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Con gli occhi di un'archeologa.Leggere la storia del mondo
dalla parte delle donne.
Dipartimento di Scienze della FormazioneUniversità degli Studi Roma Tre
22 marzo 2016
WWW.ARCHEOPOP.IT
Marija Gimbutas è stata in grado non soltanto dielaborare un repertorio basilare di elementi figurativiricorrenti quali chiavi interpretative della mitologia diun’epoca mai documentata, ma anche di fissare, sul
fondamento di questi segni decodificati, le linee peculiaried i principali contenuti di una religione che venerava sia
l’universo in quanto vivente corpo della Dea-MadreCreatrice, sia tutto ciò che vive al suo interno perché
partecipe della sua divinità
Il linguaggio della Dea, prefazione
I materiali archeologici non sono muti. Parlano la loro lingua.E sono una grande risorsa da interpretare per svelare la spiritualità
di quei nostri antenati che hanno preceduto di molte migliaia dianni gli Indoeuropei.
Marija Gimbutas
Le campagne di scavo condotte dal 1968 al 1980 nel bacino del Danubio, in Grecia e in Italia, permisero diindagare sulla cultura europea precedente all’influenza indoeuropea, da lei definito “Antica Europa”.
Si rinvengono più di duemila manufatti, e centinaia di statuette in pietra, avorio e terracotta di figure femminili,databili dal 6300 al 2000 A.C. Con un ostinato ed instancabile lavoro di classificazione e codificazione, e con
un approccio interdisciplinare che connette linguistica, religioni comparate, mitologia, studio di documentistorici, folklore, Gimbutas riesce a descrivere i tratti salienti della struttura simbolica dell’Antica Europa.
In questa civiltà predomina la figura di una grande Dea partenogenetica (che si autogenera)e la celebrazione della vita è il motivo dominante.
immagini di Dee femminili e Dei maschili, sia antropomorfi che zoomorfi, che esprimonopartecipazione sacra nei grandi cicli naturali di fertilità, nascita, morte e rigenerazione
concezione del tempo ciclica, non lineare
questa civiltà non conosce l’uso delle armi, pur avendo già sviluppato la metallurgia gli insediamenti sono posti in pianura e lungo i corsi d’acqua
nelle sepolture non vi sono distinzioni di rango
la società si sviluppa in grandi centri - fino a 15.000 abitanti - tendenzialmente egualitaria
XIX - XX SECOLOLE STUDIOSE
ERSILIA CAETANI LOVATELLIACCADEMICA DEI LINCEI
HARRIET BOYDSCOPRITRICE DEL SITO
MINOICO DI GURNIÀNELL’ISOLA DI CRETA
MEDEA NORSAPAPIROLOGA
XIX - XX SECOLOLE STUDIOSE
MARGHERITA GUARDUCCISTUDIOSA DEI GRAFFITI
DELLA TOMBA DI PIETRO
PAOLA ZANCANIMONTUORO
SCOPRITRICE DEL TEMPIO DI HERA ARGIVA
ALLE FOCI DEL SELE
ALESSANDRA MELUCCOVACCARO
INNOVATRICE NEGLI STUDICIRCA ALTO MEDIOEVO,
RESTAURO ARCHEOLOGICOE AMBIENTE E PAESAGGIO
Letture consigliate
H. BoydMemoirs of a Pioneer Excavator in Crete, «Archaeology», vol. 18 n°2 (Summer 1965),pp.94-101 e vol. 18 n° 4 (Winter 1965) pp.268-276
D. Morelli, R. PintaudiCinquant’anni di papirologia in Italia. Carteggi Breccia-Comparetti-Norsa-Vitelli, Napoli, 1983
V. La RosaAll’ombra dell’acropoli: generazioni di archeologi tra Grecia e Italia, Atene, 1995
M. BarbaneraL’archeologia degli italiani, Roma, 1998
M. Diaz-Andreu, M.L. Stig SorensenExcavating Women. A history of Women in European Archaeology,London-New York, 1998
G. BandiniLettere dall’Egeo. Archeologhe italiane tra 1900 e 1950, Firenze, 2003
L. NicotraArcheologia al femminile, Roma, 2004