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•I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi altamente specifici per la quantificazione dell’analita, anche in matrici complesse. campione + compless o antigene - anticorp o antico rpo quantificazi one del complesso antigene- anticorpo METODI IMMUNOMETRICI

I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi

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• I metodi immunometrici, sfruttando le caratteristiche uniche di selettività e di avidità del legame antigene-anticorpo, permettono lo sviluppo di metodi altamente specifici per la quantificazione dell’analita, anche in matrici complesse.

campione +complesso antigene-anticorpo

anticorpo

quantificazione del complesso

antigene-anticorpo

METODI IMMUNOMETRICI

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epitopo

paratopo

CDR

antigene

ponte disolfuro intracatena

ponte disolfuro intercatena

frammento Fab

frammento Fc

frammento Fab

Catena H

Catena L

IgG - anticorpi che tendono a durare molto a lungo, anche tutta la vita;IgM - durano poco tempo, e indicano un contatto recente con l'antigene;IgA - non si misurano nel sangue, ma sono presenti sulla superficie di alcuni organi, come per esempio gli alveoli polmonari;IgD - presenti sulla superficie dei linfociti B maturi;IgE - immunoglobuline che intervengono nei processi che regolano le reazioni allergiche (ipersensibilità nei confronti di vari antigeni, alimentari, ambientali, ecc.).

Anticorpi monoclonaliAnticorpi policlonali

ANTICORPI

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REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE

METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

In opportune condizioni la formazione del complesso antigene-anticorpo dà luogo ad una reazione di precipitazione.

-(A) Eccesso di anticorpo (Ab)-(B) Zona di equivalenza (zona più interessante a fini analitici).-(C) Eccesso di Ag

Ag

Ab precipitato

A B C

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REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE

METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

La “composizione” del precipitato varia fortemente nelle tre zone.La precipitazione degli aggregati antigene-anticorpo (reazione di immunoprecipitazione) rappresenta una tecnica molto utilizzata per l’analisi qualitativa e quantitativa di componenti relativamente abbondanti nel siero, in particolare delle proteine sieriche.

Nell’ambito delle tecniche basate su reazioni di immunoprecipitazione abbiamo:-Tecniche basate sulla diffusione-Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida-Tecniche di tipo elettroforetico

In senso lato, anche le tecniche immunometriche propriamente dette (es. tecniche immunoenzimatiche) si possono considerare tecniche di immunoprecipitazione.

Ag

Ab

pre

cip

itato

A B C

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METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

Diffusione monodimensionale semplice: la soluzione contenente (potenzialmente) l’antigene in esame viene stratificata sopra un gel di agar contenente un opportuno antisiero.

Diffusione monodimensionale doppia: fra le due soluzioni viene interposto un ulteriore stato di gel di agar (“zona neutra”). Le bande si formano quindi dove la diffusione di entrambe le specie porta al raggiungimento dei rapporti ottimali di concentrazione antigene/anticorpo.

Soluzione contenente l’antigene

Gel di agar contenente l’antisiero

Diffusione

Zonaneutra Diffusione

REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE

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METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

Nelle tecniche di diffusione bidimensionale si utilizza uno strato di gel di agar, nel quale sono stati ricavati pozzetti nei quali vengono poste le soluzioni in esame e la soluzione di anticorpo. A seguito della diffusione radiale dei vari componenti, ove possibile si formano “archi” di precipitato che identificano l’avvenimento della reazione antigene-anticorpo.

Con opportune modificazioni questa tecnica è applicabile anche a fini quantitativi (es. tecniche di immunodiffusione radiale: usando solo l’antigene nei pozzetti, mentre l’anticorpo è disciolto nel gel di agar, l’area delle bande che si formano è proporzionale alla concentrazione dell’antigene).

Soluzioni contenente l’antigene

Soluzione contenente l’anticorpo

Diffusione

Reazione antigene-anticorpo

Nessuna reazione

REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE

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IMMUNODIFFUSIONE RADIALE SEMPLICE: ESEMPIO

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IMMUNODIFFUSIONE RADIALE DOPPIA: ESEMPIO

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METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

Immunoelettroforesi: - elettroforesi - deposito di antisiero

REAZIONI DI IMMUNOPRECIPITAZIONE

REAZIONI DI AGGLUTINAZIONE

Elementi corpuscolari (globuli rossi, batteri,…): - provetta - vetrino

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REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE: ESEMPIOTEST DI GRACIDANZA

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REAZIONE DI AGGLUTINAZIONE

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METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

Nelle tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida il precipitato formatosi a seguito della reazione antigene-anticorpo viene di solito quantificato attraverso l’effetto Tyndall,

Tecniche di immunoprecipitazione in fase liquida

La quantificazione del precipitato può avvenire mediante turbidimetria o nefelometria (la seconda è nettamente più sensibile, permettendo di raggiungere limiti di rivelazione nettamente minori di quelli ottenibili con le tecniche di diffusione).

Luce incidente

Misura della luce “assorbita”:

turbidimetria

Misura della luce diffusa: nefelometria

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IMMUNODOSAGGI

Metodi competitivi

Metodi non competitivi

Utilizzo di traccianti per rivelare la formazione del complesso antigene-anticorpo

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METODO COMPETITIVO per la detrminazione di Ag

1 2 3

aggiunta reattivi

reazione

Conc. analita

Tracciante legato

0 4 162

31

a)

b)

c)Aggiuntasubstrato

analita

tracciante

Siti anticorpali in difettoConcentrazione costante di tracciante

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Analita liberoAnalita

immobilizzatoAnticorpo anti-analita

EAnticorpoanti-IgG marcato

EE

Aggiunta antigene e anticorpo

E

E

Aggiunta dell’anticorpo marcato

E

E

E

Substrato Segnale

Competizione per il sito anticorpale

Separazione

Misura dell’attività enzimatica

E

E

E

E E

METODO COMPETITIVO per la detrminazione di Ab

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DIRETTI INDIRETTI

METODI NON COMPETITIVI per la detrminazione di Ag

In realtà la curva dose-risposta può presentare una curvatura a dosi basse di analita a causa di un legame aspecifico ed una curvatura a dosi alte a causa della saturazione dell’anticorpo di cattura o di rivelazione.

Seg

nale

Concentrazione analita

aspecifico

saturazione

Siti anticorpali in eccesso

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METODI NON COMPETITIVI per la detrminazione di Ab

Seg

nale

Concentrazione analita

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Test Tecnica Range Tempi analisi

FT4 Competizione 0-7 ng/ml 90’

T3 Competizione 0-6 ng/ml 60’

T4 Competizione 0.25µg/dl 60’

Ig-E Sandwich 0-500 IU/mL 180’

Prolattina Sandwich 0-400 ng/ml 60’

FSH Sandwich 0-150 mIU/ml 150’

Cortisolo Competizione 0-50 µg/dl 60’

ESEMPI DI TEST COMPETITIVI E NON COMPETITIVI

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CARATTERISTICHECARATTERISTICHE

Più rapidi, particolarmente a basse concentrazioni di analita.

L’utilizzo di anticorpi monoclonali migliora la specificità

Specificità intrinseca superiore

Limite di rivelazione più basso

Amplificazione di attività (AA)(Metodi non competitivi)

Modulazione di attività (MA)(Metodi competitivi)

METODI COMPETITIVI E NON COMPETITIVI (MA E AA)

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TRACCIANTI

METODI ANALITICI BASATI SU ANTICORPI

Nei metodi basati su reazioni di immunoprecipitazione la formazione del complesso antigene-anticorpo viene evidenziata attraverso la diffusione della luce determinata dal precipitato. Per analiti presenti in concentrazioni molto basse e/o per i quali il complesso antigene-anticorpo non precipita (es. molecole di piccole dimensioni) i metodi di immunoprecipitazione non sono applicabili o sono troppo poco sensibili.

Purtroppo la reazione

è difficilmente rivelabile sfruttando le diverse proprietà fisiche del complesso An-Ab rispetto ad An libero.

Sebbene metodi immunometrici “label-free” siano in linea di principio utilizzabili (es. misurando le differenze di massa misurabili con biosensori piezoelettrici o le diverse proprietà ottiche con un sistema basato sulla SPR come il sistema Biacore) è’ più pratico utilizzare un tracciante, cioè un reattivo che, partecipando alla reazione An-Ab in opportune condizioni, ne permetta la rivelazione sensibile.

An + Ab An-Ab

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Il tracciante deve essere una molecola caratterizzata da un elevato

rapporto segnale/massa.

Questo permette di ottenere un segnale altamente rivelabile anche

in presenza di piccole quantità di tracciante, abbassando il limite di

rivelazione del metodo.

LABEL

• Isotopi radioattivi (125I, 3H)• Molecole fluorescenti - fluorescenza convenzionale (fluoresceina, rodamina) - fluorescenza a risoluzione temporale (chelati di ioni lantanidi: Eu3+, Tb3+) - fluorescenza polarizzata (fluoresceina)• Molecole chemiluminescenti (luminolo, esteri di acridinio)• Enzimi (perossidasi, fosfatasi alcalina, b-galattosidasi) determinabili con

substrati - cromogenici - fluorescenti - chemiluminescenti

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SCELTA DEL LABEL

Tracciante: limite di rivelazioneIl tracciante deve essere presente nel tubo ad una massa estremamente bassa (10-12-10-20 g) e facilmente rivelabile

TRACCIANTE SEGNALE MASSA (moli/tubo)

125I ≈ 10.000 dpm 0.1 – 10 x 10-15

Enzima Assorbanza 10-15 – 10-16

Luminescenza 10-16 – 10-18

Fluorescenza 10-15 – 10-18

Amplificazione ciclica enzimatica

10-20 – 10-21

Molecola fluorescente

I fluorescenza 10-18 – 10-19

Molecola chemiluminescente

mV 10-16 – 10-18

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Perché è vantaggioso utilizzare un enzima come marcatore per la sintesi di un tracciante?

L’attività catalitica dell’enzima permette di amplificare il segnale analitico (un solo enzima genera moltissime molecole di prodotto). Il limite di rivelazione del metodo è quindi significativamente inferiore rispetto ai metodi basati sull’uso di substrati enzimatici o molecole fluorescenti o chemiluminescenti come marcatori.

E

S

La molecola di substrato utilizzata come marcatore produce una sola molecola di prodotto per ogni molecola di tracciante

L’enzima utilizzato come marcatore produce molte molecole di prodotto per ogni molecola di tracciante

METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)

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Vantaggi relativi all’uso di enzimi:

• sono facilmente reperibili in forma pura, relativamente economici e stabili;

• sono disponibili numerose metodiche semplici ed automatizzabili per la misura dell’attività enzimatica;

• una molecola di enzima può produrre moltissime molecole di prodotto;

• è possibile ottenere la modulazione dell’attività enzimatica in seguito al legame con l’anticorpo, permettendo lo sviluppo di EIA omogenei.

Svantaggi relativi all’uso di enzimi:

• l’attività enzimatica può variare in funzione della temperatura o della presenza di interferenti;

• la coniugazione chimica dell’enzima può ridurne l’attività specifica;

• si può avere rumore di fondo dovuto alla presenza di enzima nel campione.

METODI IMMUNOENZIMATICI (EIA)

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La misura dell’attività enzimatica viene comunemente effettuata utilizzando un substrato che viene trasformato dall’enzima in prodotto colorato, il quale viene poi misurato tramite spettrofotometria. L’uso di substrati fluorescenti o chemiluminescenti permette di ridurre il limite di rivelazione del metodo.

TRACCIANTI ENZIMATICI

Chemiluminescenza2-naphthyl--D-galactopyranoside

Fluorimetria4-metilumbelliferone

Spettrofotometria2-nitrofenolo-galattosidasi

ChemiluminescenzaAMPPD

Fluorimetria4-metilumbelliferone-fosfato

Spettrofotometria4-nitrofenilfosfatoFosfatasi alcalina

ChemiluminescenzaH2O2/luminolo

SpettrofotometriaH2O2/cromogenoPerossidasi

METODOLOGIA ANALITICA

SISTEMA DIRIVELAZIONE

ENZIMA

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Enzimi(Metodi EIA)

Fluorofori

Molecole chemiluminescenti

Sistemi bioluminescenti

Fosfatasi alcalina, Galattosidasi,Glucosio ossidasi, Lisozima, Perossidasi di rafano (HRP)

FluorescinaChelati di europio

Luminolo,Rutenio, Europio

Luciferasi/luciferina

MARCATORI DEI SAGGLI IMMUNOCHIMICI IN CHIMICA CLINICA

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Le più comuni applicazioni dei metodi immunometrici in chimica analitica

clinica riguardano la determinazione di:

• ormoni nei fluidi biologici (sangue, urina, saliva)

• farmaci nel siero e nelle urine (antiepilettici, antidepressivi, cardioattivi,

immunosoppressivi, antibiotici, ecc...)

• droghe d’abuso nei fluidi biologici (oppiacei, allucinogeni, cannabinoidi,

cocaine)

• Immunoglobuline nel sangue, IgE e allergeni vari e IgD nel siero,

proteine di derivazione tubulare e glomerulare nelle urine

• Interleuchine

• diagnosi di Helicobacter pylori, Herpes, Rubella, Brucella, Toxoplasma,

Epatite

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SENSIBILITA’ DEI METODI IMMUNOMETRICI

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INTERFERENZE NEI METODI IMMUNOMETRICI

I metodi immunometrici sono soggetti ad interferenze, soprattutto per quanto riguarda la reazione immunologica e la rivelazione del segnale. Le cause più comuni sono:

- la presenza nel campione di molecole che danno reazione crociata con l’anticorpo o che interferiscono con la formazione del complesso antigene-anticorpo o che competono con l’anticorpo per il legame con l’antigene (es proteine del siero, autoanticorpi, anticorpi eterofili, anticorpi umani anti-topo, eccesso di anigene), ecc;

- la presenza nel campione di enzima endogeno (nel caso di EIA), di molecole colorate o fluorescenti (nel caso di rivelazione spettrofotometrica o fluorescente), ecc. Questo fenomeno può essere notevolmente ridotto adottando un metodo eterogeneo, grazie ai lavaggi effettuati prima della misura.

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• L’efficienza dell’assorbimento della luce da parte di un fluoroforo dipende dall’angolo tra il dipolo elettronico della luce eccitatrice e l’oscillatore nella molecola.

• Una luce polarizzata su un piano ecciterà in maniera efficiente solo quelle molecole che hanno i loro oscillatori orientati opportunamente (di solito parallelamente) rispetto al piano della luce eccitatrice. Se il fluoroforo è fermo, il piano di polarizzazione della luce emessa sarà parallelo a quello della luce assorbita.

luce assorbita luce emessa

fluoroforo

Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)

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• Il grado di polarizzazione della radiazione emessa dipende dal tempo di emivita dello stato eccitato ( ) e dal movimento rotatorio della molecola.

• Se il tempo richiesto al fluoroforo per ruotare è confrontabile con , esso cambierà posizione prima di emettere fluorescenza e quindi la luce emessa perderà parzialmente o completamente la polarizzazione.

fluoroforo fisso fluoroforo libero di ruotare

La polarizzazione viene mantenuta La polarizzazione viene persa

Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)

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Una grossa molecola (anticorpo) ha un tempo di movimento di circa 10-100 ns, mentre una piccola molecola (farmaco) di circa 0,1-1 ns.

In condizioni di eccitazione costanti l’emissione polarizzata sarà funzione delle dimensioni del fluoroforo e del rapporto tra tempo di rilassamento rotazionale e tempo di decadimento della fluorescenza. L’analita è marcato con una molecola fluorescente. Mediante misure di FP è possibile misurare la frazione di tracciante legato all’anticorpo in fase omogenea.

Infatti il tracciante legato mantiene un grado di polarizzazione maggiore rispetto al tracciante libero. Perché ciò si verifichi, il tempo di decadimento della fluorescenza deve essere più lungo del tempo di rotazione del farmaco e più breve del tempo di rotazione del complesso antigene-anticorpo.

Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)

Metodi basati su misure di Fluorescenza Polarizzata (FP)

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METODI IMMUNOMETRICI E FLUORESCENZA RISOLTA NEL TEMPO(DELFIA)

•Forme chelate dei lantanidi con tempi di decadimento della fluorescenza lunghi (10-100 s)

•Breve durata della fluorescenza dei materiali biologici naturali (1-20 ns)

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METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (I)

Il complesso di rutenio, solitamente utilizzato come marcatore, non si consuma durante la reazione (a differenza dell’ammina alifatica), svolgendo quindi un ruolo paragonabile a quello di un enzima.

prodotti

fotone ( ~ 620 nm)

Ru(bpy)32+

Ru(bpy)32+*

Ru(bpy)33+

e-

TPA TPA+

e-

TPA●- H+

TPA: tripropilammina

Ru(bpy)32+

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Dal punto di vista analitico, l’ECL è particolarmente interessante in confronto ai normali sistemi chemiluminescenti, in quanto:

La reazione chemiluminescente può essere facilmente controllata mediante applicazione di un opportuno potenziale

Il rapporto segnale/rumore di un sistema ECL è di solito maggiore di quello dei sistemi chemiluminescenti “chimici” basati su catalizzatori enzimatici o su molecole spontaneamente chemiluminescenti.

METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (II)

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VANTAGGI:•E’ una reazione ciclica e quindi può essere considerata un sistema amplificato•Può essere “accesa” e “spenta” (la reazione avviene solo se avviata elettrochimicamente)•Non ha segnale di fondo

Per questi motivi è abbastanza diffusa nei sistemi automatizzati di analisi clinica (uno dei sistemi attualmente in commercio combina la chemiluminescenza elettrogenerata con l’usi di supporti magnetici sui quali sono immobilizzati gli anticorpi per attuare metodi immunimetrici eterogenei con rivelazione chemiluminescente)

METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (III)

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Analizzatore Elecsys, prodotto dalla Roche

magnete

Fasi di reazione e lavaggio:microsfere in sospensione

Fasi di eliminazione della soluzione:microsfere trattenute dal magnete

Elettrodi per la produzione del segnale ECL

METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (IV)

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Sono a tutt’oggi disponibili oltre 50 metodi immunometrici per sistemi Elecsys:

METODI IMMUNOMETRICI E ELETTROCHEMILUMINESCENZA (V)

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IMMUNODOSAGGI MEDIANTE IL COMPLESSO AVIDINA-BIOTINA

avidinabiotina enzima

MARCATURA CON ILCOMPLESSO AVIDINA-BIOTINA

TECNICA DEL PONTEAVIDINA-BIOTINA

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Eterogenei (su fase solida):

(i metodi EIA eterogenei sono ELISA=enzyme linked

immunoadsorbent immunoassay)

-determinazione delle IgE, IgG e immunocomplessi. Determinazione

di ormoni, insulina. Diagnosi di malattie infettive. Determinazione di

antigeni di superficie delle epatiti.

Omogenei (in fase liquida):

- determinazione di farmaci o droghe nell’urina (anfetamine,

barbiturici, metadone, oppiacei) e nel plasma (digossina,

Fenobarbital).

METODI OMOGENEI ED ETEROGENEI

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METODI OMOGENEI ED ETEROGENEI

Metodi eterogenei

Poco sensibile all’interferenza della matrice del campione

Molto sensibile all’interferenza della matrice del campione

Ampio ambito dinamico del metodo

Ambito dinamico del metodo inferiore

Bassi limiti di rivelazioneLimiti di rivelazione più elevati

Difficili da automatizzarePossono essere automatizzati facilmente

Esecuzione del metodo più complicata

Esecuzione semplice e rapida

Metodi omogenei

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE

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Un anticorpo specifico per l’analita si ottiene immunizzando un animale da laboratorio con l’analita stesso. L’analita è un antigene in grado di stimolare una risposta immunitaria solo se ha una massa relativamente elevata (PM > 1000 Da). La regione di antigene che si trova in contatto diretto con l’anticorpo è detta epitopo o determinante antigenico.

COME SI OTTIENE UN ANTICORPO

Mediante l’immunizzazione di un animale da laboratorio si ottiene un antisiero contenente una popolazione eterogenea di anticorpi policlonali, diretti verso i diversi epitopi dell’antigene e caratterizzati da diverse affinità.È anche possibile ottenere anticorpi monoclonali, cioè una popolazione omogenea di anticorpi diretti verso un unico epitopo.

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Antisiero policlonale Anticorpi monoclonali

IBRIDOMA: mantiene la capacità della cellule della milza di produrre anticorpi, associata alla vitalità della cellule di mieloma.

ANTICORPI POLICLONALI E MONOCLONALI (II)

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POSSIBILI FORMATI ANALITICI: lateral-flow immunoassay

Permettono un’analisi qualitativa o semi-quantitativa molto rapida

S S

TT

CC

Negativo Positivo

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Principio immunologico: anticorpi monoclonali specifici per l'albumina umana (immunoglobulina G) Marcatore: oro colloidale Linearità: da negativo a 100 mg/l Intervalli di lettura:    - da negativo a 20 mg/l    - da 20 a 50 mg/l    - da 50 a 100 mg/l    - superiore a 100 mg/l Stabilità del colore di reazione: fino a 5 minuti Performance del test:    - sensibilità: 95 % a 15 mg/l; 97% a 20 mg/l    - specificità: 93% a 15 mg/l; 72% a 20 mg/l    - valore predittivo positivo: 97% a 15 mg/l; 84% a 20 mg/l    - valore predittivo negativo: 88% a 15/mg/l; 94% a 20 mg/l Stabilità test confezionato: 18 mesi dalla data di confezionamento Temperatura di conservazione del flacone: compresa tra +2 °C e + 30 °C Fattori di interferenza:    - nel raccoglitore urine: disinfettanti ad alto potere ossidante    - nel campione: presenza di ossitetraciclina (incremento dei valori del 15%) Certificazione ISO 9002 Conformità direttiva 98/79/CEE

LATERAL-FLOW IMMUNOASSAY

DETERMINAZIONE SEMIQUANTITATIVA DELLA MICROALBUMINA NELLE URINE

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POSSIBILI FORMATI ANALITICI: piastre microtiter

In commercio sono disponibili numerosi kit su piastra microtiter a 96 pozzetti, spesso con traccianti enzimatici e rivelazione colorimetrica. Il kit contiene la piastra con l’anticorpo immobilizzato e tutti i reagenti pronti all’uso. E’ necessario disporre di pipette per la dispensazione e di alcune attrezzature (lettore di micropiastre per la misura del segnale ed eventualmente dispensatori, lavatori, ...)

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Sono commercialmente disponibili numerosissimi kit per analisi immunometrica, tipicamente con rivelazione colorimetrica, che permettono anche a laboratori piccoli e relativamente poco attrezzati di sfruttare i vantaggi di queste tecniche utilizzando strumentazione poco costosa.

METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA

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METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA

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METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA

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METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA

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METODI IMMUNOMETRICI IN CHIMICA CLINICA

Quanto costa un’analisi immunometrica?- Kit immunometrico per analisi del progesterone: 80 € (permette di effettuare 40 analisi in duplicato → 2 €/analisi)- Spettrofotometro per micropiastre con filtri per le adeguate lunghezze d’onda: 7500-10000 €- Altra attrezzatura indispensabile per l’analisi (micropipette, vortex, ecc.): 2000-3000 €- Materiali “disposable” (provette, puntali, ecc.): 10-20 € per ogni kit utilizzato- Tempo richiesto per l’analisi, includendo i tempi necessari per la preparazione dei campioni ed i tempi di incubazione: 3-4 ore per 40 campioni

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DTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANODTERMINAZIONE DELLA FERRITINA NEL SIERO UMANO

METODI NON COMPETITIVI ETEROGENEI: UN ESEMPIO

Ab monoclonali ani-ferritina Ferritina presente nel campion/stadards/controllo

Ab anti-ferritinamarcato con HRP

+ +

+

30 min25 °C

Lettura del segnale a 492 nmColorazione giallo-arancione

60 min37 °C

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POSSIBILI FORMATI ANALITICI: analizzatori automatici

Laboratori di grosse dimensioni utilizzano analizzatori automatici che, una volta inserito il campione, eseguono automaticamente le procedure di calibrazione, analisi del campione ed elaborazione dei dati.

Abbott TDx

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Rivelazione

USO DI PARTICELLE DI POLISTIRENE PER METODI IMMUNOMETRICI(es:PACIA - Particle Counting Immunoassay o misure di diffusione)

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• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione

Elevata specificità di riconoscimento tra Ag e Ab

Campioni fluidi (siero, urina, latte)

ANALISI DIRETTA

Campioni solidi (carne, matrici vegetali, tessuti)

OMOGENEIZZAZIONE ESTRAZIONE

ANALISI

VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI

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• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione

Impiego di traccianti, cioè reattivi biospecifici con elevato rapporto segnale/massa

Traccianti: Ag o Ab coniugati chimicamente con un marcatore (“label”)

Piccoli volumi di campione Piccoli volumi di reagenti (riduzione dei costi) Diagnosi precoce Determinazione di sostanze in tracce

VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI

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• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione

Impiego di piastre microtiter a 96 o 384 pozzetti

Analisi di numerosi campioni (ca. 40 o 200 in duplicato) nella stessa seduta analitica

Rapidità di esecuzione (poche ore)

Analisi di numerosi campioni per giorno

VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI

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• Elevata specificità• Basso limite di rivelazione• Alta produttività analitica• Possibilità di automazione

Disponibilità di dispensatori, lavatori, lettori ed elaboratori del segnale automatici

Ottimizzazione delle fasi analitiche

- errori precisione e accuratezza

- tempi di esecuzione rapidità

VANTAGGI DEI METODI IMMUNOMETRICI