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ATTUALITÁ “Omicidio stradale: l’auto come arma”, il Ministro Alfano annuncia le novità INTERVISTA La Presidente Adriana Garrammone racconta le criticità del Tribunale di Brescia pagina 4 pagina 6 Anno VI - N° 15 Aprile 2015 Periodico quadrimestrale Direttore responsabile: Alen Custovic [email protected] Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI “Concorrenza” sleale: assicurazioni più ricche in danno alle vittime

“Concorrenza” sleale: assicurazioni più ricche in danno ......vantaggio per i danneggiati su questo punto in quanto la trafila bu-rocratica da intraprendere per ottenere il risarcimento

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Page 1: “Concorrenza” sleale: assicurazioni più ricche in danno ......vantaggio per i danneggiati su questo punto in quanto la trafila bu-rocratica da intraprendere per ottenere il risarcimento

ATTUALITÁ“Omicidio stradale:l’auto come arma”, il Ministro Alfano annuncia le novità

INTERVISTALa Presidente Adriana Garrammoneracconta le criticità delTribunale di Brescia

pagina 4 pagina 6Anno VI - N° 15

Aprile 2015Periodico quadrimestrale

Direttore responsabile:Alen Custovic

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“Concorrenza” sleale:assicurazioni più ricche

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editoriale

sommario editorialeNumero 15. Aprile 2015

ICARO 15: LASICUREZZA STRADALE VA SULLE DUE RUOTEED ENTRA NELLESCUOLE PERFORMARE ICONDUCENTI DI DOMANI

Si chiama “Icaro” la più importante campagna di sicurezza stradalepromossa dalla Polizia Stradale che è giunta quest’anno alla 15esimaedizione, e che negli anni ha toccato tutte le province italiane, raggiun-gendo più di 200.000 ragazzi. Nel tempo il progetto, nato nel 2001 grazie all’intesa tra il Ministerodell’Interno e il Ministero dei Trasporti, ha accolto a bordo tanti par-tner del mondo pubblico e privato e possiede una particolarità: la qua-lificazione conferita dalla collaborazione con il Dipartimento diPsicologia della Sapienza Università di Roma, che ne ha fatto unaricerca scientifica a tutti gli effetti, supervisionando la messa a puntodi tutti gli strumenti didattici. Si tratta di un’iniziativa nata per far comprendere ai ragazzi l'im-portanza del rispetto delle regole sulla strada, per evitare che assumanocomportamenti pericolosi che mettano a repentaglio la loro vita. Il com-portamento di guida è infatti legato allo stile di vita e per migliorare lasicurezza sulle strade occorre anzitutto un cambiamento culturale. Ritengo quindi che, partendo dal dialogo, sia possibile instaurare unrapporto di fiducia con i giovani, utilizzando un linguaggio che sia ilpiù possibile vicino a loro e quanto più efficace possibile. Negli annisono state esplorate nuove strade per colpire il cuore e la mente dei ra-gazzi: dal linguaggio dei pari a percorsi di guida sicura alla proiezione

di immagini live di incidenti stradali e ricostruzioni tridimensionali,fino al teatro.La dolorosa verità è che l’incidente stradale rappresenta per i giovanisotto i 30 anni la prima causa di morte: nel 2013 in Italia, secondola Rilevazione Aci-Istat, sono stati 781 gli under 30 che hanno persola vita a causa di un incidente, con una punta massima nella fascia20-24 anni. Ma a chi è rivolto Icaro 15? A tutte le scuole d’Italia, dalle elemen-tari alle superiori, con programmi differenziati in base alla fascia d’etàed un tema comune: la sicurezza in bici. Le due ruote sono infatti ilprimo compagno di giochi dei più piccoli, uno dei più frequenti regalisotto l’albero di Natale, il sogno di ogni bambino che le associa allalibertà, all’avventura, al divertimento. Ed allora la bicicletta non di-venta solo un giocattolo, ma il primo veicolo attraverso il quale i ra-gazzi possono apprendere le regole della circolazione stradale e che liavvicina a quei concetti di legalità e di sicurezza che ne faranno con-ducenti responsabili, attenti alla propria ed altrui incolumità.

Dirigente Superiore Dott. Giuseppe BisognoDirettore del Servizio Polizia Stradale

e Presidente di Viabilità Italia

sommario editoriale

editoriale

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attualitàattualità

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attualitàattualità

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intervistaintervista

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storie di vite spezzate storie

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campagne ed eventicampagne

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la parola agli espertiinfo

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norme & sentenzenorme&sentenze

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tecnologie & sicurezza tecnologia&sicurezza

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consigli di lettura e applibri

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Calpestati nei propri diritti. É così che ci sentiamo di raffigurarechiunque rimanga vittima di un incidente stradale dopo che ilConsiglio dei Ministri ha approvato nel mese di febbraio quelloche passerà alla storia come “Ddl Concorrenza”, un com-plesso di norme tra le quali spiccano grosse novità per gliautomobilisti ma ancora una volta a favore dei gruppiassicurativi. Già, perchè quelli che si vogliono far passare persconti a favore degli utenti nascondono in realtà una doppiafaccia che arride solo alle assicurazioni: il risparmio di pochispiccioli sull’Rc auto prevista per chi fa installare una scatolanera sulla propria automobile, piuttosto che un dispositivo cherivela il tasso alcolemico, ha come contraltare un risparmio dicentinaia di milioni di euro per le compagnie assicurative otte-nuto attraverso un drastico taglio dei risarcimenti.Ma andiamo per ordine. Il pacchetto di misure del DdlConcorrenza, che ha tutta l’aria di essere l’ennesimo“pacco” per i contribuenti, si fonda principalmente sullepolizze Rc Auto. Senza specificare nulla nei dettagli il Decretoprevede l’obbligo di sconti “superiori agli eventuali costidi installazione, disinstallazione, sostituzione, funziona-mento e portabilità sostenuti direttamente dall’assicu-rato”. Sta di fatto che se prima era l’assicurazione ad accollarsitali costi, a fronte di tanta generosità dovrà essere l’utente a pa-gare l’installazione di una scatola nera che registri l’attivitàdel veicolo. La black box avrà infatti “valore probatorio”, ossiai dati registrati nel dispositivo saranno piena prova nei procedi-menti civili, “salvo che la parte contro la quale sono stati pro-dotti dimostri il mancato funzionamento o la monomissione”. L’automobilista che si farà allettare dagli sconti avrà anchela possibilità di installare un meccanismo elettronicoche impedisca l’avvio del motore qualora il tasso al-

colemico del guidatore risulti sforare i limiti di legge.Ma non è finita. Chi opterà per tale accordo con la propriaassicurazione darà la disponibilità a fare ispezionare il vei-colo prima della firma del contratto. La riduzione dei premi passa anche per il cosiddetto “risarci-mento in forma specifica”. Verrà infatti imposto all’assicuratodi far riparare il veicolo incidentato nelle carrozzerie convenzio-nate con la compagnia assicuratrice d’appartenenza che provve-derà a saldare il conto in maniera diretta. Viene così eliminataanche la cessione del credito al carrozziere. Di fatto si tratta di unalimitazione della libertà di scelta del consumatore che per non su-bire penalità si rivolge all’officina convenzionata. Non esiste alcunvantaggio per i danneggiati su questo punto in quanto la trafila bu-rocratica da intraprendere per ottenere il risarcimento va rispettatarigidamente per evitare contestazioni da parte della Compagnia.Senza la cessione del credito il cliente potrebbe essere costretto adanticipare le spese della riparazione al carrozziere.Altro punto della norma è la possibilità di recesso dallepolizze accessorie alla scadenza della principale. E sulfronte Rc auto è tutto. Come accennato in precedenza il Ddl Concorrenza si pro-nuncia anche in merito ai risarcimenti.Nei prossimi mesi,di concerto con i Ministeri di Salute, Lavoro, Giustizia e AttivitàProduttive, tramite un decreto del Presidente della Repubblicae previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sarà predi-sposta una tabella specifica per le lesioni microperma-nenti, ossia comprese tra uno e nove punti di invalidità.Questa tabella, nonostante non sia ancora pronta, si pre-annuncia già come una scure sugli indennizzi; produrràinfatti un ribasso dei risarcimenti per il danno biologicodel 15,21% con un ulteriore aggravante: la cancellazione

del danno morale, per cui quest’ultimo verrà liquidatoassieme al danno biologico sotto l’unica voce “dannonon patrimoniale”. L’art. 139 del Codice delle Assicurazionireciterà quindi “danno non patrimoniale per lesioni di lieve en-tità” e non più “danno biologico per lesioni di lieve entità”; cosìcome l’art. 138 cambierà la sua definizione in “danno non pa-trimoniale per lesioni di non lieve entità”. Un’assurdità se si pensache proprio una recente sentenza della Corte di Cassazione, lan° 811 del 2015, ha stabilito che la liquidazione del danno mo-rale prescinde da quella del danno biologico. Questo “esca-motage” lessicale farà risparmiare alle assicurazioni il40% dei risarcimenti per i danni biologici di lieve entità,per arrivare a 4-500 mila euro a caso per i danni più gravi. Restando sempre nell’ambito dell’incidentalità stradale il DdlConcorrenza detta l’obbligo di indicare i testimoni nonoltre il momento della denuncia se si tratta di sinistri consoli danni alle cose. Ma che ne è di quegli automobilistionesti che, trovandosi in stato di shock per l’incidente, nonsono in grado di rintracciare i testimoni da subito?Infine si è intervenuti anche sul ruolo dell’Ivassche avrà poteridi vigilanza e di controllo affinché vengano osservate le nuove di-sposizioni da parte delle assicurazioni, in particolar modo quelleinerenti gli sconti Rc auto e la trasparenza in fase di offerta del con-tratto. Gli introiti delle multe comminate saranno destinati alFondo di Garanzia per le vittime della strada. Ancora una volta a far le spese delle decisioni prese a Palazzosono i danneggiati.Ancora una volta piove sul bagnato, permet-tendo con norme capestre travestite da vantaggi di arricchire lesolite lobby di potere. E ancora una volta gridiamo il nostro di-sappunto, ma il megafono della giustizia è destinato a restaremuto.

attualitàattualità

DDL CONCORRENZA, ASSICURAZIONIPIÙRICCHE IN DANNO ALLEVITTIMEIl Decreto approvato a febbraio fa risparmiare alle compagnie sui risarcimentiper danni di lieve entità circa il 40%e circa 500mila euro a caso sui danni più gravidi Silvia Frisina

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Il tema della sicurezza stradale in questi giorni è, più chemai, di grande attualità. Il governo stesso vuole accellerarei tempi per l’approvazione del decreto relativo al reato diomicidio stradale. Riguardo tale argomento lo scorso 26 marzo, presso laScuola Superiore di Polizia di Roma, si è tenuto un conve-gno dal titolo “Omicidio stradale: l’auto come arma”. Nellagremita aula “Vincenzo Parisi” si è discusso di un tema de-cisamente delicato. Al tavolo dei relatori erano presenti il Mi-nistro dell’Interno Angelino Alfano, il Capo della Polizia eDirettore Generale della Polizia Stradale Alessandro Pansa,il Direttore Centrale della Polizia Stradale, Ferroviaria, delleComunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di StatoRoberto Sgalla, il Direttore del Servizio Polizia StradaleGiuseppe Bisogno; con loro anche il senatore DanieleGaetano Borioli. A moderare l’incontro Antonio Polito,direttore del Corriere del Mezzogiorno. Nel corso del con-vegno sono state approfondite le tematiche relative al reatodi omicidio stradale, con una riflessione sull'esigenza di pro-porre, a livello normativo, questa nuova fattispecie di reato. Ad aprire il dibattito è stato Roberto Sgalla: “Il forte im-pegno delle Forze di Polizia è quello di stare dalla partedelle vittime e cercare di ridurre il tributo di sangue cheviene versato quotidianamente sulle strade. E’ giusto in-trodurre il reato di omicidio stradale, inasprire lepene ed applicare le sanzioni”. Significativo anche l’intervento di Giuseppe Bisogno, in-centrato su alcuni dati e statistiche: “Il trend dell’ultimo pe-riodo è positivo, ma siamo preoccupati: in Italia l’incidentestradale è la prima causa di morte ed invalidità. I dati rela-tivi agli incidenti con esito mortale sono diminuiti, ma ri-spetto agli obiettivi che ci ha affidato l’Unione Europea c’èancora da lavorare. Abbiamo avuto ottimi risultati anchenella repressione dell’abuso di alcool, mentre per ciò che ri-guarda l’accertamento dei soggetti che si pongono allaguida sotto effetto di sostanze stupefacenti, siamo ancorain alto mare perché serve una diagnosi clinica per accertareche il soggetto è alla guida in stato di alterazione”. Le con-clusioni sono affidate alle proposte: “Effettuare dei con-trolli sulle strade con l’ausilio di uno strumento simileall’etilometro che accerti l’alterazione del soggetto.Inoltre auspichiamo una normativa che introducauna sanzione amministrativa per tali soggetti. Restafondamentale l’inasprimento delle pene”. Propositivo l’intervento del Capo della Polizia AlessandroPansa nel cui discorso sul meccanismo sanzionatorio c’è statoil rimando al titolo del convegno: “E’ insopportabile sapereche al dolore della perdita di una persona cara si aggiunge unsenso d’ingiustizia. E’ necessario trovare una forma per

sanzionare correttamente i responsabili ditali fatti e assicurare che venga fatta giusti-zia. Il meccanismo sanzionatorio spesso non è

adeguato alle singole vicende ed ai fatti accaduti: bisognamantenere nel tempo l’effettività della sanzione in modo checolui che commette omicidio stradale non deve avere più i re-quisiti per guidare, proprio come colui che, a seguito di unomicidio, perde la possibilità di usare l’arma”. L’epilogo del convegno ha visto l’intervento di Alfano:“Dobbiamo smettere di pensare che delle buone normesiano inutili perché, se gli incidenti si sono dimezzati negli ul-timi anni è grazie anche a delle buone leggi che produconorisultati positivi, proprio come è avvenuto negli ultimi quin-dici anni”, ha esordito così il Ministro dell’Interno che ha poiaggiunto: “Sono a favore dell’ergastolo della patente.Non sono per la teoria retributiva della pena, ma è evi-dente che i familiari delle vittime hanno già ricevutouna condanna, l’ergastolo del dolore, ed è per questoche in certe circostanze la sanzione deve far paura, per-ché la deterrenza si fonda sulla paura e sul produrre ti-more e, di conseguenza, prudenza nelle azioni. Lostesso lavoro che si sta facendo in materia deve essereun elemento di deterrenza. Bisogna cambiare le regolein quanto esse a loro volta comporteranno il cambia-mento delle abitudini”. Alfano ha poi concluso: “La Po-lizia Stradale svolge un lavoro incredibile; sono moltocontento di ciò, ma penso che questa volta sia un’occasioneda non perdere per l’introduzione dell’omicidio stradale. Traqualche anno spero si dica che avrà funzionato come deter-rente e non solo”.Presenti all’incontro anche le principali associazioni italiane

di familiari e vittime della strada, tra cui la nostra. Hannopreso la parola Stefano Guarnieri, Presidente dell’associa-zione Lorenzo Guarnieri, e Giuseppina Cassaniti, Presi-dente dell’Associazione Familiari e Vittime della strada, ilprimo intervenendo con una nuova proposta di legge cheintroduca l’omicidio stradale ed un’inasprimento della pena(da un minimo di 8 anni ad un massimo di 18), l’introdu-zione dell’arresto in flagranza di reato ed il passaggio dallarevoca temporanea della patente all’ergastolo della stessa. Larichiesta dell’Associazione Familiari e Vittime della strada ri-guarda, invece, inasprimento e chiarezza della pena (ovveroil giudice deve avere una discrezionalità vincolata alla gra-vità del danno); inoltre di elevare i livelli di pena, così daavere un omicidio stradale distinto in due livelli: colpa lievecon pena da 4 a 7 anni, colpa gravissima con pena non in-feriore a 12 anni. Il danno procurato alla persona deve es-sere l’elemento primario.L’introduzione dell'omicidio stradale, pertanto, po-trebbe essere un'ulteriore arma con cui combattere perabbassare ancora i numeri delle statistiche.Tanto è statofatto in tale direzione, ma non basta, nonostante quotidiana-mente davvero tante persone si dedichino alla causa ancheper diffondere una nuova cultura della sicurezza stradale,obiettivo verso il quale concretamente si spende da tempoanche Basta Sangue Sulle Strade. L’associazione, favorevoleall’istituzione dell’omicidio stradale, continuerà a focalizzarela propria attenzione su un tema per il quale in passato si èesposta anche attraverso una raccolta firme.

OMICIDIO STRADALE, PUGNO DURODI POLIZIA E ISTITUZIONI CONTROALCOL E DROGA ALLA GUIDA

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“L’auto come arma”:un convegno per discutere della necessità non più procrastinabiledell’introduzione del nuovoreato. Alfano:“Questa è un’occasione da non perdere”di Diego Rocci

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Sfatare a tutti i costi i pregiudizi. Questo l’obiettivo deigiudici italiani che dopo esser finiti nell’occhio del ci-clone con l’accusa di godere di troppe ferie, di essereresponsabili dell’annoso protrarsi dei procedimenti ci-vili ed essersi scontrati con il gorverno Renzi sulla re-sponsabilità civile delle toghe, incassando una leggeche definiscono “sciagurata e punitiva”, gridano tuttoil proprio disappunto dichiarandosi anch’essi vittimee non carnefici del sistema Giustizia. E c’è chi per dimostrare la propria efficienza, nono-stante tale sistema sia disseminato di falle, ha decisodi acquistare una pagina di giornale e mettere inpiazza, numeri alla mano, i frutti delproprio lavoro. Si tratta del presi-dente del Tribunale di Verbania,Massimo Terzi, che nel mese di ot-tobre, in occasione della Giornataeuropea della Giustizia civile ha ac-quistato una pagina sull’edizione deLa Stampa locale per “rassicurare icittadini che si rivolgono al tribunaleper la tutela dei propri diritti” elen-cando il numero degli atti depositati,delle udienze, delle sentenze e delleore di lavoro.Mole di lavoro esagerata che viene daqualcuno svolta anche quando potrebbe godersi il me-ritato riposo: “Tra i pregiudizi che orbitano intorno allanostra categoria - ha dichiarato il giudice penale EziaGardoni del Foro di Brescia - c’è quello che i giudicigodano di troppe ferie. E’ una voce che ci avvilisce, per-ché il più delle volte usiamo le nostre vacanze per smal-tire carichi di lavoro arretrato”.L’emergenza, infatti sembrerebbe essere propriol’arretrato. Per far fronte a questa situazione ognigiorno più critica arriva la “cura Barbuto”,ossia il Pro-gramma Strasbrugo 2, un Piano straordinario perlo smaltimento dell’arretrato civile ultratriennale.L’intervento è stato presentato lo scorso 14 gennaio dalGuardasigilli Andrea Orlando e dal capo del Diparti-mento dell’Organizzazione Giudiziaria Mario Barbuto.Il progetto prevede tre fasi: PRIMA FASEAcquisizione delle statistiche aggiornate dell’arretratoesistente, fase già esaurita nel novembre scorso con ilCensimento speciale di tipo selettivo sulla giu-stizia civile, realizzato dal Dipartimento dell’Orga-nizzazione Giudiziaria tramite la Direzione generale diStatistica utilizzando un programma informatico ap-posito (il data-warehouse); il Censimento ha permessol’identificazione in ogni tribunale e corte d’appellodella reale entità di cause fisiologicamente giacenti(poco più di 2,6 milioni), distinguendole dal patologicoarretrato ultratriennale;SECONDA FASEAzzeramento in tempi brevissimi di parte del-

La nostra Associa-zione è da semprein prima linea nellabattaglia per l’in-troduzione del reatodi omicidio stra-dale, raccogliendofirme, sensibiliz-zando gli organiistituzionali e l’opi-nione pubblica. Lostatus delle cose necessita però di un punto sulla si-tuazione.La storia recente della cosiddetta “battaglia dell’omi-cidio stradale” si afferma a livello mediatico nel giu-gno 2010, quando l’allora sindaco di Firenze, MatteoRenzi, lanciò l’idea di proposta di leg ge per punireseveramente chi commette omicidi guidando in stato diebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Da allora le associazioni raccolgono le firme e già nelnovembre 2011 la proposta di leg ge popolare rag-giunge le 50.000 firme, che vengono consegnate al pre-sidente della Commissione Trasporti alla Camera.Contemporaneamente uomini di spicco delle istitu-zioni, come Roberto Maroni, all’epoca Ministro del-l’Interno, si prodigano in dichiarazioni come bisogna“introdurre il reato di omicidio stradale per chi simette al volante o sotto stupefacenti”. Insomma, qual-cosa pare muoversi.A inizio 2012 c’è un’audizione con il ministro Pas-sera. Nel novembre 2013 i promotori hanno raccolto75.000 firme continuando nell’impegnativo lavoro disensibilizzazione. A inizio 2014 c’è un'altra bat-tuta d’arresto, per l’ennesimo cambio di Governo. Daallora tutto resta invariato, fino agli ultimi sviluppi.Recentemente infatti giungono due segnali positivi. Il primo è il convegno tenutosi presso la Scuola Supe-riore di Polizia di Roma, dal titolo “Omicidio stra-dale: l’auto come arma” di cui potrete leggere a pagina4 della nostra rivista. Il secondo segnale è l’accelerazione dell’iter parlamen-tare, in quanto la Commissione Giustizia del Senatoha adottato un testo base (sintesi dei cinque finorasotto esame, alcuni presentati quasi due anni fa) cheprevede per questo delitto pene da 8 a 12 anni per chiguida sotto effetto dell’alcool (ma solo se il tasso su-pera 0,8 grammi/litro, mentre lo stato di ebbrezzascatta già da 0,5) o droghe da 6 a 9 anni in caso divelocità almeno doppia di quella consentita o di fugadopo l’incidente.L’arresto diventerebbe obbligatorio. Le pene ipotiz-zate invece non sono molto più incisive delle attuali.Se consideriamo però che di per sé la via dell’omicidiostradale può incorrere nei rischi di incostituzionalità,e che c’è possibilità di (probabili) emendamenti, si in-tuisce subito che anche stavolta si rischia dei fare l’en-nesimo buco nell’acqua. Ecco perché diciamo, dalleparole passiamo ai fatti.

Alen Custovic

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L’Editoriale

“Omicidio stradale”,dalle parole ai fatti

editoriale

LA CURA BARBUTO: RIDURRELA DURATADEI PROCESSIPER RESTITUIRE CREDIBILITÀAL SISTEMA GIUSTIZIA

L’obiettivo è quello diportare la durata deiprocedimenti civili sottoi tre anni, con l’ambizione di ridurrela durata delle causecommerciali ai 12 mesi di Giacinto Picozza

l’arretrato, secondo il cosiddettoprincipio FIFO (first in, fist out -cioè la prima causa che entra è laprima ad uscire) in cui è consigliato ilcosiddetto decalogo Strasburgo oaltra best paractice analoga: entro 6mesi andranno chiusi gli affaricontenziosi iscritti a ruolo fino al-l’anno 2000 (86.283 affari) edentro 9 mesi andranno chiusi gliaffari contenzioni iscritti a ruolofino all’anno 2005 (127.146 affari);TERZA FASE

Gestione ordinaria dell’arretrato residuo (affariiscritti a ruolo negli anni 2006-2010, 853.190 affari),nonché delle giacenze infratriennali (affari iscritti aruolo negli anni 2011-2013, 2.692.504 affari): nel ri-spetto del principio Fifo, l’obiettivo è di portare ladurata effettiva di ogni singolo processo sotto aitre anni, tendenzialmente verso il biennio, conl’ambizione di ridurre la durata a 12 mesi (quan-tomeno per le cause commerciali) nel momentoin cui entrerà in vigore la rifoma del codice di pro-cedura civile.Al nuovo riassetto della Giustizia civile, che dovrà re-stituire credibilità al sistema, si affianca l’intervento eco-nomico: nella legge di stabilità è stata previstal’istituzione di un fondo presso il Ministero della Giu-stizia pari a 50 milioni per il 2015, 90 milioni per il 2016e 120 milioni per il 2017. Andranno poi reclutate nuoverisorse umane da destinare agli uffici giudiziari: 1.031posti di personale amministrativo (su 9 mila vancanti)saranno coperti con l’imminente bando di mobilità vo-lontaria esterna, altre 71 unità sono già state trasferiteda altri ministeri grazie alla mobilità compartimentalee 144 unità sono in corso di assunzione mediante uti-lizzazione di graduatorie rimaste parzialmente inutiliz-zate da parte di altre amministrazioni. Il nostro augurio è che questa riorganizzazione possaavere ricadute positive a breve sulla durata dei proce-dimenti, affinché venga assicurata ai danneggiati unagiustizia più veloce, evitando che la lentezza della mac-china burocratica continui a gravare sul loro dolore.

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“Fermo all’epoca dell’Unità d’Italia”. Questo il primo com-mento che la Presidente del Tribunale di Brescia, AdrianaGarrammone, rilascia al nostro giornale parlando dell’Uf-ficio Giudiziario che dirige. E abbiamo la sensazione di es-sere travolti da un fiume in piena.“Dobbiamo fare i conticon una situazione anomala – prosegue – dagli organici ot-tocenteschi” e ci mostra la copia di una Guida Giudiziariadella Lombardia datata 1890 dalla quale emerge che 124anni fa l’organico era composto da 59 unità tra giudici, pre-tori e vice pretori. “Oggi abbiamo 61 magistrati compreso il Presidente delTribunale, di cui 54 giudici, 5 presidenti di sezione e il pre-sidente della sezione lavoro. Quasi come nel 1861. Stiamoparlando del quinto Tribunale d’Italia per il quale non si ètenuto conto dell’aumento della popolazione di oltre146mila abitanti, dell’istituzione del Tribunale del Riesame,del Tribunale delle Imprese, della attribuzione delle com-petenze ex legge n. 219/12, dell’aumento delle sopravve-nienze relative sia al settore penale che alla materiafallimentare, delle esecuzioni, della volontaria giurisdizione,delle locazioni e del lavoro. Abbiamo la sezione impreseche comporta procedimenti delicati, materie industriali cheesigono specializzazione. Un solo giudice gestisce 5.500procedure esecutive e delega ai notai per le vendite: si trattadi un caso unico in Italia. Riguardo il personale ammini-strativo abbiamo in pianta 162 dipendenti ma quelli in ser-vizio attivo sono 127, lavoriamo quindi con 35 dipendentiin meno di quelli previsti”.Incontriamo la Dottoressa Garrammone all’indomani dellapubblicazione sul numero 13 della nostra rivista di un arti-colo nel quale un nostro assistito denunciava l’annoso per-petrarsi di un assurdo processo civile presso l’UfficioGiudiziario della città lombarda; una situazione che ave-vamo definito di “ordinaria ingiustizia” sulla quale pesava,da un lato l’indolenza di un giudice col “vizio” dei rinvii, edall’altro le falle del sistema Giustizia ormai al collasso. Il figlio di Alberto, l’uomo investito nel 2007 sulle striscepedonali da una giovane ubriaca, stanco dell’ennesimo rin-vio fissato addirittura al febbraio 2017, ha deciso di scrivereal Presidente sperando in una qualche risoluzione del fatto.E così è stato. Ma era necessario capire più a fondo il per-ché di tanti ritardi, per questo abbiamo accolto con piacerela richiesta di diritto di replica da parte della stessa Presi-dente a quanto da noi pubblicato.“Mi sento in obbligo di dare una risposta a tutti i cittadiniche fanno esposti. E’ un dovere assoluto per colmare le ine-vitabili lacune di questa situazione di criticità” dichiara laDottoressa Garrammone in riferimento alla storia di Al-berto e della sua famiglia.

“C’è un impegno spasmodico di tutti. Abbiamocercato di ottimizzare le risorse ed è chiaro cheil cittadino vorrebbe una giustizia efficiente, ma

servono le risorse umane”.La situazione di criticità che nega una giustizia efficiente intempi brevi ha portato il Presidente Garrammone a pren-dere provvedimenti. A tal proposito e con l’intenzione didar voce ad un disagio che riguarda sia i lavoratori del Tri-bunale di Brescia che l’utenza abbiamo rivolto al Presidenteuna serie di domande.E’ noto che il Tribunale di Brescia è sottodimensio-nato rispetto ad altri Tribunali che hanno un bacinodi utenza inferiore e lo stesso numero di procedi-menti. Quali provvedimenti ha preso?“Lo scorso anno, con parere favorevole del Consiglio Giu-diziario, ho fatto richiesta al CSM e al Ministero per l’au-mento dell’organico dei magistrati di 21 unità (17 giudici e4 presidenti di sezione), nonché del personale amministra-tivo di 27 unità (7 funzionari, 10 operatori e 10 assistenti)”. Da quando ha fatto presente la situazione al CSM e alMinistero è cambiato qualcosa?“Il 20 gennaio 2014 sono stata sentita in audizione dal Di-rettore generale dell’Organizzazione Giudiziaria Luigi Bir-ritteri e il 4 febbraio 2014 dalla VII Commissione del CSM,

il cui plenum ha emesso in data 13 marzo 2014 una im-portante risoluzione, nella quale si dava atto del sottodi-mensionamento della pianta organica del Tribunale diBrescia e si sollecitava il Ministro a valutare “l’opportunità –che in base alla situazione descritta assume i contorni di vera e proprianecessità – di procedere ad un aumento significativo dell’organico delTribunale di Brescia, sussistendo peraltro i presupposti per l’inserimentodell’ufficio nell’elenco delle sedi disagiate, in vista dei successivi trasferimentiordinari”. Abbiamo intanto ottenuto 7 MOT, Magistrati Or-dinari in Tirocinio e dopo aver operato una serie di trasfe-rimenti al civile e dal civile al Gip ora il Gip è pressoché apieno organico. Ma non mi sono fermata qui. Il 5 dicem-bre a Brescia c’è stato un Convegno sullo stato della giusti-zia civile nel circondario del Tribunale di Brescia, durante ilquale è intervenuto il Ministro della Giustizia Andrea Or-lando. Ho consegnato nelle sue mani una relazione nellaquale ho fotografato la situazione di sottodimensiona-mento, e le sue conseguenze, che da tempo viviamo. Il casopiù evidente è la disparità con Genova. Chiediamo più giu-dici. L’auspicio è che il Ministero dia corso alla fase B dellasoppressione prevista dalla riforma Severino”.

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LE CRITICITÀ DEL TRIBUNALE DI BRESCIA,PENALIZZATO DA UN ORGANICO FERMO AL 1890La Dottoressa Adriana Garrammone, Presidente dell’Ufficio Giudiziario lombardo,illustra la situazione auspicando un repentino intervento del CSM e del Ministerodi Silvia Frisina

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Ha accennato alla riforma Severino. La chiusura deitribunali ordinari, sezioni distaccate e uffici giudiziariè secondo lei una buona razionalizzazione del si-stema Giustizia o ha invece contribuito al suo aggra-vio?“Sarà un aggravio nel momento in cui non si completa.Vanno valutati tutti gli indicatori: popolazione, impresa, lo-calità turistica, reti stradali. Bisogna rivalutare quali sono leemergenze dei circondari e intervenire con la ridistribu-zione degli organici. Il Tribunale di Brescia è penalizzatodal mancato passaggio alla fase B (ossia la ridistribuzione dei giu-dici provenienti dalle realtà soppresse avvenuta fino ad oggi solo par-zialmente, ndr). In merito a ciò il Ministro ha dato le suerassicurazioni”. Nella relazione al Ministro, così come nella prece-dente segnalazione al CSM, c’è un interessante con-fronto con gli altri Tribunali italiani. Che situazioneemerge?“Ho operato un confronto con altri Tribunali del CentroNord, comparabili per competenze e dimensioni: Milano,Torino, Genova, Bologna e Firenze. Il Tribunale di Bresciarisulta essere il Tribunale con meno risorse in organico, siain termini assoluti che relativi, sia per quanto riguarda i ma-gistrati, che i GOT, che il personale amministrativo e ha ca-richi di lavoro insostenibili in quanto ingente è il numerodelle sopravvenienze. Il numero di magistrati per abitanti aBrescia costituisce il valore più basso. Il Tribunale di Mi-lano, sede dell’altra Corte D’Appello della Lombardia, ha unrapporto di circa un giudice in organico ogni 7.987 abitanti,quasi tre volte quello di Brescia e un numero di giudici cheè quasi 5 volte superiore a quello di Brescia, mentre il nu-mero delle sopravvenienze civili è di poco superiore al tri-plo. Il Tribunale di Torino, che ha le stesse dotazioniorganiche che sono quasi il triplo rispetto a quelle di Bre-scia, ha avuto nel 2013 sopravvenienze relative a procedi-menti civili che sono meno della metà rispetto a quelle diBrescia. Infine i Tribunali di Genova, Firenze e Bolognahanno dal 20% al 30% di magistrati in più e dotazioni dipersonale amministrativo davvero ingenti, pur avendo ba-cini di utenza e numero di sopravvenienze nettamente in-feriori”.Come vede il Programma Strasburgo 2, mutuato daldecalogo Strasburgo, e già sperimentato fin dal 2001nel Tribunale di Torino proprio dall’allora PresidenteMario Barbuto, oggi capo del Dipartimento dell’Or-ganizzazione Giudiziaria? Pensa di applicarlo al SuoTribunale?“In realtà io già applico questo metodo al mio Tribunaleda tempo e lo faccio presente nel programma di gestione

2015 che ho inviato al Ministero. Ogni tre mesi faccio loscreening per intervenire sui ritardi dei depositi delle sen-tenze. Sono molto attenta a questo aspetto. Per l’anno 2015l’obiettivo è quello di continuare nella definizione degli ar-retrati relativi alle cause iscritte dal 2010 indietro per le qualisi fisserà udienza di precisazione delle conclusioni. In rela-zione alle modalità di smaltimento dell’altro arretrato, ossiale cause iscritte dal 31 dicembre 2010 in avanti, saranno in-dividuate “corsie preferenziali” per la definizione dei pro-cessi più risalenti e, comunque, per i procedimenti iscrittianteriormente al 31 dicembre 2009 o più urgenti per la par-ticolare rilevanza sociale o economica delle questioni sot-tese. In ogni caso si applicherà di regola il metodo FIFO,First in- Fist Out, che impone che debbano essere definitiper primi i procedimenti che per primi sono stati iscritti sulruolo del giudice. Ogni giudice dovrà così rivedere le fissa-zioni delle udienze di precisazione delle conclusioni ed an-ticipare le udienze di precisazione conclusioni deiprocedimenti rientranti nelle categorie suddette e, conse-guentemente, posticipare le udienze di precisazione con-clusioni dei procedimenti iscritti dopo il 30 giugno 2012,salve ovviamente le urgenze. Infine ogni giudice dovrà te-nersi libera un’udienza di precisazione delle conclusioni alsemestre per potervi inserire tutte le cause iscritte anterior-mente al 31 dicembre 2010 che nel frattempo maturanoper la decisione”.L’approccio del Programma Strasburgo 2 è unapproccio manageriale. I termini usatiper descriverlo, per ammissionedello stesso Barbuto, proven-gono dalla contabilità di ma-gazzino. Come vede questoequiparare il Tribunale adun’azienda e sarebbe favo-revole alla presenza di unmanager accanto alla figuradel Presidente di Tribunale?“Sono contrarissima ad un ma-nager. E’ il Presidente del Tribu-nale che fa esperienza sul campo edè d’obbligo che conosca e lavori ad al-cune cose, ossia alla relazione per l’inaugura-zione dell’anno giudiziario, al programma di gestione,alla relazione sull’attività dei GOT, alla relazione sull’anda-mento dell’Ufficio, alla relazione sulla programmazione del-l’attività. Tali iniziative sono già di carattere manageriale e ilPresidente sa gestirle. Sono contraria all’affiancamento disoggetti estranei perché non ne vedo la necessità. E poi c’èil dirigente amministrativo per fare questo e qui al Tribunale

di Brescia, mancando il diri-gente, per due anni ho fattoanche le sue veci. Da aprile2014 invece abbiamo un di-rigente amministrativo e ciaspettano cambiamenti ope-rativi importanti”.Quali sono i vantaggi cheporterà il processo civiletelematico in termini divelocità dei processi?“L’introduzione del pro-cesso civile telematico por-terà vantaggi in termini didecongestionamento delflusso del pubblico per lecancellerie, ma non sotto ilprofilo dei magistrati. Avràquindi una ricaduta solo a li-vello del personale ammini-

strativo, ma ora è troppo presto, per i primi risultati civorranno tre o quattro mesi. Questo Ufficio detiene il re-cord di depositi telematici di tutti i provvedimenti dei giu-dici. Anche questo decongestiona la cancelleria”.Quanti anni ci vorranno per portare i tempi di un giu-dizio ai livelli indicati dall’Ocse e/o come indicatodalla Legge Pinto? La media dei Paesi dell’area Ocseè pari a 240 giorni…“Non sono in grado di fare previsioni ma se ci danno le ri-sorse richieste per i nostri parametri noi saremmo già pie-namente osservanti delle disposizioni. Abbiamo bisognodi essere almeno al pari del Tribunale di Genova”.Sabato 17 gennaio l’ANM ha indetto la “Giornatadella Giustizia” in Tribunali e Procure d’Italia, per in-contrare i cittadini e combattere la disinformazionesui magistrati e il loro lavoro. E’ stata organizzataanche qui? “Sì, è stata organizzata dai Componenti della Giunta di-strettuale dell’ANM. Queste sono senza dubbio iniziativedi apertura finalizzate all’abbattimento dei pregiudizi sullecondizioni lavorative dei magistrati, sensibilizzando sullecriticità del sistema giustizia. Hanno partecipato anche di-verse scuole ed è stata spiegata ai ragazzi in particolar modola terminologia. Gli studenti di molti Istituti della Provinciahanno potuto assistere all’udienza di un procedimento pe-nale e l’iniziativa ha riscosso grande interesse”.

Riguardo gli indennizzi per riparare all’erroregiudiziario la prassi vuole che a pagaresia sempre lo Stato e mai i magi-strati che se ne rendono colpe-voli. Invertirebbe la rotta?

“E’ una strada delicata. Chi la-vora con un organico sottodi-mensionato è sottoposto adun forte stress. Invertire larotta significherebbe infieriresu una situazione già di grave

condizionamento per i magi-strati. Invece è giusto che ne ri-

sponda lo Stato che poi in caso sipuò rivalere. I giudici scapperebbero im-

mediatamente”. Lo sfogo della Dottoressa Garrammone crediamo sia

lo sfogo di molti altri presidenti di Tribunale. È ora di resti-tuire dignità al sistema Giustizia e a tutti coloro che con ilproprio lavoro ogni giorno si battono in suo nome. A noinon resta che continuare a portare all’attenzione pubblicale richieste di chi, a vario titolo, ne subisce lemancanze.

intervistaintervista

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Abbiamo incontrato Michele Pittacolo in unasplendida giornata di sole presso il CONI di For-mia. Michele, con altri 6 colleghi della Nazionale diCiclismo Paralimpico, è stato convocato per prepa-rarsi ai Campionati Mondiali su Pista in programmaad Apeldoorn, in Olanda, dal 26 al 29 Marzo. Sonoi suoi occhi profondi, prima che la sua bocca, adiniziare a raccontare il riscatto di una vita, la vogliadi continuare a portare avanti quel sogno che para-dossalmente un incidente ha reso realtà. “Sembra assurdo ma da una sfortuna ho tro-vato un’opportunità. La mia vita dopo l’inci-dente è cambiata in positivo”. Michele ci haaccolto con queste parole che hanno fatto crescerein noi la curiosità di conoscere la sua storia nei det-tagli. Ci rivela di averla raccontata tante volte, so-pratutto nelle scuole dove spesso si reca persensibilizzare i giovani allo sport e alla sicurezza,raccomandando sempre loro di utilizzare il ca-schetto ogni qualvolta vanno in bicicletta.E sotto il sole di Formia, con gli occhi che brillanomentre ripercorre le tappe della sua vita così comesi ripercorrono le tappe di un giro ciclistico, inizia araccontare: “Ho la bici nel DNA. Fino a 25 anni hocorso in bicicletta con i dilettanti professionisti, poiho fatto il passaggio a livello professionistico. Dopoun anno di attività ho scoperto la mountain bike eho corso 10 anni ad alto livello collezionando nu-merose soddisfazioni. Ho vinto più di una cin-quantina di gare assolute e in totale ho vinto 400gare tra mountain bike e gare su strada. Nel 2006,ultimo anno ad alto livello, ho vinto il Campionatoitaliano su strada Categoria Master 2 ad Artena. Trala fine del 2006 e gli inizi del 2007 ho cambiato la-voro e ho preso in gestione una pompa di benzina,con 4 dipendenti; ho dovuto abbandonare il cicli-

smo perché non avevo più tempo per al-lenarmi. Ma dalla bicicletta non volevoscendere. Nella pausa pranzo avevo l’abi-

tudine di comprare un panino presso il ristoranteche si trovava di fronte al distributore, lo mangiavoal volo, inforcavo la bici e via. Anche il 12 settem-bre del 2007 ho ripetuto quello che ormai eradiventato un rituale ma quel giorno, mentre ero

fermo ad uno stop, sono stato travolto daun’auto. E non avevo il casco. Ho riportato losfondamento del lato destro del cranio, la rot-tura dell’acromion della spalla sinistra e dannialla mano e alla gamba destra. L’incidente è av-venuto in provincia di Gorizia e mi hanno portatocon l’elisoccorso presso l’Ospedale “Cattinara” diTrieste, il centro più importante del Friuli. Sonostato 10 giorni in coma in Terapia intensiva e dopo62 giorni di prognosi i medici non riuscivano a spie-garsi come avessi fatto a reagire e a recuperare. Po-teva succedermi la stessa cosa accaduta aSchumacher. Mia moglie e mia suocera non mi la-sciavano un attimo. Riuscivo a fare a piedi non piùdi 50 metri. Non avevo più la forza di fare niente,un paradosso per uno come me abituato a maci-

nare chilometri. Nel gennaio 2008, sempre a Trie-ste, ho subito un’operazione per risistemare il cra-nio. Mi hanno applicato all’interno una placca intitanio e hanno ricostruito la calotta cranica man-cante con una resina. Nell’aprile del 2008 nuovaoperazione al tunnel ulnare della mano destra cheaveva riportato lo schiacciamento dei nervi e a no-vembre 2008 ancora un intervento alla mano destrama questa volta al tunnel cubitale. Ma nel marzo2008 avevo ricevuto una notizia che mi aveva riem-pito di gioia: il primario mi aveva detto che potevotornare in bici. Il primo giorno ho fatto 5 km in pia-nura con mia moglie e il giorno dopo ho aumen-tato il chilometraggio senza mai più rinunciare alcasco. E mi sono detto una cosa: se nello sport rie-sco a migliorare allora posso farlo anche nella vita.Tra ottobre e novembre 2008 ho ricominciato agareggiare con i normodotati in mountainbike. Poi, nel 2009 ho scoperto il mondo para-limpico. È successo grazie a Patrizia Spadaccini,anche lei campionessa di ciclismo, che durante laconvocazione con la nazionale Master ai Campio-nati europei in Repubblica Ceca, mi ha parlato delparalimpico invitandomi a farne parte. Sarei dovutoentrare nella categoria con lesioni cerebrali e agliarti. All’inizio non l’ho presa bene. Mi dicevo che ionon mi sentivo “handicappato”. Il giorno dopo ilCampionato in Repubblica Ceca mi chiama il pre-sidente del Comitato Italiano Paralimpico per con-vincermi ad aderire. Le visite mediche per entrare agareggiare con il paralimpico sono molto più com-plesse rispetto alle altre perché vieni esaminato daclassificatori che devono valutare se tu sei idoneo omeno. Il mio “nulla osta” stava andando per le lun-ghe nonostante le numerose visite ed allora è inter-venuto Mario Valentini, il Commissario Tecnicodella Nazionale di Ciclismo Paralimpico, che ha in-sistito affinché mi visitassero subito, anche a frontedel mio passato così che il giorno dopo sarei po-

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storie di vite spezzate storie

“L’incidente mi ha fatto finalmente esprimere le mie qualità. La soddisfazione più grandeè quella di sapere che tanti, seguendo il mio esempio, sono usciti di casa e praticanosport. Ed è questo il messaggio che voglio continuare a lanciare in sella alla mia bici”di Silvia Frisina

MICHELE PITTACOLO,LA “FAME” DI VITADI UN CAMPIONEPARALIMPICO

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tuto andare a disputare una gara a Pordenone. Sonostato classificato come CP4. A Pordenone ho di-sputato il Campionato Italiano assoluto e hovinto. L’11 settembre del 2009 ho vinto il mon-diale a cronometro e domenica 13 settembre2009 il mondiale su strada. A novembre 2009sono stato convocato per i Mondiali su pista aManchester. La pista ha curve a 45 gradi ed è inlegno. Avevo paura di girare in pista, non volevofarlo quando, entrando, ho visto una cosa che miha fatto cambiare idea. Sulla pista girava un ragazzocategoria C1 a cui mancavano sia la gamba che ilbraccio destro. All’improvviso mi è scattata unanuova molla: perché io non dovrei riuscirci? E cosìho vinto un altro Mondiale. Nel 2011 ho vinto ilMondiale su strada a Copenaghen e nel 2012ho partecipato alle Paraolimpiadi a Londra vin-cendo un bronzo su strada (nella foto a destra con lamedaglia). Nel 2013 ho vinto le gare internazio-nali su strada e a cronometro ma, poco dopo,mentre eravamo in ritiro pronti a partire per il Ca-nada per un nuovo Mondiale, il 17 agosto, subiscouna caduta collettiva. Io ero l’ultimo del gruppo e lamia bici è rimasta incastrata sugli altri ciclisti. Ca-dendo ho riportato la rottura di tre vertebre. 33giorni steso nel letto e poi sono ripartito, tanta erala voglia di recuperare. E così il 31 agosto del2014, nel South Carolina ho riconquistato lamaglia da campione del mondo. La mia vita daquel 12 settembre del 2007 è cambiata molto:nella sfortuna mi è arrivata un’opportunità. Giro ilmondo e faccio l’atleta a tempo pieno. Ho trasfor-

mato la mia passione nel mio lavoro. Sono stato duevolte al Quirinale e due volte alle Olimpiadi sulpodio. Prima mi arrabbiavo per niente, oggidico “venite a vedere una gara paralimpica”.Convivo con il dolore, sono diventato sensibileverso la disabilità. Quando ho tempo guidocon la bici una ragazza cieca totale. Vado nellescuole a parlare con i ragazzi e dico loro di

mettere sempre il casco. L’incidente mi hafatto finalmente esprimere le mie qualità. Lasoddisfazione più grande è quella di sapere chetanti, seguendo il mio esempio, sono usciti dicasa e praticano sport. Ed è questo il messag-gio che voglio continuare a lanciare in sella allamia bici, perché ho ancora una gran fame divittorie”.

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Sodalizio tra Tim e Ducati in nome della sicurezzastradale. Lo scorso 23 febbraio è partito a Torinoil tour “#guardaavanti”, dedicato agli studenti, unprogetto promosso dai due colossi italiani ditelefonia e motociclismo per la prevenzionedegli incidenti stradali provocati dall’uso im-proprio del telefonino alla guida.Il tour farà tappa in venti scuole della Penisola conl’utilizzo di visori immersivi per la realtà virtuale a360 gradi, che faranno sperimentare ai giovani i

pericoli derivanti dalla distrazione dovutaall’uso di smartphone e, per misurare l’ef-

fettiva capacità di mantenere lo sguardo fisso sullastrada il progetto prevede l’utilizzo di totem do-tati della tecnologia eye-tracking, ossia unamodalità di controllo del movimento degliocchi di fronte ad una strada in scorrimento.E non poteva mancare il supporto dei social net-work nella sensibilizzazione ad una guida consape-vole. I ragazzi hanno infatti ideato una sorta di sfidaa metterci la faccia. Aderire all’iniziativa è sem-plice: basta farsi un promemoria con la scritta“#guardaavanti”, attacarlo in un posto ben vi-sibile, scattarsi un selfie o girare un video con il

telefonino e diffonderlo sul proprio canale so-cial, invitando altre tre persone a fare lo stesso. Hanno aderito all’iniziativa anche piloti ed espo-nenti del mondo dello sport per gridare ai gio-vani: #guardaavanti!

La passione per le quattro ruote hafatto tappa nuovamente a Ginevra perl’85esima edizione del Salone Interna-zionale dell’Automobile che dal 1905trasforma la città elevetica in un tram-polino di lancio per nuovi prototipi oanteprime internazionali. Dal 5 al 15 marzo scorsi 682mila vi-sitatori hanno varcato le porte delPalexpo per immergersi in un atmosfera so-spesa tra confort, lusso e tecnologia, senzatrascurare la sicurezza stradale. Rispetto allo scorso anno il numero dei visitatoriè cresciuto dell’1,8% ma André Hefti, DirettoreGenerale della manifestazione, ci tiene a precisareche nonostante l’incremento non si è cercato“di attirare un maggior numero di visitatori;se si tiene conto dell’infrastruttura esistente,un maggiore afflusso andrebbe a discapitodel comfort dei visitatori. La parola d’ordineresta la qualità e non la quantità”.E la qualità si traduce in una sfilata di marchi chevede in passerella importanti anteprime assolute eeuropee come le supercar Ferrari 488 GTB e Por-sche Cayman GT4, i nuovi crossover HyundaiTucson e Renault Kadjar, l’Infiniti QX30 e la

Skoda Superb Sedan. Non mancano poi i resty-ling di importanti modelli come la nuova Citroen

C4, le sportive Ford Focus RS e OpelCorsa OPC, la nuova Espace, le nuoveMercedes CLA e CLA 45 AMG Shoo-ting Brake, la Lexus GF-S, la Volkswa-gen Golf Variant GTD e le Audi RS3Sportback e Q7.“Ancora una volta - ha commentatoMaurice Turrettini, Presidente delSalone di Ginevra - il Salone si è di-

mostrato degno della sua immagine di ve-trina mondiale dell’auto, che riunisce nonsoltanto i massimi costruttori, ma che asse-gna anche un posto di visibilità ai piccoli co-struttori, ai fornitori di equipaggiamenti, aicarrozzieri ed ai preparatori”.Tradotta in numeri questa 85esima edizione suonacosì: 220 “costruttori”, 900 auto esposte tra cui130 “novità” in 11 giorni di palcoscenico. Vo-lendo trovare un neo potremmo appellarci al fattoche una volta Ginevra era la sede dove vedere perla prima volta modelli eclusivi, ma i ritmi com-merciali hanno avuto la meglio e tutto ora vienesponsorizzato con largo anticipo. Non resta allorache aspettare qualche altro mese per conoscere leanteprime del prossimo anno: appuntamentoper l’86esima edizione dal 3 al 13 marzo 2016.

CONFORT, LUSSOE TECNOLOGIAAL SALONEDELL’AUTO DI GINEVRAdi Francesco Vellucci

La 85esima edizione ha fatto registrare un incremento di visitatori dell’1,8%, ma

l’intento non è quello di attirare a tutti i costi il maggior numero di persone ma di mantenere

intatta la qualità delle proposte

#guardaavanti, il tour di Time Ducatinelle scuoledi Roberto Libralato

campagne ed eventicampagne

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zatoria acquisisce il nulla osta degli altri enti proprie-tari di strade su cui deve svolgersi la gara.Si precisa che non rientrano in tale disciplina lemanifestazioni che non hanno carattereagonistico.Per l'effettuazione di tutte le compe-tizioni motoristiche che si svolgonosu strade ed aree pubbliche, comedefinite dall'art. 1, comma 2, delnuovo Codice della Strada, dicompetenza delle Regioni o Entilocali, gli organizzatori devonopreliminarmente richiedere il nulla-osta al Ministero delle infrastrutture edei trasporti - Direzione Generale per lasicurezza stradale. Non sono consentite le garedi velocità da svolgersi su circuiti cittadini i cui effettipossono creare disagio o essere di intralcio o impe-

dimento alla mobilità urbana dei veicoli e dei pedonie alla sicurezza della circolazione, ed in particolare deitrasporti urbani.

L'Ente competente deve acquisire il pre-ventivo parere del C.O.N.I. al fine diverificare il "carattere sportivo"delle competizioni stesse, non-ché la professionalità degli or-ganizzatori, presupposti peruno svolgimento delle inizia-tive ordinato e conforme ai ca-noni di sicurezza. Gli Enti

competenti assumono responsabi-lità amministrative e penali nel caso

dovessero rilasciare autorizzazioni allosvolgimento di competizioni senza

l'acquisizione della documentazione, delnulla-osta e delle verifiche prescritte.

“La disabilità non è un mondo a parte ma unaparte del mondo”.Mi piace aprire questa rubrica con lafrase provocatoria e porta bandieradell’Associazione HANDIAMO,nella persona del Presidente PaoloConte, di cui sono il direttore scien-tifico. I lettori sicuramente cono-scono da dentro il vissuto deldisagio psicofisico dato per nascita odeterminato dall’incidente, mi per-metto comunque di suggerire lalettura o rilettura del libro diMatteo Scianchi “La terza na-zione del mondo” e, per ora, mifermo sul tema generico della di-sabilità per parlare di quello piùattinente alla mia professione di sessuologo e

quindi concentrare l’attenzione su come è pos-sibile e/o fattibile coniugare due termini che

sono, o diventano comunque,due individualità, due persona-lità, due diversità. La sessualità nelsuo vero etimo rappresenta propriociò che la natura ha imposto all’ori-ginario “androgino”, contenente ilmaschile e il femminile nello stessoindividuo, creando due diversi indi-vidui portatori di handicap, cioè diuna mancanza. Questa è stata, dalmio punto di vista personale e pro-fessionale, la vera magia, senza sco-modare il divino, che spingeciascuno alla continua ricerca dellacompletezza nell’altro. La magia

della pulsione sessuale. In questa mia prima rubrica

la parola agli espertiinfo

DISABILITÀ E SESSUALITÀ:L’IMMAGINARIOEROTICODI UN IPOVEDENTEdi Francesco Tassiello - Psicoterapeuta e Sessuologo

mi concentro su una forma di disabilità, quella delnon vedente e della “controparte” vedente, inquanto è stata una forma di handicap in cui mi sonoimbattuto con frequenza. Cito lo stralcio (per la giu-sta riservatezza) di una lettera pervenutami: Gentile dott. Tassiello,ho letto alcuni suoi articoli su Internet e vorrei chiederle se hascritto qualcosa anche sui non vedenti, in particolare sulla lorosessualità. Sono … e da circa un anno ho una relazione moltobella con una persona ipovedente ... Naturalmente, ho comin-ciato a informarmi sul mondo dei non vedenti, a leggere tuttoquello che in qualche maniera li riguardasse, dai testi di psi-cologia ai romanzi, e ho scoperto un nuovo punto di vista dacui guardare il mondo che prima non conoscevo. Le difficoltànon sono state poche, non è facile per una vedente per giuntamolto carina, rinunciare alla sua immagine, tuttavia se tornassiindietro rifarei la stessa scelta. Le sarei molto grata quindi sepotesse consigliarmi qualche testo di psicologia specifico, qual-che articolo sulla sessualità dei non vedenti, o se comunque po-tesse darmi lei qualche informazione più specifica. Gliinterrogativi che più frequentemente mi pongo sono: qual è l'im-maginario erotico di un ipovedente? quali sono i canali da sfrut-tare per rendere soddisfacente al massimo il rapporto sessuale,visto che lui non ha l'immaginario visivo che invece abbiamonoi?Ricordo una coppia analoga a questa su citata cheho seguito per un lungo periodo, in cui la relazioneaffettiva languiva perché la lei “normovedente” erain crisi rispetto all’handicap del compagno; ebbene èstato lui a decidere di interrompere la relazione, pro-prio determinato dalla sua maggiore sensibilità che lofaceva soffrire.Resto a disposizione per chi voglia contattarmi di-rettamente…

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GAREMOTORISTICHE,ECCO COSA DICE ILCODICEDELLA STRADAdi Rosa Bertuzzi - Avvocato esperta in materie ambientali

Ancora a tutela della sicurezza della circolazione nellestrade, in data 14/01/2015 il Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti ha emanato la Circolare n.164, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del20/02/2015, finalizzata a fornire indicazioni inter-pretative rispetto all'applicazione dell'articolo 9 delNuovo Codice della Strada in tema di competizionimotoristiche su strada. La Circolare è stata regi-strata alla Corte dei Conti in data 1° febbraio 2015. L'articolo 9 del D.lgs. n. 285/1992 (Nuovo Co-dice della Strada) stabilisce che le competizionisportive, con veicoli o animali, e le competi-zioni atletiche possono essere disputate, sustrade ed aree pubbliche, solo se regolarmenteautorizzate.Nelle autorizzazioni sono precisate leprescrizioni alle quali le gare sono subordinate.Per le gare con veicoli a motore l'autorizzazione è ri-lasciata sentite le federazioni nazionali sportive com-petenti e dandone tempestiva informazioneall'autorità di pubblica sicurezza. Nel caso di competizioni motoristiche che interes-sano strade appartenenti ad enti diversi, la proce-dura per il rilascio delle autorizzazioni è dicompetenza delle Regioni per l'espletamento di garecon autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori su stradeordinarie appartenenti alla rete stradale di interessenazionale e per le competizioni motoristiche sustrade regionali e per competizioni che interessanopiù Province, delle Province per le competizionimotoristiche su strade provinciali e per competizioniche interessano più Comuni ed infine dei Comuniper le competizioni motoristiche su strade esclusi-vamente comunali. L'Ente che ha funzione autoriz-

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Oltre alle novità apportate dagli interventi derivanti dalProgramma Strasburgo 2 per lo smaltimento dell’arre-trato civile dovrebbero già vedersi i primi ef-fetti della negoziazione assistita decisadal Decreto Giustizia (d.l. n.132/2014 convertito nella l. n.162/2014) finalizzato a dettare“misure urgenti di degiuri-sdizionalizzazione e altriinterventi per la defini-zione dell’arretrato in ma-teria di processo civile”.La negoziazione assistita nascecome alternativa stragiudi-ziale all’ordinaria risoluzionedei conflitti, così da portare i con-tenziosi fuori dalle aule dei tribunali.CONTROVERSIEINCLUSENELLANEGOZIAZIONE

Obbligatoria dallo scorso 9 febbraio, la negoziazioneassistita è “condizione di procedibilità” in giudi-zio sia relativamente a controversie in materia dirisarcimento del danno da circolazione di veicolie natanti, sia per chi propone una domanda dipagamento a qualsiasi titolo di somme fino a50mila euro, escluse le materie in cui è obbligatoriotentare la mediazione.CONTROVERSIE ESCLUSEDALLANEGOZIAZIONE

Sono fuori dal raggio d’azione della negoziazione as-sistita le controversie che riguardano obbligazioni con-trattuali derivanti da contratti conclusi tra professionistie consumatori. Inoltre in merito al recupero crediti, seil creditore intende agire con decreto ingiuntivo la ne-goziazione non è condizione di procedibilità. La ne-goziazione infine non è applicabile nei procedimenti diconsulenza tecnica preventiva ai fini della composi-zione della lite; nei procedimenti di opposizione o in-cidentali di cognizione relativi all’esecuzione forzata;nei procedimenti in camera di consiglio; nell’azionecivile esercitata nel processo penale; nei casi in cui laparte può stare in giudizio personalmente.LA CONVENZIONEDINEGOZIAZIONE

Qualora ce ne siano gli estremi l’avvocato deve infor-mare il proprio cliente della possibilità di ricorrere allanegoziazione assistita. Si può allora procedere con laconvenzione, ossia un accordo tra i contendenti conl’assistenza di uno o più avvocati iscritti all’albo,tramite il quale le parti in lite convengono di“cooperare in buona fede e lealtà”. LA PROCEDURA

Per dare il via all’iter la parte che intende avviare la pro-cedura di negoziazione assistita invia allacontroparte, tramite il proprio legale, l’in-vito a stipulare la convenzione di nego-

ziazione. Se invece ci si rivolge al giudice senza primaprocedere alla negoziazione assistita la domanda giu-

diziale è improcedibile. Tale improcedibilitàdeve però essere eccepita dal conve-

nuto, a pena di decadenza, o rile-vata d’ufficio dal giudice, non

oltre la prima udienza. Il giu-dice fissa al massimo dopo tremesi la successiva udienza serileva che la negoziazione as-sistita è già iniziata ma non siè ancora conclusa. Stessomodus operandi quando verifica

che la negoziazione non è stataesperita e, contestualmente, asse-

gna alle parti il termine di 15 giorniper trasmettere l’invito. La condizione di

procedibilità si considera avverata invece quando,una volta comunicato l’invito, la controparte non ade-risce o rifiuta entro 30 giorni dalla comunicazione. Siinzia o prosegue così il processo riservandosi il giudicedi valutare la condotta poco collaborativa di contro-parte, ai fini delle spese del giudizio e della responsa-bilità della parte per aver agito o resistito con malafedeo colpa grave.Se la controparte aderisce all’invito, le parti, coni propri avvocati, devono redigere la convenzionedi negoziazione assistita. L’autografia delle sotto-scrizioni apposte alla convenzione viene certificatadagli stessi avvocati sotto la propria responsabilità pro-fessionale. La convenzione scritta deve contenere l’og-getto della controversia e il termine concordato dalleparti per svolgere la procedura. Il termine non deveessere inferiore ad un mese, nè superiore ai tremesi e prorogabile per altri 30 giorni su accordotra le parti. Se le parti non trovano un accordo la con-dizione di procedibilità si considera avverata e si puòiniziare o proseguire il processo. Se l’accordo vieneraggiunto questo ha valore esecutivo, anche aifini dell’iscrizione dell’ipoteca giudiziale, purchésia sottoscritto dagli avvocati che certificano sial’autografia delle firme delle parti, sia la confor-mità alle norme imperative e all’ordine pubblico.L’atto di precetto fondato sull’accordo deve contenerel’integrale trascrizione del medesimo accordo.SPESE

Riguardo alle spese del legale, quando sussiste la pro-cedibilità della domanda all’avvocato non è dovutocompenso dalla parte che gode dei diritti per ottenereil patrocinio a spese dello Stato; il cliente deve presen-tare al legale una dichiarazione sostitutiva dell’atto dinotorietà e produrre la documentazione che prova lasituazione, se l’avvocato la richiede.

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Con sentenza n. 811 del 2015 la Corte di Cassazione si èpronunciata in merito alla liquidazione del danno moralenell’ambito di una vicenda relativa al risarcimento danni ri-chiesto alla compagnia assicurativa dai genitori e dalla so-rella di un ragazzo investito da un autocisterna piratamentre era alla guida del proprio ciclomotore. La SupremaCorte ha affermato che la liquidazione del danno mo-rale prescinde da quella del danno biologico rispon-dendo così al ricorso intentato dai parenti dellavittima che si erano visti dimezzare dalla Corte d’Ap-pello di Napoli la somma liquidata dal giudice diprimo grado.Nel ricorso in Cassazione i familiari del gio-vane denunciavano l’insufficiente e contraddittoria mo-tivazione della sentenza di secondo grado e la falsaapplicazione dell’art. 2059 del codice civile nella partein cui determinava il quantum del danno morale su-bito dalla vittima in rapporto al danno biologico. Gli Ermellini si sono dimostrati sulla stessa linea sottoli-neando che “ricorrono numerosi casi in cui, pur non sus-sistendo un significativo danno biologico, sussisteinvece un rilevante danno morale, ragione per laquale la valutazione del danno morale va operatacaso per caso e senza che il danno biologico possaessere un riferimento assoluto. Il caso che occupa rien-tra tra quelli nei quali il danno morale è altamente signifi-cativo anche in presenza di un danno biologico lieve o daliquidarsi in misura lieve”. I giudici di Piazza Cavour riaffermano l’enunciazione diun principio di diritto, richiamando l’indirizzo affermatodalle Sezioni Unite l’11 novembre 2008 nelle storiche sen-tenze di San Martino che già avevano evidenziato “conspecifico riferimento a casi come quello di specie, come ildanno derivante dalla consapevolezza dell'incom-bere della propria fine sia del tutto svincolato daquello più propriamente biologico, e postuli una bendiversa valutazione sul piano equitativo, sub specie diuna più corretta valutazione della intensissima sof-ferenza morale della vittima.A tali principi – proseguela sentenza – non si è attenuta la Corte territoriale, che haquantificato il risarcimento di tale voce di danno liqui-dando agli aventi diritto una cifra correttamente definita daparte ricorrente ‘del tutto irrisoria’”.La Corte ha così accolto il terzo motivo di ricorso, riget-tato il primo e il secondo, cassato la sentenza impugnata erinviato, anche per le spese del giudizio di Cassazione, allaCorte di appello di Napoli in altra composizione.

Alessandro Nolli Avvocato del Foro di Brescia

GUERRA ALL’ARRETRATOCIVILE: L’ALTERNATIVA ÈLANEGOZIAZIONE ASSISTITADal 9 febbraio obbligatoria anche per le controversie che riguardano il risarcimento del danno da circolazione di veicolidi Tiziana Scandariato, Avvocato del Foro di Latina

norme & sentenzenorme&sentenze

IL DANNO MORALEPRESCINDE

DAL DANNOBIOLOGICO

Page 13: “Concorrenza” sleale: assicurazioni più ricche in danno ......vantaggio per i danneggiati su questo punto in quanto la trafila bu-rocratica da intraprendere per ottenere il risarcimento

La Quarta Sezione penale della Cassazione, con sen-tenza n. 11131/2015 del 16 marzo ha riassunto qualisiano le condizioni affinché si possa configurare il reatodi guida sotto l’effetto di droghe. Gli Ermellini hannoconfermato che la visita medica non è necessariae ritengono sufficiente un riscontro sintomaticoche può essere rilevato anche dagli stessi agentidi polizia, purché sia inequivocabile.Nel caso di specie inquirenti e giudici di primo e secondogrado avevano ritenuto che il guidatore fosse sotto l’ef-fetto di stupefacenti perché aveva percorso completa-mente contro mano una curva fino a scontrarsi con unaltro veicolo. Il giudizio d’appello aveva definito tale con-dotta non spiegabile “se non con una diminuita capacitàdi riflessi, di lucidità e di attenzione alla viabilità”. Ma laCassazione sottolinea che la diminuzione della capacitàdi guida non è associabile solo all’assunzione di droghe mapotrebbe essere stata generata da imperizia o imprudenzanella guida. Il reato va dunque dimostrato, anche afronte dell’ultima riforma del Codice della Stradache all’art. 187 impone di dimostrare che il guida-tore sia sotto l’effetto di droga e non rilevarne solo lapresenza nell’organismo, mirando così ad evitarela necessità di una visita medica spesso difficile daeffettuare. La revisione dell’art.187 è stata finalizzataanche all’introduzione del “drogometro”, un’apparec-chiatura che doveva garantire accertamenti facili ma ri-masta ancora in fase sperimentale. Dunque, per la Cassazione, nonostante il test più pro-bante sia quello del sangue, qualora esistano altri ele-menti sufficienti per provare la guida sotto l’effetto distupefacenti, se ne può anche fare a meno.

DROGA AL VOLANTE,PROVE INEQUIVOCABILI

Con la sentenza n. 4943 del 12 marzo 2015 la IIISezione Civile della Corte di Cassazione si è pro-nunciata in merito alla responsabilità di un ente inseguito ad incidente stradale dovuto ad una man-cata manutenzione della strada. Gli Ermellinihanno ritenuto responsabile per l’incidentemortale di un ciclista causato dal brecciolinoil Comune che non aveva provveduto a ripu-lire la strada anche se la ghiaia era stata por-tata dalla pioggia poche ore prima. Il materialeera finito su una strada provinciale e proveniva dauna strada comunale che la incrocia, trasportatodal “ruscellamento” dovuto alle pioggeabbondanti, un evento che non può es-sere considerato eccezionale.

Comune responsabilese c’è ghiaia in strada

ALCOLTEST: NULLO SE GLI AGENTI NON AVVERTONOIL GUIDATORECHE PUÒ FARSIASSISTEREDALL’AVVOCATO

La Corte sottolinea che la nullità, conseguente al mancato avvisodella facoltà di farsi assistere dal proprio legale, può essere dedotta fino al momentodella deliberazione dellasentenza di primo grado

di Claudio Antonio CrocèAvvocato del Foro di Reggio Calabria

norme & sentenzenorme&sentenze

Guidare in stato ebbrezza può costituire un reato, punitocon le severe sanzioni previste dagli artt. 186 e 186-bis delCodice della Strada, oltre che con la perdita di 10 punti dellapatente.Le sanzioni sono diverse a seconda del tasso alcole-mico che viene riscontrato in sede di verifica da partedelle autorità.In sintesi, la guida in stato di ebbrezza costituisce una vio-lazione amministrativa quando il tasso alcolemico è com-preso tra 0,51 e 0,80 grammi/litro e, in tal caso, le sanzionisono l’ammenda da 500 a 2.000 euro e la sospensione dellapatente da 3 a 6 mesi.Al di sopra del limite di 0,8 g/l, guidare in stato di ebbrezzadiventa reato e le sanzioni variano a seconda del risultatodel test: la guida con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l è pu-nita con l’ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a 6mesi con sospensione della patente da 6 mesi ad 1 anno; laguida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l è punita conl’ammenda da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da 6 mesi ad unanno con sospensione della patente da 1 a 2 anni ed il se-questro preventivo del veicolo e la confisca dello stesso,salvo che appartenga a persona estranea al reato.Le pene previste dall'articolo 186 comma 2 e 186 biscomma 3 del C.d.S. sono raddoppiate se il condu-cente in stato di ebbrezza provoca un incidente stra-dale. Specifiche sanzioni sono previste, poi, nei casi in cuisi tratti di conducente di autobus o di veicolo destinato al tra-sporto merci o in caso di recidiva biennale. Inoltre, vienedisposta la revoca della patente quando il conducente, contasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o sotto l'influenza didroghe, ha provocato un incidente. Alla luce di tale contesto normativo, si vede come l’ac-certamento alcolimetrico rappresenti il primo atto diun iter che, a seconda di quello che sarà il suo risultato,può portare ad un’indagine giudiziaria.Tale accertamento è eseguito attraverso uno strumentochiamato etilometro che misura la quantità di alcol conte-

nuta nell’aria espirata. L'esame viene ripetuto due volte, ef-fettuando due misurazioni successive a distanza di 5 minutil'una dall'altra.Sugli agenti di polizia incombe l’obbligo di avvertirel’automobilista della facoltà di farsi assistere da un di-fensore di fiducia nel caso in cui si intenda procedereall’alcoltest. Ciò, in quanto l'esame in questione rientra tragli accertamenti urgenti ed indifferibili (art. 354 c.p.p.) e adessi ha facoltà di assistere il difensore dell'indagato (art. 356c.p.p.). L’avvertimento costituisce un momento di garanziaperché il difensore intervenuto potrebbe chiedere, ad esem-pio, che oltre all’alcoltest venga effettuata un’analisi del san-gue, che risulta certamente più affidabile.Orbene, in mancanza dell’avviso, l’accertamento ènullo con la conseguenza che cadrà l’intero processopenale che fosse fondato su tale rilevazione.E va sottolineato che sono molteplici i casi in cui gliagenti della polizia stradale dimenticano di formularel’avvertimento all’automobilista in procinto di sotto-porsi al test alcolemico. Ciò accade a causa delle con-dizioni di stress e di confusione in cui agiscono gliagenti, ad esempio, in caso di incidente oppurequando l’automobilista urla e dà in escandescenza.La questione risolta dalle Sezioni Unite, con la sentenza n.5396/2015, verte sul momento in cui tale nullità possa es-sere dedotta. La Cassazione ha chiarito che la nullitàconseguente al mancato avvertimento al conducentedi un veicolo, da sottoporre all’esame alcoolimetrico,della facoltà di farsi assistere da un difensore di fidu-cia, può essere dedotta fino al momento della deli-berazione della sentenza di primo grado.Va, infine, precisato che, una volta assolto all’obbligo di av-vertire l’automobilista del diritto di farsi assistere dall'avvo-cato, gli agenti, se l'avvocato non dovesse arrivare sul postoin tempi brevi, possono procedere comunque al test e, inquesto caso, il difensore non potrà contestare la validità ingiudizio del test anche se arrivasse in ritardo.

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Lo scorso 19 marzo l’Assemblea dei Socidi Basta Sangue Sulle Strade Onlus haeletto le nuove cariche sociali, che reste-ranno in carica fino al 2018. E’ statoeletto Presidente Giacinto Picozza(socio fondatore). Nominati Membri del Consi-glio Direttivo: Annamaria Colosini (socio fon-datore); Roberto Colosini (socio fondatore);Alen Custovic (socio ordinario); Silvia Frisina(socio ordinario); Giacinto Picozza (socio fon-datore) e Francesco Vellucci (socio fondatore).Entrano a far parte del Collegio dei Revisori dei

Conti: Giuseppe Leoni (socio ordina-rio), Roberto Libralato (socio ordina-rio) e Francesco Vellucci (socio

fondatore); Presidente del Collegio dei Revisoridei Conti: Giuseppe Leoni; Nel Collegio deiProbiviri sono stati eletti: Amedeo Cannatelli(socio ordinario); Annamaria Colosini (sociofondatore)e Roberto Colosini (socio fonda-tore). Durante il Consiglio Direttivo del 26 marzo2015 il Presidente ha proceduto alla nomina delleseguenti cariche: Delegato di Presidenza SilviaFrisina (socio ordinario); Vice Presidente AlenCustovic (socio ordinario); Tesoriere Giacinto

Picozza (socio fondatore). È inoltrestata nominata la Commissione Legale,organo che interverrà qualora si rendanecessario un consulto su pratiche legaliparticolarmente complesse. Ne sono

membri l’Avv. Paola Moglia del Foro di Cre-mona (socio ordinario); l’Avv. Alessandro Nollidel Foro di Brescia (socio ordinario); l’Avv. Cri-stina Savoldi del Foro di Brescia (socio ordina-rio); l’Avv. Tiziana Scandariato del Foro diLatina(socio ordinario) e l’Avv. Lucio TesondelForo di Latina (socio ordinario). Nominato Pre-sidente della Commissione Legale l’Avv. Ales-sandro Nolli e Vice Presidente dellaCommissione Legale l’Avv. Lucio Teson.

Le nuove cariche sociali di Basta Sangue Sulle Strade

Meraviglie della tecnologia. Arriva dalla Sviz-zera l’ultima evoluzione in materia di tra-sporto privato automatizzato. Rinspeed, costruttore d’oltralpe, ha presen-tato durante il recente Salone di Ginevra,“Budii”, concept car su base Bmw i3che grazie al sistema “steer-by-wire”,rende la guida completamente indi-pendente. Ma non solo. Il volante, cheè in realtà un braccio robotico, può pas-sare di mano anche al passeggero delsedile anteriore, oppure esser lasciato alcentro della plancia per essere meno in-gombrante e lasciare più spazio a di-sposizione degli occupanti.“Budii” è inoltre in grado di affinare le di-verse informazioni prese dall’ambiente che

la circonda e sviluppare un pilota automa-tico cognitivo e intuitivo. Il sistema identi-fica in modo indipendente le abitudini e lepreferenze del guidatore, e l’auto si tra-sforma in un compagno proattivo in con-tinuo stato di apprendimento. Rinspeed non trascura di certo la sicu-rezza: uno scanner laser telescopico sultetto, estendibile per 70 centimetri, fornisceun’esatta prospettiva tridimensionale e gra-zie alla fotocamera ad alta risoluzione offreuna mappa precisa del terreno per preve-nire ed evitare qualsiasi ostacolo. E se do-vete raggiungere luoghi inaccessibili alle autopotete usufruire dei due “mini Segway”, pic-coli due ruote elettrici che fanno parte delladotazione di bordo.

Budii permette anche il pagamento au-tomatico dei parcheggi, ricarica wirelessdei dispositivi mobili, soluzioni di ac-cesso a bordo, attivazione e personaliz-zazione intelligenti, e illuminazione aLed.E per proteggere la privacy dei passeg-geri durante la guida autonoma si ricorre apannelli con disegni variabili a piacere. Confort e benessere sono le parole d’ordineche descrivono l’abitacolo, dotato di materialiselezionati accuratamente, dalle tonalità stu-diate da esperti, così da fornire il massimo delrelax e tutti gli strumenti di lavoro necessari.“L’auto a guida autonoma non richiederàsolo di risolvere i problemi tecnici e le que-stioni giuridiche nei prossimi due decenni –commenta Frank M. Rinderknecht, fonda-

tore della Rinspeed –. Non dobbiamo sol-tanto ridefinire l’interazione tra uomo emacchina, ma dobbiamo anche sollevare lequestioni circa la responsabilità, tolleranze ele aspettative. La guida autonoma offrirà lapossibilità di rendere il traffico friendly e diridurre il numero di incidenti in tutto ilmondo. Ma anche la migliore tecnologianon sarà perfetta, anche se meno soggetta aerrori umani. Questo è qualcosa che do-vremo accettare. Non dobbiamo sviluppareun cieco, ma piuttosto credere nelle nuovecapacità dell’hardware e del software. In fu-turo, le auto faranno come noi, imparandoogni giorno, e di conseguenza si adatterannosempre meglio a districarsi nelle complessesfide giornaliere del trasporto privato”.

tecnologie & sicurezza tecnologia&sicurezza

LAGUIDA COMPLETAMENTEAUTONOMADI “BUDII”, CONCEPT CAR CHE CONIUGASICUREZZA E NUOVE TECNOLOGIEIl costruttore elvetico Rinspeed ha presentato a Ginevra l’auto del futuro dotata di pilota automaticoin continuo apprendimento, con un sistema che identifica le abitudini e le preferenze del guidatore di Francesco Vellucci

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Storia di un ragazzoin gambadi Rolando Repossi

Descrizione“Storia di un ragazzo in gamba” è il ro-manzo della vita di Roberto La Barbera,uno dei più grandi campioni paralimpiciitaliani, medaglia d'argento ad Atene2004. È una storia fatta di rivincite, sci-volate, straordinarie vittorie e inaspet-tate sconfitte. Il racconto ha inizio ilprimo giugno del 1985, il giorno in cuiRoberto viene travolto da un'auto. Lui èin moto, sta facendo qualcosa che nondovrebbe fare. La sua gamba destra,dopo l'impatto rimane incastrata tra ilparafango e il radiatore di una robustaAlfasud. Gli viene tagliata. Ha solo 18anni. La sua vita improvvisamente cam-bia. Fino a quel giorno è stato un bullo,con una gamba sola non può più es-serlo. Da leone, diventa agnello. Ro-berto cresce e decide di combattere lasua disabilità, vuole tornare a cammi-nare. Con una protesi, ci riesce. Ma nongli basta. Decide di provare a correre.Cronometro alla mano diventa unodegli atleti italiani più veloci di sempre.Il libro è dedicato, e suggerito, a chi stapensando che per colpa di un errorenon avrà mai una vita normale.

Dettagli del libroTitolo: Storia di un ragazzo in gambaAutore: Rolando RepossiEditore: CreateSpace Pagine: 202 ppPrezzo: 10,31 euro

L’Ufficio marchi e brevetti statunitense haconcesso ad Apple un bevetto affinché dessevita ad un dispositivo da integrare nei veicoli,in grado di comunicare con gli IPhone peravviare una serie di funzioni. Dunque la vo-stra macchina potrà riconoscervi e aprirvida sola la portiera, mettersi in moto au-tomaticamente appena vi sarete seduti eavrete le cinture allacciate, e addirittura,nelle fredde giornate d’inverno, si faràtrovare sbrinata e riscaldata. Complicedelle funzioni la tecnologia geofencing.

Con Apple l’auto si sbrinaa distanza

Si chiama “SmanApp” la nuova applica-zione per smartphone e tablet di cui po-tranno dotarsi gli automobilisti e che li avvisadella presenza di atleti, podisti o ciclisti,sulla loro strada.Il corridore non dovrà faraltro che attivare la propria app per avvisareautomaticamente tutte le auto della propriapresenza. La tecnologia può essere usataanche da un pedone o un disabile chevuole attraversare la stradae avvisare cosìtutte le auto, naturalmente munite dell’app,che si trovano nell’arco di 250 metri.

Atleti sulle strade,ti avvisaun app

Entro maggio Roma avrà a disposizione 500tombini intelligenti. Si tratta di una speri-mentazione con il Cnr che rientra nell’ambitodi un progetto definito “Smart manhole”.Il nuovo tombino ha una rete di sensoriche fornisce un monitoraggio costantesulla presenza di foglie e detriti, sul livellodell’acqua dentro la caditoia e su even-tuali furti o manomissioni. Se il sensore ri-leva un pericolo invia l’allarme ad unacentralina e la sala operativa manderà la squa-dra di intervento sul luogo segnalato.

Roma, entro maggioi tombiniintelligenti

BASTA SANGUE SULLE STRADEorgano ufficiale quadrimestrale dell’Associazione Basta Sanguesulle Strade - Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus.Sede legale: Viale Abruzzi, 13/A - 20131 Milano.Codice Fiscale 97524270150Partita Iva 07712560965 Registrazione Tribunale di Milano n° 119 del 12.03.2010 Direttore Responsabile Alen CustovicL’editore garantisce la massima riservatezza deidati forniti dagli abbonati e la possibilità di ri-chiederne gratuitamente la rettifica o la cancella-zione ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/2003scrivendo a: [email protected]

BASTA SANGUE SULLE STRADE Onlus è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 2009 Presidente: Giacinto PicozzaVicepresidente: Alen CustovicTesoriere: Giacinto PicozzaConsiglio Direttivo:Annamaria ColosiniRoberto ColosiniAlen Custovic Silvia FrisinaGiacinto PicozzaFrancesco Vellucci

ANNO VI- NUMERO 15- I QUADRIMESTRE2015(free press – copia omaggio)Hanno collaborato: Rosa Bertuzzi - Claudio Anto-nio Crocè - Silvia Frisina - Roberto Libralato -Alessandro Nolli - Giacinto Picozza - DiegoRocci - Tiziana Scandariato -Francesco Tassiello- Francesco Vellucci.Grafica: Ermes Impaginazione: Silvia FrisinaFinito di stampare ad aprile 2015.Per ricevere i numeri arretrati (ove disponibili) è suffi-ciente inoltrare una richiesta all’indirizzo mail:[email protected] costo è di € 5,00 a copia da corrispondere a mezzobonifico bancario. IBAN: IT91 R076 0101 6000 0009 7175 442 intestato a Basta Sangue sulle Strade Onlus

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Tel. 02.896.070.91Fax 02.936.642.47E-mail: [email protected]

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AAiiuuttaaccii aa ffaarree ssttrraaddaa.. SSiiccuurraa..SSoossttiieennii aanncchhee tt�� ii pprrooggee ii ee llee aa iivviittàà ddii BBaassttaa SSaanngg��ee SSuullllee SStt��aaddee oonnlluuss..

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