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Francesco PETRELLAFrancesco PETRELLA Campolongo 2006 Campolongo 2006 www.riparazionetessutale.itwww.riparazionetessutale.it
I FARMACI VASOATTIVI
E LE EPARINE
Dott.Dott. Francesco Francesco PetrellaPetrellaResponsabile Ambulatorio Responsabile Ambulatorio
di Riparazione Tessutaledi Riparazione TessutaleASL NA 5 ASL NA 5
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TRATTAMENTO INDIRETTODELL’ ESSUDATO
Il trattamento indiretto dell’essudato è focalizzato al trattamento delle cause sottostanti, come per esempiola presenza di una estrema colonizzazione batterica.
Romanelli M - WBP – Aprile 2003
Il trattamento indiretto dell’essudato è focalizzato al trattamento delle cause sottostanti, come per esempiola presenza di una estrema colonizzazione batterica.
Romanelli M - WBP – Aprile 2003
TRATTAMENTO EZIOPATOGENETICO
DELLA LESIONE
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•Necrosi•Ischemia•Trombosi•Infezione
STIMOLIFLOGOGENI
STIMOLIFLOGOGENI
• ANTIMICROBITI LENTO RILASCIO( cadexomero iodico, argento)
• ANTIBIOTICI• FARMACI VASOATTIVI
( in situazioni cliniche dove non è possibilericorrere a tecniche di rivascolarizzazione ,ad es. L -Arginina)
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DANNO TESSUTALE
DANNO TESSUTALE
REAZIONE INFIAMMATORIA
REAZIONE INFIAMMATORIA
MEDIATORI:Amine,Plasmachine,
Prostaglandine
MEDIATORI:Amine,Plasmachine,
Prostaglandine
PROTEASILISOSOMIALI
RITARDO NEL PROCESSO DI GUARIGIONERITARDO NEL PROCESSO DI GUARIGIONE
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ISCHEMIAISCHEMIA
DANNO TESSUTALE
DANNO TESSUTALE
REAZIONE INFIAMMATORIA
REAZIONE INFIAMMATORIA
PROTEASILISOSOMIALI
LCCLCC e Processo di riparazione tessutalee Processo di riparazione tessutale
MEDIATORI:Amine,Plasmachine,
Prostaglandine
MEDIATORI:Amine,Plasmachine,
Prostaglandine
RIPARAZIONE TESSUTALE
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FATTORI DI CRESCITA( fase sperimentale)
FATTORI DI CRESCITA( fase sperimentale)
Proteina ricombinanteVEGF 165
Bauters C et al Circulation 1995DNA complementareVEGF
Tsurumi Y et al. Lab Invest1996FGF – 1
Pu LQ et al. Eur Y Vasc Endovasc Surg 1995
Proteina ricombinanteVEGF 165
Bauters C et al Circulation 1995DNA complementareVEGF
Tsurumi Y et al. Lab Invest1996FGF – 1
Pu LQ et al. Eur Y Vasc Endovasc Surg 1995
CELLULE STAMINALI( fase sperimentale)
CELLULE STAMINALI( fase sperimentale)
Intera popolazione di cellule midollari
Ykenada s. et al J Surg Res 2001BMNC(frazione monoclonata)
Shintani S et al. Circulation 2001EFC (cellule stromali )
Kalka C et al Proc NatlAcad Sci USA 2000
Intera popolazione di cellule midollari
Ykenada s. et al J Surg Res 2001BMNC(frazione monoclonata)
Shintani S et al. Circulation 2001EFC (cellule stromali )
Kalka C et al Proc NatlAcad Sci USA 2000
Hockel et al.Arch Surg 1993
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TRIALS CLINICIStudio TRAFFIC – rFGF–2
Lederman RL –Lancet 2002 Studio TRAFFIC – rFGF–2
Lederman RL –Lancet 2002
VEGF 165( 75 % di ulcere guarite)
Shyu KG et al- Am J Med 2003
VEGF 165( 75 % di ulcere guarite)
Shyu KG et al- Am J Med 2003Studio TACT -Cellule staminali
(60 % di ulcere guarite)Tateishi-Yuyama E et al.- Lancet 2002
Studio TACT -Cellule staminali(60 % di ulcere guarite)
Tateishi-Yuyama E et al.- Lancet 2002
Si tende a privilegiare l’utilizzo di cellule staminali, in quando l’effettoangiogenetico del fattori di crescita è di poche minuti e qundisicuramente dipendente da altri fattori. Inoltre la terapia con
cellule staminali è risultata priva di effetti collaterali.
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QUALI POSSIEDONOUNA VALENZA SCIENTIFICA ?
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INIBISCE L’ADESIONE E MIGRAZIONE LEUCOCITARTIA DI ORIGINE INFIAMMATORIA(Korthuis R.J. Int. J Microcir.1997RIDUCE L’IPERPERMEABILTA’ CAPILLARE(Bouskela E et al. Angiology - 1997RIDUZIONE DELLA ADESIONE LEUCOCITARIA( Takase s. et al, Microcirculation – 2000)
INIBISCE L’ADESIONE E MIGRAZIONE LEUCOCITARTIA DI ORIGINE INFIAMMATORIA(Korthuis R.J. Int. J Microcir.1997RIDUCE L’IPERPERMEABILTA’ CAPILLARE(Bouskela E et al. Angiology - 1997RIDUZIONE DELLA ADESIONE LEUCOCITARIA( Takase s. et al, Microcirculation – 2000)
RACCOMANDAZIONE DI GRADO APer la riduzione dei sintomi della IVC
CIF – Linee Guida -2003
RACCOMANDAZIONE DI GRADO APer la riduzione dei sintomi della IVC
CIF – Linee Guida -2003
VALIDA L’ASSOCIAZIONEBendaggio elastocmpressivo
+Diosmina-Eperidina micronizzata(Guilhou et al.- Angiology,1997)
(Glinsky et al. – Phlebology,1999)
VALIDA L’ASSOCIAZIONEBendaggio elastocmpressivo
+Diosmina-Eperidina micronizzata(Guilhou et al.- Angiology,1997)
(Glinsky et al. – Phlebology,1999)
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SOLUDEXIDE ( randomizzato )Scandotto G. et al. – Angiology 1999
SOLUDEXIDE ( randomizzato )Scandotto G. et al. – Angiology 1999
MESOGLICANO ( doppio cieco)Arosio E, et al.- Eur J vasc Endovasc Surg 2001
MESOGLICANO ( doppio cieco)Arosio E, et al.- Eur J vasc Endovasc Surg 2001
Il PAI-l sembra avere valore prognostico perché risulta aumentato
più frequentemente nei pazienti che non guarisconoTurio E et al – Giornale Italiano di Dermatologia - 2002.
Il PAI-l sembra avere valore prognostico perché risulta aumentato
più frequentemente nei pazienti che non guarisconoTurio E et al – Giornale Italiano di Dermatologia - 2002.
IN ASSOCIAZIONE A BENDAGGIO ELASTO-COMPRESSIVO
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I dati di 5 Studi randomizzati (9)confermano l’utilità dellasomministrazione della pentossifillina nel trattamento dell’ulcera venosa associata all’elastocompressione
Jull AD et al. – The Cochrane Librery, 2000
I dati di 5 Studi randomizzati (9)confermano l’utilità dellasomministrazione della pentossifillina nel trattamento dell’ulcera venosa associata all’elastocompressione
Jull AD et al. – The Cochrane Librery, 2000
AZIONE:•Aumento della flessibilità dei globuli rossi;•Inibizione dell'aggregazione piastrinica;•Miglioramento dell'attività fibrinolitica; •Inibizione dell'attivazione leucocitaria.
AZIONE:•Aumento della flessibilità dei globuli rossi;•Inibizione dell'aggregazione piastrinica;•Miglioramento dell'attività fibrinolitica; •Inibizione dell'attivazione leucocitaria.
MIGLIORA GLI SCAMBI
METABOLICI A LIVELLO
DELLA MICROCIRCOLAZIONEMIGLIORA GLI SCAMBI
METABOLICI A LIVELLO
DELLA MICROCIRCOLAZIONE
Francesco PETRELLAFrancesco PETRELLA Campolongo 2006 Campolongo 2006 www.riparazionetessutale.itwww.riparazionetessutale.it
RACCOMANDAZIONE: E' consigliabile, in particolare, nei soggetti in cuiil trattamento compressivo ha scarse probabilitàdi riuscita o in quelli che non lo tollerano
RACCOMANDAZIONE: E' consigliabile, in particolare, nei soggetti in cuiil trattamento compressivo ha scarse probabilitàdi riuscita o in quelli che non lo tollerano
"L'analisi dei dati ha dimostrato che la pentossifillina è più efficace del placebonel guarire del tutto le ulcere venose
alle gambe o migliorarle in modo significativosia da sola sia in associazioneal trattamento compressivo "
"L'analisi dei dati ha dimostrato che la pentossifillina è più efficace del placebonel guarire del tutto le ulcere venose
alle gambe o migliorarle in modo significativosia da sola sia in associazioneal trattamento compressivo "
UNIVERSITA’ DI AUCKLAND ( Dipartimento di Medicina Generale)
Revisione sistematica dei lavori scientificipubblicati sull’utilizzo della
PENTOSSIFILLINA nel trattamento dell’ulcera venosa
Jull A,Arroll B,Waters J.- Lancet, 2002
UNIVERSITA’ DI AUCKLAND ( Dipartimento di Medicina Generale)
Revisione sistematica dei lavori scientificipubblicati sull’utilizzo della
PENTOSSIFILLINA nel trattamento dell’ulcera venosa
Jull A,Arroll B,Waters J.- Lancet, 2002
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EFFETTO TERAPEUTICO:ANTITROMBOTICOEFFETTO TERAPEUTICO:ANTITROMBOTICO
EFFETTO:ANGIOGENETICO
EFFETTO:ANGIOGENETICO
COME REGOLATORE DELPROCESSO ANGIOGENETICO
Taylor S, Folkman J: Nature 1982Folkman J, Shing Y: Biol 1992.
L'eparina e l'eparan solfato di per sè non sono angiogeneticima agiscono come modulatori positivi dell'angiogenesi
scatenata da altri stimoli.
L'eparina e l'eparan solfato di per sè non sono angiogeneticima agiscono come modulatori positivi dell'angiogenesi
scatenata da altri stimoli.
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L'eparina provoca un cambiamento di conformazione dei fattori di crescita citati che facilita il loro legame ai recettori cellulari, li protegge dall‘inattivazione, ne potenzia l'attività, ne provoca
il rilascio dalla matrice extracellulare, rendendoli pertanto disponibili al legame coi siti recettoriali endoteliali.
L'eparina provoca un cambiamento di conformazione dei fattori di crescita citati che facilita il loro legame ai recettori cellulari, li protegge dall‘inattivazione, ne potenzia l'attività, ne provoca
il rilascio dalla matrice extracellulare, rendendoli pertanto disponibili al legame coi siti recettoriali endoteliali.
•VEGF:Glicoproteina 45 KD (Varie isoforme la piùstudiataVEGF – A)•PRODOTTO: cellule muscolari lisce ed endoteliali•BERSAGLIO:cellule endoteliali•RECETTORI: Flt -1 e Flk-1(inespressi)
Barleon B et al. Blood 1996Ferrara N. et al. Endocr Rev 1997
•VEGF:Glicoproteina 45 KD (Varie isoforme la piùstudiataVEGF – A)•PRODOTTO: cellule muscolari lisce ed endoteliali•BERSAGLIO:cellule endoteliali•RECETTORI: Flt -1 e Flk-1(inespressi)
Barleon B et al. Blood 1996Ferrara N. et al. Endocr Rev 1997
•FGF – 2:Proteina monomerica di 18 KD (FGF – 1 e FGF- 2)•PRODOTTO: cellule endoteliali•BERSAGLIO:cellule endoteliali e cellule muscolari lisce•RECETTORI: vari, tutti appartnentialla tirosichinasi
Folkman J et al. Cell 1996 Xu X Cell Tissue Res 1999
•FGF – 2:Proteina monomerica di 18 KD (FGF – 1 e FGF- 2)•PRODOTTO: cellule endoteliali•BERSAGLIO:cellule endoteliali e cellule muscolari lisce•RECETTORI: vari, tutti appartnentialla tirosichinasi
Folkman J et al. Cell 1996 Xu X Cell Tissue Res 1999
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TRATTAMENTO DELL’ISCHEMIA ARTERIOSA CRONICAGRAVE DEGLI ARTI INFERIORI IN PAZIENTI A RISCHIODI AMPUTAZIONE
RACCOMANDAZIONE GRADO ALine Guida SICVE 2002
TRATTAMENTO DELL’ISCHEMIA ARTERIOSA CRONICAGRAVE DEGLI ARTI INFERIORI IN PAZIENTI A RISCHIODI AMPUTAZIONE
RACCOMANDAZIONE GRADO ALine Guida SICVE 2002
ATTIVITA’ FARMACOLOGICA:•Inibizione dell’aggregazione, dell’adesione
e della reazione di rilascio piastrinico;•Dilatazione delle arteriole e delle venule;•Aumento della densità capillare e riduzione
della iperpermebilità vascolare a livello delmicrocircolo;
•Attivazione della fibrinolisi;•Inibizione dell’adesione e della migrazione
dei globuli bianchi mononucleati dopo lesione endoteliale;
•Riduzione del rilascio dei radicali liberidell’ossigeno.
Mazzone A et al. 1996Dormandy JA et al. 1998
ATTIVITA’ FARMACOLOGICA:•Inibizione dell’aggregazione, dell’adesione
e della reazione di rilascio piastrinico;•Dilatazione delle arteriole e delle venule;•Aumento della densità capillare e riduzione
della iperpermebilità vascolare a livello delmicrocircolo;
•Attivazione della fibrinolisi;•Inibizione dell’adesione e della migrazione
dei globuli bianchi mononucleati dopo lesione endoteliale;
•Riduzione del rilascio dei radicali liberidell’ossigeno.
Mazzone A et al. 1996Dormandy JA et al. 1998
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[(CH3) 3-N-CH2-CHOH-CH2-COO-] E’ un derivato dell'amminoacido trovato nei tessuti esigenti dialta energia. Svolge un ruolo attivo negli statibassi dell'ossigeno
SU TOPI DI LABORATORIO L-CARNITINA NON HA DETERMINATO UNA DIFFERENZA STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVA DEI TEMPI
DI GUARIGIONE DI LESIONI DELLA CUTE PRATICATECHIRURGICAMENTE.
Serap Koybasi et al. Wound 2005
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Nei sistemi biologici, l’NO agisce come un importante messaggero intra- ed inter-cellulare regolando Numerosissime funzioni, in primisquella dell’endotelio vascolare
Brennan PA, Moncada Ann R Coll Surg Engl. 2002..
L’NO è una sostanza abbastanza ubiquitaria prodotta a partire dall’amminoacido L-arginina in una reazione multi-step catalizzatadall’enzima ossido nitrico sintetasi
La ridotta biodisponibilità dell’NO è ritenuta responsabile dell’insorgenza e/o dell’aggravamento di numerose quanto diffuse e temibili malattie, quali l’ipertensione arteriosa e l’aterosclerosi
Francesco PETRELLAFrancesco PETRELLA Campolongo 2006 Campolongo 2006 www.riparazionetessutale.itwww.riparazionetessutale.it
La strada più battuta, in tal senso, è stata la somministrazione di dosi generose di L-argininaper via orale. Infatti, questo amminoacido semi-essenziale è il diretto precursore dell’NO .
Lehninger AL, Nelson DL, Coc MM. Principi di Biochimica. 1994.
La strada più battuta, in tal senso, è stata la somministrazione di dosi generose di L-argininaper via orale. Infatti, questo amminoacido semi-essenziale è il diretto precursore dell’NO .
Lehninger AL, Nelson DL, Coc MM. Principi di Biochimica. 1994.
STUDI CONDOTTI SU TOPI DA LABORATORIOHANNO DIMOSTRATO CHE L’INTEGRAZIONEALIMENTARE CON L- ARGININA, FAVORENDOLA SINTESI DI NO, ACCELERA LA GUARIGIONE
DI ULCERE IN RATTI DIABETICI Witte MB , Thornton FJ, Tantry U, Barbul A . Metabolism. 2002. 51(10): 1269-1273.
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ULCERE VASCOLARE ARTERIOSE IN PAZIENTI NON SI E’ POTUTO EFFETTUARE
INTERVENTO DI RIVASCOLARIZZAZIONE(Resource® Arginaid®)
12.7 gr. X 2 fino a 12 settimaneBuoni i risultati anche se su casistica molto piccola ( 6 casi )
Dennis E. Weiland, MD - Wounds 2006
ULCERE VASCOLARE ARTERIOSE IN PAZIENTI NON SI E’ POTUTO EFFETTUARE
INTERVENTO DI RIVASCOLARIZZAZIONE(Resource® Arginaid®)
12.7 gr. X 2 fino a 12 settimaneBuoni i risultati anche se su casistica molto piccola ( 6 casi )
Dennis E. Weiland, MD - Wounds 2006
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