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NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research) Edited by Stefano Del Lungo No 9 Cultural Landscapes Metodi, strumenti e analisi del paesaggio fra archeologia, geologia, e storia in contesti di studio del Lazio e della Basilicata (Italia) a cura di Germano Gabrielli, Maurizio Lazzari, Canio Alfieri Sabia, Stefano Del Lungo BAR International Series _ _ _ 2014

Introduzione: Cultural Landscapes

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NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research) Edited by Stefano Del Lungo No 9

Cultural Landscapes

Metodi, strumenti e analisi del paesaggio fra archeologia, geologia, e storia in contesti di studio

del Lazio e della Basilicata (Italia)

a cura di

Germano Gabrielli, Maurizio Lazzari, Canio Alfieri Sabia, Stefano Del Lungo

BAR International Series _ _ _ 2014

NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY

(Documentary and field research) Edited by Stefano Del Lungo No 9

Cultural Landscapes

Metodi, strumenti e analisi del paesaggio fra archeologia, geologia e storia in contesti di studio

del Lazio e della Basilicata (Italia)

a cura di

Germano Gabrielli, Maurizio Lazzari, Canio Alfieri Sabia, Stefano Del Lungo

BAR International Series _ _ _ 2014

Pagina a cura dei BAR

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NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY Il nono volume della collana dei NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research), compresa nella più ampia produzione dei British Archaeological Reports, affronta il tema del Paesaggio Culturale. Il Lazio (Monte Romano; Viterbo) e la Basilicata (province di Potenza e di Matera) sono i territori italiani scelti per mettere a punto e applicare metodi, strumenti e analisi traendo dalla geologia, dall’archeologia, dalla storia, dall’agronomia, dalla storia dell’arte, dall’ingegneria, dall’architettura, dalla letteratura, dalla fotografia specialistica e dal cinema gli spunti necessari ad una migliore lettura del paesaggio culturale, ossia lo Spazio considerato attraverso il Tempo e l’azione dell’Uomo. In Basilicata l’attenzione è rivolta quasi all’intera regione, con alcuni approfondimenti soprattutto nei settori settentrionale e centro-orientale (beni artistici ed architettonici). Per il Lazio gli sforzi si sono concentrati sul borgo rurale di Monte Romano ed il suo territorio, ricostruendo e seguendo nei secoli, dall’epoca romana (III secolo a. C.) all’età contemporanea, l’evoluzione del paesaggio. L’ultima parte è dedicata ad un approfondimento della condizione delle campagne attraversate dal Marta tra Tuscania e Corneto (Tarquinia) nei secoli XV e XVI, con il ripresentarsi in forme organizzate dell’allevamento e la definitiva affermazione di una razza podolica (la Maremmana). Unendo la raccolta bibliografica, il recupero di documentazione d’archivio inedita e la verifica sul campo, condotta senza tralasciare nessun aspetto (vedasi ad esempio la catalogazione dei fontanili), il Paesaggio Culturale è stato approfondito con prospettive diverse, anche quelle apparentemente meno attinenti (dall’allevamento del bestiame alle colture agroalimentari). La ricerca, mostrata in un ventaglio di possibilità abbastanza ampio, vuole essere di stimolo a quanti si cimentano in una materia così complessa ed articolata qual’è il ‘paesaggio’ nella sua accezione ‘culturale’, e al tempo stesso intende respingere il tentativo di appropriazione esclusiva messo a segno da tante discipline, a scapito di un’effettiva collaborazione e condivisione nel rispetto reciproco. Sia il marchio sia il titolo sono stati creati appositamente da Stefano Del Lungo, l’editore di questa serie (e-mail: [email protected]; c/o David Davison and Rajka Makjanic, Archaeopress, Gordon House, 276 Banbury Road, Oxford OX2 7ED Tel/Fax +44 (0)1865 311914; e-mail: [email protected]) e sono utilizzabili solo in rapporto a questo prodotto. Lo scopo di tali ‘blocchetti per appunti’ è la costituzione di una sede nella quale possano trovare rapida divulgazione i lavori di ricerca (in Italiano, Inglese, Tedesco, Francese e Spagnolo) maggiormente meritevoli sul piano scientifico (siano essi monografie, opere di autori vari e resoconti di convegni), mettendo a punto una serie di strumenti di agevole consultazione ed utilizzo per lo sviluppo degli studi topografici. La Topografia è una disciplina archeologica che, rispetto allo scavo, si pone in funzione propedeutica, integrando il recupero, la lettura e l’analisi dei documenti d’archivio (pergamene, mappe, note, disegni) alla verifica sul campo dei dati ottenuti. Le sono pertanto complementari la cartografia storica, la toponomastica, l’archeologia del paesaggio nelle sue diverse sfaccettature, la fotointerpretazione e qualunque altro ambito del Sapere aiuti a comprendere i diversi segni ed oggetti lasciatici da uomini e culture del passato. La ricognizione di superficie costituisce un primo strumento di verifica nella realtà di quanto raccolto altrove, con tutti i cambiamenti che il territorio oggetto dell’indagine possa avere conosciuto nel tempo. The ninth volume of NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research) series, within the larger production of British Archaeological Reports, gives many input to the research about Cultural Landscape. Latium (Monte Romano; Viterbo), and Basilicata (provinces of Potenza and Matera) are the italian lands choosen to do and apply methods, instruments and analyses, taking from geology, archaeology, history, agronomy, history of art, enginering, architecture, litterature, photografy and cinema the ideas usefull to do a better analysis of Cultural Landcsape, i.e. the Space read by the Time and the Human action. About Basilicata, all region has been studied, better in the northern, central and eastern side (artistic and architectural heritage). After, in Latium the spot of interest has been the village of Monte Romano and its shire. The landscape evolution has been examined from the roman age (III cent. B. C.) to the contemporary one. The last part speacks thorougly about the lands economic condition along the river Marta, between Tuscania and Corneto (Tarquinia) in XV and XVI cent., when there are an organized cattle breeding and an ancient cow race (the Maremmana). Combining survey, bibliographic and archival recovery of unpublished documents, without neglecting any aspect (see for example the cataloging of springs), Cultural Landscape has been examined with different perspectives, even those that seem less relevant (cattle-breeding, agricultural and food), but they are an economic resource. So they are very important to a cultural development. The research, shown in a fairly wide range of possibilities, wants to be a stimulus to those who want study a complex and articulate reality like Cultural landscape'. At the same time it rejects everybody wants catch it as exclusive of its own discipline, instead of an effective collaboration and sharing. Stefano Del Lungo (e-mail: [email protected]) is to be series editor and enquiries about publishing other books in the NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY series (in Italian, English, German, French and Spanish). This one can be addressed c/o David Davison and Rajka Makjanic, Archaeopress, Gordon House, 276 Banbury Road, Oxford OX2 7ED Tel/Fax +44 (0)1865 311914; e-mail: [email protected] and they can be used with this product only. Topography is an invaluable precursor, indeed sometimes initiator, to archaeological research whereby information about sites is obtained using documentary analysis, historical cartography, toponymy, remote sensing & etc. The intention is that this series will be a route of publication (and quick publication) for research in topographical studies whether e.g. monographs or conference proceedings.

Inquadramento geografico delle aree di studio (i settori principali sono indicati nei riquadri in grigio). Geographic location of the study areas (the main sector are in grey rectangols).

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INDICE GENERALE Notebooks on Medieval Topography i Indice generale iii Gli autori dei contributi viii Introduzione 1 Parte I – Cultural Landscapes: l’inquadramento nella ricerca multidisciplinare 5 Capitolo I – Kulturlandschaft, Cultural Landscape, Paysage Culturel, Paesaggio Culturale (S. Del Lungo, M. Lazzari)

I.1 La vastità di un ambito 7 I.2 Dal ‘paesaggio’ al ‘paesaggio culturale’ 11 I.3 Il ‘paesaggio culturale’ nelle interpretazioni del territorio 13 I.4 Le discipline alla ricerca del ‘paesaggio’ 17 I.5 La ricerca sui ‘paesaggi culturali’ 22 I.6 I Musei del Paesaggio 25

Capitolo II – Il paesaggio culturale attraverso la lettura delle carte topografiche e la geomorfologia (M. Lazzari) II.1 La Convenzione Europea del Paesaggio 27 II.2 Lettura delle carte topografiche e storiche 27 II.2.1 Il caso delle Carte Aragonesi 29 II.3 Il Paesaggio Fisico 29 II.3.1 I sistemi fluviali 31 II.3.2 Pedologia e memoria di paesaggi scomparsi 33 II.4 Considerazioni conclusive 34 Capitolo III – Uso del suolo ed evoluzione del paesaggio nelle rappresentazioni artistiche (C. A. Sabia, D. Artusi) III.1 Il paesaggio italiano nella storia dell’arte moderna 39 III.2 Un esempio di paesaggio nell’arte sacra: Giotto e il territorio di Assisi 42 III.3 Spunti per l’analisi paesaggistica nelle raffigurazioni artistiche della Basilicata 43 III.4 Un’analisi degli affreschi del Santuario di San Donato di Ripacandida 43 III.5 Analisi dell’evoluzione dell’uso del suolo nel territorio di Marsico Nuovo (PZ) 44 III.6 Analisi dell’evoluzione dell’uso del suolo nel territorio di Monticchio (Rionero in Vulture, PZ) 45 III.7 Testimonianze figurative sul paesaggio del metapontino prima delle grandi opere di bonifica 48 III.8 Considerazioni conclusive 51 Capitolo IV – Il paesaggio culturale nel documentario (C. Rizzo) IV.1 Dal paesaggio sensibile al paesaggio culturale 53 IV.2 Dall’Antropologia Visuale ai documentari demartiniani 54 IV.3 Forme di ritualità inscritte nel paesaggio lucano 55 IV.4 Il paesaggio antropizzato nei documentari di propaganda 65 IV.5 Presenza e assenza dell’uomo nel paesaggio 69 Capitolo V – Fotografare i paesaggi (M. Annunziata) V.1 Una premessa di metodo 73 V.2 Gli esordi della fotografia del territorio 73 V.3 Le metodologie 74 V.4 La percezione: che cosa si intende per campo 75 V.5 Approcci operativi 78 V.5.1 Differenze tra formato panoramico, panorama grandangolare e orbicolare 78 V.5.2 La prospettiva lineare 79 V.5.3 Pianificare le riprese 83 V.6 Nuove tecnologie 83 V.6.1 Proiezione planare 86 V.6.2 Proiezione cilindrica 86 V.6.3 Proiezione sferica 86 Capitolo VI – Nuovi metodi e tecnologie per lo studio del paesaggio (M. Scavone) VI.1 Ontologia del paesaggio 88 VI.2 Il paradigma strutturale e la Teoria della Complessità 91 VI.3 Evoluzione di un concetto, dal modello strutturale a quello ecologico 93 VI.4 Gli approcci analitici 96 VI.4.1 L’Analisi scientifico-oggettiva 98

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VI.4.2 L’Analisi visivo-percettiva 98 VI.4.3 La descrizione attraverso la percezione 100

VI.5 L’applicazione delle moderne tecnologie 102 VI.5.1 Premesse teoriche e metodologiche 104 VI.5.2 L’uso del telerilevamento 106 VI.5.3 L’uso del LiDAR 110 VI.6 GIS e Webgis come strumenti dello ‘spazio globale’ 112 VI.6.1 Alcune applicazioni: la viewshed analysis, i modelli digitali e i webgis 113 VI.7 Dalla microlettura tecnologica alla storia del paesaggio 116

Capitolo VII – Il paesaggio culturale come progetto (R. Reali) VII.1 Il paesaggio e le scienze esatte 121 VII.2 Il Tempo fattore essenziale del paesaggio 122 VII.3 L’interazione come chiave del paesaggio 123 Abbreviazioni e bibliografia 127 Parte II – Cultural Landscape, molteplicità di fonti ed analisi: la Basilicata (Italia meridionale) 129 Capitolo I – Paesaggio, strutture rurali e architettura popolare nelle Province di Potenza e Matera (M. C. Grano)

I.1 La vastità di un ambito 131 I.2 Architettura popolare in Basilicata 132 I.2.1 Architetture rurali nella storia e modificazione del paesaggio agrario 133 I.2.2 Classificazione tipologica delle masserie 138 I.2.3 Distribuzione delle masserie nelle due Province 142 I.3 Tutela e valorizzazione delle strutture rurali in un contesto di paesaggio culturale 144 I.3.1 Conservazione programmata e restauro architettonico delle strutture rurali 145 I.4 Bibliografia ragionata 146 I.5 Conclusioni 148

Capitolo II – Paesaggio e strutture dell’acqua: archeologia e architettura dei mulini (A. Fortunato)

II.1 Il paesaggio e l’acqua 149 II.2 I mulini ad acqua 149 II.3 Il funzionamento dei mulini 150 II.4 I mulini in Basilicata: analisi preliminare 152 II.4.1 Il campione esaminato 152 II.5 Un acquedotto per mulini e per irrigare a Sarconi 158 II.5.1 Alcuni dati tecnici 158 II.6 Un caso di studio: Tramutola e i suoi mulini 161 II.6.1 Il mulino di Capo l’acqua 163 II.6.2 I mulini di S. Carlo e del Caolo 163 II.7 Il paesaggio e i mulini ad acqua nella comunicazione e nel marketing 168

Capitolo III – Paesaggio e arte: archeologia, architettura e territorio nelle rappresentazioni storico-artistiche (C. Coppa) III.1 Per una lettura del paesaggio storico-lucano attraverso le opere artistiche 171 III.2 La committenza 171 III.3 Gli affreschi dell’Episcopio di Matera 173 III.4 Il Voyage Pittoresque 175 III.5 Il paesaggio agrario lucano fra ‘800 e ‘900 176 III.6 Realtà e descrizione di paesaggi urbani e rurali in Basilicata 179

1. Melfi 179 2. Montepeloso (Irsina) 180 3. Muro Lucano 180 4. Potenza 181 5. Matera 182 6. Moliterno 182 7. Montescaglioso 182 8. Tricarico 183 9. Metaponto 185

III.7 Considerazioni conclusive 185

Capitolo IV – Paesaggio e letteratura: descrizione ed interpretazione del paesaggio attraverso le fonti letterarie (M. Lazzari, I. Rondinone) IV.1 Lo stato dell’arte 187

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IV.2 Metodologie 189 IV.3 Il paesaggio nelle opere letterarie degli autori lucani 189

1. Isabella Morra (Favale, 1520-1546) 189 2. Nicola Sole (Senise, 1821-1859) 190 3. Emilia De Cesare (Spinazzola, 1830-?) 192 4. Tommaso Claps (Lagopesole, 1871-1945) 192 5. Vincenzo Maria Plastino (Rionero in Vulture, 1877-1915) 194 6. Carlo Alianello (Roma, 1901-1981) 194 7. Emilio Mario Ottavio Gallicchio (Avigliano, 1902-1981) 194 8. Carlo Levi (Torino, 1902 - Roma, 1975) 195 9. Leonardo Sinisgalli (Montemurro, 1908 - Roma, 1981) 198 10. Albino Pierro (Tursi, 1916 - Roma, 1995) 200 11. Giulio Stolfi (Potenza, 1917-2005) 201 12. Felice Scardaccione (Calvera, 1918-?) 202 13. Nicola Scarano (Calciano, 1921 - Potenza, 1990) 204 14. Rocco Scotellaro (Tricarico, 1923 - Portici, 1953) 205 15. Salvatore Cirigliano (Napoli, 1925 - Pavia, 1995) 207 16. Vincenzo Pecoriello (Pignola, 1925-?) 207 17. Ettore Liuni (Forenza, 1928-?) 208 18. Mario Martone (Bella, 1928-?) 208 19. Mario Trufelli (Tricarico, 1929-?) 209 20. Franco Tilena (Ferrandina, 1934-?) 211 21. Michele Martinelli (Valenzano, 1940-?) 213 22. Teresa Bruno (Stigliano, 1942-?) 213 23. Teresa Spagnuolo (Noepoli, 1943-?) 213 24. Raffaele Nigro (Melfi, 1947-?) 214 25. Antonio Lotierzo (Marsiconuovo, 1950-?) 215 26. Emilio D’Andrea (Barile, 1955-?) 215 27. Amalia Marmo (Miglionico) 216 28. Mariolina Venezia (Matera, 1961-?) 216

IV.4 Considerazioni finali

Capitolo V – Patrimonio geologico, geodiversità e paesaggio: strategie di conservazione, tutela e valorizzazione del territorio (M. Lazzari) V.1 Caratteri generali 217 V.2 Geodiversità e Geositi 218 V.3 Stato dell’arte del censimento dei geositi e delle aree geologiche protette in Europa 225 V.3.1 La Basilicata 227 V.4 Considerazioni finali 227 Capitolo VI – Paesaggio e cinema in Basilicata (M. Lazzari, I. Rondinone) VI.1 Paesaggio e cinema 229 VI.2 Il paesaggio nel cinema italiano 229 VI.3 Paesaggio e set cinematografici in Basilicata 230 Capitolo VII – Paesaggio, archeologia e ambiente: l’integrazione della componente culturale nelle schede della Rete Natura 2000 Basilicata (A. Sannazzaro, S. Del Lungo) VII.1 Caratteri e linee della ricerca 235 VII.2 La schedatura di Rete Natura 2000 237 VII.3 Le aree SIC in Basilicata 237 VII.4 Le schede SIC 241 VII.4.1 SIC delle Coste e dei Rilievi Tirrenici 241 1. Acquafredda di Maratea 241 2. Isola di S. Janni e costa prospiciente 242 3. Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica, Foce Sinni 243 4. Costa Ionica, Foce Agri 245 5. Costa Ionica, Foce Cavone 247 6. Costa Ionica, Foce Basento 248 7. Costa Ionica, Foce Bradano 249 VII.4.2 SIC delle Colline e del Fondovalle 251 1. Lago Pantano di Pignola 251 2. Lago S. Giuliano e Timmari 253 3. Grotticelle di Monticchio 255 VII.4.3 SIC delle Montagne e dei Complessi vulcanici 256 1. Lago la Rotonda 256

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2. Bosco Mangarrone (Rivello) 257 3. Faggeta di Moliterno 258 4. Abetina di Laurenzana 259 5. Faggeta di Monte Pierfaone 260 6. Abetina di Ruoti 261 Capitolo VIII – Il ruolo dell’agricoltura e della ruralità per la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio (C. A. Sabia) VIII.1 Il problema del significato e del ruolo della politica paesaggistica 265 VIII.2 La rilevanza del bene ‘paesaggio’ 266 VIII.3 Agricoltura e paesaggio, un rapporto funzionale reciproco 267 VIII.4 Il valore del bene ‘paesaggio’ 272 VIII.5 Alcune considerazioni 276 Abbreviazioni e bibliografia 277 Parte III – Cultural Landscapes: il Paesaggio agrario di Monte Romano (Viterbo, Italia) (S. Del Lungo) 281 Capitolo I – Topografia e storia del paesaggio agrario, per uno sviluppo economico

I.1 Il paesaggio culturale di Monte Romano in una tradizione rurale millenaria 283 I.2 Il paesaggio e la toponomastica 285 I.2.1 Dal fiume Mignone a Monte Romano 286 I.2.2 Da Monte Romano al Poligono 286 I.2.3 Dal Poligono a Rocca Respampani 287 I.2.4 Da Rocca Respampani al confine 288 I.3 Il paesaggio agrario in epoca romana 290 I.4 Il paesaggio agrario nella Tarda Antichità e nell’Alto Medioevo (secoli III-XI) 297 I.5 Il paesaggio dei castelli e delle torri 299 I.6 La nascita delle tenute di Monte Romano e Respampani 300 I.7 Il catasto dell’Archiospedale di S. Spirito: Monte Romano 303 I.8 Il catasto dell’Archiospedale di S. Spirito: Respampani 306 I.9 Il nuovo abitato di Monte Romano, centro gestionale dell’omonima tenuta 309 I.10 Dall’Ospedale di S. Spirito all’Università Agraria 312 I.11 Alcune fonti e e la bibliografia essenziale 313

Capitolo II – Un’esperienza progettuale: dal Museo al Parco del Paesaggio agrario II.1 Il Museo e il Parco nel contesto normativo fondamentale 317 II.2 Il Museo del Paesaggio agrario 317 II.2.1 La prima sezione e il suo allestimento 318 II.2.2 Gli ampliamenti e le attività 319 II.3 Verso il Parco del Paesaggio agrario 320 II.4 L’avvio dei sentieri 322 II.5 Progettualità futura 323

Capitolo III – The rural landscape of Monte Romano: history and topography

III.1 The rural landscape and its Museum 325 III.2 The Roman age 325 III.3 From Late Antiquity to Early Middle Age (II-XI cent.) 326 III.4 Castles and towers 326 III.5 The origin of Monte Romano and Respampani’s estates 327 III.5.1 Monte Romano 327 III.5.2 Respampani 327 III.6 The new settlement of Monte Romano (XVI-XVIII cent.) 327 III.7 From the S. Spirito Hospital to the Università Agraria 328

Parte IV – Forme e infrastrutture per l’allevamento stanziale e la transumanza nel Medioevo: i territori di Corneto (Tarquinia) e Tuscania nel XV secolo (Viterbo, Italia) (G. Gabrielli) 331 Capitolo I – Allevamento e agricoltura: tra convivenza e conflitto

I.1 Dall’economia silvo-pastorale all’economia agricola 333 I.2 Integrazione fra agricoltura e allevamento 335 I.3 I danni dati 337

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I.4 Allevamento e commercio dei prodotti 338 I.5 La transumanza 340

Capitolo II – La provincia del Patrimonio e la Dogana dei pascoli

II.1 La provincia del Patrimonio nel quadro delle vicende dello Stato pontificio nel XV secolo 343 II.2 La Dogana dei pascoli 345 II.3 Tuscania e Corneto 350

Capitolo III – Allevamento transumante e allevamento stanziale: aspetti di un contrasto

III.1 Le Riformanze: fonti per la storia dell’allevamento 355 III.2 Tuscania e i suoi rapporti con la Dogana 359 III.3 La fida e i privilegi a favore di Tuscania 362 III.4 La tutela dei buoi da lavoro: le bandite 364 III.5 Le bandite di Corneto 366 III.6 La corrispondenza con Nello da Bologna e Vianese degli Albergati 369

Capitolo IV – Le razze bovine

IV.1 Le razze bovine presenti sui pascoli della Maremma nel Quattrocento 373 IV.2 Glossario dei termini usati per indicare il bestiame 375

Capitolo V – La documentazione d’archivio

V.1 Documenti dell’Archivio storico di Tarquinia 377 V.2 Documenti dell’Archivio storico di Tuscania 385

Capitolo VI - Dalla ricerca d’archivio al lavoro sul campo: la catalogazione dei fontanili (secc. XV-XX) VI.1 Il censimento dei fontanili all’interno della proprietà dell’Università Agraria 397 VI.2 L’Inventario di Beni immobili d’uso pubblico per natura: i fontanili 397 n° 001, Fontanile Catone 398 n° 002, Fontanile del Lasco di Picio 399 n° 003, Fontanile del Prataccio 400 n° 004, Fontanile Cupellaro Fancelli 401 n° 005, Fontanile Nuovo 401 n° 006, Fontanile dei Trocchi 403 n° 007, Fontana Lea 403 n° 008, Fontanile o Fontana Fiorita 405 n° 009, Fontanile Piccasorceta 405 n° 010, Fontanile dell’Ancarano 406 n° 011, Fontanile di China 407 n° 012, Fontanile o Fontana del Nasso 407 n° 013, Fontanile Paolo Roma 407 n° 014, Fontanile di Calisto 407 n° 015, Fontanile Boschetto 408 n° 016, Fontanile del Crognolo 408 n° 017, Fontanile Cacciamano 408 n° 018, Fontanile Selvarella 409 n° 019, Fontanile del Torrione 409 n° 020, Fontanile dei Giunchi 409 n° 021, Fontanile Pampanare 410 n° 022, Fontanile Sassone 410 n° 023, Fontanile Poggio Barone 410 n° 024, Fontanile Cupellaro Ceccotto 411 n° 025, Fontanile Costacotella 411 n° 026, Fontanile Lasco Bello 411

Fonti e bibliografia 413

Considerazioni conclusive (S. Del Lungo, M. Lazzari) 419

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Gli autori dei contributi, in ordine alfabetico MARIO ANNUNZIATA, Fotografo professionista ([email protected])

DANIELA ARTUSI, Storica dell’arte, Contrattista CNR-IBAM ([email protected])

CARLA COPPA, Storia dell’arte, Corsista alta form. ([email protected])

STEFANO DEL LUNGO, Archeologo Topografo, Ricercatore CNR-IBAM ([email protected])

ANGELA FORTUNATO, Architetto, Corsista alta form. ([email protected])

GERMANO GABRIELLI, Beni Culturali, Direttore Tecnico dell’Univ. Agraria di Monte Romano ([email protected])

MARIA CARMELA GRANO, Scienze applicate ai Beni Culturali, Dottoranda di Ricerca, Corsista alta form. ([email protected])

MAURIZIO LAZZARI, Geologo, Ricercatore CNR-IBAM ([email protected])

ROBERTO REALI, Storico, Tecnologo CNR ([email protected])

CHIARA RIZZO, Antropologa ([email protected])

IMMACOLATA RONDINONE, Lettere moderne, Corsista alta form. ([email protected])

CANIO A. SABIA, Agronomo, Ricercatore CNR-IBAM ([email protected])

ANNARITA SANNAZZARO, Archeologa, Borsista CNR-IMAA ([email protected])

MANUELA SCAVONE, Ingegnere, Borsista CNR-IBAM, Corsista alta form. ([email protected])

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INTRODUZIONE Il volume nasce da un’iniziativa editoriale di ampliamento di un volume della collana Notebooks on Medieval Topography (Documentary and field research), incentrato sullo studio storico-topografico del paesaggio rurale della Maremma laziale nel XV secolo, sviluppato negli anni 2006-2008. Tale iniziativa è stata poi estesa territorialmente all'Italia meridionale, prendendo in esame la regione Basilicata, già interessata da attività di studio sviluppate sulla base di un progetto di ricerca nazionale promosso dal Dipartimento Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR), inerente al “Paesaggio Culturale” (Resp. Prog. Dr. Roberto Reali), e sviluppato dalla relativa commessa PC.P06.006 dell'IBAM (Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali) “Tutela del territorio e conservazione del Patrimonio Culturale in Basilicata in relazione all'evoluzione del paesaggio ed ai fattori di rischio geomorfologico” (Resp. Comm. Dr. Maurizio Lazzari). Il progetto s'inserisce nelle più ampie tematiche di interesse regionale e nazionale di difesa del territorio e conservazione del Patrimonio culturale (storico-architettonico ed archeologico), attraverso lo studio delle dinamiche di trasformazione naturale ed antropica del paesaggio1 e dell'impatto degli eventi calamitosi, quali frane, alluvioni e sismi sul costruito. L’occuparsi degli eventi calamitosi naturali, ed in particolar modo di quelli estremi, in relazione al Patrimonio Culturale nasce dall'esigenza di minimizzarne gli effetti catastrofici in una visione globale, che tenga conto di come la tutela di un patrimonio unico per qualità e quantità, qual’è quello italiano, non possa prescindere dal riconoscimento di una sua forte integrazione nella dimensione paesaggistica. Sulla base di queste linee di ricerca, il Gruppo di ricerca informale sul Paesaggio culturale del CNR-IBAM di Potenza, costituitosi nel 2011 in occasione della partecipazione come partner istituzionale ad un progetto di alta formazione per “Esperto in analisi e pianificazione territoriale integrata e tutela del patrimonio storico-architettonico”, promosso dall'Istituto Pilota srl e finanziato dal Dipartimento Formazione Lavoro Cultura Sport della Regione Basilicata (Fondi PO FSE Basilicata 2007/2013 Asse IV Capitale Umano), ha impostato la propria attività di ricerca sviluppando tre punti fondamentali:

a) approfondimento dei presupposti che determinano il concretizzarsi dell’evoluzione di un territorio in un paesaggio2, ossia - le forme (linee, caposaldi, elementi fisici, naturali e antropici di vario genere) che ne hanno modellato gli spazi e le superfici, programmate dalla manualistica storica e documentate da fonti materiali e testuali di vario genere; - i contenuti, cioè le colture ed il loro differenziarsi, adattandosi alla straordinaria diversità geomorfologica della penisola italica e delle sue isole;

b) costituzione di un’equipe multidisciplinare, composta da archeologi, geologi, agronomi, ingegneri, storici dell'arte ed architetti, dove uno dei punti di forza sta nella capacità di ciascuno di incrementare le potenzialità offerte dalla disciplina di propria pertinenza, per arrivare a definire modalità e una terminologia comuni, con le quali sviluppare dei risultati; c) utilizzo e sviluppo di innovative metodologie e tecnologie di osservazione della Terra e di analisi spaziale del Laboratorio di GIS e Telerilevamento del CNR-IBAM di Potenza, per un approccio semiquantitativo di supporto alle problematiche del rischio e agli studi volti a definire le relazioni spazio-temporali tra dinamiche di frequentazione umana e trasformazione ambientale.

L'obiettivo principale dell'opera editoriale è, pertanto, quello di offrire, da una parte, un’overview ed analisi critica sulla tematica del paesaggio culturale in relazione alla molteplicità sia delle discipline che oggi tendono ad occuparsene sia delle definizioni e terminologie utilizzate sull'argomento; dall'altra, delineare percorsi metodologici conoscitivi, di studio ed analisi delle diverse componenti culturali del paesaggio, prendendo in esame due regioni campione dell'Italia centrale e meridionale, rispettivamente il Lazio e la Basilicata. Nel volume emerge la multiformità degli aspetti trattati per ogni tema, esplorando nuovi percorsi metodologici, conciliando la ricerca analitica sulle fonti con la verifica sul campo, riscoprendo le emergenze agronomiche, e con la diagnostica, le metodiche di osservazione della Terra (aerea e satellitare) e l’uso di tecnologie per il recupero e la conservazione delle evidenze materiali (ville, fattorie, castelli, torri, cascine, casali, masserie, palmenti, frantoi, mulini), che del paesaggio costituiscono importanti segni distinguenti, concretizzando nelle relative strutture la testimonianza delle attività rurali svolte nei secoli. In particolare, il volume si compone di cinque parti principali, di cui la prima introduce l’argomento del paesaggio culturale attraverso le sue molteplici letture intra- e multi- disciplinari, evidenziandone i diversi criteri interpretativi e di analisi realizzabili anche attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. La seconda e la terza parte analizzano in dettaglio i paesaggi culturali dell’Italia meridionale (Basilicata) e centrale (Monte Romano, Viterbo, Lazio), corredando ciascun capitolo con una

1 Il Paesaggio, nei termini espressi dal D. Lgs. 42, del 22 gennaio 2004 (Testo Unico sui Beni Culturali e Paesaggistici), art. 2, quale unione di più ‘Beni Paesaggistici, è assieme ai ‘Beni culturali’ la componente di base del Patrimonio Culturale nazionale, riconosciuto e tutelato. È l’insieme composto da immobili e superfici «costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali ed estetici del territorio» e, come recita il comma 1 dell’art. 6 del medesimo testo, la sua valorizzazione si esplica attraverso sia la conoscenza, la ricerca ed il recupero di ogni linea e profilo di quel particolare territorio che nel tempo possa aver rivestito un significato ed espresso la cultura e la capacità di adattamento della comunità che lo viveva; sia la diagnostica e le applicazioni tecnologiche volte alla «riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati». 2 Nelle premesse della Convenzione Europea sul Paesaggio (Firenze, 20.10.2000), il ‘paesaggio’ è detto svolgere «importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale et sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica». Infine, «concorre all’elaborazione delle culture locali e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale dell’Europa», costituendo un elemento di base per il consolidamento della sua identità.

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Cultural Landscapes ricca bibliografia di riferimento. Alla quarta parte è affidata l’analisi delle forme ed infrastrutture per l’allevamento stanziale e la transumanza nel Medioevo nei territori di Corneto (Tarquinia) e Tuscania nel XV secolo. Infine, alla quinta ed ultima sono affidate le considerazioni conclusive e di sintesi degli argomenti trattati nell’intero volume, anche attraverso la proposizione di un corretto approccio metodologico per lo studio del paesaggio culturale e la definizione di possibili strategie da utilizzare per la rappresentazione cartografica delle varie componenti culturali che definiscono il ‘Paesaggio locale’. Nella concezione più comune si è ormai consapevolmente affermata l'idea del ‘paesaggio’ come un insieme di elementi spaziali forgiati nel corso del Tempo dall'Uomo, dalle sue attività e dalle dinamiche di tipo sociale ed economico che si sono susseguite nella storia. In particolare, il paesaggio agrario e quello rurale suscitano un grande interesse culturale, in quanto rappresentano il risultato di ciò che l'Uomo imprime all’ambiente naturale con le sue attività produttive, che hanno sfruttato e garantito allo stesso tempo la tutela e la salvaguardia del territorio. L’interesse si traduce sempre più spesso in una ‘domanda’, che trova origine da una rinnovata attenzione verso una nuova dimensione territoriale, capace di esprimere una precisa identità culturale. Di conseguenza lo stesso concetto attuale di ‘paesaggio rurale’, all’interno del più ampio ‘paesaggio culturale’3, risulta facilmente integrabile nel principio di valorizzazione economica, sociale ed ambientale, che introduce qualunque processo di sviluppo di un determinato territorio, dove il paesaggio stesso si configura come il principale riferimento di cui tener conto. La Basilicata conserva un grande e variegato patrimonio di paesaggi culturali, modellati nel corso dei millenni e custodi ancora di evidenti testimonianze storiche della loro origine, che si esprime in modo lampante nelle tradizioni produttive poste alla base della straordinaria ricchezza delle produzioni tipiche locali. Ma soprattutto in una realtà globalizzata che tende all’omologazione e dove le piccole produzioni di nicchia fanno fatica ad inserirsi, la qualità di questi prodotti tipici che si vuole valorizzare deve ormai tendere al concetto di ‘qualità integrale’, che associ ad ogni prodotto il contesto che lo ha originato e la sua storia, al fine di generare nuovi processi di utilizzo adeguato e proficuo di tutte quelle risorse che un territorio può offrire. Pertanto, il recupero dell'identità e della storia del paesaggio pone le basi per tutte le azioni, i piani e i programmi che mirino a contrastare processi quasi irreversibili, responsabili, in numerosi casi ripetutisi nella storia, dell'abbandono delle campagne. Ne conseguono l'inevitabile degrado territoriale, che costituisce, tra l'altro, una delle maggiori concause del dissesto idrogeologico del nostro territorio, e gli effetti dei fenomeni evolutivi della politica agricola, che conducono spesso alla omologazione e all'impoverimento dei caratteri distintivi di un paesaggio. La ricerca, attivata in seno al CNR-IBAM di Tito scalo (PZ), si sforza di riuscire ad abbinare l’analisi dello stato attuale del territorio rurale, all’interno dell’economia nazionale, alla ricomposizione delle basi geomorfologiche e climatico-ambientali e alla ricostruzione diacronica di quadri generali su modalità e diversificazione delle forme insediative, nonché di divisione e messa a coltura o a frutto delle superfici utili, dai campi, ai pascoli alle selve. L'approccio multidisciplinare che si è inteso seguire nel volume ha permesso l’analisi e la ricostruzione diacronica di aspetti legati all’evoluzione, alla trasformazione, alla riconversione e alla rilettura del paesaggio, ed in particolare l’approfondimento dei seguenti temi: - quadri topografici ed ambientali specifici e dettagliati per ciascuna area paesaggistica studiata; - dissesti e calamità naturali in rapporto a fenomeni di abbandono di vaste aree, talora già sensibili, a causa del loro particolare

assetto geomorfologico o se interessate da effetti al suolo sismo-indotti; - evoluzione di varietà colturali attraverso il confronto fra fonti bibliografiche, archivistiche e documentarie e la

diversificazione biologica nota attualmente; - occupazione e gestione dello spazio agrario, compiuta tramite la conoscenza, il recupero e la valorizzazione delle evidenze

monumentali connesse al suo sviluppo nel tempo, anche attraverso l’uso di tecnologie avanzate per la diagnostica ed il restauro.

- redazione di una cartografia di dettaglio e tematica dei Beni Paesaggistici, redatta su piattaforma GIS e contenente tutte le informazioni, areali, lineari e puntuali, indispensabili ad una programmazione, più funzionali alla gestione delle risorse (agro-pastorali, culturali) e meglio documentata nel dato storico-topografico, rispetto a quanto già esistente nella cartografia ufficiale degli enti regionali e negli uffici statali preposti alla tutela.

- studio del rapporto e delle relazioni esistenti tra ruralità, paesaggio e salvaguardia dell'ambiente e del territorio; - identificazione degli elementi distintivi (non soltanto di tipo fisiografico e geomorfologico, ma anche demografico, storico e

ambientale) di un paesaggio e classificazione all’interno delle diverse tipologie rilevate anche dal punto di vista "percettivo"; - identificazione e caratterizzazione degli specifici caratteri morfotipologici che evidenziano le diverse parti dei paesaggi

culturali (il mosaico a trama fitta dei contesti rurali periurbani, la maglia larga della monocoltura cerealicola, il paesaggio della frutticoltura e dell’olivicoltura, il contesto forestale esaminato secondo le pratiche selvicolturali applicate nei secoli, ecc.);

- recupero degli elementi che hanno caratterizzato l'evoluzione di ogni tipologia di paesaggio rilevato;

3 Il ‘paesaggio rurale’, intendendo quanto si estende al di fuori dei centri urbani, è una componente essenziale dell’identità culturale e nazionale, che proprio sul piano economico costituisce un fattore essenziale di attrazione e di forza per l’Italia in Europa e nel Mondo.

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Introduzione - studio e valutazione dello stato del paesaggio secondo l'applicazione delle recenti metodologie di applicazione degli indicatori

appositamente individuati e della classificazione in base a considerazioni derivanti dallo studio sulle cause e sugli effetti che un determinato evento generato in un preciso contesto;

- messa a punto di procedure di analisi quantitativa e semiquantitativa, basate su metodiche avanzate di spatial analysis, data mining e image processing di dati telerilevati su piattaforma aerea e satellitare, per la creazione e validazione di indicatori per l’analisi e valutazione del paesaggio (stato d’uso del paesaggio, problematiche di rischio etc..), di supporto alle decisioni in materia di pianificazione territoriale.

Dalle considerazioni sopra esposte emerge chiaramente che la cultura, l’ambiente, la sostenibilità e la memoria storica sono fattori immateriali alla base della storia ed evoluzione di un qualsiasi territorio, la cui comunità ambisce ad utilizzare le proprie risorse per uno sviluppo economico e sociale di tipo integrato, accrescendo in tal modo la propria competitività in uno scenario globale sempre più omologante. In tal senso il presente volume non ha la presunzione di esaurire l’argomento trattato né di fornire formule di insindacabile efficacia per il raggiungimento degli obiettivi descritti, ma ha l’obiettivo di fornire un indirizzo di studio, definizione, analisi ed interpretazione dei costituenti fondamentali del paesaggio, da poter utilizzare in modo corretto anche per l’individuazione delle competenze scientifiche e professionali di settore, capaci di poter fornire un adeguato contributo intellettuale nelle successive fasi di Pianificazione urbana, rurale e territoriale.

Stefano Del Lungo Maurizio Lazzari

Canio A. Sabia

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