34
Gli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante e la compatibilità territoriale L’Attività dell’A.R.P.A.V. nell’ambito della definizione del RIR per il Comune di Venezia Dr. Renzo Biancotto Venezia, 28 novembre 2003

Gli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante e la compatibilità territoriale

  • Upload
    nixie

  • View
    40

  • Download
    0

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Gli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante e la compatibilità territoriale. L’Attività dell’A.R.P.A.V. nell’ambito della definizione del RIR per il Comune di Venezia Dr. Renzo Biancotto Venezia, 28 novembre 2003. Obiettivi del DM 9 maggio 2001 (1). - PowerPoint PPT Presentation

Citation preview

Page 1: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

Gli Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante e la compatibilità territoriale

L’Attività dell’A.R.P.A.V. nell’ambito della definizione del RIR per il Comune di Venezia

Dr. Renzo BiancottoVenezia, 28 novembre 2003

Page 2: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Obiettivi del DM 9 maggio 2001 (1) Il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n°151 del 9

maggio 2001 si pone come obiettivo la limitazione delle conseguenze

di incidenti rilevanti attraverso la definizione di requisiti minimi di sicurezza da rispettare nella pianificazione del territorio circostante

gli stabilimenti Seveso In concreto in Decreto indica le DISTANZE MINIME DI

SICUREZZA tra i vari tipi di stabilimento Seveso ed i vari elementi territoriali

Page 3: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Obiettivi del DM 9 maggio 2001 (2) Il Decreto si applica a:

l’insediamento di nuovi stabilimenti l’apporto di modifiche agli stabilimenti esistenti che

comportino un aggravio del rischio di incidente rilevante l’insediamento di nuovi insediamenti o infrastrutture

attorno a stabilimenti esistenti  Il Decreto stabilisce che i requisiti minimi di sicurezza

vengano recepiti: nella pianificazione in ambito locale (art. 3) nella pianificazione di area vasta (art. 4)

Page 4: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Pianificazione urbanistica (1) Le Amministrazioni Comunali devono:

verificare la presenza sul loro territorio di aree soggette al decreto (in base all’esistenza di Stabilimenti Seveso)

integrare gli strumenti urbanistici in vigore con uno specifico Elaborato Tecnico (R.I.R.) che illustri, secondo le modalità illustrate nel Decreto, l’ubicazione degli stabilimenti Seveso e le aree interessate dagli scenari incidentali

aggiornare gli strumenti urbanistici in modo da ottenere in tali aree il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza

trasmettere agli altri enti locali territoriali interessati dagli scenari incidentali le informazioni raccolte affinché possano a loro volta attivare le procedure di adeguamento degli strumenti di pianificazione

Page 5: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Pianificazione urbanistica (2)

Le Amministrazioni Provinciali devono: integrare i propri strumenti di pianificazione

territoriale con le informazioni relative alle aree soggette al decreto in base alle informazioni fornite dai comuni

disciplinare, attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento, la relazione degli stabilimenti esistenti o proposti, con gli elementi territoriali

Page 6: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Il ruolo della Pianificazione È fondamentale la Pianificazione di area vasta

( Piano Territoriale di Coordinamento PTRC e Piani Territoriali Provinciali - in molti casi rimasti inattuati - previsti dall’art. 20 del D.Lgs. 267/2000 e dalla LRV 61/85, artt. 6 e 7, in fase di revisione) come strumento di raccordo e coordinamento per le amministrazioni comunali, indispensabile per una valutazione complessiva delle criticità e dei potenziali impatti sul territorio

Page 7: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Il ruolo della Pianificazione Ruolo della pianificazione territoriale:

verifica di compatibilità fra stabilimenti e territorio; inserimento del fattore di rischio nelle procedure di

pianificazione esistente; coordinamento tra strumenti di pianificazione e procedure di

controllo interne allo stabilimento; definizione di modalità di comunicazione del rischio alla

popolazione definizione del supporto tecnico necessario al processo

decisionale e dell’organo tecnico competente a fornirlo (Le ARPA organi tecnici della Regione, secondo quanto previsto dalla legge istitutiva, possono offrire supporto tecnico ai Comuni e alle Province)

Page 8: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Contenuto dell’allegato tecnico L’Allegato Tecnico al D.M. 9 maggio 2001 contiene una serie di CRITERI

GUIDA per l’applicazione, ovvero una proposta di criteri di sicurezza per la

pianificazione del territorio attorno agli stabilimenti Seveso

In base alla legislazione italiana la pianificazione del territorio è una materia di

competenza regionale ma, nell’attesa del recepimento del decreto nelle

legislazioni regionali, le indicazioni contenute nell’Allegato costituiscono un

valido riferimento per l’attività di pianificazione degli Enti Locali territoriali

Inoltre occorre considerare che il rispetto dei criteri forniti nell’Allegato

rappresenta un requisito minimo di sicurezza, per cui le singole legislazioni

regionali potranno discostarsi da essi solamente con l’adozione di criteri più

restrittivi

Page 9: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Struttura dell’allegato tecnico L’approccio proposto dall’Allegato Tecnico alla

pianificazione del territorio si struttura in tre fasi: classificazione del territorio in base alla

vulnerabilità definizione del rischio associato ad un

determinato stabilimento determinazione del massimo livello di rischio

compatibile con l’esistenza di elementi territoriali appartenenti ad una determinata classe

Page 10: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Struttura dell’allegato tecnico

A sua volta la definizione del rischio associato si articola in: definizione degli scenari incidentali più gravi

attendibili per un determinato stabilimento stima della probabilità di accadimento degli

incidenti (classificazione degli stabilimenti in base al livello intrinseco di sicurezza)

Page 11: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Classificazione del territorio L’Allegato contiene una classificazione (Tabella 1) del territorio in base alla sua

vulnerabilità in caso di incidente rilevante. Il parametro scelto per la classificazione degli insediamenti estesi è l’Indice

Fondiario di Edificazione, reale o previsto dallo strumento urbanistico. Altri specifici elementi vulnerabili di natura puntuale sono elencati

singolarmente all’interno delle singole categorie di vulnerabilità

AAree residenziali, I.F.E. > 4,5 m3/m2.

ospedali, scuole inferiori, ecc. (>25 posti letto o 100 persone presenti).

mercati (> 500 persone presenti).

B Aree residenziali, I.F.E. 1,5 -4,5 m3/m2. ospedali, scuole inferiori, ecc. (< 25 posti letto o 100 persone presenti).

mercati (< 500 persone presenti). centri commerciali, scuole superiori, università, ecc. (>500 persone presenti).

luoghi per attività ricreative, sportive,religiose, ecc. (>100 persone all'aperto, > 1000 al chiuso).

Stazioni ferroviarie (>1000 persone/giorno).

F Area entro i confini dello stabilimento. Area limitrofa allo stabilimento, priva di strutture in cui sia prevista la presenza di persone.

Page 12: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Definizione del rischio associato La determinazione del livello di rischio associato ad uno stabilimento si

basa su un approccio che tiene conto: delle conseguenze degli incidenti rilevanti della loro probabilità di accadimento

La stima delle conseguenze previste in caso di incidente è ricondotta, in linea con la normativa vigente: alla determinazione di distanze di danno tramite la scelta di scenari incidentali di riferimento standard e di livelli di soglia per i fenomeni fisici ad essi associati (irraggiamento

termico istantaneo o continuo, onda d'urto, dispersione) La probabilità di accadimento dei vari incidenti viene calcolata durante le

analisi del rischio che devono essere obbligatoriamente effettuate sugli impianti in base alla normativa Seveso

Page 13: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Considerazioni sulle distanze di danno

La definizione delle distanze di danno non è un operazione semplice ed univoca:

i risultati variano a seconda che si utilizzino metodi semplificati o analitici di calcolo e, in questo secondo caso, in base agli scenari incidentali considerati ed ai modelli matematici utilizzati

Page 14: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Considerazioni sulle distanze di danno

Una variabile importante è la valutazione delle misure di sicurezza adottate nei singoli stabilimenti per ridurre le conseguenze di un eventuale incidente: per questo motivo, con il migliorare delle tecnologie

a disposizione e degli interventi dei gestori degli stabilimenti orientati a ridurre le probabilità di incidente, si assiste in generale ad una riduzione dei cerchi di danno ipotizzati; tuttavia le ipotesi assunte ed i risultati di mitigazione ottenuti non possono essere lasciati a carico dei gestori, ma devono essere accuratamente ed adeguatamente valutate da organismi competenti

Page 15: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Considerazioni sulle distanze di danno

I risultati più accurati si ottengono con studi analitici impegnativi e costosi, condotti tenendo conto delle peculiarità dei singoli impianti per questo motivo si è scelto di fare riferimento

alle informazioni fornite dai gestori e di assegnare all’Amministrazione Pubblica un ruolo di consulenza e controllo

Page 16: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Compatibilità territoriale

Categoria di effetti

Classe di probabilit

à degli eventi

Elevata Elevata letalitàletalità

Inizio Inizio letalitàletalità

Lesioni Lesioni irreversibiirreversibi

lili

Lesioni Lesioni reversibireversibi

lili

< 10-6 DEF CDEF BCDEF ABCDEF

10-4 – 10-6

EF DEF CDEF BCDEF

10-3 – 10-4

F EF DEF CDEF

> 10-3 F F EF DEF

A Aree residenziali, I.F.E. > 4,5 m3/m2.

ospedali, scuole inferiori, ecc. (>25 posti letto o 100 persone presenti).

mercati (> 500 persone presenti).

B Aree residenziali, I.F.E. 1,5 -4,5 m3/m2.

ospedali, scuole inferiori, ecc. (< 25 posti letto o 100 persone presenti).

mercati (< 500 persone presenti).

centri commerciali, scuole superiori, università, ecc. (>500 persone presenti).

luoghi per attività ricreative, sportive,religiose, ecc. (>100 persone all'aperto, > 1000 al chiuso).

Stazioni ferroviarie (>1000 persone/giorno).

E Aree residenziali, I.F.E. <0,5 m3/m2.

Insediamenti industriali, artigianali, agricoli, e zootecnici.

F Area entro i confini dello stabilimento.

Area limitrofa allo stabilimento, priva di strutture in cui sia prevista la presenza di persone.

Page 17: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Competenze

Amministrazioni comunali: devono effettuare la classificazione delle aree

soggette al decreto in base alla Tabella 1 L’Amministrazione Pubblica utilizza direttamente le

informazioni fornite nel caso degli stabilimenti meno pericolosi (soggetti agli artt. 6 e 7 del D.Lgs. 334/99), mentre si basa sul parere dell’Autorità Competente nel caso dei di quelli maggiormente pericolosi (soggetti all’art. 8 del D.Lgs. 334/99)

Page 18: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Competenze

Gestori degli stabilimenti: devono determinare la probabilità di accadimento

degli incidenti di riferimento ed il calcolo delle distanze di danno in base ai valori di soglia forniti dal Decreto

Si tratta di informazioni già fornite all’Amministrazione Pubblica in ottemperanza agli obblighi di legge per la redazione dei Piani di Emergenza e/o per l’Informazione alla Popolazione

Page 19: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

IL RIR per il Comune di Venezia

Il Comune di Venezia con proprio atto ha incaricato l’ARPAV per il supporto alla

definizione del RIR.

Fonti di informazioni:

•Dati desunti dai Rapporti di Sicurezza (ad istruttoria non ancora conclusa)

•Dati desunti dai Rapporti di Sicurezza, dai verbali del CTR e dalle integrazioni fornite dai Gestori (ad istruttoria conclusa e dati validati)

Page 20: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Incidenti Considerati

Totale scenari incidentali: 516

177 Rilascio Tossico

153 Poolfire

115 Flashfire

76 Jetfire

11 Irraggiamento

14 UVCE

7 BLEVE

Tossicità

Flash Fire

Pool Fire

Jet Fire

Irraggiamento

UVCE

BLEVE

Page 21: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Scenari Rilevanti

61 Scenari

21 Rilascio Tossico

13 Flash fire

13 Pool fire

7 Jet fire

4 UVCE

3 BLEVE

Tossicità

Flash Fire

Pool Fire

Jet Fire

UVCE

BLEVE

Page 22: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

L’inviluppo delle aree di danno degli eventi credibili ipotizzate dal gestore o valutate dal

competente organo tecnico hanno un profondo impatto sul territorio circostante e

possono creare vincolo su di esso, inltre possono subire variazioni in relazione al

mutare degli assetti industriali

Page 23: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

I lavori preparatori per la predisposizione della variante urbanistica hanno permesso

la realizzazione di una mappa comprendente l’inviluppo di tutti gli eventi incidentali ipotizzati nell’analisi di rischio

dai gestori con effetti all’esterno degli stabilimenti

Page 24: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Inviluppo degli scenari incidentali

Page 25: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Criticità e sviluppi futuri Possibilità di inserire nella determinazione delle distanze di danno un

coefficiente di sicurezza per non affidarsi unicamente a modelli predittivi che possono avere un’incertezza con un ordine di grandezza anche elevato

Possibilità di adottare modalità di valutazione degli effetti anche diverse da quelle previste dal decreto, purché più aderenti alla realtà dello stabilimento/impianto, quali ad esempio le concentrazione equivalenti, per tener conto del tempo di rilascio reale dello scenario

Necessità di strumenti dinamici, che traccino l’evoluzione industriale, mitigando la rigidità dello strumento urbanistico

Page 26: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Dovranno anche essere realizzati degli studi (Studio Integrato d’Area e Tecniche

di ricomposizione del rischio) sull’andamento del rischio individuale e sociale (curve F/N, ovvero frequenza di

accadimento di un evento vs vittime ipotizzate) che permettano di “capire”

l’effettivo valore di rischio presente per la popolazione.

Questo potrà risultare diverso dal “rischio Questo potrà risultare diverso dal “rischio percepito” percepito”

Strumenti dinamici

Page 27: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

RICOMPOSIZIONE del RISCHIORICOMPOSIZIONE del RISCHIO

1.1. Dominio di calcoloDominio di calcolo

2.2. Dati demograficiDati demografici

3.3. Dati meteoDati meteo

4.4. Determinazione degli scenari Determinazione degli scenari incidentaliincidentali

5.5. Dati tossicologiciDati tossicologici

DATI TERRITORIALI:dom inio e PRGdati demograficidati m eteo

DATI INCIDENTALI:scenari incidentalidati tossicologici

stima delrischio d'area

ricomposizione degli scenari incidentali(codice VARIAR e ARIPAR)

Page 28: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

Esempio di DOMINIO

DI CALCOLO

Identificazione SORGENTI

Page 29: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

DATI DEMOGRAFICIDATI DEMOGRAFICI RiferimentiRiferimenti

Residenti : sezioni di censimento

Addetti alle attività lavorative del Porto Industriale

Addetti alle attività produttive della terraferma

Popolazione dei punti sensibili

I Flussi

4199

859

470 31

300250

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

Re

side

nti

La

vora

tori

gio

rna

lieri

La

vora

tori

turn

isti

Stu

de

nti o

bb

ligo

Tu

risti

Ute

nti

com

me

rcioin

do

or

Ute

nti lu

og

hi

culto

• Categorie di personeCategorie di persone–Frequenza di presenza–Mitigazione

Test Effettuati

Page 30: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

SCENARI INCIDENTALISCENARI INCIDENTALI

TOP EVENTTOP EVENT

SCENARIOSCENARIO

probabilità diaccadimento

sostanza coinvolta

tipologia meteo

probabilità di accadimentomagnitudo

SORGENTESORGENTE

Page 31: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

La complessità dei temi trattati , la necessità di trasparenza e di autorevolezza nell’informazione ai

cittadini, i ruoli istituzionali che ciascuno di noi riveste rendono indispensabile proseguire il

cammino intrapreso.

Lo Studio Integrato d’Area, così come il SIMAGE, accanto al piano dei Controlli puntuali ed integrati

sulle installazioni, dovrebbe permettere una convivenza migliore tra produzioni e territorio:

su tutto questo ARPAV sta lavorando.

Page 32: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

IL CONTESTO TERRITORIALE

Porto Marghera e la Laguna di Venezia

Aree ad elevata densità abitativaArea Industriale

di Porto Marghera

Sostanze utilizzate- Cloro- Acido Cloridrico- TDI- CVM- Fosgene- Ammoniaca, .....

Città di Venezia

Page 33: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

ARPAV – Dipartimento Provinciale di Venezia

Venezia, 28.11.2003

1 analista di rischio esperto + 1

operatore a supporto in

presidio sulle 24 ore

Struttura e funzioni della sala operativa

Dati reti di monitoraggio

Squadre di intervento

Decisorepubblico

Centralini e sistemi di allerta

Sistema informativ

o

Sistemi di comunicazio

ne

Page 34: Gli Stabilimenti a  Rischio di Incidente Rilevante  e la compatibilità territoriale

Venezia, 28.11.2003

•5 sistemi DOAS triassiali (tempo reale)5 sistemi DOAS triassiali (tempo reale)

•3 analizzatori per aeriformi (30’, dato a 1h)3 analizzatori per aeriformi (30’, dato a 1h)

•3 analizzatori in continuo IPA3 analizzatori in continuo IPA

•12 campionatori ad alto volume controllo remoto12 campionatori ad alto volume controllo remoto

•8 campionatori sequenziali controllo remoto8 campionatori sequenziali controllo remoto

•4 deposimetri per analisi di microinquinanti4 deposimetri per analisi di microinquinantiinorganiciinorganici

•2 deposimetri per analisi di microinquinanti2 deposimetri per analisi di microinquinantiorganiciorganici

campionatori “canister” controllo remotocampionatori “canister” controllo remoto

Strumentazione Strumentazione Progetto SIMAGEProgetto SIMAGE