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gioiademocratica gioiademocratica 1 Febbraio 2013 gioiademocratica gioiademocratica gioia gioia demo demo cratica cratica di Andrea Luigi Mongelli Anno II n. 7 - Febbraio 2013 Mensile del Circolo Cittadino Pd Gioia del Colle Distribuzione gratuita Voto Pd Voto Pd con orgoglio con orgoglio Nessuno deve rimanere in dietro Unica ofcina autorizzata Alfa Romeo a Gioia del Colle ASSISTENZA E RICAMBI via Garofalo, 3 - Tel. 0803430944 - Fax 0803442471 ESPOSIZIONE E VENDITA via della Fiera, 5 H/G ang. via Noci - Tel./Fax 0803434524 - 70023 Gioia del Colle (Ba) www.gentileauto.it Lavarra: “Il campanile sia il punto più alto da cui guardare il mondo” C on Lavarra il Pd rompe la tradizione e compie una scelta che rappresenta una novità assoluta. Le attività svolte, come presidente del forum na- zionale per l’agricoltura, sono di tale levatura che hanno convinto il Partito democratico a non considerare più l’a- groalimentare e lo spazio rurale come le sorelle povere della politica economica nazionale. Nato e legato a Gioia, non ha dimenticato le sue origi- ni spendendosi personalmente e dando un forte impulso per la creazione del consorzio della mozzarella Dop, il cui disciplinare è nelle mani delle strutture ministeriali e all’attenzione di Bruxelles. Si tratta, evidentemente, di un esempio che, insieme al suo impegno per la tutela dei vitigni autoctoni, alla conquista di - nanziamenti europei per la promozione del vino sui mercati esteri e nazionali, alla promozione di una legge che punisce severamente la contraffazione, di- mostrano come l’attività legislativa che si svolge a livello nazionale ed europeo ritorna sul territorio. Ne, meno rilevante, è l’accoglimento della sua proposta nella redazione della PAC di nanziare le colture arboree (viti, alberi da frutto, ulivi), come elementi strategici per il cosiddetto inverdiemto, ovvero per la loro funzione di tutela ambientale. Oggi, anche grazie all’impegno di Enzo Lavarra l’agri- coltura viene riscoperta come valore economico e acqui- di Antonella Campagna E’ vero, l’accordo elettorale delle scorse amministrative tanti, compreso il sottoscritto, l’hanno mal digerito, ma non per questo dobbiamo sentir- ci autorizzati a “buttare via il bambino e l’acqua sporca”. Certo, come Pd gioiese, abbiamo aval- lato un anno fa decisioni che hanno creato grande turbamento, soprattutto fra chi, come me, a fatica ha condi- viso certe scelte. E questo perché al nostro interno non siamo stati capaci di far prevalere la coesione, mettendo da parte innanzitutto i personalismi. Fibrillazioni, in ogni caso, che non hanno nuociuto al Pd, dato che ad urne aperte, è rimasto partito di maggioran- za relativa, per buona pace dei Guele Ghibellini, o peggio ancora dei ran- corosi, che se in passato portarono allo scioglimento la giunta Mastrovito, in questo caso, grazie anche alle fughe, hanno spinto il Pd verso una coalizio- ne che sulla carta sembra essere contro natura. Di chi le colpe? Beh, non è dif- cile individuarle. Di chi aveva ambi- zioni e non le ha partecipate o l’ha fat- to sotto mentite spoglie, ma anche di chi da buon “biscazziere” s’è reso pro- tagonista di un chiaro ed inequivoca- bile gioco delle tre carte. Ma anche di chi stava pensando di “segare” la sedia dell’ex segretario ed ora, in nome del “bene comune”, lo sta coccolando. Tornando alle scelte del Pd gioiese, considerato che ormai eravamo già in zona Cesarini, diventava ineluttabile il ricorso al matrimonio contro natura, e questo per non rompere tutto e ricon- segnare nelle mani del centro destra una città che con l’azzeramento della giunta Mastrovito prima (a proposito pagina 2 pagina 2

gioiademocratica febbraio 2013

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NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO

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gioiademocraticagioiademocratica 1Febbraio 2013

gioiademocraticagioiademocratica gioia gioiademodemocraticacraticadi Andrea Luigi Mongelli

Anno II n. 7 - Febbraio 2013 Mensile del Circolo Cittadino Pd Gioia del Colle Distribuzione gratuita

Voto PdVoto Pdcon orgogliocon orgoglio

Nessuno deve rimanere in dietro

Unica offi cina autorizzata Alfa Romeo a Gioia del Colle

ASSISTENZA E RICAMBI via Garofalo, 3 - Tel. 0803430944 - Fax 0803442471ESPOSIZIONE E VENDITA via della Fiera, 5 H/G ang. via Noci - Tel./Fax 0803434524 - 70023 Gioia del Colle (Ba) www.gentileauto.it

Lavarra: “Il campanile sia il punto più alto da cui guardare il mondo”

Con Lavarra il Pd rompe la tradizione e compie una scelta che rappresenta una novità assoluta. Le attività svolte, come presidente del forum na-

zionale per l’agricoltura, sono di tale levatura che hanno convinto il Partito democratico a non considerare più l’a-groalimentare e lo spazio rurale come le sorelle povere della politica economica nazionale. Nato e legato a Gioia, non ha dimenticato le sue origi-ni spendendosi personalmente e dando un forte impulso per la creazione del consorzio della mozzarella Dop, il cui disciplinare è nelle mani delle strutture ministeriali e all’attenzione di Bruxelles. Si tratta, evidentemente, di un esempio che, insieme al suo impegno per la tutela dei

vitigni autoctoni, alla conquista di fi -nanziamenti europei per la promozione del vino sui mercati esteri e nazionali, alla promozione di una legge che punisce severamente la contraffazione, di-mostrano come l’attività legislativa che si svolge a livello nazionale ed europeo ritorna sul territorio.Ne, meno rilevante, è l’accoglimento della sua proposta nella redazione della PAC di fi nanziare le colture arboree (viti, alberi da frutto, ulivi), come elementi strategici per il cosiddetto inverdiemto, ovvero per la loro funzione di tutela ambientale. Oggi, anche grazie all’impegno di Enzo Lavarra l’agri-coltura viene riscoperta come valore economico e acqui-

di Antonella Campagna

E’ vero, l’accordo elettorale delle scorse amministrative tanti, compreso il sottoscritto, l’hanno mal digerito, ma non per questo dobbiamo sentir-ci autorizzati a “buttare via il bambino e l’acqua sporca”. Certo, come Pd gioiese, abbiamo aval-lato un anno fa decisioni che hanno creato grande turbamento, soprattutto fra chi, come me, a fatica ha condi-viso certe scelte. E questo perché al nostro interno non siamo stati capaci di far prevalere la coesione, mettendo da parte innanzitutto i personalismi. Fibrillazioni, in ogni caso, che non hanno nuociuto al Pd, dato che ad urne aperte, è rimasto partito di maggioran-za relativa, per buona pace dei Guelfi e Ghibellini, o peggio ancora dei ran-corosi, che se in passato portarono allo scioglimento la giunta Mastrovito, in questo caso, grazie anche alle fughe, hanno spinto il Pd verso una coalizio-ne che sulla carta sembra essere contro natura. Di chi le colpe? Beh, non è dif-fi cile individuarle. Di chi aveva ambi-zioni e non le ha partecipate o l’ha fat-to sotto mentite spoglie, ma anche di chi da buon “biscazziere” s’è reso pro-tagonista di un chiaro ed inequivoca-bile gioco delle tre carte. Ma anche di chi stava pensando di “segare” la sedia dell’ex segretario ed ora, in nome del “bene comune”, lo sta coccolando. Tornando alle scelte del Pd gioiese, considerato che ormai eravamo già in zona Cesarini, diventava ineluttabile il ricorso al matrimonio contro natura, e questo per non rompere tutto e ricon-segnare nelle mani del centro destra una città che con l’azzeramento della giunta Mastrovito prima (a proposito

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gioiademocraticagioiademocratica2 Febbraio 2013

ponendo l’accento sulla necessità di una agri-cultura territoriale e non più sulla generica agricoltura. Parte da qui il suo politico “rim-provero” alle richieste, di bassa lega, di alcune località pretendenti riconoscimenti come il doc e simi-lari che, fatte con cultura munici-palistica, non rafforzano l’affer-mazione in Italia e all’estero dei prodotti. Dice Stfàno: “Vogliamo sentire parlare di vino primitivo di Gioia. Non facendo squadra non si va da nessuna parte. La Puglia con Vendola questo lo sta già facendo e chi verrà dovrà continuare a farlo”. Nell’economia locale chi ha fatto e continua a fare da traino a tutti gli altri settori è stata, appunto, la tri-logia: vino, latticini e cultura. Bi-sogna cogliere i forti fermenti gio-vanili ultimamente molto diffusi anche se, pure qui, occorre qualità e selezione. Abbiamo segnalato in varie occasioni il ruolo produttivo e positivo delle altre locali realtà: Petrera (Fatalone), Plantamura, Polvanera. Risegnaliamo l’inspie-gabile assenza di campagne pub-blicitarie territoriali che esaltino questo nostro prodotto, non di-menticando che la Puglia è tra le primissime regioni italiane - dietro Veneto ed Emilia Romagna- che produce ben sei milioni di ettolitri di vino, quantità negli ultimi anni diminuita a causa delle avversità atmosferiche. I produttori soffrono anche la scar-sa attenzione delle Istituzioni, ad eccezione della Regione Puglia. Lo stresso dicasi del debole ruolo delle associazioni di categoria in-teressate solo alle tessere!

Politica & Attualità

La trilogia produttiva e culturale, ancora economicamente valisissima

Voto Pd con orgoglioVoto Pd con orgoglioda pagina 1

tanti sono stati quelli che in questi anni mi hanno chiesto di fare da trait d’union fra loro e il prof. Ma-strovito) e con l’avvento del cen-tro destra a palazzo San Domenico dopo, ha conosciuto, purtroppo, l’ombra nera di una amministrazio-ne pressappochista, vendicativa e qualunquista. Come pressappochisti e qualunquisti sono coloro i quali si stanno sforzando con innato livore di denigrare il Pd gioiese, addirit-tura sollecitando fi nanche interventi esterni, decisamente gravi in questo caso, perché tutto ciò induce il Pd a

guardarsi le spalle più dagli amici e compagni che dagli avversari. Pec-cato, perché così facendo si fi nisce per mutuare l’adagio: “per far di-spetto alla moglie si taglia …”. Lus-so, secondo me, che non possiamo permetterci, altrimenti fi niremo per complicare il cammino del nostro partito, che soprattutto nella nostra Puglia e grazie alle primarie, ha fatto prevalere il vento del rinnova-mento e della competenza. Quindi, quanto basta per indurci a sostene-re con forza Bersani premier e con lui le liste per la Camera e il Senato del Partito democratico. Io lo farò, e con orgoglio.

da pagina 1

sta centralità nel programma del Pd. “Il settore agricolo – spiega il nostro- è uno dei fattori di sviluppo del Paese che si fonda sia sul concorso al Pil, sia sull’indice di occupazione,sia sul fatto che il comparto agroalimentare

in un periodo di crisi è il primo che fa esportazione nel mondo per 30 milio-ni di euro.” Ma non sfuggono alcune criticità come il frazionamento delle aziende, l’invecchiamento anagrafi -co e la concorrenza sul costo del la-voro dei paesi del mediterraneo che contrastano le potenzialità del settore agricolo. Rispetto a questi problemi le soluzioni che propone il Pd sono concrete e realizzabili. “Per superare la polverizzazione aziendale lo Stato deve fi nanziere l’associazionismo dei produttori” - afferma e propone fi nan-ziamenti per l’impresa agricola giova-nile e femminile perché si creino delle vere e proprie aziende multifunzionali che producano il bene cibo, facciano accoglienza agrituristica e utilizzino energie rinnovabili.Altresì defi nite e certe sono le propo-ste del Pd per rispondere alla crisi eco-nomica e sociale che ha portato all’ar-retramento dei consumi alimentari, delle condizioni di reddito e all’innal-zamento dell’indice di disoccupazione che raggiunge il 25% nel Mezzogior-no. “La proposta del Pd- dice Lavarra - si basa su due fattori, ovvero, elimi-nare la politica europea di austerità e tagliare la spesa pubblica improdutti-va. Obiettivi raggiungibili attraverso

stronomico con la valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali anche al fi ne della crescita turistica. La città deve diventare lo snodo di un area sub regionale fra le più dinamiche della Puglia. La funzione parlamentare, dunque, deve essere interpretata come rappresentativa del territorio Sud-Est in attesa che la nuova legge elettorale, per cui combatteremo, riporti al colle-gio uninominale”.La nostra chiacchierata si conclude con un invito che è più di una speran-za: “Sprovincializziamo la politica. Il campanile non deve essere il torrino chiuso ma il punto più alto su cui sali-re per guardare il mondo”.

sindaco di una grande città, abolendo i privilegi volendo una riforma della legge elettorale fondata sui collegi” - afferma il Presidente e continua - “il Pd volta la pagina del berlusconismo e apre all’Italia giusta. Bisogna ricor-dare che Marchionne ha uno stipendio 430 volte superiore a quello di un suo operaio. C’è un problema di giustizia che va sanato”. Enzo Lavarra, candidato alla Camera dei Deputati e voluto dal segretario Pier Luigi Bersani, presente nelle liste della provincia di Bari e del sud-est precisa, infi ne: “La proposta che noi elaboriamo si deve defi nire di svilup-po integrato perché si mette in rela-zione virtuosa il patrimonio enoga-

Lavarra: “Il campanile sia...”la tobin tax (Tassazione delle tran-sizioni fi nanziarie speculative), l’e-missione di eurobond (titoli di stato europei), il golden rule (eliminazione dal patto di stabilità delle spese per l’investimento). Queste tre voci ra-strelleranno raccolte fi nanziarie desti-nate alla green economy, alla ricerca

e alle infrastrutture”.Il Partito democratico dimo-stra di avere un programma serio e realizzabile frutto di conoscenza, di esperien-za e ricerca “ha cercato di colmare la distanza e la sfi ducia dei cittadini propo-nendo il dimezzamento dei parlamentari, proponendo che l’indennità di un par-

lamentare sia uguale a quella di un

Questa affermazione non sembri a nessuno stantia. Ne abbiamo avuto con-

ferma in una recente iniziativa sul nostro primitivo, nuovamente gra-tifi cato con premi e riconoscimenti nazionali e internazionali,tenutasi qualche tempo fa nel chiostro co-munale, affollato, nonostante l’ora insolita (le dodici). Il convegno, cu-rato dell’ azienda vitivinicola Terra di Jovia, è stato moderato da Ma-ria Cristina De Carlo, Direttore del mensile La Primavera, e presieduto dall’Assessore Regionale all’Agri-coltura Dario Stefàno. Ma, l’atten-zione è stata monopolizzata da un gruppo di giovani, seguaci di bac-co, forti delle loro dinastie: Gior-dani e Colapinto. Ragazzi che, al posto di piangersi addosso, hanno creduto in un settore agricolo, quel-

di Peppino Vasco lo vitivinicolo, ottenendo soddisfazio-ni e successi con il loro Primitivo Doc Terra di Jovia. Un prodotto approdato in Inghilterra, Svezia, Francia (forte concorrente itliana),Svizzera, Germa-nia e negli usa. Bene farebbero a sfon-dare nei paesi dell’est, specialmente nella ricca Russia, che in Italia vanta ricchi possedimenti terrieri nell’Emi-lia, in Toscana e altrove. La scelta vin-cente del gruppo è stata la qualità del prodotto che considerando il mercato e l’annata riesce a far produrre sino a 50 mila bottiglie all’anno. Nati agli inizi del 2000, con alle spalle l’eredi-tà e l’esperienza dinastica,mostrano caparbiamente l’intenzione di andare avanti. L’impegno regionale per i no-stri prodotti tipici, ultimamente forte-mente valorizzati, ha fatto crescere la Puglia sia nell’economia produttiva che in quella culturale, si pensi all’in-cremento del turismo. Sfefàno, attual-mente candidato al Senato, ha carat-terizzato il suo dire con testardaggine

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gioiademocraticagioiademocratica 3Febbraio 2013 Attualità

Cultura e industria caseariaQuesti altri due marchi, pur con alcune differenze, soffrono gli stessi mali del-la produzione vitivinicola. Per i loro problemi, senza voler fare propagan-da, hanno ricevuto, tramite gli uomini che si sono avvicendati dall’epoca del PC fi no al Pd, forti impegni perché non solo la località ma l’intero terri-torio ne ricevesse benefi cio. Fa rab-bia notare come, nella politica locale e non solo, scarseggi la progettualità di breve, media e lunga durata, Senza voler far torto a nessun altra località, Gioia è un paese che ha dato lustro culturale all’Italia e all’estero con i Canudo, Paolo Argento, i fratelli Svel-to e tanti altri. Com’è da tempo noto, anche per il suo ruolo educativo pri-meggia, si pensi alla musica e quindi alla Banda ma anche a tante altre ti-pologie musicali sorrette specialmen-te da numerose associazioni giova-nili. Dimostrazione, anche questa, di quanto sia importante fare squadra. Per quanto attiene all’industria di trasformazione casearia, pilastro da-

tato ed attuale dell’economia locale e territoriale, siamo alla “guerriglia” che si manifesta nelle vecchie diatri-be tra allevatori e caseifi ci. Oggi, per esempio, un quintale di latte è pagato 38 euro ma i prezzi per i consumato-ri, pur con alcune differenze sono alti, quindi vengono danneggiati sia gli al-

levatori che i consumatori . Putignano, Noci sembrerebbero le “avversarie” di Gioia e, in questo modo, si mostra più marcata ala necessità che istituzioni, allevatori ed industriali si incontrino.Durante le elezioni si parli di queste cose e non di assalti alla diligenza! (Peppino Vasco)

Paolo De Castro:Lavarra avrà un ruolo di rilievo negli assetti governativi

“Negli ulti mi anni, grazie al lavoro di Enzo Lavarra e del Forum Agricoltura del PD, il

sett ore agroalimentare italiano ha potu-to con-tare su un solido s o s t e -gno sia a livello n a z i o -nale che europeo. In ma-niera sinergica abbiamo portato avanti importanti rifl essioni sul futuro dell’agricoltura delle no-stre regioni del Sud, rifl essioni che hanno trovato espressione nella ‘controproposta’ di riforma della politi ca agricola comune post 2014, recentemente votata dalla Commissione Agricoltu-ra dell’Europarlamento che ho l’onore di presiedere. Proprio a fronte dell’impegno del Parti to democrati co, che negli anni ha visto centrali il ruolo e la difesa dell’agricoltura, e guardando al prossimo confronto elett orale, Enzo Lavarra conferma di avere tutt e le carte in regola per assu-mere un ruolo di grande rilievo nei futuri assetti governati vi, dando voce al sett ore più impor-tante dell’economia italiana e resti tuendo ad esso la centralità che merita”.

50 anni fa moriva il Maestro50 anni fa moriva il MaestroPaolo FalcicchioPaolo Falcicchio

In occasione di una festa in Basi-licata nell’ormai lontano 1919 il celebre Maestro Colucci, direttore

della già rinomata Banda di Gioia del Colle, invitava i suoi solisti Chiaia ed Argento a un maggior impegno, do-vendosi incontrare con la pur modesta banda musicale di Alessano. Ai solisti, meravigliati, spiegava di essere rima-sto colpito dalla bravura di un giovane direttore: Paolo Falcicchio. Non im-maginava in verità che proprio questo giovanissimo maestro sarebbe stato il suo successore nella direzione del concerto bandistico di Gioia del Col-le. Quando l’anno successivo, Colucci abbandona Gioia per la grande Banda di Taranto, Chiaia ed Argento, memori delle sue parole, propongono il giova-ne Falcicchio quale maestro della ban-da. Nel giro di pochi anni Falcicchio crea il mito della Banda di Gioia. Vin-ce e stravince tutti i concorsi nazionali ed esteri omologati dalla Gazzetta Uf-fi ciale dello Stato: 1 Premio a Venezia, a Bologna, e fuori concorso a Roma. A Colucci che nel concorso di Venezia si era classifi cato solo al quarto posto con la Banda di Taranto, dopo Gioia, Lentinara e Gattinara e che chiede-va Gioia una rivincita, Falcicchio ri-spondeva dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” che tale sfi da era improponibile se prima Taranto non avesse sfi dato e vinto le altre due ban-

de. Quando Falcicchio lascia Gioia del Colle si verifi cano vere e proprie agitazioni di massa. I maestri che gli succedono vengono sistematicamente contestati. E’ rimasta proverbiale la sorte del Maestro Centofanti, accolto con tutti gli onori e cacciato via a fu-ror di popolo. Solo la venuta a Gioia del Maestro Carmelo Preite, che ave-va presieduto la giuria del Concorso di Venezia, con il suo indiscusso pre-stigio riesce a rasserenare gli animi. Fu proprio Preite a suggerire agli am-ministratori dell’epoca di richiamare Falcicchio che, rientrato a Gioia, gui-derà la banda sino alla sua scomparsa, 50 anni fa, nel febbraio del 1963. Al suo funerale in una giornata carat-terizzata da una fortissima nevicata, un’intera città, sfi dando le intempe-rie, accompagnò commossa il feretro del Maestro. Mi piace ricordarlo sul

balcone della pro-pria abitazione, in Corso Vittorio Emanuele, quan-do al passaggio della processione dell’Addolorata del Venerdì Santo, inveiva contro i suoi musicanti se percepiva col suo magistrale orec-chio la benché minima imper-fezione nell’ese-

cuzione di “Pace”, marcia funebre di sua composizione. Mi piace ricordarlo quando nel corso delle prove, durante il “Coro alla luna” nella Turandot, gri-dava a gran voce: “Questi sono bam-bini, voi li fate assomigliare a vecchie baldracche”. Mi piace ricordarlo sul podio, quan-do dopo la formazione della banda popolare, durata una sola stagione (1947) con gesti plateali rifi utava gli applausi dei Gioiesi. A 50 anni dalla sua scomparsa, nel silenzio inspiega-bile delle istituzioni, il modo migliore per onorare la sua memoria è quello di far sopravvivere la banda che porta il suo nome. Non dobbiamo, sia pure in questo periodo di evidente crisi, vani-fi care la sua eredità e perdere la nostra identità culturale che nella gloriosa Banda di Gioia affonda saldamente le sue radici.

di Antonio Vasco

Dal 14 febbraio sarà Dal 14 febbraio sarà in Puglia, dietro invito in Puglia, dietro invito di Enzo Lavarra, Louis di Enzo Lavarra, Louis Capuolas Santos, re-Capuolas Santos, re-latore per la riforma latore per la riforma PAC al parlamento PAC al parlamento Europeo ed espo-Europeo ed espo-

nente del gruppo dei nente del gruppo dei socialisti europei, socialisti europei,

per illustrare tutte le per illustrare tutte le proposte in essere.proposte in essere.

Foto storica: Maestro Falcicchio con la banda nella Piazzett a di Capri

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gioiademocraticagioiademocratica4 Febbraio 2013

Il progetto “Pegaso” continua e cresceL’assessore ai Servizi Sociali tranquillizza i gioiesi

Politiche sociali

di Giovanna Magistro

«Mancavano quasi del tutto i servizi. Poco più di 2.000 po-sti nido in tutta la Regione nel 2004, ora sono più di 6.800».

Puglia sociale: i passaggi regionali da ricordarePuglia sociale: i passaggi regionali da ricordare

Ringraziamo Anna Maria Can-dela, Dirigente del Servizio Programmazione Sociale e In-

tegrazione Sociosanitaria della Regio-ne Puglia, Responsabile dei Fondi UE per gli investimenti sociali (PO FESR 2007-2013 – Asse III), Responsabi-le dell’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali, per questa speciale intervista.Hai lavorato per anni presso il For-mez, ma poi hai scelto la Regione Pu-glia. Perché? Lavoravo al Formez da 5 anni quando mi fu chiesto nel 2000 di assumere la responsabilità di un progetto partico-larmente strategico, dietro committen-za del Ministero degli Affari Sociali guidato da Livia Turco, fi nalizzato a supportare 38 amministrazioni comu-nali sulla sperimentazione del Reddito Minimo Inserimento.Da quella esperienza derivarono di-verse committenze regionali. Nel 2003 toccò alla Puglia per l’attuazione della l.r. 17/2003 e la stesura del primo Pia-no Regionale delle Politiche Sociali. Dopo Fitto arrivò Nichi Vendola… e per te Elena Gentile. Sì. Dovevo incontrare nel maggio

2005 il nuovo Assessore al Welfare per presentarle il lavoro che il Formez stava conducendo per conto della Re-gione sul territorio. Quindi ho chiesto di incontrare Elena Gentile. Non so se lei avesse già raccolto informazioni su di me, so solo che rispetto alla caute-la e alla distanza iniziale, perché non ci conoscevamo, il nostro atteggiamen-to reciproco è cam-biato rapidamente e un mese dopo mi ha chiesto se volevo valutare la possibi-lità di affi ancarla in Regione. Io ho pre-so un po’ di tempo per pensarci e per valutare tante cose, anche rispetto alla mia vita professio-nale, e a fi ne agosto ho deciso di fare il salto, con una punta di orgoglio per la possibilità di tornare a lavorare in Puglia dopo essere stata 12 anni a Napoli. Dopo 4 anni ho poi superato, da esterno e brillantemente, il concorso pubblico regionale, diven-tando dirigente a tempo indeterminato. Che Puglia sociale hai trovato nel 2005 e oggi dove siamo arrivati?

Diffi cile dire quale fosse lo stato del welfare nel 2005. I Comuni erano del tutto disabituati a lavorare in forma associata e a declinare concretamen-te la parola sussidiarietà e il metodo della programmazione. Mancavano quasi del tutto i servizi. Poco più di 2.000 posti nido in tutta la Regione

nel 2004, ora sono più di 6.800. Non si utilizzavano Fondi UE per il welfare...ora invece abbiamo un intero Asse del nuovo PO, con oltre 330 milioni di euro. In questi anni ab-biamo costruito un quadro normativo di assoluto rispetto, nonché un sistema di offerta che ha colmato molti dei

gap interni al territorio regionale e le tante differenze con le Regioni più avanzate.Quali sono i servizi che rappresenta-no oggi una eccellenza e quali invece rappresentano un punto di debolez-za? Di sicuro le aree in cui abbiamo me-glio operato con i risultati più tangibili

sono la prima infanzia, con una nuova e articolata rete di asili nido e di centri ludici, le disabilità gravi, con la rete dei nuovissimi centri diurni.L’area nella quale abbiamo ancora molto da fare è il potenziamento della rete dei servizi domiciliari integrati, per la quale le rigidità del sistema sa-nitario non facilitano la diffusione di questi servizi. Nei prossimi mesi con-tiamo di dare una spallata fi nale alle tante resistenze, con un programma mirato fi nanziato con il PAC Servizi di Cura e con i fondi degli Obiettivi di Servizio.Quale futuro immagini per l’assesso-rato al welfare, dopo Vendola?Dopo 8 anni sono pronta anche io per pensare che l’Assessorato al Welfare possa integrarsi funzionalmente con un’altra delega importante, penso ad esempio alle Politiche per la Salute, nel senso del rafforzamento dell’effi -cacia delle diverse politiche. Ho una forte convinzione: indietro non si può più tornare e non potrà facilmente essere smantellato quello che è stato messo in piedi in questi anni.E quindi il futuro lo vedo molto po-sitivo, nella misura in cui mi pare at-trezzato per affrontare qualsiasi tran-sizione.

“Il Pegaso - ci ha dichiarato l’asses-sore Donvito - è dal 1997 una delle attività più signifi cative dei Servizi Sociali del Comune di Gioia per i sog-getti diversamente abili e continuerà ad esserlo anche con l’attuale ammi-nistrazione. Nonostante i problemi di bilancio, non è immaginabile che si possa rinunciare ad un progetto che ha lo scopo di miglio-rare la qualità della vita dei soggetti cui è destinato. Anche quest’anno dunque saranno previsti i fondi necessari per poter realizzare un progetto di attività socio-educativo-riabilitative, rivolto a circa 40 famiglie e persone disabili, interamente fi nanziato dal Comune di

Gioia del Colle e supervisionato da un equipe psico-medico-pedagogica.Il ‘Pegaso’ che prevede una serie di “Laboratori per l’autonomia” non si sovrappone ma si affi anca ad un altro progetto, quello di ‘Pegaso in Volo’, che è invece previsto nella progetta-zione esecutiva del Piano Sociale di

Zona dei Comuni di Gioia del Colle, Casa-massima, Sammichele di Bari e Turi ed ha la fi nalità di offrire ser-vizi sperimentali ed innovativi alle perso-ne disabili che risie-dono in questo Ambito territoriale”.Attività come l’ip-

poterapia, il nuoto, la musicoterapia, la MusiArTerapia nella Globalità dei Linguaggi ed altre ancora, sono mezzi

per il raggiungimento di nuovi obiettivi educativi e riabilitativi, attraverso un’azione integrata ed individualizzata.“Nella riprogrammazio-ne dell’annualità 2013 - continua l’assessore Donvito - alla luce delle nuove risorse regionali, sono state stanziate ul-teriori risorse, circa 60 mila euro, che hanno portato lo stan-ziamento complessivo a 145.000,00 euro, per dare continuità al progetto ‘Pegaso in Volo’ per la cui realizzazio-ne l’Uffi cio di Piano sta predisponen-do gli atti di gara. Il progetto ‘Pegaso in volo’ può, attraverso le sue azioni, raggiungere circa 150 persone disa-bili del territorio, attraverso mezzi diversi che consentono di personaliz-

zare il percorso per ogni partecipante, adeguandolo alle sue potenzialità ed alle sue problematiche”.Particolarmente importante è il servi-

zio di Sostegno Psicologico fi nalizzato a fornire infor-mazione e consulenza e agi-re sulle diffi coltà dell’in-tero nucleo familiare per adattarlo più positivamente alla situazione, ma anche ad attivare reti istituzionali intorno all’utente.Ancora una volta, quindi, Gioia del Colle si caratte-rizza per l’attenzione alle fasce più deboli, tutelando

il sociale anche in un momento diffi ci-le per le casse comunali. (Redazione)

Ne parliamo con Anna Maria Candela

«‘Pegaso in volo’ può, attraverso le sue azioni, rag-giungere circa 150 persone disabili del territorio»

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gioiademocraticagioiademocratica 5Febbraio 2013 Politica

di Antonio Vasco

di Gianni Valletta

Il programma del Pd è l’unica prospettiva di risanamentoQuando Bersani ha rivolto un pressante invito a smettere di considerare la politica come uno spettacolo di cabaret, mi sembra che abbia usato, nella sua signorilità, un termine ina-deguato e inappropriato. Pur-troppo certa politica non può neanche essere defi nita macchietta o avanspet-tacolo perché, a differenza di queste espressioni di intrattenimento, non fa neanche ridere, ma genera esclusi-vamente turbamento e profonda de-lusione, contribuendo ad allontanare sempre più i cittadini dalla politica e ad approfondire ulteriormente il solco tra stato legale e stato reale. Le parole della sera non si trovano la mattina. Con una spudoratezza impressionante si nega l’evidenza. Così, con assoluta spregiudicatezza, si negano le eviden-ti responsabilità dello sfascio politico,

Nei giorni scorsi abbiamo pre-sentato alla città il nostro do-cumento politico con le pri-

orità amministrative per il 2013. Un modo per tentare di elevare il livello della discussione politica. Abbiamo posto l’attenzione su temi impor-tanti come la riqualifi cazione urbana, il Welfare, le politiche giovanili, il rilancio della Spes, il Piano Traffi co. Le risposte non sono arrivate, se non in forma di insulti. Non ci siamo mai sottratti ad una discussione franca e vivace, se basata su-gli argomenti. Desidere-remmo, tuttavia, che fosse quantome-no rispettosa delle posizioni di ciascu-no e soprattutto della dignità delle per-sone. Il Centrodestra gioiese ha perso questa occasione di confronto. Presso-ché silente in consiglio comunale, con l’eccezione di Johnny Mastrangelo, è ricaduto nell’antico vizio di ricorrere a manifesti insulsi per attaccare il Pd. A corto di proposte si dedica all’offesa, ricorrendo alla più becera propaganda.

sociale e morale in cui venti anni di berlusconismo hanno gettato il nostro Paese. Si nega perfi no, con un atteg-giamento offensivo per l’intelligenza degli Italiani, di avere offerto a Monti la candidatura a Premier o di avere in-dicato Draghi come futuro Capo dello Stato. Si tende ad attribuire esclusiva-mente all’ultimo anno di governo re-sponsabilità frutto di una inconsulta ed irresponsabile conduzione di un lungo periodo di governo della destra popu-lista e qualunquista. L’ultima infelicissima e vergognosa dichiarazione del Cavaliere, apolo-getica del fascismo, resa proprio nel “Giorno della Memoria”, e subito dopo negata, non merita neanche di essere commentata. In un’unica oc-casione Berlusconi si mostra sincero: quando afferma che l’avere depurato la sua lista dagli impresentabili, co-stituisce un mero atto di calcolata op-portunità. Il grande fi losofo tedesco

Immanuel Kant ci ha insegnato che l’azione morale deve essere libera e incondizionata. Il bene si fa per se stesso, non per l’a-spettativa di un premio, e così il male si evita, non certo per il timore di un castigo. Certamente la morale sta a Berlusconi come i confetti al maiale. A lui non interessa una scelta di riqua-lifi cazione della politica, ma esclusi-vamente l’aspettativa di un risultato elettorale, fi ngendo di ignorare che il primo impresentabile è proprio se stesso. Il Presidente Monti, da parte sua, sem-bra ignorare la complessità del pro-blema Italia, riducendo tutto ad una mera operazione fi nanziaria, spesso devastante per il tessuto sociale. Dalla profonda crisi che stiamo attraversan-do non se ne esce con la tecnocrazia, né con il populismo qualunquista e nemmeno con un giustizialismo che appiattisce a questione di parte un’e-

sigenza di pulizia per l’intero univer-so politico. Così appare pretestuosa e anacronistica una distinzione tra mo-derati e riformisti, tra conservatori e progressisti. Si può essere le due cose nel contempo, purchè emerga il meglio di entrambe le posizioni. Il program-ma politico del Partito democratico rappresenta, al momento, l’unica vera prospettiva di risanamento morale, politico ed economico, nella misura in cui si fa carico dei problemi dell’Italia in un’ottica di serietà e responsabilità, evitando a costo dell’impopolarità di ricorrere a facili quanto inopportune sirene. Nel Pd si saldano in uno spirito rinnovato le migliori tradizioni della politica italiana in una prospettiva che non può prescindere dal contesto eu-ropeo e non può appiattirsi in un pro-vincialismo del tutto anacronistico. Le radici cattoliche, quelle della sinistra laica e democratica, se coltivate, pro-ducono una pianta che non potrà che dare rigogliosi frutti. Le soluzioni miracolistiche non ci ap-partengono, non possiamo rinunciare alla serietà e all’impegno, in defi nitiva ad una tensione ideale, senza la quale tutto il resto non avrebbe alcun senso.

L’opinione

Il centrodestra non ha proposte, sa solo offendereMa chi sono costoro? Giovani del cen-trodestra locale? Idealisti mossi dalla passione disinteressata per le sorti della città? Nulla di tutto questo. Si tratta di gran parte di coloro che per tre anni hanno imperversato a Palazzo S. Domenico, mal governando questa città, lasciandola sull’orlo del dissesto fi nanziario, come dimostrano tutti

i dati. Cicale che festeggiavano e brindavano, mentre le risorse pre-ziose si riducevano. Si vantano

di dignità e coerenza, proprio loro, bocciati dalla città con un risultato risibile, ed ora tentano di rifarsi una vergi-nità perduta. Esclusi dalla guida amministrativa, si

ripresentano come novelli difensori delle sorti di Gioia del Colle. Questo è il Centrodestra locale, ad emulazione di quello nazionale, che ci auguriamo possa essere sconfi tto il 24 e 25 feb-braio come accaduto l’anno scorso qui. La partita delle elezioni politiche è di grande portata per il Paese. Il Pd e Pier Luigi Bersani stanno conducendo una campagna di estrema pazienza e sagacia per rispondere alle bugie ber-lusconiane, alla presunzione di Monti,

alla demagogia non solo grillina, ma purtroppo anche di un estremismo di sinistra, tipica malattia da tempi im-memori, che preferirebbe veder perde-re il Pd e la sua coalizione piuttosto che costruire un credibile progetto di governo. Atteggiamento che ricorda quello di qualcuno a livello locale. Come si risponde a tutto questo? Non certo scendendo al loro livello. Occor-re continuare a parlare di temi concreti per la città, rimboccarsi le maniche per risolvere le tante questioni, non ascol-tando le sirene della demagogia e delle ripicche personali e puntando davvero sul rinnovamento della classe dirigen-te che può davvero dare quella svolta da tempo attesa.

Siamo vicini a Taranto

Evento culturale organizzato dal Pd di Gioia il 14 febbraio alle 19,00 - Chio-stro ComunaleCon: Daniele Di Maglie (cantautore tarantino, con il suo libro e musica “L’Altoforno”); l’economista Prof. Gianfranco Viesti (Presidente Fie-ra del Levante); On. Ludovico Vico (Candidato alla Camera Pd Puglia); Luciano Santoro (Capogruppo Pd alla Provincia di Taranto); Gianni Forte (Segretario CGIL Puglia)Moderano Giovanna Magistro e Giovanni Nicastri.

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gioiademocraticagioiademocratica6 Febbraio 2013Elezioni 2013

giustizia, famiglia, parità di genere

cambiare la legge elettorale, dimezzare i parlamentari, sviluppare il trasporto pu

I nostri candidati li abb

facciamoli governare...

Adalisa CampanelliAdalisa Campanelli

Antonio DecaroAntonio Decaro

Incontriamo Adalisa Campanelli, candidata monopolitana alla ca-mera dei deputati per il Partito de-

mocratico, in uno delle sue tante tap-pe della campagna elettorale in giro per la Provincia di Bari, soprattutto nel sudest barese. «Cerco di in-contrare più persone possibile - ci spie-ga - perché il nostro obiettivo principale deve essere recupe-rare il rapporto con il territorio»Obiettivo diffi cile, non crede? La di-saffezione nei con-fronti della politica e delle istituzioni è tanta. Come si fa a invertire la rotta?Recuperando il rap-porto tra eletto ed elettore. In questi anni il “Porcellum” ha creato un allonta-namento della classe politica che si è sempre più chiusa nel “palazzo” per-dendo contatto con il territorio. Con le primarie, per la scelta del leader Bersani e poi per i candidati al Parla-mento, il Partito democratico ci prova ad invertire la rotta. Sono in lista gra-zie agli elettori che, anche a Gioia del Colle, mi hanno voluto dare fi ducia e in caso di elezione sentirò la responsa-

bilità di dare loro risposte, certo più di chi è messo in lista in qualche uffi cio romano.Da avvocato conosce bene i proble-

mi della giustizia. Da anni si parla di riforme ma non si risolve il problema della lunghezza dei procedimenti, so-prattutto nel civile. Qual è la sua idea?Per anni ci hanno vo-luto far credere che il problema della giu-stizia in Italia fosse quello della separa-zione delle carriere e nel frattempo si pri-vava la giustizia del-le risorse minime per il suo funzionamen-to: personale ormai insuffi ciente, Giudi-ci con un carico di lavoro insostenibile, edilizia giudiziaria in emergenza. Non si

può pensare che la carenza di organico si risolva chiudendo le Sezioni Distac-cate dei Tribunali, come quella di Pu-tignano. La Giustizia per defi nirsi tale deve giungere in tempi brevi, occorre quindi invertire la tendenza e tornare ad investire in maniera importante.Gli ultimi dati fotografano un tas-so d’inoccupazione altissimo per le donne, in particolare al sud. Come

s’inverte questa tendenza negativa? Il tasso d’inattività delle donne in Ita-lia, pari al 48,5% a fronte di una media europea del 35,1%, è un dato preoccu-pante che deve far rifl ettere. Mi piace-rebbe farmi portatrice di una proposta di legge che favorisse la conciliazione delle esigenze di lavoro con quelle famigliari. Penso ad esempio all’in-centivazione di asili aziendali come strumento per miglio-rare i servizi sociali e favorire l’incremento della natalità nel ri-spetto della famiglia e della libera scelta delle donne in ambito lavo-rativo.Va addirittura peg-gio in politica, con una presenza sotto il 20% nell’ultimo parlamento. Lei lo scorso anno si è fatta promotrice della pro-posta di legge eletto-rale denominata “50 e 50”, poi bocciata dal consiglio regio-nale. Spero che il consiglio regionale torni sull’ar-gomento quando sarà approvata la nuova legge elettorale. E’ dura da ammettere, ma anche nella compo-sizione delle liste del Partito democratico sono servite le norme a tutela dell’equilibrio di genere per garantire un’adeguata presenza

delle donne in parlamento. Il Pd sarà l’unico partito ad avere il 40% degli eletti donna. Gli altri partiti hanno riservato al mas-simo una posizione di eleggibilità per circoscrizione. Allora se noi donne non diamo forza a questo percorso intrapreso dal Pd, non avremo diritto di lamentarci per le scarse opportunità offerte alle donne.

In occasione dell’apertura del-la campagna elettorale, tenu-tasi lo scorso primo febbraio nel chiostro di palazzo San Domenico, abbiamo chiesto ad Antonio Decaro, capogrup-po del Partito democratico alla Regione Puglia e candi-dato alla Camera dei Deputati, un commento sulla tornata in corso.“La mia candidatura al Parlamento nelle liste del Partito democratico pu-gliese è stata possibile anche grazie a tanti cittadini gioiesi e a tanti amici

che ho l’onore di avere a Gioia del Colle. Colgo questa oc-casione per ringra-ziare tutti quelli che hanno riposto la loro fi ducia in me e nel Partito democratico! In campagna elet-torale si tende a fare promesse su tanti problemi che oggi l’Italia e la Puglia hanno, il

Partito democratico invece ha scritto un programma proponendo ai cittadi-ni alcune cose da fare su temi su cui noi siamo da sempre impegnati: prima cosa fra tutte il lavoro! Ora è il momento di aiutare le imprese ad assumere le persone attraverso la riduzione della pressione fi scale. Dob-biamo investire sui giovani e sul loro futuro!Abbiamo lavorato tanto, discutendo a volte litigando ma soprattutto mi sento di dire confrontandoci con i cittadini. Il Partito democratico ha dimostra-to coraggio diverse volte in questi mesi lavorando su se stesso e sulla

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gioiademocraticagioiademocratica 7Febbraio 2013 Elezioni 2013

costruiamo un progetto collegiale

bblico

PER L’ITALIA GIUSTA

biamo scelti insieme... Dario GinefraDario GinefraDario Ginefra, parlamentare uscente del Pd, ha rilasciato al nostro giornale la seguente dichiarazione.“Più di un osservatore ha avuto modo

di affermare che il nostro Paese sta at-traversando una delle sue fasi più cri-tiche sotto diversi profi li. Sempre più ampi settori della popolazione sono esposti al rischio povertà e per la pri-

ma volta a partire dal secondo dopo-guerra le condi-zioni materiali di vita delle nuove generazioni subi-scono una battuta d’arresto, se non proprio un arre-tramento, rispetto alle generazioni precedenti. So-prattutto, questo sfi lacciamento nel tessuto sociale ed economico ha ri-percussioni sulla tenuta stessa del consesso civile, producendo la perdita di modelli di riferimento e la disintegrazione di orizzonti cul-turali e valoriali.In questa fase, assistiamo a una c o m p r e n s i b i l e sfi ducia, diffusa e generalizzata, nei confronti del-la politica e delle istituzioni: sfi du-cia alimentata dai comportamenti irresponsabili di

quei settori della politica che si arroc-cano a difesa delle proprie posizioni, presumendo di potersi “autolegitti-mare” e “autoriprodurre”. Così facen-do, però, non si fa altro che spianare la strada al dilagare del populismo e dell’antipolitica: di quegli atteggia-menti demagogici che pretendono di trovare soluzioni semplici e ricette im-mediate rispetto a una situazione com-plessa, che al contrario va affrontata con pazienza e con capacità di program-mare su lun-go periodo.La politica, certamente, ha la neces-sità di rin-novarsi, ma non attraver-so le formule magiche di chi, agitan-do il facile e accattivante richiamo del “sono tutti uguali”, in realtà rischia di far com-piere al Paese un salto all’indietro.C’è bisogno, piuttosto, di mette-re in campo una solida idea di fu-turo e una prospettiva di rinno-vamento che consenta il rilancio economico e sociale, ma innanzi tutto morale e culturale, del Paese.È per questo che le elezioni politi-che del 24 e 25 febbraio rappresen-tano una scadenza che può segnare, fi nalmente, una svolta decisiva. Un appuntamento elettorale che non si riduce all’individuazione di una nuo-va maggioranza parlamentare, ma che può costituire l’occasione per costruire un nuovo progetto sociale

e culturale. Un progetto collegiale, fondato sul protagonismo democra-tico delle cittadine e dei cittadini che negli spazi della politica possono e devono trovare l’occasione per incro-ciare idee, conoscenze, competenze.Ecco perché credo che alle prossime elezioni politiche, chi avverte la re-sponsabilità di ridare una speranza al Paese debba scegliere di premiare il Partito democratico. Innanzi tutto,

perché è il soggetto politico che attraver-so strumenti come le primarie ha cercato di rinnovare e rilanciare le forme e i modi della partecipazione civile e di costruire nuove reti e nuove alleanze con la cittadinanza attiva.Poi, perché è il partito che ha mostrato di aver capito che la politica ha necessità di ricon-nettersi con la vita reale delle persone, rimettendo al centro dell’agenda politica l’i-

dea di un Paese più giusto e più equo.Infi ne, il voto al Pd in Puglia può ave-re il senso e il valore del rilancio di un progetto culturale progressista, in una regione che già da tempo ha avuto la capacità di farsi laboratorio politico e che è stata banco di prova delle capaci-tà di buon governo del centrosinistra.Questa, insomma, non è solo e sem-plicemente una richiesta di voto per il “mio” partito, ma un appello alle cittadine e ai cittadini che abbiano la voglia e la disponibilità di riconoscersi in una “casa comune” della buona po-litica, affi nché tutti assieme possiamo ampliare questa casa e aprirvi nuovi spazi”.

coalizione ma soprattutto permet-tendo agli elettori di scegliere il lea-der e i rappresentanti in Parlamento. Molti alle primarie mi hanno votato e oggi che sono candidato alla came-ra intendo ricambiare questa fi ducia mantenendo saldo il rapporto con loro e con l’intero territorio. Perché chi mi conosce sa che ho sempre inteso la politica come uno strumento per cam-biare tante cose prima nella mia città, Bari e poi in Regione. In Parlamento mi impegnerò innanzitutto per cam-biare l’attuale legge elettorale e per

far si che i cittadini abbiano di nuovo fi ducia nelle istituzioni e nella Politi-ca. Proporrò una legge che dimezza il numero dei parlamentari e gli emolu-menti che questi percepiscono. A tutti i livelli, Parlamento, Regione e Comu-ni, gli eletti dovranno pubblicare i loro dati, le loro spese pubbliche e i loro redditi in modo da far capire che c’è chi fa politica senza arricchirsi. Un al-tro impegno ambizioso sarà quello di fi nanziare maggiori interventi per svi-luppare il trasporto pubblico. Mi immagino un sistema di treni e bus

piu’ effi ciente, fi nanziato anche dai proventi della tariffazione della sosta dei centri cittadini e una Puglia collegata con il resto d’Europa da voli più frequen-ti e meno costosi e soprattutto mi immagino tanti comuni belli come Gioia del Colle in cui si potrà camminare sempre di più a piedi o utilizzando la bici anche per riscoprire le nostre rilevanze storiche, architettoniche e pae-saggistiche”.

Pagine a cura della Redazione

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gioiademocraticagioiademocratica8 Febbraio 2013Amministrativa

Prima di entrare nell’argomento che ha focalizzato l’attenzione dell’ultimo Consiglio Comuna-

le, è bene precisare che l’uffi cio tribu-ti non verrà eliminato. L’affi damento all’esterno è riferito all’attività di sup-porto all’uffi cio tributi. L’esigenza na-sce da diversi fattori. Iniziamo col dire che nel giro di 10 anni, il personale impiegato presso l’uffi cio in questio-ne, si è ridotto da 16 a 4. Si tratta di un settore delicato, fondamentale per gli equilibri fi nanziari del nostro Ente, poiché da esso, dipenderà la quantità e per alcuni versi la qualità della spesa pubblica. Il livello di informatizzazio-ne del nostro Ente è talmente basso che, oggi, si spera nell’autocertifi ca-zione del contribuente quando una nuova abitazione si deve rendere visi-bile all’uffi cio tributi; altrimenti va a rimpolpare la schiera degli elusori. Al

La visione strategica e im-prenditoriale c’è, le possibili-tà economiche anche. Quanto ipotizzato nel piano industria-le della Spes, redatto dal prof. Giovanni Mummolo, ordina-rio di Impianti industriali mec-canici del Politecnico di Bari, si può trasformare in qualco-sa di concreto. Manca un ultimo passaggio, ovvero la costituzione di un’ associazione tra comuni rientran-ti nell’ARO (Ambito di Raccolta Ot-timale).Un tassello fondamentale in quanto esistono leggi che pongono severi limiti per la sopravvivenza di aziende partecipate come quella gioie-

se. Nel dettaglio, non avendo la Spes tre bilanci consecutivi in attivo e aven-do una popolazione inferiore ai 30mila

L’affidamento esterno a supportodella riscossione dei tributidi Carlo Antonio Resta

di Antonella Campagna

contempo esistono sistemi informatici che permettono, ai fi ni di una verifi ca, di rendere visibile, una nuova abita-zione nel momento in cui viene colle-gata alle utenze: luce, acqua, telefono. Gli enti locali hanno necessita di do-tarsi di strumenti effi cienti per la lotta all’elusione, all’evasione e alla riscos-

Presentato alla cittadinanza il piano industriale della Spes

sione dei tributi, per evitare che i bi-lanci siano sempre più magri. Senza dimenticare che la situazione tenderà ad aggravarsi ulteriormente in ragio-ne della riduzione dei trasferimenti fi nanziari dal governo agli enti locali che continuerà fi no ad azzerarsi, in queste condizioni rispettare il patto di

stabilità sarà sempre più diffi cile rifl et-tendosi negativamente sempre sui più deboli. Un’altra condizione che spinge verso la soluzione dell’affi damento all’ester-no, riguarda gli ultimi aggiornamenti normativi, i quali hanno concesso un ulteriore anno di tempo (da Dic. 2012 a Dic. 2013) a comuni e province, per preparare i bandi di gara per l’affi da-mento della riscossione delle entrate locali. Nello stesso provvedimento, è stato stabilito che Equitalia cesserà di effettuare attività di accertamento, li-quidazione e riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali dei comuni dal 30 giugno 2013. L’argomento, nonostante sia stato caratterizzato da una carenza di in-formazione all’interno del Pd, è stato comunque portato in aula consiliare. La richiesta che il coordinamento Pd aveva fatto al sindaco di sospendere la delibera per approfondire l’argo-mento, non ha avuto motivo di es-sere, poiché essendo una delibera di competenza della giunta, le eventuali modifi che potevano essere discusse in maggioranza senza ritornare in Consi-glio Comunale.

abitanti, solo un accordo tra più co-muni ne scongiurerebbe la messa in liquidità. “Con un po’ di buon senso, anche politico-afferma il Presiden-te Mancazzo- Gioia potrebbe essere sede dell’ ARO. Io credo che ce la fa-remo”. Oggi l’azienda che si occupa, innanzitutto di igiene pubblica e ma-nutenzione del verde ha disponibilità liquide e correnti per oltre 1.800.000 euro e “un piano industriale completo e circostanziato che merita di avere attuazione non solo per la raccolta differenziata che propone ma anche per la crescita della stessa Spes” con-clude Mancazzo La realtà attuale foto-grafata dal prof. Mummolo è impieto-sa. L’analisi dei dati raccolti ha messo in luce la necessità di incrementare

la raccolta differenziata,di cambiare l’approccio allo spazzamento stradale, di rinnovare il parco automezzi, in-

grandire l’isola eco-logica e incrementa-re progressivamente il personale. Due le fasi attuative del pia-no. La prima consen-tirebbe nel breve pe-riodo, entro un anno, di portare la raccolta differenziata al 40 % e in questo modo l’e-cotassa che il Comu-ne versa alle disca-riche passerebbe da 25,82 euro a meno di 6 euro a tonnellata. La raccolta porta a porta comincerebbe dal centro storico e dalle villette in zona santa Candida, secondo un calendario già defi nito che prevede appena due giorni di stoc-caggio in casa per l’umido. La Spes doterà i cittadini di secchielli e sacchi in polietilene per differenziare i rifi uti; per i complessi residenziali con spazi condominiali chiusi è prevista la rac-colta condominiale; gli abitanti delle zone rurali saranno forniti di compo-stiere; infi ne ci saranno nei pressi di alcuni esercizi commerciali contenito-ri specifi ci per pile, piccoli elettrodo-mestici, farmaci. Emerge che per la re-alizzazione di questo piano occorrono 33 operatori, 12 minicompattatori, 2 grossi mezzi e un nuovo centro comu-nale di raccolta in un luogo adeguato che potrebbe essere la zona artigiana-le. Con la seconda fase attuativa, che vedrebbe tutta la città servita dal porta a porta, si raggiungerebbe il 65% di raccolta differenziata e occorrerebbe-

ro ulteriori 20 unità lavorative, ma que-sto nel giro di al-meno quattro anni. “C’è poco da discu-tere-conclude Mum-molo-ora bisogna fare e fare presto”. Conclude la serata Cosimo D’Onghia, esperto di biodige-stori e dissocia tori molecolari, che pre-senta per sommi capi le potenzialità del

cogeneratore e del digestore anaerobi-co come mezzi per trasformare fanghi, siero e umido in biogas.

Libro in distribuzione presso le librerie e le

edicole gioiesi

... per la realizza-zione di questo piano occorrono 33 operatori, 12 minicompattatori, 2 grossi mezzi e un nuovo centro comunale di raccolta...

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gioiademocraticagioiademocratica 9Febbraio 2013 Amministrativa & Attualità

La cittadinanza onoraria conferita a Pino Masciari è un tassello del-la storia di Gioia del Colle nella costruzione della cultura della Le-galità. Un tassello caratterizzato dalla attività sinergica di Istituzioni scolastiche, società civile, citta-dini, Pubblica Amministrazione.La storia di Pino Masciari, impren-ditore calabrese che decide di sot-tostarsi alle pressioni mafi ose dei politici e al racket della ‘ndranghe-ta, e della sua famiglia è una storia di coraggio, determinazione e lega-lità. La sua collaborazione con la giustizia ha portato all’arresto e alla condanna di decine di capi e grega-ri di importanti famiglie ‘ndranghe-tiste come i Vallelunga di Serra San Bruno, i Sia di Soverato, gli Arena di Isola capo Rizzuto, i Mazzaferro nonché politici e amministratori.Quella di Pino Masciari è dunque la storia di chi ha scelto la libertà e la dignità attraverso la denuncia degli abusi subiti e di un sistema di criminalità organizzata e con coe-renza e coraggio ha deciso di non abbassare la testa di fronte a estor-sioni, minacce. Una scelta tanto forte da determinare conseguenze

In attesa del piano traffico,nuovi sensi unici e percorsi ciclabili

di Piera De Giorgi

Le nuove frontiere dell’editoriadi Giuseppe Santoiemma

Alle problematiche sollevate dall’edicolante Domenico Guagnano nel numero scor-

so in merito alla crisi delle edicole, offriamo oggi un altro punto di vista, grazie a Cinzia Donvito, 31 anni. Cinzia lavora per la concessionaria di pubblicità della Gazzetta del Mezzo-giorno e ha alle spalle trascorsi anche alla Stampa di Torino.“Gli edicolanti lamentano il proble-ma della distribuzione disordinata e insuffi ciente, ma la questione è legata all’editoria e alle sue politiche com-merciali, la distribuzione è infatti di-rettamente infl uenzata dalle vendite del giornale stesso: vengono inviate più copie laddove lo storico dell’e-dicola testimonia una richiesta mag-giore; in effetti, forse in molti casi manca un’analisi più attuale”, precisa Cinzia. “Poi ci sono anche altri fatto-ri: ad esempio, “Gazzetta Affari”, il supplemento economico del giovedì della Gazzetta del Mezzogiorno, non rispetta mai la stessa tiratura della Gazzetta, perché per l’editore ciò sa-rebbe troppo costoso: questo è un caso di distribuzione disomogenea basata sulla differenziazione della stampa”.La crisi delle edicole è in realtà un aspetto della crisi dei giornali in sen-so lato. “Sì, è così”, conferma Cinzia, “il calo delle vendite dei quotidiani e dei periodici è realtà ormai da anni ed è stato gravissimo specie nel 2012, tengono solo la cucina e il turismo. Tale calo ha poi portato al conseguen-te calo di investimenti pubblicitari, ma qui si crea il paradosso, perché l’industria editoriale si regge soprat-tutto sulla pubblicità. È chiaro che il boom di internet e la crisi economica hanno messo in diffi coltà l’editoria, che però cerca di adattarsi ai tempi e alle nuove tecnologie, ad esempio con gli abbonamenti speciali per ta-blet e smartphones. In Francia gli editori stanno spingendo molto questi abbonamenti, proponendo anche uno sconto al lettore per l’acquisto di un tablet”.E in tutto questo i giornali e le edicole che fi ne fanno, domando un po’ spa-ventato. “Il cartaceo è insostituibile, ma bisogna considerare il futuro e le possibilità di oggi, per cui gli editori, per non morire, devono adattarsi”, ri-sponde Cinzia, con un’ultima rassicu-razione per lettori ed edicolanti: “Per quanto attualmente sia sviluppato il rapporto virtuale, la consuetudine di frequentare l’edicola ed il rapporto umano con l’edicolante sono certa-mente un fattore decisivo per la vendi-ta dei giornali cartacei e rappresenta-no la speranza che alla fi ne le edicole non scompaiano del tutto”.

di Lucia LaterzaDai dati che il Comandante della Poli-zia Municipale Dr. Ferrante ha comu-nicato alla stampa locale lo scorso 23 gennaio, un dato risulta molto eviden-te: 22 vigili sono davvero troppo pochi per i compiti che il Corpo deve svolgere! Infatti al controllo del traf-fi co si aggiungono gli inter-venti per gli incidenti stra-dali, i controlli sugli illeciti amministrativi, sulla edili-zia e sulla occupazione ille-gale di immobili, gli inter-venti per lo smaltimento di rifi uti speciali(amianto per esempio), ruolo di polizia giudiziaria, accertamento di cambi di residenza, istru-zione pratiche per incidenti sul lavoro, segnalazioni alla Questura per cittadini stranieri. A tutto ciò si aggiunge il servizio per pubbli-che manifestazioni e fi nalmente i cor-si di educazione stradale nelle scuole materne.Rispetto alla circolazione stradale la Polizia Municipale interviene privi-legiando la sicurezza (uso del casco,

Con Pino Masciari verso il saper essere

delle cinture di sicurezza, ecc.) attra-verso il rapporto diretto e ‘pedago-gico’ con il cittadino piuttosto che la multa lasciata sul cruscotto dell’auto in “sosta irregolare” poiché, a detta del Comandante, non si vuole usare

le multe per fare cassa, trascurando, a mio parere, il fatto che la sosta in seconda fi la crea problemi di sicurezza a ciclisti e pedoni. Nella stessa confe-renza stampa l’Assessore al Traffi co, D.ssa Taranto,ha parlato del tanto at-teso nuovo PIANO TRAFFICO la cui attuazione dipende dall’approvazione del Consiglio Comunale e dal reperi-

mento di risorse economiche. Comun-que l’Amministrazione sta cercando di risolvere i problemi di circolazione di alcune zone particolari (le strade tra Via Roma e Via Dante per esempio) con l’istituzione di sensi unici. Rima-

ne tuttavia misterioso il mo-tivo per cui proprio in quella zona la segnaletica già apposta circa un anno fa per lo stesso scopo sia rimasta inutilizzata per molto tempo, quindi ri-mossa completamente. L’As-sessore ha annunciato l’istitu-zione di un percorso cicloturi-stico in contrada Marchesana che si colleghi con quello in agro di Acquaviva delle Fonti, nell’ambito di un progetto re-gionale già approvato.Nelle strade vicine all’Aero-porto sarà posta la segnaletica

per permettere ai ciclisti e ai podisti di allenarsi in sicurezza. Delle piste ciclabili già esistenti, poco utilizzabili dai ciclisti ma molto usate dagli automobilisti per la sosta, non si sa che farne in quanto ancora di com-petenza della Comunità Montana che le ha realizzate anni fa con notevole dispendio di fondi pubblici.

Foto archivio Mongelli

altrettanto forti: l’abbandono della sua terra, familiari, attività e una vita di isolamento e diffi coltà per la sua fa-miglia e in particola modo per i fi gli strappati alla crescita nella normalità.Con la cittadinanza onoraria a Pino Masciari si è realizzato il punto di arrivo di un percorso serio, costruito nell’arco di tre anni, da chi nella no-stra comunità ha reso familiare l’uomo agli studenti attra-verso l’incontro e la conoscenza di una vita caratteriz-zata dal coraggio civico e l’impegno strenuo dapprima nella Scuola Media Carano, in seguito nell’IISS ‘Canu-do’ nell’ambito del concorso ‘Lo Stato siamo Noi’ ed in-fi ne al Teatro Ros-sini nel quale 350 studenti gioiesi e provenienti da pae-si limitrofi si sono emozionati per l’incontro con un uomo che con prepotente forza comunicati-va rappresenta ormai per la comuni-tà una icona del valore del coraggio.Nella sobria cerimonia del conferi-

mento della cittadinanza onoraria, in una Sala Consiliare gremita di studenti, Masciari ha ricordato quanto sia delicata e pericolosa la perdita di fi ducia e stima ver-so la politica, allo stesso tempo ha ribadito quanto sia importante offrire esempi di buona politica e attenzione ai giovani affi nché parta anche da loro l’organizzazione al

coraggio e al cambiamen-to. Ha spro-nato tutti alla costruzione della lega-lità poiché la paura e l’indifferen-za uccide il futuro dei nostri gio-vani, dei nostri fi gli.Ci piace con-cludere con una rifl essio-ne: lo Stato

siamo noi, noi uno per uno con pari responsabilità e doveri quando siamo una comunità nella quale il sapere e saper fare si armonizzano con il saper essere.

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gioiademocraticagioiademocratica10 Febbraio 2013

Giuseppe Santoiemma, colla-boratore della nostra testata e di numerosi altri progetti

editoriali anche locali, è stato da poco nominato Presidente del Collettivo Culturale. A lui abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere meglio questa realtà associativa.Come hai accolto la nomina a Rappresen-tate del Collettivo Cul-turale?Innanzitutto, ringrazio i ragazzi del Collettivo per la fi ducia in me ripo-sta, sono molto onorato di aver avuto da loro la proposta per ricoprire questo incarico. Ci tengo a sottoline-are che per me è assoluto motivo di vanto essere il rappresentante di un gruppo di giovani professionisti alta-mente qualifi cati, tutti caratterizzati da signifi cative e valide esperienze di studio e lavoro lontano da Gioia del Colle, in Italia e all’estero, rientra-ti alla base anche per poter mettere a

Sabato 2 Febbraio, presso la Sala Javarone, si è tenuta la prima lezione del Corso di Formazione Politico-Am-ministrativa organizzato dai Giovani Democratici di Gio-ia del Colle. Mentre nella passata Scuola di Formazione abbiamo af-frontato temi di carattere prettamente politico, questa volta abbiamo deciso di focalizzarci su tematiche squisita-mente amministrative, con l’intento di acquisire le adeguate competenze tecniche nell’ottica della formazione di una futura classe dirigente. Il pri-mo argomento di discussione è stato l’organizzazione della macchina am-ministrativa comunale. A rendere frui-bile a tutti una materia di per se ostica ha contribuito in maniera brillante il Dott. Francesco Intini, ex Segreta-rio del Comune di Gioia del Colle ed attuale segretario del Comune di Ca-stellana. La serata è stata introdotta dalla presentazione del Coordinatore della Scuola, Dario Magistro, che ha evidenziato quanto sia importante il

Giovani & Attualità

Scuola di formazione politica:il comune, i suoi organi, le sue leggidi Domenico Santamaria e Giorgio Donvito

di Dario Magistro

ritorno ad un interesse per la politica da parte dei giovani, ormai fortemente minato dalla mancanza di fi ducia nella istituzioni attuali.Fino al 1990, anno in cui è stato isti-tuito il Testo Unico degli Enti Locali, le normative che vigevano facevano riferimento ad un insieme di leggi ri-salenti all’epoca fascista e non garan-

tivano stabilità alle amministrazioni periferiche. L’istituzione del Testo Unico, con le leggi 81/90, che pre-vede l’elezione diretta del sindaco, e 142/90, sull’ordinamento delle Auto-nomie Locali, hanno garantito mag-giore stabilità ed autonomia agli Enti Locali.Dopo questo excursus storico il relato-

re ha focalizzato il discorso sul ruolo degli organi politici nella gestione del Comune che deve essere di program-mazione e controllo. Uno degli strumenti di programma-zione è il programma di mandato, diverso da quello elettorale, attraverso cui il Sindaco enuncia con dettaglio le decisioni pubbliche che la coalizione intende promuovere. A questo si affi anca il piano generale di sviluppo che detta le tempistiche di attuazione del programma di mandato nell’arco del quinquennio. La parte gestionale è di pertinenza del-le fi gure dirigenziali che devono tra-durre i programmi in atti. Coordinate dal segretario comunale forniscono anche una consulenza legale-ammini-strativa. Questi programmi non possono pre-scindere dalla stesura ed approvazione del bilancio, che attraverso il piano esecutivo di gestione viene strutturato per funzioni e servizi. La presentazione del bilancio, in Consiglio Comunale, è un momento fondamentale; una eventuale non ap-provazione dello stesso determina lo scioglimento del consiglio.

Giuseppe Santoiemma, neo Presidente del Collettivo Culturale

frutto il loro talento qui, facendo rete assieme, con un grande obbiettivo: la valorizzazione del patrimonio cultura-le gioiese e delle competenze che esso sottintende.Come si organizzano le associazioni

all’interno del colletti-vo?Da par mio, personal-mente avevo solo il desiderio di mettere a disposizione le mie competenze al Collet-tivo, conoscevo già da molto tempo alcune persone che ne fanno parte (Angela Tambor-rino, Valerio Pastore, Maria Marmontelli), con cui ci univa una grande stima reciproca, e avevo seguito con tan-

to interesse le loro iniziative, scopren-do che oltre a loro, il Collettivo è for-mato da altre grandi professionalità, è bastato poco per intendersi. Ci tengo a precisare anche questo: il Collettivo nasce dall’esigenza di rafforzare la si-nergia fra le varie associazioni locali, ma l’autonomia e la specifi cità di ogni singola associazione non sono messe

in discussione.Quali sono i tuoi e, più in generale, i vostri obiettivi immediati?Più che dire cosa voglio fare, pre-ferisco parlare al plurale, cosa NOI vogliamo fare. Siamo concentrati su una serie di iniziative, soprattutto sul fronte turistico con l’imminente messa on line di un portale turistico su Gioia, Visitgioia.it, partendo anche dal pre-supposto che il potenziale della nostra città in questo senso ha tantissimi mar-gini di sviluppo e potenziamento, Gio-ia non è ancora pienamente percepita come una località turistica, noi invece vogliamo dimostrare il contrario, basta pensare alla ricchezza della nostra re-altà storico/culturale ed enogastrono-mica. Ovviamente non pensiamo solo al turismo, stiamo anche lavorando su altre tematiche storico-culturali: per esempio la valorizzazione del Castel-lo, un patrimonio spesso sconosciuto ai gioiesi stessi. Lavorate in sinergia con l’ammini-strazione comunale o mantenete un profi lo d’autonomia?Ovviamente siamo disponibili alle varie collaborazioni con il Comune e gli enti locali, uniti dalla condivisio-ne dell’esigenza di valorizzare sempre

più Gioia, anche economicamente, con tutte le varie iniziative concertate. Ma qui vorrei aprire una fi nestra più ampia, proprio legandomi alla que-stione economica: non si può nascon-dere che questo è un periodo estrema-mente delicato, sia per gli enti locali che per la cultura, a causa del taglio dei fondi. Ci stiamo quindi muovendo fi n da subito per poter contare su una certa sicurezza e autonomia economi-ca che ci consenta di programmare e di realizzare tranquillamente le nostre attività. In questo senso, siamo con-centrati su alcuni bandi, per esempio il bando “Ars - Arte per il recupero sociale”, a cui vorremmo partecipare con un nostro progetto.

Auguri

I nostri auguri più calorosi a Francesca Cantore e Sergio D’Onghia per il loro matri-monio.Le più vive congratulazioni dal Direttore e dall’intera re-dazione di gioiademocratica.

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gioiademocraticagioiademocratica 11Febbraio 2013

Cara elettrice, Caro elettore, Con le primarie abbiamo bucato il muro del silenzio che per anni aveva circondato le nostre iniziative. Ma il metodo dell’apertura e della partecipazione è stato lo stesso

ch...e il Partito democratico ha utilizzato per preparare nel tempo i documenti programmatici che oggi ci consentono di proporci con consapevolezza e fondatezza alla guida del Paese. Lo stesso che ci ha consentito di vincere le elezioni amministrative e di prendere la guida delle grandi città, nel Mezzogiorno, come in tutto il Nord. Lo stesso che ci ha consentito di contribuire in modo determinante alla caduta di Berlusconi.

Per il bene del Paese abbiamo sostenuto un governo di transizione. Lo abbiamo fatto lealmente e con trasparenza, anche se non tutto ciò che è stato fatto ci è piaciuto. Sappiamo bene, perché noi democratici viviamo in mezzo alla realtà comune dei nostri concittadini, quale sia oggi la sofferenza, il disagio, la sfi ducia. Conosciamo la realtà e non la nascondiamo dietro rappresen-tazioni di comodo. Ma conosciamo anche le energie positive che l’Italia può mobilitare per una riscossa.

Ora dunque bisogna andare oltre l’esperienza del governo di transizione, ci vogliono più lavoro, più equità, più giustizia sociale. Senza raccontare favole o promettere miracoli, sappiamo che tutti insieme possiamo costruire tempi migliori. Ci vorranno riforme per mettere pulizia nella vita pubblica, per fare crescere l’occupazione, per garantire i servizi rafforzandoli per le persone e le famiglie più deboli ed esposte.

Per ottenere questi risultati il Paese ha bisogno di un governo stabile. Il cammino per la rico-struzione del Paese sarà lungo. Solo il Pd e il centrosinistra oggi sono in grado di offrire questa prospettiva e di caricarsi di questa responsabilità.

Per questa ragione c’è bisogno di una mobilitazione straordinaria. Voi avete già partecipato alla costruzione di un nuovo modo di fare politica, attraverso il voto alle primarie. Ora potete essere decisivi con il vostro impegno a sostenere il Partito democratico alle elezioni politiche.

Il 24 e 25 febbraio ci sarà la sfi da alla quale ci stiamo preparando da tempo. La tua iniziativa personale sarà il valore aggiunto che potremo portare nei giorni fi nali della campagna elettorale.

Pier Luigi Bersani

Appello elettorale

Lettera di Pier Luigi Bersani agli elettori

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gioiademocraticagioiademocratica12 Febbraio 2013Rubriche

Mensile di Politica, Cultura e Società

Reg. Tribunale di Barin. 22/1455 del 13/06/2012

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RedattoriAntonella Campagna, Piera De Giorgi, Giorgio Donvi-to, Teresa Genco, Arianna Gentile, Lucia Laterza, Dario Magistro, Giovanna Magistro, Luca Nicastri, Vanni Nicastri, Domenico Santamaria, Giu-seppe Santoiemma, Giovanni

Valletta, Giuseppe Vasco. Hanno collaborato Tommaso Covella e Antonio Vasco.

RedazionePiazza Cesare Battisti, 18 70023 Gioia del Colle (Ba)

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Enti come l’Agenzia delle En-trate, l’INPS, l’INAIL o il Comune per recuperare dal cit-

tadino il mancato pagamento di un tri-buto o di una tassa, inviano il c.d. “av-viso bonario” e, in caso di insuccesso, incaricano della riscossione Equitalia, una società per azioni a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps). Ma ca-pita spesso che tali cartelle siano ir-regolari, oppure fondate su richieste illegittime, ed è a questo punto che per i cittadini inizia un vero e proprio percorso ad ostacoli.La giurisprudenza è intervenuta spes-so in materia, a fi ssare principi e limiti all’azione di Equitalia. Capita spesso, ad esempio, che la cartella non rechi con chiarezza l’indicazione della data di notifi ca della cartella stessa, cosa

a cura dell’avv. Tommaso Covella

Da Equitalia ci si può difendere

PRU, si fa sul serio. Avviato l’allargamento di via Einaudi e la realizzazione dei servizi per la cittadinanza

Rubrica

FotoNotizia

Avviati i Saldi

sazione Civile, Sez. III, 19/01/2007, n. 1210).Altro elemento imprescindibile che deve essere contenuto nella cartella, questa volta a pena di nullità dell’in-tera cartella, è l’indicazione degli inte-ressi, “la mancata indicazione del pro-cedimento di computo degli interessi e delle singole aliquote su base annua-le, rende nulla la cartella esattoriale” (Cass.civ. Sez. Trib. 21.03.2012 n. 4516). È importante sottolineare che, nel giudizio di opposizione, così come accade anche in quello di opposizione a decreto ingiuntivo, il contribuente conserva la posizione sostanziale di convenuto (anche se ha proposto il giudizio) per cui l’onere della prova della esistenza e fondatezza dei cre-diti azionati resta a carico degli enti opposti. Molte sentenze hanno anche sancito l’inidoneità probatoria dei documenti depositati in giudizio da Equitalia e dagli enti previdenziali, che spesso si limitano a produrre mere stampe di dati computerizzati di non agevole lettura, sostanzialmente docu-menti interni, inidonei a provare i fat-

ti costitutivi del credito iscritto a ruolo, del tutto privi di certifi ca-zione ed autenti-cità e quindi non conformi al D.P.R. 445/2000, cd. Co-dice dell’Amministrazione Digitale.Su questo punto si è pronunciata, in particolare, la giurisprudenza locale:Tribunale di Bari, Dr. P. Mastroril-li, con sentenza del 10/5-5/7/2010: “…l’Istituto, ha omesso di provare de-bitamente l’an e il quantum del credito azionato, essendosi limitato a produrre in atti una serie di stampe e di docu-menti informatici, privi di una sicura forma di certifi cazione, che, in quanto tali, non appaiono idonei a rappresen-tare i dati eventualmente denunciati dal ricorrente trattandosi pacifi camen-te di documentazione interna all’Isti-tuto, priva ex se di valenza probatoria in sede giudiziara”. Come si vede, di-fendersi da Equitalia (e dall’INPS) è possibile. Basta attivarsi tempestiva-mente e usare gli strumenti giusti per far valere le proprie ragioni.

che rende problematico per il contri-buente l’individuazione del termine di scadenza dell’opposizione (20 gg. per i vizi formali, 40 gg. per le ragioni sostanziali). La Corte di Cassazione ha recentemente ribadito, il principio secondo cui l’indicazione della data della notifi ca sulla copia che resta al contribuente è elemento essenziale: “la disciplina di cui agli art. 148 e 160 c.p.c. è applicabile anche in materia di notifi cazione di una cartella esattoria-le, per cui, in caso di mancata indica-zione della relativa data di consegna nella copia della cartella in possesso del destinatario, alla nullità insanabile della notifi ca consegue la mancata de-correnza del termine per proporre op-posizione”. (Cassazione Civile, Sez. Lav., 13/01/2012, n. 398 che ha stabi-lito questo principio proprio in materia di crediti INPS, confermando del resto un orientamento già espresso da Cas-