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S U P P L. TE R R A E V ITA n. 29/2007 - 27 [ A G R IC O LT U R A B LU ] N o n u n a , m a t a n t e s o lu z io n i v in c e n t i È ques to l’approccio italiano all’Agricoltura Blu, cons iderata la grande variabilità aziend ale n di Lorenzo Benvenuti L approccio italiano all’agricoltura conservativa è mol to “largo”. Coesistono, infatti, nell’Agricoltura Blu attrezzature molto diverse fra loro; attrezzature che sottintendono percorsi agronomici quasi antitetici. Il confronto fra la semina senza nessuna lavorazione, nem meno sulla linea di semina (come proposto da Semeato nelle scorse edizioni e da Baumer in questa) e le lavorazioni, condotte anche al disott o dei 2530cm di pr ofondit à, che,pur non sovvertendo la stratigrafia del terreno vi arrecano un forte disturbo, può apparire stridente. Nuovo approccio con le attrezzature, senza preconcetti Altrettanto anomala può sembrare la coesistenza dell’erpice rotante, anche se montato su una combinata (ben 4 modelli pres enti in campo quest’a nno), con un coltiv ator e di nuova generazione (oltre 10 modelli in campo). Il pri mo è conside rat o un’ att re zzat ura ene rgi vor a, poc o vel o ce, che mal sopporta i residui colturali, il secondo riduce i consumi, offre grandi capacità di lavoro, si disimpegna con i residui. La manifestazione in campo vuole contribuire a superare sche mi prec oncet ti, proponendo, anche se in termini sintetici , un nuovo approccio per alcune attrezzature convenzionali riten u te valide in determinati contesti e impiegate in determinati modi, e a diffondere la conoscenza delle numerose soluzioni innovative che negli ultimi due/tre anni sono apparse sul m er cato italiano e che sono presenti all’Agricoltura Blu. D’altra parte l’approccio italiano, non dissimile da quello euro peo, ha una suaragione d’e ssere. E le moti vazioni vannoindivi duate nella peculiarità dell’agricoltura del nostro paese, anco rata a superfici ridotte, potenzialmente molto produttive, ma spesso anche molto impoverite sotto il profilo biotico e più in generale della fertilità; nella variabilità fisica dei nostri terreni ed anche nel modo con i quali sono stati gestiti negli ultimi quarant’anni. Infatti, pochi terreni al mondo sono stati assog gettati ad una così intensa e profonda lavorazione e per così 5Il profilo del terreno dopo un anno di non lavorazione può risultare non omogeneo. Solo uno studi o accura to dell e geomet rie della semi natrice da sodo può permet tere di mantenere accettabile la qualità della semina. 6Il mancato disturbo del terreno porta rapidamente ad un forte incremento della fauna tellurica ed in particolare dei lombrichi, instancabili lavoratori del terreno.

07 Soluzioni vincenti

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N o n u n a , m a t a n t e s o l u z i o n i v i n c e n t iÈ ques to l’app roccio ital iano al l ’Agr icol tura Blu, cons iderata la grand e var iabi l ità az iend ale

n di Lorenzo Benvenuti

L’approccio italiano all’agricoltura conservativa è mol to “largo”. Coesistono, infatti, nell’Agricoltura Bluattrezzature molto diverse fra loro; attrezzature che

sottintendono percorsi agronomici quasi antitetici.Il confronto fra la semina senza nessuna lavorazione, nem meno sulla linea di semina (come proposto da Semeato nellescorse edizioni e da Baumer in questa) e le lavorazioni,condotte anche al di sotto dei 25 30cm di profondità, che, purnon sovvertendo la stratigrafia del terreno vi arrecano unforte disturbo, può apparire stridente.

Nuovo approccio con le attrezzature, senza preconcettiAltrettanto anomala può sembrare la coesistenza dell’erpicerotante, anche se montato su una combinata (ben 4 modellipresenti in campo quest’anno), con un coltivatore di nuovagenerazione (oltre 10 modelli in campo).Il primo è considerato un’attrezzatura energivora, poco velo ce, che mal sopporta i residui colturali, il secondo riduce i

consumi, offre grandi capacità di lavoro, si disimpegna con iresidui.La manifestazione in campo vuole contribuire a superare sche mi preconcetti, proponendo, anche se in termini sintetici, unnuovo approccio per alcune attrezzature convenzionali ritenu te valide in determinati contesti e impiegate in determinatimodi, e a diffondere la conoscenza delle numerose soluzioniinnovative che negli ultimi due/tre anni sono apparse sul mer cato italiano e che sono presenti all’Agricoltura Blu.D’altra parte l’approccio italiano, non dissimile da quello euro

peo, ha una suaragione d’essere. E le motivazioni vanno individuate nella peculiarità dell’agricoltura del nostro paese, anco rata a superfici ridotte, potenzialmente molto produttive, maspesso anche molto impoverite sotto il profilo biotico e più ingenerale della fertilità; nella variabilità fisica dei nostri terrenied anche nel modo con i quali sono stati gestiti negli ultimiquarant’anni. Infatti, pochi terreni al mondo sono stati assog gettati ad una così intensa e profonda lavorazione e per così

5 Il profilo del terreno dopo un anno di non lavorazione può risultare non omogeneo.

Solo uno studio accurato delle geometrie della seminatrice da sodo può permettere

di mantenere accettabile la qualità della semina.

6 Il mancato disturbo

del terreno porta

rapidamente ad un forte

incremento della fauna

tellurica ed in particolare

dei lombrichi, instancabili

lavoratori del terreno.

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lungo tempo. Non si può quindi proporre una soluzione univo ca, ma è necessario fornire una serie di macchine implementa bili in percorsi agronomici diversi, con lo scopo siadi “allenare”il terreno che familiarizzare l’agricoltore con queste nuove tec niche di lavorazione e, più in generale, colturali.A tale riguardo va sottolineato come adottare tecniche di mini ma lavorazione, superficiale o profonda, renda più semplice ilcontrollo delle infestanti, le concimazioni e più in generale lagestione della semina e della raccolta. Inoltre, queste tecnichetendono a garantire maggiore stabilità produttiva, soprattuttose confrontata con i risultati ottenibili nei primi anni di applica

5 La minima lavorazione è allo stesso tempo punto di arrivo

dell’agricoltura conservativa e transizione verso la semina diretta.

zione della tecnica su sodo. Non lavorare il terreno o lavoralopoco espone il processo produttivo a problematiche nuove cheimpegnano l’agricoltore perché non sempre sono disponibilisul mercato soluzioni “pre confezionate”.

Una manifestazione che propone i confronti in campo

L’agricoltura Blu in campo offre una serie di tecniche, elasticheed adattabili, che consentono di realizzare il processo produtti vo riducendo gli input di meccanizzazione e al contempo capa ci di valorizzare le potenzialità produttive di un determinatoterreno.La scelta delle macchine con cui attuare queste tecniche, maanche degli accessori e delle loro regolazioni, è ovviamenteimportante e la loro importanza aumenta man mano che siriduce l’intensità e il numero degli interventi sul terreno.Il valore di questa manifestazione va ricercato nella possibilitàdi confrontare soluzioni tecnologiche molto diverse fra loro,valutando insieme le potenzialità di ciascuna tecnica e confron

tandosi sulle problematiche.n

5 Lo schieramento delle macchine prima dell’inizio delle prove dello scorso anno.

5 Nella semina diretta è necessario prestare attenzione alla

regolazione di ogni singolo utensile.