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ALCUNE NOTE SULL'EPICA BIZANTINAAuthor(s): AGOSTINO PERTUSISource: Aevum, Anno 36, Fasc. 1/2 (GENNAIO-APRILE 1962), pp. 14-45Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20859474 .
Accessed: 16/06/2014 11:36
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AGOSTINO PERTUSI
ALCUNE NOTE SULL'EPICA BIZANTINA
Nel suo lungo, millenario cammino la civilta greca ha avuto
tre eta epiche: quella omerica, quella ?acritica ? e quella ? cleftica ?.
Le loro espressioni, i poemi e i canti epici, nascono ai margin! geo
grafici e culturali di quei centri di cidtura che hanno avuto una grande fioritura letteraria: la prima infatti sorge ai confini fra la cidtura gre co-achea e quella orientale, la seconda fra la cultura bizantina e quel la araba; la terza fra la cultura neo-ellenica e quella turca. L'epica in Grecia e nata dunque sempre dalla collusione tra mondo occidentale e mondo orientale. E cio non senza ragione: al fondo del canto epico c'e una concezione eroica o magniloquente o anche fantastica della
vita che assai difficilmente pud sorgere in un ambiente saturo di cultu
ra, sostanzialmente scettico e realista. in fondo Patteggiamento, in epoca bizantina, di dotti raffinati, come Areta di Cesarea e come
Michele Psello, che guardano ai canti ? acritici ?, di sapore popolare, con una certa malcelata awersione *. Non fu tale invece, in nessuna
epoca, Patteggiamento dei letterati nei confronti di Omero; ma anche
questo si spiega e si giustifica, se si tiene presente Palta perfezione letteraria dei poemi omerici, perfezione che manco invece alle altre
epopee piu recenti. II nostro atteggiamento ora di fronte alPepica medievale bizantina e molto diverso; ma e passato attraverso la
esperienza romantica, che ne ha rivalutato il contenuto ?popolare ?, ed e passato anche attraverso la critica storico-filologica che ha di
mostrato inequivocabilmente il fondo storico della materia cantata
nei poemi e nei canti epici.
1 Schol. Areth. in Philostr. vit. Apollon. 93, 11, cd. S. Kougeas, At h roiQ axoXfoi<; too 'Apifkt Xaoypacptxal el&qaets, ?Aaoypa9ta?, 4 (1913), 239; Psell. Chron. II p.140 Renault. Le due testimonian ze, ben note, anche in S. Impellizzeri, II Digenis Akritas, Vepopea di Bisanzio, Firenze, 1940, 88 e 45 n. 1. Non sarei perd completamente d'accordo sul modo di intendere il testo di Areta: qui i Paflagoni sono detti xocTapaxoi (maledetti) non tanto in quanto dcyupTOU (aedi girovaghi), come mostra di credere Flm
pellizzeri (op. cit., 89-90), ma perche* su questo popolo gravava un giudizio morale che ha una lunghis sima tradizione di origine comica (Aristoph. Eq. 2 88.), ripreso dai Bizantini (cfr. Const. Porph. de them. VII 11 Pertusi), di cui anche Areta si fa portatore.D'altra parte, se ci fu un autore di grande cultura che ebbe notevoli interessi per il mondo a lui contemporaneo, questi fu senza alcun dubbio Areta, il quale ci lascio numerose testimonialize sul lessico volgare del suo tempo negli scolii a Luciano, a Dione Cri sostomo, ad Aristide, ecc.
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ALCUNE NOTE SULL EPICA BIZANTINA 15
II discorso qui accennato meriterebbe piii ampio svolgimento,
specie se si volesse giungere ad una valutazione di carattere estetico; ma sarebbe certo prematuro, poiche molte, troppe questioni sostan
ziali sono tuttora sul tappeto. Una recente edizione ed una piu recente trattazione critica han
no fatto il punto su alcuni tra i problemi piu eontroversi nati attorno
al poema epico bizantino 2. L'una e Taltra ci hanno indotto a ripren dere lo studio di alcune questioni vecchie e a proporne delle nuove, nella speranza di portare un contributo, sia pure modesto, aU'intel
ligenza della materia del Digenis Akritas e dei rapporti che intercor rono fra le varie recensioni del testo 3.
2 J. Mavrogordato, Digenes Akrites Oxford, 1956, pp. XI-LXXXIV; St. Kyriakidis, Forschungs bericht xum Akritas-epos, ? Berichte zura XI. Internstionalcn Byzantinisten-Kongress Munchen 1958 ?,
Munchen, 1958; e cfr. anche ?Diskussions-Beitrage zum XI. Internationalen Byzantinisten-Kongress Munchen, 1958?, Miinchen, 1961, 27-30. Contributi particolari pubblicati in seguito riguardano soprat tutto la versione russo-slava: E. Turdeanu, La legende slave de Nicephore II Phocas et de Theophano, son epouse, in ? Diskussions...?, 30-33; J. Schroepfer, in ? Diskussions...?, 33-36: A. Dostal, Le Di
genis slave el son importance pour la byzantinologie, in ? Akten des XI. Byzantinisten-Kongress Miin chen 1958?, Munchen, 1960, 125-130; G.K. Spyridakis, 'H <JcXg><k<; tou 'Ajzopfou tco 838 xal t6 o^jxoiSes $ojxa tou jxaaTpou vr]q 'Qpia<;?, in ?Akten...?, 581-585; A.G. Tsopanakes, 'EpfxrjveuTtxa xai Stop &amxa ctt6 xetjxevo tou Aiyev?j 'Axptara, ?'EXX/jvixa?, 17 (1960), 75-94; G. Manganaro, Vamazone Maximo e una epigrafe pontica, in ? Akten... ?, 325-330; I. DujCEV, Mediaeval Slavic litterature and its
byzantine background, in ? Rapports complementaires, Resumes, XII* Congres International des Etu des byzantines, Ochride 1961 ?, Belgrade-Ochride, 1961, 97. A quest'ultimo congresso poi A. Dostal e ritornato su ? Le Digenis Akritas slave ? e H. Graham, su ? Byzantine influence on the Slavonic re censions of the Digenes-Tale ?, le cui comunicazioni non sono ancora apparse.
3 Seguendo l'uso ormai invalso tra gli studiosi indichero con le seguenti sigle le varie recensioni del
poema: C = Grottaferrata: E. Legrand, Les exploits de Basile Digenis Acrilas, epopee byzantine, pu
bliee d'apres le manuscrit de Grotta-Ferrata, Paris 2 1902 (= ? Bibliotheque grecque vulgaire ?, VI); P. P. Kalonaros BaaLXetot; Aiyevrjc; 'Axpixat;, II, Atene, 1941, 3-126; J. Mavrogordato, Digenes...
E = Escorial: D. C. Hesseling, Le roman de Digenis Akritas d'apres le manuscrit de Madrid,
?AaoYpa<pia?, 3(1912), 537-604; P.P. Kalonaros, BaatXeio?..., II, 129-200; cfr. anche II. Gregoire H. Letocart, Trente-cinq corrections au texte de Digenis selon VEscorialensis, ? Byzantion ?, 14(1939), 211-226; H. Gregoire, Digenis Akritas d'apres V Escorialensis, ibidem, 694-695.
T ? Trebisonda: C. Sathas - E. Legrand, Les exploits de Digenis Akritas, epopee byzantine du Xe siecle publiee pour la premiere fois d'apres le manuscrit unique de Trebizonde, Paris, 1875 (
? ? Col lection de monuments pour servir a Tetude de la langue neo-hellenique ?, NS VI) (a me inaccessible); cito da P. P. Kalonaros, BaatXeioc;..., I, Atene, 1941, in calce al testo di A.
A = Andros: A. Meliarakis, Ba<nXeio<; Atyev^ 'Axpiras, InoTtoitcc Pu&xvtivtj t% 10t)<; &caTOVT<xeTY)p?o\>s xara to ht "AvSpco dcveupe^iv xetPQYP?tT?v, Atene, 1881 (ristampa a cura di P. G. Zerlendis, Atene, 1920); P. P. Kalonaros, BaaiXeto?..., I; correzioni: G. A. Papademitriou,
'Axpixtxa, 1, 'AvxtpoX^ tt)<; ?xo*6aecos M7)Xiap<fcx7) npbq to xetp<fypa?ov 1074 'E&vixyjg Bi
pXio&7)x7)<; 'A^voiv, ? La Croix?, 1(1947), 120-146, 192. P = in prosa: D. P. Paschalis, Oi 8?xoc X^yoi tou Atyevous 'AxplTOU xoctoc tyjv 7re?y)v
Stacrxeurjv Tr)<z "Av8pou, ?Aaoyp<X9la?, 9(1927), 305-441. O = Oxford: S. Lambros, Collection de romans grecs en langue vulgaire et en vers publies pour
la premiere fois d'apres les manuscrits de Leyde et oVOxford, Paris, 1880, 111-237. R = russo-slava: cito dalla versione francese di P. Pascal, Le 'Digenis' slave ou la ^Geste de Dev
genij\ ? Byzantion ?, 10(1935), 301-334; vers. gr. mod. di S. Kezef in P. P. Kalonaros, BaatXeto^..., II, 263-292; V. D. Kuzmina, Novy Spisok 'Devgeneva dejanija\ in ? Trudy Otdela Drevnerusskoi Li
teratury ?, 9 (Moskow-Leningrad 1953) (a me inaccessible, ma cfr. J. Mavrogordato, Digenes..., XXV
XXVI). Inaccessibile mi e rimasta pure la versione russa commentata del Digenis di A. J. Sirkin, Mo sca, 1960, il quale a pp. 173-178 parla pure del ? Devgenievo dejanije ?.
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16 A. PERTUSI
I. - LA GENEALOGIA DI DIGENIS
Basta dare un'ocehiata al quadro genealogico disegnato dal Ma
vrogordato nelV Appendice A della sua edizione 4 e confront aria con
i dati che si possono ricavare dalle varie recensioni del poema per convincersi subito che la base sulla quale e stato costruito e fondamen
talmente falsa, oltre che inesatti i rapporti ivi indicati di parentela.
Significa partire dal presupposto che esistesse una ? Urdigenis ? in
cui Palbero genealogico era gia cosi disegnato, nei suoi vari rapporti, nella specificazione dei nomi e nella determinazione del ruolo di alcuni
personaggi di primo piano. Di fatto questa ? Digenide ? primitiva non ci e giunta; e il ricostruirla e impresa, almeno per ora, disperata. Ne intravediamo il disegno generate, la successione degli episodi piu salienti, il quadro storico in cui e da collocare, ed anche le linee strut -
turali della genealogia di Digenis; ma ci sfuggono i particolari, le determinazioni piu precise, i ? riempimenti ? primitivi. Dico ? riempi menti ?, perche della ? Digenide
? originaria non e ricostruibile se non
Possatura, la ? struttura portante ?, in quanto ogni recensione porta in
se stessa concrezioni che fanno blocco unico con il resto. E questo si deve dire anche delle due recensioni fondamentali C ed E; quanto invcce alia recensione TAPO e ai suoi rapporti con C ed E mi sembra
che il discorso diverra piu semplice dopo Pesame, che ci proponiamo di fare, della genealogia di Digenis.
Una impostazione ottima di questo problema era gia stata data
quasi trent'anni fa dal Kyriakides 5; e il Mavrogordato ha avuto
torto, a nostro avviso, a non tenerne nel debito conto.
Una prima difficolta a trattare questo problema sorge nel mo
mento stesso in cui lo studioso cerca di porre i punti di partenza.
Quale recensione sara piu vicina alPoriginale ? Quale di esse rispec chiera con maggiore probability la genealogia primitiva?
Mi si permetta di fare un rilievo di carattere generate. Le genea
logie degli eroi, antichi e medievali, sono tra le cose piu variabili e
piu sottoposte ad essere rimaneggiate in epoche successive, sia perche alia merce della fantasia dei poeti, sia perche spesso ubbidiscono a in
teressi di parte, come quando un sovrano vuole a tutti i costi ritrovare
in antichi eroi, o anche divinita, le origini piu lontane della sua nobile
4 J. Mavrogordato, Digenes..., 254-255. 5 St. Kyriakides, IIaparjQpY)(jet<; tic, toc dcxpiTixa Stttj, ?Aaoypa9ia?, 10(1932), 11-27. Sulla que
stione della genealogia di Digenis cfr. anche N. Adontz, Les fonds historiques de Vepopee byzantine Di'
genis Akritas, ? Byzantinische Zeitschrift?, 29(1929), 200-203; H. Gregoire, Le tombeau et la date de
Digenis Akritas (Samosate, vers 940 apres J.C.), ?Byzantion?, 6(1931), 484-493; Id., Autour de Digenis Akritas, ? Byzantion ?, 7(1932)v 300-302; Id., Miscellanea epica et etymologica, JJJ, Vamazone Maximd,
?Byzantion?, 11(1936), 607-608.
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ALCUNE NOTE SULL'ePICA BIZANTINA 17
prosapia. Di solito le genealogie primitive di dei e di eroi sono piut tosto vaghe, indeterminate; solo in epoca successiva vanno a mano a mano precisandosi, complicandosi, determinandosi nei nomi ac
cessor^ fino a raggiungere uno stadio, che possiamo chiamare interme
dio, il quale diventera poi piu o meno comune e sara acquisito dalla
tradizione. Si pensi alle infinite variazioni genealogiche di eroi ome
rici fino a quando esse non ricevono sistemazione in trattati come la Biblioteca di Apollodoro; si pensi al processo di unificazione delle
genealogie di dei e di dee nella antichissima Teogonia di Esiodo, e ci si rendera conto che la nostra posizione parte da un dato di fatto
incontestabile. La stessa cosa pud essere ripetuta anche per la genea
logia di Digenis: dalle genealogie semplici e indeterminate nei canti acritici piu antichi, come nei Canto di Armuris e nei Matrimonio di
Digenis 6, si giunge ad una genealogia estremamente complessa, de
terminata, e anche contradittoria, delle recensioni TA(PO) del Dige nis Akritas. ?] facile supporre che vi sia uno sviluppo successivo di essa, a cui concorrono elementi vari, anche d'ordine storico; e sara
quindi lecito, almeno in via di ipotesi di studio, partire dalle genea logie piu indeterminate per esaminare criticamente quelle piu deter
minate.
Una delle genealogie piu semplici e piu vaghe e quella offerta dalla recensione R slavo-russa. Pare, tra Paltro, che essa rappresenti anche per il contenuto uno stadio molto antico della leggenda 7.
a) La genealogia in R
Cosi inizia il testo P: ? il etait une veuve de race imperiale... Elle avait trois fils de grande stature et de grand air... Cette meme
veuve avait une fille de grande stature et de grand air par la beaute
de son visage...? 8. Questa ?figlia?, rapita da Amir ? roi du pays d'Arabie ? ? detto altrove Amirat ? e da lui sposata, dopo di
essersi fatto cristiano, generera ? Devgenij Akrite ?. II re Amir ha una
6 II testo greco del Canto di Armuris si pud leggere in St. Kyriakides, '0 Aiyev*)S 'AxpiTaq, 'Axpmxa hrri
? axpmxa TpayouSia
? axpiTtXT] ?g>7), Atene (1926), 119-129, e in P. P. Kalo
naros, BaaiXcicx;..., II, 213-217; trad. ital. in S. Impellizzeri, II Digenis..., 33-36; il testo invece del Matrimonio di Digenis, in P. P. Kalonaros, BocaiXeio<;... II, 229-231; trad, franc, in H. Pernot, l&ludes de litterature grecque moderne, Paris, 1916, 31-36. II caso dei canti del ? ciclo di Costantino ? e
diverso: in essi gia compare la determinazione dei Dukas. 7 Sulla data probabile di quest a recensione cfr. H. Gregoire, Note sur le Digenis slave, ? Byzan
tion ?, 10(1935), 335-339; Id., Le Digenis russe, Russian epic studies, ed. by R. Jakobson and E. J. Sim
mons, Philadelphia, 1949, 131-169; A. Soloviev, La date de la version russe du Digenis Akritas, ? By zantion ?, 22(1952), 129-132; M. Mathieu - H. Gregoire, Lesfaux Diogenes et Devgenij ou Digenij, ibid., 133-150. Per i rapport i con For i gin ale greco cfr. anche G. Wartenberg, Geht der slavische Digenis auf ein aelteres original zurueck als die erhaltenen griechischen Epen?, ?Byzantion?, 11(1936), 320-324 con
la nota iniziale del Gregoire; St. Kyriakides, Forschungsbericht..., 13-15. 8 P. Pascal, Le 'Digenis..., 303; P. P. Kalonaros, BaalXeio?..., II 263.
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18 A. PERTUSI
madre, senza nome, che vive nel ? paese d'Ara^ia ?, ed ha pure un
fratello, anch'egli senza nome nel testo di P; ma piu innanzi, nel testo di T, si dice che Filipappo, il quale ha come figlia Maximiana
? detta aiiche Maximo ?, e uno ? zio ? di Devgenij 9: forse e lo stesso fratello di Amir, non potendosi pensare che sia uno dei tre figli della ? vedova imperiale ?. Ad ogni modo Devgenij, seguendo le orme del padre, rapisce e poi sposa ? Stratigovna ?, la figlia del ? roi Stra
tege ? (? re ? di una citta, ?la ville de Stratege ?), il quale ha altri
quattro figli maschi. Ecco dunque il quadro genealogico di R:
re Stratego
vedova imperiale .-1?.
madre
tre figli di cui uno
cadetto
figlia^ Amir
(Amirat)
- -i ?
Filipappo
I-~I
quattro figli Stratigovna-^Devgenij Akrite Maximiana
(Maximo) Si tratta di una genealogia elementare, piu fiabesca che reale,
in cui tutto sfuma neH'incerto, neirindeterminato, simile un po' a
quella del Canto di Armuris 10. Ben diversa sara la situazione in E e in C, come ora vedremo; ma la ? struttura portante ? appare gia innalzata in R.
b) La genealogia di E
La nonna di Digenis, detta (xrjTYjp, in quanto madre della fan ciulla che sposera Temiro, padre di Digenis, discende dalla stirpe dei
Kup MayadTpot. Dice suo figlio alFemiro: 138 7) 8k 7) (xtjttjp (xa? ̂ tov a7u6 xotj? Kup Maya^Tpoix;.
Questa madre ha cinque figli ed una figlia: dei cinque figli si par la in pixi di un punto del poema:
6 too? tovtc a? \iolq <poveucrou(ttv... 58 xal ol TcevTZ IxaPaXXtxcuaav... 65 xal tots ol 7revre...
L'uno di essi si chiama Costantino: 57 xal 6 KcovaxavTivo? U7ta?t...
736 xal- el? dSeX9o<; Tr]q xopyj? ̂ tov 6 KcovaTavTtvo?'
P. Pascal, Le 'Digenis..., 309 e 330 (ovc e detto ?l'oncle?); P. P. Kalonaros, Boca(Xeio<;..., II 268 e 289 (dove invece e detto y^povra). 10 Ma quivi il figlio di Armuris, nato in schiavitu, mentre il padre era prigioniero dell'Emiro, spoea la figlia dell'Emiro; ed i fratelli, sono fratelli del figlio di Armuris, non della sposa.
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ALCUNE NOTE SULL'epICA BIZANTINA 19
737 auTO? yap znokipriGzv afxyjpav tov ya(X7rp6v tou... ? probabile che sia il primogenito, perche e detto 6 np&Toc; a8eX9o? (135), ed e quello stesso che spiega la loro discendenza alTemiro. La
figlia e detta sempre xop*)q oppure xopaaiov; per esempio: 733 xopaaiov dtacy)p7ca!;ev tou 'Axpmq ttjv (XTjTTjpav.
Costantino, parlando della sua famiglia, subito#dopo aver detto
della madre, soggiunge: 139 ScaSsxoc freiouQ efyajjiev xal 2?i l^aSsXcpoix;.
Questi ? dodici zii ? e ? sei cugini ? non possono essere che per parte
di madre n, perche poco piu innanzi i fratelli specificheranno aU'emi ro parlando del padre:
145 6 7uaT7]p [icaq 3)tov 'Aap&v xal bzioq [Kxq 6 KapotXyjc. Se qui lo ? zio ? Karoiles e associato al padre, mentre la i ? dodici zii ? alia madre, e chiaro che si tratta di un fratello del padre 12.
Quanto al padre viene specificato che discende dalla stirpe dei Dukas:
137 6 7rocTy)p (xa^ 9jtov a7r6 tgW AouxaScov tyjv (xspeav xal
[yeveav, inviato in esilio ? senza dire da chi ? Side fxoupTSi xal 8ia 9oaaaTa
(140)13, fprse a causa di un ?tumulto?, di una rivoluzione fatta dalle
sue truppe. II nonno paterno e detto Muselom:
146 6 MouaeXojfx 6 !?axoo<rro<; 7raT7]p tjtov tou 7raTpo^ yL&Q.
La xopY] (opp. xopaaiov) di Aaron, cioe sua figlia, e rapita da un
emiro. Di questo emiro e detto anche il nome:
723 6 7uaT7)p tou 3jtov 6 a(X7]pa^, 6 Mouaoupo^ kxzivoQ.
Questo emiro, prima di rapire la ? fanciulla ? in ? Romania ?, aveva
gia moghe e concubine e figli. Sua madre ? detta semplicemente
[XTjTYjp opp. (xavva ? cosi gh scrive per farlo ritornare in Arabia:
271 tyjv elx^Q ek ^ov <tt<x(3Xov aou xal elx5^ TV xat axXapav 272 inoZxeq tyjv xupav orou...
301 ... toc Texva too ev^ufxyj^yj 302 xal toc xopaaia toc xaXa toc 7roXu7r6a)7)Ta tou...
Delia sua famiglia Temiro non da la genealogia (149 ss.), come
awiene nei passi paralleli delle altre recensioni, quando risponde ai
11 Non per parte di padre, cioe figli di Muselom, come crede il Mavrogordato, Digenes..., 254 e
255 n. 14. 12
Questo zio Karoiles di E non ha nulla a che vedere con Karoes delle redazioni CTAP, come
spesso b stato detto. 13 Lo Hesseling, he roman..., 542 aveva congetturato 8ta (jlouXtov toO qxxraaTOU; il KalONA
Ros, BaalXetog..., II 136 legge: 8ia (xoupTTQ xal 8ta qpouaaara; in ogni caso la parola (ioopTO$, come
e noto, e un calco greco del lat. tumult us, e (poawxTOC, del \at. fossatus, passato nel bizantino con il valo
re di ? esercito ?.
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20 A. PERTUSI
cinque fratelli che Fhanno inseguito, ma dal poema sappiamo che suo
padre e sua madre stanno a Rahab (527 eiq too eP<xye to xaaTpov), che suo padre e stato valorosissimo e grande conquistatore (257 ss.) e cosi pure suo nonno (254 ss.: non e chiaro se per parte di padre o
di madre), e che infine sua madre ha un fratello di nome Muratasites:
261 xal 6 aSsTapo? jjloo xal 6 frsZoc, aoo 14 6 MoopaTaa^Y)?.
Dalla xopy) e dalFemiro Musur (o Musuro) nasce Aiyevyj? 'Axptarrj?:
219 ?t?xav 7raiSa ftaojjiaaTov, tov Aiyevrjv 'Axprrvjv 442 ... too TuayxaXoo aoo too oloo, too Atyevyj t' 'AxpiTY]
465 ... 6 Aiyevyjc; 'AxpiTY)?. Ma piu innanzi e aggiunto anche il nome Basilio:
1092 6 -fraofxaaTo? Ka7T7ra8oxa? BaaiXsio? 'AxpLTYj?. II verso ora citato si legge in un contesto profondamente turbato:
sul problema pero che pone questo verso si veda piu innanzi (?3). Anche Digenis rapisce la sua bella; anche lei e xopY) oppure xopa
aiov, senza nome:
846... ... t7)v xopyjv ootg>? Xeyet ...
855 xal tots to xopaaiov ...
Essa e figlia di uno CTpaTTjyo? e di una aTpaTYjytaaa: 836 (Digenis si dirige) ... eiq too (TTpaTTjyoo too? oi'xoo? 1015 xal tots 7] aTpaT7]yiaora ...
ed ha cinque fratelli: 969 7cevTe ?^ aoToiv l/coptaav xal ^jaav oi <i8ek<poi ttqc.
Si noti: in E sono gia determinate le stirpi del nonno e della non
na, per parte di madre, di Digenis; e sono pure indicati i nomi del
nonno, del padre e di uno dei fratelli della fanciulla rapita dalFemiro, i nomi delFemiro e di suo zio e il nome completo di Digenis stesso.
Rimangono invece ancora indeterminati i nomi del nonno, del padre e della madre delFemiro e la stirpe dello stratego padre della fanciulla
rapita da Digenis. La ? struttura portante ? di R comincia a rice vere i ? riempimenti ? necessari, anche se non completi. Uno dei punti
piu interessanti e certo costituito dalla definizione delle stirpi della nonna e del nonno materni di Digenis. Ma cio si vedra in seguito
(cfr. ? 1 e). Ecco dunque il quadro genealogico di E:
14 II testo di E ha (jlou: ma senza alcun dubbio si deve leggere aoi>, come ha corretto anche il Ka lonaros. Inoltre il cod. reca MoupOTaataqi; (cfr. H. Gregoire, Digenis Akritas d'apres..., 695). II
Gregoire ha pensato che sia da intendere Mo)pOTapa?ry)<; ? queirarrabbiato di Tarsite ?; ma non ci sembra necessario.
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GENEALOGIA DI E obr?> tou<; Kup Mayaorpous daro twv AooxaScov
MooaeXu>ii
TTOCTCTCOD^ I
9
2?i e^aSeXcpo:
(JtY)TY)p?'Aapcov
KapofXTQt;
7raT7|p^fZY)Tr)p
(rrparr] yo<;~ aTpaiYjy iaaa
(4) aSeXcpoi + (1) KovaTOtviivo^ (ot 7revTe)
Moupa
x6p7]~a[iY]pa^ MotSaoupo^^xupa
(xopaata)
7c?vtc...
aSeXcpot
rexva
xopTj?Aiyevif)<;
'Axpinqs
(Ka7T7ra5oxa<;
BaatXsio^
'Axptnq*;)
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22 A. PERTUSI
c) La genealogia di C
In questa recensione il quadro dell'ascendenza materna di Di
genis si complica. La nonna e detta qui Aouxurcia, ? della stirpe dei
(discendenti) di Costantino? e residente nel ?thema? Anatolico. Dice uno dei figli:
I 265 riyitlq ex t6 'AvoctoXixov, e? euyevcov cPco(xoucov ...
267 rj 8e pjTiqp [xa? Aouxtaaa, yevoo? tcov KovaravTivou.
f5 detta ancora pero (TTpaTyjytcTO'a o aTpaTYjyiaaa tcov AooxaScov:
II 26 rauTa [x?v yj aTpaTTjyiarcra x<*tpoo<ra e|xeXc[>8ei... III 282 ... ei (XT) V) aTpaT-yjytacTa e(3pexs? IV 59 (xa(X(X7j 8eb yj crTpaTTjyiacra euyevrj? tcov AooxaScov.
Ora, dunque, e la nonna che appartiene alia stirpe dei Dukas, non
piu il nonno. Anche in questa recensione la Aouxiaaa ha dodici fra
telli e altrettanti nipoti 15. Dicono infatti i suoi figli alTemiro:
I 268 aTpaTrjyol (x?v o5v 8co8exa e?a8eX<poi xai &eloi, tutti ? strateghi?, cioe tutti quanti governatori di ?themata ? o cir
coscrizioni militari territoriali.
Legata da parentela con la casata della Aouxicraa e certo anche
la casata dello oTpaTTjyo? 6 fxeya?, da cui discende la xopy] che rapira Digenis. Piu volte si parla di questo (JTpaTYjyo? 6 (xeya? (IV 254; IV 326; ecc.) e di sua moglie (TTpaTTjyKraa (IV 602; ecc), nonche della loro figlia, la quale, parlando di Digenis, afferma che il suo inna
morato e:
IV 325 ouyyevY]? yjjxe'Tepo? co? octo tcov AouxaScov.
E in effetti questa fanciulla e detta figlia VI 14 e VI 414 too crrpaTYjyoo ... too Aouxo?.
Siamo dunque ben certi che anche questa famiglia e stata ricon dotta alia stirpe dei Dukas. La fanciulla pero ha ora solo due fratelli:
IV 610 6 aTpaTYjyo? (xeTa tcov 8uo Texvcov ... (cfr. anche IV
656-657). Torniamo ora alia nonna di Digenis: la Aouxtcraa ha per marito
un certo 'Avtocxivo?, ? della stirpe dei Cinnami?. Dicono i figli: I 266 6 7raT7)p (xa? xaxayeToa dnb tcov KivvajxaScov IV 54 toutou n&mzoz 'AvTaxtvo? arc& tcov KivvajxaScov.
- 14 Cfr. n. 11.
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ALCUNE NOTE SULL'EPU'.A B1ZANT1NA 23
Anche Antakinos, come VAaron di E, sarebbe stato inviato in
esilio; in un primo punto non si specifica da chi, ma si indica la causa:
I 270 ... 8ia Tiva [xoapiav
271 yjv auTCo 7rpoe^?vyjaav rive? tcov auxocpavTCOv,
in un altro invece si afferma che fu esiliato dalTimperatore Basilio, ? il grande akrites ?, e che vi mori, ma non si indica la causa:
IV 55 6c TSohnqxev e^opiaTo? 7rpoaT<x?;ei (StataiXio? 56 BaaiXeiou too eutuxouc, dxpiTou tou [xeydXou.
Dalla Aouxiaaa e da 'Avtocxivo? nascono cinque figli e una
figlia: I 83 ... oc tcvts yeyovoTS?
IV 790 ot 7revT? yuvatxaSeXq^oi ...
Uno dei figli, questa volta il minore (6 [Xixp6<;), quello al quale la sorte riserva di combattere contro Temiro per liberare la sorella, e chiamato Costantino:
I 131 eXa^s 8e tov uaTcpov tov fxixpov Kcovaxavxivov
IV 103 tov yevvYj&evTa uaTepov, tov XPu( v KcovaTavTivov.
La figlia, anche in C, non ha nome: e xopyj (I 64) o anche xopT]... tcov AouxdScov (IV 43). Questa e la fanciulla rapita e poi sposata dal Femiro, che qui, contrariamente a E, non ha nome; e semplicemente
a-.a[xt]pa? (I 30; ecc.). Anche questo emiro aveva pero delle concubine e d^r figli, prima di fare la sua spedizione contro la ? Romania ?. Cosi gli scrive la madre:
II 87 t<x t?p7T>a aou xopaorta va racpaScoaouv dcXXoi?...
92 {xv;8s noLpiBfiq Sdxpua TepTcvcov aou xopaaicov...
II 107 toc Texva xaTYjXs'-qae xal t<x<; auTcov (xyjT^pa?... 86 toc Texva aou va a9a?coaiv co? 7raTp6? a7ioaTaTOU...
91 xal jxy] frsXyjaYj? Tsxva aou tou a9ay7jvai aStxco?.
Sulla sua famiglia siamo meglio informati: suo padre si. chiamava
Xpuao^epyiq? ? e mori in combattimento (II 72) ?, sua madre
ndcviha, suo nonno "Afxfilpcov e suo zio materno Kapoyj? 16:
I 284 Xpuaofk'pyou ulo? ei(xi, [XTjTpo? 8s ty]? IlaviKa? 285 "Ajx^pov utcyjpxs (xou 7ra7U7rou<;, &eioq fxou 6 KapoY]?.
16 Come possa affermare N. Adontz (Les fonds historiques..., 201) che Karoes sia fratello del padre, non saprei dire!
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24 A. PERTUSI
Tuttavia piu innanzi sua madre dice:
II 75 6 aSeT^po? (xou, 6 &zloq aou, 6 Moupa^? 6 Kaporj?. Se non si tratta dello stesso zio di cui e parola a I 285, possiamo pen sare che vi sia nel testo un errore per Mouaoup 6 TapaiTY)?, corri
spondente a MoupaTaaiTYj? di E 261, e testimoniato in questa for
ma in T 201 e A 656. Dalla xopY) e dairdjiYjpa? nasce Digenis:
II 48 xal exexe tov AiyevY) Ba<nXetov 'AxpiTYjv. II suo nome e cosi spiegato:
IV 49 xocl e? auTTj? yewyjaeco? BaaiXeio? exXTj^T)' Xeyexai Se xal AtyevT)? a)? arco tcov yovecov,
e&vixo? [iiv a7u6 7raTpo?? ex Se [XTjTpo? 'Potato?*
<po(3epo? Se yev6;xevo?, a)? 6 Xoyo? S^Xcoaet, 'Axpmrj? 6vo(xd^?Tat. Ta? dxpa? U7roTa?a?.
IV 1088 xal tov raciSa 6)v6[xa?ov BaatXetov 'AxptTrjv, tou xpuaoPouXXou eivexa too dp^etv el? rd? dxpa?.
Questi ultimi due versi concludono in modo trionfale la visita
dell'imperatore fatta a Digenis mentre questi stava a guardia dei
confini. L'imperatore qui e ancora Basilio, ? colui che seppelli con
se la gloria delFimpero ? (IV 974); anche in R Timperatore e Basilio
(p. 331 ?il y avait un certain cesar du nom de Basile... le cesar Ba sile gardait toute la contree de Cappadoce... ?), ma la visita si svolge in modo assai poco pacifico e Timperatore viene sfidato e ucciso da
Digenis. Quanto al testo di E si veda piu innanzi ( ? 3).
Qualche osservazione: la genealogia di Digenis subisce un forte
rimaneggiamento riguardo alle stirpi dei nonni materni; a cio si ag
giunge una determinazione della stirpe dello stratego padre della fan
ciulla rapita dalPeroe e degli ascendenti delFemiro; rimangono invece ancora indeterminati soprattutto i nomi dei personaggi femminili di linea materna, nonche il nome della sposa di Digenis. In ogni caso, si ha l'impressione che la genealogia di C sia un ulteriore sviluppo di quelle precedenti, ma in una direzione piu nettamente greca.
Cerchiamo ora di delineare il quadro genealogico di C:
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dbri) xwv KcavaravTtvou
GENEALOGIA DI C
a7co tcov Ao'JxdScov
inb tcov KtwajxaScov
xal e?a8eX<pot.
Aouxa? ~ crTpanr)
y taaa
(TTpaTYJY^?! 6 fiiyas
Suo xexva
vA|i(3pcov
Aoiixtcraa?'AvTaxivoc;
Xp\jao$?pyr)<;^
Ilav&ia (Mouaoup KapOY)<;
(aTpar/jyiaaa tcov AouxdScov)!
I
6 TapatTTj?) [Moupa9)<;
6 KapoY)?]
(4) aSeXqpot + (1)
KcovaTavTtvo?
xopY3^afX7)pa<;^Ta xopacna
~^?? -^ tcov Aou
(Ol 7tcvts) xiS(ov
Texva
xopT)?BaaiXetoj; AiyevY)<; 'AxptTYj^
(y) ^uyaT7)p tou aTpa-
(AiyevY)?
Ka7C7td8ol; 'AxptTT)*;)
TTjyou Aoux6<;)
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26 A. PERT L SI
d) La genealogia di TA(PO)
Nel prototipo dal quale discendono queste quattro recensioni
le cose si complicano ancora di piu, perche Pautore ha un intento
ben chiaro, che egli cerca di realizzare a tutti i costi, riguardo almeno
alia genealogia: quello di accordare le tradizioni in contrasto e di
completare quanto era rimasto indeterminato.
Vediamo prima di tutto la famiglia della nonna di Digenis. Di lei si parla in due punti:
1) T (manca) 17
A 29 y?vou? ̂ ?x {JaenXixou ex tcov t? Mayaarpecov T 57 r\ 8s y^i^TlP ̂ [xcov ocutyj <xnb tcov Kup MayddTpcov A 492 yj 8k H-v)ty]p ^(JLt^v auT7) a7uo tcov Kup(xaydc7Tpcov T 58 t6 yevo? exxaxdysTat tcov 7rXou(ncov Ixetvcov A 493 Mayaonrpavol ?xpd?ouvTav Ixetvcov tcov 7uXou(7tcov.
La tradizione qui si accorda con E 138. Ma in altro punto si legge:
2) T 839 (jLafjifXTjv elxev cnrpar/jyiacrav sx yevou? tcov AouxdScov A 1372 [xd(Ji[X7]v slx?V crTpaTYjyiacrav ?x ye'vou? tcov AouxdScov,
cio che corrisponde invece a C IV 59 (cfr. anche I 267). La stessa cosa avviene in P:
p. 323,18-19 ... yj 8s (xy)t?pa |xa? slvat anb to ysvo? tcov Kup
MayiaTpcov, tcov uXouauov exetvcov...
p. 342,11-28 ...y)X[xaXcoT?Ucr?v xopvjv tlvo? 'Pcojxoaou &uyaTepav, xat auTTj 9jtov dra* to yevo? tcov AouxdScov... <xnb 8s ty)v (i,y]t?pa
cPco(jiato? xai (kilt* to yevoc; tcov AouxdScov... [jidfjifjiYjv... 9jtov arco...
tcov AouxdScov.
p. 313,1 ...[Ma]yi<TTpecov. Autyjvy)? Ss to ovofxa eXeysTov "Avva.
Ma gia in TA la nonna non solo e detta cyTpaTYjyKraa (T 719, 830, ecc; A 1243, 1372, ece.), ma ha pur^ nome Anna:
T (manca) A 30 tocuttj? 8s 7rdXiv t'ovojaoc ?7ttX?xX9jcr&ai "Avvav.
Ed anche O dice: O 19 xat auTTj covo(xd?ouvTov "Avva xaPtTCO{JL^V73
Quanto alia famiglia del nonno ci troviamo di fronte ad uguale situazione. Ecco i punti in questione:
17 In T manca perche questa recensione presents una lacuna iniziale corrispondente ai primi 435 versi di A. Anche P e lacunosa all'inizio.
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ALCUNE NOTE SULL EPICA BIZANTINA 27
T 54 6 tuocttjp y){xcov 6 'Aapcov ex tcov Aouxcov to yevoc; xotTayeTai tcov &au(xaaTcov inb tcov KivvajxdScov xal MouaeX<b(x 6 e?axoucrr6<;, tocttjp 6 tou 7uaTp6c; [xa<;.
A 489 7raTY)p [xa<; 8e 6 'Aapcov ex tcov Aouxcov to yevo? xaTaysTat tcov &au(xaaTcov arco tcov KivvajxaScov xal MouaeXcofx 6 &au[xacn:6<;, 7raTY)p 6 tou 7raTp6<;
Ma come pud essere Aaron della famiglia dei Dukas e dei Cin nami allo stesso tempo? chiaro: di quella dei Dukas, perche cosi afferma E 136, di quella dei Cinnami perche cosi afferma C I 266 e IV 54. E naturalmente 'Aapcov e uguale ad 'AvTaxivo^, che per Tocca sione si trasforma in 'AvSpovixoc;:
T 834 7raTC7uo<; S'auTou 'AvSpovtxo*; octuo tcov KivvajxaScov A 1367 7ca7TTco^ auTou 'AvSpovixo? arco tcov KivvajxdScov.
Qui il redattore si liniita ai Cinnami. Ma lo possiamo anche co
gliere all'opera: T (manca) A 22 'Aapcov e7uexXy)thjxe tyj aupwmSi yXcoTTy)
23 'AvSpovixo? eXX-qvicm exaXeiTo 8& ralcXiv. La stessa cosa si verifica in P:
p. 323,15-18 ... 6 7raT^pa<; [xa<; Xe'yeTai 'Aapcbv xal arco t6 ye'vo? tcov Aouxcov xaTayeTai, tcov ftaufxacraov exetvcov KivvafxdScov 6 8e nfamoq {jlou eXe'yeTov MouaeX<o[x exeivo? 6 e?axouaT6<;...
p. 342,23-24 ...6 Tvkmzovc; tou 3)tov 'AvSpovixo? <xnb to yevo? tcov KivvajxdScov.
Piii semplicemente in O:
O 405 ?eupe 7Cco<; 6 7raTepa<; [xa<; AoOxa? elv'dvSpeicojxevoc;, 406 ttjc; cPco(xav?a<; trfi <pptXT5j<; fi? aticpoq eaTe(x(xevo<;. 5 p^ya<; 7uoXXd 7iav&aufxaaT0<;, &?io<;, /apiTcojiivoc; 6 s'ttjv 'Pcojxavia 9)Tove, 7rdvu TeTifxyj^evo?* 7 to 6vo[xa t* 'AvSpovixo? xal 6vtco<; dv8peicofx?vo<;.
Naturalmente anche questo Aaron-Andronico sarebbe stato esi
liato; in un primo passo non si dice da chi, ma si specifica c< per alcuni atti folli ?:
T 60 6 toctyjp yj[xcov e?opia⪙ Sid xiva? fxcopia? A 495 7taTepa? (xa<; e^copia&Tjxev Sid Tiva? [xcopia?,
come in C I 270-271, molto vicino a E 140 (ed anche P, p. 323,20 Std xa7roie<; XcoXie?); in un secondo passo invece si afferma che mori
in esilio, bandito dalTimperatore, non piii Basilio, ma Romano:
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28 A. PERTUSI
T 836 8? T?&v7)x?v e^opioro? paaiXixrj npoGTOL&i 837 'Pcofxavou tou 7rav?utu/ou<; Sid Tiva? TrpoXyj^et?
A 1368 8? Ts'&xiqxev l^opioro? paatXixyj 7rpo<TTd??i 1369 rPco(xavou tou 7tocv?utuxou? Sid Tiva? TrpoXvj^ei?,
cio che corrisponde sostanzialmente a C IV 55. La stessa cosa si af
ferma anche in P:
p. 342,24-26 ...6 o7roio? a7r?&av?v eic, ttjv s^opiav [ik opiajjiov
(3acriXtx6v rPco;jiavou tou pi^ixapou Ixeivou (3aaiX?co<; Sid xa7roi??
aiTie?.
Ma non basta: i figli della strategissa in TA hanno ? dodici zii e sei cugini ? come in E 139, mentre in C I 268 avevano ? dodici
cugini e zii ?: T 59 ScoSexa &?iou<; efyafxev xai ?^a8sX9ouc; e\r\ A 494 ScoSexoc xteiou? eixa(JLSV xaL e?a8eX9ou? e^rj.
Di questi figli Costantino e tomato ad essere il piu vecchio (T 303, 898; A 320, 753; P, p. 318, 26), come in E, non piu 6 (Xixpo? come in C I 131 e IV 103. La xopy], madre di Digenis, in AT e della
stirpe dei Dukas, come in C IV 43: T 816 ?x y?v?a<; u7udpxouorav tcov AouxdScov ?x?ivcov
A 1349 ?x yeveoLC, U7cdpxouaav tcov AouxdScov sx?ivcov
T 827 ^Pofjioao? 8? dico (jiTjTpo?, ?x ye'vou? tcov AouxdScov A 1360 'Pcofjtaioc; 8e a7u6 [xyjTpo?, sx yevoxx; tcov AouxdScov,
ma in A ha pure un nome (T manca; P manca; O 67): A 68 7] xopy] 7rpocrcov6(xa<TTai Eipyjvy) ex yoveov.
Anche la xopy], che di vent era la sposa di Digenis, riceve in TAP un nome:
T 1103 etye xopyjv 7rocv?u(jiop9ov xXyjfxevyjv EuSoxiav A 1668 elyov (1. -/?) xopyjv ?ufi,op9ov xX7j[X?vyjv EuSoxiav T (manca) A 2045 7) EuSoxia co? y)xouct?... T (manca) A 4532 ty)? EuSoxia? ttj? xaXvj?, 9iXTaT7]? yvvoLixoc, tou...
La sua famiglia appartiene alia stirpe dei Dukas, come in C: suo
padre e
T 1101 ...6 Aouxa? 6 d>paio?? 1102 6 0TpaT7)Y^ o &aufxacrTo? [iipo? (1. -ou?) ty)?
['Pcojjiavia? A 1666 ...6 Aouxa? 6 copaio?,
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ALCUNE NOTE SULL EPH.A BIZANTINA 29
1667 6 (TTpaTyjYo^ 6 fraujxaaTcx; \iipoq (1. -ouq) ty)<; ['Pcofxavta^.
(cosi pure P, p. 350, 7-9); e oltre ad Eudocia ha pure altri tre figli maschi (T 1267; A 2075; O 1962) oppure due (P, p. 359, 16), come in C IV 610 e 656-657.
Quanto alia stirpe del padre di Digenis, in AT si dice che la sua
famiglia e di origine saracena:
T 826 i^vixbc; 9)tov dbro 7raTp6<;, ex ty;<; yukrfi ty)<; "Ayap A 1359 I&vlxoc; 9jtov octto 7uaTp6<;, ex tyjc; cpuXr^ ty)<; "Ayap
(cfr. P, p. 342, 17-18); suo nonno e di nuovo 'A(i.(3pcov, e suo zio
KapoY)^, come in C I 285: T 82 5A[x(3pcl)v ^tov 6 7ua7T7ro<; (xou, &eioc (iou 6 Kapor^ A 520 'Afx^poov 9)tov 6 noLTzizoq (jlou, &eio<; (jlou 6 KapoYjc T 807 'AjjL^pojv ?jto 6 tzoltzkgq tou, &eioc, Too 6 Kapoyjc A 1339 *A[x(3po)v 3)to 6 tzoltzkoq too, S-eZo^ tou 6 KapoY]<; T 3064 xal [xeT'exeZvov 6 'A[J.(3pcov, 6 (iiya^ aouXravo^
3065 6 tou 'AxptToo 7rp67ra7U7ro^, exeivoc; 6 TapaiTYjc; A 4300 xal fxeT'exeivov 6 'A^poov, 6 (iiya<; aouXravo^
4301 6 tou 'Axptaou Trp67raTC7roc, ixzlvoq 6 Tapamrjc;. E ? Tarsite ? e pure Taltro zio Musiir (in E 261 MoupaTaaiTY)^
e in C II 75 MoupoYjc; 6 KapoY)^, che forse e da leggere Mouaoup 6
TapatTY)^): T 201 6 8e Mouaoup 6 fteZoc, aou, exeivo^ 6 TapaiT/jc; A 656 6 Se Mouaoup 6 ftzZoc, aou, ixslvoQ 6 TapatTTjc; T 3077 xal (xexd toutov 6 Mouaoup, uio? 6 tou TapaiTou A 4313 xal fxeTa toutov 6 Mouaoup, uio? 6 tou Tapataou.
Per Karoes invece si veda:
T 3078 elfr'ouTG)^ 6 KaxpcoY)<; (sic) Te 6 dfXYjpac 6 [liycuq A 4314 el&'ouTCOc; 6 KapoYj^ Te 6 djjnrjpa^ 6 jxeya^.
Sorella di questi illustri personaggi e madre deH'emiro, che ha
generato Digenis, e ora Sud-ika, e suo sposo XpuaoxspTCY)^: T 73 tou Xpuao/epTCou 6 uio? eijju xal tyj? Htzol&iolq A 516 tou Xpuaox^'pTTou 6 xAoq ei[ii xal tyj<; Z7ra<iKa<; T 3067 [jLYjTepa Se tou 'A^Yjpa 27ra^iav 6vo[xd^ouv A 4303 (XYjTepa 8e tou 'Ajr/jpa 27ra<iKav 6vo(xd?ouv
(in P, p. 323,26 invece XpuaoTe'p7rY)<;), corruzioni di Ildv&ia e di
Xpuao(3epyY)<; di C I 284.
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30 A. PERT LSI
Quanto alPemiro, padre di Digenis, si legge: T (manca)
A 301 ...6 5A(jLY)pa? 6 [xsya? 302 o7Cou sXsysTov Mouaoup...
T 790 tov 'Afjwjpav tov suysvyj xai ToXfxyjv OrjpicoSy) A 1321 tov 'Afr/jpav tov euysvY) xai 7rpc5Tov tyj? 2up?a? T 3070 8? 6vo[xd^?Tat Mouaoup 7rpo toutov Pa7CTia^vat,
3071 (JL?T(X 8s tou [30c7ttl(7[x0cto? SXXtjSt) 'Icodwyj?. A 4307 8? ovojxd^sTai Mouaoup 7cp6 toutov paTmaaKjvar
4308 aq>6vT&? s(3a7mex97)xs, IxXyjah] 'Icodvvyjc. Ecco una delle solite innovazioni di TA: il nome Giovanni, dopo
il battesimo, manca sia in E come in C. Ma anche in TA Pemiro,
prima di rapire e sposare Irene, aveva mogli e figli: cosi gli scrive
la madre:
T 213 vd c^d^oxn t<x Ts'xva aou, 7uaTp6? a)? dmaTOuvTo?, 214 aou toc Tsp7rvd xopdcna dXXot? 7rapa8o#7jvai...
A 668 vd (Kpd^oxn toc ts'xvoc aou, 7uaTp6? d><; draarTouvTOc, 669 aou Ta Tsp7rvd xopdaia dXXot? TcapaSoO-^vat...
Quali le conclusioni? In TA (PO) si tratta evidentemente di una contaminazione: il rimaneggiatore del prototipo di TA(PO) si tro vava di fronte a due recensioni del poema assolutamente ineoncilia
bili quanto ai particolari della genealogia di Digenis, molto similr alle recensioni conservate in E e in C. Da E prende Pindicazione della
stirpe dei Magastri (o Magistri) della nonna, dei dodici zii e sei cu
gini, il nome Aaron, il nome Mouselom e la stirpe dei Dukas del
nonno materno, nonche il nome Musur delPemiro. Da C invece la
stirpe dei Dukas della nonna, Pappellativo ?
strategissa ?, il legame di parentela con i Dukas dello stratego padre di Eudocia, la stirpe dei Cinnami del nonno, il nome rammodernato in Andronico, il nome
del padre delPemiro, Crisocherpe, probabilmente anche quello della madre Spathia, il nome del nonno e degli zii delPemiro Musur e la morte in esilio di Andronico (per opera di Romano, non piu di Basi
lio). Da CE invece, dato che in questi casi coincidono, il numero dei fratelli di Irene, il nome completo di Digenis e la causa delPesilio di Andronico.
? evidente ancora che la genealogia di C e assai piu specificata di quella di E, soprattutto nella discendenza dello stratego Dukas, poi suocero di Digenis, e in quella delPemiro, padre di Digenis. Le
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ALCUNE NOTE SULL'epICA B1ZANT1NA 31
due genealogie di E e di C sembrano rispecchiare due redazioni, pre
parate in periodi storici differenti, della stessa materia epica.
La conclusione accessoria a cui si arriva attraverso Fesame della
genealogia di Digenis in ECTAPO puo essere cosi enucleata: la genea logia di TA(PO) tiene una linea media fra E e C, in quanto trae la sua consistenza ora da E, ora da C; o piu esattamente, ora dal proto
tipo da cui e disceso E, ora dal prototipo da cui e disceso C. Questa conclusione viene a confermare, per altra via, quanto avevano gia visto insigni studiosi. II Gregoire, ad esempio, aveva gia osservato che
dal punto di vista della lingua C rappresenta la pura xa&ocpetSoucra, E la lingua demotica, TA invece to auvSuaajXo, cioe Taccoppiamento delle caratteristiche linguistiche delle due precedenti recensioni18. II
Kyriakides, a sua volta, ha mostrato, testi alia mano, che TA ora
segue C ora segue E, a tal punto da costituire in certi passi un vero
mosaico 1 9. Intendiamoci pero: non che TA sia composta con versi
tolti di peso alternativamente ora da C e ora da E, ma con versi che
si rifanno per il loro contenuto ora a C e ora ad E, cioe in sostanza ai
prototipi di queste due recensioni basilari. Riteniamo quindi fonda
mentalmente esatti i rapporti tra le varie recensioni quali essi appa iono disegnati nella ? genealogy? del Gregoire 20, non certo quali sono stati indicati nello ? stemma ? del Kalonaros 21, che non spiega i rapporti di TA (PO) con C in modo sufficiente.
Ecco ad ogni modo il quadro genealogico di TAPO comparato con EC:
18 H. Gregoire, 'O Aiyev/jc; 'Axpfras, (3u&avTLV7) l7T07rotta ottjv Urcopfca xal orc7}v 7to(t)otj, New York, 1942, 49 e 87.
19 St. Kyriakides, 'AxpiTixal (xeX^xai, in ?Miscel)anea Giovanni Mercati*, III, Letteratura e sto ria bizantina, Citta del Vaticano 1946, (= ? Studi e Testi?, 123), 409-420; cfr. anche St. Kyriakides,
Forschungsbericht..., 3- 5. 20 H. Gregoire, 'O Aiyevfy;..., 301. 11 P. P. Kalonaros, BaoiXeio^..., I, X<jt.
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GENEALOGIA DI TA(PO)
a7ro... tcov Kup MaytaTpcov (P) ( ?E) ex tcov ts
MayaaTpecov
(A) (^=E) <xnb tcov xup MaydaTpcov (TA) (=E)
Mayaaipavot
(A) (=E) ex yevou<; tcov Aouxd&cov (TAP) (=C)
ScoSsxa
%-zioi (TAP) (=E)
Aouxag ~~ (JTpaTTjy taaa
(TAP) (=E)
o aTpaTTjyog (TAP)(=C)
Tpet? d8eX<po? (TAO) Siio d8eX<po[ (P) (=C)
ex tcov
Aouxcov
(TAP) (=E)
a7r6 tcov KivvoqxdScov
(TAP)
(=C) ? MouaeXco[x (TAP)
( = E)
?x t% (puXyfe ~% vAyap (TA) 'A^pcov ('
AP) ( C)
GTpaTTjy iaaa^~' Aapcov
(TAP)(=C) "Avva (APO)
(TAP) ( = E)
'AvSpovtxoc;
(TAP) (=C)
Xpuaoxep7TY)^~E7cd\ha Mouaoup Kap6v)^
(TAr^p-P) (=C)
(4) aSeXcpoi Ktovoravrtvo?
(TAP) 6 TapffiTT)? (TAP) (=C) (TAP) (=C) ( = EC?)
(TAP) (=EC) (TAP)(=E?) (TAP)(=EC)
Etp^vt) (AO)
xop7]^d(jL7]pa<;~Td xopdaia (TA) (=EC)
Mouaoup (TA)(=E) 'Itoavv/j? (TAP)
xexva (TA) (=EC)
xopv) >-BaaiXeio<; Aiysvt)<; 'Axpixyj? (TAP) (TAPO) (=EC)
(=EC) EuSoxta
(TAP)
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ALCUNE NOTE SULl/EPlCA BIZANTINA 33
e) La stirpe di Digenis Ma anche ammesso che TA sia sostanzialmente una contamina
zione o una combinazione delle recensioni genealogiche rappresentate da C e da E, rimane sempre il compito, assai grave, di spiegare le difFerenze fra E e C, specie riguardo alia stirpe materna di Digenis. Qui il contrasto e insanabile: da una parte E fa discendere la nonna di Digenis doro'tou<; Kup Mayacrrpou? e il nonno arco tcov AooxaScov
? e il bisnonno ha nome Mouselom, il nonno invece Aaron?; dal Taltra C fa discendere la nonna dra* tcov AouxaScov ? e a questa fa
miglia ricongiunge in parentela anche quella dello stratego Dukas, pa dre delta sposa di Digenis ?, il nonno invece oLizb tcov Kivva(xd8cov, e ha nome 'Avraxivo<;, mentre e scomparso il nome Mouselom del
bisnonno.
Una tale differenza non puo essere spiegata semplicemente come dovuta a corruzione dei testi. La recensione slavo-russa R non ci aiuta a risolvere questo problema, perche essa tace sui piu lontani ascendenti della madre di Devgenij. Una eco forse della leg gendaria discendenza di Digenis quale essa appare in E e da vedere nel canto popolare della Figlia del re Levanti, in cui la madre della fanciulla rapita da Digenis afferma con disprezzo che Feroe e figlio di una madre ebrea e di un padre saraceno 22. Ma potrebbe trattarsi di una deduzione a buon mercato tratta dal nome strano della stirpe della nonna (M<xY0co?Tpoi) ? dal nome di origine straniera del nonno
('Aapcov); tuttavia sarebbe piu comprensibile se nella canzone popo lare fosse detto che Teroe e figlio di madre saracena e di padre ebreo 23; e cosi e in effetti in un'altra canzone popolare, nel Matrimonio di
Digenis 24.
Ma chi erano questi Kup MayaaTpot? La lezione di E e esatta o e corrotta? H Gregoire, in un primo tempo, tento di correggere il
testo in xuyjjjia 89 'Afxacnrpecov 25: tuttavia questa correzione non solo non e necessaria, come ha gia sostenuto il Kyriakides 26, ma anche
contraria alle varie recensioni del testo 27 e alia tradizione di un canto
popolare di Sozopoli28. assai probabile che MayocaTpoi stia invece
22 Testo in St. Kyriakides, 'O Atysv^..., 140-149, v. 207, c in P. P. Kalonaros, BaolXetog..., II 231-235, v. 207.
83 Perche Aaron e nome ebraico; ma anche arabo (Harun). 84 Cfr. n. 6; P. P. Kalonaros, BaalXeio<;..., II 230, v. 45; H. Pernot, ?tudes..., 33. 25 H. Gregoire, Le tombeau..., 493 n. 1, che propone: ^) jxa(i.fi.7] aOTOO Aouxiaaa, x6y)(J.<x
28 St. Kyriakides, IIapaT7)p7)aei<;..., 646. 27 Nessuno dei versi che abbiamo riportato piu sopra (E 138; C I 267, IV 59; T 57, 839; A 29, 492,
493, 1372) puo-essere corretto nel modo indicato dal Gregoire. 28 Cfr. il canto citato dal Kalonaros, BaalXeioc;..., I 14, nota al v. 29 di A.
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34 A. PERTUSI
per MdyiaTpoi, titolo ben noto dei governatori delle province e di alti funzioxiari bizantini 29. Si deve al Kyriakides Tidentificazione
piu probabile, a nostro avviso, con uno dei personaggi della storia
bizantina, il quale sarebbe stato il capostipite di questi ? magistii ?: Melias, lo stratego ?
magister ? del ?thema ? di Licando, elevato al
grado di ?strategia? al tempo di Costantino VII (913-914) 30. i] stato
giustamente osservato che in E il dominio e il luogo delle gesta di
Digenis corrispondono esattamente al ?thema ? di Licando e che pro
prio in questo ?thema ? Digenis va a rapire la sua bella; inoltre
che la fortezza di Lakkopetra, sede dei cognati deU'emiro e luogo di nascita di Digenis, corrisponde ad un luogo denominato Lakape, pa tria di Romano Lecapeno, non lontano da Samosata, e quindi nella
stessa regione.
pur vero anche che questo Melias era legato in amicizia con
Eustazio Argiro, turmarca degli Anatolici e grande amico di Andro
nico Dukas, domestico delle scuole; ed e certo che Eustazio e Me
lias condivisero la disgrazia di Andronico, quando questi venne ingan nato dalPammiraglio Imerio 31. Questo potrebbe spiegare, almeno in
parte, la presenza dei Dukas nella genealogia materna di Digenis. Ma il nonno non e Andronico in E, bensi Aaron, e il bisnonno ha nome
Muselom. vero che il figlio maggiore ha gia nome Costantino in E, come il figlio di Andronico Dukas, che fini miseramente i suoi giorni dopo aver marciato su Costantinopoli su invito del patriarca Nicola il Mistico per prendere il potere alia morte di Alessandro, fratello di
Leone VI (913) 32. Ma i nomi Aaron e Muselom impediscono perento riamente una tale identificazione storica. D'altra parte, anche Tidenti
ficazione proposta di Muselom con quelPAlexis Musele, che fu ge nero di Teodora ? aveva sposato la figlia Maria ? e Cesare al tem
po di Teofilo (829-842) 33, per quanto possa essere allettante, non ha una base storica sufficiente, perche nessuna fonte ci dice che Alexis Musele appartenesse alia stirpe dei Dukas; e cosi pure, anche le altre
29 Escluderei quindi Tidea espressa da N. Adontz (Les fonds historiques..., 202 n. 1) che la fami
glia dei ? Magastri? sia da ricongiungere alia famiglia che possedeva il convento di ? Gastria ? a Costan
tinopoli, cioe alia famiglia di Teoctista, madre di Teodora, di Bardas e di Petronas. Su tale convento cfr. R. Janin, La geographic ecclesiastique de Vempire byzantin, I 3, Paris 1953, 72-73, ove si trovano riu nite le varie tradizioni suH'origine del nome e della fondazione.
30 St. Kyriakides, IlapaTTjp^dEii;..., 647; congettura ripresa, in parte, dal Gregoire, Etudes sur
Vepopee byzantine, ? Revue des Etudes Grecques ?, 46(1933), 63. Sulla storia di Melias e la formazione del ?thema? di Licando cfr. Const. Porph. de them. XII e commento a pp. 143-145 ed. Pertusi e la bi
bliografia ivi indicata. Si veda anche S. Impellizzeri, II Digenis..., 54-57. 31 H. Gregoire, Notes epigraphiques, VII, Melias le Magistre, ? Byzantion ?, 8 (1933), 83-88. 32 S. Impellizzeri, II Digenis..., 44. 33 L*identificazione era gia stata proposta da C. Sathas - E. Legrand, Les exploits..., p. XCVI,
ed h stata ripresa da vari studiosi. Era certo pero un $ou?: cfr. Theod. Melit., p. 149 Tafel; Leo Graram., p. 296; ps.-Sym. Mag., p. 630.
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ALCUNE NOTE SULL EPICA BIZANTINA 35
identificazioni proposte dal Gregoire, che Aaron sia da riconoscere con Radomir Aaron, di origine bulgara, duca di Edessa nel 1057 e di Mesopotamia nel 1059, e il capostipite della stirpe della nonna con un Gregorio Magistro, di origine armena, duca di Mesopotamia fino
al 1058 e probabilmente predecessore in quella carica di Aaron M, non hanno un fondamento storico sufficiente, 1) perche nessuna fonte ci
dice, anche in questo caso, che Radomir Aaron appartenesse alia casata dei Dukas, 2) perche i fatti narrati nel poema e attribuiti ai vari personaggi ci conducono senza alcun dubbio al sec. X, 3) perch? il figlio di Aaron aveva nome Teodoro, e non Costantino.
Inoltre nella recensione di E questo presunto Dukas Aaron ha, senza alcun dubbio, un fratello di nome Karoiles; il quale Karoiles evidentemente non ha nulla a che vedere con il Karoes fratello della
madre delPemiro. In E la madre dell'emiro non ha che un fratello, Muratasites, cioe Musur Tarsite. La cosa piu semplice, a nostro av
viso, e quella di supporre che questi Muselom, Aaron e Karoiles siano
stati effettivamente degli antenati dei Dukas, forse non molto piu antichi di Andronico (c. 904) e di suo figlio Costantino (913) 35. I loro nomi di origine orientale e, almeno per due, di origine saracena,
potrebbero far pensare che essi siano stati degli strateghi di regioni orientali, confinanti con zone arabe. L'onomastica araba e armena
tra i dignitari bizantini e testimoniata gia piima del sec. IX. E io credo che si possa dar fiducia, in questo senso, alia redazione di E.
La rivoluzione genealogica provocata dal diaskevaste di C per
quanto riguarda la stirpe materna di Digenis ci lascia sul primo mo
mento disorientati. Eppure, io credo, Pautore di C deve avere avuto le sue buone ragioni per procedere ad un tale rimaneggiamento. Si
osservi, prima di tutto, una cosa abbastanza significativa. Quando
parla della ascendenza della nonna, che egli fa risalire ai Dukas, usa
un'espressione curiosa: yevou^ tcov KcovaTocvTivou. L'espressione puo essere intesa in due modi: o qui il poeta allude ad uno dei principali Costantini di questa dinastia, cioe a Costantino X (1059-1067), che pero non e il capostipite, o allude ad una leggenda che pare essersi
diffusa un po' prima del tempo di Niceforo Briennio (1062-1138 c). Questo storico infatti parlando di Dukas afferma:
Hist, praef. p. 13 (PG 127,36 A) ti yap tic, avappouv avaSpa[xeiv ^ouXoito, eupTQaei to tcov Aouxcov yevoc; coa7uep ex 7upco
54 H. Gregoire, Autour de Digenis... 301-302; cfr. pure l'ipotesi in ? Byzantion ?, 6(1931), 608. 85 Sui primi Dukas cfr. C. Sathas - E. Legrand, Les exploits..., p. XC ss.; H. Gregoire, Vage he
roique de Byzance, in ? Melanges offerts a M. Nicolas Iorga ?, Paris 1933, 390 ss.; Etudes..., 48 ss.; S. Im
pellizzari, // Digenis..., 42-43; H. Glykatzi-Ahrweiler, Recherches sur Vadministration de Vempire byzantin au IXe-XI* sihcles, ? Bulletin de Correspondance Hellenique ?, 84 (1960), 55 n. 1.
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36 A. PERTU SI
tt)^ ava^Xuaav t% too [xsyaXoo KovaTavrivoo (poX?)?, xa&oTi xal 6
7cp?>TO<; Aooxa? exetvo?, elq &v tcov [xexa too fjiey^oo KcovaTavTivoo
tyj? 7rpea(3orepa<; 'PckjiTj? a7ravaorT<xvTCov xal npbc, ttjv vecoTs'pav [xst
otxyjaavTCov, xa&'alfxa tg> [xeyaXcp KcovaxavTtvco xal yvyjatarraTa
7rpoacoxeto)To* exeivoo ts yap e?a$eXcpo<; 9jv (quindi figlio di un fra tello di Costanzo Cloro, padre di Costantino) xal ttjv too 800x6?
Ko>vcjTavTivoo7r6Xe<o? a?tav rcap'aoToo lyxexstpwrco. xavxeo^ev xal
n&YZtc, e? aoToo xaTCovofxaaOTjaav ot Aooxcovofxot. Si tratta di una leggenda, naturalmente, rifiutata in modo impli
cito dalla moglie di Niceforo, Anna Comnena, che si guarda bene
dall'accogliere una tale diceria, parlando di sua madre Irene Dukas:
Alex. Ill 3,3 (I 111,20-23 Leib) &oyaTpiov 8k 9jv 'AvSpovtxoo too 7cpcdTOToxoo oloo too xaiaapo? (Giovanni Dukas), to ye'vo? to
pipXeTCTO? si<z 'AvSpovtxoo? exetvoo? xal KovtrravTivoo? too? Aooxa? dvacp^pooaa ttjv too yevoo? aeipdv.
La stessa cosa fa pure Michele Psello, pur non dimenticando gli Andronichi e i Costantini, come Anna, che hanno reso illustre la stir
pe di Costantino X: Chron. II p. 140 Renault to (jlsv avco yevo? 6aov zic, 7rpo7ra7nroo?
a^pov Te xal eoSaifJiov xal otcolov ai aoyypa9al aSooar Sia aTojxaTo?
yoov xal (xe'xP1 T?u v^v &tcolgiv 6 'AvSpovixo? xal 6 KovcrTavTtvo? xal 6 Ilav&TjpLo?, ol fzev e? <5cppevo? ysvoo?, 01 8k ex xWjXeco? tootco
7rpocnr)xovT?? ooSev 8k e'XaTTov aoT& xal to 7Tpoaex^ Ebbene, se il poeta ha voluto alludere a questa leggenda, come
io credo, e chiaro che egli ha degli intenti encomiastici ben definiti nei riguardi della stirpe dei Dukas, quando questa si era gia larga mente affermata con Costantino X. Del resto, uguale intento enco
miastico e da vedere anche nel fatto di aver ricongiunto la famiglia dello stratego, padre della fanciulla diventata sposa di Digenis, alia stessa stirpe, e per di piu con il nome stesso di Dukas. Tuttavia, que sto intento elogiativo dei Dukas si rivolge alia stirpe femminile della
madre di Digenis, non alia linea maschile, come ci aspetteremmo, tanto piu qui dove appare il nome Antakinos del nonno, assai piu vicino al nome caro alia generazione dei Dukas, Andronico, che non
quello di Aaron. Ma l'aver inserito nella genealogia un nuovo capo
stipite di linea maschile, Cinnamo, ci suggerisce l'idea che anche in questo caso il poeta ha ubbidito a interessi di parte, al desiderio di compiacere un'altra famiglia non meno nobile di quella dei Dukas.
Non potendo sopprimere dalla genealogia di Digenis la stirpe dei Dukas, gia consolidata dalla tradizione, ha pensato allora di trasfe rire tale parentela alle famiglie della nonna e del suocero di Digenis, riservando la nuova parentela con i Cinnami al nonno. In tal modo
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ALCUNE NOTE SULL'EPICA BIZANTINA 37
egli riusciva ad esaltare da buon cortigiano due famiglie di primo pia no del suo tempo; e la ascendenza di Digenis veniva ulteriormente
nobilitata rispetto alia tradizione precedente, oltre che maggiormente ? grecizzata ?. Se poi, come pare, la famiglia dei Cinnami si e affer mata verso il sec, XI 38, questo dato, unito a quello della diffusione della leggenda di Costantino, potrebbe definire un po9 meglio la cro
nologia della redazione di C, non ben inteso della materia epica, che e certo assai piu antica.
E per finire. f? chiaro che il redattore di C non poteva non igno rare il nome di Andronico, e che tale nome era esaltato come quello del capostipite dei Dukas. Se egli usa Antakinos, e lo fa discendere dai Cinnami, e evidente che egli sapeva bene quello che faceva. La identificazione piu tarda fra Antakinos e Andronico ubbidisce al Pintento di accordare due tradizioni disparate, come si e gia visto, e per di piu di riportare anche la linea maschile a quella dei Dukas, con un assurdo che ha giustificazione forse, nel campo genealogico,
nelPepoca piu tarda dei Comneni e dei Paleologi 37, ma che rimane tale se riportato al sec. XL
Se poi il nome di Antakinos sia veramente la forma siriaca ?
testimoniata nelP? Antaki kafir ? del testo turco citato dal Karoli
des ? di Andronikos greco-bizantino, come mostra di credere il
Kyriakides 38, non saprei dire: occorrerebbe, a nostro avviso, una
prova piu convincente; ma non sono lontano dal credere anch'io che
Antakinos sia un nome di origine orientale con terminazione gre ca 3 9.
II. - IL PROEMIO DELLA RECENSIONE DI GROTT AFE RR AT A
La recensione C, come e noto, inizia con un prologo in senari
giambici semiaccentati che si distacca, anche per il metro, dal resto
della tradizione. In E e in T mancano i proemi, perche mutili alPini zio; ugualmente in P, per la stessa ragione; in A invece (w. 1-8) il
poeta, o meglio, il rimaneggiatore, molto probabilmente PEustazio
delPintestazione, finge di rivolgersi al proprio figlio, forse spirituale, che porta il nome di Manuele, dicendo di acconsentire al suo invito
8S St. Kyriakides, IIapaT7)p^aet<;..., 638 n. 3. 87 St. Kyriakides, IIapaT7jpfyjei<;..., 637 n. 3. 38 St. Kyriakides, IlapaTyjpVjaet?..., 645. 84 Cfr. anche N. Adontz, Lea fonds historiques 202, il quale afferma che Antakinos ? sembra
essere la forma orientale, armena o persiana di Antiochus (arm. Antok) ?. Inoltre vorrei osservare che
gli Arabi designano con ? al-Antaki? coloro i quali sono nati o hanno lavorato ad Antiochia (Antakiya), cfr. C. Brockelmann - J. Vernet, art. ? al-Antaki? (D&wud b. 'Omar al-Darir') e M. Canard, art. ? al Antaki? (Yahya b. Sa'id, storico, morto nel 1066), in Encyclopedic de VIslam, I (Leiden
- Paris8
1957), 531-532.
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38 A. PERTUSI
di esporre per iscritto tutte le gesta di Digenis Akritas e dei suoi
genitori. II Gregoire, in un articolo rimasto meritatamente famoso, af
fermo, in un modo un po' paradossale, che questo prologo era stato
scritto da qualcuno che non aveva nemmeno letto il poema 40. L'lm
pellizzeri, a sua volta, pose in dubbio tale affermazione, e penso che esso facesse parte della redazione originaria, pur osservando che esso
non corrisponde al contenuto reale del poema, poiche vengono attri*
buite a Digenis le gesta che nel corso del poema sono in gran parte
compiute dal padre suo, Temiro, e da suo zio, Karoes 41. Cio e so
stanzialmente vero; ma e proprio qui il problema da sciogliere. Delle conquiste del padre di Digenis e dello zio Karoes si parla
in piu punti del poema. Ecco ridotte in quadri sinottici tali conquiste:
I) Conquiste del padre emiro:
a) C I 50-56 = TA (manca) | E (manca) Eraclia
Carsiano
Cappadocia
b) C
c) C
I 290-295 = T 86-87, A 524-525 Siria Siria Kufah Kufah Eraclia Eraclia Amorio Amorio
Iconio Ipher(?) IV 39-42 = T 811-816, A 1342-1347 Siria Siria Kufah Kufah Eraclia (Magulii
? Mongoli)
Carsiano Eraclia
Cappadocia Carsiano
Cappadocia
II) Conquiste dello zio Karoes o Musur Tarsite:
E 258-260 Iconio
Ammos (?) Nicomedia Perneto
regioni costiere
E (manca)
C II 75-79 - T 201-205, A 656-660 Smirne Smirne
regioni costiere regioni costiere Ancira Ancira Abido Akinan (= Abido?)
E 261-263 Hermona
Zygon Armenia
40 H. Gregoire, Le tombeau..., 483. 41 S. Impellizzeri, // Digenis..., 123 n. 1.
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ALCUNE NOTE SULL'epICA BIZANTINA 39
Africe ( = Tefrice) Africe (= Tefrice) Terenta Terenta
Hexakomia Heptakomia Siria Siria
Vediamo ora un altro passo conservato soltanto in T 3055-3063 e in A 4291-4299 42. Quivi si dice che, ? prima che giungesse (alle frontiere) il meraviglioso (Digenis Akritas) ?, ?la stirpe degli Aga reni ? aveva conquistato:
Carsiano
Eraclia
Amorio
Iconio
Cappadocia Ancira
Smirne
regioni costiere.
iS chiaro che qui TA ? ed anche P,p. 404,33-36 ?
conglobano le conquiste del padre e dello zio: Carsiano, Eraclia, Amorio, Iconio e Cappadocia sono quelle del padre (con omissione di Siria e Kufah o Ipher, seppure quest'ultimo nome non sia una corruzione); Ancira, Smirne e regioni costiere dello zio (con omissione di Abido, Tefrice, Terenta, Hexakomia o Heptakomia, Siria). Si noti pero che in E le
?regioni costiere ? sono attribuite al padre: ma E segue tutt'altra
recensione, non utilizzata in questi punti da TA.
Vediamo ora come il proemio di C I 5-12 elenca le ? conquiste ? di Digenis:
Siria Babilonia Carsiano Armenia
Cappadocia Amorio
Iconio
Ancira
Smirne
regioni costiere
Rispetto all'ultimo elenco di TA qui sono aggiunte: Siria, Babi
** Non b questo passo di AT che corrisponde a C II 77 ss. come ha creduto H. Gregoire, Mi chel III et Basile le Macedonien dans let inscription* oVAncyre, ? Byzantion ?, 5(1929-30), 328-329; e non direi con il Gregoire (ibid., 330-331) che in E 258-260 vi sia confusione fra le imprest di Crisochiro, Carbea e Ambron.
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40 A. PERTUSI
Ionia, e al posto di Eraclia e stata inserita Armenia. Quanto alia
Siria, si tratta ancora di una conquista sia del padre come dello zio;
per Babilonia si tenga presente che eflfettivamente Digenis la con
quisto dopo aver ucciso gli apelati (CIV 968); e infine per PArmenia, se non si tratta di una corruzione di TA al posto di Eraclia ? cosa sempre
possibile ?, si pud pensare che il redattore del proemio si sia ispi rato a E26343. E anche troppo chiaro ora donde il proemiatore di C ha presa le sue informazioni: dal poema stesso! In sostanza non ha fatto altro che attribuire al grande Basilio Digenis Akritas la ? rieon
quista ? di quei territori che erano stati gia conquistati dagli Aga reni ?prima che egli venisse sui confini!?. E che il proemiatore uti
lizzi in modo molto letterario, cioe senza alcuna considerazione per la
geografia, il modello di TA, e provato dalla zeppa al v. 11 rcaaav
S[XupvY]v ? che sara certo da leggere xocXyjv Sfzupv/jv, visti T 3058 e
A 4295 xaXXtdTTjV Zfxupvvjv ?; dallo sconsiderato 'Ap-jxeviav, tra Car
siano e Cappadocia, e dal fatto che tali conquiste anziche muovere
dalle regioni costiere e da Smirne verso la Siria, come ci saremmo
aspettati, trattandosi di un difensore dei confini delPimpero bizan
tino, muovono in ordine inverso, dalla Siria verso Smirne e le regioni costiere! 44
iii. - a proposito di esc. 1086-97
ben noto lo stato ?deplorevole? (?erbarmlich?, dice il Krumbacher; ? pitoyable ? lo Hesseling45) del testo di E. II Krum
bacher, lo Hesseling, il Karolides, e da ultimo il Kalonaros hanno tentato di porvi rimedio con correzioni o proposte di trasposizioni. Che dovesse esserci una lacuna ?aux environs du vers 1086?, gia s'era accorto lo Hesseling. ? Au passage correspondant, egli avver
tiva, la version d'Andros, v. 2298 et sui v. (= T 1434 ss. ed anche C IV 953 ss., si puo soggiungere) raconte la vie que mene Digenis; il chasse partout les malfaiteurs, il a des tentes splendides; Tempe reur desire le voir, lui fait une visite et lui accorde des honneurs; le heros avoue a ses amis son amour coupable pour la jeune femme
48 E gia stato messo in rilievo dal Gregoire (Michel III..., 330-331), che non si tratta dell'Armenia vera e propria, ma, se mai, del ? thema ? degli Armeniaci, come prova il confronto con Genes, p. 94 Bonn., che si trovava a nord del ?thema ? di Carsiano.
44 Tanto piu se si ammette con il Gregoire (Autour de Digenis..., 288) che Tepopea bizantina ci offra un caso di ? Sagenverschiebung ?, cioe di migrazione epica: l'attivita dell'eroe bizantino sarebbe stata trasportata dal confine cappadoco-cilicio ai confini delTEufrate, seguendo in un certo senso le armi bizantine, che giunsero di nuovo all'Eufrate per breve tempo sotto Teofilo (836), in modo piu duraturo sotto Basilio I (872) e infine in modo stabile sotto Romano Lecapeno (928-944). 48 K. Krumbacher, Eine neue Handschrift des Digenis Akritas, in ? Sitzungsberichte der philos. philol. und der histor. Klasse d. bayer. Akad. d. Wissenschaften ?, II, Muenchen, 1904, 345; D.C Hes seling, Le roman..., 538.
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ALCUNE NOTE SULl'epICA BIZANTINA 41
delaissee par son mari. Le manuscrit de PEscurial n'a rien de tout
cela, mais il est probable que la version qu'il a suivi n'en etait pas
depourvue; autrement on s'explique mal dans la redaction de Ma
drid la presence de la forme autobiographique, qui commence, impre vue et inopinee, au vers 1102 et qui appartient aux aveaux que fait
le heros? 46. probabile che lacune e trasposizioni siano state facili
tate dal fatto che Famanuense di E copiava da un modello illustrato ? e anche E era stato preparato per Fillustrazione ? , in cui forse i
versi erano scritti a doppia colonna, fonte ben nota di errori del
genere.
Ma vediamo i versi incriminati citando qualche verso prima e
qualche verso dopo, in modo da far risaltare il legame con cio che
precede e cio che segue, e accettando qualche correzione elementare:
1083 xal expdcTTjaev 6 yd[xo<; T0U f pets P)va? dxepatou?* xal [xeTa TYjv au[X7rXr)pco(nv tSv xpicov [xyjvSv exetvcov
1085 6 aTpaT7]y6? xaip6{xevo? U7rd eiq Ta yovtxd tou. xal 6 vecoTepo? e/aipsTov [lztol xal tt]? xaXyj? tou...
ei? totcou? U7coX[(3a8ou^ xal o7rou xaxdaxta SevSpY) xal uSaxa ^XP^T0CTa H^vo? [xe tyjv xaXrjv tou.
dvajxeaa yap tyjc; 68ou xa&ox; ?7t?pi7raT0u<iav, 1090 9cov7) 7capd tou 8pdxovTO<; ei? tov 'Axpiryjv 9)X&?v,
xal 6 0?o<; oux i^&eXev Eva tov d7uoXec77). 6 ftaufjiaciToc; Ka7T7rd8oxa^ BaatXeto^ 'Axpmqc;,
dcp'&v ty)v xopY)v ̂ p7ra^?v dra* Ta yovixd ttqs, d7rijX$,ev ?t<; tov olxov tou xal ?cpiXy](rav Ta 8uo.
1095 xaTeXa^sv &dvaT0<; xal aTO&avov ol yoveiq tou xal (xovaxo^ UTCfxeivev (jt?Ta t^? 7roib}T7jc; tou.
e?e(3y)xev 6 Aty?v7)(; vd 7tapa8ia(3da7) [x?Ta tyjc; 7ro&r)TY)<; tou... xal U7rdvT7)a?v tou 6 8pdxovTa<; xal a7rdvco tou UTuayaivei* xal tot? 8e xal 6 Aty?vy)<; tov SpdxovTa outco<; X?y?f
1100 ? a &tkzi<; oiq 7uaX?uaco[x?v xtX.
II Kalonaros nella sua edizione aggiunge Findicazione di una
lacuna fra 1091 e 1092 e in una nota propone di leggere i versi in que sta successione: 1086, 1092-1097, 1087-1091, 1098 ss;
In questo testo, senza alcun dubbio profondamente turbato, ci
sono anche a nostro avviso due blocchi di versi abbastanza omogenei
quanto al contenuto, e sono: 1089-1091, che non possono che prece dere 1098 e seguenti, e 1092-1097, che non possono che precedere 1089 e seguenti. II primo blocco infatti none che Fintroduzione delFepiso
46 D. C. Hesseling, Le roman..., 540.
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42 A. PERTUSI
dio della lotta con il drago che ha tentato di assalire la sposa di Dige nis; il secondo invece ci descrive in modo quasi telegrafico la vita
coniugale piena d'amore di Digenis, la perdita dei suoi genitori, la sua orfanezza e il suo allontanamentp dalla casa paterna con la sposa, forse per il dolore. Entrano qui in campo i w. 1086-1088. Ma 1086 e certo di nuovo fuori posto, e in dipendenza da 7tapa8ia(3d<rfl sara da porre 1087 e 1088. Poiche Digeuis e la sua sposa hanno ritrovato la loro pace e la loro serenita, potranno ora anehe rallegrarsi: (juindi 1086 sara da collocare dopo 1087-1088. Ma la loro pace e di breve durata, perch e avviene Finsidia del drago.
Quindi proporremmo di leggere: 1083 xal expdcTTjaev 6 y<k[ioq Tou'Tpei? [xrjva^ dx?paiou<;'
xal (x?Ta Tyjv au(jL7rXyjpcoaiv tcov Tpi&v (xiqvcov exetvcov
1085 6 crrpaf)qyo<; -xaipofxevos urea eic; Ta yovixd tou. 1092 6 ^aufxaaTo? Ka7T7rd8oxa<; BaalXao? 'AxptTTjc;,
(XyCOV t7)V XOpTQV ijp7Ua?eV OCTO) t<x yOV&XOC T)Q?,
a7r9jXi>?v zlq tov oZxov tou xal ecptXyjaav ia 8uo. 1095 xaTeXa^ev <8?> &avaTO<; xal a7ro&avov ol yov?i<; too,
xat [tovccyoq \)7zi[ieivev (xexd ty)<; 7ToSt)t^<; tou. 1097 l^e(3y]x?v 6 Aiyevrjs va 7capa8ia(3daY) [X?t<x Trj<; 7co<ib)TY)<; tou 1087 tic; to7cou? u7roXL(3a8ou<; xat 6tcou xaTacrxta SevSpyj 1088 xal uSaTa ^u^poTaTa [xovoc; [ik ty)v xaXrjv tou* 1086 xal 6 vecoTepo? ?xatp?Tov M-srA xal Tyj<; xaXrjs tou* 1089 dvajjieaa yap t9]<; 68ou xa&a>? ?7t?pi7raTOuaav,
9COV7) racpa tou SpdxovTo^ eic; t6v 'AxptTTjv 9jX&?v 1091 xal 6 0eo^ oux ^&?X?v ?va tov a7roX?(rfl. 1098 xal u7rdvTY)<7?v tou 6 SpdxovTa^ xal a7rdv6> tou U7caya?vei'
xal tote 8e xal 6 Aiy?v7)<; tov SpdxovTa outcoc; X^yei* 1100 ? a freXeic; oLq 7caX?uaxo[X?v xtX.
Ma anche cosi disposti i versi, in modo tale da eliminare una
delle lacune supposte dal Kalonaros, rimane sempre fra 1085 e 1092, oppure fra 1086 e 1089 una gravissima lacuna rispetto alle altre re censioni. E quella piu grave e costituita dalla mancanza delta visita
dell'imperatore, che ci aiuterebbe a comprendere Pepoca nella quale e posta la materia epica quale appare in E. Altra lacuna non meno
grave e quella che si verifica prima del v. 1102, dove si passa dalla forma espositiva alia forma autobiografica in modo inopinato. L'auto re di E, e chiaro, si trovava gia di fronte a due recensioni del testo.
Noi vedremmo volentieri una spia della lacuna nella indicazione dei nomi di Digenis del v. 1092. In altri punti del poema, precedenti e seguenti, Teroe e sempre designato come Aty?vy)<; 'AxpiTTj^ (219,
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ALCUNE NOTE SULL'epU'.A BIZANT1NA 43
442 465, ecc), o come BacriXTj^ (678, 686). Mentre in alcuni passi di C (IV 49-51) e di TA (T 823-833; A 1357-1366; cfr. anche P,p. 342, 16-23 e O 1234-1246) e spiegato chiaramente per quale ragione Feroe fu cosi chiamato, E si limita a dire:
219 stsxsv rauSa &aufAaa?Tov, tov Aiyevyjv 'AxpiTTjv
9coaT^pav tov auyspivov, -qXiov tov 9G>(Kp6pov xai TOpieXajxTupov to 9&<; etc &7raarav ttjv xTtaiv, xai zIq tou<; a7ceXaTa<; SuvaTov xtX.
Inoltre in C IV 1087-1089, dopo la visita delPimperatore, si
leggC: ?xtot? xupo<; IXa^e Tiap'aTrdvTcov 6 X6yo<; xai tov 7raZ8a g>v6(Jia^ov BaatXeiov 'AxpiTYjv, too xPuaoP?uXXou etvexa too &pxtlv eU T(*? axpa?.
& chiaro che C IV 1087-1089 e una ripresa di C IV 52-53:
yofizpbq 8k yevofxevoc;, <j>? 6 X6yo<; S-qXc&asi, 'Axpiryj^ 6vo[xd^?Tai Ta^ dxpas 67ioTa^a<;.
In TA (T 1543-1552; A 2409-2418) manca Pesatto corrispondente di C IV 1087-1089, pur dicendosi che il basileus colmo Digenis di onori e lo invest! dei possessi del nonno con una crisobolla.
Possiamo allora chiederci: dato che E ai vv. 219 ss. non spiega
Porigine dei nomi, e dato che non la spiega altrove, non sara da sup
porre che tale spiegazione fosse inserita* prima di usare ai vv. 1092 ss. la designazione piu completa? E questa designazione non sara
stata messa in rapporto con la visita delPimperatore come in C?
assai probabile che la redazione originaria di TA raccontasse
la visita delPimperatore e che mettesse in rapporto la visita con la
denominazione, confermata ufficialmente, di ?Akrites?. La visita
delPimperatore e raccontata da tutte le recensioni, compresa R, an
che se in modo differente. Se cosi stanno le cose, prima del v. 1092 sara da segnare una grave lacuna.
IV. - yUALCHE TOPONIMO
Da tempo e stata riconosciuta Pimportanza dei toponimi nella
epica bizantina, sia per determinare in quali luoghi le gesta sono state
collocate, sia per definire meglio la cronologia della materia epica e delle recensioni di essa. Noi vorremmo richiamare qui Pattenzione
su due toponimi: su Puno perche male interpretato, su Paltro perche
coinvolge la grossa questione delPepoca di redazione di E.
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44 A. PERTUSI
In E 254 ss. la madre delFemiro ricorda al figlio le conquiste del nonno. Tra Faltro dice:
258 to Kovtov exoupaeuaev [lixP1 xat ?^ T?v "AfAfxov, siq NtxojxrjSetav fe'cp&aasv xat etc; IIs'pveTov eni$r\v xat av ouSev ^tov tj ftdXaaraa dx6[xy] 7rdvTa etyev UTrayatvet.
Qualche cosa del genere hanno anche C II 75 ss., T 201 ss. e A 656 sgg., come si e gia visto. ? assai probabile che qui si alluda stori camente alle conquiste di 'Omar-ibn-'Abd-AUah al Aqta\ emiro di
Melitene, FAmbron del poema, e che il v. 260 rispecchi una fonte letteraria come Genesio 47. Cio che non persuade e Finterpretazione che e stata data di IlepveTOV. II Kalonaros in una nota dice: ? forse e
Pergamo o Terenta, tramandato da A 659 e C II 78 ? 48. Per quanto vi sia un certo rapporto tra questo passo di E e le altre recensioni, 10 credo che non si tratti ne di Pergamo, ne di Terenta. Se il redat tore dice che il padre delFemiro conquisto Iconio, poi Ammos ?
sotto il quale nome non si nasconde "A^uSo?, come crede il Kalo
naros, ma probabilmente un fiume o forse meglio la citta di Amorio
?, e giunse a Nicomedia e a ? Perneto ?, e che ? se non ci fosse stato
11 mare, avrebbe marciato ancora piu innanzi ?, e chiaro che questa citta di ? Perneto ? sara tra Nicomedia e il mare. Le due identificazioni
proposte non rispondono minimamente a questo requisito. II pro blema e facile da risolvere: basta leggere nel testo IIpeveTOV, o piu correttamente IIpatvsTov, cioe la citta di Preneto, un po' piu in la di Nicomedia. E dopo Preneto (e Fattuale porto di Karamiirsel) non
c'e che il mare, anche oggi! L'altro toponimo non e cosi semplice da determinare. II redat
tore di E vuol definire con tre paragoni quanti ? aguri? balzarono sui loro cavalli per inseguire Digenis che aveva rapito la figlia dello stratego di Licando:
923 xat oaa aaTpa evat ziq tov oupavov xat cpiiXXa Ivat
[et? Ta 8sv8pa xat oaa 7rouXtT^ta 7rtvoucrtv eiq tyjv 'Ixeav tyjv Xtjxvvjv, outco? sxaTa7T?9TouvTa ot aiKkzc, sic, xouq (xaupou?...
I paragoni sono certo di origine popolare: i primi due si leggono identici nel Canto di Armuris (v. 77).
oa* dcrTpv) sic, tov oupavov xat cpuXXa et<; t<x 8ev8p7] 49
il terzo (? e quanti uccelli si abbeverano nel lago di Ikea ?) non ha
47 H. Gregoire, Michel ///..., 327-346; S. Impellizzeri, // Digenis..., 67. 48 P. P. Kalonaros, B<xcrtXeio<;..., II 141, oota al v. 257. 49 Cfr. H. Gregoire, Trent-cinq corrections..., 225; P.P. Kalonaros, BaoiXeto^..., I 113 (nota ad
A 2011).
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ALCUNE NOTE SUIX'EPICA BIZANTINA 45
per ora riscontro nella poesia popolare. Ma un lago ? Ikea ? non
e mai esistito, a quanto sembra. II Kyriakides ha pensato che il testo sia da correggere in eiq ttjv <N> ixouocv ttjv XtfiVTjv 50; cioe il redattore di E alluderebbe al lago di Nicea, poco discosto dalla citta omonima. La correzione in un primo momento appare eccellente.
Questo lago, chiamato anticamente Ascania, e un lago famoso ancora
oggi per il suo colore azzurro. Su la sua estremita orientale sorgeva Tan
tica Nicea (ora Iznik) e su quella occidentale, legata al mare dal fiume Garsak, Kios (ora Gemlik)6). Mi chiedo allora se non sia da leggere elc, ttjv Ktav ttjv X?[ivt;v. Ma anche cosi rimane sempre un proble
mino da risolvere: come mai il redattore avrebbe alluso proverbial mente a un lago che per tradizione non e noto come popolato in larga misura da uccelli? II Kalonaros ricorda nel suo commejito che c'e un lago famoso per i suoi molti uccelli, Tattuale Ak Gol nei pressi delPantica Eraclia (ora Eregli)
52 di Cappadocia (ma non dice se fosse cosi famoso anche nel medioevo). Potrebbe certo trattarsi di questo ultimo, dato che gli avvenimenti sono collocati in Cappadocia e nel Licando, ma purtroppo non sappiamo quale nome avesse nell'anti
chita e nel medioevo. Io penserei ad una terza soluzione. Un lago famoso per tutti i Greci a causa dei suoi uccelli, e ancor oggi popolato da numerosi volatili, esiste: e il ben noto Lago Stimfalide del Pelo
ponneso, che ha tutta una tradizione mitologica. Ora bisogna ricor
dare che il Peloponneso in epoca medievale fu chiamato Acaia 53.
Allora il verso potra esser cosi corretto: eic, ttjv ̂ xatdv ttjv XtfJiVTjv, o se si vuole mantenere il ritmo del verso: eic, ttjv ^KyoiioLq ttjv Xi
(jlvtjv 64. Se si accettasse quest'ultima soluzione, Targomentazione del
Kyriakides non ne soffrirebbe, perche in ogni caso il redattore di E
avrebbe usato una espressione che non puo aver avuto valore se non
quando si formo e poi si consolido il principato di Acaia (sec. XIII); e quindi anche il poema sarebbe stato composto nella redazione E
non prima del sec. XIII-XIV (*).
50 St. Kyriakides, 'AxptTixal..., 428-430; Forschungsbericht...Y 6. 61 Per Kios cfr. Ann. Comn. Alex. XI 2,3 e XV 2,5. M P. P. Kalonaros, Baa(Xeio<;..., II 167, nota al v. 923. 68 Su l'Acaia in A 2419 cfr. St. Kyriakides, 'AxptTixai..., 405-408. 54 Sul lago Stimfalide cfr. j. G. Fraser, Sur les traces de Pausanias, A travers la Grece oncienne,
Paris 1923, 289-292, dove si legge, tra Faltro: ? La solitude et le silence, troubles par les cris strident*
des oiseaux aquatiques qui hantent le lac,...?. * Alia fine di questo studio mi e grato esprimere qui il mio piu vivo ringraziamento ai colleghi e
amici B. Lavagnini e S. Impellizzeri, i quali con grande generosita mi hanno inviato pubblicazioni per me
difficilmente raggiungibili.
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