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Dobbiamo proprio tradurre? Qualche riflessione sulla traduzione in liceo e su possibili cambiamenti della seconda prova d’esame di stato Andrea Balbo Università di Torino

Riflessioni sulla seconda prova dell'esame di stato

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Dobbiamo proprio tradurre? Qualche riflessione sulla traduzione in liceo e su possibili cambiamenti

della seconda prova d’esame di stato

Andrea Balbo

Università di Torino

Di cosa parliamo oggi

• Questa relazione si divide in due parti:

1. Una riflessione sui problemi della traduzione a scuola partendo da qualche tema generale

2. Alcuni pensieri sulle possibili nuove prove d’esame

Il senso della traduzione dal latino e dal greco - 1

• Propongo subito qualche punto di riferimento • La traduzione come «dispositivo pedagogico di

apprendimento» (Rocca) • Ergo, la traduzione va vista come esercizio, che

deve soddisfare le nostre finalità di misurazione dell’acquisizione di «qualcosa» (conoscenze? Competenze? Abilità?) da parte degli studenti

• Per cui, come strumento, non unico di misurazione, nel dibattito annoso «serve o no la traduzione scolastica nelle discipline classiche?» la risposta per me è una e una sola:

Il senso della traduzione dal latino e dal greco - 2

• Sì

• In ogni indirizzo

• In ogni anno

• In ogni contesto

• Appena possibile

• Secondo le mediazioni didattiche opportune

• Insieme con altri strumenti di verifica

• Quindi: anche nel liceo scientifico e delle scienze umane e, per quanto possibile, nel liceo linguistico

• Però la traduzione come prova sembra mettere in difficoltà sempre di più gli studenti

Parliamo brevemente delle difficoltà di fronte al testo

• La prima è data dalla percezione del testo non come un insieme coerente, ma come una serie di frasi staccate, non coese tra di loro e da trattare in modo separato.

• La seconda è la difficoltà a identificare elementi di contesto che contribuiscano alla comprensione di quanto viene raccontato nella versione; essi sono dovuti a una poco chiara conoscenza di elementi culturali, istituzionali e storici antichi

Parliamo brevemente delle difficoltà di fronte al testo - 2

• La terza è data dalla tipologia del testo: una narrazione storica ottiene mediamente risultati migliori di un passo argomentativo che implichi il ragionamento o una corretta scelta lessicale

Il risultato è sovente demotivante, anche perché si constata una crescente presenza di «errori di buon senso», per cui lo studente matura la comprensione che in molti casi ciò che si sta traducendo non ha senso. Purtroppo casi del genere non sono rari, ma sempre più frequenti, come vediamo anche nelle nostre prove in ingresso dell’università di Torino, le quali, anche se costituiscono solo un’indicazione territoriale, ci forniscono un quadro allarmante, come ci dirà Ermanno Malaspina

Qualche prospettiva • Sarebbe opportuno a mio parere «rifondare» il lavoro di traduzione scolastica

secondo una serie di finalità chiare

1. sottoporre ad attenta verifica i «procedurali» di traduzione

2. Lavorare specificamente sugli errori di comprensione e di traduzione degli studenti (se ne potrà parlare nei laboratori)

3. Svolgere una capillare attività di formazione per rivedere alla radice le metodologie di traduzione, esaminando passo dopo passo quali possano essere gli elementi migliorabili

4. Svolgere un lavoro di interazione profonda fra le lingue classiche e l’italiano

• In quest’ambito, i dipartimenti delle scuole dovrebbero svolgere un lavoro molto approfondito e importante in stretta relazione con l’università, dato che la battaglia per le lingue classiche è comune.

• Dal mio punto di vista sarebbe opportuno valorizzare il più possibile l’analisi degli elementi pragmatici che rendono coeso il testo, come ho avuto modo di sostenere già in passato (Pragmatic Aspects of Teaching Translation Methods from Latin to Italian in R. Oniga, R. Iovino, G. Giusti (eds.), Formal Linguistics and the Teaching of Latin: Theoretical and Applied Perspectives in Comparative Grammar, Newcastle upon Tyne 2011, 371-392), ma de hoc satis.

Una curiosità: possiamo ricevere aiuto dalle risorse elettroniche?

• Cicero Latin Tutor: www.cicerolatintutor.it/ • Questo strumento, uscito lo scorso anno con il

sostegno della casa editrice Loescher, della Fondazione Giovanni Agnelli e dell'ANSAS, è stato sviluppato da una piccola azienda di formazione e tutoraggio online, la Maieutical Labs, e si propone di fornire un vero e proprio servizio di assistenza multimediale nella traduzione. Attualmente è disponibile la versione 2.0, che è contraddistinto dalla cosiddetta "adattività", ovvero dalla capacità di adeguare le proprie richieste alle risposte fornite precedentemente dagli studenti e dalla capacità di integrare gli allievi in una classe virtuale avanzata, ma sempre proprietaria, la Cloudschooling.it, offrendo anche attività collaterali.

La pagina di Cicero Latin Tutor

Blitzlatin

Funziona Blitzlatin?

• Blitzlatin (http://www.blitzlatin.com/) propone - a pagamento dopo una versione free che consente 10 accessi - un traduttore automatico in inglese capace di gestire 9500 frasi e un numero di parole che si avvicina ai 50000 vocaboli.

• Tuttavia, il problema della resa finale risulta evidente da questo esempio cesariano tratto da De bello Gallico 2,5,6

• Come si può vedere, la traduzione inglese è alquanto deficitaria sia per quanto concerne la definizione del soggetto di ponit sia per la scelta di tradurre legatum con bequest (il lascito testamentario) e il cognomen Sabinus con il patrionimico. In questa situazione il programma è sostanzialmente inutile, perché il numero di errori che produce è eccessivamente alto; si tratta a parere di chi scrive di una via di ricerca con un futuro piuttosto limitato, se si aspira a traduzioni qualitativamente buone come quelle richieste agli studenti.

Un caso scientifico di qualità: il Latinum Electronicum svizzero

Qualche riflessione • La rete è inondata da traduttori automatici di ogni tipo e di ogni lingua, e

senza guardare la rete già il traduttore integrato in word è divenuto ormai un abituale compagno di viaggio di chi scrive. T

• Tuttavia, dal punto di vista teorico, non si tratta propriamente di una traduzione, ma di un processo di “trasposizione” da lingua di partenza in lingua d’arrivo. Tuttavia, la riscrittura di parole secondo un ordine codificato non tiene conto né degli aspetti sintattici, né delle sfumature di senso, né della valenza retorica e pragmatica del linguaggio; di conseguenza, nel migliore dei casi e con le lingue moderne, anche il “traduttore” dotato di un linguaggio molto ricco e di buoni algoritmi di costruzione dell’ordine frasale, corredato anche della capacità di “addestramento” risulta uno strumento non soddisfacente.

• Ciò vale ancora di più per quanto riguarda il latino, lingua in cui le omografie morfologiche e le varietà sintattiche giocano un ruolo enorme nel confondere i programmi di analisi degli elaboratori.

• Al massimo possono funzionare sistemi con tutorato preimpostato o con sistema autoapprendente; da verificare in futuro la comunità apprendente di Cicero Latin Tutor

• Ma passiamo alla seconda parte della relazione

Funziona oggi la prova dell’esame di stato?

• Massimo Rossi (https://profrossi.wordpress.com/tag/esame-di-stato/) • «…sarebbe il caso di provvedere ormai a rivedere questa seconda prova del Liceo Classico, che

continua ancor oggi, dopo 80 anni dall’istituzione dell’esame di Stato, ad essere costituita solo ed unicamente dalla traduzione, come se questa fosse l’unica competenza che i nostri studenti debbono raggiungere nel loro corso di studi».

• Io mi chiedo allora perché la prova del Liceo Scientifico è stata modificata anni fa, così che gli studenti possono scegliere uno tra due problemi e cinque tra dieci quesiti, privilegiando ovviamente quelli che sanno di poter svolgere meglio. Perché al Classico questa opportunità non viene concessa e si continua ancora, nel 2014, con questa versione unica e imposta dall’alto, senza che gli studenti possano scegliere alcunché? Il bello è che i nostri ministri (più di tutti Profumo, ma anche gli altri) ci bombardano continuamente con la necessità di adottare le nuove tecnologie, ci impongono l’uso di computer, tablet e LIM che non servono a nulla se non ad arricchire le ditte produttrici, e poi all’esame ci rifilano la stessa versione di greco o latino come si faceva ai tempi di Gentile. Non è una contraddizione questa?

• Al Ministero sono moderni solo quando loro conviene, mentre si continua a penalizzare il Liceo Classico, del quale a quanto pare si vuole l’estinzione, proprio perché gli studenti che escono da questa scuola sanno ragionare con la propria testa, interpretare in modo autonomo e consapevole la realtà che li circonda, e questo evidentemente dà fastidio a chi vuole che la scuola formi non cittadini responsabili, ma automi capaci solo di schiacciare tasti di un computer e di obbedire proni alle leggi del mercato. Tutto il resto non conta. Ed io credo che sia proprio questo il motivo per cui il Liceo Classico deve sostenere le stesse prove di 80 anni fa (in qualche caso, persino più difficili di quelle di allora!), perché lo si vuole penalizzare, far passare come una scuola anacronistica e non consona ai tempi moderni. E’ vero l’esatto contrario, ma sembra proprio che per qualcuno questa verità sia molto scomoda.

Funziona oggi la prova dell’esame di stato? - 2

• Si mette in rilievo la «vetustà» della prova • Si osserva giustamente che alcuni dei testi proposti nelle recenti sessioni sono

molto più difficili di quelli di un tempo (la questione sarebbe lunga; è vero ma solo in parte)

• Ma ci sono altre critiche - Selezione del testo e dell’autore in rapporto ai programmi e alla capacità di

esercizio degli studenti - Motivazioni della scelta - Lunghezza del testo - Difficoltà sintattica, linguistica e lessicale - Scoperta casuale del testo - Disomogeneità nelle correzioni e mancanza di un punto di riferimento unitario Se aggiungiamo tutto ciò alle difficoltà messe in rilievo nella prima parte constatiamo che la prova funziona sempre meno e le commissioni ministeriali che la costruiscono incontrano notevoli difficoltà e si aspettano continue critiche

Opzioni per fare meglio? • L’esame è già cambiato parecchie volte (1969, 1998, 2001,

2006) ma paradossalmente la seconda prova è rimasta l’unica stabile

• Perché? • Alcune possibili risposte: 1. Semplicità della prova 2. Immobilismo ministeriale 3. Immobilismo scolastico 4. Volontà di non ripensare se stessi e le proprie strategie? Forse però il cambiamento non è solo opportuno, ma anche normativamente necessario

La traduzione nelle Indicazioni nazionali

• "[Lo studente] pratica la traduzione non come meccanico esercizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscenza di un testo e di un autore che gli consente di immedesimarsi in un mondo diverso dal proprio e di sentire la sfida del tentativo di riproporlo in lingua italiana. [...]

• Allo scopo di esercitare nel lavoro di traduzione (nel senso sopra definito) è consigliabile presentare testi corredati da note di contestualizzazione (informazioni relative all’autore, all’opera, al brano o al tema trattato), che introducano a una comprensione non solo letterale. Dal canto suo lo studente sarà impegnato nel riconoscere le strutture morfosintattiche, i connettivi testuali, le parole-chiave; nel formulare e verificare ipotesi di traduzione e motivare le proprie scelte. E’ essenziale sviluppare la capacità di comprendere il testo latino nel suo complesso e nelle sue strutture fondamentali, anche senza l’ausilio del vocabolario. Sarà inoltre opportuno partire il prima possibile dalla comprensione-traduzione di brani originali della cultura latina; in tal modo lo studio, entrando quasi da subito nel vivo dei testi, abituerà progressivamente gli studenti a impadronirsi dell’usus scribendi degli autori latini, facilitandone l’interpretazione".

Qualche osservazione

• Viene indicata una strategia chiara e sono esplicitati alcuni aspetti significativi, come la necessità della contestualizzazione e della fornitura di informazioni extra-testuali, ed è messa in luce la necessità di comprendere il testo latino nella sua totalità, anche se risulta poco credibile l'obiettivo di tradurre senza il dizionario, stante l'attuale livello di conoscenze medie degli studenti.

Pro e contro il testo contestualizzato

• Pro:

1. Riduzione del deficit di conoscenze elevate degli studenti

2. Approccio più morbido al testo

3. Coerenza con le indicazioni nazionali

4. Possibilità di interrogare il testo e di sondare anche competenze più ampie

Contro il testo contestualizzato

• Contra

1. Rischia di deconcentrare gli studenti allontanandoli dal compito specifico del tradurre

2. Non è detto che gi studenti possano comprendere agevolmente la contestualizzazione

3. Obbliga a riflettere sui margini di autonomia valutativa delle commissioni

Cosa fanno gli altri? Latinum Electronicum

E le domande?

• Pro 1. Mettono un po’ in crisi «le vie dell’antididattica» 2. Permettono di valutare altre competenze e

conoscenze 3. Permettono maggiore libertà da parte delle

commissioni • Contra 1. Sono difficili da scegliere 2. Rischiano di creare disomogeneità a livello nazionale 3. Sono difficilmente valutabili in rapporto alla

traduzione 4. Rischiano di mettere in crisi ancora di più lo studente

Le vie dell’antididattica • Qualche esempio

• Artemotore (www.artemotore.com). Propone traduzioni integrali di varie opere latine da Apuleio a Vitruvio.

• Latinovivo (www.latinovivo.com). Presenta numerosi testi tradotti latini e greci, ma anche strumenti di recupero, lezioni di metrica, un audiocorso di latino, schede di letteratura, servizi di consulenza e costituisce quindi indubbiamente uno strumento qualitativamente diverso dagli altri.

• Progettovidio (www.progettovidio.it). Lo strumento presenta le traduzioni integrali di varie opere all’interno di sezioni dedicate alla letteratura latina.

• Skuola.net (www.skuola.net). Si differenzia dagli altri perché fornisce anche autori che, normalmente, sono fuori dai canoni scolastici, come Dante, Bembo, Pontano e Sannazaro

• Skuolasprint (www.skuolasprint.it), che offre una banca dati di 100.000 versioni greche e latine già tradotte, divise anche qui per libri di testo, frasari di latino e greco e un vocabolario di latino.

• Splash Latino (www.latin.it). Presenta le versioni suddivise per libro e per editore, in modo da facilitarne il reperimento e offre un archivio di testi latini piuttosto ricco, con testi classici e cristiani corredati di traduzioni e alcune curiosità come Sinfosio.

• Studenti.it (www.studenti.it): L’archivio è molto vasto ed è costruito su un lavoro peer to peer degli studenti, che non garantisce una grande qualità.

• Studentville (www.studentville.it), che, all’interno di forum e di notizie sulla scuola e sugli studenti, permette di accedere non solo a versioni di greco e di latino, ma anche ad appunti su altre discipline come matematica e italiano.

Per una sintesi

• Contestualizzazione sì, bisogna trovare la misura

• Domande sì, da esaminare il tipo (lingua, letteratura, civiltà)

• Problemi aperti:

- Rapporto traduzione –risposta alle domande

- Rapporto fra risposte e commento

- Costruzione di un sistema di valutazione omogeneo: più la prova è complessa meno è agevole l’omogeneità

Un altro esempio molto breve V superiore Un facile inganno Un episodio collaterale della guerra civile tra Cesare e Pompeo: Giuba, re di Mauritania, e Saburra, suo generale, tendono un agguato a Curione, comandante dell’esercito di Cesare in Africa Settentrionale. Iuba, certior factus a Saburra de nocturno proelio, duo milia Hispanorum et Gallorum equitum, quos suae custodiae causa circum se habere consuerat, et peditum eam partem, cui maxime confidebat, Saburrae summittit; ipse cum reliquis copiis elephantisque sexaginta lentius subsequitur. Saburra equites praemittit qui loca explorent; postquam ii redierunt, cognovit ex eorum verbis in pugna ipsum adfore Curionem: ergo copias equitum peditumque instruit atque his imperat, ut simulatione timoris paulatim cedant ac pedem referant; addit sese, cum opus sit, signum proelii daturum esse et quod res postulet imperaturum. Curio, hostes fugere arbitratus, copias ex locis superioribus in campum deducit atque contra inimicos impetum facit. • Analisi di testo Da chi è formato il corpo di rinforzi inviato a Suburra? 0,5 p. Che proposizione è qui loca explorent? 0,25 p. Che proposizione è postquam ii redierunt? 0,25 p. Che proposizione è ut … cedant? 0,25 p. Che proposizione è cum …sit? Giustificane il tempo. 0,25 p. Che participio è arbitratus? 0,25 p.

In che direzione va il Ministero?

In che direzione va il Ministero - 2

Ma è uscito veramente qualcosa di nuovo?

• «La prova scritta ha per oggetto una delle discipline caratterizzanti il corso di studio»

• Secondo la tabella A, per il classico sono «latino e greco»

Novità?

• Non c’è il liceo classico…

• Quindi non cambia niente? Mah O forse, non è importante, come diceva Massimo Rossi

In che direzione sembrerebbe

andare il Ministero? Una prova modello

Olimpiadi: www.olimpiadi

classiche.it/

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Un piccolo esame in attesa dei laboratori

• Caratteristiche della prova delle Olimpiadi

• prova con pre-testo con testi a fronte

• testo

• post-testo con domande linguistiche in senso lato e contenutistiche

Problemi

• Quali autori? • Quale livello di conoscenza? • La scelta di quale traduzione di riferimento? • La formulazione delle domande? • rapporto con la prova di civiltà • relazione con le prove marginali (liceo classico di

Aosta, liceo europeo) • relazione con le scuole italiane all’estero • relazione con la formazione dei docenti e degli

studenti: tempo e prove

Valutazioni conclusive

• Strada giusta, ma i testi delle Olimpiadi sono per i bravi selezionati. Siamo sicuri che vadano bene per tutti?

• Le prove sono di lingua e di civiltà • Siamo convinti che si debba investire tempo per

cambiare la modalità di traduzione? • Che «stile di intervento» bisogna proporre? • Quali esercizi bisogna far svolgere agli allievi? • Speriamo che il Ministero dia un po’ di tempo alle

scuole • Proviamo a ragionarci sopra soprattutto con il

laboratori, in collaborazione con l’università e condividendo difficoltà ed esigenze comuni