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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - DCB - Roma ITALIA . 10,00 - PTE CONT. - E. .12,0 - UK 12,50£ EQUIPèCO ILLUMI nazioni ILLUMI nations 2011 4 Giugno 27 Novembre June 4th November 27th 2011 Jean-Luc Mylayne trimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale_anno VIII n.28 - 2011 54th International Art Exhibition

EQUIPèCO 28

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Carmine Mario Muliere Editore

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trimestrale di ricerca e documentazione artistica e culturale_anno VIII n.28 - 2011

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The exhibition will be laid out in the Central Pavilion in the Giardiniand in the Arsenale, forming a single itinerary, featuring 82 artistsfrom all over the world, including 32 young artists born after

1975, as well as 32women artists. The director asked four participatingartists to create parapavilions, architectural and sculptural structureserected in the Giardini and the Arsenale to house the works of otherartists. As usual, the Exhibition will be paralleled by 87 National Partic-ipations, a record for the Art Biennale (they were 77 in 2009), housedin the historical Pavilions in the Giardini, in the Arsenale, as well as in otherlocations around the city. The Padiglione Italia in the Arsenale, organ-ized by the Ministry for the Cultural Heritage and Activities together withPaBAAC – General Direction for landscape, fine arts, architecture andcontemporary art, will be curated by Vittorio Sgarbi. The countries thatwill be participating for the first time will be Andorra, Saudi Arabia,Bahrain, Bangladesh, Haiti. Other countries will be participating after along period of absence: India (1982), Congo (1968), Iraq (1990), Zim-babwe (1990), South Africa (1995), Costa Rica (1993, afterwards withIILA), Cuba (1995, afterwards with IILA). More than 40 CollateralEvents will be arranged by international organizations and institutions,which will set up their exhibitions and initiatives in various locationsaround the city on the occasion of the Biennale.

I LLUM Inaz ioni – I LLUM Inat ionsVenezia, 4 giugno – 27 novembre 2011_Venice, June 4th – November 27th, 2011

Carmine Mario Muliere

La mostra sarà allestita al Padiglione Centrale ai Giardini e all’Arsenaleformando un unico percorso espositivo, con 82 artisti da tutto ilmondo. Tra questi, 32 sono giovani nati dopo il 1975 e 32 sono le

presenze femminili. A quattro artisti partecipanti la Direttrice ha chiestodi creare dei parapadiglioni, strutture architettoniche e scultoree allestiteai Giardini e all’Arsenale, realizzate per ospitare il lavoro di altri artisti.La Mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giar-dini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 87 Partecipazioninazionali, numero record per la Biennale Arte (erano 77 nel 2009).Il Padiglione Italia all’Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e leAttività Culturali con il PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, lebelle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, sarà curato da VittorioSgarbi. Le nazioni presenti per la prima volta saranno Andorra, ArabiaSaudita, Bangladesh, Haiti. Altri paesi parteciperanno quest’anno dopouna lunga assenza: India (1982), Congo (1968), Iraq (1990), Zimbabwe(1990), Sudafrica (1995), Costa Rica (1993, poi con l’IILA), Cuba (1995,poi con l’IILA). Più di 40 Eventi collaterali saranno proposti da enti eistituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziativein vari luoghi della città in concomitanza con la Biennale.

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10 EQUIPèCO n.28 - 2011 - PROgETTI | PROjECTS

Shannon Ebner, Strike and Risk, 2010. Three chromogenic prints 63×48 incheseach. Courtesy the artist and Wallspace, NY

Giulia Piscitelli, Molteni, 2010. Beach on cloth / candeggina su tessuto, 358×130cm. Courtesy galleria Fonti, Napoli

Christian Marclay, The Clock, 2010. Edition of 6. Single-channel video. Duration:24 hours. Courtesy White Cube, London and Paula Cooper Gallery, New York

Haroon Mirza, Backfade_5, 2011mixed media. Courtesy the artist and Lisson Gallery

Song Dong, Intelligence of the Poor: Living with the Tree穷人的智慧:与�共生, 2005.Installation. Steel pipe, wooden door, wooden bed, withered tree,

bed sheets, 392×245×265 cm. Courtesy Pace Beijing

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PROgETTI | PROjECTS - n.28 - 2011 EQUIPèCO 11

«La Biennale di Venezia is one of the world’s most important forums forthe dissemination and illumination of current developments in interna-tional art – Bice Curiger stated. The title of the 54th International ArtExhibition, ILLUMInations, literally draws attention to the importance ofsuch endeavours in a globalized world. As the biggest and oldest Bien-nale, la Biennale di Venezia has always been buoyed by an internationalspirit, and even more so now in an age in which artists themselves havebecome multifaceted, discerning migrants and cultural tourists».«ILLUMInations emphasizes the intuitive insight and the illumination ofthought that is fostered by an encounter with art and its ability to sharpenthe tools of perception – the director underlined. While the last Biennale‘Making Worlds’ highlighted constructive creativity, ILLUMInations willfocus on the ‘light’ of the illuminating experience, on the epiphanies thatcome with intercommunicative, intellectual comprehension. The Age ofEnlightenment also resonates in ILLUMInations, testifying to the enduringvibrancy of its legacy».«The Biennale is like a wind machine – Paolo Baratta reveals. Every twoyears, it shakes the forest, unveils hidden truths, gives new strength andlight to new sprouts, showing older trunks and persisting branches froma different perspective (this year trunks are really old considering the in-tention expressed by the curator to open with Tintoretto). The Biennaleis a great pilgrimage, where in the works of artists and in the work of cu-rators the voices of the world meet, to talk about their own and our fu-ture. Art here is meant as a continuous evolution. In an age in which arthas long since ceased the emphasis on the provocation of anti-art – pres-ident Baratta adds – we seek the ways of the dialogue between the artist’swork and our vision and our spirit, we want to understand and feel the‘beyond’ that art generously offers and whispers to us, we wish ‘illumina-tion’ as visitors, as art lovers, as individuals and as members of the humancommunity».

«La Biennale di Venezia è uno dei forum più importanti per la diffusionee la riflessione sugli sviluppi attuali dell’arte – ha dichiarato Bice Curiger.Il titolo della 54. Esposizione Internazionale d’Arte, ILLUMInazioni, poneletteralmente l’accento sull’importanza di questa funzione e capacità dellaBiennale, anche in un mondo globalizzato. La più prestigiosa nonché laprogenitrice di tutte le biennali d’arte internazionali è animata oggi dauno spirito che trascende i confini nazionali, in un’epoca in cui gli artististessi hanno un’identità poliedrica e sono diventati migranti consapevolie turisti della cultura».«ILLUMInazioni vuole inoltre celebrare il potere dell’intuizione, la possi-bilità dell‘esperire attraverso il pensiero favorita dall’incontro con l’artee con la sua capacità di affinare gli strumenti di percezione – ha sottoli-neato la Direttrice. Mentre l’ultima Esposizione Internazionale d’Arte, FareMondi, ha messo in luce la creatività costruttiva, ILLUMInazioni si concen-trerà sulla luce generata dall’incontro con l’arte, sull’esperienza illumi-nante, sulle epifanie derivanti dalla comunicazione reciproca e dallacomprensione intellettuale. Nel titolo risuona anche l’eco dell’età dell’Il-luminismo, attestandone la vitale e fondamentale eredità che ci ha la-sciato».«La Biennale è come una macchina del vento – rivela Paolo Baratta. Ognidue anni, scuote la foresta, scopre verità nascoste, dà forza e luce a nuovivirgulti, mentre pone in diversa prospettiva i rami conosciuti e i tronchiantichi (e quest’anno i tronchi saranno davvero antichi vista l’intenzionedella curatrice di aprire con Tintoretto). La Biennale è un grande pelle-grinaggio dove nelle opere degli artisti e nel lavoro dei curatori si incon-trano le voci del mondo che ci parlano del loro e del nostro futuro. L’arteè qui intesa come attività in continua evoluzione. In un’epoca nella qualel’arte ha da tempo cessato l’enfasi sulla provocazione dell’anti-arte – ag-giunge il Presidente Baratta – cerchiamo le vie del colloquio tra l’operadell’artista e il nostro sguardo e il nostro spirito, vogliamo capire e sentirequel di più che l’arte con generosità ci dona e ci sussurra, desideriamo il-luminazione come visitatori, come amanti dell’arte, come individui e comemembri della comunità umana».

Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia_President of la Biennale di Venezia. Bice Curiger, Direttore della 54. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennaledi Venezia_Director of 54th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia . Photo: Giorgio Zucchiatti. Courtesy: la Biennale di Venezia

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14 EQUIPèCO n.28 - 2011 - SUPERmEDIA

Multimedia. Sneaky,ambiguous andslippery word. In-

fact, all these characteristics have marked its untimely end.Etymologically a multimedia application is merely a product that utilizesmore media […], or rather a technology that allows to handle simultane-ously different kind of informations such as audio (or sound effects),graphics, fixed and animated images, text, spoken words, etc. The dis-tinctive element that defines a multimedia application is not marked bythe kind of data in its content, but from the modus of managing these in-formation; it must be present a communication system between themedia. The goal of any multimedia application, actually, is that to allowto anyone user to interact with the system and accessing at different typesof information, regardless to their location or their structure. We have toconsider that behind this technology and this opportunity, there is not atheory but only a technological evolution.Strictly, from the historical and tecnological point of view, multimediafound its proper phisical space for its mass diffusion, with the introductionon the market of the CD-ROM. 650 megabytes need to store this hugequantity of digital data and, at the same time, the paper publishing, be-comes the medium to transport as attachement this polycarbonate plasticdisc. In few years, with the CD-ROM, grow up a prosperous multimediamarket, from the multimedia encyclopedia to self trained courses for for-eign languages, from road atlas to videogames. In the meantime, the in-ternet (and the world wide web), thanks to the effort of programmers,web designers, tech-companies, a part of publishing changed its basis inelectronic publishing. Now a days, almost all publishers have in their cat-alogue some multimedia edition.Ah, the multimedia. If we are talking about multimedia publishing, weneed to say hypermedia.Why? Because outside of canonical definitions of multimedia applica-tions, a hypermedia application has in its planning method a reliable hy-perlinks (or anchor) building related to the nodes (or undefined textunits) to avoid the Getting lost syndrome. During navigation, (look at theuse of nautical terms such as anchor or links) it is easy to lost the directionand how to reach another place inside the informations. Welcome to theSpaghetti document!We can’t deny that on its first life form (the well-know CD-ROM), a mul-timedia product did not pay attention to these kind of problems: the ac-cess at the informations was preconceived during planning and the user

Multimediale. Termine sub-dolo, equivoco e scivoloso.Difatti, grazie a questi suoi attri-

buti peregrini e non proprio limpidi, ha se-gnato inesorabilmente la sua fine prematura.Etimologicamente, un’applicazione multimedialenon è altro che un prodotto che utilizza più media(supporti), ovvero una tecnologia che consente la gestionesimultanea di differenti tipi di informazioni quali suoni, grafica,immagini fisse e in movimento, testo, parlato, etc. L’elemento caratteriz-zante di un applicativo multimediale non è segnato dal tipo di dati checontiene, ma dal modus con cui essi vengono gestiti; deve esistere perforza un protocollo comunicativo tra i media presenti nel sistema. In veritàl’obiettivo delle applicazioni multimediali è quello di permettere ad unqualsiasi utente di interagire con il sistema e di accedere a differenti tipid’informazione, sollevandolo dall’onere di risalire a dove si trovano o allaloro strutturazione. Si deve ritenere che dietro a questa tecnologia e aqueste possibilità non vi è alcun supporto teorico, ma soltanto una evo-luzione tecnologica.Dal punto di vista più strettamente storico e tecnico, la multimedialità ingenere, trova immediatamente lo spazio (perché di spazio occorre ac-cennare) per la sua diffusione di massa con l’introduzione nel mercatodel CD-ROM. Sono 650 i megabytes che servono a contenere quellaenorme quantità di dati digitali e contestualmente, l’editoria cartacea disettore e non, diviene il veicolo per trasportare come allegato nelle edi-cole questo disco di policarbonato. Con il CD-ROM in pochi anni si svi-luppa un fiorente mercato multimediale che va dall’enciclopediamultimediale al corso autodidatta per le lingue straniere, dall’atlante stra-dale al videogioco. Contestualmente, fin dall’inizio, anche la rete nonrestò a guardare, tutt’altro, e grazie agli sforzi straordinari di programma-tori, web designers e aziende produttrici di tecnologia, una parte del-l’editoria cambiò in editoria digitale. Tant’è che ancora oggi non c’è casaeditrice che si rispetti a non avere in catalogo una qualche opera multi-mediale.Già, il multimediale. Se parliamo di editoria multimediale allora dob-biamo dire ipermediale. Perché? Perché, a differenza di un’applicazionedefinita convenzionalmente multimediale, un programma ipermediale hanella sua modalità progettuale un’attenta costruzione dei links (o ancore)relative ai nodi (unità indefinite di testo) per scongiurare la Getting lostsyndrome ovvero la sindrome da smarrimento. Durante la navigazione(da notare l’uso di termini marinareschi quali ancore e nodi) è possibileperdere la bussola, cioè non riuscire più a capire dove ci si trova e comefare per raggiungere un altro luogo. Benvenuti negli Spaghetti document!Non si può negare che nelle sue prime forme di vita (i famosi CD-ROM),il prodotto multimediale non si curava di tali problematiche: l’accesso alleinformazioni era predeterminato in fase progettuale e l’utente (noi frui-tori) doveva seguire un percorso guidato, quasi un flusso lineare (più si-mile ad una programmazione televisiva). Decidere quale collegamento

Multimedia è morto!W il SupermediaDavid Pesarin

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SUPERmEDIA - n.28 - 2011 EQUIPèCO 15

had to follow a guided tour, nearly a linear stream (same as TV schedule).On the other hand, choosing hyperlinks, activate what it is called cogni-tive user expense; less cognitive user expense, more quality plan. Hyper-mediality likewise multimediality, have no-linear characteristics, in thesame way to the cognitive procesess of human brain. We could postulatethat, if multimedia is synchronous (timeless phenomenon), the hyperme-dia is diachronic (alterable phenomenon in the time).Truly speaking, our multimedia squire has been lamed when, in thecourse of time, researchers and communication specialists have startedto theorize about multimedia phenomenon, it comes to the surface thedissatisfaction factor on reuse the multimedia matters. After the first read-ing and at the end of the cognitive-intercative processes, reusing multi-media container is not so satisfactory as the use of a brand new product.This fact had effects to the target of multimedia works. Remaining oncanonical definitions, it is clear that, today, we have a restricted field ofuse of multimedia applications concerning, mostly on elearning, videotutorial, promotional publishing. This problem does not have stoppedRoberto Maragliano (Professor of education technology at the UniversitàRoma Tre of Rome) to create in Italy, a real multimedia learning culture,carrying out a piece of research of great interest.The internet loves hypermedia. They resemble each other. A hypermediasystem looks like the web, and today, we can say Hyperweb. All the newaspects of the Web 2.0 (the second generation of WorldWideWeb) aredirect descendant of multimediality of 25 years ago. Today, more thanyesterday, the Marseillaise of all the new innovations must be called in-teraction. When the firsts Personal Computer appeared on the market,appeared also on stage the cognitive ergonomic. The studies of almostany application or operative system’s graphic interface fills up 75% circa,of the budget spent in such research from the software companies.The communication process, has become the interaction between menand machines (computers). No longer from someone who wants to com-municate something to someone else. The transmitter turns into a con-tainer of News, Movies, Audio, TV streaming, waiting the user’s choice.This fast technological evolution of the interactivity, has yield in the handsof the users (costumers) the modus on planning a multimedia experience,exceeding the hypermedia concept.So, crossing media (the latin word super, as overtaking, crossing, passingetc.), therefore Supermedia, beyond this limit there is the user who han-dles, autonomously, selectively, his choice to reach informations. This agglomerate of languages available on the Web and their differenceswith the traditional media (I think at the interaction and at no-linearstreaming ), keeps to lay down on rethorical aspect issues of the commu-nication (metalanguage and research of the truth), that, partially, the “old”media have faced and resolved.The dear and old multimedia is transeunte (latin word: synonym of todecline ) and remains only a way to access at the informations; this manneris out of fashion. At its door there is a sign thet says: «We have moved onthe Net».Welcome to the Supermedia.

Immagine_Image: David Pesarin, MMXI

DAVID PESARIN, professor of Multimedia Graphics at Accademia di Belle Arti of Rome

seguire, invece, attiva quella che solitamente è chiamata spesa cognitivadell’utente: minore spesa cognitiva, maggiore qualità del progetto. L’iper-medialità, parimenti alla multimedialità, assume quindi caratteri di non li-nearità e per questo è più simile al web e ai processi cognitivi del cervelloumano. Potremmo altresì postulare che se la multimedialità è sincronica(fenomeno atemporale), l’ipermedialità è diacronica (fenomeno modifi-cabile nel tempo).Invero, c’è un altro aspetto che ha azzoppato nel suo divenire il nostrosbilenco scudiero multimediale, ed è il fatto che col tempo, quando stu-diosi ed esperti di comunicazione hanno cominciato a teorizzare sul fe-nomeno della multimedialità, è emerso l’aspetto della insoddisfazioneintrinseca nel riutilizzare i materiali multimediali. Si è rilevato che il riuti-lizzo (o riuso) di contenitori multimediali/ipermediali, al termine del fe-nomeno cognitivo-interattivo, non è soddisfacente quanto la primalettura del testo multimediale. Questo processo ha avuto ripercussionisulla destinazione dei prodotti multimediali. E pur rimanendo nelle defi-nizioni convenzionali, oggi rileviamo come si sia cristallizzato il campo diapplicazione di programmi multimediali alla formazione a distanza, ai tu-torial video, all’e-learning ecc. Questo, però, non ha impedito a perso-nalità come quella di Roberto Maragliano (Professore di Tecnologiedell’Istruzione presso l’Università Roma Tre) di creare, in Italia, una verae propria cultura dell’apprendimento multimediale, compiendo ricerchedi grande interesse.La rete ha avuto un occhio di riguardo all’ipermedialità. Si somigliano. Unsistema ipermediale è simile al web ed oggi, non a caso, si può parlare diHyperweb. Tutte le nuove realtà del cosiddetto Web 2.0 (Il web di se-conda generazione) sono discendenti in linea retta con la multimedialitàdi 25 anni fa. Oggi, più di ieri, la Marsigliese di tutte le innovazioni sichiama interattività. Ed è da quando si commercializzarono i primi Perso-nal Computer che nacque quella ergonomia cognitiva che oggi fa spen-dere così tanto danaro alle aziende che producono software. L’interfacciagrafica di un qualsiasi applicativo o sistema operativo richiede il 75% dirisorse economiche e tecnologiche destinate a tali ricerche.Il processo di comunicazione è diventato appunto l’interazione tra uomoe macchina. Non più fra chi vuole comunicare qualcosa a qualcun altro. Iltrasmittente si trasforma in un raccoglitore di notizie, scritti, filmati, audio,streaming TV ecc., e aspetta che l’utente scelga nel mazzo. Questa rapidaevoluzione tecnologica dell’interattività ha consegnato il modus (primacarattere distintivo di un progetto multimediale) nelle mani dell’utente,superando il concetto di ipermedialità. Superamento mediale quindi (Su-permediale), al di là del quale si trova l’utente che gestisce in modo deltutto autonomo, selettivo e personalizzabile l’acquisizione delle informa-zioni che desidera avere.Questo agglomerato di linguaggi disponibili in rete e soprattutto i lorocaratteri differenziali dai media tradizionali (penso all’interazione e allanon-linearità), continuano a porre problematiche sugli aspetti retoricidella comunicazione (metalinguaggio e ricerca della verità) che i vecchimedia hanno parzialmente già affrontato e risolto.La cara e vecchia multimedialità è transeunte e rimane un modo di pre-sentare e accedere alle informazioni; questo modo non va più di moda.Alla sua porta è appeso il cartello che recita: «Ci siamo trasferiti sullarete». Benvenuti nel supermedia.

DAVID PESARIN, docente di Grafica multimediale all’Accademia di Belle Arti di Roma

Multimedia is dead!Hurrah to Supermedia

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16 EQUIPèCO n.28 - 2011 - MODERNITà E CAMPO DELL’ARTE | MODERNITY AND ART FIELD

Andreas Gursky fotografa luoghituristici e del tempo libero, in-terni di supermercati e stabili-

menti industriali, hotel e stadiindagando con il suo obiettivo l’atti-vità umana di produzione e consumoed insinuando nell’osservatore con lasua particolare tecnica fotografica ildubbio che quello che sta vedendosia effettivamente realtà o semplice-mente apparenza. In altri termini l’ar-tista sembra chiedersi che ruolo haoggi l’uomo in un mondo che sfuggeal suo controllo in quanto dominatodai prodotti e dalle logiche che luistesso ha prodotto.Secondo molti sociologi la societàcontemporanea non è più strutturatasulla produzione di beni e serviziquanto piuttosto sul loro consumo,cioè su un’economia che funziona persoddisfare i desideri sempre più vo-lubili di un popolo di consumatori peri quali la libertà, la felicità o comun-que il successo personale coincidonocon un alto livello di consumo. Condi-zione ben espressa dalla serie foto-grafica Hyper dell’artista franceseDenis Darzacq che immortala con unatecnica particolarmente originale la li-bertà di azione di alcuni giovani dan-zatori contrapponendola ad ambientisaturi di prodotti di consumo, forte-mente monotoni e standardizzaticome i supermercati nei quali gli stessisono stati fotografati.La centralità del consumo, inteso non come attività strumentale all’esi-stenza ma come attività fondativa dell’esistenza, spinge alcuni artisti adutilizzare gli stessi prodotti di consumo per far riflettere il pubblico suparticolari tematiche. È il caso emblematico ed originale dell’artista ame-ricano Felix Gonzalez-Torres che sviluppa un linguaggio artistico moltosemplice ma anche molto profondo basato sulla nostra sensibilità ai pro-dotti di consumo come caramelle o Baci Perugina accumulati in installa-zioni con forme diverse in quantità spesso pari al peso del suo corpo odi quello del compagno defunto invitando lo spettatore a mangiare lecaramelle come in un rituale eucaristico che invita a riflettere non solo sutematiche molto drammatiche come la malattia o la morte ma anche sullepossibilità di rigenerazione della vita cui rimanda il processo di consumodelle caramelle ed il suo relativo rimpiazzo così come mi ha detto BoshkoBoskovic, project manager della Felix Gonzalez-Torres Foundation.Questa «deriva consumistica» avrebbe condizionato anche i rapporti trapersone ed in particolare le modalità di comunicazione modellate sem-pre più sul linguaggio televisivo, pubblicitario o comunque su quello of-ferto dalle nuove tecnologie. Così Barbara Kruger realizza cartellonipubblicitari abbinando immagini pubblicitarie a testi critici della politica,del consumo di massa o degli stereotipi della donna disattendendo con

Andreas Gursky photographstourist and leisure places, inte-riors of supermarkets and in-

dustrial establishments, hotels andstadiums investigating with his objec-tive the human activity of productionand consumption and insinuating inthe observer with his particular pho-tographic technique the doubt thatwhat it is seeing is indeed reality orsimply appearance. In other termsthe artist seems to wonder which rolehas the man in a world that escapesits control because it is dominated bythe products and the logics that it hasproduced.According to many sociologists thecontemporary society is not struc-tured on the production of goodsand services but on their consump-tion, in other words on an economythat works for satisfying the incon-stant desires of a nation of consumersfor which the freedom, the happinessor however the personal success co-incide with an high-level of consump-tion. This condition is well express inthe photographic series Hyper by theFrench artist Denis Darzacq who im-mortalizes with a particularly originaltechnique the freedom of action ofsome young dancers contrasting itwith saturated environments full ofconsumption products, strongly mo-notonous and standardized as the su-permarkets in which the same

dancers have been photographed.The centrality of the consumption, understood not as an instrumental ac-tivity of our existence but as a founder activity of it, pushes some artiststo use the same consumer products to invite the public to reflect on someparticular subjects. It is the emblematic and original case of the Americanartist Felix Gonzalez-Torres who created a very simple but also very deepartistic language based on our sensibility to the consumer products ascandies or Baci Perugina accumulated in installations with different formsoften in quantity equal to the weight of his body or that of his deadboyfriend inviting the spectator to eat the candies as in an Eucharistic rit-ual that invites to reflect not only on very dramatic themes as the illnessor the death but also on the possibility of regeneration of life to whichrefers the function of taking and then replenishing the candies as BoshkoBoskovic project manager of the Felix Gonzalez-Torres Foundation toldme. This «consumer drift» would also have conditioned the relationshipsamong people and particularly the formalities of communication moreand more often modelled on the television or advertising language orhowever on that offered by new technologies. So Barbara Kruger realizessome advertisements combining advertising images to critical texts of thepolitics, the mass consumption or the woman stereotypes not to coming

Raffaele Quattrone

Modernità e campo dell’arte:consumatori, consum-attori, consum-autori

Modernity and Art Field:living in a consumer world

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MODERNITà E CAMPO DELL’ARTE | MODERNITY AND ART FIELD - n.28 - 2011 EQUIPèCO 17

Denis DarzacqHyper 21, (2008)c-prints, 100×130 cm.Courtesy Galerie VU, Paris

Pagina sinistra_Left page:Barbara KrugerUntitled (Pro-life for the un-born / Pro-death for theborn), (2000/2004)photograph, 30” by 21”(76.2×53.3 cm)© Barbara KrugerCourtesyMary Boone GalleryNew York

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22 EQUIPèCO n.28 - 2011 - PROgETTI | PROjECTS

k a t A R S i sR I N A S C I T E C O N T E M P O R A N E E Nila Shabnam Bonetti

La tessitura è metafora del continuo farsi del mondo, della realtà incontinua e irrefrenabile evoluzione. Tutto scorre sotto i nostri occhie anche se ci sembra di stare fermi a osservare, noi stessi stiamo muo-

vendoci nel nostro flusso di pensiero. Se avete provato a tessere, se aveteavuto la fortuna di ereditare questa tecnica, magari dai vostri cari, comesi usava fare un tempo, di generazione in generazione, avete avuto la for-tuna di accedere a una dimensione interiore privilegiata. Ci si concentrasull’azione ripetitiva, svuotando la mente da ogni altro pensiero, gaio ogravoso che sia. La tessitura è meditativa. Così, mi viene da pensare fan-tasticando a colui che fa il mondo, agendo lasciandolo scorrere tra le suemani. Conosce il disegno finale e ha maestria nel realizzarlo. Ma mentrelo crea si cela ai suoi pensieri e ai nostri occhi, immerso in quello stato diassenza in cui è perennemente calato.

The weaving is a metaphor for the continuous becoming of theworld and its uncontrollable evolution. Everything flows in frontof us and although we seem to stand still to observe ourselves, we

are actually moving into our stream of thoughts. If you have tried toweave, if you were lucky enough to inherit this technique, even from yourloved ones as they used to do a time, from generation to generation, thenyou may access a privileged inner dimension. The weaver is concentrateon the repetitive action, emptying his mind of all other thoughts. Theweaving is meditative. So, I’m fantasizing about who makes the world,

acting and letting it flows by his hands. He knows the final design and

delivers it skillfully. But while he creates, he conceal himself from his

thoughts and from our eyes, dipped in that state on absence in which

he is permanently dropped.

Quelle tradizioni che non vogliamo perdere. Approdo a Milano dei tessitori di sogniThose traditions we do not want to miss. The weavers of dreams landed in Milan

Nila Shabnam Bonetti

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PROgETTI | PROjECTS - n.28 - 2011 EQUIPèCO 23

Le cose belle durano sempre troppo poco. Otto giorni di mostra allaMyOwn Gallery di Milano per la collettiva MI ARTEXTIL, dedicata allaFiber Art. In gioco ci sono l’Associazione Erodoto di Milano, che porta incittà per la prima volta la collezione dell’Associazione Arte&Arte diComo, da ben vent’anni impegnata a organizzare e curare un concorso(Miniartextil) dedicato a quella vasta fetta di artisti nazionali e interna-zionali il cui linguaggio poetico si interseca, in modo più o meno fre-quente, con la tecnica della tessitura, nel senso più ampio con cui la sipossa intendere. Vi assicuro che i risultati a cui approdano questi artistisono straordinari. Applicare una tecnica tradizionale, recuperandola e fa-cendola rivivere dialogando con la contemporaneità, interagendo conl’inesauribile bacino di materiali sul mercato, sviluppa svariate riflessioni.In primo luogo incuriosisce, diverte, invita a indagare il dettaglio e subitosuggerisce l’infinita possibilità che si cela nei materiali, nel loro abbina-mento, la capacità che hanno di fornire spunti alla creatività dell’artista. Ilcontinuo ripetersi del registro meccanico del tessere, che si manifestanella successione dei punti, nella ripetizione del gesto, segue in questi ar-tisti una varietà infinita e dinamica di approcci. Così come l’arte contem-poranea dovrebbe essere, in continuo movimento, alla ricerca di nuoviorizzonti tematici e stilistici attraverso cui esprimersi. Tra i 54 minitessilidella collezione Arte&Arte si fanno subito notare i numerosi maestri diquesta magica arte, soprattutto coreani e giapponesi, le cui opere, leg-gere e fresche, sono immediatamente riconoscibili anche da un occhioprofano, ma con ciò non crediate siano scontate o prevedibili. I compa-trioti non sono da meno, nella mostra spiccavano i nomi di famosi italianicome Marisa Bronzini, Gloria Forti, Raffaele Penna e Luca Matti.Tra i grandi formati troviamo Anna Paola Cibin con un’opera in tessutosite specific, Giusy Marchetti con la Fiat 500 interamente ricoperta da filidi lana lavorati all’uncinetto (notevole, anche se non amo le trovate com-merciali), Gianfranco Bergamaschi con una stampa speciale su FP600V,Toba Toba con i suoi personaggi contenuti in light box (scusate, ma nonho capito bene cosa centrava), Mimmo Totaro che crea geometrie opticaltendendo fili sulla tela (il migliore tra questi), Arlette Vermeiren Zucolicon un’opera a cascata di grande impatto realizzata appositamente concarta e materiali vari.Per tutti quelli che si sono persi la mostra, ricordo che questo autunno,come sempre a Como, ci sarà la nuova edizione del premio Miniartextil,con molti giovani artisti promettenti, selezionati da una giuria attenta esensibile (togliersi dalla testa il basso livello di concorsini e concorsoniche spuntano ormai come funghi, con giurie di parte e l’unico scopo ditirar su due soldi in periodo di crisi).A questo punto non potete mancare!NILA SHABNAM Bonetti, storico dell’arte, vive e lavora a Milano

Good things always last not enough. Only an eight-day exhibition at the

MyOwn Gallery in Milan for MI ARTEXTIL , dedicated to Fiber Art. The

Association of Herodotus brings the collection of the Association of Art

& Art (Como) in the city of Milan for the first time, after twenty years in

which Art & Art undertook to organize and care a competition (Miniar-

textil) dedicated to this vast slice of national and international artists

whose poetic language intersect, more or less frequent, with the tech-

nique of weaving, in the broadest sense in which it can be understood.

I assure you that the results that these artists have reached are amaz-

ing. To apply a traditional technique, to recover and make revive it in

dialogue with contemporary life, to interact with the inexhaustible pool

of material on the market, all these things develop a variety of reflec-

tions. First, the art of weaving intrigues, amuses and invites you to ex-

plore the details and immediately suggests the infinite possibilities that

lies in the materials and their combination, which have the ability to

provide input to the creativity of the artist. The continuous repetition

of the mechanical register of weaving, which is manifested in the suc-

cession of points and the repetitive gesture, follows an infinite and dy-

namic variety of approaches from artist to artist. As well as

contemporary art should be, constantly moving in search of new the-

matic and stylistic horizons through which it could be expression.

Among the 54 minitextiles collection Art & Art you are quick to point

out the many masters of this magical art, especially Koreans and Japan-

ese, whose works, light and fresh, are instantly recognizable even from

a profane eye, but do not believe this to be ordinary or trivial. The com-

patriots are not to be outdone, stood in the show the names of famous

Italians like Marisa Bronzini, Gloria Forti, Raffaele Pen and Matti.

Among the large sizes are Anna Paola Cibin with a site-specific work,

Giuseppe Marchetti with the Fiat 500 entirely covered with crocheted

wool yarn (great, although I do not like commercial things), Gianfranco

Bergamaschi with print Special on FP600V, Toba Toba with its characters

contained in light box, Mimmo Totaro that creates geometry optical

wires stretching the canvas (the best among them), Arlette Vermeiren

Zucoli with a high-impact cascade work made with paper and other ma-

terials.

For those who missed the exhibition, I remember that this Autumn, as

always in Como, there will be a new edition of the award Miniartextil,

with many promising young artists, selected by a jury careful and sen-

sitive (out of mind the low level of a lot of competition springing up like

mushrooms during last years, with the only purpose of some juries to

bring up two cents in times of crisis). At this point you can not miss!

NILA SHABNAM Bonetti, art historian, She lives and works in Milan

Giusy Marchetti, Mi ritorni in mente, 2001, Fiat 500 del 1970 ricoperta di lana all'uncinetto. Iyanaga Yasuko, Gift from the sea-air, 2005, fili e tinture, minitessile.Pagina sinistra_Left page: Anna Paola Cibin, Una gita in compagnia, 2011 velluto di seta tinto e stampato, murrine, 220×120cm. Arlette Vermeiren Zucoli, Saronno, 2000carta di amaretti di Saronno, dimensioni variabili.

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Albert-Ernest Carrier-Belleuse e Auguste Rodin, Giardiniera con titani, terracotta, 70×39×39 cm, 1878Pagina destra_Rigth page: Auguste Rodin, Il Pensatore, gesso, 182,5×108×141,3 cm, 1903

26 EQUIPèCO n.28 - 2011 - PROgETTI | PROjECTS

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PROgETTI | PROjECTS - n.28 - 2011 EQUIPèCO 27

RODINLe origini del genio

At the origins of geniusLuca Maffeo

Tradition is access to thehidden riches of history,an affinity with the pas-

sage of time. It is akin to humus, atopsoil which proliferates and refreshes

the present, through current experience.This current experience is interesting

for all the people who focused onbeauty and aspire to the dramatictruth that sustains human action.

In The origins of genius (until March20th, Legnano, Palazzo Leone da

Perego) the origins in question becomevisible, given perseverance and acumen.

The sculptor seeks not only to emulateshapes, but also to design these with

integrity and in the best contempo-rary sculptural mode, thus depict-ing the age we live in as well as hispersonal artistic vision.The French sculptor (Parigi 1840-Meudon 1917), in acquiring histechnique, did not disregard dis-

crepancies between outer body andinner soul. These are in no sense idealistic

constructions, theoretical models of tragedy,but depict tormented, existential observations

full of pain, labour, renunciation and achievement.After having attended the Petite Ecole, he tried three

times, 1857-1859, to enter the famous Ecole de Beaux Arts,without success. The years of his education are characterized

by an overwhelming desire to learn and to know everything inhis field, both historical and contemporary. The first time he en-

tered the Atelier d’Albert Ernest Carrier Belleuse was in 1863aged 23 years. The second time was in 1864, starting a period

of mutual enlightenment which lasted, with intervals, about20 years. They worked first in France, then, at the outbreak

of the Franco-Prussian war, went to Belgium. CarrierBelleuse loved, and at the same

time resisted, the naturalbent of Rodin, whowanted to surpass thesimple joie de vivre of hismentor’s masterpieces

Cos’è la tradizione se non la possibilità di un rapporto capace dipiegare la linea del tempo, e di catturare la ricchezza nascostanella storia? È l’humus, una terra fertile che prolifica e rin-

nova la vita presente attraverso un’esperienza attuale. Quelladi tutti coloro che, rivolti alla contemporaneità del bello,non smettono mai di ambire alla drammatica verità difondo che sostiene ogni attività umana. Le origini delgenio Auguste Rodin (fino al 20 marzo; Legnano, Pa-lazzo Leone da Perego), si giocano dunque nella ca-parbia e acuta osservazione. Lo scultore comeprimo cercatore di una forma non solo emulata,ma pronta ad assaporare l’unità e la continuitàcon un modus scultoreo vigente, e testimonetanto di sé, quanto, sotto la veste del granmaestro, della nostra epoca.Lo scultore francese (Parigi 1840-Meudon1917), ha conosciuto le sorgenti del mo-dellato facendosi carico dei lustri antichie a lui coevi, senza mai disdegnare le pa-lesi contraddizioni dell’animo e del corpo.E non sono contraddizioni ideali, modellidi tragedia ai quali ispirarsi, ma quasi as-sillanti constatazioni relative alla suaesistenza, piena di sofferenza, duro la-voro, distacchi e obbiettivi non rag-giunti. Dopo la frequentazione dellaPétite École, per tre volte tenta, tra il1857 e il 1859, di entrare alla rino-mata École des Beaux Arts, senza mairiuscirvi. Un desiderio in tensionesono gli anni della formazione, mo-tore imperituro che non lo ha maifatto svoltare dalla voglia di cono-scere e di apprendere, né da ciòche c’era, né da ciò che c’era statoprima di lui. La prima volta cheentrò nella nell’atelier di AlbertErnest Carrier Belleuse, era il1863 e aveva ventitré anni.Vi fece ritorno nel 1864per dare avvio ad un pe-riodo di lavoro durato a fasialterne per un ventennio,durante il quale le arti dei

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PROgETTI | PROjECTS - n.28 - 2011 EQUIPèCO 31

NOMAS FOUNDATIONCollezione Sciarretta

Carmine Mario Muliere

Going on in our intent of Research and Documentation, wevisited Nomas Foundation active from 2008 in Rome. Pres-idents Raffaella and Stefano Sciarretta have done precise

choices in entrusting the tasks of direction and coordination forthe realization of the program of the young institution born fromthe thirty-year experience of the Sciarretta Collection, that beginspicking up works of the Pop Italian Art, then of young Italian artists:«ignored from the market», and then of international artists: «eachdepositary of a history personal and geographic». Today, the col-lection counts about 400 works of beyond 200 artists.The project includes the realization of shows, events, experimentalactivities, support and promotion of the young contemporary art.The images that we introduce, have been exposed to the CollicolaPalace Visual Art of Spoleto: Cosmogonia – La supernova delcollezionismo Italiano, project care of Gianluca Marziani, June 26th2010 - January 7th 2011.Photos of: Giorgio Benni, Guido Gazzilli for Fischerspooner andPascale Marthine Tayou.

Proseguendo nel nostro intento di Ricerca e Documentazione,abbiamo fatto visita alla Nomas Foundation attiva dal 2008in Roma. I presidenti Raffaella e Stefano Sciarretta hanno fatto

scelte precise nell’affidare gli incarichi di direzione e coordina-mento per l’attuazione del programma della giovane istituzionenata dall’esperienza trentennale della Collezione Sciarretta, cheinizia raccogliendo opere della Pop Art italiana, poi di giovani ar-tisti italiani: «ignorati dal mercato», e quindi di artisti internazionali:«ciascuno depositario di una storia personale e geografica».Ad oggi, la collezione conta circa 400 opere di oltre 200 artisti.Il progetto comprende la realizzazione di mostre, eventi, attivitàsperimentali, sostegno e promozione della giovane arte contem-poranea.Le immagini che presentiamo, sono state esposte a Palazzo Colli-cola Arti Visive Spoleto: Cosmogonia – La supernova del collezio-nismo Italiano, progetto a cura di Gianluca Marziani, 26 giugno2010 – 7 gennaio 2011.Le foto sono di: Giorgio Benni, Guido Gazzilli per Fischerspoonere Pascale Marthine Tayou.

Pascale Marthine Tayou,

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18 EQUIPèCO n.28 - 2011 - ARTE | ART

APalazzo della Ragione la mostra (27.10 - 2011–5.2 - 2012), il cuiprogetto di allestimento porta la firma di Michele De Lucchi, rac-conterà i modelli più innovativi di riqualificazione e rinnovo ur-

bano sperimentati in diverse città di tutto il mondo. La scelta del temadella rigenerazione urbana sostenibile prende spunto dal documentodel Comitato economico e sociale europeo (CE.SE) Necessità di applicareun approccio integrato alla riabilitazione urbana, con il quale si proponeall’Unione Europea di mettere a punto «strumenti di intervento [...] basatisu soglie di disagio sociourbanistico e ambientale elaborando anche in-dici di riqualificazione urbana in grado di misurare l’efficienza ammini-strativa, il tasso di successo dell’intervento e il tasso di soddisfazione degliabitanti». La riflessione del CE.SE. offre un approccio integrato che ruotaintorno a tre questioni principali: le sfide della contemporaneità e deinuovi stili dell’abitare, del lavorare, del vivere, della multietnicità; la so-stenibilità mediante l’uso delle tecnologie verdi; l’integrazione e la con-tinuità con il tessuto urbano esistente, con la storia e l’identità locale.Alla mostra si affiancheranno numerosi appuntamenti culturali con archi-tetti, urbanisti, giuristi, esperti di sociologia urbana, amministratori, perapprofondire i criteri di applicabilità di un approccio integrato alla riqua-lificazione urbana in chiave sostenibile.

MICHELE DE LUCCHI, Architetto. Negli anni dell’Architettura Radicale è stato tra i pro-tagonisti di movimenti come Cavart, Alchymia e Memphis. Ha disegnato arrediper le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabiledel design Olivetti dal 1992 al 2002 e ha sviluppato teorie personalisull’evoluzione dell’ufficio. Ha progettato e ristrutturato edifici inGiappone, Germania, Svizzera e Italia per Enel, Olivetti, Piaggio,Poste Italiane, Telecom Italia. Per numerosi Istituti italiani ed esteriha collaborato all’evoluzione dell’immagine introducendo innova-zione tecnica ed estetica negli ambienti di lavoro. Ha curato mo-stre d’arte e design e progettato edifici e allestimenti per museicome la Triennale di Milano e il Neues Museum di Berlino. Negli ul-timi anni ha sviluppato numerosi progetti di architettura per commit-tenze private e pubbliche in Georgia, come il Ministero degli Affariinterni e il Ponte della Pace a Tbilisi, inaugurati di recente. Il lavoroprofessionale è stato sempre accompagnato dalla ricerca sui temi deldisegno, della tecnologia e dell’artigianato. Nel 1990 ha creato Pro-duzione Privata, una piccola impresa nel cui ambito disegna prodottiche vengono realizzati impiegando tecniche artigianali. Dal 2004scolpisce casette in legno con la motosega per cercare l’essenzialitàdella forma architettonica. Nel 2003 il Centre Georges Pompidou diParigi ha acquisito un rilevante numero dei suoi lavori. Una selezionedei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d’Europa, degliStati Uniti e del Giappone. Nel 2000 è stato insignito della onori-ficenza di Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti nel campodel design e dell’architettura. Nel 2001 è stato nominato pro-fessore ordinario presso l’Istituto universitario di architettura aVenezia. Nel 2006 ha ricevuto la laurea ad honorem dalla Kin-gston University, per il suo contributo alla qualità della vita. Dal2008 è professore ordinario presso la facoltà di Design al Politec-nico di Milano.

The Exhibition (October, 27 2011 – February, 5 2012) The exhibi-tion, which mounting is planned by architect Michele De Lucchi,will report us the more innovative models of urban regeneration

and renewal, realized in several cities all over the world. The choice ofthe subject about the urban sustainable regeneration is inspired by thedocument of Economic and Social European Committee (CE.SE) «Needto use a integrated approach to the urban rehabilitation» with which it ispropose to the European Union to develop «intervention […] toolsbased on discomfort of urban planning, social and environmental, devel-oping indices for urban regeneration can to measure the administrativeefficiency, the success rate of surgery and the satisfaction rate of popula-tion».The CE.SE remark offered a integrated approach about the three princi-pal questions: the challenges on new styles of living, working, of multi-ethnicity; the sustainability through the use of green technologies; theintegration and continuity with the existing urban, with the history of thelocal identity.The exhibition will be joined by numerous cultural appointments witharchitects, urban planners, lawyers, urban sociology experts, administra-tors to deepen about the applicability of an integrated approach tourban regeneration in a sustainable.

MICHELE DE LUCCHI, Architect. During the period of radical and experimental architec-ture he was a prominent figure in movements like Cavart, Alchymia and Memphis. De

Lucchi has designed lamps and furniture for the most known Italian and Europeancompanies. For Olivetti he has been Director of Design from 1992 to 2002 and

he elaborated various personal theories on the evolution of the workplace. Hedesigned and restored buildings in Japan, in Germany, in Switzerland and in

Italy for Enel, Olivetti, Piaggio, Poste Italiane, Telecom Italia. For other Italianand foreign banks he has collaborated to the evolution of the corporateimage, introducing technical and aesthetic innovation into the working en-vironments. He has taken care of numerous art and design exhibitions and

has planned buildings for museums as Triennale di Milano, Palazzo delle Es-posizioni di Roma and Neues Museum Berlin. In the last years he devel-

oped many architectural projects for private and public client inGeorgia, as Ministry of Internal Affairs and the bridge of Peace in

Tbilisi, recently unveiled. His professional work has always goneside-by-side with a personal exploration of architecture, design,

technology and crafts. In 1990 he founded Produzione Pri-vata, a small-scale company concern through which MicheleDe Lucchi designs products that are made using artisan tech-niques and crafts. Since 2004 he has sculpturing littlewooden houses with the chain saw to create the essentialityof the architectural style.In 2000 he was appointed Officerof Italian Republic by President Ciampi, for services to de-sign and architecture. In 2001 he has been nominated Pro-fessor at the Design and Art Faculty at the University inVenice. In 2006 he received the Honorary Doctorate fromKingston University, for his contribution to living quality. In2008 he has been nominated Professor at the Design Facultyof the Politecnico of Milan and Member of the AccademiaNazionale di San Luca in Rome.

Biennale Internazionale Premio di ArchitetturaBiennial International Prize for Architecture

BARBARA CAPPOCHIN 2011La Rigenerazione Urbana SostenibileThe Sustainable Urban Regeneration

Carmine Mario Muliere

40 EQUIPèCO n.28 - 2011 - ARChITETTURA | ARChITECTURE

Michele De Lucchi

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Gli obiettivi. Il Premio nasce per sensibilizzare i diversi attori dei processi di trasfor-mazione del territorio (progettisti, costruttori e committenti) e promuovere la qualitànell’architettura contemporanea. Architettura intesa soprattutto come fenomeno so-ciale e culturale che risponde alle esigenze e aspirazioni dei cittadini, e deve per que-sto contemplare criteri di qualità ambientale, dimensione umana, uso appropriato deimateriali e delle strutture, studio dei particolari costruttivi, coniugando qualità estetica,funzionalità e sostenibilità.

I promotori. Il Premio è bandito dalla Fondazione Barbara Cappochin e dall’Ordinedegli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Padova, in-sieme al Collegio Costruttori edili della Provincia di Padova per la sezione provinciale.Il Premio, organizzato in conformità con i regolamenti Unesco per competizioni inter-nazionali, è approvato dall’U.I.A. (Unione internazionale degli Architetti) e dal Consi-glio nazionale degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

Le categorie. Il Premio si articola in quattro categorie di opere di architettura: 1) ar-chitettura residenziale, commerciale, direzionale, mista; 2) architettura del paesaggio;3) architettura pubblica (educativa, culturale, sociosanitaria, religiosa, sportiva, ricrea-tiva); 4) architettura d’interni. Possono partecipare i progetti ultimati tra il 1° luglio2008 e il 30 giugno 2011.

I premi. Quattro i riconoscimenti previsti:Premio Internazionale. Al progettista vincitore sarà assegnato un premio di euro30.000. Sono inoltre previste tre menzioni d’onore.Premio Provinciale, per opere realizzate in Provincia di Padova. Al progettista vincitoresarà assegnato un premio di euro 5.000. Sono inoltre previste due menzioni d’onore.Premio Speciale per la cura degli elementi dettaglio architettonico e costruttivo. Alprogettista vincitore sarà assegnato un premio di euro 5.000. Sono inoltre previstedue menzioni d’onore.Medaglia d’oro Giancarlo Ius per l’opera di architettura maggiormente innovativa e so-stenibile sotto il profilo del risparmio energetico e dell’utilizzo di energie rinnovabili.Al progettista vincitore sarà assegnata la Medaglia d’oro Giancarlo Ius.

Per il Premio Internazionale e il Premio Provinciale sono inoltre previsti riconoscimentianche per le imprese costruttrici delle due opere vincitrici. Tutte le opere selezionate dalla Giuria saranno esposte in una mostra (Tavolo dell’ar-chitettura, progetto disegnato dall’architetto Michele De Lucchi), allestita a Padova inpiazza Cavour durante la Biennale e poi itinerante in altre città italiane.

La giuria. Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, pia-nificatori, paesaggisti e conservatori (Italia); Luca Molinari, architetto (Italia); DougSteidl, rappresentante dell’Unione internazionale Architetti (Stati Uniti); Nikos Finti-kakis, architetto (Grecia); Francisco Mangado, architetto (Spagna); Matti Sanaksenaho,architetto (Finlandia); Ben Darmer, membro supplente dell’Unione internazionale Ar-chitetti (Stati Uniti); Steffen Zügel, amministratore delegato Fischer Italia (Germania),per la sezione premio al dettaglio.

Le date.1- apertura iscrizioni: 9 aprile 20112- chiusura iscrizioni: 30 giugno 20113- chiusura lavori della Giuria: 23 luglio 2011 4- pubblicazione dei risultati sul sito della Fondazione Barbara Cappochin e dell’Or-dine degli Architetti PPC della Provincia di Padova: settembre 20115- cerimonia di premiazione (Teatro Verdi) e inaugurazione della mostra dedicata alPremio (piazza Cavour): 26 ottobre 2011.

Objectives. The Biennial International Prize for Architecture Barbara Cappochin aimsto heighten the awareness of the different actors in the territorial transformationprocess – planners, builders and customers – with the objective of promoting thequality of projects and construction, combining it with the urban and landscape con-text in a vision for the future as an expression of respect for the past.

Promoters. International Prize - Barbara Cappochin Foundation and the Order ofArchitects, Planners, Landscapers and Conservationists of the Province of Padua forProvincial Prize. Construction Industry Association of the Province of Padua.This Prize, organised in accordance with the UNESCO Regulations for internationalcompetitions is approved by U.I.A. (International Union of Architects) and NationalCouncil of Architects, Planners, Landscapers and Conservationists.

Categories. The Prize, belonging to the following categories: 1.-residential commer-cial, managerial and mixed architecture; 2.-public architecture (educational, cultural,social-health, religious, sporting, recreational etc.); 3.-landscape architecture; 4.-inte-rior design. Competing works finished between July 1, 2008 and June 30, 2011,

Prizes. Four awards are planned:International Prize. The winning designer will receive the prize of € 30.000 (thirtythousand Euros); The construction company of the winning work is awarded with aplate to be placed on the winning building; The designers of the three works notedwith honourable mention will receive a plate.Special Prize for the management of detailed architectural and construction elements.The winning designer will receive the prize of € 5.000 (five thousand Euros); The plan-ners of the two works noted with the honourable mention will receive a plate.Giancarlo Ius Gold Medal to the most innovative work of architecture in the field ofenergy saving and innovative renewable energy technology.The winning designer will receive the Giancarlo Ius Gold medal.

Provincial Prize. The winning designer will receive a prize of € 5.000 (five thousandEuros); The construction company of the winning work is awarded with a plate to beplaced on the winning building. The planners of the two works noted with honourablemention will receive a plate.

The Jury. Leopoldo Freyrie, Architect – President of the National Council of Archi-tects, Planners and Landscapers and Conservationists (C.N.A.P.P e C.) – (Italy)Luca Molinari, Architect – (Italy); Doug Steidl Architect - UIA representative (U.S.A.);Nikos Fintikakis Architect (Greece); Francisco Mangado Architect (Spain); MattiSanaksenaho Architect (Finland); Ben Darmer Architect - Substitute Member U.I.A.nomination (U.S.A.); 8. Steffen Zügel (Germany), for the section prize of details.

Dates.1- April 9, 2011: opening date for receiving entries2- June 30, 2011 (24 p.m. Italian time):deadline for receiving entries3- July 21-22-23,2011 Jury meetings4- September 2011 publication of the results on the Barbara Cappochin Foundationand Order of Architects, Planners, Landscapers and Conservationists of the Provinceof Padua web site5- October 26, 2011:Teatro Verdi: Winners Ceremony and opening of the Exhibition.

Padova, Palazzo della Ragione; Salone interno.

ARChITETTURA | ARChITECTURE - n.28 - 2011 EQUIPèCO 41

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56 EQUIPèCO n.28 - 2011 - ARTE| ART

Un itinerario insolito e appassionante che si snoda tra boschi di al-beri secolari e ampie distese verdi della Val di Sella, nel comunedi Borgo Valsugana, in provincia di Trento. Qui, natura ed arte

dialogano costantemente generando opere che si lasciano modellare dairitmi del tempo e dal mutare delle stagioni, integrandosi perfettamentecon l’ambiente circostante.Si tratta di Arte Sella, manifestazione internazionale di arte contempora-nea che, dal 1986, popola questi luoghi con installazioni artistiche fattedi materiali naturali come sassi, foglie, corde, rami e tronchi. Arte Natura è il percorso che si sviluppa lungo un sentiero forestale sulversante sud del monte Armentera, percorribile a piedi in due-tre orecirca. Strada facendo è subito evidente che il bosco e le sue peculiaritàambientali diventano un’interessante cornice espositiva per le opered’arte che si affacciano direttamente sulla strada sterrata o che si intrave-dono tra la vegetazione. Il sodalizio tra la creatività naturale, che plasmaalberi possenti, scalfisce sapientemente grandi rocce e diversifica il sus-seguirsi delle varie fasce di bosco, e la creatività umana, che dalla naturaprende stimolo e nella natura opera, offre sorprese inaspettate. Come iselvaggi Lupi di Sally Matthews (2002), ricoperti di rami e piume dete-riorate, che vengono istintivamente percepiti prima come animali e poicome sculture o il Nucleo di Armin Schubert (2004) che evidenzia comeil centro fisico e biologico della nostra natura contenga il codice per losviluppo di tutte le forme di vita.

An unusual and amazing itinerary along forests with centuries-oldtrees and wide green fields in Val di Sella (Sella Valley), Borgo Val-sugana municipality, in the province of Trento. Here nature and

art are in close contact and they talk each other creating masterpiecesmodelled by time and space rhythm, melting in a perfect way with theenvironment.This is Arte Sella, an International Exhibition of contemporary art that,from 1986, populates this place with artistic installations made up of nat-ural materials such as stones, leaves, strings, branches and tree-trunks.Arte Natura (Art in Nature) is the ideal track that develops along a forestpath on the southern slope of Armentera Mountain and that can bewalked in two-three hours, more or less. Going on, it’s soon evident thatthe wood and its environmental features become an interesting framefor the exhibition of the works of art facing directly the rough path orcoming out of the lush, somewhere. The harmony between the naturalcreativity which shapes and moulds trees, rocks and the forest in general,and the human creativity, stimulated by nature and which works in thenature, offers unpredictable surprises.Some examples: wild Lupi (wild Wolfs) made by Sally Matthews (2002),covered by branches and decayed plumes, instinctively seen as animalsand only then as sculptures; the Nucleo (The Nucleus) made by ArminSchubert (2004) evidences how the biological and physical centre of ournature contains the code for the development of all living organisms.

ARTE SELLAUn’esposizione a cielo aperto_An open-air expoAlice Maritan

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ARTE| ART - n.28 - 2011 EQUIPèCO 57

The track leads then to Malga Costa (Costa shepherd’s hut), an old ruralbuilding, become a real exhibition and experimental area, which is actu-ally the setting of exhibitions, concerts, theatre performances, creativeworkshops. In the nearby area you can find other masterpieces such asSella Nest made by Nils Udo (2008), an archetype of a wooden and stonehouse similar to a gig nest; Sky Mountain Chamber, made by Chris Drury(2011) is a particular darkroom created with dry-stone method, with ahole containing a lens that reflects the overturned landscape (inside thedarkroom); finally the wonderful Cattedrale Vegetale (Vegetable Cathe-dral) made by Giuliano Mauri (2001), majestic and magnificent work ofart made up of three naves, featured by 80 branches columns each. It’s aflexible framework completely made up of trees whose tree-tops, dayafter day will join together giving shape to arches and vaults remindingthe most authentic gothic cathedrals. Only then, everyone could statethat nature is no more supported by any artificial props (put there justto help their growth) and it could be considered a sacred nature.Arte Sella is an ever-growing workshop and every year new installationsenrich it; indeed, starting from April 30th 2011, Arte Sella (recently ex-panded also to Spazi Livio Rossi in the historical centre of Borgo Valsug-ana) will host new works of art, by international and local artists such asAlois Steger, Anni Rapinoja, Anton Schaller, Patrick Dougherty, Paul Fe-ichter, Sanfte Strukturen and Ian Frost.[Translated by Erika Stefani, lives in Hanoi - Vietnam]ALICE MARITAN, lives in Saccolongo (PD) and works in Padova

Il percorso conduce poi a Malga Costa, antico edificio rurale divenuto unvero e proprio spazio espositivo sperimentale che ospita mostre, con-certi, rappresentazioni teatrali e laboratori creativi. Nell’area circostantes’incontrano altre opere tra le quali Sella Nest di Nils Udo (2008), arche-tipo di abitazione in legno e pietra simile ad un grande nido; Sky Moun-tain Chamber di Chris Drury (2011), una singolare camera oscuracostruita con pietre a secco, con un foro dotato di una lente che proiettacapovolto all’interno il paesaggio circostante, per arrivare fino alla mera-vigliosa Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri (2001), opera maestosacomposta da tre navate formate da ottanta colonne di rami intrecciati.Un’impalcatura flessibile fatta completamente di alberi destinati ad al-lungarsi giorno dopo giorno fino a che le loro cime si uniranno formandoarchi e volte come nelle più autentiche cattedrali gotiche. Sarà allora chele piante prenderanno il sopravvento sugli artifici costruiti per accompa-gnare la loro crescita decretando la sacralità della natura stessa.Arte Sella è un laboratorio in continua evoluzione che si rinnova ognianno grazie all’inserimento di nuove installazioni; dal 30 aprile, infatti, lamanifestazione, che negli ultimi anni dispone anche degli Spazi Livio Rossinel centro storico di Borgo Valsugana, si arricchisce di nuove opere di ar-tisti internazionali e locali come Alois Steger, Anni Rapinoja, Anton Schal-ler, Patrick Dougherty, Paul Feichter, Sanfte Strukturen e Ian Frost.

ALICE MARITAN vive a Saccolongo (PD) e lavora a Padova

Armin Schubert, Nucleo, 2004. Foto Aldo FedeleSally Matthews, Lupi, 2002. Foto Aldo Fedele

Pagina sinistra_Left page:Giuliano Mauri, Cattedrale Vegetale, 2001. Foto Giacomo BianchiChris Drury, Sky Mountain Chamber, 2011. Foto Giacomo Bianchi