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UKCALCIO. COM - SPECIALE 24 NOVEMBRE 2012 PAGINA 1 Un regalo per tutti i lettori di ukcalcio.com e tutti gli appassionati di calcio d’Oltremanica, un regalo. La pubblicazione in formato pdf dello speciale esclusivo su George Best apparso sul blog in occasione del settimo anniversario della scomparsa della grande stella del calcio mondiale. Nelle ultime settimane il blog, la pagina facebook e il profilo twitter , hanno visto un notevole aumento di visite e questo piccolo omaggio - il primo, spero, di una lunga serie - vuole essere un ringraziamento per voi che avete reso il mio blog ed i profili dei social network ad esso collegati, un importante punto di riferimento in Italia per il calcio d’Oltremanica a 360°, dove c’è spazio per tutto e tutti. Vi auguro una buona lettura e spero che questo pdf troverà un posto fisso nei vostri tablet e smartphone. Alfonso Russo www.ukcalcio.com George Best: Storia di una leggenda La vita, in campo e fuori, de!a le"enda del calcio d’Oltremanica. UKCALCIO.COM Speciale "The Holy Trinity" - Da sinistra: Bobby Charlton, Denis Law e George Best.

George best: storia di una leggenda. Speciale ukcalcio.com

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L'esclusivo speciale su george Best firmato ukcalcio.com

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UKCALCIO. COM - SPECIALE 24 NOVEMBRE 2012

PAGINA 1

Un regalo per tutti i lettori di ukcalcio.com e tutti gli appassionati di calcio d’Oltremanica, un regalo. La pubblicazione in formato pdf dello speciale esclusivo su George Best apparso sul blog in occasione del settimo anniversario della scomparsa della grande stella del calcio mondiale.

Nelle ultime settimane il blog, la pagina facebook e il profilo twitter, hanno visto un notevole aumento di visite e questo piccolo omaggio - il primo, spero, di una lunga serie - vuole essere un

ringraziamento per voi che avete reso il mio blog ed i profili dei social network ad esso collegati, un importante punto di riferimento in Italia per il calcio d’Oltremanica a 360°, dove c’è spazio per tutto e tutti.

Vi auguro una buona lettura e spero che questo pdf troverà un posto fisso nei vostri tablet e smartphone.

Alfonso Russowww.ukcalcio.com

George Best: Storia di una leggendaLa vita, in campo e fuori, de!a le"enda del calcio d ’Oltremanica.

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"The Holy Trinity" - Da sinistra: Bobby Charlton, Denis Law e George Best. 

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A 7 anni dalla scomparsa, ukcalcio.com celebra il genio e la sregolatezza del calciatore d'Oltremanica per antonomasia: George Best. Un viaggio nella sua intesa vita, vissuta sempre al massimo, in campo e fuori attraverso le parole, i video e le fotografie più significative.

Senza dubbio, nell'immaginario collettivo, George Best incarna alla perfezione quell'affascinante binomio "genio e sregolatezza" che rappresenta le due facce della stessa medaglia dell'artista maledetto. Da un lato "il genio", il "campione", giocatore dotato di tecnica purissima, da ammirare per le sue giocate, dall'altro "la sregolatezza", gli eccessi fuori dal campo: una vita vissuta al massimo, breve ed intensa, ma che non può essere da esempio per i più giovani.George Best nasce a Belfast, per la precisione a Cregagh, ad Ovest della capitale, tipica cit-tadina dell'Irlanda del Nord di fondazione medievale, immersa nel verde. Il padre Dic-kie era membro dell'Orange Or-der, una confraternita protestante fondata nel 1796 quale tributo al re d'Inghilterra, Scozia ed Irlan-da,Guglielmo d'Orange, di origini olandesi. La madre di Best, Anne morì a soli 55 anni, per problemi legati all'alcoholismo: un triste presagio di quello che accadrà al figlio, quasi trent'anni dopo. Tifoso del Glentoran e del Wolverhampton Wonderers,

Best venne scoperto tal talent scout del Manchester United Bob Bishop. "Credo di aver trovato un genio" : questo il telegramma con cui Bishop, comunicava a Matt Busby, leggendario allenatore dello United, il suo parere sulle potenzialità del giovane Best.

Dopo due anni trascorsi da dilet-tante - a quel tempo i clubs ingle-si non potevano tesserare calcia-tori di nazionalità nordirlandese nella squadra "primavera" (per usare un termine moderno) -  Best fa il suo debutto in First Division all'età di 17 anni contro il West Bromwich Albion il 14 settembre 1963, mentre la prima rete arrive-rà nella gara contro il Burnley il 28 dicembre (vittoria per 5-1). Dopo quella partita, Best entrò in pianta stabile in prima squadra. In quella stessa stagione i Red De-

vils raggiunsero la semifinale di FA Cup dove vennero sconfitti dal West Ham. Nella stagione successiva, Best ebbe un ruolo importante nella vittoria del titolo finale. Dotato di tecnica sopraffi-na, Sir Matt Busby rivelerà suc-cessivamente che furono i suoi

metodi di allenamento "duri e a tratti brutali", consentirono al talento nordirlandese di ec-cellere nonostante il gioco du-ro e fisico tipico del calcio in-glese di quegli anni. Ma è il 9 marzo 1966 che Best raggiunge gli onori della cro-naca. Durante un match vale-vole per i quarti di finale di Coppa dei Campioni, il talento nordilandese, a soli 19 anni, siglò una storica doppietta al-l'Estàdio da Luz contro il Benfica. Un risultato che non incise sulla vittoria finale dei Red Devils, ma che segnò l'inarrestabile ascesa mediatica del "personaggio" Best. I quo-tidiani portoghesi lo definirono "il quinto Beatle" (per la petti-natura) e la sua attitudine ai riflettori lo trasformarono in "uomo-copertina".Due settimane dopo il famoso match contro il Benfica, Best

subì un grave infortunio al ginoc-chio, che lo costrinse a restare fuori dai campi di gioco per il resto della stagione. Fu tuttavia il medico sociale del Glentoran, cui Best si rivolse segretamente, a curarlo e a rimetterlo in sesto. La stagione 1966-67, vide Best trion-fare insieme allo United.

1948, una rara foto dall'album di famiglia che ritrae il piccolo George mentre gioca a pallone in strada.

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Sempre presente in tutte le gare ufficiale, vinse il titolo con la sua squadra e giocò il Charity Shield (3-3 contro il Tottenham e trofeo condiviso), primo match trasmesso a colori dalla TV britannica.

Nel 1968 arrivò il trionfo in Coppa dei Campioni. La vittoria per 2-1 nella gara contro l'FK Sarajevo lo vide protagonista con un goal ed un assist per John Aston. Dopo aver superato nel doppio confronto dei quarti di finale i polacchi del Gornik Zabrze, lo United affrontò in semifinale il Real Madrid. Anche allora il genio dell'Irlanda del Nord fu protagonista: siglò la rete della vittoria nella gara d'andata all'Old Trafford ("uno dei goal più bella della sua carriera", secondo Alex Stepney, estremo difensore dello United) e si rese protagonista con un assist a Bill Foulkes, nel difficile match di ritorno al Bernabeu (conclusosi 3-3), che consentì al Manchester United di accedere alla finale di Wembley contro il Benfica.

Best vinse l'ambito premio "Footballer of the year", ma conquistò le prime pagine dei tabloids quando dichiarò di aver trovato "un nuovo modo per riposarsi" in vista della finale contro il Benfica: "dormire con una giovane ragazza di nome Sue". Questi suoi eccessi nella vita privata, però, non incisero sul rendimento in campo: nella storica finale contro Benfica, a tre minuti dall'inizi dei tempi supplementari, quando il match era sull'1-1, Best siglò il 2-1, preparando la goleada che arrivò nei minuti successivi con le marcature di Brian Kidd e Bobby Charlton. Il Manchester United vinse così la Coppa dei Campioni, raggiungendo il

traguardo più importante della sua storia. Nel 1968 George Best vinse il pallone d'oro, ottenendo più voti di Bobby Charlton, Dragan Dzajic e Franz Beckenbauer. Fu quello il punto più alto della sua carriera: a soli 22 anni aveva già in bacheca il titolo di campione d'Inghilterra, la Coppa dei Campioni ed il pallone d'oro.

Nella stagione successiva, dopo un deludente 11° posto in campionato, si attendeva una vittoria nella Coppa Intercontinentale nel doppio confronto contro l' Estudiantes de la Plata. Fu una gara molto complicata conclusasi con la vittoria della squadra argentina (1-0 all'andata e 1-1 all'Old Trafford), che impostò la partita esclusivamente sul lato fisico, con un gioco duro e provocatorio che costrinse George Best all'espulsione, per un fallo di reazione commesso a palla lontana.

Nella stagione 1969-70, George Best segnò 23 reti, tra cui ben sei al Northampton Town in una gara di FA Cup. Il ritorno di Sir. Matt Busby sulla panchina del Manchester United nella stagione 1970-71, coincise con l'inizio dei problemi comportamentali di Best: la FA lo multò per aver ricevuto tre cartellini gialli consecutivi per cattiva condotta in campo e lo United lo mise fuori rosa per due settimane dopo che il ribelle nordirlandese perse il treno per la trasferta di Stamford Bridge dopo aver trascorso una notte con l'attrice Sinead Cusack. Lo stesso episodio si verificò la stagione successiva, quando saltò un'intera settimana di allenamento per essere stato in vacanza con Carolyn Moore, miss Gran Bretagna 1971. Nonostante

tutto, il rendimento di Best sul campo non subì alcuna flessione: triplette decisive contro West Ham e Southampton e 27 reti in 54 gare che lo resero il migliore marcatore della squadra.

Il declino dello United continuò e con esso quello di Best che era ormai rimasto l'unico vero talento in squadra. La sua ultima gara con la maglia dello United fu contro il Queens Park Rangers, dove i Red Devils persero 3-0. Dopo aver saltato gli allenamenti dei tre giorni successivi alla gara contro il QPR, Best fu messo fuori rosa dal manager Docherty. Venne arrestato (e poi subito rilasciato) con l'accusa di aver rubato una pelliccia, il passaporto e il libretto di assegni della modella americana e presentatrice televisiva Marjorie Wallace. Intanto il Manchester United retrocesse in seconda divisione nella stagione 1973-1974.

Con la maglia dello United.

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Il lento ed inesorabile declino della sua carriera calcistica iniziò nell'istante in cui decise di svestirsi della maglia che lo aveva reso il campione che oggi celebriamo. Lasciato lo United, il genio nordirlandese iniziò un lungo peregrinare nel mondo che lo portò a giocare in vari clubs in Sud Africa, Irlanda, Stati Uniti, Scozia e Australia.

Tuttavia sempre in Inghilterra Best regalò ai suoi tifosi l'ultimo bagliore in campo: l'esperienza al Fulham nella stagione 1976-77 fu molto positiva. Nonostante l'età e la condizione fisica non esaltante, Best e i suoi compagni di squadra regalarono molte emozioni ai tifosi del Fulham. Memorabile la gara contro l'Hereford vinta per 4-1. Best si ritirò dal calcio giocato a 37 anni, nella stagione 1982-83. l'8 agosto del 1988 si disputò a Windsor Park il George Best testimonial match. L'ex United siglò due reti e tra il pubblico vi erano Matt Busby e Bob Bishop: i due uomini che portarono il suo genio sui campi da calcio.

Best segnò nove reti in 37 gare con la maglia della nazionale nordirlandese. L'episodio più famoso legato alla sua parentesi in maglia verde, è proprio contro l'Inghilterra. L'estremo difensore inglese Gordon Banks, cerca di rinviare la palla, Best lo disturba, riesce a sottrargliela e segna a porta vuota, ma l'arbitro annulla il goal.

Analizzando la vita privata di Best, sembra quasi che il talento nordirlandese abbia anticipato i tempi. Ricco, talentuoso, di bell'aspetto, sempre accompagnato da belle donne, onnipresente nelle prima pagine dei giornali scandalistici, non sembra il ritratto di un giocatore degli anni '60-'70, ma quello di un atleta moderno, più attento alla luce dei riflettori dello showbusiness che a quelli del campo. Ma c'è una differenza fondamentale. Il suo rendimento in campo ai tempi dello United, quindi nel pieno della sua carriera, non ha mai risentito degli eccessi della sua vita privata; è sempre riuscito a dare il massimo per la squadra ed è sempre stato in grado di

esprimere il suo talento al cento per cento. Poteva non presentarsi a qualche allenamento, subire squalifiche per comportamenti scorretti nei confronti degli avversari, ma mai ha privato la squadra del suo talento, nè la sua vita privata ha mai inciso negativamente sul suo rendimento in campo. E non è certo una differenza di poco conto rispetto ai "campioni" moderni, il cui indiscusso talento viene messo in secondo piano rispetto all'importanza di apparire sulle prime pagine dei giornali scandalistici.

Una delle prime apparizioni in TV di George Best, risale al 1965 nel programma "Top of the Pops" ed alla fine degli anni '60 aprì due locali l'Oscar's e Slack Alice's

Best si sposò con Angela MacDonald-Janes nel 1978, da cui ebbe il figlio Calum, prima di separarsi nel 1982. Nel 1995 sposò Alex Pursey da cui non ebbe figli. I due divorziarono nel 2004. 

George Best sigla la sua prima rete con la maglia del Manchester United.

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Il nome di George Best è tristemente legato a quello dell'alcohol. L'ex giocatore del Manchester United ha sofferto di alcoholismo per la maggior parte della vita. Se da giovane non ha inciso sulla sua carriera, gli ultimi vent'anni della sua vita sono stati costellati da episodi negativi causati dalla sua dipendenza dall'alcohol. Nel 1981 rubò del denaro ad una donna per acquistare da bere, nel 1984 fu condannato a tre mesi di reclusione per guida in stato di ebbrezza ed aggressione a pubblico ufficiale.

Nel 1990 apparve ubriaco al talk show della BBC "Wogan", rispondendo: "I like screwing", ad una domanda del conduttore che gli chiedeva cosa gli piacesse fare (lasciamo a voi il compito di tradurre). A detta dello stesso Best, quello fu il punto più basso della sua storia da alcoholista.

A partire dal 2000, le condizioni di salute di George Best iniziarono a precipitare. Sottoposto ad un trapianto di fegato nel 2002, per i danni irreversibili causati dall'alcohol, l'operazione suscitò clamore perchè venne effettuata a spese del National Health Service (in sostanza, si riteneva uno spreco spendere denaro pubblico per un trapianto ad un soggetto affetto da alcoholismo cronico). La polemica (su cui preferiamo non esprimere opinioni, non essendo questo un luogo adatto ad affrontare tematiche così delicate) si riaccese un anno dopo, quando Best venne visto in un locale a bere vino. Nel 2004 venne nuovamente giudicato colpevole per guida in stato di ebbrezza e gli venne ritirata la patente per 20 mesi.

Nonostante le sue condizioni di salute peggiorassero, continuava a bere. Il 3 ottobre 2005 venne ricoverato d'urgenza

al reparto di terapia intensiva del Cromwell Hospital. Nel mese di novembre la situazione si aggravò ulteriormente. Il 20 novembre il News of the world pubblicò in prima pagina una foto shock su richiesta dello stesso Best in fin di vita: doveva essere un monito per i giovani sui pericoli del bere: "Don't die like me". La sua vita si spense a 59 anni, il 25 novembre 2005. Il suo genio ancora brilla.

Di ritorno dalla trasferta contro il Benfica, viene soprannominato "Il quinto Beatle" dalla stampa portoghese.

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La carriera di George Best è legata al numero 7, il numero che lo ha resto famoso con la maglia del Manchester United. Tuttavia in molte gare, Best non ha vestito la maglia numero 7. Questo perchè in quegli anni, i numeri di maglia erano assegna-ti in base alla posizione di gioco occupata in campo. Per questo, quando Best veniva impiegato come ala destra indossava il 7, quando giocava ala sinistra l'11, da centrale destro l'8, da centra-le sinistro il 10. In una sola oc-casione ha vestito la maglia numero 9 del Manchester Uni-ted: il 22 marzo 1969 nella gara contro lo Sheffield United per-chè Bobby Charlton era indi-sponibile causa infortunio. In quell'occasione segnò la rete della vittoria per 1-0. 29 maggio 1968. Fischio finale: Charlton e Best

festeggiano la vittoria della Coppa dei Campioni.

1969 - Sir Matt Busby (primo da sinistra) osserva con orgoglio George Best insignito del prestigioso "Pallone d'Oro"

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George Best ed alcuni suoi amici allo Slack Alice's.

1969 in vacanza con l'attrice Susan George a Maiorca.

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1965 - George Best nella sua nuova auto sportiva.

1969 - Sulla Lotus Europa al termine de-gli allenamenti con il Manchester United.

Nobby Styles, George Best, Bobby Charlton,

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Con Eusebio, protagonisti della finale di Coppa dei Campioni 1968.

Con la maglia dell'Irlanda del Nord.

Con Pelè.

Con la maglia del Manchester United.

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Il tributo dei tifosi.

Questa foto fu scattata da Phil Hughes, agente e amico di Best. "Ero lì con la macchina fotografica e mi disse: 'Fallo'. Poi incredi-bilmente ha cercato di sorridere. Sono scoppiato a piangere. Ho parlato con la famiglia e hanno subito acconsentito a consegnare le immagini alla stampa".

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