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Photo Di Pietro il fedelissimo Periodico sportivo edito dal Siena Club Fedelissimi – Anno X 153 www.sienaclubfedelissimi.it

Il Fedelissimo - Siena - Atalanta

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il fedelissimoPeriodico sportivo edito dal Siena Club Fedelissimi – Anno X

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Ma questo non toglie fascino a questo incontro che, probabilmente, riuscirà a dare un primo segnale sulle reali possibilità di centrare l’obiettivo fissato dai due presidenti, Percassi e Mezzaroma.Guardando in casa nostra, la settimana di avvicinamento all’appun-tamento odierno, è stata caratterizzata dal nuovo appello del DS Perinetti, dopo quello di Conte, a stringersi intorno alla squadra e credere nelle possibilità del gruppo.Da attenti osservatori del mondo che circonda la Robur, soprattutto per appartenenza, non riusciamo a vedere questa diffidenza nei confronti della squadra; sì, forse qualche “mugugno” via via si sente, ma questo fa parte del gioco o, se si preferisce, rientra nelle caratteristiche di un pubblico che, non nasconde mai il proprio stato d’animo, nel bene e nel male.Dire che siamo fatti così non è una spiegazione, però è una realtà.In questa fase non tutti abbiamo superato lo choc della retrocessione, non tanto per la brusca interruzione del “Sogno”, quanto per gli eventi che l’hanno causata e che è inutile stare a ripetere.C’è ancora un po’ di freddezza, non diffidenza, questo è vero, ma siamo convinti che giornata dopo giornata, se i risultati ci saranno – come

siamo altrettanto sicuri – tutto passerà definitivamente e allora non sarà più la Robur che scenderà in campo, ma Siena.L’imperativo, attualmente, è quello di ricostruire quel clima che in passato ci ha consentito di raggiungere traguardi importanti, non dimenticando, però, che la situazione psicologica da cui partiamo è molto diversa rispetto al passato e per questo i tempi si allungano un po’. Siena ha voglia della sua Robur, lo dimostrano i numeri e tutti dobbiamo dare il nostro contributo.Ritornando all’impegno odierno è inutile sottolineare l’importanza della posta in palio e ci aspettiamo che la squadra continui nel suo percorso di affinamento e riesca a fornire una prestazione all’altezza delle sue potenzialità.

Ci ha fatto molto piacere la rete messa a segno con il Cittadella da Terzi, un giocatore che si porta ingiustamente sulle spalle lo spettro di Portanova. Spesso al difensore bianconero, ma non solo a lui, non viene perdonato niente.Terzi, come Del Grosso, Ficagna, Vergassola, Calaiò e altri, ha sicura-mente contribuito alla retrocessione del Siena, ma è ingiusto, oltre che controproducente, identificare nella vecchia guardia, o in parte di essa, gli unici responsabili.Siamo sicuri che quando scendono in campo non si tirano mai indietro, dando sempre il massimo per la maglia che indossano e questo, per come la vediamo noi, è più che sufficiente per fargli sentire quel calore che sicuramente meritano. A partire da oggi.

SFIDA TRA ReGIneNicnat

Va di scena oggi il quinto appuntamento di questa lunga stagione e l’ospite è di quelli importanti: il candidato più accreditato, insieme alla Robur, per la vittoria finale. Siena e Atalanta sono state costruite per ritornare subito in serie A, due macchine da guerra, diverse, ma potenzialmente micidiali ed è un peccato che questo scontro, che si preannuncia molto interessante, avvenga alla quinta giornata, quando ambedue le compagini devono ancora trovare il giusto passo.

PAGINA 03 • EDITORIALE

L’imperativo, attualmente, è quello di ricostruire quel clima che in passato ci ha consentito di raggiungere traguardi importanti, non dimenticando, però, che la situazione psicologica da cui partiamo è molto diversa

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...e Venne IL GIoRno DeL bIG MATCh

PAGINA 05 • IL PUNTO

Antonio Gigli

Siamo solo alla quinta giornata, ma oggi si fa sul serio. non è sicuramente una gara decisiva ai fini della classifica, è ancora troppo presto per emettere verdetti più o meno definitivi, ma è fuor di dubbio che oggi al Franchi scenderanno in campo le due maggiori candidate alla vittoria finale. Gli uomini allenati da mister Colantuono non hanno bisogno di presentazioni particolari. I vari Talamonti, Manfredini, Padoin, Doni, Ardemagni e gli ex Tiribocchi e Amoruso, sono un lusso per la serie cadetta, a confer-ma della grande voglia di far bene da parte della nuova dirigenza orobica. Gli otto punti fin qui raggranellati dalle due squadre confermano le buone intenzioni, così come sono evidenti per entrambe, fino a questo momento, alcune difficoltà a espri-mere tutto il proprio potenziale. Il Siena ha sempre vinto al Franchi, ma pareggiato nel campo del rimaneggiato Pescara, men-tre l’Atalanta non è riuscita a fermare il Frosinone tra le mura amiche, ma è andata a vincere in Abruzzo.Il Siena visto la scorsa settimana pare essere sulla via giusta, al di là degli episodi che hanno sbloccato la partita (a proposito: ancora una volta complimenti al designatore arbitrale...). Qualche meccanismo deve essere ancora rodato, ma la strada è quella giusta. bene ha fatto il diesse Perinetti a lamentarsi di troppi giudizi negativi. La squadra ha delle assenze importanti (Vergassola su tutti) e deve rodare i meccanismi di un nuovo modulo, ma non si può essere negativi e polemici in questo momento. Il gioco ci è piaciuto a tratti, soprat-tutto quando gli uomini di Conte sono riusciti a sfruttare le fasce, ma il Siena è ancora tutto da scoprire. Detto questo e guardando la classifica non si può non essere ottimisti verso il futuro. non sarà una passeggiata, lo sapevamo e dobbiamo rammentarlo sempre, ma la squadra c’è e se, come tutte le grandi squadre, vince non esprimendosi al meglio delle possibilità, chissà cosa succederà quan-do ingranerà la marcia.L’attacco è indubbiamente il fiore all’occhiel-lo della Robur. Tre attaccanti con due reti ciascuno, ottime ali come Sestu, Troianiello,

Reginaldo e il rincalzo di lusso Kamata, rappresentano uno spauracchio per tutti gli avversari. Preoccupa, caso mai, la difesa, non ancora al top e capace di qualche disat-tenzione di troppo, mentre a centrocampo sarà decisivo il rientro di Vergassola.Rivedere i colori nerazzurri dell’Atalanta ci fa tornare indietro di qualche anno. era il maggio del 2005 quando il Siena si salvò all’ultimo tuffo proprio grazie a una vitto-ria contro gli atalantini. Fu una gara tre-menda, sofferta fino all’inverosimile, con

Era il maggio del 2005 quando il Siena si salvò all’ultimo tuffo proprio grazie a una vittoria contro gli atalantini. Ci volle una prodezza di Stefano Argilli per risolvere la gara e farci raggiungere l’ennesima salvezza.

un’Atalanta già condannata ma non dispo-sta ad aprire le porte a un facile successo bianconero, soprattutto per ringraziare un pubblico caloroso che aveva seguito anche nell’ultima giornata la squadra. Ci volle una prodezza di Stefano Argilli, alla sua ultima partita con la maglia della Robur, per risol-vere la gara e farci raggiungere l’ennesima salvezza. L’augurio odierno è di vedere ripetersi quel successo, ma soprattutto di giocarsi la rivincita, il prossimo anno, nella massima serie. Ce lo meritiamo.

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PeRIneTTI: IL SIenA LoTTeRÀ FIno In FonDo PeR RIToRnARe In SeRIe A

IL RIToRno DI GIoRGIo PeRIneTTI hA SeGnATo LA PRIMA PIeTRA DeL nUoVo PRoGeTTo DeL PReSIDenTe MeZZARoMA. non È STATo FACILe ‘STRAPPARLo’ AL bARI, DoVe In TRe AnnI eRA RIUSCITo A LASCIARe Un SeGno PRoFonDo, InDeLebILe. CoMe InDeLebILe È STATo IL RICoRDo DI SIenA. UnA CITTÀ DoVe IL DIReTToRe È ToRnATo AnChe PeR RIConoSCenZA, PeR AIUTARe LA RobUR neL SUo MoMenTo PIÙ bUIo DeGLI ULTIMI AnnI.

Direttore, al suo arrivo la situazione non era, eufemisticamente, delle migliori. Per lei è stata un’estate di duro lavoro. “Quando sono stato contattato sapevo della situazione complessa e del fatto che ormai la retrocessione era scontata. A quel punto le situazioni da affrontare erano tante e tutte difficili. A partire da quella ambientale: non è mai facile far accettare una retroces-sione, così come riuscire subito a ripartire. Al mio arrivo infatti non feci proclami, come non ne faccio adesso. La gente deve esse-re cosciente che ci aspetta un anno duro, e che non è assolutamente scontato che una squadra retrocessa torni subito nella categoria superiore. L’esempio del napoli è lampante: una squadra con quel blasone non riuscì a risalire subito dopo il fallimento e rimase in C1 per due anni. Le statistiche dicono che solo il 30% delle squadre risale subito. Sono numeri, e i numeri hanno sem-pre ragione”.

Le operazioni in entrata, le uscite, le cessio-ni dolorose. e la scelta dell’allenatore. Una responsabilità che non l’ha spaventata. “non avevo mai dovuto gestire una situa-zione come quella che mi si prospettava a giugno. Alla fine abbiamo fatto 43 opera-zioni in uscita, con 16 entrate. Sono rimasti solo Fini e Packer – non hanno accettato le destinazioni di Lega Pro – e Paolucci, per il quale il discorso con il Chievo si è arenato all’ultimo, vista l’impossibilità da parte loro di cedere De Paula al Livorno. Per il resto abbiamo svolto un gran lavoro, prendendo giocatori giusti e motivati. Va ringraziata in questo senso anche la proprietà, visto che ci ha dato la possibilità di muoverci con ampia libertà nonostante i costi di gestione siano, giocoforza, rimasti alti. Adesso abbiamo una rosa ricca, con grandi alternative: il cam-pionato è lunghissimo e serve avere una rosa ampia. Per quanto riguarda il mister ho scelto Conte perché mi hanno sempre colpito la sua determinazione ve la sua grinta. È un lavoratore, un uomo di campo: se ha fatto il capitano in una Juventus piena di grandi campioni vuol dire che per lui le qualità morali erano importanti, anche più di quelle tecniche”. A bari vi eravate lasciati con qualche dis-sapore.“erano più che altro dovuti alla diversità di vedute sulla tempistica della campagna acquisti più che sui contenuti. La stima reciproca è rimasta immutata”. Quanto le hanno fatto male alcuni rifiuti a

restare da parte di chi c’era l’anno scorso. e, se c’è, qual’è la trattativa sfumata che più l’ha rammaricata. “Mi ha molto dispiaciuto vedere come molti giocatori non abbiamo minimamente pen-sato di poter rimanere con noi. Cosa che invece è successa a bergamo, dove, con il cambio della proprietà, molti ragazzi impor-tanti hanno sposato il progetto nerazzurro. Qui invece è sembrato che in b il Siena ce lo abbiano portato altri. Posso capire Curci, e magari qualcun altro, ma mi hanno fatto molto male le risposte di Jajalo, che è un giovane molto interessante e Ghezzal, che ha subito pensato di trovare un’altra siste-mazione. In entrata invece siamo in ogni caso molto soddisfatti: abbiamo provato fino all’ultimo a prendere giocatori come Rinaudo, Portanova, bega e Giaccherini. Quest’ultimo era un obbiettivo importante ma il Cesena non l’ha ceduto nonostante le numerose richieste. Così come il bologna con Portanova. Su Rinaudo avevamo fatto anche uno sforzo, ma non potevamo garan-tirgli un quinquennale se non in caso di promozione. Poi è arrivata la Juventus”.Alla fine la rosa è comunque molto com-petitiva. Tutti ora si aspettano di vederla all’opera.“Credo che sia una squadra con alternative importanti. Mi dispiace per gli infortuni di giocatori come brandao e Vergassola. Una situazione di emergenza come quella di Livorno non l’avremmo superata se non avessimo avuto delle alternative così ampie

Guido De Leo

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e importanti. Dispiace perdere contempora-neamente giocatori importanti nello stesso reparto. Davanti, per la partita di oggi, siamo già contanti, considerando la squa-lifica di Immobile, l’infortunio alla caviglia di brienza e il problema dell’ultimo minuto di Larrondo. Meno male che per esem-pio abbiamo un giocatore come Reginaldo che può essere utile anche come seconda punta. Alla gente dico di starci vicino: non posso assicurare la promozione perché non è possibile. Ma di sicuro posso dire che il Siena lotterà fino alla fine per tornare in A. Questo mi sento di assicurarlo”. Intanto la serie b propone, come al solito, continue sorprese, in ogni senso. Il novara è per ora quella che sta stupendo di più. “Personalmente non sono così sorpreso dal novara. I piemontesi non sono lì per caso. hanno alle loro spalle una società forte, un progetto importante, una struttura notevole come novarello che permette loro di essere all’avanguardia. Per questo il loro avvio non mi stupisce più di tanto. Inoltre sono rodati e si portano dietro l’entusiasmo della pro-mozione. Vedo la squadra di Tesser tra le possibili outsider. Così come il Padova, altra società che si è mossa bene. Ma non sono le sole. Anche Livorno e Sassuolo sono forma-zioni di rilievo che diranno sicuramente la loro. Parlare solo di Siena, Atalanta e Torino è riduttivo. La serie b è il campionato più ‘pazzo’ del mondo”. Tornando alla Robur, è tornato a Siena pro-prio per l’amore nei confronti della società e della città. Contento dell’accoglienza?“Sono stato chiamato per risolvere alcune situazioni e ricostruire la struttura sportiva, dal settore giovanile alle rete di osservatori. Questo ampio mandato mi ha lusingato e spinto a lasciare il bari e la serie A. Sono felice di come i tifosi hanno risposto e di quanti si sono abbonati dimostrando di cre-dere in noi. Questa squadra va sostenuta.

Credo che le critiche servano solo se sono costruttive e non prevenute. Ragazzi come Del Grosso – che era richiesto dal bologna – e Terzi andrebbero aiutati e incoraggiati, senza fa portar loro il peso di un’annata andata male. Su Terzi ho sentito troppe cose non vere. È un ottimo giocatore che ha pagato il fatto di essere stata la pedina di scambio di Portanova. Un’operazione

sbagliata, senza dubbio, ma della quale Terzi non ha alcuna colpa. Alla fine anche lo stesso Portanova accettò il trasferimen-to. Riguardo al gioco, fatto di fraseggi e possesso palla, dico che bisogna essere pazienti. È un tipo di gioco che ha bisogno di un periodo di rodaggio per poter cominciare a trarne benefici. basta vedere come riesce al bari. I risultati sono visibili a tutti”.

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Angela Gorellini

PAGINA 08 • FACCIA A FACCIA CON…

T CoMe TURbo….. CoMe TRoIAnIeLLo

GennARo TRoIAnIeLLo, PeR CeRTI VeRSI, CoMe È In CAMPo Lo È AnChe FUoRI: SPUMeGGIAnTe e DIVeRTenTe, UbRIACAnTe. SÌ, InSoMMA, non GLI STAI DIeTRo. DA bUon GUAGLIone. PeR CeRTI VeRSI, InVeCe, È CoMPLeTAMenTe L’oPPoSTo: non C’È MoDo DI FARLo APRIRe PIÙ DeL DoVUTo. ALCUne CoSe DeLLA VITA PRIVATA Se Le TIene PeR SÉ, TI SALTA e TI LASCIA LÌ, In TUTTA VeLoCITÀ. Un CAVALLo PAZZo, MA “DI RAZZA”, Che FARÀ VeDeRe QUAnTo VALe “ALL’ARRIVo”. ‘Io SPeRIAMo Che Me LA CAVo’ (IL SUo FILM PReFeRITo)??? Me LA CAVo, Me LA CAVo...

Gennaro, perché Siena?“Perché è una società con un progetto ambi-zioso, che vuole conquistare, anzi, riconqui-stare la serie A. Perché è una grande piazza che ha dimostrato di avere fiducia in me. Io ce la metterò tutta per ripagare sul campo la stima dimostrata nei miei confronti”.Per adesso ci stai riuscendo... Tutti sono entusiasti di turbo-Troianiello.“Sì, sono contento di questo inizio stagione.

sempre migliorare. Speriamo che quest’an-no sia la volta buona”.Come mai nel nostro Paese i giovani stenta-no a trovare spazio?“Perché come mentalità siamo ancora indie-tro rispetto ad altre realtà, come l’Inghilterra o la Spagna. Ultimamente, però, mi sembra che le cose stiano cambiando...”.Lo scorso campionato, con il Frosinone, siete partiti alla grande, poi siete scoppiati: è quello che sta cercando di non fare il Siena quest’anno?“Sì: siamo partiti fortissimo, poi, con lo scorrere delle giornate, sono venuti a galla i reali problemi: la rosa era ristretta e con gli infortuni che ci hanno colpito non eravamo più attrezzati per condurre una stagione a certi ritmi. Il Siena, invece, ha un unico obiettivo e deve mettercela tutta per ottenerlo. non si può mai sapere, il calcio è bello anche perché è imprevedibile, ma quello che è nelle nostre possibilità dobbia-mo mettercelo”.Tu che la conosci, senza usare i termini ‘lunga’ e ‘difficile’... Com’è la serie b?“ohi ohi... Mi cogli impreparato... Simpatica va bene? A parte le battute. È tosta. È un campio-nato dove ogni partita è una finale. Soprattutto se ti appresti a disputarla da protagonista. L’ho provato sulla mia pelle: con il Frosinone quando dovevo affrontare le squadre più bla-sonate come il brescia o il Torino non ci dor-mivo la notte. Per questo so che ogni nostro avversario giocherà fino alla morte”.Che partita sarà Siena-Atalanta?“Affrontiamo una squadra che, come noi, vuole risalire in serie A. Dovremo giocarci questa sfida come ogni altra, come una finale. Sulla carta loro sono attrezzatissimi, ma in campo si scende sempre undici con-tro undici”.Come ti trovi con Conte?“benissimo, anche se a volte lo faccio arrabbiare...”.Perché?“Mi chiede di fare certi movimenti e non li faccio. Ma sto migliorando...”. È un complimento, naturalmente: corre voce che tu non sappia se sei destro o sinistro...“no, no, questo non è un complimento. Sono i miei compagni che mi prendono in giro e mettono in giro certe voci. ok, lo ammetto sono ambiscarso... (ride, ndr)”.Come sei fuori dal campo?“Un ragazzo a cui piace sempre scherzare. Mi

Mi fa piacere che anche i tifosi mi apprezzi-no. Spero di continuare così. Spero che pre-sto possa renderli felici con un mio gol. Ma l’importante è comunque segnare e vincere, indipendentemente da chi va in rete”.Vedendo le tue qualità, come mai non sei mai esploso veramente?“non lo so... nel calcio sono tanti i fattori in gioco. Probabilmente non sono mai stato davvero pronto. nella vita e nel lavoro devi

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diverto a prendere in giro i ragazzi, soprattutto su come si vestono. Partendo dal presupposto che anche io mi vesto male posso permetter-melo. Mi piace ascoltare la musica, uscire con gli amici... Sì, insomma, quello che si dice sempre in queste interviste”. Com’è la famiglia Troianiello?“numerosa, divertente, multietnica, poliglot-ta. ho quattro fratelli, una cognata cubana, nipotini cubani e una cognata africana”. Ma quando ti chiamano abbreviando il tuo cognome, ti vergogni?“no, non sono mai stato complessato su questa cosa. Siamo una famiglia di troiani”.Da buon napoletano, hai qualcosa attaccato allo specchietto retrovisore?“no, niente”.Quante volte hai fatto il test della patente?“Una, passato alla prima”.Ti piace guidare veloce?“no, assolutamente. Sulla strada cammino tranquillo”.Ti piace vincere facile?“Sì, come al Gratta e Vinci”.La tua vita: sulle montagne russe o su una ruota panoramica?“Sulle montagne russe”.Cos’è che vola ma non ha le ali?“La Robur!”.Mah, veramente la Robur le ali ce le avrebbe...“non lo so, mi fai venire l’ansia”.Una nuvola... e tu ce le hai le ali?“Ancora non mi sono attrezzato”.Ridere aiuta a vivere?“Sì, e allunga la vita”.Lo striscione che ti ha fatto più ridere?“Il classico napoletano: ‘Giulietta è ‘na zoccola’”.esiste una domanda vera senza una vera risposta?“e certo”.Cosa vuoi dire ai tuoi tifosi?“Li saluto con affetto, sperando che alla fine del campionato si possa ridere tutti insie-me. Siamo alla quarta giornata, ricordate: i cavalli di razza si vedono all’arrivo”.

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PAGINA 11 • RAZZA ROBURGLI UOMINI E I FATTI CHE HANNO SCRITTO LA STORIA DELLA ROBUR

LA LUPA DI RoMA Che GUARDA MILAno…MA PeR FAVoRe!

nel campionato 1933-34 la società bianco-nera cambia la sua vecchia e storica deno-minazione, “Robur 1904” in “Associazione Calcio Siena”.Regista di questo e altri cam-biamenti fu Alfio Pistolesi, uno dei pionieri del calcio bianconero che aveva intrapreso la carriera di segretario.Pistolesi cambiò radicalmente la struttura della società, dandole un’organizzazione diversa e modifi-cando persino le maglie e lo stemma.Diceva Pistolesi:“Iniziai il mio lavoro con il proposito di dare alla Robur un’organizzazione

sociale e tecnica solida ed efficiente. Fui presuntuoso (o fortunato?) perché nel mio entusiasmo mi venne di prendere a modello una popolare e grande socie-tà: la Juventus di Torino, squadra dai nostri stessi colori, con un vessillo onorato da molti scudetti e molto ammira-ta per la seria e signori-le conduzione. Fu così adottata integralmente, per i nostri calciatori, la divisa degli juventini ricorrendo addirittu-ra allo stesso fornito-re. non basta, anche il distintivo fu quello della Juventus con la sostitu-zione della zebra con la lupa senese”.La divisa da gioco della Robur e lo stemma che fu adottato è indi-cato nello statuto societario ed è rimasto immutato fino a pochi anni fa.Le esigenze di marketing e la moda di cambiare ha portato i calciatori della Robur

a indossare, negli anni, divise sempre diverse e a volte improponibili,

ben lontane dalla storia.Per certi aspetti questo

è il prezzo da pagare al calcio moderno, ma se possiamo accettare una divisa diversa, mantenendo però le storiche righe, ci resta meno digeribile il fatto

di avere cambiato lo stemma sociale.

nello stemma adot-tato nel 1933 e tenuto

in vita fino agli anni’80, la lupa di Siena è rivolta verso

Nicnat

destra, quella attuale guarda nel senso opposto. Perché?A testimonianza di quanto affermiamo, riportiamo la fotografia dello scudetto ori-

ginale adottato nel 1933, la variante tondeg-giante degli anni ’40 (non ufficiale), quello del 1954 e quello, più moderno, datato 1980. Lo stesso errore è riportato nei gagliardetti sociali, e anche in questo caso, il cambia-mento, sicuramente dovuto a un errore, è avvenuto negli anni ’90.È evidente che questo “calcio alla storia” non è da addebitare minimamente alla attuale proprietà, alla quale, però, ci rivol-giamo per chiedere che venga effettuata la doverosa correzione nel rispetto della Robur.Va bene rinfrescare lo stemma, va bene cambiare i caratteri in modo da rendere più gradevole l’aspetto, ma la lupa che invece di guardare Roma, guarda Milano, in tutta onestà, ci sembra esagerato.Massimo e Valentina Mezzaroma dimo-strano, in ogni occasione, grande atten-zione e sensibilità verso il nostro passato, siamo sicuri che anche questa volta non ci deluderanno.

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LoTTA DURA SenZA PAURA

Fischia il vento, urla la bufera. Scarpette rotte, eppur bisogna andar. Pare il nuovo motto dell’AssoCalciatori, che non esita a promettere fuoco e fiamme. “non vogliamo più essere trattati come oggetti, ma come persone”, annuncia Massimo oddo, pervicace portavoce dei suoi colleghi. Il pallone è mio e lo gestisco io, insomma. e la protesta? Prevista per il fine settimana del 25 e 26 settembre, giornata, tra l’altro, che prevede anche Roma-Inter in tabellone. L’agitazione? Solo nelle migliori piazze. Manifestanti in Moncler verde mili-tare, Jeans Armani e anfibi targati Cesare Paciotti. Lussuose pashmine a coprire i lineamenti trasformati dalla rabbia. Caschi dal design Momo. In occasione degli scontri, la dotazione prevede spranghe Swarosky e molotov di Moet Chandon. non li avrete mai (dignitosi) come volete voi.Il motivo scatenante? Come prevedibile, la parola “contratto” è al centro del dibattito. Più specificatamente è il mancato rinnovo del suddetto contratto collettivo con la Lega di serie A a infervorare la bistrattata classe

Jacopo Rossi

sociale dei professionisti della pedata.Campana, presidente dell’Aic ed ex cen-travanti di Lanerossi e bologna, rivendica i punti salienti:“È irragionevole il divieto di rifiutare un trasferimento all’ultimo anno di contrat-to, come mettere un giocatore fuori rosa, comminare sanzioni e decidere quali attività extracalcistiche siano lecite senza il giudizio del collegio arbitrale, costringendo i calcia-tori a ricorrere ai tribunali ordinari, obbligarli a farsi curare dai medici scelti dalle società, pena doversi accollare le spese per intero”.Il barricadero oddo di cui sopra cala l’asso: “Sul nostro corpo decidiamo noi: guada-gnare di più non può significare avere meno diritti”. La bomba milionaria illuminerà dun-que l’aria? “In ogni caso, lo scioperò ci sarà sicuramente, aldilà delle decisioni che saranno prese. e si protrarrà senza accordi consoni” tuona ancora il Subcomandante oddo, spalleggiato dai suoi. Il fittizio presidente della Lega beretta risponde per le rime: “È un atteggiamento molto grave, presentarsi al tavolo con una

pistola carica e il proiettile in canna non è il modo migliore per cercare un accordo. e se il confronto diventa complesso che fanno, occupano gli stadi?”.I presidenti di A combattono la demago-gia con la demagogia. Alle parole dei loro sottoposti chiamano in causa paragoni con operai e precari, “chelottanoperarrivareal-lafinedelmese”, ecc ecc.napolitano, intercettato a Roma alla Festa dello Sport, se n’è chiamato fuori. Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti. Lo scialbo Petrucci ammette, a malincuore, che tutti hanno ragione e invita ad abbassare i toni. Il disastroso Abete, ultima comparsa in questa tragicomica e ripugnante commedia, spera, con le future trattative, di “scongiu-rare l’ipotesi che è proprio da scongiurare”. Ancora niente di concreto dunque, se non la minaccia, che parrebbe verosimile, di sospendere il campionato in nome dei lavo-ratori. Spettatori paganti, come sempre, gli ultras, i tifosi, i supporters, i sostenitori e i simpatizzanti, se ancora ce ne sono, del cal-cio in genere. Che roba, contessa...

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PAURA DI CADeRe, VoGLIA DI VoLARe

Le cosiddette scorie da retro-cessione, eredità pesante di una stagione storta, interes-sano la scrivania, le quattro mura dello spogliatoio e il campo, ma anche e soprat-tutto l’ambiente. non tanto nell’attaccamento alla squa-dra, come dimostrano gli oltre seimila abbonati del Siena o i sedicimila dell’Atalanta, quanto nell’atteggiamento verso gli eventi. Dopo un gan-cio inatteso si è guardinghi, perennemente sul chi va là, timorosi di essere nuovamen-te messi al tappeto. Si vive da amanti feriti, che di proposito alzano la leva del freno a mano per paura di lasciarsi andare. Un comportamento pure comprensibile, quando si ha alle spalle una storia che ha deluso le attese.Tradotto nelle questioni di casa Robur, ho l’impressio-ne che nelle situazioni bor-derline si tenda ancora a giudicare il bicchiere mezzo vuoto, o comunque a pun-tualizzare severamente le criticità. Capita a dirigenti e giocatori, che hanno perso i galloni della serie A; succede ai tifosi, che sono il cuore di una realtà sportiva e sentono la ferita aperta, e anche ai media. Da una parte è giu-

Tommaso Refini

sto così, quando si è appena usciti dall’annus horribilis dell’ultima decade. Perché è importante alzare il livello di autocritica: è uno stimolo costante al miglioramento e mette al riparo da fragorose cadute. L’altra faccia della medaglia è che difficilmente si fanno sogni d’oro, quando si calcola anche il respiro.Chi mi conosce sa quanto io sia ottimista, ma sempre puntuale nella critica costrut-tiva. Perché resto convinto che il meglio si raggiunga non facendo come gli struzzi, nel calcio e nella vita. Per questo ho passato la rosa alla lente di ingrandimento e analizzato il mercato. ho scritto cosa ha convinto al 100%, cosa al 90% e cosa invece ha lasciato dubbi; ho discusso volentieri, con amici e conoscenti, dell’opportunità di non rinnovare del tutto la difesa; in chiusura di merca-to ho invitato la proprietà a fare trentuno dopo aver fatto trenta, per non lasciare nulla al caso. A un certo momento, però, occorre tirare una riga e guardare al futuro con fidu-cia, per non vivere di emozioni represse. Almeno fino a gen-naio, godiamoci un campio-nato che ha ottime possibilità

di vedere il Siena protagoni-sta, evidenziando le proble-matiche al novantunesimo e non prima del fischio d’inizio. e tenendo sempre presen-te lo scenario: purtroppo la Robur è in b e ogni giudizio non va espresso in assoluto, ma in relazione ai valori della cadetteria, che stiamo impa-rando a conoscere. Al Franchi arriva l’Atalanta, che vive una situazione ana-loga: ha giocatori di categoria ed elementi da serie A, come i bianconeri; ha un attacco da far paura e un allenatore che ha già vinto la b, come il Siena; ha riserve all’altezza e una società rinnovata, come la Robur; ha una tifoseria numerosa e appassionata, come la nostra. A oggi ha il vantaggio di essere scesa in b fra gli applausi, dopo la rincorsa guidata da Mutti, e di aver cambiato proprietà a fine stagione: ciò le ha per-messo di voltare subito pagi-na, evitando le implicazioni emotive di un campionato finito male. Dopotutto, il torneo succes-sivo a una retrocessione è un po’ come tornare al mare dopo una scottatura: per reazione e per paura, si è portati all’utilizzo di creme

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superprotettive, che tengo-no testa anche al sole più cocente. Ma così facendo non ci si abbronza, e invece a maggio vorremmo essere neri come il carbone. Serve un po’ di leggerezza, per

stemperare quelle tensio-ni che un obiettivo dichia-rato porta fisiologicamente con sé. Per raggiungere i traguardi più importanti è necessario saper spiccare il volo senza guardare giù,

convinti di farcela più che timorosi di uscirne con le ossa rotte. Anche perché in fondo penso abbia ragione Jovanotti: la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. In serie A.

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IL FeDeLISSIMoRegistrazione n. 740 del Tribunale di Siena del 14 aprile 2003

Direttore responsabile: nicola natili

Art Director: Paolo Rubei

seDe legale e reDazione:

Via Mencattelli, 11 - 53100 Siena

Tel. 0577.236677

www. sienaclubfedelissimi.it

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A. Gigli, A. Gorellini, L. Mulinacci,

A. Silvestri, T. Salomoni, J. Rossi.

segreteria eDitoriale:

e. Pratali, L. bordoni, M.L. Taglioli.

segreteria ammnistrativa: G.C. Angelini.

Hanno collaborato: T. Refini, G. De Leo.

FotograFie: L. Lozzi, F. Di Pietro,

n. natili, M. Rohana, A. Pepi,

A. Mattioli, A. bargi, A. Gigli,

Photo & Photo, G. brocchi.

marketing: ADDI Srl

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Tel. e Fax: 0577.287022

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stampa: AL.SA.bA. Grafiche, Siena

Venerdì 24 ore 20.45Partenza alle ore 15.30 da San ProsperoSpesa 35, Soci 30, Acconto 5

Secondo appuntamento organizzato dal nostro Club per festeggiare il 40° anno dalla fondazione.Martedì 28 settembre, presso il Circolo Donatori di Sangue di Uopini, che ha già ospitato la festa dedicata agli anni Settanta, verrà organizzata una cena dedicata gli anni ottanta.Alla serata saranno presenti molti giocatori e allenato-ri che hanno militato nella Robur in quel decennio.Come sempre, grazie alla sensibilità della società, dell’allenatore e della squadra, saranno presenti diri-genti e giocatori della Robur 2010-2011.Per prenotazioni e informazioni contattate il nostro club utilizzando la nostra casella di posta elettronica, [email protected] oppure telefonate allo 0577 236677 tutti i martedì, giovedì e venerdi.

TRASFeRTA A PIACenZA

CenA AnnI oTTAnTA

Page 19: Il Fedelissimo - Siena - Atalanta

Siena – CittadellaCALAIò 7,66TeRZI 7,27TRoIAnIeLLo 7,03CoPPoLA 6,76MASTRonUnZIo 6,51CARobbIo 6,31KAMATA 6,22boLZonI 6,21DeL GRoSSo 6,11VITIeLLo 6,11LARRonDo 6,01RoSSeTTInI 6,01ReGInALDo 6,00IMMobILe 5,01

LARRonDo 6,95MASTRonUnZIo 6,60CoPPoLA 6,49CoDReA 6,47CALAIò 6,47TRoIAnIeLLo 6,39

SeSTU 6,21CARobbIo 6,20TeRZI 6,13boLZonI 6,12KAMATA 6,12VITIeLLo 6,04

DeL GRoSSo 5,95RoSSeTTInI 5,91ReGInALDo 5,91RoSSI 5,86IMMobILe 5,01

CLASSIFICA GENERALE

Fedelissimo d’oro 32a edizionePAGINA 19

La classifica del Fedelissimo d’oro sarà presentata in anteprima su Antenna Radio esse da Alessandro Pagliai e Giacomo Luchini nel corso del programma “Anteprima Sport” in onda tutte le domeniche mattina.

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G L I o R G A n I C I

n. Cognome nome Ruolo Anno

33 Coppola Ferdinando P 197843 Farelli Simone P 198322 Iacobucci Alessandro P 199193 Marcone Richard Gabriel P 1993 Pegolo Gianluca P 19812 Vitiello Roberto D 19833 Del Grosso Cristiano D 19835 brandao Goncalo D 198612 Ficagna Daniele D 198113 Rossettini Luca D 198515 odibe Michael D 198819 Terzi Claudio D 198421 Rossi Andrea D 198692 Mannini Federico D 199216 Valdez Carlos Adrian D 19836 Codrea Costantin C 198123 brienza Franco C 197910 Reginaldo Ferreira da Silva C 198317 Pettinari Stefano C 199236 bolzoni Francesco C 198914 Carobbio Filippo C 197999 Kamata Pedro C 198139 Marrone Luca C 19907 Mounard David C 198077 Sestu Alessio C 198318 Troianiello Gennaro C 198311 Calaiò emanuele A 198290 Immobile Ciro A 19909 Mastronunzio Salvatore A 197963 Larrondo Marcelo A 1988 Paolucci Michele A 1986

n. Cognome nome Ruolo Anno

47 Consigli Andrea P 198778 Frezzolini Giorgio P 197691 Rossi Francesco P 19916 bellini Gianpaolo D 19804 Capelli Daniele D 19865 Manfredini Thomas D 198013 Peluso Federico D 19842 Talamonti Leonardo José D 198124 Troest Magnus D 19877 Raimondi Cristian C 19818 barreto edgar C 198419 basha Migjen C 198789 bonaventura Giacomo C 198926 Carmona Carlos emilio Tello C 198781 Dalla bona Samuele C 198127 Doni Cristiano C 197379 Ferreira Pinto Adriano C 197922 Padoin Simone C 198470 Ceravolo Fabio Giovanni C 198734 Defendi Marino C 198523 Pettinari Leonardo C 198617 Amoruso nicola A 197463 Ardemagni Matteo A 198728 Ruopolo Francesco A 198390 Tiribocchi Simone A 1978

A.C. Siena (Robur 1904)

Allenatore: Antonio Conte (1969)

Atalanta Bergamasca Calcio (1907)

Allenatore: Stefano Colantuono (1962)

PAGINA 21

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TOTALE IN CASA FUORI CASA

Squadre P G V N P F S G V N P F S G V N P F S

novara 10 4 3 1 0 7 2 2 2 0 0 4 1 2 1 1 0 3 1

SIenA 8 4 2 2 0 7 4 2 2 0 0 5 2 2 0 2 0 2 2

Ascoli 8 4 2 2 0 7 3 2 1 1 0 3 1 2 1 1 0 4 2

Atalanta 8 4 2 2 0 4 0 2 1 1 0 2 0 2 1 1 0 2 0

Modena 7 4 2 1 1 4 4 2 2 0 0 2 0 2 0 1 1 2 4

Vicenza 7 4 2 1 1 6 4 2 1 1 0 4 1 2 1 0 1 2 3

Crotone 6 4 1 3 0 5 3 2 1 1 0 4 2 2 0 2 0 1 1

empoli 6 4 1 3 0 4 3 2 0 2 0 1 1 2 1 1 0 3 2

Portogruaro 6 4 2 0 2 4 5 2 2 0 0 3 0 2 0 0 2 1 5

Frosinone 5 4 1 2 1 4 4 2 1 0 1 3 3 2 0 2 0 1 1

Livorno 5 4 1 2 1 4 5 2 0 1 1 1 5 2 1 1 0 3 0

Padova 5 4 1 2 1 6 3 2 1 1 0 5 1 2 0 1 1 1 2

Triestina 5 4 1 2 1 3 4 2 1 1 0 2 1 2 0 1 1 1 3

Varese 5 4 1 2 1 3 4 2 0 2 0 0 0 2 1 0 1 3 4

Albinoleffe 4 4 1 1 2 4 7 2 1 0 1 3 4 2 0 1 1 1 3

Reggina 4 4 1 1 2 3 6 2 1 1 0 2 0 2 0 0 2 1 6

Sassuolo 4 4 1 1 2 6 4 2 0 1 1 2 3 2 1 0 1 4 1

Torino 4 4 1 1 2 5 6 2 0 1 1 2 3 2 1 0 1 3 3

Cittadella 3 4 1 0 3 3 8 2 1 0 1 2 3 2 0 0 2 1 5

Grosseto 2 4 0 2 2 3 5 2 0 1 1 1 2 2 0 1 1 2 3

Pescara 2 4 0 2 2 1 4 2 0 1 1 1 3 2 0 1 1 0 1

Piacenza 1 4 0 1 3 3 8 2 0 1 1 3 5 2 0 0 2 0 3

Le CLASSIFIChe

PARTITe oDIeRne:5A GIoRnATA

ALbInoLeFFe - CRoTone ASCoLI - eMPoLI CITTADeLLA - FRoSInone GRoSSeTo - PIACenZA LIVoRno - PoRToGRUARo ReGGInA - MoDenA SASSUoLo - VICenZA (20/09, 20:45)SIenA - ATALAnTA ToRIno - noVARA TRIeSTInA - PADoVA VAReSe - PeSCARA (17/09, 20:45)

PRoSSIMo TURno:6A GIoRnATA 25.09.10

ATALAnTA - ReGGInA CRoTone - SASSUoLo eMPoLI - GRoSSeTo FRoSInone - VAReSe MoDenA - TRIeSTInA (27/09, 20:45)noVARA - LIVoRno PADoVA - ALbInoLeFFe PeSCARA - ToRIno PIACenZA - SIenA (24/09, 20:45)PoRToGRUARo - ASCoLI VICenZA - CITTADeLLA

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CLASSIFICA MARCAToRI4 ReTI: bertani C. (novara) 3 ReTI: Iunco A. (Torino), Catellani A. (Sassuolo), Succi D. (Padova, 1 rig.), Coralli C.

(empoli), Pasquato C. (Modena), Cutolo A. (Crotone)2 ReTI: Calaiò C. (Siena, 2 rig.), baclet A. (Vicenza), Alemao J. (Vicenza), Abbruscato

e. (Vicenza, 1 rig.), Mastronunzio S. (Siena), Larrondo M. (Siena), Masucci G. (Sassuolo), Graffiedi M. (Piacenza), Gonzalez P. (novara), Dionisi F. (Livorno), Santoruvo V. (Frosinone), Tiribocchi S. (Atalanta, 1 rig.), Giorgi L. (Ascoli), Torri o. (Albinoleffe), Ginestra C. (Crotone, 1 rig.)

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