60
Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n. 1 - E 3,00 Anno XI - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2012 Faenza www.inmagazine.it ® Giorgio Melandri L’intellettuale del vino Silvio Bartolotti Il recupero della Concordia Angelo Miserocchi I ricordi dello scalatore Angela Schiavina L’arte della tavola imbandita

InMagazine Faenza 04/2012

Embed Size (px)

DESCRIPTION

InMagazine Faenza 04/2012

Citation preview

Page 1: InMagazine Faenza 04/2012

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 16

/01/

2002

n. 1

- E

3,0

0

Anno XI - N. 4 - SETTEMBRE - OTTOBRE 2012

F a e n z a w w w. i n m a g a z i n e . i t®

Giorgio

MelandriL’intellettuale del vino

Silvio Bartolotti Il recupero della Concordia

Angelo Miserocchi I ricordi dello scalatore

Angela Schiavina L’arte della tavola imbandita

Page 2: InMagazine Faenza 04/2012
Page 3: InMagazine Faenza 04/2012

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Sommario

4 Annotare Brevi IN12 Essere Silvio Bartolotti18 Degustare Giorgio Melandri24 Pedalare Angelo Miserocchi28 Visitare Milano Marittima32 Scoprire La Bassona38 Creare Maurizio Palma

42 Cucinare Angela Schiavina46 Abitare La casa-studio50 Giocare Ravenna Pallanuoto52 Dirigere Claudia Giuliani54 Viaggiare Fulvio Dodich56 Pubblicare Mauro Sandrini58 Scegliere Shopping

32

24

18

12

Ravenna e Faenza IN si aprono con due personaggi di spicco nei rispet-tivi campi come Silvio Bartolotti, ge-neral manager della Micoperi Srl, e Giorgio Melandri, intellettuale del vino alla continua ricerca di nuove storie e tendenze in campo enologi-co. Si prosegue con la breve e folgo-rante carriera ciclistica di Angelo Mi-serocchi, vissuta al fianco di Fausto Coppi. Uno sguardo sul territorio ci proietta invece sul futuro di Milano Marittima, cittadina balneare fresca di centenario, seguita da una visione autunnale e letteraria della Bassona. L’energica gestualità di Maurizio Pal-ma riporta l’attenzione verso il mon-do della pittura contemporanea;

con Angela Schiavina entriamo in raffinate atmosfere in cui il cibo s’in-contra con l’architettura. L’incontro tra architettura e psicologia è invece al centro dell’articolo dedicato ad una casa-studio ravennate. I giovani del Ravenna Pallanuoto sono quindi i protagonisti dell’articolo dedicato allo sport, seguiti dagli avventurosi viaggi in sella alla sua moto compiuti dal manager ravennate Fulvio Do-dich. Libri antichi e libri moderni chiudono questo numero: l’inge-gnere e sociologo Mauro Sandrini ci parla di e-book mentre Claudia Giuliani, dirigente del servizio bi-bliotecario, presenta l’attività di ar-chiviazione e ricerca della Classense.

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile: Andrea Masotti

Redazione centrale: Roberta Brunazzi

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Marica Graziani, Sabrina Montefiori

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Luca Retini

Collaboratori:

Linda Antonellini, Lidia Bagnara, Roberta Bezzi,

Andrea Casadio, Anna De Lutiis, Alessio Di Leo,

Massimo Fiorentini, Serena Focaccia, Alessandro

Gatta, Antonio Graziani, Claudia Graziani, Stefano

Mazzesi, Aldo Savini, Michele Virgili

Chiuso per la stampa il 25/09/2012

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.

Page 4: InMagazine Faenza 04/2012

Campagna di scavi alla basilica San Severo

Ravenna - Partita la settima campagna di scavi alla basilica

di San Severo, a Classe, sotto la direzione scientifica del prof.

Andrea Augenti. L’importo stanziato è di 43mila euro: è dal 2006 che, ogni anno per circa tre mesi, si eseguono

gli scavi, coinvolgendo circa 560 studenti degli atenei ravennati ed

europei. Tra questi, 21 studenti e 11 archeologi ricercatori provenienti

dalle Università di Barcellona, Budapest, Leicester e 35 studenti dell’American Academy di Roma.

I lavori sono possibili grazie ad una convenzione fra Fondazione

RavennAntica, Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia

Romagna, dipartimento di Archeologia dell’Università di

Bologna e Fondazione Flaminia. Prezioso il contributo della

Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che, dal 2008 a oggi, ha

finanziato 213mila euro su un totale di 488mila euro di costi. (R.Be.)

Nuova nave dal cantiere Rosetti

Ravenna - A poco più di un anno dall’inizio dei lavori, il 9 giugno scorso

la Rosetti Marino Spa di Ravenna ha consegnato alla Fratelli D’Amato Spa

di Napoli la nuova Platform Supply Vessel “F.D. Incomparable”, ultima

nata del Cantiere Rosetti - San Vitale per la Società Armatrice del Cavaliere

del Lavoro Luigi D’Amato. La “F.D. Incomparabile” ha una lunghezza di

circa 75 metri, una larghezza di circa 16 metri ed una portata lorda di oltre 3mila tonnellate. Madrina della “F.D.

Incomparable” è stata Francesca Marino, Treasury&Finance manager della Fratelli D’Amato SpA di Napoli, che ha tagliato il nastro nel Cantiere

Rosetti San Vitale di Ravenna, diretto dall’Ing. Cesario Mondelli.

Premio Mei Romagna ai Gattamolesta

Faenza - Un folk coinvolgente, che co-niuga energia e introspezione, sfron-tatezza e poesia. È così che i Gattamo-lesta si sono aggiudicati il premio Mei Romagna per il miglior disco indipen-dente romagnolo dell’anno. La band lo ha ritirato domenica 30 settembre

in piazza del Popolo a Faenza durante la tre giorni del Mei Supersound, in scena dal 28 al 30 settembre. I Gatta-molesta sono: il frontman Andrea Gat-ta, Gigi Flocco alla fisarmonica, Nicolò Fiori al basso, Jader Nonni alle percus-sioni e Ivan Macelli alle chitarre. Con il loro nuovo album “Vecchio Mondo”, uscito sotto l’etichetta Felmay, sono emersi nel contesto del Meeting delle Etichette Indipendenti, importante vetrina per gli artisti emergenti. Nomi di spicco legati a questa edizione del MEI sono stati personaggi del calibro di Checco Zalone, Nobraino, Piotta e Pierpaolo Capovilla. (A.G.)

Splende la cultura nella Notte d’Oro

Ravenna - Musica, mosaico, racconto e mistero per la sesta edizione della Notte d’Oro di Ravenna, speciale ap-puntamento nel corso del quale la cit-tà accende i riflettori sui suoi angoli più suggestivi. L’appuntamento è per sabato 20 ottobre, dalle ore 17 alle 5 del mattino. Arte, musica e poesia sono gli assoluti protagonisti dell’e-vento, che culminerà alle ore 22,30 in piazza del Popolo con il concer-to di Elio e le Storie Tese (nella foto).

Al Teatro Alighieri Valerio Massimo Manfredi accompagna il pubblico in un viaggio nella Roma antica, men-tre nel sagrato di Santa Maria Mag-giore si tengono “Visioni di Eterno”, con video dedicati a Galla Placidia. L’Oro di Klimt e l’Oro di Ravenna sono protagonisti negli Antichi Chio-stri Francescani, mentre dalle ore 21 si tengono passeggiate del mistero, con partenza dallo Iat di via Salara. www.lanottedoro.it

Annotare | Brevi IN

4 | IN Magazine

Page 5: InMagazine Faenza 04/2012

www.hublot.com • twitter.com/hublot • facebook.com/hublot

Big Bang Ferrari Magic Gold. UNICO column-wheel chronograph movement, 72-hour power reserve. Entirely manufactured by Hublot.

Crafted using a brand new, scratch-resistant and non-oxidizing 18K gold alloy invented and

developed by Hublot: Magic Gold.Interchangeable strap.

Limited edition of 500 pieces.

Via Cavour, 2 • 48100 Ravenna -ItaliaTel.Fax 0544-34656 • email: [email protected]

Hublot_InIT_FerMagGo_210x290.indd 1 24.09.12 09:02

Page 6: InMagazine Faenza 04/2012

Tavolo provinciale dell’Imprenditoria

Ravenna - Nuova presidenza per il Tavolo provinciale

dell’Imprenditoria, assunta a fine luglio dalla CNA di Ravenna nella

persona del suo vicepresidente provinciale, Pierpaolo Burioli (nella

foto). La vicepresidenza è invece in capo al presidente provinciale CIA,

Danilo Misirocchi. Nell’assumere l’incarico Burioli, che rimarrà

alla guida del Tavolo provinciale per un anno, si è detto onorato

di presiedere questo importante organismo di coordinamento delle

associazioni d’impresa del territorio, in un momento in cui la difficile

congiuntura economica e le modifiche istituzionali in atto impongono alle associazioni di categoria un ruolo

sempre più forte e coordinato.

Darsena Smart, presentato il piano

degli obiettivi

Ravenna - Il sindaco Fabrizio Matteucci rompe gli indugi per

la Darsena di città, ottimo volano per la candidatura di Ravenna

a capitale europea della cultura. Quella che ha in mente è una nuova

“Darsena Smart”, sviluppando attorno alla via d’acqua una

cittadella della cultura e degli affari. Quattro sono i punti chiavi

attorno a cui costruire un percorso di trasformazione urbana che

abbraccerà i prossimi due decenni: la regia pubblica, il coinvolgimento dei

42 proprietari privati, la ricerca di un grande investitore internazionale

e il processo di democrazia partecipata. Su queste basi l’11 luglio

scorso è stato presentato il piano degli obiettivi e delle azioni per

il Poc tematico, che dovrebbe essere approvato dal consiglio comunale

entro la fine dell’anno. (R.Be.)

Nuovo centro odontoiatrico Vitaldent

Ravenna - Arriva a Ravenna la ri-voluzione del sorriso: Vitaldent ha inaugurato il suo centro che include tutte le specialità odontoiatriche e offre un modo tutto nuovo di anda-re dal dentista. Accessibilità facile e immediata: è al civico 56 in via Faen-tina, con sette vetrine su strada ol-tre le quali si estende uno spazio di quasi 250 metri quadri con un’area accoglienza, tre riuniti operativi e

uno staff di professionisti a disposi-zione del paziente 12 ore al giorno, dalle 8.00 alle 20.00, dal lunedì al sabato. A questo si integra un staff medico composto esclusivamente da professionisti, iscritti all’Albo degli Odontoiatri, in grado di coprire tutti i trattamenti di cura, dall’ortodonzia all’implantologia, dalla conservativa all’estetica, il tutto in un’unica strut-tura. Info. 0544 1886023.

Sì Anelli con Hublot alla Mille Miglia

Ravenna - Auto e orologi dalle linee immortali, uniti nel segno del tem-po e della velocità. Questo grazie alla partnership stretta tra Hublot e Ferrari, che ha reso la Maison sviz-zera il partner orologiero esclusivo del costruttore italiano. È partita così l’evoluzione dell’iconico design del Big Bang, con nuovo materiale e con una prima mondiale: il Magic Gold. Dotato di movimento di ma-nifattura UNICO - in qualche modo l’equivalente del 12 cilindri in Ferrari

- il Big Bang Ferrari non assomiglia a nessun altro Big Bang, realizzato con le migliori tecniche dal reparto Ricerca e Sviluppo della manifattura Hublot. A Ravenna gli orologi Hublot si trovano nello storico negozio di via Cavour e negli altri negozi Sì Anelli di Marcello Casadio. Con il marchio della Maison svizzera, l’imprendito-re ravennate ha anche partecipato lo scorso maggio all’edizione 2012 della Mille Miglia, rimarcando il legame tra Hublot e mondo delle corse.

Annotare | Brevi IN

6 | IN Magazine

Page 7: InMagazine Faenza 04/2012

Nuova stagione per il Teatro Masini

Faenza - Il Teatro Masini inaugura la nuova stagione, con un programma che prevede prosa, teatro comico, danza, operette e teatro per ragazzi. La stagione di prosa si apre il 30 e 31 ottobre con il Cyrano di Alessandro Preziosi, per concludersi a metà marzo con Monica Guerritore. La sessione “Protagonisti”, in scena da novembre a febbraio, si chiude con “Io non Taccio” di Don Gallo, mentre il teatro comico partirà il 12 dicembre con lo show di Mr. Forest (nella foto). Anche la danza rientra in questo ricco cartel-lone: l’appuntamento è per il 9 gennaio con il “Romeo e Giulietta” del Balletto di Mosca “La Classique”. Previste anche operette, con esibizioni musicali dal vivo, e le Favole per il teatro ragazzi. www.accademiaperduta.it

La settimana del Contemporaneo

Faenza - Settimana ricca di appuntamenti dal 3 al 6 otto-bre, alla scoperta delle più aggiornate produzioni d’arte contemporanea legate alla ceramica e non solo. In oc-casione dell’VIII Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI e nell’ambito di Kart Arte in Konnessione, promosso dal Comune di Faenza, il Museo Internazionale delle Ceramiche e il Museo Carlo Zauli propongono “La settimana del Contemporaneo”, con una serie di inaugu-razioni, residenze d’artista, conferenze e performance di respiro internazionale. Si comincia al Mic il 3 ottobre con la conferenza dell’artista Enrico Vezzi (ore 17), per prose-guire con mostre e performance per l’intera settimana.www.micfaenza.org, www.museozauli.it

AbbigliAmento donnA • CAlzAture • mAglieriA

R avenna V ia de Gasp er i 15 - Te l . 0 5 4 4 3 7519

Page 8: InMagazine Faenza 04/2012

Prima granfondo FRW

Ravenna - Parte il 14 ottobre la prima granfondo targata FRW. A

promuoverla è Freewheeling, azienda che dal 2003 rappresenta Ravenna

nella produzione internazionale di bici, in collaborazione con

il Team Rossetti, che insieme hanno deciso di dare una scossa al cuore

sportivo della città. La competizione s’inserisce a conclusione di una

due giorni dedicata al ciclismo: il 13 ottobre il team Oro Nero di Claudio

Brusi, patron di FRW, si cimenta nella cronometro femminile e, nella

stessa giornata, sono previste tre conferenze a tema sportivo. Il ritrovo

è alle ore 10 a Fornace Zarattini, davanti alla sede FRW. I due percorsi,

uno corto e uno lungo, prevedono la possibilità di mettersi alla prova

nelle salite delle località collinari di Forlimpopoli, Meldola e Castrocaro.

www.granfondofrw.it

Gasperoni ai vertici di Legacoop

Ravenna - All’insegna della continuità è la nuova presidenza di

Elio Gasperoni, reduce da un’analoga carica a Ravenna Holding, che

subentra, al posto di Giovanni Monti, ai vertici di Legacoop Ravenna. Nella

squadra è stato riconfermato vice presidente Lorenzo Cottignoli (già

presidente della Federazione delle Cooperative della provincia

di Ravenna), affiancato dalla neo eletta Elena Zannoni. Lughese, 37

anni, Elena Zannoni è entrata in Legacoop nel 2008, occupandosi

prima di cooperazione sociale, poi di organizzazione, sviluppo,

amministrazione e dei settori industriale, consorzi artigiani

e abitazione. (R.Be.)

Erga Omnes per il Consorzio Vini di Romagna

Faenza - Il Consorzio Vini di Roma-gna, con sede storica a Faenza, ha ottenuto dal Ministero delle politi-che agricole alimentari e forestali il prestigioso riconoscimento “Erga Omnes”. In base a questa nuova qua-lifica, il Consorzio diviene il nodo delle decisioni e del coordinamento

esclusivo di tutte le politiche di va-lorizzazione e tutela delle denomi-nazioni d’origine controllata (DOC e DOCG) della Romagna dei vini. “Erga Omnes - sottolinea il presiden-te del Consorzio Giordano Zinzani - indica che i consorzi non agiranno più nell’interesse dei soli soci ma di tutti coloro che producono vini a Denominazione d’Origine (DO) del territorio controllato, nel nostro caso l’intera Romagna. Al contempo, mette a disposizione dei consorzi gli strumenti per poter fruire del soste-gno economico di tutti i produttori a DO: in sintesi, corresponsabilità di tutte le aziende e allargamento del budget per piani di comunicazione appropriati. Perché cresca la perce-zione di valore dei vini e con essa del nostro territorio”. (Nella foto, l’assesso-re regionale Tiberio Rabboni e, a destra, Giordano Zinzani).

I migliori cocktail al Sale di Cervia

Cervia - Barman Day, il concorso organizzato da Confesercenti, ha fatto tappa a Cervia il 9 settembre nell’ambito dell’evento “Sapore di Sale”, selezionando i migliori drink realizzati con il Sale dolce di Cervia. A vincere la sfida all’ultimo pizzico di sale è stata, per la categoria pre din-ner (aperitivi), Elisa Paolucci Gian-nettoni Barlady del Living Room di Cervia, che ha proposto un pestato a base di more e lamponi, miscelato con Ginger beer e vodka e terminato con pepe nero e Sale dolce di Cervia in superficie. Per la categoria After Dinner a vincere il primo premio è stato invece il giovanissimo Mattia Proni dell’Oronero di Alfonsine col suo Neroopaco, miscelato a base di

Vodka, Cointreau, Amaretto di Sa-ronno e succo di lime, terminato in superficie con cacao e Sale di Cervia precedentemente mescolati.A Sanzio Davidi del Bar Tribeca di Ravenna è andato infine il premio speciale della giuria per il suo pre dinner Salinae, preparato con un miscelato di Tequila, Cointreau e l’aggiunta dell’omonima birra arti-gianale che ha tra gli ingredienti il Sale di Cervia. I cocktail selezionati parteciperanno alla finale nazionale, in programma il 29 ottobre al Salone del Gusto di Slow Food a Torino, dove si confron-teranno con cocktail concorrenti sempre preparati con ingredienti tipici di altre località.

Annotare | Brevi IN

8 | IN Magazine

Photo: Beyer J. © Patagonia 2012

Via Diaz 22Ravenna

Tel: 0544 39546

Overlander

Patagonia destina ogni anno l’1% delle sue vendite alla protezione dell’ambiente.Ad oggi ha devoluto 47,5 milioni di dollari dall’inizio del programma nel 1985.

Page 9: InMagazine Faenza 04/2012

Photo: Beyer J. © Patagonia 2012

Via Diaz 22Ravenna

Tel: 0544 39546

Overlander

Patagonia destina ogni anno l’1% delle sue vendite alla protezione dell’ambiente.Ad oggi ha devoluto 47,5 milioni di dollari dall’inizio del programma nel 1985.

Page 10: InMagazine Faenza 04/2012

Confcommercio, bandiera per la cultura

Ravenna - Nuova bandiera associativa di Confcommercio

Ravenna, dedicata alla candidatura di Ravenna a capitale europea della

cultura 2019. Porta, Contrari, Acqua, Immaginario, Trasformazione: sono questi, in sintesi, i temi delle cinque

tracce scelte per delineare il percorso di candidatura

di Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019 che sono citati sulla

nuova bandiera di Confcommercio Ravenna. A presentarla sono stati

il presidente Confcommercio Ravenna Graziano Parenti e Alberto

Cassani, coordinatore della Staff di Ravenna2019.

Sezione UNUCI intitolata a Goffredo Zignani

Ravenna - La sezione ravennate dell’U.N.U.C.I., Associazione degli

ufficiali in congedo appartenuti alle Forze Armate ed ai Corpi Armati

dello Stato italiano, è stata intitolata a Goffredo Zignani, Tenente Colonnello

di Stato Maggiore Medaglia d’Oro al Valor Militare (Roma 1904 - Albania

1943). La sezione ravennate, che oggi conta 100 soci, fu costituita nel 1927 con sede nel palazzo Guiccioli, dove rimase fino ad una decina di anni fa quando, per inagibilità dei locali, fu trasferita nell’attuale sede di viale

L.B. Alberti. L’intitolazione a Zignani è un riconoscimento ad un ufficiale

che scelse l’impegno nel movimento di liberazione, testimoniando il ruolo

centrale dei militari nel momento di massima crisi dell’Italia. Inviato

in Albania nel 1940, in seguito all’armistizio di Cassibile rifiutò la

resa ai tedeschi e si aggregò al nuovo Comando militare fedele al Re nella divisione “Firenze”, che combatteva al fianco della Resistenza albanese.

Catturato dai tedeschi, nel novembre del 1943 fu torturato e fucilato

nel Monastero di San Giovanni. (A.S.)

Succulenti piatti per GiovinBacco

Ravenna - Scende in pista sabato 13 ottobre l’edizione 2012 di “Gio-vinBacco. Sangiovese in Festa”. A quattro settimane dalla kermesse del Pala De André di Ravenna, in pro-gramma il 9, 10 e 11 novembre, come ogni anno prende il via l’iniziativa “Il Piatto GiovinBacco”, realizzata da Tuttifrutti e Slow Food in collabora-zione con Confcommercio e Confe-sercenti, con la partecipazione di una nutrita schiera di ristoranti del terri-torio. Sabato 20 ottobre GiovinBacco sarà anche presente in anteprima alla

Notte d’Oro di Ravenna, in piazza Andrea Costa. Ma torniamo al “Piat-to”: i ristoranti che aderiscono all’ini-ziativa presentano un piatto realizzato a base di Sangiovese e propongono abbinamenti tra piatti del loro menù e bottiglie di ottimo Romagna San-giovese. Gli avventori ricevono per l’occasione anche una cartolina per partecipare all’estrazione di tante bottiglie di Romagna Sangiovese, e un buono che dà diritto ad una ridu-zione di 2 euro, valida per l’ingresso, a GiovinBacco al Pala De André.

Mosaici, dipinti e fumetti al MAR

Ravenna - Dopo i “Ricordi in mi-cromosaico”, il MAR di Ravenna propone per l’autunno un ricco ca-lendario di appuntamenti, in atte-sa della grande mostra del 2013 dal titolo “Borderline”. In programma dal 23 settembre al 4 novembre c’è la mostra antologica di Marco De Luca (nella foto un suo mosaico) a cura di Claudio Spadoni, dedicata alla pro-duzione degli ultimi 30 anni dell’ar-tista. Dal 7 ottobre al 9 dicembre l’antologica è invece dedicata a Car-

lo Corsi. Confermata anche l’ottava edizione del Festival Internazionale del Fumetto di realtà “Komikazen”, dal 13 ottobre all’11 novembre. Dal 25 novembre al 13 gennaio torna “Critica in Arte”, ciclo durante il quale tre giovani critici presenta-no il lavoro di tre giovani artisti. Si tratta di Alessandro Brighetti, a cura di Chiara Canali; Ettore Frani, a cura di Matteo Galbiati e Marcel-lo Galvani, a cura di Silvia Loddo. www.museocitta.ra.it

Annotare | Brevi IN

10 | IN Magazine

Page 11: InMagazine Faenza 04/2012
Page 12: InMagazine Faenza 04/2012

12 | IN Magazine

Essere | Silvio Bartolotti

Page 13: InMagazine Faenza 04/2012

Partito dal basso, oggi è a capo di un’impresa aperta verso orizzonti mondiali. È Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi Srl, impegnata nel recupero della nave Concordia all’Isola del Giglio.

testo Antonio Graziani - foto Massimo Fiorentini

“Il recupero della Costa Concor-dia non fa parte delle nostre at-tività. Abbiamo aderito a questa iniziativa quando un amico mi ha detto: ‘Guarda che abbiamo fatto una figuraccia di fronte al mondo intero e rischiamo di far-ne un’altra più grande se non in-terveniamo nel recupero della nave. Perché non provi a buttarti a risolvere questo problema?’. Silvio Bartolotti, general manager della Micoperi Srl, che ha sede a Ra-venna, si è sentito toccato nell’orgo-glio. “Ne ho fatto una questione di valore morale, direi di senso di di-gnità nazionale”, mi conferma l’im-prenditore ravennate, ricevendomi nel suo studio, molto sobrio nelle dimensioni e nell’arredamento. Bartolotti ha studiato l’accordo per la rimozione della Costa Concordia dall’isola del Giglio con l’azienda americana “Titan Salvage”, com-pagnia specializzata nel recupero di relitti che ha sedi anche in Gran Bretagna e Singapore. Nell’accordo il manager della Mi-coperi ha voluto inserire una clau-sola che gli fa molto onore. “Senza dire niente ai miei partner ameri-

cani, prima di presentare l’offerta ho allegato una pagina, dove ho scritto che l’utile di quest’opera-zione, recuperate le spese, verrà donato all’Isola del Giglio”.Nei lavori complessivi di recupe-ro verranno utilizzate, tra italiani e americani, non meno di trecento persone. “Quando ci è stata presentata la proposta per la rimozione, ci han-no detto che la nave poggiava su due speroni di roccia alla profon-dità di 30 metri e che sotto la par-te centrale c’era una buca d’acqua profonda 50 metri. A questo punto abbiamo capito che potevamo ri-correre alle nostre competenze e alla nostra esperienza. L’idea ge-niale è stata quella di appoggiare la nave su piattaforme simili a quelle che installiamo in mare. Questa è stata sicuramente la soluzione che ha fatto scegliere il nostro progetto rispetto agli altri”.Silvio Bartolotti è entrato nella Micoperi nel 1995. “A dir la verità - racconta il mana-ging director - ho conosciuto la Micoperi quando andai alla base dell’Eni di Ortona alla ricerca di

Il recupero della Concordia

IN Magazine | 13

Page 14: InMagazine Faenza 04/2012

Dalla crisi alla crescita aziendale

un lavoro. In quel momento avevo due aziende, una era la Protan, che faceva protezioni anticorrosive e ri-vestimenti in difesa dal fuoco, l’al-tra era l’azienda metalmeccanica che avevamo salvato dalla chiusura nel 1991, ambedue con sede a Ra-venna. All’interno del porto c’era

una società che si chiamava Mico-peri. Con me c’erano due collabo-ratori, il dott. Augusto Piccinini e il dott. Sergio Ruffilli. Dopo tre ore di colloquio con un dirigente della società, partimmo con lo sgo-mento nel vedere andare alla de-riva un’azienda che era stata fiore all’occhiello per tanti anni dell’Ita-lia nel mondo. Tornai a casa con il nodo in gola e con l’idea di trovare un imprenditore capace di risol-levarla. I numerosi tentativi non approdarono a nulla”. Dopo una notte insonne prese una decisione temeraria. “Ci voglio

provare io. Era come dire: ‘Adesso vado a prendere una bicicletta e vado sulla luna’. È stata un’avven-tura piena di difficoltà, senza un centesimo in tasca. Ora posso dire che è andata bene”. La Micoperi conta oggi 400 dipen-denti. Ed è un’azienda in crescita. Silvio Bartolotti si è praticamen-te fatto dal nulla. Nato a Lugo di Romagna il 6 gennaio del 1945, in piena guerra e nella fascia della Linea Gotica in mano ai tedeschi, sotto i bombardamenti. “Quando stavo per venire al mondo - rac-conta - un ufficiale tedesco andò a prendere la levatrice e se la portò avanti con la pistola in pugno, per-ché non voleva venire”. Bartolotti continua nel racconto della sua vita: “Scuola, poca voglia di studia-re. Ho frequentato fino alla secon-da ragioneria e a sedici anni sono

andato a lavorare a Bologna al mercato ortofrutticolo, a scaricare le cassette della frutta dai camion alla mattina alle quattro”. Il suo ingresso nell’offshore avviene abbastanza casualmente. “Mentre lavoravo alla Calcestruzzi Spa, a Bo-logna, vennero da me due persone e mi dissero: ‘Noi stiamo aprendo una piccola azienda di verniciatu-ra industriale, te la senti di parte-cipare con noi?’. Mi sono buttato in un mare che non conoscevo”.Con questi due soci le cose non sono andate bene per differenti mentali-tà, e si è ritirato dall’azienda. “Pas-

A fianco, Silvio Bartolotti nel suo studio; in apertura, di fronte allo stabilimento Micoperi.

Micoperi, società che viene da lontano

Micoperi è nata nel 1946. È stata costituita a Cagliari da due soci

che si chiamavano uno Minio e l’altro Contivecchi, e l’acronimo

dell’azienda MI-CO-PERI è proprio formato dalle sillabe iniziali di

MI-nio e CO-ntivecchi e dalle ultime due della parola recu-

PERI. Nel 1948 la Micoperi passa di mano. Il primo grande lavoro fu il recupero dell’incrociatore

Trieste, affondato al largo della Maddalena, poi fu chiamata dalle

Nazioni Unite per bonificare, dopo la guerra del ’56, tutto il canale di

Suez. È stato quello il momento del passaggio all’attuale attività.

L’Eni avviò allora i suoi primi approcci all’offshore petrolifero

e l’azienda Micoperi si inserì in questo settore. Dal 1961 Micoperi

è impegnata nella costruzione di tutti i tipi di piattaforme nel

Golfo, nel Mar Rosso, nell’Oceano Indiano, nel Mediterraneo, nei

Caraibi e nel mare del Nord. Nel 1996 l’azienda è stata acquistata

dal Gruppo Protan di Ravenna, già operante nel settore come

imprenditore di riferimento per l’Eni/Agip. E oggi, dopo un breve

periodo di consolidamento, Micoperi è nuovamente pronta a rientrare nell’arena del mondo.

14 | IN Magazine

Page 15: InMagazine Faenza 04/2012

sato un anno, povero in canna, mi sono detto: ho fatto que-sta esperienza, provo a portarla avanti per conto mio. Ed ho cominciato dal niente. Una macchina da scrivere com-prata a debito, un milione preso a prestito da mio cugino, che mi fece firmare quattro cambiali di 250mila lire l’u-na. Quattrocentosettanta mila ho dovuto darle al notaio. E sono partito bene”.Un giorno lo chiamò il sindaco di Ravenna, Pier Paolo D’At-torre (“Quello che ho sempre considerato il miglior sinda-co della città”, sottolinea Bartolotti), che gli disse: “Silvio, c’è un’azienda che sta chiudendo. Te la senti di dargli una mano per trovare il modo di salvarla?”. Era l’azienda metal-meccanica Savini, che fa parte ora del gruppo di Bartolotti. L’imprenditore ravennate ricorda il primo incontro con i dipendenti della Savini, tutti di Rifondazione Comunista. “Mi rivolsi a uno dei capi squadra invitandolo a sedersi accanto a me. Mi guardò in faccia serio e mi disse. ‘No, io devo stare dall’altra parte del tavolo’. Quel dipendente è poi diventato uno dei miei più grandi amici”. La Micoperi ha sede su via Trieste, la strada che por-ta da Ravenna a Marina di Ravenna, inaugurata nel 2008. Gli attuali edifici sono stati ristrutturati. “Dove sia-mo adesso (ufficio di Bartolotti, ndr) era un fienile, l’e-dificio dove c’è ora la sala mensa era la casa colonica”.Silvio Bartolotti è sposato con Luisa. Ha due figli, Claudio e Fabio, rispettivamente di 35 e 30 anni, che lavorano nel-la sua azienda fin da giovanissimi. Claudio ha vent’anni di contributi versati, Fabio ne ha quindici. “Hanno comincia-to a lavorare alla Savini saldando, perché nella vita saper

Page 16: InMagazine Faenza 04/2012

saldare può tornare utile e soprat-tutto se non si impara l’unità di misura della fatica, è impossibile poterla chiedere agli altri”. Mentre stavo per chiudere l’intervi-sta, soddisfatto delle risposte e dei racconti, Bartolotti mi ferma e mi dice: “Ho ancora qualcosa da dire. Tutte le persone che vengono qui, dicono che qui si respira un’altra aria. E questo mi fa estremamente piacere perché ritengo di avere cre-ato un ambiente dove la gente sorri-de. Non ho mai licenziato nessuno”. Bartolotti non si ferma. “Stiamo fa-cendo nuove iniziative. Non sappia-mo ancora quante qui e quante a Or-tona, dove abbiamo un’altra sede”.Nei sette membri del consiglio di Amministrazione c’è il più vecchio dei suoi dipendenti. “Sono 40 anni che lavora con me. Non è anda-

to a scuola, ha preso la terza ele-mentare badando le pecore. Ha fatto il verniciatore dentro la mia azienda. Ho premiato la fedeltà di questa persona, regalandogli una partecipazione in azienda”. Presidente del Consiglio di Ammi-nistrazione è il professore Andrea Monorchio, notissimo personaggio per le cariche nazionali ricoperte in vari settori. “Mi sembra di ascol-tare una favola”, - mi viene spon-taneo dirgli. “Le realtà impren-ditoriali e personali della nostra società sono molto diverse”. Il general manager della Micoperi chiude l’intervista con una massi-ma: “Nella vita gli uomini possono costruire le favole e ci possono an-dare ad abitare dentro. Però nes-suno le crea per te. Se non le fai tu, non te le costruisce nessuno”. IN

Le società del Gruppo e le attività

Il gruppo Protan è costituito da quattro società principali, oltre ad aziende del ramo situate in Croazia, in Egitto e in Messico. Si tratta di Micoperi Srl, che si occupa di installazione di branding, al largo di Main, e costruzione e lead contractor per i contratti di Epicf; Savini Srl, per servizi di fabbricazione e manutenzione offshore e la Sub Sea Oil Services Srl, per servizi diving. Con la relativa flotta completa e interamente di proprietà di navi per la costruzione e il supporto all’offshore, Micoperi ha la capacità di fornire soluzioni a qualsiasi progetto in alto mare. Con l’ingresso del nuovo proprietario, la Micoperi ha aggiornato le esistenti attività offshore e ha continuamente aggiunto nuove navi alla sua flotta, al fine di migliorare la sua funzionalità e autosufficienza e per intraprendere una vasta gamma di progetti. Con la sede principale a Ravenna e la base di servizi di manutenzione per le sue navi a Ortona, in provincia di Chieti, è continuamente in espansione e si distingue per innovazione ed eccellenza tecnica. Questi i lavori che Micoperi è in grado di seguire: progettazione, fabbricazione, installazione e messa in servizio di strutture offshore e di gasdotti sottomarini; installazione di tubazioni; costruzione di piattaforme, loro manutenzione, modifica e ristrutturazione; recupero di strutture dismesse e bonifiche ambientali marine.

16 | IN Magazine

Page 17: InMagazine Faenza 04/2012

PAVIMENTI • RIVESTIMENTI • PARQUETCARTA DA PARATI • ARREDO BAGNO • SAUNE

Via Aldo Bozzi, 77/79 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.278360 - Fax 0544.278506 - [email protected] - www.edilravenna.it

Page 18: InMagazine Faenza 04/2012

“Scegli il lavoro che ami e non dovrai la-vorare neppure un giorno in vita tua”. Il saggio Confucio, distillato in aforisma, torna a ricordare quanto la passione nel lavoro che si fa sia indispensabile per vivere bene. E la passione, trasformata in profes-sione, dà spesso frutti eccellenti.Ma non di distillati qui si parla. Giorgio Melandri si occupa di vino, con un amore di quelli veraci per i sapori, i profumi e le storie che esso racconta. Un interesse colti-vato fin da giovanissimo, divenuto poi lavoro a tempo pieno. “Il vino è artigianato più che scien-za. È come seguire una narrazione, ogni volta diversa”, dice. Qualcosa che ha a che vedere con la lettera-tura oltre che con l’agronomia e la chimica, una sorta di linguaggio basato sui sapori per condividere con gli altri il mondo. Per spie-gare meglio il concetto Melandri cita Giacinto Rossetti, ideatore e anima del “Trigabolo” ad Argen-ta, nel ferrarese. “Ha inventato un

ristorante dal niente, e ha sempre concepito l’enogastronomia come una forma di comunicazione. ‘Ogni menù, parole di Rossetti, deve avere una trama che raccon-ta l’uomo, pregi e difetti…’. Così come dev’essere un vino”.In questa trama Melandri, degusta-tore e giornalista, ha un ruolo pe-culiare: “È quello di un intellettua-le del vino, che può influire sullo sviluppo del territorio. Non è faci-le, anche perché sempre più spesso gli intellettuali si trovano a fron-teggiare le ragioni forti del marke-ting. Il mio è un lavoro di osserva-zione continua che si fa andando in giro nelle aziende, annusando l’aria. Mi piace stare con la gente, parlare con loro, intuire la verità dei fatti dietro ai vari prodotti”.E la sua di storie, com’è cominciata?“Dal punto di vista professionale è stata importante la collaborazione con Slow Food prima e col Gambe-ro Rosso poi, cominciata alla fine degli anni ’90 per un almanacco

Penna originale e pungente, Giorgio Melandri racconta il mondo enologico a modo suo. Intuendo tendenze e scovando storie dietro ogni bottiglia.

testo Roberta Brunazzi - foto Lidia Bagnara

L’intellettuale del Vino

18 | IN Magazine

Degustare | Giorgio Melandri

Page 19: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | 19

Page 20: InMagazine Faenza 04/2012

Enologica, una sfida vinta

Enologica, salone del vino e del prodotto tipico dell’Emilia-

Romagna ospitato nei padiglioni del Centro fieristico di Faenza,

dal 2007 porta la firma di Giorgio Melandri. Un ruolo non facile per lui, e una sfida di quelle che non

si possono perdere: creare un evento in provincia che non fosse provinciale, ma anzi partecipato

dall’intera regione. “La difficoltà – racconta – era quella di farsi

riconoscere un ruolo anche dalle province più lontane. Alla fine,

però, ce l’abbiamo fatta: attorno ad Enologica si è aggregata una

comunità di circa 300 espositori, giornalisti ed esperti, che oggi

costituisce la vera forza di questo evento”. La prossima edizione della kermesse faentina va in

scena dal 16 al 18 novembre (19 novembre ingresso riservato agli

operatori). www.enologica.org

del bere bene, con recensioni e se-gnalazioni di vini emiliano-roma-gnoli. Poi il rapporto è cresciuto con degustazioni, guide, parteci-pazione a congressi, oltre a svilup-pare attività parallele. Tra queste anche l’organizzazione di Enolo-gica, kermesse faentina dedicata al vino che dal 2007 seguo in veste di curatore. Per il Comune di Bertino-ro, invece, ho creato la Riserva Sto-rica del Sangiovese di Romagna”.E prima di diventare critico enoga-stronomico, chi era? “Un bambino che amava la natu-ra – da piccolo piantavo di tutto – e che stava bene con gli altri. Interessi diversi e complementari molto utili per quello che poi ho fatto nella vita. La mia formazione è stata atipica, con una scuola spe-rimentale frequentata a Bologna e Matematica all’Università, senza arrivare alla laurea”.Da dove si comincia per capire dav-vero un vino?“Parto da un’intuizione, poi mi lancio in una vera e propria inda-gine per verificarla. E l’adrenalina scatta quando si riesce, per primi, a trovare conferma dell’esattezza

di un’idea. È un lavoro di respon-sabilità, perché dai la tua opinione su come è bene fare il vino, con una lettura più ampia che com-prende anche il suo luogo di pro-venienza. Per il Gambero Rosso mi occupo di Emilia-Romagna e Alto Adige, con un migliaio di assaggi alla cieca all’anno di vini emiliano romagnoli e circa novecento per quelli dell’Alto Adige. Faccio degu-stazioni anche nelle Marche, altri 800 vini ogni anno circa, e se c’è bisogno vado anche in altri luoghi. In questi ultimi anni sono stato in Irpinia, in Veneto, nel Chian-ti classico... Alla fine esprimo un mio giudizio sui campioni e poi mi confronto con il gruppo compo-sto da una decina di professionisti; insieme ragioniamo sulla visione complessiva del territorio”. Come convivono oggi, in cantina, tradizione e innovazione?“Il vino, come il mondo, cambia. E noi giudichiamo se il cambiamen-to vale la pena farlo oppure no. Ci sono cambiamenti che secondo me non è il caso di avallare, come ad esempio la tendenza odierna a preferire un lambrusco largo e

Sopra e in apertura, Giorgio Melandri nell’azienda agrituristica Campiume,

nei pressi di Brisighella.

20 | IN Magazine

Page 21: InMagazine Faenza 04/2012

dolce, una mera moda commer-ciale. La difficoltà è poi quella di legittimare tendenze e territori. Sono stato il primo, ad esempio, a riconoscere per la Romagna il terroir alto delle argille e delle arenarie, da cui arrivano vini più sottili e vibranti. E ho scommesso su un’unica azienda che fa vino nel Montefeltro ed è eccellente. Quando una mia intuizione si af-ferma per me è fonte di grande soddisfazione”.Non sempre, però, il parere di un critico viene accolto a braccia aper-te dai produttori...“Ci sono casi come quello dei vini dei Colli bolognesi, attorno ai quali qualche anno fa si è scate-nata una diatriba finita più volte sui giornali. Avevo tolto una deci-na di produttori dalla guida del Gambero Rosso, perché li ritenevo appiattiti su prodotti come i caber-net e i merlot, che non sempre ri-spettavano l’identità del territorio. E loro non l’hanno presa molto bene... Al loro posto avevo inserito un pignoletto di un’azienda semi sconosciuta, che mi ero comprato da solo. Sembrava un azzardo, e in-vece quel vino prese i 3 bicchieri”.Una storia a lieto fine, quindi, alme-no per il produttore del pignoletto...“Il lieto fine c’è stato un po’ per tutti, perché dopo l’iniziale ribel-lione degli altri produttori - tanto che avevano smesso di mandar-mi i campioni per gli assaggi - la questione è rientrata, e forse tutto ciò è stato utile anche a loro per rivedere obiettivi e priorità, e per ritrovare un contatto più vero con il loro territorio”. IN

Sopra, Melandri assieme a Filippo Manetti, proprietario dell’azienda Campiume.

Giornalista con gusto

Giorgio Melandri è nato a Faenza, dove vive, il 5 aprile 1965. Degustatore, giornalista, curatore di eventi e collaboratore per importanti pubblicazioni dedicate al vino come “Vini d’Italia/Tre bicchieri®” di Gambero Rosso® Editore, è oggi una voce autorevole del settore, grazie anche alla sua variegata esperienza professionale che gli permette di combinare competenze diverse e complementari. Si avvicina all’enogastronomia già negli anni ‘80 collaborando con Slow Food, fatto che lo porta negli anni ad essere relatore di numerosi laboratori del Salone del Gusto di Torino e ad organizzare, nell’aprile 2007 a Faenza, la prima manifestazione dell’associazione dedicata all’olio extravergine di oliva. Ha poi collaborato con Luigi Veronelli e, dal 2004, con Slow Food Editore. Dal 2009 è tra gli autori di Gambero Rosso Editore, seguendo in particolare le guide Vini d’Italia e Oli d’Italia. Collabora anche con l’editore La Mandragora ed è consulente per l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, per quel che riguarda la promozione e la valorizzazione dei prodotti tipici. Dal 2007 cura Enologica, la più importante manifestazione di enogastronomia dell’Emilia-Romagna.

IN Magazine | 21

Page 22: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

Più di trent’anni di storia e di avanguardia tecnologi-ca dedicati ad un obiettivo: la salute e il benessere della persona. A Cervia, il Centro di riabilitazione FISIOEQUIPE® è diventato un vero e proprio punto di riferimento in Romagna, scelto anche da moltissimi sportivi e personaggi dello spettacolo. È soprattutto la passione ad essere protagonista di questa grande crescita guidata da Maurizio Merloni, che a soli 16 anni, da giovane studente, già praticava la massoterapia nel periodo estivo presso le Terme di Cervia. Una volta completati gli studi da Analista Chi-mico, poi da Massofisioterapista, ha fatto esperienza in tutti i maggiori ospedali della Romagna fino a quan-do decise di dedicarsi all’attività in proprio, prima in un piccolo ambulatorio sotto casa (come dice lui, “con un lettino e un barattolo di crema”), poi, grazie alla cre-scita esponenziale della clientela, spostandosi in una rinnovata location, sempre a Cervia.Nel 2008 FISIOEQUIPE® è approdata nell’attuale sede di Via Delle Orchidee. Qui l’innovazione dell’approc-cio che caratterizza il Centro ha trovato adeguato spa-zio, grazie anche alle nuove metodologie sperimentate e alle attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Tra gli ultimi progetti avviati c’è quello relativo al trat-tamento post-trapianto, seguito da FISIOEQUIPE® a stretto contatto con l’Asl di Ravenna. “Siamo impegna-ti – afferma Maurizio Merloni – nella fase di sperimen-

Riabilitazione a Regola d’aRteMaSSOtEraPIa, FISIOtEraPIa,

rIEDUCazIOnE In PalEStra E In aCQUa.

FISIOEQUIPE®, CEntrO DI rIabIlItazIOnE

DI CErVIa, SI COnFErMa Un’ECCEllEnza

SUl tErrItOrIO. tazione del progetto ‘Trapianto...e adesso sport’, caratte-rizzato dal rigoroso mantenimento di parametri standard per mettere a punto la metodologia più idonea per il recu-pero di questi particolari pazienti”. Il trattamento è rivol-to a chi ha subito un trapianto di cuore, di fegato o reni: “I risultati fin ora testati – prosegue – sono di grande soddisfazione. Un’attività fisica corretta permette di ri-portare il corpo ad un buon livello di forza, articolarità e resistenza, tanto da spingere poi il trapiantato a pra-ticare sport anche dopo il trattamento”. Responsabile del progetto trapiantati per FISIOEQUIPE® è Gianluca Pezza coadiuvato dal dottor Marcello Morini, assieme al Direttore del Centro di Medicina dello Sport di Ra-venna dott. Gianluigi Sella. Per trattare al meglio i casi di rieducazione post-trauma e post-intervento chirurgico, FISIOEQUIPE® si è dotata inoltre di un’attrezzatissima palestra per riabilitazio-ne e post-riabilitazione, che garantisce trattamenti professionali di altissima qualità in ambito ortopedico, sportivo, neurologico, neurologico-pediatrico e geriatri-co. FISIOEQUIPE® è anche Poliambulatorio medico specialistico e offre la consulenza di medici specialisti direttamente in loco, con la possibilità di effettuare esa-

mi clinici con medici libero-professionisti per cardiologia, fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e urologia, sfruttando gli avanzati macchinari del Centro.Il Centro dispone anche di una avanzata piscina riabi-litativa, elemento imprescindibile nel percorso di riedu-cazione. Una semplice piscina di acqua calda, però, non sarebbe sufficiente per assicurare di per sé benefici, se non mette il paziente e il terapista nelle migliori condizio-ni per effettuare i trattamenti. Presso il Centro FISIOE-QUIPE® viene invece praticata l’idrokinesiterapia con l’esclusivo metodo InaCQUa®, in cui nuovi protocolli terapeutici appositamente sviluppati in ambiente acqua-tico consentono, per qualità e quantità, recuperi precoci e migliori. “L’aspetto caratterizzante del protocollo INAC-QUA® - spiega Merloni - è che, oltre a mettere in pratica le tecniche dell’idroterapia e dell’idrologia, cura in manie-ra particolare la relazione empatica con il paziente. La piscina diventa un ambiente accogliente e rilassante, dove tutto è studiato per mettere il paziente completa-mente a suo agio, dal microclima ideale alla cromoterapia”.Empatia, spontaneità, professionalità: sono gli ingre-dienti della ricetta FISIOEQUIPE®, espressione del-la veracità e determinazione propria dei romagnoli. Per costruire un mondo di salute e di benessere intorno ai pazienti.

FISIOEQUIPE

Via delle Orchidee 9, 48015 Cervia (Ra) Tel. 0544.971418 Fax: 0544.916462

Dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 20.00 sabato dalle 08.30 alle 12.30

Giorni di chiusura Sabato pomeriggio – Festivi

Page 23: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

Più di trent’anni di storia e di avanguardia tecnologi-ca dedicati ad un obiettivo: la salute e il benessere della persona. A Cervia, il Centro di riabilitazione FISIOEQUIPE® è diventato un vero e proprio punto di riferimento in Romagna, scelto anche da moltissimi sportivi e personaggi dello spettacolo. È soprattutto la passione ad essere protagonista di questa grande crescita guidata da Maurizio Merloni, che a soli 16 anni, da giovane studente, già praticava la massoterapia nel periodo estivo presso le Terme di Cervia. Una volta completati gli studi da Analista Chi-mico, poi da Massofisioterapista, ha fatto esperienza in tutti i maggiori ospedali della Romagna fino a quan-do decise di dedicarsi all’attività in proprio, prima in un piccolo ambulatorio sotto casa (come dice lui, “con un lettino e un barattolo di crema”), poi, grazie alla cre-scita esponenziale della clientela, spostandosi in una rinnovata location, sempre a Cervia.Nel 2008 FISIOEQUIPE® è approdata nell’attuale sede di Via Delle Orchidee. Qui l’innovazione dell’approc-cio che caratterizza il Centro ha trovato adeguato spa-zio, grazie anche alle nuove metodologie sperimentate e alle attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Tra gli ultimi progetti avviati c’è quello relativo al trat-tamento post-trapianto, seguito da FISIOEQUIPE® a stretto contatto con l’Asl di Ravenna. “Siamo impegna-ti – afferma Maurizio Merloni – nella fase di sperimen-

Riabilitazione a Regola d’aRteMaSSOtEraPIa, FISIOtEraPIa,

rIEDUCazIOnE In PalEStra E In aCQUa.

FISIOEQUIPE®, CEntrO DI rIabIlItazIOnE

DI CErVIa, SI COnFErMa Un’ECCEllEnza

SUl tErrItOrIO. tazione del progetto ‘Trapianto...e adesso sport’, caratte-rizzato dal rigoroso mantenimento di parametri standard per mettere a punto la metodologia più idonea per il recu-pero di questi particolari pazienti”. Il trattamento è rivol-to a chi ha subito un trapianto di cuore, di fegato o reni: “I risultati fin ora testati – prosegue – sono di grande soddisfazione. Un’attività fisica corretta permette di ri-portare il corpo ad un buon livello di forza, articolarità e resistenza, tanto da spingere poi il trapiantato a pra-ticare sport anche dopo il trattamento”. Responsabile del progetto trapiantati per FISIOEQUIPE® è Gianluca Pezza coadiuvato dal dottor Marcello Morini, assieme al Direttore del Centro di Medicina dello Sport di Ra-venna dott. Gianluigi Sella. Per trattare al meglio i casi di rieducazione post-trauma e post-intervento chirurgico, FISIOEQUIPE® si è dotata inoltre di un’attrezzatissima palestra per riabilitazio-ne e post-riabilitazione, che garantisce trattamenti professionali di altissima qualità in ambito ortopedico, sportivo, neurologico, neurologico-pediatrico e geriatri-co. FISIOEQUIPE® è anche Poliambulatorio medico specialistico e offre la consulenza di medici specialisti direttamente in loco, con la possibilità di effettuare esa-

mi clinici con medici libero-professionisti per cardiologia, fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e urologia, sfruttando gli avanzati macchinari del Centro.Il Centro dispone anche di una avanzata piscina riabi-litativa, elemento imprescindibile nel percorso di riedu-cazione. Una semplice piscina di acqua calda, però, non sarebbe sufficiente per assicurare di per sé benefici, se non mette il paziente e il terapista nelle migliori condizio-ni per effettuare i trattamenti. Presso il Centro FISIOE-QUIPE® viene invece praticata l’idrokinesiterapia con l’esclusivo metodo InaCQUa®, in cui nuovi protocolli terapeutici appositamente sviluppati in ambiente acqua-tico consentono, per qualità e quantità, recuperi precoci e migliori. “L’aspetto caratterizzante del protocollo INAC-QUA® - spiega Merloni - è che, oltre a mettere in pratica le tecniche dell’idroterapia e dell’idrologia, cura in manie-ra particolare la relazione empatica con il paziente. La piscina diventa un ambiente accogliente e rilassante, dove tutto è studiato per mettere il paziente completa-mente a suo agio, dal microclima ideale alla cromoterapia”.Empatia, spontaneità, professionalità: sono gli ingre-dienti della ricetta FISIOEQUIPE®, espressione del-la veracità e determinazione propria dei romagnoli. Per costruire un mondo di salute e di benessere intorno ai pazienti.

FISIOEQUIPE

Via delle Orchidee 9, 48015 Cervia (Ra) Tel. 0544.971418 Fax: 0544.916462

Dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 20.00 sabato dalle 08.30 alle 12.30

Giorni di chiusura Sabato pomeriggio – Festivi

Page 24: InMagazine Faenza 04/2012

Una carriera breve e folgorante quella di Angelo Miserocchi, fatta di vittorie in grandi classiche nazionali e internazionali e gare disputate al fianco di Fausto Coppi. Iniziata 60 anni fa.

testo Roberta Bezzi - foto Massimo Fiorentini

I ricordi dello Scalatore

24 | IN Magazine

Pedalare | Angelo Miserocchi

Page 25: InMagazine Faenza 04/2012

Un’Olimpiade sfumata per un nulla e il record mondiale, nella scalata al Monte Ghisallo, pari a 24 minuti e 25 secondi, che sur-classa quello di Fausto Coppi di 25 minuti e 7 secondi. Due ricordi indelebili nella memoria di Ange-lo Miserocchi, classe 1933, che ha vissuto una brillantissima carriera dilettantistica dal 1952 al 1956, e una altrettanto promettente a livel-lo agonistico per un paio d’anni, nel 1957-58. Nato a Santerno, Miseroc-chi si avvicina al ciclismo per caso. “Sono cresciuto in una famiglia povera, a 15 anni mi mandarono a lavorare come bracciante alla cooperativa”, spiega. “Un amico appassionato della bici, Francesco Andreini, insisteva perché andassi

a fare un giro con lui fino a Bri-sighella. Ma ero titubante perché c’era una salita e non pensavo di farcela. In più, avrei dovuto farlo di nascosto dai miei genitori che erano contrari. La curiosità pre-valse. All’inizio della salita Fran-cesco provò a fare un paio di scatti ma riuscivo a stargli dietro tanto che, ad un certo punto, l’ho semi-nato e sono arrivato in cima. Ri-masi stupito quando lui mi disse di provare a correre. Così mi fecero la tessera alla società ‘Rinascita’, di cui era presidente Arrigo Boldrini, detto Bulow”.Comincia come allievo nel luglio 1950, conseguendo numerosi piazzamenti e tre vittorie tra cui

la Coppa “Giulio Bartali”, disputata nel percorso da San Sepolcro alle Balze di Verghereto, dove è posto il cippo in ricordo del fratello di Gino morto per incidente duran-te una gara ciclistica nel 1936. “La prima gara - ricorda Miserocchi - fu a Villa San Martino di Lugo, una corsa di 90 chilometri. Ero pri-vo di esperienza, non sapevo dove stare, se davanti o dietro e tutti me ne dicevano contro. C’era anche Medardo Bartolotti che mi aiutò e mi accompagnò davanti: iniziai a spingere, arrivai primo e gli altri dietro dopo due minuti”. Dimostra subito ottime attitudini di scalatore, cui si sommano buone capacità di passista e un sorprendente scatto nelle volate. Tra queste la classica

Bologna-Reggio Emilia, dove vince precedendo Paglia ed Ercole Bal-dini. Un’altra gara storica vinta è la Milano-Rapallo, considerata la “Sanremo” dei dilettanti.“Il 1956 è stato il mio anno magico. Ero ormai entrato - racconta Mise-rocchi - nella logica degli allena-menti e delle corse e facevo tutte le gare internazionali di quei tempi. Nella finale del Gran premio Pi-relli, sul classico percorso del Giro di Lombardia, batto il record mon-diale del campionissimo Coppi nella scalata al Monte Ghisallo. Iniziai a ricevere delle proposte dalla Spa-gna e dalla Svizzera ma, tramite Luciano Pezzi, arrivò la proposta di Coppi che mi voleva con lui alla

Sopra, alcune immagini storiche della carriera di Miserocchi: l’arrivo alla Milano-Rapallo e il Gran Premio del Rosso a Montecatini del 1956, quando Miserocchi vinse davanti ad Ercole Baldini.

In sella al fianco di Fausto Coppi

IN Magazine | 25

Page 26: InMagazine Faenza 04/2012

‘Bianchi’, dove rimasi sotto con-tratto nel 1957/58”. A quel punto Miserocchi era uno dei “papabili” per la squadra italiana da portare alle Olimpiadi di Melbourne del 1956. Il commissario tecnico Pro-ietti, però, cambiò idea all’ultimo minuto: il percorso di 200 chilo-metri in Australia era completa-

mente pianeggiante e, secondo lui, non richiedeva uno specialista delle salite. Così furono scelti al-tri, tra cui Ercole Baldini da For-lì, che poi vinse la gara, Arnaldo Pambianco da Bertinoro e Bruni, con cui gareggiava abitualmente. Un episodio che non passa sotto silenzio: lo stesso Fausto Coppi

parla di una “esclusione immeri-tata”. Ma la strada del professioni-smo dura poco. Nel 1957 ottiene il sesto posto nella classifica finale del Giro di Sicilia e porta a termi-ne onorevolmente il Giro d’Italia, coadiuvando De Filippis in maglia rosa per diverse tappe. “Conclusi la stagione con scarsi risultati in rapporto alle premesse iniziali. Fausto Coppi, persona molto ri-servata che in quel periodo aveva qualche problema legato alla mi-steriosa Dama Bianca, si preoccu-pò per me. Inizialmente pensava che non stessi conducendo un cor-retto stile di vita, ma quando capì che mi sentivo sempre fiacco, mi prese un appuntamento all’ospe-dale di Bologna. Dopo tre giorni di analisi arrivò il responso: dia-bete. Fausto fu dispiaciuto di non potermi rinnovare il contratto e per la fine della mia carriera, ma insieme a Pezzi mi aiutò a trovare un posto di lavoro alla Gallignani di Russi, azienda metalmeccanica in cui ho lavorato per trent’anni. Gli sono molto grato per questo bel gesto”. Ancora oggi Miserocchi si emoziona a rovistare nei ricordi: “Mi dimentico molti fatti recenti, ma non quelli di una volta”. Mol-te soddisfazioni sono arrivate sul fronte personale: dal 1961, è spo-sato con Maria Grandi, conosciuta ad una festa nelle stalle appena adolescente: lei, con pazienza, lo ha aspettato durante gli anni del ciclismo. Insieme, hanno avuto il figlio Davide che, dopo una breve parentesi nel ciclismo, ha preferito portare a termine gli studi e pren-dere un’altra strada. IN

A fianco e in apertura, Angelo Miserocchi nella sua casa piena di foto e cimeli sportivi, in compagnia del cane Poldo.

Dilettante e professionista, con la Bianchi

Un attestato che rende omaggio ad Angelo Miserocchi è oggi esposto nella sala del consiglio comunale di Russi. In occasione del 50° anniversario

della morte di Fausto Coppi, nel 2010, ha partecipato alle celebrazioni e gli è stato reso omaggio per i risultati ottenuti. Come dilettante ha gareggiato

per diverse società: “Rinascita” 1952, “Baracca” di Lugo 1953, “Pedale Ravennate” 1954, “S.C. Voltana” 1955-56, “Resta” di Imola secondo semestre 1956. Ha ottenuto complessivamente una quarantina di vittorie, alcune delle

quali di grande rilievo in classiche nazionali e internazionali, come la Bologna-San Marino (1954), Milano-Rapallo, Gran Premio del Rosso a Montecatini (1956).

Nel Trofeo “Minardi” a Ravenna, nota classica nazionale, disputa una gara maiuscola che lo vede attento protagonista in pianura e in salita.

Gareggiando come dilettante nella categoria professionisti, inoltre, consegue vittorie nell’internazionale Coppa “Sabatini” a Peccioli.

Poi ci sono stati il Giro di Toscana, il Giro di Lombardia e il Giro d’Italia.

26 | IN Magazine

Page 27: InMagazine Faenza 04/2012
Page 28: InMagazine Faenza 04/2012

A cento anni dalla fondazione, Milano

Marittima è chiamata a rimodulare la propria

identità guardando al futuro. Confermandosi

vetrina trendy della Riviera e gioiello

tra il verde.

Immergendosi nella folla che scia-ma inesausta fra il riverbero delle vetrine e le vibrazioni sonore degli street bar, è difficile immaginare che per secoli le notti estive di quella che oggi è la capitale “alla moda” della riviera ravennate furono turbate solo dai silenziosi rumori del bosco e dalla brezza del mare. Eppure, per generazioni di cervesi, Milano Marittima non era stata che questo: il grande bosco del Comune al di là del canale, un po’ misterioso come tutte le selve, luogo della cac-cia e della legna. Ma fu proprio que-sto bosco che, alle soglie del secolo della villeggiatura di massa, attirò l’attenzione di qualcuno venuto da lontano, dando il via alla felice ano-

malia di quella sorta di joint venture fra arte e business che ha costrui-to la storia di Milano Marittima.La data ufficiale di nascita è quella del 14 agosto 1912, quando il Comu-ne di Cervia stipula con la società omonima il contratto di concessio-ne gratuita della pineta dietro l’im-pegno, da parte della società stessa, di costruire parchi e strade di uso pubblico, e almeno cinquanta ville nel corso del decennio a venire. In realtà, un primo accordo in questo senso era stato stipulato dall’ammi-nistrazione cervese con la famiglia Maffei già cinque anni prima, ma senza esito. Quando il progetto ap-pariva ormai arenato, chi lo aveva ripreso in mano, arricchendolo del

testo Andrea Casadio

Il nuovo secolo della città Giardino

28 | IN Magazine

Page 29: InMagazine Faenza 04/2012

valore aggiunto di un coerente re-spiro culturale, era stato Giuseppe Palanti. Milanese, Palanti era un artista trentenne attivo soprattut-to nel campo dell’arte applicata, in particolare come decoratore, cartellonista, designer. Colpito dalla bellezza selvaggia della pineta, ne aveva tratto l’ispirazione per il pro-getto di una nuova città balneare profondamente integrata all’am-biente naturale, ispirata al modello della “città giardino” elaborato in quegli anni nel mondo anglosasso-ne. Nel 1911 aveva acquisito i diritti di concessione dai Maffei, per poi girarli subito alla Società Milano-Marittima, appositamente costitui-ta da alcuni investitori del capoluo-go ambrosiano. La stessa che, come abbiamo visto, alla vigilia del Ferra-gosto del 1912 stipulò il definitivo accordo con il Comune di Cervia.“Ogni lotto conterrà una villa cir-condata di quel giardino naturale che è la pineta. […] Le ville non saranno mastodontiche, ma svelte e perfette sia dal lato del comfort che da quello dell’estetica. Imma-gini: villette graziose, variamente colorate, in mezzo al verde cupo dei pini, su lo sfondo glauco del mare…”. La visione idillica illu-strata in questi termini da Palanti s’inseriva in un quadro urbanistico complessivo - da lui stesso elabora-to - che prevedeva lo sviluppo della nuova città attorno a due poli, set-tentrionale e meridionale, costituiti da due piazze circolari di dimen-sioni diverse, dalle quali sarebbero partite diverse strade a formare una topografia a raggiera. Un grande viale centrale avrebbe collegato le

due piazze fra loro e con la zona a mare di Cervia, mentre un altro sarebbe passato più a valle fun-gendo da lungomare, senza fian-cheggiare direttamente la battigia. Altre strade minori (in pratica le attuali traverse) avrebbero interse-cato viali e piazze perpendicolar-mente, dirigendosi verso il mare. L’ispirazione che stava alla base del progetto era quella di un turismo d’élite, rivolto ad una borghesia colta che avrebbe saputo apprezza-re il loisir della villeggiatura balne-are e, al contempo, la dimensione

“spirituale” di un contesto in cui al verde era lasciata la preminen-za assoluta: in pratica, la borghesia della Belle Époque sul punto di esse-re spazzata via dalle vicende stori-che. Nel 1913 le prime ville fecero la loro comparsa fra le chiome dei pini, disegnando con le loro elegan-ti silhouette, oscillanti fra il liberty, il neoclassico e il neogotico, i tratti di un paesaggio dai toni quasi fiabe-schi. Lo scoppio della guerra, però, avrebbe ben presto posto fine alla visione di Palanti, perlomeno nei termini ipotizzati in un primo mo-mento. I danni subiti dalla pineta in seguito alla requisizione di cui fu oggetto da parte dell’esercito durante il conflitto, e poi le tensio-ni politico-sociali del dopoguerra, comportarono uno stallo che fu superato solo dopo la stipula di un nuovo accordo con il Comune nel 1924. Nel corso degli anni Venti la

città cominciò a prendere forma (per quanto in dimensione ridotta ri-spetto al progetto originario), con i viali e le traverse ad aprire le loro prospettive fra gli alberi e ad irrag-giarsi attorno alla minore delle due piazze circolari, l’unica a essere realizzata: l’attuale rotonda Primo maggio, dove nel 1928 furono collo-cate la fontana e le cinque colonne, visione allora quasi metafisica nel cuore del bosco ancora incorrotto e destinata a diventare il simbolo della località. Nel decennio seguen-te fu realizzata la parte a nord del

“canalino” (viale Arnaldo Mussolini, l’attuale Matteotti, fu inaugurato nel 1937 dal Duce in persona) e venne aperto il corrispettivo del lungoma-re del progetto di Palanti, l’attuale viale 2 Giugno. Frattanto, mentre ri-prendeva la costruzione delle ville, comparivano anche i primi bar (il Nettuno), i primi ristoranti (il Ma-genta), i primi alberghi: tra questi, nel 1926, una struttura davvero di lusso, il Mare e Pineta, destinata ad un grande futuro grazie alla gestio-ne di Ettore Sovera. La politica so-ciale del regime comportava anche la comparsa delle prime manifesta-zioni tangibili del turismo “di mas-sa”, quello delle colonie marine per ragazzi, che soprattutto negli anni Trenta cominciarono a imporre il loro massiccio razionalismo sull’o-rizzonte della pineta e sul clima svagato dei villini liberty e della vil-leggiatura “borghese”.

Turismo d’élite per la borghesia

IN Magazine | 29

Visitare | Milano Marittima

Page 30: InMagazine Faenza 04/2012

La guerra, a parte i danni materia-li della distruzione di alcune ville per la difesa costiera, fu una svolta per la storia di Milano Marittima, perché, con l’aff lusso di sfollati dall’entroterra e dalle grandi città, comportò la nascita di una prima comunità “stanziale”, destinata a rinfoltirsi con i processi immigra-tori del dopoguerra. Si era ormai alle soglie del grande boom turisti-co degli anni Cinquanta e Sessanta,

quando nel giro di pochi lustri il Cervese vide nascere pressoché dal nulla una vera e propria “conur-bazione” finalizzata ad accogliere i f lussi del turismo di massa vei-colato sulla Riviera dal “miracolo economico”. Di questa nuova “città delle vacanze” che iniziava a Ta-gliata e finiva a Milano Marittima, quest’ultima continuò a essere l’ap-pendice glamour. E così, nel 1957, ecco sorgere il primo grattacielo della riviera, il Marinella I, un pez-zo di America sbarcato in Roma-

gna, e tre anni dopo il suo omo-logo ancor più imponente quasi sul mare, svettanti sulla teoria di alberghi e condomini di lusso che intanto si dipanava ai loro piedi sempre più fitta. Ed ecco ancora, soprattutto dagli anni Sessanta, dispiegarsi i riti della mondanità fra night club e locali di tendenza (dal rampante Woodpecker al più elegante Pineta, destinato a lunga fortuna), fra pianobar, gelaterie

alla moda (tra tutte il Nuovo Fio-re) e appuntamenti brillanti degli alberghi, come i celebri aperitivi sulla battigia del Bellevue. Il tutto miscelato da una sempre più affi-nata capacità di marketing, in grado di produrre iniziative di successo come la “marinata di primavera” (gara di pesca riservata ai giornali-sti), il “treno dell’amicizia” italo-te-desco del 1964, il “maggio in fiore”.Una peculiarità ormai consolidata, quella di vetrina trendy della Rivie-ra, che neppure la crisi del post-

mucillagine negli anni Novanta avrebbe scalfito in profondità. Il suo confermarsi in chiave sempre più “televisiva” negli ultimi anni (i vip e “starlette” di passaggio ob-bligato al Pineta), se da un lato ha contribuito a mettere “Mi.Ma” in connessione con i riti più popolari della mondanità contemporanea, dall’altro ha fatto emergere nuove contraddizioni che restano irri-solte. Nel difficile equilibrio fra il tradizionale elitarismo e le nuove tendenze del turismo giovanile e festaiolo (quello degli happy hours sulla spiaggia e degli street bar, im-portazione di modelli nati altrove), la vecchia “città giardino” è chiama-ta a rimodulare un’identità definita oltre il crinale del secondo secolo di vita. Una strada che sarà certo più agevole se, al di là di riti mondani e grattacieli, si terrà a mente ciò che dal 1912 è il vero cuore di quella identità, il valore aggiunto che la distingue all’interno della lunga vetrina scintillante della Riviera: “il verde cupo dei pini, su lo sfondo glauco del mare”, che in una lonta-na estate della Belle Époque amma-liò un artista venuto da lontano. IN

Sopra e in apertura cartoline d’epoca della cittadina balneare.

Le visioni di Palanti divenute realtà

30 | IN Magazine

Page 31: InMagazine Faenza 04/2012
Page 32: InMagazine Faenza 04/2012

La Bassona in chiave autunnale e letteraria. È quanto ci regala lo scrittore Stefano Mazzesi, ripercorrendo i luoghi del suo romanzo “Bianco come la notte”.

testo Stefano Mazzesi - foto Alessio Di Leo

Le ombre lunghe della Riviera

32 | IN Magazine

Scoprire | La Bassona

Page 33: InMagazine Faenza 04/2012

Da un sacco di tempo non venivo alla Bassona e un po’ mi sento in colpa. Ai luoghi ci si affeziona, quel-li davvero importanti addirittura si amano: diventano parenti stretti. E la Bassona è uno dei luoghi di “Bianco come la notte”.I colori sono già quelli dell’autunno, un autunno che profuma ancora d’e-state. Le nebbie stanno nascoste tut-to il giorno e vengono fuori di not-te, per pochi minuti. Non durerà a lungo, presto prenderanno corag-gio e cominceranno a uscire sem-pre più spesso. Per andare a caccia. Michele Rio, “quello che parla alla radio”, nella nebbia ci vive. Almeno da quando ha conosciuto Senza.La strada è in buone condizioni, non me l’aspettavo, riesco persino a inserire la quarta. Bene, in questo modo posso ascoltare con atten-zione la radio perché c’è un pro-gramma dedicato a Jimi Hendrix in occasione dell’anniversario della sua morte. Hendrix è il chitarrista preferito da Rio e piace parecchio pure a me. È bello viaggiare così, ma quando raggiungo il canale di Fos-so Ghiaia sono costretto a fermare l’auto. C’è una sbarra e devo conti-nuare a piedi. Va beh, una cammi-nata di… diciamo mezz’ora. D’altra parte la Bassona non è un luogo co-modo, non lo è mai stato e non lo sarà mai. Spero. Conosco ravennati pu-rosangue, adolescenti quando “Nel blu dipinto di blu” vinse il Festival di Sanremo, che non ci sono mai stati. La Bassona è un buco nero al centro della riviera romagnola, a pochi chilometri dal cemento di Lido Adriano e dall’eleganza di Mi-lano Marittima. Per molti è un luogo

IN Magazine | 33

Page 34: InMagazine Faenza 04/2012

invisibile, così come sono invisibili i suoi abitanti.Costeggio il Fosso Ghiaia fino alla sua confluenza con il Bevano e qui subisco il primo attacco. Le zanza-re assassine della Bassona sono una razza a parte, odiano gli estranei e vogliono ucciderli. Riesco a semi-narle soltanto salendo sull’argine e accelerando il passo. I capanni da pesca ci sono ancora, immutabili, l’ultimo si trova a ridosso della pas-serella dei finanzieri che invece non c’è più. Non si tratta di una gran perdita però… è lì che Michele Rio ha incontrato Senza per la prima volta. Ma voglio andare avanti, su-pero un’altra sbarra (ma quante ne hanno messe?), vengo di nuo-vo aggredito dalle zanzare e devo scappare, corro verso la spiaggia e

attraverso il villaggio però il villag-gio è scomparso. Sono scomparsi i capanni abusivi, anche quello rosa dello Sceriffo che piaceva tanto a Rio, tutto è stato demolito e portato via. È strano, per oltre quarant’anni c’è un villaggio alla foce del Bevano poi, all’improvviso, il villaggio non c’è più. Immagino una cosa simile accaduta a Marina Romea, un’oasi stretta fra il mare e la pialassa Baio-na. Niente più ville, villette e nessu-na caserma dei carabinieri in mezzo alla splendida pineta, solo verde, si-lenzio e tranquillità. Beh, in parec-chi avrebbero strabuzzato gli occhi. Anche Rio, perché Marina Romea è uno dei luoghi del romanzo. Sono luoghi del romanzo Lido Adriano, Marina di Ravenna, Porto Corsini. Una riviera ravennate marginale e

affascinante, violenta e invisibile. Quando di turisti non è stagione.Mi siedo su un tronco sbiancato dal-la salsedine e cerco di prendere ap-punti ma non ci riesco. Le zanzare. Allora mi dirigo a nord seguendo lo stretto sentiero che fiancheggia il vecchio letto del Bevano. Mi bloc-co quasi subito perché poco più avanti la giovane pineta, dove Lu-biana viveva i suoi incubi, cambia colore. Diventa marrone. È morta. È bruciata. Il terribile incendio del-la scorsa estate. Ne ho abbastanza e decido di tornare, ma la strada è lunga e devo ancora scrivere quegli appunti e perciò mi siedo di nuovo sul tronco sbiancato dalla salsedi-ne. Migliaia di zanzare assassine vogliono dissanguarmi ma decido di resistere. È dura, ma in fondo si tratta solo di piccoli insetti fastidio-si. Poi, all’improvviso, se ne vanno. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che si è fatto tardi. È quasi buio. Mi alzo in fretta e comincio a muover-mi. Una camminata di trenta mi-nuti, notte senza luna in mezzo al nulla nel regno del Bianco. Perché sto correndo? IN

A fianco e in apertura, immagini autunnali e non convenzionali della Bassona.

Il noir della Bassona in lizza per lo Scerbanenco

“Definire semplicemente Bianco come la notte un giallo è riduttivo: anche se contiene misteri intricati da dipanare e se dà conto di crimini, di sospetti e di indagini, siamo in realtà di fronte a un romanzo denso, completo, ironico e drammatico allo stesso tempo. Una bella sorpresa da parte di un autore esordiente che, ne sono certo, farà molto parlare di sé.” Il miglior viatico per il romanzo d’esordio del ravennate Stefano Mazzesi sono le parole di Eraldo Baldini, parole profetiche perché il romanzo è entrato nella rosa esclusiva dei libri selezionati per il Premio Giorgio Scerbanenco 2012, il più prestigioso riconoscimento italiano per la narrativa noir, che verrà assegnato a dicembre nella cornice del Courmayeur Noir in festival. Un successo meritato per un romanzo in cui Ravenna e la sua riviera sono raccontate da un punto di vista diverso, non vacanziero e spensierato, ma velato di nebbia e mistero, con quello sguardo obliquo su luoghi e persone che solo un vero scrittore sa evocare. (S.F.)

34 | IN Magazine

Page 35: InMagazine Faenza 04/2012

Flag Store

Sailing.it Store • via Marinara, 81 (Marinara) • Marina di Ravenna (RA)

LUXURY NAUTICAL LEISUREVenezia - Milano - Trieste - Roma - Capri - Montecarlo - Tokio

Page 36: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

La casa è il teatro della vita privata di ognuno di noi, dove ogni ambiente che la compone ci rappresenta e ci rende protagonisti. Non si può proporre l’immobile più adatto, se prima non si conoscono e non si ascoltano le persone che lo andranno ad abitare. Su queste semplici considerazioni si fonda l’attività professionale dell’A-genzia Futura srl dove le due titolari, Anna Lisa Ghinassi e Alessandra Rossi, lavorano insieme da oltre 15 anni, occupandosi di mediazione e consulenza immobiliare.Anna Lisa, cosa significa ascoltare il cliente?“Vuol dire “sentirlo. Cerchiamo di entrare in punta di piedi nel suo mondo, per scoprirne le abitudini, gli sti-li di vita, le necessità soggettive, per costruire insieme

un percorso che tenga conto delle sue esigenze, non esclusivamente basate sul budget di spesa ma anche su altri molteplici fattori. Questo ci permette di accom-pagnarlo nella delicata scelta dell’abitazione che più lo rappresenterà”.Alessandra, grazie a questo modo di concepire la professione, avete sviluppato nuove idee che han-no dato vita a un lavoro molto più ampio…“Sì. Oltre a porre una particolare attenzione per ciò che concerne l’eco-sostenibilità e l’adeguamento dei vecchi fabbricati, grazie anche agli incentivi fiscali e ad una sempre maggiore sensibilità da parte delle persone, Fu-tura ha creato una rete di servizi affidandosi ad un team

di professionisti che, con le loro specifiche competenze tecniche, contribuiscono alla realizzazione delle aspet-tative dei clienti, grandi o piccole che siano. La casa è considerata da sempre il nido per eccellenza e mai come oggi, dove tutto scorre a ritmi sempre più incalzanti, ognuno di noi sente la necessità di crearsi uno spazio abitativo che non sia standardizzato ma rappresenti la propria vera natura, un luogo nel quale rifugiarsi e rige-nerarsi. Ed ecco che da qui, secondo le diverse esigenze del cliente, nasce l’utilità di avere a disposizione con maggiore dinamicità e in un unico spazio l’architetto, il geometra, l’arredatore, il termotecnico, l’artigiano e diverse altre figure professionali, che diventano fonda-mentali per raggiungere un ottimo risultato finale”.Così da settembre, pur rimanendo nello stesso stabile di via della Lirica, l’Agenzia Futura ha la-sciato il classico negozio con vetrina al civico 53, per trasferirsi negli uffici al quarto piano (interno 40), al civico 61. Una scelta strategica?“Sì. I nuovi uffici, formati da diversi ambienti, spaziosi e confortevoli, permettono alla clientela di affrontare le trattative, le consulenze immobiliari, gli incontri con

i tecnici, in assoluta privacy. L’obiettivo è quello di ren-dere tangibile ciò che ancora non lo è. Grazie a questo gioco di squadra attuato in sinergia con i tecnici che la-vorano insieme a noi, condividendo la stessa passione per il proprio lavoro, il vecchio appartamento anni ‘60 da rimodernare, il fabbricato fatiscente, la nuova casa anco-ra da realizzare, possono prendere forma in modo quasi reale, infondendo nel cliente maggiore fiducia e senso di concretezza. Le nostre consulenze servono per aiutare, ac-compagnare ed educare le persone che desiderano ven-dere, comprare, ristrutturare casa, facendo in modo che ne ricavino la massima soddisfazione”.Spesso le grandi crisi portano a grandi cambiamen-ti. L’Agenzia Futura ha già intrapreso questa nuova strada proiettandosi nel futuro, dove l’energia e l’entusiasmo restano comunque quelli di sempre.

La casa su misura

PerSonALizzAzione, eCo-SoStenibiLità, SinergiA trA Le diverSe ProFeSSionALità:

Sono qUeSti i vALori Che AnimAno L’AgenziA di ComPrAvenditA.

AGENZIA FUTURA

Agenzia Futura srlViale della Lirica 61- 48124 Ravenna tel. 0544/404047 fax: 0544/406721

[email protected] - www.agenziafuturasrl.it

Page 37: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

La casa è il teatro della vita privata di ognuno di noi, dove ogni ambiente che la compone ci rappresenta e ci rende protagonisti. Non si può proporre l’immobile più adatto, se prima non si conoscono e non si ascoltano le persone che lo andranno ad abitare. Su queste semplici considerazioni si fonda l’attività professionale dell’A-genzia Futura srl dove le due titolari, Anna Lisa Ghinassi e Alessandra Rossi, lavorano insieme da oltre 15 anni, occupandosi di mediazione e consulenza immobiliare.Anna Lisa, cosa significa ascoltare il cliente?“Vuol dire “sentirlo. Cerchiamo di entrare in punta di piedi nel suo mondo, per scoprirne le abitudini, gli sti-li di vita, le necessità soggettive, per costruire insieme

un percorso che tenga conto delle sue esigenze, non esclusivamente basate sul budget di spesa ma anche su altri molteplici fattori. Questo ci permette di accom-pagnarlo nella delicata scelta dell’abitazione che più lo rappresenterà”.Alessandra, grazie a questo modo di concepire la professione, avete sviluppato nuove idee che han-no dato vita a un lavoro molto più ampio…“Sì. Oltre a porre una particolare attenzione per ciò che concerne l’eco-sostenibilità e l’adeguamento dei vecchi fabbricati, grazie anche agli incentivi fiscali e ad una sempre maggiore sensibilità da parte delle persone, Fu-tura ha creato una rete di servizi affidandosi ad un team

di professionisti che, con le loro specifiche competenze tecniche, contribuiscono alla realizzazione delle aspet-tative dei clienti, grandi o piccole che siano. La casa è considerata da sempre il nido per eccellenza e mai come oggi, dove tutto scorre a ritmi sempre più incalzanti, ognuno di noi sente la necessità di crearsi uno spazio abitativo che non sia standardizzato ma rappresenti la propria vera natura, un luogo nel quale rifugiarsi e rige-nerarsi. Ed ecco che da qui, secondo le diverse esigenze del cliente, nasce l’utilità di avere a disposizione con maggiore dinamicità e in un unico spazio l’architetto, il geometra, l’arredatore, il termotecnico, l’artigiano e diverse altre figure professionali, che diventano fonda-mentali per raggiungere un ottimo risultato finale”.Così da settembre, pur rimanendo nello stesso stabile di via della Lirica, l’Agenzia Futura ha la-sciato il classico negozio con vetrina al civico 53, per trasferirsi negli uffici al quarto piano (interno 40), al civico 61. Una scelta strategica?“Sì. I nuovi uffici, formati da diversi ambienti, spaziosi e confortevoli, permettono alla clientela di affrontare le trattative, le consulenze immobiliari, gli incontri con

i tecnici, in assoluta privacy. L’obiettivo è quello di ren-dere tangibile ciò che ancora non lo è. Grazie a questo gioco di squadra attuato in sinergia con i tecnici che la-vorano insieme a noi, condividendo la stessa passione per il proprio lavoro, il vecchio appartamento anni ‘60 da rimodernare, il fabbricato fatiscente, la nuova casa anco-ra da realizzare, possono prendere forma in modo quasi reale, infondendo nel cliente maggiore fiducia e senso di concretezza. Le nostre consulenze servono per aiutare, ac-compagnare ed educare le persone che desiderano ven-dere, comprare, ristrutturare casa, facendo in modo che ne ricavino la massima soddisfazione”.Spesso le grandi crisi portano a grandi cambiamen-ti. L’Agenzia Futura ha già intrapreso questa nuova strada proiettandosi nel futuro, dove l’energia e l’entusiasmo restano comunque quelli di sempre.

La casa su misura

PerSonALizzAzione, eCo-SoStenibiLità, SinergiA trA Le diverSe ProFeSSionALità:

Sono qUeSti i vALori Che AnimAno L’AgenziA di ComPrAvenditA.

AGENZIA FUTURA

Agenzia Futura srlViale della Lirica 61- 48124 Ravenna tel. 0544/404047 fax: 0544/406721

[email protected] - www.agenziafuturasrl.it

Page 38: InMagazine Faenza 04/2012

Creare | Maurizio Palma

Page 39: InMagazine Faenza 04/2012

Comunemente noto come l’artista “rapinatore”, Maurizio Palma rive-la nelle sue opere una gestualità energica, portatrice di una forte carica vitalistica, dionisiaca, che si manifesta nei colori violenti e per lo più primari, accostati senza un piano progettuale ma che trovano nel disporsi liberamente un ordi-ne compositivo di forte impatto. Tale tensione deriva principal-mente dal sentirsi sempre in lot-ta col mondo e con la società che non gli appartiene, una lotta che ebbe inizio tanti anni fa, quando era solo un ragazzo affascinato romanticamente dalla “mala”, dal mito del bandito, dall’anarchismo e dal gesto straordinario, inimi-tabile e irripetibile, che potesse suscitare ammirazione. Nei 24 anni di carcere trascorsi tra iso-lamenti e sezioni di massima sicu-rezza, il desiderio di conoscenza e l’amore per il bello hanno ri-acceso la passione per l’arte, sua antica passione. A trentasei anni nel 1993, quando era rinchiuso nel

carcere di Carinola, in provincia di Caserta, ha ripreso a leggere e a usare i colori. Gli impressionisti prima, l’espressionismo astratto e l’arte informale poi, lo hanno sti-molato ad avviarsi lungo un nuo-vo percorso di ricerca di libertà e di autoaffermazione. Da quando è uscito definitivamente dal car-cere, nel dicembre 2005, non ha smesso di dipingere e sognare, lavorando in un spazio ristretto, ricavato in un garage. Come scri-ve Agnese Angelini nella presen-tazione in catalogo della mostra ai Magazzini del Sale di Cervia nell’aprile dello scorso anno, “è l’ansia di vivere dimenticati che ali-menta il sogno, il fuoco, il desiderio di emergere, l’esigenza vitale di lasciare una traccia del proprio passaggio”. Palma utilizza i materiali più di-sparati, spesso di recupero, con l’intenzione di dar loro quella nuova dignità che l’arte può con-ferire. Con plastica, polistirolo, ferraglie, legni marciti dal tempo, poster pubblicitari sbiaditi, carta

Un’energica gestualità rivela l’anima inquieta di Maurizio Palma. Che dopo ventiquattro anni passati in carcere, ritrova se stesso grazie alla carica vitalistica di segno e colore.

testo Aldo Savini - foto Lidia Bagnara

Rigenerazionea tinte Forti

IN Magazine | 39

Page 40: InMagazine Faenza 04/2012

straccia, catrame e sacchi di iuta usati, e anche il sangiovese per il rosso o la cenere e il carbone per il nero, realizza opere voluta-mente brutali, che sprigionano un anelito di speranza e uno sguardo al futuro. Graffiando, incidendo, scavando nella tela non fa altro che portare in superficie la sof-ferenza, la rabbia e gli incubi che sono riposti nella memoria di una vicenda esistenziale tormentata. La pittura diventa il detonatore di una nuova partenza, di un’altra ori-gine dell’uomo-Palma, quasi una rigenerazione tesa a ricomporre

la frantumazione del suo mondo interiore, tanto da prefigurare la rinascita a nuova vita. Proprio per questa urgenza, nelle sue immagi-ni non possono trovare spazio pic-cole sensazioni, sentimenti tenui e delicati, ma ogni elemento tende a un nuovo espressionismo dai toni marcati e violenti. Forse nessuno avrebbe immaginato come da quel drammatico lontano passato potesse nascere un presente, pur sempre segnato da inquietudine, che consente però a Maurizio Pal-ma di guardare con determinazio-ne al futuro. IN

A fianco, lo spazio creativo di Maurizio Palma. In apertura, l’artista fotografato davanti a una sua opera.

L’artista rapinatore

Maurizio Palma è nato a Ravenna nel 1959 e ha vissuto la sua adolescenza a Milano Marittima. A 17 anni interrompe gli studi all’Istituto per geometri e a 18 conosce per la prima volta il carcere, dopo una lite in discoteca. A 20 anni è arrestato per rapina in banca e sconta i primi 2 anni di reclusione. Nell’estate del 1983 arriva a rapinare tre banche alla settimana in tutta Europa, senza mai sparare un colpo d’arma da fuoco. Tradito da un amico, ricercato dalle autorità giudiziarie italiane, fugge in Lussemburgo dove viene arrestato. Evaso dal carcere lussemburghese, un mese dopo viene catturato e rimane in quel carcere sei anni. Estradato in Francia e poi in Italia, dove aveva già condanne e pendenze giudiziarie, viene rinchiuso nel carcere di Forlì da dove evade due anni dopo. Clamoroso l’ultimo arresto, con intervento dei NOCS e di elicotteri a Formia. Uscito definitivamente nel dicembre del 2005 dopo aver scontato cinque giorni in più per un banale errore burocratico, si è dedicato ininterrottamente alla pittura e ha iniziato una lunga attività espositiva, come attestano le mostre “Equazione mancante” nel 2008 a Cervia alla Sala Arte Media, “Stati mentali” nel 2009 a Sant’Alberto a Palazzo Guerrini, “Dedali” nel 2010 alla sala Rubicone dei Magazzini del Sale di Cervia e “Konisasteros”, doppia personale nella stessa sede espositiva, sempre dello stesso anno. E poi “Labirinti” alla Galleria Loggetta del Trentanove dell’artista Muky di Faenza e “Il sogno di Icaro”, ai Magazzini del sale di Cervia nel 2011.

40 | IN Magazine

Page 41: InMagazine Faenza 04/2012
Page 42: InMagazine Faenza 04/2012

Dall’architettura al cibo. È il regno di Angela

Schiavina, maestra del catering che nella sua

villa di Filetto si prepara ad ospitare eventi

culturali e conviviali.

Incontrare Angela Schiavina non è sempre facile. Bisogna cogliere un momento di sosta tra un impegno e l’altro, un catering appena ultima-to e un ritorno da Parigi, Salisbur-go, Firenze, dove ha assistito ad un concerto, grande sua passione. Sì, perché tutte le cose che Angela fa sono il risultato delle sue passioni. Entriamo nella sua casa sontuosa, personalizzata al massimo, via di

mezzo tra museo e piacevole luogo di relax con i suoi bellissimi quadri ed i ricchi cuscini di stoffe pregia-te, oggetti esclusivi nella forma e nei colori. C’è anche un delizioso giardino che la padrona di casa apre agli amici, innumerevoli, oppure, su richiesta, per eventi. Angela è una persona solare, en-tusiasta, sempre sorridente soprat-tutto quando parla del suo lavoro. I suoi vasti interessi fanno presup-porre un solido background cul-turale, che si presuppone classico.“No, io sono geometra”, risponde. “Un diploma preso forse per imi-tare o compiacere mio padre inge-gnere. Subito dopo, però, ho sen-tito il bisogno di dare spazio alla mia creatività così ho conseguito il titolo di industrial designer (ISIA) a Firenze, e ho aperto uno studio professionale per arredamento e ristrutturazioni d’interni e succes-sivamente uno studio per propo-ste di arredo e consulenze varie”.Viene subito da chiedere come si sposa per lei il cibo con architet-tura. “Le mie diverse attività si in-tegrano e si completano. Gli studi da designer mi hanno aiutata nel programmare la preparazione del-la tavola, che ritengo basilare sia per grandi eventi, come mi è capi-tato spesso, o per piccole riunioni. Molte cose, però, le ho imparate nell’ambito famigliare: mia madre Liana, ottima cuoca, ha sempre portato a tavola piatti preparati con buon gusto ed eleganza. Pro-prio da lei ho imparato che gli in-

L’arte della tavola Imbandita

testo Anna De Lutiis - foto Lidia Bagnara

Cucinare | Angela Schiavina

42 | IN Magazine

Page 43: InMagazine Faenza 04/2012

gredienti di ogni piatto devono essere genuini e, quando è possibile, verdure e frutta vanno prese nel territorio, come oggi si dice a chilometro zero. La cucina semplice è senza dubbio quella che piace e con i tempi attuali, in cui la donna lavora, deve essere anche di facile realizzazione”.Questa è la filosofia che Angela insegna durante i corsi di cucina, tenuti per anni nel suo laboratorio culinario, in quelli che ha organizzato per Iscom, negli incontri confe-renza a cui è spesso invitata. Si tiene aggiornata frequen-tando gli stage di cucina organizzati dall’associazione degli insegnanti di cucina italiana (A.I.C.I.) e da Slow Food. Attualmente l’attività principale per lei è il catering ma, tiene a precisare, non più fornito nel completo realiz-zando i piatti ma dedicandosi alla fase di progettazione, scegliendo e ordinando i migliori prodotti sul mercato. Questa svolta le permette di affrontare anche catering per grossi numeri (è ancora top secret, ma ce n’è uno im-minente per 2900 persone!). Angela segue con passione anche la musica e racconta che, poi, tutto torna utile al suo lavoro, dal momento che dopo il concerto si va a cena e c’è sempre qualche piccolo segreto da scoprire. A Parigi come a Salisburgo, a Londra come a Firenze o a Roma. Il cerchio si chiude sempre in maniera perfetta. IN

Eleganti banchetti e ricettari

Angela Schiavina ha lavorato non solo a Ravenna ma anche nelle Marche, in Toscana e Veneto. Tra i grandi eventi da lei curati spiccano, a Ravenna, il pranzo in onore del Pontefice Giovanni Paolo II allestito nella Biblioteca Classense; a Bologna il pranzo per il Re e la Regina di Spagna e quello per il 25° anniversario della ditta Cremonini con Luciano Pavarotti e mille invitati a Palazzo Albergati. Per il gruppo Monrif-Resto del Carlino ha curato i ricevimenti del concorso ippico internazionale nella tenuta Bagnaia, in Toscana. Numerose anche le collaborazioni con alcune testate giornalistiche tra cui “Il Messaggero”, per il quale ha curato una serie di dispense sulla cucina romagnola. Oggi collabora con il settimanale “Ravenna&Dintorni”, suggerendo ricette e soluzioni che sono state raccolte in due volumetti dal titolo “Cose buone di casa”, uno dedicato alla stagionalità degli ingredienti e alle materie prime dell’autunno-inverno, l’altro ai piatti per la bella stagione. Novità importante è infine la fondazione di Pentagona, che insieme a giovani talenti permetterà di realizzare eventi, così come la ristrutturazione della propria villa a Filetto, elegante location per eventi culturali e conviviali a partire da ottobre.

C.so Matteotti, 60 - Faenza - Tel 0546 26559 - www.mengozzi-mazzoni.com

Page 44: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

Un piccolo scrigno dove l’arte incontra il design, nel segno della ricerca e della qualità. Progettarti è uno studio di pro-gettazione che, partendo da un’idea, offre al cliente un servi-zio costruito ad hoc per l’arredamento della casa, dal mobile all’oggettistica, passando per la decorazione interna e la con-sulenza per il restyling. Il negozio nasce nel 2001 da un’idea di Raffaella Zanzi, che dà vita ad uno studio di progettazione in viale Alberti. La struttura cresce velocemente, grazie all’energia e all’entusia-smo dello staff tutto al femminile, e all’immediato riscontro con la soddisfazione del cliente. Nel 2004 il negozio si sposta nella nuova sede, a pochi metri dalla prima struttura.Moroso, Foscarini, MisuraEmme e Mesons, sono solo alcuni dei grandi nomi del design presenti nel negozio, con una predilezione per il made in Italy.“Il design italiano – spiega Raffaella Zanzi - è il padre del

il design che rende ogni ambiente unico

RaFFaElla ZanZi guida uno staFF

tutto al FEMMinilE, pRonto

a sEguiRE il cliEntE

in ogni FasE di aRREdo dElla casa.

design, pulito, razionale. Fa scuola. Progettiamo sulla car-ta con disegni fatti a mano e render fotografici. Seguiamo il cliente in tutte le fasi di arredo della casa, partendo dal mobile più adatto ad un determinato ambiente fino al quadro da appendere”. Raffaella è affiancata da due collaboratrici, un team di inte-rior designers accomunato dalla passione per il bello e per l’arte. “La persona - chiarisce - è al centro del progetto e l’am-biente intorno alla persona. Funzionalità e benessere sono gli obiettivi alla base della nostra progettazione”.La cromatologia ed il feng-shui sono un valore aggiunto alle competenze di base, unite ad una ricerca ed un continuo aggiornamento nei confronti delle nuove tendenze, per offrire al cliente un vasto repertorio di stili, colori e materiali diversi.

“Senza modificare l’arredamento - prosegue - la casa può assumere un nuovo volto con pochi accorgimenti. Per esem-pio gli ambienti possono essere ‘rinfrescati’ rifoderando un divano o scegliendo tende diverse o nuovi rivestimenti come la carta da parati, un trend tornato in auge recentemente”.all’interno del negozio, inoltre, è stata allestita una zona sensoriale dedicata al profumo della casa, con una vasta scelta di fragranze ad uso domestico.Duecentoquaranta metri quadri di spazio dedicato che ogni sei mesi cambia forma, con vetrine e disposizioni sempre rivi-sitate, per un negozio sempre “in movimento”. progettarti è anche punto di ritrovo per artisti, dai mosaicisti ai pit-tori che presentano le loro opere all’interno del nego-zio. In passato i locali hanno ospitato eventi di vario genere, con aperitivi e presentazioni di nuove linee.Ma perché preferire un oggetto di design all’arredamento tradizionale? “Quando c’è il design non esiste il tempo; il tempo si ferma e rimane tale. Sai che quella casa non sarà ‘toccata’ dal passare degli anni. E non invecchierà mai”, conclude Raffaella.

PROGETTARTI

Viale L.B. Alberti 95/99, 48100 Ravenna - Tel. 0544 [email protected] - www.progettarti.it

Page 45: InMagazine Faenza 04/2012

IN Magazine | Special ADV

Un piccolo scrigno dove l’arte incontra il design, nel segno della ricerca e della qualità. Progettarti è uno studio di pro-gettazione che, partendo da un’idea, offre al cliente un servi-zio costruito ad hoc per l’arredamento della casa, dal mobile all’oggettistica, passando per la decorazione interna e la con-sulenza per il restyling. Il negozio nasce nel 2001 da un’idea di Raffaella Zanzi, che dà vita ad uno studio di progettazione in viale Alberti. La struttura cresce velocemente, grazie all’energia e all’entusia-smo dello staff tutto al femminile, e all’immediato riscontro con la soddisfazione del cliente. Nel 2004 il negozio si sposta nella nuova sede, a pochi metri dalla prima struttura.Moroso, Foscarini, MisuraEmme e Mesons, sono solo alcuni dei grandi nomi del design presenti nel negozio, con una predilezione per il made in Italy.“Il design italiano – spiega Raffaella Zanzi - è il padre del

il design che rende ogni ambiente unico

RaFFaElla ZanZi guida uno staFF

tutto al FEMMinilE, pRonto

a sEguiRE il cliEntE

in ogni FasE di aRREdo dElla casa.

design, pulito, razionale. Fa scuola. Progettiamo sulla car-ta con disegni fatti a mano e render fotografici. Seguiamo il cliente in tutte le fasi di arredo della casa, partendo dal mobile più adatto ad un determinato ambiente fino al quadro da appendere”. Raffaella è affiancata da due collaboratrici, un team di inte-rior designers accomunato dalla passione per il bello e per l’arte. “La persona - chiarisce - è al centro del progetto e l’am-biente intorno alla persona. Funzionalità e benessere sono gli obiettivi alla base della nostra progettazione”.La cromatologia ed il feng-shui sono un valore aggiunto alle competenze di base, unite ad una ricerca ed un continuo aggiornamento nei confronti delle nuove tendenze, per offrire al cliente un vasto repertorio di stili, colori e materiali diversi.

“Senza modificare l’arredamento - prosegue - la casa può assumere un nuovo volto con pochi accorgimenti. Per esem-pio gli ambienti possono essere ‘rinfrescati’ rifoderando un divano o scegliendo tende diverse o nuovi rivestimenti come la carta da parati, un trend tornato in auge recentemente”.all’interno del negozio, inoltre, è stata allestita una zona sensoriale dedicata al profumo della casa, con una vasta scelta di fragranze ad uso domestico.Duecentoquaranta metri quadri di spazio dedicato che ogni sei mesi cambia forma, con vetrine e disposizioni sempre rivi-sitate, per un negozio sempre “in movimento”. progettarti è anche punto di ritrovo per artisti, dai mosaicisti ai pit-tori che presentano le loro opere all’interno del nego-zio. In passato i locali hanno ospitato eventi di vario genere, con aperitivi e presentazioni di nuove linee.Ma perché preferire un oggetto di design all’arredamento tradizionale? “Quando c’è il design non esiste il tempo; il tempo si ferma e rimane tale. Sai che quella casa non sarà ‘toccata’ dal passare degli anni. E non invecchierà mai”, conclude Raffaella.

PROGETTARTI

Viale L.B. Alberti 95/99, 48100 Ravenna - Tel. 0544 [email protected] - www.progettarti.it

Page 46: InMagazine Faenza 04/2012

Abitare | La casa-studio

Page 47: InMagazine Faenza 04/2012

Direttrice della collana “Psicanalisi e Società” per la casa editrice Fran-co Angeli di Milano, Olga Cellenta-ni Viola è un’esperta psicoterapeuta che opera a Ravenna da 25 anni e che ha deciso di aprire la sua casa ai clienti i quali, come graditi ospiti, possono accomodarsi in un ambien-te accogliente e solare. Olga inse-gna “Clinica psicosomatica e clini-ca delle perversioni” all’Istituto di specializzazione per psicoterapeuti di cui è socia (S.I.P.P., Società italia-na di psicoterapia psicoanalitica di Milano), ha scritto il libro “Trauma e relazioni traumatiche. Riflessioni teoriche e prospettive psicoanaliti-che” e altri testi, vincendo anche concorsi letterari. Rientra nella sua terapia l’idea di condividere i pro-pri spazi privati con chi si affida a lei varcando la soglia di un’abita-zione rassicurante, dall’atmosfera tranquilla e dai colori provenzali.All’ingresso, sul mobile porta do-cumenti, espone due particolari statuine in stile Liberty ereditate dalla nonna: realizzate in antimo-nio, in origine reggevano un giglio in vetro opalino. Interessante è la provenienza del mobile: quando morì l’attaché dell’ambasciata ita-liana a Giacarta, ossia colui che, in

linguaggio diplomatico, assolveva il compito di promotore culturale, a Bologna furono venduti tutti i suoi pregiati pezzi d’arredo e Olga Cel-lentani acquistò quello più ricercato.In soggiorno, tre gradoni realizza-ti in muratura fungono da ripiani porta oggetti e nella parete su cui s’addossano spicca un tabernaco-lo ligneo del ’600, entro il quale si conservavano le ostie consacrate. Sobria ed elegante la ribaltina del ’700 del professor Onofri, inse-gnante all’Accademia di Belle Arti; della stessa epoca la specchiera acquistata da un’antiquaria di Ge-nova, con cornice dorata in tipico stile veneziano, un tempo detta “caminiera” perché posta sopra il camino a scopo ornamentale. Le imponenti le travi che con funzio-ne strutturale adornano il soffitto provengono dalla casa delle aste di Sidney, acquistate dal costruttore per la loro ineguagliabile qualità lignea. Un variopinto separé con fiori alla Monet divide la Cucina di Ricci Casa di Savignano dalla parete sulla quale sono appesi 6 dei 30 piatti della collezione Royal Copenagen, acquistati uno per ogni anno della figlia, dal 1978 al 2008. Pregiati anche il piatto e la

pigna in ceramica di Caltagirone.Nello studio la cassettiera Luigi XVI in noce massello si mette in sintoni-co contrasto con l’icona assoluta del design, frutto della genialità creati-va di Le Corbusier: pezzo celebra-tissimo, è diventata la Chaise Lon-gue per eccellenza. Proposta nella collezione “I Maestri” da Cassina, è uno di quegli arredi che vivono al di fuori dello spazio e del tempo e costituiscono un fondamentale contributo alla storia del design. Il prototipo è del 1928, creato in team con Pierre Jeanneret e la compagna Charlotte Perriand. Un piedistallo sostiene la culla in acciaio cromato; la sua forma ergonomica, in grado di oscillare, asseconda l’inclinazio-ne del corpo, completata da un’esi-le materassino e da un poggiatesta imbottito di forma cilindrica, nien-te più dell’essenziale.Sotto al tavolino “Picchio” in vetro temprato, espressione creativa di sobrietà e trasparenza, si stende un tappeto cinese antico: costato più di restauro che di acquisto, è stato realizzato con trame ed orditi in cotone e vello in lana ed è uno dei pochi decorato da una greca. Il disegno, estremamente contempo-raneo, reca una greca labirintica

Ai piani alti di via di Roma una pregevole casa-studio s’affaccia sulla chiesa di Santa Maria in Porto. Luogo privato ma aperto, dove rilassare la mente tra colori tenui e oggetti raffinati.

testo Linda Antonellini - foto Massimo Fiorentini

Spazio alla Positività

IN Magazine | 47

Page 48: InMagazine Faenza 04/2012

color panna su fondo blu cobalto caratterizzato da un fondo a campo con animali e paesaggio. A dar luce alla zona notte sono le applique dell’artista conosciuto per aver personalizzato l’appara-to illuminante del Chiribilli (noto locale di Bagnacavallo), Peppino Campanella. Egli definisce le sue creazioni in vetro “acqua solida”,

capaci di diffondere effetti stra-ordinariamente luminosi; le sue opere, sospese tra arte e design, non hanno lo scopo di illuminare ma di creare atmosfera, di evocare il mare e il cielo, da qui il nome delle lampade di casa Cellentani, “Corallo con coni e schegge ac-quamarina”.Nella stanza dove Olga scrive trovia-mo una preziosa lampada acquista-ta a Venezia a Palazzo Fortuny, un mobile di Maison du Monde stile coloniale, un tavolino rosso in lacca

cinese su cui poggia un televisore stile anni ’50 di design LG e, alle pareti, piatti in ceramica bianca e blu di Delft. E ancora stampe del 1940 di un noto fotografo siciliano: Leone, a tiratura limitata, e foto di vetrate dipinte in cui sono rappre-sentate le virtù.Il disimpegno che separa la zona giorno dalla notte è illuminato

dalle applique in vetro di Murano dorato Barovier&Toso, mentre sulla parete spiccano due piccoli quadri ovali con rappresentazione florea-le ad olio, provenienti dal mercato d’antiquariato di Varsavia.Totalmente contemporaneo invece il design degli elementi illuminanti a piantana: la Mite Special Fusion è un’edizione speciale per festeg-giare i dieci anni di collaborazione tra Foscarini e Marc Sadler - pre-mio Copasso d’oro 2001. Si trat-ta di una tecnologia che, usando

materiali all’avanguardia come fibre di vetro e fili di carbonio e di Kevlar (materiale registrato DuPont), dà vita a risultati allo stesso tempo leggeri, belli esteti-camente e solidi strutturalmente. La lampada ad alto fusto della Flos a stelo con bulbo finale in vetro bianco è invece una creazione dal-la linea slanciata, leggera ma dalla forte personalità.Olga Cellentani ha così generato uno spazio che trasmette positività, in cui oltre a svolgere l’attività pro-fessionale è possibile vivere gli spazi in maniera intima per chi ci abita e accoglienti per chi ne fruisce da ospite o cliente.Anacleto Verrecchia scr isse: “Sigmund Freud trasformò in let-tino l’inginocchiatoio del confes-sionale e lo rese più comodo. Cre-do che sia qui il grande beneficio della psicoanalisi”. Di Olga si può dire che abbia avuto l’intuito di trasformare la sua casa in uno stu-dio aperto, per chi vuol prendersi cura della propria mente in uno spazio rilassante e raffinato. IN

Colori provenzali per il relax

Sopra, l’area studio dedicata all’attività della proprietaria. In apertura, il soggiorno.

48 | IN Magazine Via Molinetto, 29 - Ravenna - Tel. 0544 67347P.zza Baracca, 30 - Ravenna - Tel. 0544 216259

Page 49: InMagazine Faenza 04/2012

Via Molinetto, 29 - Ravenna - Tel. 0544 67347P.zza Baracca, 30 - Ravenna - Tel. 0544 216259

Page 50: InMagazine Faenza 04/2012

Una soddisfacente stagione alle spalle

spinge Ravenna Pallanuoto verso obiettivi

ambiziosi. Fondati su atleti promettenti,

guidati dal tecnico William Salomoni.

Tante soddisfazioni per la Raven-na Pallanuoto, che nella scorsa sta-gione ha ottenuto risultati molto significativi. La prima squadra nel campionato di serie C ha chiuso al quinto posto, l’Under 17 ha vinto a punteggio pieno il campionato regionale e l’Under 20 ha ottenu-to un buon terzo posto. Queste tre formazioni sono composte in larga parte dagli stessi giocatori e sono allenate dal tecnico bologne-

se William Salomoni, alla sua quar-ta stagione alla guida delle for-mazioni ravennati. Sono presenti anche una formazione Under 15, allenata da Cesare Bagnari, e una Under 13, in cui si alternano i tecnici Fabrizio Pirazzini, detto Drillo, e Giancarlo Mazzotti, detto Caio. “Abbiamo raggiunto risul-tati molto buoni - dice il tecnico Salomoni - centrando gli obiettivi iniziali. Per la prima squadra, se

testo Michele Virgili

Forze giovani in Acqua

50 | IN Magazine

Giocare | Ravenna Pallanuoto

Page 51: InMagazine Faenza 04/2012

Triplicato il numero degli iscritti

Sopra, due giovani giocatori. A sinistra Lorenzo Bagnari, a destra Leonardo Pozzi. In apertura, un’azione di gioco.

fossimo arrivati secondi, sarebbe stato un successo oltre le previ-sioni. Abbiamo fatto giocare i ra-gazzi giovani e questo è il nostro risultato migliore, perchè per i giocatori è molto difficile giocare in tre campionati; la prima squa-dra è impegnata al sabato mentre

le giovanili giocano a domeniche alterne”. In questi quattro anni la società ha impostato il lavoro con il tecnico Salomoni, vero punto di riferimento che ha apportato dal suo arrivo un notevole ricambio di giocatori, puntando sui giovani e sul successo che attualmente la pallanuoto riscuote. “I ragazzi si avvicinano soprattutto grazie al passaparola. E chi inizia va avan-ti, perché qui trova un ambiente sano e positivo, e perché è una disciplina che insegna spirito di squadra e di contatto con rego-le ben precise e complicate”. Da quando è al lavoro la nuova socie-tà ha più che triplicato il numero degli iscritti: “I fatti - commenta Bagnari - dimostrano che stiamo lavorando bene. All’inizio aveva-mo 25 tesserati, ora sono più di 80”. L’ostacolo che i due tecnici fan-no notare è rappresentato dagli spazi acqua alla piscina comunale di via Falconieri, dove i giocatori si possono allenare solo in de-terminati giorni e orari. “Siamo cresciuti come numero con risul-tati incredibili ma gli spazi acqua

sono sempre gli stessi. Possiamo disporre delle corsie in un ora-rio stabilito da un regolamento bloccato da anni, che non tiene conto dei risultati e dei tesserati”. Nessuna società vuole rinunciare ai propri spazi e la costruzione di una struttura nuova è un’utopia:

“In una realtà come Ravenna sa-rebbe necessaria, ma al momento non ci sono risorse per costruirla. La piscina in cui ci alleniamo è all’interno di un impianto che ri-sale agli anni ’70, non nuovissimo e con alti costi di gestione”. Sa-lomoni fa notare un particolare: “Noi siamo la prima squadra di tutta l’Emilia-Romagna a livello giovanile per i risultati raggiunti. L’ambizione è fare qualcosa d’im-portante. Se però non troveremo una soluzione per poterci allenare in condizioni migliori non potre-mo andare oltre certi limiti”. IN

Una società in crescita

La società originaria nasce nel 1980 con il nome di Pallanuoto Ravenna, con base nella piscina di Fornace Zarattini. La squadra gioca campionati in serie D e C; nel 1991 arriva la promozione in serie B. L’anno successivo conquista il terzo posto nel torneo cadetto. Poi problemi societari portano verso un declino che culmina con il ritorno in serie D, nel 1997. Quello stesso anno un gruppo di genitori rileva la società ripartendo da zero, con il nome Ravenna Pallanuoto. La squadra ricomincia a crescere con giovani di valore che riconquistano prima la serie C (nel 2002) e successivamente (nel 2008) la serie cadetta. Per risolvere almeno parzialmente i problemi degli spazi acqua nel 2008 viene fatta una fusione con il Nuoto Club Ravenna che ha dato vita all’attuale società, che prende il nome di Nuotatori Ravennati.

IN Magazine | 51

Page 52: InMagazine Faenza 04/2012

Un prestigioso contenitore di libri antichi

e moderni nel cuore di Ravenna.

A dirigere la biblioteca è Claudia Giuliani,

che con impegno e passione si dedica

all’archiviazione e alla ricerca.

L’incontriamo negli ambienti sug-gestivi della Biblioteca Classense, dove Claudia trascorre la maggior parte di ogni giornata nel ruolo più che importante di Dirigente del Ser-vizio Bibliotecario dell’Istituzione Biblioteca Classense. Solare, sempli-ce, circondata di libri di grande va-lore, gioielli che lei cura con amore.In cosa consiste il suo lavoro?“Mi occupo da molti anni dei Fon-di Antichi e dei Fondi Moderni, in altre parole di tutto il servizio della Biblioteca, dell’apertura di nuove sezioni come l’open space, di spazi di lettura che vedono la presenza di molti giovani che studiano sui libri propri oppure fanno ricerche sui libri della biblioteca. Oltre a coordinare il servizio mi occupo delle acquisizioni di libri moder-ni, che vengono selezionati ogni settimana fra quelli pubblicati, ma anche dei libri antichi. La Classen-se è sempre aggiornata e, oltre agli acquisti, si è arricchita di numero-

se donazioni da parte di privati”.In questi ultimi anni la Biblioteca Classense si è aperta ancora di più al pubblico, organizzando mostre e collaborazioni di vario genere...“Il mio lavoro ha altri aspetti molto interessanti, come l’attività di ri-cerca sui libri antichi. Ritengo che sia molto importante sia per classi-ficarli sia per valorizzarli e metterli in mostra, in modo che il pubbli-co possa prendere atto dei grandi valori che la Classense conserva. Lo scorso anno, inoltre, abbia-mo attivato gruppi di lettura, quest’anno quelli di scrittura”.Claudia parla con entusiasmo del suo lavoro e del magnifico luogo nel quale trascorre intere giornate, dal momento che l’orario diventa elastico a seconda dei problemi e delle esigenze che emergono. La sua giornata tipo? Ha inizio al mattino presto, perché deve siste-mare i suoi animali, tartarughe e gatti, e le piante del suo giardino;

deve avviare alcune attività perché tornerà solo a sera. Trova qualche spazio da dedicare a se stessa? Ha del tempo libero per sport o qualche hobby?“I tempi si sono sempre più accor-ciati e spesso continuo a casa ciò che non ho finito in ufficio, approfon-disco alcuni argomenti... Poi, però, ci sono anche le serate da trascor-rere con gli amici, fuori a cena op-pure al cinema, al quale non rinun-cio. Attualmente sono presidente del Soroptimist Club e cerco di organizzare delle iniziative; inoltre sono nel Comitato del FAI, associa-zione che frequento con piacere”.Le piace viaggiare? C’è un viaggio che farebbe anche subito?“Vorrei tanto visitare la Turchia e i suoi luoghi impregnati di storia e di arte… sono stata solo ad Istanbul. La mia preparazione classica mi spinge sempre verso paesi che si affacciano sul Mediterraneo come la Libia, la Siria, il mondo classico antico…”. IN

testo Anna De Lutiis - foto Massimo Fiorentini

Tra le pagine della Classense

52 | IN Magazine

Dirigere | Claudia Giuliani

Nei negozi a marchio Salvagente le rotondità delle donne sono valo-rizzate da abiti che accarezzano il corpo. “Il nostro fiore all’occhiello sono le taglie morbide – spiega Paola Favia -. L’idea mi è venuta prendendo spunto dal fatto che, come me, molte donne si sono leg-germente modificate con il passare del tempo. Così come ho pensa-to alle tante ragazze giovani che non rientrano nel canone di donna grissino proposto dagli stilisti. Una donna che non indossa la 40-42, non deve sentirsi meno bella: anzi, può esaltare le proprie forme con le giuste soluzioni d’abbigliamento per essere elegante e comoda”. Forte dell’esperienza di oltre venticinque anni, Paola condivide ora questa avventura con la figlia Giorgia Morini e con la nuora Yle-nia Focaccia, con le quali gestisce il punto vendita di via Fiume M. Abbandonato 138 e il relativo outlet al 279/A (all’angolo di via Vicoli), oltre al negozio Primo Prezzo in via Cassini 71/A a Ravenna, e a quello di via Baracca 82/1 a Lugo. “La novità

di questa stagione – aggiunge la titolare -, sarà la presenza anche di taglie regolari dalla 44 in su, per soddisfare le crescenti richieste della nostra clientela. È come un ritorno al passato, ossia a ciò che già facevamo all’epoca dell’apertura, nel 1985, del primo negozio in via Belfiore. In questo modo diversifichiamo l’offerta, mantenendo però inalterato l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Da noi, ogni donna può trovare abiti in grado di soddisfare le proprie esigenze, spen-dendo ciò che rientra nella propria disponibilità”. Diverse le linee di abbigliamento proposte, italiane, francesi e spagnole: tutte ugual-mente sofisticate e sempre innovative nelle linee e nei volumi, con abiti contemporanei capaci di coniugare femminilità e vestibilità, minimalismo e glamour. Da Salvagente, ogni donna può trovare la propria dimensione, tanto più che il negozio riesce persino a confezionare abiti di produzione propria, con disegni in labo-ratorio che vengono poi realizzati da sarte esperte.

IN Magazine | Special ADV

SalvagenteTaglie morbide per accarezzare la bellezzaPRoPoste AnChe su MisuRA, PeR oFFRiRe Ad oGni donnA LA PRoPRiA diMensione

[email protected]

via Fiume M. Abbandonato, 138 Ravennatel. 0544 405655

via Cassino, 71/A Ravennatel. 0544 401050

via Francesco Baracca, 82/1 Lugo (RA)tel. 0545 27277

via Fiume M. Abbandonato, 279/A Ravennatel. 0544 405655

Page 53: InMagazine Faenza 04/2012

Nei negozi a marchio Salvagente le rotondità delle donne sono valo-rizzate da abiti che accarezzano il corpo. “Il nostro fiore all’occhiello sono le taglie morbide – spiega Paola Favia -. L’idea mi è venuta prendendo spunto dal fatto che, come me, molte donne si sono leg-germente modificate con il passare del tempo. Così come ho pensa-to alle tante ragazze giovani che non rientrano nel canone di donna grissino proposto dagli stilisti. Una donna che non indossa la 40-42, non deve sentirsi meno bella: anzi, può esaltare le proprie forme con le giuste soluzioni d’abbigliamento per essere elegante e comoda”. Forte dell’esperienza di oltre venticinque anni, Paola condivide ora questa avventura con la figlia Giorgia Morini e con la nuora Yle-nia Focaccia, con le quali gestisce il punto vendita di via Fiume M. Abbandonato 138 e il relativo outlet al 279/A (all’angolo di via Vicoli), oltre al negozio Primo Prezzo in via Cassini 71/A a Ravenna, e a quello di via Baracca 82/1 a Lugo. “La novità

di questa stagione – aggiunge la titolare -, sarà la presenza anche di taglie regolari dalla 44 in su, per soddisfare le crescenti richieste della nostra clientela. È come un ritorno al passato, ossia a ciò che già facevamo all’epoca dell’apertura, nel 1985, del primo negozio in via Belfiore. In questo modo diversifichiamo l’offerta, mantenendo però inalterato l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Da noi, ogni donna può trovare abiti in grado di soddisfare le proprie esigenze, spen-dendo ciò che rientra nella propria disponibilità”. Diverse le linee di abbigliamento proposte, italiane, francesi e spagnole: tutte ugual-mente sofisticate e sempre innovative nelle linee e nei volumi, con abiti contemporanei capaci di coniugare femminilità e vestibilità, minimalismo e glamour. Da Salvagente, ogni donna può trovare la propria dimensione, tanto più che il negozio riesce persino a confezionare abiti di produzione propria, con disegni in labo-ratorio che vengono poi realizzati da sarte esperte.

IN Magazine | Special ADV

SalvagenteTaglie morbide per accarezzare la bellezzaPRoPoste AnChe su MisuRA, PeR oFFRiRe Ad oGni donnA LA PRoPRiA diMensione

[email protected]

via Fiume M. Abbandonato, 138 Ravennatel. 0544 405655

via Cassino, 71/A Ravennatel. 0544 401050

via Francesco Baracca, 82/1 Lugo (RA)tel. 0545 27277

via Fiume M. Abbandonato, 279/A Ravennatel. 0544 405655

Page 54: InMagazine Faenza 04/2012

In sella alla sua moto Fulvio Dodich ha attraversato paesaggi impervi e affascinanti. Per passione e per solidarietà.

Il manager ravennate Fulvio Do-dich, viaggiatore avventuroso e ap-passionato delle due ruote, sa cosa vuol dire provare il mal d’Africa e scalare gli impervi sentieri dell’Hi-malaya a bordo della sua Bmw Gs 1200 Adventure. Strumenti insepa-rabili dell’ex amministratore dele-gato e direttore generale della Fer-retti Yachts sono un cartografo, un cellulare, due navigatori satellitari e un kit di pronto soccorso. Reduce dall’esperienza in Asia, ben raccon-tata dal documentario “Halfway to Heaven”, sta già studiando un nuo-vo viaggio nel continente nero.Com’è nato l’amore per la moto?“Da buon romagnolo è nel mio Dna. A 17 anni, alla ventunesima caduta, dissi basta. Per trent’anni mi sono dedicato ad altro, finché il ‘virus’ si è risvegliato il giorno in cui mio cognato mi prestò la sua

moto. Io però sognavo la polvere, non la strada: così mi sono com-prato il primo Gs con cui ho fat-to il viaggio in Tunisia nel 2006”.Cosa ricorda della sua prima tra-sferta nel deserto?“Finì con un incidente. Mi ruppi il polso e faticai per recuperare la moto, finita nel corridoio usato dai contrabbandieri tunisini. Malgrado gli inconvenienti, la Tunisia era sta-ta poco più di una gita fuori porta. Così scelsi la Namibia, per spinger-mi fino al confine a nord con l’An-gola, lungo il fiume Kunene”.La Namibia era l’Africa che cercava?“Sì, il viaggio è stato massacrante ma ne è valsa la pena. Mi sono tro-vato tra branchi di zebre e sono sta-to tre giorni in un villaggio nomade dei Boscimani per terminare poi il tour, attraverso lo Spitzkoppe, fino al cratere del vulcano Messum. In

tutto un itinerario di 3.300 chilo-metri, di cui 2.900 percorsi off road su sabbia, acqua, fango e rocce”. Poi, la grande sfida, sull’Himalaya…“Quella sull’Himalaya è stata an-che una missione sociale, frutto dell’incontro con Giancarlo Mo-randi, presidente di Italian Amala, associazione che sostiene 150 bam-bini del Tvc Tibetan Children Vil-lage di Choflamsar, paese a 3.500 metri di quota che accoglie oggi oltre 2.300 bambini rifugiati tibe-tani, di cui circa 200 orfani. L’im-patto emotivo è stato molto forte. I bambini crescono con sereni-tà, in famiglie da 25 con madri adottive. Grande è stata la gioia quando ho portato i soldi rac-colti per piantare un meleto, un bene prezioso se si considera che, a quell’altezza, resistono solo i meli e gli albicocchi”. IN

testo Roberta Bezzi

Dall’Africa all’Himalaya

54 | IN Magazine

Viaggiare | Fulvio Dodich

Page 55: InMagazine Faenza 04/2012

Vestire unico e speciale. Come ognuno di Noi

maglieria • gioielli • cosmetica per il corpo uomo donna

Solo prodot t i ar t igianali, made in I taly

Via Montanara n.316

località Ponticelli,

Imola (BO), 40026

tel. + 39 335 68 76 259

Bologna

Faenza

Firenze

Imola

Lugo Ravenna

Forlì

Rimini

Località Ponticelli

Page 56: InMagazine Faenza 04/2012

L’“Elogio degli e-book” è il suo testo base. Guru del self-publishing e degli autori digitali, Mauro Sandrini guarda al futuro dei libri, senza rinunciare alla versione cartacea.

Ingegnere, sociologo ed esperto di e-learning, Mauro Sandrini è uno dei principali fautori in Italia del self-publishing, ossia dell’au-toproduzione come movimento innovativo nel mondo dell’edito-

ria. Reduce dal successo del pri-mo workshop italiano sul tema, tenuto lo scorso giugno a Marina Romea con una sessantina di blog-ger, giornalisti e scrittori da tutto il mondo, crede nella possibilità di pubblicare in autonomia il proprio libro. Nel suo celebre “Elogio degli e-book” spiega come fare tecnica-mente un e-book e come diffon-derlo in modo da arrivare diret-tamente ai lettori, mettendo così la sua esperienza a disposizione di chi si appresta a fare la stessa cosa per la prima volta.Come è nato l’interesse per il self-publishing?“Fino ad un paio di anni fa ho di-retto il centro e-learning dell’U-niversità di Teramo. Poi, mentre quell’esperienza si stava chiuden-do, il fenomeno e-book stava ini-ziando a montare. Il confine tra i due settori è labile. Così è nato il mio libro, scritto nell’estate 2010, che ha avuto un buon successo. Il prossimo autunno uscirà la se-conda edizione che terrà conto delle ultime novità”.È vero che c’è da aspettarsi una vera e propria esplosione del fenomeno nei prossimi mesi?“Sì, sta diventando di moda, per il prossimo Natale potrebbe regi-

strarsi un boom nelle vendite di e-book. Il self-publishing sarà tra i grandi temi del 2013 e ci sono di-versi segnali a testimoniarlo. Uno tra tutti: la decisione della Pen-guin, uno dei gruppi editoriali più importanti al mondo, di spendere 116 milioni di dollari per una piat-taforma che permetta agli autori di autopubblicarsi. Restando in Ita-lia, anche la Mondadori ha già an-nunciato un progetto analogo da realizzarsi attraverso un’alleanza con la Cobo, azienda canadese in forte competizione con Amazon. Sembra una contraddizione logica che una casa editrice voglia soste-nere questo movimento nascente, ma in realtà restare in contatto con i self-publisher, oggi, significa essere collegati alla corrente più potente dell’innovazione per quel che riguarda il mondo dei libri”.Meglio un libro di carta o un e-book?“Nel mio passaggio ‘iniziatico’, ho buttato un terzo dei libri della mia libreria, tenendo quelli che mi in-teressavano di più. Continuo a leg-gere i libri di carta e ritengo che, anche gli autori del digitale, non possano fare a meno di affiancare la versione cartacea per promuo-versi al meglio, che risulta così im-preziosita”. IN

testo Roberta Bezzi - foto Massimo Fiorentini

Scrittori fai da Te

56 | IN Magazine

Pubblicare | Mauro Sandrini

Diventa un autore “in” Pubblica il tuo libro con in MaGaZine autori e Dai voce all’autore che è in te

invia la tua proposta Di pubblicaZione: è seMplice eD iMMeDiato

Per la richiesta di pubblicazione invia il dattiloscritto in formato .doc insieme ai tuoi dati: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico all’indirizzo mail

[email protected]“in MaGaZine autori”

Page 57: InMagazine Faenza 04/2012

Diventa un autore “in” Pubblica il tuo libro con in MaGaZine autori e Dai voce all’autore che è in te

invia la tua proposta Di pubblicaZione: è seMplice eD iMMeDiato

Per la richiesta di pubblicazione invia il dattiloscritto in formato .doc insieme ai tuoi dati: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico all’indirizzo mail

[email protected]“in MaGaZine autori”

Page 58: InMagazine Faenza 04/2012

Scegliere | Shopping

Cover ADV

Arredamenti e progettazione d’interni

Via Faentina 119/q - RAVENNA - Tel. 0544/461200 - www.qdarredo.it

quartadimensione

640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf640810-2_MER_GLKItaly_FP_MASTER.pdf02/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/201202/07/2012

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611

www.destefani.net

Path:Production:Clients:Mercedes - MER:642277:Studio:642277-5_MER_AClass_478x347_FP.inddTrim: 478x347mm Bleed: 0mm

Date: 07.09.12 Operator: karen

PRE PRESS 3

D.I Checked Reader Checked

PM Checked

T +44 (0)20 7863 9400 F +44 (0)20 7863 9500 [email protected]

Auto AutoConcessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz

Nome Città, Via Indirizzo 00, tel. 0000 000000

Consumi ciclo combinato (Km/l): 16,1 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 26,3 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). Emissioni CO2 (g/Km): 145 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 98 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). La vettura raffigurata è una PREMIUM.

Nuova Classe A. Linee che imprigionano l’energia del vento. Tecnologie all’avanguardia per il suo segmento.Sistemi di sicurezza innovativi, tutti di serie. Motori potenti che si distinguono per consumi ed emissioni da record. Il primo sistema a comandi vocali che si connette con le applicazioni del tuo iPhone. Scopri l’auto che hai sempre cercato.Nuova Classe A. Il presente che cambia il futuro.

Quest’auto sta cercando te. Fatti trovare.

642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1 07/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:39

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611

www.destefani.net

1 | Azienda Ceramica Cir serie Cotto Vogue decoro Jardin grigio. EDILRAVENNA - via Aldo Bozzi, 77/79 - Tel. 0544.278360 - Ravenna

2 | E-Bike smart. DE STEFANI SPA - via Dismano, 2 - Tel. 0544.479611 - Ravenna

3 | Orologio Hublot. Big Bang - Black Magic. Sì ANELLI - via Cavour, 2 - Tel. 0544.34656 - Ravenna

4 | Anello con Morganite e Diamanti. LIVIANO SOPRANI Taglieria Pietre Preziose - via Cerchio, 61 Tel. 0544.215080 - Ravenna

5 | Cuori assortiti a partire da 4.00 euro. TIMIDA - viale della Lirica, 29/31 - Tel. 0544.408135 - Ravenna

6 | Piumino ultralight Patagonia, protezione ottimale con il minimo peso...264 grammi. OVERLANDER - via Diaz, 22 - Tel. 0544.39546 - Ravenna

7 | Collezione autunno-inverno 2012/13 Giancarlo Paoli. SCARPE DI CIPRIA - via Molinetto, 29 - Tel. 0544.67347 - Ravenna

8 | Memento. Serie T - vetro soffiato effetto optical. PROGETTARTI - viale L.B. Alberti, 95/99 - Tel. 0544.402527 - Ravenna

4

8

3

6

5

2

1

7

Page 59: InMagazine Faenza 04/2012
Page 60: InMagazine Faenza 04/2012

Path:Production:Clients:Mercedes - MER:642277:Studio:642277-5_MER_AClass_478x347_FP.inddTrim: 478x347mm Bleed: 0mm

Date: 07.09.12 Operator: karen

PRE PRESS 3

D.I Checked Reader Checked

PM Checked

T +44 (0)20 7863 9400 F +44 (0)20 7863 9500 [email protected]

Auto AutoConcessionaria Ufficiale di Vendita Mercedes-Benz

Nome Città, Via Indirizzo 00, tel. 0000 000000

Consumi ciclo combinato (Km/l): 16,1 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 26,3 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). Emissioni CO2 (g/Km): 145 (A 250 automatico, cerchi 18”) e 98 (A 180 CDI manuale, cerchi 16”). La vettura raffigurata è una PREMIUM.

Nuova Classe A. Linee che imprigionano l’energia del vento. Tecnologie all’avanguardia per il suo segmento.Sistemi di sicurezza innovativi, tutti di serie. Motori potenti che si distinguono per consumi ed emissioni da record. Il primo sistema a comandi vocali che si connette con le applicazioni del tuo iPhone. Scopri l’auto che hai sempre cercato.Nuova Classe A. Il presente che cambia il futuro.

Quest’auto sta cercando te. Fatti trovare.

642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1642277-5_MER_AClass_478x347_FP.indd 1 07/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:3907/09/2012 14:39

De Stefani S.p.A.Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz

Forlì, Via Ravegnana 407 tel. 0543 811011 - Cesena, Via Ravennate 1550 tel. 0547 637011Imola, Via Pola 23 tel. 0542 691911 - Ravenna, Via Dismano 2 tel. 0544 479611

www.destefani.net