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Fonetica: VOCALISMO Corso di filologia romanza 2011-2012

03.1 Fonetica Vocalismo

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Text of 03.1 Fonetica Vocalismo

  • Fonetica: VOCALISMO

    Corso di filologia romanza

    2011-2012

  • fonetica

    = il ramo della linguistica che studia i suoni di una lingua.

    nellambito della linguistica storica, segue levoluzione dei suoni nel corso della storia.

  • Espirazione

    flusso daria che esce dai polmoni per uscire allesterno.

    produzione di un suono:

    luogo?

    modo di articolazione?

    vibrazione corde vocali?

  • Triangolo vocalico

    alta e chiusa alta e chiusa

    i u

    A

    mediane anteriori mediane posterioribassa

  • Esempi:

    pino

    nve

    bllo

    mare

    clle

    sle

    lupo

  • Sistema vocalico in latino

    dittonghi: ae, oe, au

    U semiconsonante gruppo labiovelare QU *kw+

    dittonghi: ae, oe, au

    U semiconsonante gruppo labiovelare QU *kw+

  • Semivocali (o semiconsonanti)

    i fai, piede

    u causa, uomo

    Sillabalibera vo-ce

    complicata o chiusa cam-po

  • fono e fonema

    unit pi piccole in cui si pu dividere una parola. Sono prive di significato.

    Un fono diventa un fonema se la sua sostituzione pu cambiare il significato di una parola: c-e-na/c-i-na; p-e-n-a/p-e-r-a.

    prova di commutazione.

  • Cambio quantit > cambio significato

    MLUM (il male) MLUM (mela)

    LGIT (egli legge) LGIT (egli lesse)

  • Realizzazione vocali

    Vocali brevi: ottenute con meno sforzo, rilassate, si aprono.

    Vocali chiuse: ottenute con maggior sforzo, tese, si chiudono.

    Prima qs. diversa realizzazione di timbro non ha valore distintivo, poi s: rifonologizzazione.

  • quantit sostituita da qualit

    Allopposizione di lunghezza si sostituisce quella di timbro, conta il grado di apertura delle vocali:

    rifonologizzazione.

    Ex: pesca /psca/ = frutta

    /pesca/ = pesca

    botte /btte/ = colpi

    /botte/ = recipiente

  • Il volume acustico di un suono

    quantit di respiro emesso quando lo si articola.

    [ = +

    ] = + +

    [ = + + ca-ne

    ] = + + + car-ne

  • La legge della penultima

    Nei polissillabi:

    laccento cade sulla penultima sillaba, se questa lunga: MRTUS (marito) = PAROLAPIANA O PAROSSITONA.

    sulla terzultima se la penultima era breve: SNUS (asino) = parola sdrucciola o proparossitona.

  • Consonanti lunghe e brevi

    consonanti lunghe: segnate nellagrafia (per es. immo anzi di contro aimus il pi basso).

    Vocali: indistinte (s faccia, bocca es osso scritti os).

  • In latino erano possibili tutte le combinazioni divocali lunghe e brevi con consonanti lunghe ebrevi:

    Vocale Consonante

    lunga + lunga stlla stella

    lunga + breve slus solo

    breve + lunga gtta goccia

    breve + breve rta ruota

  • Semplificazione

    complementariet di vocale e consonante:

    vocale breve + consonante lunga

    consonante lunga + vocale breve

    >>> lopposizione tra vocali lunghe e brevi non pi distintiva.

  • Subentra distinzione qualitativa

    vocali lunghe: pronunciate in modo pi chiuso.

    vocali brevi: pronunciate in modo pi aperto.

    Importanza dellaccento.

  • Sintesi

    Dal latino al sistema romanzo:

    1) si perde la quantit vocalica e si passa alla qualit, al timbro delle vocali, aperte o chiuse.

    2) Si valorizza il fatto se la vocale porta laccento oppure no. Laccento diventa di intensit e ha valore fonologico (ncora // ancra, meta // met, lavoro // lavor).

  • Accento intensivo

    1) accento cade sulle vocali, aprendole o frangendole > dittonghi.

    2) le sillabe senza accento si indeboliscono e cadono. Caduta vocali pretoniche e postoniche. Anche le sillabe finali senza accento tendono a cadere.

  • Il sistema sardo (Sardegna, Corsica meridionale e parte della Basilicata, a confine

    con la Calabria, detta zona Lausberg)

    i e a o u

    Es.: PRA > piraGLA > gula

  • Vocalismo tonico(sistema romanzo comune)

  • NB:

    TLAM > tela DTEM > dote

    FDEM > fede GLAM > gola

  • Esempi in italiano

  • Sistema romeno

    i a u

  • Esempi

    italiano fiore < FLREM gola < GLA

    sardo flor bula.

    romeno floare gur

  • Sistema siciliano (Sicilia, Calabria meridionale, Salento)

    i a u

  • Esempi

    EX: PLNUM > chinu

    EX: NCEM > nuci

    Ex: VCEM > vuci

  • Rima siciliana

    Nella Scuola poetica siciliana alla corte diFederico II di Svevia, tiniri < TENRE e veniri OE > e AU >

  • AE si riduce a e aperta /E/

    CAELU(M) >

    it. sp. cielo, fr. ciel, port. cu, cat. occ. cel, rom. cer.

  • OE si riduce a e chiusa /e/

    lat. POENA >

    it. sp. port. cat. occ. pena, fr. peine.

  • AU

    si conserva in occ., rom. e nel retoromancio

    in port. evolve in ou,

    si chiude in o nel resto della Romnia:

    lat. AURU(M) > occ. rom. retoromancio aur, port. ouro, it. sp. oro, fr. cat. or.

    In sardo AU > a: per es. lat. LAURU(M) > laru.

  • AU

    Ex. AURUM > it, sp oro

    fr, cat or

    port our

    occ. rom aur

    In sardo invece AU > a

    Ex. LAURUM > laro

  • Dittongazione Romanza

    dittongazione spontanea quando la vocale che dittonga si trova in sillaba aperta [ o libera.

    dittongazione condizionata: le vocali che dittongano si trovano in sillaba chiusa.

  • dittongazione spontanea

    Interessa le vocali / / > ie ed /o ap./ > uo/ue.

    Questi dittonghi sono detti ascendenti perch sono accentati sul secondo elemento. Ex:

    PDEM > it. piede NVUM > it. nuovo

    fr. pied sp. nuevo

    sp. pi port. novo

    occ. pe fr. neuf

    port. p occ. nou

  • In francese

    Dittongano anche le vocali chiuse in sillaba aperta:e < , ed o < , .

    Questi dittonghi, /e/> ei > oi ed /o/ > ou > eu sono detti discendenti perch accentati sul primo elemento. Ex:

    PLUM > afr. peil > fr. poile TLAM > afr. teile > fr. toile GLAM > afr. goule > fr. gueule FLREM > afr. flour > fr. fleur

  • dittongazione condizionata

    solo in spagnolo. stata spiegata ipotizzando una diversa divisione di

    sillabe. Ex: fe/rrum. Cos, come nella dittongazione libera, la vocale, trovandosi in sillaba aperta, pu allungarsi e diventare un dittongo.

    FRRUM > sp. hierro ma in it. ferro e fr. fer PRTA > sp. puerta ma in it. porta e fr.

    porte MRTEM > sp. muerte ma in it. morte e fr.

    mort

  • IL DITTONGO MOBILE IN ITALIANO

    Il dittongamento di e di si ha quindi solo

    in sillaba aperta e tonica.

    E quindi:

    nelle forme verbali rizotoniche (accentate sulla radice) ex. Sido ma non nelle forme rizoatone(accentate sulla desinenza) ex. Sedre.

    nei nomi e non nei derivati nei quali laccento si sposta sulla desinenza: ex. Pide e non pedata.

  • analogia

    tende a semplificare la lingua e a regolarizzare le eccezioni.

    Nuovo / novissimo / nuovissimo.

    Cfr. il linguaggio dei bambini: dicete per diteo facete per fate proprio per analogia alle numerose forme verbali che registrano lo stesso paradigma come: scrivete, perdete ecc.

  • ECCEZIONI AL DITTONGAMENTO IN ITALIANO

    AU > O Ex: AURUM > oro.

    parole auliche o dotte. Ex: MDICUM

    prestiti recenti. EX: FSTA

    nei proparossitoni (dove prevale laccento sulla terzultima) Ex: pcora, pera.

    in alcune parole come bene che tendono a non trovarsi da sole e quindi sono considerate composte.

  • Vocalismo atono

  • Vocali atone

    Arcifonema: e ed o aperte e chiuse atone si neutralizzano in un fonema unico.

    In posizione iniziale: si mantengono

    Nelle altre posizioni: si indeboliscono o subiscono variazioni.

  • Esempi dallitaliano

  • Riduzione delle vocali in iato

    Iato: incontro di 2 vocali che appartengono a 2 sillabe successive = due vocali vicine formano 2 sillabe.

    Quando le vocali hanno timbro simile, vengono ridotte ad un solo fonema, e quindi si perde una sillaba.

    Ex:PARIETEM > it. parete

    fr. paroisp. paredport. paredeocc. cat. paret

  • Altri esempi

    fi-l-o-lum > *fi-li-lu > figliolo

    mulerem > mulirem

    lintolum > lintelum > lenzuolo

  • vocali diverse, il primo elemento> semivocale

    I , E > /jod/ O > /w/

    VINEA > VINJA > it. vigna

    fr. vigne

    sp. via

    port. occ. vinha

    cat. vinya

  • Altri esempi

    FILIUM > it. figlio

    fr. fils

    sp. hijo

    port. filho

    cat. fill

    occ. filh

  • , + voc. > j (= jod)

    Tendenza alla semplificazione dellevocali in iato. NellAppendix Probi:

    vinea non vinia,

    cavea non cavia,

    lancea non lancia,

    calceus non calcius, ecc.

  • assimilazione

    BILANCIA > *BALANCIA > fr. balance

    sp. balanza

    port. cat. balana

    occ. balansa

    SILVATICUM > *SALVATICU > fr. sauvage

    sp. salvaje

    cat. occ. salvatge

  • dissimilazione

    VICINUM > *VECINU > fr. voisin

    sp. vecino

    cat. ve

    occ. Vezin

  • riduzione del dittongo AU > A quando la vocale tonica U

    AUGUSTUM > AGUSTU > it. agosto

    fr. aot

    cat. occ. agost

  • Italiano, chiusure in posizione protonica

    e (< , , ed AE) > i o (< , , ed AU) > u.

    VRTTEM > vertude > virt

    SCRUM > sicuro

    CCDRE > uccidere

  • Chiusure in posizione postonica, ma non finale

    e > i

    HMNES > uomini

    In posizione intertonica o postonica il gruppo latino AR > er:

    MARGARITAM > margherita

  • e- prostetica

    prima dei nessi consonantici iniziali s + consonante.

    Ex: In Ispagna; Per iscritto

    SCHOLA > afr. escole > fr. cole, sp. escuela, port.occ.cat. escola

    STELLA > afr. esteile > fr. toile, sp. estrella, port. estrela, cat. estel, occ. estela.

  • Aferesi

    = caduta delle vocali atone in posizione iniziale.

    Il fenomeno pi frequente in italiano e romeno:

    HIRUNDINEM > it. rondine, rom. rndunic;

    ma afr. aronde (fr. hirondelle), asp. olondre(sp. golondrina), port. andorinha, cat. oreneta, oc. aronda/ironda.

  • Sincope

    = caduta di una vocale atona, interna alla parola, in posizione pre- o postonica

    CL(I)DUS > caldo

    VR(I)DEM > verde

    CIV(I)TTEM > citt

  • Caduta vocali atone finali = apocope

    galloromanzo = Cadono tutte le vocali finali tranne a, e in francese ci sar lulteriore evoluzione a > -e > > .

    Ex. PORTA > porte.

  • Neogrammatici, Lipsia, intorno al 1880

    legge fonetica: di norma, in una comunit linguistica (villaggio, regione, nazione), in un certo periodo di tempo e nelle identiche condizioni, lo stesso suono ha identici sviluppi nelle varie parole in cui torna.

    l'evoluzione fonetica regolare e priva di eccezioni, a meno che non subisca l'azione di altri fattori.

    ineccepibilit (= assenza di eccezioni)

  • Esempio

    In Francia, nel Medioevo, a toniche del latino in sillaba libera > e

    esempi: MARE > merPRATUM > pr

    controesempio (A non in sillaba libera): PARTEM > part

    seguita da nasale (si ha prima ai nasale, poi e nasale): MANUM > main

  • Es. di applicazione di legge fonetica al metodo storico- comparativo

    lat. fr. it. sp. rum. NOCTEM nuit notte noche noapte

    FACTUM fait fatto hecho fapt

    Se huit otto ocho opt

    deduciamo presenza CT- nelletimoanche se non fosse attestato letimo < OCTO.

  • Le leggi fonetiche non hanno eccezioni

    deroghe = leggi pi particolari. Cfr. Anafonesi toscana.

    LNGUA > lingua FAMLIA > famiglia

    Sono eccezioni? No. ed danno i, Quando 1) i breve, e lunga + nasale + occlusiva velare k,

    g.2) oppure se dopo le vocali segue l + j, [o n + j, o skj].

    Negli stessi contesti e danno u. NGULA > unghia PGNUM > pugno

  • Scientificit

    La regolarit dei cambiamenti fonetici, la sua ineccepibilit (= assenza di eccezioni) il presupposto per dare carattere scientifico alla ricerca linguistica.

  • Legge fonetica

    Utile non come principio assoluto, ma da un punto di vista operativo.

    Ogni lingua in mutamento.

    Il mutamento avviene per in modo che si possono stabilire delle relazioni tra la fase precedente e quella seguente di una forma.

    Su questo si fonda il metodo storico-comparativo.

  • Limite alla legge fonetica: analogia

    l'attrazione che una forma subisce per l'effetto di un'altra forma, vicina per senso o perch dello stesso paradigma.

    es. non pu essere MOVI > mossi, ma per analogia con SCRIPSI > scrissi o DIXI > dissi.

    essere non si spiega da ESSE, ma dalla desinenza della III coniugaz. in RE, SCRIBRE, DICRE ecc., gruppo numeroso di verbi che attrae il raro esse.

  • Equilibrio

    tendenza linguistica generale allanalogia, cio alla parificazione delle forme, per ragioni di economia.

    Tendenza allopposizione (cio alla diversificazione funzionale) delle forme, che necessaria per distinguere le forme una dallaltra.

  • le leggi fonetiche non sono applicabili

    ai cultismi

    e ai prestiti da altre lingue.

  • metafonesi

    le vocali toniche hanno un cambiamento regolare per effetto di una vocale seguente:

    In Veneto, se c' una -i finale

    ed > e chiusa > i (vedo, te vidi);

    e > o chiusa > u (toso, tusi).

  • etimologia

    TYMON= "vero, reale, intimo significato della parola"

    LOGA = "studio o discorso".

  • etimologia

    Se applicata ai nomi di persona: onomastica.

    Se ai nomi di luogo: toponomastica.

  • etimologia popolare

    Ruolo dell'etimologia popolare nell'evoluzione delle parole:

    fumier (letamaio) < *fimarium; ma i>e;

    esito u spiegato con l'incrocio con fume, 'fumo', per il fumo che emanano i letamai.