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- INDICE -A.L.I. Penna d’Autore © All rights

Fu il principale ispiratore della repub-blica popolare fiorentina dopo la cac-ciata di Piero de’ Medici (1494). Di-venne priore di san Marco e ben pre-sto celebre per il fervore della sua pre-dicazione. Dopo aver assistito Loren-zo il Magnifico in punto di morte, lasua fama e il suo pensiero si esteseroanche nel campo della politica. Auto-re di opere teologiche e dottrinarie, pra-ticò la poesia in volgare ispirandosisoprattutto a Iacopone. Ha lasciato 14componimenti fra canzoni, sonetti elaude, spesso cripticamente allegori-che e refrattarie ad ogni stimolo pro-veniente dalla poesia classica e dallafilosofia platonica e neoplatonica; benpiù vasta la sua produzione in prosa:prediche, opuscoli, trattati, lettere. Fucondannato a morte e bruciato vivo

SAVONAROLA GIROLAMO(Ferrara 1452-Firenze 1498)

in piazza della Signoria il 23 maggiodel 1498. L’editore romano AngeloBelardetti ha pubblicato dal 1955 al1999 l’«Edizione nazionale» delle ope-re di Savonarola in venti volumi divi-si in più tomi, che comprendono: «Pre-diche sopra Ezechiele», «Prediche so-pra Esodo», «Prediche sopra Giobbe»,«De semplicitate Christianae vitae»,«Triumphus Crucis», «Prediche sopraRuth e Michea», «Prediche sopra Ag-geo» (con il Trattato circa il reggimen-to e governo della città di Firenze),«Prediche sopra Amos e Zaccaria»,«Prediche sopra i Salmi», «Compen-dio di rivelazioni (compendio revela-tionibus)», «Dialogus de veritate pro-phetica», «Solatium Itineris mei», «Trat-tato contro gli astrologi», «Regola delben vivere» e «Trattato dell'umiltà».

SAVARESE NINO (Enna 1882-Roma 1945) - Formatosi nel cli-ma della «Voce» e della «Ronda»,fu prosatore nitido e raffinato, do-tato di una sottile e minuziosasensibilità. Visse appartato nellasua isola, cui fu sempre legatis-simo, e a Roma, in posizione – tal-volta esplicita – di polemica conla società. La sua opera di narra-tore – novelle, romanzi – si distin-gue per l’acuta e pacata osserva-

zione dell’uomo, soprattutto nei suoi rapporti con la na-tura e nella sua dimensione di dolore, e per il continuo eautentico richiamo all’elemento epico-mitico e popola-re-regionale. Nei saggi si esplica pienamente la sua venadi moralista. Opere principali: «Novelle d’oro» (1913),«L’altipiano» (1915), «Ploto, l’uomo sincero ed altri rac-conti» (1922), «Gatteria» (1924), «Malagigi» (1928), «Lagoccia sulla pietra» (1930), «Storia di un brigante» (1931)«Rossomanno» (1935), «I fatti di Petra» (1937), «Il capopopolo» (1940), «Cose d’Italia» (1941), «Ricerca di un’om-bra» (1942), «Cronachetta siciliana dell’estate 1943» (1945).La ristampa di «Cose d’Italia» (1991) ha avviato unariscoperta di questo ragguardevole prosatore siciliano.

SAVIOLI FONTANA LUDO-VICO (Bologna, 1729-1804) -Partecipò alla vita pubblica diBologna con varie cariche (nel1770 fu nominato senatore, nel1772 gonfaloniere di giustizia)alternando alla politica studi distoria patria. Fu fautore dellaRivoluzione Francese e dedicòa Napoleone la traduzione delsuo primo libro “Annali bolo-gnesi”. Pubblicò le sue poesie tra il 1750 e il 1765 e laraccolta più importante è «Gli Amori», che consiste diventiquattro canzonette anacreontiche, nelle quali dipin-ge con arte raffinata vari quadretti di vita settecentesca.

SAVINIO ALBERTO,pseudonimo di AndreaDe Chirico (Atene 1891-Roma 1952) - Fratello delpittore Giorgio De Chirico.Compiuti severi studi clas-sici, si dedicò alla musicaad Atene e a Monaco di Ba-viera; ma fondamentali perla sua formazione furonola scoperta della pittura diBöcklin e il sodalizio a Pa-rigi con M. Jacob, Satie,Picasso e Apollinaire, nel-la cui rivista «Les soiréesde Paris» pubblicò l’esperi-mento teatrale «Les chantsde la Mi-Mort». Stabilitosi in Italia prima della guerra1914-1918, collaborò alla «Voce», successivamente alla«Ronda» e più tardi a «Omnibus» di Longanesi. Per laricerca del paradossale, per l’amore del divertimento as-surdo e l’uso di una lingua composita è sembrato un se-guace del surrealismo; ma nei suoi scritti, che hanno perlo più forma di autobiografie traslate, si danno a vedereuna lucidità e una vena di moralista che lo differenzianodai surrealisti e fanno di lui piuttosto un appartato e ge-niale dilettante aperto a varie suggestioni, dalla mitolo-gia classica alle più sottili esperienze novecentesche. Lesue opere più notevoli sono: «Hermaphrodito» (1918),«Achille innamorato - Gradus ad Parnassum» (1938),«Dico a te, Clio» (1940), «Infanzia di Nivasio Dolcemare»(1941), «Casa “La Vita”» (1943), «Ascolto il tuo cuore,città» (1943). Al teatro, oltre che come autore («Alcesti diSamuele», «Emma B. vedova Giocasta», ecc.), si dedicòappassionatamente come regista e scenografo. L’edito-ria e la critica italiana hanno mostrato negli anni Settantaun rinnovato interesse per questo autore e sono sono usci-te nuove edizioni, o prime edizioni in volume. La suanon copiosa opera pittorica, pur risentendo dell’esem-pio del fratello, vive di una sua autonomia per il sottilesenso di angoscia caricaturale che la pervade.

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