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IL GEOMETRA - N. 6 2011

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Periodico del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia

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Editoriale

Il geometra

Organo del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia e del Collegio dei Geometri della Valle d’Aosta

Direttore responsabileILARIO TESIO

Consigliere responsabileLUCIANO SIMONATO

Redazione e impaginazioneMICHELA OBERTO

Direzione, Redazione, Amministra-zione, Pubblicità:Via Toselli 1 - 10129 TorinoTel. 011537756 - fax 011533285e-mail [email protected]

Hanno collaborato a questo numero:MIRKO AGOSTINI E MASSIMILIANO DEBIASI, RENATO PITTALIS, STUDIO MIRANO, STUDIO OSELLA

Stampa e fotolito:Tipografia Melli - Borgone di SusaTel. 011.96.46.367

Reg. Trib. Torino n. 297 del 23 luglio 1948Pubblicazione mensile con pubblicità inferio-re al 50%

Le opinioni espresse negli articoli apparten-gono ai singoli autori dei quali si intende ri-spettare la libertà di giudizi, lasciando agli stessi la responsabilità dei loro scritti.

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Quando cambia l’anno solare è inevitabilmente tempo di bilanci: come è stato questo anno finito, quale obiettivi prefissarci per il 2012?

Come Categoria, l’obiettivo da perseguire per primo è quello di aumen-tare la nostra professionalità, perseguendo la formazione continua, orga-nizzando meglio il lavoro, aumentando il prestigio della nostra immagine e della nostra capacità di offrire giuste soluzioni al nostro cliente.

Proprio su questo concetto dovremmo puntare: il lavoro professionale deve essere legato alla capacità di offrire soluzioni e non prodotti, cosicché il cliente non ci interpelli come quello che fa il prezzo più basso, bensì come colui che lo aiuta a trovare la soluzione più adeguata alle sue esigenze

Su un noto sito Internet che propone quotidianamente occasioni da co-gliere al volo via web, insieme a coupon per cene al ristorante, per massaggi alla spa, alla batteria di pentole da 7 pezzi, alla trapunta in piumetta d’oca 100% singola o matrimoniale, è ora proposto anche un certificato energetico a meno di 50 euro!

E’ ovvio a tutti noi professionisti che la certificazione energetica non può essere proposta come se fosse un trattamento estetico, una cena etnica o il divertimento di un giro in go kart a metà prezzo. Si deve trovare il modo di evidenziare il valore della prestazione intellettuale, con particolare riferi-mento al sistema delle responsabilità che il professionista assume apponen-do il proprio timbro e firma su un elaborato.

Se un tale tipo di pubblicità bene può sposarsi con le leggi del libero mercato in ambito commerciale, diverso è il caso della pubblicità da parte di iscritti all’Albo professionale.

Per quanto riguarda la possibilità di effettuare pubblicità dell’attività pro-fessionale, come è noto, la normativa recente ha ampiamente allargato la possibilità anche per i professionisti di proporsi sul mercato con messaggi che reclamizzino la propria attività, abolendo la maggior parte dei limiti previsti dalle norme previgenti; resta tuttavia il fatto che la pubblicità pro-fessionale consentita è, al momento, solo quella informativa, come si evince anche dalla lettura dei Codici Deontologici dei professionisti.

Codice Deontologico del GeometraSezione IIIArt. 12. Nell’esercizio della professione è consentita al geometra - con mezzi idonei e nell’interesse collettivo - la pubblicità infor-mativa improntata sulle caratteristiche, sui risultati e sul compenso della prestazione professionale, nonché sulle specializzazioni con-seguite dal professionista.L’informativa circa il compenso e i costi complessivi delle presta-zioni deve rispondere ai criteri di trasparenza e veridicità speci-ficando analiticamente i contenuti della prestazione, le spese, le anticipazioni e gli onorari. E’ vietata la pubblicità ingannevole, comunque attuata.

Certamente la dinamica dei messaggi citati sui siti Internet è difficilmente tale da potersi definire informativa, quanto piuttosto persuasiva in relazione, soprattutto, alla previsione di un breve termine di scadenza per l’offerta di prestazioni a prezzi straordinariamente bassi rispetto alla tariffa professio-nale. Attraverso detti siti si incita, si persuade il potenziale acquirente del coupon a non farsi sfuggire l’occasione; pare difficile sostenere di essere di fronte ad una mera pubblicità a carattere informativo dell’attività professio-nale offerta!

Nel biasimare fortemente chi si presta a tale svendita del nostro lavoro, contemporaneamente procediamo con serenità nella via corretta di indivi-duare nuovi clienti e mantenerci quelli che abbiamo dimostrando con fatti la nostra serietà e competenza, e cioè con il lavoro che sappiamo fare bene e con impegno costante e qualificato.

Ilario Tesio

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Sommario

Editoriale pag. 1

Argomenti legislativiLa Legge di stabilità 2012Novità di natura tributaria e contabile pag. 3Studio Osella Dottori Commercialisti

Come interrompere l’usucapione pag. 7di Mirko Agostini e Massimiliano Debiasi

ProfessioneImpugnabilità delle delibere condominialianche con citazione pag. 10

La circolare dell’Agenzia del Territorio sulle modalitàdi aggiornamento e notifica degli atti catastaliper gli “immobili fantasma” pag. 13

L’Agenzia delle Entrate fornisce l’elenco della documentazione da conservare ed esibireper le detrazioni 36% pag. 15

Automazione “rossi e gialli” in ambiente CAD pag. 17Studio Mirano

Giurisprudenza in edilizia e urbanistica pag. 21

Esami di abilitazione alla libera professione pag. 26

Consiglio NazionaleFederazione Internazionale Geometri pag. 30Working Week 6 - 10 maggio 2012

Atti del Collegio21 ottobre: inaugurazione della nuova sede del CollegioGeometri di Via Toselli pag. 31

Riunioni di Zona pag. 36di Renato Pittalis

ConvegniEveryday solutions, i servizi per i cittadini e le impresedel CSI Piemonte pag. 38

Restructura 2011 pag. 42

CulturaI neutrini superveloci del Cern pag. 45

Come interrompere l’usucapione, pag. 7

Inaugurazione della nuova sede del Collegio pag. 31

Automazione “rossi e gialli” in am-biente CAD, pag. 17

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COMPENSI SPETTANTI A CAF E PROFESSIONISTI – Art. 4, commi da 30 a 35

È disposta la riduzione / abolizio-ne dei compensi spettanti a CAF e professionisti abilitati per la trasmis-sione delle dichiarazioni e dei modd. F24. In particolare, a decorrere dalle attività svolte dal 2012:• modificando l’art. 38, D.Lgs. n. 241/97, ai CAF e professionisti abi-litati spetta l’importo di € 14 per cia-scun mod. 730 elaborato e trasmes-so, elevato a € 26 per le dichiarazioni congiunte. In attuazione di tale pre-visione è altresì modificato l’art. 18, comma 1, DM n. 164/99 che, in base alla nuova formulazione, prevede la corresponsione del compenso in mi-sura doppia (€ 13,03 x 2) per le di-chiarazioni congiunte soltanto per i sostituti d’imposta che prestano l’as-sistenza fiscale e non più anche per i CAF / professionisti abilitati;• con l’abrogazione dell’art. 3, comma 3-ter, DPR n. 322/98, non è più previsto alcun compenso per la trasmissione telematica delle dichia-razioni dei redditi (mod. UNICO), IRAP e IVA;• con l’abrogazione dei commi da 4-ter a 4-quinquies dell’art. 39, DL n. 159/2007 non è più previsto alcun compenso agli intermediari abilitati per l’invio telematico dei modd. F24, né alle banche / poste per la trasmis-sione delle dichiarazioni.

È infine disposto che per le attivi-tà svolte nel 2011, 2012 e 2013 non si procederà ad alcun adeguamento sulla base delle variazioni ISTAT dei compensi spettanti.

SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI – Art. 10

Confermando l’intento di “libera-lizzare” l’esercizio delle professioni con la previsione di riformare gli or-dinamenti professionali con un appo-sito DPR, è introdotta la possibilità di esercitare l’attività professionale in forma societaria, ferma restando l’attuale modalità dell’esercizio in forma associata.

In particolare, l’atto costitutivo della società deve prevedere:- l’esercizio in via esclusiva del-l’attività professionale da parte dei soci, che sono in ogni caso tenuti al rispetto del codice deontologico del proprio Ordine. Dette società pos-sono comunque essere costituite per l’esercizio di più attività professio-nali;- l’ammissione in qualità di soci sol-tanto di professionisti iscritti a Ordi-ni, Albi o Collegi nonché di cittadini comunitari in possesso di un titolo di studio abilitante. I soci non pro-fessionisti potranno essere ammessi solo per prestazioni tecniche o per finalità di investimento e lo stesso soggetto non potrà partecipare a più società tra professionisti;- i criteri e le modalità di esecuzione

degli incarichi conferiti alla società, tali da garantire:

- l’esecuzione da parte dei soci abi-litati all’esercizio della professione;

- la possibilità per il cliente di sce-gliere il professionista che eseguirà la prestazione ovvero l’identificazio-ne preventiva dello stesso, da comu-nicare per iscritto al cliente;- le modalità di esclusione dalla so-cietà del socio in caso di cancellazio-ne dal rispettivo Albo.

Dette società dovranno contenere nella denominazione sociale la di-citura “società tra professionisti” e rispettare il regime disciplinare del-l’Ordine di appartenenza.

Gli aspetti relativi alle modalità di esecuzione degli incarichi e ai com-portamenti “ammessi” saranno disci-plinati più dettagliatamente con un apposito regolamento.

Sempre nell’ottica della liberalizza-zione dell’esercizio delle professioni, modificando l’art. 3, comma 5, lett. d), DL n. 138/2011 è disposto che il compenso spettante al professionista va pattuito liberamente tra le parti, per iscritto, all’atto del conferimento dell’incarico professionale. In altre parole non è più necessario di fare ri-ferimento alle tariffe professionali.

La Legge di stabilità 2012Novità di natura

tributaria e contabile

a cura dello Studio Osella Dottori Commercialisti

Argomenti legislativi

Il geometra

È stata pubblicata sul S.O. n. 234 della G.U. 14.11.2011, n. 265 la Finanziaria 2012 (Legge 12.11.2011, n. 183), cosiddetta “Legge di stabilità 2012”.La Legge, che si compone di 36 articoli, contiene alcune novità di natura tributaria e contabile, in vigore dal 2012, qui illustrate

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TRASFERIMENTO DI QUOTE DI SRL – Art. 14, comma 8

Come noto, l’art. 36, comma 1-bis, DL n. 112/2008 prevede che il tra-sferimento di quote di srl può essere effettuato con atto sottoscritto con firma digitale, da depositare entro 30 giorni presso il Registro delle Impre-se a cura di un intermediario abilitato di cui all’art. 31, comma 2- quater, Legge n. 340/2000, ossia da un sog-getto iscritto nell’Albo dei Dottori commercialisti e degli Esperti conta-bili, munito della firma digitale.

Ora, l’art. 14 della Legge in esame, con una norma di natura interpretati-va, sancisce che il citato comma 1-bis “deve intendersi nel senso che l’atto di trasferimento delle partecipazioni di società a responsabilità limitata … è in deroga al secondo comma del-l’articolo 2470 del codice civile”.

Pertanto, l’atto di trasferimento quote può essere depositato presso il Registro delle Imprese anche da un

soggetto iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Con-tabili.

BILANCIO SEMPLIFICATO PER SRL PRIVE DI COLLEGIO SINDACALE – Art. 14, c. 9

Dal 2012 le srl prive del Collegio sindacale possono redigere il bilan-cio secondo uno schema semplificato la cui struttura e le cui voci saranno individuate con un apposito Decre-to da adottare entro il 30.3.2012 (90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge in esame).

Per tali società, quindi, il bilancio oltre che in forma ordinaria ovvero, al ricorrere dei requisiti ex art. 2435-bis, C.c., abbreviata, potrà essere re-datto utilizzando uno schema “sem-plificato”.

Poiché la formulazione normativa fa riferimento allo “schema di bilancio” non è chiaro se tale semplificazione riguarderà anche la Nota integrativa.

ESTRATTI BANCARI IN LUOGO DELLE SCRITTURE CONTABILI – Art. 14, c. 10

Dal 2012, le imprese (ditte indi-viduali, società di persone, enti non commerciali) in contabilità sempli-ficata ed i lavoratori autonomi, se effettuano incassi e pagamenti “in-teramente tracciabili” (ad esempio, tramite assegni, ricevute bancarie, bonifici, carte di credito, ecc.), pos-sono sostituire le scritture contabili con gli estratti conto bancari.

Per effetto di tale disposizione, quindi, se gli incassi/pagamenti del-l’impresa/professionista sono effet-tuati esclusivamente con strumenti diversi dal contante, l’estratto conto bancario sostituisce i registri conta-bili.

Considerato che per i soggetti in esame è prevista la tenuta dei regi-stri IVA e, per i professionisti anche del registro degli incassi/pagamenti o del registro delle movimentazioni finanziarie, la “semplificazione” si traduce nell’eliminazione di tali regi-stri. Dovrà essere comunque chiarito se la stessa si estende anche al regi-stro dei beni ammortizzabili.

Va infine evidenziato che ancor-ché quanto sopra esaminato potreb-be “apparire” una semplificazione, a carico dei predetti soggetti perman-gono gli ordinari obblighi previsti in relazione, ad esempio, agli elenchi clienti/fornitori, agli elenchi “black list”, alla liquidazione e versamen-to dell’IVA, alla determinazione del reddito per competenza (per le im-prese), il cui assolvimento diverreb-be piuttosto difficoltoso in mancanza della registrazione dei documenti da cui discendono i movimenti bancari.

INNALZAMENTO LIMITI LIQUIDAZIONI TRIMESTRALI IVA – Art. 14, comma 11

Dal 2012 sono innalzati i limiti del volume d’affari dell’anno precedente il cui mancato superamento consente alle imprese/lavoratori autonomi l’ac-cesso alle liquidazioni IVA trimestrali.

Dal 2012, le imprese (ditte individuali, società di persone, enti non commerciali) in contabilità semplificata ed i lavoratori autonomi, se effettuano incassi e pagamenti “interamente tracciabili” (ad esempio, tramite assegni, ricevute bancarie, bonifici, carte di credito, ecc.), possono sostituire le scritture contabili con gli estratti conto bancari.

Argomenti legislativi

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Di conseguenza viene meno il di-sallineamento tra le soglie di ricavi ai fini II.DD. (per la tenuta della con-tabilità) e quelle del volume d’affari ai fini IVA (per la periodicità di li-quidazione) prodottosi dal 14.5.2011 per effetto dell’art. 7, comma 2, lett. m), DL n. 70/2011 che ha aumentato esclusivamente i limiti per la tenuta della contabilità semplificata. Dal 2012 si avrà la situazione riportata in tabella.

ORGANO DI CONTROLLO DI SRL E SPA – Art. 14, commi da 12 a 14

La Legge in esame introduce im-portanti disposizioni, a decorrere dal 2012, relativamente all’organo di controllo di spa ed srl, con riguardo sia alle funzioni attribuibili ai relativi membri, sia alla possibilità (nelle spa solo a determinate condizioni) che lo stesso possa essere rappresentato da un sindaco unico.

RESPONSABILITÀ DELLA SOCIETÀ PER REATI AMMINISTRATIVI

È modificato il D.Lgs. n. 231/2001 che disciplina la responsabilità degli enti forniti di personalità giuridica e delle società ed associazioni, anche prive di personalità giuridica, per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, ossia per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio:

a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazio-ne o di direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il con-trollo dello stesso;b) da persone sottoposte alla direzio-ne o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lett. a).

In particolare, per effetto dell’intro-duzione nell’art. 6 del citato Decreto del nuovo comma 4-bis, nelle società di capitali è estesa la possibilità di affidare al Collegio sindacale, Consi-glio di sorveglianza o Comitato per il controllo delle gestione la funzione di vigilare sul funzionamento e l’osser-vanza dei modelli di organizzazione della società nonché di curare il loro aggiornamento. L’affidamento di tale funzione ai nuovi soggetti ovvero al già previsto “organismo dell’ente do-tato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo” consente alla società di non rispondere dei suddetti reati qualora dimostri che gli stessi sono stati commessi dalle persone indicate nella predetta lett. a).

SRL E SPA: INTRODUZIONE DELL’OBBLIGO/POSSIBILITÀ DEL SINDACO UNICO

Come accennato, per le srl e le spa è ora prevista la nomina di un Sin-daco unico in luogo del Collegio

sindacale; tuttavia, mentre per le srl ciò costituisce un obbligo, per le spa rappresenta una facoltà, peraltro su-bordinata alla sussistenza di una par-ticolare condizione.

Società a responsabilità limitataNelle srl, per effetto della riformu-

lazione dell’art. 2477, C.c., è previ-sta la nomina di un Sindaco unico in luogo del Collegio sindacale, ferma restando la possibilità di nominare un revisore a cui affidare il controllo contabile.

Pertanto, le funzioni precedente-mente attribuite ad un organo colle-giale sono ora riservate ad un unico soggetto. Infatti, i riferimenti conte-nuti nella previgente versione del ci-tato art. 2477 al “collegio sindacale” sono stati sostituiti da quelli al “sin-daco”.

Va evidenziato che rimangono con-fermate le disposizioni relative alla facoltà / obbligo di nomina dell’or-gano di controllo, in base alle quali:- l’atto costitutivo può (facoltà) pre-vedere la nomina di un sindaco ovve-ro di un revisore;- la nomina del sindaco è obbligato-ria se:1. il capitale sociale è pari o superio-re a € 120.000;2. per 2 esercizi consecutivi sono sta-ti superati 2 dei limiti di cui all’art. 2435-bis, C.c. (attivo di Stato patri-moniale non superiore a € 4.400.000,

LIQUIDAZIONI IVA TRIMESTRALI (PER IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI)TENUTA CONTABILITÀ SEMPLIFICATA (PER IMPRESE)

VOLUME D’AFFARI / RICAVI ANNO PRECEDENTE

ATTIVITÀ VECCHIO LIMITE NUOVO LIMITE

Prestazioni di servizi € 309.874,14 € 400.000

Altre attività € 516.456,90 € 700.000

Argomenti legislativi

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ricavi delle vendite e prestazioni non superiori a € 8.800.000 e numero di dipendenti occupati in media non su-periori a 50 unità);3. la società è tenuta alla redazione del bilancio consolidato;4. la società controlla una società ob-bligata alla revisione legale dei conti.

Inoltre, è confermato che se la no-mina è obbligatoria, si applicano le norme in materia di spa e se l’atto costitutivo non dispone diversamen-te, la revisione legale è esercitata dal sindaco.

È inoltre previsto che l’assemblea che approva il bilancio in cui vengo-no superati i limiti di cui ai predetti numeri 1 e 2 deve provvedere alla nomina del sindaco entro 30 giorni; in mancanza, la nomina sarà effettua-ta dal Tribunale su richiesta di qual-siasi soggetto interessato.

In merito alle novità in esame, una delicata questione riguarda l’operati-vità delle stesse. Considerata la na-tura “imperativa” della nuova dispo-sizione e l’assenza di una disciplina transitoria, si può ritenere che la so-stituzione del Collegio sindacale con il Sindaco unico troverà applicazione alla naturale scadenza del Collegio in carica (salvo le dimissioni volontarie dei relativi componenti).

Società per azioniLa Legge in esame integra l’art.

2397, C.c. con il nuovo comma 3 in base al quale, per le spa con ri-cavi o patrimonio netto inferiori a € 1.000.000, l’organo di controllo,

se previsto dallo statuto, può essere rappresentato da un Sindaco unico, scelto tra i Revisori legali iscritti nel relativo Registro.

Rispetto a quanto sopra esamina-to per le srl, nelle spa l’operatività della nuova disposizione, oltre al verifi carsi della suddetta condizione, richiede comunque la modifi ca dello statuto.

COOPERATIVE E MODIFICHE STATUTARIE – Art. 14, comma 15

Dal 2012 alle società cooperati-ve le cui azioni non sono quotare in mercati regolamentati è consentito provvedere alle modifi che statutarie “imposte” da norme o leggi regola-mentari che incidono direttamente o indirettamente sulle materie regolate dallo statuto, con le maggioranze in-dividuate, in generale, dallo statuto stesso, a prescindere dal fatto che quest’ultimo preveda maggioranze più elevate per la modifi ca di deter-minati articoli.

CONTRIBUTI PREVIDENZIA-LI GESTIONE SEPARATA INPS – Art. 22, comma 1

A decorrere dal 2012 è disposto l’aumento dell’1% dell’aliquota con-tributiva per gli iscritti alla Gestione separata INPS. Dal 2012, quindi, la stessa sarà pari:• al 27,72% per i soggetti non iscritti ad altre forme di previdenza obbliga-torie;• al 18% per gli iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie o titolari di pensione.

DEDUZIONE IRAP SOMME INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ – Art. 22, c. 7

È previsto che, per il 2012, ciascu-na Regione può riconoscere una de-duzione ai fi ni IRAP alle imprese del settore privato per le somme erogate ai dipendenti per l’incremento della produttività in attuazione degli ac-cordi collettivi aziendali / territoriali di cui all’art. 26, DL n. 98/2011.

CINQUE PER MILLE 2012 – Art. 33, comma 11

È previsto anche per il 2012, in base alle scelte espresse nelle dichia-razioni dei redditi 2011, il riparto della quota del 5‰.

DETASSAZIONE PREMI INCREMENTO PRODUTTIVITÀ – Art. 33, c. da 12 a 14

È confermata anche per il 2012 la detassazione delle somme erogate per l’incremento della produttività ai dipendenti del settore privato, in attuazione degli accordi collettivi aziendali / territoriali di cui all’art. 26, DL n. 98/2011.

È demandata ad un prossimo De-creto l’individuazione dell’importo massimo agevolabile nonché del li-mite massimo di reddito oltre il qua-le non è possibile fruire dell’agevo-lazione.

Infi ne, anche per il 2012:• è previsto, “nei limiti delle risorse stanziate a tal fi ne per il medesimo anno 2012”, lo sgravio dei contri-buti dovuti, sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, sempre con riferimento alle somme erogate a ti-tolo di “premi di produttività”;• è prorogata la detassazione, ai fi ni IRPEF e relative addizionali, del trattamento economico accessorio riconosciuto al personale del com-parto sicurezza, difesa e soccorso pubblico che nel 2011 ha conseguito un reddito da lavoro dipendente non superiore a € 35.000.

L’art. 12 (Riduzione del limite per la tracciabilità dei pagamenti a 1.000 euro e contrasto all’uso del contante) della manovra Monti provvede a fi ssare nuove norme per l’uso del denaro contante.E’ ora stabilita in 1.000 Euro la soglia al di sopra della quale non si potranno effettuare pagamenti in contanti.

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In questo numero proviamo ad af-frontare uno degli aspetti più “oscuri” e mistificati relativi all’usucapione, ossia quali soluzioni, nel concreto, può porre in essere il proprietario in-tavolato per interrompere il decorre-re del possesso che porta all’istituto acquisitivo della proprietà e quali in-vece non lo fanno, permettendo così il proseguo del possesso indisturbato e la successiva usucapione.

Prima di parlare di interruzione però, vanno delineati a grandi linee i due requisiti dell’usucapione, ossia il possesso corpus e animus di un bene immobile o di un diritto di servitù, essendo su di essi che poi verranno a ricondursi le varie massime della Cassazione sotto commentate.

Relativamente al corpus poco c’è da discutere essendo requisito princi-pale proprio l’avere il possesso ma-teriale del bene in questione e quindi un rapporto fisico con lo stesso.

Relativamente all’animus, invece, fondamentale è l’intento psicologico, quindi appunto l’ “animo” di chi pos-siede di tenere la cosa come propria mediante l’attività corrispondente all’esercizio delle proprietà o di al-tro diritto reale, indipendentemente dall’effettiva esistenza del relativo diritto o della conoscenza del dirit-to altrui. Il solo corpus quindi nulla può, dato che - ovviamente - un bene immobile di terzi si può detenere per molti altri motivi ed intenzioni (loca-zione, affitto, comodato, tolleranza ecc. ecc.).

Proprio di ciò parla la recente Cas-sazione 27 maggio 2010 n. 13002 quando dice, tra il resto, che “Chi

agisce in giudizio per essere dichia-rato proprietario di un bene, affer-mando di averlo usucapito, deve dare la prova di tutti gli elementi costitutivi della dedotta fattispecie acquisitiva e, quindi, non solo del “corpus”, ma anche dell’ “animus”. Quest’ultimo elemento, tuttavia, può eventualmente essere desunto in via presuntiva dal primo, se vi è stato svolgimento di attività corrisponden-ti all’esercizio del diritto di proprie-tà, sicché è allora il convenuto a do-ver dimostrare il contrario, provando che la disponibilità del bene è stata conseguita dall’attore mediante un titolo che gli conferiva un diritto di carattere soltanto personale.”

E sempre la stessa Cassazione si esprime in questi toni sul come pos-sa valere l’animus anche nel caso in cui il possessore sappia di non avere alcun valido titolo per legittimarne il possesso viene sottolineato:

“L’ “animus possidendi” che, ai sensi dell’art. 1141 cc., si presume in colui che esercita il potere di fatto sul-la cosa corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o altro diritto reale, non è escluso dalla consapevo-lezza nel possessore di non avere al-cun valido titolo che legittimi il pote-re, posto che l’ “animus possidendi” consiste unicamente nell’intento di tenere la cosa come propria mediante l’attività corrispondente all’esercizio della proprietà o altro diritto rea-le, indipendentemente dall’effettiva esistenza del relativo diritto o della conoscenza del diritto altrui. L’ “ani-mus rem sibi habendi” - infatti - non deve necessariamente consistere nel-

la convinzione di esercitare un potere di fatto in quanto titolare del relativo diritto, essendo sufficiente che tale potere venga esercitato come se si fosse titolari del corrispondente dirit-to, indipendentemente dalla consape-volezza che invece questo appartiene ad altri.”

Riassumendo quindi si può af-fermare che il possesso pacifico ed ininterrotto per più di venti anni di un immobile (oppure 15 nell’usuca-pione breve), manifestando quindi sia il requisito del corpus, sia quello dell’animus, comporta per usucapio-ne l’acquisto della proprietà a titolo originale.

Finita la breve descrizione di cosa si necessita e di quali siano le carat-teristiche del possesso che porta al-l’usucapione, iniziamo ora ad analiz-zare l’altro lato della medaglia, ossia di come interrompere il decorrere di tale istituto se il ventennio (o quindi-cennio) non s’è ancora compiuto.

A prima vista potrebbe sembrare molto facile l’interrompere un’usuca-pione e spesso si sente dire che “basta spedire una lettera raccomandata per interrompere o addirittura azzerare il termine temporale”, ma nella pratica risulta essere invece molto più com-plicato ed infatti la stessa sentenza vista sopra, ovvero la Cassazione 27 maggio 2010 n. 13002, spiega quali atti ben precisi ed unici pongono in essere tale interruzione:

“In tema di usucapione, il rinvio dell’art. 1165 cc. alle norme sulla prescrizione in generale e, in parti-colare, a quelle relative alle cause di sospensione e interruzione, incontra

Come interrompere l’usucapione

avv. Mirko Agostini - avv. Massimiliano Debiasi

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il limite della compatibilità di queste con la natura stessa dell’usucapione. Deriva da quanto precede, pertanto, che non è con attribuire efficacia in-terruttiva del possesso se non ad atti che comportino, per il possessore, la perdita materiale del potere materia-le di fatto sulla cosa, oppure ad atti giudiziali siccome diretti a ottenere “ope iudicis” la privazione del pos-sesso nei confronti del possessore usucapente. Non sono, invece, idonei atti interruttivi del termine utile per l’usucapione la diffida o la messa in mora in quanto può esercitarsi il pos-sesso anche in aperto contrasto con la volontà del titolare.”

E dello stesso parere risulta essere la precedente Cassazione 9025/1998 che proprio riguardo allo scrivere “privatamente” per ottenere detta interruzione, specifica che atti di diffida e messa in mora sono idonei ad interrompere la prescrizione dei diritti di obbligazione, e non anche il termine utile per l’usucapione po-tendo il relativo possesso esercitarsi anche in aperto e dichiarato contrasto con la volontà del titolare del diritto reale.

Quindi è la legge che elenca tassa-tivamente gli atti interruttivi e preci-samente tale elenco lo si trova all’ar-ticolo 2943 c.c.: “La prescrizione è interrotta dalla notificazione dell’atto

con il quale si inizia un giudizio, sia questo di cognizione ovvero conser-vativo o esecutivo. È pure interrotta dalla domanda proposta nel corso di un giudizio”.

Proviamo quindi ad elencare, ana-lizzando tramite sentenze della Corte di Cassazione, alcuni dei casi più co-muni di interruzione dell’usucapione.1. La notifica dell’atto di citazione con il quale venga richiesta la mate-riale consegna di tutti i beni immobili dei quali si vanti un diritto dominica-le, come si può trovare in Cassazio-ne 9845/2003; e quindi si tratta, per dirla volgarmente, di “fare causa” alla controparte con notifica entro i vent’anni.2. L’azione di rivendica esperita da chi assuma di essere proprietario, nei confronti di chi possegga o deten-ga il bene. Tale azione interrompe l’usucapione in quanto diretta a pri-vare il possessore del potere di fatto sul bene come indicato in Cassazione 9845/2003: quindi come sopra.3. L’azione petitoria anche se irritual-mente esperita nel corso del giudizio possessorio (ricordando che l’artico-lo 705 c.p.c. recita “Il convenuto nel giudizio possessorio non può propor-re giudizio petitorio, finché il primo giudizio non sia definito e la decisio-ne non sia stata eseguita.”), sul piano sostanziale è idonea ad interrompere

l’usucapione essendo esercizio del diritto di proprietà e manifestazione della volontà del suo titolare di evi-tarne la perenzione come detto nella Cassazione 379/1995:4. L’azione possessoria intentata dal proprietario di un terreno essendo atto conservativo idoneo a interrom-pere la prescrizione acquisitiva, come detto nella Cassazione 5801/1992 salvo ovviamente il fatto che detta azione di prescrive a sua volta in un solo anno dal primo atto di spoglio o molestia. Si sappia però che azioni possessorie e quelle cautelari hanno efficacia interruttiva della durata del-l’altrui possesso “ad usucapente” an-che nel caso di rigetto delle domande, quando siano proposte nella qualità di titolare di un diritto contrapposto ed incompatibile con la situazione possessoria dell’usucapiente.5. L’occupazione materiale del bene immobile come indicato ad esempio dalla Cassazione 5647/1992 “L’oc-cupazione temporanea di un bene immobile per la esecuzione di pro-getti di sistemazione di bacini mon-tani ai sensi del r.d. 30 dicembre 1923 n. 3267, che sia seguita dalla materiale apprensione del fondo da parte dell’Ente occupante, comporta la privazione del possesso del bene per tutto il tempo per il quale di fatto si protragga, e quindi l’interruzione della relativa usucapione nel ricor-so delle condizioni previste dall’art. 1167 cc..”6. L’apposizione di picchetti nel ter-reno, essendo ciò un atto materiale che non rientra tra gli atti formali previsti dall’art. 2943 cc. e quindi non può operare se non come causa di interruzione, però non tanto e non solo per l’infissione in se dei picchet-ti ma solo quando abbia per effetto anche la contestuale privazione del possesso dell’usucapiente e questa privazione si protragga per oltre un anno, come sancito dalla Cassazione n. 539/1964.7. Le trattative per l’acquisto del bene tra il proprietario e chi lo possiede,

Molte sono le sentenze di Cassazione che chiariscono i casi più comuni di interruzione dell’usucapione

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ovviamente interrompono l’usuca-pione, come da Sentenza 30/06/2008 n. 17858: “Le trattative volte all’ac-quisto di un bene, tra il proprietario dello stesso e chi materialmente lo possiede comportano da parte di que-st’ultimo un implicito riconoscimento dell’altruità del diritto, incompatibile con la volontà di ulteriore godimen-to “uti dominus”, con conseguente interruzione del possesso ai sensi dell’art. 1165 c.c. in relazione all’art. 2944 c.c.” ma qui non è tanto o solo questione di interruzione per volontà del proprietario intavolato, ma vero e proprio “autogoal” dell’usucapente che con tale atteggiamento dimostra di NON avere l’animus richiesto dal-l’istituto.8. E così, quindi, è causa generale di interruzione dell’usucapione il rico-noscimento del diritto altrui da parte del possessore, come da Cassazione 10/09/2004 n. 18207.9. Vi è interruzione poi, ogni qual volta il possessore stesso venga po-sto nell’obiettiva impossibilità di continuare ad esercitare il possesso sia per fatto del terzo, che per eventi naturali come per esempio smotta-mento del terreno e conseguente re-stringimento della strada sulla quale veniva esercitato il passaggio, come da Cassazione 1025/1976.

Stesso discorso relativo alle servi-tù, come descritto dalla Cassazione civile, sez. II, 08/06/1984, n. 3452:

“Costituisce causa interruttiva del-l’usucapione di una servitù di passag-gio la perdita del possesso per oltre un anno che si verifica ogni qualvol-ta il possessore venga posto nell’im-possibilità di continuare ad esercitare il possesso, sia per fatto del terzo che per eventi naturali.”10. Particolarità che vale la pena sottolineare è la possibilità di rilie-vo d’ufficio da parte del Giudice dell’intervenuta interruzione come da Cassazione 25/09/2002 n. 13921: “Proposta eccezione di usucapio-ne, il giudice può rilevare d’ufficio il difetto di continuità del possesso

risultante “ex actis” anche se l’inter-ruzione non sia stata dedotta dall’at-tore “, come a dire che se il legale avversario si dimentica di eccepire un tanto… ci pensa il Giudice se lo rileva dagli atti.11. Non vale invece ad interrompe-re la usucapione neppure la dispo-sizione testamentaria di un bene da altri posseduto, come da Cassazione 2344/1976:

“l’avere, il proprietario, disposto con testamento di un bene da altri posseduto, non costituisce causa di interruzione dell’altrui possesso ad usucapionem del bene stesso.”12. Continuando la lista si deve sot-tolineare come non interrompe l’usu-capione neppure una procedura di espropriazione per pubblica utilità che non manifesta conseguenze ma-teriali sulla continuità del possesso, come indicato dalla Cassazione civi-le, sez. 11, 06/06/1983, n. 3836:

“Nessuna incidenza interruttiva può avere sul decorso del termine per l’usucapione da parte del pos-sessore una procedura di espropria-zione per pubblica utilità promossa contro l’intestatario dell’immobile e da quest’ultimo contestata poiché la interruzione del possesso può deriva-re solo da situazioni di fatto che ne impediscano materialmente l’eserci-zio, e non da vicende giudiziali tra l’intestatario della titolarità del bene e i terzi, che non comportano alcu-na conseguenza nella continuità del possesso.”

Sullo stesso solco, normalmente non è interruttivo neppure il paga-mento dell’ICI od altre tasse sull’im-mobile.13. Nel caso di volontario abban-dono la Cassazione civile, sez. II, 28/11/1981, n. 6349, detta precise regole:

“L’art. 1167 c.c., secondo cui l’usucapione è interrotta quando il possessore sia privato del possesso della cosa per oltre un anno, si rife-risce al caso di perdita del possesso per fatto del terzo o per cause natura-

li e, pertanto, non è applicabile nella diversa ipotesi di abbandono della cosa posseduta per atto volontario del possessore” in quanto anche ab-bandonare il bene è una delle facoltà del proprietario e quindi vale come animus ai fini del possesso ad usuca-pionem ed infatti:

“In tema di interruzione dell’usu-capione - poiché il possesso non ri-chiede, per il suo permanere, il co-stante, materiale rapporto con la cosa che ne costituisce l’oggetto, essendo sufficiente la disponibilità del godi-mento della cosa stessa da parte del possessore, non contrastata da terzi, la semplice assenza di manifestazio-ni del predetto rapporto materiale per un dato periodo, anche se provata, non è di per sè idonea a dimostrare la volontaria dismissione del possesso-re, la quale deve essere assolutamen-te univoca per produrre l’indicata in-terruzione.”

Giunti a questo punto concludiamo con una ulteriore precisazione relati-vamente ai casi di pluralità di titolari intavolati (lato attivo) o di compos-sessori (lato passivo).

Nel primo caso - lato attivo - gli effetti dell’interruzione si estendo-no automaticamente anche agli altri comproprietari pro indiviso, anche se compia l’evento interruttivo uno solo di loro, non essendo ammissibile un possesso ad usucapione esercitato in modo diverso su quote ideali indivise dello stesso bene come lo si può te-stualmente trovare nella Cassazione 1514/1999. Nel secondo caso pas-sivo, invece, gli atti interruttivi del-l’usucapione eseguiti nei confronti di uno solo dei compossessori non hanno effetto interruttivo verso gli altri, come descritto nella Cassazio-ne 6942/1999 e quindi proseguiran-no nel loro percorso temporale verso la usucapione.

Da “Prospettive Geometri” di Trento e Bolzano

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Corte di Cassazione – Sentenza n. 8491/2011Aprile 14, 2011 · Categoria Leggi e Sentenze Circolari Impugnazione delle delibere condo-miniali - L’atto va impugnato con citazione ma è valida anche la forma del ricorso purché presentato al giu-dice entro trenta giorni Corte di Cassazione Sez. Unite Civ. - Sent. del 14.04.2011, n. 8491

Svolgimento del processo

Con sentenza n. 1658/2000 il Tri-bunale di Bergamo dichiarò inam-missibile, per tardività, la domanda proposta da L. A. e A. Z. nei con-fronti del condominio (…): domanda intesa ad ottenere la dichiarazione di nullità o l’annullamento della delibe-razione assembleare del 12 febbraio 1998, adottata in merito alla riparti-zione delle spese di rifacimento della copertura di autorimesse interrate.

Con sentenza n. 1450/2000 lo stes-so Tribunale respinse l’opposizione, ugualmente proposta da A. L. e Z. A., avverso il decreto ingiuntivo n. 1216/1998, avente per oggetto il pa-gamento al condominio della quota di loro pertinenza delle spese suddette.

Impugnate dai soccombenti, le due decisioni, previa riunione delle cau-se, sono state confermate dalla Corte d’appello di Brescia, che con senten-za n. 859/2003 ha rigettato i gravami, rilevando che il primo dei suddetti giudizi era stato promosso con cita-zione, mentre avrebbe dovuto esser-lo con ricorso, né la conseguente in-

Impugnabilità delle delibere condominiali anche con citazione

Le sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 8491/2011 del 14 Aprile 2011 si sono pronunciate sul tipo di atto introduttivo di impugnazione di delibera assembleare condominia-le per chiederne l’annullamento.

È stato chiarito che la citazione è la forma ordinaria di impu-gnazione delle delibere condominiali e non il ricorso, come si leg-ge all’articolo 1137 del codice civile. Infatti, il termine “ricorso” viene utilizzato dal legislatore in modo “atecnico” e non va dun-que inteso in senso letterale. Ad ogni modo, la domanda è valida anche in questo caso, e anche se nei trenta giorni previsti l’atto è stato presentato solo al giudice e non notifi cato.

Per la Suprema Corte si trattava di stabilire se la domanda di annullamento di una deliberazione condominiale, proposta impro-priamente con ricorso anziché con citazione, potesse essere rite-nuta valida e se a questo fi ne fosse suffi ciente che entro i trenta giorni stabiliti dall’art. 1137 c.c. l’atto venisse presentato al giu-dice, e non anche notifi cato.

A entrambi i quesiti ha dato risposta affermativa, in quanto l’adozione della forma del ricorso non esclude l’idoneità al rag-giungimento dello scopo di costituire il rapporto processuale, che sorge già mediante il tempestivo deposito in cancelleria, mentre estendere alla notifi cazione la necessità del rispetto del termine non risponde ad alcuno specifi co e concreto interesse del convenu-to, mentre grava sull’attore di un incombente il cui inadempimen-to può non dipendere da una sua inerzia, ma dai tempi impiegati dall’uffi cio giudiziario per la pronuncia del decreto di fi ssazione dell’udienza di comparizione.

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validità dell’atto era rimasta sanata, poiché esso era stato bensì notifi cato, ma non anche depositato in cancel-leria, entro il termine di trenta giorni stabilito dall’art. 1137 c.c.

Contro tale sentenza hanno propo-sto ricorso per Cassazione L. A. e A. Z., in base a due motivi. Il condomi-nio si è costituito con controricorso e ha presentato due memorie.

Motivi della decisione

Con i due motivi addotti a sostegno del ricorso L. A. e A. Z. rivolgono alla sentenza impugnata essenzial-mente una stessa censura, articolata rispettivamente sotto i profi li dei vizi della motivazione e della violazione di norme di diritto: lamentano che in-giustifi catamente ed erroneamente la Corte d’appello ha escluso che la no-tifi cazione della citazione per il giu-dizio di primo grado, avvenuta entro il termine stabilito dall’art. 1137 c.c., fosse idonea ad evitare la decadenza comminata da tale norma.

Il resistente ha contestato la rile-vanza di queste deduzioni, osservan-do che la deliberazione oggetto della causa è priva di una propria autono-ma valenza, in quanto meramente confermativa di un’altra precedente, la quale non era stata a suo tempo impugnata ed era pertanto divenuta intangibile.

L’eccezione va disattesa, poiché l’assunto del controricorrente era già stato prospettato nel giudizio di se-condo grado, ma la Corte d’appello espressamente ha affermato di po-terne prescindere, lasciando quindi impregiudicata la questione; né essa può avere ingresso in questa sede, in quanto implica la necessità di accer-tamenti di fatto e apprezzamenti di merito non consentiti nel giudizio di legittimità.

La tesi sostenuta da A. L. e A. Z. attiene a un tema che ha dato luogo, nella giurisprudenza di legittimità, a divergenze e contrasti, per la cui composizione il ricorso è stato as-

segnato alle sezioni unite.La prima decisione in materia, per

quanto consta, è costituita da Cass. 5 maggio 1975 n. 1716, con la qua-le si è ritenuto che il giudizio deve essere introdotto con ricorso, poiché l’art. 1137 c.c. impiega appunto tale termine, nel disporre che “contro le deliberazioni contrarie alla legge o al regolamento di condominio ogni con-domino dissenziente può fare ricorso all’autorità giudiziaria ma il ricorso non sospende l’esecuzione del prov-vedimento, salvo che la sospensione sia ordinata dall’autorità stessa” e che “il ricorso deve essere proposto, sotto pena di decadenza, entro trenta giorni, che decorrono dalla data del-la deliberazione per i dissenzienti e dalla data della comunicazione per gli assenti”.

Questo principio è stato poi riba-dito nelle pronunce successive, che hanno ravvisato la ratio della norma, così intesa, nell’”esigenza della sol-lecita soluzione delle questioni che possono intralciare o paralizzare la gestione del condominio” (Cass. 9 luglio 1997 n. 6205).

Si è tuttavia ammesso, in applica-zione del principio di conservazione, che l’impugnazione delle delibera-zioni condominiali possa avvenire effi cacemente, pur se irritualmente, anche con citazione, a condizione però che nel termine di trenta giorni l’atto non sia soltanto notifi cato, ma anche depositato in cancelleria, poi-

ché unicamente in tal caso può essere equiparato a un ricorso (Cass. 27 feb-braio 1988 n. 2081). Questa afferma-zione è coerente con la costante giu-risprudenza di questa Corte, relativa ai limiti della sanabilità della instau-razione con citazione dei giudizi per i quali è stabilita la forma del ricorso, come nelle materie del lavoro dipen-dente, della separazione personale tra coniugi, della cessazione degli effetti civili e dello scioglimento del matri-monio, delle locazioni (v., da ultimo, Cass. 27 maggio 2010 n. 12990).

A proposito delle impugnazioni delle deliberazioni condominiali, in-vece, è stato seguito anche un diver-so orientamento, secondo cui è suf-fi ciente la tempestiva notifi cazione della citazione, non occorrendo anche il suo deposito in cancelleria, che av-viene successivamente, al momento della iscrizione a ruolo della causa: Cass. 16 febbraio 1988 n. 1662, 30 luglio 2004 n. 14560, 11 aprile 2006 n. 8440, 27 luglio 2006 n. 17101, 28 maggio 2008 n. 14007. Questa con-clusione è stata giustifi cata, essen-zialmente, in base alla considerazio-ne che la notifi cazione esaurisce gli adempimenti di immediato interesse per la parte convenuta, mentre da-rebbe luogo a una incongrua conta-minazione normativa imporre per la citazione gli adempimenti che sono richiesti per il ricorso.

Ritiene il collegio che l’art. 1137 c.c. non disciplina la forma che deve

Poiché la norma in considerazione si limita a consentire ai dissenzienti e agli assenti di agire in giudizio, per contestare la conformità alla

legge o al regolamento di condominio delle decisioni adottate dall’assemblea, ma nulla dispone in ordine alle relative modalità, queste vanno individuate alla stregua della generale previsione dell’art. 163 c.p.c., secondo cui “la domanda si propone mediante citazione”

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assumere l’atto introduttivo dei giu-dizi di cui si tratta.

Depone in questo senso, in primo luogo, la sedes materiae della di-sposizione, la quale è inserita in un contesto normativo - il codice civile - destinato alla configurazione dei di-ritti e all’apprestamento delle relati-ve azioni sotto il profilo sostanziale e non anche sotto quello procedurale del quomodo: contesto normativo nel quale il termine “ricorso” è spes-so utilizzato per indicare l’atto con cui si reagisce, eventualmente anche in sede stragiudiziale, alla lesione di un diritto. Proprio nell’ambito della disciplina del condominio, infatti, l’art. 1133 c.c. prevede la possibilità del “ricorso all’assemblea” contro i provvedimenti dell’amministratore, mentre la parola “citazione”, nell’art. 1131 c.c., indica tutti gli atti con cui il condominio è “convenuto in giu-dizio”, atti che ben possono avere la forma del ricorso, quando si verte in materie per le quali così è disposto. Non è quindi significativo l’argo-mento lessicale, che viene ricavato dal testo dell’art. 1137 c.c., nel quale il termine “ricorso” è impiegato nel senso generico di istanza giudiziale, che si ha facoltà di proporre per ot-tenere l’annullamento delle delibera-zioni contrarie alla legge o al regola-mento di condominio.

Infatti la prescrizione del ricorso, come veste dell’atto introduttivo dei giudizi in determinate materie, è sempre accompagnata dalla fissa-zione di varie altre regole, intese in genere a delineare procedimenti ca-ratterizzati da particolare snellezza e rapidità: regole che mancano del tutto con riguardo alle impugnazioni delle deliberazioni condominiali, per le quali non si dubita che siano sog-gette alle norme comuni di procedu-ra. Ciò non solo corrobora la tesi del significato generico del termine “ri-corso”, come compare nell’art. 1137 c.c., ma fa cadere anche l’argomento relativo alle esigenze di celerità che la norma avrebbe inteso soddisfare:

a questo fine risulta ininfluente che la causa sia promossa nell’una forma o nell’altra, se poi deve seguire il suo iter con il rito ordinario; né rileva la diversità - sulla quale pure è stato posto l’accento - del sistema di fis-sazione della prima udienza, da par-te del giudice invece che dell’attore, poiché eventuali manovre dilatorie di quest’ultimo possono essere effi-cacemente contrastate con il rimedio dell’anticipazione di cui all’art. 163 bis c.p.c., ma sono comunque già frustrate dalla prevista immediata esecutività delle deliberazioni con-dominiali, anche se impugnate.

Poiché dunque la norma in con-siderazione si limita a consentire ai dissenzienti e agli assenti di agire in giudizio, per contestare la confor-mità alla legge o al regolamento di condominio delle decisioni adottate dall’assemblea, ma nulla dispone in ordine alle relative modalità, que-ste vanno individuate alla stregua della generale previsione dell’art. 163 c.p.c., secondo cui “la doman-da si propone mediante citazione”. Si evita così anche la discrasia, cui la contraria opinione da luogo, tra le azioni di annullamento e quelle di nullità delle deliberazioni condomi-niali, in quanto unanimemente sol-tanto alle prime si ritiene applicabile l’art. 1137 c.c. (v., tra le altre, Cass. 19 marzo 2010 n. 6714), sicché nei due casi le domande dovrebbero es-sere proposte in forme diverse, anche quando si impugna una stessa delibe-razione e si deduce che è affetta da vizi che ne comportano sia la nullità sia l’annullamento. Si evita altresì la divergenza, sopra evidenziata, tra le soluzioni adottate a proposito delle condizioni richieste per la sanabilità dell’atto, quando si verte nella mate-ria del condominio o nelle altre per le quali è prescritto il ricorso.

Ciò stante, la questione della con-versione si pone in termini inversi rispetto a quelli in cui è stata finora affrontata: si tratta di stabilire se la

domanda di annullamento di una de-liberazione condominiale, proposta impropriamente con ricorso anziché con citazione, possa essere ritenuta valida e se a questo fine sia sufficien-te che entro i trenta giorni stabiliti dall’art. 1137 c.c. l’atto venga pre-sentato al giudice, e non anche no-tificato. A entrambi i quesiti va data risposta affermativa, in quanto l’ado-zione della forma del ricorso non esclude l’idoneità al raggiungimento dello scopo di costituire il rapporto processuale, che sorge già mediante il tempestivo deposito in cancelleria, mentre estendere alla notificazione la necessità del rispetto del termine non risponde ad alcuno specifico e con-creto interesse del convenuto, mentre grava l’attore di un incombente il cui inadempimento può non dipendere da una sua inerzia, ma dai tempi im-piegati dall’ufficio giudiziario per la pronuncia del decreto di fissazione dell’udienza di comparizione.

In accoglimento del ricorso, per-tanto, la sentenza impugnata va cas-sata con rinvio ad altro giudice (che si designa in una diversa sezione del-la Corte d’appello di Brescia, cui vie-ne anche rimessa la pronuncia sulle spese del giudizio di legittimità) che si uniformerà al seguente principio di diritto: “L’art. 1137 c.c. non discipli-na la forma delle impugnazioni delle deliberazioni condominiali, che van-no pertanto proposte con citazione, in applicazione della regola dettata dall’art. 163 c.p.c.”.

P.Q.M.

La Corte accoglie il ricorso; cassa la sentenza impugnata; rinvia la cau-sa ad altra sezione della Corte d’ap-pello di Brescia, cui rimette anche la pronuncia sulle spese del giudizio di legittimità.

Depositata in Cancelleria il 14.04.2011

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L’Agenzia del Territorio ha pubbli-cato il 18 novembre, sul sito www.agenziaterritorio.gov.it, la Circolare n. 7/2011, che definisce le modalità di aggiornamento delle banche dati catastali, in seguito all’attribuzione della rendita presunta ai fabbricati non dichiarati al Catasto. La Circola-re specifica anche le modalità di trat-tazione degli atti e la loro notifica ai proprietari dei cosiddetti “immobili fantasma”.

La determinazione della rendita presunta riguarda le particelle sulle quali, grazie alle operazioni di fo-toidentificazione, sono stati rilevati manufatti non dichiarati in Catasto. Per questi immobili, i proprietari avrebbero dovuto provvedere all’ac-catastamento entro il termine del 30 aprile 2011, come stabilito dalla leg-ge del 26 febbraio 2011, n. 10.

In assenza dell’adempimento spon-taneo, i tecnici catastali e i professio-nisti iscritti agli Ordini che hanno aderito ai Protocolli d’intesa con l’Agenzia, hanno svolto le attività di sopralluogo, individuando le unità immobiliari oggetto di accertamento e predisponendo le relative proposte di aggiornamento catastale.

Gli esiti degli accertamenti sono registrati nelle banche dati catastali, con la conseguente attribuzione della categoria, della classe corrisponden-te a quella media della zona censua-ria di appartenenza e della rendita catastale presunta. Le particelle in-teressate da fabbricati non dichiarati e le corrispondenti unità immobiliari urbane sono evidenziate con specifi-che annotazioni.

A questo proposito, la Circolare n. 7/2011 definisce le modalità tramite le quali sono effettuati gli aggiorna-menti dei diversi database e descrive le operazioni che i tecnici dell’Agen-zia devono eseguire al fine di rendere coerenti i documenti catastali con la situazione attuale degli immobili re-golarizzati.

Sono inoltre illustrate le regole per la predisposizione degli atti di ag-giornamento catastale, relativi agli immobili oggetto di attribuzione della rendita presunta, che verranno presentati, successivamente, da parte dei tecnici professionisti.

I dettagli operativi, relativi alla registrazione nelle banche dati delle rendite presunte, l’aggiornamento delle variazioni oggettive e sogget-tive degli immobili, la notifica degli atti e l’attività di contenzioso e au-totutela, possono essere conosciuti consultando il sito dell’Agenzia alla pagina http://www.agenziaterritorio.gov.it/?id=6029.

Per quanto riguarda i trasferimen-ti immobiliari, la circolare ricorda che tali atti di trasferimento devono contenere oltre alla identificazione catastale anche una particolare di-chiarazione del possessore che sta-bilisce che le planimetrie catastali corrispondono allo stato attuale del-l’immobile e l’identificazione dei reali proprietari da parte del notaio. Se non si effettuano tali tipi di adem-

La circolare dell’Agenzia del Territorio sulle modalità di aggiornamento e notifica degli atti catastali per gli

“immobili fantasma”

L’Agenzia del Territorio sta completando il censimento delle case fantasma, due mi-lioni di “particelle” con fab-bricati rilevati dalle foto ae-ree negli anni scorsi e sino a quel momento completamente sconosciuti al Catasto. I ri-sultati a fine novembre parla-no di altre 663mila particelle esaminate, che aggiungendosi al 1.065mila accertate en-tro lo scorso aprile, porta a 1.728mila quelle regolarizzate, su un totale 2.228mila. L’obiet-tivo di 760mila particelle entro fine anno sta diventando rag-giungibile: con un’ipotesi di almeno 600 milioni di rendite catastali e, grazie alla nuova versione dell’Imu, circa 700 di tasse già nel 2012

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pimenti l’atto di trasferimento non è valido ed è considerato nullo. Gli ac-certamenti mirano ad individuare per ogni immobile il numero dei fabbri-cati, la categoria ed una rendita pre-

sunta derivante da un valore medio applicato ad un immobile simile. Gli allegati della circolare 7/2011 stabili-scono quali siano i costi da sostenere per regolarizzare un immobile per l’attribuzione della rendita presunta. Si va da una spesa di circa 530 euro per regolarizzare una villetta o appar-tamento sino ai circa 600 euro neces-sari per regolarizzare un capannone. Tali costi includono spese generali di istruttoria, oneri per classamento, spese di notifica e sanzioni per l’ina-dempienza.

Una volta che l’Agenzia del Terri-torio ha provveduto al calcolo della rendita presunta occorre portarla a conoscenza del diretto interessato. Ai fini della notifica occorre effet-tuare l’affissione all’albo pretorio dei

comuni di appartenenza previa pre-ventiva pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’avviso di affissione. Ai comuni verranno inoltre dati l’elen-co dei possessori, il numero degli immobili, gli avvisi di accertamento relativi a tali immobili ( contenenti le sanzioni, gli oneri di accertamento ed i tributi speciali).

Per la segnalazione di eventuali erro-ri od omissioni è possibile fare reclamo direttamente all’Agenzia del Territorio. Nei casi in cui occorre fare ricorso è possibile impugnare la decisione del-l’Agenzia del Territorio direttamente presso la commissione tributaria pro-vinciale entro 60 giorni dalla data di comunicazione della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Crediti formativi La Formazione Continua per i Geometri è una realtà già dal 2009, come da disposizioni del Consiglio Nazionale Geometri, ed è obbligatoria dal 2010.

A norma della recente Legge 148/2011, che ha convertito la Manovra bis di Ferragosto (DL 138/2011) la violazione dell’obbligo di formazione continua

determina un illecito disciplinare

TESSERA DI RICONOSCIMENTO CREDITI FORMATIVIAi fini dell’attribuzione dei crediti formativi per gli eventi organizzati dal Collegio è d’obbligo avere la tessera di riconoscimento e pertanto, chi non ha ancora provveduto, deve richiedere il nuovo tesserino fornito di badge con chip di prossimità, che permette il controllo automatico della partecipazione ad eventi e corsi, nonché la gestione dei crediti formativi.Per la richiesta, è necessario consegnare al Collegio:

- una foto-tessera recente - un modulo di richiesta compilato (scaricabile dalla Home Page del sito del Collegio)- copia di un documento d’identità

con le seguenti modalità:- Consegna a mano o spedizione postale - Invio tramite PEC all’indirizzo [email protected].

In tal caso, la foto deve avere le seguenti caratteristiche:formato file: jpg larghezza: 240 pixelaltezza: 320 pixel

dimensione massima: 120 Kb

Case fantasma

L’espressione indica gli edifici che non risultavano a Catasto: sono stati scoperti sovrapponen-do le fotografie aeree alle mappe catastali. E’ stato quindi reso pub-blico l’elenco delle particelle con fabbricati fuori mappa ed è stato concesso di dichiararli entro il 2 maggio, pagando tasse e sanzioni relative. E’ stato poi dato corso al rilevamento di quanto non ancora dichiarato.

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Agenzia delle Entrate: Prot. n. 2011/149646Direzione Centrale Accertamento

Documentazione da conservare ed esibire a richiesta degli Uffici del-l’Agenzia delle Entrate, ai sensi del-l’art. 1, comma 1, lett. a), del Decreto Interministeriale 18 febbraio 1998, n. 41 come sostituito dall’art. 7, comma 2, lett. q) del Decreto Legge 13 mag-gio 2011, n. 70.

IL DIRETTORE DELL’AGENZIAIn base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento,

Dispone:

I soggetti che, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, intendo-no avvalersi della detrazione di im-posta di cui all’art. 1 della Legge 27 dicembre 1997, n. 449 sono tenuti a conservare ed esibire, a richiesta degli Uffici, i sottoindicati documenti:

1. Le abilitazioni amministrative ri-chieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (Concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori).Nel caso in cui la normativa non pre-veda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di determinati interven-ti di ristrutturazione edilizia comun-que agevolati dalla normativa fisca-le: dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’art. 47 del Decreto del Presidente della Re-pubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edili-zia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitati-vo, ai sensi della normativa edilizia vigente.2. Per gli immobili non ancora censi-ti, domanda di accatastamento.3. Ricevute di pagamento dell’im-posta comunale sugli immobili, se dovuta.4. Delibera assembleare di approva-zione dell’esecuzione dei lavori, per gli interventi riguardanti parti comuni di edifici residenziali, e tabella mille-

simale di ripartizione delle spese.5. In caso di lavori effettuati dal de-tentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione di consenso del possessore all’esecu-zione dei lavori.6. Comunicazione preventiva indi-cante la data di inizio dei lavori al-l’Azienda sanitaria locale, qualora la stessa sia obbligatoria secondo le vigenti disposizioni in materia di si-curezza dei cantieri.7. Fatture e ricevute fiscali compro-vanti le spese effettivamente soste-nute.8. Ricevute dei bonifici di pagamento.

Motivazioni

Al fine di semplificare gli adempi-menti gravanti sui contribuenti per godere del beneficio fiscale di cui al novellato art. 1 della Legge 27 dicem-bre 1997, n. 449, il Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70, art. 7, comma 2, lett. q), sostituisce l’art. 1, comma 1, lett. a) del Decreto Interministeriale 18 febbraio 1998, n. 41.Con la nuova previsione normativa viene soppresso l’obbligo di inviare la comunicazione preventiva di ini-zio lavori al Centro operativo del-l’Agenzia delle Entrate di Pescara e, nel contempo, viene disposto l’obbli-go di:I. inserire nella dichiarazione dei red-diti i dati indicati dalla lett. a) del ci-tato Decreto Interministeriale n. 41, così come sostituita;II. conservare ed esibire, a richiesta degli Uffici, i documenti stabiliti in

L’Agenzia delle Entrate fornisce l’elenco della documentazione

da conservare ed esibire per le detrazioni 36%

Dopo le norme che hanno abo-lito gli obblighi di inviare la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pesca-ra e di indicare separatamente nella fattura il costo della ma-nodopera (Dl 70/2011), sempli-ficando, quindi, notevolmente gli adempimenti per i contri-buenti che intendono avvalersi dell’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazio-ne edilizia (detrazione Irpef del 36% delle spese sostenute), il nuovo provvedimento fornisce l’elenco della documentazione che i contribuenti devono tene-re a disposizione e, a richiesta, esibire agli uffici fiscali.

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apposito provvedimento del Diretto-re dell’Agenzia delle Entrate.Il presente provvedimento recepisce il disposto di cui al precedente pun-to II. ed individua i documenti che i contribuenti devono tenere a disposi-zione e, a richiesta, esibire. Si speci-fi ca che la comunicazione preventiva all’Azienda sanitaria locale (punto 6), prevista dalla lett. b) dell’art. 1, comma 1, del richiamato Decreto Interministeriale n. 41, è inserita nel-l’elenco al fi ne di prevederne l’obbli-go di conservazione e di esibizione agli Uffi ci.Le fatture e le ricevute fi scali (pun-to 7) e le ricevute dei bonifi ci di pagamento (punto 8), il cui obbligo di conservazione ed esibizione agli Uffi ci è già stabilito dalla lett. c) dell’art. 1, comma 1, del medesimo Decreto Interministeriale n. 41, sono inserite nell’elenco a fi ni di comple-tezza espositiva, tenuto anche conto della particolare rilevanza di detto tipo di documentazione. Si riportano i riferimenti nor-mativi del presente provvedimento.

Attribuzioni del Direttore dell’Agen-zia delle Entrate- Decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 (art. 57; art. 62; art. 66; art. 67, comma 1; art. 68, comma 1; art. 71, comma 3, lettera a); art. 73, comma 4);- Statuto dell’Agenzia delle Entrate pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale n. 42 del 20 febbraio 2001 (art. 5, comma 1; art. 6, comma 1);- Regolamento di Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate , pubblica-to nella Gazzetta Uffi ciale n. 36 del 13 febbraio 2001 (art. 2, comma 1);- Decreto del Ministro delle Finanze 28 dicembre 2000, pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale n. 9 del 12 feb-braio 2001.

Disciplina normativa di riferimento- Legge 27 dicembre 1997, n. 449, pubblicata nella Gazzetta Uffi ciale n. 302 del 30 dicembre 1997- supple-mento ordinario;- Decreto Interministeriale 18 feb-braio 1998, n. 41, pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale n. 60 del 13 mar-zo 1998;- Decreto Ministeriale 9 maggio 2002, n. 153, pubblicato nella Gaz-zetta Uffi ciale n. 174 del 26 luglio 2002;- Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70, pubblicato nella Gazzetta Uffi -ciale n. 110 del 13 maggio 2011

La pubblicazione del presente prov-vedimento sul sito internet del-l’Agenzia delle Entrate tiene luogo della pubblicazione nella Gazzetta Uffi ciale, ai sensi dell’articolo 1, comma 361, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Roma, 2 novembre 2011

IL DIRETTORE DELL’AGENZIA Attilio Befera

GUIDA AGGIORNATA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI IN EDILIZIA

Agenzia delle Entrate Guida aggiornata su “Ristrutturazioni Edilizie: le agevolazioni fi scali”

Per le nuove costruzioni è stata pubblicata la guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate

Nelle opere di riqualifi cazione edilizia è possibile usufruire di una serie di agevolazioni, quali:- IVA agevolata al 10% per interventi di recupero degli immobili; - detrazione IRPEF del 19% sugli interessi passivi pagati per mutui stipulati per la costruzione e la ristruttura-

zione dell’abitazione principale; - IVA agevolata al 4% sui beni fi niti acquistati per la costruzione di abitazioni non di lusso.

Ma chi può fruire di queste detrazioni? A quali tipologie di lavori spettano queste agevolazioni? Cosa occorre fare per ottenere queste detrazioni?A tutte queste domande vengono fornite risposte chiare e precise dall’Agenzia delle Entrate, con la nuova versione, aggiornata a novembre 2011, della guida “Ristrutturazioni Edilizie: le agevolazioni fi scali”.Il documento contiene in dettaglio le istruzioni operative per utilizzare al meglio le principali agevolazioni fi scali ed è corredato da una serie di esempi pratici.

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I due più evidenti vantaggi del me-todo esposto sono i seguenti:

- ogni modifica eseguita nella si-tuazione di sovrapposizione verrà riportata in automatico anche nella situazione dello stato attuale e nella situazione dello stato previsto a fine lavori, con riduzione della possibi-lità di errori

- riduzione dei tempi di disegno in quanto occorre disegnare una sola si-tuazione (quella di sovrapposizione) anziché le 3 situazioni classiche (esi-stente, sovrapposizione e fine lavori)

Prenderemo ad esempio il sem-plice caso rappresentato in figura 1, nel quale è prevista la realizzazione di un locale chiamato “locale 3” in

luogo del locale chiamato “locale 2” . L’esempio comprende alcune quote e testi e l’apertura di un vano porta.

La regola principale da seguire è quella di disegnare nello spazio modello la situazione di sovrappo-sizione (visibile in figura 1) e nello spazio carta una tavola contenente tre finestre le quali, come vedremo

Automazione “rossi e gialli” in ambiente CAD

a cura di www.studiomirano.it

Come ottenere in automatico lo stato attuale e di fine lavori disegnando la sola tavola di sovrapposizione

Nel presente tutorial vedremo come ottenere in automatico le tavole dello stato attuale e dello stato previsto a fine

lavori disegnando la sola tavola di sovrapposizione.Sono necessarie una conoscenza base dello spazio

carta ed una versione aggiornata del software Autocad� di Autodesk.

Figura 1

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più avanti, andranno a contenere le tre situazioni pronte per la stampa (esistente, sovrapposizione e fine la-vori).

Per semplicità disegniamo tutti gli elementi del disegno su tre soli layer (figura 2):- layer “non_oggetto_di_lavori”, su cui sono disegnate le entità che do-vranno essere presenti su tutte e tre le situazioni (attuale, sovrapposizione e fine lavori). Colore 250, linea conti-nua- layer “demolizioni”, su cui sono di-segnate le entità che dovranno essere presenti solo nella tavola dello stato attuale e nella tavola di sovrapposi-

zione. Colore 40, linea tratteggiata (o ACAD_ISO02W100).- layer “nuove_costruzioni”, su cui sono disegnate le entità che dovran-no essere presenti solo nella tavola di sovrapposizione e nella tavola della situazione prevista a fine lavori. Co-lore 10, linea continua

Passiamo ora allo spazio carta. Si è utilizzato un layout formato A4 su cui , col comando _-VPORts, sono state disegnate 3 finestre che non appena create sono tutte uguali, in particolare rappresentano tutte e 3 la situazione di sovrapposizione (come visibile in figura 3).

Il nostro obiettivo a far sì che la

finestra in alto contenga lo stato di fatto e quella in basso contenga la situazione prevista a fine lavori.

Per la finestra in alto procediamo quindi in questo modo:- click dentro la finestra- click sull’icona “gestione proprietà layer”

a questo punto, all’interno della sola finestra corrente procediamo al seguente settaggio dei layer:- il layer “nuove_costruzioni” viene congelato- al layer “demolizioni“ assegniamo il colore 250 e la linea continua.

Da notare che rimarranno eviden-ziate in azzurro le differenze di im-postazione che questo layer presen-

Figura 2

Figura 3

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ta tra lo spazio modello e la finestra dello spazio carta appena modificata (come visibile in figura 4)

Per la finestra in basso procediamo invece in questo modo:- click dentro la finestra- click sull’icona “gestione proprietà layer”

a questo punto, all’interno della sola finestra corrente procediamo al seguente settaggio dei layer:- il layer “demolizioni” viene conge-lato

- al layer “nuove_costruzioni” viene assegniamo il colore 250.

Da notare che anche in questo caso rimarranno evidenziate in azzurro le differenze di impostazione che que-sto layer presenterà tra lo spazio mo-dello e la finestra dello spazio carta appena modificata (come visibile in figura 5)

Il risultato finale sarà quello visibi-le in figura 6.

Si noti che l’effetto voluto viene applicato in automatico anche a quo-te e testi.

I concetti sopra esposti possono ovviamente essere utilizzati in situa-zioni ben più complesse, quali sono in genere la comuni situazioni di pro-gettazione.

In particolare il sistema può essere applicato anche a tratteggi, riempi-menti, entità e layer che prevedono diversi spessori di linea e a più tavo-le contenenti ciascuna una o più fine-stre, come di solito avviene nei casi reali di progettazione.

Le indicazioni date sono valide con qualsiasi sistema di configura-

Figura 4

Figura 5

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zione di stampa, si consiglia tuttavia l’utilizzo di file di configurazione di stampa dipendenti da nome. Secondo gli stessi principi è anche possibile la totale eliminazione dei file di confi-gurazione di stampa come è stato fat-to per l’esempio qui trattato.

Figura 6

CADComputer-Aided Design

Indica il settore dell’informati-ca volto all’utilizzo di tecnologie software e in particolare della computer grafica per supportare l’attività di progettazione di ma-nufatti sia virtuali che reali. I si-stemi di Computer Aided Design hanno come obiettivo la creazio-ne di modelli, soprattutto 3D, del manufatto. Ad esempio, un siste-ma Computer Aided Design può essere impiegato da un progettista meccanico nella creazione di un modello 3D di un motore.

Centrale Termoelettrica di ChivassoDichiarazione Ambientale 2011

La Dichiarazione Ambientale permette di far conosce-re in modo esaustivo l’attività di ogni singola centrale Edipower e il suo impatto ambientale.

Nel documento sono contenuti i principi e gli obiet-tivi che muovono la Società di gestione, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile quali il miglioramento dell’ef-ficienza e delle prestazioni ambientali, lo sviluppo di energie da fonti rinnovabili, il contenuto al benessere della comunità. E’ sottoposta a convalida da un verifi-catore accreditato e successivamente approvata dal Co-mitato Ecolabel Ecoaudit.

La Dichiarazione Ambientale viene pubblicata soltan-to per le Unità Produttive già registrate EMAS.

Per tali centrali ogni anno si procede ad un aggior-namento della Dichiarazione Ambientale; l’aggiunta di nuovi elementi permette, infatti, un confronto con i dati già forniti e un’analisi delle variazioni intervenute.

Nel 2010 la Centrale di Chivasso ha partecipato ad

importanti progetti mes-si in atto dalla Società Edipower con il fine di ottimizzare l’utilizzo dell’energia, sfruttare la sinergia con le fonti rinnovabili, sviluppare metodi di lavoro ancora più attenti nei confronti dell’ambiente, della sa-lute e della sicurezza.

In questo contesto è stato installato all’in-terno dell’impianto un campo fotovoltaico da

circa 1MW di potenza che verrà messo in esercizio nei primi mesi del 2011.

Inoltre, la Centrale si vede impegnata in un progetto di efficentamento energetico avente l’obiettivo di ridur-re i consumi interni di energia per l’alimentazione dei sistemi ausiliari.

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Demolizione di un manufatto con la semplice denuncia di inizio attività

Per la demolizione di un manu-fatto non è necessario il permesso a costruire, ma è sufficiente la sempli-ce denuncia di inizio attività, la cui mancanza costituisce illecito ammi-nistrativo . Essa infatti non integra la fattispecie di cui all’art. 44, primo comma, lett. b) del Testo Unico Edi-lizia.

E’ questo il principio di diritto ri-badito dalla Corte di Cassazione, sez. III penale, con la sentenza 17 giugno 2011, n. 24423 in merito ad una questione rilevante relativa alla individuazione della natura dei titoli abilitativi necessari per la demolizio-ne di opere.

Nel caso di specie si è trattato di un ricorso promosso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze contro un’ordinanza pro-nunciata dallo stesso Tribunale in funzione di giudice del riesame. In particolare, il provvedimento ave-va disposto la revoca del decreto di sequestro preventivo di un immobile sul quale erano stati effettuati inter-venti di demolizione in assenza del necessario titolo abilitativo.

La decisione dei giudici risolve ancora una volta la questione esclu-dendo la sussistenza del reato richia-mato, che di per sé avrebbe com-portato la sanzione dell’arresto fino a due anni e l’ammenda da 30.986 a 103.290 euro, in quanto nel caso specifico per i lavori di cui alle DIA risultava essere stata rilasciata appo-sita autorizzazione paesaggistica.

Resta tuttavia un margine di incer-tezza di carattere generale che ad oggi non trova una vera e propria linea di confine tra le ipotesi in cui risulti ne-cessario il permesso a costruire.

Fasce di rispetto stradale e divieto di edificazione

Il divieto di costruire a una certa distanza, imposto dall’art. 9 della L. 729/1961 e dal D.M. 01/04/1968, traducendosi in un divieto assoluto di costruire, rende inedificabili le aree site in fascia di rispetto stradale o au-tostradale, indipendentemente dalle caratteristiche dell’opera realizzata e dalla necessità di accertamento in concreto dei connessi rischi per la circolazione stradale.

La Sentenza del Consiglio di Sta-

to 08/06/2011, n. 3498 si è espressa con questo principio.

La Corte ha chiarito che il divieto in oggetto non può essere inteso re-strittivamente, e cioè come previsto al solo scopo di prevenire l’esistenza di ostacoli materiali emergenti dal suolo e suscettibilità di costituire, per la prossimità alla sede stradale, pregiudizio alla sicurezza del traffi-co e alla incolumità delle persone, in quanto è correlato alla più ampia esigenza di assicurare una fascia di rispetto utilizzabile, all’occorrenza, dal concessionario per l’esecuzione dei lavori, per l’impianto dei cantie-ri, per il deposito dei materiali, per la realizzazione di opere accessorie, senza limitazioni connesse alla pre-senza di costruzioni.

Giurisprudenza in edilizia e urbanistica

Il divieto di edificazione lungo le strade è correlato anche all’esigenza di assicurare una fascia di rispetto per l’esecuzione di lavori, per cantieri, per depositi ecc.

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Servitù di passaggio - Per l’usu-capione conta anche il possesso dei precedenti proprietari

Ai fi ni dell’acquisto per usucapio-ne di una servitù di passaggio che consente l’accesso al proprio appar-tamento rileva anche il possesso dei precedenti proprietari. È il principio espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 19100 del 19 set-tembre.

FattispecieI proprietari di un immobile conve-

nivano in giudizio il conduttore di un appartamento attiguo, responsabile per aver chiuso la porta che consenti-va l’unico accesso al loro immobile, sul quale essi esercitavano il diritto di passaggio.

Ciò che viene contestato è la vali-dità del possesso ad usucapione: se-condo i ricorrenti, gli attori originari avrebbero potuto esercitare il pos-sesso soltanto dalla data in cui erano

diventati proprietari dell’immobile de quo, mentre prima erano soltanto conduttori di tale bene. Con la conse-guenza che alla data di proposizione della domanda il tempo necessario ad usucapire non era decorso.

Ai fi ni dell’usucapione conta an-che il possesso dei precedenti pro-prietari.

La censura viene rigettata dalla Suprema Corte la quale osserva che il possesso della servitù di passag-gio era già stato esercitato dai danti causa degli attuali proprietari: quella servitù, infatti, risulta esistente «fi n da epoca antecedente all’entrata in vigore dell’attuale codice civile». Essendo pacifi co che i conduttori, al momento dell’acquisto dell’immobi-le, hanno potuto unire il possesso dei loro danti causa al loro, il diritto di passaggio risulta pertanto acquisito per usucapione, in virtù del possesso ultraventennale.

Esente da Iva la vendita di terreni agricoli – edifi cabili. La Corte di giustizia europea ha deciso che il benefi cio vale se la cessione rien-tra nella gestione del patrimonio privato del proprietario

Non è soggetta a Iva la vendita di un terreno agricolo che diventa successivamente edifi cabile per un cambio del piano regolatore indipen-dente dalla volontà del proprietario del fondo. Lo ha spiegato la Corte di Giustizia Europea con apposita Sentenza: per non essere soggetta ad Iva, la vendita deve potersi inserire nell’ambito della gestione del patri-monio privato del proprietario del terreno.

La Corte ha affermato che la ces-sione di un terreno destinato alla costruzione deve essere soggetta al-l’imposta sul valore aggiunto a nor-ma della legislazione nazionale dello Stato membro. Non ha rilevanza il

Sentenza 4 agosto 2011 della sesta sezione civile della Cassazione

“Nascondendo le contrarietà affrontate nell’espletamento del compito affi datogli il progettista mostra scarsa attenzione nei confronti del cliente, assumendo un com-portamento riprovevole sul piano profes-sionale”.

Articolo 22 del Codice Deontologico del Geometra

“Al fi ne di evitare eventuali danni al committente, il geometra deve ricono-scere i limiti delle proprie conoscenze e declinare incarichi per il cui espletamen-to ritenga di non avere suffi ciente dime-stichezza. Nell’ipotesi di sopravvenute diffi coltà connesse con l’espletamento di una prestazione, egli ha il diritto ed il dovere di accrescere la formazione e/o di chiedere la supervisione agli organi di ca-tegoria.”

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carattere stabile dell’operazione o il fatto che il proprietario eserciti un’at-tività di produzione, commercializ-zazione o prestazione di servizi.

Al contrario, se per realizzare la vendita il proprietario del terreno in-traprende iniziative di commercializ-zazione fondiaria, mobilitando mezzi simili a quelli dispiegati per un’atti-vità di produzione, commercializza-zione o prestazione di servizi, il sog-getto deve essere considerato come esercente un’attività economica e sarà soggetto all’imposta sul valore aggiunto.

La Corte di Giustizia Europea è arrivata a questa conclusione analiz-zando due casi di vendita di un fondo agricolo, diventato edificabile in un secondo momento, che era stato con-siderato soggetto ad Iva.

Sentenza di Cassazione sulla condotta di un professionista sanzionato dal Collegio per non aver avvisato il committente per l’incarico complesso

Quando il professionista si trova in difficoltà nell’incarico ricevuto dal cliente, ha il dovere morale di av-vertire chi gli ha affidato il mandato. Altrimenti rischia la sanzione disci-plinare.

È quanto emerge da una sentenza pubblicata il 4 agosto 2011 dalla se-sta sezione civile della Cassazione. Nascondendo le contrarietà affronta-te nell’espletamento del compito af-fidatogli il progettista mostra scarsa attenzione nei confronti del cliente, assumendo un comportamento ripro-vevole sul piano professionale.

Per spiegare quanto sia valido l’ad-debito mosso al geometra la Supre-ma corte ha preso a prestito ciò che avviene nel mondo degli avvocati, ove la sostanza finisce per prevalere sulla forma in fatto di deontologia. Le previsioni del codice deontolo-gico forense, infatti, hanno la natura di fonte meramente integrativa dei precetti normativi e possono ispirar-

si legittimamente a concetti diffusi e generalmente compresi dalla collet-tività. È dunque inutile, di fronte al giudice della deontologia, invocare meri formalismi da parte del profes-sionista incolpato: al fine di garan-tire l’esercizio del diritto di difesa nell’ambito del procedimento disci-plinare è necessario che all’incolpa-to sia contestato il comportamento ascritto come integrante la violazio-ne deontologica. Non contano, tut-tavia, il “nomen juris” o la rubrica della ritenuta infrazione: il giudice disciplinare è libero di individuare l’esatta configurazione della viola-zione tanto in clausole generali che richiamano il dovere di astensione da contegni che ledono del decoro e della dignità professionale, quanto in diverse norme deontologiche. E so-prattutto chi è chiamato a decidere sull’addebito può ben ravvisare un fatto disciplinarmente rilevante in condotte atipiche non previste dal-le norme deontologiche. Insomma: al geometra non resta che pagare le spese processuali.

Cassazione: l’omessa trasmissione del Durc sospende il titolo edilizio. Sono escluse però le sanzioni penali

Con la Sentenza 21780/2011 la Corte Suprema di Cassazione si è espressa sulle sanzioni irrogabi-li per omissione della trasmissione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).

Il DURC è un certificato che attesta la regolarità di un’impresa nei paga-menti e negli adempimenti previden-ziali, assistenziali e assicurativi non-ché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili, veri-ficati sulla base della rispettiva nor-mativa di riferimento. Esso, ai sensi dello stesso art. 90, comma 9 - lettera c), del D. Leg.vo 81/2008, deve es-sere trasmesso dal committente o dal responsabile dei lavori «all’ammini-

strazione concedente, prima dell’ini-zio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività».

La normativa nazionale in materia di regolarità contributiva è spesso integrata da leggi regionali che in-dividuano ulteriori fasi o particolari motivazioni che rendano necessario acquisire il DURC (ad es.: richiesta del certificato, nei casi di lavori pri-vati in edilizia, anche alla fine dei la-vori). Il DURC rappresenta, dunque, un utile strumento per l’osservazione delle dinamiche del lavoro ed una forma di contrasto al lavoro sommer-so e consente il monitoraggio dei dati e delle attività delle imprese affidata-rie di appalti. Tutto ciò non ha nulla in comune con il governo del terri-torio (anche nella sua accezione più ampia) e la previsione dell’art. 90, comma 10, del D. Leg.vo 81/2008 - secondo la quale «in assenza del documento unico di regolarità con-tributiva delle imprese o dei lavora-tori autonomi, è sospesa l’efficacia del titolo abilitativo» - ha carattere di sanzione amministrativa ulteriore rispetto alla sanzione amministrativa pecuniaria comminata, per la viola-zione dell’art. 90, comma 9 - lett. e), dall’art. 157, lett. e), del medesimo D. Leg.vo 81/2008.

Il legislatore, dunque, non ha in-teso prevedere sanzioni penali per le omissioni riferite alla trasmissio-ne del DURC e sanzioni siffatte non possono essere surrettiziamente in-trodotte facendo ricorso alla previ-sione dell’art. 44, comma 1, lettera a), del D.P.R. 380/2001.

Titoli edilizi e legittimazione all’impugnazione

La legittimazione a gravare i titoli che assentono un nuovo intervento sul territorio può essere riconosciu-ta solamente a coloro che possano vantare un interesse qualificato ad opporvisi, in forza di uno stabile col-legamento tra di essi e la zona incisa

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dalle rilasciate autorizzazioni (cd. vi-cinitas).

La vicinitas può essere desunta non solo dalla mera contiguità spaziale degli immobili detenuti dal ricorren-te con quelli oggetto dell’intervento altrui, bensì dallo stabile ed effetti-vo collegamento, da indagare caso per caso, del ricorrente stesso con la zona di cui si vogliano preservare i valori urbanistico-edilizio-ambien-tali. Pertanto, non occorre che l’inte-resse tutelato sia tipicamente urbani-stico, essendo del pari riconosciuta la tutelabilità di interessi di natura non prettamente immobiliare, ma comun-que integranti un titolo di frequenta-zione del contesto interessato; in tale ottica, è legittimato all’impugnazio-ne anche chi si ritenga leso, in rela-zione ad un interesse commerciale, dalla realizzazione dell’opera, allor-ché egli risulti stabilmente insediato nella zona.

Un operatore economico può rite-nersi, in quanto tale, legittimato ad impugnare la concessione edilizia assentita ad un suo concorrente, ma perché il suo interesse processuale possa qualificarsi personale, attuale e diretto, deve potersi ravvisare la coincidenza, totale o parziale, del prevedibile bacino di clientela, ido-nea a determinare un apprezzabile calo del proprio volume di affari. In sostanza, l’insediamento commercia-le realizzato ex novo nella zona può essere pregiudizievole e radicare un interesse tutelabile quando serve, in tutto o in parte, il medesimo bacino di clientela del ricorrente.

Con tali presupposti, il TAR del-l’Aquila ravvisa, nel caso di specie, la legittimazione ad agire del ricor-rente e, pur tuttavia, respinge il ri-corso perché inammissibile, con il rilievo che la concessione avversata era da ritenersi consolidata, attesa l’intempestività dell’impugnazione, in effetti, rivolta a titoli edilizi me-ramente ampliativi dell’iniziativa già autorizzata.

Il contratto di locazione non è sempre “legato” al certificato di abitabilità. Sentenza 7 giugno 2011, n. 12286 della Suprema Corte di Cassazione

I giudici della Corte hanno precisa-to che il locatore ha senz’altro diritto all’ottenimento del certificato di abi-tabilità; ma non è così “pacifico” che la mancanza di tale documentazione possa essere di ostacolo alla valida costituzione del rapporto di locazio-ne, nel caso in cui il conduttore ne fosse stato a conoscenza o, comun-que, se lo stesso abbia utilizzato il bene secondo la destinazione d’uso convenuta.

Un cenno al documento di cui trat-tasi appare d’obbligo; il certificato (o licenza) di abitabilità, che viene rila-sciato dal comune in base al D.P.R. 22 aprile 1994, n. 425, ha una duplice funzione: da un lato attestare l’ido-neità dell’immobile ad essere adibito ad uso abitativo, previa valutazione della sua conformità agli standards minimi di stabilità, sicurezza ed igie-ne degli edifici (sul punto cfr. Cass. pen., 13 dicembre 1996, n. 4311, in Dir. pen. e processo, 1998, 215 e ss.); dall’altro quella di garantire l’idoneità dell’immobile ad assolve-re una determinata funzione econo-mico sociale e quindi a soddisfare in concreto i bisogni che hanno indotto l’acquirente ad effettuare l’acquisto (cfr. Cass., 10 giugno 1991, n. 6576,

in Giust. civ., 1992, I, 1333 e ss.).In linea di principio, secondo il

pensiero dei giudici di legittimità nella decisione in oggetto, in tema di locazione di immobili, la mancanza delle concessioni amministrative o delle autorizzazioni (che condiziona-no la regolarità dello stesso immobi-le sotto il profilo edilizio) costituisce inadempimento del locatore; un si-mile comportamento giustifica, quin-di, la risoluzione del contratto ai sen-si e per gli effetti di cui all’articolo 1578 del codice civile, a meno che il conduttore, come sopra evidenziato, non sia a conoscenza della situazione e non l’abbia, pertanto, conseguente-mente accettata.

In base a quanto precisato dalla Corte nella sentenza che qui si com-menta, è irrilevante la circostanza secondo cui il conduttore abbia pro-posto, poi, domanda di concessione in sanatoria; la domanda di risoluzio-ne del contratto può essere proposta solo dopo che il provvedimento au-torizzatorio sia stato definitivamente negato solo quando il conduttore sia a conoscenza della situazione dell’im-mobile alla data della conclusione del contratto oppure ne abbia accet-tato il rischio, non dichiarando l’uso al quale intende destinare i locali o, ancora, manifestando l’intenzione di voler accettare l’immobile nello stato di fatto e di diritto nel quale si trova.

Le eccezioni da parte del condut-tore possono concernere vizi che portano alla diminuzione, in modo apprezzabile, della idoneità del bene all’uso protetto, salvo che si tratti di vizi a lui noti o, comunque, facilmen-te conoscibili.

In definitiva, la mancanza del ri-lascio delle concessioni relative alla destinazione d’uso di un bene non può, quindi, essere di ostacolo alla valida costituzione del rapporto lo-catizio purché vi sia stata concreta utilizzazione del bene, da parte del conduttore, secondo la destinazione d’uso convenuta.

Le notizie sono tratte da

“Professione Geometra” Associazione Nazionale

Donne Geometra

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Il geometra

il geometra n. 6/11 25

La sezione “Prevenzione incendi”, dedica ampio spazio al “Decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151 – regolamento recante semplifi cazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4 -quater , del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”, entrato in vigore il 7 ottobre 2011.Il nuovo regolamento, recependo quanto previsto dalla L. 30 luglio 2010 n. 122 in materia di snellimento dell’attività amministrativa, individua le attività soggette alla disciplina della prevenzione incendi e introduce il principio di proporzionalità in base al quale gli adempimenti amministrativi saranno diversifi cati sulla base della complessità del rischio.Per questo le attività sottoposte ai controlli di prevenzione incendi sono state distinte in tre categorie: categoria “A”, attività a basso rischio e standardizzate; Categoria “B”, attività a medio rischio; Categoria “C”, attività a elevato rischio.E’ stato inoltre predisposto un utile vademecum

che, attraverso esempi ed illustrazioni, presenta

le principali novità introdotte dal DPR 151/2011 e fornisce le istruzioni, per i cittadini e le imprese, per essere in regola con gli adempimenti di prevenzione incendi.

Nella sezione “Amministrazione On Line” è stato messo a disposizione degli utenti un nuovo servizio che permette la compilazione guidata “on line” delle relazioni tecniche da allegare ad alcune delle domande di prevenzione incendi.L’applicativo permette di seguire lo schema elaborato dagli uffi ci centrali dei Vigili del Fuoco per l’immissione dei dati relativi ad alcune tra le più diffuse attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ed è stato concepito per semplifi care il lavoro dei professionisti attraverso l’eliminazione degli errori formali o delle omissioni di informazioni.L’uso della procedura non è obbligatorio, ma è una facoltà di cui si possono avvalere i professionisti incaricati della redazione delle relazioni tecniche da allegare alle domande di parere di conformità antincendio.

Notizie dal sito www.vigilfuoco.it

Prezzi di San Martino 2011

La Commissione Agricoltura del Collegio dei Geometri di Torino e Provincia con la collaborazione del Col-legio dei Periti Agrari, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali e delle organizzazioni sindacali di Categoria ha proposto i prezzi medi indicativi per affi ttanze agrarie, per i contraenti che intendono rego-lare gli affi tti secondo i vigenti patti contrattuali:

Carne di bue grasso al q € 175.00 Latte al kg € 0.35Fieno maggengo al Mg € 1.25Fieno ricetta al Mg € 1.15Fieno terzuolo al Mg € 1.00Granoturco ibrido nazionale al q € 18.00Grano tenero nazionale al q € 18.00Orzo nazionale al q € 16.00Risone al q € 28.00

Erba quartirola di prato irriguo la g.ta € 35.00 Granoturco a maturazione cerosa in silos al q € 5.50Paglia pressata al Mg € 1.00 Letame maturo di paglia al q € 1.80Letame fresco di paglia al q € 1.00Paglia pressata in rotoballe al Mg € 1.00

Torino, 14 novembre 2011

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Il geometra

26 il geometra n. 6/11

Esami di abilitazione alla libera professione di Geometra 2011

Ministero dell’istruzione dell’Università e della Ricerca Dipartimento per lo sviluppo dell’Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici

ESAME DI STATO PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA LIBERA PROFESSIONE DI GEOMETRA - SESSIONE 2011

Prima prova scrittografica

Un Comune vuole costruire, in una zona non sismica, un edificio polifunzionale.Il manufatto, di un sol piano, comprende una sala comune di circa 500 m2, uffici di direzione con segreteria, angolo bar con un locale ad uso esclusivo del barista, un locale per la vendita dei giornali con locali accessori e servizi igie-nici.Il candidato, esegua il progetto dell’edificio con pianta, prospetti e una sezione in scala 1:50.Infine, il candidato in una breve relazione illustri i criteri adottati nella progettazione e svolga uno dei seguenti argo-menti:

- il computo metrico di una parte dell’opera- la presumibile parcella del progettista- un particolare esecutivo o decorativo

Tempo assegnato per lo svolgimento della prova: ore 8Durante la prova sono consentiti l’uso di strumenti di calcolo non programmabili e non stampanti e la consultazione di manuali tecnici e di raccolte di leggi non commentate

Seconda prova scrittografica

Un fabbricato residenziale di tre piani fuori terra comprende:- al primo piano f.t.: 2 unità da 90 m2 e 110 m2

- al secondo piano f.t.: 2 unità da 100 m2

- al terzo piano f.t.: un’unica unità da 200 m2.

Il proprietario dell’ultimo piano ha ottenuto dal condominio il consenso per sopraelevare di un piano il fabbricato, acquistando dal proprietario del terreno confinante la cubatura edificabile.La sopraelevazione avverrebbe nel rispetto di tutti i parametri urbanistici previsti per l’area e consentirebbe la realiz-zazione di due nuove abitazioni di 100 m2 ciascuna.

Il proprietario incarica un professionista di:1. valutare il prezzo di acquisto della cubatura edificabile tenendo conto che il proprietario del terreno confinan-

te, cedendo la cubatura, non potrà più costruire e si ritroverà con un terreno agricolo;

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Professione

Il geometra

il geometra n. 6/11 27

2. valutare l’indennità che il sopraelevante dovrà corrispondere a ciascuno dei proprietari dei piani sottostanti a norma dell’art. 1127 c.c.;

3. rideterminare i millesimi di proprietà generale del condominio;4. stimare l’indennità per l’occupazione temporanea della durata di 12 mesi di una superfi cie di 300 m2 di terre-

no agricolo adiacente, da destinare ad area di cantiere; al momento dell’occupazione è in corso una coltiva-zione di mais a metà del suo ciclo, a cui seguirebbe una coltura di frumento.

Il candidato, assumendo opportunamente tutti i dati mancanti, compresi i criteri con i quali sono stati determinati in origine i millesimi di proprietà generale del condominio, dia risposta ai quesiti estimativi assegnati al professioni-sta.Infi ne, indichi la procedura da seguire per la denuncia al Catasto dei fabbricati delle due nuove unità e ne calcoli la rendita presunta.

Durata massima della prova: 8 oreDurante la prova sono consentiti l’uso di strumenti di calcolo non programmabili e non stampanti e la consultazione di manuali tecnici e di raccolte di leggi non commentate.

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Riforma degli Istituti tecnici “Costruzioni, Ambiente e Territorio” ed articolazione “Geotecnico”

L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifi co e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifi co ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese. Ha l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro, per l’accesso all’università ed all’istruzione e formazione tecnica superiore (ITS).

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Professione

Il geometra

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COMMISSIONE VII - GUARINI AGLI’ DAVIDEALESSO MARCOALICINO VINCENZOANTONACCIO GIANMARCOBALAN VASILEBALLESIO SIMONEBALLI’ FRANCESCABALLOR DAVIDEBARBETTA MORENOBARBINI STEFANOBERTETTO MATTEOBIANCO LAURABIANCO DOLINO FEDERICABICHIRI FRANCESCOBINATI STEFANOBORGIATTINO STEFANOBOSCARATO ANDREABRUNASSO CATTARELLO ALBERTOBRUNENGO DAVIDEBRUNO RICCARDOCACAMO MICHELECAFAGNA MAXIMCAGLIERIS MASSIMILIANOCARDECCIA CHIARACARDILE MANUELACARE’ ILENIACARENA SABRINACASTAGNERI MASSIMILIANOCAVAGLIA’ CLAUDIOCAVALLO CARLOCHIABODO FABIOCHIARAPPA GABRIELE CHIAVAZZA GIANLUCACHIUMENTO DANIELECIGNA GIANLUCACLOT VARIZIA GENNYCOPPOLA SONIACORBO ANTONELLOCOSTA ALESSIO

Commissari Geometri: Biagio Bian-co, Andrea Esposito, Fabio Pagani

COMMISSIONE VIII - GUARINI CURCI ANDREACUTTAIA CHRISTIANDAGNESE FELICEDEFACIS LORENZODELLACASA FEDERICODI COSTE DAVIDEDOLCAN SILVIADONVITO ANTONIODOVIS FEDERICOELIA ELISABETTAFALCO FABRIZIOFAZIO ERIKFERRAGATTA ALESSIAFERRERO DANIELEFERRERO DAVIDEFINOTELLO LUCAFIORE LUCAFORMIA MARTINAFORMICOLA ELISAFORTINA DAVIDEFOTIA MARCOFUMERO FABIOFURIOSO DANIELEGALLINO LUCIANOGALLO FRANCESCOGAROFALO STEFANOGASCA MASSIMOGATTO ALESSANDROGEA ADRIANOGENNERO ERIKAGERBI JESSICAGERBI LUCAGERVASI ENRICOGIANOLA ALDOGOBETTI ALESSANDROGRANDE STEFANOGRANITO THIERRYGRIMALDI SALVATOREGUADAGNO GIOVANNIINGAZZATI DARIOINGROSSO MARCOIZZO ANTONIOLAFORE’ NICOLASLAMPIS FABIO

Commissari Geometri: Ottavio Cavalli, Anna Rita Cucinelli, Tiziano Da Col

COMMISSIONE IX - GUARINI

LAMPUGNANI SIMONELEONARDO ALFREDOLEONE CHIARALISA BARTOLOMEOLISI DAVIDELOMARTIRE ADRIANOLOMBARDO FABRIZIOLOMBARDO MARCOLUPO ANDREAMALARA PAOLOMAMANT VICTORMANCINI ANDREAMANDOLESI GIORGIOMARCHIANDO MASSIMOMARTINA STEFANOMASIERI VITTORIOMAURICI DARIOMAZZA FRANCESCOMAZZUCHETTI MAGNANI GIANLUCAMIAN TIZIANAMICCI ADOLFOMICCICHE’ ANDREAMICHELOTTI ERICKMILLA PAOLOMONTELEONE FABIOMORCIANO MAURIZIOMORRA ALESSANDROMULAS VALENTINAMURGIA VALENTINAMUSSETTA FABIONUEL SERGIOODETTI ROBERTAPACIOLLA MARCO

Benvenuti ai nuovi Colleghi abilitati

Complimenti ai neo abilitati che hanno ottenuto la votazione più alta (92/100): il geom. Simone Ballesio ed il geom. Fabio Monteleone

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Professione

Il geometra

il geometra n. 6/11 29

PERRONE GESSICAPIANOTTI LUCAPISCIONERI MASSIMILIANOPOMERO CARLO ALBERTOPRAT BENEDETTAPRATO MAURIZIO

Commissari Geometri: Veronica Gaeta, Carlo Laziosi, Michele Serravalle

COMMISSIONE X - VITTORINI

RABBIA ETTORERACHID MOUHCINERICCO ALESSIOROMEO FRANCESCORONCHETTO ALESSANDROROSA ANDREAROSA CARDINAL RICCARDO GIUSEPPERULLO MASSIMILIANORUSSO CHRISTIANSAGGIO ANDREA GIUSEPPESANINO ELISABETTASANTATO LUCASANTISE DALILASARGIOTTO MATTIASATTA FRANCESCASCERMINO VALENTINASENA SIMONESIBILLE STEFANOSTELLIN FABIOSUPPO ALDO LUIGITALONI FABRIZIOTIBALDO STEFANOTINIVELLINI PIEROTOMMEI MATTEOTONINO PATRIZIATORCHIA GABRIELEVARALLI ALBERTOVASSALLO ANDREAVENTICINQUE SIMONEVERGNANO WALTERVISCITO SARAVUERICH SIMONEZANELLATO SACHAZORZI GESSICAZUCCALA’ ALESSANDRO

Commissari Geometri: Denis Cibin, Sergio Devià, Elio Giovine

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE INTRODUZIONE DELLA NOTA DI ISCRIZIONE

A RUOLO NEL PROCESSO TRIBUTARIO

La Commissione Tributaria Regionale del Piemonte informa che:

Visto l’art. 22, c. 1, del D.Lgs. 31/12/1992 n. 546 come modifi cato dall’art. 1 bis, c. 35-quater, lett. c) del D.L. 13/08/2011 n. 138, convertito, con modifi cazioni dalla L. 14/09/2011 n. 148, in vigore dal 17/09/2011, che dispone (si cita testualmente):“All’atto della costituzione in giudizio, il ricorrente deve depositare la nota di iscrizione a ruolo, contenente l’indicazione delle parti, del difen-sore che si costituisce, dell’atto impugnato, della materia del contendere, del valore della controversia e della data di notifi cazione del ricorso”;Viste le disposizioni di cui alla nota prot. n. 14744 del 16/09/2011 della Direzione della Giustizia TributariaDalla data odierna (ottobre 2011) sarà necessario per la parte ricor-rente, al fi ne di consentire alla Segreteria della Commissione Tributa-ria di iscrivere il ricorso in appello nel registro generale degli appelli ed attribuire il corrispondente numero di ruolo (RGA), depositare, contestualmente all’atto di costituzione in giudizio, la nota di iscrizio-ne a ruolo redatta esclusivamente su modello predisposto dalla DGT (scaricabile dal sito Internet del Dipartimento delle Finanze e dal sito del Collegio).Si precisa, altresì, che le citate disposizioni della DGT prevedono in assen-za di detta nota di iscrizione a ruolo:1) il rilascio, da parte delle Segreterie delle Commissioni Tributarie della sola ricevuta dell’avvenuto deposito dell’Appello privo di nota di iscrizione;2) l’iscrizione a ruolo solo nel momento in cui il ricorrente avrà depositato la nota di iscrizione a ruolo in argomento.Sarà cura della Segreteria della Commissione Tributaria fornire ogni even-tuale ed ulteriore aggiornamento proveniente dalla Direzione della Giusti-zia Tributaria.

ESITI ESAMI DI ABILITAZIONE2007 2008 2009 2010 2011

CANDIDATI 310 293 249 231 266ABILITATI 212 179 175 133 157% 68,06 61,09 70,28 65,51 59

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Il geometra

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Dal 6 al 10 maggio 2012 si riuni-ranno a Roma i rappresentanti di tut-te le Associazioni Membri della Fe-derazione Internazionale Geometri per celebrare l’annuale Assemblea e per la settimana di lavoro delle 10 Commissioni permanenti FIG.

Dopo oltre 46 anni – l’ultima As-semblea generale FIG in Italia fu nel 1965 – quale sede dell’evento è stata scelta l’Italia ed il Consiglio Nazio-nale Geometri e Geometri Laureati intende dare alla manifestazione la massima risonanza, anche in vista delle importanti innovazioni che subirà entro l’agosto 2012 il regola-mento della nostra professione.

I Collegi provinciali, le associa-zioni di categoria ed i singoli iscritti possono proporre alle varie Commis-sioni FIG permanenti una propria relazione (progetti, studi, ricerche e proposte) coerente con il tema gene-rale della manifestazione “Knowing to Manage the Territory – Protect the Environment – Evaluate the Cultural Heritage”.

Nel 2010 l’Assemblea FIG si è te-nuta a Sydney ad aprile.

Nel 2011 l’Assemblea FIG si è svolta a maggio a Marrakech e vi ha partecipato come relatore anche il collega di Perrero geom. Alessandro Dalmasso. Tutte le relazioni della de-legazione italiana hanno avuto suc-cesso e sono state seguite con molta attenzione.

Molti sono state le domande di ap-profondimento da parte dei presenti e altrettanti sono stati i complimenti che l’Italia ha ricevuto per il contenu-to scientifi co delle proprie relazioni.

Nell’area espositiva, numerosa è stata la presenza dei delegati interna-zionali agli stand italiani (CNGeGL e Geoweb). Numerosissimi dele-gati hanno richiesto informazioni e mostrato interesse per la partecipa-zione all’evento in Italia del 2012. Altrettanto interesse ha suscitato la dimostrazione dell’attività svolta da Geoweb. Ovviamente il livello di interesse era proporzionale al livello di computerizzazione raggiunto dai Paesi di cui i delegati FIG proven-gono.

La collega Paola Ronzino, che fa-ceva parte della delegazione italia-na, ha presentato il progetto portato avanti a Mazara del Vallo cinque anni fa: “Il Catasto del Sottosuolo a Mazara del Vallo”

Federazione Internazionale Geometri (FIG)

Working Week 6 - 10 maggio 2012, Roma

Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati in Accordo con UNI (Ente Nazionale Italiano di Unifi cazione) ha predisposto procedure e modalità di svolgimento delle prestazioni professionali specifi che delle attività dei geometri.Tali procedure mirano a raggiungere uno standard qualitativo per ogni prestazione.Le varie discipline sono inserite nel testo predisposto dalla commissione del CNG con UNI.Ogni interessato (geometra o operatore del settore) può commentare, integrare o proporre correzioni alla norma entro 5 mesi dalla data di pubblicazione indicata nell’elenco.

Le norme sono pubblicate sul sito del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, http://www.cng.it/cng_new_site/index.aspx#

STANDARD DI QUALITA’STANDARD DI QUALITA’

L’ultima Assemblea genera-le FIG in Italia fu nel 1965

Consiglio Nazionale

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21 ottobre: inaugurazione della nuova sede

del Collegio Geometri di Via Toselli

Il 21 ottobre tutti gli iscritti all’Albo sono stati invitati all’inaugurazione della nuova sede del Collegio, alla presenza delleprincipali Autorità cittadine

I locali della nuova sede del Collegio, ristrutturati per la gran parte nel 2010 e completati nel 2011, sono stati adattati alle esigenze di funzionalità degli uffici, mantenendo nelle sale di rappresentanza il prestigio del complesso dell’Educatorio della Provvidenza e realizzando strutture didattiche di

avanguardia. Le aule e la sala conferenze sono infatti un fiore all’occhiello della struttura e vengono utilizzate a tempo pieno, anche con la cessione dell’uso ad organismi esterni.I Geometri di Torino e Provincia possono essere orgogliosi della loro sede, che è segno tangibile di or-ganico ed efficiente funzionamento dell’ente di rappresentanza di una categoria professionale sempre solida ed in continua evoluzione ed aggiornamento.L’Educatorio della Provvidenza aggiunge oggi alla propria storia la valenza di ospitare la prestigiosa sede degli oltre 3.600 professionisti iscritti all’Albo dei Geometri, una categoria professionale di orgini storiche ma che ha saputo adeguarsi con intelligenza e capacità all’evolversi dei tempi e delle tecnolo-gie. Il Collegio di Torino è pronto oggi ad accogliere le novità della riforma delle professioni, come ha sempre fatto dalla sua fondazione del 1945, anche grazie alla sua struttura organizzata ed efficiente che trova nella nuova sede la collocazione ottimale, anche in vista di possibili ampliamenti o variazioni delle attività e dell’introduzione di nuove iniziative a favore della categoria, come l’istituzione dell’Organi-smo di Conciliazione.

Atti del Collegio

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Il geometra

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Discorso del Presidente all’inaugurazione

Pregiatissimi ospiti, cari colleghi,è per me un onore porgervi il saluto

per questa inaugurazione.Il trasferimento della sede di un

ente così importante e significativo com’è il nostro Collegio, per l’im-ponenza di tutta la sua struttura ed anche per il significato simbolico che ha di rappresentanza di oltre 3.600 professionisti iscritti all’Albo, è un evento che non succede tutti i giorni.

Sono pertanto orgoglioso che que-sto evento avvenga sotto la mia pre-sidenza, e con me lo sono i Consi-glieri in carica.

Nel volume che abbiamo stampa-to per ricordare questo giorno, sono citate le precedenti sedi del nostro Collegio. Credo che molti di voi ri-cordino, oltre naturalmente la sede di Via Cernaia che abbiamo appena lasciato, la precedente sede di Corso Re Umberto.

Non so quanti abbiano memoria dei locali occupati dal Collegio di Via Maria Vittoria fino al 1965 e qualcu-no si ricorderà anche di Via Alfieri, dal 1945 al 1952.

Le diverse sedi hanno certamen-te accompagnato l’evoluzione della struttura del Collegio: dall’attività quasi “da pionieri” degli anni della fondazione del Collegio, quando vi era una sola impiegata e gli iscritti al-l’Albo erano poche centinaia, si è pas-sati alla sede di Corso Re Umberto, la prima forse ad avere una superficie ed una tipologia rappresentativa di un’at-tività in crescita esponenziale.

In Via Cernaia, in cui siamo stati dal 1994 al 2010, i locali sono sta-ti via via sede di attività sempre maggiori: formazione, consulenze, attività di promozione della catego-ria, coinvolgimento in convenzioni pubbliche, contatti con altri enti: in-somma una partecipazione sempre crescente del Collegio – che, ricor-diamo, significa una partecipazione

della rappresentanza dei suoi oltre 3.600 iscritti – alla vita pubblica e quindi una visibilità ed inserimento sempre maggiori nell’ambito sociale ed economico.

Ora, in questa nuova sede di Via Toselli, tutto quanto è stato impo-stato, si è sviluppato ed evoluto dal 1945 ad oggi vede un rinnovamento di immagine e di funzionalità.

Ci auguriamo che le Autorità che oggi sono con noi possano vedere in questa nuova sede l’immagine posi-tiva della nostra Categoria, di radica-te origini storiche ma indubbiamente pronta ad essere protagonista ed uti-le alla società oggi come non mai.

E ci auguriamo che i professionisti geometri, di cui questa è la “casa”, possano essere orgogliosi della strut-tura che li rappresenta anche “fisica-mente”, e sentire come propria que-sta sede nuova e prestigiosa.

Durante il convegno che si è svolto a giugno a Verona “Euclide 2020. I geometri del futuro” (forse varrebbe la pena di dedicare un’apposita gior-nata anche noi a Torino sull’argomen-to) sono stati presentati gli esiti del-la ricerca previsionale effettuata sul futuro della nostra categoria che ha evidenziato, tra le altre cose, che per-ché la nostra professione possa pro-seguire deve cambiare: occorreranno indubbiamente maggiore flessibilità, rapidità operativa e specializzazio-ne ma soprattutto sarà determinante l’aggregazione tra professionisti.

Noi tutti dobbiamo superare l’indi-vidualità che ci caratterizza e render-ci disponibili a partecipare al lavoro di altri specialisti, come già avviene in Europa: l’elemento vincente per tutti sarà il “gioco di squadra” nel quale i geometri potranno vedere confermata la loro professionalità come conoscitori del territorio, del-l’ambiente, delle tecniche costruttive ed amministrative.

Il Collegio dei Geometri vuole ave-re un ruolo importante per facilitare questa evoluzione, tramite l’informa-zione, la formazione, la certificazione della qualità della prestazione ed an-che con il supporto della sua struttura per facilitare l’aggregazione e la col-laborazione tra i colleghi.

Con questo proposito concludo e vi invito a frequentare la nostra sede per qualsiasi esigenza, necessità e proposta, e vi troverete disponibilità e collaborazione.

Agli ospiti ed alle autorità, porgo il saluto di tutti noi ed il ringraziamen-to per essere con noi oggi.

Salutiamo, accumulandoli in un unico applauso finale:- il geom. Mario Carossa, che come sapete è un nostro collega e Consi-gliere Regionale ed è stato delegato dal Presidente Cota e dal Presidente del Consiglio Regionale Cattaneo a rappresentare la Regione Piemonte- l’ing. Giovanni Maria Ferraris, Pre-sidente del Consiglio Comunale di Torino - il Colonnello Mauro Tornatore, in rappresentanza del Comandante Le-gione Carabinieri Piemonte Gen. Pa-squale Lavacca- il geom. Renato Ferrari, Consiglie-re di Amministrazione della nostra Cassa di Previdenza Geometri (in rappresentanza del Presidente geom. Fausto Amadasi)- l’ing. Giovanni Griffa, Direttore Regionale, e l’ing. Giovanni Laganà, Direttore provinciale dell’Agenzia del Territorio - l’ing. Giovanni Mastropasqua, Di-rigente Aggiunto al Comando dei Vi-

Atti del Collegio

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gili del Fuoco in rappresentanza del Comandante- e non ultimo ringraziamo il reve-rendo Piero Del Bosco, Provicario Generale della Diocesi di Torino

Mi scuso se non cito tutti gli altri numerosi ospiti che ci onorano: ab-biamo altri rappresentanti dell’Agen-

zia del Territorio, del Comune di Torino e di altri Comuni della Pro-vincia, degli uffici pubblici e degli Assessorati, nonché i rappresentanti della altre categorie professionali.

E poi tutti i collaboratori del Col-legio, compresi i docenti dei nostri corsi, e quanti hanno lavorato con

noi per realizzare la nuova sede.Ringraziamo tutti per la preziosa

collaborazione.

Il Presidente ha quindi invitato gli ospiti ad un saluto.

Il geom. Mario Carossa ringrazia per l’invito: è onorato – afferma -

Atti del Collegio

Il geometra

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come Consigliere e professionista Geometra, di portare il saluto di del Presidente Cota e del Consiglio Re-gionale tutto. Ribadisce che la sede del Collegio è la casa di tutti i Geome-tri ed è orgoglioso di essere geome-tra; di questa rappresentanza sempre positiva dà merito anche al Collegio, e per questo porge un ringraziamen-to. Accenna alle difficoltà dei tentati-vi, sempre costanti, di semplificare le problematiche amministrative colle-gate alla nostra professione; insieme all’Assessore Cavallera ci si sta ado-perando in tal senso e tutti insieme si riuscirà ad ottenere buoni risultati.

L’ing. Giovanni Maria Ferraris porge a sua volta i saluti del Sindaco e Consiglio Comunale. E’ di profes-sione Ingegnere e pertanto conosce bene quanto i geometri siano prezio-si ed indispensabili nelle sinergie in campo tecnico professionale. Porge calorosi auguri per la nuova sede.

Il geom. Renato Ferrari, che è an-

Ai presenti al-l’inaugurazione è stato consegnato un volume di presen-tazione della sede, dedicato in gran parte all’edificio dell’Educatorio del-la Provvidenza, che ospita i locali del Collegio. Si tratta di un ente di rilevanza storica ed il palaz-zo, nel cuore della Crocetta, il quartie-re più elegante ed esclusivo di Torino, possiede un alto va-lore urbanistico ed architettonico.

Atti del Collegio

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che Presidente del Collegio di Ber-gamo, porge il saluto del Presidente della Cassa geom. Amadasi e si com-plimenta con il Presidente del Colle-gio di Torino e con tutti gli iscritti per l’ottenimento e l’allestimento della prestigiosa nuova sede.

L’ing. Giovanni Mastropasqua, rivolge il saluto e l’augurio del Co-mandante dei Vigili del Fuoco ed i complimenti per la sede che ha già ospitato un’edizione del corso di pre-venzione incendi.

L’ing. Giovanni Griffa sottolinea i buoni rapporti che intercorrono tra l’Agenzia del Territorio e i Geome-tri e ringrazia per la collaborazione fattiva prestata in occasione del rile-vamento dei “fabbricati fantasma”, a seguito della convenzione con il Consiglio Nazionale, che a Torino ha avuto un ottimo successo, a differen-za di altre località.

L’ultimo intervento di saluto è sta-to quello del geom. Giuseppe Ober-to, Presidente del Collegio prima del geom. Tesio, che ha ricordato che durante il suo mandato già si erano avviate le attività per la individua-zione di una nuova sede, che ora si sono concretizzate con grande sod-disfazione. Il geom. Oberto, emozio-nato, ha anche ricordato di aver già inaugurato come Presidente la sede precedente di Via Cernaia, ed in que-gli anni il Collegio è diventato una struttura trainante impostata come un’azienda. E’ stato per 18 anni Con-sigliere del Collegio, di cui 17 da Presidente: augura al successore che abbia lo stesso ricordo positivo.

Il Presidente geom. Tesio ha infine annunciato che la sala conferenze del Collegio, come già in Via Cernaia, è dedicata al Presidente Onorario geom. Ettore Bonfante, la cui figlia è presente in sala e che ringrazia e saluta.

Ha concluso la cerimonia il Pro Vi-cario con la benedizione dei locali e quindi è avvenuto il taglio simbolico del nastro.

L’inaugurazione è stata allietata dal Duo DOS con Luca Allievi e Alessandro Brizio alle chitarre, che hanno eseguito un piacevole repertorio di musica swing. Anche Marta Defranceschi si è esibita con successo in alcune canzoni.

Nel medesimo pomeriggio del 21 ottobre, si è svolto presso il vicino Teatro Gioiello il convegno “RECENTI DISPOSIZIONI DI SEMPLIFICA-ZIONE DELLE PROCEDURE IN MATERIA EDILIZIA”, dedicato ai recenti provvedimenti legislativi di semplificazione delle procedure edi-lizie. Il sempre più ampio ricorso alla asseverazione postulata dalle nuove disposizioni se da un lato è senza dubbio positivo in nome della semplifi-cazione, espone il professionista ai rischi conseguentemente connessi.Infatti a queste modifiche si accompagnano misure sanzionatorie di rile-vante entità quale, tra le altre, la punibilità con reclusione da uno a tre anni per le fattispecie di falsa dichiarazione o attestazione di esistenza dei requisiti o dei presupposti per la realizzazione degli interventi soggetti a S.C.I.A.

Atti del Collegio

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Moncalieri, 11 Novembre Con il convegno dei Geometri Pro-

fessionisti del Carmagnolese, Chie-rese e Moncalierese 2011, giungono a conclusione le Riunioni di Zona annuali; occasioni di confronto sul-le problematiche nelle quali – come ha ricordato nella sua introduzione il Priore geom. Marco Sciandra – ci troviamo ad operare giornalmente.

Riunioni ed incontri che quest’an-no, nell’ottica dell’evoluzione della professione, hanno inteso approfon-dire in modo particolare gli orizzonti tecnologici che ci vedono ormai co-stantemente operare in sintonia con le esigenze ambientali, del risparmio energetico e della razionalizzazione dei consumi, oltre che dell’innova-zione, ormai patrimonio comune del-le professioni tecniche.

Con queste premesse il convegno collaterale alla riunione dell’11 no-vembre scorso ha sviluppato – ospi-tato presso il Centro Formazione Academy della soc. CEAN spa in Trofarello – il tema dell’acustica ed impiantistica elettrica, esplorando i nuovi orizzonti in edilizia (relatori Ing. Paolo Pineri e Geom. Roberto Valle della soc. ARES s.r.l.); la nor-mativa di riferimento sugli interventi di efficienza energetica degli impian-ti solari e tecnici (relatore Ing. Juditta Andrus della soc. Metherm s.r.l.); la risposta termoacustica di “Ediltubi” al D.Lgs. 311/06 (relatore ing. Gian Luca Rodano della soc. Ediltubi s.p.a.).

L’impegnativo e sostanzioso con-vegno formativo ha poi evidenziato ed analizzato l’applicazione dei si-

stemi sull’Acustica relativi ai serra-menti e la loro posa in opera, grazie all’intervento del capo area “Finstral spa” sig. Filippo Saccardi.

Filippo Zappino, della Zappino Impianti Elettrici ha poi tracciato le linee guida della nuova normativa sugli impianti in ambienti residen-

ziali e prestazioni dell’impianto.Al termine del convegno, l’inter-

vento del Presidente geom. Ilario Tesio ha aggiornato i convenuti, in particolare sugli sviluppi legati al momento economico e sociale ed alle relative implicazioni sulla professio-ne, con una oggettiva analisi sugli

Riunioni di Zonadi Renato Pittalis

Atti del Collegio

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scenari prospettabili circa il futuro della nostra categoria professionale. Preceduto dal saluto del Ten. Colon-nello Mario Mettifogo, comandante del Battaglione Carabinieri di stan-za al Castello di Moncalieri, dove i partecipanti al convegno si sono suc-cessivamente trasferiti per la cena, svoltasi presso le suggestive sale del Circolo Ufficiali.

Il Colonnello Mauro Tornatore, co-mandante della Legione Carabinieri ha fatto gli onori di casa e ricevuto il gran numero di colleghi convenuti per la serata. Hanno preso parte alla serata, oltre ad un nutrito numero di Consiglieri in rappresentanza del Collegio Geometri di Torino, in rap-presentanza delle maggiori istituzioni cittadine di Moncalieri, gli assessori Marcello Concas ed Elena Fissore, il Direttore della Agenzia del Territorio – ing. Laganà – e numerosi rappre-sentanti degli Uffici Tecnici di Mon-calieri e Trofarello.

Fra gli ospiti anche il Dr. Franco Ma-

ria Botta, figura costantemente presen-te e vicina alla nostra categoria.

La cerimonia del passaggio di con-segne fra il Priore uscente geom. Marco Sciandra ed il nuovo Priore per l’anno 2012 geom. Diego Cana-lis di Poirino, con i rispettivi caloro-si ringraziamenti e gli auguri di buon lavoro – nell’aspettativa generale di rinnovare la riuscita dell’evento odierno – hanno concluso l’elegante serata.

Peraltro, l’ottima organizzazione condotta dal geom. Marco Sciandra – che ha potuto contare sulla prezio-sa collaborazione della Associazione “Famija Moncalereisa” – ha consen-tito, grazie alla grande partecipazione riscontrata, una significativa devolu-zione a favore della “Casa Famiglia Pier Giorgio Frassati”, una Onlus con sede in Moncalieri, che è riuscita a realizzare una casa comunitaria per persone a ridotta capacità motoria e portatori di handicap invalidanti, completamente fruibile dagli ospiti

in forma autonoma per gli autosuf-ficienti e con l’ausilio del personale – volontario – per quelli in condizio-ni meno agiate, creata con l’intento da parte delle famiglie di origine che i loro figli abbiano nel futuro un ambiente vivibile senza dover esse-re dirottati necessariamente in casa di cura. Tutto quello che riguarda la gestione ed il sostegno oggi avviene tramite le famiglie degli ospiti e tra-mite le donazioni di affiliati e cono-scenti.

E significativa è anche questa con-clusione dei resoconti delle Riunioni di Zona 2011, un anno dove l’atten-zione più volte dimostrata dai col-leghi per ciò che ci circonda, al di là degli aspetti puramente tecnici, è stata rimarcata con ripetute iniziati-ve e richiami alla solidarietà verso i componenti meno fortunati e più bi-sognosi della società; un importante segnale nei tempi difficili che ci tro-viamo ad affrontare.

Il Geometra Francesco Varetto

E’ mancato, all’età di 90 anni, il geom. Francesco Varetto di Castiglione Torinese.Diplomato nel 1940, è stato iscritto all’Albo dei Geometri di Torino e Provincia dal 1940 alla fine del 1991, entrando così a far parte dell’Albo d’Onore degli professionisti iscritti da oltre cinquant’anni.La sua attività ha spaziato in tutti i campi della professione, come era con-sentito alla nostra Categoria fino ad alcuni anni orsono, soprattutto in un piccolo Comune, dove la polivalenza del geometra era effettiva e preziosa per i cittadini.Ha rivestito anche numerosi incarichi pubblici e sociali, apprezzato so-prattutto per la capacità di comprensione e di risoluzione delle questioni tecniche che le amministrazioni devono affrontare. E’ stato infatti Ammi-nistratore Comunale di Castiglione, Presidente del Consorzio Irriguo di San Mauro e Castiglione e Presidente della Società Operaia di Mutuo Soc-corso, partecipando sempre alle riunioni ed assemblee del suo Comune e limitrofi.Capitano dell’Artiglieria Alpina, ha sempre seguito attivamente e parteci-pato alle attività degli Alpini, tant’è che al suo funerale era presente una grande rappresentanza dei gruppi di Alpini della zona.L’alto valore umano e professionale del geom. Varetto hanno reso la sua lunga carriera densa di soddisfazioni e di dimostrazioni di stima da parte dei suoi concittadini e di tutti quanti hanno avuto modo di conoscerlo.Ha saputo anche saggiamente ed amorevolmente tramandare la sua esperienza, affinché non terminasse con la sua persona: la tradizione della professione continua infatti nella figlia Anna Maria e nei nipoti, che senz’altro saranno orgogliosi e fieri di proseguire nel solco tracciato con tanta competenza e passione.

Atti del Collegio

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Si è concluso con un’elevata par-tecipazione di pubblico l’incontro Everyday solutions, i servizi per i cit-tadini e le imprese del CSI-Piemonte che si è tenuto il 19 luglio presso la Sede di corso Unione Sovietica per presentare e far conoscere a mondo produttivo, Organizzazioni sindaca-li, Associazioni e Stampa, importanti progetti che rispondono alle esigenze di cittadini sempre più digitalizzati.

Nell’attuale rivoluzione digita-le, ciascuno di noi, infatti, desidera vivere il rapporto con le istituzioni utilizzando gli strumenti informatici con cui affronta e risolve quotidiana-mente i problemi nella vita profes-sionale e personale.

“Per questo il CSI continua ad im-pegnarsi quotidianamente, con una costante attenzione ai costi nello sviluppo dei servizi pubblici digita-li, avendo alle spalle 35 anni di affi-dabilità e capacità industriale, come dimostrano i risultati conseguiti nel 2010 e la qualità dei sistemi gestiti”, ha illustrato durante l’evento Stefano De Capitani, Direttore Generale del CSI-Piemonte. “La nostra attività quotidiana, l’attività di 1.200 perso-ne al servizio degli Enti e dei cittadi-ni piemontesi, è infatti finalizzata ad anticipare le nuove esigenze ed esse-re al fianco della Pubblica Ammini-strazione nel cogliere le opportunità di sviluppo economico e sociale che la rivoluzione digitale offre. Con servizi accessibili per tutti, facili da usare, sempre disponibili, capaci di modernizzare la società e avvicinare le istituzioni ai cittadini”.

Qualche esempio? I servizi di pre-

notazione e pagamento on line di visite ed esami medici, quelli per ottenere certificati anagrafici co-modamente da casa o che aiutano a scegliere tra diverse modalità di trasporto pubblico, quelli che con-tribuiscono a migliorare la sicurezza delle strade. A cui si aggiungono, per le imprese, la piattaforma per richie-dere finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Piemonte, per comu-nicare con i Centri per l’impiego, per gestire tutti gli aspetti formativi dei contratti di apprendistato e per chie-dere telematicamente le autorizza-zioni necessarie se svolgono attività

produttive con impatto ambientale. E altri ancora, tutti accessibili 24 ore su 24 anche dal portale www.csipie-monte.it/servizi.

“Il CSI è un protagonista ricono-sciuto anche a livello internazionale - ha concluso il Direttore - grazie alla sua capacità di esportare i modelli vincenti del Piemonte, soprattutto a favore dei Paesi emergenti e di creare in questo modo ricadute economiche sul territorio”.

Mondo produttivo, Organizzazioni sindacali e Associazioni hanno ri-chiesto incontri mirati per approfon-dire possibili future sinergie.

Everyday solutions, i servizi per i cittadini e le imprese del

CSI-PiemonteTorino, 19 luglio 2011

L’incontro organizzato dal CSI e dedicato al Piemonte che produce ha visto un’elevata la partecipazione di addetti ai lavori e di professionisti

Convegni

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CSI-PIEMONTE: L’INFORMATICA PER I SERVIZI PUBBLICI

Realizzare servizi pubblici innovativi, per semplifi care la vita di cittadini e imprese e rendere più facile e veloce il loro rapporto con la pubblica amministrazione. È la missione del CSI-Piemonte (Consorzio per il Sistema Infor-mativo), una grande azienda informatica collocata da anni fra le prime 20 aziende italiane del settore Information and Communication Technologies (ICT) e attiva in tutte le aree di intervento pubblico: dalla sanità alle attività produttive; dai beni culturali ai sistemi amministrativi; dal territorio alla formazione professionale e al lavoro.

IL CSI E LA PROFESSIONETORINOFACILE

Portale per cittadini e professionisti residenti a Torino che offre servizi on line per facilitare la loro vita nel rapporto con la Pubblica Amministrazione.

Ai cittadini TorinoFacile offre:- Certifi caTO per l’emissione e la stampa di certifi cati anagrafi ci e di stato civile;- l’autocertifi cazione guidata, per predisporre la propria autocertifi cazione on line;- il cambio di indirizzo on line, per inoltrare la dichiara-zione senza presentarsi allo sportello;- il cambio titolo di studio, per presentare on line la di-chiarazione;- la prenotazione di pubblicazioni di matrimonio per prenotare on line la pubblicazione.E anche:- il pagamento on line di tributi e multe;- la prenotazione di appuntamenti agli sportelli comu-nali per non fare code.

Ai professionisti offre:- CompilaTO per la compilazione e l’invio di moduli-stica nei settori del commercio e dell’edilizia fi nalizzati all’avvio di un procedimento;- la prenotazione di appuntamenti presso gli sportelli del Comune.

A tutti, tra i servizi più rilevanti legati al Web 2.0, To-rinoFacile rivolge:- MappaTO, il servizio di personalizzazione e condivi-sione delle mappe di Google, per creare le proprie map-pe della Città;- TaggaTO per contrassegnare le pagine dei siti della Città con etichette personalizzate e condivisibili con gli altri utenti Torinofacile.

Per chiCittadini, professionisti, aziende.

Vantaggi- disponibilità del servizio svincolato da orari di sportello;- semplifi cazione rapporto con la PA;- evitare le code;- trasparenza.

Numeri- oltre 66.000 utenti registrati a TorinoFacile- più di 28.000 certifi cati stampati online nel primo semestre del 2011 ad oggi on line 1 certifi cato su 10

Consultazione dell’Archivio Edilizio

Edifi caTO - Ricerca e consultazione delle pratiche edilizieConsente di ricercare i dati essenziali delle pratiche di edilizia privata conservate dall’Archivio Storico e dall’Ar-chivio Edilizio con possibilità di prenotare le consultazioni delle pratiche cartacee, di visualizzare con modalità telematica le pratiche digitalizzate in formato elettronico e di eseguire il pagamento dei diritti dovuti per la visura.

Consultazione cartellini repertorio edilizioConsente di consultare le immagini digitalizzate dei “cartellini cartacei”, utilizzati fi no al 1985 (anno di introduzio-ne del registro informatico) per registrare l’elenco delle pratiche edilizie.

Convegni

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Il geometra

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Un sistema unificato e condiviso per l’inoltro delle pra-tiche edilizia alla Pubblica Amministrazione, in un’ot-tica di:- semplificazione amministrativa;- uniformità e unificazione della modulistica a livello

regionale;- dematerializzazione dei documenti;- condivisione delle informazioni e delle conoscenze fra

le PA, i cittadini, i professionisti e le imprese;- attuazione del federalismo fiscale.

Per chiEnti della Pubblica Amministrazione, professionisti, cittadini.

VantaggiPer i Comuni:- certezza dell’interpretazione normativa e, di conseguenza, minor lavoro di istruttoria.

Per la Regione:- controllo più semplice dell’attività edilizia e possibili-

tà di includerne i dati nei sistemi a supporto del governo del territorio.

Per i professionisti:- modulistica unificata, ridotta e semplificata;- compilazione assistita della modulistica sia a livello

di controlli di congruenza informativa sia a livello di pre-compilazione con dati ricavati da fonti certificate (anagrafi soggetti fisici e giuridici, anagrafe oggetti Sigmater, toponomastica);

- procedure semplificate e omogenee;- conservazione dei progetti;- utilizzo delle piattaforme DoQui (per l’archiviazione

della documentazione digitale) e Adobe Live Cycle (per la produzione della modulistica);

- controllo avanzamento stato pratiche;- canale diretto con il Comune per notifiche eventi.

Numeri- 30 Comuni aderenti al progetto- 20.000 scarichi della modulistica off line

È un’applicazione web a supporto della certifi cazione energetica degli edifici della Regione Piemonte.

Permette ai professionisti di:- iscriversi all’albo dei certificatori energetici ed effet-

tuare i pagamenti degli oneri annuali;- prenotare e acquistare i codici ACE (Attestati di

Certificazione Energetica);- compilare e trasmettere on line i certificati energetici

firmati digitalmente.

Ai cittadini di:- accedere all’elenco regionale dei certificatori.

Inoltre consente ai notai di:- scaricare il certificato da allegare ai documenti di un rogito.

Per chiProfessionisti del settore energetico (ingegneri, archi-tetti, geometri, periti iscritti ad Ordini e Collegi), citta-dini, notai.

Vantaggi- semplificazione dell’interazione dei professionisti con

la Pubblica Amministrazione;- dematerializzazione dei processi della PA;- acquisizione di informazioni sul patrimonio edilizio

piemontese per la costruzione, in prospettiva, del cata-sto energetico regionale finalizzato al risparmio ener-getico.

Numeri- 5.910 certificatori iscritti- 180.144 attestati inviati

MUDE - Modello Unico Digitale

CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

Convegni

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il geometra n. 6/11 41

È un’applicazione web per la presentazione telematica di istanze sulle autorizzazioni ambientali, contestual-mente o in sostituzione alle tradizionali comunicazioni cartacee firmate e spedite per posta.

Supporta le imprese per:- la compilazione guidata di modulistica on line;- la georeferenziazione degli insediamenti produttivi;- l’invio all’ente competente, generalmente la Provin-

cia, attraverso posta elettronica certificata.I moduli già disponibili sono:- autorizzazioni di carattere generale per le emissioni

in atmosfera per attività di carrozzeria, falegnameria, lavorazione e trattamento di materiali metallici (sono previste estensioni ad altre attività produttive);

- comunicazioni su recupero rifiuti in relazione all’art. 216 D.Lgs 105/2006.

Per chiImprese che svolgono attività produttive con impatto sull’ambiente e che interagiscono con la Pubblica Am-ministrazione per ottenere autorizzazioni e permessi.

Vantaggi- semplificazione nella presentazione dell’istanza;- contributo alla dematerializzazione dei processi della

PA;- alimentazione e aggiornamento della conoscenza su at-

tività produttive e fattori di pressione sull’ambiente.

Numeri185 utenti accreditati

AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI

La Città di Ivrea ha presentato - nella Sala del Consiglio Comunale - un nuovo importante servizio sul web, messo a disposizione di tutti i cittadini e, in particolare, di architetti, geometri e ingegneri e tutti i professionisti che si occupano di progettazione edilizia/urbanistica nel territorio eporediese.

Si tratta del Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) del Co-mune di Ivrea, realizzato su piattaforma ArcGis Server e in grado di fornire informazioni cartografiche, tra cui quelle del Piano Regolatore e del Catasto. Il sito si può consultare gratui-tamente e liberamente attraverso il sito ufficiale del Comune di Ivrea, www.comune.ivrea.to.it, o collegandosi direttamente all’indirizzo https://sit.comune.ivrea.to.it, e non richiede l’in-stallazione di software aggiuntivi per la visualizzazione.

L’incontro del 23 novembre 2011 è stato voluto per illustra-re l’uso e le potenzialità del sistema, sotto forma di incontro pubblico, dal carattere formativo/informativo, al quale sono stati invitati a partecipare, in particolare, tutti i professionisti del settore.

Il nuovo sistema informativo consentirà a tutti i cittadini di accedere facilmente ad una cartografia digitale con la possi-bilità di visualizzare in rete le informazioni su carte e mappe certificate, ma soprattutto rappresenterà un prezioso strumento di supporto al lavoro dei professionisti.

Il sistema consente la sovrapposizione delle foto aeree e di quelle dell’attuale catasto, evidenziando eventuali differenze. In tale modo col GPS si può riconfinare e correggere il pia-no regolatore in base ai rilievi effettivi e definitivi, e anche

tenere traccia delle trasformazioni sul territorio.

Le funzionalità legate al Sistema Informativo Territoriale sono molteplici e permetteranno di illustrare informazioni e processi relativi a diversi ambiti: territorio, persone fisiche e giuridiche presenti sul territorio, servizi con relativi procedi-menti ed atti amministrativi, ubicazione di zone coperte da par-ticolari servizi, quali il wi-fi libero e la videosorveglianza.

Grazie a questo sistema si velocizzeranno anche le procedu-re burocratiche e cittadini e professionisti avranno risposte più chiare e precise, e più rapidamente.

Il Sistema fornirà agli uffici la possibilità di incrociare dati relativi alla gestione e pianificazione del territorio e ai proce-dimenti legati a questa (es. edilizia privata, tributi, espropri, ecc…), ma anche procedimenti legati alla gestione di servizi legati a persone e imprese (circoscrizioni elettorali, censimenti, piano del commercio ecc..).

In definitiva, grazie al SIT sarà possibile trasformare la banca dati di informazioni inerenti a diversi oggetti del terri-torio in una rappresentazione grafica efficace e di immediata lettura.

Il S.I.T del Comune di Ivrea è aperto alla cooperazione di amministrazioni pubbliche ed aziende private che intendano collaborare per mettere in comune e rendere disponibili a tut-ti la rappresentazione di reti, dati territoriali ed informazioni utili.

Presentazione ai professionisti del Nuovo Sistema Informativo Territoriale di Ivrea

Convegni

Il geometra

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Il geometra

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Dal 24 al 27 novembre si è svolta al Lingotto Fiere Re-structura 2011, giunta alla

sua XXIV edizione.Al centro dell’attenzione sono stati

effi cienza energetica ed eco-soste-nibilità, con tutte le soluzioni e le novità, dai mini-interventi ai gran-di progetti architettonici. Oltre 450 espositori e 80 eventi in calendario, con un aumento del 30% rispetto al 2010.

Se la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico sono oggi di-ventati una priorità e un dovere per l’edilizia, Restructura si è rivolta non solo ai professionisti del settore, ma anche ai visitatori, perché la cultura del “costruire sostenibile” si forma innanzitutto partendo dalla sensibi-lizzazione di chi decide per l’inve-stimento, il privato, che nell’ambito della rassegna ha avuto modo di do-

cumentarsi sulle modalità più adatte a costruire e abitare consapevolmente e a chiunque si appresti a comprare, ristrutturare o anche solo ad operare piccoli interventi sulla propria abita-zione.

Per entrambi è stata allestita un’am-pia area espositiva da visitare, con oltre 450 espositori rappresentativi di ogni settore dell’edilizia e della ri-strutturazione: energia, bio-edilizia, riscaldamento e isolamento termi-co, idraulica, infi ssi e falegnameria, sistemi di illuminazione, materiali, complementi per esterni.

Professionisti e privati hanno tro-vato un repertorio completo e aggior-nato di materiali e soluzioni adatti a garantire il risparmio energetico, il contenimento delle spese e insieme quel comfort abitativo a cui mira chiunque decida di investire sulla casa per migliorare la qualità della

propria vita.Gli oltre 450 espositori rappresen-

tativi di ogni settore dell’edilizia e della ristrutturazione hanno proposto soluzioni eco sostenibili, tecnologie per l’effi cienza energetica e novità su materiali, attrezzature e tecniche costruttive adatte ad ogni tipologia di intervento, dalle grandi ristruttu-razioni alle piccole azioni a basso costo. Dai sistemi di isolamento ter-mico e acustico alle case prefabbri-cate in legno, dai materiali costruttivi di derivazione naturale agli impianti per energie rinnovabili, fi no al bio-design: l’offerta espositiva dimostra come tecnologie e soluzioni per di-minuire l’impatto ambientale del-l’edilizia stiano acquisendo sempre maggiore spazio e importanza, anche in vista della probabile proroga delle detrazioni fi scali del 55% per la ri-qualifi cazione energetica del patri-

Restructura 2011

Torino, 24 - 27 novembre 2011

Anche in un momento di crisi, la casa rimane per gli italiani una priorità di spesa. Lo dimostrano gli oltre ventottomila visitatori professionali e privati della XXIV edizione di Restructura, il salone-evento su edilizia e architettura che si è svolto dal 24 al 27 novembre al Lingotto Fiere di Torino

Convegni

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il geometra n. 6/11 43

monio edilizio esistente. Condizione questa che, secondo i dati forniti da ENEA, è in grado di produrre quasi 250.000 interventi di riqualificazione all’anno.

Aggiornamenti tecnici, utili sug-gerimenti pratici o idee per i propri progetti sono poi stati offerti dal fitto programma di workshop, seminari e convegni, rivolti sia ai professio-nisti che ai visitatori “non addetti”. Gli oltre 80 eventi in calendario - il 30% in più rispetto allo scorso anno – hanno trattato argomenti di interes-se tecnico come sostenibilità edilizia, soluzioni per le case a basso consu-mo, casa Kyoto e le certificazioni energetiche, abitazioni in legno, bar-riere architettoniche, finanziamenti e incentivi, offrendo anche dimostra-zioni pratiche di interventi flash per migliorare la classe energetica della propria abitazione.

Infine, se eco-sostenibilità e rispar-mio energetico sono state le parole d’ordine di questa edizione di Re-structura, la stessa organizzazione della fiera prosegue nel percorso di sostenibilità intrapreso lo scorso anno per ridurre l’impatto ambientale della manifestazione con interventi mirati: un nuovo impianto di illuminazione ad alta efficienza che ha consentito una riduzione dei consumi elettrici del 60%, dispositivi di interruzione di flusso per i bagni, eliminazione degli asciugamani di carta, uso di carta igienica riciclata e di prodotti detergenti eco-compatibili e raccolta differenziata dei rifiuti al 70%.

Il Collegio dei Geometri e Geo-metri Laureati di Torino è sta-to presente anche quest’anno a

Restructura con il proprio stand per presentare ai cittadini l’attività del Geometra libero professionista che spazia, in generale, dall’edilizia, alle amministrazioni, alla topografia e al-l’estimo immobiliare.

La consulenza in occasione della manifestazione annuale al Lingotto rispecchia anche il servizio perma-

Il convegno “SICUREZZA SUL LAVORO: CONDOMINIO, CAN-TIERE, AGRICOLTURA - Un giro d’orizzonte e tre approfondimenti tecnici sulla sicurezza che c’è, sulla sicurezza che ci deve essere, sul-la sicurezza che vogliamo”, organizzato congiuntamente dalle Com-missioni Agricoltura, Gestione Immobiliare e Sicurezza del Collegio, ha avuto importanti relatori. Tra gli altri. il Consigliere Nazionale Referente per la Sicurezza geom. Marco Nardini, il Geom. Carlo Papi Presidente Associazione Nazionale GEOSICUR Geometri per la Sicurezza

L’altro convegno nell’ambito di Restructura è stato dedicato a “PRO-CEDURE EDILIZIE: LE IMPORTANTI NOVITA’” con l’intervento, tra gli altri del dr. Antonio Trifirò della Direzione programmazione strategica della Regione , e dell’arch. Livio Mandrile, Dirigente Set-tore Sistema Informativo Territoriale e Settore Servizi per l’Edilizia e l’Urbanistica del Comune di Torino

Convegni

Il geometra

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Il geometra

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nente “Il Geometra risponde”, spor-tello di prima consulenza gratuita aperto a tutti per ottenere consigli e pareri informali e porre questioni di pronta soluzione, già attivo presso la sede del Collegio professionale ed oggi, grazie alla disponibilità della Città di Torino, presso le biblioteche dei quartieri della Città.

Il Collegio dei Geometri ha quindi organizzato tre importanti convegni che, tra i tanti ospitati a Lingotto Fie-re, sono stati caratterizzati proprio dall’essere dedicati alla figura nuova del Geometra che non si occupa solo più di costruzioni, ma anche di tutto il complesso mondo che ruota intor-no al settore.

Durante il primo convegno di gio-vedì 24 si è trattato di Sicurezza sul lavoro. E’ questo un tema di gran-dissima attualità che, collegato in un primo tempo solo ai cantieri edili, oggi riveste ogni aspetto del vivere quotidiano.

Ecco dunque che il Geometra di-venta un protagonista non solo più quando si tratta di costruzioni e ri-strutturazioni, quale coordinatore della Sicurezza nei cantieri, ma an-che in molti altri aspetti che coinvol-gono i cittadini, quale la gestione dei condomini. Tutti gli amministratori condominiali infatti, e la maggior parte sono geometri liberi profes-sionisti, sono chiamati ad applicare severamente le norme sulla sicurez-za, predisponendo tutte le pratiche amministrative e vigilando sulla loro applicazione.

Anche in agricoltura, e questo è forse meno noto, oggi le norme sulla Sicurezza hanno giustamente molta importanza: anche qui il Geometra, che un tempo si occupava di misura-zioni di terreni e di gestioni di azien-de agricole, oggi affianca a questi compiti la gestione della Sicurezza nel comparto agricolo.

Tutto ciò significa che al professio-nista sono assegnate nuove respon-sabilità, che richiedono competenza e preparazione. Il convegno del 24

novembre a Re-structura, con l’in-tervento di auto-revoli relatori, ha offerto certamente un contributo in tal senso sia per i cittadini che per i professionisti.

L’incontro di sabato 26 è stato invece dedicato alla semplificazio-ne delle procedure edilizie che, come sappiamo, hanno apportato una vera rivoluzione nel-le procedure di autorizzazione alle nuove costruzioni e ristrutturazioni L’attività professionale del geometra in campo edilizio è dunque coinvol-ta strettamente dai recenti provvedi-menti legislativi inerenti le procedure da utilizzare per i vari interventi.

Oltre agli aspetti tecnici e legisla-tivi, i Geometri avranno occasione di aggiornarsi e confrontarsi anche con i profili di responsabilità penale connessi alle procedure di assevera-zione.

Un altro campo in evoluzione è quello della fiscalità, su cui si è in-centrato l’altro convegno a Restruc-tura del 26 novembre: la gestione dei patrimoni immobiliari è sempre stata alla base dell’attività del Geome-tra ma oggi più che mai la profonda conoscenza delle caratteristiche dei beni immobili diventa indispensabi-le per l’imposizione fiscale. Il Geo-metra è pronto ad essere individuato come la figura che meglio conosce l’applicazione delle tassazioni, pro-prio grazie alla sua specifica compe-tenza delle caratteristiche dei nostri beni. Il convegno ha avuto lo scopo anche di presentare al pubblico que-ste potenzialità e di far conoscere questa figura spesso ingiustamente sconosciuta a molti cittadini.

La novità dell’intervento del Collegio Geometri a Re-structura 2011 è stato però il

programma di orientamento per le scuole, con una serie di incontri de-dicati specificatamente agli studenti Geometri: nei giorni di giovedì 24 novembre, venerdì 24 novembre e sabato 24 novembre i componenti la Commissione Scuola del Collegio hanno incontrato gli studenti degli Istituti per Geometri della Provincia ed anche alcuni della Regione, per illustrare loro le caratteristiche della libera professione.

In tal modo il Collegio desidera proseguire ed intensificare le ini-ziative per incentivare la figura dei Geometri liberi professionisti presso gli studenti, proponendo alle Scuole questi incontri con gli studenti del 5° anno per presentare, anche con la distribuzione di documentazione e materiale illustrativo, le attività del Geometra, le caratteristiche della professione, le casistiche e le oppor-tunità che la scelta di questa attività può offrire per il futuro lavorativo. I professionisti sono poi rimasti a disposizione per domande e chiari-menti più approfonditi.

Lo svolgimento di questi incontri a Restructura si è quindi aggiunto quest’anno alle tradizionali visite che il Collegio effettua negli Istituti ed hanno ambito la “vetrina” della nostra professione verso i potenziali futuri colleghi.

Convegni

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Negli ultimi tempi leggiamo spes-so articoli sull’esperimento “Opera”, condotto tra il CERN di Ginevra ed i laboratori del Gran Sasso, che sembra abbia evidenziato risultati sorprendenti, in contraddizione addi-rittura con la Teoria della Relatività di Einstein.

Cerchiamo di capire che cos’è il Cern, parlandone con due insegnanti di matematica e fisica del liceo Por-porato di Pinerolo, il prof. Franco Vaio e la prof.ssa Marina Penna.

Questi due insegnanti hanno par-tecipato ad un corso articolato in numerose conferenze, visite e atti-vità pratiche, denominato “Italian School Teachers Programme”, pres-so il CERN di Ginevra, dal 28 agosto al 2 settembre 2011.

Il corso è stato organizzato dal CERN in collaborazione con alcu-ni insegnanti italiani, e per il grup-po piemontese il referente è stato il prof. Vaio, che frequenta stabilmente il CERN fin dalla metà dagli anni ’70, quando vi aveva soggiornato vari mesi per la preparazione della propria tesi di laurea.

Il gruppo piemontese era costituito da 13 insegnanti dei Licei di Pine-rolo, da altri insegnanti dei licei di Orbassano, Torino, Novara e Arona, oltre a 3 studenti universitari del pi-nerolese.

La prof.ssa Penna ci racconta la loro voglia di venire a contatto con i luoghi in cui si fa ricerca scientifica ai livelli più alti, per poter trasferire anche ai propri allievi le conoscenze così acquisite. Questo per mostrare loro che studiando fisica, matematica,

e le scienze in generale si acquisisco-no gli strumenti soprattutto per poter meglio comprendere il mondo che ci circonda, oltre che per avere accesso alle nuove scoperte della scienza.

Infatti per poter appassionare gli al-lievi occorre prima che gli insegnanti si appassionino e si aggiornino co-stantemente ; solo in questo modo essi potranno suscitare negli allievi la curiosità e la voglia di sapere.

Chiediamo al prof. Vaio di spiegar-ci cos’è il CERN.

Il CERN è l’Oganizzazione Euro-

pea per la Ricerca Nucleare. Il nome CERN deriva dall’acronimo francese Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, che era l’istituzione tem-poranea fondata nel 1952 avente per mandato quello di creare l’organiz-zazione europea di livello mondiale nel settore della fisica delle particelle elementari. Quando l’Organizzazio-ne fu fondata, il 29 settembre 1954, il Consiglio fu sciolto, ma il nome CERN, entrato nell’uso, fu mante-nuto. A quell’epoca la ricerca nel-la fisica fondamentale si occupava per lo più della comprensione del-

I neutrini superveloci del CERN

Cerchiamo di capire che cos’è il CERN, parlandone con due insegnanti di matematica e fisica del liceo Porporato di Pinerolo

Cultura

Il geometra

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Il geometra

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l’atomo e della sua struttura, da cui la presenza nel nome dell’aggettivo ‘nucleare’. In realtà da molti anni la fisica nucleare vera e propria è un’at-tività marginale nella ricerca del CERN, la quale è rivolta principal-mente allo studio sperimentale e, in parte, teorico delle particelle subato-miche e delle forze che agiscono fra essi: i costituenti del nucleo, dunque, le cosiddette particelle elementari, i mattoni fondamentali della materia.

Lo scopo principale del CERN è quello di fornire ai ricercatori gli strumenti necessari per la ricerca nel-la cosiddetta fisica delle alte energie. Questi sono principalmente gli acce-leratori di particelle, che fanno rag-giungere alle particelle subnucleari velocità (più propriamente: energie cinetiche) molto elevate, e i rivelatori che permettono di osservare i prodot-ti delle collisioni tra fasci di queste particelle che si urtano frontalmente o di fasci contro bersagli fissi. Ad

energie sufficientemente elevate, i prodotti di queste reazioni possono essere radicalmente differenti dai co-stituenti originali dei fasci, e molte volte sono state prodotte e scoperte in questa maniera particelle fino a quel momento ignote.

L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il CERN, è attual-mente il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Si trova al confine tra Svizzera e Fran-cia alla periferia ovest della città di Ginevra. La convenzione che istitui-va il CERN fu firmata nel 1954 dal primo gruppo di 12 stati membri, fra i quali era già presente l’Italia. Oggi fanno parte del CERN 20 stati euro-pei, membri a pieno titolo, più alcuni osservatori, fra i quali stati extraeu-ropei.

Gli stati attualmente membri del CERN sono venti: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Dani-marca, Finlandia, Francia, Germa-

nia, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Por-togallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria. Attualmente la Romania è candidata a diventare il ventunesimo stato membro.

Il CERN è finanziato dagli sta-ti membri. I principali contributi provengono da Germania (circa il 20%), Francia (15%), Gran Bretagna (14%). L’Italia è al quarto posto fra gli stati contributori con il 12% circa del bilancio totale del CERN, per un ammontare di poco più di 80 milioni di euro l’anno, cioè meno di un euro e mezzo a testa all’anno per ciascun cittadino italiano, meno del costo di un caffè al bar.

Organizzazioni esterne e Stati os-servatori che attualmente sono attivi nei programmi del CERN sono: la Commissione Europea, l’UNESCO e India, Israele, Giappone, Federa-zione Russa, Turchia, USA.

Stati non membri con accordi di collaborazione con il CERN sono: Algeria, Arabia Saudita, Argentina, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bielorussia, Bolivia, Brasile, Cana-da, Cile, Colombia, Corea Croazia, Cipro, Ecuador, Egitto, Emirati Ara-bi Uniti, Estonia, Georgia, Giordania, Iran, Islanda, Lituania, Macedonia, Malta, Marocco, Messico, Montene-gro, Nuova Zelanda, Pakistan, Perù, Repubblica Popolare Cinese, Serbia, Slovenia, Sudafrica, Ucraina e Viet-nam.

Il CERN mantiene inoltre vari con-tatti di forme differenti con: l’Autori-tà Palestinese, Cuba, Ghana, Irlanda, Lettonia, Libano, Madagascar, Ma-lesia, Mozambico, Filippine, Qatar, Ruanda, Singapore, Sri Lanka, Tai-landia, Taiwan, Tunisia, Uzbekistan e Venezuela.

Il CERN impiega stabilmente poco meno di 2400 persone: per lo più personale tecnico e scientifico che si occupa prevalentemente del progetto, della costruzione e del fun-zionamento degli acceleratori e dei rivelatori. Oltre ad essi, oltre 10000

L’acceleratore LHC con il disegno dei fasci di particelle (invisibili!) che vengono fatte passare all’interno per accelerarle. L’LHC, l’acceleratore di particelle più moderno e più potente al mondo, è la “star” del CERN

Cultura

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scienziati esterni, una metà circa del mondo dei fisici delle particelle ele-mentari, si muovono regolarmente fra le istituzioni di appartenenza e il CERN, con soggiorni in loco più o meno lunghi per le ricerche in corso o in progetto. Essi provengono da più di 600 università sparse nel mondo e rappresentano più di 110 nazionalità differenti.

Praticamente il CERN è un gran-

dissimo e variegato laboratorio, in cui si svolgono molte ricerche di-verse, accomunate da alcuni punti: le finalità di tutte le ricerche sono assolutamente a fini pacifici, e tutti i risultati vengono resi pubblici e mes-si a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.

Le ricerche sulle particelle elemen-tari hanno poi importanti ricadute in vari campi scientifici , che ven-

gono però approfonditi all’esterno del CERN: nella ricerca medica, per esempio le più moderne tecniche per combattere i tumori si basano su que-ste conoscenze e utilizzano gli acce-leratori di particelle.

Inoltre, in cosmologia per com-prendere l’universo, la sua nascita (il cosiddetto Big Bang) e la sua evo-luzione, cioè il mondo dell’ “infini-tamente grande”, ci si deve basare

L’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il CERN, è attualmente il più grande labo-ratorio al mondo di fisica delle particelle. Si trova al confine tra Svizzera e Francia alla periferia ovest della città di Ginevra. E’ un grandissimo e variegato laboratorio, in cui si svolgono molte ricerche diverse, accomunate da alcuni punti: le finalità di tutte le ricerche sono assolutamente a fini pacifici, e tutti i risultati vengono resi pubblici e messi a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.

Cultura

Il geometra

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Il geometra

48 il geometra n. 6/11

sulle scoperte della fisica delle par-ticelle, cioè il mondo dell’ “infinita-mente piccolo”.

Si sono fatti passi enormi, in que-sti ultimi anni, nel descrivere i primi istanti di vita dell’universo, arrivan-do a ricostruire negli esperimenti ciò che, secondo le teorie attuali, sarebbe avvenuto qualche milionesimo di se-condo circa dopo il big bang.

Nonostante tutte queste scoperte, compresa l’antimateria, che «miste-riosa» ormai non è più da oltre set-tant’anni, gli scienziati stimano di conoscere solo il 4% dei componenti dell’universo. Il restante 96% sareb-be composto dalla cosiddetta massa oscura, che si manifesta attraverso la forza gravitazionale che esercita sulle galassie visibili, ma che non riuscia-mo a vedere, pur costituendo, pare, il 23% circa della massa dell’universo, e dall’ancor più misteriosa energia oscura che costituirebbe il 73% del-l’universo nella sua totalità e sarebbe forse all’origine dell’accelerazione dell’espansione dell’universo.

La maggior parte degli esperimenti condotti al CERN si realizza accele-rando enormemente delle particelle subatomiche, (per esempio in LHC si utilizzano i protoni), e facendole poi scontrare fra loro. Durante queste collisioni si producono un gran nu-mero di altre particelle, che vengono quindi studiate.

La “star” del CERN è LHC: l’ac-celeratore di particelle più moderno e più potente al mondo, che riceve le particelle già accelerate da quelli meno moderni e potenti, i quali at-tualmente funzionano collegati in successione fra loro, in una specie di catena di acceleratori, e le accele-ra ancora moltissimo. Esso si trova ad una profondità tra i 100 e i 150 metri sotto il suolo, in una galleria a forma di anello lunga 27 km, parte in territorio svizzero e parte in quello francese.

Al CERN ci sono poi numerosi apparati rivelatori, che sono enormi macchinari situati a varie profondi-

tà sotto la superficie del suolo, che hanno lo scopo, diciamo così, di “fotografare” ciò che accade durante e subito dopo ogni singolo scontro fra le particelle che l’acceleratore ha portato a velocità prossime a quelle della luce; nel grande acceleratore sotterraneo LHC ve ne sono quattro: Atlas, Alice, CMS e LHCb.

Nella settimana in cui noi eravamo lì - racconta la prof.ssa Penna - CMS e LHC erano spenti per manutenzio-ne: in via eccezionale siamo stati ac-compagnati giù a visitare la caverna in cui si trova CMS, ed è stata una grande fortuna cogliere questa oc-casione che negli ultimi anni è stata concessa eccezionalmente solo a im-portanti personalità in visita.

Anche se le attività erano sospe-se e quindi non c’era radioattività, tuttavia il campo magnetico estrema-mente intenso che viene creato per consentire il normale funzionamento del rivelatore non era stato annullato: in quell’occasione le operazioni di manutenzione non avevano richie-sto di spegnere del tutto l’apparato, per cui accadeva che tutti gli oggetti metallici che portavamo con noi ne risentivano fortemente, con effetti sorprendenti perché tendevano a ruo-tare allineandosi con le linee di forza del campo magnetico.

Ma veniamo ai protagonisti della cronaca di questi giorni: i neutrini, particelle prive di carica elettrica e con una massa prossima o forse uguale a zero, le quali, come i «fa-miliari» elettroni ma diversamente dagli altrettanto “familiari” protoni e neutroni si comportano come se fos-sero puntiformi.

Durante le collisioni tra particelle si producono anche neutrini in gran numero, che attraversano la mate-ria senza quasi interagire con essa e senza rallentare (noi siamo co-stantemente attraversati dai neutrini prodotti dalle reazioni nucleari che avvengono nel sole).

Nell’esperimento denominato “Opera”, si producono fasci di neu-

trini orientati verso il laboratorio del Gran Sasso, dell’Istituto Naziona-le di Fisica Nucleare, situato in una vasta camera laterale della galleria autostradale del Gran Sasso, a 730 Km di distanza dal CERN. I neutri-ni seguono una traiettoria rettilinea che, per raggiungere il Gran Sasso, a causa della sfericità della Terra, li porta ad entrare sotto la superficie terrestre in prossimità del CERN e ad uscirne vicino al Gran Sasso. Essi possono attraversare le rocce terre-stri quasi senza interagire con esse, come se queste fossero trasparenti: è noto da molti decenni infatti che i neutrini interagiscono con la mate-ria pochissimo, quasi per nulla, per cui non è necessario scavare alcun tunnel dal CERN al Gran Sasso per permettere il loro arrivo, basta, di-ciamo così, “prendere bene la mira”. Naturalmente anche nel Laboratorio del Gran Sasso essi ci passano con pochissime interazioni: solo una par-te ridottissima di essi si ferma in un gigantesco rivelatore ed è così osser-vata. Pare, e questa è una comuni-cazione di pochi giorni fa, che in tre anni circa di osservazioni siano state rilevate tracce che proverebbero… che essi viaggiano ad una velocità maggiore di quella della luce!

Per gli scienziati questa afferma-zione ha avuto un effetto sensazio-nale: infatti secondo la teoria della relatività di Einstein, risalente ai primi anni del Novecento e ampia-mente confermata da innumerevoli osservazioni e misure, nessun corpo dotato di massa può raggiungere né tantomeno superare la velocità del-la luce. Da quando questa teoria fu formulata da Einstein, fra il 1905 e il 1920, dopo decenni di studi e di esperimenti effettuati da numerosi scienziati, non era mai accaduto che fosse contraddetta né da un esperi-mento in laboratorio né da un’osser-vazione astronomica.

Se questi risultati saranno confer-mati bisognerà dunque rivedere un bel po’ di cose …

Cultura