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Con gli occhi di un'archeologa. Leggere la storia del mondo dalla parte delle donne. Dipartimento di Scienze della Formazione Università degli Studi Roma Tre 22 marzo 2016 WWW.ARCHEOPOP.IT

Con gli occhi di un'archeologa. Leggere la storia del mondo dalla parte delle donne

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Con gli occhi di un'archeologa.Leggere la storia del mondo

dalla parte delle donne.

Dipartimento di Scienze della FormazioneUniversità degli Studi Roma Tre

22 marzo 2016

WWW.ARCHEOPOP.IT

IL MONDO VISTO CONGLI OCCHI DI

UN'ARCHEOLOGA

Marija Gimbutas

Vilnius, 1921 – Los Angeles, 1994

Marija Gimbutas è stata in grado non soltanto dielaborare un repertorio basilare di elementi figurativiricorrenti quali chiavi interpretative della mitologia diun’epoca mai documentata, ma anche di fissare, sul

fondamento di questi segni decodificati, le linee peculiaried i principali contenuti di una religione che venerava sia

l’universo in quanto vivente corpo della Dea-MadreCreatrice, sia tutto ciò che vive al suo interno perché

partecipe della sua divinità

Il linguaggio della Dea, prefazione

I materiali archeologici non sono muti. Parlano la loro lingua.E sono una grande risorsa da interpretare per svelare la spiritualità

di quei nostri antenati che hanno preceduto di molte migliaia dianni gli Indoeuropei.

Marija Gimbutas

Le campagne di scavo condotte dal 1968 al 1980 nel bacino del Danubio, in Grecia e in Italia, permisero diindagare sulla cultura europea precedente all’influenza indoeuropea, da lei definito “Antica Europa”.

Si rinvengono più di duemila manufatti, e centinaia di statuette in pietra, avorio e terracotta di figure femminili,databili dal 6300 al 2000 A.C. Con un ostinato ed instancabile lavoro di classificazione e codificazione, e con

un approccio interdisciplinare che connette linguistica, religioni comparate, mitologia, studio di documentistorici, folklore, Gimbutas riesce a descrivere i tratti salienti della struttura simbolica dell’Antica Europa.

In questa civiltà predomina la figura di una grande Dea partenogenetica (che si autogenera)e la celebrazione della vita è il motivo dominante.

immagini di Dee femminili e Dei maschili, sia antropomorfi che zoomorfi, che esprimonopartecipazione sacra nei grandi cicli naturali di fertilità, nascita, morte e rigenerazione

concezione del tempo ciclica, non lineare

questa civiltà non conosce l’uso delle armi, pur avendo già sviluppato la metallurgia gli insediamenti sono posti in pianura e lungo i corsi d’acqua

nelle sepolture non vi sono distinzioni di rango

la società si sviluppa in grandi centri - fino a 15.000 abitanti - tendenzialmente egualitaria

ARCHEOLOGHE AGLI OCCHI DEL

MONDO

XVIII SECOLOLE PIONIERE

MARIANNA CANDIDI DIONIGIPRINCIPESSA

SARAH BELZONIMOGLIE

XIX - XX SECOLOLE STUDIOSE

ERSILIA CAETANI LOVATELLIACCADEMICA DEI LINCEI

HARRIET BOYDSCOPRITRICE DEL SITO

MINOICO DI GURNIÀNELL’ISOLA DI CRETA

MEDEA NORSAPAPIROLOGA

XIX - XX SECOLOLE STUDIOSE

MARGHERITA GUARDUCCISTUDIOSA DEI GRAFFITI

DELLA TOMBA DI PIETRO

PAOLA ZANCANIMONTUORO

SCOPRITRICE DEL TEMPIO DI HERA ARGIVA

ALLE FOCI DEL SELE

ALESSANDRA MELUCCOVACCARO

INNOVATRICE NEGLI STUDICIRCA ALTO MEDIOEVO,

RESTAURO ARCHEOLOGICOE AMBIENTE E PAESAGGIO

ARCHEOLOGHEALLO SPECCHIO

Letture consigliate

H. BoydMemoirs of a Pioneer Excavator in Crete, «Archaeology», vol. 18 n°2 (Summer 1965),pp.94-101 e vol. 18 n° 4 (Winter 1965) pp.268-276

D. Morelli, R. PintaudiCinquant’anni di papirologia in Italia. Carteggi Breccia-Comparetti-Norsa-Vitelli, Napoli, 1983

V. La RosaAll’ombra dell’acropoli: generazioni di archeologi tra Grecia e Italia, Atene, 1995

M. BarbaneraL’archeologia degli italiani, Roma, 1998

M. Diaz-Andreu, M.L. Stig SorensenExcavating Women. A history of Women in European Archaeology,London-New York, 1998

G. BandiniLettere dall’Egeo. Archeologhe italiane tra 1900 e 1950, Firenze, 2003

L. NicotraArcheologia al femminile, Roma, 2004

@astridrome

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