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In memoria di

Angela Mautone(1937-2012)

Preminente protagonistaProfessore Associato di Neonatologia

(1981-2007)

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STORIA DELLA NEONATOLOGIA IN PUGLIA *

Francesco Schettini(professore di Pediatria a riposo dell’Università di Bari)

L’assistenza al neonato sano e patologico negli anni ‘60 era espletata in Puglia presso le divisioni di Ostetricia e Ginecologia mediante strutture cosiddette “Nido” ove venivano riuniti i neonati ed affidati alla cura delle ostetriche e talvolta anche delle puericultrici senza la supervisione (tranne rare eccezioni) di un pediatra. Per i neonati patologici, i prematuri e gli immaturi erano attivi in alcune strutture (tra cui la Clinica Pediatrica) reparti definiti “Centri Immaturi” dotati di incubatrici ed eventuali altre attrezzature e di personale medico (pediatri) ed infermieristico. In occorrenza di patologie i neonati venivano trasferiti nelle divisioni di Pediatria.

Franco Schettini così descriveva la situazione in un suo articolo apparso su Archivio di Medicina Mutualistica (vol 93, pag 153, 1979):“Il problema neonatale è di estrema importanza nella Regione Puglia che conta 3600000 abitanti con circa 69000 nascite all’anno con un indice di natalità che oscilla fra il 17% (Lecce) ed il 21% (Taranto). Di fronte a questa situazione esiste la realtà del quart’ultimo posto in Italia per la mortalità perinatale.

* Relazione al I° Convegno congiunto di Storia della Neonatologia e della Pediatria (Roma, 26 febbraio 2011).

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Le cause di questa situazione sono molteplici e non univoche per ogni unità operativa.

a) L’organizzazione delle sezioni e delle divisioni di assistenza neonatale prevista dalla Legge Ospedaliera (Legge 128 art 11) presenta molte carenze consistenti nella costituzione spesso formale e nella carenza di attrezzature e soprattutto di personale medico e paramedico o addirittura nella mancata costituzione.Basti pensare che in ben 18 ospedali il neonato èaffidato ancora alle Divisioni di Ostetricia!Esistono soltanto alcune divisioni di assistenza e patologia neonatale nei capoluoghi di provincia o in qualche ospedale più organizzato e che ancora sono alla ricerca della loro piena funzionalità.Esiste poi la mancata coordinazione fra divisioni di Patologia neonatale e le divisioni di Assistenza ai prematuri che porta ad una duplicazione del servizio e che solo nella organizzazione del Dipartimento Materno -infantile potrà trovare una soluzione.Sono carenti i servizi di guardia pediatrica e neonatale (la guardia neonatale non esiste e la guardia pediatrica soltanto nel 22% degli ospedali è autonoma) il che impedisce la collaborazione ostetrico-pediatrica nel momento del parto e cioè nel momento più importante per svolgere un’opera di prevenzione dei danni soprattutto da ipossia a carico del sistema nervoso centrale.

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b) Le attrezzature per l’assistenza ed il controllo del neonato (sia in senso generale che per la mancata o inadeguata utilizzazione o per acquisto anche di attrezzature poco idonee) sono carenti.Il sistema di trasporto dei neonati è inesistente e quest’ultima carenza è di grande rilievo in quanto il numero di maternità con meno di 500 parti è del 37%, quello con 500-1000 parti del 31% e quello con 1000-3000 parti del 28% e quello con più di 3000 parti èsolo del 6% e di conseguenza un centro di cure intensive neonatale non può che essere nella nostra regione che provinciale con un bacino di utenza di almeno 500000 abitanti.

c) La preparazione del personale medico e soprattutto paramedico è carente nel campo specifico della assistenza neonatale e delle cure intensive al neonato in quanto è mancata una scuola di perfezionamento in Neonatologia per medici pediatri, sono carenti i corsi di aggiornamento e di qualificazione per il personale paramedico.

Da questa situazione, abbastanza deludente, sono partite negli ultimi anni varie iniziative che aprono incoraggianti prospettive a breve ed a lungo termine.

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Esse sono:

a) la messa in funzione di una Divisione di Assistenza neonatale aggregata all’Istituto di Puericultura della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari che è completa sul piano edilizio e delle attrezzature e le cui attuali carenze (mancanza della guardia neonatale ed in sala parto, mancanza di un laboratorio autonomo, insufficiente numero di personale medico e paramedico) sono sopperite dall’organizzazione autonoma dell’Istituto di Puericultura e dallo spirito di sacrificio e di responsabilità del personale medico universitario ed ospedaliero e paramedico;

b) l’istituzione da parte della Facoltà medica di una Scuola di perfezionamento in Neonatologia per medici pediatri aggregata all’Istituto di Puericultura;

c) i favorevoli risultati sul piano assistenziale desunti dai dati del progetto finalizzato CNR di Medicina perinatale dai quali risulta che il nostro gruppo ostetrico-pediatrico su 819 neonati di sesso femminile ha avuto una nati-mortalità dell’8% ed una mortalitànella prima settimana del 14% e su 865 neonati di sesso maschile valori rispettivamente del 18% e dell’8%;

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d) l’approvazione da parte della Regione Puglia della legge per la tutela della Maternità e della Salute neonatale;

e) l’entusiasmo e lo spirito di sacrificio con cui giovani colleghi di Taranto, Foggia, Brindisi, Lecce, Acquaviva delle Fonti affrontano il problema della neonatologia raggiungendo soddisfacenti risultati.

Nel frattempo un movimento culturale era in progressione soprattutto da parte dei motivati pediatri di Taranto, Foggia ed Acquaviva delle Fonti ai quali si associava Franco Schettini, professore di Puericultura e direttore dell’omonimo istituto, e la Neonatologia cominciò ad assumere dimensioni autonome ed un progressivo sviluppo.

L’approvazione della legge regionale Puglia n. 25 del 29/06/1978 (BUR n.44 del 04/07/1978) “Tutela della Maternità e della Salute Neonatale” rappresentò un valido supporto al concreto sviluppo della Neonatologia in Puglia, sancendo il diritto di ogni neonato a ricevere adeguata assistenza pediatrica.

Lo sviluppo pertanto della Neonatologia nelle varie province pugliesi ha avuto la seguente progressione:

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A) Provincia di Bari

1) Azienda Universitaria Ospedaliera Consorziale Policlinico (Bari)

L’assistenza al neonato, già espletata presso il Nido ubicato presso le Cliniche ostetriche (che si avvaleva della consulenza pediatrica da parte della Prof.ssa F. Zimbalatti), con l’istituzione dell’insegnamento di Puericultura (1967/68) e dell’Istituto di Puericultura (1970 – Direttore Prof. Francesco Schettini) e con la contemporanea istituzione della Divisione di Assistenza neonatale da parte dell’Ospedale Consorziale Policlinico (1971) venne affidata alla direzione del Prof. F. Schettini che con la collabora-zione della Dott.ssa A. Mautone, iniziò il suo cammino di autonomia neonatologica. Fecero parte della divisione poi i Dott.ri D. De Mattia, L. Cavallo, G. Balducci, M.I. Capalbo e O. Montagna.

Negli anni successivi furono allestiti nuovi e più ampi locali al II° piano delle Cliniche ostetriche arricchiti nella dotazione di incubatrici, respiratori ed altre attrezzature nonché di un laboratorio neonatologico. Il Prof. Schettini nel 1981 si trasferì alla direzione della Ia

clinica pediatrica e la Prof.ssa A. Mautone assunse la direzione della U.O.C. di Neonatologia e TIN del Policlinico – Azienda Ospedaliera, coadiuvata da N. Laforgia, Federico Schettini, B. De Simone,

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M. Baldassarre, M. Manzionna, G. Balducci, O. Montagna, G. Burattini, M. Quercia, L. De Cosmo, F. Indrio, A. Famà, G. Gallo, arricchendo la dotazione diagnostica con l’ecocardiografia (G. Balducci), l’ecografia (O. Montagna), la elettroencefalografia (L. De Cosmo) e qualificando ulteriormente la terapia intensiva del neonato e attivando il rooming-in per il neonato sano.

La Prof.ssa Mautone andò a riposo nel 2007 e la sostituì nella direzione il Prof. N. Laforgia che ècoadiuvato da Federico Schettini, G. Balducci, O. Montagna, M. Baldassarre, G. Burattini, M. Quercia, A. Grassi, G. Gallo, L. De Cosmo, G. Ladisa, G. Calderoni, A. Foglianese e da 33 fra infermiere e puericultrici. Sono assistiti in 15 pl tra TIN e Patologia neonatale 34 culle ed 1 DH 2000/2100 neonati/anno con tasso di occupazione per la TIN e la patologia neonatale > al 100%.

Nell’ambito della riorganizzazione dipartimentale (DAI) la U.O. viene compresa nel DAI Materno – infantile.Il Prof. Laforgia ha promosso la costruzione in atto di un nuovo reparto con 8 pl di terapia intensiva e 15 pl di patologia neonatale.L’insegnamento di Neonatologia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia fu affidato a A. Mautone (professore associato) e come cattedra fece parte dell’Istituto policattedra di Pediatria Clinica e

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Preventiva (1981-1992) e successivamente del Dipartimento di Biomedicina dell’Età Evolutiva.

Nel 2007 l’afferenza è stata trasferita all’istituendo Dipartimento di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia.L’insegnamento di Neonatologia (nell’ambito del corso integrato di Pediatria) dell’Università di Bari è stato tenuto dalla Prof.ssa A. Mautone dal 1981 al 2007 e dal Prof. N. Laforgia dal 1999 coadiuvato dai Prof. Federico Schettini e M. Baldassarre dal 2008-2009 e dal Prof. N. Laforgia (dal 1997 al 2001) nell’Universitàdi Foggia. L’insegnamento di neonatologia è attivo nel DU di Ostetrica (Prof. N. Laforgia).

Nel 1994-95 è stato istituito un corso di perfezionamento in Neonatologia per specialisti in pediatria della durata annuale. È stato frequentato sinora da oltre 100 medici.

L’insegnamento della Neonatologia oltre che agli studenti del VI° del corso di Laurea in Medicina è stato offerto agli specializzandi in Pediatria con tirocinio pratico obbligatorio presso la struttura clinica per diversi mesi corredato da seminari, convegni, corsi di aggiornamento e sopratutto per quelli iscritti all’orientamento neonatologico (frequenza biennale).

L’attività culturale promossa a Bari è stata:•convegno internazionale “Meeting on Neonatology”, Bari, 1971

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• Incontro teorico-pratico di terapia intensiva, Bari, 1992

• Giornate di aggiornamento in Medicina Perinatale, Bari, 1988, 1990, 1992

• VII° Convegno Nazionale di Medicina Perinatale, Bari, 1998

• Il parto pretermine, diagnosi e terapia, Bari, 2000• Nutrizione neonatale, Bari, 1996• IV° Incontro scientifico SIN, Bari, 2000• Riunione regionale SIN, Bari, 2003• Workshop “Problemi neonatologici”, Bari, 2003• Corso di formazione accreditamento funzione

neonatologica, Bari, 2003• Pediatric cardiac surgery, Bari, 2004• Corsi di formazione per la rianimazione neonatale• Teleconferenza ROP, Bari e Foggia, 2005• Up-date sulla malattia da VRS, Bari, 2009• Workshop “Le immunodeficienze primitive”, Bari,

2008• Corso di formazione itinerante “Approccio al

neonato con sindrome malformativa”, Bari, 2009• Assemblea regionale SIN, Bari, 2009• Congresso “Giovani neonatologi a confronto”,

Napoli, 2009• Corso di rianimazione neonatale, Lecce, 2010

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• Congresso “Le patologie genetico-metaboliche. il neonatologo e il pediatra”, Bari, 2010

• Corso itinerante di cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite, Puglia 2010-2011.

• XVI° Congresso nazionale SIN, Bari, 2010• Con cadenza quindicinale si svolgono meeting di

aggiornamento su argomenti neonatologici e pediatrici ai quali sono abbinati meeting culturali. Nell’AA 2009-2010 è stato organizzato un cineforum “Cinema e Medicina”.

Il Prof. N. Laforgia nel triennio 2007-2010 ha presieduto la sezione Puglia-Basilicata della SIN e nel 2010 ha promosso la costituzione della Associazione “NOI ONLUS - per aiutare i neonati”, che ha lo scopo di promuovere l’assistenza sanitaria in neonatologia e terapia intensiva neonatale.

Le percentuali di sopravvivenza nel triennio 2008-2010 sono state dell’89,9% per i neonati < a 32 sett e del 80,3% per i neonati < a 28 sett mentre i valori in rapporto al peso sono per i neonati < a 1550 g dell’83,6% e per quelli inferiori a 1000 g del 75,1%.

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2) Ospedale Di Venere – Giovanni XXIII (Bari – Carbonara)

Presso l’Ospedale pediatrico Giovanni XXIII fu istituita la Medicina neonatale diretta ad interim da Maria Caracciolo (1977-78) e dopo tale epoca da Francesca Zimbalatti (sino al 2009).Il reparto fu in seguito accorpato a quello dell’Ospedale Di Venere e nel 2009 presenta 1496 nascite (EG >37:1368 nati) con una percentuale di decessi dello 0,6%. L’accorpamento coincise con l’istituzione della U.O.C. di terapia intensiva neonatale diretta dal dott S. Mastropasqua dal giugno 1999 con la collaborazione di G. Corso, A. M. Cannuscio, S. P. Cifarelli, A. Ciuffreda, G. D’Amato, I. Donvito, V. Fasano, C. Gentile, O. Limoli, A. M. Loprieno, L. Montinari, B. Natale, A. Patella, M. Pileri, M. Raguseo.Nel novembre 2008 il Dott. Mastropasqua andò a riposo per raggiunti limiti di età e fu sostituito dal Dott. Antonio Del Vecchio nella funzione primariale, proveniente dall’UTIN di Brindisi. Collaborano con il Dott. Del Vecchio i Dott.ri G. Corso, A. M. Cannuscio, L. Corriero, G. D’Amato, I. Convito, V. Fasano (fino all’aprile 2009), A. Giannotta, L. Montanari (fino all’agosto 2010), B. Natale (trasferito nell’aprile 2009 al San Paolo), A. Patella, D. Servedio. M. P. Spalierno, M. Tarantino, R. Venafra.

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La collaborazione con la U.O.C. di ostetricia viene espletata con counseling nell’ambito della diagnostica prenatale per le cardiopatie congenite, le sindromi malformative e la prematurità. Sono inoltre promossi incontri periodici sugli aspetti organizzativi e casi clinici di interesse didattico. Sono state promosse inoltre le seguenti attivitàculturali:•Corso di formazione di alimentazione neonatale (a cura di L. Maggio, Roma)•Corso di formazione di ventilazione meccanica neonatale (a cura di C. Migliori, Brescia)•Incontri di ematologia neonatale (a cura di A. Del Vecchio, Bari)•Incontri di cardiologia neonatale e di cardiochirurgia (a cura di G. D’Amato, P. Volpe e P. Annecchino)•Incontri mensili per la discussione di casi clinici e Audit•Congresso Biennale dell’ESPHI (a cura di A. Del Vecchio, Lecce, 2009)•Congresso nazionale ROP dalla A alla Z (a cura di F. Montrone e A. Del Vecchio, Bari, 2010)•Congresso “Il grande prematuro” (a cura di F. M. Boscia e A. Del Vecchio, Bari, 2010)

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3) Ospedale Ente Ecclesiastico “F. Miulli”(Acquaviva delle Fonti – Bari)

Nel 1973 una sezione della Pediatria (diretta da G. Aceto) fu destinata alla patologia neonatale consistente in una stanza di 4 m x 4 m con un filtro alla porta, 4 incubatrici per neonati prematuri affidata alla responsabilità del Dott. S. Pietroforte coadiuvato da 2 vigilatrici per turno ed 1 puericultrice.

Nel 1974 la sezione fu trasformata in divisione di Neonatologia e fu nominato primario il Dott. S. Pietroforte coadiuvato dall’aiuto dott. M. Cavallone e dal dott. L. Esposito. Il reparto fu dotato di un ventilatore per la CPAP artigianale (infatti la pressione si otteneva immergendo un tubo di plastica graduato in un cilindro di acqua mentre il monitoraggio dei parametri era effettuato mediante osservazione clinica). Alcuni anni dopo il reparto fu dotato di cardiofrequenzimetri, venivano rianimati i prematuri con EG > 26 settimane vitali e venivano dimessi prematuri con peso alla nascita di circa 900 gr in buone condizioni e con bassa incidenza di sequele neurologiche.

Nel 1987 il dott. Pietroforte fu sostituito per pensionamento dal Dott. S. Mastropasqua ed il reparto fu ampliato, suddiviso in box e dotato di tutte le tecnologie necessarie compresa in seguito della HFO.

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Nel 1999 il Dott. L. Esposito è succeduto al Dott. Mastropasqua (dimissioni volontarie) nella direzione della unità di terapia intensiva neonatale. La sopravvivenza dei pretermine di EG <-23 settimane èdel 23% mentre per quelli di EG > 23 e > 30 settimane è del 90%. Attualmente la Neonatologia èallocata nel nuovo ospedale al IV piano in locali molto funzionali e risponde alle esigenze di 1600 ca parti/anno.

Le attività culturali sono state:•Umanizzazione delle cure neonatali, 1988, 1996, 1997• Workshop alimentazione del neonato, 1997• Forum:progetto obiettivo materno-infantile, 2001• Follow-up del neonato a rischio, 2003• Corso di aggiornamento per medici ed infermieri “Il neonato prematuro: sequele ed opportunità”, 2003

4) Ospedale San Paolo (Bari)

Dal 2003 presso la divisione di Pediatria (diretta dal dott. A. Masciale) è attiva una unità operativa semplice di Neonatologia (II° livello) che si avvale dell’apporto di 6 pediatri e di 12 infermiere e che èaffidata alla responsabilità della Dott.ssa L. Zaccaro.

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5) Case di cura private (Bari)

5.1) La Madonnina .È attiva l’assistenza al neonato sano dal 1998 affidata alla dott.ssa F. Petrillo, coadiuvata da infermiere e puericultrici, e con la reperibilità notturna da parte di pediatri. La dott.ssa Petrillo ha promosso dal 1998 una attività dedicata all’incentivazione ed al sostegno dell’allattamento al seno nell’ambito della iniziativa “Ospedale amico dei Bambini” promossa dal 1991 da OMS e UNICEF che dopo la valutazione positiva da parte di esperti Unicef ha permesso alla Casa di Cura “La Madonnina” di ottenere per gli anni 2002 -2010 il riconoscimento internazionale OMS/Unicef di Ospedale amico del bambino (quinto ospedale in Italia e unico nel Sud). Nel 2008 alla dott.ssa Petrillo si èaffiancato il Dott. Savino Mastropasqua.

5.2) Santa MariaInaugurata a Bari nel 1969 ha svolto una notevole attività di ostetricia ed i parti attualmente sono di circa 1700/anno. L’assistenza al neonato è stata progressivamente incrementata dapprima con i Proff. G. Frola e G. Mallardi e successivamente dal 1991 con la Dott.ssa Z. Del Buono, sviluppandosi

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inizialmente con la assistenza di base al neonato e poi raggiungendo una assistenza neonatologica continua di I livello. Dal 2008 responsabile è il Dott. Giulio Paganetti con la collaborazione continua dei Dott.ri P. Labriola e A. Anaclerio e con l’ausilio di 6 consulenti pediatri.

6) Ospedale S. Giacomo (Monopoli - Bari)

L’assistenza ai neonati fu espletata nel Nido ubicato nella divisione di Ostetricia con 5 puericultrici e con la consulenza pediatrica a richiesta (Divisione di Pediatria: Dott. G. Dammacco) con trattamento delle patologie neonatale (II livello) e con la collaborazione dei Dott.ri D. Lenoci e V. Natilla e successivamente del Dott. V. Muolo. Al Dott. Dammacco per il periodo 1980-1988 subentrò il Prof. G. D’Attoma. A partire dal 1981 l’assistenza neonatale fu progressivamente presa in carico dalla divisione di Pediatria e nel 1988-89 sotto la direzione del Dott. G. Basile fu potenziata anche a livello ambulatoriale. Nel 2007 assunse la direzione il Dott. M. Manzionna, proveniente dalla UTIN del Policlinico di Bari, che incrementò ulteriormente l’attività neonatologica (assistenziale ed

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ambulatoriale), istituendo il rooming-in e l’assistenza in sala parto avvalendosi dei pediatri della divisione ed in particolare del Dott. I. Lofù e delle indagini ecografiche particolarmente polmonari.

7) Ospedale “F. Jaia” (Conversano – Bari)

La divisione di Pediatria, istituita nel 1971, e diretta dal Dott. G. Costa fino al 1987, disponeva anche della Patologia neonatale sistemata in 2 stanze con 3 incubatrici (per neonati patologici) e di un Lactarium e si avvaleva della collaborazione dei Dott.ri A. Scisci, O. Manchisi e O. Piccinni e dal 1974 della Sig.ra A. Scagliusi che coordinava il personale infermieristico. Dal 1985 la responsabilità fu affidata al Dott. A. Scisci al quale si aggiunsero poi i Dott. F. Barbusci (fino al 1955) e il Dott. I. Lofù (dal 1989) che permisero una assistenza di II livello con rari trasferimenti, e progressivamente con interventi con reperibilità anche in sala parto ed in sala operatoria. Il Dott. I. Lofùassicurò anche la consulenza neonatologica presso l’Ospedale di Mola di Bari (400-500 nati/anno) con trasferimento dei neonati patologici a Conversano o in altre strutture. L’organico fu potenziato con i Dott.ri G. Teofilo e M. Fortunato. Nel 2003 le U.O. di Ostetricia e Pediatria di Conversano a seguito del pensionamento del Dott. A. Scisci furono soppresse e i Dott.ri I. Lofù e M. Fortunato furono trasferiti alla U.O. di Pediatria-Neonatologia di Monopoli.

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8) Sono presenti nella provincia di Bari altri punti nascita con attività di I° livello presso gli ospedali di Corato, Putignano, Bisceglie, Barletta, Altamura, Andria e Canosa.

B) Provincia di Foggia

1) Ospedali Riuniti di Foggia

(da “Vita di un reparto” di Giuseppe Rinaldi, ed Grilli, 2010)

Alla fine degli anni ‘60 a Foggia e provincia i bisogni ostetrico-ginecologici erano soddisfatti dalla Divisione di Ostetricia dell’Ospedale specializzato Provinciale di Maternità (Direttore Prof. A. Volpe) e la assistenza pediatrica dalla sezione ospedaliera (diretta dal Prof. E. Landi). Il centro disponeva di 4 incubatrici e di attrezzature varie, di un laboratorio e di un Lactarium e prestavano la loro opera i Dott.ri G. Rinaldi e U. Gentile.La storia della Neonatologia e della Terapia intensiva

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neonatale (TIN) di Foggia nasce nel 1970 e il Prof. Dino Curatolo, nuovo Primario della divisione di Pediatria degli OO.RR. di Foggia, abilitò uno spazio della divisione al Centro Immaturi, affidandone la gestione al Dott. G. Rinaldi, formatosi alla scuola romana dei Proff. Giovanni Bucci e Marcello Orzalesi.Il Centro strutturato in ambienti per 4 posti letto, separati da ampie vetrate, costringeva ad un percorso obbligato. Era composto da 5 box, di cui uno attrezzato per 4 posti di terapia intensiva dotato di incubatrici e di tutte le attrezzature necessarie. Il Centro completato nel 1973 fu trasformato in Sezione Neonatale-Immaturi aggregata alla Divisione di Pediatria dando assistenza a tutti neonati patologici. Dal 19/9/74 veniva affidata al Dott. G. Rinaldi con l’incarico di Aiuto.Nel 1976 iniziò l’assistenza in sala parto (su chiamata) a tutti neonati della rispettiva divisione di Ostetricia degli OO.RR. di Foggia nel mentre a Foggia esisteva anche l’Ospedale della Maternitàubicato nel cuore storico della città.Nel 1977 fu inaugurato un nuovo plesso

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Ospedaliero “Maternità provinciale” di fronte agli OO.RR. nel quale fu trasferito il vecchio complesso materno -infantile (Ospedale della Maternità).La duplicazione delle attività non facilitava la razionalizzazione della assistenza neonatale e pertanto nel giugno 1978 l’assistenza neonatale a Foggia era assicurata per i neonati a rischio nati a Foggia e provincia dalla sezione Neonatale –Immaturi mentre per i neonati sani provvedeva il servizio di neonatologia (creato nel 1975) dell’Ospedale “Maternità provinciale”.

Nello stesso anno con l’approvazione della L. R. 1978 furono individuati i centri di assistenza neonatale regionali istituendo 6 centri di III° livello di terapia intensiva per provincia ed uno a Barletta (mai attivato!). Nella provincia di Foggia il centro fu individuato nella sezione neonatale-immaturi con trasformazione in Sezione autonoma di Patologia e terapia intensiva neonatale (affidata all’aiuto dirigente Dott. G. Rinaldi con la collaborazione dei Dott. F. Mazzeo e R. Magaldi e con 28 infermieri) e dotata di nuove attrezzature. Iniziò anche l’assistenza in sala parto utilizzando, primi in Puglia, l’assistenza respiratoria con attrezzature adeguate.Il reparto è stato poi trasferito, in sequenza al trasferimento della Divisione di Ostetricia, al presidio “Maternità Provinciale” ricostruendo la uniformitàassistenziale materno-infantile in collaborazione

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anche con altre sub-specialità pediatriche. Nel 1989 un provvedimento regionale prevedeva la competenza per tutta la patologia neonatale alla Divisione di patologia e terapia intensiva neonatale (diretta dal Dott. G. Rinaldi) e per tutti neonati sani e per la rianimazione in sala parto alla Divisione di Neonatologia (diretta dal primario Dott. E. La Marca).

Finalmente nel 1993 l’organizzazione dei reparti pediatrici era definitivamente la seguente:

a)Divisione di patologia e terapia intensiva neonatale (Dott. G. Rinaldi) per tutta la patologia neonatale;b)Divisione di Neonatologia (Dott. E. La Marca) con il nido delle divisioni di Ostetricia per i neonati sani e per la rianimazione primaria in sala parto;c)Divisione di Pediatria (per pazienti dopo l’etàneonatale) e scorporo del Nido riunito alla Divisione di Neonatologia dell’Ospedale Provinciale di Maternità.

E’ stato così favorito l’accentramento di neonati ad alto rischio nonchè delle gravidanze a rischio (media/anno elevata di neonati WLBW prevista di 35 e reale di 60-70 per la provincia di FG) facilitando inoltre lo scambio culturale coi centri afferenti, con centri universitari e di ricerca farmacologici e biomedici, laboratori di epidemiologia e biostatistica con la partecipazione a

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trials assistenziali e di ricerca su aspetti vari interessanti l’area neonatale ed in particolare nel 1987 all’uso del surfattante esogeno nella RDS del neonato con l’apprezzamento della FDA per il lavoro svolto dai Dott. G. Rinaldi e R. Magaldi.

Sin dal 1980 i medici della sezione autonoma di Patologia e terapia intensiva neonatale (tra i primi in Italia) hanno iniziato le prime esperienze di trasporto neonatale sia per la provincia di Foggia che per altre province e regioni limitrofe con autoambulanze pubbliche ma non attrezzate allo scopo.

Il Trasporto neonatale (STEN) si realizzava a Foggia con l’affidamento alla UTIN di una unità mobile di trasporto neonatale nel 1987. Il Ministero della Sanitànel 1988 approvò la realizzazione di un servizio di trasporto neonatale (STEN) che prevedeva Foggia fra i centri STEN già esistenti da potenziare. La Regione Puglia nel 1991 approvò un piano disponente che la UTIN di Foggia avrebbe coperto la Capitanata ed il Nord barese nel mentre la U.O. di neonatologia di Bari (Ospedale Giovanni XXIII°) avrebbe coperto Bari e provincia, il Sud barese ed il Salento. Infine nel 2006-2009 il trasporto neonatale veniva considerato integrato nel sistema di emergenza nell’ambito della organizzazione del 118. Il Dott. G. Rinaldi ha ricoperto il ruolo di Primario dal

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1981, compreso quello di capo del Dipartimento Materno-infantile, fino al settembre 2007 epoca della raggiunta messa a riposo. Suo successore alla direzione della struttura unificata S. C. di neonatologia e terapia intensiva neonatale è stato il Dott. Rosario Magaldi.

Il reparto con una storia assistenziale di oltre 30 anni ha utilizzato progressivamente tutte le novità tecniche assistenziali creando una scuola foggiana di Neonatologia avvalendosi della collaborazione dei Dott.ri R. Magaldi, G. Popolo, G. Maffei, R. Litta, M. R. Iliceto, G. Marciello, A. M. Di Gianni, L. Taurino, M. Rinaldi, R. Ieva, A. Cella, G. Gallo, N. Narciso, G. Montrone, G. Villani, G. Minnelli, ognuno con competenze specifiche, con una pregevole attivitàclinico-scientifica ed una attività didattica per gli specializzandi in pediatria (compresi quelli della IIa

scuola di Bari), con l’organizzazione di corsi di aggiornamento, convegni e attiva partecipazione a congressi, riunioni, corsi di aggiornamento come relatori e/o docenti.

Nel 2001 è stata istituita presso la divisione la “Banca del latte umano donato” (BLUD), primo esempio in Puglia del programma di umanizzazione delle strutture di assistenza neonatale.

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Il Dott. Rinaldi è stato nel 1987-90 consigliere nazionale del GdL di Neonatologia della SIP, consigliere nel direttivo nazionale della SIP (1990-93), consigliere (1995-98) nel GdL Trasporto neonatale della SIP e segretario nazionale (1999-2001), componente della commissione nazionale per le linee guida sul Dipartimento materno-infantile.

L’attività organizzativa e di formazione si è svolta attraverso l’organizzazione di:•Incontri Dauni di Neonatologia, 1970, 1982, 1988 e giornate neonatologiche Dauno-jonico-salentine, 1993;

•Incontri di Medicina perinatale, 1986 – 1996;

•Corso di aggiornamento in neonatologia dell’Italia meridionale,1990;

•Corsi teorico-pratici residenziali di neonatologia,1992, 1994, 1999, 2003;

•Corso regionale per personale infermieristico, 1996, 1991;

•Corso di rianimazione cardio-respiratoria, 1991, 2000, 2002, 2003;.

•Corso UNICEF promozione allattamento al seno,1999;

• Congresso nazionale sul trasporto neonatale, 2003;

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• Conferenze clinico-patologiche (12-18/anno) con discussione epicritica di casi clinici, 2005, 2006, 2008, 2009, 2010;

• Incontri SIN-SIP, 2000;• Corso di perfezionamento medicina materno-

fetale, 2001;• Incontro ROP, 1995;• Conferenze clinico-patologiche dal 2005.

Infine sorgeva a Foggia nel 1991-92 la FASNE (Foggia amici per lo sviluppo della neonatologia) con sostegno alla ricerca, all’aggiornamento ed alla organizzazione del reparto di Patologia e Terapia intensiva neonatale.

2) Casa Sollievo della Sofferenza(San Giovanni Rotondo – Foggia)

L’assistenza al neonato sano e patologico è stata attivata nel 1980 ed affidata al Dott. L. Gatta e nel 1983 è stata istituita la Divisione di neonatologia e UTIN (con 10 pl di terapia intensiva e 30 pl di sub-intensiva e neonatali) ed un settore ambulatoriale (con esami specialistici di ETG cerebrale e renale) affidata al Dott. L. Gatta con la collaborazione dei Dott. P. Cristalli, A. Gatta, M. Savastano, A. Mondelli, A. Villani, P. Guacci, M. L. Napoletano, M. Bisceglia, C. Coviello, G. Marchesano, A. Riganti, M. Marinelli,

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P. Quitadamo, M. Latino e L. Zelante (dal 1985 responsabile del reparto di Genetica) e 34 unità di personale infermieristico. Nel 2004 subentrò nella responsabilità primariale il Dott. Alberto Gatta.Le attività culturali sono state:• La ROP e le sue problematiche, 1995 • Convegno di aggiornamento AIEOP, 1997• Corso sulle controversie dei DRG, 1999• III° incontro scientifico della SIN-Puglia• Incontro di neonatologia, 2003• Aggiornamento interdisciplinare di neuroradiologia pediatrica e neonatale, 2004

3) Ospedali con punti nascita sono quelli di S. Severo, Manfredonia e Cerignola mentre basso numero di nascite sono presenti negli ospedali di Lucera e Torremaggiore.

4) Case di cura private

È presente a Foggia la casa di cura “Villa Serena”con basso numero(< 100) nascite/anno.

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C) Provincia di Taranto

1) Ospedale SS. Annunziata (Taranto)

L’organizzazione assistenziale neonatologica è stata fin dal 1969 la prima in Puglia per opera del Prof. A. Crocco, primario della divisione di Pediatria, con l’istituzione di una divisione di Terapia Intensiva Neonatale, affidata al Dott. G. Famà, e di una Divisione di Neonatologia affidata al Dott. A. Di Comite. Nel 1999 con il pensionamento dei dott.ri Famà e Di Comite fu istituita un’unica struttura complessa di Patologia e Terapia Intensiva neonatale affidata alla direzione del Dott. V. Vitacco (dal 2000) che con la collaborazione dei Dott. R. Pilone, G. F. Guido, R. Cavallone, R. Gurrado, T. Rosa, G. Coccioli, P. Barcaglioni, O. Forleo, A. Famà, M. A. De Cataldo, C. Intini, V. Russo e S. Latella, hanno provveduto alla assistenza nel 2010 di 1573 nati ed alla cura per patologie di 630 neonati (127 provenienti da altri centri anche fuori provincia) e con la collaborazione di 38 infermiere pediatriche e 3 coordinatrici. La U. O. dispone di 10 pl di TIN e 16 pl per la patologia neonatale. I neonati sani sono accolti in un Nido non essendo finora attuato il rooming-in.

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2) L’assistenza ai neonati viene svolta negli ospedali della provincia ed in particolare all’ Ospedale San Marco di Grottaglie (responsabile Dott. R. D’Elia), all’Ospedale “M. Giannuzzi” di Manduria (responsabile Dott. G. Lacaita), all’Ospedale della Valle d’Itria Martina Franca (responsabile Dott. S. Introcaso), all’Ospedale “M. Pagliari” di Massafra (responsabile Dott. F. Mannari), all’Ospedale del Polo Occidentale (responsabile Dott. P. Gentile), con un numero di nascite fra 320 (Manduria) e 725 (Grottaglie) nell’anno. 2010.

La cultura neonatologica in Puglia è stata incentivata a partire dagli anni ‘70 da una serie costante di incontri, corsi, convegni aventi come tema argomenti di neonatologia offerti ai pediatri universitari, ospedalieri e di famiglia ed anche al personale infermieristico.Fra queste riunioni periodiche di confronto fra i neonatologi pugliesi assumono un particolare rilievo le Giornate joniche di neonatologia ideate ed organizzate da Antonio Di Comite, neonatologo a Taranto, che nel periodo 1979-1999 hanno avuto luogo in varie sedi con la partecipazione attiva e numerosa di universitari ed ospedalieri, pediatri e neonatologi, in comune interessati ai problemi in discussione.

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Le edizioni, dopo la prima nel 1979 a Riva dei Tessali ed a Castellaneta Marina, si sono susseguite a Martina Franca (Dott. Padovano, 1980), a Grottaglie (Dott. G. Loiodice, 1982), Manduria (Dott. A. Cosma, 1983), Massafra (Dott. V. Donvito, 1984), Castellaneta (Dott.ri C. Galgano e F. Moramarco, 1985), Ginosa (Dott. V. D’Alconzo, 1987), Mottola (Dott. P. Gentile,1986), Monopoli – Noci (Dott.ri G. Basile e A. Di Comite, 1999).Alle Giornate joniche si associarono altre realtà come le Giornate Dauno-jonico-salentine (Dott. G. Rinaldi, Pugnochiuso di Vieste, 1993), le Giornate Jonico-Salentine (Dott.ri G. Latini e G. Colucci, Torre Canne, 1989) e Lecce (Dott. R. Longo, 1977 e 1991).Queste riunioni furono sempre arricchite da ampia partecipazione di pubblico e dalla rilevanza dei temi discussi e furono frutto dell’impegno pionieristico dei neonatologi pugliesi A. Di Comite e G. Famà (Taranto), G. Rinaldi (Foggia), A. Mautone (Bari), G. Latini (Brindisi), R. Longo (Lecce).

3) Case di cura private

3.1) Casa di cura Bernardini con 842 nati nel 2010 (responsabili del Nido Dott.ri L. De Vita e P. Saracino)

3.2) Casa di cura San Camillo con 157 nati nel 2010 (responsabile del Nido Dott. C. Fornaro)

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D) Provincia di Lecce

1) Ospedale Vito Fazzi (Lecce)

Prima ancora della istituzione della Divisione di Pediatria avvenuta nel 1963 e diretta dal Prof. S. Limoli l’assistenza ai neonati patologici ed ai cosiddetti immaturi era affidata all’IPAI, in cui già da due anni operava il Dott. Lorenzo Carlino. Nella Divisione di Pediatria nel dicembre 1967 il Dott. Raffaele Longo, assistente volontario, iniziava i primi approcci di assistenza ai neonati patologici in due stanze con 2 incubatrici AGA e una decina di cullette.Nel luglio 1969 al Dott. Longo fu conferito l’incarico di assistente in sezione neonatale rinnovato per circa 7 anni e l’assistenza era affidata ad un solo medico, che doveva interessarsi anche della pediatria, coadiuvato da 1 o 2 infermiere generiche e talvolta da una professionale. Non erano disponibili materiali monouso e la reidratazione era praticata mediante ipodermoclisi; il trattamento del distress respiratorio si avvaleva della somministrazione non controllata di O2.La frequenza dei corsi di aggiornamento (Roma, Prof. G. Bucci, anni ’70) e l’acquisto di 2 apparecchi per PPC permisero un trattamento più adeguato della RDS facilitato dalla disponibilità di infermiere pediatriche (vigilatrici).

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All’inizio degli anni ’80 la sezione viene dotata di un ventilatore meccanico, di nuove incubatrici e di una caposala e di 2 vigilatrici per turno però con un solo medico. Nell’aprile del 1987 con il trasferimento al nuovo ospedale la UTIN viene sistemata nella attuale sede ed un gruppo di medici affiancò il Dott. Longo (Dott.ri A. Bove, F. Del Cuore, V. Greco, P. Paladini, R. Perniola, M. Petracca, M. A. Pulito) nella assistenza neonatologica e nei primi anni ’90 iniziò la guardia attiva in associazione alla pronta disponibilità utilizzata sia dalla Pediatria che dalla neonatologia inquadrata nel frattempo come modulo della pediatria ed in seguito come unità operativa semplice.Nel luglio 2004 fu istituita la U.O.C di Neonatologia e UTIN con affidamento della direzione nel dicembre 1984 al dott. Longo che la tenne fino al dicembre 2008. Le funzioni di dirigente sono state poi affidate da tale epoca alla Dott.ssa M. A. Pulito.Le attività culturali sono consistite in organizzazione di congressi regionali (le giornate Jonico-salentine), un congresso interregionale e da corsi di aggiornamento in cardiologia, rianimazione neonatale e per ECM aziendali.

2) Case di cura con ostetriciaSono presenti la Clinica “Petrucciani” a Lecce e la Clinica “S. Francesco” a Galatina che si avvalgono soltanto di un pediatra reperibile ma non di una guardia attiva.

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E) Provincia di Brindisi

1) Ospedale L. Perrino (Brindisi)

L’Unità di Terapia intensiva neonatale iniziò a muovere i primi passi nel 1977 e fu inaugurata ufficialmente nel novembre 1977 con la direzione del Dott. G. Latini. Dal 1986 è stata istituito un archivio computerizzato di tutti i neonati ricoverati (oltre 8000). L’assistenza è stata espletata con la collaborazione dei Dott.ri M. D. Avantaggiato, B. Carlucci, D. Lestingi, G. Pontrelli, M. A. Taliento, A. Talò, E. Rosati, R. Giannuzzi, L. Quartulli, F. Cucci, P. Vacca anche attraverso attività sub-specialistiche quali la cardiologia (Dott. E. Rosati), la elettroencefalografia (Dott. R. Giannuzzi, perfezionata a Parigi, Port Royal), l’ecografia cerebrale e follow-up (Dott. L. Quartulli), l’ematologia (Dott. F. Cucci), la ecografia addominale (Dott. P. Vacca) e 44 infermiere (professionali e pediatriche) per 8 pl di terapia intensiva e 12 pl per la semintensiva e patologia neonatale.L’attività organizzativa e culturale si è espletata con la organizzazione di:•Attualità in terapia intensiva neonatale, 1986, 1987

•Convegno internazionale “Advances in neonatology”, 1996

•Convegno internazionale “La ricerca in Neonatologia e Pediatria:aspetti metodologici,clinici

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ed etici”, Ostuni, 1999 •Convegno su “Topics in patologia cardiorespiratoria neonatale”, 2001•Convegno internazionale “New trends in Neonatology”, 2003, 2005•Convegno internazionale su “Ricerca, Tecnologia e Sviluppo”, 2010

2) Ospedale di Ostuni

L’assistenza al neonato è stata svolta dal 1998 mediante una unità di II° livello con la responsabilità del primario di pediatra Dott. G. Colucci e con l’ausilio di vigilatrici.

3) Ospedale di Fasano

Attività simile viene svolta (primario di pediatria Dott. L. Scianaro)

4) Ospedale di Francavilla Fontana

Attività simile viene svolta (primario di pediatria Dott. B. De Mitri)

5) Case di cura

La casa di cura Clinica Salus di Brindisi è dotata di un punto nascita con un nido che si avvale di una consulenza pediatrica.

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STORIA DELLA NEONATOLOGIA IN PUGLIA(Le pietre miliari)

1969 Organizzazione assistenza neonatale a Taranto1969 Sezione neonatale a Lecce

1970 Centro immaturi a Foggia1971 Divisione assistenza neonatale a Bari - Policlinico1974 Sezione neonatale-immaturi a Foggia1973-74 Patologia neonatale a Acquaviva delle Fonti1978 Legge regionale n.25

1977-78 Medicina neonatale a Bari – Giovanni XXIII1978 Istituzione regionale centri assistenza neonatale1978 Sezione autonoma di Patologia e TIN a Foggia1979 Le Giornate joniche di Neonatologia a Riva dei Tessali (TA)

1981 Istituzione insegnamento di neonatologia a Bari1983 Divisione di neonatologia e UTIN a San Giovanni Rotondo (FG)1987 Istituzione UTIN a Brindisi1987-88 Inizia a Foggia il trasporto neonatale1989 Divisione di patologia neonatale e TIN a Foggia

Divisione di neonatologia a Foggia1991 Piano regionale per il trasporto neonatale1991-92 Costituzione della FSNE (Foggia amici per lo Sviluppo della neonatologia)1994-95 Istituzione corso di perfezionamento in Neonatologia a Bari1999 Istituzione U.O.C e TIN a Bari-Carbonara – Ospedale Di Venere

2001 Banca del latte umano a Foggia2002 Ospedale amico dei bambino (OMS/Unicef) a Bari –Clinica La Madonnina2004 U.O.C. di neonatologia e UTIN a Lecce2006-09 Trasporto neonatale regionale integrato nel 1182010 Costituzione della Associazione “NOI - per aiutare i neonati” a Bari

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Juris data - Archivio selezionato: Legislazione Regi onale

Legge Regionale Puglia 29/06/1978 n. 25, B.U.R. 04/07/1978 n. 44

<< TUTELA DELLA MATERNITÀ E DELLA SALUTE NEONATALE >>.

TITOLO I

INTERVENTI SANITARI PER LA TUTELA DELLA MATERNITÀ

Articolo 1

Ai fini della tutela della gravidanza e prevenzione della patologia perinatale il medico e l' ostetrica che abbiano accertato lo stato di gravidanza hanno l' obbligo di invitare legestanti a recarsi presso il Consultorio di appartenenza (o altra struttura idonea del consorzio socio - sanitario).

Articolo 2

Lo specialista in ostetricia e ginecologia che segue la gestante ha l' obbligo di prescrivere i seguenti accertamenti alfine di individuare e seguire le gravidanze a rischio:

- ogni mese: visita ostetrica, esame delle urine, controllo dellapressione arteriosa;

- nel primo trimestre: gruppo sanguigno e fattore Rh (se mai eseguito precedentemente), esame emocromocitometrico, azotemia, glicemia, conta delle piastrine, tempo diprotrombina, tempo di tromboplastina parziale, test sierologico per la lue;

- a partire dal quinto mese di gravidanza: test di Coombs indiretto nelle donne Rh negative;

-- al settimo mese: esame emocromocitometrico, glicemia, azotemia;

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- al nono mese: conta delle piastrine, tempo di protrombina, tempo di tromboplastina parziale, azotemia, glicemia, esame emocromocitometrico.

Articolo 3I risultati degli accertamenti di cui al precedente articolo dovranno essere valutati dallo specialista il quale, anche a seguito dei rilievi anamnestici e dell' esame clinico, prescriverà l' eventuale terapia o, in presenza di una gravidanza a rischio, invierà la paziente alle strutture idonee a seguire tali gravidanze.

La Regione, entro sei mesi dall' entrata in vigore della presente legge, identificherà con apposite direttive le gravidanze a rischio e formulerà un elenco delle strutture di cui al comma precedente.Le divisioni di ostetricia e ginecologia, identificate per l'assistenza dei << parti a rischio >>, devono assicurare la guardia ostetrica.Le guardie anestesiologica e neonatalogica devono essere assicurate dai rispettivi servizi o divisioni o sezioni.Inoltre deve essere assicurata la disponibilità di strutture di laboratorio per indagini di urgenza.

Articolo 4Al termine della gravidanza la gestante dovrà essere invitata al ricovero ospedaliero per l' assistenza al parto.La Regione, entro sei mesi dall' entrata in vigore della presente legge, formulerà con apposite direttive i requisiti minimi per l' assistenza ospedaliera perinatale.

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Articolo 5L' onere relativo agli accertamenti clinici e agli esami di laboratorio previsti dai precedenti articoli, va posto a carico dell' Ente o del servizio cui compete l' assistenza sanitaria, odi strutture sanitarie pubbliche indicate dalla Regione nel caso di donne non abbienti e sprovviste di assistenza sanitaria.

TITOLO IIACCERTAMENTI SANITARI PER LA TUTELA DEL

NEONATOArticolo 6

Ai fini della individuazione precoce e del tempestivo trattamento terapeutico di alcune malattie neonatali di ampia diffusione e rilevanza, tutti i nati nella Regione Puglia sono sottoposti, previo consenso dei soggetti esercenti la potestàdei genitori o la tutela, ai seguenti accertamenti:1) visita pediatrica;2) glicemia;3) bilirubinemia totale (su giudizio del medico curante che ne deve seguire l' incremento giornaliero);4) ematocrito e/o emoglobulina;5) calcemia;6) gruppo sanguigno( ABO e fattore Rh - D);7) test di Coombs diretto (nei soggetti con anemia e/ o iperbilirubinemia).

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Articolo 7Ai fini della tutela dei neonati << a rischio >>la Regione, nell' ambito della programmazione regionale sanitaria, prevederàl' istituzione di una unità di terapia intensiva neonatale per almeno ogni quindicimila parti - anno.Strutturazione e funzioni delle unità di terapia intensiva neonatale dovranno essere definite con apposite direttive esplicative emanate dalla Regione entro sei mesi dalla entrata in vigore della presente legge.Per l' eventualità di trasferimento alle unità di terapia intensiva neonatale ogni divisione o sezione che svolge assistenza neonatale dovrà disporre di adeguati mezzi di trasporto e dovrà provvedere affinchè il neonato sia accompagnato da un campione di sangue materno e da un completo corredo di notizie riguardanti la gravidanza, il parto e il periodo post - natale.

Articolo 8Il prelievo del sangue necessario per gli accertamenti nonchè gli accertamenti stessi devono essere eseguiti in tempo utile ai fini della efficacia delle indagini relative.Gli istituti pubblici e privati, che comunque svolgono assistenza ospedaliera a norma della legge 12- 2- 1968, n. 132, sono tenuti ad eseguire gli accertamenti necessari.Per il gruppo sanguigno e il test di Coombs provvedono i servizi di immunoematologia a cui i singoli istituti fanno capo.

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Articolo 9Qualora il parto non avvenga presso uno degli istituti di

cui al precedente articolo, il medico che assiste al parto, o in caso di sua mancanza l' ostetrica, richiede che entro le prime 24 ore di vita il neonato venga sottoposto a visita del pediatra del servizio socio -sanitario e, in attesa della sua istituzione del medico condotto.

Articolo 10Il medico che ha visitato il neonato richiederà gli esami di

cui all' art. 6 o di quelli ritenuti necessari.

A tal fine invierà immediatamente il sangue prelevato al più vicino istituto pubblico di ricovero e cura, il quale provvederà ad eseguire gratuitamente gli esami richiesti.

Il medico deve altresì recepire gli esiti di tali indagini per eventuali terapie di urgenza.

Articolo 11Gli interventi previsti dall' art. 6 sono gratuiti.

Gli istituti che hanno effettuato gli esami sono competenti nell' interpretazione degli stessi e nell' eventuale ripetizione.

Gli istituti devono altresì dare comunicazione scritta ai soggetti esercenti la potestà dei genitori ovvero la tutela dell' esito degli esami effettuati.

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TITOLO III

PROFILASSI DELLA MALATTIA EMOLITICA DEL NEONATO DA FATTORE RH

Articolo 12Tutte le donne Rh negative( Du negative), non isoimmunizzate, entro 72 ore dal parto di un neonato Rh positivo o da un aborto devono essere sottoposte, previa opportuna informazione e dopo aver ottenuto il loro consenso, a profilassi con immunoglobuline umane anti - D aventi le caratteristiche di cui all' art. 125 del DM 18 giugno 1971.

I necessari controlli immunoematologici saranno effettuati gratuitamente dai servizi di immunoematologia.

Articolo 13In caso di parto o aborto non avvenuto presso uno degli istituti di cui all' art. 8, il trattamento profilattico, previ i previsti controlli, è effettuato dal medico o dall' ostetrica che hanno assistito al parto o all' aborto.

Le immunoglobuline anti - D necessarie sono ritirate gratuitamente presso il più vicino istituto pubblico di ricovero e cura.

Gli istituti pubblici debbono essere dotati di immunoglobuline anti - D.

Le indagini di cui al primo comma sono eseguite gratuitamente dai servizi di immunoematologia.

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Articolo 14L' istituto pubblico di ricovero e cura, previa presentazione trimestrale delle relative richieste esaudite, otterrà dalla Regione il rimborso del costo delle immunoglobuline anti -D somministrate ai sensi del precedente articolo

TITOLO IVPROFILASSI DELLA MALATTIA EMORRAGICA DEL

NEONATOArticolo 15

Tutti i nati presso gli istituti di cui all' art. 8 della presente legge, entro le prime 24 ore di vita, dovranno essere sottoposti alla somministrazione di vitamine Kl naturale (fillochinone) in dose unica.Tutti i nati a domicilio dovranno essere sottoposti alla somministrazione di vitamina Kl naturale (fillochinone) in dose unica da parte del personale sanitario che ha assistito al parto e che è tenuto a dotarsene ed a fornirla gratuitamente.È fatto obbligo di annotare nella cartella clinica, nella scheda di trasferimento o nella richiesta di ricovero, l' avvenuta somministrazione della vitamina Kl indicandone il tipo, la dose e la via di somministrazione.

TITOLO VPREVENZIONE E CURA DELLA MUCOVISCIDOSI

Articolo 16La Regione promuove l' adozione di provvedimenti sanitari per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica (muvociscidosi).L' attività di prevenzione viene svolta a mezzo di accertamenti diretti alla diagnosi precoce della malattia di cui al comma precedente.La prevenzione della mucoviscidosi viene realizzata presso le strutture sanitarie regionali.

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Articolo 17Per la realizzazione degli scopi di cui all' articolo precedentetutti i nati presso gli istituti di cui all' art. 8 verranno sottoposti a ricerca dell' albumina nel primo meconio secondo modalitàche verranno suggerite con apposite direttive esplicative regionali.In caso di test positivo il meconio sarà inviato al Centro Regionale per la mucoviscidosi, per l' esecuzione di indagini più precise.

Articolo 18Le indagini di cui all' articolo precedente sono effettuate a titolo gratuito.Alle strutture sanitarie che hanno eseguito gli accertamenti èfatto obbligo di segnalare i casi positivi alle autorità sanitarie territorialmente competenti.

TITOLO VIDIAGNOSI PRECOCE DELLA MALATTIA

FENILCHETONURICA E DELL' IPOTIROIDISMOCONGENITO

Articolo 19Ai fini dell' individuazione precoce e della prevenzione degli esiti neurologici della malattia fenilchetonurica e dello ipotiroidismo congenito tutti i nati nel territorio della Regione vengono sottoposti, previo consenso dei soggetti esercenti la potestà dei genitori o la tutela, a controllo per la determinazione nel sangue del tasso di fenilalanina e di tiroxina, ovvero delle sostanze utili per la formulazione delle rispettive diagnosi.

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Articolo 20Il prelievo del sangue indispensabile all' esecuzione degli accertamenti deve essere eseguito tra il quarto ed il sesto giorno dalla nascita e comunque in tempo utile ai fini dell' efficacia delle indagini.

All' esecuzione del prelievo di sangue sono tenuti tutti gli istituti di cui all' art. 8.

Articolo 21Qualora il parto non avvenga presso uno degli istituti di cui al precedente articolo, all' esecuzione del prelievo di sangue sono tenuti il medico o l' ostetrica che assistono al parto.

Articolo 22Gli istituti di cui all' art. 8 ed il personale sanitario di cui al precedente articolo devono inviare immediatamente il campione di sangue prelevato alle strutture a carattere regionale che saranno identificate con apposito provvedimento della Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare.

Articolo 23Le strutture di cui al precedente articolo sono competenti nell' interpretazione degli esami, nell' eventuale ripetizione per la diagnosi di conferma e nella formulazione della diagnosi.

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Le strutture devono altresì dare comunicazione scritta ai soggetti esercenti la potestà dei genitori ovvero la tutela dell' esito degli esami e delle indicazioni in ordine alla eventuale terapia.Su dettagliata e documentata relazione della struttura che ha effettuato la diagnosi di fenilchetonuria, l' onere finanziario del trattamento dietetico è assunto dalla Regione.

TITOLO VII

PROFILASSI DELLA ROSOLIA

Articolo 24Tutte le minori fra i 5 e i 10 anni, e comunque prima della pubertà , sono sottoposte, previo consenso dei soggetti esercenti la potestà dei genitori ovvero la tutela, al trattamento di profilassi contro la rosolia.

Il trattamento viene effettuato gratuitamente.

Articolo 25Il servizio di vaccinazione antirosolia, istituito dai Comuni nell' ambito del proprio territorio, è effettuato direttamente nella scuola ed è assicurato dai medici scolastici o da altri operatori sanitari (ufficiali sanitari e medici condotti).

La Regione provvede a sue spese all' acquisto ed alla distribuzione del vaccino necessario.

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Articolo 26Ogni Comune, a mezzo del suo Ufficio Sanitario, tiene la registrazione di tutte le minori sottoposte al trattamento di cui all' art. 24.

Per ogni trattamento di vaccinazione contro la rosolia èrilasciato il relativo certificato.

Articolo 27Possono essere sottoposte gratuitamente a vaccinazione, dietro loro esplicita richiesta, le donne in età feconda, purchè siano sicuramente non gravide e previa adeguata informazione ed educazione sanitaria e contraccettiva, onde evitare il concepimento nei quattro mesi immediatamente successivi alla vaccinazione.

Le minorenni dovranno avere l' assenso scritto dei soggetti esercenti la potestà dei genitori ovvero la tutela.

La vaccinazione antirosolia di cui al comma precedente èeffettuata presso il Consultorio o, in attesa della sua istituzione, presso l' Ufficio Sanitario del Comune.

TITOLO VIII

DISPOSIZIONI FINALI E GENERALI

Articolo 28Nei casi in cui la presente legge prevede il consenso preventivo degli interessati e dei soggetti esercenti la potestà dei genitori o la tutela, il consenso stesso dovràessere dato per iscritto.

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Articolo 29La Regione, nel quadro della programmazione sanitaria, predispone iniziative di educazione sanitaria intese a diffondere la conoscenza della utilità dei trattamenti previsti dalla presente legge.

Articolo 30Le direttive applicative del presente provvedimento saranno predisposte dal competente assessorato entro sei mesi dall' entrata in vigore della legge, previo parere della Commissione Consiliare competente.

Articolo 31Per l' attuazione della presente legge è autorizzata per l' anno 1978 la spesa di Lire 300.000.000 cui si provvede utilizzando per L. 150.000.000 il Capitolo 163 << Tutela della maternità e salute neonatale >> del Bilancio di previsione dell' esercizio 1978, il cui stanziamento èincrementato di L. 150.000.000 finanziato con una quota di pari importo del Cap. 307 del Bilancio 1977 << Fondo per il finanziamento di spese correnti derivanti da leggi regionali in corso di adozione >>.La competenza dello stanziamento di Lire 150.000.000 di cui al Cap. 307 del Bilancio 1977 resta assegnata all' esercizio 1977; la corrispondente quota di L. 150.000.000 di cui al Cap. 163 << Tutela della maternitàe salute neonatale >> resta assegnata alla competenza del Bilancio dell' esercizio 1978, ai sensi dell'art. 39 della legge regionale n. 17 del 30- 5- 1977 << Norme sulla contabilità regionale >>.

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Per gli esercizi successivi al 1978 si provvederà con le leggi di approvazione dei rispettivi Bilanci.

La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli artt. 127 della Costituzione e 60 dello Statuto ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione

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Storia della neonatologia in Puglia

1) Accadeva negli anni ’60

• il neonato sano era accudito nel NIDO delle

Divisioni di Ostetricia (ostetriche, puericultrici,

pediatri?).

•i neonati patologici, i prematuri e gli

immaturi venivano assistiti:

a)Centri immaturi

b)Divisioni di Pediatria

� 1969: istituita a Taranto l’assistenza

neonatale (divisione di Terapia Intensiva

neonatale e divisione di neonatologia) ed a

Lecce una sezione neonatale

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L’On. Aldo Moro alla inaugurazione della Clinica

Pediatrica nel Policlinico accompagnato dai Proff.ri

Federico Vecchio e Francesco Schettini (1976)

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Il Prof. Francesco Schettini (al centro) con alcuni medici

della Clinica Pediatrica

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Storia della neonatologia in Puglia

2) Le pietre miliari negli anni ’70

�1969-70: centro immaturi a Foggia

�1971: Divisione assistenza neonatale a Bari

�1972/74: Patologia neonatale a Acquaviva

delle Fonti

�1974: Sezione neonatale-immaturi a Foggia

�1977/78: Medicina neonatale a San

Giovanni Rotondo

�1978: Legge regionale n.25

�1978: Istituzione regionale centri assistenza

neonatale

�1978 : Sezione autonoma di Patologia e TIN a

Foggia

�1979: inizio delle Giornate joniche

neonatologiche a Riva dei Tessali (TA)

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Il Magnifico Rettore Prof. Ernesto Quagliarello ad un incontro con il D.G. del M.P.I; è presente il Prof. Francesco Schettini.

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Il dott. G. Famà interviene in discussione in un convegno neonatologico, preside il Prof. Francesco Schettini.

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Storia della neonatologia in Puglia

3) Le pietre miliari negli anni’80

�1981: istituzione insegnamento di

Neonatologia a Bari

�1983: istituzione divisione neonatologia e

UTIN a San Giovanni Rotondo

�1987: Istituzione UTIN a Brindisi

�1987/88: inizia a Foggia il trasporto

neonatale

�1989: istituite a Foggia

a) divisione di neonatologia e UTIN

b) Divisione di neonatologia

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Incontro teorico-pratico di terapia intensiva neonatale a Bari (1992) alla presidenza i Proff.ri A. Mautone, F. Schettini e A. Marini.

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Un gruppo di medici della Clinica Pediatrica

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Storia della neonatologia in Puglia

4) Le pietre miliari negli anni ’90

�1991: Piano regionale per il trasporto

neonatale

�1991/92: Costituzione a Foggia della FASNE

�1994/95: Istituito il corso di

perfezionamento in Neonatologia a Bari

�1999: istituzione U.O.C. neonatologia e TIN

a Bari – Carbonara

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Una seduta degli esami di Diploma di Specializzazione in Pediatria con i Proff.ri Schettini, Mautone, Carnevale e Paganetti.

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Una riunione conviviale con i Proff.ri Castello, Schettini, De Mattia e il Dott. Sabato

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Storia della neonatologia in Puglia

5) Le pietre miliari negli anni 2000

�2000: Istituzione della struttura complessa

di Patologia e Terapia intensiva neonatale a

Taranto

�2001: Banca del latte umano a Foggia

�2002/2010: Riconoscimento della Clinica

“La Madonnina” a Bari come Ospedale amico

dei bambini (OMS/UNICEF)

�2006/2009: trasporto neonatale regionale

integrato nel 118

�2010: Costituzione a Bari della Associazione

NOI - per aiutare i neonati

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Convegno pediatrico: sono presenti i Dott.ri G. Famà e R. Talamonti ed il Prof. F. Schettini

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La stesura di questa storia della Neonatologia in Puglia è stata resa possibile per la fattiva collaborazione di A. Mautone, N. Laforgia, G. Rinaldi, G. Latini , R. Longo, A. Di Comite, A. Del Vecchio, L. Esposito, L. Gatta (che sentitamente ringrazio) e per l’impegno di tutti i pediatri e le infermiere che prestano la loro opera professionale nella disciplina neonatologica ed hanno collaborato attivamente allo sviluppo della Neonatologia in Puglia.

Desidero infine, dedicarla alla memoria di G. Famà (Taranto) che per molti anni impegnò con passione la sua opera professionale in questa disciplina.

Corrispondenza: Prof. Francesco SchettiniVia Arcidiacono Giovanni 7- 70124 BariTelefono 080 5610516e-mail: [email protected]