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1 Hotel Ortensia Hotel Ortensia Isola di Ponza Isola di Ponza Isola di Ponza Un’oasi di bellezza e ospitalità Un’oasi di bellezza e ospitalità * * * Un’oasi di bellezza e ospitalità

Guida di Ponza dell'Hotel Ortensia

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Hotel Ortensia Hotel Ortensia Hotel Ortensia

Isola di PonzaIsola di PonzaIsola di Ponza

Un’oasi di bellezza e ospitalitàUn’oasi di bellezza e ospitalità

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Un’oasi di bellezza e ospitalità

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Via Piscine Naturali, Località Le Forna 04027 Ponza (LT)tel.0771/808922 fax. 0771/808365

www.hotelortensia.ite-mail: [email protected]

La Direzione dell’Hotel Ortensia vi porge un calorosobenvenuto. Per utilizzare al meglio i servizi offerti dall’isola e dalnostro albergo, vi suggeriamo alcune informazioni chepotranno essere utili durante la vostra permanenza.Ringraziandovi per aver scelto il nostro Hotel e re-stando a disposizione per soddisfare ogni vostra richie-sta, vi auguriamo un piacevole soggiorno.

Daniele e Giovanna

Hotel Ortensia

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Hotel Ortensia * * *

Ci troviamo a 5 Km dal porto e più precisamente in localitàLe Forna, dove un tempo erano attive cave di caolino e dibentonite, un materiale raro utilizzato in molti campi tra cui

quello delle perforazioni petrolifere, in campo farmaceutico enelle pregiate ceramiche di Capodimonte. La frazione di LeForna fu popolata per volontà dei Borboni di Napoli nel 1772,con coloni provenienti da Torre del Greco che si dedicarono pre-valentemente alla pesca, in cui hanno raggiunto grande abilitàe in cui ancora oggi molti sono impegnati. L’HOTEL ORTENSIA 3 stelle, è uno dei pochissimi alberghi del-l’isola di Ponza a pochi passi dal mare e lontano dal freneticotrambusto estivo che caratterizza la zona del porto.L’invidiabile posizione offre allo sguardo l’incantevole baia dellePiscine Naturali, raggiungibile in soli 10 minuti a piedi, e sul filodell’orizzonte il profilo della splendida isola di Palmarola. Dalleterrazze dell’Hotel è possibile ammirare spettacolari tramontiche vi regaleranno piacevoli emozioni.

Le 27 camere dell’albergo situate su 3 piani, caratterizzati da unpiacevole colore pastello che si integra perfettamente con lostile mediterraneo dell’isola, sono arredate con gusto, con mobiliin mogano in stile marinaro. Sono dotate dei comfort necessariper rendere il vostro soggiorno a Ponza il più gradevole possi-bile: bagno privato, aria condizionata, tv, minifrigo, cassetta disicurezza, telefono con linea diretta. Quasi tutte dispongono dibalcone o ampio terrazzo con meravigliosa vista mare.

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Il Nostro Ristorante

Il Ristorante ORTENSIA, fondato dalla Sig.ra Ortensia nel 1946,è oggi gestito da suo figlio Daniele e da sua moglie Giovannache, con cordiale disponibilità, renderanno il vostro soggiorno

molto piacevole, accogliendovi in un’atmosfera calda e raccolta.Il menù del Ristorante, rinnovato con nuove e creative ricette,ha saputo però mantenere saldi i legami con gli antichi saporiponzesi: tradizione, semplicità e gusto, sono infatti la perfettacombinazione della loro cucina che unisce sapori delicati a pro-fumi intensi di mare.

La vista dalla terrazza-ristorante, che spazia sui tramonti rossofuoco sull’isola di Palmarola, rappresenta una cornice perfettae un incredibile scenario in cui immergersi. Un panorama moz-zafiato che renderà ancora più piacevole le vostre serate. L’hotelOrtensia permette di scegliere tra pernottamento e prima cola-zione, (B&B), mezza pensione o menù “à la carte”

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L’Isola di Ponza

Ponza è la maggiore delle Isole Pon-ziane e, insieme a Palmarola, Zan-none, Gavi, Ventotene e S.Stefano,

formano l’omonimo arcipelago. È situata alcentro del Mediterraneo di fronte al pro-montorio di S. Felice Circeo, da cui distacirca 16 miglia. La sua costa è molto frastagliata e granparte delle spiagge sono di sassi levigati,composti da caolino e tufo e caratterizzateda sfumature di colori variegati e suggestivi,che stanno a confermare l’origine vulcanicadell’isola. La sua posizione al centro del Tirreno, nefece sin dall’antichità una tappa per approv-vigionamenti per le colonie greche, già im-pegnate nelle rotte commerciali tra Ischia el’isola d’Elba. Tracce archeologiche che at-testano la presenza greca sull’isola, sonostate trovate nelle tombe a ipogeo sulla col-lina Guarini che si protende a strapiombosulla spettacolare spiaggia di Chiaia diLuna. Ai greci, seguirono i Volsci che per al-meno tre secoli, contrastarono l’espansionedei romani, ma da cui furono sconfitti adAnzio. I Romani allora elessero Ponza acentro importante, migliorandone le infra-

strutture portuali e lo stesso abitato. Ponzafu trasformata, poi, dagli stessi Romani inluogo d’esilio, allorché decisero di punire eallontanare alcuni membri delle famiglie im-periali, a causa degli scandali che avevanoprovocato a Roma. Essi furono fatti allog-giare in lussuose ville, i cui resti sono evi-denti nel “Murenaio” o “Grotte di Pilato”,un complesso sistema di piscine collegateda canali per il ricambio delle acque, in cuierano allevate pesci pregiati e murene.Oggi i resti di Punta Madonna confermanol’imponente struttura di una villa di epocaaugustea. Le opere di maggior pregio diepoca romana sono: il tunnel che conduceancora oggi alla spiaggia di Chiaia di Luna,lungo circa 170 metri, dalle pareti in OPUSRETICOLATUM” e la cui illuminazione ègarantita da ampi lucernari,; un imponenteacquedotto, oggi in parte in rovina, checonvogliava l’acqua da Cala Inferno finoall’altra villa augustea di S.Maria, attraversoun sistema di cunicoli che provvedeva a for-nire acqua anche alla zona del Porto graziea numerose cisterne. Testimonianze note-voli sono anche le necropoli. Dopo la ca-duta dell’Impero Romano Ponza e le sueisole furono abitate da colonie di monaci,prima benedettini, poi cistercensi, che eres-sero un monastero in località S.Maria e unosull’isola di Zannone. Nei secoli terribili

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dell’alto medioevo le isole furono prededelle scorrerie dei Saraceni che tradusseroschiavi molti abitanti, fino al totale dominionell’845. Questo costrinse a fuggire anche imonaci di Zannone, dopo quelli di S.Maria.Nel corso dei secoli Ponza e le altre isole fu-rono quasi del tutto spopolate, fino aquando, nel 1734, divennero dominio delRe di Napoli Carlo III di Borbone. Fu questore, infatti, a volere la colonizzazione e il ri-popolamento di Ponza e di Ventotene.Ponza ebbe i primi coloni provenienti daISCHIA, che si stanziarono nel versantesud, e poi, circa quaranta anni dopo, altrefamiglie provenienti da Torre del Greco, sistabilirono nella parte nord, creando la fra-zione di “Le Forna”. Furono infatti i Borbonia volere la realizzazione di importanti infra-strutture, ancora oggi efficienti, come il bel-lissimo porto in stile vanvitelliano, iniziato nel1775, e affidato al maggiore del genio civileAntonio Winspeare, assistito dall’ing. Fran-cesco Carpi. Porto oggi considerato daFolco Quilici come il più bello del Mediter-raneo. I primi coloni, pur prevalentementeagricoltori, riuscirono in poco tempo a do-minare il mare, diventando tra i migliori pe-scatori e naviganti d’Italia, e dando vita aduna importante flotta che percorreva nonsolo il Tirreno, ma che si spingeva fino in To-

scana e in Sardegna, e arrivando persino inTunisia, dove sull’isola della Galite, crearonouna numerosa colonia ponzese. Da qui inostri pescatori, bravissimi nella pesca delcorallo e delle aragoste, fornivano i mercatidi Marsiglia e quindi direttamente Parigi du-rante gli anni della belle époque. Lo sviluppo di Ponza subì un grave arresto acausa di una serie di crisi economiche, madopo la breve parentesi napoleonica e in-glese, l’isola tornò lentamente a rifiorire. Un triste destino però è associato ancora alnome di Ponza: quello di isola confinaria, e“luogo di relegazione” per i personaggi av-versi al potere. Prima con la Corona Sa-bauda, poi con il regime fascista, numerosifurono qui relegati. Tra i tanti qui confinati pervolontà di Mussolini vi fu anche, quello chediventerà poi, Presidente della RepubblicaItaliana, Sandro Pertini. Per una sorte di leggedel contrappasso, anche Mussolini alla finedi agosto del 1943 vi fu costretto in prigionia,prima di essere trasferito al Gran Sasso.Il dopoguerra fu difficile e ricco di cambia-menti. Le condizioni di vita precaria indus-sero molti ponzesi ad emigrare negli U.S.A.. Negli anni dopo la seconda guerra mon-diale l’emigrazione apparve come una so-luzione ai problemi di sovrappopolamentodell’isola e alla conseguente scarsità di op-

portunità lavorative, da sem-pre legate alla pesca.Solo dagli anni cinquantadel Novecento si tenta la viadel turismo. Ponza, anchese godeva di una fama tri-ste, conquistò subito mi-gliaia di turisti, incantati dalsuo mare cristallino, dallesplendide calette e dai suoiimponenti faraglioni. Di-venne così in breve metaapprezzatissima per i villeg-gianti di tutta Italia e anched’Europa.

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Dove andareL’HOTEL ORTENSIA si affaccia sulla baiadi Cala Feola. Il nome deriva da una fami-glia che in epoca borbonica, agli inizi delSettecento, ebbe in enfiteusi questa partedell’isola. Le bianche scogliere tufacee diCala Feola fino alla fine degli anni Quaranta

erano dominio delle foche monache che quivenivano a prendere il sole. Il grazioso por-ticciolo dei pescatori che chiude oggi la baiaalle onde di ponente è stato realizzato agliinizi degli anni Sessanta.Le scogliere di Cala Feola, tra le più apprez-zate e frequentate dell’isola, offrono unoscenario fantastico e sono raggiungibili apiedi in pochi minuti.

È possibile accedere al mare in tre punti:LE PISCINE NATURALI, LA CALETTA E CALA FEOLA.

Le PISCINE NATURALI (scogli attrezzati) sono il residuo di bocche eruttive secondarie delvulcano di Cala Inferno, oggi vere piscine marine, modellate dal mare e dal vento.Viste dall’alto, si presentano appunto come due vasche in cui il mare penetra e le rende moltosuggestive grazie anche a due grotte-passaggi e da un’ampia scogliera bianca di tufo che,nei mesi estivi, ospita numerosi bagnanti che vogliono godersi le sue acque limpide e cri-stalline, i fondali vari e ricchi di vita e la macchia mediterranea con i suoi profumi e colori.

Come ci si arriva: uscendo dall’hotel e proseguendo a sinistra, in direzione Forna Grande, sulla strada car-rabile per 80 metri circa, sulla destra un sentiero con scale scende verso il mare. Alla prima abitazione svoltarea sinistra, poi, scendendo ancora, prendere uno stretto sentiero fino a passare accanto ad una villa dall‘aspettotrascurato. Pochi scalini ancora e si è arrivati al mare. Ci si arriva in circa dieci minuti. La scogliera piatta, so-leggiata e gremita di bagnati, offre noleggio lettini, ombrelloni, pedalò, barche, gommoni, gozzi, servizio bare scuola sub. Da qui è possibile partire in barca per visitare la vicina Palmarola. La salita, seppure un po’ fa-ticosa, rivela paesaggi straordinari, impreziositi da una vivace flora mediterranea.

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La CALETTA (scogli attrezzati): è sicuramente un angolo molto suggestivo di Le Forna eci si arriva percorrendo una caratteristica scalinata intagliata nella roccia tufacea. È raggiun-gibile a piedi dall’hotel in meno di 10 minuti ed è denominata “Costa del Sole”, da Silverio,un artista dell’isola. Silverio è una persona eccentrica che adora coccolare i suoi clienti, of-frendo loro cocco più volte al giorno e mettendo a disposizione dei bagnanti gratuitamente,canoe singole e doppie, maschere, pinne, materassini, ciambelle, riviste, giochi di società.A fine giornata poi, offre un ghiacciolo per affrontare al meglio la risalita alquanto faticosa.

Come ci si arriva: uscendo dall’al-bergo, andare sulla destra fino allaChiesa, e proseguire verso il piccolopromontorio della Montagnella. Subitodopo il fornaio, si incontra sulla sinistra,una lunga scala intagliata nella rocciache porta fin giù al mare, dove c’è lapossibilità di noleggiare lettini e ombrel-loni. Vi è un piccolo bar. Angolo idealeper godersi dei tramonti meravigliosi.

CALA FEOLA /La Marina (spiaggia di sabbia): è l’approdo più importante del versanteoccidentale di Ponza, il cui nome è stato dato dal cognome dei coloni che vi abitarono nellaprima metà del Settecento. È rinomata per le numerose case-ipogee, abitazioni tipiche im-biancate a calce, per metà scavate nella roccia e per metà in pietra, perfettamente conser-vate, che i primi coloni ricavarono nel cuore della roccia. I tetti a cupola arabizzanti, uno stileereditato dalla tradizione campana, hanno la funzione di raccogliere l’acqua piovana, inun’isola povera di sorgenti. L’acqua raccolta in capaci pozzi, un tempo bastava alle neces-sità delle famiglie. A tutt’oggi, solo gli antichi Romani seppero creare un acquedotto impo-nente, traforando per chilometri la roccia, che alimentava ville imperiali e la flotta chestazionava a Ponza, a presidio della sicurezza di Roma.

Come ci si arriva: poco più lontana ri-spetto alle due baie precedenti , è comun-que raggiungibile a piedi da diversisentieri con una passeggiata di 15-20 mi-nuti circa oppure, più comodamente, conl’autobus pubblico che passa davanti al-l’albergo ogni ora. Dalla fermata dell’autobus, proseguireper altri 80 metri circa. Il sentiero si con-clude con una scalinata di circa 200 gra-dini sulla destra. La piccola spiaggia disabbia, molto carina e riparata dal vento,è particolarmente adatta per ibambini.Noleggio lettini, ombrelloni, ser-vizio Ristorante, Bar, Noleggio Barche.

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Altre baie in questa parte dell’isola, poco più distanti, ma sempre raggiungibili senzaprendere la barca, sono: Cala Fonte, Cala dell’Acqua, Cala Gaetano, Cala Cecata.

CALA FONTE è sicuramente uno dei posti più suggestivi dell’isola. È simile a un porticciololillipuziano, che si presenta con una piccola vasca naturale, dove i pescatori ancoravanole barche e conservavano il pescato in pozzi scavati nella roccia alimentati dall’acqua dimare. La cala è caratterizzata da pareti di tufo bianco e giallo in cui sono state scavatedelle grotte per custodire gli attrezzi da pesca, e da scalini intagliati che seguono le vena-ture e la topografia tormentata della roccia.

Come si raggiunge: è raggiungibilevia terra con una strada carrabile e poida una serie di gradoni. Dal ristorante“Angelino”, prendere la strada che co-steggia a sinistra il campo sportivo e siarriva ad un piazzale, subito dopo unbar – ristorante. Di qui pochi scaliniconducono al mare. Il sole d’estate illumina la baia dalle10,30 alle 20, 00 circa. Vi è il serviziodi noleggio lettini e ombrelloni, bar eristorante.

CALA GAETANO: è un luogo selvaggio di una bellezza incontaminata con un’incantevolevista. È ricca di scogli e secche che mettono ancora più in risalto un’acqua veramente cri-stallina. Ricca di insenature e trasparenze marine, è piena di colori e di pace. Per questoè uno dei luoghi dell’isola più amato dalle persone alla ricerca di tranquillità.

Come si raggiunge: è situata al ca-polinea Nord dell’autobus che collegaPonza a Le Forna. A fianco ad una pic-cola cappella votiva, vi sono alcuniscalini, subito dopo il ristorante“Punta Incenso”, che portano ad unviottolo in discesa, protetto da agavi efichi d’India.

Da Cala Gaetano è possibile raggiungere a nuoto le piccole spiagge vicine. È consigliabileraggiungere la baia nelle ore del mattino, perché resta in ombra dopo le 16,00 circa .

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CALA DELL’ACQUA: è l’unico accesso carrabile al mare presente in questa frazione. Èchiamata così per la presenza di ampie polle d’acqua ancora oggi stillanti dalla roccia. Iromani infatti, hanno creato nella collina della baia, un fitto labirinto di cunicoli, atti a rac-cogliere la preziosa acqua piovana che, decantata dalle rocce, arriva alla fontana pulita epotabile. Qui fino agli anni Sessanta del Novecento tutta la frazione di Le Forna andava arifornirsi per le necessità domestiche, nello stesso luogo dove oggi approdano le navi ci-sterne che approvvigionano l’isola.A destra di Cala dell’Acqua, c’è Punta Papa, sulla cui sommità restano le mura, in partecrollate, del FORTE PAPA, costruito per volontà di Alessandro Farnese, nipote di Papa PaoloIII, che tentò una sfortunata colonizzazione nel 1572, e dotando l’isola di un fortilizio per ren-dere più sicura la vita agli abitanti. Un tempo disponeva di tre cannoni, e la struttura era ingrado di ospitare quasi un centinaio di militari. Ora è poco più di un rudere, ma da lì il colpod’occhio è impagabile. Nel braccio di mare antistante la zona si trova uno dei più famosi efrequentati relitti subacquei di Ponza: quello della nave “Liberty”, mezzo da sbarco ameri-cano che, a causa di un’avaria e del mare grosso, finì per naufragare sulla punta del pro-montorio con tutto il carico di persone e mezzi durante la seconda guerra mondiale.

Come si raggiunge: uscendo dall’ho-tel, andare a destra, superare la Chiesa eproseguire per circa 600 metri. Esatta-mente all’altezza di un complesso dicase popolari che troverete sulla destra,imboccare la strada, asfaltata solo nelprimo tratto, sulla sinistra e proseguirefino al mare.

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CALA CECATA: è una zona rovinata dagli scavi della miniera di bentonite, anche se con-serva ancora oggi scorci piacevoli e una certa selvatichezza. Frequentata da poche per-sone, è raggiungibile da una ripida scalinata a picco sul mare. Possibilità di visitare le vicinegrotte noleggiando una canoa. Noleggio lettini e ombrelloni.

Due spiagge molto belle, che meritano sicuramente essere visitate e godute sono laspiaggia del Frontone e la spiaggia di Chiaia di Luna.

SPIAGGIA DEL FRONTONE: raggiungibile in barca dal porto è sicuramente tra le spiaggepiù frequentate dell’isola. Ampia, con sabbia e ghiaia, è tra le mete preferite dei villeggiantiisolani. La spiaggia è libera ed offre la possibilità di noleggiare lettini, ombrelloni, pedalò,canoe. Servizio bar- ristorante. Discoteca diurna dalle 18,00 alle 20,00. Resta in ombra dalle 17,00 - 17,30.

Come si raggiunge: situata nella zona del porto, è raggiungibile in autobus prima e poi con un servizio accom-pagnamento molto frequente di barche-taxi. La partenza delle barche è concentrata vicino al distributore dellaESSO. Durata del tragitto circa 8 minuti.È anche possibile raggiungere la spiaggia via terra con una lunga passeggiata di circa 20 minuti, partendo dallazona del Poliambulatorio, in località Tre Venti. Il tragitto, particolarmente gradevole quando non è molto caldo,immerge nella natura e apre a paesaggi mozzafiato. Più impegnativa la risalita, a meno che non si decida di rien-trare via mare con la barca al porto. Nei pressi da visitare vi è il Forte di Frontone, oggi in abbandono, che fu co-struito nel 1813 per difendere l’imboccatura del porto, in pendant con quello della Torre dei Borboni. Molto piacevole è poi fermarsi all’ora di pranzo “da Gerardo”, caratteristico ristorante alternativo, proprio sugliscogli della baia di Frontone. Il locale è gestito con cura familiare e con una particolare attenzione ai prodotti locali.

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SPIAGGIA DI CHIAIA DI LUNA: è la più grande e bella di Ponza, ed è raggiungibile, oltreche dal mare, a piedi attraverso un caratteristico tunnel romano. La parete che la sovrastaè caratterizzata da falesie di tufo giallo e bianco. Maestoso anfiteatro naturale, Chiaia diLuna è uno dei luoghi più suggestivi e frequentati dell’isola, anche se, a causa della ero-sione delle rocce che la sovrastano, per le quali è stato necessario un intervento di messain sicurezza con reti in acciaio, viene aperta alla fruizione pubblica solo nei mesi estivi, inconcomitanza con un servizio di sicurezza da parte dei vigili urbani. Maggiori indicazioniper i periodi di apertura possono essere chieste direttamente alla reception dell’albergo.Un tempo quello che è ora spiaggia era un porto greco e poi romano, che garantiva l’at-tracco all’isola quando l’approdo principale era inagibile a causa del mare di levante.

Come si raggiunge: situata nellevicinanze del porto, è raggiungi-bile in autobus da Le Forna. Arri-vati al capolinea di S.Antonio,tornare indietro per circa 100metri e voltare a sinistra all’incro-cio del Bar Panoramica. Prose-guire per circa 200 metri finoall’indicazione, che troverete a si-nistra, dell’ingresso del tunnel ro-mano che vi porterà direttamentesulla spiaggia.

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Le gite, organizzate con barche di variedimensioni che effettuano collegamenticon l’isola di Palmarola, l’isola di Zan-

none e giro dell’isola di Ponza, sono sicura-mente le escursioni che consigliamo. Disolito l’orario di partenza è alle 10,00 delmattino e il rientro alle 17,00, con moltesoste per i bagni, la visita alle grotte e ai fa-raglioni. Il prezzo di andata e ritorno è dicirca € 25,00-30,00 a persona. Su alcunebarche è inclusa la spaghettata di rito. Seinvece si opta per un pasto completo, sipuò approfittare della sosta alla spiaggia diCala del porto a Palmarola, ed assaporarela cucina dell’unico ristorante dell’isola “UFrancese”, oggi gestito da una famiglia na-poletana. Per prenotare un’escursione, ci sipuò rivolgere alla reception oppure chie-dere direttamente agli affittabarche chehanno la postazione fissa davanti la Chiesadi Le Forna, alla fermata dell’autobus, a co-minciare dalle ore 18,00.

PALMAROLA: è la più occidentale dell’arcipe-lago e la seconda per estensione. Dista daPonza circa 7 miglia, 4 da Le Forna, ed ha unastruttura geologica tipicamente vulcanica, conmorfologia analoga a quella di Ponza. Il nomedell’isola deriva dalla rara specie di PalmaNana, che riesce ad attecchire anche suquelle rocce poverissime di terra. Caratteristi-che le case-grotta: abitazioni scavate nellaroccia, del tutto spartane ed essenziali, chehanno svolto per decenni la funzione di ricoveridi emergenza per gli agricoltori e per i pesca-tori. Palmarola è ricca di ossidiana, la rocciavitrea che gli uomini preistorici utilizzavano percreare punte di frecce e raschiatoi, merce pre-ziosa che esportavano al Circeo e in tutto il sudd’Italia. Palmarola è l’isola dei gabbiani, ma nu-merose sono anche le altre specie, spessorare e protette che vi nidificano, come la Bertamaggiore e il Falco Pellegrino.Palmarola offre una natura intatta e un maretrasparentissimo e incontaminato che, as-

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Escursioni consigliate

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sieme alla varietà delle coste, molto frastagliate e ric-che di scogli, grotte e faraglioni, ne fanno un’isolaunica nel pur ricco panorama delle isole italiane. In unelenco ideale delle isole più belle del mondo, redattoda specialisti di tutte le nozioni, a Palmarola è stataassegnato il quarto posto. Il colore del mare variadall’azzurro turchese al verde smeraldo, dal giallo oroal grigio, al nero al rosso. L’isola è costellata di grotte,insenature, passaggi subacquei, rocce traforate chene fanno un vero santuario geologico naturale. Se-condo un’antica tradizione, qui fu esiliato e morì PapaSilverio, Santo Patrono di Ponza, dove è festeggiatoogni 20 giugno. Lo “scoglio di San Silverio” accogliesulla sommità una piccola cappella che la tradizionepopolare vuole sia sorta sui resti della povera dimoradel Santo in esilio. Da quell’eremo aereo lo sguardospazia su bellezze che è difficile raccontare e che me-ritano senz’altro un’ardita arrampicata. Visita obbligatoria è alla Grotta di Mezzogiorno, unadelle meraviglie dell’isola. Altra tappa è alla spiaggia del porto, caratterizzatadalle case grotta scavate dai primi coloni, contadiniche abitarono l‘isola e che oggi costituiscono un ca-ratteristico villaggio. Un’altra grande attrazione dell’isola è “La Catte-drale” detta così per la disposizione ordinata dellerocce a pinnacoli che vanno a formare una maestosafacciata gotica, con archi, colonne, navate.

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ZANNONE: è la più settentrionale delleIsole Ponziane. Oasi naturalistica dominatadal monte Pellegrino (192 m), dista 6 migliadal porto di Ponza ed ha una struttura re-golare, compatta e ricchissima di vegeta-zione tipicamente mediterranea, conginestre, agavi e fichi d’india che rendonoil panorama dell’isola alquanto lussureg-giante. Disabitata, dal 1979, data la sua ri-levanza naturalistica, è stata compresa nelParco Nazionale del Circeo. Costituisceoasi per la selvaggina di passo (160 speciecirca di uccelli) e offre, per gli amanti dellanatura e delle passeggiate, la possibilità diun’escursione all’interno del parco che con-serva un mantello vegetale di interesse bo-tanico ricco di lecci e querce, ginestre,agavi e fichi d’india e ospita una piccola co-lonia di mufloni, importati dalla Sardegnanel 1924. L’impegno richiesto per la brevesalita è ampiamente ripagato dai meravi-gliosi panorami che si dischiudono allavista. Zannone è stata l’unica isola dell’ar-cipelago mai abitata da popolazioni civili,ma solo da monaci, fino a quando nella se-conda metà del XV secolo, il Tirreno non di-venne dominio dei pirati. Sono infattipresenti sull’isola i resti dell’antico mona-stero di Santo Spirito, benedettino prima ecistercense poi, una piccola cisterna imper-meabilizzata ad arte per raccogliere l’acquapiovana e la peschiera romana che dovevafar parte del complesso di una villa romana. La peschiera è composta da una piscinacoperta, scavata nella roccia, alla quale sipuò accedere scendendo lungo una brevescalinata pure essa intagliata. Uno strettocunicolo assicurava il flusso di acqua ma-rina per il necessario ricambio.L’isola fu stazione preistorica per la lavora-zione dell’ossidiana che da Palmarola, pas-sava a Zannone e poi era trasportata alCirceo.Le sue rocce sono in gran parte di originesedimentaria. Oggi vi è vietata la pescaentro 200 metri dalla costa.

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GIRO DELL’ISOLA: solo poche decine di chilometri, ma quantemeraviglie! Grotte aperte sul mare, accoglienti calette, spiaggeassolate, solitarie, promontori ricoperti di rocce multicolori, bian-che, gialle, nere, grigio perla, rosso e dalle forme più strane,archi e per ultimo ma non ultimo, i pescosi fondali dai colori in-tensi che variano dal verde smeraldo al blu ceruleo. Insommauna costa che varia continuamente, segnata da una lunga e vio-lenta attività vulcanica, ricca dibellezze stra-ordinarie chevi immergeràin un mondostraordinariodi bellezza.

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Non solo mare

Scoprire Ponza passeggiando tra le stradine, per i viottoli e isentieri è sicuramente una bella alternativa ad una giornatadi mare. La natura offre scenari indimenticabili: si ha la pos-

sibilità di ammirare contemporaneamentemare e monti, pae-saggi e angoli diogni genere, vege-tazione mediterra-nea, scorcimozzafiato. Per en-trare a stretto con-tatto con Ponza e conla voglia di conoscereogni dettaglio dellanatura e della sua sel-vaggia bellezza, viconsigliamo questepasseggiate.

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Itinerari consigliatiMONTE GUARDIA

Si parte, a piedi, da piazza Gaetano Vitiello, più precisamente vicino al negozio di articolida mare “da Totonno”: salire su fino al ristorante “Monte Guardia” , proseguire e arrivareverso le ultime e più alte case del paese fino al “pianoro degli Scotti”. Al bivio della

stradina, girare verso destra e continuare a salire i gradoni fino al termine della mulattiera.Attraversando questi sentieri panoramici, vi troverete di fronte al fatiscente edificio ex se-maforo, impiantato nel 1875. Già posto di osservazione della Marina Militare che era col-legato con altri centri marittimi con un’apparecchiatura telegrafica.Siete sul punto più alto dell’isola, a quota 283 metri. Il panorama che si gode da questavetta selvaggia è davvero mozzafiato e permette di abbracciare l’intero perimetro dell�isola.

Tempo di andata: circa 1 ora Strada mulattiera.Orario consigliato: mattino presto - tardo pomeriggio

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FARO DELLA GUARDIA

Il Faraglione della Guardia, formatosi nell’ultima fuoriuscita lavica vulcanica, ospita un farodella Marina Militare i cui fasci di luce sono visibili ad oltre venti miglia di distanza. L’accessoal Faro è oggi precluso. A causa dell’incrocio di correnti, questo tratto di mare, è quasi sempre mosso.In direzione Sud di punta della Guardia, a 13 miglia circa, inizia la fossa più profonda delmediterraneo (3730 metri). Nel 1952, Jacques Picard, con il batiscafo “Trieste” raggiunse, per la prima volta, proprionel mare di Ponza quella mirabolante profondità in 2 ore e 15 minuti, assistito in superficiedalla corvetta “Fenice”.

Arrivare al “pianoro degli Scotti” seguendo il percorso in-dicato per l’escursione al “Monte Guardia”. A questo punto,dirigersi in direzione della chiesetta dedicata alla Madonnadella Civita. Al bivio seguire I pali della luce che vi condur-ranno, percorrendo una mulattiera, all’estrema punta suddell’isola, sul faraglione della Guardia.

Strada: mulattieraOrario consigliato: mattino - tardo pomeriggioTempo di andata: circa 40 minuti

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LE NECROPOLI

L’occupazione stabile dell’isola è testimoniata, in età repubblicana, dalla presenza di due ne-cropoli: la prima localizzata nella zona del Bagno Vecchio, la seconda in località Guarini, suiterrazzi che dominano l’insenatura di Chiaia di Luna. Le necropoli oggi sono in gran parte inabbandono a causa di crolli e di lavori agricoli.

La necropoli è formata da tombe ipo-gee, cioè scavate nella roccia. Le quat-tro tombe del Bagno Vecchio e lecinque dei Guarini, presentano ununico ambiente centrale da cui si

aprono nicchioni sulle pareti laterali e su quella di fondo. Si tratta di camere sepolcrali de-stinate alla sepoltura di numerosi individui, legati tra loro da vincoli di parentela e utilizzatesia per deposizioni ad inumazione in loculi, anch’essi ricavati nella roccia, sia ad incinera-zione, con la deposizione delle ceneri in olle collocate in piccole nicchie quadrate utilizzatealmeno fino alla fine del secolo IV d.C.L’inserimento di croci alle pareti, testimoniano anche la successiva occupazione cristiana.Durante l’epoca borbonica al Bagno Vecchio degli Scotti vi erano relegati dei galeotti chelavoravano all’estrazione delle pietre da costruzione.

Come si raggiunge: Per la Necropoli del Bagno Vecchio, arrivare sempre al“pianoro degli Scotti”. Da questo, in direzione del rudere (corpo di guardia),vi è un sentiero, che va percorso per circa 100 metri, e sarete arrivati nellazona della necropoli. Di queste non essendovi indicazioni, risulta abbastanzacomplicato identificarle, anche perché insistono su terreni privati. Prose-guendo per il sentiero, vedrete, dall’alto, la spiaggia del Bagno Vecchio.Dei gradini (alquanto impervi) scavati nella roccia, vi condurranno fin sullaspiaggia.Orario consigliato: mattino. Il sole vi arriva dalle 08.00 alle 15.00 circa.

Strada: sentiero difficoltoso (90%).

Tempo di andata: 40 minuti circa

Questi ultimi due itinerari, richiedono grande impegno ma sono di grandeinteresse ambientale, paesaggistico e archeologico. I sentieri sono moltopittoreschi, anche se poco agevoli.

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AL FIENO

Il Fieno è una piccola collina tra Chiaia di Luna ed il Faro, rimasta incontaminata grazie alla man-canza di vie di comunicazione agevoli. Infatti è raggiungibile solo attraverso una stretta mulattierae dopo almeno 60 minuti di marcia. È una delle poche zone agricole attive dell’isola rimaste,dove si produce uno dei migliori vini dell’isola,e si coltivano legumi come lenticchie e fave.Qui due studiosi tedeschi, padre e figlio Schneider, rinvennero verso la meta’ del secoloscorso, resti di un centro preistorico per la lavorazione dell’ossidiana, materiale trasportatodalla vicina isola di Palmarola. La lavorazione della preziosa pietra nera, dopo la trasfor-mazione in punte di frecce ed altri oggetti per la caccia, alimentava il commercio che dalCirceo si irradiava fino a Sud della Campania.

Si parte dal bivio di S. Antonio, a 50 metri circa dagli autobus im-boccando la strada panoramica, all’altezza del “Bar Panoramica”. A300 metri circa, arrivati sotto l’albergo Chiaia di Luna, domineretedall’alto l’omonima spiaggia. A destra della balconata c’è una ne-cropoli (località Guarini) di età romana con tombe a camera scavatenella roccia (cinque tombe) oggi in gran parte distrutte. Dal piazzale, prendere la strada che porta all’albergo, proseguire insalita facendo attenzione allo strapiombo. Terminata la salita, saretearrivati al pianoro “Guardia Guarini”. Fiancheggiando un rudere diun antico corpo di guardia, c’è la stradina che dall’alto vi consentedi osservare Punta Fieno, e scendendo arriverete a delle cantine sca-vate nella roccia. Proseguendo ancora arriverete fino agli scogli.

Strada: mulattiera – sentieroTempo di andata: circa 60 minuti

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IL TUNNEL ROMANO

Il Tunnel di Chiaia di Luna è lungo 168 metri ed è caratterizzatoda soluzioni tecniche molto sofisticate che rendono quest’operapregevole e ancora in buono stato di conservazione dopo duemillenni. Il primo tratto, realizzato nel tufo friabile, è rivestito ingran parte con muri di contenimento in opus reticolatum, conrinforzi in muratura ed ampi lucernari che garantiscono l’aera-zione e l’illuminazione. Uno di questi si trova a circa metà delpercorso. L’apertura è contraddistinta da una particolare artico-lazione a ventaglio: un pozzo verticale, affiancato da due boc-che oblique per garantire la massima diffusione della luce.Nell’ultimo tratto, prima di raggiungere la spiaggia, è stato rea-lizzato un largo pozzo a imbuto per illuminare il percorso, altri-menti buio dopo una brusca curva.

Il tunnel garantiva il collegamento con l’insenatura di Chiaia diLuna, un tempo con strutture portuali, altrimenti irraggiungibilese non dal mare. Questa rada è molto importante per gli approdidell’isola perché è protetta dai venti di levante e grecale, parti-colarmente insidiosi per il porto principale non adeguatamenteprotetto.

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IL PORTO

L’ingresso di Ponza è rappresentato dal piccolo porto che è considerato l’esempio piùpuro di architettura borbonica realizzata sulle antiche strutture portuali di epoca romana.Di forma semicircolare, fu commissionato da Carlo III di Borbone re di Napoli che avevagiurisdizione sulle Isole Ponziane e fu realizzato verso la metà del XVIII secolo su progettodell�architetto Carpi, tra gli allievi più brillanti del Vanvitelli, e supervisionato dal funzionariodel Genio militare Winspeare. Il centro principale dell’isola è oggi un pittoresco villaggio caratterizzato da case dai coloripastello, poste ad anfiteatro attorno al porto.

Corso Pisacane rappresenta il nucleo dell’isola da cui sono raggiungibili:

La Torre: fu ricostruita dal 1556 sui ruderi di una precedente costruzione d’epoca romana,per volere di Papa Sisto IV, che voleva dotare l’isola di una struttura militare che la difen-desse dai Saraceni. Nel 1734, grazie ai Borboni, la Torre venne ampliata, rafforzata e no-tevolmente elevata. Fu realizzata anche una grande cisterna per la raccolta dell’acquapiovana. Dopo l’Unificazione Italiana, la Torre cadde in uno stato di abbandono. All’iniziodel secolo diventa sede comunale, e pertanto viene restaurata ed in parte ampliata per larealizzazione di nuovi vani. Nell’immediato dopoguerra la sede comunale viene nuova-mente spostata e la Torre, è questa volta adibita ad edificio scolastico. Ma solo dopo qual-che anno è di nuovo fatiscente a causa di un’inadeguata manutenzione. Nel 1950 vieneacquistata dagli attuali proprietari che la destinano ad albergo.

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La Chiesa dei SS Silverio e Domitilla: costruita nel 1775 sottoil regno di Ferdinando IV di Borbone, viene consacrata nel 1778.Realizzata su progetto del Maggiore del Genio Antonio Win-speare, a pianta circolare e sormontata da una grande cupola,è dedicata ai Santi Silverio e Domitilla.Le pietre di tufo utilizzate per i lavori, furono ricavate da un’anticacava di epoca borbonica. Le pareti e la cupola furono affrescatedal pittore Pasquale Mancini. La facciata presenta due semico-lonne che reggono il frontone. All’interno spicca l’altare princi-pale decorato da un recente mosaico raffigurante laCrocifissione. La Chiesa conserva anche la tela raffigurante laSS. Trinità, posta su di una parete all’ingresso della Chiesa, e idipinti rappresentanti la vita dei santi, ispirati ai capolavori di Mi-chelangelo della Cappella Sistina. La Chiesa è stata ampliatanel 1940 per l’accresciuta popolazione.

La Chiesa dell’Assunta di Le Forna: una chiesa a tre navate.Una vera eccezionalità per una piccola isola come Ponza, e lafrazione di Le Forna ha questa prerogativa. Anzi fino a qualcheanno fa era una delle poche chiese al mondo che avesse duecampanili. Dopo la colonizzazione del 1772, per volontà dei Bor-boni, nacque Le Forna. E quasi subito fu eretta una piccola cap-pella che con gli anni crebbe e si arricchì anche di opere d’arte.Era il 1781 quando fu consacrata alla Madonna Assunta, una fe-stività che sin d’allora viene festeggiata ogni 15 agosto. Don In-nocenzo Bianchi fu il primo parroco e proveniva da Ischia. Nel1846 vi fu costruita la cappella laterale, quella di sinistra, dedicataa S.Filomena. La navata che oggi ospita l’altare di S.Silverio,

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quella di destra, invece, fu edificata tra le due guerre mondiali,con il contributo di tutta la popolazione che provvide a tagliare ea trasportare le pietre dalle cave di Cala Inferno. Oggi la chiesasi presenta all’interno con freschi colori marini ed accoglie opered’arte di pregio come la tela ottocentesca della Madonna postasull’altare centrale, mentre un organo settecentesco attende diessere presto restaurato.

Il cimitero: a sinistra della Chiesa dei SS. Silverio e Domitilla, biso-gna salire una ripida stradina che in breve tempo vi condurrà al ca-ratteristico Cimitero di Ponza, agglomerato di cappelle chedegradano verso il mare, sopra il tratto di costa caratterizzato dalleGrotte di Pilato. Queste tre grotte, che si possono visitare dal mare,furono scavate dai Romani e facevano parte di una maestosa villaromana, della quale sono visibili sul promontorio numerosi resti, eche occupava l’intero spazio dove oggi si trova il cimitero.

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Le Grotte di Pilato rappresentano un esempio eccezionale diuna particolare e diffusa categoria di peschiere scavate nellaviva roccia, ancora oggi da ammirare per la perfezione della tec-nica di scavo e di intaglio anche sotto il livello del mare. Si trattadi cinque vasche tufacee, quattro coperte e una all’aperto, tuttecomunicanti tra loro e collegate al mare. La Peschiera Romanaè stata poi denominata “Bagni di Pilato”, forse alludendo allapresenza sull’isola del famoso Pilato di Giudea. Il sistema a va-sche alimentate da cunicoli attraverso cui veniva assicurato il ri-cambio d’acqua, permetteva agli antichi Romani di garantirsil’allevamento e la riproduzione di preziose specialità ittiche, tracui le murene, di cui erano ghiottissimi. I pesci, poi, erano utiliz-zati non solo per la culinaria, ma anche per l’arte divinatoriadell’aruspicina. Nella vasca centrale, sulla parete di fondo, sitrova un’edicola a guisa di altare che ospitava probabilmenteuna statua di Apollo, ritrovata di recente sul fondo della vasca.

Per una visita l’orario consigliato è fra le 11.00 e le 15.00,quando l’illuminazione è migliore, così come conviene munirsiper vedere gli ambienti interni di una torcia subacquea.

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TELEFONO

RICEVIMENTO: 9 oppure 200LINEA ESTERNA: OINTERURBANE: O + prefisso + numero abbonatoINTERNAZIONALI: O + prefisso internazionale + prefisso interurbano

+ numero abbonatoPer comunicare con un’altra camera, digitare il numerodella camera desiderata aggiungendo 100. Es. Se lacamera da chiamare è la 12, digitare 112

CASSAFORTE

All’interno dell’armadio, potete trovare una cassaforte per custodire i vostri oggetti di valore.Prima dell’utilizzo, bisogna effettuare il cambio di combinazione.

A cassaforte aperta, premere il tasto “R” e digitare il nuoco codice che deveessere composto da 4 a 10 numeri a piacere, quindi premere il tasto “ * ”.La cassaforte emetterà tre BIP, ciò significa che il nuovo codice è statomemorizzato.

A questo punto la cassaforte è pronta per essere utilizzata.Per chiudere la cassaforte digitare “ R ” e “ * “.

Per aprire la cassaforte digitare il tasto “R” seguito dal nuovo co-dice memorizzato precedentemente.

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COMPAGNIE DI NAVIGAZIONELAZIOMAR (traghetti e aliscafi da e per Formia - Traghetti da e per Anzio)

Laziomar Anzio tel. 06 98600083Laziomar Ponza tel. 0771 80565 / 809875Laziomar Formia tel. 0771 22710 / 23800

VETOR (aliscafi da e per Anzio)Vetor Anzio tel. 06 9845083Vetor Ponza tel. 0771 80549Vetor Formia tel. 0771 700710

SNAP (traghetto e motonave veloce da e per Terracina)Snap Terracina tel. 0773 790055Snap Ponza tel. 0771 820092

SNAV (catamarano da e per Napoli)Snav Napoli tel. 081 4285555Snav Ponza tel. 0771 80743

Libera Pontina Navigazione (da e per S.Felice Circeo)S.F.Circeo tel. 0773 544157Ponza tel. 0771 80031

Navigazione Libera del Golfo (da e per Terracina)Terracina tel. 348 3706673Ponza tel. 0771 80743

Medmar (Motonave veloce da e per Fiumicino e Formia)Info tel. 081 3334411

NUMERI UTILIPoliambulatorio Località Tre Venti tel. 0771 80687Guardia Medica Località Tre Venti tel. 0771 80687 Ufficio Locale Marittimo Molo Musco tel. 0771 80027Guardia di Finanza Molo Musco tel. 0771 80168Carabinieri Molo Musco tel. 0771 80130Vigili Urbani Via Roma tel. 0771 80754Pro Loco Via Molo Musco tel. 0771 80031Comune P.zza Carlo Pisacane tel. 0771 80108

CHIESESS. Silverio e Domitilla Via Roma Ponza Porto tel. 0771 831591Chiesa S.M. Assunta Via Chiesa loc. Le Forna tel. 0771 808900

NOLEGGIO SCOOTERMorsello Giulio Via Dante tel. 0771 80444 Spigno Silverio Via Calacaparra tel. 328 8881815

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SERVIZIO TAXIFonzi tel. 330 825953 / 349 4107992Alex tel. 334 7199911Antony tel. 338 2962966Peppe tel. 349 0615629 / 330 931331Peppino tel. 349 0625220Antonio Errante tel. 333 3070583Joe Taxi driver tel. 333 8996075 / 360 960635Nuziale Luigi tel. 330 714213Centy G. tel. 347 9098869 / 338 2965373Dominik tel. 348 8433953Gungui Francesco tel. 349 4783202Morsello Giulio tel. 0771 80444

RITROVI NOTTURNICovo Nord Est Loc. Campo Inglese tel. 0771 808827Sporting Club Loc. Frontone tel. 0771 80755Terrazze Kibar Via Chiaia di Luna tel. 0771 80113 Tunnel Piano Disco Bar Via Dante tel. 339 3993241 Winspeare Café Banchina Di Fazio tel. 0771 80533 O’ Sarracino Banchina Di Fazio tel. 335 6293563

DIVINGPonza Diving Center via banchina tel. 0771 809788Scuola Sub Nautilus Piscine naturali tel. 0771 808701

FIORAIOSerto Ofelia (fiori) Via Dante, 47 tel. 0771 80261

PARRUCCHIERI Oriana Via Banchina tel.0771 80445 American Beauty Banchina Di Fazio tel. 0771 80635

BANCHEBanca San Paolo Intesa P.zza Pisacane tel. 0771 820554 Monte Paschi di Siena Via Dante tel. 0771 80654

FARMACIEFarmacia Mazzella P.zza C.Pisacane tel.0771 80708Farmacia Tagliamonte Via Dante tel. 0771 80633

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Isola di Ponza

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Hotel Ortensia* * *

Via Piscine Naturali, Località Le Forna04027 Ponza (LT)

tel.0771/808922 fax. 0771/808365

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