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LUGLIO 2014

Aut luglio 2014

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Questo numero di Aut&Aut è dedicato a una prima riflessione, attraverso contributi di carattere politico e tecnico, sugli effetti della riforma Delrio ed è l’occasione per fare il punto sulla molteplicità di scadenze e adempimenti previsti per l’attuazione della legge 56/2014.

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In qUestO nUmerO

Questo numero di Aut&Aut è dedicato a una prima riflessione, attraverso contributi di carattere politico e tecnico, sugli effetti della riforma Delrio ed è l ’occasione per fare il punto sulla molteplicità di scadenze e

adempimenti previsti per l ’attuazione della legge 56/2014.

Anno XXI numero n. 7 luglio 2014

Reg. Trib. di Prato nr. 180 del 8/7/1991.

Editore: Aut&Aut Associazione

Proprietà: Anci Toscana

Direttore responsabile: Marcello Bucci

Direttore editoriale: Alessandro Pesci

Collegio di garanzia: Alessandro Cosimi, Sabrina Sergio Gori, Angelo Andrea Zubbani

Redazione: Anci Toscana - email: [email protected]

Caporedattore: Olivia Bongianni

In redazione: Sandro Bartoletti, Monica Mani, Hilde March, Sara Denevi, Elena Cinelli

Grafica e impaginazione: Osman Bucci

Anci Toscana

Viale Giovine Italia, 17 - 50122 Firenze Tel 055 2477490 - Fax 055 2260538

[email protected] - www.ancitoscana.it

Per quanto riguarda i diritti di riproduzione, l’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare eventuali

spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.Le foto di questo numero di Percorsi di cittadinanza sono gentilmente concesse da Medu - Medici per i diritti umani

La foto a pag. 15 è gentilmente concessa dal G.V.A.I - Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati

Le province dei comuni 3

AlessandroPesci

La legge 56/2014: quale futuro? 4

MauroGinanneschi

Gli eletti e la responsabilità della governance 5

CarloPaolini

Riordino delle Province: interrogativi e prospettive 6

RobertoGerardi

Le elezioni delle nuove province: il voto ponderato 7

RubenCheli

Progetti concreti? Ancora non ce ne sono 9

StefanoBaccelli

Un’intesa a tutela del personale delle province 10

ALTRIMERIDIANI 11

PERCORSI DI CITTADINANZAMagi: “Sì all’accoglienza in piccole strutture” 12

SaraDenevi

Hub e sistema di accoglienza in Italia 13

SoranAhmad

Per un Abbraccio Mediterraneo 14

SimoneFerretti

“Lavorare per aiutare i ragazzi a costruirsi un futuro migliore” 15

SaraDenevi

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Le province dei comuni

Elezione degli organi e riordinodelle funzioni locali. Sono que-steleprimeduesfidecheatten-dono i Comuni a seguito della

recenteapprovazionedellariformadel-le Province e delle Città metropolitane(leggen.56/2014,pubblicatainGazzettaUfficialeloscorso7aprile).Sitrattainso-stanzadiscrivereunanuovapaginanelpercorso di ridisegno delle Istituzioni edelleAmministrazionilocalidellaRepub-blica,disegnochecomunquenonpotràprescindere dal nuovoTitoloV, parte IIdellaCostituzione,peraltroinviadirevi-sionecon ilDdldi rangocostituzionaleall’esamedelSenato.Si entra adesso nel vivo, dunque, dellafase di attuazione della riforma Delrio:entroil30settembreprossimodovranno,infatti,esseresvolteleelezionideiConsi-glimetropolitani,deiConsigliprovincialie dei Presidenti.Tutto questo salvo no-vitàcontenutenelDPCMenell’accordoStato-Regionesufunzioniecompeten-zechedovrebberoessereapprovati.LenuoveProvincerappresentanounanovi-tàrispettoalpassatoeiComuni,median-teiproprieletti,SindacieConsiglieri,nerappresenterannoilnucleo.Loscorso18giugnoANCIeUPIhannosiglatounpro-tocollod’intesaalivellonazionale,conilqualesiassumonol’impegnodigaranti-re la massima integrazione tra ComunieProvincenelprocesso incorso,auspi-candounapienacollaborazioneanchealivello territoriale mediante le rispettivearticolazioni associative regionali. ANCIToscana ed UPI Toscana hanno per la

veritàgiàdatempoavviatoquestoper-corso collaborativo. È in questo quadrounitariocheledueassociazionitoscanesonoimpegnateacollaborareconleam-ministrazionidelterritorioperlamiglio-reattuazionedellescadenzechelaleg-geimpone.Peraffrontarefindasubitoiprimiaspettiattuativi,stiamosvolgendounaseriediincontrisututtoilterritorioregionale, dal titolo“La trasformazionedelleProvince:elezionedegliorganieri-ordinodellefunzioni”contuttiiSindaci,laProvincia,ilComunecapoluogo,sup-portatidaalcunitecnici/consulentidelledueassociazioni.Comedetto,unaprimascadenzaimpor-tante per le nuove province è rappre-sentata dall’indizione dell’elezione delPresidente e del Consiglio provincialeprevistaperil28settembre.LaleggeDe-lrio stabilisce i criteri fondamentali, ba-sati sulvotoponderato,ovverociascunconsigliereeciascunsindacohannounvotocommisuratoallapopolazionecherappresentano. Le candidature a Presi-dentedevonoesserepresentatedaunacertapercentualedisindacieconsigliericomunali,mentreilConsigliovieneelet-to sulla base di liste, anch’esse da pre-sentarsidapartediuncertonumerodiconsiglieri e sindaci. In vista di questopassaggio, Anci Toscana e Upi Toscanastannoeffettuando,perciascunambitoprovinciale, alcune “proiezioni politico/istituzionali” relativa all’elettorato attivoe passivo, che danno una significativarisultanzadelpesodelvotoponderato.Per quanto riguarda invece la redistri-

buzione delle funzioni e del personalenonpiùdicompetenzadeglientidiareavasta, il riordino si basa sul quadro giàprevisto dalla legge Delrio, a cui devefar seguito una revisione della legisla-zione statale e regionale in merito allefunzioni prima attribuite alle province:questo è l’occasione giusta per una ri-considerazione dell’organizzazione sulterritorio delle funzioni amministrativeregionali già delegate alle province incollegamentoconlefunzionicomunali.Suquestoaspetto,mentreinToscanasièsiglataunaprimaintesaalriguardodellepolitichedelpersonale,alivellonaziona-lecitroviamodifronteaduninspiegabi-le ritardo:sono infatti trascorsi tremesidallapubblicazionedellariformainGaz-zettaUfficiale,manonvièancoratrac-ciadell’intesaperlaredistribuzionedellefunzionilocaliedelpersonalechedovràtrovare nel previsto Dpcm la definitivaallocazione. Confermiamo l’imposta-zione secondo cui alle Regioni devonorimanere le funzioni legislativeedialtaprogrammazione,conilpienocoinvolgi-mentodelleautonomielocali,mentreaicomunidevonoessereconfermateoan-daretuttelefunzioniamministrative:essipoideciderannoaquale livellogestirle,nel rispetto del principio costituzionaledell’adeguatezza: con le Unioni in con-venzioneoppureconlenuoveProvincechepotranno,intalunicasi,divenireunpunto di riferimento sovracomunale digestionedellefunzioni,inparticolare,etalvoltaanchediservizi.

AnCI tOsCAnA

diALESSANDRO PESCISegretarioGeneraleAnciToscana

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UPI tOsCAnA

La legge 56/2014: quale futuro?

Quando il Parlamentonello scorso aprile haapprovato la legge n.56/2014 ha giustamen-

te considerato che tale provvedi-mento legislativo non potesse cheessere un’anticipazione di una ri-formapiùcomplessivadegliassettiistituzionalidelnostroPaese, ilcuiincardinamento sta nella riformadelTitolo V, parte II, della Costitu-zione e nella riforma del bicame-ralismo perfetto; ma a mio parerel’altra metà del problema riguardala “riforma/riorganizzazione” delleRegioniitaliane.Infatti non è immaginabile che lasemplificazione degli assetti istitu-zionali non penetri a fondo anchenel “sistema Regioni”, non tantoper quanto di negativo è emersoinquestiultimitempi–miriferiscoagli scandali che hanno investitomolteregioniepartiti–quantoperl’aspetto del funzionamento dellastessa macchina regionale, soprat-tutto se con l’attuazione della leg-ge56/14leRegionidovesseroriap-propriarsidellemateriedelegateotrasferite nel tempo alle Provincerischiando”effetti dannosi” per lastessaIstituzioneepericittadini.Il riferimento riguarda due aspet-ti. Primo: le Regioni non devonodiventare enti di amministrazioneattiva riappropriandosi di funzionifinoadoggidelegatealleProvince,

in quanto gli unici strumenti cheesse individuano sono le gestionidirette, le cosiddette “Agenzie re-gionali” oppure gli“uffici regionalidecentrati sul territorio”, ma gerar-chicamente dipendenti dalla Re-gione. Queste modalità rischianodi espropriare i territori delle lorospecificitàedel loropesopolitico-istituzionalenellescelte,nelleprio-ritàeallocazionedegliinvestimen-ti, nel sistema di relazioni sociali edisintesi,oggi,garantitedallePro-vince.Secondo: la legge 56/14 fa della

provinciaunentedisecondolivelloilcuipesopolitico-istituzionaleèri-messoperinteronellemanideisin-dacichenecomporrannogliorgani(PresidenteeConsiglioprovinciale)e ne conferiranno l’indirizzo politi-coperiltramitedelmassimoorga-no a ciò preposto, l’Assemblea deisindaci.Ora, sulpunto, se i sindacisono consapevoli – come è auspi-cabile–che il loropesoènotevol-mente accresciuto, che essi devo-no fare la sintesi provinciale, che iloroentisarannochiamatiagestirenuove importanti funzioni, allora

ancheilrapportoconleRegionido-vrà mutare nella rappresentazionedegliinteressisocialiedeconomicidell’insiemedeiterritori:cittàepa-esi,contestiurbaniedextraurbani,distretti economici, tutto questocaratterizza l’identificazione di unterritorio.Ciòcheècambiatoinsommaconlalegge56/14è,daunlato,lanascitadiunentedisecondolivellogover-nato dai comuni (primo esempionel nostro Paese) e, dall’altro, l’af-fermazione della nuova dimensio-ne di “Area Vasta” (sancita all’art.

1, c. 3 della legge) all’interno dellaqualesidevecaratterizzareunnuo-voentechenonsolodovràsvolge-refunzionifondamentaliassegnatedalla norma (elencate all’art.1, c.85)maanche funzioni (ades.con-corsi, progettazioni, banche dati,ecc.) che appare più efficiente ge-stire a quel livello. E soprattutto il“nuovo ente provincia” si candidaadesserel’entediareavastaqualesede di possibile gestione per leg-ge di attività e servizi pubblici dinatura economica, anche, aggiun-giamo, attraverso forme nuove dicollaborazionetraprovince.Certamente, specie dopo questiannidisteriledibattitotra“provin-cesìeprovinceno!”,studiericercheautorevoli(UniversitàBocconi,Uni-versità di Firenze, Censis solo percitarne alcuni) hanno dimostratocomeintuttaEuropaesistaunenteintermedio di governo. La stessalegge 56/14 viene a confermarequestatesi.Spettaallora,oggi,allaclassepoliticachegovernaiComu-ni, decidere se farlo vivere imple-mentandone i ruoli e le funzioni ofarlomorire!LacosaindubbiaècheleCittàmetropolitane,dicuioggisisente forte ilbisogno,nonpotran-no rappresentare tutto il resto deiterritori italianiechequestovastospaziodidiversitàepeculiaritàdo-vràessereriempito.

di Mauro Ginanneschi, direttore Upi Toscana

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Gli eletti e la responsabilità della governance

L’elettivitàdisecondogradodeipresidenti e dei consigli delleprovince riformate dalla leggen.56del2014(c.d.leggeDelrio)

spostasuglielettideicomuni(sindacieconsiglieri comunali) la responsabilitàdellagovernance dellenuoveprovince.Il sistema territoriale costituito dai co-muni,dallacittàmetropolitanaedalleprovince sarà, dunque, governato dauna unica classe politica di estrazionecomunale.Infatti,oltrealpresidenteaalconsiglioprovincialedaeleggeredagliamministratori comunali, la provinciadella legge Delrio prevede, poi, qualeulteriore organo politico, l’assembleadeisindaci,cheassicuralarappresenta-tivitàdituttiiterritorinelgovernodellaprovincia.Glieffettidiunsimilemuta-mentosipotrannovalutarepienamen-te solo dopo l’avvio della riforma conl’insediamentodeinuoviorganieillorofunzionamento.Mafind’orasipossonoformulare alcune considerazioni utiliperilfuturoprossimo.Se agli eletti negli organi provinciali(già impegnati nei propri comuni), eai sindaci in particolare, è richiesto unsupplemento di lavoro politico e am-ministrativodinonpococonto,sideveconsiderare che se ne guadagnerà inunitarietàdiindirizzodell’azionedigo-verno territoriale, con effetti positivisull’organizzazione dei servizi e l’attivi-tà amministrativa sul territorio. Natu-ralmenteèdaattendersichegliorganidellaprovinciasianoguidatidall’intento

diagireinrappresentanzadegliinteres-sidell’interoterritorioprovinciale,alri-parodacondizionamentiparticolaristicideglientidiprovenienza.La legge Delrio ha fissato le normefondamentali sull’organizzazione delleprovince riformate (e delle città me-tropolitane) demandando allo Statutoun amplissimo spazio autoganizzativoriguardo all’articolazione delle com-petenzedegliorgani,chesiestendealdelicato campo della regolazione deirapporti fra la provincia riformata e icomuni, e che necessariamente dovràaffrontarelaquestione,diforteimplica-zionepolitica,delruolodellaprovincianel processo di riorganizzazione dellefunzionicontigueprovincie-comuni(sipensiall’ediliziascolasticaeallaviabili-tàetrasporti)nonchèdell’associazioni-smo,apartiredaquelloobbligatoperi comuni di dimensioni minori, comepurel’esercizio,pericomuni,distazioneunicaappaltanteediorganizzazionediconcorsieprocedureselettive.Lescel-testatutariechedovrannoesserefattedainuoviorganicostituitidalpersonalepolitico dei comuni costituirà, quindi,unafasedigranderilievoperlaeffettivafisionomiacheassumerannoleprovin-ceriformate.Nonsipuòprescinderedaun’ulterioreconsiderazione. La riforma Delrio sulleprovinceèstataapprovata,pertestua-le affermazione della legge stessa, “in attesa della riforma del titolo V della Co-stituzione e delle relative norme di attua-

zione”.Lecronachequotidianeciinfor-manodeldifficilepercorsodellariformadella Costituzione. Per quanto attieneallepresentinotesidevesoloricordarecheallaprevistasoppressionedellepro-

vince si dovrà prevedere la disciplinasull’Area vasta; area vasta per la qualedevesciogliersi ilnodocirca larelativacompetenza legislativa se regionale ostatale,precisandochesecondol’orien-

tamentodasempresostenutodell’AN-CI,questa,allastreguadeglialtriistitutidell’Ordinamento degli enti locali, do-vrebberientrareinquellastatale.Quin-diattualmentesipartiràsuunariformachepoggiasuunterrenotutt’altrochestabile.Peraltro,ilcaratterefortementeinnovativodellaDelriohagiàrichiestouna serie di primi correttivi, cui è pre-vedibilesenerendanonecessarianchealtriviaviachel’esperienzaapplicativafarà emergere discrasie e irragionevo-lezzedacorreggere.Per quanto attiene al procedimentoelettoraledisecondogradobasatosulcriteriodelvotoponderato(rapportato,cioè,alpesorappresentativoattribuitoaidiversiamministratoriinrapportoalladimensionedemograficadellafasciaincuiilrispettivocomuneècompreso)sifarinvioall’appositanotachetrattaditale argomento. Riguardo alle funzio-ni fondamentali, che la legge Del Rioharidisciplinato(commi85,87e88),sistaattendendochesidefiniscal’accor-doinsedediConferenzaunificataperla esatta individuazione delle funzionidello Stato e le regioni che dovrannoaggiungersiperconnessionefunziona-le inmododarealizzarlefinalitàdicuialcomma89dellalegge56/2014.E’unpassaggioimportantepercomprende-resecisiintendemuovereincoerenzacon la logica di semplificazione istitu-zionalechelaleggeDelriointendeper-seguire.

AsPettI teCnICI

di carlo Paolini, consulente Anci Toscana

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Riordino delle Province: interrogativi e prospettive

Con la L.56/14 il Parlamento ha intesoconcludere il travagliatissimoiterdiri-ordino delle Province. Nella dinamicadella comunicazione politica, il prov-

vedimentoèstatointesocomeprimopassoperl’abolizione dell’ente, rimandandone il de pro-fundisallariformadelTitoloVdellaCostituzione,mediantelacancellazionedeltermineProvinciadallastessa.Tuttavia, definendo la stessa L.56 la Provinciacome ente territoriale di area vasta, il primo in-terrogativo che sorge è il seguente: espunta laparola“Provincia”dallaCostituzione,permarràlanecessità di un livello istituzionale e organizza-tivodiareavasta? Ineffetti, l’art.118Cost.asse-gna le funzioni amministrative ai Comuni, fatti

salvi i meccanismi di sussidiarietà verticale chelegittimano l’esercizio unitario delle stesse a unlivello più alto ed esteso. Ogni immotivato in-nalzamentodellivellodigestionedellefunzioniamministrativepotrebbeessere,quindi,passibiledivizidiincostituzionalità.Apareredichiscrive,di un ente di area vasta i territori abbisognanoper lagestioneunitaria,piùefficienteedeffica-ce,dialcunefunzioni,inunmomentostoricodiscarsissima disponibilità di risorse. Occorrerà,allora,attendere ilnuovoTitoloVper risponde-realsecondointerrogativo:lacompetenzalegi-slativa sulle aree vaste spetterà allo Stato o alleRegioni? Aspetto di non poca rilevanza, tenutocontochenelsecondocasosipotrebbeassiste-reasistemidiversiinambititerritorialidifferenti.

Se, viceversa, all’attuale Provincia non dovessesubentrare l’ente di area vasta, la L.56 non giu-stificherebbe più se stessa e sarebbe preferibileattenderneladefinitivaabolizione,seguenteallariformadelTitoloV,piuttostocheimpegnaretuttiilivelliistituzionaliinattivitàmoltocomplessemadibreverespiroetalidaingenerarecostirilevanti.Volendo immaginare, comunque, che un livellodiareavastasirenderànecessario,siponeilter-zointerrogativo:conqualirisorsefinanziariepo-tranno essere gestite le funzioni assegnate alleProvince e quelle che transiteranno ai Comuni?Leultimemanovrefinanziariesisono,infatti,ab-battutepesantementesugliEntiLocaliesoprat-tuttosulleProvince,svuotatedirisorseprimachedifunzioni.

A questo proposito, com’è noto, la L.56/14 as-segna alle Province alcune importanti funzionifondamentali ma l’aspetto più interessante estrategicoapparequellolegatoallefunzionichelestessepotrannogestiresullabasediintesedaraggiungereconiComuni.Sigiocaqui,apareredichiscrive, laverascommessasulleProvinceesull’entediareavastachepotràsvolgereunruo-loimportanteinmisuraproporzionaleaquantoinuoviamministratori–SindacieConsiglierico-munali – crederanno nella gestione associata e,quindi,nelladimensione“areavasta”.Spetteràallapolitica localedeciderese investirenel“nuovo”enteoppurelimitarloallepurimpor-tanti funzionicheStatoeRegionemanterrannoallostesso.Alparisaràfondamentaleillavorocheattenderàl’AssembleadeiSindacisuinuoviStatu-tidelleProvince–inconsiderazionedeinumerosirinviichelaL.56faaglistessiperaspettidiindub-biarilevanza- iqualimaicomeprimapotrannoessere portatori di quella autonomia organizza-tiva tanto affermata negli anni ma spesso pocopraticata.IrilevanticostichequestiannididiscussioniediprovvedimentinormatividisorganicisulleProvin-cehannocomportatoperilPaesepotrannodirsicompensati solo qualora dalla L.56 dovesse na-scereunmodernoentediareavasta,gestorediquellefunzionicherichiedonounlivellopiùaltodiorganizzazioneetaledaconsentireeconomiediscala,ancheattraversol’abolizionedituttiglial-triorganismiintermedi(consorzi,agenzie,societàpubbliche).Viceversa,ilfarraginosoiterdiriordinodellePro-vincesiriveleràunpericoloboomerangperchi,daunlato,nehasostenutol’inutilitàe,dall’altro,nehaacclamatoibeneficiinterminidiriduzionedellaspesapubblica.

Le nUOVe sFIDe

di roberto Gerardi, Segretario e direttore generale della Provincia di Livorno

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IL meCCAnIsmO eLettOrALe

Le elezioni delle nuove province: il voto ponderatodiRUbEN CHELI,UpiToscana

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Unodegliaspettipiùdiscussiecontroversidellaleggen.56/2014, sia sul piano giu-ridico che politico, è senza

dubbioquellorelativoallasceltadior-ganidigovernodisecondogradoperleCittàmetropolitaneelenuovePro-vince.Lemotivazionisotteseatale,ine-dita,operazione(fattasalvalaspecifici-

tà siciliana che previde già negli anni’60talemodalitàelettivaperleproprieprovince in attesa dei“liberi consorzitra Comuni” e sulla quale si espressefavorevolmentelastessaCortecostitu-zionaleconlasentenza96/1968)sonoriconducibiliaunobiettivodiriduzio-nedieccessodirappresentanzadiret-ta e di classi politiche diverse su uno

stessoterritorio,piùcheallatantode-clamata“riduzionedeicostidellapoli-tica”, inveroassaicontenutanel livellodigovernoprovinciale.Tuttavia, lungidalvolerraccogliereinquestasedelevarieopinionichesisonoconfrontatenei mesi addietro, ciò che importa èdescriverelacostruzionedelc.d.“indi-cediponderazione”medianteilquale

gliaventidirittoalvotosiesprimonoedannovitaalmeccanismoelettorale.Fermorestandocheperquantoriguar-dailSindacometropolitanoèpresenteuna investitura“didiritto”delSindacodel Comune capoluogo, per quantoconcerne il Presidente della Provinciae il Consiglio provinciale, nonché ilConsiglio metropolitano, si ha inveceun’elezioneindirettaconvotoponde-rato,calcolatosecondoledisposizioniprevisteaicommi33e34dell’articolounicoenell’allegatoAannessoallaleg-ge.Machecosavuoldireinconcretovotoponderato?Ecomesicalcolal’“indicediponderazione”?L’“indice di ponderazione” potrebbeesseresinteticamentedescrittoindueparole:è il“peso”attribuitoal singoloelettore (sindaco o consigliere comu-nale)edèdeterminatoinrelazioneallapopolazione complessiva della fasciademograficadelcomuneincuisièsin-dacioconsiglieri.Inconcreto,percalcolarlo,ènecessarioprimasuddividereicomunidellapro-vincia in fasce demografiche stabilitedalla legge (art. 1, comma 33), tantochepoiall’attodelvoto,materialmen-te, verrà fornita una scheda di colorediversoasecondadellafasciadiappar-tenenza.Lefasce,conriferimentoallapopolazionelegaleaccertata,sono:a)comunifinoa3.000ab.(schedaazzur-ra);b)comunisopra3.000efinoa

5.000ab.(arancione);c)comunisopra5.000efinoa10.000ab.(grigio);d)co-munisopra10.000efinoa30.000ab.(rosso);e)comunisopra30.000efinoa100.000ab.(verde);f)comunisopra100.000efinoa250.000ab.(viola);g)comunisopra250.000efinoa500.000(giallo);h)comunisopra500.000efinoa1milioneab.(marrone); i)comuniso-pra1milioneab.(blu).Unavoltaripartiti isingolicomunitralefasceprescritteènecessariocalcola-reiltotaledellapopolazionediciascu-nafasciademografica.Ovviamente lasommadituttelefascecostituiràilto-taledellapopolazionedellaprovincia.Aquestopuntosiprocedeconalcunicalcoli.In primo luogo si determina il valorepercentuale del rapporto tra popo-lazione del comune e popolazionedell’interaprovincia.Insostanzasidivi-de lapopolazionediciascuncomuneperlapopolazionedellaprovinciaesimoltiplica per 100 il risultato. Ad es.:(pop. comune x/popolazione provin-ciay)*100.Analoga operazione dovrà poi esserecompiutainriferimentoaciascunafa-scia demografica, calcolando il valorepercentuale del rapporto fra popola-zionedellafasciaepopolazionedell’in-teraprovincia(sinoallaterzacifradeci-

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male).Ades.:(pop.fasciaz/popola-zioneprovinciay)*100.Aquestopunto,ottenutiivaloriper-centualidei singolicomuniedellefascedemografichesiprocedeaundoppioconfronto.Dapprimasivaluta,comuneperco-mune, se il valore percentuale delrapporto fra la sua popolazione equelladellaprovinciaèmaggioredi45.Incasopositivotalevaloreper-centuale deve essere ridotto a 45e il valore percentuale eccedentevaassegnatoinaumentoallefascedemografiche cui non appartienequel comune; l’eccedenza dovràessere ripartita fra le altre fasce inmisuraproporzionaleallarispettivapopolazione.Ad es., se il rapporto tra popola-zionedelcomunexepopolazionedellaprovinciayammontaa46,847,la parte eccedente 45, cioè 1,847,deveessereredistribuitaproporzio-nalmentetralefascedemografichediverse da quella cui appartiene ilcomunex.Terminato il controllo comune percomunesiconfrontanoivaloriper-centuali ottenuti fascia per fascia.Nelcasoincuiperunaopiùfascedemograficheilvalorepercentualedelrapportotrafasciazeprovinciay(eventualmenterideterminatose-condo quanto previsto sopra) siamaggiore di 35, il valore percen-tuale della fascia demografica è ri-dottoa35.Restafermochenonsiprocede alla riduzione a 35 per la

fasciademograficacuiappartieneilcomunecheeccedevailvaloreper-centualedi45.Ancheinquestocasoilvaloreper-centualeeccedente35èassegnatoin aumento alle altre fasce demo-grafiche, distribuendolo in misuraproporzionale alla rispettiva popo-lazione.Esemplificando,lapresenzadiunafasciademograficazconunvalore di 37,026 comporta che laparte eccedente 35 (2,026) vengaredistribuitatralealtrefascesecon-dolaloroconsistenzademografica.Il senso di queste operazioni,senz’altropiùfaciliafarsicheadirsi,èproprioquellodievitareglieffettidistorsivi presenti nella prima ver-sione della legge. Con tale livella-mento,infatti,ilvalorepercentualedi ogni fascia non potrà superare35,salvoilcasodiquellacuiappar-tiene il comune che superava 45.Ciòcomportachenessuncomunepotrà vantare una maggioranzaschiaccianteeinarrestabileenessu-nafasciaunamaggioranzaassoluta.Aquestopuntononrimanechede-terminarel’“indicediponderazione”delvotodeglielettorideicomunidiciascuna fascia demografica. Essosarà il risultato della divisione delvalore percentuale rideterminato(cioèaccresciutooridottoasegui-to delle operazioni suddette) dellafascia demografica cui appartieneilcomunexperilnumerocomples-sivodeisindacieconsiglieriappar-tenenti alla medesima fascia de-

mografica, moltiplicato per 1.000.Ilrisultatoèapprossimatoallaterzacifradecimale.Sostanzialmente: (valore percen-tualerideterminatofasciaz/numerocomplessivoelettorifasciaz)*1000.Il risultato sarà l’“indice di ponde-razione”deicomunirientrantinellafasciaz,ovverosiailpesodeiconsi-gliericomunaliedeisindacideico-munifacentipartedellafasciaz.Evidentemente,dunque,l’“indicediponderazione”varieràprovinciaperprovinciaasecondadelladimensio-needistribuzionedemograficadeicomuni e delle fasce, del numerodei comuni e, di conseguenza, delnumerodegliaventidirittoalvotopresenti.Latabellan.2fornisceunquadro, fascia per fascia e globale,della situazione presente nella no-stra Regione in merito a“indice diponderazione”,numerodegliaventidirittoepesopercentualedelle fa-sce.Irelativirapportidiforzapoliticidi-penderannopoi,ovviamente,dallacomposizionepoliticapresentene-glientiesulterritorioedall’effettivotassodipartecipazionealleconsul-tazioni.Sultema,unaprimasimula-zioneteorica,sullabasedidatidelMinisterodaconfermare(periqualisaremogratidieventualiconferme,segnalazioni e/o osservazioni), èpresenteall’indirizzointernetcliccando qui

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Le elezioni delle nuove province: il voto ponderatoIL meCCAnIsmO

eLettOrALe

Tabellan.2:prospettovotoponderatoprovincetoscane

ProvinceFasce demografiche  

a b c d e f g TOT.

ARindicepond. 42,414 77,875 176,474 257,353 893,206      

n.elettori 116 78 139 136 33     502

valore%fascia 4,920 6,074 24,530 35 29,476     100

 

FIindicepond. 14,315 39,147 62,517 98,039 208,021   945,946  

n.elettori 33 60 102 357 100   37 689

valore%fascia 0,472 2,349 6,377 35 20,802   35 100

 

GRindicepond. 75,672 145,23 307,711 437,665 1060,606      

n.elettori 101 112 61 51 33     358

valore%fascia 7,643 16,266 18,770 22,321 35     100

 

LIindicepond. 49,419 95,131 183,825 315,731 408,474 1363,636    

n.elettori 53 58 26 68 50 33   288

valore%fascia 2,619 5,708 4,779 21,470 20,424 45   100

 

LUindicepond. 51,741 117,838 216,012 382,267 324,074      

n.elettori 163 52 76 89 108     488

valore%fascia 8,434 6,128 16,417 34,022 35     100

 

MSindicepond. 172,554 379,237 601,316 622,072 603,448      

n.elettori 80 38 26 34 58     236

valore%fascia 13,804 14,411 15,634 21,150 35     100

 

PIindicepond. 52,231 124,795 189,632 187,166 421,687      

n.elettori 127 52 89 187 83     538

valore%fascia 6,633 6,489 16,877 35 35     100

 

PTindicepond. 52,381 154,589 236,572 294,118 1060,606      

n.elettori 44 20 104 119 33     320

valore%fascia 2,305 3,092 24,603 35 35     100

 

POindicepond.   217,067 625,942 853,479   1363,636    

n.elettori   13 37 34   33   117

valore%fascia   2,822 23,160 29,018   45   100

 

SIindicepond. 68,353 127,562 223,375 424,269 600,546      

n.elettori 158 47 154 68 33     460

valore%fascia 10,936 5,995 34,400 28,850 19,818     100

8Luglio2014

Page 9: Aut luglio 2014

Progetti concreti? Ancora non ce ne sono

Inutilegirarciintorno.ParlandodelpercorsodiridefinizionedelleProvinceitalianecre-dochecisiaunariflessione,unadomandafondamentale che resta inopinatamente

senzarisposta.E ilquesitoè:“Dopolariformae poi la cancellazione per via costituzionale(secosìsarà)delleamministrazioniprovincialiqualesaràilmodellodigovernodelterritorio?”.Piùsivaavantiinquestopercorsodiriforma-amioavvisoaffrontatocongrandesuperficialità,scarsalungimiranzaepocopragmatismo–piùmirendocontocheprogettiserieconcretiperildopoProvincenoncenesono.Insostanzasinavigaavista.E’ evidente che la vera questione da affronta-requandosiavvianoriformediquestaporta-ta non è tanto come ‘smantellare’ l’esistentequanto,piuttosto,qualimodellialternativipro-durre, altrimenti si rischia di creare un“vuotodell’assetto territoriale” che da alcune parti sicominciaapaventare.Equestorischiodev’es-sere considerato soprattutto dal Parlamento,impegnato in una riforma costituzionale che,nell’ultima stesura, cancella completamentel’areavasta.Maladimensioneterritorialepro-vincialeamioavvisorimanecentralenelPaese,perchéilPaeseèorganizzatoesiarticoladade-cennisulleareevaste:popolazione,impreseeservizi,sistemieconomicielavorativisimuovo-noall’internodell’areaprovincia.NonèuncasoseillivelloprovincialeèstatomantenutonellamaggiorpartedeiPaesidell’UnioneEuropea.Negliultimianni,inparticolarmodoinToscana,leRegionimanoamanohannodelegatosem-pre più competenze importanti alle Province,proprio perché per dimensione territoriale estruttura organizzativa più idonee ad eserci-

tarle. Ora moltidi questi servizi ecompetenze do-vrebbero ritornaresotto il controlloregionale e altrepassare ai Comu-ni. Un’operazione,quest’ultima, fa-cile da scrivere suun documento uf-ficiale, molto piùdifficile da attuarec o n c r e t a m e n t esenza che ne sof-frano i servizi resial cittadino. Nonsi possono parcel-lizzare i servizichefunzionano né al-lontanarli troppodai cittadini e dalterritorio. Un esempio purtroppo negativo loabbiamogià: leAPTabolitedallaRegioneTo-scanaacuinonèseguitounveroimpegnoperdarecontinuitàall’attivitàdipromozioneturi-sticadeinostriterritoriinItaliaeall’estero.Dopo numerose riunioni all’Unione Provin-ce Italiane a Roma (Baccelli è da alcuni mesimembrodell’UfficiodiPresidenzadell’Upina-zionale–ndr), eiconfronticoicolleghi,risultamacroscopicamenteevidente lapocachiarez-zaconcuigliultimigovernihannoaffrontatola questione-Province. E mi sono reso conto,come del resto credo abbiano fatto in molti,chequestientisonodiventatiilcaproespiato-riodiunprogettoditaglidellaspesapubblica

chenascondebenaltrisprechiinaltrepieghedibilancio.AmioavvisoquandoleProvincenonesisteran-nopiùsaràassolutamentenecessariounentedigovernodiareavastanelsistemaistituziona-ledelPaese.EperfarequestoènecessariocheiSindacidiventinoiprotagonistidellagovernan-cedel territorioe loroperprimiguardinoalle“nuoveProvince”comeadunaopportunitàeaunvaloreaggiunto.Unavolta“affossate”leProvincecomeistituzio-ni, spero si sia in grado di salvare le provincecometerritori,comeareeessenzialinelsistemaeconomico e politico italiano. Per continuarea garantire lo sviluppo territoriale e i servizi atuttiicittadini,nonsoloneigrandiComunima

anchenellepiccolecomunità.Un ultimo aspetto fondamentale che intendosottolineare, infine, è quello della tutela deidipendenti provinciali. Una tutela, mi spiego,non solo del posto di lavoro ma anche dellaprofessionalitàacquisita,della lorocapacitàdiprovvedere alle esigenze dei cittadini ed alleprioritàdeiterritori.Perchécirca60miladipen-dentiprovincialiinItaliasitraduconoinaltret-tantefamiglieitalianechenonpossonovedersila vita‘rivoluzionata’ o peggiorata solo per unrigo tracciato sulla parola Province. Ed altret-tantodovràvalereperqueicittadinieperquel-lecomunitàterritorialichesinoadoggihannotrovatonellorolavoroquotidianorispostecon-creteedefficaci.

di stefano baccelli, Presidente della Provincia di Lucca

IL CAsO LUCCA

9Luglio2014

Page 10: Aut luglio 2014

Un’intesa a tutela del personale delle province

Inattesache inseguitoalla leggeDelriovengano definite le procedure concreteper il riordino delle funzioni delle Pro-vince,laToscanahasiglatoun’intesaper

tutelare i dipendenti:4500 in tutta la regio-ne.SitrattadelprimoaccordodelgenereinItalia: ai lavoratori dei dieci enti sarà garan-tita, come previsto dalla legge, continuitàprofessionale:ovveronessunlavoratoresaràlicenziato. Anche l’anzianità di servizio saràsalva,nelcasoditrasferimentoadaltroente.Inqualchecasopotràessereprevistounper-corsodiriqualificazione.Nessunocomunquearretreràrispettoalcontrattoeallemansioniche ha adesso. A prevederlo è il protocollotra Regione, AnciToscana, Upi e le organiz-zazioni sindacali toscane Il documento de-finisce impegni ed obiettivi precisi: come lanecessitàdiistituireuntavolopermanentediconfrontoemonitoraggiosulpersonaleinte-ressatoalriordino,garanzieperlacontinuitàdel lavoro e dell’inquadramento giuridico econtrattualedeidipendenti,ilmonitoraggiodelleattivitàdeglientiaffinchéeventualitra-sferimentiavvenganoinconformitàallenor-me che regolano la mobilità. Regione, AncieUpi ritengonoanchenecessariochesive-rifichi che gli eventuali trasferimenti di per-sonalenonincidanosuivincolidibilancioesui limiti di spesa, oggi in vigore, degli entichesenefarannocarico.“Nel momento in cui si deve metter mano alla riorganizzazione dei livelli istituzionali–sottolineal’assessoreallapresidenzadellaToscana, Vittorio bugli - la nostra prima preoccupazione è stata quella di pensare alla tutela dei lavoratori e alla certez-za di mantenere il loro posto di lavoro”. “Que-

sto protocollo–aggiungel’assessore–inten-de tutelare il lavoro di chi lavora nelle Province, prima ancora che abbia preso avvio il riordino delle funzioni. In questi mesi ci siamo incontra-ti più volte con i rappresentanti di lavoratori che sono preoccupati della situazione, e con la firma di oggi intanto ci impegniamo, ognuno per propria parte, alla tutela del lavoro di que-ste persone e a tenerci tutti informati e a moni-

IL PrOtOCOLLO

torare di volta in volta le ripercussioni che il ri-ordino comporterà sui lavoratori. Essere i primi in Italia a farlo ci fa ben sperare di essere sulla strada giusta”.L’intesa,evidenza Alessandro Pesci, segretario generale dell’Associazionedei Comuni toscani“si inserisce in un percor-so di forte convergenza tra l’Anci Toscana e le rappresentanze sindacali, in una fase delicata di riorganizzazione degli assetti istituziona-

li avviata dalla legge Delrio. Anci Toscana ha già siglato nei mesi scorsi con le organizza-zioni sindacali Cgil, Cisl e Uil confederali e dei dipendenti pubblici un protocollo di intesa sul-le relazioni sindacali nel processo costitutivo dell’Unione dei comuni e della gestione delle funzioni associate.Alla vigilia delle elezioni co-munali abbiamo anche firmato un’intesa con tutte le rappresentanze sindacali dei Segretari comunali, con lo scopo di promuovere presso i nuovi sindaci azioni improntate a chiarezza, eticità e trasparenza nei confronti dei Segretari stessi.“L’accordo di oggi fissa comunque un passag-gio importante – rimarca  Andrea Pieroni,presidentedell’Upi– In un contesto infatti di profonda incertezza e difficoltà, pone le basi per un gestione condivisa di questo passaggio: una gestione condivisa tanto più necessaria alla luce dei ritardi nel percorso previsto dalla legge Delrio, al fine di evitare ulteriori disagi per i cittadini e i territori”.“Una firma non banale per garantire continui-tà di servizi ai cittadini”sottolinea Paolo be-cattini  della Uil.   ”Un lavoro importante che dimostra una sensibilità al momento unica in Italia”ricorda Simonetta Leo dellaCgil,cheauspicapoiche“altrettanta sensibilità venga dimostrata ai tavoli provinciali, senza distin-guere tra dipendenti delle Province e dipen-denti di soggetti diversi, perché non esistono lavoratori di serie A e serie B”.“Un’intesa dal si-gnificato importante perché condivide un me-todo–dice Marco bucci dellaCisl-.Ora non resta che aspettare che si traduca in qualcosa di operativo”.

10Luglio2014

Page 11: Aut luglio 2014

ALtrI merIDIAnI

Vacanze “pizzo-free”MED-L@ine Estate, il car-pooling cresce del 480%

L’idea prende forma e sisviluppa dal ComitatoAddiopizzo, un movi-

mentoantimafianatonel2004da un gruppo di giovani chefadellastrategiadelconsumocritico il mezzo principale perspronarelasocietàadassume-re un deciso impegno versouna rivoluzione culturale col-lettivacontrolamafia.L’obietti-voècreareunaretecheuniscaalberghi B&B, ristoranti, azien-de agricole e agenzie di tra-sporti che fanno della propriacoraggiosa scelta di ribellioneallamafiaunpuntod’orgoglio.Un’inversionedi tendenzachedelinea una nuova modalitàdi viaggiare, sensibile al con-sumo critico, che offre una vi-

sionedellabellezzedellaSicilialontana degli stereotipi e dailuoghi comuni. La garanzia,perchiviaggiaconAddiopizzotravel è quella di non lasciarenemmeno un centesimo allamafia, contribuendo inveceallo sviluppo di un circuito dieconomia pulita e sostenen-do le realtà del volontariatoimpegnate in prima linea nelsociale. Sul sito http://www.addiopizzotravel.it/èpossibileorganizzareilpropriotourindi-candolatipologiadiviaggio,lastagioneeladuratascegliendotraunagrandevarietàdisiste-mazioni.

Èil processo di estra-zione di pigmentinaturali da piante

spontanee e macchia mediter-ranea,ottimizzatoattraversounmeccanismo standardizzatodi tipo industriale, a rendereunico l’impianto pilota cheospiterà Grosseto nell’ambi-to delle attività previste dalprogetto MED-l@ine (http://www.medlaine.eu/) cofinan-ziato dal Fondo europeo disvilupporegionalenell’ambi-to del Programma di coope-razionetransfrontalieraItalia-Francia“Marittimo”2007-2013.Unsistemainnovativochecon-sentiràdilavoraregrandiquan-tità di materia prima e l’estra-

zione pigmenti che potrannoessereimpiegatinonsolonellafiliera tessile, ma anche nell’in-dustriacosmeticaealimentare.La realizzazione dell’impiantorappresenta una tappa impor-tantenelpercorsodelprogettoe consentirà di effettuare il re-cuperomigliaiaditonnellatedilanaperveicolarleinnuoviset-tori di mercato tramite investi-menti in ricercae innovazione,coinvolgendo direttamente iproduttoriesfruttandol’attivitàdipromozionedeglientilocali.

Bastano un computer ouno smartphone con-nessi a internet e orga-

nizzare un viaggio da Milanoa Bari costa in media 45 eurocontroi92deltreno.SecondoBlaBlaCar, tra i servizi più dif-fusi inEuropa,nellasettimanadiferragostosarannocondivisioltre trecentomila posti autoper un incremento del 480%rispettoal2013.Lacrisimorde,daquil’ideadicondividerecar-burante e pedaggi e rinuncia-reallaconsuetudinedipartireper le vacanze con il propriomezzo, scelta che si traduceinunrisparmioconcretoperilpasseggeroeancoramaggioreper l’ospitante,ripercuotendo-si positivamente sulla qualità

dellavitaesulbenesseredellacomunità.SonoIdatiregistra-ti nel rapporto Istat sulla qua-lità dell’ambiente urbano adevidenziare questa tendenza:rispettoal2012lacostantedi-minuzione delle auto privatee il conseguente incrementodell’utilizzodimezziditraspor-tosostenibilihannofattoscen-dere da 52 a 44 il numero dicapoluoghidoveilvalorelimi-teperlaprotezionedellasalu-teumanaprevistoper ilPM10(polveri sottili) viene superatoperpiùdi35giorni.

Viaggiare dalla parte della legalità conviene

Un modo semplice per risparmiare con un occhio all’ambiente

Nell’ambito del progetto di valorizzazione dei filati del mediterraneo Grosseto ospiterà un innovativo

impianto per l’estrazione di pigmenti

Le buone idee in giro per il web

11Luglio2014

Page 12: Aut luglio 2014

Magi: “Sì all’accoglienza in piccole strutture”

“Per ora gli arrivi sono stati distri-buitidallePrefettureinbasealledi-sponibilitàdeiterritoriedelleasso-ciazioni.Cisonoprovincechehan-noaccoltodipiùealtrechehannovisto numeri più piccoli”. Ad affer-marloèlaresponsabileImmigrazio-nediAnciToscana,Stefania Magi,che ha anche precisato come la ri-

chiestadeicomunisiaattualmentequella di criteri di riparto interpro-vinciale affinché ci sia un’equa di-stribuzionesuiterritori.Daanniicomuniitalianisonoorga-nizzati attraverso il sistema SPRAR,cioè volontariamente con i fondidel ministero accolgono i rifugiatiaffidando poi i percorsi di inseri-

mentoalleassociazionieaiterritori.“E’ un sistema che funziona bene-haspiegatoMagi-che ha gestito nume-ri piccoli per ora. Quest’anno è previ-sto un ampliamento fino a 20.000 posti ma come abbiamo sentito tutti sono già oltre 70.000 le persone arri-vate dal Mediterraneo e si calcola rag-giungeranno la cifra di oltre 100.000

entro fine anno”.Il sistema toscano delle istituzionie del terzo settore difende l’acco-glienzainstrutturepiccoleesicon-ferma,quindi,comegiànel2011 ilrifiutodellagrandeconcentrazionee delle tendopoli rivendicando lacapacità dei territori di organizzar-siperunaaccoglienzachesiapiùa

misuradiuomoeanchedicomuni-tà.“Per tale ragione - sottolineaanco-ra la Responsabile Immigrazione -Anci e Regione hanno chiesto a tutti i comuni di adoperarsi ad individuare strutture che possono accogliere un numero di persone non superiore ai 100”. Nella prima accoglienza gestita dalle associazioni in queste strutture vanno avviati percorsi di domanda di riconoscimento dello status di ri-fugiato e saranno avviati anche per-corsi di lingua e di integrazione e poi le persone confluiranno nel modello SPRAR”.Inrelazioneaifaciliallarmismieallaproduzione di notizie dal caratte-re emergenziale a tutti costi Stefa-nia Magi conclude asserendo che“la richiesta dello stato di emergen-za significa tornare indietro rispetto alla strutturazione di un sistema e della trasparenza; quello che sta ac-cadendo non si può considerare una emergenza transitoria”. E’ innega-bile, infatti, che mentre i migrantieconomiciadessoarrivanoinmodomolto minore rispetto a prima emoltirimpatrianoosirecanoversoaltri paesi d’Europa, i migranti dalnordafricanondiminuiscono.Sonopersone, migranti forzati che fug-gonoaguerreepersecuzioni.Addi-ritturasiammassanoinLibia,Paesecertamente non attrattivo, quindicontinueranno a spostarsi in Italia,laportad’Europa.

di sara denevi

12Luglio2014

Page 13: Aut luglio 2014

IL qUADrO nAZIOnALe

Hub e sistema di accoglienza in Italia

IlSistemanazionalediaccoglienzaè inconti-nuo adeguamento rispetto alla problematicadelflussodeirichiedentiprotezioniinternazio-nalechevieneintercettatosulterritorionazio-

nale.Percomprenderelacreazionediunnuovocentrodi accoglienza denominato“Hub” dobbiamo fareunpassoindietroeconsiderareilSistemanaziona-lediaccoglienza.IlSistemanazionalediaccoglienzaècompostodaduesottosistemientrambicoordinatidalDiparti-mento di Libertà civile per l’immigrazione e asilodel Ministero dell’Interno. Il primo attraverso leprefettureterritorialiintercettairichiedentiprote-zioneinternazionaleoffrendoloroiservizidiacco-glienzaedacuisiimmettel’iterperidentificazionedella persona e la formalizzazione della richiesta

d’asiloecc.Iltempodiaccoglienzadovrebbeesse-re intornoaiduemesimaspessosi superano i4mesiperuntotaledi9000posti.Icentridiaccoglienzasono:•Centridiprimosoccorsoeaccoglienza(CPSA).Sitrattadistruttureallestitenei luoghidimaggioresbarco, dove gli stranieri vengono accolti, ricevo-noleprimecuremediche,vengonofotosegnalati,vieneaccertatal’eventualeintenzionedirichiedereprotezioneinternazionaleevengonosmistativer-soaltricentri,sonoquattroicentridiquestatipo-logiaprincipalmentecollocatialsuddiItalia.•Centridiaccoglienza(CDA)eCentridiaccoglien-zaperrichiedentiasilo(CARA).ICDAsonostruttu-redestinateagarantireunaprimaaccoglienzaallostranieroirregolarerintracciatosulterritorionazio-nale. L’accoglienza nel centro è limitata al tempo

strettamente necessario per stabilire l’identità elalegittimitàdellasuapermanenzasulterritoriooperdispornel’allontanamento.ICARAsonostrut-turenellequalivieneinviatoeospitatolostranierorichiedenteasiloprivodidocumentidi riconosci-mentoochesièsottrattoalcontrollodifrontiera,perconsentirel’identificazioneoladefinizionedel-laproceduradiriconoscimentodellostatusdirifu-giato,sonoprincipalmentecollocatialsuddiItalia.Intuttosononove.• Centri di identificazione ed espulsione (CIE), inprecedenza chiamati Centri di permanenza tem-poranea ed assistenza, sono strutture destinateal trattenimento,convalidatodalgiudicedipace,deglistranieriextracomunitariirregolariedestinatiall’espulsione.

IlsecondoèilSistemadiprotezioneperrichieden-tiasiloerifugiati(Sprar)gestitoattraversogliEntilocaliconsupportodelterzosettore,cheoffreso-prattuttoserviziperl’accoglienzaeintegrazioneafavoredeirifugiatiesussidiarieumanitari.Ladura-tadell’accoglienzainquesticentrièdiseimesiconlapossibilitàdiulterioriprorogheesonodifferen-ziatipertipologia.Lestrutturediaccoglienzasonoprincipalmenteappartamentidislocaticomplessi-vamentein452comuni.L’Hub dovrebbe andare a colmare quel disloca-mentoesistente tra ilprimoe il secondosistemadiaccoglienza,creandouncollegamentopiùstrut-turalealfinedievitare ladispersionedeirifugiatisulterritorionazionale.Unavoltacheirichieden-ti protezione internazionale terminano il loro iterprevisto per il riconoscimento, vengono inviati alasciare lestrutture,quellocheaccadeècheunapiccolapartetrovanoaccoglienzanellareteSprarmentreunagranpartesidirigeversolegrandicit-tà dove sono presenti le loro comunità di appar-tenenzacon il rischio tuttaviadicrearesituazionidi ghettizzazione. In questa situazione di scarsitàdiserviziall’integrazione,alcunitrovanoospitalitàpressoamiciepartenti,altriancorasidirigonover-soaltripaesieuropei(spessorimandatiinItaliainattuazionedelregolamentodiDublino).Gli hub saranno centri regionali gestiti dagli Entilocali.Sitrattadistrutturecollettiveperititolaridiprotezione internazionale in situazione di emer-genza anche per richiedenti protezione interna-zionaleconcapacitàdismistamentoalivelloregio-nale.Ogniregionedovrebbedotarsidialmenouncentroconunacapienzatra100–250posti letti.Questapresenzaregionalepermettediavereunadistribuzionepiùequasututto il territorionazio-naleeinprospettivapotràgradualmentesostituirel’attualesistemadeiCARA.

di soran ahMad, Responsabile Settore CARA-Servizio Centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)

13Luglio2014

Page 14: Aut luglio 2014

Le AssOCIAZIOnI

di siMone ferretti, responsabile Immigrazione Arci Toscana

IlXXMeetingInternazionaleAntiraz-zista, come recitava il titolo sceltoperl’edizione(AbbraccioMediterra-neo),hapromossounadiscussione

attorno a temi e questioni socio-politi-che disegnate dallo spazio geograficodelMareNostrum.All’internodiquestoquadrosièinserital’attivitàformativadiUNIDA(l’UNIversi-tà estiva sul Diritto d’Asilo) che ha svi-luppatol’analisidelleprincipaliformedidiscriminazionedicuisonovittimei ri-chiedentiasiloeirifugiati.Partendodal-la direttiva 2013/33/UE del ParlamentoEuropeoedelConsigliorecantenormerelative all’accoglienza dei richiedentiprotezioneinternazionale,sièvolutoca-pirequalisonoglistandardequalisonole difficoltà sul fronte dell’accoglienzaogginelnostroPaese.Seprincipiofondamentaleèlaparitàditrattamento dei richiedenti protezioneinternazionale(eladirettivadeveesse-reapplicataintuttelefasi, intuttiitipidi procedure, in tutti i luoghi e centridi accoglienza), ad oggi, purtroppo ecome denunciato da numerose orga-nizzazioneedassociazioni,glistandardimpostidallaDirettivanonsempresonorispettatieinalcunipaesiiltrattenimen-toè lanorma.Attualmente lagestionedell’accoglienzanonpresentaunaomo-geneitàedunaunica lineadigestione.Inoltre,difronteall’obiettivoauspicabiledirenderepiùefficaceedefficientetut-toilsistema,bisognasottolinearechele

ultimesceltepresenonriesconoadargi-narequantostaavvenendoconibandichelePrefetturestannoespletandoperassegnareipostideiCentridiAccoglien-za Straordinaria (CAS): comportamentidifferenziati, gare al massimo ribassosenza alcuna garanzia su standard deiservizi e competenza e affidabilità deisoggetti gestori. Si rischiano, comenel 2011, sprechi di denaro pubblico econseguenzenegativesuiterritoriperiprossimianni.Una prima risposta a questa situazio-ne di disomogeneità potrebbe essere,come richiesto da Arci, la creazione diun sistema unico di accoglienza, attra-verso un rafforzamento dello Sprar ca-ratterizzatodalla individuazionediunacategoriadicentrispecializzatinellapri-maaccoglienzaeuncoordinamentodapartedelleRegioniditalicentri,assiemeaunabancadatiunicaesistemidimo-nitoraggioeverificaunici.Il modello toscano dell’accoglienzadiffusa ha rappresentato una rispostainnovativa: l’impegno di enti locali, as-sociazioni e cittadini, ha rappresentatol’altrafacciadiciòcheèstatopropostoperanniconlacostruzionedisottospe-ciediCIEodigrandicentridiaccoglien-za. Questa modalità di fare sistema haconseguitoinquestiannibuonirisultatiecrediamochesiadaquicheèpossibi-leripartireperaffrontarelasituazionediAccoglienzaStraordinariacheci trovia-modavantiinquestigiorni.

Per un Abbraccio Mediterraneo

14Luglio2014

Page 15: Aut luglio 2014

Parliamo della tipologia della vostra struttura e di come avete organizzato il sistema di accoglienzaLa casa d’accoglienza per i profughi in

emergenza gestita dal G.V.A.I. a Lucca èstata aperta il 12 aprile 2014 in seguitoalla richiesta della Prefettura. Con pochigiornidipreavvisosiamoriuscitiareperi-

reunimmobilechepotesseaccogliere16migrantieadattrezzarloinvistadelloroarrivo:cisonostatiaffidati16ragazzini-gerianidietàcompresatrai19ei33anni,

tutticristiani.Il Gruppo Volontari Accoglienza Immi-grati, fin dalla sua nascita nel 1990, si èoccupato di ascolto e aiuto alla popola-zioneimmigratadiLucca,manonhamaigestitoprogettispecificatamentededica-tiairifugiati.Perquestoabbiamodecisoadattare la nostra esperienza nell’acco-glienzaenellamediazioneinterculturaleedinterreligiosaalleproblematicheealleesigenze specifiche dei richiedenti asilo.Sedaunlato,infatti,abbiamoselezionatopersonale con esperienza specifica nellatutela legale, dall’altro abbiamo impo-statolavitadellastrutturaeleattivitàdisocializzazionesullabasediqueiprincipiche da sempre hanno guidato il nostroimpegnosiacomeassociazione,siacomesingoli: un forte ruolo del volontariato,impegnoerispettoreciprocoecoinvolgi-mentodellarealtàterritorialedovesitro-valastruttura.Sonostati,infatti,coinvoltisia singole persone disponibili ad impe-gnarsiinquestaavventura,siaaltrerealtàdelvolontariatolucchesecomelaCaritas,ilGruppoMissionario,diverseparrocchie,alcuninegozidellazonaeduepsicologiche si sono offerti di fornire ai ragazzi illorosostegnoelaloroprofessionalità.Lacasadovevivonoinostri16ragazzièdivisaindueappartamenti,hannocame-redoppieetripleconl’usoincomunedeibagniedellecucine,unasalatveungran-degiardino.Quattromattineasettimana,subitodopocolazione,hannoilcorsodiitalianochevienegestitodaduevolonta-ri;partedelleoredelcorsosonodedicate

all’insegnamentodell’italianoveroepro-prio, parte, invece, verte maggiormentenonsolosullaspiegazioneeilconfrontoriguardoaiprincipi,allenorme,aidirittieaidovericheregolanolavitainItalia,maanchesullastoriadiLucca,sullageogra-fiadell’Italia,sulcorrettoutilizzodeiser-vizi pubblici, sulla raccolta differenziataeilportaaportaealtriargomentiche,divolta in volta, riteniamo utile affrontare.Ilpranzoe lacenacivengonofornitidaunacooperativaesonosporzionatidaglioperatoriodaivolontari,mentreiragazzisioccupanodilavareleteglieelepropriestoviglie.Nel pomeriggio hanno la possibilità diuscire liberamente dalle 15 alle 18, maspesso organizziamo con loro delle atti-vità da fare tutti insieme: due pomerig-gi a settimana vanno a giocare a calcioall’oratoriodelquartiereassiemeairagaz-zichelofrequentanoealmenoduevoltealmeseivolontari inserviziociviledellaCaritasorganizzanoattivitàdedicateallescoperta di Lucca come ad esempio lacacciaaltesorochesiètenutaloscorso10luglio.Dopolacena,organizzatacomeilpranzo,possonostareallatelevisioneoingiardinofinoalle11.Ladomenicamat-tina,invece,vannotuttiincattedraleallaSSMessa:ilVescovodiLucca,infatti,nonappenasaputodelloroarrivo,livenneasalutareeadarloroilbenvenutoeli in-vitò alla celebrazione del Giovedì Santo.

“Lavorare per aiutare i ragazzi a costruirsi un futuro migliore”

Le esPerIenZe

IntervistaaCLAUDIO PUCCINELLIPresidenteG.V.A.I-GruppoVolontariAccoglienzaImmigrati-acuradiSaraDenevi

Segueapag.16

15Luglio2014

Page 16: Aut luglio 2014

Seguedapag.15

“Lavorare per aiutare i ragazzi a costruirsi un futuro migliore”

Daquelmomentoinostrisediciragazzi,abituatiavivereeprofessarelalorofedereligiosa tra mille difficoltà come il ri-schiocostantediattentati,sisonosenti-tiamatieaccoltie,comediconoloro,citengonoapartecipareallacelebrazionenellachiesacheperprimalihaaccolti.E’ una vita semplice e, purtroppo, inbase alla vigente normativa, non pos-siamo né far loro frequentare corsi diformazione,nétantomenocercargliunlavoro, ma grazie all’aiuto e alla colla-borazioneconaltrerealtàdelterritorioriusciamo ad organizzare momenti discambio di esperienze, piccole attivitàmanualiperlacorrettatenutaepuliziadella casa … Insomma cerchiamo diprepararli alla vita fuori dalla strutturae di sostenerli nel loro percorso di in-tegrazioneedifarloroaccettareconlamaggiorserenitàpossibileiricordidellalorovitapassataeiproblemichehannodovutoaffrontare.

Quali sono i problemi maggiori che avete riscontrato come operatori nell’organizzare i percorsi di acco-glienza? E quali accorgimenti si pos-sono prevedere per superarli così come per evitare che gli arrivi con una modalità di semi emergenza si caratterizzino per la difficile gestio-ne sul piano logistico e su quello am-ministrativo?Indubbiamente lavorare con solo 24oredipreavvisoperallestireunastrut-turadazerononèsemplice;trovareilo-cali,gliarredi,ibenidiprimanecessitàe

ilpersonaleèunalottacontroiltempoeancheunpo’allaciecavistochenes-suno sa mai nemmeno chi dobbiamoaccogliere…nondicolanazionalitàoleetà,manemmenosesonouomini,don-neofamiglie.L’esperienza,ilradicamen-tosulterritorioel’abitudinealavorareinemergenzaindubbiamentehannogio-catodallanostraparte,maèovviochepiùaumentanoinumeripiùdiventadif-ficiledarerisposteadeguatesiadalpun-todivistalogistico,siadaquelloecono-mico,siadaquellodellerisorseumanedaimpiegare.

Una realtà di accoglienza come la vo-stra sta funzionando anche grazie ad una organizzazione che come abbia-mo visto si basa su inserimenti di un numero di persone ridotto con cui è stato possibile interagire efficace-mente per intessere le relazioni so-ciali e di inclusione fondamentali nel vostro lavoro. Ci racconta come?Ineffettilavorareconungruppodi10-20personeèfunzionalesiaallagestio-nedellaconvivenza,siaall’instaurarsidirapporti di fiducia reciproca. Lavorarecon un numero maggiore implica nonsolo,senonlaperdita,quantomenolasuperficialitàdelrapportotragliopera-toridiriferimentoeimigranti,maancheladifficoltàacreareungruppofraimi-granti stessi, gruppo che può rivelarsiunarisorsasiaduranteilprogetto,siaalmomentodell’uscita.Ancheleattivitàdisocializzazionesonopiùfattibili:inserireungruppodisedicimigrantinelleatti-

vitàdiunoratorioèpossibile,inserirnecentoèun’impresaimpossibile,lostes-soperimomentidiscambioeconfron-to con i gruppi di persone interessatia conoscerne le storie e le esperienze.Voglio fare un esempio, quest’anno inoccasionedeimondialidicalcio,gliope-ratoridellastrutturasonoriuscitiadac-cordarsiconunpubdiLuccaperpoterandareavederelapartitadellaNigeriapressoillorolocale…sonostatifelicidiaccoglieresedici ragazzi,mapercentoocinquantanonavrebberopotutofar-lo! Se vogliamo che queste persone siintegrino e si“mescolino” con il conte-sto territoriale dobbiamo lavorare con

gruppi piccoli che abbiano un impattogestibile;altrimenti,nonostantetuttalabuona volontà, possiamo organizzareattività che coinvolgano solo loro, machenonsipossonodefiniredi socializ-zazione,masolodisvagoecheportatoall’isolamentodiquestepersone.Nume-ripiccolisonoimportantiancheinvistadell’uscita dal progetto: la associazioniperportareacompimentoiprogettidiautonomia devono far ricorso alla reteterritoriale dell’associazionismo e deicontattiprivati,maquesta,specialmenteinrealtàterritorialirelativamentepiccolecomeLuccanonharisorsesufficientiperaiutareunnumerotroppograndediper-

sone.Pensiamoallapossibilitàdiinseri-reiragazziinaziendefacendoricorsoaitirociniealprogrammaGiovaniSìdellaRegioneToscana:trovaresediciaziendedisponibili è già difficile, ma trovarnecinquantaocento…Lostessodiscorsovale per le case. E’ importante lavoraresull’accoglienzaesullatutelanellafaseemergenziale, ma lo è anche lavorareper aiutare questi ragazzi a costruirsiunfuturomigliore,unfuturoall’altezzadelleaspettativechehannoinostrifigliechea loro, invece, sono state negateperchésononatinelpostosbagliato.

Le esPerIenZe

16Luglio2014

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