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17 • Atalanta - Bologna • 28 aprile 2013 VICINI ALL’OBIETTIVO

Atalanta - Bologna 2012-13

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Atalanta - Bologna 2012-13

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17 • Atalanta - Bologna • 28 aprile 2013

vicini all’obiettivo

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Ab b i a m o una Squa-dra! Con la S maiu-

scola. È questo che possiamo dire dopo la partita contro il Genoa, in campo un-dici leoni, incuranti delle assenze e delle difficoltà ambienta-li. Marassi un campo ostico e difficile da sempre. Un ambien-te visceralmente attaccato alla sua squadra che ha provato a spin-gerla oltre i suoi limiti che si sono dimostrati oggettivi, ma a poste-riori. La Dea ha fatto quello che

doveva fare, ha bat-tagliato, non ha mol-lato di un centimetro, ha incarnato il vero spirito della lotta e della guerra. Emble-matica l’immagine di Del Grosso che esul-ta ed il Mister che lo rimprovera per l’er-rore commesso sulla rete di Floro Flores (che lè ol fradèl del Dallas tàt chèl ghè

somea!). Battaglia si diceva, con la squadra priva di almeno tre dei giocatori che assicurano sempre un gran temperamento (Raimondi, Carmona e Denis) ma che non ha

forza ragazzi

sbagliato l’approccio e di questo va dato atto in primis al gruppo ed al Mister. Grandi! Genoa cricket and football club, prima squadra

del calcio italico, città dove sono nati i jeans, piazza dove si respi-ra ancora profumo ultras...anche se adesso respirano un’odore che sempre più a quello del liquido dove sono immersi fino al collo. Cazzi so, anche se da Ultras spe-riamo che la piazza ligure possa offrirci invitanti appuntamenti il prossimo anno! Da una piazza sto-ricamente rivale alle mortadelle di Bologna..stesso spirito, stessa vo-glia di vincere, di finalmente poter dire che la salvezza e una pratica archiviata. Manca la matematica, mancano due, tre punti, forse qualcosa in più, forse qualcosa in meno ma la sostanza non cambia. Brutto cliente il Bologna, giocano un buon calcio, hanno buoni gioca-tori, qualche pezzo di merda (ve-dasi box sull’ex) in squadra. Per noi ancora assenze pesanti ma la certezza che con lo spirito messo in campo sabato scorso a Genova potremo far nostra questa parti-ta e finalmente festeggiare. Ser-viamo come sempre anche noi, non

dovrebbe mai servire ripeterlo ma lo sappiamo che al fa mai mal dil : l’Atalanta è la Curva Nord, la Curva Nord è l’Atalanta. è sabato,

è Atalanta-Bologna…è Arlecchino contro Balanzone. La maschera bergamasca, raffigurata con un bastone in mano…niente a caso! Sbeng! Sbeng! Sbeng! Prendiamo-li a bastonate sulla testa! E dopo averli gonfiati per bene, ricaccia-moli in Emilia! Curva Nord!!!!!! Ev-viva la Romagna, evviva il Sangio-vese, evviva la Romagna, evviva il Sangiovese…Bologna Bologna vaf-fanculo!

Gran gol, grande acquisto Un lottatore!

Ottimo punto

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20 aprile 1988. Una data indimentica-bile per tutti noi che abbiamo la Dea nel cuore. Il giorno, forse più intenso di emozioni della secolare storia ata-lantina. Eh sì, chi c’era quel mercoledì al Bortolotti ancor oggi, rivedendo i filmati, le fotografie, deve am-metterlo: si commuove, si im-merge nei ricordi e gli viene la pel de poia.Atalanta-Malines non è stata solo una partita, ma il sogno, anche se svanito, della piccola provinciale che riesce ad ar-rivare dove neanche i grandi squadroni miliardari, quell’anno erano arrivati.Atalanta-Malines non era solo una semifinale di Coppa delle Coppe, ma l’orgoglio di portare il nome di Bergamo e della Dea in tutta Europa.Sembra ieri, ma sono passati 25 anni. Tanti ragazzi che oggi frequentano la Nord allora non erano ancora nati, ma siamo convinti che anch’essi se sono veramente “A guardia di una fede” pos-sono provare le stesse emozioni di chi,

avendo qualche anno in più, quei giorni li ha vissuti. Attenzione, non solo quel giorno, ma i giorni, le settimane prima in attesa della grande sfida. Un mese intero a preparare migliaia di bandie-rine neroblu, fatte cucire da mamme,

sorelle, fidanzate, nonne, insomma da chiunque avesse una macchina da cu-cire, e poi imbastite e ordinate nel garage di via San Tomaso che, in quel periodo, fungeva da sede delle Bna. Le code infinite a prendere i biglietti alla sede degli Amici, le vetrine atalantine nei negozi della città, le discussioni al bar, i progetti per andare a Strasbur-

Una serata in dimenticabilego, sede della finale. Tutto contribuiva ad aumentare l’attesa.E di fatti, quando arriva il giorno della partita, il Comunale inizia a popolarsi fin dal mattino, ben 12 ore prima del fischio d’inizio. Le avanguar-die sono i ragazzi della Nord che de-vono preparare la coreografia fatta da ben 30.000 (!) ban-dierine da distribui-re in tutto lo stadio a un’offerta di 1.000 lire per cercare di rientrare dai costi. Troppa l’attesa per tutti, così, presi dal classico “ghe sto piö det”, alle 17, ov-vero 3 ore mezza prima della gara, la Nord è già esaurita. Passa mezzora e anche il resto dello stadio è pieno come un uovo con i suoi 38.000 spettatori. L’atmosfera è indescrivibile: il prepar-tita è fatto di tre ore di cori continui e di bandierine sventolate. Un entu-siasmo incredibile che contagia anche Stromberg e compagni. Non è un caso

che tutti, giocatori, spettatori, giorna-listi e perfino i tifosi e i calciatori del Malines ancor oggi sottolineino proprio l’atmosfera unica di quel giorno. Che

dire poi della mega-torciata in Nord che saluta l’ingresso del-le squadre in campo. Quante torce saran-no state? 100, for-se 120. Fuoco vivo, quanta la passione che quella sera tra-smetteva la Nord

alla squadra e al resto dello stadio. E poi il bandierone all’inizio del secondo tempo che faceva così la sua passerella sugli oltre 10 milioni di televisori italia-ni sintonizzati su Atalanta-Malines. E a Bergamo chi non era allo stadio era davanti alla tv, con le strade della città e della provincia deserte. Arrivano poi i gol di Rutjies e di Emmers che fanno svanire il sogno, ma non certo l’emozio-ne e i ricordi e soprattutto la speranza di poter rivivere al più presto un’altra avventura così in Europa.

In Belgio

I Belgi

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In questo calcio troppo spesso ci si dimentica di chi ha davvero contribuito a uccidere la vera passio-

ne. Storie “vecchie” di personag-gi che non dovrebbero mettere nemmeno un piede nei palazzi che contano ma che invece tornano, venendo addirittura elogiati da giornalisti servi. È il caso della “Gea” la società di Alessandro Moggi che arrivò a gestire le pro-cure di quasi 150 calciatori, un

vero esercito. Ne nacque un pro-cedimento penale: l’accusa di aver condizionato i calciatori poggiava sul reato di associazione a delin-quere, poi caduta, nei vari gradi di giudizio. Ma molte di quelle ferite si sono rimarginate a fatica. Infatti tutti ricordiamo quel pe-riodo quando, almeno a parole, i padroni del calcio si dissero con-vinti a far pulizia ed a scoper-chiare il marcio che gira in questo mondo. Ma rimasero solo parole.

La vittoria del mondiale 2006 della Nazionale sgonfiò l’inchiesta ed anche le indagini furono svol-te con meno ricercatezza, i gior-nalisti che fino a poco prima non scrivevano d’altro si “scordarono” di fare inchieste e il risalto me-diatico pian piano calò. Si arrivò al processo “calciopoli” e come tutti sappiamo la verità non venne mai a galla ma si decise di punire solo Luciano Moggi e pochi altri (giu-stamente ma non era il solo).

Noi come Curva Nord, con Movi-mento Ultras, chiedemmo a gran voce di allontanare questa gente ,ma restammo inascoltati. Come è possibile che Preziosi sia ancora nel calcio? Questa persona ha una condanna di 23 mesi per banca-rotta fraudolenta riguardante il fallimento del Como Calcio; con-dannato a 4 mesi di reclusione per il reato di frode sportiva, in merito alla partita Genoa-Venezia e dal febbraio scorso è indagato

a volte ritornano...

indimenticabile pazzoCiao Gianni Fò non ti dimenticheremo davvero mai perché

a tuo modo sei stato il papà di tutti durante la nostra gioventù.Come poter dimenticare un uomo dalle gesta folli

ma sempre coinvolgenti, vecchio fisicamente ma eternamente ribelle, con la sua bionda fra le dita e l’immancabile metanolo nelle vene.Hai creato un piccolo chiosco adiacente alla Curva Sud a guardia del territorio e lo hai reso il nostro punto di appartenenza dove siamo cresciuti e dove ci siamo vissuti di giorno e di notte, dove ci siamo innamorati e dove abbiamo consolidato i nostri ideali.Grazie di cuore caro Gianni Fò papà di tutti noi.

per evasione fisca-le. Alcuni ragazzi di noi per delle torce accese nel 2008, condannati in primo grado, è stato ap-plicato l’articolo 9 e allo stadio non pos-sono più andare. La giustizia in Italia. Circa un mese fa è stata presentata la nuova Gea world, con ampio spazio sui media ma non evidenziando che questa gente dovrebbe andare a lavorare ma risaltando le grandi capacità di Moggi jr. Tra gli obiet-tivi di questa società la creazione di un Expo ( una fiera a cielo aper-to) del calcio e dello sport… da re-alizzare negli Emirati Arabi!!! I veri interessi di questa gente è

restare nel mondo del calcio per poter mangiarci sopra sempre di più, questo avviene nonostante processi e condanne, con l’aiuto di giornalisti leccaculo che cri-minalizzano i tifosi che vivono di passione, scordandosi che i veri delinquenti in Italia, sono quel-li che da anni occupano le stesse poltrone.

Striscione di protesta fuori dalla Lega Calcio

Protesta della Nord sotto l’hotel della Nazionale nel 2006

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CiaocianoCiao indimenticabile amico, grazie dei bei momenti pas-sati insieme a seguire la nostra amata Dea, quando an-cora le trasferte erano libere…Lotteremo anche per te per riprenderci ciò che ci spetta!Ti ricorderemo sempre con tutti i ragazzi del nucleo au-tonomo, gli amici di Terni, di Innsbruck e tutti gli ultras che ti hanno conosciuto e per tutte le serate che hai sa-puto illuminare con la tua allegria.

ciao ciano per sempre nei nostri cuori.

Domenica 13 aprile ai pali della Curva Nord veniva esposto uno striscione: PELUC-

CHI INFAME! In risposta al vile trafiletto pubblicato sulla Gazzetta dello Sport di mar-tedì 9 aprile; tale “giornalista” scrive: in un funerale a lungo sobrio, misurato nelle parole e per questo ancora più “bello” è stato sorprendente alla fine veder salire sul pulpito Claudio “Bocia” Galimberti il capo della Curva dell’Atalanta autorizzato a parlare da Alessandro Rugge-ri anestetizzato dal dolore…”.Analizziamo i termini del suo trafiletto: l’ANESTETIZZATO dal DOLORE (A. R. cioè incapa-ce di intendere e volere) du-rante le esequie del Presidente

nonché PAPà Ruggeri ha auto-rizzato l’ultras violento (C. G.) a leggere una lettera dai con-tenuti LEALI, VERI, d’AFFET-TO (perché il cuore va sempre oltre alla ragione) ma soprat-tutto condivisi da molti e non scritti solo da lui.E tu Pelucchi “giornalista” non hai perso occasione per scre-ditare e disonorare il gesto di Claudio, ti sei ulteriormente permesso a sproposito di giu-dicare e infrangere il nome di Ruggeri.Il tuo VILE trafiletto ma so-prattutto il tuo FINE rispec-chiano la persona FRUSTRATA dalla sua BANALE esistenza e dall’insano e ossessivo ac-canimento nei confronti di C. G., siamo convinti che se Ivan

Ruggeri avesse assistito al suo funerale sedu-to su una nuvola avrebbe ascol-tato con orgo-glio le parole della sua Curva Nord lette pro-prio da Claudio “Bocia” Galim-berti.

giornalista

senza onore

Striscione da tutte le domeniche

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uante cose sono cam-biate, oggi è sempre più difficile andare all’Atalanta. Tra limi-

tazioni, telecamere, tornelli, bi-glietti nominali e repressione il nostro è sempre il posto più scomodo. Senza andare nemmeno troppo indietro nel tempo, nel 2009, dalla in-troduzione del-la tessera del tifoso molte cose sono cam-biate ma questa volta si intravede il cielo (nero)azzur-ro tra le nuvole. Dopo la protesta alla Berghem-Fest, con tutte le sue conseguen-ze, è iniziato un lavoro verso la riconquista di alcuni diritti che sembrava impossibile riottenere. Sono stati anni difficili, soprat-tutto per quei tanti ragazzi che

hanno deciso da subito, di NON sottoscrivere la tessera del tifo-so. Una scelta legittima fatta sa-pendo di essere dalla parte della ragione, non dalla parte dello sta-to che decide,a seconda del vento,

se e quando si può andare allo stadio. E lo abbia-

mo detto chiara-mente a tutto il popolo atalanti-no, a noi la tes-sera non piace per tre punti: la vendita dei miei dati perso-

nali alle aziende, il legame abbo-

namento-carta di credito e soprattutto

l’articolo 9. Lo riscriviamo per l’ennesima volta: l’art9 preve-de che con una condanna in primo grado per reati da stadio il tifoso non possa MAI più acquistare al-cun tagliando d’ingresso. Le con-seguenze di questa scelta sono

vivere Ult ras oggi…state pesanti arrivando addirit-tura a non avere il nostro posto in casa e non poter seguire la nostra Dea in trasferta. È stata molto dura ma abbiamo fatto quadrato tra noi con la convinzione che la nostra resistenza avrebbe porta-to risultati.Il ricatto della tessera andava avanti e chi aveva scelto di sotto-scrivere la tessera poteva andare in trasferta e aveva l’abbonamen-to in casa. Il primo anno per noi è stato un inferno con i biglietti, vista anche la situazione creatasi con abbonamenti a prezzi bassis-simi. Abbiamo deciso sin da subi-to di non provare a presentarci in tribuna in trasferta o in altri modi visti due gravi precedenti negli ultimi anni: a Cagliari cacciati e denunciati con il biglietto già den-tro il settore, a Parma denunciati e minacciati di diffida solo perché all’esterno del settore ospiti. Abbiamo voluto essere sempre chiari con chi decise di tesserar-

si, ai nostri amici non abbiamo na-scosto il dispiacere per una scelta forse fatta troppo velocemente ed a chi ha “l’Atalanta nel san-gue” abbiamo provato a spiegare le problematiche di questa scelta sempre però rispettando le altre scelte. Solo su un punto la Nord ha alzato la voce, la richiesta che nel settore ospiti non venga srotolato nessun drappo Ultras.

Q

Segue...

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ricordiamo che per chi volesse informazioni o volesse dare una mano ci si ritrova come sempre il martedì sera al covo.

Scrivi a “SOSTIENI LA CURVA”: [email protected]

SQUADRE P.ti G V N P RF RSJuventus 77 33 24 5 4 64 20

Napoli 66 33 19 9 5 61 32AC Milan 59 33 17 8 8 56 36

Fiorentina 58 33 17 7 9 62 42Inter 53 33 16 5 12 51 45

AS Roma 52 33 15 7 11 64 54Lazio 51 33 15 6 12 40 40

Udinese 51 33 13 12 8 45 39Catania 48 33 13 9 11 41 39Cagliari 42 33 11 9 13 41 52Bologna 39 33 10 9 14 43 42Parma 39 33 10 9 14 39 43Chievo 39 33 11 6 16 33 48

Atalanta 38 33 11 7 15 35 48Sampdoria 38 33 10 9 14 38 40

Torino 36 33 8 13 12 43 49Siena 30 33 9 9 15 34 45

Palermo 29 33 5 14 14 30 46Genoa 29 33 6 11 16 33 51Pescara 22 33 6 4 23 25 67

Un abbraccio forte al nostro vecchio amico Benzi di Bolgare

e un grosso saluto alla grande Agnese.

27 aprile 2013AtAlANtA - BOLOGNACAGLIARI - UDINESE

PESCARA - NAPOLICHIEVO - GENOAPALERMO - INTER

ROMA - SIENASAMPDORIA - FIORENTINA

TORINO - JUVENTUSAC MILAN - CATANIA

PARMA - LAZIO

05 maggio 2013CHIEVO - CAGLIARI

FIORENTINA - ROMAUDINESE - SAMPDORIA

AC MILAN - TORINOCATANIA - SIENAGENOA - PESCARA

JUVENTUS - PALERMOLAZIO - BOLOGNA

PARMA - AtAlANtANAPOLI - INTER

Lo scorso campionato si apre poi un opportunità: abbonarsi in casa senza la tessera. Cogliamo l’occasione al volo e cer-chiamo di sensibilizzare tutti quei “curvatoli” che hanno sempre avu-to a cuore le sorti della Nord an-che se oggi non più attivi. Intanto nel settore ospiti la gente è sem-pre di meno essendo venuto a man-

care il motore della Nord e questa non è la nostra vittoria, noi siamo sempre dalla parte dell’Atalanta, questa è la sconfitta della tesse-ra, mascherata come strumento di fidelizzazione ma in realtà piena di asterischi con clausole e leggi. Grazie al voucher siamo riusciti a riprenderci il nostro posto in casa ed ora grazie anche al grande la-voro degli avvocati si è aperta una nuova possibilità: il voucher per le trasferte. Ne stiamo ancora parlando tra

noi e ci siamo presi ancora un po’ di tempo,dopo anni di lotta e sa-crifici siamo riusciti a tornare in trasferta senza tessera. È giu-sto però precisare che negli anni l’art9 è stato applicato su TUTTI i tagliandi, dall’abbonamento al voucher. La nostra battaglia NON FINIRà sicuramente qui.Abbiamo vinto una battaglia im-portantissima ma continueremo a

lottare per i nostri amici che in-giustamente non posso essere con noi anche se hanno scontato la dif-fida e la propria condanna. È questo il bello del nostro mon-do, l’essere sempre in movimento, fissare degli obiettivi e lavorare sodo per realizzarli e anche se sarà dura,e sarà dura, ci sarà sem-pre un amico al tuo fianco pronto ad aiutarti per camminare liberi, liberi e fieri di essere quello che siamo… UltRAS.

Fischiamo Guarente!!!Viziato, pokerista, irrispettoso…

Cosi ti ricordiamo nella tua ultima stagione disastrosa con la Dea.

Una stagione in cui ti abbiamo sopportato fin troppo!!!

...continua

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20 aprile 1988 atalanta - malines

in eUropa soltanto noi!!!