1999 03 Ronago 99

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Giornalini della Parrocchia: 1992-1999 Don Sergio Tettamanti

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    "LETTERA DI INTENTI"ll cammino della nostra Comunit verso il Giubileo

    Pubblichiamo, quasi integralmente laLettera di intenti richiesta e inviata alnostro Vescovo; mancano le indica-zione operative gi pubblicate sul n.3/98 del giornalino parrocchiale. tracciata la via che la nostra comuni-t intende seguire nel suo camminoverso il nuovo millennio.

    Carissimo Vescovo,mons. Alessandro Maggiolini, la nostra

    comunit parrocchiale, attraverso il ConsiglioPastorale e i vari gruppi che la animano, dalmese di settembre, si ritrovata per rifletteresulle indicazioni del Piano Pastorale Diocesa-no e sull'opuscolo "Come vedo la Diocesidopo la visita pastorale".

    Da questo lavoro, svolto in clima di ri-spettoso dialogo, di ascolto reciproco e di fi-duciosa preghiera, maturata questa "LET-TERA di INTENTI" che riassume le riflessioni,le valutazioni e gli orientamenti della nostracomunit in vista del Giubileo della Redenzio-ne.La meta e // cammino...

    Abbiamo scelto una semplice frase,riassuntiva di quanto emerso, che diventafrase-guida del nostro cammino:"NELL'ABBRACCIO DEL PADRE".

    Vogliamo sentirci tutti chiamati, in vistadel Giubileo, a riscoprire il volto paterno diDio, in un cammino di CONVERSIONE e RI-CONCILIAZIONE che porti ognuno a riconci-liarsi con il Padre e con gli "altri" riconosciutifratelli e sorelle, figli dell'unico Dio.

    Un cammino certo non facile che chie-de di esercitare la virt della PENITENZA ecio la gioiosa fatica di "cambiare" il nostromodo di essere e di agire lasciandoci semprepi illuminare dalla Parola di Dio, dal Vangelo,attraverso la guida dello Spirito; virt che tro-va poi la sua espressione visibile nel Sacra-mento della Penitenza, quale gesto che ci ri-

    porta nell'abbraccio del Padre e nella pacecon i fratelli.

    Un'altra virt che chiede di essere vis-suta la CARIT': essa innanzitutto donodi Dio, esperienza dei suo amore, ed voca-zione a riversarsi sul prossimo con gratuit egenerosit appunto per costruire legami diautentica fraternit universale.La situazione concreta e le scelte...

    Ci siamo poi interrogati sulla vita dellanostra comunit per individuare le scelte piurgenti da attuare. Riconosciamo l'apparente situazionedi minoranza in cui viene a trovarsi oggi il cri-stianesimo anche nella nostra comunit par-rocchiale. Matura, pur lentamente, la coscienzache tale situazione deve interpellare tutti echiede a tutti assunzione di responsabilit,maggior testimonianza, apertura al dialogo,coraggio di scelte nuove e una riscoperta delsenso di appartenenza alla comunit parroc-chiale cos da renderla sempre pi famiglia difratelli. Ci rendiamo pure conto che far frontea questa situazione richiede il coraggio di unaprofonda e sincera verifica di come la comu-nit cristiana, nel recente passato e attual-mente, vive la fede in Cristo Ges e la fedeltal suo Vangelo.

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    Il cammino della nostra Comunit verso il Giubileo Lo sforzo per una simile verifica la no-stra comunit vuole compierlo in particolare at-traverso la comunione nel Consiglio Pastorale etra i diversi gruppi che collaborano alla vita del-la comunit stessa; tuttavia si ritiene utile un la-voro pi ampio a livello zonale e diocesano,cos da permettere un confronto pi vasto e lapossibilit di ricevere indicazioni e suggerimentipi precisi circa le scelte pastorali.. Nel dialogo tenutosi nel Consiglio Pasto-rale sono state individuate alcune vie fonda-mentali:

    - L'ascolto della Parola di Dio, il suo ap-profondimento nella catechesi e Io sforzo di at-tuarla nella vita, quale via primaria per discer-nere la propria vocazione e mettersi alla seque-la di Ges. In questo ambito riteniamo indispen-sabile una particolare attenzione al camminoformativo degli adulti e un maggior coinvolgi-mento delle famiglie nel cammino di iniziazionecristiana.- Una partecipazione sempre pi cosciente eviva alla liturgia, luogo privilegiato per celebrarel'amore del Signore, per coltivare una preghierapersonale e comunitaria sempre pi autentica ecos vivere l'incontro con Lui e trasformare lanostra esistenza a "sua immagine".

    - La testimonianza della carit che ha lasua origine nell'amore di Dio rivelatoci in CristoGes e che si esprime nell'attenzione alla per-sona - vicina o lontana-, nella capacit di acco-glienza e dialogo, nello sforzo di vivere riconci-liati attraverso il perdono, nella costruzione diuna comunit fraterna e aperta, nell'impegnoper la giustizia, la solidariet e la pace. In que-sto ambito, in particolare, riteniamo opportunoprestare una maggior attenzione alle 'nuove po-vert', presenti anche sul nostro territorio, eall'accompagnamento delle giovani coppie. Su queste vie maestre tutta la comuni-t che chiamata a camminare con perseve-ranza e umilt, nell'attenzione a coloro che fan-no pi fatica o si trovano in situazioni particolari;un cammino che deve comunque passare attra-verso la famiglia, da coinvolgere quale sog-getto-oggetto dalla pastorale, all'interno di unacomunit cristiana sempre pi essa stessa fa-miglia.

    Per compiere questo cammino siamo

    convinti che si tratta di intraprendere con perse-veranza i piccoli passi che la vita di comunitsuggerisce: il quotidiano vivere il nostro cristia-nesimo nella comunit parrocchiale sulle vieben note della catechesi, della liturgia e dellacarit.( cfr. nel num, 3/98 del Giornalino le modalitconcrete di attuazione)

    Questi "intenti", frutto non solo delle no-stre riflessioni, ma anche e soprattutto dellapassione per il Vangelo e dell'amore per Ges ela sua Chiesa, attendono ora di essere attuati.

    impossibile vedere realizzato tutto cinella nostra Comunit Parrocchiale?

    Forse pu sembrare difficile consideran-do la sproporzione esistente tra i propositi e leeffettive risorse. Ma se sapremo tenere fisso losguardo al Padre, ascoltare la sua voce, viverein gioiosa collaborazione tra noi, riusciremo cer-tamente a compiere passi in avanti.

    questo quanto auspichiamo confidan-do non tanto sulle nostre capacit quantosull'amore di quel Padre che non si stanca maidi tendere le sue mani per sostenere i nostripassi con la grazia del suo perdono e della suainfinita bont.

    Sono questi "intenti" che desideriamopresentare a Lei, perch quale Vescovo e 'pa-dre' della nostra chiesa accompagni il camminodella nostra comunit con la Sua preghiera e Lesue indicazioni, affinch possa essere camminodi comunione con tutta la Diocesi.

    La Comunit Parrocchiale di Ronago.13 dicembre 1998

    (Terza di Avvento - Gaudete)

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    OLTRE...A tutti l'augurio di una buona Pasqua

    La Pasqua, ogni anno, invito ad andare oltre. occasione per riscoprire che c' un oltre adogni cosa, anche alla morte.La Pasqua passaggio...Oltre noi stessi, oltre le apparenze, oltre il male,oltre le frontiere, oltre le ingiustizie, oltre il pec-cato, oltre la morte....Ges Colui che venuto, nel nome del Pa-dre, per andare oltre tutto ci e per trascinareanche noi in questo passaggio.Fare Pasqua lasciarci prendere per mano dalui, da Ges, e con Lui aprirci alla novit di unavita che sia densa di significato, di verit; unavita che valga la pena vivere!Oltre.... tuttavia, non facile. Cos attaccati alpresente, cos sicuri di ci che siamo, abbiamoe facciamo. Non facile lasciare sicurezze eci che riteniamo certezza, per il nuovo, per uncambiamento, per un oltre!Eppure, il pi delle volte, quelle che riteniamo'certezze' si rivelano essere solo pesanti zavor-re che chiudono l'orizzonte in ristretti spazi diautodifesa. Eppure, quella paura di andare oltresi rivela essere solo mancanza di coraggio diuscire allo scoperto, di mettersi in gioco con al-tre persone, dentro e oltre i confini di questa so-ciet. Pasqua. di nuovo possibilit di uscire dalguscio e alzare lo sguardo, aprire le mani, rin-francare i passi, rimotivare i cuori e muoversi ol-tre, verso un vivere nuovo, illuminato dall'auten-ticit di un Vangelo che non tramonta, sostenu-to dalla certezza che Colui ne! quale abbiamoriposto ogni speranza il vivente!"Non cercate tra i morti Colui che vivo. Non qui; risorto!" andato oltre, per essere sem-pre accanto a noi e condurci verso nuovi oriz-zonti, fino agli orizzonti sconfinati ed eterni delPadre. Pasqua.... non aspettiamo anche quest'annoa compiere il passaggio, verso l'oltre di Dio.

    Don Sergio

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    OGGI CRISTO RISORTO!Oggi Cristo risorto, fratelli,

    questo solo sia il nostro saluto;or tu lieto al fratello rispondi:

    "Veramente il Signore risorto",tutte nuove son fatte le cose.Pace a voi e al creato, o fedeli,componetegli un cantico nuovo:

    ecco il giorno che ha fatto il Signoree la luce sul volto riveli

    questa sola novella del mondo.Questo il giorno che attinge l'eterno,

    vero sabato a gloria dell'uomo,per donare ad ognuno la gioia:in pienezza egli vive la vitache diffonde all'intera natura.All'Amore che vinse la morte,

    a Te, Cristo, gi morto, ora vivo,a Te, Cristo, acclamato Signore

    dalla vita di tutto il creatoogni onore ogni Sode ogni gloria.

    p. David M.Turoldo

    Noi riconosciamo e proclamiamo che tu,Ges, sei il Cristo, sei il Salvatore, tu seicolui che solo da senso, valore, speran-za gioia alla vita degli uomini.Tu, Ges, sei colui che libera l'uomo dal-le catene del peccato e da tutte le cate-ne interne ed esterne d'ogni schiavit.Tu, Ges, sei colui che ci rende buoni eforti; sei tu che ci dai le ragioni per cuivale la pena di vivere, di amare, di lavo-rare, di soffrire e di sperare.Tu, Ges, sei colui che ci obblighi a con-siderarci fratelli. Sei tu che infondi neicuori il tuo Spirito di sapienza, di fortez-za, di gioia e di pace.Tu, Ges, sei colui che di tutti noi fai unaunit mistica e visibile, un corpo socialeanimato dalla tua parola e dalla tua gra-zia. Tu sei colui che ci fa "Chiesa".

    PAOLO VI - 'PREGHIERE A CRISTO'

    GioiaNatale una gioia grandeperch quella notte,sulla paglia,Dio entratonella condizioneumana.La Croce una gioiapi grandeperch quel pomeriggio,su quei legno,Dio ha assunto,in altezza e in larghezza,tutta la dimensione umana.Ma la Risurrezione la gioiapi grande di tutte,perch quel mattinoDio ha sradicatola condizioneumanadal paese della morteper piantarlanei giardino della vita!

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    NELLA GRANDE SETTIMANADI PASQUA

    CELEBRIAMO IL PERDONODEL SIGNORE NEL SACRAMENTO

    DELLA RICONCILIAZIONELUNED 29

    alle ore 16.30 le classi mediealle ore 20.30 le classi superiori,

    i giovani e i giovani adulti(saranno presenti tre confessori)

    MARTED 30alle ore 15.00 le classi di quarta

    e quinta elementareMERCOLED 31confessioni per anziani e adulti:dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 15 alle 17

    ESPRIMIAMO LA NOVIT DELLA VITAATTRAVERSO LA SOLIDARIET VERSOLE MISSIONI DELLA NOSTRA DIOCESI.Portiamo al Venerd santo o neigiorni della settimana Santa il fruttodel nostro impegno quaresimaleper una vita pi sobria e pi apertaai fratelli che soffrono.

    CELEBRIAMO LA PASQUA DEL SIGNOREATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE

    AL TRIDUO PASQUALEGIOVED Santo:ore 20.30 S. Messa nella Cena del Signore:con l'accoglienza dei Santi Oli e la lavandadei piedi. Segue l'adorazione eucaristica.VENERD Santo:ore 7.00 Recita delle Lodiore 15.00 Via Crucisore 20.30 Azione liturgica della Passione,

    adorazione e bacio della Croce.SABATO Santo:ore 7.00 Recita delle Lodiore 21.00 Solenne VEGLIA PASQUALEDOMENICA DI PASQUAore 7.30 e 10.00 S. Messeore 17.30 Celebrazione dei Vespri

    e benedizione eucaristica.Luned dopo Pasqua, detto "dell'Angelo":

    ore 8.00 S. Messa

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    PROSSIMI APPUNTAMENTI...Sabato 24 aprile:nel pomeriggio, Pellegrinaggio dei Gio-vani al Soccorso, in occasione dellaGiornata Mondiale delle Vocazioni (do-menica 25/4)Marted 27 aprile: alle ore 20.45Consiglio Pastorale ParrocchialeSabato 8 maggio:festa di San Vittore ore 10.00 S. MessaSabato 15 maggio:Raccolta indumenti a favore della CaritasDomenica 23 maggio, Pentecoste:Festa delle famiglie

    e degli anniversari di MatrimonioDomenica 30 maggio:Giornata della Carit.Nel pomeriggio celebrazione della Cresimaper i ragazzi di prima e seconda media.Luned 31 maggio, alle ore 20.00chiusura del mese mariano.Dal 3 al 6 giugno:giornate eucaristiche parrocchiali.Domenica 6 giugno:festa del Corpus Domini; alle ore 10.00celebrazione della prima Comunione peri bambini di terza elementare e alle ore20.00 processione eucaristica.Domenica 13 giugno:festa di chiusura dell'anno oratoriano.

    Caritas Zonale Prealpi

    Venerd 9 Aprilealle ore 20.45

    Chiesa di CaversaccioSei invitato a consegnare alla veglia

    il corrispettivo della cena

    Domenica 11 aprileBosisio Parini (Lecco)

    26a CAMMINATA DELL'AMICIZIAMarcia non competitiva di 12 km

    Partenza ore 9.00Organizzazione:

    Gruppo Amici de 'La Nostra Famiglia'Per informazioni: tel. 031 -877111

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    IO PASSATORE FRATELLOProponiamo una serie di interventi sul tema dell'immigrazione,

    strettamente legati a quanto avvenuto a Como in queste ultime settimane,ricordando anche la figura del parroco di Ponte Chiasso, don Renzo Beretta.

    C' una parola squisitamente biblica,che esprime il nucleo essenziale della vitadi cristiano e dell'esperienza della comuni-t: PASQUA!

    In ebraico vuol dire "passaggio": ilpassaggio di Dio, che si era totalmente im-pegnato ad accompagnare gli Ebreinell'esodo dalla terra del dolore (l'Egitto),alla terra promessa, "dove scorrevano fiumidi latte e miele" (la Palestina). Pasquaesprimeva il passaggio degli ebrei dalla si-tuazione di schiavit, senza identit n di-gnit, alla condizione di popolo libero ed in-dipendente, attraverso il Mar Rosso. Lostraordinario "passatore", che organizzavaquesto viaggio verso il paese dei sogni, eraaddirittura Dio stesso, e Mos il suo luogo-tenente. Dio passatore!

    "Lo sviluppo il passaggio da formedi vita meno umane a forme di vita pi uma-ne", dice una forte citazione dell'enciclica"Populorum progressio". Ogni passaggiodal meno al pi, quindi, Pasqua. Fare Pa-squa e far fare Pasqua! Dio ha fatto passa-re noi; noi facciamo passare gli altri...

    In Italia, dal giugno 1990, i Libanesinon avevano pi nessun 'status'. Mi faceva-no una enorme pena quelle famiglie, chedalla Malpensa arrivavano direttamente aValmorea. Cos ho fatto anche io il "passa-tore"... La Svizzera allora era pi accoglien-te di noi, verso questi poveri umani, disinte-grati da 17 anni di guerra. Sono contento dinon avere pi la tentazione di ripeterel'esperienza, questa volta in senso contra-rio!

    Anche la Croce un ponte per pas-sare, un ponte doppio: verticale per andareal Padre; orizzontale per andare ai fratelli."Pontefice - ponens facere - fare ponti". Cri-

    sto - passatore ci ha pagato il passaggiocon il suo sangue. I nostri passatori il san-gue, invece, lo succhiano ai "poveri cristi",che vorrebbero finalmente riposare le mem-bra e l'anima oltre il ponte, in una terra piumana.

    La diocesi di Como tutta un ponte:Ponte Valtellina, Ponte Chiasso, Ponte Tre-sa... (ndr. Ponte Faloppia....). I "passa-tori-vampiro" aumentano, perch scarseg-giano i "passatori-fratelli".

    La Comunit Europea, e con essa laSvizzera, sta liberandosi dei profughi. Arri-vano in Bosnia e a Sarajevo a migliaia, irimpatriati. Trovano la loro casa occupatada altri profughi, che hanno la propria occu-pata da altri ancora... Arrivano con niente espesso non trovano niente: non c' lavoro,non possibile progetto alcuno. Disperati!

    S: c' bisogno di "passatori-fratelli",che li aiutino a partire, a viaggiare, ad arri-vare. Che aiutino la comunit di qui ad ac-coglierli. Occorre creare un clima di speran-za con segni di concreta solidariet.

    Per questo noi di "Sprofondo" siamodecisi a restare a Sarajevo ancora un po'.Per stimolare qualche ritorno in pi da l;per avere qualche fuga in meno da qui.

    Anche voi potete aiutarci. Grazie!DON RENZO SCAPOLO

    FONDATORE DELL'ASS. SPROFONDO.

    La nostra Comunit parrocchiale,nell'iniziativa del mese della pace a so-stegno della Banca del Lavoro a Sara-jevo, ha consegnato a don Renzo 2milioni raccolti dalle offerte. In tutto, lanostra Zona Pastorale, ha offerto adon Renzo, per il mese della pace 16milioni.

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    Non compito mio.Questa la storia di quattro persone chiamateOgnuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.

    C'era un lavoro importante da faree Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto.Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.

    Fin che Ciascuno incolp Qualcunoperch Nessuno fece ci che Ognuno avrebbe potuto fare.

    Il testamento spirituale di don Renzo Beretta

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    IL CORAGGIO DELLA CARIT"SENZA CONDIZIONI"

    Ricordando don Renzo BerettaLa morte, ma soprattutto la vita, di don

    Renzo Beretta ci consegnano una riflessionealta, della quale tutti dovremmo cercare di mo-strarci capaci e degni: una carit vera costa,espone al rischio, pu portare al sacrificio. DonRenzo ci ha mostrato, sino all'ultimo, cosa si-gnifica dare "ospitalit senza condizioni": luistesso aveva usato questa bellissima definizio-ne per dire di questa carit che guarda soloall'uomo, senza badare alla sua nazionalit oalla sua religione.

    Senza condizioni significa non esclude-re e non abbandonare nessuno, nemmeno iltuo assassino. Quelle parole di don Renzo ne il-luminano ora la morte di una consapevolezza,di una coerenza cos forte, che si pu esserecerti che dall'ingiustizia della sua uccisione na-sceranno, sono gi nate, nuova speranza enuova vita.

    Di fronte a questa testimonianza, biso-gnerebbe forse limitarsi a chinare il capo, am-mutolire per le fatiche e le mancanze di corag-gio che hanno forse lasciato troppo solo donRenzo nell'incontra-re chi povero. Era stato dinuovo lui, qualche tempo fa, a denunciare lasolitudine in cui pu venire a trovarsi - e lui ci siera trovato - chi opera con le sue sole forze nel-la carenza di servizi strutturati, di politiche ca-paci di tempestivit.

    Laddove c' scarsit di risposte, laddovec' eccesso di delega, la mancanza di opportu-nit diventa vuoto di giustizia. Un vuoto in cui ilbisogno pu diventare rabbia e il povero capa-ce di violenza. Cos avvenuto anche a PonteChiasso. Ma quel che ci deve scuotere, primadi tutto, l'indignazione per quel vuoto, davantia cui non possibile dichiararsi estranei. Per-ch ogni vuoto risultante anche da tanteomissioni, da tante solidariet che non sannofarsi impresa corale, prolungamento di giustizia,e si riducono a essere parole spente.

    Non basta non fare il male per essere

    buoni cristiani e sentirsi cittadini coscienziosi:occorre fare il bene. Saremo, infatti, giudicatinon per quanto di cattivo abbiamo evitato difare, per le tentazioni cui ci siamo sottratti, ben-s per l'ascolto e l'aiuto che abbiamo saputodare oppure abbiamo negato a chi aveva famee sete, a chi chiedeva pace e giustizia. Perquante volte avremo saputo passare il confinetra attenzione e indifferenza, tra impegno edegoismo, tra bene e male. Ogni volta che chiu-diamo gli occhi o giriamo la testa davanti al gri-do dei poveri, ci allontaniamo da Dio, trasfor-miamo quel confine in una barriera.

    Don Renzo stava, in tanti sensi, sul con-fine da tanti anni e l'aveva visto diventare fron-tiera: non pi passaggio, ma muro e impedi-mento, famiglie disperate e divise da un viaggioa rate, da quanto si pu pagare ai mercanti e ai'passatori', dalla fortuna di un incontro o dallasventura di un inciampo.

    Profughi, non solo immigrati; e moltineppure vedono pi la differenza. Don Berettaaveva scelto di essere sempre vicino ai poveri ea Dio, senza risparmiarsi e senza arrendersialle frontiere.

    Una disponibilit totale "senza condizio-ni", e, quando non ha pi avuto nulla da offrire,ha offerto il suo corpo, la sua stessa vita a chilo ha ucciso: un immigrato, un povero, un di-sperato. "La follia non ha nazionalit", ha com-mentato padre Cornelius, amico di don Renzo.Cos il delitto non ha colore, n pu essere stru-mentalizzato per nascondere o sporcare la veri-t di quel corpo crocifisso, di quel quotidianoaccogliere senza condizioni.

    Come un ponte gettato per aiutare tantedonne, uomini e bambini a trovare dignit e futu-ro. Un ponte in grado di superare ogni frontiera.

    Il "ponte" di don Renzo, testimonianza dicarit, allora una promessa di speranza e digiustizia per tutti.

    D. LUIGI CIOTTI

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    HANNO SCARICATO SUI VOLONTARISCHIERE DI "FANTASMI"

    Non si pu pi delegare agli operatolidella societ civile l'assistenza a "non-persone" cui le istituzioni non ricono-scono diritti. Alcune interessanti rifles-sioni del Coordinatore dell'Osservato-rio delle povert della Caritas Dioce-sana, dopo il vivace dibattito provoca-to, in citt, anche dopo la chiusura delCentro di Ascolto della Caritas.

    La chiusura del Centro di ascolto dellaCaritas di Como ha suscitato un ampio e vivacedibattito. Ultimo atto del progressivo aggrava-mento della situazione nella citt di confine conla Svizzera, merita probabilmente qualche con-siderazione pi pacata rispetto alle tante presedi posizione di questi giorni.

    I flussi di immigrazione registrati dallafine degli anni '80 e la modalit con cui il nostroPaese ha affrontato questo problema hannoprodotto un esito paradossale, e cio il costituir-si di una schiera di "non persone", uomini edonne in carne ed ossa che vivono sul territorioitaliano ma ai quali non viene riconosciuto alcundiritto. L'idea di fondo -come dire, tipicamenteitaliana - stata: "Se non li riconosciamo for-malmente, non abbiamo alcuna obbligazionenei loro confronti". Incapace di qualunque rego-lazione degli arrivi, la politica del nostro Paesesi di fatto basata su una parziale e tardiva re-golarizzazione ex-post di chi clandestinamenteriusciva a entrare in Italia.

    Di fatto, ci ha creato molti problemi,che nel corso degli anni si sono aggravati. Poi-ch la schiera delle "non persone" progressi-vamente cresciuta e poich le istituzioni ufficial-mente non potevano affrontare il problema - inquanto clandestini sono invisibili - si delegatoal volontariato, e in primo luogo alla Caritas,un'opera di supplenza. Questura, Comune, Pro-vincia, riconoscendo la propria impotenza, han-no sollecitato l'intervento del volontariato ricono-

    scendogli - pur con molta ambiguit -il compitodi agire nell'ombra. La generosit di questi grup-pi ha permesso di far fronte a lungo alla situa-zione, la quale per era strutturalmente votataalla degenerazione.

    L'omicidio di don Renzo Beretta stato ilsintomo pi evidente che ormai le cose nonavrebbero pi potuto tenere. Negli ultimi mesi,la schiera delle "non persone" si andata in-grossando, la disperazione diventata comune,il contrasto tra il benessere diffuso e la poverttragica troppo marcato per non scatenare rab-bia. Di qui un certo diffondersi di violenza e cri-minalit, che riuscita anche grazie al contribu-to offerto dalla malavita locale, interessata asfruttare una manodopera a basso costo. Il ri-sultato stata la formazione di "un'area di impu-nibilit": taluni gruppi di volontariato, insiemecon gli immigrati clandestini e irregolari - le "nonpersone" - a cui prestavano assistenza, si sonoritrovati isolati, chiusi in un ghetto separato dalresto della societ. Chi si impegnato a favoredi queste "non persone" si a poco a poco resoconto di essere stato mandato al fronte, ma chele retrovie erano come tagliate: si pu assisteredei profughi, dare loro un piatto caldo, ospitarliper qualche settimana, ma quali prospettive pudare loro il volontariato? Per chi transitava daComo, l'unica speranza era quella di passare ilconfine.

    Tutto questo insegna che, a fronte deiproblemi come quello dell'immigrazione, la ca-rit non pu esercitarsi senza la giustizia. Ci sipu prendere cura dei clandestini, arrivare ldove le istituzioni non arrivano, solo se c' unapolitica e una societ che facciano la loro parteper far uscire questa gente dalia situazione incui si trova. Se la situazione stagnante, inve-ce, la pentola prima o poi destinata a scoppia-re.

    Dopo tanta retorica, ci si sta finalmenteaccorgendo che la nostra economia si avvan-taggerebbe di forze giovani e che gli immigratinon sono una sventura, ma una ricchezza. Lacapacit di

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    Hanno scaricato sui volontari schiere di "fantasmi"assorbimento effettivo dell'Italia probabil-mente molto superiore a quella che si ri-conosciuta in questi anni e di fronte ai pro-blemi tragici che stanno alla base dei flussimigratori un po' di generosit nazionale -per uno dei Paesi economicamente pi po-tenti del mondo - forse non guasterebbe.

    In ogni caso, ci che certo chenon si pu pensare nessuna politica di inte-grazione degli immigrati (regolari) senza pri-ma risolvere alla radice la questione degli ir-regolari. Nell'immaginario collettivo, oggi im-migrato sa per clandestino e (probabilmen-te) delinquente. E questo nonostante che inumeri dicano che sono ormai decine di mi-gliaia le persone che lavorano e che cerca-no, in un contesto ostile, la strada per l'inte-grazione. In questi anni si perso moltotempo. Il tema dell'immigrazione stato la-sciato troppo a lungo nelle mani di una pro-paganda di bassa lega, che ha reso pi dif-ficili gli sforzi di integrazione. Senza inter-venti seri, il rischio che aumenti il numerodegli immigrati -anche regolari - sbattuti aimargini della societ e messi in condizionedi assumere atteggiamenti criminali.

    Come si pi volte ripetuto, si deveuscire dall'emergenza, il che significa:1) riconoscere che nei prossimi anni i flussidi immigrazione continueranno e che, oltrea pensare di limitarli, si devono creare con-dizioni culturali e istituzionali per l'accoglien-za;2) la questione migratoria un tema euro-peo ed a quel livello che vanno concorda-te linee d'azione comuni; non si pu scari-care su chi ai confini caldi il problema, al-trimenti il rischio di riprodurre il modello (ela brutta figura) Ocalan;3) la strada maestra per limitare gli arrivinon tanto la repressione quanto l'azionemediante le comunit gi installate; i flussimigratori non sono mai casuali, ma sonosempre socialmente organizzati ed inter-venendo a questo livello che si potr trovareil modo di rallentare i flussi;

    4) la politica estera strumento precipuodella politica immigratoria. La debolezzadell'Italia e dell'Europa di fronte a questionipolitiche e militari (si pensi al Kosovo) si tra-duce poi in problemi sociali nelle nostrestrade;5) non ha senso n moralmente accetta-bile accogliere di fatto gli irregolari senzaper riconoscere loro alcun diritto (e dove-re).

    Al di l di tutto, vale la Dichiarazionedei diritti dell'uomo, per cui ogni personache si trova in Italia ha diritto a mangiare,ad un tetto, a dei vestiti. E tanto meno ac-cettabile che le istituzioni, consapevolmen-te, deleghino al volontariato la gestione dichi si reso "non persona". In ogni caso,nel modo in cui stato fatto in questi anni,ci non pi possibile. E non perch i vo-lontari siano stanchi o impauriti, ma perchoggi si rendono conto, pi di ieri, che la mi-sura colma e che, prima della carit, devevenire la giustizia.

    MAURO MAGATTIDA "AVVENIRE"-14/03/99

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    LA PAGINA DEL G.A.M.Da Gulu, la zona dell'Uganda dove c'p. Philip Zema, ci giungono queste no-tizie mandateci dal missionario combo-niano P. Clerici di Cadorago.

    Gli Acioli del Nord Uganda hanno tropposofferto. Dodici anni di guerriglia sono tanti!Troppi innocenti sono stati fatti fuori. I miei aciolisembrano aver capito che solo Dio li pu salva-re! lo credo che Dio troppo buono, non vuoleche i suoi figli soffrano. Il male e tutte le soffe-renze dell'umanit vengono dal peccato, non daDio, assolutamente. Qui bisogna credere, e for-te, che il trionfo sar sempre di Dio e del bene,anche qui, in questa terra bruciata e martoriata.Anche ora la situazione di sicurezza fluttua tan-tissimo. Dopo mesi di calma, in novembre i ri-belli sono tornati ed hanno iniziato a fare disa-stri, rapine, imboscate, a sequestrare gente gio-vane. L'ultima violenza terribile commessa daimanigoldi dell'erba, stata nella zona di Atyak,a 50 km da Gulu. Al mattino verso le nove sonocapitati in un campo dove nove donne stavanomietendo il miglio. Con delle spranghe di ferrole hanno uccise tutte. Due erano incinte, una diotto mesi ed una di sei. Ci si domanda che cosavogliono ottenere con questi orribili delitti? Tuttiormai sono stufi e deplorano questi atteggia-menti. Ed allora tutti hanno una gran paura. Allasera la gente ha ripreso a venire a dormire inmissione... Un segno di grande speranza que-sto: si sta creando una mentalit di denuncia ditutti questi delitti, e di una grande voglia di dialo-gare come vero ed unico mezzo per arrivarealla pace. Ricordateci nelle vostre preghiere...Vi auguro tanto bene.

    P. CLERICI

    Aggiungiamo poi lo scritto di P. Philipdel 4/4 /99:

    Carissimi, vi spero bene tutti. Da me nonavete sentito notizie da molto tempo. Di solitoquando non ci sono notizie vuole dire che lecose vanno abbastanza bene. Perci non vipreoccupate. In questi giorni le cose vanno ab-bastanza bene. Sembra che i ribelli si sono riti-rati e rientrati nel Sudan. Purtroppo, quando sicomincia a stare tranquilli a Gulu, altrove inUganda si comincia a sentire brutte cose; forseavete gi sentito parlare dell'uccisione di 8 turi-sti stranieri....

    Da Kalongo forse l'avete gi sentito, cir-ca due settimane fa il Signore ha chiamato inparadiso un altro comboniano medico-prete(come P. Giuseppe) di nome Manolo Grau, unospagnolo. morto qui a Gulu all'ospedale di La-cor ed stato sepolto a Kitgum, la missionedove ha lavorato per ben dieci anni. Preghiamoper il suo riposo eterno.

    All'inizio del mese scorso la nostra dio-cesi di Gulu stata elevata allo stato di arcidio-cesi. Il nostro vescovo attuale - Martin Luluga -sar spostato a Nebbi (a nord-ovest dell'Ugan-da) e il vescovo di Nebbi - John Baptist Odama- stato nominato primo arcivescovo di Gulu.La sua installazione avr luogo il 9 aprile.

    L'anno scorso durante l'estate mi sonofatto vedere in Italia perch ero per un corsod'aggiornamento in Inghilterra. Quest'anno dinuovo, mi far vedere in Italia perch siamo sta-ti convocati - noi formatori dei fratelli combonia-ni - per un'assemblea sulla formazione dei fra-telli, a Limone sul Garda, il paese natale di Da-niele Comboni. Una volta in Italia ci sarannopossibilit di rivederci. So che devo venire inItalia alla fine del mese di giugno perchl'assemblea avr luogo dai 1 al 9 luglio.

    Probabilmente sar di ritorno prima dellamet d'agosto perch penso di celebrare a casa(Moyo) il 10 anniversario della mia prima mes-sa (13 agosto 89-13 agosto 99). Ne avr tantimotivi per ringraziare il Signore: un motivo chenon mi scappa sicuramente l'appoggio delGAM che m'ha accompagnato lungo tutti questi10 anni di messa. Non ho organizzato niente diparticolare per l'occasione, ma

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    La pagina dei G.A.M.semplicemente un desiderio di ricordare in modo particolare i miei 10 anni di messa.

    Di nuovo tantissimi saluti a tutti quanti e vi faccio tanti auguri di Buona Pasqua.Ciao con molto affetto

    P. PHILIP ZEMA

    La posta dei G.A.M.Dall'ospedale di Kalongo, in gennaio, abbia-mo ricevuto la lettera circolare che suor Ro-milde scrisse fin dal novembre 98 per gliauguri natalizi. Eccone alcuni passi:

    Carissimi amici, sono rientrata dall'Italiaper motivi di salute e sto guardandomi attornoper riprendere con gioia il lavoro degli orfani chemi impegna per il loro bene spirituale e materia-le, sono sempre poveri e sfortunati...

    La vostra dedizione e perseveranza micommuove, poich il mio povero grazie vi diceben poco, ma vi assicuro la mia preghiera conquella dei bambini che aiutate e delle loro fami-glie.

    Vi auguro ogni bene nel Signore a cui viaffido perch vi riempia della sua gioia e cheogni cuore del mondo conosca la pace."

    SUOR ROMILDEAggiungiamo poi la lettera scritta il 4 marzo99:

    Carissimi, ho ricevuto la grande offerta

    di 1.000.000, per sostenere la nostra opera infavore degli orfani. Non so come ringraziarvi edimostrarvi la mia riconoscenza. Vi affido al Si-gnore con la mia preghiera e quella degli orfaniche fanno per i loro benefattori.

    Lo scorso 21 febbraio Kalongo ha prova-to un grande dolore: in una settimana abbiamoperso un medico chirurgo padre comboniano.Era qui da soli tre mesi in sostituzione e in aiutoa P. Tocalli. Ha sempre lavorato senza mai ac-cusare nessun disturbo. Ha avuto una forteemorragia dallo stomaco, dopo una settimana si ripetuta; fu operato d'emergenza per capire lacausa, fu subito richiuso perch non c'era nullada fare. Lo stesso giorno tornato alla casa delPadre. Ora ci rimane oltre il dolore, il ricordo diuna grande e santa persona; la nostra gente loapprezzava quanto Padre Ambrosoli... Non po-tremo mai capire il disegno di Dio, ma solo dire:si compia la Tua volont o Signore, e aiutaci adaccettare...

    Anticipo i miei migliori auguri di buona elieta Pasqua. Rinnovo il mio doveroso e sincerograzie e tanta riconoscenza. Cordiali saluti

    SUOR ROMILDE

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    BILANCIO G.A.M.Pubblichiamo il bilancio del G.A.M.

    relativo al 1998, ringraziando di cuore tutticoloro che hanno aderito alle iniziative delgruppo missionario. Ci auguriamo che altrepersone di buona volont scelgano di darcila loro costante collaborazione.

    Ma ci sembra che il grazie pi bellosia la lettera di saluto che P. Egidio Tocalli,costretto a letto per una forte febbre, ci hainviato prima di ripartire per l'Uganda, all'ini-zio di febbraio:Carissimi,

    il Signore ci ha chiesto il sacrificio dinon poterci salutare in chiesa, come erastato preparato. Pazienza: sia fatta la suavolont.

    Ho ricevuto con commozione la vo-stra offerta di . 3.000.000, frutto di tanti sa-crifici del vostro gruppo missionario.

    Vi affido con le vostre famiglie alcaro P. Giuseppe, onde ottenga dal Signoretutte le grazie di cui avete bisogno. So chetra Kalongo e Ronago c' un ponte spiritua-le bellissimo: Kalongo pure "vostro"!

    Vi abbraccio e benedico con affetto.Buon anno 99 nel nome del "Padre Cele-ste" che ci ama nel Figlio Ges e ci dona ilsuo Santo Spirito.

    VOSTRO AFF. P. EGIDIO.

    Bilancio G.A.M. 1998Entrate:Adesioni G.A.M. 3.635.000Giornata G.A.M. 2.050.000Camminata 415.000Dalla Parrocchia 2.000.000Fooc e Fiamm 1.000.000Classe '38 300.000Banco vendita 5.026.000Biglietti sr.Carla(lebbrosario di Morulem) 2.000.000

    TOTALE 16.396.000Uscite:A P. Philip Zema 4.000.000A suor Amelia Ghielmetti 3.000.000Adozione seminarista 700.000A suor Carla di Morulem 2.000.000A P. Egidio per ospedale

    di Kalongo 4.000.000Per gli orfani di suorRomilde a Kalongo 1.000.000Per abbonamenti premio 177.000

    TOTALE 14.877.000Rimanenza 1.519.000

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    PENSIERI DI PACEdei ragazzi/e di quinta elementare

    In questi giorni segnati dalla guerra e dalla violenza ci sembra bello riportare questi pensieri di pace, frutto di riflessionisemplici, speranza di un futuro diverso, segno dei desideri pi veri che abitano nel cuore dei nostri ragazzi.

    "La pace per me molto importante, perch cosinon si litiga mai e non c' odio. Bisognerebbe por-tare la pace a tutte le persone" (Samuela)"La pace pu unire le persone quando litigano. Seiniziamo da piccoli a volerci bene, potremo co-struire un mondo di pace e di serenit" (Eleonora)"Noi leggiamo sui giornali, vediamo alla televisio-ne o sentiamo che ci sono molti stranieri che ven-gono in Italia per trovare un po' di lavoro a causadella guerra, lo sono contraria alla guerra perchci sono molti morti e feriti e di conseguenza portamolte persone a fuggire da quegli orrori per trova-re la pace in un altro paese. Chiss se le guerrefiniranno un giorno?" (Chiara)"Per me la pace volersi bene con gli amici e an-che con il tuo peggior nemico; quando faccio lapace sono contento" (Davide)"Per me la guerra una cosa brutta. Le guerrescoppiano perch nel mondo ci sono persone chenon accettano le opinioni degli altri. La pace, perme, un gesto di amore e di bont. bello fare lapace perch un gesto di perdono, come Gesperdona a noi" (Luca G.)"Per me la pace un lungo fiume nel mondo, chetrasporta i rappresentanti della pace nei paesi inguerra per farli ragionare, senza usare le armi, mail dialogo. La pace un dono molto prezioso!"(Luca R.)"Secondo me la guerra dell'Iraq una brutta cosa.Saddam ha sbagliato a non far controllareall'O.N.U. le sue basi. Ma anche Clinton ha sba-gliato a bombardare Saddam e con lui molte per-sone innocenti facendoli rimanere senza casa.Vorrei che Sa guerra non esistesse!" (Dein)"Per me la pace significa essere amici, non esse-re l'uno contro l'altro e non prevaricare l'altro conle mie idee. Per me ci sono le guerre perch nonsi d'accordo e non si vuole darla per vinta. losono contraria alla guerra perch ne vanno dimezzo sempre le persone che non c'entrano affat-

    to. Vedere alla televisione i luoghi dove c' laguerra mi fa soffrire" (Monica)"La pace per me significa volersi bene. La pace un dono molto prezioso; si perde quando si litiga,quando non si va d'accordo.... Quindi dovremmocercare anche noi di perdonarci" (Hilary)"Per me la pace un segno molto bello, molto pibello della guerra. La pace una cosa da fare intutte le persone: non litigare, non picchia-re..... Bi-sogna anche perdonare per fare la pace. La pace proprio molto bello vederla in tutta la gente."(Diego)"Prego Ges che aiuti i governanti che guidano iPaesi in guerra affinch si mettano d'accordo cosche ci sia la pace" (Arianna)"Per me la pace deve esserci fra di noi per potercostruire un futuro migliore, affinch nel mondo cisiano meno guerre, lo prego perch questo av-venga" (Elisabetta)"Per me la pace come una colomba che vola li-bera e felice. La pace ci deve essere in famiglia,tra gli amici e soprattutto in tutto il mondo" (Tom-maso)"secondo me la pace come una stella che brillanella notte, ma si spegne quando si litiga; l'impor-tante restare amici" (Michael)"Per me pace significa essere amici, saper perdo-nare, aiutare gli altri e non sottomettere quelli chenon sono d'accordo con me. Una volta avevo liti-gato con una mia compagna di scuola. Alla fineabbiamo fatto pace e non mi sono pentita perniente" (Valeria)"Secondo me la pace la cosa che serve di pi almondo. Se non ci fosse la pace come se non cifosse il cibo e senza cibo non puoi sopravvivere.La pace: questa la parola pi importante delmondo" (Valerio)"Per me la pace la cosa pi bella che ci sia almondo. Vuol dire aiutare le persone che soffronoaffinch possano essere felici" (Mattia)

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    QUASI UN DIARIO...Cronaca di alcuni momenti vissuti dalla nostra comunit in questi primi mesi

    GENNAIO1 venerd: Giornata mondiale della Pace: chiedia-mo nella preghiera che la pace fiorisca nel rispettodei diritti umani.2 sabato: Festa del compatrono S. Defendente.Con l'offerta del "focatico" ogni famiglia esprime ilsuo sostegno alla vita della comunit.6 mercoled: Epifania e giornata dell'Infanzia mis-sionaria. Momento bello, di preghiera e di incontronel pomeriggio per la benedizione dei bambini epoi l'incanto dei doni dell'Albero per la Scuola Ma-terna.10 Domenica: Nella festa del Battesimo del Signo-re celebriamo i primi tre battesimi dell'anno: Ales-sandro Maffia, Nicolas Marchette e Erika Ravaz-zolo entrano come figli di Dio nella comunit cri-stiana!11 Luned: i ragazzi delle superiori e i giovani ini-ziano, per tre luned, gli incontri di educazione allamondialit, guidati da operatori dei Gruppo II Ban-dolo di Como.13 mercoled: una 'piccola' rappresentanza di gio-vani partecipa alla Scuola di preghiera zonale14 gioved: si incontra la Caritas parrocchiale perpreparare la chiusura del mese della pace e lagiornata della vita18 luned: iniziamo l'Ottavario di preghiera perl'unit dei cristiani19 marted: incontro per i genitori dei bambini diterza elementare che si preparano alla festa delperdono20 mercoled: muore a Ponte Chiasso, ucciso daun immigrato che ospitava, don Renzo Beretta23 sabato: si svolge la raccolta carta a favore del-le missioni24 domenica: andiamo a Venegono a visitare ilpresepio sul tema "Ges la buona notizia"; siamocirca una ventina...28 gioved: a Olgiate, presso il teatro Aurora, in-contro delle parrocchie della Zona con don RenzoScapolo; consegniamo le offerte raccolte duranteil mese della Pace a sostegno del progetto "labanca del lavoro"31 domenica: chiusura del mese della Pace con laS. Messa delle 10 e un pomeriggio in Oratorio perragazzi e genitori animato dal Gruppo del Bandoloe arricchito da una serie di mostre fotografiche ri-guardanti la campagna anti-mine, oltre che dai di-segni dei bambini della scuola materna

    FEBBRAIO2 marted: si rinnova la tradizionale processionedella Candelora nella festa delle presentazione alTempio; momento significativo per riscoprire ilsenso della vita come offerta...5 venerd: ci incontriamo con i genitori dei ragazzidi 5 elementare per la presentazione del camminodei prossimi mesi7 domenica: Giornata per la vita: "Paternit e ma-ternit: dono e impegno"; alla riflessione, alla pre-ghiera e all'aiuto per il C.A.V. si unisce la festa e lagioia per il battesimo di Federica Tettamantl, du-rante la Messa delle ore 10.00.8 luned: tutti i gruppi (ma siamo in pochi) si ritro-vano per preparare insieme il cammino della qua-resima10 mercoled: a Olgiate si tiene il Consiglio Pasto-rale Zonale che ha come tema un esame circa lasituazione della famiglia nelle nostre parrocchie11 gioved: preghiamo oggi per tutti i malati nellagiornata loro dedicata; in serata l'incontro con i ge-nitori di terza elementare per preparare insieme laprima confessione dei bambini13 sabato: ti gruppo teatrale dei Barlafus presentauna brillante commedia "Come ti elimino ilcaliffo"...14 domenica: alla Messa delle 10.00 la nostra co-munit condivide la gioia di Alessia e Matteo checelebrano il sacramento del matrimonio; la cele-brazione durante la Messa d un significato ancorpi evidente al ruolo della famiglia all'interno dellacomunit cristiana. Nel pomeriggio sfilata di carne-vale organizzata dalla Pro Loco; l'oratorio parteci-pa con due carri (bambini e giovani). In serata dinuovo si... elimina il califfo con la replica dellacommedia:..! Complimenti alla regia e agli attori!In serata giunge la triste notizia della morte di donLuigi Bravosi, valido e generoso 'vicario' per la no-stra comunit. Lo ricordiamo il giorno seguentenella S. Messa.15 luned: in serata con le classi superiori e i gio-vani siamo in pizzeria... passiamo i 30... tuttavia illocale "resiste" all'invasione!16 marted: nel pomeriggio a Gaggino la celebra-zione del funerale di don Bravosi.17 mercoled delle ceneri: iniziamo, con il rito sim-bolico della cenere sul capo, il tempo della Quare-sima, occasione privilegiata per la nostra conver-sione.

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    Quasi un diario..19 venerd: incontro per i genitori dei 1 e 2 mediaper la presentazione dei prossimi appuntamenti invista della cresima21 domenica: nel pomeriggio, emozionati, ma so-prattutto concentrati e poi contenti, i bambini diterza elementare celebrano la festa del Perdono.Segue un momento di amicizia e condivisione inoratorio.25 gioved: riprende la seconda parte della cate-chesi degli adulti, per cinque gioved consecutivi; ilnumero dei partecipanti non elevato e ... pur-troppo andr sempre pi in calo...!26 venerd: si incontra la commissione ammini-strativa per esaminare il progetto di sistemazionedella piazza.

    MARZO1 luned: il mese si apre con una scampanata amezzogiorno per ricordare a tutti e celebrare ilTrattato di Ottawa sulla messa al bando dellemine anti-persona.5 venerd: di quaresima, con la Messa penitenzia-le al mattino alle ore 6.30 seguita dalla recita dellelodi; un buon gruppetto di persone e di giovanipartecipa a tutti i venerd quaresimali.7 domenica: mentre alcuni delle classi superiori vi-vono una giornata di Ritiro zonale, nel pomeriggioi ragazzi di 5 elementare, in Oratorio, hanno an-che loro la possibilit di vivere mezza giornata diriflessione, preghiera, gioco e amicizia, alla sco-perta di quel pozzo che siamo ciascuno di noi, pie-ni di doni tutti da scoprire e offrire...14 domenica: alla Messa delle 10.00 si presenta-no alla comunit i cresimandi (1 e 2 media); nelpomeriggio poi vivono insieme il loro ritiro, mentrel'oratorio si trasferisce in gita a Somazzo.16 marted: celebriamo il funerale della sorellaConconi Fausta, residente a S. Fermo, ma rona-ghese da sempre. La affidiamo alla misericordiadel Padre.19 venerd: festa di S. Giuseppe; in serata Com-missione amministrativa per l'approvazione delrendiconto del 98 e del preventivo del 9923 marted: in serata Consiglio Pastorale Parroc-chiale

    Anagrafe 1998Ricordiamo i 9 bambini che con il Battesimo,resi figli di Dio, sono entrati nella comunit cri-stiana:

    Pino CamillaMancuso Manuel AntonioReginato Linda SaraLa Ciura GiuseppeMerlo GabrieleLa Porta AlessandroCiulla AndreaCortese FionaBonazza Elisa

    Ricordiamo le 3 coppie che, nella nostra comu-nit, hanno consacrato il loro amore nel Matri-monio, perch siano sempre segno dell'amoredi Dio:

    Tropeano Gennaro e Palermo DorianaRoncoroni Luigi e Abate LorenzaSibio Giuseppe e Maffia Rosanna

    Affidiamo alla bont e alla misericordia del Pa-dre i nostri 16 fratelli che dormono il sonno dellapace in attesa della risurrezione:

    Grisoni Cesare di anni 93Merlo Piercarlo di anni 23Tamagni Emanuele di anni 20Stefanetti Emma di anni 74Angelinetta Amatore di anni 75Primetti Lucia di anni 75Rogantini Albino di anni 86Beretta Ida di anni 93Rogantini Rosalba di anni 74Grisoni Riccardo di anni 89Scacchi Antonio di anni 69Arzuffi Antonio di anni 66Robbiani Ermanno di anni 87Quadranti Bruno di anni 75Cantamessa Rino di anni 82Mazzina Linda di anni 83

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    GRAZIE DON LUIGI!Domenica 14 febbraio don Luigi Bravosi ci halasciato per il Paradiso... Improvvisamente, trauna corsa e l'altra, da una Messa all'altra, dauna Parrocchia all'altra, come da tempo era suosolito, come da sempre era il suo stile: servire.Anche noi l'abbiamo conosciuto cos: pronto aservire, a supplire, a collaborare, a permettereai sacerdoti di svolgere altre attivit, in partico-lare durante l'estate...; quando tutti o quasi era-no in vacanza, lui era al posto di lavoro, dabuon "pensionato" in servizio continuo" al Re-gno di Dio. Grazie a nome di tutta la nostra co-munit parrocchiale, che lo ricorda in questapagina attraverso alcune righe apparse sul Set-timanale Diocesano e le parola del suo testa-mento spirituale.

    "Problemi di salute (nonostante fosse unpezzo d'uomo, al punto che molti lo chiamava-no don Camillo per la somiglianza con il prete diGuareschi), lo riportano a Gaggino - suo paesed'origine - nel 1991. Quiescente? Neanche persogno. Nell'appartamento dove vive insiemealla sorella e ai suoi familiari, un susseguirsidi chiamate dei sacerdoti della zona Prealpi:predicazione, S. Messe, confessioni, supplenzeper assenze temporanee di parroci, o ancheper i loro cambiamenti e trasferimenti. Non acaso era solito dire che conosceva le caratteri-stiche di queste parrocchie meglio di chiunquealtro, e sorrideva divertito sentendosi il "Jolly"della zona.

    Assieme alla disponibilit era apprezza-to per le sue doti di puntualit, chiarezza ed atti-vit instancabile. Doti che lo fanno ricordare erimpiangere ai numerosi laici, religiosi e religio-se che lo hanno incontrato e sentito dispensarela Parola di Dio.

    Nel giorno del Signore (Domenica 14febbraio 1999), al rientro in casa al termine del-le S. Messe del mattino celebrate a Par (stasupplendo come al solito un parroco), un gravemalore improvviso interrompe il suo camminoterreno. Dopo tanto lavoro per il regno di Dionel dispensare "l'acqua della sorgente per lavita" (dal suo Testamento spirituale), possa oragustare a sua volta per sempre "l'acqua chedisseta per l'eternit".

    Dal Testamento spirituale... confido nella immensa bont e misericordiadel mio Dio, che come ha atteso la samaritanaal pozzo, cos ha atteso me a questo corso diesercizi spirituali; mi ha atteso nel silenzio per-ch vuole cambiare la mia vita, donarmi un cuo-re nuovo e porre in me uno spirito nuovo. Allasamaritana ha chiesto qualche cosa: "Dammida bere". A me chiede di cambiare la mia vita,per questo mi attende perch vuole qualchecosa da me e vuole sempre qualche cosa inpi. Non si accontenta della mediocrit, delle ri-sposte comuni, vuole che la mia vita non sia"incompiuta".In realt non sono io che offro qualcosa a Lui,ma Lui che offre: "Se conoscessi ii dono diDio". Mi offre continuamente il suo perdono, mioffre quell'acqua che disseta per l'eternit.Quando sento certe amarezze perch nonsono aperto a ricevere quello che Lui vuole do-narmi. Ges mi vuole convenire agli altri. Diovuole servirsi di me perch io possa convertiregli altri.Dio vuole servirsi di me perch io porti a Lui leanime per salvarle.Perdonami, Signore, se non sempre sono statofedele a questo impegno, e le anime che ho in-contrato nella mia missione sacerdotale mi per-donino se non ho saputo portarle alla Sorgentedi acqua viva che disseta per la vita eterna. Ma-ria, ai piedi della croce, hai udito il Figlio Gesgridare: "Ho sete". Forse era anche colpa miase gli mancata qualche anima che dovevoportagli. Aiutami ad ottenere il suo perdono.

    SAC. LUIGI BRAVOSI

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    Bilancio 98Presentiamo il bilancio amministrativo della comunitparrocchiale per l'anno 1998. Leggiamo, dietro lafreddezza dei numeri, l'amore per la parrocchia,l'attenzione ai suoi bisogni, la collaborazione di tantiche, non solo con i soldi, ma anche con tempo, ope-re, costante impegno, collaborano per sostenere laparrocchia nelle sue attivit.Finiamo l'anno con un forte attivo, dovuto alla vendi-ta del terreno dove ora sorto il nuovo campo sporti-vo di propriet comunale; strutture sportive che lastessa parrocchia pu utilizzare grazie a un'appositaconvenzione con l'Amm. comunale che garantisce lapossibilit di usufruire delle strutture gratuitamente(previo avviso per evitare sovrapposizione di attivit).Il ricavato della vendita verr ora investito per la si-stemazione della piazza (vedi articolo seguente) e inparticolare per il rifacimento del campetto multiusoadiacente alla piazza stessa.Tra "i numeri" elencati emerge anche un considere-vole impegno di solidariet: oltre il 'conto terzi', daconsiderare la voce in uscita "solidariet parrocchia-le" per interventi di sostegno e aiuto nei confronti disituazioni di difficolt o emergenze all'interno dellanostra comunit parrocchiale; questi 'fondi' sono pre-si dalle offerte libere che 'entrano' tramite le celebra-zioni o semplici donazioni di singole persone.Per il nuovo anno, senza venir meno in questo sfor-zo di solidariet, la commissione amministrativa staesaminando il progetto di intervento sulla piazza evalutando la possibilit di altri interventi qualil'impianto di riscaldamento (chiesa e casa parroc-chiale), l'esterno della chiesa che presenta rigonfia-menti e crollo dell'intonaco, l'eventuale rifacimentodel portone della chiesa...; sulla base delle verificheche verranno effettuate e dell'effettiva possibilit eco-nomica si sceglier quale intervento privilegiare. Undiscorso a parte merita la Scuola Materna. Dopo lapartenza delle Suore rimasto vuoto il loro apparta-mento, al piano superiore. Sono locali che richiedonouna serie di interventi di sistemazione; al momentodunque sembra impossibile pensare a un loro imme-diato utilizzo abitativo; attualmente, i locali pi idonei,sono utilizzati per ampliare l'attivit didattica a favoredei bambini e in uno di essi si creato il piccolo dor-mitorio per loro. Si pensa dunque, per ora, di conti-nuare a utilizzare in questo modo il piano superioredella Scuola Materna in vista di un intervento globaledi sistemazione.Non resta che esprimere a nome mio e di tutta laCommissione amministrativa parrocchiale un sincerograzie a tutti coloro che in modi diversi contribuisco-no ai bisogni e alla vita della nostra Comunit.

    DON SERGIO

    RENDICONTO ANNO 1998 Parrocchia di RonagoENTRATE: E.Servizi liturgici e legati 10.501.000Questue in chiesa 20.020.000Canestri 13.850.000Pesca/Focatico/Rocca 8.636.000Candele votive 6.140.000Bussola/buona stampa 4.411.000Offerte varie 7.490.000Contributi: - Pro Loco 400.000- Sportiva 200.000- Foc e Fiam 2.000.000- Iniziative particolari 4.945.000- Comune : grest 1.000.000da oneri urt 6.456.000- da Apost. d. preghier 500.000- Ditta Ambrosoli 5.000.000- Per Scuola Materna 425.000- da Consorelle 720.000Attivit oratorio (gite, ecc...) 8.465.000Vendita terreno 200.000.000Rimborso spese parroco 2.500.000Interessi bancali 3.353.000TOTALE GENERALE ENTRATE: 307.01 2.000USCITE U.Contributo Curia/Legati/Zona 27.677.000Remunerazione Parroco 2.000.000Remunerazione per aiuto sacerdoti 1.200.000Assicurazione (Parr. Orat. Sc.Mat) 11.100.000Iniziative parrocchiali varie 3.153.000Saldo lavori palco oratorio 4.491.000Manutenzione ordinaria 1.608.000Giornalino, cancelleria, stampe.. 3.405.000Buona stampa 4.526.000Ristrutturazione bagni oratorio 14.776.000Riscaldamento (chiesa, orat., casa) 19.523.000Acqua, luce, telefono 5.777.000Fiori, ostie, vino messa ecc. 2.154.000Candele 1.870.000Attivit oratorio (gite, vacanze...) Soli-dariet parrocchiale

    11.847.00021.400.600

    Uscite varie, tasse... 2.295.000TOTALE GENERALE USCITE: 138.802.000Avanzo 1 998 168.210.000Specifico CONTO TERZI: . E./U.Per missioni diocesane 1.600.000;Per le missioni universali 3.080.000Per la carit del Papa 570.000Lebbrosi, emigranti... 600.000Seminario 960.000Per Centro Aiuto alla Vita 2.585.000:Altri (S.Pietro ap., Univ.Catt...) 500.000Avvento di fraternit 2.000.000Emergenze 3.100.000Varie solidariet 2.021.000TOTALE CONTO TERZI (E.=U.) 17.016.000

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    UN LUOGO PER INCONTRARSIVerso un progetto di sistemazione

    in corso da alcuni mesi uno studio approfondito per affrontare insieme (Parroc-chia e Amministrazione Comunale) la sistemazione della Piazza. da premettere che lapiazza di propriet della Parrocchia che, con apposita convenzione con il Comune, con-cede all'uso pubblico.

    Negli ultimi giorni sta per essere portato a conclusione un unico progetto realizzatoda rappresentanti e della Parrocchia e dell'Amm. Comunale. Il progetto sar valutato edesaminato da parte della comunit parrocchiale attraverso la Commissione Amministrativae il Consiglio Pastorale; dopo le opportune verifiche e, una volta approvato da tutte e duele parti in causa, verr posto in atto. Si tratta di un progetto globale che prende in conside-razione una parte unicamente parrocchiale (il campetto di pallavolo), una parte unicamen-te comunale (la zona davanti all'edifico del Comune e della scuola), una parte che, pur es-sendo della Parrocchia come propriet, rester di uso pubblico (la piazza centrale). L'uni-co progetto permetter una sistemazione omogenea dell'intera area.

    Circa l'impegno economico dell'intervento si prevede che le due parti specifiche, del-la parrocchia e del comune, siano affrontate dalle rispettive parti in causa; mentre per laparte centrale della piazza la spesa sar sostenuta insieme dalla comunit parrocchiale edall'Amministrazione Comunale.

    Le modalit concrete comunque sono ancora da definire, come pure il progetto. Cilimitiamo a presentare i criteri che riteniamo debbano ispirare questo intervento di sistema-zione e di cui il progetto cercher di rispettare:

    a) il progetto di sistemazione della piazza sar il frutto della collaborazione tral'amministrazione parrocchiale e quella comunale, nel rispetto delle reciproche esigenze edelle attivit che si svolgono presso le infrastrutture adiacenti che la utilizzano.

    b) concorde l'ipotesi di chiusura della piazza alle automobili, lasciando tuttaviaun'eventuale possibilit di accesso in caso che particolari manifestazioni lo richiedessero.Alcuni posti macchina saranno comunque ricavati nell'area retrostante il palazzo municipa-le ed eventualmente in adiacenza all'ingresso principale della piazza su via Milano.L'attuale stato di degrado della pavimentazione in cubetti di porfido va infatti addebitata alnotevole traffico di veicoli che attualmente la piazza sopporta ed anche a talune scorriban-de notturne.

    c) La pedonalizzazione della piazza contribuisce alla riqualificazione dell'intero con-testo restituendo alla gente uno spazio di relazione e di svago.

    d) A grandi linee, si prevede il completamento della pavimentazione in cubetti diporfido sulla parte asfaltata antistante il campetto e la zona di accesso all'oratorio. altre-s prevista la sistemazione del campetto di pallavolo con la formazione di alcune gradinatesui Iati interni, il rifacimento del fondo e della recinzione. Il verde esistente mantenuto edintegrato con nuove aiuole e piantumazioni. Il monumento dovr essere spostato e verrprobabilmente localizzato in prossimit della scala di accesso al cortile sottostante il palaz-zo municipale. L'intervento di riqualificazione si completa con piccole opere di arredo urba-no che verranno definite in fase di progettazione esecutiva.

    e) Prima dell'inizio dei lavori saranno quantificati i costi di intervento che in ognicaso dovranno rimanere all'interno del budget di spesa messo a disposizione dall'ammini-strazione parrocchiale e da quella comunale.

    f) I criteri del progetto saranno rispettosi del contesto esistente, nell'ottica della so-briet del risparmio cos che si possa concretamente passare alla fase realizzativa.

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    LA FAMIGLIA AL PRIMO POSTOIntervento di Mons. Dante Lafranconi

    sulle contraddizioni di una societ in mutamentoOltre i vari diritti richiamati dal Papa nel

    suo messaggio per la celebrazione della giorna-ta mondiale della Pace, mi sembra necessarioattirare la nostra attenzione su altri diritti chevengono incautamente disattesi e spesso addi-rittura disconosciuti. Penso in particolare ad al-cuni diritti riguardanti la famiglia. E in primo luo-go ai diritto dei figli ad avere una famiglia. Qual-che giorno fa un ragazzetto mi diceva con tonotriste: "Ho dovuto passare il Natale con la mam-ma e Santo Stefano col papa perch da alcunimesi mamma e pap sono divisi". Mi ha colpitosubito il linguaggio: "Ho dovuto" con cui manife-stava il suo vissuto di fronte ad una situazioneche gli era stata imposta suo malgrado. La cul-tura corrente ha trasformato il divorzio in un di-ritto, ignorando che esso sempre un fallimen-to. E un diritto - beninteso - degli adulti, a difesadella loro personale libert.Mi domando se nella coscienza di chi chiede ildivorzio, si tiene presente anche il diritto deibambini. Come ho gi detto in altre circostanze,la nostra societ sembra pi preoccupata di ga-rantire i diritti -spesso presunti- degli adulti, chenon di tutelare i diritti dei pi deboli. Certo cipossono essere dei casi in cui meglio per i fi-gli che i genitori si separino. Ma mi riesce diffici-le pensare che tale situazione si verifichi nellamet dei matrimoni (visto le statistiche: in Ligu-ria il 50% dei matrimoni fallisce).Non sar il caso di richiedere agli adulti unamaggiore seriet nell'affrontare il matrimonio euna maggiore responsabilit nei confronti deibambini e dei giovani? Tante forme di disagiogiovanile - che non raramente sfociano nel sui-cidio - non potrebbero dipendere dalla carenzadella famiglia?Si fanno sempre pi numerose le voci secondocui la famiglia merita di essere ben pi decisa-mente sostenuta anche nelle politiche familiari.Dalle parole bisogna per passare ai fatti e i fat-ti non possono ridursi a qualche sgravio fiscale,perch la famiglia va ben oltre la sua compo-nente economica. E a proposito di sgravi fiscalici sarebbe qualche osservazione da fare in me-rito a certi provvedimenti amministrativi che vor-rebbero equiparare la famiglia a qualsiasi forma

    di convivenza anche omosessuale. Un interven-to normativo, anche se riguarda solo delle age-volazioni fiscali, rappresenta sempre un certo ri-conoscimento legale che accomuna la famigliafondata sul matrimonio (religioso o civile) trauomo e donna ed altre forme di convivenza (lecosiddette libere unioni etera/omosessuali) cheinvece gli stessi loro fautori vorrebbero ben di-versificata dall'istituzione familiare. Infine va ri-conosciuto alla famiglia il diritto a scegliere per ifigli la scuola che ritiene meglio rispondente alproprio progetto educativo. Se vero che ai ge-nitori compete in primis il diritto-dovere di edu-care i figli, non mi sembra strano che lo Statooperi in modo da consentire alla famiglia effetti-va possibilit di scegliere liberamente la scuolaa cui indirizzare i propri figli. su questa baseche si fonda il riconoscimento della parit trascuola statale e non statale. pertanto ragione-vole che lo stato riconosca e sostenga ancheeconomicamente il servizio pubblico della scuo-la non statale. Senza dilungarmi in considera-zioni che trovano svolgimento pi idoneo in altresedi, mi incuriosisce un fatto. Anni fa quandoera in gioco l'introduzione dei divorzio o la lega-lizzazione dell'aborto, si sventolava un argo-mento, di nessun valore, ma comunque diffuso:l'Italia doveva raggiungere i livelli di civilt di al-tre nazioni europee che avevano gi provvedutoa legiferare su questi problemi. Com' che ogginon si avverte pi l'inferiorit civile dell'Italia sulproblema della parit scolastica, che nelle altrenazioni europee gi riconosciuta? solo que-stione di memoria corta o si rinuncia ad essereimparziali?Nella lettera inviata al presidente delle NazioniUnite il 10 dicembre scorso, il Papa invitava tuttigli uomini a celebrare il 50 anniversario dellaDichiarazione universale dei Diritti dell'uomocon un esame di coscienza circa l'effettivo ri-spetto dei tanti diritti proclamati. Seguiamo an-che noi questa strada di un serio esame di co-scienza per evitare che "con il trascorrere deglianni, questo testo fondante non diventi un mo-numento da ammirare, o, peggio ancora, un do-cumento d'archivio".

    DANTE LAFRANCONI, VESCOVO DI SAVONA-NOLI

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    PENSIERI LIBERI... IN FAMIGLIAContributi, lettere, riflessioni...

    Com'era facile sorridere, da bambina.Bastava un niente.C'era il sole, e tu te ne sentivi riscaldata ecoccolata.Pioveva, e ti piaceva sentire il rumore deltuo passo sull'umido terriccio della strada onella pozzanghera quieta e grigia che ti di-vertivi a scompigliare.C'era il vento, e ti pareva di sfidare l'univer-so.Se andavi a San Giuseppe a piedi, la festanon erano solo le giostre, ma anche le pri-mule e le viole che spuntavano timide edaudaci ai bordi del sentiero.E se anche un rametto spinoso ti bucava ilpalloncino appena comprato, subito trovaviin te e attorno a te altri motivi di gioia.Era come guardare le anatre, che si tuffa-vano nello stagno torbido ma che, appenane riemergevano, lasciavano scivolare viale gocce d'acqua dalle piume colorate e, su-bito asciutte, erano pronte a rituffarsi dinuovo.Crescendo per, ti accorgi che non cosfacile, specialmente quando le gocce diven-tano tante e tutto sembra volersi fermaresul fondo dello stagno. Se poi sei solo sullariva, ti sembra quasi che il tuo rituffarti nonapprodi a niente ma che anzi - ci che tentidi ripescare - diventi sempre pi difficile dascrollare via.Ma se non sei solo, tutto diverso.Basta un sorriso: prima di tutto il tuo, cheguardi ancora fiducioso verso il fondo dellostagno, ma anche quello di chi ti sta accan-to, quello delle persone che sanno guarda-re verso le tue difficolt per condividerle,quello di chi soprattutto capace di tuffarsiinsieme a te per portarle in superficie e ri-generarle per le acque a volte tempestosedella vita, dove tante altre persone stentanoa rituffarsi, dove non osano pi guardare.Bastava e basta ancora un niente, ma un

    niente che sia sincero come un fiore oun'anatra, come un sorriso che esprimacondivisione e partecipazione.E ce ne sono, di questi sorrisi, accanto anoi.lo ne ho incontrati tanti, anche nella nostraComunit, e di qualcuno ho un ricordo parti-colare.Da parte mia spero di essere capace di ri-cambiare, ma soprattutto di sapermi guar-dare attorno meglio per vedere, ascoltare ecapire quando e per chi il momento di tuf-farsi.

    ANNA

    LE OTTO BEATITUDINIDEL PAPBeato il pap che pensa alla mamma e l'aiu-ta non solo quando il campionato dei calcio finito.Beato il pap che resiste alla voglia di TVper regalare qualche ora di tenerezza in pi.Beato il pap che non ha il "complesso delPadreterno" che lo illude di non sbagliaremai.Beato il pap che non predica acqua e poibeve vino.Beato il pap che non un padrone n unpadrino, ma un pap-pap.Beato il pap che, di tanto in tanto, si mettein contatto con il Pap che nei cieli.Beato il pap che convinto che il lavoronon tutto: meglio un fascio di bigliettida diecimila in meno che lo sfascio della fa-miglia.Beato il pap che impara dalla parabola (Lc15,11-32) a non smettere mai di fare il pap.Dal buon Dio avr la benedizione, dai figliconsolazione.

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  • COMUNIT PARROCCHIALE S.S. VITTORE E DEFENDENTE

    INVITO ALLA LETTURA:pag. 1 "Lettera di intenti"pag. 3 Oltre... Buona Pasqua!pag. 4 Oggi Cristo risorto!pag. 5 Nella grande settimana di Pasquapag. 6 Prossimi appuntamentipag. 7 lo passatore fratellopag. 8 II testamento di don Renzo Berettapag. 9 II coraggio della carit "senza condizioni"pag. 11 Hanno scaricato sui volontari schiere di "fantasmi"pag. 13 La pagina del G.A.M.pag. 14 La posta del G.A.M.pag. 15 Bilancio G.A.M.pag. 16 Pensieri di pacepag. 17 Quasi un diario...pag. 18 Anagrafe 98pag. 19 Grazie don Luigi!pag. 20 Bilancio 98pag. 21 Un luogo per incontrarsipag. 22 La famiglia al primo postopag. 23 Pensieri liberi...in famiglia

    FINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOFINALMENTE UN SERVIZIOSUSUSUSUSUSUSUSUSU MIMIMIMIMIMIMIMIMISURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOSURA DEL TUOBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERBAMBINO ANCHE PERIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNEIL TUO COMUNECiCiao sao soono "Alno "Aliice"ce"io mi diverto tutto il giorno.io mi diverto tutto il giorno.gioco, mangio, riposogioco, mangio, riposoinsieme a tanti bambiniinsieme a tanti bambiniin un luogo grande e luminoso.in un luogo grande e luminoso.TutteTutte lele settimane poi, settimane poi,vviieneene aa trovarmtrovarmii il pediatra che il pediatra cheveglia sulla mia salute.veglia sulla mia salute.Vieni anche tu al nido di "Alice"Vieni anche tu al nido di "Alice" fantastico. fantastico.A Ronago inA Ronago in vivia Lugano, 16.a Lugano, 16.Aperto dalle 7.Aperto dalle 7.0000 alle 19. alle 19.0000PossibilitPossibilit anche a ore. anche a ore.Agevolazioni sul mensile.Agevolazioni sul mensile.TeTell.. 00331/1/93.93.005.455.45

    Nei prossimi giorni alcuni ragazzi della Edivel (Barbara, Mauro, Giovanni, Na-dia, Sara, Emanuele) passeranno nelle famiglie per proporre una bella ini-ziativa per aiutare l'Istituto Serafico di Assisi. Il progetto si chiama CasaFamiglia: destinata ad accogliere ragazzi e ragazze non vedenti o pluri-minorati. Dato i buoni contenuti dell'iniziativa, si chiede di ascoltarli.Attenzione: NON RACCOLGONO N OFFERTE N SOLDI!

    Presentano solo l'iniziativa e le loro pubblicazioni.

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