32
La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi” Anno VIII° NUMERO SPECIALE Ottobre 2013

I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

  • Upload
    others

  • View
    26

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Anno IV n° 7 Aprile 2010

La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Anno VIII° NUMERO SPECIALE Ottobre 2013

Page 2: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Anno IV n° 7 Aprile 2010

Son cinquanta e non li dimostra

Quando un anno fa, abbiamo iniziato le ricerche in archivio, non pensavo che questo numero del giornalino sarebbe stato così ricco di notizie storiche sul Roncalli e di contributi personali come invece è stato. Confesso che non ero nemmeno tanto sicura di riuscire a tirar fuori qualcosa di buono da quegli appunti, presi con Marco tra i verbali e i documenti trovati; ma ho dovuto ricredermi.

La Redazione è riuscita a sintetizzare il materiale a disposizione e ne è scaturita questa edizione straordinaria che adesso sta ai lettori giudicare. Speriamo bene!

Il “Roncalli” è davvero un’istituzione in Val d’Elsa, e la cosa che più mi colpisce è lo “spirito dei roncalliani”.Facendo le interviste, che troverete all’interno, mi sono resa conto dell’esistenza di un vero e proprio “orgoglio di appartenenza al Roncalli” che anima tutti coloro i quali hanno fatto parte dell’Istituto, a prescindere dalla loro esperienza personale. Faccio l’esempio della professoressa Marcella Moni, prima alunna e poi docente della nostra scuola; ma è uno dei tanti casi, e leggendo le pagine interne capirete perché dico questo. È proprio questo spirito, quest’orgoglio, che unisce i roncalliani, in qualsiasi modo lo siano diventati, e mi ci metto anch’io nel numero, la cosa più bella e sorprendente!!

«La scuola la fanno gli alunni e gli insegnanti» si sente dire spesso, ed è vero; ma io aggiungerei che la fa anche il personale ATA, cioè la segreteria e i bidelli. E qui da noi sono tutti in gamba.

La storia dell’Istituto è fatta da entusiasti; è fatta di entusiasmi; è fatta di sfide e di progetti!

Il Roncalli-Sarrocchi è ricco di Progetti; per questo dico all’inizio che i suoi cinquanta anni non li dimostra. Di alcuni progetti ne abbiamo parlato all’interno del giornalino; ma ce ne sono anche altri che voglio qui ricordare: gli Scambi Internazionali, che caratterizzano i corsi Erica e Turistico e sono curati dai colleghi di Lingua Straniera; il Teatro in Carcere, che la professoressa Luigina Bernardini ha seguito per anni insieme con altri colleghi i quali, come lei, insegnavano ai detenuti della Casa Circondariale di Ranza; il Gruppo Musicale, seguito dai professori Gabriella Lenti e Alessandro Grassini; il Gruppo Sportivo, di lunga tradizione, ora affidato alle professoresse Tiziana Bocci e Silvia Nencini e agli altri colleghi di Educazione Fisica. La lista potrebbe essere molto più lunga, perché il POF, in altre parole il Piano dell’Offerta Formativa, è davvero ricco e diversificato; ma non vorrei annoiare i nostri lettori.

Leggendo il giornalino v’imbatterete nella Storia del Roncalli scritta, da Lucia, sulla base delle notizie reperite in archivio; spero che sia sufficientemente completa in caso contrario me ne scuso. Proseguendo troverete la vita di Papa Roncalli e i ritratti del professor Luciano Lanfredini e di due presidi storici, Pietro Cinughi de’ Pazzi e Antonio Criscuolo; poi verranno le interviste e la presentazione di alcuni progetti scolastici; infine un grafico sul flusso delle classi, l’elenco completo dei presidi e l’immancabile enigmistica, che questa volta propone un cruciverba crittografato in tema con la ricorrenza.

Prima di chiudere questa breve riflessione, voglio ringraziare, anche a nome della Redazione, la professoressa Giovanna Ciarrocchi, l’attuale dirigente scolastico,per la fiducia accordataci e perché ci ha permesso di accedere all’archivio della scuola e ai documenti riservati consentendoci di trovare le notizie che abbiamo utilizzato per i nostri articoli.

BUONA LETTURA !!

Patrizia Davini

SSSSSSSs

La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Anno VIII° NUMERO SPECIALE Ottobre 2013

S ommario: Storia del Roncalli pp.2-3;intitolazione p.4;Papa Giovanni XXIII pp.5-6;Ritratti pp.7-9;Interviste pp.10-22;La Voce del Leone pp.23-24;Euroschoolsport p.25; Liberi di scrivere p.26; Il teatro in lingua p.27;Il Roncalli nel tempo pp. 28-29; Programma manifestazione p.30; Cruciverba p.31

Page 3: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 2

Storia del RoncalliL'Istituto Roncalli ha una lunga storia, iniziata mezzo secolo fa, ed ha visto studenti, volenterosi e meno, ma sempre affezionati, che hanno cercato di renderla migliore e sono diventati uomini e donne con un futuro.

La storia di questo Istituto inizia, precisamente, il 1 ottobre 1963 quando esso ottiene con il preside Gaetano Ferrara l'autonomia amministrativa dall ITC “S. Bandini” di Siena Il 18 ottobre di quell'anno il preside convocò il Collegio dei Professori per deliberare ,tra le altre cose, l' intitolazione dell' istituto. Proprio questo era il primo punto all'Ordine del Giorno e venne discusso a lungo. Furono proposti vari nomi : Fra' Niccolò da Poggibonsi (geografo edesploratore del '300);Gaetano Corsani (ordinario di Tecnica Industriale all'Università di Firenze) che era da poco scomparso;Enrico Fermi (famoso scienziato). Infine, il preside pose all'attenzione del Collegio il nome di Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII),"il grande Papa scomparso di recente"( era il 1963 ; N.d.R.). Il Collegio approvò quest'ultima proposta, intendendo onorare la memoria di un uomo che aveva fatto molto per migliorare la condizione sociale di quei tempi.Fu così il nostro Istituto prese il nome del grande Papa Giovanni XXIII,al secolo Angelo Giuseppe Roncalli.Nell'anno scolastico 1964/65,come si legge in un verbale del Collegio dei Professori ( e si presume che fossero in ordinamento anche negli anni precedenti, N.d.R), le materie insegnate erano le seguenti: Lingua e Letteratura Italiana, Storia, Matematica, Fisica, Scienze della Natura, Chimica, Merceologia, I Lingua, II Lingua, Economia e Scienze Finanziarie, Diritto, Geografia Generale Economica, Ragioneria ed Estimo, Computisteria, Tecnologia, Dattilografia e Stenografia, Religione. Certamente i lettori più giovani si meraviglieranno perché nell'elenco manca Trattamento Testi,ma questa materia è stata introdotta successivamente ed ha sostituito: Computisteria, Dattilografia e Stenografia.L'Istituto, inizialmente, non si trovava in Località Calcinaia ( dove si trova attualmente) ma era suddiviso in più sedi, tra le quali:Viale Garibaldi (alcune classi, nel 1963, erano dislocate nei locali dove adesso ha sede il Comando dei Vigili Urbani); Piazza del Comune,la sede principale; Via Badia ( qui si trovavano le sette classi dei periti aziendali ed il primo laboratorio linguistico); e Via Milano.

(continua a pag. 3)

"Il Roncalli in festa" - Opera della pittrice Samanta Casagli

Page 4: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 3

Soltanto nel 1975,come risulta dal verbale n°5 del Consiglio di Istituto del 15/01/1975, è stato dato l'annuncio dell'inizio dei lavori in Calcinaia che sono iniziati nel Settembre dello stesso anno, come risulta dalla delibera comunale del 15/9/1975. In quello stesso C.d.I. venne deliberata la prima Borsa di Studio,senza vincoli di reddito,di £ 25.000, per gli alunni che erano stati promossi con la media di 8/10 . Il 16 dicembre 1976, venne costituito il primo gruppo sportivo del Roncalli con i seguenti sport: Nuoto, Handball, Tennis e Ginnastica artistica. Il Gruppo Sportivo,da allora, ha sempre riscosso molto interesse ed entusiasmo tra gli studenti. Il 1 febbraio 1977 giunse lo sfratto dai locali di via Milano ma, per fortuna, erano già pronte16 aule in Via Senese per i corsi A, B e C del corso commerciale. Lo stesso anno avvenne lo stanziamento di fondi per la costruzione del terzo lotto di Calcinaia. Il 28 ottobre 1979 venne approvata l'istituzione del Progetto "Piaggiole", alternanza scuola-lavoro per la classe 5° corso A;era un' opportunità data agli studenti per capire il mondo del lavoro e per integrarsi in esso.Negli anni 1986-89 vennero istituite cinque borse di studio "per condizioni di merito" ( dalla I alla IV con votazione a partire dai 7/10) ed anche" per condizioni di reddito" queste ultime riservate a figli di: disoccupati; lavoratori dipendenti;coltivatori diretti;pensionati. Le cinque Borse di Studio erano di £ 300.000 e così distribuite: una per la III e la IV Corso Commerciale; una per la III e la IV del Corso Periti Aziendali; una per la III e la IV del Corso Programmatori e le ultime due per il Biennio. Quell'anno la stessa ditta FRILLI offrì"uno stage aziendale, per un periodo da concordare" a un diplomato che avesse ottenuto all'esame di maturità un voto non inferiore ai 50/60. ( 60/60 era il voto massimo per la

maturità; N.d.R.). Nel 1988 venne fatto un accordo con il sindaco di Poggibonsi ,il dott. Gentilini, per l'apertura di nuovi corsi di studio: il Corso Geometri ( dall' istituto "Bandini" arrivavano 50 studenti di Poggibonsi e della Val d'Elsa); il Corso Turistico e il Liceo Linguistico Statale. Purtroppo il Collegio Docenti approvò soltanto l'apertura degli ultimi due.Nello stesso anno vennero presi in affitto alcuni locali in via Fiume per mancanza di locali e per motivi logistici, cioè la vicinanza delle scuole elementari,di cui veniva condivisa la palestra, e la vicinanza con l'Istituto "Sarrocchi" ( che a quei tempi dipendeva dal "Sarrocchi" di Siena), perché c'erano alcuni insegnanti condivisi tra le due scuole.Nel 1990,il 12 dicembre per la precisione, il Consiglio di Istituto approvò la nascita del giornalino scolastico “La Voce del Roncalli”,che sarebbe uscito solo con due numeri, nel Maggio 1991 e nel Giugno 1992. Nel 1992, più precisamente il 14 maggio, il corso Ragioneria venne sostituito con il corso IGEA. Nello stesso anno ci fu anche la prima autogestione degli studenti.

Il programma dei corsi di quella Autogestione era il seguente: Letteratura Beat; Il razzismo nella società americana; L'apertura frontiere; Il pronto soccorso; La tecnica base della Fotografia; Il razzismo in Italia; La questione meridionale; La violenza negli stadi; La cultura francese; La droga; L'educazione all'ecologia; La storia di Poggibonsi; L'incontro cultura e medicina orientale; La pace; Il femminismo oggi; Il Sessantotto. Nel 1997 il Sarrocchi si aggregò al Roncalli, poiché non dipendeva più dall' Istituto omonimo di Siena, così le due scuole diventarono gemelle sotto la stessa presidenza. Il Roncalli ha avuto una storia ricca, scritta da ogni singolo studente che è passato da questa scuola.Speriamo vivamente che si continui a scriverla ancora per lungo tempo, e che ogni studente ne conservi un bel ricordo, come è accaduto a quelli che si sono diplomati i quali, quando ne hanno l'occasione, vi ritornano sempre volentieri.

Lucia Butuc

Page 5: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 4

L'Intitolazione del Roncalli

Nel corso delle ricerche effettuate nell'archivio della nostra scuola, abbiamo ritrovato il verbale del Collegio dei Professori del 18 ottobre 1963, in occasione del quale venne deciso quale importante personalità dovesse dare il suo nome all'Istituto. La scelta, come sapete, ricadde su sua eminenza il Papa Giovanni XXIII,al secolo Angelo Giuseppe Roncalli. Eccone di seguito i motivi:

“L’ Istituto Tecnico Commerciale di Poggibonsi, assumendo il nome di Angelo Giuseppe Roncalli , intende onorare l’ uomo che , innalzatosi per

somme virtù di intelligenza e santità , da umili origini alla cattedra di San Pietro, indicando nel suo breve Pontificato le vie sicure della coesistenza pacifica tra i popoli, volle dare al mondo moderno una soluzione cristiana

dei problemi sociali e economici e proposti dalle difficili circostanze dei nostri tempi. Questa scuola ad indirizzo tecnico commerciale vuole perciò,

al di sopra degli altri suoi inestimabile meriti esaltare colui che il 15 Maggio 1962, nel settantesimo anniversario della Rerum Novarum di Leone XIII, riallacciandosi e questa enciclica e riprendendo i concetti sviluppati da Pio

XI nel 1931 con la Quadragesimo anno, affrontò nell’ enciclica Mater et Magistra, i problemi scaturiti dallo sviluppo industriale, dalla

trasformazione delle strutture capitalistiche, dalla evoluzione delle dottrine socialiste, aprendo la strada e nuove e più giuste concezione di vita

associata nella luce del Vangelo verso un progresso da raggiungersi con mezzi di moderazione nel rispetto della personalità e della libertà.”

La Redazione

Page 6: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 5

Un giorno memorabile ovvero personaggi ed eventi della Storia

18 ottobre 1963

Intitolazione dell'ITC “Roncalli”Già da un po’ di tempo vi sarà nota questa nuova rubrica partita dalla nostra redazione l’anno passato. Come forse ricorderete, il nostro intento era e continua ad essere quello “di riportare alla mente un evento oppure un protagonista della Storia, recente o passata,che ha lasciato una traccia significativa per l’Umanità”, come anche menzionato nel primo numero uscito a marzo di quest’anno. Per far questo spesso abbiamo preso in considerazione una data particolare o un evento caratteristico del mese in corso, parlandovi in maniera dettagliata dell’aspetto preso in questione. Beh, in occasione di questo numero speciale dedicato al cinquantenario della nostra scuola, abbiamo deciso di concentrarci sulla figura dell'uomo che ha anche dato il nome al nostro Istituto, ovvero Angelo Giuseppe Roncalli .

Chi era però Angelo Giuseppe Roncalli, papa Giovanni XXIII ?

Angelo Giuseppe Roncalli nacque a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, il 25 Novembre 1881, terzogenito di Giovanni Battista Roncalli e di Marianna Mazzola. In effetti la sua carriera spirituale parte già da una tenera età, per non dire già da molto piccolo. Infatti, compì gli studi elementari sotto la guida del sacerdote don Pietro Bolis e, prima ancora che compisse 12 anni, entrò nel Seminario Minore di Bergamo. Qui si distinse ben presto per le sue qualità intellettuali e spirituali e così i superiori lo ammisero a soli quattordici anni alla tonsura. Nel Gennaio del 1901,dopo aver terminato il secondo anno di Teologia, fu inviato a al prestigioso Seminario dell' Apollinare di Roma dove ricevette una borsa di studio. Ma Angelo aveva fatto i conti senza pensare alla cartolina

di leva, la quale, puntualmente arrivò. La mattina del 30 novembre 1901 Angelo Roncalli, recluta dell’esercito del Re d’Italia, varcò il portone della caserma Umberto I a Bergamo, ed entrò a far parte del 73 esima fanteria della brigata di Lombardia. Durante l’anno passato in caserma, il giovane Angelo non poteva non aspettare con impazienza la fine di questo servizio per potersi dedicare completamente a ciò che lui amava di più. È un fatto curioso ma proprio per sentirsi più sicuro fra i suoi compagni di caserma, il futuro pontefice si fece crescere un paio di baffi. Poco prima di congedarsi ricevette addirittura la nomina di sergente. Terminato il servizio militare, tornò all’Apollinare e agli studi con un entusiasmo rinnovato. Nel 1904,a ventidue anni e mezzo,aveva già conseguito il dottorato in Teologia e il 10 agosto dello stesso anno fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Maria di Monte Santo. In seguito, per ben 10 anni, ricoprì il ruolo di segretario del vescovo di Bergamo Mons. Giacomo Radini Tedeschi.

(continua a pag. 6)

Page 7: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 6

Questa sua carriera spirituale fu poi interrotta inaspettatamente nel 1915 quando, a guerra già iniziata, fu richiamato alle armi e divenne cappellano col grado di sergente nell' assistenza ai feriti ricoverati negli ospedali di Bergamo per tre anni. Nel 1920 gli fu affidato dal Papa la presidenza dell'opera di Propagazione della Fede in Italia,quando aveva già iniziato ad aiutare i giovani bisognosi della “Casa dello Studente” di Bergamo Alta, la prima istituzione del genere in Italia, e contemporaneamente era direttore spirituale del locale Seminario.

I suoi progressi divennero evidenti in seguito quando l’8 maggio del 1921 fu nominato prelato domestico di Sua Santità: gli si doveva, quindi, il titolo di monsignore. Fu in quegli anni che Angelo Giuseppe Roncalli, a quarant’anni compiuti, si trasformò in “viaggiatore di Dio”. Visitò molti Paesi europei con l’obiettivo di vincere le resistenze legate ai vecchi sistemi fino a quando, nel 1925, fu inviato come delegato in Bulgaria. Dopo quasi dieci anni trascorsi in terra bulgara,egli fu trasferito in Turchia. Quello fu periodo drammatico durante il quale accaddero diversi avvenimenti che molto lo turbarono profondamente, come la morte dei suoi genitori e del Papa Pio XI. Nel 1941 monsignor Roncalli ricevette improvvisamente l'ordine di andare in Grecia per allacciare relazioni diplomatiche con la Santa Sede e successivamente, nel 1944, fu trasferito in Francia, all’età di ormai sessantatré anni. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale rimase vi rimase fino al 1953 quando,nominato da poco cardinale da Papa Pio XII,andò a Venezia in qualità di nuovo Patriarca della città.

Il 9 ottobre 1958 Papa Pio XII morì e Roncalli , profondamente addolorato, il 28 ottobre 1958, all’età di 77 anni diventa il nuovo pontefice con il nome di Giovanni XXIII e il suo nome sarebbe stato scritto fra i “grandi” della Chiesa. Il “Papa buono” ebbe una vita molto “movimentata” e altrettanto apprezzata.

Per fare un esempio: il 25 dicembre 1958 radio e televisione trasmisero in tutto il Mondo la cronaca della sua visita all’ospedale romano del Bambin Gesù e, il giorno dopo, fu nota a tutti la sua visita al carcere romano di Regina Coeli; erano esattamente ottantotto anni che un pontefice non si avvicinava ai reclusi. Purtroppo, però, l’età si fece sentire e la prima avvisaglia della malattia che lo avrebbe accompagnato fino alla morte ci fu nel Novembre del 1962, allorché ebbe un’emorragia. Fino al Maggio del 1963, tuttavia, quella “roccia di antico contadino bergamasco” tenne duro.

Il 27 maggio del 1963 purtroppo le condizioni del Papa si aggravarono e spirò

Era il 3 giugno 1963, all’età di 82 anni.

La sua è stata sicuramente una vita molto intensa e ricca di avvenimenti, ma il suo ricordo è rimasto indelebile per generazioni ed è giunto fino a noi.

Anche se magari non Lui non l'ha mai saputo, per il nostro Istituto ha avuto un ruolo molto importante e in occasione del cinquantenario non potevamo non ricordarlo.

Daniel Prodan

Page 8: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 7

Il Professor Lanfredini

Luciano Lanfredini , professore di Matematica e vicepreside,rappresenta per il nostro Istituto un vero pilastro. Dal 1977 al 1999 è stato una presenza costante e indispensabile fin da subito,ma quando ha assunto l'incarico di vicario del preside la sua dedizione alla nostra scuola è stata davvero totale.

Il professore era una persona molto umana e aperta verso gli altri, docenti o studenti o personale ATA che fossero. Per i suoi colleghi era diventato un punto di riferimento; disponibile in ogni occasione. Così lo fu anche il

suo ufficio di vicepresidenza, che divenne ben presto un luogo di ritrovo oltre che d’informazione; un luogo di risate e di seria valutazione dei problemi della scuola; un luogo sempre aperto alle necessità, sempre diverse, di tutto il personale oltre che degli studenti. A tutti è rimasto impresso il suo forte attaccamento al Roncalli, che considerava come cosa sua, e per colpa del quale diventava, spesso e volentieri, anche permaloso. Sta di fatto, però, che per continuità e a serietà nel lavoro, era davvero un esempio. Anche quando andava in vacanza all’isola d’Elba, ad esempio, non smetteva di lavorare; era comunque disponibile a ogni richiesta di aiuto da parte della scuola;ma Luciano Lanfredini era anche la memoria storica del Roncalli “perché era capace di ritrovare le cose”, (documenti, notizie o altro), che altrimenti non sarebbero state trovate e contribuendo così a creare un patrimonio durato fino ai nostri giorni. Il nostro professore,tuttavia, non era solo un uomo di scuola. Infatti, era anche un amante del cibo e gradiva molto la compagnia degli altri ed era sempre pronto per i ritrovi e le cene. Era un uomo sposato e andava

molto d’accordo con la moglie, anche se, a giudizio di molti, aveva un grande difetto: per quanto aperto si dimostrasse nei confronti degli altri, ogni qualvolta passava dei momenti bui o di sconforto, si teneva tutto dentro, e rifiutava di parlarne con chiunque.

Luciano Lanfredini si è dimostrato anche un ottimo insegnante, e questo è dimostrato dalle molte testimonianze di ex suoi studenti. Era un professore molto gioioso e allegro, capace anche di far divertire i suoi studenti con storielle varie e scherzi ,a volte, anche un po’ cattivelli. Insomma era uno che “tirava il sasso e nascondeva la mano”. Quando raccontava la sua prima supplenza, da giovane era stato all’Istituto Magistrale di Siena, diceva che era stato “scrutato” dalle sue allieve e la cosa lo aveva imbarazzato al punto che per non rivedere le sue prime allieve non era ritornato a Siena nemmeno riscuotere il compenso dovuto per il suo lavoro.

Per farla breve, era un professore degno di rispetto, con il quale si riusciva subito a instaurare un bel rapporto, basato sulla fiducia e sulla comprensione reciproca. Era davvero una persona eccezionale, che amava i suoi alunni e che si dimostrava sempre attento ai loro bisogni, pur di conquistarli.

Nella vita di tutti i giorni era “una persona a 360°” in quanto sapeva fare davvero di tutto.

Fino agli anni Ottanta non c’erano i computer nelle scuole ma fu lui, insieme al preside Antonio Criscuolo, a introdurli al Roncalli. Nonostante ciò,” egli scriveva tutto a mano e riusciva a svolgere le funzioni di quattro o cinque PC messi insieme. Era lui, infatti, che gestiva anche il bilancio e che faceva le comparazioni per gli acquisti, le gare d’appalto e l’organizzazione delle gite scolastiche”,come ricorda la dottoressa Sandra Pucci.

Purtroppo, solo poco prima della sua morte, un mese prima per la precisione, egli scoprì di avere un cancro, che col tempo lo aveva indebolito sempre di più. Luciano Lanfredini arrivò così alla fine della sua vita, nel 1999 all’età di 53 anni. Al suo funerale, officiato in Santa Maria Assunta, tutto il paese era presente: familiari , colleghi e amici compresi.

E molti ricordano il professor Lanfredini con profondo dolore, ancora oggi. Luciano, come lo chiamavano tutti, con la sua simpatia e il suo modo di essere era riuscito a conquistare il cuore di coloro che lo hanno conosciuto e proprio per questo rimarrà nella storia del RONCALLI.

Daniel Prodan

Page 9: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 8

Pietro Cinughi de' Pazzi

Un preside indimenticabile

L'esimio professor Pietro Cinughi de' Pazzi è certamente colui che ha contribuito, più di altri, alla storia del “Roncalli”.Infatti è stato preside incaricato nel 1964-65 quando ,all'inizio dell'anno scolastico, ha sostituito il preside professor Gaetano Ferrara che era deceduto prematuramente; poi lo è stato di nuovo nel 1966-67, nel 1970-72 e infine dal 1977al 1983.E' un preside storico e così ce lo descrive chi ha lavorato con lui:«Egli era alto, grosso, portava i capelli cortissimi e aveva il naso grosso perché durante la Seconda Guerra Mondiale, in Russia, aveva avuto un principio di congelamento. Era di nobili natali,un conte, ma era sopratutto un uomo nobile, autorevole e legato alla forma e ad un'educazione di altri tempi». Qualche intervistato ci ha detto che, prima di entrare nel suo ufficio, si doveva essere annunciati dal bidello. In tanti (professori, bidelli e alunni) erano impressionati dal suo aspetto e dal suo carattere cosi autoritario, ma Il preside Cinughi era un uomo che sapeva farsi amare. Con lui c'erano più regole e più rispetto, gli studenti erano più motivati e le lezioni più dinamiche. Ogni anno egli cercava di mettere a proprio agio i nuovi insegnanti e se, per qualsiasi motivo qualcuno dei docenti era assente,lui lo sostituiva.La materia che insegnava, prima della Dirigenza, era Ragioneria.Quando suppliva qualche professore momentaneamente assente, gli studenti non erano intimoriti da lui, anzi! Erano contenti perché ,nonostante l'aspetto autoritario, con lui potevano ridere e scherzare tranquillamente e poi lui sapeva spiegare loro, in modo chiaro, gli argomenti che non avevano capito.La famiglia Cinughi de' Pazzi abita a Siena, in un palazzo di proprietà situato in via Montanini, e possiede una fattoria a Vagliagli, dove produce vino Chianti classico. Il professore Pietro Cinughi de' Pazzi è stato un preside indimenticabile. La nostra scuola gli sarà sempre riconoscente per quello che ha fatto per renderla migliore e per aver fatto sentire studenti, professori e bidelli parte di una grande famiglia.

Il “Roncalli” è un grande Istituto e Cinughi de' Pazzi ha contribuito a renderlo tale.

Lucia Butuc

Page 10: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 9

Antonio Criscuoloun preside lungimirante

Parlare del professor Antonio Criscuolo non è cosa semplice;infatti molti degli intervistati hanno dato di lui giudizi diversi e talvolta anche contrastanti,tuttavia dalle ricerche fatte in archivio è risultato che durante le sue presidenze la nostra scuola è cresciuta, sia per numero di classi sia per innovazioni introdotte,fossero queste di natura “tecnologica o sotto la forma di corsi di nuova istituzione.Il preside Criscuolo ha diretto il Roncalli in due momenti diversi. Una prima volta,in qualità di preside incaricato,nell' a.s. 1984/1985 e successivamente, come titolare, negli anni dal 1990 al 1995.Era un preside amato da tutti, nonostante il suo carattere complesso che per alcuni poteva sembrare, a seconda dei momenti, talora“vendicativo”,talaltra “dispettoso e permaloso” oppure semplicemente “simpatico” per la sua abitudine di dare soprannomi a tutti.Un dato è comunque condiviso da tutti,vale a dire che egli aveva una volontà di ferro,era determinato e dotato di una intelligenza superiore. Tutte queste sue qualità erano esaltate dal fatto che il preside Antonio Criscuolo,amalfitano di nascita,era orgoglioso di essere meridionale e voleva far capire che anche i meridionali erano in gamba. Era un preside che credeva nel futuro. Coinvolgente in tutto quello che faceva, intuitivo. Quando trovava collaboratori ,e non solo, che lo assecondavano li gratificava tutti “con complimenti i quali per loro (i collaboratori; N.d.R.) erano meglio degli incentivi in denaro che si danno oggi”. Ci hanno detto che era un uomo unico, meraviglioso al punto che era impossibile non andare d'accordo con lui nonostante ci potesse essere qualche bisticcio ogni tanto. Antonio Criscuolo ,come dicevamo all'inizio, era un dirigente lungimirante fino al punto di introdurre, negli anni '90 , il primo laboratorio per l'insegnamento delle lingue straniere,poiché ed aveva capito che grazie ai laboratori gli studenti le avrebbero imparate meglio. Insomma, era orientato verso l' innovazione. In un momento in cui nessuno pensava al cosiddetto “orientamento in entrata” egli andava nelle scuole medie inferiori per pubblicizzare il nostro Istituto ed essendo un gran parlatore affascinava sempre tutti gli studenti e li coinvolgeva.

È stato una colonna portante del “IIS Roncalli” e quindi va ricordato con un pensiero positivo e magari con un sorriso sulle labbra.Si è spento il 25 gennaio 2005, lasciando un gran vuoto e molti rimpianti in chi lo aveva conosciuto, ma anche un bellissimo ricordo di lui in tutti.

Lucia Butuc

Page 11: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 10

Intervista alla signora Teresa Gugliemucci

Abbiamo intervistato Teresa,la mitica bidella del Roncalli che ha vissuto la nostra scuola negli anni della sua trasformazione quando piano piano ha raggiunto l'attuale fisionomia. Nel corso del lungo colloquio ci ha raccontato moltissimi episodi, relativi a studenti e insegnanti dell'Istituto,ma noi abbiamo deciso di soffermarci soltanto sulle notizie relative alla nostra scuola ritenendole più interessanti per capire la storia roncalliana.Questo è il testo dell'intervista.

D. Per quanti anni ha lavorato al Roncalli?R. Sono arrivata nel 1971 e sono andata in pensione nel 1994;sono 23 anni precisi.

D. Qual'era la sua sede di servizio?R. Ero stata assegnata alla sede di Via Badia. dove erano collocate le 7 classi del corso Periti Aziendali,dalla I alla V del corso A e la I e la II del corso B. le altre classi erano in Piazza del Comune,anche quelle dell'Amministrativo. In Via Badia c'era il primo laboratorio linguistico,comune al Francese e all'Inglese. Ricordo che vi accedevano due classi per volta.

D. La Scuola aveva la palestra?R. No,non c'era i ragazzi utilizzavo un garage di Via Trento,vicino al ristorante Minerva, per fare Educazione Fisica. Non potevo lasciare la sede incustodita,c'ero solo io,e non potevo accompagnare le classi in via Trento e allora telefonavo al preside Cinughi perché mandasse un altro bidello.

D. Quale rapporto aveva con gli studenti?R. Un bellissimo rapporto. Conoscevo i nomi di tutti i ragazzi,erano ragazzi precisi ed onesti. La nostra era davvero una famiglia. Ricordo che io preparavo il caffè a tutti gli insegnanti e gli studenti si lamentavano...alla fine facevo il caffè anche a loro. Mi occupavo anche dei panini,li ordinavo a un negozio vicino e poi all'intervallo li distribuivo.Quando ci trasferimmo nella sede nuova, i ragazzi baciarono la porta prima di andare via,erano affezionatissimi a quei locali.Facemmo una festa con i ragazzi tre anni dopo il diploma. Ricordo che per la pensione gli studenti di quattro Quinte mi regalarono una bella collana che io apprezzai moltissimo.

D. Com'era il rapporto con gli insegnanti?R. Bellissimo,non c'era differenze tra di noi. La collaborazione era reciproca.

D. E con i presidi? Quanti ne ha conosciuti?R. Buono anche con loro,cioè con quasi tutti. Ne ho conosciuti 7. Il primo è stato Cinughi de' Pazzi. Dei tanti ricordo particolarmente Antonio Criscuolo. Era umano,comprensivo. Sono stata apprezzata da tutti; tanto è vero che tutti mi hanno dato un giudizio ottimo che mi è valso uno “scivolo” per andare in pensione.(allora il Preside doveva stilare le “note di qualifica” a cui si riferisce

l'intervistata; N.d.R.).

(continua a pag. 11)

Page 12: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 11

D. È vero che ha partecipato a qualche gita scolastica?R. Per dir la verità a più di qualcuna. Nell' anno scolastico 1990/91 andai a Parigi con 2 classi del corso erica e 2classi del corso ragionieri. Abbiamo viaggiato con 2 pullman. Ci siamo divertiti tanto. E poi erano stati i ragazzi a insistere con il preside affinché io andassi in gita con loro. Un altro anno andai a Larderello a vedere i soffioni e ricordo che il giorno prima avevo cucinato 5 frittate per fare i panini a tutti,insegnanti compresi. Anche quella volta ci divertimmo. Ricordo altre due gite: una all'isola d'Elba e l'altra a Napoli – Pompei. Quest'ultima era di 3 giorni,avevamo due pullman. Mi ricordo che una sera gli studenti volevano andare in discoteca e così chiedemmo al cameriere di un ristorante qualche indicazione; quel ragazzo si offrì di accompagnarci una volta terminato il turno e con lui vennero altri due. Il proprietario del ristorante diede loro il permesso ai suoi camerieri di accompagnarci in discoteca e quella fu la nostra fortuna. Infatti i nostri accompagnatori si misero di guardia gli ingressi della discoteca e ci avvertirono quando entrò una banda di delinquenti. Per fortuna non successe nulla ma ce la vedemmo brutta,specialmente una ragazza. Ce ne andammo appena in tempo... Il mi sono sempre divertita con i ragazzi ci parlavo molto,era tutta una famiglia la nostra anche con presidi e insegnanti.

D. Sappiamo che Claudia,sua figlia,ha studiato al Roncalli. Ma non era gelosa del suo buon rapporto con gli studenti?R. Sì,Claudia ha fatto il corso Periti. No,non era gelosa degli altri ragazzi; anche perché gli studenti quando lei era a scuola,in piazza del Comune,io ero in via Badia e non sapevano che era mia figlia e se qualche volta capitava che parlando con lei far dicevano “tutti vorrebbero avere una mamma come Teresa”. Quando Claudia aveva vinto il concorso e lavorava qui e talvolta mi chiamava mamma gli studenti si meravigliavano.

Grazie tante Teresa,ci ha consentito di capire come gli studenti vivevano il Roncalli in quegli anni.

La Redazione

Page 13: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 12

Intervista a Barbara LoriniLa Redazione ha scoperto che “Barbara del bar”,come tutti coloro che frequentano la nostra scuola la conoscono,è stata in passato alunna del Roncalli e da allora l'idea di farle un'intervista è diventata pressante. Barbara ha gentilmente accondisceso a rispondere alle nostre domande e di seguito potete leggere le sue risposte.

D. Quando si è diplomata?

R. Mi sono diplomata nell’anno 1990/91. Ho affrontato l’esame di stato con il vecchio sistema della scelta di materia. Il voto massimo era espresso in sessantesimi. Io frequentavo il corso Periti programmatori,quello che è diventato poi il corso Mercurio; ma I Periti partivano dal biennio e andavano fino in quinta. La mia classe è partita con 26 alunni in prima e in quinta eravamo rimasti in 16. C’era stata una bella selezione! La scuola era più difficile e gli insegnanti più severi.

D. Quando ha aperto il bar della scuola?

R. Ho cominciato a lavorare nel 1992 al Bar ,ma il bar già esisteva da prima perché è stato inaugurato nell’anno scolastico 1984/85. Difatti ci lavorava già mia sorella, ma la gestione era un’altra,era di quelle che hanno aperto il bar pasticceria “Lo spuntino”.

D. Che effetto le faceva ritrovare i suoi insegnanti come semplici clienti?

R. Quando li vedevo al bancone del bar e mi chiedevano qualcosa da bere o da mangiare mi sentivo come se fossi interrogata, tutti i giorni. Infatti ogni volta che si avvicinava qualcuno dei miei insegnanti mi veniva il batticuore. Poi ,per fortuna, mi è passata ma c’è voluto del tempo!

D. Aveva un buon rapporto con i suoi compagni di classe? Le mai capitato di ritrovarli?

R. Ho un ricordo positivo della mia classe, era priva di odio ma c’è sempre stata molta competizione e per questo quelli più svantaggiati si sentivano spronati. Ho rivisto compagni di classe dopo il diploma e una di loro adesso insegna qui; è l’insegnante di Matematica dei geometri.

D. Che rapporto aveva con i suoi insegnanti ?

R. I professori erano tutti contrari alle interrogazioni programmate. Mi ricordo molto bene di alcuni di loro,ad esempio del prof Biondi con il golf celeste che portava sfortuna,così almeno dicevamo noi.; la prof Marta Migliorini, di economia aziendale e diritto, che era molto materna; la prof Sordi Miranda ricordo che vestiva con colori vivaci e accesi, infatti veniva soprannominata “Heidi”; il prof Di Fonzo che era alle prime armi con le supplenza; a prof Muscetta, insegnante di italiano, era persona molto seria e chiusa. Ho un ricordo bellissimo di tutti gli insegnanti,anche se i voti che ci davano non erano mai superiori al 5.

D. Secondo lei i ragazzi sono molto cambiati?

R. Sì,certamente. Noi davamo del lei ai nostri insegnanti,oggi danno subito del tu. Non è bello così perché finiscono per prendere il sopravvento. C’è stato un vero cambio generazionale,forse è dipeso da internet,dai social network ma i giovani devono capire che bisogna fare un passo indietro nei rapporti personali con le persone adulte

D. Ha qualche rimpianto?

R. Il mio unico rimpianto è che, forse, avrei dovuto studiare molto di più. Per il resto, se tornassi indietro rifarei TUTTO! Negli anni ’80 e ’90,quando si finiva la scuola media, si smetteva per cercare un lavoro. Se potessi tornare indietro forse mi impegnerei di più e andrei all’università.

Grazie Barbara. A presto

La Redazione

Page 14: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 13

Intervista alla dottoressa Sandra Pucci

Sandra Pucci lavora dal 1984 come assistente amministrativa nell'ufficio Economato del “Roncalli” ed è la collaboratrice diretta del DSGA dott.sa Chiara Pretolani, da sempre.Sandra ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande,ecco le risposte.

D. Quando ha cominciato a lavorare nella nostra scuola?

R. Ho iniziato nel 1984, Tuttavia ero qui quando è stata aperta la sede di Calcinaia, nel 1977 perché sono una ex alunna del Roncalli;mi sono diplomata nel 1982. Poi ho vinto il concorso indetto dalla Provincia di Siena;c'erano cinque posti, io mi sono classificata 4° ed ho scelto il nostro Istituto.

D. Ha “fatto” il Roncalli,dunque. In quale sezione era?

R. Ero nella sez, E. Qui in Calcinaia c'erano due sezioni di Ragioneria,la E e la F. Le altre erano altrove. In Piazza del Comune c'erano i corsi A-B e C di Ragioneria,mentre in via Badia c'erano i Periti. Ricordo che la nostra palestra era l'attuale Aula Magna. Quando ero studente le assemblee degli studenti si facevano al “Giardino d’Inverno” o al Politeama.

D. Può parlarci del professor Lanfredini?

R. Lanfredini già vice preside nel 1984,ha lavorato per 15 anni come vice. Tuttavia io lo avevo conosciuto come insegnante,nella sezione C. Ricordo che all'esame di maturità mi ha fatto l’esame orale perché era il membro interno. D. Che ricordi ha di lui?

R. Moltissimi. Lanfredini raccontava spesso la sua prima supplenza all'Istituto Magistrale di Siena, perché diceva che non poteva dimenticare come era stato “scrutato” dalle sue allieve. Si era sentito tanto in imbarazzo da provare quasi paura, e diceva che pur di non ritornare lì,finita la supplenza, aveva rinunciato a riscuotere il compenso. Lanfredini era simpatico, scherzoso; si rideva quando raccontava delle storielle. Gli piaceva fare gli scherzi. Ricordo che quando ero ancora studentessa faceva gli scherzi, insieme a don Poli, a Romano,il bidello. Quando era impegnato nel lavoro, non vedeva nulla,anche quando gli studenti andavano da lui per giustificare o per uscire in anticipo; non li guardava nemmeno in faccia,firmava e via. Tranne una volta, quando gli si presentò davanti uno coi capelli verdi. Quello lo vide! Ricordo che una volta abbiamo fatto una ricognizione dell' inventario e ci ha fatto ritrovare cose che altrimenti non sarebbero state trovate. Lanfredini , era lui la memoria storica. Era gioioso. Un giorno, era il 1998, avevamo organizzato Eurosport e stavo ritornando a piedi con altri colleghi dallo stadio dove avevo assistito alle gare...Lui era in macchina e mi si avvicinò piano piano alla gamba lampeggiando con i fari. Io ,lì per lì ,non capivo chi fosse ed ero contrariata,poi mi girai e vidi lui con la moglie e un insegnante inglese,Handy, che era suo ospite......per farla breve scoppiammo tutti a ridere....”Gli garbava ruzzà”

D. IL professor Luciano Lanfredini ha collaborato molto con voi della segreteria,vero?

R. Certamente. Noi del nucleo storico,(Io, Claudina, Antonella, Mariapia, Chiara), avevamo contati quotidiani. Ricordo che era efficientissimo. Scriveva tutto a mano nei primi anni ‘70.Faceva comparazioni, acquisti, gare d’appalto e gite. Ci siamo espressi al massimo fino al 1995 in segreteria,eravamo solo in 4, e le cose andavano bene, ma Lanfredini faceva per 4 o 5 persone anche senza un PC.

Lanfredini sapeva fare di tutto; era a 360°

(continua a pag. 14)

Page 15: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 14

D. A proposito di PC,è vero che fu lui a spingere per acquistare il primo?

R. Sì,fu negli anni '80. Lanfredini credeva nelle novità. Era l’anno scolastico 1985/86. Avevano comprato dal Comune di Piacenza un programma per fare il bilancio, ed io ero un po' perplessa perché non lo conoscevo abbastanza per utilizzarlo e così ,quel 20 gennaio, andammo con il Lanfredini a Piacenza per imparare. Ricordo che c’era la neve ed io ,durante il viaggio, mi ero addormentata in macchina e al nostro arrivo Luciano mi disse che gli avevo tenuto compagnia quanto sua moglie,dato che anche lei dormiva sempre quando erano in viaggio. Ci rimasi quasi male! A Piacenza mi impressionò la nebbia; era tutto bianco e freddo e non si vedeva niente.

D. Può parlarci del carattere del professor Lanfredini? Che tipo era?

R. Andava d’accordo con la moglie,che per lui era la più importante. Amava il cibo. Ricordo che una volta ,a causa del troppo lavoro da fare, aveva dovuto rinunciare al risotto che la moglie gli aveva preparato a casa, e ogni tanto a noi della segreteria ce lo rinfacciava, perché diceva che era stata colpa nostra. Era un uomo che amava stare con gli altri;era il primo per i ritrovi e le cene. Era distratto – veniva nell'ufficio e poi diceva: “ma perché son venuto …?”. Io a volte faccio come lui. Io tengo in vita il Lanfredini.

D. Ricorda qualche anno difficile per la scuola ?

R. Tutti gli anni sono difficili, e ogni anno c’è qualche difficoltà in più; ma la scuola l’hanno sempre fatta i singoli, coloro che hanno lavorato in silenzio. Tuttavia un po' di difficoltà c'è stata quando hanno questionato il preside Criscuolo e il professor Lanfredini. Allora è stato difficile.

D. Può parlarci dei presidi che ha conosciuto?

R. Certamente. Li ricordo tutti:Antonio Criscuolo 1984 (incaricato);Mari Marcello (incaricato) da Montepulciano; Bandini PierBruno; Otello Marchetti; Caterina Bigoli;di nuovo Criscuolo; Mario Sapia,era molto bravo e veniva da Rossano Calabro; Flora Pianigiani;Emanuela Pierguidi ; ancora Caterina Bigoli e adesso Giovanna Ciarrocchi.

D. Potrebbe dirci quali presidi ricorda con più affetto ?

Tra i tanti certamente Antonio Criscuolo perché l’idea di Eurosport fu sua e nel 1992 ottenne dal Ministero che a rappresentare l’Italia fosse proprio il Roncalli. Comunque la prima edizione in Italia fu quella con la preside Caterina Bigogli,nel 1998.

Poi devo ricordare Cinunghi de' Pazzi. Era alto, grosso, capelli cortissimi, naso grosso per un principio di congelamento durante la campagna di Russia; era un conte, aveva una tenuta e produceva vino. Era preside quando venivo a scuola come alunna.

Infine il preside Turbanti,perché era una leggenda, era geniale in contabilità. Non era tanto presente ma era eccezionale, perché quando veniva a scuola risolveva tutti i problemi della segreteria

La lasciamo al suo lavoro scusandoci per averle fatto perdere del tempo, ma la ringraziamo di cuore.Ci ha fornito tante informazioni sul professor Lanfredini e ci ha dato un vero e proprio spaccato del Roncalli.

La Redazione

Page 16: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 15

Intervista alla dottoressa Chiara Pretolani

La dottoressa Chiara Pretolani è il DSGA del nostro Istituto, ed ha accettato cortesemente di rispondere alle nostre domande. Ecco di seguito l'intervista.

D. Quando ha cominciato a lavorare nella nostra scuola?R. Ricordo di aver preso servizio l' 11/01/1983,ho sostituito la dottoressa Loretta Vivarelli. Il primo impatto è stato difficile perché lei non mi aveva lasciato la documentazione necessaria per fare il bilancio e non aveva fatto neanche il passaggio delle consegne. Dovetti andare in Provincia per reperire il materiale necessario e per fortuna avevo Sandra ( dott.sa Sandra Pucci, assistente amministrativa, N.d.R.) che mi aiutava.Ci facevo anche le 22 h. Non avevo orario. Purtroppo il preside,professor Pier Bruno Bandini, non poteva aiutarmi perché era arrivato da pochi mesi anche lui, dato che era preside incaricato, e non conosceva la situazione. Io venivo da una situazione diversa,quando lavoravo al Liceo di Montepulciano era tutto più facile. Qui a Poggibonsi ho trovato un contesto difficile e caotico e poi il bilancio era di circa un miliardo di lire,infatti facevamo anche gli stipendi del personale. Per fortuna alla fine ce l'ho fatta,ma è stata dura!

D. Che clima hai trovato al Roncalli quando sei arrivata?

R. Era più gioioso. Anche se c’erano più alunni e c’erano aule anche in via Fiume era tutto diverso da ora. Gli alunni erano più bravi, più meritevoli, più rispettosi degli insegnanti. Le famiglie li spronavano. Erano diversi perché c’era l’idea di un futuro. Oggi è un'altra cosa, gli studenti non sono più rispettosi,forse perché viviamo in mondo globalizzato e siamo tutti globalizzati.

D. Il rapporto con gli insegnanti com'era allora? Ē molto cambiato?

R. Gli insegnanti erano un mondo a sé negli anni '80 - Allora c’era il professor Bari che si sentiva un’autorità;ma anche gli altri docenti si sentivano tre gradini sopra di noi. Prima c’era più gentilezza ma non erano disposti ad aspettare. Quando ci chiedevano qualcosa pretendevano che li accontentassimo subito, sennò si lamentavano col preside. Oggi è tutto cambiato. Ora i rapporti sono più distesi. Con alcuni c’è un rapporto di collaborazione e di fiducia; ma quelli di ora,quelli più giovani intendo, sono più distaccati. Non sai chi siano, sembrano studenti;è tutto diverso. Non so mai come prenderli.

D. Può parlarci del professor Lanfredini?

R. Lui era il Sig. Professore, ma si era instaurato un rapporto di fiducia tra di noi, anche se ci dava del lei. Ricordo che era molto attento ai nostri bisogni e si preoccupava per noi, ci voleva bene. Era un gran lavoratore,si portava a casa le cose da fare, se non le finiva a scuola, ed anche quando andava in ferie era sempre disponibile se avevamo bisogno di lui. Era splendido! Era il Roncalli! Ricordo che ,quando era già ammalato,un giorno, lo trovai nel suo ufficio prostrato sulla scrivania e quando gli ho chiesto come stava e mi ha risposto: «È dura». Rimasi sconvolta e addolorata dalla sua compostezza e dalla sua dignità.

D. Può dirci quale preside,tra quelli che ha conosciuto,le è rimasto nel cuore?

R. Sicuramente il preside Antonio Criscuolo. Mi è rimasto nel cuore. Era unico. Aveva un' intelligenza superiore, era determinato;aveva una volontà di ferro, era amalfitano e voleva far capire che anche i meridionali sono in gamba. Era eccezionale! Era affidabile e poi ci coinvolgeva. Ci gratificava con i complimenti ed era meglio che avere 200 euro di incentivi come accade adesso. E poi credeva nel futuro. Io sono stata la prima segretaria a fare i decreti con il PC. Insieme al professor Lanfredini introdusse l'uso del PC. Era orientato ad ogni innovazione. Criscuolo era intuitivo. Il primo laboratorio linguistico lo ha introdotto lui negli anni ’90. Aveva preso contati con una ditta del Nord (l' Elettronica Veneta) perché aveva capito che i laboratori avrebbero aiutato i ragazzi a imparare le lingue straniere. Criscuolo faceva personalmente l' orientamento nelle scuole medie. Era gran un parlatore, ti affascinava, era schivo ma positivo e ti coinvolgeva.

Grazie dottoressa Pretolani,le sue risposte sono state molto interessanti.

La Redazione

Page 17: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 16

Intervista alla professoressa Isabella Barbarotta

La Redazione ha deciso di dare la parola ad alcuni dei protagonisti della storia del “Roncalli” e per questo ha chiesto alla professoressa Isabella Barbarotta di rispondere ad alcune domande sulla nostra scuola e sulla sua personale esperienza di docente.La professoressa,da poco tempo andata in pensione, è arrivata al Roncalli nel 1977 e da allora ha insegnato Francese fino al 2012. Ecco ciò che ci ha detto.

D. Quando ha cominciato ad insegnare?R. Ho cominciato a Chiusi. Lì sono stata due volte,la prima nel 1976,ero supplente annuale, e poi nel 1982 ,come supplente temporanea.D. Quando è arrivata al “Roncalli”?R. Sono arrivata al Roncalli nel 1977. Ricordo che la scuola era su tre sedi, e io ho fatto una supplenza anche in via Badia.D. Che rapporto aveva con gli studenti?R. Ē sempre stato un rapporto molto buono;trovavo molta disponibilità nei ragazzi. Mi volevano bene.D. Qual'era il clima al Roncalli nei primi anni?R. Il clima al Roncalli era molto bello,familiare,soprattutto con gli insegnanti più anziani,intendo l'anzianità di servizio,che sentivano il dovere di aiutarti. Gli anni migliori sono stati quelli con il preside Cinughi. Ricordo che Teresa, la prima bidella, portava alle 10 il caffè a tutti. Mi trovavo bene, ero la più giovane ed ero coccolata da tutti.Ringrazio ancora di cuore la professoressa Anna Neri perché mi ha permesso di assistere alle sue lezioni, dandomi il modo di conoscere la Letteratura italiana del '900. Io ho fatto i miei studi,non solo universitari , a Pisa. Mi sono laureata in Lingua e Letteratura Francese. D. Ē cambiato il Roncalli secondo lei?R. Sì, cambiato tutto. Le prime rivalità tra insegnanti sono iniziate nell' a.s. 1988/1989.D. Con quali colleghi andava più d'accordo?R. Con i colleghi di Italiano e Storia, forse perché sono due materie che mi sono sempre piaciute. Insieme a loro anche con gli insegnanti di Ragioneria,in quanto io volevo insegnare nei Tecnici Commerciali e mi piaceva conoscere le materie di indirizzo. Ricordo in particolare la professoressa Marta Tamburini che insegnava Ragioneria ed anche il prof. Bari, che era persona molto affidabile e ben preparata. Ricordo che i ragazzi che lo avevano avuto sapevano la Ragioneria senza problemi.D. Ha partecipato a qualche scambio?R. Sì,ho collaborato alla realizzazione di molti scambi. Erano nove gli insegnanti di Francese ,che era la I° lingua,e ce ne occupavamo noi. Ho poi collaborato a “La Voce del Roncalli” nel '91 e nel '92,ma è durato poco. D Ha qualche rimpianto?R. Sì ! Uno!! Io non sarei mai andata in pensione. Rimpiango di aver lasciato i miei ragazzi,avevo tanto da dare,da far conoscere.D. Lei ha conosciuto molti presidi,vero? Quale ricorda in particolare?

R. Sì,tanti davvero, ma ricordo particolarmente Cinughi de' Pazzi. Lui era” il preside”; è un conte e vive in un palazzo in Via Montanini, a Siena. So che possiede una fattoria a Vagliagli dove produce il Chianti classico e che suo figlio è presidente del Consorzio Chianti Classico. Quando era preside da noi, ogni anno, presentava i nuovi insegnanti al corpo docente. Il suo vice era il professor Lanfredini. Pietro Cinughi era incorruttibile. Se mancava un insegnante lo suppliva lui e insegnava Ragioneria;i ragazzi erano contenti se lo avevano come supplente. Aveva il naso grosso perché in Russia,durante la guerra, aveva avuto un principio di congelamento. Era un vero signore,era autorevole. Con gli insegnanti era corretto e li aiutava se li riteneva validi e ben preparati.

La ringraziamo di cuore,professoressa è stata veramente molto gentile e ci ha dato informazioni preziose

La Redazione

Page 18: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 17

Intervista alla professoressa Francoise DiazLa professoressa Diaz ci ha gentilmente rilasciato l'intervista che segue, consentendoci di raccogliere molte notizie interessanti sul Roncalli degli anni Settanta,quando la nostra scuola aveva ancora la sede in Piazza del Comune e due succursali :in Via Badia e in Via Milano. Dal suo racconto emerge un Istituto molto diverso da quello di oggi,dove il clima che si respirava era molto familiare, e al tempo stesso quasi “goliardico”. Ecco di seguito quello che ci ha detto.

D. Lei è francese,vero? Precisamente dove è nata?R. Io provengo dal dipartimento dei Midi-Pirennès,la mia famiglia è di Cugnaux,una città che si trova vicino a Tolosa.

D. Quando ha iniziato la sua esperienza al Roncalli? La scuola era molto diversa,vero?R. Sono arrivata nel 1976,per la precisione il 10 ottobre. Non conoscevo nessuno ma sono stata ben accolta. La scuola come la conosciamo adesso non c’era. C’erano 2 succursali, una in via Milano, dove si trovavano i corsi B – C e una in via Badia dove erano le 5 classi del corso periti, e la sede centrale in Piazza del Comune dove erano dislocati i corsi A- B – C del Commerciale. Quando fu chiusa la succursale di via Badia ci siamo spostati in Calcinaia dove nel frattempo era stata costruita la prima ala dell'Istituto. D. Quante lingue straniere venivano insegnate in quegli anni?R. C’erano due lingue, Inglese e Francese,e quest’ultima era prima lingua nella sezione A e seconda lingua nella sezione B. quando via Badia fu chiusa, ci siamo spostati tutti.

D. Com'era il Roncalli dei primi anni? Il clima era diverso da quello di oggi?R. C'era un grande affiatamento,sia tra noi insegnanti sia con il personale ATA. Ricordo che in occasione dei consigli di classe,quando insegnavo in via Badia, Teresa, la bidella, allestiva grande tavolate e ciascuno di noi portava qualcosa da mangiare o da bere. Forse questo clima molto affiatato era dovuto all' ambiente piccolo.

D. Con quanti presidi ha lavorato? Ne ricorda qualcuno?R. Ne ho conosciuti veramente tanti,ma ricordo con particolare piacere:Francesco Turbanti, Pietro Cinughi de' Pazzi ed infine Antonio Criscuolo. Con loro ho lavorato veramente bene.

D. Può dirci a quali progetti scolastici ha lavorato?R. Ho partecipato soprattutto agli scambi culturali, ne ho fatti davvero tanti; 27 più o meno. Il primo scambio l'ho fatto ai tempi del preside Antonio Criscuolo;sono andata a Parigi,una volta e poi tre o forse quattro volte a Nizza. Tuttavia ho curato per 13 anni le Certificazioni internazionali,il DELF in particolare,e poi il Teatro in lingua portando i miei ragazzi a Firenze ad assistere a rappresentazioni in lingua francese .Negli ultimi anni hanno visto “Il Conte di Montecristo” e “Il Gobbo di Notre Dame”.

D. Che rapporto aveva con gli studenti? Ci dica con quale classe si è trovata meglio.R. Nei primi anni era molto diverso da quello che c’è ora, c’erano più rispetto per l'insegnante e più regole. I ragazzi erano più motivati e le lezioni erano più dinamiche. Gli studenti volevano assolutamente gli indirizzi per corrispondere con studenti stranieri,ora non più. Oggigiorno sono meno interessati,forse dipende dal cambiamento profondo della società in cui viviamo. Tra le classi che ho avuto ricordo particolarmente la 5°C ERICA; mi ha dato davvero tanta soddisfazione. Avevano voti eccellenti. Mi è rimasta nel cuore.D. Se potesse tornare indietro farebbe lo stesso lavoro?

R. Assolutamente si. Il mio sogno era fare l’insegnante e lo rifarei; anche se ora è molto più difficile per via della società in cui viviamo. I ragazzi hanno molto di più,anche più libertà; però c'è con poco valore. Ad ogni modo lo rifarei perché l'ho fatto con passione e so che mi mancherà quando andrò in pensione.

Grazie professoressa,è stata veramente interessante questa nostra chiacchierata. Grazie ancora!

La Redazione

Page 19: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 18

Intervista alla professoressa Marcella Moni

La professoressa Marcella Moni è stata ,per molti anni ,insegnante nella nostra scuola e in occasione del cinquantenario abbiamo deciso di chiederle un'intervista,che lei gentilmente ci ha rilasciato,per conoscere meglio l'Istituto “Roncalli” attraverso la sua duplice esperienza di alunna ,prima,e di docente,poi.Riportiamo di seguito il testo della nostra conversazione con lei.

D. Quando ha cominciato la sua carriera di insegnante?R. Ho avuto la prima nomina in una scuola di Montepulciano,poi nel 1984 arrivai all'Istituto “Roncalli”. Ricordo che insegnavo nel Corso Ragioneria ,precisamente nella sezione C.D. Abbiamo saputo che Lei ha frequentato il “Roncalli” e che si è diplomata qui. È vero? R. Sì,è vero! Mi sono diplomata nel 1968 e la mia è stata la prima classe dell'Istituto da quando, nel 1963 ,il “Roncalli” è divenuto autonomo. Voglio,tuttavia,precisare che mi ero iscritta all'ITC “Bandini” di Siena e che la sede di Poggibonsi era in Viale Garibaldi,dove ora sono i Vigili Urbani;in tutto c'erano 3 classi,2 prime e 1 seconda. L'anno successivo ci spostammo in Piazza del Comune perché c'erano state tante iscrizioni. Negli anni successivi,ma io avevo già finito, la scuola ha avuto una sede anche in Borgaccio,in Via Milano, ed un'altra in Via Badia. Ricordo che usavamo le macchine alfanumeriche.D. La sua era una classe numerosa?R. Sì,eravamo 25 alunni. D. Ha qualche ricordo particolare dei suoi insegnanti?R. Sì! Ricordo il prof. Bari,di Ragioneria;era mitico! Mi ricordo che chiamava i volontari a prendere 4;ho imparato tanto da lui. Poi non posso dimenticare: la prof.sa Bagnoli,di Italiano nel biennio,e la prof.sa Diana Fusi nel triennio,sempre di Italiano; e poi la prof.sa Bagnoli,;a prof.sa Soggiu,di Matematica, e ancora tanti altri tra i quali particolarmente il prof. Chilli,di Cecina;era in gamba ne ho un ricordo bellissimo!!D. Tra i tuoi ricordi di studente ne ha qualcuno particolare?R. Certamente l'esame di maturità! Era su tutte le materie e sui tre anni,da giugno(la preparazione) a luglio. Ho preso 10 a Ragioneria. Si faceva gli orali su tre materie al giorno. Tuttavia il ricordo più bello è la nevicata a Poggibonsi. Avevamo fatto sciopero. Eravamo andati tutti al tennis e Beppe con la 600 della scuola venne a riprenderci con la preside Gori Savellini. Siamo ritornati a scuola buoni buoni;con lei non si scherzava. Quando ero supplente lei venne in classe e mi disse di cominciare la lezione,ero quasi terrorizzata,ma andai bene; al termine mi rimproverò perché portavo i pantaloni. Non li ho più messi da allora!!D. Che effetto le ha fatto tornare al Roncalli da insegnante?R. I primi giorni mi sentivo molto imbarazzata perché avevo come colleghi alcuni dei miei insegnanti, e davo loro del “Lei”. In seguito, ho avuto con loro rapporto più diretto ma sempre buono. D. Con quali colleghi andava più d’accordo?R. È difficile rispondere perché eravamo un gruppo molto affiatato e molto unito,Ma forse le colleghe con cui andavo più d'accordo erano la prof.sa Giglioli,che era stata mia insegnante, e la prof Fusi;avevamo dei buoni rapporti. Conservo tanti ricordi. Per esempio nel 1985 ricevetti dai proff. Pacciani, Neri e Bari un invito a cena. Non me lo aspettavo,ero arrivata da poco tempo e non pensavo che i colleghi più “anziani” mi prendessero in considerazione così tanto. E poi ce ne sono tanti altri.

(continua a pag.19)

Page 20: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 19

D. Con quali colleghi andava più d’accordo?R. È difficile rispondere perché eravamo un gruppo molto affiatato e molto unito,Ma forse le colleghe con cui andavo più d'accordo erano la prof.sa Giglioli,che era stata mia insegnante, e la prof Fusi;avevamo dei buoni rapporti. Conservo tanti ricordi. Per esempio nel 1985 ricevetti dai proff. Pacciani, Neri e Bari un invito a cena. Non me lo aspettavo,ero arrivata da poco tempo e non pensavo che i colleghi più “anziani” mi prendessero in considerazione così tanto. E poi ce ne sono tanti altri

D. Con il personale ATA andava d'accordo?R. Certamente! In modo particolare con i bidelli. Da studente ricordo due mitici personaggi: Carlo e Beppe, erano importanti,comandavano più del preside!Elio,Teresa,Romano con loro andavo d'accordo, ma io vado sempre d'accordo con tutti!

D. Quanti presidi ha conosciuto?R. Molti, a cominciare da Gaetano Ferrara e poi da Pietro Cinughi de' Pazzi quando ero studente,ma tra quelli che ho avuto il migliore è stato certamente Antonio Criscuolo.

D. Che rapporto aveva con gli studenti?R. Abbastanza buono il triennio; era migliore. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i ragazzi. Negli ultimi anni ,prima della pensione,le prime erano le classi peggiori.Comunque conservo sempre un buon ricordo degli studenti. Mi ha colpito il fatto che i vecchi alunni mi chiamavano professoressa” e mi davano del lei e invece ora danno del “tu”. C'è stato proprio un cambio generazionale.

D. Qual’era il clima che si respirava al Roncalli nei primi anni ?R. Io non ho ricordi dei primi anni perché ero una studentessa ma quando facevo le prime supplenze al Roncalli , gli insegnanti mi sembravano su un altro piano,erano più distaccati. Insomma non so come si potesse stare,però qui sono stata bene fin dall'inizio c'era un ambiente piacevole,più familiare. Verso gli anni 90 le cose sono cambiate,c'erano persone nuove eravamo tanti.

D. Si ricorda qualche gita con gli studenti?R. Certamente! Ricordo la gita a Vienna,e anche quella a Parigi con la 5° e poi quella con la 3° e la 4° a Napoli. Un ricordo particolare è la gita con la 3° quando siamo in “Settimana bianca” con le famiglie e io ho portato mia figlia. Se non sbaglio era l'anno in cui c' era il preside Otello Marchetti.

Grazie professoressa, è stato un piacere parlare con lei,ci ha veramente regalato un “pezzo” del Roncalli che ci mancava.

La Redazione

Page 21: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 20

Intervista al professor Francesco BiondiLa Redazione è stata molto felice quando il mitico professor Biondi ha accettato di farsi intervistare. Il perché del nostro entusiasmo lo capirete leggendo l'intervista.Il professore è sempre stato un entusiasta, ed ha trasmesso questo entusiasmo a tutti quelli che lo hanno conosciuto,e non solo agli studenti.

D. Quando ha iniziato la sua carriera?R. Negli anni '70;sono stato in diverse scuole prima di arrivare al Roncalli; ho insegnato a Siena all'ITC “Bandini” e poi a Montepulciano ed infine come supplente annuale qui a Poggibonsi nel 1976.

D. Quando è arrivato al Roncalli in via definitiva?R. Nel 1985 ho ottenuto la cattedra e da allora non mi sono più mosso. Ho avuto molte possibilità di cambiare e di insegnare in altre scuole,magari più vicine a Siena, ma sono rimasto “Fedele come un carabiniere” all’Istituto Roncalli.

D. Quali presidi ha conosciuto? Potrebbe fare una classifica dei migliori?

R. In questo istituto sono rimasto per molti anni e ho conosciuto molti dirigenti,ma se proprio dovessi indicarne qualcuno direi certamente Antonio Criscuolo e Pietro Cinughi de' Pazzi, che per me sono stati i migliori. Tuttavia insieme a loro metterei anche il Prof. Lanfredini, vice-preside del Roncalli fino al 1999, perché lui è stato davvero la colonna portante dell'Istituto ed ha lavorato davvero per la creazione del mito della nostra scuola.

D. Quale era il clima che si respirava al Roncalli nei primi anni?

R. Era un clima bellissimo, sembrava Natale tutto l’anno; voglio dire che c'era un clima cordiale e festoso. Eravamo come una grande famiglia, per questi motivi il Roncalli è sempre il miglior Istituto. Negli anni ottanta poi era il “Signor Roncalli”.

D. Che cosa è cambiato negli anni?

R. E’ cambiato tutto: il preside, il vice-preside, i ragazzi...... Insomma sono cambiati i tempi!

D. Con quali colleghi andava più d’accordo?

R. Io avevo buoni rapporti con tutti, soprattutto con i colleghi di Matematica.

D. Che rapporto aveva con gli studenti?

R. Per rispondere a questa domanda devo fare una premessa. Nel mio primo anno d’insegnamento,quando ero supplente al Liceo Scientifico “Galilei” di Siena, ero molto disponibile con i miei studenti,decisamente troppo disponibile, e loro se ne sono approfittati. Questa esperienza mi è stata molto utile perché mi ha fatto capire che ero stato troppo accondiscendente e così, negli anni successivi, ho sempre preteso dai miei alunni rigore e rispetto. Da allora è stato sempre così.

D. Se tornasse indietro rifarebbe questo lavoro?

R. Assolutamente si! È gratificante vedere i tuoi studenti,quelli a cui che tu hai insegnato, diventare qualcuno nella vita. Purtroppo la gente non conosce il lavoro del professore. Altroché 4 mesi di ferie! A casa noi dobbiamo fare il doppio del lavoro: correggere i compiti, preparare il materiale per le lezioni…

D. Ha qualche rimpianto?

R. Non ho nessun rimpianto,però mi sarebbe solo piaciuto continuare ad insegnare. Purtroppo non l'ho potuto fare perché avevo raggiunto l’ età del pensionamento e il ministero mi ha mandato a casa.

Grazie tante professore e a presto!!

La Redazione

Page 22: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 21

Intervista alla professoressa Chiara Luchini

L'intervista alla professoressa Luchini è stata particolarmente interessante, perché ci ha dato modo di capire molte cose della nostra scuola e delle persone che hanno contribuito alla sua storia,leggendo capirete il perché. D. Ci parli un po' di lei,della sua carriera. Quando e dove ha cominciato ad insegnare?

R. Ho cominciato a Montepulciano, poi, dopo la maternità, sono venuta al Roncalli,ma prima di passare di ruolo sono tornata a Montepulciano,agli inizi degli anni Ottanta. Ricordo che quando ho avuto il ruolo ho fatto “la promessa solenne”,così si chiamava la cerimonia di immissione. C’era il preside Cinughi De' Pazzi, vicepreside era il professor Lanfredini e la collaboratrice la professoressa Diana Fusi. Quest'ultima era il pilastro portante della scuola in quanto era al Roncalli dal ’63. Ricordo che era andata a Firenze nel ’66,dopo l'alluvione, ed era con i suoi alunni, tra “gli angeli del fango”.

D.Ci parli del “Roncalli”?

R. Certo ! Ma quale Roncalli ? Quello di Piazza del Comune o quello successivo?

D. Del primo Roncalli,senza dubbio.

R. Va bene! Io insegnavo in Piazza del Comune. L’altra sede era in via Badia. Ricordo con piacere quegli anni. Era tutto molto coreografico. C’era la campana della chiesa che suonava ogni ora e noi tutti,alunni ed insegnanti,ogni volta facevamo la pausa. C’era un clima attivo. E poi era bello perché quando uscivamo eravamo in centro . Io ho iniziato nel 1977. Tuttavia già nel 1978 la scuola,almeno una parte,era già qui in Calcinaia. Ho visto costruire il Roncalli.

D. In quale corso insegnava?

R. Io ero nel corso Programmatori. In tutto erano 10 classi perché partivano già dal primo anno,poi subentrò il Mercurio, in quel periodo lasciai il Mercurio, per insegnare all’ Igea.

D. Com'era il rapporto con gli studenti?

R. Nel rapporto ,specialmente nei primi anni d'insegnamento,mi ha condizionata parecchio la vicinanza d’età e poi i ragazzi erano bravi, ma politicizzati. Qualche alunno di quei primi anni l’ho ritrovato come genitore e la cosa mi fatto effetto.

D. Ha qualche ricordo degli studenti che ha avuto?

R. Sì,ricordo dei ragazzi fantastici. Non li ho mai portati in gita,facevo solo quelle dalla mattina alla sera. Ero ansiosa per dormire fuori con le classi. Poi ricordo con piacere quando con il Biondi portavamo le quarte all’Università di Siena ,alla Facoltà di Matematica, per assistere alle lezioni di Analisi 1. Ci mettevamo d’accordo con il docente universitario e si portavano gli studenti quando facevano gli esercizi più facili.

D. Ci racconti qualche bel ricordo di quegli anni.

R. Si! Quando ero qui in Calcinaia,ricordo che noi insegnanti “facevamo il nostro”; non c’era il preside e qui l'ambiente nuovo, era più vivibile, anche se c’erano dei disagi. Ad esempio i ragazzi si spostavano per fare ginnastica al Bernino e spesso facevano ritardo e se pioveva quando arrivavano in classe erano bagnati e noi dovevamo asciugarli prima di iniziare la lezione.

(continua a pag. 22)

Page 23: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 22

D. Quanti presidi ha conosciuto? Ci parli di loro,cioè di qualcuno di loro.

R. Ricordo il preside Cinughi de' Pazzi; mi ricordo che era molto formale. Infatti per parlare con lui dovevamo essere annunciati dal bidello. Lo ricordo come un signorotto di campagna,sempre in giacca di velluto.. ed io ero molto impressionata dal suo aspetto. E poi ricordo il preside Antonio Criscuolo perché era “vendicativo” ed anche dispettoso. Quando c'era Eurosport voleva che ospitassi qualcuno degli accompagnatori (delle squadre in gara; N.d.R.), ma io non potevo e l’anno dopo si vendicò dandomi tante classi. Io dovevo fare il recupero, ma non ce la facevo fisicamente,fu Luciano ad aiutarmi.

D. Luciano chi ? Il professor Luciano Lanfredini ?

R. Sì,proprio lui! Luciano era umano. Ho vissuto anche dei momenti brutti nella mia carriera di insegnante e Luciano mi ha aiutato. Ad esempio ricordo che quando la professoressa Carla Pellegrini Io e lavoravamo in biblioteca volevamo portarci dei libri di Matematica,(cosa che poi facemmo) e il Lanfredini ci aiutò. Erano gli anni dal ’96 al ’98.

D. Bene! Ci parli ancora del professor Lanfredini. Che tipo era?

R. Era il prof. di Matematica. Nel ’77 aveva il semiesonero, perché faceva il collaboratore del preside. È morto nella primavera del ’99,aveva 53 anni. Mi è mancato molto, era allegro, un po’ goliardico, faceva scherzi, anche cattivelli. Era un tipo che” tirava il sasso e nascondeva la mano”. Con la preside Caterina Bigoli non andava d’accordo. Era eccezionale!! Quando poteva ci dava una mano,anche a chi come me veniva da fuori;però era più legato ai colleghi di Poggibonsi. Io ricordo che amava le novità;il primo PC della scuola l'ha comprato lui. Quando è morto è stato un trauma per tutti.

D. Può dirci qualcosa della morte del professor Lanfredini?

R. Sì,Ricordo quando arrivai a scuola la mattina in cui era morto...vidi la professoressa Bertini seduta sulle scale che piangeva per la morte di Luciano......una tragedia....Ho saputo poi che quando si è sentito male è stata chiamata la Pubblica Assistenza,ma che è arrivata in ritardo rendendo così inutile l'intervento, perché Luciano aveva perso conoscenza ed i figli non erano stati capaci d rianimarlo..quando è arrivato in ospedale non c'era più niente da fare. So che la famiglia voleva anche far causa al nosocomio.....Per concludere voglio ricordare che al suo funerale c'era tantissima gente,tutta la città di Poggibonsi....è stato straziante.

La ringraziamo di cuore e ci perdoni se l'abbiamo costretta a ricordare cose dolorose.

La Redazione

Page 24: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 23

La Voce del LeoneNon sono mai stato bravo con le parole, ma penso sia più che doveroso esprimere un piccolo pensiero su ciò che per me ha rappresentato il giornalino “La Voce del Leone”.

Posso dire in primis che ho partecipato alla prima riunione del giornalino, nella quale furono decisi l’impostazione del lavoro e soprattutto fu scelto il nostro logo; scegliemmo, tra i tanti, quello disegnato da Linda Pasquini, una nostra carissima collaboratrice.

Come si può capire io sono rimasto l’ultimo membro della prima redazione della “Voce del Leone” che ancora collabora regolarmente e per me questo è un onore. Il nostro giornalino ha raggiunto la bella età di otto anni di vita; naturalmente ha avuto i suoi alti e i suoi bassi, caratteristici di tutte le cose di questo mondo ma posso garantire che questo è solo l’inizio. Ogni anno, nonostante l’età del giornalino (naturalmente), per me è come se fosse la prima volta. La Voce del Leone ha rappresentato per me un’esperienza unica e indimenticabile, un’opportunità che mi ha aiutato tantissimo, ha migliorato la mia capacità di esprimermi scrivendo, ma soprattutto mi ha dato l’opportunità di stare in compagnia di tanti ragazzi e ragazze. La Redazione è cambiata tante volte, ma i più fedeli sono sempre rimasti, e

il lavoro di ciascuno di loro ha contribuito a fare crescere e a migliorare “La Voce del Leone” fino a farla arrivare al punto in cui è giunta.

La Voce del Leone è, a parer mio, uno dei pilastri fondamentali sui quali poggia il nostro Istituto.

Il lavoro, l’impegno e la costanza di tutti i collaboratori, interni ed esterni, del giornalino non solo ci hanno consentito di” uscire” con cadenza mensile, ma ci ha permesso di far conoscere in tutta Italia il nostro lavoro e la nostra scuola.

Ricordo tutti i nostri successi.

Il primo fu al Concorso ReGiornalando, nel 2009, quando ci siamo piazzati al I° posto, nonostante l’evento fosse riservato ai giornalini scolastici che avevano almeno cinque anni di vita. Noi,allora, ne avevamo soltanto tre; ma la giuria ci premiò giudicando “il Leone” un giornalino eccellente, non solo per la qualità dei nostri articoli, ma anche per le sue uscite mensili. Fu una grande nota di merito, la prima!

Qualche anno dopo, nel 2011, abbiamo vinto anche un concorso indetto dall’Amministrazione comunale di Colle di Valdelsa ; ma è stato il 2012 l’anno migliore, perché il giornalino si qualificò al 3° posto al Concorso nazionale “Giornalista per un giorno” e il I° posto nel Concorso indetto dalle Ferrovie dello Stato per promuovere l’educazione ferroviaria, e in quell'occasione abbiamo fatto vincere ben 10.000 € al nostro Istituto.

E infine ultima vittoria, fino ad oggi naturalmente, nel 2013 quando La Voce del Leone si è qualificato I° al XII Concorso Nazionale “ Il Miglior Giornalino Scolastico - Carmine Scianguetta” promosso da una scuola di Avellino con il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del MPI.

(continua a pag. 24)

Page 25: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 24

Siamo arrivati molto lontano, ma il giornalino non si adagerà mai sugli allori; abbiamo ancora tanto da scrivere, da raccontare, da informare.

Il Leone continuerà a ruggire fintanto che ci saranno persone, come quelle delle Redazioni passate, presenti, e anche future, le quali continueranno a mettere il loro impegno e loro energie in questa risorsa preziosa per la nostra scuola: La Voce del Leone.

Anch’io non sarò da meno! In qualità di giornalista “più anziano”, mi sento in dovere di continuare a lavorare per questa straordinaria risorsa, istruendo i membri nuovi della redazione;tuttavia non posso non ricordare che molto del merito va alla professoressa Patrizia Davini che, come me, mette tutta se stessa affinché La Voce del Leone sia sempre al meglio.

Ricordo ancora il giorno in cui la professoressa mi contattò. Mi ero appena diplomato e lei mi telefonò non solo per chiedermi come stessi e che cosa facessi in quel momento, ma in particolare per propormi di continuare a scrivere per la redazione. La mia risposta fu un sì pieno d'entusiasmo e,come vedete,sono ancora qui a scrivere.

In principio mi limitavo solo ai giochi di enigmistica,in seguito mi misi anche a scrivere articoli.

Per concludere voglio affermare che La Voce del Leone non è un giornalino come tutti gli altri,bensì una preziosa creatura, nata dalle idee, dall’ingegno, dalla volontà e dal desiderio dei ragazzi di avere uno spazio tutto loro per esprimersi.

A mio parere esso è anche ,o meglio soprattutto, una grande opportunità per crescere e imparare tante cose.

Marco Nesi

La Redazione dell' a.s. 2012/2013

Page 26: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 25

EUROSCHOOLSPORT

La storia di EUROSCHOOLSPORT ebbe inizio l’8 settembre 1991, quando il Liceo “Pierre Forest” di Maubeuge lanciò a dodici scuole l’idea di una manifestazione sportiva e culturale. L’invito fu accolto da: Germania, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Spagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Francia (che ospitò la prima edizione dei giochi) da I.T.C.G “Roncalli” di Poggibonsi, in rappresentanza

dell’Italia, e a sorpresa se ne aggiunse un’altra, il Liceo Professionale e Tecnico di Mosca.

Quell’anno tutte queste squadre si affrontarono, per una settimana, in varie discipline sportive.

E fu solo la prima volta.

La gara di Maubeuge, per tutti i team presenti, fu anche l’occasione per la visita della bella città francese.

La manifestazione ebbe un successo strepitoso e fu un richiamo internazionale; tanto che, il 17 gennaio, i presidi delle scuole partecipanti firmarono una “dichiarazione d’intenti” nella quale s’impegnavano a continuare ed incrementare tra di loro gli scambi culturali. In questo modo l’appuntamento sportivo era destinato a ripetersi ogni anno in una nazione diversa.

EUROSCHOOLSPORT era diventato una specie di “Piccola Olimpiade Scolastica Europea” e, soprattutto, aveva creato una rete di “scuole amiche” che avrebbero dato inizio a una serie di scambi culturali successivi tra gli Istituti. Da allora questi sono continuati e coinvolgono un

numero sempre maggiore di studenti, d’insegnanti e di famiglie.

EUROSCHOOLSPORT onora, ogni anno, il suo nome attraverso competizioni sportive basate sul sano agonismo e non sull’antagonismo. Ogni volta, la “piccola olimpiade” spinge alla scoperta di nuovi mondi, di nuove usanze e di abitudini diverse che sono di stimolo per la formazione permanente del cittadino europeo.

Il nostro Istituto rappresenta l’Italia, grazie alla lungimiranza del preside Antonio Criscuolo, che s’impegnò affinché la nostra scuola potesse “accaparrarsene l’onere e l’onore”.

La prima volta del Roncalli ospite fu,invece,nel 1998 sotto la presidenza di Caterina Bigoli e fu un successo anche per la città di Poggibonsi che vide tanti giovani europei affrontarsi in gare diverse all'insegna dello sport.

L'evento è indubbiamente motivo di prestigio. EUROSCHOOLSPORT non è soltanto una grande manifestazione sportiva, ma per la comunità senese è anche un’opportunità imperdibile per farsi conoscere.

Infatti, attraverso le visite guidate organizzate per le squadre partecipanti, com’è accaduto anche nel 2013. Gli studenti e gli insegnanti hanno potuto godere del patrimonio paesaggistico, storico e artistico della provincia e apprezzare i prodotti tipici, l’artigianato e l’arte culinaria del nostro territorio.

Elisabetta Sasso

Page 27: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 26

Liberi di Scrivere “Liberi di Scrivere” è un concorso letterario che quest'anno compie 16 anni. È nato quasi per gioco, grazie alla professoressa Claudia Corti che ne ha presentato e curato il progetto in tutti questi anni ed alla preside, professoressa Caterina Bigoli.

L'iniziativa ha avuto anche la stretta collaborazione del grande Poeta Mario Luzi e della poetessa Caterina Trombetti. Il poeta Mario Luzi ha partecipato alla premiazione del concorso fino alla sua scomparsa nel 2005. “Liberi di Scrivere” è nato con l'intenzione di aiutare gli studenti a esprimersi nell'età più difficile della vita: l'adolescenzaIn questo progetto la parola “concorso” non ha il significato che tutti intendono dargli oggi; infatti non conta il fatto che ne scaturiscano i cosiddetti i vincitori,che sono irrilevanti,bensì è importante i il valore etimologico della stessa che deriva dalla Lingua latina: cum-currere,

ovvero correre insieme.“Correre-insieme” ha un significato profondo perché indica la consapevolezza di una comune collaborazione, senza competizioni o rivalità. “Liberi di scrivere” ha lo scopo di unire gli studenti in uno scopo comune e di far capire loro che sono,appunto,liberi di scrivere e di esprimersi. Nonostante lo sviluppo delle nuove tecnologie, nonostante Internet domini le menti degli adolescenti, sono ancora in numerosi quelli che prendono carta e penna e cominciano a scrivere quello che pensano, che sentono,; insomma quelli che esprimono i loro sentimenti: la rabbia contro il Mondo o la felicità d farne parte.Tre anni fa, un ragazzo partecipò al concorso con un testo intitolato “Perché scrivo...” nel quale spiegava:« scrivo perché, così, riesco ad esprimermi ed a sognare, più di quanto potrei fare con un disegno, con una canzone o con un film». Questa frase riassume brevemente i motivi per cui gli studenti, ogni anno più numerosi, partecipano a “Liberi di Scrivere”. “Scrivere” ,per alcuni ,significa libertà ;insomma è un modo per allontanarsi, almeno per un po', dai problemi dell'adolescenza, un modo per sentirsi soddisfatti di se stessi.E per un adolescente questa è la prova più difficile.“Liberi di Scrivere” è un concorso molto importante per la nostra scuola e non solo per i suoi 16 anni e per l'affezione che proviamo per esso, ma anche perché aiuta gli studenti a uscire fuori da loro guscio spronandoli a raccontare quello che non hanno il coraggio di dire.

Lucia Butuc

I poeti Mario Luzi e Caterina Trombetti e il DS Caterina Bigoli

Page 28: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 27

Il Teatro in LinguaIl “ Teatro in lingua” è uno dei progetti più apprezzati dagli studenti, perché ha permesso loro di viaggiare per il Mondo e di conoscere tante realtà,non solo scolastiche ,diverse. Infatti nel corso degli anni “i ragazzi del professor Paolo Croci” sono stati in molti Paesi europei, ma anche negli Stati Uniti d'America e in Australia. La Redazione ha chiesto al professore qualche notizia sul progetto e lui ci ha mandato il testo che proponiamo di seguito. Nell'occasione il Leone ringrazia di cuore l'insegnante per il contributo dato a questo numero speciale.

The Roncalli Theatre Festival

The Roncalli Theatre Festival has been and continues to be a vital part of the programs of the L. da Vinci Middle School and the Roncalli High School.

The project tries to enrich the education of Middle schools and High schools students:

1) By helping them realize through this experience that theatre is one way of fulfilling each individual’s need and desire to create;

2) By bringing different young people together in an environment where theatre can be witnessed, experienced, talked about and lived.

3) By providing experiences in which each student can recognize and share common ambitions, goals, and interests with other students from different schools and programs.

4) By giving a unique opportunity for students to show their acting skills in front of a live audience of peers, parents and teachers.

Since the year 2000 foreign school students and their teachers gathered to share a variety of educational theatre issues. Last year we were pleased to have two new schools which joined our festival for the first time: the IIS Valdemossa from Barcelona (Spain) and the Bullis School from Washington (USA). The Ashlyns School from London (England) participated this time with their new teachers, (Mr Tim Kittappa and Miss Sarah Keen) but absolutely with the same enthusiasm! The students of Roncalli High School and L. Da Vinci Middle School who participated in RTF had an amazing experience: they have been invited by Las Vegas Academy Theatre (our partner school in the USA) to perform their play at the Lowden Theatre. The kids found it powerful both as a cultural and a performing experience.

We gave our students also the possibility to return the visit to IIS Valdemossa in Barcelona and to Ashlyns School in Berkhamsted

Prof. Paolo Croci

(Coordinator of the Roncalli Theatre Festival)

Page 29: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 28

Il Roncalli nel tempo

In questo grafico presentiamo il flusso delle classi negli anni dal 1971 al 1996.I dati degli anni non presenti nella statistica, purtroppo, non sono stati recuperati e ciò rende più difficile quantificare realmente l'afflusso di studenti nell'Istituto; tuttavia, dai dati riportati, è evidente che le classi sono via via aumentate, mano a mano che la scuola si centralizzava in via senese ed è anche evidente che negli anni Novanta c'è stato un andamento decisamente positivo, dovuto ad un incremento delle iscrizioni,come si vede dal grafico,che ha raggiunto il suo valore più alto nell'anno scolastico 1990-1991.Va qui ricordato che,nell' a.s. 1963-64, quando la scuola ha iniziato la sua vita autonoma dopo il distacco dall' I.T.C. “S. Bandini” di Siena alla fine dell'anno scolastico precedente, le classi erano dislocate in Viale Garibaldi erano solamente tre, due prime e una seconda. Tuttavia,come ci ha detto la Professoressa Moni “, già l'anno successivo erano notevolmente aumentate, tanto da richiedere lo spostamento in una sede diversa ,Piazza del Comune. Quindi possiamodire,con una relativa certezza,che il numero delle classi è aumentato costantemente ogni anno, fino agli anni Settanta,quando venne decisa la costruzione del nuovo complesso scolastico di Via Senese ,la sede attuale.Da allora, come si vede dal grafico, la tendenza si è orientata verso un incremento delle classi pressoché costante, salvo alcune oscillazioni, fino alla fine degli anni Novanta, quando fu aggregato l' I.T.I “Tito Sarrocchi”,che si era distaccato dalla sede centrale di Siena,per confluire sotto un unica presidenza con l' I.T.C.G “A.G. Roncalli” di Poggibonsi.

La Redazione

Flusso delle classi

10

34

34

35

37

28

44

40

36

0 10 20 30 40 50

1971-72

1976-78

1979-80

1980-81

1981-82

1989-90

1990-91

1991-92

1995-96

An

ni

Numero delle classi

Page 30: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 29

Il Roncalli nel tempo

I Presidi

L' Istituto Tecnico Commerciale “A.G.Roncalli” a partire dall'anno scolastico 1963/64 ha visto avvicendarsi numerosi presidi,alcuni per brevi periodi,altri più a lungo,alcuni come Presidi incaricati,altri come Presidi di ruolo; ma tutti,anche se in modo diverso,hanno fatto la Storia di questa scuola e per tale motivo vanno ricordati.È significativo ricordare,tuttavia, che di tutti gli avvicendamenti solo il primo fu drammatico, perché nel verbale del 10/5/1965 il Consiglio dei Professori dette notizia della morte improvvisa del preside Gaetano Ferrara ,avvenuta l'anno precedente,(il 1964)che fu sostituito in corso d' a.s. dal professor Pietro Cinughi de' Pazzi, in qualità di preside incaricato.Ecco la lista dei Capi d'Istituto:

1963/1964 Professor Gaetano Ferrara1964/1965 Professor Pietro Cinughi De' Pazzi (incaricato)1965/1966 Professor Emilio Pacini (incaricato)1966/1967 Professor Pietro Cinughi De' Pazzi (incaricato)dal 1967 al 1970 Professor Emilio Pacini (incaricato)1970/1972 Professor Pietro Cinughi De' Pazzi (incaricato)dal 1972 al 1977 Professor Francesco Turbantidal 1977 al 1983 Professor Pietro Cinughi De' Pazzi1983/1984 Professor Otello Marchetti (incaricato)1984/1985 Professor Antonio Criscuolo (incaricato)1985/1986 Professor Marcello Mari (incaricato)1986/1987 Professor Pier Bruno Bandini (incaricato)dal 1986 al 1989 Professor Otello Marchetti (incaricato)1989/1990 Professor Caterina Bigoli (incaricata)1990/1995 Professor Antonio Criscuolo1995/1996 Professor Mario Sapiadal 1996 al 1998 Professoressa Caterina Bigoli dal 1998 al 2000 Professoressa Flora Piangiani2000/2001 Professoressa Emanuela Pierguidi (incaricata)dal 2001 al 2011 Professoressa Caterina Bigoli da 2011 ad oggi Professoressa Giovanna Ciarocchi

La Redazione

Page 31: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag. 30

Programma della manifestazione

PER L'INTERA DURATA DELLA MANIFESTAZIONE:

presentatore ufficiale Niki Giustini, intrattenimento per i più piccoli con il Mago de Mago della Magic Simon,

esibizione di gonfiaggio di una mongolfiera a cura della Banda Balloons, musica no-stop di ex-studenti del

Roncalli, mostra fotografica delle classi diplomate, rilascio attestato di "Roncalliano DOCG", esposizione di

prodotti agroalimentari a Km 0 e in palestra discoteca a cura dello staff di Radio Rosa con momenti di Zumba-

fitness organizzati dall'Equinox.

PRESENZA DI UN PUNTO RISTORO

SABATO 26 OTTOBRE 2013Ore 15:30

Cerimonia di apertura con intervento delle autorità

Ore 17:00

Incontro con lo scrittore Giovanni FASANELLA

Ore 18:30

Incontro con lo scrittore Luca TARANTELLI

Ore 21:30

Show con Niki GIUSTINI e Graziano SALVADORI

... E PER TUTTO IL GIORNO: annullo filatelico predisposto da POSTE ITALIANE e mostra di moto e vespe d'epoca

DOMENICA 27 OTTOBRE 2013Ore 9:00

Torneo di Pallavolo, Tennis tavolo e Calcio a 5

Ore 10:30

Incontro con lo scrittore Marco PELLEGRINI

Ore 12:30

Il calciatore Giancarlo ANTOGNONI presenta il suo libro e premia i vincitori dei torn

------

Ore 15:00

Incontro con il regista Adriano GIOTTI

Ore 16:00

Incontro con il poeta Davide CECCARELLI

Ore 17:00

Incontro con lo scrittore Ferdinando IMPOSIMATO

Ore 18:30

Incontro con lo scrittore Giuseppe GULOTTA

Ore 21:30

Show con Paolo RUFFINI

Ore 23:00

Cerimonia di chiusura con spettacolo pirotecnico

... E PER TUTTO IL GIORNO: mostra di auto d'epoca

Page 32: I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi”

Pag.

Cruciverba CrittografatoIstruzioni: il cruciverba si risolve abbinando a numero uguale una lettera uguale. Nelle caselle colorate apparirà una sorpresa.

( PIDI)

1 2 3 4 5 6 3 7 8 9 2 10 11 12 2 6 13 6 14 2 6

5 3 5 3 3 11 15 1 10 11 12 2 6 16 2 5 10 8

6 8 2 3 9 2 6 10 2 15 6 3 11 20 9 2

17 18 15 7 2 9 14 811

O6

A9

S2

I

11 2 15 6 12 11 1 8 14 8 15 15 8 11 3 8 12

18 13 11 8 5 20 11 9 1 19 11 11 15 9 17 11 20 7 2

18 2 6 17 20 6 11 2 20 6

2 15 2 2 9 6 18 20 11 3 1 6 15 15 2 17 6 16 11 9

13 2 17 2 6 21 21 6 14 8 15 1 11 10 5 3 8 11 9 8

11 7 7 11 20 2 9 6 3 6 9 3

3 6 11 15 2 13 8 20 2 14 2 9 1 20 2 12 8 20 8 8

9 20 8 11 9 2 8 9 1 19 2 10 2 7 2 9

2 3 2 21 2 10 6 15 2 6 2 11 13 8 3 14 8

La Voce del Leone Redazione Butuc L.; Checcucci D.; Chiari M.; Costanza G.; Di Natale L.; Imbimbo C.; Lucà N.; Marrone S.; Prodan D.; Ruggero C.; Santonastaso R., Sasso E., Socha O.; Sorce I.; Tapinassi G.;

Caporedattore Marco Nesi