di vagabondaggio nel Veneto 65 3. Ritorno a Milano
IOI 4. La Pelucca I4 5 5. Le occasioni di Bernardino I 59 6. L'invenzione di una formula I 8 5 7. Santa Marta 203 8. Volti 223 9. Dopo Roma 2 55 1 O. Invecchiare con successo ·· 28 3 11. La Casa degli Atellani 295 12. Una complicata eredità
361 Regesto dei documenti Carlo Cairati
3rJ7 Bibliografia
428 Indice dei nomi ~
47-48. BERNARDINO ScAPI, DETTO BERNARDINO LUINI Dumenza(?); documentato dal 3 I marzo I )OI al 20 gennaio r 5 32- Milano(?), prima dell ' I luglio I 532
Angeli musicanti; San Giovanni Battista (recto) e San Gerolamo (verso) Ij21-I)22 tavola-cm Iro x 53; q6 x II8 Bobbio, Museo dell 'Abbazia di San Colombano
Provenienza: Bobbio, Santa Maria Assunta, altare maggiore, fino al 28 novembre I 599; Bobbio, Santa Maria Assunta, parete di fondo del coro, dal 28 novembre I 599 fino almeno al I663; Bobbio, Santa Maria Assunta, sagrestia, almeno dal I89I al I896; Bobbio, Santa Maria Assunta, gli elementi centrali in sagrestia e le ante sulle pareti laterali del coro, entro il I896 e fino al I9I I; Bobbio, Santa Maria Assunta, sagrestia, dal I9I I fino almeno al I9)6; Bobbio, Palazzo Vescovile, dopo il I956 e fino al I96I; Bobbio, Museo dell'Abbazia, dal I961.
Mostre: VoGHERA I950, s. n.; BoBBIO I9)I, s. n.; BoBBIO I9)2, s. n.
«Considerando noi l'altar maggiore di questa nostra chiesa non avere ancona atta, né piccola, né grande, né crediamo abbia mai avuta >>, il 22 febbraio I pr Battista Bagarotti, residente a Milano, invia una missiva al capitolo dei canonici della cattedrale di Bobbio, di cui è vescovo, per comunicare di avere <<deliberato farla fare noi a tutte spese nostre». Il progetto prevede che il <<legname di detta ancona e dell'amena da aprire e serrare 'l sarà ben lavorato e intagliato tutto, e le sue cornise e la pittura d'essa sarà fatta tutta ad olio da ottimo pittore, e l'Assunzione della Madonna, alla quale come sapete è dedicata essa chiesa, ed anche li I 2 Apostoli quali staranno in diversi atti ed ammirazione a vederla ascendere in cielo, e le due antenne, dipinte tutte dentro e fu ora ed a olio, e varii santi, e tutta copiosa ed abondante d'oro e azurro». Nella stessa lettera Bagarotti sottolinea di avere già «fatto pratica coll'intagliatore e pittore», ma di non avere ancora stipulato alcuna << relazione fra noi, né se farà donec abbiamo la riposta vostra». La risposta dei canonici e il contratto di allegazione risultano irreperibili. Al contrario, una seconda lettera di Bagarotti, datata 29 luglio 15 22, informa dell'avvenuta spedizione dell' <<ancona, qual habiamo fatto fare qua [a Milano] per la chiesa nostra cattedrale, et crediamo restaretene satisfati voi et tutta la cità, per essere bella et honorevole». Accompagnano l'opera
9. DoPo RoMA - 229
Fig. I IO Le ante del polittico di Bobbio, ancora provviste della cornice originale, in una fotografia di Gigi Bassani precedente il I 9 I 1
«li dui maestri, cioè doratore et intagliatore, per
metterla in opera et supplire a qualche defeto gli fusse occorso in via, quod absit >> (per entrambe le
lettere citate: docc. 67, 77; cfr. CESCHI LAVAGETTO 200I, pp. 215-216, nota I7).
N el I 5 99, grazie alla somma legata per q uesto scopo nel testamento di un parrocchiano, il coro della cattedrale di Bobbio è ampliato <<more romano»: in previsione dei lavori, il preposito << removere fecere iconam existentem super altare maius diete ecclesiae, et eam imponere in concavitate muri retro dieta iconam exis tentem». Una relazione datata al 30 novembre certifica che «dieta icona aliquod damnum sive lesionem pateretur in eius remotione, guae facta fuit die 28 presenti mensis» (ASDBo, Vescovile, Parrocchie, Cattedrale, «Raccolta A», fase. r; cfr. CESCHI LA
VAGETTO 2001, p. 207). Le visite pastorali del XVII secolo registrano il
polittico nella sua nuova collocazione, contro la parete di fondo del coro, e lo descrivono come «icona cum imagini Assumptionis B. M. V. inau
rata, et variis aliis imaginibus mirifice factis ac eleganter pictis, que icona clauditur duabus valvis auri et picturis ornatis>> (24 giugno I6o3; ASDBo, Vescovile, Visite pastorali, 2, f. 9); << antigua pietura [ ... ] Assumptionis Beatissimae Virginis, et pia, et devota, et artificiose ac eleganter elaborata, guae est in magna veneratione habetur, guae clauditur et aperitur pro ratione temporum; ante
230- 9. Doro RoMA
eam singulis diebus sabbati ex antigua consuetudine recitantur litaniae B. M. Virginis et praeces, et solere convenire ad pulsationem campanarum et clerus et popolus» (I5 luglio r6o8; ASDBo, Vescovile, Visite pastorali, 3, f. 26v); «icona pulcherrima su per sedes chorales in qua p i eta est Assumptio B. M. Virginis et aliorum sanctorum imagines» (9 aprile I663; ASDBo, Vescovile, Visite pastorali, 4, f. Iov). Un manoscritto successivo al I 684 ricorda ancora la committenza di Battista Bagarotti (CIPOLLA I9I8, p. 66).
Verso la fine del Seicento si perde ogni traccia del polittico, necessariamente spostato altrove in occasione dell 'ammodernamento dell'area presbi
teriale, cominciato nel I723-I724, quando il milanese Francesco Porro affresca la volta e le pareti del coro (Tosi I989, p. r83), e terminato nel I750, quando è consacrato il nuovo altare maggiore donato da Carlo Emanuele III di Savoia (A. Marche
si, in Le cattedrali 2007, p. 238). Entro l'ultimo decennio dell'Ottocento il po
littico è smembrato e riposto in sagrestia, già privo degli scomparti tuttora mancanti: il 30 lugl io I89I una lettera indirizzata a Luca Beltrami da monsignor Cesare Bobbi descrive «gli avanzi d'un grandioso dittico posto un tempo nel coro e che alcuni intelligenti dissero opera del Luini [ ... ]. Del dittico, tutto in tavole di legno, rimane la pala o tavola di mezzo rappresentante l' Assunta con sette teste di cherubini nel nimbo, e nella parte infenore qùattro apostoli; due piccole tavole, l'una con quattro apostoli e l'altra con due angeli, l'uno che suona il mando lino, l'altro la tromba; due grandi tavole poi, con cornice del tempo, che chiudevano il dittico, ciascuna in due reparti recanti le figure di S. Pietro, S. Giovanni, S. Gregorio Magno, S. Ambrogio ecc, dipinte parimenti in due reparti anche sul rovescio» (ASDBo, Vescovile, Parrocchie, Cattedrale, «Raccolta A», fase. 2, lettera 30 luglio I 89 I). Entro il I 896 le ante sono appese sulle pareti laterali del coro, una di fronte all'altra tra le finestre (ASDBo, Vescovile, Parrocchie, Cattedrale, «Raccolta A», fase . 2, lettera 9 dicembre I 9 I I), ed erroneamente segnalate nel I904 come «due tele del Luini» (ANONIMO I904, p. 2). Il 2 dicembre I908 monsignor Bob bi informa Alfredo D' Andrade, commissario ai monumenti del Piemonte e della Liguria, circa la collocazione e la consistenza numerica degli «avanzi del grandioso polittico attribuito al Luino ma almeno certo della sua scuola» (ASBAPPr, PC/M 207, Bobbio, Cattedrale). Nelr9II le ante sono riportate in sagrestia e riunite agli elementi centrali, sia per favorirne la vis ione e la conservazione, sia per permettere a Gigi Bassani di scatta-
re le prime fotografie dei dipinti, poi pubblicate
da Luca BELTRAMI (1911b, pp. 464-467; copia di tutti gli scatti, anche di quelli non pubblicati, è conservata, con altro materiale fotografico, in: ASDBo, Vescovi le, Parrocchie, Cattedrale, «Rac
colta A», fase. 3; per la corrispondenza tra Bob bi e Beltrami, cfr. anche: BdAMi, Raccolta Beltrami, B IV 20; fig . I IO).
BELTRAMI (r9I1b, pp. 463-468) assegna a Luini gli elementi centrali del polittico, attribuzione che non è mai stata messa in discussione. Il «divario di valore fra la parte centrale fissa e le due ante» lo spinge però a ipotizzare, per queste ultime, l' intervento di un allievo.
Nel 1933 i canonici bobiensi contattano la Pinacoteca di Brera sperando di vendere qualcuno degli elementi del polittico, rifiutati dal museo mi lanese perché ritenuti scarsamente rappresentativi della produzione luinesca (ASBSAE, Archivio Storico, 2, fase. 62).
Il 6 settembre I 940 Armando Venè, soprintendente ai Monumenti dell'Emilia, scrive al Ministero dell'Educazione Nazionale elencando le ragioni per riconoscere Monumento Nazionale la cattedrale di Bobbio: tra queste è la presenza di "5 tavole attribuite al Luini che furono parte di un grande polittico, smembrato in epoca imprecisata» (ASBAPPr, PC/M 207, Bobbio, Cattedrale).
Nel 1941, dato il «continuo deperimento dei dipinti su tavole di scuola luinesca esistenti nella sacrestia>>, i canonici prendono contatto con un «amatore» interessato all'acquisto dei frammenti del polittico: il ricavato della vendita servirebbe a finanziare i restauri degli affreschi dipinti da Porro
-full e volte del coro (ASBAPPr, PC/M 207, Bobbio, Cattedrale, lettera 30 gennaio I941). Armando Ottaviano Quintavalle, soprintendente alle Gallerie, vieta prontamente la «vendita d i opere importan
tissi~e del ' 500, per giunta non ancora definite e di così particolare interesse per lo studio della pit
tura lombarda, onde provvedere, come proponete, al restauro degli affreschi settecenteschi del Porro. Occorre invece più che per tali affreschi, preoccuparsi senz' altro del consolidamento delle dette tavole, per le quali non sarei alieno dal chiedere un congruo contributo al Ministero ove codesto Capitolo volesse comprenderle nel suo attuale programma di restauro; e pertanto mi propongo [ .. . ] di esaminare le opere e prendere accordi con Voi circa il finanziamento ed una più consona collocazione delle tavole» (ASBAPPr, PC/M 207, Bobbio, Cattedrale, lettera 8 febbraio I 941 ). Alla proposta del soprintendente, tuttavia, segue un nulla di fatto.
La rinascita turistica che interessa Bobbio a partire dal secondo dopoguerra favorisce la va-
lorizzazione del patrimonio artistico cittadino e diocesano, riunito ed esposto per la prima volta alla Mostra d'arte sacra organizzata nel 1950 a Voghera dall'Ente Pro Oltrepò. I frammenti del polittico partecipano alla mostra (cfr. MALACALZA 1950, p. 8), e con ogni probabilità anche a quelle allestite nei locali dell'Abbazia di San Colombano nel 19 5 I in occasione del primo Convegno Storico Colombano e nel I952 per celebrare la canonizzazione di Sant'Antonio Maria Gianelli (cfr. DE NEGRI I962, p. 8; CASSANELLI I990, p. 509). Nel 1953-I954 gli elementi del polittico sono restaurati e ampiamente integrati da Umberto Sgavetti (a documentare l'intervento resta solamente un fascicolo fotografico conservato in ASBSAEPr) . Angela OrriNO DELLA CHIESA (1956, pp. 24, 66, n. 14) considera il polittico «interamente autografo , , ne individua il voluto arcaismo compositivo e ne apprezza le figure degli Apostoli- <<così monumentali, gonfi, non poco retorici" -, dei Padri della Chiesa - «i primi eroi monumentali dipinti dal nostro» - e dell'angelo musicante, <<che sarebbe piaciuto al Correggio». Riposti nuovamente in sagrestia, sono visti da Enrico MANDELLI ( 19 56, p. I 3), che ritiene le ante degli «antoni da organo di scuola lombarda del '400». Dalla sagrestia, le tavole transitano per il salone del Palazzo Vescovile (cfr. MALACALZA I961) prima di approdare al Museo dell'Abbazia di San Colombano, inaugurato il 3 settembre 196I (ASDBo, Archivi Parrocchiali, Bobbio, San Colombano, 9, cart. 196; DE NEGRI 1962). Nella quarta e ultima sala del museo, gli elementi centrali sono installati separatamente dalle ante (FRAB ETTI I962, p. 19), ancora identificate come ante d'organo sui primi dépliant dis~:ribuiti ai visitatori (ASDBo, Archivi Parrocchiali, Bobbio, San Colombano, 9, cart. 196). Giuliano FRABETTI (1962, p. 19) riconduce le ante al polittico smembrato e ipotizza, per i laterali, l'interven- ~
to «di maestri lodigiani nell'ambito di Albertino e Martino Piazza». Inizialmente Enrico MANDELLI (I962, p. 42) non si pronuncia in merito alle ante, proponendo poi un «raffronto con il Lanzani dei papi affrescati in Basilica» (MANDELLI I963, p. 68), maturato a distanza di anni in una sicura attribuzione a Bernardino Lanzani (MANDELLI
I987, pp. 53> 55). Nel I987 le cornici- che ancora nel I983 riu
niscono a coppie sovrapposte i quattro elementi delle ante (Tosi I983, p. 86) - sono «sparite» (MANnELLI 1987, p. 51). Non ne esiste una riproduzione fotografica a colori, ma in una lettera di Cecilio Arpesani a Luca Beltrami, datata 30 ottobre I9I I, sono descritte come «una stretta fascia a intaglio basso, azzurro e oro>> (BdAMi, Raccolta
Beltrami, B IV 19). Nel I988 Maria Teresa Binaghi Olivari (in Pinacoteca I988, pp. 205, 2I7), su segnalazione di monsignor Tosi, rende noti i documenti di commissione del polittico da parte del vescovo Bagarotti e ne ribadisce la pertinenza al catalogo di Luini.
Compiendo un notevole passo indietro, Bruna BoccACCIA (I994, p. 20, che pubblica la prima fotografia a colori degli elementi centrali) identifica
nuovamente le ante come «antoni [ ... ] di scuola lombarda del sec. XVI» slegati dal complesso del polittico.
Paola Venturelli e Marco Pizzo (Parma, SBSAE, schede OA 260299-26030}, 1995) confutano l'attribuzione delle ante a Bernardino Lanzani, riconoscendovi «una mano più colta e sicura» di «un altro maestro lombardo non lontano dai modi luineschi».
9. DoPo RoMA- 231
Fig. I IO L'Assunzione della Vergine del polittico di Bobbio
Entro il I997 l'architetto Volpe realizza l'allestimento attuale: tutti gli elementi del polittico smembrato sono finalmente riuniti, secondo l'ipotesi di ricostruzione avanzata da Paola CESCHI LAVAGETTO (1997, p. 812, nota 254, tavv. 6o-6obis), che pubblica le prime riproduzioni a colori dell'insieme e recupera la posizione di Beltrami in merito a una partecipazione della bottega di Bernardino alla realizzazione delle ante.
Mentre la CESCHI LAVAGETTO (2oor) rende meritoriamente noti i documenti, Marco PIZZO (2004, p. 86) ripropone cose già dette fornendo anche alcune informazioni errate o imprecise, Cristina QUATTRINI (2004b, p. 176, nota 88) segnala la dipendenza dell'Assunzione di Andrea
232 - 9. DOPO ROMA
Salario nella sagrestia nuova della Certosa di Pavia dal polittico di Bobbio e Marina ARENSI (2007, p. 88, nota 89) riconsidera l'assegnazione delle ante a Lanzani giudicandola scetticamente << più o meno plausibile come ogni congettura >> . Lara CALDERARI e Cristina QuATTRINI (201 2, pp. 8r, 83) pensano ora che il polittico di Bobbio, eseguito per <<l'ex vescovo della città Battista Bagarotti» e quello Torriani già a Mendrisio siano <<da ascrivere alla bottega» di Luini; l'Assunzione della Vergine di Bobbio stavolta fornisce << un valido termine ante quem per il lato esterno del tramezzo di San Maurizio» (cfr. C. Battezzati, in Bernardino Luini. Itinerari 2014, n. 16).
Le due tavole, una con Angeli musicanti e l'altra- dipinta su entrambe le facce -con San Giovanni Battista e San Gerolamo, sono elementi del polittico che Bernardino Luini realizza tra il I 52 I e il I 5 22 su commissione di Battista Bagarotti, vescovo di Bobbio.
Il polittico è composto da un gruppo di elementi fissi, sui quali è dipinta l'Assunzione della Vergine, a cui è intitolata la cattedrale di Bobbio, e da due ante mobili che presentano all'esterno i Padri della Chiesa e all'interno San Giovanni Battista, San Pietro, San Colombano e San Michele arcangelo. Rispetto al complesso originario risultano smarrite: la cornice; due tavole del gruppo centrale che, specularmente a quelle ancora conservate, dovevano contenere rispettivamente Angeli musicanti e Apostoli; una predella, un fastigio o entrambi, a compensare la differenza di misure esistente oggi tra l'Assunzione e le ante. Tra le tavole superstiti però le figure di San Colombano e di San Michele arcangelo sono quasi del tutto perdute.
L'attuale ricomposizione nel Museo di Bobbio è errata. La fotografia di Gigi Bassani (resa nota in BELTRAMI 19IIb, p. 466; fig. I 10) mostra le cornici originali intagliate e, insieme alle ombre dipinte delle cornici illusionistiche, funge da guida per indicare la corretta disposizione degli elementi: ad ante aperte, a sinistra San Michele arcangelo (sopra) e San Colombano (sotto), a destra San Giovanna Battista (sopra) e San Pietro (sotto); ad ante chiuse, a sinistra: San Gregorio (sopra) e Sant'Ambrogio (sotto), a destra San Gerolamo (sopra) e Sant'Agostino (sotto).
Il programma iconografico del polittico si incentra su Maria Assunta, dedicataria della cattedrale di Bobbio. Anche le figure di San Pietro e di San Colombano rientrano in un'ottica bobiense: il primo è contitolare con San Paolo della cattedrale, mentre il secondo è il patrono di Bobbio. La presenza di San Giovanni Battista e di San Michele arcangelo si spiega, invece, a partire dal committente: il primo in quanto Santo eponimo, il secondo forse come testimonianza della spiritualità del vescovo, frequentatore degli amadeiti di Santa Maria della Pace e del Circolo dell'Eterna Sapienza di Santa Marta a Milano, dove l'arcangelo era molto venerato (cfr. CESCHI LAVAGETTO 2001 e cat. 32-37).
Bernardino Luini e Battista Bagarotti sono presenti a più riprese in Santa Maria della Pace: il pittore realizza infatti qui, prima dell'impegno per Bobbio, la decorazione della cappella di San Giuseppe (ora, nelle parti superstiti, a Brera: cfr. E. Bianchi, in Bernardino Luini. Itinerari 2014, n. 14) e anche in seguito esegue un affresco con l'Annunciazione tra i Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria, che sovrastava l'arco di accesso alla cappella di Sant'Antonio (ora di proprietà della Compagnia di San Paolo a Torino, in deposito - dal 201 r - presso la Fondazione Centro Conservazione e Restauro <<La Venaria Reale»). Il vescovo destina alla chiesa della Pace anche il proprio monumento funebre, datato r 519, oggi al Castello Sforzesco (inv. 1417), in origine nella cappella dell'Assunta, decorata - per suo volere - da Marco d'Oggiono, i cui elementi sopravvissuti appartengono alla Pinacoteca di Brera (Reg. Cron. q, 19, 21, 22, }2, 78, 455). L'Assunta del pittore leonardesco è molto diversa da quella, in sostanza coeva, dipinta da Luini: la concitazione superficialmente leonardesca della pala milanese contrasta con la presentazione ieratica del tema in quella di Bobbio.
Nella tavola con Angeli musicanti la figura in alto, con le ali dorate quasi invisibili, soffia dentro una lunga tromba apparentemente priva di fori, alla quale è legato uno stendardo bianco; quella inginocchiata, in basso, suona un liuto a cinque cori, riconoscibile dalla forma del cavigliere rovescia~ e per via dei nove piro li con pastiglie cuoriformi. Le superfici prive di pittura che corrono lungo tutti i margini erano destinate a essere coperte dalla carpenteria. "
San Gerolamo si staglia dentro un vano tridimensionale, dallo spessore molto ridotto, inquadrato da una cornice prospettica. Il rosso acceso del manto contrasta con il verde della legatura del volume che il personag-
. . gw regge 111 mano.
La stessa cornice prospettica marrone inquadra il San Giovanni Battista immerso in un paesaggio dal cielo sereno. Sul fondo si delinea una fortezza turrita che racchiude al suo interno un edificio sormontato da un tiburio a due ordini: una visione architettonica che sarebbe piaciuta al Bramantino.
Lo stato di conservazione del polittico di Bobbio potrebbe lasciare in dubbio sulla
partecipazione della bottega: le parti più sane però mostrano un tono accostante e pacato, proprio del migliore Luini, impegnato nello stesso frangente, con la collaborazione di un assistente e di un garzone, a decorare ]' oratorio di Santa Corona a Milano (cfr. A. Allegri, in Bernardino Luini. Itinerari 2014, n. 13).
FEDERICO MARIA GrANI
9. DoPo RoMA- 233
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