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WOMEN IL MIO PROGETTO PERMETTE A RAGAZZI E DOCENTI DI SCRIVERE INSIEME I LIBRI DI TESTO Di cosa ti occupi? «Sono socia della cooperativa Archilabò, che fornisce servizi educativi. Qui è nato Social Books. L’idea è quella di coinvolgere ragazzi e docenti nel progetto di libri di testo digitali. I ragazzi creano il libro interattivo sfruttando applicazioni sviluppate da loro stessi. Un tutor, un grafico e un educatore affiancano il team. Il libro viene poi condiviso sulla piattaforma ed è scaricabile gratuitamente». Perché hai pensato al crowdfunding? «È un mezzo in linea con l’etica della cooperativa che si basa sulla responsabilità sociale». Come hai lanciato la campagna? «Io e i miei soci abbiamo inviato il progetto alla piattaforma di Telecom e siamo stati selezionati. Sulla piattaforma abbiamo spiegato il progetto con testi, foto e video, e proposto le ricompense. La campagna è durata 120 giorni e alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo raccogliendo 35mila euro». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo? «Creare una rete di partner, aziende e professionisti che sostengano e condividano il progetto online e offline. È stato importante coinvolgere le persone anche attraverso eventi, per creare un contatto diretto. Il consiglio è di essere molto attivi. La comunicazione è cruciale». A che punto è il progetto? «Il primo libro è “in costruzione” alla scuola media Pepoli di Bologna. Ma dobbiamo ancora completare la piattaforma». Di cosa ti occupi? Io e una socia abbiamo fondato Just Knock, una piattaforma che permette l’incontro tra creativi e aziende. Sul sito si possono visionare le aziende associate, che descrivono cosa stanno cercando, e inviare la propria idea in modo anonimo: il primo giudizio avviene sull’idea. Se l’azienda è interessata noi poi creiamo il contatto. Ci siamo fatte ispirare dalla nostra esperienza personale: entrambe abbiamo lavorato a vari progetti in passato, ma non avevamo i contatti delle aziende e non sapevamo come tutelare le nostre idee». Perché hai pensato al crowdfunding? «È un modo moderno per trovare finanziamenti. Per realizzare il progetto, però, abbiamo partecipato anche a un bando di Regione Lombardia». Come hai lanciato la campagna? «Dopo aver studiato le varie piattaforme ho contattato Eppela. L’idea è piaciuta e siamo partite». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo? «Usare i social. Io l’ho fatto lanciando una campagna di comunicazione online. Ho ricontattato i blog che già avevano parlato di noi e cercato opinion leader che potessero condividere il progetto. Non è costato nulla eccetto l’impegno per portare avanti la campagna. Alla fine abbiamo raccolto 10mila euro». A che punto è il progetto? «Il sito è online da marzo 2015. Per ora abbiamo il supporto di varie università e aziende importanti. L’obiettivo per il 2016 è di coinvolgere anche realtà all’estero». Marianna Poletti, 26 anni. Fondatrice della piattaforma di talent scouting Just Knock, finanziata per 10mila euro tramite crowdfunding. Vive a Milano, è single. HO CREATO UN SITO CHE FACILITA L’INCONTRO TRA CREATIVI E AZIENDE di Paola Bertelli - foto di Silvia Tenenti per Oggi c’è un modo nuovo per ottenere finanziamenti: presentare il proprio progetto sul web e mettersi alla ricerca di qualcuno che sia pronto a scommetterci, anche con una piccola somma. Le sei ragazze protagoniste di questo servizio ci hanno provato e ce l’hanno fatta. Oltre ai soldi, ora possono contare su una community che fa il tifo per loro A vete delle belle idee, ma di finanziamenti neppure l’ombra? Non chiudetele in un cassetto. Un modo per provarci, alla portata di tutti, c’è: si chiama crowdfunding. All’estero è diffuso, in Italia inizia a funzionare ora ma va già alla grande: secondo Il crowdfunding in Italia - Report 2015 il valore complessivo dei progetti finanziati è stato di quasi 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85 percento rispetto al 2014. Ma cos’è nel dettaglio? È un metodo di finanziamento 2.0, una grande vetrina per il proprio progetto, un mezzo per creare una community intorno a un’idea, un modo per fare un test sul mercato senza correre troppi rischi. Come funziona? Online ci sono varie piattaforme che danno la possibilità di raccontare la propria idea – alcune selezionano i progetti, altre lasciano massima libertà – e di raccogliere finanziamenti dal basso. Non costa nulla, o meglio, la maggior parte dei siti trattiene una percentuale (tra il 3 e il 5 percento), ma solo sui finanziamenti ricevuti. Quello che si deve mettere in conto è l’impegno per gestire la campagna e convincere le persone a sostenere il progetto. Ciò che conta davvero sono le idee, la creatività, la voglia di mettersi in gioco. Per provarci, ecco le piattaforme più famose produzionidalbasso.com, starteed.com, eppela.com, starsup.it, withyouwedo.telecomitalia.com, com-unity.it, derev.com, bookabook.it, giffonihub.com/crowdfunding Il mondo del crowdfunding La rete ha creduto nella nostra idea. Così l’abbiamo realizzata Chiara Mancini, 33 anni, socia della cooperativa Archilabò, ha ideato una piattaforma per creare libri di testo virtuali insieme a studenti e docenti. Online ha raccolto 35mila euro. Vive a Torino con il suo compagno. 54 real life

Interview about La mamma in letargo

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An interview to Elisa Anziano - author of La mamma in letargo - published on the magazine F nr. 8 - February 24th 2016

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Page 1: Interview about La mamma in letargo

WOMEN

il mio progetto permette a ragazzi e docenti di scrivere insieme i libri di testo

Di cosa ti occupi? «Sono socia della cooperativaArchilabò, che fornisce servizi educativi. Qui è nato Social Books. L’idea è quella di coinvolgere ragazzi e docenti nel progetto di libri di testo digitali. I ragazzi creano il libro interattivo sfruttando applicazioni sviluppate da loro stessi. Un tutor, un grafico e un educatore affiancano il team. Il libro viene poi condiviso sulla piattaforma ed è scaricabile gratuitamente».Perché hai pensato al crowdfunding?«È un mezzo in linea con l’etica della cooperativa che si basa sulla responsabilità sociale». Come hai lanciato la campagna?«Io e i miei soci abbiamo inviato il progetto alla piattaforma di

Telecom e siamo stati selezionati. Sulla piattaforma abbiamo spiegato il progetto con testi, foto e video, e proposto le ricompense. La campagna è durata 120 giorni e alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo raccogliendo 35mila euro». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Creare una rete di partner, aziende e professionisti che sostengano e condividano il progetto online e offline. È stato importante coinvolgere le persone anche attraverso eventi, per creare un contatto diretto. Il consiglio è di essere molto attivi. La comunicazione è cruciale». A che punto è il progetto? «Il primo libro è “in costruzione” alla scuola media Pepoli di Bologna. Ma dobbiamo ancora completare la piattaforma».

Di cosa ti occupi? Io e una socia abbiamo fondato Just Knock, una piattaforma che permette l’incontro tra creativi e aziende. Sul sito si possono visionare le aziende associate, che descrivono cosa stanno cercando, e inviare la propria idea in modo anonimo: il primo giudizio avviene sull’idea. Se l’azienda è interessata noi poi creiamo il contatto. Ci siamo fatte ispirare dalla nostra esperienza personale: entrambe abbiamo lavorato a vari progetti in passato, ma non avevamo i contatti delle aziende e non sapevamo come tutelare le nostre idee». Perché hai pensato al crowdfunding?«È un modo moderno per trovare finanziamenti. Per realizzare il progetto, però, abbiamo partecipato anche a un bando di Regione Lombardia».Come hai lanciato la campagna?«Dopo aver studiato le varie piattaforme ho contattato Eppela. L’idea è piaciuta e siamo partite». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Usare i social. Io l’ho fatto lanciando una campagna di comunicazione online. Ho ricontattato i blog che già avevano parlato di noi e cercato opinion leader che potessero condividere il progetto. Non è costato nulla eccetto l’impegno per portare avanti la campagna. Alla fine abbiamo raccolto 10mila euro». A che punto è il progetto?«Il sito è online da marzo 2015. Per ora abbiamo il supporto di varie università e aziende importanti. L’obiettivo per il 2016 è di coinvolgere anche realtà all’estero».

marianna poletti,26 anni. Fondatrice della piattaforma di talent scouting Just Knock, finanziata per 10mila euro tramite crowdfunding. vive a milano, è single.

ho creato un sito che Facilita l’incontro tra creativi e aziende

di Paola Bertelli - foto di Silvia Tenenti per

Oggi c’è un modo nuovo per ottenere finanziamenti: presentare il proprio progetto sul web e mettersi alla ricerca di qualcuno che sia pronto a scommetterci, anche con una piccola somma. Le sei ragazze protagoniste di questo servizio ci hanno provato e ce l ’hanno fatta. Oltre ai soldi, ora possono contare su una community che fa il tifo per loro

Avete delle belle idee, ma di finanziamenti neppure l’ombra? Non chiudetele in un cassetto. Un modo per provarci, alla portata di tutti, c’è: si chiama crowdfunding.

All’estero è diffuso, in Italia inizia a funzionare ora ma va già alla grande: secondo Il crowdfunding in Italia - Report 2015 il valore complessivo dei progetti finanziati è stato di quasi 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85 percento rispetto al 2014. Ma cos’è nel dettaglio? È un metodo di finanziamento 2.0, una grande vetrina per il proprio progetto, un mezzo per creare una community intorno a un’idea, un modo per fare un test sul mercato senza correre troppi rischi. Come funziona? Online ci sono varie piattaforme che danno la possibilità di raccontare la propria idea – alcune selezionano i progetti, altre lasciano massima libertà – e di raccogliere finanziamenti dal basso. Non costa nulla, o meglio, la maggior parte dei siti trattiene una percentuale (tra il 3 e il 5 percento), ma solo sui finanziamenti ricevuti. Quello che si deve mettere in conto è l’impegno per gestire la campagna e convincere le persone a sostenere il progetto. Ciò che conta davvero sono le idee, la creatività, la voglia di mettersi in gioco. Per provarci, ecco le piattaforme più famose produzionidalbasso.com, starteed.com, eppela.com, starsup.it, withyouwedo.telecomitalia.com, com-unity.it, derev.com, bookabook.it, giffonihub.com/crowdfunding

Il mondo del crowdfunding

La rete ha creduto nella nostra idea. Così l’abbiamo realizzata

Chiara Mancini, 33 anni, socia della cooperativa Archilabò, ha ideato una piattaforma per creare libri di testo virtuali insieme a studenti e docenti. Online ha raccolto 35mila euro. Vive a Torino con il suo compagno.

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real life

Page 2: Interview about La mamma in letargo

Di cosa ti occupi? «Sono una business manager. E una mamma. Quando aspettavo il mio bambino ho scritto una favola, La mamma in letargo: storia di una donna in gravidanza che entra in una casetta nel cuore di una montagna per 9 mesi. Una mamma da sola, ma c’è anche il papà, che tiene i rapporti con il mondo. Dopo aver avuto mio figlio ho deciso di stampare questa favola». Perché hai pensato al crowdfunding?«Volevo pubblicare il libro con le mie forze. Ma strada facendo mi sono resa conto di aver bisogno di un finanziamento. Con il crowdfunding ho raccolto 2.500 euro».Come hai lanciato la campagna?«Ho contattato la piattaforma

Eppela, che ha selezionato il mio progetto. Eppela lavora con il metodo “se raggiungi l’obiettivo ricevi i finanziamenti” e in caso di successo trattiene il 5percento. Per cui seleziona idee che hanno buone possibilità. Per loro è importante che il progetto sia già ben strutturato».Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Alimentare il passaparola. Sia online sia offline. Ho stampato 500 cartoline che ho inviato a indirizzi “sensibili” e contattato 40 librerie. È importante far partire la campagna quando il progetto è quasi pronto, così chi lo finanzia può “assaporarlo”. Le gratificazioni sono importanti». A che punto è il progetto? «Il libro è stampato e sto organizzando presentazioni in varie librerie».

Di cosa ti occupi? «Faccio ginnastica artistica fin da bambina e ora questa passione è diventata una professione: da qualche anno sono insegnante. A inizio 2014 insieme a un’altra ragazza e due allenatrici ho deciso di fondare una società sportiva, la Società Ginnastica Castelnovese, e aprire una palestra. Tutto è nato dal desiderio di avere spazi adeguati per la ginnastica artistica. E, perché no, anche per altre discipline».Perché hai pensato al crowdfunding?«Dopo aver ricevuto il terreno in uso dal Comune, cercato sponsor locali e ottenuto un mutuo, ci siamo resi conto che servivano ancora dei fondi per realizzare il progetto. Alcuni colleghi ci hanno parlato del crowdfunding: da lì è nata l’idea di provarci. In fondo cosa c’era

da perdere?». Come hai lanciato la campagna?«Mi sono rivolta alla piattaforma com-unity.it gestita da Banca Interprovinciale. Il progetto è piaciuto e così è potuta partire la campagna che è durata 4 mesi. Alla fine siamo riuscite a raccogliere 10mila euro». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Organizzare eventi per comunicare il progetto. Soprattutto se, come nel mio caso, è legato al territorio. Molti abitanti della zona hanno contribuito a dare vita a questo spazio». A che punto è il progetto? «La palestra è stata aperta il 19 settembre scorso. Gli iscritti continuano a crescere. Per il futuro... c’è il mutuo da pagare! Appena possibile, cambieremo gli spogliatoi attuali».

ho aperto una palestra. ho capito che è importante anche organizzare eventi

grazie al passaparola sono riuscita a stampare la Favola scritta durante la maternità

Valentina Vaccari, 28 anni, insegnante di ginnastica artistica. Grazie al crowdfunding ha raccolto 10mila euro e aperto la Società Ginnastica Castelnovese. Vive a Spilamberto (Modena), è fidanzata.

Elisa Anziano, 36 anni, business development manager, ha scritto una favola sulla maternità, La mamma in letargo. Per pubblicarla ha

raccolto 2.500 euro. Vive a Milano, ha un bimbo e un compagno.

il crowdFunding ha Fatto pubblicità al mio documentario sul mondo della scuola

a chi ha Finanziato il mio cd, ho mandato una copia autograFata: le ricompense sono importanti

Di cosa ti occupi? «Sono una videomaker e grazie al crowdfunding ho realizzato il mio ultimo documentario, Tre stagioni e una vacanza, un viaggio in alcune scuole d’Italia. Ci sono realtà pubbliche che riescono a portare avanti discorsi nuovi, che stimolano l’autonomia dei ragazzi. Sono scuole in cui ho trovato un forte spirito di gruppo tra i professori ed è questo che gli permette di andare avanti». Perché hai pensato al crowdfunding?«Non solo per raggranellare qualche soldo, ma per creare una comunità intorno alla mia idea». Come hai lanciato la campagna?«Ho usato la piattaforma di Produzioni dal basso. È semplice e non mette paletti. Basta iscriversi al sito, caricare il progetto e scegliere la modalità di raccolta fondi. Io ho

optato per la formula “tutto o niente” – fissi budget e tempi, e se non raggiungi il goal non raccogli nulla – perché ti sprona a non mollare e a capire come rendere sempre più visibile e appetibile la tua idea. Alla fine ho raccolto 6.000 euro». Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Individuare subito quali possono essere i tuoi sostenitori. Suggerisco inoltre di non pensare al crowdfunding quando l’idea è allo stato embrionale. Funziona di più se si è già ragionato e lavorato».A che punto è il tuo progetto? «Le riprese sono finite e ora sono al montaggio. In futuro mi piacerebbe affiancare al documentario un sito in cui raccontare storie ed esperienze di altre scuole».

Di cosa ti occupi? «Sono una cantautrice. Il mio ultimo album, Metro di distanza, è nato dopo un momento difficile: una malattia mi ha impedito per alcuni mesi di suonare. Con questo disco ho voluto parlare di rinascita, della forza necessaria per affrontare le difficoltà e le violenze che a volte facciamo a noi stessi». Perché hai pensato al crowdfunding?«Fino al mixaggio sono andata avanti con le mie forze. Un’amica mi ha poi parlato del crowdfunding e l’idea mi è piaciuta. È un sistema che parte dal basso. Aggrega intorno a te un gruppo di persone disposte a darti una mano». Come hai lanciato la campagna?«Ho scelto la piattaforma di Produzioni dal basso. Tutto è molto semplice: mi sono iscritta al

sito e ho caricato la descrizione del progetto. Ho inserito alcuni link a siti e video. La cosa più complicata è stata pensare alle ricompense per chi sosteneva il progetto. Ho ideato vari pacchetti: dal disco autografato a una serie di omaggi promozionali. Alla fine ho raccolto 2.200 euro».Che consigli daresti a chi cerca finanziamenti in questo modo?«Far girare le informazioni. Ogni giorno ho scritto news e aggiornamenti. Così ho tenuto vivo il progetto. Il pubblico fa fatica a seguire cose che non sono abituali. Altro consiglio: essere chiari su come funzionano i pagamenti per evitare di dover fare solleciti». A che punto è il tuo progetto? «I cd sono in distribuzione e ho già iniziato con le serate di presentazione».

Claudia Cipriani, 43 anni, videomaker. Ha raccolto 6.000 euro per realizzare il documentario Tre stagioni e una

vacanza. Vive a Milano, è sposata e ha due figli.

Serena Baratti, 37 anni, cantautrice. Ha raccolto 2.200 euro per realizzare il suo ultimo disco Metro di distanza. Vive a Brescia, è single.

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