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via Treppo 3 tel 0432 504020 e-mail [email protected] Centro Italiano Femminile Udine Notiziario 16 dicembre 2010 In questo numero 2 Incontro natalizio di spiritualità 2 Buon Natale da don Frezza 3 Notiziario: numero natalizio 4 “Dalla maternità al fine vita”: introduzione al convegno 4 Mostra di Munch 5-6 “Dalla maternità al fine vita”: interventi dei relatori 6 Il CIF collabora con la scuola 7-8 Convegni e incontri 8 Notte di Natale 9 La stele di Nadâl 10-11 Medaglione Particolare dell’ “Adorazione dei pastori” di Antonio il Pordenone. Valeriano (PN), chiesa di S. Maria dei Battuti. I momenti difficili che il mondo sta oggi vivendo colmano il nostro animo di ansietà e di incertezza. Più che mai ci affidiamo all’aiuto di Chi tutto può, chiedendoGli di intervenire in nostro favore. Nel rivivere il glorioso ricordo della Sua venuta tra noi ci affidiamo al Cristo Bambino nella certezza di ottenere l’appagamento dei nostri desideri più intimi ed incalzanti. BUON NATALE E BUON ANNO a voi tutte, care amiche cifine, alle vostre famiglie, a coloro che amate. La serenità e la pace accompagnino questi giorni natalizi e il tempo futuro. Il consiglio provinciale del CIF

4 “Dalla maternità al fine vita”: Notiziario - cifnazionale.it · solitudine davanti alle questioni ultime della vita e della morte, viste alla luce delle istanze del Cristianesimo

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via Treppo 3 tel 0432 504020 e-mail [email protected]

Centro Italiano Femminile Udine

Notiziario 16 dicembre 2010

In questo numero

2 Incontronataliziodispiritualità

2 BuonNataledadonFrezza

3 Notiziario:numeronatalizio

4 “Dalla maternità al fine vita”:

introduzione al convegno

4 MostradiMunch

5-6 “Dalla maternità al fine vita”:

interventi dei relatori

6 IlCIFcollaboraconlascuola

7-8 Convegni e incontri

8 NottediNatale

9 LastelediNadâl

10-11 Medaglione

Particolare dell’ “Adorazione dei pastori” di Antonio il Pordenone. Valeriano (PN), chiesa di S. Maria dei Battuti.

I momenti difficili che il mondosta oggi vivendo colmano il nostro animodi ansietà e di incertezza.Più che mai ci affidiamo all’aiutodi Chi tutto può, chiedendoGlidi intervenire in nostro favore.Nel rivivere il glorioso ricordodella Sua venuta tra noici affidiamo al Cristo Bambinonella certezza di ottenerel’appagamento dei nostri desideripiù intimi ed incalzanti.

BUON NATALE E BUON ANNO

a voi tutte, care amiche cifine,alle vostre famiglie, a coloro che amate.La serenità e la pace accompagninoquesti giorni natalizi e il tempo futuro.

Il consiglio provinciale del CIF

pag   2 dicembre2010Centro Italiano Femminile UdineNotiziario

INCONTRIAMOCI A CELEBRARE INSIEME IL NATALE

Il CIF ricorda alle aderenti, ai loro familiari e agli amici un importante appuntamento, diventato ormai una tradizione significativa dell’ associazione.

Udine – Chiesa di S. Maria in Castello17 dicembre 2010 – ore 15.00

Incontro natalizio di spiritualitàCelebrazione della S. Messa e meditazione di mons. Francesco Frezza. Scambio degli auguri.

BUON NATALE!

S.

e la Pasqua ci porta la gioia e l’energia dirompente di Cristo Risorto, il Natale ci fa rivivere un evento straordinario: il Verbo, la Parola, la Sapienza, il figlio di Dio che si fa carne, vagisce nella culla di

Betlemme ed esprime tutta la tenerezza di Dio per l’uomo, quasi ne contagia il cuore.Natale è la festa della famiglia: voi donne, voi mamme in modo particolare avete il privilegio di gustare fino in fondo questa missione: dare, servire, custodire la vita! È questo il programma che vi siete prefisso e che già con successo avete iniziato.Il Natale di Gesù rafforzi i vostri propositi e vi aiuti a realizzare questa nobile missione, a cominciare dalle

vostre pareti domestiche: questo slancio di tenerezza si diffonda come onda d’amore nel mondo bisognoso di riconciliazione, di serenità e di pace.A voi, ai vostri cari gli auguri più cordiali d’un felice Natale.Con stima, affetto e gratitudine

don Francesco Frezzaconsulente ecclesiastico del CIF

ADESIONI AL CIF 2011La quota associativa 2011, da versare al CIF entro il 31 gennaio 2011, è stata confermata in € 30 per le socie ordinarie ed in € 20 per le socie al di sotto dei 35 anni.L’adesione – segno concreto di convinta partecipazione alla linea operativa del CIF, al quale trasmette forza e sostegno – dà diritto all’abbonamento annuale a CrONAChE E OpINIONI, brillante rivista del CIF nazionale, ma consente alle aderenti di ricevere anche il NOTIZIArIO, periodico di informazione e di commento alla vita associativa locale, curato dal CIF provinciale.

pag 3 dicembre2010

Care amiche,abbiamo pensato di preparare un nuovo numero del Notiziario per il periodo natalizio. Per noi ciò rappresenta un onere, sia in termini di impegno sia in termini economici, ma, nonostante ciò, riteniamo che sia importante, anzi fondamentale divulgare la nostra pubblicazione tra le socie e non solo, in quanto desideriamo far conoscere ad Enti, Associazioni ed Istituzioni le varie attività che il CIF organizza per la promozione della donna nella società.

Dal momento che il Notiziario però è il nostro organo d’informazione, sarebbe opportuno che ognuna di noi contribuisse fornendo spunti di discussione, materiale e notizie di attività già realizzate o semplici curiosità che riguardino voi stesse, il vostro gruppo o la vostra comunità d’appartenenza. Questo arricchirebbe e renderebbe ancora più completo il Notiziario stesso, permettendoci una maggior conoscenza reciproca, facendoci sentire un gruppo attivo e ben affiatato. Attendiamo quindi il contributo di tutte voi!Ed ora una breve riflessione e un augurio: per noi donne cristiane, il Natale 2010 possa costituire un momento di vero incontro con Colui che ci ama, ci è sempre vicino e ci sostiene nelle avversità.In quest’ultimo anno, molte amiche si sono trovate ad affrontare situazioni di difficoltà personale e familiare: voglio augurare che, nel Signore, abbiano superato o stiano superando i problemi o che, comunque, trovino la forza di accettare la prova con serenità.Buon Natale a tutte voi e alle vostre famiglie.

Sandra

Notiziario: numero natalizio

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario pag   4 dicembre2010

N

ella società odierna tanto progredita tecnologicamente, ma forse ancora

poco evoluta sul piano antropologico, constatiamo dai fatti di cronaca, con inquietudine e indignazione, il permanere e forse l’accentuarsi di fatti di violenza verbale e fisica nelle relazioni sociali e, in particolare, intrafamiliari.Le donne, accanto al doveroso riconoscimento del diritto alle pari opportunità e nonostante le conquiste raggiunte in campo sociale e lavorativo – o forse proprio a motivo di questo processo di parificazione – sono soprattutto loro ancora ad essere oggetto di prevaricazione, abuso, rabbia incontrollata tra le mura domestiche. Talvolta invece sono esse stesse preda di suggestioni di successo, prestandosi ad una spirale emulativa e competitiva.Avere pari opprtunità non significa essere uguali, perdendo il senso della propria identità, della dignità: pari sì, ma diversa.Tra uomo e donna ci può e ci deve essere una concorrenza virtuosa, quando la tensione agli obiettivi spinge a dare, ciascun individuo con le proprie diverse

peculiarità, il meglio di sé: quando ciò trasforma in desiderio di annientamento dell’altro, in quanto visto come scomodo ostacolo al raggiungimento degli obiettivi stessi, siamo tutti intrappolati in un conflitto competitivo distruttivo.In effetti oggi sembra che il significato e l’importanza dell’alterità si sia perduto: esiste solo il proprio narcisistico individualismo, che galleggia su un mare di confusione, nell’illusione che i problemi si risolvano con la semplificazione grossolana dell’attacco all’altro, dimenticando che solo la cooperazione tra diversi, in rispetto e reciprocità, la costruzione di relazioni solidali possono permettere all’umanità di sopravvivere e di vivere degnamente.Tutti abbiamo bisogno dell’altro, degli altri, nell’arco della nostra vita.Ma forse è proprio la vita stessa a non avere più valore: non se ne coglie il vero senso, abbagliati come siamo da stimoli disorientanti e spesso fatui.È significativo quindi partire dalla donna, così intimamente coinvolta nel dono della nascita di un bambino, per riprendere una riflessione sul senso profondo della vita,

dal suo sbocciare agli ultimi giorni: una vita che possa essere vissuta e nutrita nelle e dalle relazioni affettive, amicali, sociali.È questo che il CIF ha ritenuto di proporre: una riflessione che, considerando il bisogno di ogni persona nel suo cammino esistenziale, porti a riscoprire il valore dell’accoglienza, dell’amore, della cura, dell’attenzione, dell’appartenenza ad una famiglia, ad una comunità, beni incommensurabili che ci provengono in diverso grado e forma dalle relazioni con gli altri. In questa riscoperta un contributo particolare può provenire proprio dalla figura femminile, per sua natura in grado di alimentare l’amore, la fiducia nelle relazioni, il senso di prossimità tra le persone.È augurabile perciò che questo incontro aiuti le donne a sostenere le responsabilità che ritengono di assumere verso se stesse e verso chi sta loro accanto. Consapevoli che ogni donna e ogni uomo sono degni e preziosi a Dio, esse possano portare il loro contributo di umanizzazione e di speranza per un futuro migliore per tutti.

Attiva e importante collaborazione tra CIF, Amci e Consultorio “Friuli”per la realizzazione di un significativo incontro

La presidente del CIF, Sandra Nobile Vidal, dando inizio all’incontro del 18 novembre 2010, introduce le relazioni in programma, motivando la scelta del tema.

“Dalla maternità al fine vita”

INIZIATIVA CULTURALE

Un gruppo particolarmente numeroso di socie, con amici e familiari interessati ad un evento culturale di attualità e di grande rilievo, ha visitato il 2 dicembre u.s. la mostra Munch e lo spirito del Nord. Dedicata in special modo al paesaggio con le luci e le ombre tipiche di quei luoghi, ma ben raccolta anche attorno al tema del ritratto e della figura, la mostra ha avuto il pregio di avvicinare i visitatori all’ambiente interpretato dai pittori del Nord Europa, da Munch in particolare.Dunque, un piacevole pomeriggio per tutti, trascorso in serena compagnia, a scoprire un nord pieno di fascino, “luogo non soltanto fisico ma anche dell’anima”.

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario

I l folto pubblico, e non di sole donne né di sole socie CIF, ha presenziato con attenzione all’incontro organizzato da CIF, AMCI,

Consultorio “Friuli”.Dopo la presentazione da parte della nostra presidente provinciale Sandra Nobile Vidal, che afferma che l’incontro rientra tra le iniziative di Pari Opportunità, segue l’intervento del dott. Piergiorgio Passone, presidente del Consultorio “Friuli” e dell’Associazione Medici Cattolici Italiani.Mons. Genero, in rappresentanza dell’Arcivescovo, parla della “novità consolante della donna, dotata di capacità decisionali con genialità”.Infine il Presidente della Fondazione CRUP dott. Lionello D’Agostini (che

ha offerto ospitalità all’incontro), pur sottolineando il profilo laico delle decisioni della Fondazione stessa, dichiara la massima attenzione, soprattutto nel futuro triennio, al mondo femminile. Esso ha messo al centro dei suoi interventi le fragilità fisiche, morali, sociali, ma soprattutto di relazioni familiari, dove la donna gioca un ruolo strategico.Ed ora i relatori.

Marianna Gensabella – docente di filosofia morale all’Università di Messina. Tratta il tema: La donna e le nuove responsabilità verso la vita.La relazione è ampia, documentata e ben presentata in multimedialità.Si sottolinea l’attuale ruolo della donna, ora anche in pubblico, di fronte al dramma del notro tempo: la solitudine davanti alle questioni ultime della vita e della morte, viste alla luce delle istanze del Cristianesimo.Il corpo della donna è sostanzialmente un corpo materno, che può dunque dire sì o no alla vita. Dire sì come Maria, nella libertà di decidere di seguire il progetto divino. Respingere la vita, affrontare spesso in amara solitudine, l’aborto. Ma l’aborto come diritto crea più responsabilità e genera sofferenza.C’è stata nel recente passato una rivoluzione silenziosa: ecco la storia dei movimenti delle donne. Parità, uguaglianza, differenza, senso del corpo e del sé, la maternità come luogo di conflitti.C’è stata anche una critica delle antiche virtù femminili, che sembravano affermare un’etica debole, ma che in realtà era un’etica della cura, dell’attenzione ai bisogni.Ora invece si afferma un’etica “di genere”: etica differente dal punto di vista femminile, o etica debole per i deboli? Quale dunque la nuova bioetica per le donne?Emergono nuove resposabilità per la vita al suo inizio, modi diversi di dire no alla vita, coi tanti metodi anticoncezionali, senza ricorrere all’aborto; ma anche modi nuovi di dire sì, con i problemi della fecondazione assistita.Esiste la legge 40 del 2004, con cui il legislatore italiano ha cercato di dare risposta ai tanti problemi connessi a tale pratica: inseminazione eterologa, embrioni in soprannumero, donazione dell’embrione, coppie omosessuali, ecc.Ma alla luce del pensiero cristiano sta il riconoscimento dell’identita dell’embrione, Statuto proclamato dal Consiglio Nazionale di Bioetica del 1996.Il pensiero delle donne attualmente dibatte sulla libertà procreativa e la responsabilità dell’accoglienza o meno della vita dell’altro.Il pensiero materno, una volta cresciuto il figlio, sta tra il desiderio, cura e rinuncia: ti lascio andare dove vuoi tu. Diviene pensiero genitoriale, come meraviglia di fronte alle scelte di vita dell’altro.

Gianluigi Gigli – ordinario di Neurologia nella facoltà di Medicina e Chirurgia della Università di Udine. L’argomento da lui presentato è: Bioetica responsabile per una società più umana.All’inizio il relatore traccia un profilo della trasformazione epocale delle scienze biologiche e parla dell’innovazione tecnologica della medicina, avvenute nell’ultimo scorcio del XX secolo.Dimensione applicativa sempre più pesante, maggiore capacità di alleviare la sofferenza, ma anche disumanizzazione dell’opera del medico, delega allo strumento, invece del rapporto umano di cura.Ma l’invasione tecnologica solleva un interrogativo: cio che è possibile, è anche etico? La risposta, negli anni 70-80, è la prima proposta di una cattedra di Bioetica. 8

pag 5 dicembre2010

Udine 18 novembre 2010

“Dalla maternità al fine vita”:la donna accanto a chi è più vulnerabile

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario pag   6 dicembre2010

I progetti del Centro Italiano Femminile ai quali hanno aderito i dirigenti delle Scuole di primo grado, materne, elementari e medie inferiori dei Comuni di Gonars, Fagagna, Palmanova si sono realizzati per quanto riguarda le riunioni già in calendario nel mese di novembre 2010 e proseguiranno in dicembre e gennaio.

Sono stati finora trattati i seguenti temi:

A Gonars: Gestione della comunicazione genitore-bambino; Educazione del bambino alla gestione delle emozioni; Responsabilità civile e penale a seguito di incidenti con danni ai minori e incidenti con danni a terzi.

A Palmanova e a Fagagna: Violenza su minori con particolare riferimento agli obblighi degli insegnanti e dei genitori; Podestà genitoriale: tutela degli interessi del minore.

All’incontro di Gonars, in frazione Fauglis, hanno preso parte numerosi insegnanti e genitori, tutti molto interessati ai temi trattati, con grande competenza e capacità oratoria, dalla Dirigente Francesca Venturini e dallo psicologo dr. Igor Castellarin. La partecipazione e il dibattito sono stati molto soddisfacenti.

Il problema della comunicazione genitori-figli va affrontato con grande serietà e fin dai primi giorni di vita del bambino. La comunicazione va costruita giorno per giorno sia con scambi verbali sia non verbali. È di primaria importanza arricchire la comunicazione con scambi di segnali e ricchezza di espressioni proprio al fine di sviluppare l’intelligenza dei bambini. I figli, se pur in tenera età, devono essere ascoltati, hanno bisogno di comunicare per poter formare la propria personalità, per avere fiducia, per imparare a stimarsi. L’importanza dell’educazione ai valori e ai principi che reggono una famiglia e una società civile, nel più ampio significato della parola, si ottiene con l’esempio, con il comportamento rispettoso nei confronti dell’altro, della persona che è portatore di diritti già alla nascita, se non anche prima. Come si possa “insegnare ai bambini delle scuole materne” lo hanno spiegato entrambi i relatori: con le favole, con i racconti, anche con i silenzi. Non con le “paternali” e tantomeno con le imposizioni, le punizioni, le aggressioni verbali e fisiche.

A Palmanova e Fagagna l’avv. Rosi Toffano, penalista, ha sviluppato il tema della responsabilità degli insegnanti e dei genitori quando si apprenda la notizia di possibili comportamenti violenti nei confronti di minori. È stata puntualizzata la figura dell’insegnante come Pubblico Ufficiale, quindi obbligato a segnalare quanto di sua conoscenza alle competenti Autorità scolastiche, Forze di Polizia, Assistenti sociali. L’esperta penalista ha tuttavia sottolineato ripetutamente l’invito agli insegnanti di non assumere veste di investigatori, né per verificare elementi di veridicità dei fatti che siano

Il CIF collabora con la scuola

Il CIF sta inserendosi concretamente nella scuola offrendo a operatori e genitori un contributo di informazione e di consulenza. Abbiamo già dato notizia di tale importante iniziativa sul numero 15 del Notiziario (Ottobre 2010). Chi è interessato può avere un quadro generale dell’intero programma leggendo l’articolo di pag. 12.

8 Viene così aperto un Vaso di Pandora: si scontrano concezioni diverse della natura dell’uomo, ed ora le decisioni bioetiche sono influenzate dalla formazione politico-filosofica, e quindi dalla incomunicabilità, dei vari componenti del Comitato Nazionale di Bioetica, paralizzato perché si procede per votazioni.Bisogna quindi ripartire dalla ricerca di una unione di fondo: la responsabilità verso l’essere umano, il rispetto dell’essere umano, a cominciare dall’embrione.Altrimenti la bioetica viene sconvolta dall’opera dei legislatori.Alla fine sono da considerare anche i media, generalmente faziosi nel presentare i casi controversi.Problema della fine vita: forse è ora di riconoscere l’esistenza di una zona di grigio tra la vita e la morte; ma nell’attesa di strumenti che permettano una valutazione clinica più raffinata, bisogna scegliere per la vita, come valore morale.

Mariella Rossi Gini

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario pag 7 dicembre2010

Seminario di approfondimento su Diritto al Welfare senza discriminazioniorganizzato il 17 novembre u.s. dalla “Rete Diritti di Cittadinanza del F.V.G.”, presso il Centro Balducci di ZuglianoSi è lungamente parlato di accesso degli stranieri al sistema di protezione sociale, lamentando fortemente una serie di cancellazioni di norme a loro favore, benché in linea con quelle della Comunità Europea. Molte le gravi irregolarità riscontrate, che meriterebbero l’istruzione di un processo avverso. Ma le violazioni nei confronti degli stranieri, si è detto, non fanno notizia e i cittadini pertanto, non venendo adeguatamente informati in merito, non possono opporre reazioni plausibili e proficue. Forte l’invito degli oratori a rafforzare la Rete dei volontari, consapevoli delle illegali discriminazioni.

Antonietta Locatelli

Convegno su Lotta alla povertàorganizzato l’11 novembre u.s. dalla Commissione Pari Opportunità della Regione F.V.G. presso l’Auditorium della Regione, in Udine

Viene riconosciuto in particolare, trattando della presente crisi economica, l’aggravamento della condizione di inferiorità femminile. È da evitarsi nei confronti delle donne ogni spesa di tipo emergenziale e caritativo. È urgente piuttosto promuovere i servizi sociali in loro favore e stimolare la loro occupazione. La dignità della donna, viene fortemente sottolineato, è difesa soltanto dal lavoro. Le politiche sociali diventino leva per lo sviluppo, potenziando i servizi che le aiutino concretamente: regolando la flessibilità oraria, promuovendo corsi di riqualificazione professionale. La disparità salariale può essere debellata con adeguate riforme politiche di intervento, che consentano giustamente alle donne di raggiungere meritatamente posti di responsabilità e di rilievo. Viene sottolineata l’opportunità di sviluppare ulteriormente il Bilancio di Genere, di cui il Comune di Udine già cura l’iniziale attuazione.

Antonietta Locatelli

Convegno su Il mercato del lavoro in F.V.G.organizzato dalla Regione il 16 novembre u.s. presso l’Auditorium della Regione, in Udine

Numerosi gli interventi di qualificati oratori, tra cui il prof. Domenico Sartori, dell’Università Cà Foscari di Venezia. Egli documenta l’evolversi dell’attuale attanagliante crisi economica globale. Chiarisce che ne fu prima vittima il settore metal-meccanico. Le ripercussioni

Il CIF accoglie con interesse gli inviti di associazioni ed enti che informino ed aprano il dibattito su argomenti di ambito sociale. recentemente alcune nostre rappresentanti hnno presenziato a:

colpirono però subito dopo il settore manifatturiero e quindi i servizi. Illustra le caratteristiche dei vari ammortizzatori sociali, sorti a contrastare i rovinosi effetti della disoccupazione: la Cassa Integrazione (che si esplica in diverse modalità); i Contratti di Solidarietà (che portano a una riduzione delle ore di lavoro per preservare le maestranze in vista di una prevedibile ripresa della ditta); i Lavori Socialmente utili (frutto di un accordo tra imprese pubbliche e private, durano non più di 12 mesi, il lavoratore resta “precario”); i Corsi di Varia Formazione (anche individualizzati e aperti pure ai giovani laureati, per una apertura a nuovi tipi di impegno lavorativo). Pur riconoscendo la gravità dell’attuale situazione economica che incide molto pesantemente soprattutto su alcuni Stati europei, il convegno si conclude nella prospettiva di un futuro prossimo più tranquillizzante. La previsione è sostenuta dalla ripresa già in atto sia in alcuni importanti Paesi europei (Germania) sia in USA. L’Italia dovrà consolidare ulteriormente investimenti e produzioni ma è ragionevolmente presumibile che potrà allontanarsi dalla crisi a cominciare dalla fine del 2011.

Antonietta Locatelli

Convegno Il “primo volo” dei bambiniindetto dalla Provincia di Udine in occasione della XII Settimana della Solidarietà (12 novembre 2010)

Dopo l’assessore Adriano Piuzzi, assessore provinciale alle Politiche della Famiglia, che ha accennato alle Borse Lavoro, che permettono a chi le ottiene di trascorrere un anno in un’azienda o in una cooperativa sociale per perfezionare le proprie abilità lavorative, o per imparare un mestiere nuovo grazie ad un tirocinio formativo, è intervenuto il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che ha parlato delle donne che lavorano nella sede della Provincia e della loro richiesta di una maggiore attenzione per la loro condizione di madri. Fontanini ha promesso 8

venuti a conoscere né per precisare modalità o altro. L’interrogatorio dei minori è compito di persone con specifiche competenze e deve avvenire in ambito protetto.

In Palmanova e Fagagna, realizzando il progetto, è stato trattato dall’avv. Carla Gregoratti, civilista e avvocato rotale, il tema: Potestà genitoriale: tutela degli interessi del minore. La partecipazione numerica dei genitori è stata però molto inferiore alle previsioni. La potestà dei genitori, l’esercizio della quale viene sancito e specificato dall’art. 316 del codice civile vigente, è in evoluzione proprio per l’adeguamento ai più attuali valori. Il concetto di soggezione ha lasciato il posto al principio della protezione del minore e, alla luce della più recente legislazione, alla promozione dei diritti dei minori. I diritti riconosciuti ai minori dalla Convenzione di New York hanno determinato gli Stati a predisporre quanto necessario per garantire la realizzazione dei diritti. Sono significativi in tal senso la Convenzione di Strasburgo sull’esercizio dei diritti dei minori e la L. 285/97. Sono state introdotte le misure necessarie per realizzare programmi utili a portare il minore verso l’autonomia e l’inserimento nella società. In particolare si evidenzia il diritto del minore ad essere ascoltato. Sono stati sviluppati gli aspetti conflittuali nell’esercizio della potestà di entrambi e genitori e nell’intervento del giudice competente, in caso di presenza del vincolo matrimoniale tra i genitori o di assenza di vincolo sia civile che religioso.

Renata Masotti

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario

NOTTEDINATALE

Ti voglio bene vecchia luna,i tuoi raggi cristallini

entrano e s’insinuano nella stanza,avvolgono in un abbraccio impalpabile,

che illumina e coinvolge,il piccolo Gesù nel presepe.

Sacro mistero!In quella spoglia culla

è la Salvezza del mondo.

Ileana

pag   8 dicembre2010

procedure operative della Polizia Giudiziaria. Ha poi presentato alcuni esempi di violenza psichica tra cui l’intimidazione che tende a far sentire la donna sempre meno importante, i dubbi sulla sua fedeltà, la svalorizzazione come incapacità nel crescere i figli, il ricatto di sottrarre i figli alla madre. La polizia, con il sostegno dei Centri Antiviolenza e dei medici di base, nel caso di violenza fisica, provvede alle cure mediche e al recupero psicologico della donna. Per ciò che concerne il marito o il convivente si passa da un semplice ammonimento del questore al divieto di avvicinamento, nei casi più gravi.Il Sostituto Procuratore della Repubblica, dottoressa Claudia Danelon, del Tribunale di Udine, nel successivo intervento ha sostenuto che la donna deve essere educata a documentare con chiarezza, attraverso ricoveri in pronto soccorso, foto degli ematomi, ecc..., le violenze subite: solo con la storicizzazione dei fatti i giudici possono darle ragione.Il Dirigente medico dell’A.O. “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone, che opera prevalentemente al pronto soccorso, ha sostenuto che spesso i casi di violenza fisica vengono fatti passare per casi accidentali, però le donne che subiscono lo stalking spesso tentano il suicidio, assumono droghe o psicofarmaci, soffrono di depressione e sono soggette a malattie cardiovascolari.Il Consigliere dell’Ordine degli avvocati di Udine, avvocato Rosi Toffano, ha sostenuto che le donne non denunciano la violenza per mancanza di denaro e per questa ragione è stato costituito l’istituto del Patrocinio a carico dello Stato, al quale le donne possono rivolgersi gratuitamente.Infine la scrittrice Beatrice Lilli ci ha raccontato la sua esperienza di 17 anni di violenze fisiche subite, nonostante, durante questo periodo, abbia avuto 3 figli.La dottoressa Samantha Dagenhardt, coordinatrice di “Sanità e politiche sociali” della CRPO, ha chiuso il convegno parlando dello stalking tra i giovani, che non sanno discernere ciò che è violento da ciò che non lo è. Nei loro riguardi bisogna fare molta prevenzione.

Paola Corino

8 rchiesta di una maggiore attenzione per la loro condizione di madri. Fontanini ha promesso la realizzazione di un asilo nido, che entrerà in funzione al più presto presso la Provincia stessa.La Presidente di Donne Impresa-Confartigianato di Udine, Michela Sclausero, ha parlato poi della “Scuola per Genitori”, giunta ormai alla sua seconda edizione. Ha affermato che i nostri ragazzi devono essere aiutati a crescere in famiglie con fisionomie diverse da quelle di un tempo. Si parla ora di famiglie allargate, di famiglie unipersonali...: situazioni nuove rispetto ad un passato pur recente, che richiedono attenzione e mirati interventi.Ha informato inoltre che la Confartigianato ha organizzato quattro corsi rivolti a 150 tagesmutter (nidi familiari), uno dei quali anche di livello “avanzato”.È intervenuta infine anche la psicologa Rosanna Schiralli, docente della Scuola per Genitori. Ha parlato dei bambini, anche molto piccoli, che, se contrariati, arrivano ad alzare le mani sulla madre; di altri che, cresciuti in età, manifestano preoccupanti dipendenze da internet e facebook; ha rilevato l’uso smodato tra i ragazzi degli sms; ha riferito sulle non rare crisi di astinenza, addirittura da eroina; ha informato sulle conseguenze della pratica del balconing, abbastanza diffusa tra i minori. Ha precisato infine che i neonati chiaramente recepiscono gli stati emotivi della madre; che c’è un vaccino, chiamato “educazione emotiva”, che serve ad attrezzare la “valigia” della sicurezza dei nostri figli. Ha informato che i bambini appena nati possiedono i “neuroni specchio”, che fanno loro riconoscere le intenzioni di chi li avvicina; che il cervello del bambino ha bisogno di regole e di rispecchiamenti... Senza le necessarie conoscenze e le dovute attenzioni, nel bimbo può svilupparsi il “cortisolo”, che gli provoca iperattività, incapacità a saper aspettare, a sopportare le prime sconfitte...Numerose da parte dei presenti le domande di chiarimento e approfondimento rivolte alla dottoressa Schiralli, dopo la sua talora preoccupante relazione.

Paola Corino

Convegno sul progetto Con-Tatto familiareorganizzato dal Forum delle Associazioni Familiari a Udine il 13 novembre u.s.

Il Forum, in base alla Legge n. 383/2000, ha attivato il progetto “Con-Tatto”: un programma articolato in più fasi e finalizzato a sostenere l’inclusione sociale dei migranti attraverso attività di dialogo, animazione e formazione che valorizzino i legami familiari e associativi come fattori qualificanti di integrazione e crescita.Il Centro Italiano Femminile è una delle associazioni aderenti al Forum ed è partner nel progetto.Sono stati previsti due incontri tra le associazioni appartenenti al Forum e quelle degli immigrati: nel primo, già realizzato, le varie associazioni hanno presentato le attività che già svolgono e quelle che intendono avviare per favorire l’integrazione; nel secondo (11 dicembre p.v.), gli immigrati presenteranno le loro associazioni e formuleranno richieste di collaborazione.Anche il CIF ha presentato le attività che intende promuovere o che ha già svolto in collaborazione con i migranti: incontri con avvocati sulla legislazione del matrimonio in Italia e in altri paesi; incontri a tema ed individuali con una psicologa; corsi d’italiano per mamme straniere; programmi di assistenza a mamme straniere durante la gravidanza riguardanti anche gli aspetti pratici.Il progetto “Con-Tatto” continuerà con la programmazione di una serie di incontri promozionali e formativi tra le associazioni e la realizzazione di attività formative e di animazione rivolte specificatamente alle famiglie straniere.

Sandra Nobile

Convegno Il silenzio è il tuo nemico, organizzato dalla Commissione per le Pari Opportunità, 2 dicembre 2010

In apertura del convegno il Comandante del Nucleo Investigativo Comando provinciale dei Carabinieri, capitano Luciano Summo, ha fatto un’analisi statistica sulla violenza domestica e ha parlato delle

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario pag  9 dicembre2010

Diamo a questo numero del Notiziario una connotazione natalizia intonata al momento presentando un racconto soffuso di dolce magia.L’autrice l’ha scritto in lingua friulana, precisamente quella in uso nel Canal del Ferro, e ha chiesto che in tale veste sia offerto ai lettori, volendo trasmettere con efficacia i nostalgici ricordi della persona che a suo tempo le aveva narrato il mito: la sua vecchia suocera, nata in quei luoghi.L’autrice si scusa per le inesattezze grafico-linguistiche probabilmente presenti nel testo; le giustifica affermando di non essere un’esperta, e soprattutto di conoscere soltanto di riflesso la parlata pontebbana.

A jere une volte une frutute ca la steve cul pari, cu la mari e cui

fradis piciui in t’une ciasute dongie il Riù.

Quant c’al rivave l’inviér e il soreli al lave jù a la svelte daûr la

mont, la ciase la deventave plui freide e plui scure che mai.

La mari a la veve un grun di dûl dai soi fruz, ingrisignîz tor la taule,

cul mocul tal nasut e i piduz plens di polez, ca vignivin fûr, no si sa

parcè, apene c’al entrave l’atom.

Di matine a bunore jé la diseve a la fie: – Sumo, frute, va tal bosc dai

Scocìs, su pal troi dal Pocèt, emple un gei di lens, di chei sutii, par

impiâ il fûc e s’cialdâ un pôc i uesuz di chei biadins di toi fradis –.

E la frutine, ubidiente, a lave: in che volte no si olsave dî di no ai

granc’. Ma jé, tal fâ chel che a i comandave so mari, a veve il cûr

plen di pôre, parcè che tal bosc, là ca la scugnive lâ, la vedeve di

spes lis aganis, ches brutis strîs, vecis e paurôsis, c’a i giravin intorsi

par spaventâle.

Ancie che matine, duncie, su pal Pocèt al è sucedût come atris

voltis: daûr di un clapon and ere tre o quatri di chês sbilfîs, ca

ridevin di jé cu la bocie viarte. No vevin i dinc’ denant e da la buse

i s’ciampave fûr la ponte da la lenghe. A vevin i ciavei ingherdeâz

ca taponavin miec’ ciarneli, e i voi ca lusivin tan’che boris impiadis.

Jesu Marie, ce spavent!

– Ciape, ciape su stecs e baraz, frutine. Chenti no si ciate altri. Culì

al è il gnostri regno, e a noaltris nus plâs cussì: dut sec, dut frait,

dut neri... –.

Alore la piciule, cul cûr ca i bateve che mai, e à sbassât i voi par

no cialâ ta la muse chês marantulis, e a jé lade indenant cirint sot

i pez qualchi legnut par implenâ il so gei. Intant a la vaive: di pôre

des aganis, si sa, e ancie pal timôr di no ingrumâ vonde sterps par

contentâ so mari. Ma la veve un altri scontent: i dulive il cûr di

viodi tôr di sé un grum di arbui cence fueis, i prâz cence vite, i rivai

cuviarz da la neif colade la setemane passade, ca sares durade ce

mai trop, sot i pez e sot lis cisis. Cui sa mai quant c’al sares tornât il

biel cîl, il soreli, la sfloridure dal grignòn, l’erbute fres’cie...

Lis aganis, intant, a continuavin a balâ la manfrine daûr dal clap, ma

dut il rest, tôr di jé, puare frutute spaventade, al pareve muart.

La piciule a leve indenant biel planchin; a strengeve i deduz dai

pîs tai zucui e a platave lis manutis sot il lengit dai braz par sintî di

mancul il freit.

– Nancie une rosute piciule cassù! – a lave disint sotvôs, par no fâsi

sintî da lis aganis e magari fâlis rabeâ. – Mai co’n ciatas une, une

sole!... La puartares a ciase e la metares ta l’aghe in t’une tace, par

fâle durâ fin a Nadâl e fâ plui legre la cusine in che dì... – .

– Tâs, piciulute! O cirarai di contentâti – dissale une vosute ca

vignive di daûr di un cioc, colât cui sa mai quant su l’ôr dal troi.

La frute, strizzant i voi par vedi miôr, si era inacuarte che qualchi

alc al si moveve lì, dongie di jé: un vêl celestin, lizîr come une

niule, al comparive e al sparive tôr di chel cioc.

LA STELE DI NADâLLeggenda della tradizione popolare friulana, nata tra i monti innevati del Pontebbano

– Une praticule! – dìssale la frutine cun t’un suspîr plen di maravèe.

Lis aganis, sì, che lis veve viodudis, e plui di une volte, ma lis

praticulis no, mai, ancie se so mari a i veve contât che lì, tal bosc dai

Scocìs, di tant in tant qualchidune a si meteve in mostre, intorgeade

tai vêi, trasparente tant da l’aghe.

– E cumò? Cui sa mai ce c’al po’ sucèdimi!... – dìssale la piciule.

Intant che figurute, svolant come une plume, a jere vignude fûr da

la so cove.

– No covente vê pôre! – a leve consolansi la frute. So mari, infat, a i

veve dite che lis praticulis a son bonis, a judin la int...

Che lì, denant di jé, a veve in man une bachetute e cun che a leve

tociant i fros impirâz ta la neif come guselis. Tac! E lì che la bachete

a la si poiave, dite fate a nasseve une rosute blancie, ca la pareve

fate cu la cere da lis ciandelis. Tal cûr dal biel flôr (la piciule prime

no n’veve mai viodût un compagn in nissun bosc, in nissun prât) a

cressevin tanc’ filuz sutî ca lusivin tan’ca fossin d’aur.

Duc’ insieme a formavin un boton cussì s’ciassôs che nancie la

vieste da la Madone, ta la glesie di Perteade, no n’veve un plui

biel di chel.

– Ce sucedial tôr di me?! – dissale la frute. Alore si è scrufuiade par

tiere par cialâ di dongie che maravee.

Tre... cinc... dîs... vinc’ di chei flôrs a stevin vignint su, intant, tra

la neif e i claz. Ce biei! La frute ju cialave sbarlufide. Ormai no la

sintive plui ne il freit, ne la pôre, ne la strache di prime... Lis vôs

des aganis si erin cuietadis e ancie che un pôc scriule da la praticule

la si ere sfantade.

La piciule, cumò che il cûr no i bateve plui, a l’à fat subit un macet

cun chês rosutis: dome tre o quatri and à ciapadis su, par no ruvinâ

chel tapedut miracolôs! Dopo si è voltade di bot e a jé lade jù,

corint, viars la so ciase, stringint tra lis manutis chel tesaur blanc e

incantesemât, nassût ta la glace.

A son passâz tanc’ ains di che volte: ches rosutis, candidis come la

neif, cul boton d’aur tal miez, a cressin anciemò ogni an, tai mês

dal freit, tal timp di Nadâl.

I levi ancie jò, quan’ co jeri piciule, a cirîlis tal bosc dai Scocìs,

su pal troi dal Pocèt, ma no ài mai viodudis lis aganis e nancie lis

praticulis. Par fortune, se no o sares muarte di pôre!

Chei dal Cianâl dal Fiêr, come me, a clamin chês rosutis, c’a somein

di cere, “stelis di Nadâl”, cul nom ca i veve dât, tant timp prime,

la frutine ca la steve ta la ciasute sul Riù. Ma in talian si clamin

“ellebori”. Diseit voaltris come ca voleis.

M.D.M.

Centro Italiano Femminile UdineNotiziarioCentro Italiano Femminile UdineNotiziario pag  10 dicembre2010

per cui prende corpo l’idea

dell’adozione.

“Un figlio non è soltanto di

chi lo mette al mondo; è anche

di chi lo desidera, lo ama, lo

affianca teneramente, lo aiuta

a crescere...” L’antica saggezza

che affiora dall’aforisma si

adatta perfettamente al modo

di pensare dei due coniugi,

che pertanto si avvicinano

con convinzione alle strutture

interessate alle adozioni e affrontano le lunghe pratiche

burocratiche ad esse connesse.

D’improvviso però nella vita di Luisa si delinea una svolta

inattesa, ormai insperata: sta arrivando un figlio proprio

suo! È, questa, una manifestazione di predilezione di

Chi intreccia, Lassù, i fili della nostra esistenza? È un

imprevisto ma legittimo intervento della natura?

Luisa ricorda con gioia quel momento mentre rivive la

prorompente emozione di allora. Sicuramente nella calda

intimità del grembo materno la nuova creatura deve aver

percepito subito, ancor nove mesi prima di nascere, la

stretta amorosa dei suoi felici ed appagati genitori.

Il piccolo essere vitale che dieci anni fa mandava il suo

segnale di vita è proprio la stessa bambina seduta ora di

fronte a noi ad ascoltare le confidenze della madre.

Le pratiche già iniziate per l’adozione proseguono

comunque il loro iter e dopo tempi abbastanza brevi in casa

sgambettano due vispe bimbette vicine di età, sorelle non

per volere della natura, ma per risoluta determinazione

dei genitori.

Luisa, in accordo con il marito, lascia il lavoro: è una

decisione seriamente meditata, ma non incerta. Vuole non

soltanto occuparsi convenientemente delle due piccole

ed esigenti creature che le crescono accanto, ma intende

anche offrirsi con più ampia resposabilità e maggiore

disponibilità all’attività del Centro di Aiuto alla Vita,

I MedaglIonI del CIF

Ha accolto il nostro invito ed

è arrivata qui al CIF tenendo

per mano sua figlia, una bella

bambina alta, bionda, sorridente:

il ritratto della madre. Quale

immagine più rappresentativa

di questa poteva offrire di sé la

protagonista dell’ultima pagina

del Notiziario dedicata – oggi,

ma sempre – a una “donna di

qualità”?

LUISA RANALLo, che qui

vogliamo presentare, si occupa infatti da molti anni, con

generosità e con passione, di madri e di piccoli figli, nati o

prossimi ad arrivare, compromessi spesso da problematiche

delicate, talore angosciose, incombenti sul loro domani.

Luisa è una volontaria (ad “alto livello”, perché ricopre il

ruolo di direttrice) della sezione udinese del Centro di Aiuto

alla Vita, operante in via Roma 35.

Disinvolta, sicura di sé, si rivolge a noi con parole che

escono non tanto dalla bocca quanto dal cuore mentre va

illustrando la sua attività e l’ambiente pieno di vita e di

speranza in cui agisce accanto ai suoi collaboratori.

Da 13 anni ormai Luisa sta donando il suo tempo e le sue

energie al Centro. In precedenza si era occupata di ben

altro: dirigeva infatti il personale di una importante catena

di negozi, attiva nel settore dell’abbigliamento. Si trattava

a suo dire, di un lavoro interessante e qualificante, in cui

aveva modo di esplicare la sua forte personalità. Quello

poteva essere il binario sul quale era ormai incanalata,

forse in via definitiva, la sua attività professionale.

Luisa si sposa e la vita di coppia accresce ulteriormente il

suo appagamento emotivo.

Nei due sposi si manifesta subito, fortemente, il desiderio di

un figlio: soltanto con tale arricchimento, chiarisce Luisa,

la giovane famiglia avrebbe acquistato la connotazione

più rispondente al loro intimo convincimento.

Il figlio tarda però ad affacciarsi al loro orizzonte

Presentiamo, come solitamente in questa pagina, il ritratto di un personaggio femminile di casa nostra messosi in rilievo per determinati suoi valori.

Un sorriso per dare speranza

LUISA RANALLO

Centro Italiano Femminile UdineNotiziario pag  11 dicembre2010

in cui peraltro già sta operando. È questa un’altra svolta

importante della sua vita.

Conviene dunque presentare ora, a grandi linee, la

struttura di volontariato sociale che l’ha coinvolta tanto

profondamente.

Uno dei depliants diffusi dal Centro mostra il volto

sorridente di un neonato. Uno slogan lo incornicia: “Sostieni

la vita”. Ci viene da pensare che quel bambino non sarebbe

stato qui, a farsi fotografare accattivante e promettente,

senza l’ntervento degli operatori del Centro stesso, che

evidentemente hanno saputo aiutare la madre a superare un

momento di difficoltà e di disorientamento infondendole

forza e speranza. In teoria uno di quegli operatori potrebbe

essere proprio Luisa, amica discreta e solidale di chi si

rivolge a lei chiedendole conforto e intervento.

Luisa non vuole parlare di sé ma del Centro. Ne illustra

le finalità: “Esso si impegna ad aiutare, in particolare,

le donne in difficoltà a causa di una gravidanza inattesa,

anche indesiderata. Non sempre l’arrivo di un figlio è

vissuto con gioia: le paure, le resposabilità, la difficile

condizione econonica e ancor più la solitudine possono

portare la donna a pensare di non aver scelta, a credere

che l’aborto possa essere l’unica strada per liberarsi

dell’ansia... La strada del non ritorno. Ma da noi le porte

sono sempre aperte. Qualcuno è lì pronto a dare una mano

nell’emergenza, a prospettare in concreto un domani

più rassicurante. Attraverso l’accoglienza, l’ascolto, la

condivisione, l’eventuale supporto medico e legale e, al caso,

anche l’aiuto economico, il Centro può restituire alla donna

la libertà di scegliere: scegliere di accogliere suo figlio. E

torna il sorriso.”

“Lavorando nel Centro – continua Luisa – ho imparato a

riconoscere lo sguardo del Padre su ogni Suo figlio, anche

quello appena concepito, a meravigliarmi della forza del Suo

amore, a guardare con fiducia il mistero della Vita, di ogni

Vita umana...”

Gli occhi le si accendono mentre parla, mentre accarezza con gesto istintivo la bionda testolina della sua bambina. “La mia è una grande famiglia perché spero che tutte le donne da me incontrate se ne sentano parte. Auguro alle mie figlie di saper accogliere e di sentirsi accolte.”Ma l’augurio vale anche per noi.

Siamo quasi a Natale. Sta per scendere ancora una volta tra noi il Bambino divino, apportare di speranza e di conforto.opportuno ci appare quindi l’aver scritto di bimbi che nascono, vincendo le avversità, e di persone che amorosamente ed efficacemente aiutano il loro affacciarsi alla vita.Abbiamo presentato volentieri te, cara amica Luisa Ranallo, giovane mamma ma anche giovane ed efficace sostenitrice della vita di figli non tuoi. Nel riconoscere i tuoi meriti ti esprimiamo simpatia e apprezzamento e ti dedichiamo questa pagina-ritratto in segno di stima e di solidarietà.

Maria Di Marco