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Sommario – L’impianto di depurazione di Nocera Superiore, in provincia di Salerno, nasce come impianto sub-compren- soriale per il trattamento dei reflui urbani nell’ambito del Progetto Speciale CASMEZ per il Disinquinamento del Golfo di Napoli (PS3). L’impianto, del tipo a fanghi attivi e progettato per una potenzialità di 300.000 abitanti equiva- lenti nel periodo estivo, in regime di regolare funzionamen- to prevede l’utilizzo delle vasche di sedimentazione primaria per il trattamento delle sole acque di prima piog- gia. La sedimentazione primaria, tuttavia, può essere inse- rita anche nel ciclo di trattamento della linea liquami. L’impianto prevede la digestione anaerobica dei fanghi, fuori servizio nel periodo preso in considerazione. In questo articolo, dopo un’accurata descrizione sia della linea acque sia della linea fanghi, si procede con l’elaborazione e la rap- presentazione dei parametri relativi al primo anno di eser- cizio dell’impianto, il 2007, con la caratterizzazione del refluo influente ed effluente e dei rendimenti depurativi per i principali parametri considerati. Dall’analisi svolta è emerso che l’impianto ha funzionato al di sotto delle sue potenzialità, collocandosi nell’ambito di quella che è stata definita “fase elastica” con un rapporto pressoché lineare tra carichi incidenti e quantità rimosse. THE FIRST YEAR OF MANAGEMENT OF THE NOCERA SUPERIORE WASTEWATER TREATMENT PLANT Summary – The wastewater treatment plant (WWTP) of Nocera Superiore, in the province of Salerno, in Southern Italy, was realized for the treatment of urban wastewater on behalf of the Special Project called “CASMEZ per il Disinquinamento del Golfo di Napoli” (PS3). The WWTP was designed for 300,000 Equivalent Inhabitants during the summer period and it is based on the classic activated slud- ge process for the biological treatment of wastewater. Moreover, it has the anaerobic digestion of sludge but it does not use the primary sedimentation: this is the princi- pal peculiarity of the plant. In this paper, after an accurate description of water and sludge lines, parameters related to the first year of functioning of the plant (2007) are deeply presented and discussed. Moreover, inlet and outlet waste- water are characterised with regard to the principal para- meters (BOD5, COD, TSS, etc.). Finally, the removal efficacy for the parameters considered are represented in terms of applied and removed loads, showing a linear rela- tionship. The performed analysis pointed out that the plant has functioned under its potentiality, but respecting the compliance limits. Parole chiave: Nocera Superiore, PS3, reflui urbani, rendimento depurativo. Keywords: Nocera Superiore, PS3, urban wastewater, removal efficacy. 1. INQUADRAMENTO GENERALE L’impianto di depurazione di Nocera Superiore nasce come impianto comprensoriale per il trattamento dei reflui civili ed industriali nell’ambito del Progetto Speciale CASMEZ per il Disinquinamento del Golfo di Napoli (PS3), mediante la Deli- berazione CIPE del 4/8/1972 ai sensi della Legge del 6/10/1971 n. 853 sugli interventi straordinari per il Mezzo- giorno [1]. Il progetto speciale PS3 prevedeva la costruzione di 4 depuratori comprensoriali nell’ambito del territorio del Medio Sarno, nel quale, allo stato attuale, l’unico impianto in esercizio è, appunto, quello di Nocera Superiore. L’impianto in oggetto è a servizio dei comuni del sub-com- prensorio numero 4 del Medio Sarno: Roccapiemonte, Siano, Castel San Giorgio, Nocera Superiore e, buona parte di Cava dè Tirreni (cfr. Fig. 1). I reflui prodotti dai comuni di Roccapiemonte, Siano e Castel San Giorgio giungono all’impianto per mezzo del collettore nord (Cfr. Fig. 1), mentre i comuni di Nocera Superiore e Cavà dè Tirreni sono serviti dal collettore sud. La progettazione dell’impianto ha avuto inizio nel 1998 a seguito di una deliberazione della Prefettura di Napoli (ex OPCM 14/04/1995) ed i lavori sono stati ultimati alla fine del- l’anno 2004. Il periodo di collaudo ha avuto inizio il 31 maggio del 2005, mentre il periodo di esercizio provvisorio è iniziato il 20 luglio del 2006 ed è terminato il 19 maggio 2007, con la con- segna dell’impianto alla Regione Campania – Settore Ciclo Integrato delle Acque che ne ha affidato la gestione alla Eco- sarno Gestioni S.C.R.L, nelle more del trasferimento all’ATO competente. L’impianto in oggetto presenta un classico trattamento biolo- gico a fanghi attivi. Gli elementi di peculiarità sono da ricer- care nel trattamento terziario per la rimozione biologica delle forme dell’azoto e del fosforo, nel trattamento di affinamento mediante filtrazione su letti di sabbia, nella disinfezione del refluo mediante acido peracetico, nel trattamento delle acque di prima pioggia, nel sistema di telecontrollo sulle linee liqua- mi e fanghi e, infine, nell’essiccamento termico dei fanghi. Il vero elemento di novità, tuttavia, è quello di non aver previsto l’impiego della fase di sedimentazione primaria, per un impianto comunque dotato della digestione anaerobica dei fan- ghi ed a servizio di qualche centinaio di migliaia di abitanti equivalenti. A tal proposito, in Tabella 1 si riportano i dati di base di progetto dell’impianto. I progettisti, in particolare, hanno provveduto a suddividere un anno di ipotetico esercizio 244 IL PRIMO ANNO DI ESERCIZIO DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI NOCERA SUPERIORE G. De Feo * , S. De Gisi * , A. Ferrante * , M. Galasso ** , R. De Rosa *** , A. Giuliani *** , S. Guadagnuolo *** , L. Pucci *** IA impianto di depurazione * Prof. ing. Giovanni De Feo, Dott. ing. Sabino De Gisi, Dott. ing. Alessio Ferrante; Dipartimento di Ingegneria Civile, Università degli Studi di Salerno – via Ponte don Melillo, 1 – 84084 Fisciano (SA) – Tel. 089.964113, Fax089.964045, e-mail: [email protected]. ** Dott. chim. Maurizio Galasso; Bierrechimica S.r.l. – Via Canfora, 59/61-84084, Fisciano (SA), Tel. 0898.201464, Fax 089.8201469, e-mail: [email protected]. *** Dott. ing. Roberto De Rosa, Dott. ing. Anna Giuliani, Dott. ing. Salvatore Guadagnuolo, Dott. ing. Luca Pucci; ECOSARNO GESTIONI S.c.r.l. – Via Santa Maria delle Grazie snc – 84015 Nocera Superiore (SA), Tel. 081.9369458, Fax 081.9369458, e-mail: [email protected]. IA Ingegneria Ambientale vol. XXXVIII n. 5 maggio 2009

Il primo anno di esercizio dell’impianto di depurazione di Nocera Superiore

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Sommario – L’impianto di depurazione di Nocera Superiore,in provincia di Salerno, nasce come impianto sub-compren-soriale per il trattamento dei reflui urbani nell’ambito delProgetto Speciale CASMEZ per il Disinquinamento delGolfo di Napoli (PS3). L’impianto, del tipo a fanghi attivi eprogettato per una potenzialità di 300.000 abitanti equiva-lenti nel periodo estivo, in regime di regolare funzionamen-to prevede l’utilizzo delle vasche di sedimentazioneprimaria per il trattamento delle sole acque di prima piog-gia. La sedimentazione primaria, tuttavia, può essere inse-rita anche nel ciclo di trattamento della linea liquami.L’impianto prevede la digestione anaerobica dei fanghi,fuori servizio nel periodo preso in considerazione. In questoarticolo, dopo un’accurata descrizione sia della linea acquesia della linea fanghi, si procede con l’elaborazione e la rap-presentazione dei parametri relativi al primo anno di eser-cizio dell’impianto, il 2007, con la caratterizzazione delrefluo influente ed effluente e dei rendimenti depurativi peri principali parametri considerati. Dall’analisi svolta èemerso che l’impianto ha funzionato al di sotto delle suepotenzialità, collocandosi nell’ambito di quella che è statadefinita “fase elastica” con un rapporto pressoché linearetra carichi incidenti e quantità rimosse.

THE FIRST YEAR OF MANAGEMENT OF THENOCERA SUPERIORE WASTEWATER TREATMENTPLANT

Summary – The wastewater treatment plant (WWTP) ofNocera Superiore, in the province of Salerno, in SouthernItaly, was realized for the treatment of urban wastewateron behalf of the Special Project called “CASMEZ per ilDisinquinamento del Golfo di Napoli” (PS3). The WWTPwas designed for 300,000 Equivalent Inhabitants during thesummer period and it is based on the classic activated slud-ge process for the biological treatment of wastewater.Moreover, it has the anaerobic digestion of sludge but itdoes not use the primary sedimentation: this is the princi-pal peculiarity of the plant. In this paper, after an accuratedescription of water and sludge lines, parameters related tothe first year of functioning of the plant (2007) are deeplypresented and discussed. Moreover, inlet and outlet waste-water are characterised with regard to the principal para-meters (BOD5, COD, TSS, etc.). Finally, the removalefficacy for the parameters considered are represented interms of applied and removed loads, showing a linear rela-tionship. The performed analysis pointed out that the plant

has functioned under its potentiality, but respecting thecompliance limits.

Parole chiave: Nocera Superiore, PS3, reflui urbani, rendimento depurativo.Keywords: Nocera Superiore, PS3, urban wastewater, removal efficacy.

1. INQUADRAMENTO GENERALE

L’impianto di depurazione di Nocera Superiore nasce comeimpianto comprensoriale per il trattamento dei reflui civili edindustriali nell’ambito del Progetto Speciale CASMEZ per ilDisinquinamento del Golfo di Napoli (PS3), mediante la Deli-berazione CIPE del 4/8/1972 ai sensi della Legge del6/10/1971 n. 853 sugli interventi straordinari per il Mezzo-giorno [1]. Il progetto speciale PS3 prevedeva la costruzionedi 4 depuratori comprensoriali nell’ambito del territorio delMedio Sarno, nel quale, allo stato attuale, l’unico impianto inesercizio è, appunto, quello di Nocera Superiore.L’impianto in oggetto è a servizio dei comuni del sub-com-prensorio numero 4 del Medio Sarno: Roccapiemonte, Siano,Castel San Giorgio, Nocera Superiore e, buona parte di Cavadè Tirreni (cfr. Fig. 1).I reflui prodotti dai comuni di Roccapiemonte, Siano e CastelSan Giorgio giungono all’impianto per mezzo del collettorenord (Cfr. Fig. 1), mentre i comuni di Nocera Superiore eCavà dè Tirreni sono serviti dal collettore sud.La progettazione dell’impianto ha avuto inizio nel 1998 aseguito di una deliberazione della Prefettura di Napoli (exOPCM 14/04/1995) ed i lavori sono stati ultimati alla fine del-l’anno 2004. Il periodo di collaudo ha avuto inizio il 31 maggio del 2005,mentre il periodo di esercizio provvisorio è iniziato il 20luglio del 2006 ed è terminato il 19 maggio 2007, con la con-segna dell’impianto alla Regione Campania – Settore CicloIntegrato delle Acque che ne ha affidato la gestione alla Eco-sarno Gestioni S.C.R.L, nelle more del trasferimento all’ATOcompetente.L’impianto in oggetto presenta un classico trattamento biolo-gico a fanghi attivi. Gli elementi di peculiarità sono da ricer-care nel trattamento terziario per la rimozione biologica delleforme dell’azoto e del fosforo, nel trattamento di affinamentomediante filtrazione su letti di sabbia, nella disinfezione delrefluo mediante acido peracetico, nel trattamento delle acquedi prima pioggia, nel sistema di telecontrollo sulle linee liqua-mi e fanghi e, infine, nell’essiccamento termico dei fanghi. Ilvero elemento di novità, tuttavia, è quello di non aver previstol’impiego della fase di sedimentazione primaria, per unimpianto comunque dotato della digestione anaerobica dei fan-ghi ed a servizio di qualche centinaio di migliaia di abitantiequivalenti. A tal proposito, in Tabella 1 si riportano i dati dibase di progetto dell’impianto. I progettisti, in particolare,hanno provveduto a suddividere un anno di ipotetico esercizio

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IL PRIMO ANNO DI ESERCIZIO DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE DINOCERA SUPERIORE

G. De Feo*, S. De Gisi*, A. Ferrante*, M. Galasso**, R. De Rosa***, A. Giuliani***, S. Guadagnuolo***, L. Pucci***

IA impianto di depurazione

* Prof. ing. Giovanni De Feo, Dott. ing. Sabino De Gisi, Dott. ing.Alessio Ferrante; Dipartimento di Ingegneria Civile, Universitàdegli Studi di Salerno – via Ponte don Melillo, 1 – 84084 Fisciano(SA) – Tel. 089.964113, Fax089.964045, e-mail: [email protected].

** Dott. chim. Maurizio Galasso; Bierrechimica S.r.l. – Via Canfora,59/61-84084, Fisciano (SA), Tel. 0898.201464, Fax 089.8201469,e-mail: [email protected].

*** Dott. ing. Roberto De Rosa, Dott. ing. Anna Giuliani, Dott. ing.Salvatore Guadagnuolo, Dott. ing. Luca Pucci; ECOSARNOGESTIONI S.c.r.l. – Via Santa Maria delle Grazie snc – 84015Nocera Superiore (SA), Tel. 081.9369458, Fax 081.9369458, e-mail: [email protected].

IA Ingegneria Ambientale vol. XXXVIII n. 5 maggio 2009

in un periodo estivo, della durata media di 50 giorni, ed in unperiodo invernale, della durata media di 315 giorni. Il periodoestivo è fortemente caratterizzato per la presenza delle acquedi scarico provenienti dalle aziende conserviere, molto diffusenel territorio del bacino del Sarno. Nelle Tabelle 2 e 3, inoltre,sono riportati i principali parametri dell’impianto, con riferi-mento rispettivamente ai carichi inquinanti in ingresso all’im-pianto ed alle concentrazioni assunte in fase progettuale.L’attività descritta nel presente articolo è stata condotta nel-l’anno 2007, ed ha previsto l’elaborazione dei dati ambienta-li presenti nell’impianto di depurazione. La principale finalitàdi questo lavoro è stata quella di approfondire il funziona-mento dell’impianto di depurazione in oggetto nel corso del

suo primo anno di esercizio, con la caratterizzazione delrefluo influente ed effluente e la conseguente verifica del ren-dimento depurativo.La principale caratteristica del depuratore in oggetto è il man-cato ricorso alla sedimentazione primaria nonostante si trattidi un impianto a fanghi attivi di una certa potenzialità e peral-tro dotato della digestione anaerobica dei fanghi (fuori servi-zio nel corso dell’anno preso in esame).Il layout relativo alla linea per il trattamento delle acquereflue urbane e delle acque di prima pioggia è desumibiledalla Figura 2.La linea acque, con riferimento al trattamento del refluo urba-no influente prevede le seguenti fasi: grigliatura, dissabiatura-disoleatura, defosfatazione biologica, denitrificazione, nitrifica-zione e ossidazione della sostanza organica, sedimentazionesecondaria, filtrazione su letti di sabbia e disinfezione median-te acido peracetico (Fig. 2). Con riferimento alla linea di tratta-mento delle acque di prima pioggia, invece, si hanno le seguen-ti fasi: sedimentazione primaria, accumulo e preareazione conpossibilità di prevedere un condizionamento chimico del refluoa monte delle unità di sedimentazione primaria (Fig. 2).

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Fig. 1 – L’impianto di Nocera Superiore nell’ambito del progetto speciale per il disinquinamento del Golfo di Napoli (PS3)

Tab. 1 – Dati di base di progetto dell’impianto

Parametri TipoEstate

(50 d/anno)

Inverno

(315 d/anno)

AbitantiEquivalenti

[ABE]

Civili 104209 104209

Industriali 86482 86482

Conservieri 108350 10835

Totale 299041 201526

PortataMedia Nera

[m3/h]

Civile 1000,0 1000,0

Industriale 540,0 540,0

Conserviera 969,0 97,0

Totale 2509,0 1637,0

Portata diPunta [m3/h]

Tempo Asciutto 3762,0 2454,0

Tempo di Pioggia 9633,0 9633,0

Tab. 2 – Carichi inquinanti di progetto dell’impianto

ParametriCarico Inquinante [kg/d]

Estate (50 d/anno) Inverno (315 d/anno)

BOD5 17423,0 11572,0

COD 35883,0 24181,0

Azoto Totale 1986,0 1791,0

Fosforo Totale 255,8 216,7

Alla fine del trattamento, le acque di prima pioggia possonoessere inviate direttamente alla disinfezione oppure alla fasedi filtrazione su sabbia.La fase di grigliatura è realizzata mediante una griglia grosso-lana ed una successiva griglia fine, composta da stacci rotanti(rotostacci). La dissabiatura è di tipo areata ed è costituita da 4bacini con una volumetria complessiva di 840 m3 e l’estrazio-ne delle sabbie è effettuata tramite airlift. I trattamenti biologi-ci si sviluppano attualmente su 3 linee, con una volumetriacomplessiva per la sola fase di ossidazione della sostanza orga-nica e di nitrificazione, di circa 15800 m3 ed una conformazio-ne a pistone. I selettori anaerobici destinati alla defosfatazionebiologica (cfr. Fig. 2) presentano una volumetria complessivadi 1296 m3 e sono dotati di mixer per la movimentazione delrefluo. Al contempo, i comparti anossici destinati alle reazionidi denitrificazione presentano una volumetria totale di 2850 m3

e sono collegati idraulicamente, sia con i selettori anaerobicisia con le unità di ossidazione dell’organico e nitrificazione,mediante stramazzi posti in sommità del pelo libero del refluo.Le reazioni biologiche di defosfatazione e di denitrificazioneavvengono in ambiente indoor, grazie ad una copertura metal-lica presente sulle rispettive unità.La sedimentazione secondaria è stata realizzata attraverso lacostruzione di tre unità circolari a fondo piatto, di diametropari a 37,5 m ed un’altezza del tirante idrico di 3,5 m. Un ele-mento di peculiarità per ciò che riguarda la linea liquami èl’affinamento del refluo secondario mediante una filtrazionedi tipo a gravità su letti di sabbia, realizzata mediante 3 unità.Ogni singolo filtro presenta una superficie di circa 132 m2,uno spessore del letto filtrante di 1,2 m ed un tirante idrauli-co variabile tra 1,2 e 1,3 m sul letto di sabbia. Il materiale uti-lizzato come riempimento, inoltre, presenta una granulome-tria variabile tra 10 e 32 mm, per il materiale di supporto(0,30 m di spessore), e tra 0,8 e 1,2 mm, per lo strato dre-nante.

Per ciò che riguarda la disinfezione, il reattivo utilizzato perl’abbattimento della carica batterica è l’acido peracetico. Ilmaggior costo del reattivo è compensato sia da una maggiorefficienza di rimozione della carica batterica nei confrontidell’ipoclorito di sodio, sia per l’atossicità per la flora e lafauna particolarmente vulnerabili nel bacino del fiume Sarno. A monte della disinfezione, inoltre, è collocata una vasca diaccumulo di circa 500 m3 avente la funzione di “polmone” pertutte le esigenze idriche dell’impianto, quali la rete antincen-dio, di irrigazione e quella dei servizi igienici.Le tre vasche di sedimentazione per le acque di prima pioggiasono di forma rettangolare ed hanno una volumetria di circa2000 m3 cadauna. L’acqua, a valle della sedimentazione, èinviata a 2 vasche di accumulo, dotate singolarmente di unavolumetria di 9600 m3 e di una turbina galleggiante di poten-za pari a 30 KWatt avente la funzione di mitigare eventualicattivi odori dovuti al ristagno del refluo.

2. DESCRIZIONE DELLA LINEA FANGHI

La linea fanghi è stata progettata per il trattamento dei diver-si flussi di fango provenienti dalla linea acque:• fanghi di supero del trattamento biologico,• fanghi da controlavaggio dei filtri a gravità,• fanghi delle vasche di sedimentazione per il trattamento

delle acque di prima pioggia,• fanghi industriali relativi al solo periodo estivo,• fanghi di autoespurgo relativi allo svuotamento delle fosse

settiche degli utenti del comprensorio non serviti dallafognatura.

Lo schema di processo della linea fanghi prevede un pre-ispessimento, la digestione anaerobica bi-stadio, il condizio-namento chimico, la disidratazione meccanica e l’essicca-mento termico (cfr. Fig. 3).

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Fig. 2 – Schema di processo della linea acque dell’impianto oggetto di studio

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Il pre-ispessimento del fango è realizzato mediante 3 pre-ispessitori dinamici del tipo a centrifuga capaci di assicurareun contenuto del secco in uscita del 5%. Il processo di stabi-lizzazione dei fanghi prevede la digestione anaerobica meso-fila a due stadi con una volumetria complessiva dei due dige-stori di circa 5400 m3. Il primo stadio è del tipo riscaldato eagitato e prevede lo sviluppo delle reazioni di degradazionedel fango, mentre, come ben noto, il secondo, del tipo statico,ha la funzione di accumulo del fango digerito e di affinamen-to dei processo biologici che si sviluppano nello stadio prece-dente.Per ciò che riguarda la produzione di gas biologico, è stato sti-mato un valore di circa 1400 Nm3/d per il periodo invernale edi 2200 Nm3/d per il periodo estivo. A monte della disidrata-zione meccanica del fango, effettuata mediante l’utilizzo di 2nastropresse, è presente una fase di accumulo, con lo stoccag-gio del fango industriale prodotto dalle attività conserviereprima del trattamento termico. Il surnatante prodotto nelle fasi di pre-ispessimento, digestio-ne anaerobica e disidratazione meccanica, prima di essereinviato in testa alla linea liquami, è sottoposto ad un tratta-mento chimico-fisico mediante l’utilizzo di cloruro ferrico, inmodo da rimuovere il gran quantitativo di nutrienti presenti.Come ben noto, infatti, la digestione della sostanza organicacon la relativa formazione di gas metano, libera ammoniaca efosfati, che, successivamente saranno presenti nel surnatante(ridissoluzione). Il trattamento termico del fango, infine, pre-vede una capacità evaporativa di 4000 l/h.

3. LA CARATTERIZZAZIONE DELL’IN-FLUENTE E DELL’EFFLUENTE

La caratterizzazione chimico-fisica del refluo influente edeffluente è stata effettuata nel rispetto degli Standard Methods[2] e mediante una serie di analisi di laboratorio condotte nel-l’anno 2007. In questo paragrafo sono riportati i dati ambien-tali con riferimento ai seguenti parametri: BOD5, COD, SST(solidi sospesi totali), azoto ammoniacale e fosforo totale. Per

ciò che riguarda i campionamenti, il refluo influente è statoprelevato a monte della grigliatura e con riferimento al perio-do di massimo carico giornaliero sia idraulico sia organico,mentre il refluo effluente è stato prelevato a valle dell’unità didisinfezione. Gli andamenti del BOD5, del COD, dei SST, dell’azoto ammo-niacale e del fosforo totale nel corso dell’anno 2007, sia per ilperiodo estivo sia per il periodo invernale, sono rispettivamen-te riportati nella Figura 4, dove sono evidenziati i valori mediin ingresso (nei due periodi) ed in uscita. Alla prova dei fatti,si può notare come il periodo estivo si sia protratto ben al di làdei 50 giorni ipotizzati in fase di progetto. Il suddetto periodo,infatti, che sarebbe più corretto chiamare “periodo della lavo-razione conserviera” o, più brevemente, “periodo conservie-ro”, ha una durata media di circa 4 mesi, da agosto a novem-bre, per una durata complessiva, quindi, di circa 100-120 gior-ni a seconda della particolare stagione lavorativa del pomodo-ro. Coerentemente, ci appare più corretto definire il periodo“non conserviero” come “periodo normale”.Con riferimento al BOD5 (cfr. Fig. 4.a), pertanto, si può osser-vare come il rapporto tra i valori medi del BOD5,conserviero

(252,45 mg/l) e del BOD5,normale (79,43 mg/l) è risultato pari a3,17. Per entrambi i periodi presi in considerazione, il valoremedio in ingresso è risultato inferiore rispetto al valore di pro-getto (cfr. Tab. 3). Il valore medio in uscita dall’impianto, nelcorso del 2007, è risultato pari a 10,67 mg/L e, quindi, infe-riore al valore limite ammissibile imposto dal DLgs 152/2006(40 mg/L) [3].Con riferimento alle Figure 4.b, 4.c, 4.d e 4.e, e, quindi, aiparametri COD, SST, azoto ammoniacale e fosforo totale, siosserva come i rapporti tra il valore medio del parametro iningresso nel periodo “conserviero” e il valore medio del para-metro in ingresso nel periodo “normale” sono risultati rispet-tivamente pari a 3,04, 7,42, 2,52 e 2,91. Come si può notare,e come era facilmente attendibile a causa della natura delrefluo “conserviero”, molto ricco di materiali in sospensione,il maggiore scarto tra il valore medio del periodo “conservie-ro” e il valore medio del periodo “normale” si è registrato pro-prio per i solidi sospesi. I valori minori del suddetto scarto,

Fig. 3 – Schema di processo della linea fanghi dell’impianto oggetto di studio

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invece, si sono ottenuti con riferimento all’azoto ammoniaca-le e al fosforo totale. Per tutti i parametri, infine, il valoremedio in uscita dall’impianto è risultato ampiamente inferio-re del corrispondente valore limite ammissibile.

4. ANALISI DEL RENDIMENTO DEPURA-TIVO

In questo paragrafo è svolta l’analisi dei rendimenti depurati-vi dei diversi parametri analizzati nel corso del primo anno di

esercizio dell’impianto (2007). Per evidenziare come l’im-pianto abbia funzionato ben al di sotto delle sue potenzialitàabbiamo ritenuto utile riportare, per ogni parametro preso inconsiderazione, la concentrazione rimossa in funzione dellaconcentrazione influente. I dati sperimentali ottenuti, pertan-to, sono stati interpolati con la retta dei minimi quadrati pas-sante per l’origine che è stata messa a confronto con le rettedi rimozione del 50%, del 75% e del 100%. Per tutti i para-metri (cfr. Fig. 5) si può vedere come effettivamente la rettadi rimozione è molto prossima a quella del 100%. Siccome,inoltre, le quantità rimosse non risentono affatto del progres-

Fig. 4 – (a) Variazione dell’inquinante in ingresso ed in uscita dall’impianto nel corso dell’anno 2007, sia per il periodo “normale” siaper il periodo “conserviero”: (a) BOD5; (b) COD; (c) SST; (d) Azoto ammoniacale; (e) fosforo totale

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Fig. 5 – Inquinante rimosso in funzione dell’inquinante in ingresso: (a) BOD5; (b) COD; (c) SST; (d) OLI e GRASSI; (e) MBAS; (f) azotoammoniacale; (g) fosforo totale

sivo incremento di carico, l’impianto ha funzionato in “faseelastica” per tutti i parametri presi in considerazione nellaFigure 5: a carichi crescenti, pertanto, hanno fatto riscontromaggiori quantità rimosse, con una legge di variazione pres-soché lineare. Con riferimento al BOD5, in particolare, e, quindi, alla Figu-ra 5.a, si osserva come il BOD5,rimosso si sia pressoché “ada-giato” lungo la retta di rimozione del 96,4%. Nel caso delCOD, invece, e, quindi, con riferimento alla Figura 5.b, ilCODrimosso è risultato mediamente pari al 93,4 % del CODin.Elevati rendimenti di rimozione si sono ottenuti anche per iSST, gli oli e i grassi, i tensioattivi anionici, l’azoto ammo-niacale e il fosforo totale, con valori rispettivamente pari a97,4%, 92,8%, 96,4%, 94,4% e 91,9% (cfr. Figg. 5.c, 5.d, 5.e,5.f, 5.g).Inoltre, per ogni parametro considerato, tutti i dati ottenutinel corso del 2007 sono stati rapportati al corrispondentevalore limite ammissibile, ottenendo, in tal modo, i corri-spondenti valori normalizzati. Questi ultimi, evidentemente,possono assumere sia valori compresi tra 0 ed 1, sia valorisuperiori ad 1, equivalendo, per quest’ultima circostanza, adun superamento del valore limite ammissibile. Dalla Figura 6si può osservare come il valore dei parametri normalizzati èrisultato sempre inferiore ad 1 ad eccezione dell’azoto nitri-co, per il quale, in un solo caso sporadico si è registrato ilsuperamento del valore limite ammissibile, circostanza, que-sta, che rientra nelle possibilità stabilite dalla legge [3]. Unarappresentazione come quella riportata in Figura 6 è moltoutile per farsi un’idea dello scostamento dei parametri dallimite normativo e per valutare visivamente se l’impianto hafunzionato al di sotto delle sue potenzialità (valori normaliz-zati medi e massimi molto lontani dall’unità), con buoni mar-gini di sicurezza (valori normalizzati medi e massimi lontanidall’unità) oppure con ridotti margini di sicurezza (valorinormalizzati medi e massimi prossimi o, in qualche caso,superiori all’unità).

5. CONCLUSIONI

In questo articolo è stato analizzato e discusso il funziona-mento del primo anno di esercizio del l’impianto di depura-zione per reflui urbani di Nocera Superiore, posto a serviziodei comuni del sub-comprensorio numero 4 del MedioSarno, secondo l’originale suddivisione stabilita nel Proget-to Speciale CASMEZ per il Disinquinamento del Golfo di

Napoli (PS3). L’impianto in oggetto presenta un classicotrattamento biologico del tipo a fanghi attivi e la sua princi-pale peculiarità risiede nel fatto che, pur essendo a serviziodi centinaia di migliaia di abitanti e comunque provvistodella fase di digestione anaerobica dei fanghi, pur potendo,non prevede l’uso della sedimentazione primaria. Rispettoalle previsioni di progetto, inoltre, si è avuto modo di verifi-care che la suddivisione in un periodo di lavorazione estiva,con la presenza di reflui dell’attività conserviera, ed in unperiodo di lavorazione invernale è più marcata rispetto alleipotesi fatte dai progettisti. A tal proposito abbiamo preferi-to parlare di un periodo di esercizio “normale” e di un perio-do di esercizio “conserviero”. Dall’analisi dei rendimentidepurativi è emerso un funzionamento dell’impianto al disotto delle sue reali potenzialità e, in particolare, si è avutauna migliore risposta in termini di efficacia depurativa pro-prio in corrispondenza delle maggiori sollecitazioni, sia intermini di carichi inquinanti sia di portate influenti. Questoa testimonianza del fatto che l’impianto ha lavorato in “faseelastica” con un andamento pressoché di lineare tra carichiincidenti e rimossi.

BIBLIOGRAFIA

[1] Galasso M., Raimo A., “L’impianto di depurazione di Solofra– Evoluzione e problematiche gestionali”, IngegneriaAmbientale, volume XXXV n.12 dicembre 2006.

[2] Standard Methods for the Examination of Water and

Wastewater, 19 th ed., American Public HealthAssociation/American Water Works Association/WaterEnvironment Federation, Washington DC, 1995.

[3] Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materiaambientale, Supplemento ordinario n. 96 alla Gazzettaufficiale 14 aprile 2006 n. 88.

CURRICULA

Giovanni De Feo – Professore aggregato di Ingegneria SanitariaAmbientale, Docente di Fenomeni di Inquinamento e controllodella qualità ambientale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Uni-versità degli Studi di Salerno. Relatore, correlatore e tutor in più di160 tesi di laurea, è Coordinatore della Commissione “Tirocini”dell’Area Didattica di Ingegneria Civile e Ambientale (ADICA).Svolge attività di referee per le riviste internazionali Waste Mana-gement Journal, Desalination, Journal of Hazardous Materials eJournal of Environmental Management. È autore e coautore dicirca cinquanta pubblicazioni nel settore s.d. dell’Ingegneria Sani-taria Ambientale su capitoli di libri e su riviste ed atti di convegninazionali ed internazionali. Ha recentemente pubblicato la mono-grafia Fenomeni di Inquinamento e Controllo della QualitàAmbientale. Teoria, esercizi e aneddoti vari, Aracne editrice, ISBN978-88-548-1712-8, formato 17x24, 668 pag.

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Tab. 3 – Concentrazioni di progetto dell’impianto

ParametriConcentrazione [mg/L]

Estate (50 d/anno) Inverno (315 d/anno)

BOD5 290,00 295,00

COD 596,00 615,00

Azoto Totale come N 33,00 45,50

Fosforo Totale come P 4,25 5,50

Sabino De Gisi – Ingegnere ambientale, attualmente è dotto-rando di ricerca in Ingegneria Civile per l’Ambiente e il Territo-rio presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi diSalerno, interessandosi della “definizione di linee guida per lalocalizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento deirifiuti solidi urbani”. Ha svolto presso aziende private attività diricerca sui trattamenti chimico-fisici e sui trattamenti avanzatiper la depurazione ed il riutilizzo nel ciclo di produzione azien-dale dei reflui industriali, con particolare riferimento ai refluiconciari. È autore di diverse pubblicazioni nel settore s.d. del-l’Ingegneria Sanitaria Ambientale su riviste nazionali ed interna-zionali.

Alessio Ferrante – Ingegnere civile (vecchio ordinamento) lau-reato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi diSalerno discutendo una tesi dal titolo “Analisi ed elaborazione deidati ambientali dell’impianto di depurazione di Nocera Superiore(SA)”, svolta presso l’impianto di depurazione comprensoriale diNocera Superiore (SA). Attualmente svolge attività di tirociniopresso la società BR Chimica s.r.l., interessandosi di problematicheriguardanti la depurazione delle acque reflue industriali ed urbane,con particolare riferimento ai trattamenti a membrana e di ossida-zione avanzata.

Maurizio Galasso – Nato ad Avellino il 19/4/1953, si è laurea-to in Chimica ad indirizzo organico-biologico nel 1977 pressol’Università degli studi di Napoli ed abilitato alla professionepresso la stessa Università nel 1978. Iscritto all’Albo regionaledell’Ordine dei Chimici dal 1977 per tre anni è stato anche com-ponente del Consiglio direttivo. Nel 1979 ricercatore pressol’Università di Napoli nell’ambito del Progetto finalizzato delCNR Oceanografia e fondi marini-sottoprogetto inquinamentodel Golfo di Napoli e docente di Impianti Chimici Industrialipresso gi Istituti Professionali di Stato. Dal 1980 assistente diruolo presso il Laboratorio di Igiene e Profilassi di Avellino(oggi Arpac). Dal 1983 Responsabile del Servizio ChimicoAmbientale del Consorzio Interprovinciale dell’Alto Calore,dopo aver superato concorso pubblico, e come tale responsabiledei controlli, della sicurezza igienica e della disinfezione del-l’acquedotto, nonché del controllo e della gestione degli impian-ti di depurazione. Componente alla costituzione del CODISO(Consorzio Disinquinamento Solofra) del primo comitato tecni-co-scientifico per la gestione del depuratore centralizzato peracque reflue conciarie ed attualmente consulente della CodisoSpa. Dal marzo 2006 Direttore Tecnico della soc. BierrechimicaS.r.l. di Fisciano (SA).

Roberto De Rosa – Roberto De Rosa, laureato in IngegneriaCivile Idraulica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Universitàdegli Studi di Napoli “Federico II”. Premio di laurea anno 1996della Fondazione Politecnica per il Mezzogiorno d’Italia – Napo-li per tesi sperimentale in Complimenti di Idraulica sull’intrusio-ne sallina in condotte sottomarine con impiego di apparecchiatu-re di misura e rilievo LDV e BSA. Specializzato c/o la Scuola diSpecializzazione in Ingegneria Sanitaria e Ambientale dell’Uni-versità degli Studi di Napoli “Federico II” con tesi in Trattamen-

to e smaltimento dei rifiuti solidi urbani sul “Piano di raccolta dif-ferenziata in un comune di dimensioni medio-piccole”. Auditor disistema di gestione ambientale EMAS per piccole e medie impre-se. Già dal 1999 Responsabile Tecnico dei Lavori dell’Impiantodi depurazione di Nocera Superiore (SA) – Emergenza fiumeSarno Comprensorio Medio Sarno – Subcomprensorio n. 4, oggiè Responsabile Tecnico e Sicurezza della Gestione del medesimoImpianto di depurazione.

Anna Giuliani – Nata a Napoli il 15/09/1977, si è laureata nel2003 in ingegneria chimica indirizzo ambientale – materiali, contesi sperimentale sui polimeri in collaborazione con l’IstitutoIRTEMP del CNR di Pozzuoli, presso l’Università degli Studi diNapoli “Federico II” ed abilitata alla professione presso la stessaUniversità. Dopo la presentazione di un poster, e relativa pubblica-zione, alla conferenza di orientamento tecnico sui polimeri sinteti-ci e naturali finanziato dalla Nato e organizzato dall’Università diPisa ha cominciato nel 2003 a dedicarsi allo studio degli impiantidi trattamento delle acque ed ai sistemi di automazione degli stes-si. Dal 2007 è Responsabile del Sistema di Telecontrollo dell’im-pianto di depurazione di Nocera Superiore.

Salvatore Guadagnuolo – Nato a Teano (CE) il 23.07.1955, si èlaureato in Ingegneria Civile Sez. Idraulica con indirizzo in inge-gneria sanitaria nel 1981 presso l’Università degli Studi di Napolicon 110/110 e lode con discussione di una tesi avente per titolo:“Sistemi di Rimozione dell’Azoto e del Fosforo” dalle acque discarico in impianti di depurazione biologici. Abilitato alla profes-sione è iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napo-li dall’anno 1981. Dal 1981 al 2005 presso la IBI IdrobioimpiantiS.p.A. di Napoli ha rivestito carica di Direttore Tecnico SOA,Responsabile Tecnico Settore Gestione Impianti di depurazione eTrattamento Rifiuti, Responsabile Tecnico Albo Nazionale Gestio-ne Rifiuti – cat. 6c classe b e cat. 6d classe c. Dal 2000 al 2004Presidente della GE.RI.CA. s.c.r.l. per la “Gestione del serviziointegrato di conduzione, manutenzione, controllo e custodia degliimpianti di depurazione e degli impianti di sollevamento delle retifognarie afferenti agli impianti stessi nel territorio della RegioneCalabria – Lotto 2 – ATO 2 – Provincia di Catanzaro”. Dall’anno2004 all’anno 2006 ha rivestito analoghe cariche e qualifiche pres-so la Pronto Interventi Sida di Lamezia Terme (CZ). Progettista dinumerosi impianti di depurazione per piccole, medie e grandicomunità. Dal giugno 2006 Direttore della Gestione dell’Impiantodi Depurazione comprensoriale di Nocera Superiore (SA).

Luca Pucci – Ingegnere Chimico. Fino al 2005 Responsabiledella Gestione degli impianti di depurazione del ComprensorioCalabria 3 (Crotone) è oggi Responsabile della Conduzione del-l’Impianto di depurazione del Medio Sarno. Si occupa di proget-tazione e ricerca sui sistemi innovativi di depurazione con l’Uni-versità della Calabria, dove è anche membro supplente del Colle-gio di Dottorato di ricerca per le “Tecnologie Ecosostenibili”presso la Facoltà di Ingegneria Chimica. Già Project Manager delprogetto Nuceria21, agenda21 locale del Comune di Nocera Infe-riore, dal febbraio 2006 è Assessore alle Politiche Ambientali delComune di Nocera Inferiore.

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