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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XIII - n° 139 Dicembre Dicembre Dicembre Dicembre Dicembre 2013 L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Con il pessimismo ad oltranza non si salva il Paese segue a pag. 2 Il tempo dei ghiaccioli Un articolo dell’On. Ivo Butini Ricordò Eugenio Scalfari su “La Repub- blica” che negli anni cinquanta e ses- santa del Novecento ci fu a Milano una magnifica borghesia, particolarmente brillante nel settore bancario. Alla fine degli anni sessanta, però, la partitocra- zia occupò le istituzioni, una piccola parte della sinistra inclinò verso il terrorismo, un’altra parte si corruppe insieme al ven- tre molle della DC. Così, alla fine degli anni sessanta, il capitalismo italiano cam- biò natura e cedette il posto alla finanza speculativa. Scalfari è duro: il popolo sovrano diventava gente, “materiale umano” disponibile per i demagoghi e gli avventurieri. Nello stesso giorno (17 novembre) sul “Corriere della Sera” Ernesto Galli della Loggia scriveva di “cronache della pa- lude e di classi dirigenti e coscienze spor- che” a proposito del problema dei rifiuti del Sud. Così è cambiata Milano ed è cambiato il Sud. Galli della Loggia cre- de che in passata ci fu, forse, anche un’altra idea dell’Italia, quando il Sud era una grande questione nazionale, quando Il cupo pessimismo che sta av- volgendo l’intero paese rischia di essere il fattore scatenante che potrà impedire quella ripre- sa ormai da tempo attesa ma che sembra non arrivare mai. In un articolo di qualche mese fa riportavo alcune dichiarazio- ni di un giovane imprenditore che, di fronte al clima di resa senza condizioni in cui il paese è sprofondato, invitava a ri- prendere il cammino della speranza,a scrollarsi di dosso la coltre del pessimismo e cer- care, in tutti i modi, di ripren- dere la strada perduta del co- raggio e della fiducia. Un pessimismo sicuramente accentuato dalla permanenza di una crisi politica che non ha si- curamente eguali in Europa e forse nel mondo. La confusione sempre più acu- ta che regna all’interno dei par in Parlamento sedevano i rappresentanti “veri” della popolazione, quando i partiti e i sindacati avevano una forte capacità di reazione. Oggi, Scalfari spera che i figli emulino e riscoprano il popolo so- vrano. Dalle sponde della odierna sini- stra, Gianni Cuperlo si chiede: “ma come si fa a dire che se l’Italia è ridotta così la colpa è dei pensionati, dei sindacati, dei partiti?”. Ora, qualche responsabili segue a pag. 2 Lunedì 1 6 Dice mbre - h. 17, 30 c/o il Circolo IlCentro - Via Trieste 7 Giovedì 9 Gennaio - h. 17, 30 c/o Sala della Provincia di Livorno incontro con Mario Tredici, Assessore alle Culture del Comune di Livorno presentazione del libro Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall’Ulivo al PD di Marco Damilano Giornalista del settimanale L’Espresso La presentazione sarà replicata alle ore 20.30 al Caffè Ginori di Castiglioncello La Redazione augura a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo Presenta: Enrico Dello Sbarba

Il Centro Dicembre 2013

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il centro dicembre 2013

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XIII - n° 139 DicembreDicembreDicembreDicembreDicembre 2013

L’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

Con ilpessimismoad oltranzanon si salva

il Paese

segue a pag. 2

Il tempodei ghiaccioli

Un articolo dell’On. Ivo Butini

Ricordò Eugenio Scalfari su “La Repub-blica” che negli anni cinquanta e ses-santa del Novecento ci fu a Milano unamagnifica borghesia, particolarmentebrillante nel settore bancario. Alla finedegli anni sessanta, però, la partitocra-zia occupò le istituzioni, una piccola partedella sinistra inclinò verso il terrorismo,un’altra parte si corruppe insieme al ven-tre molle della DC. Così, alla fine deglianni sessanta, il capitalismo italiano cam-biò natura e cedette il posto alla finanzaspeculativa. Scalfari è duro: il popolosovrano diventava gente, “materialeumano” disponibile per i demagoghi egli avventurieri.Nello stesso giorno (17 novembre) sul“Corriere della Sera” Ernesto Galli dellaLoggia scriveva di “cronache della pa-lude e di classi dirigenti e coscienze spor-che” a proposito del problema dei rifiutidel Sud. Così è cambiata Milano ed ècambiato il Sud. Galli della Loggia cre-de che in passata ci fu, forse, ancheun’altra idea dell’Italia, quando il Sud erauna grande questione nazionale, quando

Il cupo pessimismo che sta av-volgendo l’intero paese rischiadi essere il fattore scatenanteche potrà impedire quella ripre-sa ormai da tempo attesa mache sembra non arrivare mai.In un articolo di qualche mesefa riportavo alcune dichiarazio-ni di un giovane imprenditoreche, di fronte al clima di resasenza condizioni in cui il paeseè sprofondato, invitava a ri-prendere il cammino dellasperanza,a scrollarsi di dossola coltre del pessimismo e cer-care, in tutti i modi, di ripren-dere la strada perduta del co-raggio e della fiducia.Un pessimismo sicuramenteaccentuato dalla permanenza diuna crisi politica che non ha si-curamente eguali in Europa eforse nel mondo.La confusione sempre più acu-ta che regna all’interno dei par

in Parlamento sedevano i rappresentanti“veri” della popolazione, quando i partitie i sindacati avevano una forte capacitàdi reazione. Oggi, Scalfari spera che ifigli emulino e riscoprano il popolo so-vrano. Dalle sponde della odierna sini-stra, Gianni Cuperlo si chiede: “ma comesi fa a dire che se l’Italia è ridotta cosìla colpa è dei pensionati, dei sindacati,dei partiti?”. Ora, qualche responsabili

segue a pag. 2

Lunedì 16 Dicembre - h. 17,30c/o il Circolo IlCentro - Via Trieste 7

Giovedì 9 Gennaio - h. 17,30c/o Sala della Provincia di Livorno

incontro conMario Tredici,

Assessore alle Culturedel Comune di Livorno

presentazione del libroChi ha sbagliato più forte.

Le vittorie, le cadute, i duellidall’Ulivo al PD

di Marco DamilanoGiornalista del settimanale L’Espresso

La presentazione sarà replicataalle ore 20.30 al Caffè Ginori

di Castiglioncello

La Redazioneaugura a tutti

Buon Natalee Felice Anno Nuovo

Presenta: Enrico Dello Sbarba

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e-mail: [email protected] Politica

Con il pessimismoad oltranzanon si salva il Paese

dalla prima pagina

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello SbarbaEnrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il Giornale chiuso in tipografia il 5/12/20135/12/20135/12/20135/12/20135/12/2013

Hanno collaborato a questo numero:

Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Marcello Battini, Jacopo Bertocchi,Ivo Butini, Massimo Cappelli, Moni-Ivo Butini, Massimo Cappelli, Moni-Ivo Butini, Massimo Cappelli, Moni-Ivo Butini, Massimo Cappelli, Moni-Ivo Butini, Massimo Cappelli, Moni-ca Cuzzocrea, Nicola Graziani, Lucaca Cuzzocrea, Nicola Graziani, Lucaca Cuzzocrea, Nicola Graziani, Lucaca Cuzzocrea, Nicola Graziani, Lucaca Cuzzocrea, Nicola Graziani, LucaLischi, Mario Lorenzini, Savino Pez-Lischi, Mario Lorenzini, Savino Pez-Lischi, Mario Lorenzini, Savino Pez-Lischi, Mario Lorenzini, Savino Pez-Lischi, Mario Lorenzini, Savino Pez-zotta, Matteo Pieracci, Andrzotta, Matteo Pieracci, Andrzotta, Matteo Pieracci, Andrzotta, Matteo Pieracci, Andrzotta, Matteo Pieracci, Andrea Sarea Sarea Sarea Sarea Sar-----genti, Marisa Speranza, Franco Spu-genti, Marisa Speranza, Franco Spu-genti, Marisa Speranza, Franco Spu-genti, Marisa Speranza, Franco Spu-genti, Marisa Speranza, Franco Spu-gnesi.gnesi.gnesi.gnesi.gnesi.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,Massimo Cappelli,

Laura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiLaura Conforti BenvenutiAlberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,

Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Francescalberto De Bari,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,Davide Livocci, Mauro Paoletti,

Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.Marisa Speranza, Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Il tempodei ghiaccioli

titi, la permanenza di conflitti che ne au-mentano la litigiosità e quindi portanoalla inconcludenza, lo sbracato populi-smo, già presente nel berlusconismo,ma ora esploso fragorosamente nel Mo-vimento 5Stelle ed a cui fa da cornicel’estremismo radicale dell’estrema de-stra e dell’estrema sinistra, sono tuttiaspetti inquietanti che contribuisconoalla destabilizzazione del sistema paese.E’ indubbio che questo clima da ultimaspiaggia provochi crescenti preoccupa-zione, rassegnazione che finiscono conil degenerare nella protesta violenta edanarcoide.In questo clima sarebbe veramente au-spicabile che gli organi di informazione(tutti, senza eccezione alcuna) svolges-sero una responsabile campagna di cor-retta informazione, dimostrando sensodella misura e delle responsabilità.Ed invece assistiamo giornalmente ad

una decadenza delle informazioni chefinisce con descrivere il quadro di unpaese in discesa libera dove lo scandali-smo, l’inefficienza, la volgarità nel lin-guaggio e nella esposizione delle noti-zie, la fanno da padroni.Ora con questo non è nostra intenzionedi mettere “il bavaglio” alla libera infor-mazione ma pretendere un minimo diobiettività ci sembra una richiesta, unaesigenza, un dovere deontologico indi-spensabili.Tutto va male, tutto in negativo: sem-bra diventato “un macabro gioco per-verso”, quello di aggravare i malesseridel paese mettendone in evidenza sem-pre gli aspetti peggiori.Si ampliano sempre le dimensioni dellacrisi dell’apparato industriale e commer-ciale, nelle interviste si cerca sempre diprovocare una risposta negativa, nonascoltiamo mai un messaggio di speran-za, un’apertura meno drammatica ver-so un futuro migliore.Inutile aggiungere che, in questo giocoal massacro, il governo, tutti i governiche si succedono, sono incapaci e col-pevoli di non sapere affrontare i graviproblemi che incombono sul paese: noncompare mai nelle informazioni un’equadistribuzione delle responsabilità. Tuttoviene addebitato alla classe dirigente po-litica certamente non immune da graviresponsabilità.La stessa “alta burocrazia ministeriale”sta esercitando una funzione distorsivanei confronti dell’organo politico attra-verso la diffusione di notizie e dati, moltospesso contraddittori tra di loro: citia-mo, come esempio, i giovani senza oc-cupazione comunicata dall’ISTAT. Eb-bene, in questo caso, si è diffusa la no-tizia secondo la quale il 42% dei giovanidai 18 ai 24 anni risultano disoccupatisenza però indicare che, su quel dato,indubbiamente drammatico, vi sonocompresi anche gli studenti del quintoanno delle superiori e degli universitari.Insomma, ogni occasione è buona perseminare preoccupazioni, angosce e faredi ogni erba un fascio.Noi vogliamo ritornare al messaggio diquel giovane imprenditore: a questopaese ai limiti della disperazione, a que-sto popolo deluso ed incazzato, biso-gnerebbe dare un po’ di speranza, rom-pere questo clima sconfittista su cuimolti “tribuni” cercano di fare la lorofortuna politica, ritornare agli anni della

tà di chi ha ridotto i partiti così come liconoscono i giovani, c’è. Cattolici com-presi.Il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Na-poletano, pubblicò, nell’ottobre 2012, unvolumetto che raccoglie una serie di ar-ticoli pubblicati dal giugno 2011 al set-tembre 2012. Il volumetto s’intitola“Promemoria italiano”, perché bisognaprendere coscienza di quello che abbia-mo dimenticato, delle cose che dobbia-mo sapere, di quello che dobbiamo fare.Abbiamo dimenticato che, come in tuttele cose del mondo, se esiste la cattivapolitica, esiste anche la buona politica.La politica è dura e difficile perché ma-neggia i soldi e il potere. Roberto Napo-letano crede che ci sia in Italia un “patri-monio umano” dal quale si può ripartire.Non c’è solo il “materiale umano” di cuiparla Scalfari.In un articolo intitolato “La politica chesapeva parlare e la frattura di Roma eBerlino” pubblicato il 19 agosto 2012,Napoletano scriveva che è esistito untempo quando “i segretari di sezione (deipartiti) spiegavano la linea prima ai mili-tanti e poi nelle piazze, c’era un dialogocostruttivo e diretto, tutti dicevano laloro, alla fine si sentivano partecipi delledecisioni prese.Forse, a ben pensarci, le tribolazioni del-l’euro partono da qui e questa è la prima(grande) frattura che va sanata”. Nellanotte di 58 anni prima moriva De Ga-speri. E Napoletano la ricorda insieme aGonella e ai dossettiani.C’è un ritornello: cambiano i tempi. C’èuna verità, cambiano le persone, la loromemoria storica, la loro percezione del-la realtà. Io non penso che Scalfari, Gal-li della Loggia, Napoletano parlino amotivo della nostalgia.Massimo Cacciari, provocatore sapien-te, scrive che “un ghiacciolo che giraper gli oceani non è la punta di un ice-berg” (La Nazione).Sai quanti ghiaccioli della politica sonostati liquefatti dagli oceani della storia.

meravigliosa riscossa del dopoguerraquando il paese riusci a risollevarsi ed adivenire la sesta potenza economicamondiale: è vero c’era un altro spiritoma c’erano anche Alcide De Gasperi edEzio Vanoni.

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Il dovere di un ricordoGrazie all’iniziativa di un gruppo diamici di Pistoia riusciamo, almenoper quest’anno, a conservare unpo’ di memoria di quel che erava-mo, di quel che non vogliamo. Dueanni fa moriva Maria Eletta Martinie non si è lasciato che l’anniver-sario scorresse via, senza esserenotato, tra una primaria del Pd euna nuova baruffa tra Berlusconie i suoi ‘traditori’ di turno.Andiamo a riscoprire, quindi, unafigura che nel cattolicesimo demo-cratico toscano resta ben nota, masulla quale pende, come del restosu tutta la storia della sua espe-rienza politica di provenienza, il pe-ricolo dell’archiviazione su qualchebello scaffale di libri di storia.La Martini fu una delle donne piùimportanti della Democrazia Cri-stiana.Ricordiamo solo un paio di fatti: re-latrice della riforma del diritto di fa-miglia (ancora adesso una dellepiù moderne e democratiche), tra icreatori del sistema sanitario na-zionale, impegnata fino in fondonella legislazione riguardante ilvolontariato e l’obiezione di co-scienza. Una donna (di certo nondi quelle a disposizione di SilvioBerlusconi) al cui cospetto spari-scono tantestarlette della politica odierna. IlPaese lei aiutò in maniera decisi-

va a costruirlo nel diritto e nel plu-ralismo, ed ancora oggi – a guar-dar bene – centinaia di migliaia dipersone hanno una vita diversagrazie a lei.Bene, se fosse tutto qui le avrem-mo fatto un monumento e arrive-derci.Ora, invece, è il momento di con-

frontarci con queste figure (la suae quella di molti altri maestri delpassato: per fortuna ce n’è più diuno) perché, nonneghiamocelo, con le accelerazio-ni della politica negli ultimi mesi sipotrebbero aprire spazi finora sco-nosciuti, e talvolta negati.È il momento di raccogliere un’ere-dità, che fu di Maria Eletta Martinicome di un’intera generazione dicattolici democratici e popolari cheseppero rispondere alla chiama-ta.Un’eredità che lei stessa cercò direndere ancora viva vent’anni faesatti, con Tangentopoli dilagantee un partito di ispirazione cristia-na ormai boccheggiante, quandocreò un gruppo di intellettuali chia-mato Carta ’93.Un pensatoio della politica i cuiquaderni ancora circolano in unaserie di ambienti. Un momento diriflessione cui però non seguì, pur-troppo, un adeguato radicamentosul territorio, e questo segnò la finedell’esperienza.Un errore che non va ripetuto inquesti mesi affamati di buona po-litica, in cui si chiude una doppiastagione (quella del Pdl ma anchequella del Pd) e finalmente si puòriprendere un cammino perso dadecenni. Sempre che i cattolicisappiano e vogliano farlo.

di Nicola Graziani

A due anni di distanza dalla scomparsa di una delle donne più importanti della Democrazia Cristiana

Maria Eletta Martini in una foto giovanile conAldo Moro.

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Un’affascinanteimmagine

dell’Isola Kosnell’arcipelago

del Dodecaneso(Grecia)

Sono convinto che il 27 novembre nonpasserà alla storia come di un eventodrammatico della storia repubblicana.A ben guardare nella decadenza dasenatore di Silvio Berlusconi non c’ènulla di epico, di tragico, di drammati-co o di luttuoso, anche perché l’esclu-sione dal Parlamento non si traducedirettamente in un’esclusione dallapolitica.Il declino politico di Silvio Berlusconinon è stato determinato da questi ulti-mi fatti, ma dal logoramento di una pro-posta politica che non è stata in gradodi reggere l’urto dei fatti e di indicareun percorso concreto capace di con-trastare la crisi che attanaglia il Pae-se.Una situazione che sta mordendo –come dimostra gli ultimi dati sulla di-soccupazione ferma al 12,5%, ma increscita annua di 1,2 punti percentuali– le carni vive delle famiglie, dei giova-ni e dell’intera popolazione.Agli italiani il dibattito politico centratosulla dinamica “berlusconismo –anti-

Noticine sull’attualesituazione politica

berlusconismo “ non li avvince più, al-tre sono le questioni che li preoccupa-no e su queste vorrebbero parole e atticoncreti che al momento faticano avedere. In questi anni la piccola pattu-glia della Rosa per l’Italia ha cercatodi illustrare anche con la sua presen-za nell’Unione di centro spiegare chele cause del disastro politico, moraleed economico stanno in un modellochiamato Seconda Repubblica.Non siamo stati ascoltati e non abbia-mo avuto la forza di imporre la nostravisione. Oggi, tutti gli attori politici esociali sono di nuovo sottoposti a esa-mi rigorosi e non ci saranno più alibi oparaventi dietro di cui nascondersi. Lapolitica basata sulla logica del nemicoda battere a destra o a sinistra non hafunzionato e ha reso più complicata lasituazione.L’unica speranza è che il governo reg-ga ben oltre l’otto di dicembre. Sonoconvinto che non farà le grandi cose eavrà difficoltà anche a portare avanti leriforme di cui tanto si parla a iniziare

da quella elettorale, ma non potrà piùsottrarsi dall’indicare le vie su cui in-tende incamminare il Paese. La leggedi stabilità avrebbe dovuto iniziare asegnare quali erano le centralità su cuisi puntava. Mi sarei atteso che si avan-zasse con decisione e forza sui temi ei problemi del lavoro e delle imprese,che sono le due questioni che riguar-dano l’insieme del Paese dal nord alsud. Non voglio essere eccessivamen-te critico ma mi sembra che la Leggedi Stabilità non aggredisca questi nodi,forse l’aver voluto intervenire sull’Imu haprodotto delle ricadute sull’intera ma-novra di bilancio e l’ha depotenziata.Fatte queste considerazioni, continuoa ritenere che il Governo debba durarese vogliamo archiviare il periodo dellacosiddetta seconda repubblica.Non credo sarebbe utile al Paese an-dare alle elezioni prima che questa svol-ta politica sia consolidata e senza chele forze politiche chiariscano cosa vo-gliono essere e su quali alleanze ten-dino ad attestarsi.Non si può pensare di lasciare agli elet-tori la soluzione di problemi di questanatura, poiché giustamente non potreb-bero fare altro che rimettere in campola penalizzazione che già ha inflitto alPd e al Pdl, valorizzato Grillo e l’asten-sionismo .Serve tempo perché le frammentazioniin atto trovino un assetto che consen-ta di determinare forme e proposte diGoverno e la possibilità che nascanonuovi soggetti e nuove leadership.Non tutto può essere affidato alle dina-miche dei partiti, vi è la necessità checresca un nuovo spirito civile in gradodi ridare al politico la sua dimensioneetico-morale. Su questo terreno siamotutti chiamati a fare la nostra parte, aportare il nostro granellino di sabbiaperché questo possa avvenire.Agli amici che mi chiedono la ragionedel mio peregrinare per l’Italia rispon-do che ha solo questo significato.

Silvio Berlusconi

di Savino Pezzottada www.camaldoli.com

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A chi manchi ciò da cui deriva la pos-sibilità di vivere saggiamente, bene,giustamente, manca la possibilità diuna vita felice (Epicureo)

La questione immobiliare può essereaffrontata sotto molteplici aspetti. Li-mito la mia analisi all’uso economicodel suolo, l’unica risorsa fisica a di-sposizione del nostro paese, la cuiquantità è limitata, non facilmente mo-dificabile, ben nota nella sua dimen-sione qualitativa e quantitativa, ogniparte della quale non è utilizzabile, con-temporaneamente, per usi differenti.Il suolo ha un elevato valore strategi-co, tanto che, ogni anno, ciascun pa-ese, spende ( o dovrebbe spendere)molte risorse per la sua difesa (e nonmi riferisco solo alle spese militari).Esso è talmente importante che, inalcuni paesi, il suolo è parte del de-manio indisponibile della nazione.Ciò non significa che il suolo non pos-sa essere utilizzato da soggetti priva-ti, non proprietari, anche per conse-guire vantaggi economici personaliL’economia classica ha dimostrato lavalidità scientifica di questo regimeproprietario, ma solo in alcuni paesidi cultura anglo sassone questo prin-cipio ha trovato concreta applicazio-ne legislativa.In Italia, paese in cui la scienza eco-nomica non ha molto successo, si staverificando il processo inverso. Il suo-lo pubblico, è ceduto a privati, nonsempre a prezzi vantaggiosi, favoren-do la rendita fondiaria.Troppo spesso, nel sentire comune,si confonde la scienza economicaclassica, con l’economia imperialistae si approfitta di questa disinforma-zione per ripristinare, in modo surret-tizio, i vecchi diritti feudali.Il mercato immobiliare ha delle impli-cazioni economiche rilevanti. Essorappresenta una buona fetta del PIL ela tipologia degli investimenti che ri-chiede, unitamente alle scelte del si-stema bancario, ne fanno una bomba

economica ad orologeria, particolar-mente difficile da disinnescare. La crisieconomica mondiale del 2008 (crisidei prestiti subprime), è iniziata uffi-cialmente con la crisi del mercatoimmobiliare negli USA ed a seguire,in Spagna e G.B., coinvolgendo, poi,altri paesi, come l’Italia, nei quali, no-nostante il mercato immobiliare nongoda di buona salute, si evita di chia-mare le cose con il loro nome. Essasi è poi rovesciata sulle banche e, di

Parliamo ancora di felicità dei cittadini

per consumi ed investimenti);2) crea gravi difficoltà a chi deve tra-sferire la sua residenza per ragioni dilavoro o di studio;3) è di ostacolo alla formazione di nuo-ve famiglie ed allo sviluppo demografi-co. Tutti diritti, in qualche modo, tute-lati dalla Costituzione, ma che, nonsono mai passati al vaglio della CorteCostituzionale (al pari della libertà d’in-segnamento) che, se coinvolta, avreb-be potuto tutelare anche il principio diuguaglianza tra cittadini, in merito allalibertà di residenza, di formare nuove fa-miglie, di generare responsabilmente.La proprietà fondiaria è facile da indi-viduare e da colpire fiscalmente, soloche lo si voglia, quindi è facile usarecon efficacia lo strumento fiscale, sen-za complessi di colpa, perché i gran-di patrimoni immobiliari sono semprefrutto di rendite (fondiaria, di posizio-ne, monopolio di fatto) e, non di rado,il risultato di guadagni illeciti.Le indagini fiscali servirebbero a pun-tellare quelle criminali, ma, soprattut-to, nel processo di arbitraggio tra in-vestimenti mobiliari ed immobiliari, sifavorirebbero i primi, a tutto vantaggiodel sistema economico generale.Questa,a mio avviso, è la seconda fon-te dalla quale lo Stato dovrebbe attin-gere, per risanare i disastrati conti pub-blici, (la prima fonte, come da me piùvolte indicato, è la riduzione permanen-te della spesa pubblica, senza ridurrei servizi essenziali ai cittadini, quellache è chiamata “spending review”, il cuisignificato è volutamente travisato con-fondendola con i “tagli lineari”).A proposito d’azioni diversive, da qual-che mese, in Italia, si sta diffondendouna discussione sulla nostra perma-nenza nell’euro- zona.Discutere su questioni importanti èsempre una buona cosa, ma discute-re sull’euro, senza preliminarmenterisolvere i problemi sopra descritti,serve solo a sviare da questioni es-senziali, nel tentativo demenziale di“salvare” gli interessi dei responsabilidi questo declino nazionale.Per quanto tempo ancora vogliamocontinuare a farci del male?

Rendita fondiaria e connessidel Prof. Battini Marcello

conseguenza, sugli Stati nazionali esui cittadini produttori, attraverso l’au-mento generalizzato del carico fisca-le.Se non si interviene massicciamenteper riorganizzare il settore immobi-liare (oltre a quello bancario), ammes-so di poter superare questa crisi eco-nomica, nessuno può garantirci dal ri-schio di una ricaduta che, qualora siverificasse, impossibilitati a disporredei mezzi necessari per affrontare unimmediato secondo disastro economi-co, avrebbe effetti devastanti per l’in-tera collettività.Ma mentre si discute e si intervienesui sistemi bancari, anche se il lavoroda fare è ancora molto, neanche si di-scute su possibili interventi riguardantiil mercato immobiliare, se non per af-fermare la necessità di riavviarlo, cosìcome ha funzionato finora. In questo,anche il Governo Letta non si distin-gue, se non per la sua politica partico-larmente conservatrice.Il fenomeno della rendita fondiaria, cheè causa del consumo inutile di suolo,che eleva i prezzi degli immobili e ridu-ce i profitti del settore agro-alimentare,genera altre conseguenze negative:1) drena redditi altrimenti utilizzabili

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e-mail: [email protected] Attualità

Molti anni fa, quando gli italianiaspettavano il sabato per giocare laschedina del totocalcio e l’altro gio-co per tentare la fortuna era il lotto,in altri Paesi , in particolare in quellipiù poveri, la diffusione di tale prati-ca era già elevatissima.

Mi ricordo che leggendo alcune sta-tistiche, riguardanti l’America latina,rimasi colpito dalla diffusione chequesto aveva e ne trassi una amaraconclusione ovvero che più i Paesierano bisognosi più le popolazionicercavano il “colpo di fortuna” per ri-solvere i loro problemi.Una considerazione solo in parte veraperché il fenomeno è molto più com-plesso, come possiamo oggi vedereanche in Italia.La diffusione del gioco di azzardo nel-le sue varie forme è stata esponen-ziale, non contrastata anzi favoritadallo Stato in quanto anch’esso lu-cra su questa abitudine, pubbliciz-zata in tutti i modi sia sui media cheda testimonial sportivi o di succes-so, lanciando il messaggio che an-che tu, se giochi, puoi avere succes-so.La vecchia schedina del totocalcio èstata surclassata da varie, moltepli-

ci, fantasiose forme di gioco.Si pensi solo al “gratta e vinci”: al-l’inizio una semplice schedina dapoche lire o un euro, oggi una infinitàdi schede differenti anche da 5 e 10euro, che promettono possibilità divincite mirabolanti.Al mondo delle estrazioni periodicheo della immediata scoperta di vittoriasi affianca quello delle macchinette

“mangia sol-di”.Q u e s t e ,molt i annifa, si trova-vano solonei Casinò,poi dagl ianni settan-ta, la loro ti-mida appari-zione in luo-ghi dedicati,le sale gio-chi, oggi letrovi in qual-siasi bar otabaccheriasempre oc-cupate daqualche per-

sona.In una tabaccheria vicino casa, tuttele volte che vado per una ricarica oper parlare con l’amico proprietario,trovo sempre persone alle macchinet-te, di tutte le età, e se entrano deiclienti una buona parte chiede deigratta e vinci.

Ho iniziato a fare più attenzione aquesto fenomeno e il quadro venutofuori è allarmante: il gioco di azzar-do è ormai divenuto di massa.Durante i miei periodici viaggi in autoverso e dalla Capitale, quando ci fer-miamo per un caffè o un panino negliautogrill faccio più attenzione alle ri-chieste dei clienti. L’ultima volta suquattro clienti in fila alla cassa bentre hanno chiesto dei gratta e vinci,tra l’altro di importi non irrilevanti.Il gioco di azzardo è divenuto un pro-blema sociale, si parla di “ludopatia”per indicare una vera e propria ma-lattia che induce la persona a gioca-re sempre e comunque, per una di-pendenza mentale che spesso portaa rovine e drammi.Come tutte le malattie da dipenden-za si manifesta in modo progressivosino a rendere schiavo l’individuo.Se prima poteva riguardare solo po-che persone note come “dedite al gio-co”, ora con la diffusione legalizzatadei sistemi di gioco cartacei ed elet-tronici è divenuto un impressionantefenomeno sociale con il beneplacitodello Stato.Ecco un altro punto da seguire conattenzione in una agenda del cam-biamento che ci aspettiamo da unarinnovata classe politica.

Ludopatia: un grave problema socialeCon la diffusione legalizzata dei sistemi di gioco cartacei ed elettronici il fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti

di Massimo Cappelli

I vecchi biglietti del gioco del lotto e una schedina del Totocalcio anni Sessanta.

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Cinguettaredi Luca Lischi

La crisi causa, purtroppo, anche il suicidio.Troppe persone incapaci di trovare una viadi uscita nella società in cui viviamo, comedirebbe il sociologo Durkheim, imperniatasull’anomia, (la perdita del nome, e quindidella propria identità che fa diventare lepersone un numero o un codice fiscale) pre-feriscono scegliere il non vivere. Suicidioquindi causato da fattori sociali. Una socie-tà sempre più anonima e fragile che è inca-pace di venire incontro ai tanti silenzi cheannebbiano e inquietano nel profondo la vitadelle persone in difficoltà e che perde i suoiuomini e le sue donne e lascia nel drammatante famiglie.

Vicino a noi, a Riparbella, un ristoratore so-praffatto dai debiti si è tolto la vita. La mo-glie, donna coraggio, non si è data per vintae ha voluto continuare l’attività con l’impe-gno quotidiano nel lavoro per guadagnare esaldare i debiti. Ecco la forza della vita edell’onestà di tante persone per bene chevincono la crisi. E poi un plauso alla Fonda-zione Cassa di Risparmio di San Miniatoche con il suo sostegno ha portato l’entou-rage istituzionale ai tavoli del suo ristoran-te: un piccolo segno che aiuta a comprende-re l’importanza della vicinanza, di coloroche hanno responsabilità politiche ma so-prattutto di tanti cittadini qualunque che se-dendosi a tavola quotidianamente sarannola vera linfa per dare speranza a questa no-bile donna.

Nell’Anno della Fede per conto della tra-smissione di Rai 1 “ A sua immagine” è statochiesto a un vasto pubblico di indicare illibro che meglio potesse rappresentare iltema della fede e il libro simbolo che è statoscelto è stato Pensieri di Blaise Pascal. Que-sto testo è un condensato di riflessioni, cir-ca mille, che interrogano la vita di ciascunoe la provocano a trovare risposte. Pensieriutili e benefici che stimolano a pensare inun’ era in cui la società ipertecnologica desi-dera che si pensi sempre di meno. O si pensiad intermittenza. Così siamo sempre in ba-lia dell’istante e del momentaneo. Per go-vernare bene la nostra vita in questa societàdai ritmi frenetici occorre una ragione che sipreoccupa di essere costantemente coltiva-ta e alimentata, una ragione che desidera ar-dentemente interrogarsi e ricercare sempre,con grande apertura e senza preconcetti,quello che veramente conta per ciascuna esi-stenza: “l’Altro, l’Essere supremo che ti facomprendere che questa vita è insufficientee non può bastare!”

“Coraggio avanti su questa strada della fa-miglia” sono le parole di Papa Francescorivolte ai delegati alla Settimana Sociale diTorino. E il Papa continua con coraggio apresentare la famiglia come l’essenza fon-damentale su cui si regge la nostra società elo fa di fronte a coloro che sono chiamaticon urgenza a dare risposte concrete al“bene famiglia”. L’incontro con il Presiden-te della Repubblica Napolitano ha datomodo di far comprendere come la sobrietàin questi momenti di crisi sia un fatto tan-gibile. Ed ecco il Papa raggiungere il Quiri-nale con una normalissima utilitaria FordFocus. E poi il suo messaggio al Presidentee ad una platea di alte cariche dello Statoche ha messo in luce l’urgenza di fare sfor-zi concreti contro la crisi del lavoro e l’at-tenzione alla famiglia affinché possa rea-lizzare la sua missione. “La famiglia chiededi essere apprezzata, valorizzata e tutela-ta”. Chi ha orecchie per intendere ascolti,apprezzi, valorizzi e tuteli la famiglia conazioni concrete. Da essa puo’ rinascere spe-ranza e vita.

17 novembre 2013:elezioni regionali in Ba-silicata. Votanti il 47,6%! Un calo di circa il15% rispetto al 2010. In fin dei conti siamosui livelli della Sicilia che un anno fa, sem-pre per le regionali, ebbe la stessa percen-tuale: il 47,4%. Assenteismo che manifestauna rinuncia alla democrazia, un affievoli-mento e un rifiuto ad esercitare il propriodiritto-dovere di voto: fattori che non pos-sono non preoccupare. Del resto la cronacacontinua a mettere in luce quello che la po-litica non dovrebbe essere e invece lo è sem-pre di più: orientata più su se stessa cheverso il bene comune e anche i singoli citta-dini non fanno che imitarla orientandosi su

se stessi, sul proprio io, sulla propria sferapersonale. Un solipsismo preoccupante. Ilbene comune può attendere.

“Pulizia! Pulizia morale, politica e ammi-nistrativa, solo così i partiti potranno ri-presentarsi agli elettori in modo degno perottenere i voti; non facendo mai valere ifavori fatti a categorie e gruppi, non maicon promesse personali di posti e di pro-mozioni, ma solo in nome degli interessidella comunità nazionale, del popolo ita-liano, della Patria e infine perché la mora-lizzazione della vita pubblica è il migliorservizio che si possa fare alla Patria no-stra”. Scritto oggi? No, queste parole ri-salgono a ben 55 anni fa: il 2 gennaio del1958 lo disse Don Luigi Sturzo, con unsuo articolo Moralizzare la vita pubblicapubblicato su “il Giornale d’Italia”. La storiasi ripete. Sentite cosa ancora diceva Stur-zo: “oggi tutti lamentano l’immoralitàprivata…ma non si corregge tale immorali-tà solo con le prediche e con gli articoli digiornali. Bisogna che la prima a essere cor-retta sia la vita pubblica: ministri, deputa-ti, sindaci consiglieri, cooperatori, organiz-zazioni sindacali, siano esempio di ammi-nistrazione rigida e di osservanza fedele aiprincipi della moralità”. Questo addirittu-ra lo disse nel 1946 su “L’Italia”!

Il Governo deve affrontare una miriade diquestioni, complesse e articolate che richie-dono un nuovo modo di agire rispetto alletante lobby che si sono sviluppate nel tem-po. Occorrono azioni energiche e concreteche riportino la politica ad essere alta e no-bile: partendo dal ridimensionamento o dal-la cancellazione di quella tutela fatta diprivilegi o di elargizioni a dismisura e noncondivisibili dai cittadini che hanno pre-valso dagli anni settanta ad oggi. Possibileche ad esempio un barbiere in Parlamentoguadagni come un manager? Va bene, ognilavoro ha il suo prezzo ma qualche taglio inpiù sarebbe sicuramente alla moda e ap-prezzabile…. E poi i sacerdoti con le stel-lette. I cappellani militari (meno di 200)che hanno un costo annuo per lo Stato di17 milioni di euro: uno stipendio medioassai più sostanzioso dei sacerdoti che ri-cevono la congrua. Sicuramente stipendi chei presuli impiegano per opere di carità percui la mano destra non deve sapere quelloche fa la sinistra. Ma alle orecchie dellagente comune non ci sono né destra e nésinistra ma solo un grido di rammarico esconcerto.

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Il Consiglio d’Amministrazionedi SAT Società Aeroporto Tosca-no Galileo Galilei S.p.A., che ge-stisce l’aeroporto di Pisa, haesaminato ed approvato di re-cente il Resoconto Intermedio diGestione al 30 settembre 2013.Nei primi nove mesi dell’annosono transitati presso l’aero-porto Galileo Galilei di Pisa3.555.439 passeggeri. Un datoquesto che, seppur in flessio-ne dell’1,5% rispetto allo stes-so periodo del 2012, si confron-ta con quello del settore aero-portuale italiano che nel mede-simo periodo ha registrato uncalo del 2,7%1.Il risultato dei primi nove mesidell’anno risente dell’assenzadel traffico generato dal vetto-re siciliano Wind Jet che, nel pe-riodo gennaio-agosto del 2012,aveva trasportato da/per l’aero-porto Gal i le i d i P isa c i rca106.000 passeggeri. In assen-za della “discontinuità WindJet”, il traffico passeggeri del-l’aeroporto Galilei nel periodogennaio-settembre 2013 avreb-be registrato una cresci tadell’1,5%.Nonostante il perdurare dellacongiuntura economica, il trenddi crescita del traffico passeg-geri iniziato nel mese di giugno(+1,3%) è proseguito nel terzotrimestre (luglio +0,7%, agosto+1,7% e settembre +2,1%) ed haconsentito il recupero del datoprogressivo, passato dal -3,7%del primo semestre al -1,5% deiprimi nove mesi del 2013.Questi risultati positivi hannoconsentito all’aeroporto di Pisadi entrare dal mese di giugnonella top ten degli aeroporti ita-liani in termini di traffico pas-seggeri e di raggiungere, a par-tire da agosto, la nona posizio-ne, superando così importantiscal i nazional i qual i RomaCiampino e Palermo

Non demordel’ex ministroneOrmai ha perso proprio il senso della mi-sura: ce lo ricordiamo, ai tempi del MSI,come un politico equilibrato e di buonsenso. Infatti, malgrado la sua collocazio-ne nella destra postfascista, aveva dimo-strato sempre rispetto per le istituzioni re-pubblicane.Ed invece, la sua adesione al Partito delleLibertà prima e poi la quello degli estremi-sti (termine usato dal suo ex collega Alfa-no) di Forza Italia lo colloca tra i politicipiù “intolleranti” dell’attuale mortificantestagione politica.In una dichiarazione rilasciata agli organidi informazione riportato anche da Il Tir-reno di lunedì 25 novembre a pag. 3, è arri-vato a dire che “il capo dello Stato è un “av-versario” del Cavaliere e si chiede quandosarà emesso un decreto per “vietare a Ber-lusconi di difendersi”: incredibile dictu!!

Quando la crisi mordeSono già 3400 finora le iscrizioni per spa-lare la neve nel Comune di Milano ed ingrande maggioranza sono italiani a con-ferma della crisi che sta devastando il no-stro Paese.Questa notizia fa pendent con i dipendenti(autisti ) della municipalizzata di Genova checon un vergognoso sciopero selvaggio han-no messo in crisi i genovesi bloccando iservizi trasporti per quattro giorni. Il moti-vo? Non gradiscono la privatizzazione, tral’altro parziale, del servizio trasporti urbani:forse è proprio l’ora di cambiare.Il messaggio lo vogliamo indirizzare ancheai sindacati che debbono cominciare a ren-dersi conto che i tempi sono cambiati an-che per loro.

I 5Stelle a Rosignanosono divisi in due.Sono la speranza per il futuro attraversolo sfascio del paese e ricostruirlo dallefondamenta. Intanto a Rosignano “i grilli-ni” si sono frantumati in due gruppi auto-nomi e distinti. Una delle due fette, nelcorso di un’assemblea, hanno già sceltoil candidato a Sindaco: un certo MaurizioRipoli che ci dicono preparatissimo nel-l’arte della gestione della cosa pubblica.Il loro programma: la difesa dell’ambientema senza chiudere lo stabilimento Solvaye poi vogliono salvaguardare il turismo ela Fornace Donati a Gabbro.Bravi un calcio al cerchio ed uno alla bot-te: evviva al rinnovamento!!

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Spigol

ature

Il Galilei di Pisaè il nono scalo

nazionaleper passeggeri

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Terminal Alto Fondale:Inaugurata alla presenza del Governatore Rossi l’importante struttura

di Andrea Sargenti

Il nastro figurativo sulla giornata di inau-gurazione del nuovo Terminal Crociere èstato tagliato da un vento di libeccio inci-piente. E’ così, che si caratterizza il debut-to della moderna stazione marittima all’Al-to Fondale, nata dall’ex magazzino dellebanane Dole, ampiezza di 2000 metri qua-drati, si trova sulla banchina 46/47 ed hacomportato un investimento di €300.000,00 , ha la finalità di garantire allecompagnie di navigazione uno spazio in-teramente dedicato ad esse ed alla loroclientela.Tra le autorità presenti spiccavano, quel-la del Governatore della Toscana EnricoRossi, il Presidente della Porto 2000 Ro-berto Piccini, pronto agli onori di casa in-sieme al Presidente della Port AuthorityGiuliano Gallanti, il Sindaco AlessandroCosimi, il Presidente della Provincia Gior-gio Kutufà, il Presidente della Camera diCommercio Roberto Nardi.Una gran kermesse di poteri locali e non,pronti a scambiarsi idee e a confrontarsisul futuro del Porto di Livorno, e soprat-tutto, a salutare questa nuova iniziativamessa in campo dalle autorità portualicompetenti al fine di smarcarsi dall’idea diun porto chiuso in se stesso, ma in realtàpronto ad esser competitivo con i portivicini come quelli di La Spezia e Savona.Insomma le navi da crociera da oggi sa-

ranno accolte meglio. (“ Il Terminal farà daTrait d’ Union tra crocieristi e servizi of-ferti per veicolare il turismo nella nostraregione”), quindi nel Rossi – pensiero c’èl’intenzione di vedere il Porto di Livornocome la Porta a Mare della Toscana.All’interno di questa nuova area vi sonostand informativi della Porto 2000 e dellaRegione, poi c’è il Brand della Costa To-scana Cruise che campeggia in uno spa-zio espositivo ed anche a sostegno quellidei Tour Operators. Altre novità sono: l’In-ternet point, un angolo con i tipici prodot-ti toscani e desks per i servizi di ShuttleBus e taxi, mentre all’ esterno troviamo ungrande parcheggio. Roberto Piccini credenella ripresa ed è pronto a scommettere su

nuovi traffici crocieristici; ecco che il nuo-vo Terminal avrà una funzione vitale inquesta fase di rilancio.La cerimonia di inaugurazione di questastazione all’alto fondale è stata l’occasio-ne tra le autorità per riprendere e chiarirele idee sui dragaggi attinenti al porto, sulfatto che (“i soldi ci sono, la Regionefinanzia un milione e mezzo di euro pertre anni per il recupero delle sabbie, eche queste possono essere trasportate aPisa o in altra zona industriale”) comeha detto il Presidente Rossi, e che (“senzaautorizzazioni non si possono effettuaredragaggi”) risposta del Presidente dellaPA Giuliano Gallanti, e poi lo stimolo sem-pre da parte della Regione sull’avvio diuna sinergia tra l’ Aeroporto di Pisa e ilPorto di Livorno con l’entrata della Porto2000 nella Sat (Società aeroportortuale diPisa e controllata dalla Regione).Ci sarà anche uno sviluppo delle ferrovieper il collegamento con il Porto, Presiden-te Rossi dice: “sono stato direttamenteBruxelles e sono riuscito a sbloccare 40milioni per migliorare le nostre infra-strutture ferroviarie”.Il 2014 si profilerà come anno di cambia-menti e di buone trasformazionbi per ilPorto di Livorno, quello che non è acca-duto prima, oggi può opportunità nelfare.

nuova linfa per le crociere

Roberto Piccini, presidente della Porto 2000, illustra al Governatore della ToscanaEnrico Rossi, il nuovo terminal passeggeri dell’Alto Fondale.

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L’incontro con Valter Nebbiai

In occasione dell’ottava edizione della settimana DESS 2013 di educazione allo svilupposostenibile, campagna lanciata dalle Nazioni Unite, dedicata ai temi del paesaggio, dellabellezza e della creatività, il C.P. Club UNESCO, presieduto da Margherita Mazzelli, hapresentato in collaborazione con Eventi Italia venerdì 22 Novembre scorso presso ilMeeting e Conference Centre Pancaldi l’Evento: “Unicità del clima e del paesaggiolivornese tra bellezza, creatività e….” (Evento valutato, approvato e inserito nelProgramma Nazionale UNESCO 2013).Sono intervenuti: Franca Vitale Fascetti, Presidente Club UNESCO Pisa madrinadell’Evento; Gianfranco Barsotti, Naturalista e Museologo; Massimo Gulì, Assessoreall’Ambiente Comune di Livorno; Alice Colli, Ricercatrice scienze della Terra e LuigiAngelica, fotografo.Tutti hanno esaltato la bontà del clima e del paesaggio costiero e non livornese. Unacitazione è dovuta alla Dott.ssa Colli che ha presentato una serie di “percorsi” finalizzatiad una approfondita conoscenza dei luoghi labronici.Ha avuto un grosso successo la proiezione di due filmati: il primo riguardante “I corallidel Romito”, girato da Luciano De Nigris ed il secondo imperniato sulle “Rocce diCalafuria” accompagnato da un libro dal titolo omonimo prodotto da Luigi Angelica.Questi filmati hanno talmente colpito la platea che ne è rimasta incantata. Raramente sivedono immagini così poetiche nella descrizione del fascino della natura.Tutto l’evento è stato coordinato dal nuovo C.P. Club Unesco Livorno ed in particolareda Rossella Chelini, Vice Presidente e Maila Nosiglia, Segretaria.La Fisar Livorno ha offerto al termine dell’evento un brindisi.

Lo storico assessore al Bilancio ospite del Circolo Il Centro

di Franco Spugnesi

Proseguendo i tradizionali incontri del lu-nedì con gli amministratori e le personalitàrilevanti della nostra città, il 18 novembreabbiamo accolto nella nostra sede di viaTrieste Valter Nebbiai, storico assessoreal bilancio nelle giunte del sindaco Cosimi.Il presidente Enrico Dello Sbarba, ha im-piegato ben poco tempo nella presenta-zione del conferenziere; Valter Nebbiaiè ormai un “habitué” del “Centro”, notoa tutti soci anche per il suo stile sponta-neo ed immediato nell’esposizione enel rapporto con gli ascoltatori.Il titolo dell’incontro “Costruire il futu-ro guardando il passato” sembrava pro-mettere un approccio filosofico ed esi-stenziale sui destini di Livorno ma, ine-vitabilmente visto il lavoro e la forma-zione di Walter, si è parlato di soldi e dinumeri.Due i punti di merito che Nebbiai ha or-gogliosamente rivendicato per se e per

l’amministrazione Cosimi. Innanzituttoaver chiuso il bilancio di previsione 2013ampiamente nei termini previsti, (moltigrandi comuni non sono stati in gradodi farlo) malgrado la continua diminui-zione dell’entrate derivanti dai trasfe-rimenti statali. Il provvedimento, oltre apermettere una completa programmazio-ne dell’attività comunale con le pur scarserisorse, permetterà anche di finanziarsi uti-lizzando i canali più convenienti per le piùurgenti necessità di quest’ultimo scorciodi legislatura.Il secondo motivo di vanto è invece quellodi aver redatto il bilancio senza riduzionisignificative delle cifre destinate all’usosociale . C’è dunque, dice l’assessore, ladifesa della solidarietà verso quelle fascedi popolazione che, per le condizioni gene-rali del paese, vedranno aumentare i propridisagi.Numerosi e talvolta appassionati gli inter-venti dei presenti che spaziavano un po’ in

tutti i campi, anche non strettamente di com-petenza dell’assessore al bilancio. Alcunispecifici su singole poste di bilancio su cuisi chiedevano delucidazioni, altri riguar-davano scelte più generali come le parteci-pazioni nelle aziende, la politica di area va-sta, la costruzione del nuovo inceneritore,il progetto del nuovo ospedale.Bisogna dire che Nebbiai si è prestato fran-camente al confronto anche se le sue ri-sposte non potevano essere puntuali comei suoi interlocutori avrebbero desiderato,sia per la mancanza di documentazione aportata di mano, sia perché inerenti a temidi competenza di altri assessorati.Valter Nebbiai ha generosamente difesol’operato di questa amministrazione, ma,neppure la sua buona volontà può far pas-sare in secondo piano lo scontento chemolti manifestano verso una gestione pococoncludente, senza progetto e slancio cheha accompagnato il declino di Livorno inquesti anni.

La bontà del climae del paesaggio livornese

CONFERENZA DEL LOCALE C.P. CLUB UNESCO

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Nuovo appuntamentoper gli studenti imprenditori

Ciao, Annibale!Il gentiluomo

Ha lasciato un vasto rimpianto la mor-te di Annibale Falaschi - un gentlemenvecchio stile: uno di quei personaggi,perchè tale fu,che sono ormai divenutiautentica “merce rara”.Giornalista sportivo , espertissimo nelsettore delllo sport automobilistico, peranni ha diretto una prestigiosa rivistain materia di macchine,era ospited’onore a tutte le presentazioni di nuo-vi modelli in tutta Europa.Era un assiduo frequentatore della Li-bertas Sport - a Porta a Terra, ha gio-cato a tennis fino allo scorso anno quan-do, per l’aggravarsi del male, fu co-stretto a sospendere l’attività agonisti-ca: non si contano “i doppi” che abbia-mo giocato insieme.Caro indimenticabile - Hannibol - comeio normalmente lo chiamavo, hai lascia-to tra tutti gli amici della LibertasSport un vuoto incolmabile: abbiamoperduto l’insostituibile amico “genti-luomo”.

La Camera di Commercio di Livorno,con il coordinamento della propriaAzienda Speciale - Centro Studi e Ri-cerche - rinnova l’appuntamento per glistudenti livornesi con “Impresa in Azio-ne”, il programma riconosciuto dallaCommissione Europea come bestpractice di diffusione della cultura im-prenditoriale nella scuola superiore.Dopo il successo della passata edi-zione che ha visto coinvolte 8 impreselivornesi, anche per l’anno scolastico2013/2014 il Centro Studi e Ricerchegarantisce il proprio supporto agli stu-denti che diventeranno “imprenditori dise stessi”.L’Azienda Speciale sosterrà infatti glistudenti livornesi nello svolgimento delprogetto, nell’individuazione dell’esper-

“IMPRESA IN AZIONE 2013/2014” per la Provincia di Livorno

to d’azienda che fornirà loro preziosiconsigli per la realizzazione del pro-dotto/servizio e nella partecipazionealle iniziative organizzate dalla scuolae/o dal sistema camerale.Alla VI edizione del programma parte-cipano 7 istituti secondari superiori delterritorio provinciale: Polo Liceale Fran-cesco Cecioni (Livorno), ITI GalileoGalilei (Livorno), IIS Vespucci – Colom-bo (Livorno), ISIS Polo – Cattaneo (Ce-cina), Liceo Enrico Fermi (Cecina),ISIS Einaudi – Ceccherelli (Piombino),

ITC Cerboni (Portoferraio).La prima impresa che ha deciso di mi-surare sul mercato la propria idea im-prenditoriale, grazie ad una iniziativaorganizzata dall’IIS Vespucci – Colom-bo, è la “Nodoalfazzoletto JA”, co-stituita dalla classe IV° B AFM dell’isti-tuto, che sarà presente con uno standpresso il TOYS Center a Stagno dal 16al 21 Dicembre con “Nando il Trova-telecomando”.A primavera i ragazzi di Impresa in Azio-ne parteciperanno alla fase regionaledel progetto. Lo step ulteriore è la par-tecipazione alla competizione naziona-le: una meta ambita, che l’anno scor-so è stata raggiunta proprio da un grup-po di studenti livornesi dell’ITI, che sonovolati a Palermo.

Gabriele Cantù (nella foto) è il nuovopresidente dell’Istituto Storico della Re-sistenza e della Società Contemporaneanella Provincia di Livorno. Cantù pren-de il testimone da Laura Bandini che eraal timone dell’Istoreco fin dalla nascitadell’Istituto nel 2008.A Laura Bandini, che con grande pas-sione e competenza ha guidato e fattocrescere l’Istituto in questi suoi primianni di vita, va tutto il ringraziamentodell’Istoreco a cui la redazione de Il Cen-tro si associa, rivolgendo anche al nuo-vo presidente Cantù, già apprezzato as-sessore al sociale, i migliori auguri dibuon lavoro.

Cantù è il nuovo presidente dell’IstorecoHa preso il posto della dimissionaria Laura Bandini

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Riapre la Gran Guardia, evvivaUn grande evento per la rinascita del centro città.

Quella della riapertura della Gran Guar-dia - anche se la intitolazione del ser-vizio sul quotidiano locale la battezza“La piccola Gran Guardia” assume unsignificato di grande effetto e rilevan-za.Intanto perchè si inverte una tenden-za e cioè la costante e mortificante “di-sertificazione del centro” ed è spera-bile che, facendo tesoro dell’esempiodella mitica famiglia Marinari, posso-no riaprirsi prospettive per un rilancioeffettivo di un centro città. Inoltre, gliamanti del grande schermo avranno fi-nalmente la possibilità di riprendere labuona abitudine di “andare al cinema”,che, dopo la dolorosa chiusura del ci-nema Grande, era circoscritta ai pro-

grammi apprezzabili dei soli cinemaQuattro Mori e Kino Dessè.Alla inaugurazione delle due splendidesale da 120 e 150 posti con poltrone co-modissime con le immagini che scorro-no su schermi Sony4k buoni anche peril 3D, c’era praticamente tutto Livornoed i volti, una volta tanto, erano tuttisorridenti proprio come accade quan-do si ritrova un vecchio amico perduto.Ecco noi non intendiamo soffermarcitroppo sui particolari, vogliamo, unavolta tanto, tessere una serie di elogi.Il primo alla famiglia Marinari, presen-te con le figlie del grande livorneseFortunato, Pieretta e Cosetta. A segui-re Giovanni Lippi (figlio di Fioretta laterza sorella Marinari, prematuramen-te scomparsa) al quale Livorno devemolto per avereproseguito, con laprogrammazione dieventi artistici dieccezionale valen-za, le orme del pa-dre. La disponibi-l i tà e l ’aperturadell’Amministrra-zione Comunale,dal Sindaco Ales-sandro Cosimi ,agli assessori al-l’urbanistica, alleculture, all turismoed al commercioche, in mezzo a

tante difficoltà ed anche incompren-sioni, sono riusciti a giungere all’ap-provazione di un progetto la cui rea-lizzazione in tempi tecnici brevi, ci au-guriamo contribuisca in maniera note-vole alla rinascita del centro.Il complesso prevede anche un risto-rante la cui apertura è prevista nelprossimo mese ed un museo del cine-ma che comprenderà anche una media-teca di cultura cinematografica, unautentico “reliquario della storia delcinema”, opera del compianto dott.Athos Rinaldi che la famiglia ha dona-to al Comune.Concludiamo con un invito ai livorne-si: cerchiamo di assicurare una pre-senza costante a questa nuova e invi-tante struttura nel centro cittadino.

Lunedì 3 dicembre il Teatro Goldoniha vissuto una serata eccezionale.Nell’ambito del programma del Festi-val Mascagni per ricordare il 150°anniversario della nascita del gran-de musicista ed in contemporanea il60° anniversario della fondazionedell’Istituto Mascagni , si è tenuto unconcerto impreziosito da un orche-stra composta da 200 allievi, ex do-centi, diplomati e docenti dello stori-co Istituto che hanno interpretatoMascagni per il Mascagni.Il programma comprendeva alcunibrani di grande rilevanza tra cui “Fer-rer Ferran - Juana De Arco per or-chestra d fiati, la sinfonia da “Le Ma-schere”, l’ouverture dal Nabucco, ilsogno dal Guglielmo Ratcliff, il Bole-ro di Maurice Ravel ed infine l’inter-mezzo di Cavalleria Rusticana con ilpubblico in visibilio che ha applaudi-to a lungo questa eccezionale per-formance.Non possiamo dimenticare il ruoloche il presidente Giulio Cesare Riccista svolgendo in favore dell’IstitutoMascagni ed a cui deve attribuirsi ilmerito di avere svolto un ruolo fon-damentale per la salvezza degli Isti-tuti Musicali non statali: un traguar-do raggiunto proprio per la determi-nazione e l’impegno impiegati a livel-lo regionale e nazionale.

Una delle due sale della niova Gran Guardia

Gli assessori Mario Tredici e Paola Bernardo brindano con alcuni responsabili all’apertura delnuovo Gran Guardia. (foto B. Damari)

Eccezionale concertoal teatro Goldoni

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Lunedì 18 novembre è stato inauguratoil Monumento al Marinaio, collocatosull’ampia curva che fronteggia il mareall’altezza dell’Ippodromo Caprilli, inprossimità del limite sud dell’Accade-mia Navale.Questo avvenimento a cui hanno parte-cipato tutte le più importanti autorità ci-vili e militari di Livorno, tra cui il nostrocaro amico Amm. Rosati - già apprezza-tissimo Comandante dell’AccademiaNavale - è stato reso possibile dall’inte-ressamento e del totale finanziamentodell’Associazione Nazionale Marinaid’Italia.A questo finanziamento hanno parteci-pato una cordata di aziende, associa-zioni e fondazioni tra cui il Circolo Cul-turale La Carta - una associazione di Ro-signano - il cui presidente pro-tempore- geom. Enzo Lorenzetti - ha diretto ilavori.Il Comune di Livorno ha partecipato allarealizzazione mettendo a disposizione ilproprio staff progettuale, oltre alla sta-

Monumentoal Marinaio:la mobilitazionedi una città

tua in marmo di Carrara, opera del com-pianto scultore labronico Cesare Tarri-ni che la realizzò tra la fine del 1926 el’inizio del 1927 per la tomba del marina-io Vasco Lomi nel cimitero comunale deLa Cigna.Il restauro conservativo è stata opera diSandra Roca Rey, ormai conosciutissi-ma anche nella nostra città dove abitual-mente vive, restauratrice diplomata al-l’ICR di Roma. Accreditata presso i Mu-sei Nazionali ed i Monumenti StoriciFrancesi, presso la Soprintendenza diPisa e presso la Soprintendenza archeo-logica di Roma: si tratta, pertanto, di unaprofessionista di alto livello.Abbiamo solo un timore sull’incolumitàdel Monumento: la prudenza, legata an-che ai tempi di corrono, avrebbe forsesuggerito di “blindarlo” adeguatamente.

E’ STATO COLLOCATO IN PROSSIMITÀ DEL LIMITE SUD DELL’ACCADEMIA NAVALE.

Opera di Cesare Tarrini,Sandra Roca Rey ha prov-veduto al restauro conser-vativo

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Il volontariato e le competenzeCONVEGNO DEL CIF AL REGINA MUNDI

di Monica Cuzzocrea

InterportoVespucci:un futuro

assicuratoL’atteso provvedimento è finalmente arri-vato: i soci pubblici e privati dell’Interpor-to Toscano «A. Vespucci» di Guasticce han-no deciso, lo scorso mese di novembre, disottoscrivere l’aumento di capitale.Si tratta di una notizia di grande rilievo,perché questa decisione consente di riscri-vere le strategie di rilancio e di sviluppodell’Interporto.Noi de Il Centro ci ripromettiamo, nel pros-simo numero, di pubblicare sull’argomen-to un servizio ampio ed articolato: siamoaltresì particolarmente lieti di questo even-to perche, contrariamente “ai molti profe-ti di sventura”, naturalmente espertissimisulle problematiche portuali, abbiamo sem-pre difeso la validità della struttura.Una volta ridisegnati i confini e gli oriz-zonti di una nuova dimensione delle atti-vità logistiche, in piena sinergia con i pia-ni strategici del porto di Livorno, siamodell’avviso che potrà arrecare vantaggi al-l’economia del territorio.

Il Cif di Livorno in collaborazione con glialtri Cif della Regione Toscana e grazie alpatrocinio del CESVOT, ha organizzatopresso il Regina Mundi al Calambrone,un importante e interessante convegnosu: “ Il volontariato e le competenze”,perché come ha sottolineato la PresidenteRegionale del Cif, Letizia Gaudenzi, èquanto mai necessario occuparsi in ma-niera innovativa delle politiche del lavo-ro agganciandosi al modello europeo. Ilvolontariato non si può più permetteredi vivere di sola “buona volontà” ma sen-te la necessità di adeguarsi alle nuovemodalità per non lasciare spazio all’im-provvisazione e rendere più efficace lapropria presenza nella società.Il Cesvot è stato tra i primi ad intrapren-dere questa direzione ed altre associa-

zioni fra cui il Cif sono interessate a segui-re questi orientamenti, pertanto con que-sto convegno, parlando di competenze, vo-gliono offrire ai giovani un’opportunità dicrescita umana e lavorativa. Gli interventisono stati numerosi e qualificati. Ha aper-to i lavori il neoassessore alle politiche so-ciali di Pisa Sandra Capuozzo la quale fa-cendo riferimento alle future classi dirigen-ti ha invitato a fare esperienza nel volon-tariato perché solo così “si sviluppa unacrescita relazionale e si fa esperienza dicosa significhi il sacrificio e la responsa-bilità”.Il dr. Dario Pappalardo e il Dr. Bruno Ber-nardo Isetta hanno invitato a riconsidera-re il volontariato come luogo e “palestra”in cui si acquisiscono delle competenze, ele politiche del lavoro devono portare lepersone a ridurre le cause che rendono ladisoccupazione di lunga durata. Devonoanche, in base all’analisi delle competenzesviluppate dal lavoratore, essere in grado

di condividere e cercare strategie comu-ni per favorire nuovi contratti, nuovi pat-ti e l’integrazione tra attori, attività e ri-sorse.Sono state quindi presentate esperienzerealizzate dal Cif di Grosseto, di Livornoe della Sicilia dove vi è una felice colla-borazione con le Istituzioni.La pedagogista Sabrina Ravagnani di Ro-vigo che fa parte del Direttivo NazionaleCif ha fatto presente quanto sia mai ne-cessario in questo periodo dove non simuove foglia, avere una conoscenza spe-cifica delle nuove tecnologie e sperimen-tazioni che consentono di essere inno-vativi e rendono capaci di sapersi pren-dere il rischio, con buoni risultati.Nel Veneto ad esempio giovani imprendi-tori, dopo una attenta analisi del territo-rio, sono riusciti a dare avvio a imprese diagriturismo e gastronomiche, di radio-taxi.Anche l’imprenditoria femminile dandoluogo agli open week è riuscita a inven-tare dei boschi per sportivi dove si fa gin-nastica divertendosi: “La creatività por-ta sviluppo, bisogna saper pensare l’im-pensabile!”. A conclusione, la Presiden-te Gaudenzi, nel ribadire come il Cif findalle sue origini ha sempre precorso itempi, anche con questo convegno, purguardando alla crisi economica e socialeche purtroppo ha una dimensione euro-pea e globale, ha voluto offrire delle ri-sposte che vanno incontro ai bisogni delmomento, ma che allo stesso tempo guar-dano alle generazioni del futuro.

Un momento del convegno

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Rosignano

(eds) - Io sono decisamente schieratocon i lavoratori della Fornace di Gabbro,con la direzione dell’azienda ma anchecon le Istituzioni locali (Provincia e Co-mune di Rosignano) che responsabilmen-te stanno cercando di far coesistere losviluppo industriale con quello turisti-co: cavallo di battaglia di una indicazio-ne programmatica che il Comune di Rosi-gnano sta portando avanti da molti anni.Un indirizzo che ha trovato riscontri po-sitivi in tutte le componenti settoriali delcomune di Rosignano. All’epoca concor-darono su quella linea imprenditori del-l’industria, dell’artigianato, del commer-cio e del turismo.Non mi sta più bene quando l’egoismo el’individualismo cercano di prevalere edi prevaricare questa linea di comporta-mento che ha consentito lo sviluppo plu-rale del nostro territorio.Purtroppo questi aspetti esasperati emer-gono quando le attività industriali, al soloscopo di garantire la permanenza e lo svi-luppo delle loro attività, chiedono am-pliamenti o innovazioni tecnologiche in-dispensabili alla loro continuità impren-ditoriale.Mettiamo una pietra sopra la vicenda del“terminale del gas” portatore, secondola filosofia degli ambientalisti e di arcaicie vetusti esponenti della sinistra barri-cadiera, effetti cancerogeni devastanti eoltre alla fine drammatica del turismo nellazona, ormai definitivamente archiviato: aquesto proposito viene poi da sorriderequando “questi epigoni dell’ambientali-smo dorato”, lamentano la costante ri-

duzione di investimenti della multinazio-nale. Non ce la sentiamo di passare so-pra alla legittima e giusta richiesta dellaFornace Donati alle pendici di Gabbro, lacui sopravvivenza rischia di essere osta-colata da un gruppetto di operatori nelcampo dell’agro turismo che si sono im-mediatamente coalizzati costituendo il so-lito “comitato del no” trascinandosi na-turalmente dietro tutte le correnti contra-rie a qualunque sorta di sviluppo indu-striale che possa, anche marginalmente,compromettere il settore turistico.Addirittura l’apertura della “cava male-detta,” che eviterebbe la chiusura dellastorica fornace Serredi nata negli annitrenta del secolo scorso e quindi la sicu-rezza del lavoro per oltre 100 lavoratori,comprometterebbe irrevocabilmente losviluppo del nascente polo turistico ol-tre, naturalmente essere, la cava, porta-trice di disastri ambientali e di danni allasalute.Sapete cosa vi dico in chiusura? Noi de IlCentro restiamo schierati e siamo solidalicon i lavoratri e con l’impresa Donati per-chè costituiscono “una visibile realtà”.I sogni “californiani” insistenti lungo ladorsale Castelnuovo-Gabbro possonoanche “morire all’alba”.

A RISCHIO L’ATTIVITÀ DI UNA FABBRICA STORICA

Solidarietà per i lavoratoridella Fornace di Gabbro

La notizia, confermata dalla stampa loca-le,. che la sostituzione dell’intero telonedi copertura e la riqualificazione straor-dinaria dei pilastri che lo sostengono in-sieme ad altri interventi di manutenzionestroardinaria alla Tonsostruttura di Ca-stello Pasquini sono a forte rischio permancanza degli adeguati finanziament,apre prospettive inquietanti per il futurodei programmi di Armunia.Questa comunicazione, per alcuni aspet-ti preoccupante, anche se esclude pro-blemi di agibilità all’interno del telone,secondo quanto dichiarato dall’ufficio tec-nico del Comune di Rosignano, confer-mata anche dal management di Armunia,è foriera di problemi che possono sorgerenell’immediato e nel futuro.Ed allora sorge spontaneo e naturale pen-sare immediatamento al teatro ErnestoSolvay - una struttura moderna, raziona-le, centralissima e dotata delle condizioniottimali per farne il centro della spetta-colazione nel nostro Comune.E’ un argomento che avevamo sollevatogià nei giorni scorsi e sul quale nessunarisposta è stata data nè dal Comune nè daARMUNIA. Di fronte alla prospettivanegativa e dequalificante di una “serrata”ai programmi autunno-inverno e forse an-che primavera-estate, la proposta ci sem-bra ragionevole e meritevole, caro Sinda-co nonchè assessore alla cultura, di esse-re seriamente valutata e considerata.

Siamo rimasti sconcerati delle notizie apparse recentemente sulla stampa locale in meritoallo scarso utilizzo, da tempo inesistente del “centro fantasma” di Villa CelestinaSul caso Villa Celestina non si può certamente scherzare. Fa parte dei tanti, troppi casi dimalgoverno che, purtroppo, caratterizzano le vicende di questo nostro paese che nonriesce più “a divenire grande”.La soluzione Università di Pisa - Facoltà di Biologia Marina - con la tanto declamataapertura e funzionamento del Centro non ci aveva mai convinto:troppo aleatoria, pensa-ta in altre circostanze quando questi programmi erano collocati in un contesto diverso daquello che stiamo vivendo. La sensazione crescente è quello di una perdita di interesse o,forse, del consolidarsi di una alternativa più stimolante rispetto a Villa Celestina: resta ilfatto di un sottoutilizzo e di ritardi inconcepibile nell’utlizzazione della struttura e dellamessa in moto dei costosi laboratori. Cresce il timore di una nuova cattedrale nel desertodi cui questo nostro paese ha fatto tantissime tristi esperienze.Anche l’utilizzo per convegni e conferenze è decisamente scarso sia per la collocazione,troppo isolata specialmente nei mesi invernali, sia per l’elevato numero di strutture alter-native presenti nel territorio del Comune oltre alla carenza di iniziative del mondo asso-ciazionistico. Vogliamo seriamente augurarci che il Centro di Biologia Marina mantengagli impegni assunti ed utilizzi le strutture collocate, diversamente il problema potrebbecomplicarsi e mettere in gioco anche palesi responsabilità non solo morali.

Prospettiveinquietanti

per Armunia

Il “centro fantasma” di Villa Celestina

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e-mail: [email protected] Rosignano

Castiglioncello lo ricordo così!Correva l’anno 1933...

Correva l’anno 1933 quando mio padrecapostazione fu trasferito da Gavorrano(malaria lieve) a Castiglioncello “ridentelocalità balneare”.Avevo cinque anni e iniziai la scuola ele-mentare con la maestra Gilda Ficini e ildirettore didattico Coelio Corsini di Rosi-gnano.Abitavo in via del Mare a due passi dallaspiaggia,dalla scuola e dalla Chiesa par-rocchiale con don Don Carlo.In casa en-trò per la prima volta la radio.C’era la guer-ra in Etiopia e io “figlio della lupa” mette-vo le bandierine sulla carta geograficastampata da Il TelegrafoImparai a nuotare in quell’angolo di spiag-gia denominata Portovecchio allo stabili-mento Salvadori. Una villa dominava edera abitata da un generale di cavalleria inpensione, che ogni mattina,con tutti itempi,si tuffava e nuotava per un’ora.Sichiamava Montezemolo ed era il nonnodell’industriale ancora molto noto.Un ministro fascista - Teruzzi - scopri unangolo di Castiglioncello e fece costruireuna villa che chiamò Celestina. Quandoarrivava, il direttissimo Roma-Torino fer-mava alla stazione per farlo scendere.Cosidiceva mio padre.Il lungomare era appena tracciato. Dallapineta sottostante la ferrovia e l’Aureliasi scendeva verso Portovecchio e prose-guiva fino a Caletta. Dalla parte oppostasi scendeva verso “Miramare” cosi deno-minato per la presenza del noto Albergo

che dominava la spiaggia frequentata dalbel mondo di Firenze e Roma in particola-re.Al Circolo del tennis in pineta era nota ungiovane ragazza livornese figlia di un notoavvocato che indossava gli short colora-ti. Si chiamava Laura Diaz e allora non pen-sava di diventare l’unica onorevole del PCIlivornese.Per prepararmi agli esami di ammissione alGinnasio andai dalle Suore di San Giusep-pe. Eravamo un bel gruppetto. Ricordo Pa-ola Davini, Marisa Monti, Ampelio Ciuc-chi, Enzo Di Carlo. Suor Giovanna ci prepa-rò bene e io nell’anno scolastico 1938-39frequentai la prima ginnasio al San France-

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Grande attesa anche quest’anno per la rappre-sentazione dell’ormai tradizionale Presepe vi-vente, manifestazione curata con passione ecapacità dalla Pro Loco di Rosignano Maritti-mo giunta ormai alla 26ª edizione. La primaavvenne infatti nel 1988 nella piazzetta del Ca-stello, una rievocazione assai semplice rispettoa quelle attuali, ma già molto affascinante.Negli anni il Presepe ha poi avuto diverse am-bientazioni: nel 1989 fu realizzato nell'area delMolino a Vento in via Mayer, dal 1990 al 1994nel Parco dei Poggetti presso la Fattoria Pertu-sati per poi trovare, nel 1995, un'ambientazio-ne definitiva, ma in ogni caso sempre in evolu-zione, nel centro storico di Rosignano animan-do le vie che conducono al castello.I figuranti, vestiti di mantello, stole e calzari,crescono di anno in anno; la loro presenza èdivenuta sempre più significativa: ci sono i cen-turioni romani, le guardie a cavallo, il fabbro,l'arrotino, la filatrice, i fruttivendoli, le osterie.Tradizione del presepe è che la figura di Mariasia interpretata sempre da una figurante nuova.Dal 1999 poi nella capannuccia, riscaldata daun bue e da un asinello, a rappresentare Giu-seppe e Maria c'è una vera famiglia, persone

sco Saverio in via del Platano a Livorno.Ogni mattina prendevo il treno.Un ricordo che non ho mai dimenticato.D’estate frequentava la spiaggia del Por-tovecchio una famiglia di Firenze di reli-gione ebraica e avevo fatto amicizia con iragazzi.Nell’estate dell’applicazione delleleggi razziali un giorno all’improvviso i ra-gazzi vennerò a salutarmi senza dare unmotivo dell’improvvisa partenza ma ave-vano gli occhi pieni di lacrime.Lo seppi più tardi quale fosse il motivo.Il primo settembre 1939 mio padre fu tra-sferito nel Sud e da allora Castiglioncelloappartiene al ricordo degli anni ormai tan-to lontani

L’Hotel Miramare in una cartolina d’epoca

che anche nella vita sono legate da vincoli fami-liari e d'affetto.Appuntamento dunque a partire dalle ore 20quando del 24 dicembre, Rosignano, borgo Me-dioevale, si trasforma in una nuova Betlemme,per fare da ambiente alla rievocazione storica diquella splendida notte più chiara del giorno,che vide la nascita di Gesù. Nonostante sianotrascorsi più di un quarto di secolo il magicopotere del Presepe Vivente continua a coinvol-gere grandi e piccini.La rappresentazione sarà replicata nel pome-riggio del 26 dicembre.

Grande attesa per il Presepe viventeIn programma la sera del 24 e il pomeriggio del 26 Dicembre a Rosignano M.mo

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Cultura

“Un libro che sta tra la storia e la fan-tasia, dal titolo impegnativo”. CosìMassimo Lucchesi, giornalista Rai 3,ha introdotto, presso la Sala Consi-liare della Provincia, la presentazionedel libro dello storico Franco Cardini“L’imperatore, il re del mondo, il cava-liere” (Ed. Carta Bianca). A porgere isaluti, Enrico Dello Sbarba, presiden-te del Circolo Culturale “Il Centro” acui si deve l’iniziativa, presa in colla-borazione con il Centro culturaleS.Paolo di cui è responsabile MonicaCuzzocrea.Lucchesi si è soffermato sui contenu-ti, assai complessi, del libro che te-stimoniano “la profondità intellettualedell’autore”.Il racconto si apre sulla corte di Fe-derico II° di Svezia, dove vive il suoapprendistato il giovanissimo cavalie-re bretone Erec de Vannes, tanto puroda essere scelto dall’imperatore peruna importante missione (la salvezzadel Regno). Accompagnato da tre ne-gromanti, egli dovrà intraprendere unlungo e terribile viaggio alla volta delGiardino Incantato. Riuscirà a com-piere la sua missione in un arco ditempo lunghissimo, durante il qualegli accadono cose straordinarie: pas-sa il Vortice del Tempo, assiste alladecadenza del Regno a cui è appro-dato, e trae la sua ispirazione da unsogno durante il quale sarà trasporta-to tra Terrasanta e Persia alla ricercadel colloquio con una serie di saggiche lo aiuteranno a comprendere ilsenso del mondo e della vita.Nel suo pellegrinare attraversa anchei regni della Natura ( Terra, Acqua,Aria, Fuoco), ed è in questo tragittoche perde i compagni e soggiace auna serie di tentazioni. Ormai vecchioe stanco, Erec si ritrova infine allacorte di Federico che, grazie al suocavaliere, vede tornare la primavera nelGiardino della Vita.“Perché il libro è stato scritto in que-sto modo?”. E “dove porta i lettori?”.Le domande di Lucchesi danno la pos-sibilità a Cardini di definire, il suo, “unromanzo iniziatico”, che nasce da un

raccontino scritto negli anni ’70, in unmomento difficile della sua vita, quan-do si trovò isolato tra le nevi dellamontagna tosco-emiliana. “Ho vissu-to nel mio racconto l’iniziazione delprotagonista attraverso l’adempimen-to di un compito affidatogli che preve-de prove tali da consentirgli il conse-guimento della conoscenza e della pa-dronanza di sé”.

L’imperatore, il re del mondo, il cavalieredi Marisa Speranza

Presentato il libro dello storico Franco Cardini

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Ricco di simboli, incantesimi, sogni epresagi, il racconto è servito all’auto-re da terapia, visto che “è la storia dicome ci si appropria di se stessi”.“Un testo che spinge alla voglia di co-noscersi” e ha “una forte valenza pe-dagogica”, ha osservato Lucchesi, percui è da sottolineare anche la bellez-za del percorso di Eric che viene atrovarsi in una terra splendida e pro-gredita ma devastata.Un riferimento, questo, ai guasti ope-rati nel nostro mondo dall’incuria e dal-l’avidità umana. “Noi siamo alla vigiliadi un preoccupante mutamento mon-diale”, ha osservato l’autore, traducen-do in termini ormai noti le sue ansie-tà: ozono, inquinamento, deforestazio-ne, terrorismo, ingiustizie, povertà, for-te sperequazione economica ...Questo e altro si può ritrovare nel ro-manzo, insieme alla consapevolezzache “ i beni materiali non sono tutto”.Un racconto “capace di esprimereun’ansia di infinito”, osserva Franco Pa-truno nell’introduzione. E le illustrazio-ni di Maria Paola Forlani, così belle esontuose, (arazzi medievali?) sannobene interpretare l’atmosfera del testo,arricchite da un cromatismo che riman-da all’imprevedibile colore dei sogni.

La copertina del libro

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e-mail: [email protected] Cultura

La figura di Lorenzo Nelli“Uomo dottissimo, integerrimo magistrato dal carattere antico” nacque a Campiglia nel 1809

Lorenzo Nelli nasce a Campiglia Maritti-ma il 17 agosto 1809 da Giuseppe e LauraPisanelli. Giovanissimo termina gli “studilegali” presso l’Ateneo pisano ove si lau-rea il 23 giugno del 1829. Inizia con l’eser-cizio della professione presso l’avvoca-tura di Grosseto, dove opera fino alle ri-forme giudiziarie della Toscana del 1833,anno in cui intraprende la carriera di Pub-blico Ministero. Come Regio Procuratorenel ‘39 lavora presso il tribunale di Pisa.Dal 1862 al 66 è Procuratore generale allaCorte d’appello di Lucca, dal 1866 al 1869opera a Firenze fino al 1871, anno in cuiviene collocato a riposo.Il suo nome corre tutta l’Italia come quel-lo di “uomo dottissimo, integerrimo magi-strato dal carattere antico”.Patriota e uomo politico di rilievo nellaToscana granducale e nell’Italia postuni-taria, vive attivamente il periodo dei gran-di tumulti sociali e dei mutamenti storicidell’Ottocento italiano, fa parte del movi-mento nazionale Toscano e di quel mani-polo di colti che, con studi e opere accen-dono e tengono vive le aspirazioni nazio-nali nella nostra Regione.Una grande personalità, propugnatoredella libertà dei Comuni e del decentra-mento amministrativo, sostiene l’idea del-

la “Patria una e intera, indi-pendente e libera”, è favore-vole alla “giustizia liberale eimparziale, improntata ai prin-cipi dell’uguaglianza” lavo-ra da parlamentare alla com-missione per l’unificazionedei Codici di legge. Nel bien-nio 1848-49 è deputato alparlamento toscano, sarà poieletto deputato nell’Italiaunita per il collegio di Volter-ra durante l’ottava legislatu-ra e nel 1866 per il collegio diGrosseto (XII e XII Legisla-tura).Degni di nota sono i lavoriparlamentari riguardanti ilprogetto di legge sull’eser-cizio della professione di av-vocato e procuratore, i lavo-ri pubblici nelle Maremme to-scane, le condizioni delle mi-niere elbane a fronte dellenuove leggi minerarie. Nel1861 sotto l’amministrazione

avverte gli elettori che Nelli, con il gradodi Procuratore generale, risulta incandi-dabile.Dal 1875 al 77 sarà consigliere comunale aCampiglia, muore a Firenze 5 aprile 1878, ilParlamento, lo stesso giorno, lo ricorderàcosì:“Éducato alla scuola di una magistraturadisavvezza a ricevere suggerimenti, si riti-rò dal posto eminente che ricopriva, quan-do nel proprio ufficio sospettò dell’inde-bita ingerenza del potere politico”.

di Jacopo Bertocchi

Ricasoli è chiamato a reggere la direzionegenerale del Ministero di Grazia e Giusti-zia.Amico intimo dell’illustre giurista Pasqua-le Stanislao Mancini, al quale con “grandedolore” rifiuta l’incarico di segretario ge-nerale del Ministero per motivi di salute edi famiglia, è protagonista nel novembredel 1870 di un’aspra contesa politica per ilseggio di deputato. Un avviso pubblico,che segue di pochi giorni il ballottaggiocon il Commendatore Celestino Bianchi,

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Il coraggio nel cinemaparla ancora francese

TRA LE PELLICOLE USCITE NEGLI ULTIMI MESI

di Matteo Pieracci

Sarà indicativo, ma sono ancora i fran-cesi a produrre le migliori pellicole,uscite negli ultimi mesi. Mi è piaciutoil coraggio, con cui il cinema francesesta continuando a raccontare storie esituazioni, legate ad argomenti spes-so taciuti in Italia. “La vita di Adele”di Kechiche e “Giovane e bella” diOzon, riaffermano la capacità del cine-ma d’oltralpe, di affrontare con estre-ma lucidità e senza psicologismi, temiattuali come l’amore gay e la prostitu-zione minorile. L’amore saffico vieneraccontato in “La vita di Adele”, conrisvolti pulsionali alternati sapiente-mente a quelli meramente sentimenta-li.La trama è narrativamente coinvolgentedi per sé, e sbaglia chi dice che le sce-ne hard siano state studiate ad hoc perinsaporire un film scialbo. “La vita diAdele” è coraggioso, ma non oltrag-gioso, a meno che non si voglia ne-cessariamente trovare una morale pu-nitiva in ogni pellicola. “Giovane e bel-la”, capita nelle sale italiane, proprioin queste settimane, di pari passo alloscandalo delle baby escort a Roma.

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Questo film ha il grande merito di esa-minare, estromettendo qualsiasi formadi giudizio. L’occhio di Ozon è inda-gatorio, e lascia che sia Lea, la prota-gonista del film, a dare delle rispostesul proprio atteggiamento. Altro filmfrancese, che merita di essere visto è“Two mothers” di Anna Fontaine.Storia innovativa, ambigua e ben strut-turata, quella delle due madri, amicheda sempre, che si ritrovano coinvolteprima sessualmente, poi sentimental-mente, l’una col figlio dell’altra e vi-ceversa. Sorprende il regista italianoGiovanni Veronesi con “L’ultima ruo-ta del carro”. Rispetto ai deludenti filmprecedenti, stavolta propone una com-media semplice ma genuina, che acqui-sisce un certo brio, soprattutto grazieagli interpreti (una buona conferma perElio Germano).Degno di menzione, ma solo per sot-tolineare quanto sia caduta in bassola cinematografia italiana è “Sole a ca-tinelle”, ennesima riproposizione (saràl’ultima?) del comico Checco Zalone:battute che fanno ridere l’italiano me-dio, inserite in un film disorganico, edimprontato su una comicità spesso dicattivo gusto.

Cosa ci riserverà il mese di dicembre?Il periodo natalizio è purtroppo terrafertile e di conquista per i cinepanet-toni, ma con un pò di coraggio provoa consigliare due titoli: il docu-filmsulla crisi greca raccontata dalle paro-le e dalla musica dei rebetes (i cantantidella musica tradizionale greca, rebe-tiko) “Indebito” e “Blue Jasmine”, lanuova commedia di Allen.

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Si chiude l’anno con buona musicanel nome di Verdi e di Mascagni

CONCERTO LIRICO IL 31 DICEMBREAL TEATRO DEI CONCORDI DI CAMPIGLIA M.MA

CHORUS S.r.l.Ingegneria ImpiantisticaVia Guido Rossa, 2757016 Rosignano M.mo (LI) ItalyTelefono: 0586 764794 Centralino 0586 768783mail: www.chorusimpianti.comSito Internet: www.chorusimpianti.com

Il concerto, che vuole ricordare in parti-colare i grandi musicisti Giuseppe Verdi ePietro Mascagni di cui si celebrano rispet-tivamente i 200 e i 150 anni dalla nascita,conclude la III Edizione del programma“Lirica, che passione…” organizzato dal-l’Associazione Cinema e Turismo, che siè svolto prevalentemente a Malta congrande successo, una terra che apprezzamoltissimo la lirica ed i nostri artisti.I nostri concerti lirici, inseriti in intervistealle Istituzioni locali, condotte da Gabrie-le Parenti, giornalista RAI, sono andati inonda in programmi televisivi RAI 3.La lirica parla italiano, ed è un prodottomade in Italy per eccellenza, comprendeoltre al tradizionale melodramma settecen-tesco, espressioni musicali che si riferi-scono a culture diverse, utilizzando la tec-nica vocale tipica della lirica tradizionale.La contaminazione che ne risulta conferi-sce un fascino raro ad un ascolto stimola-

to da nuove sensibilità che realizzano unapropria legittimità accanto alle modalità piùstrettamente codificate e accreditate

1° PARTEG.Bizet Habanera BrioliG.Puccini E lucevan le stelle RocchiG.Puccini Vissi d’arte ParraG.Puccini Intermezzo di Manon Lescaut

solo piano PasqualettiG.Puccini Mario Mario Parra-RocchiG.Bizet Seguidilla BrioliR.Leoncavallo Vesti la giubba RocchiG.Puccini Un bel dì vedremo ParraG.Verdi Stride la vampa BrioliG.Puccini O mio babbino caro ParraG.Verdi Mal reggendo all’aspro assalto

Brioli-Rocchi

2ª PARTEG.Gerschwin The Man I love

solo piano Pasqualetti

G.Gerschwin The Man I love ParraS.Fain Love is a many splendored thing

BrioliGastaldon Musica proibita

Parra-RocchiG.Gerschwin Summertime BrioliFantasia sulle operette

solo piano PasqualettiL.Bernstein I feel pretty ParraR.Leoncavallo Mattinata RocchiH.Arlen Over the rainbow BrioliE.Di Capua I te vurria vasà ParraR.Falvo Dicitencello vuie RocchiS.Cardillo Core ‘ngrato BrioliG.Verdi Libiam ne’ lieti calici

Gli "Amici del Marzocco"consigliano

una merenda,un pranzo o una cena

preparati secondola tradizione toscana

all' OsteriaIl Viandante

di Riparbella (PI)Tel. 0586 696018

per Solidarietàcon Giovanna,

signora piena di coraggioe brava cuoca

CHIUSO IL MERCOLEDÌ

Giuseppe Verdi (1813-1901) Pietro Mascagni (1863 - 1945)

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e-mail: [email protected] Cultura

In programma i prossimi 13, 14 e 15 dicembre al Teatro Eni - Livorno

Poco prima delleFeste Natalizie2013 si svolge nel-la città labronical’importante Festi-val Golden Disc chein questi anni ha vi-sto molti dei suoi fi-nalisti approdare aspettacoli e produ-zioni televisive na-zionali quali Festi-val di Sanremo, Dy-sney Camp di SKYTV, I Raccomanda-ti su Rai Uno, Ca-nale 5, e altre emit-tanti Radio e TV, poichè molti promo-ter e produttori assistono assiduamen-te al Festival.Nato nel 2003 il Festival si è affermatonegli anni proponendosi come momen-to di grande confronto, aggregazionee rispetto artistico.Le collaborazioni nate nel corso deglianni hanno stimolato sempre di più lacrescita artistica dei singoli.In questa edizione una grande novità :gli artisti si potranno esibire con duebrani anzichè uno solo, consentendoalla commissione un più ampio giudi-zio di merito.Gli artisti potranno proporrre brani Ine-diti o Cover, come da regolamentoscaricabile da www.goldendisc.itI vincitori di ogni categoria riceverannoil Premio Golden Disc 2013 - FestivalNazionale per la Canzone, e sarannopresentati per la possibilità di un provi-no discografico con etichetta discogra-fica e/o in collaborazione con A.F.I. As-

GOLDEN DISC, tre giorni a chiusuradi un anno ricco di musica e spettacolo

sociazione Fonografici Italiani.In collaborazione con F.I.O.F.A. (Fe-derazione Italiana Festival d’Autore)potrà essere selezionato un cantante,tra i finalisti, che si esibirà in uno deifestival organizzati o promozionati an-che dal circuito FIOFA.Sono previsti ulteriori premi speciali.

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Una riuscita serata quella svol-tasi al Club La Carta di Rosigna-no dove i numerosi convenutihanno potuto apprezzare la re-citazione della nota Dora Finische ha dato prova delle sueapprezzate qualità e bravura.

Successodi Dora Finis

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