16
Settembre - Ottobre 2008 Regione Siciliana ERSU Palermo Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario www.ersupalermo.it e-mail: [email protected] Tel. 091.654 60 01 (centralino) Corriere degli Studenti Universitari edito dall’ERSU di Palermo • Anno IV • N° 6 • Novembre - Dicembre 2008 • copia omaggio Londra, punto di partenza per il mondo Casa, studio, lavoro: in un servizio della nostra corri- spondente da Londra sve- liamo tutti i segreti. Come non faticare troppo nel ricercare le soluzioni più congeniali per vivere nella capitale britannica. a pagina 15 UnivErsuiadi a Catania, Palermo trionfa Come ogni anno, si è svol- to il torneo regionale che coinvolge studenti, docenti e dipendenti. E Palermo, grazie agli “atleti” schierati in campo ha fatto la parte del leone. a pagina 14 La “riforma Gelmini” accende la protesta Sono scesi in piazza a migliaia da destra e da sini- stra. I giovani insieme ai docenti hanno fatto sentire la loro voce per arginare una riforma percepita come un grave rischio per la tenuta del sistema Università. alle pagine 4/5 Borse di studio 2008/2009 in pagamento Un primo positivo bilancio può essere disegnato: gli studenti vincitori hanno già avuto accreditata la prima rata, ma anche gli idonei possono ben sperare nella ricezione dell’assegno. a pagina 3 L’industria della nuova Sicilia Studiare all’Università di Palermo per andare a fare la professione in Gran Bretagna o in Australia, in alternativa restare in Sicilia impiegati in un call center oppure come LSU o precario nella pubblica amministrazione. Queste sono le possibilità che restano ai giovani meno fortunati; questo spesso il destino segnato da una classe politica che non è stata capace di costruire lo sviluppo della Sicilia in decine d’anni in cui alla fine le risorse finanziarie disponibili si sono trasformate, anziché in possibilità di investimento per la nostra terra, in occasione di spartizione tra i gruppi al potere. Investimenti sbagliati, zone industriali fatiscenti, la polverizzazione degli interventi che hanno annullato l’effetto necessario per un serio sviluppo. Ma l’Europa, con le risorse del POR, sta offrendo una nuova possibilità alla Sicilia: l’industria cinematografica. Un’industria che non inquina e che produce lavoro, ricchezza e sviluppo del territorio. C’è da chiedersi perché le più grosse produzioni cinematografiche in questo momento, a parte il fenomeno Bollywood, si siano spostate tra Malta e la Tunisia per girare i loro film. Ad incominciare dal “nostro” Peppuccio Tornatore che ha ricostruito sul set tuni- sino la Bagheria di Baharia, l’ultima sua opera. Certamente la mancanza degli studios siciliani ha portato anche alla sua “emigrazione” verso altri lidi. C’è da sperare che si vada nella direzione di una convinta politica che possa fare attec- chire l’industria cinematografica in Sicilia. Tutti gli operatori del settore sono “abba- gliati” dalla luce di questa terra tanto che, oltre a tante produzioni di film in giro per l’isola, ha messo piede a Termini Imerese la produzione di una Soap educational, Agrodolce, che oltre a garantire (in caso di successo) diversi anni di produzione potrà aiutare il territorio anche ad uno sviluppo di tipo turistico considerata la scelta fatta dagli autori e dagli editori della produzione di mettere in luce le bellezze del territorio. L’auspicio è quindi che la politica investa sempre di più nel settore per creare uno sviluppo finalmente vero, senza scorie e senza magagne. L’Università di Palermo è chiamata a fare la propria parte migliorando e potenziando l’offerta formativa esistente anche attraverso appositi investimenti che sempre l’Europa ci mette a disposizione: sicuramente le produzioni sapendo di trovare giovani preparati e istruiti nel settore cinematografico avranno un motivo in più per venire a produrre in Sicilia. Infine, rivolgiamo un appello alla politica: legiferare nella direzione di un reale incoraggiamento e della semplificazione per “fare impresa”. Se la politica non cambierà direzione la pubblica amministrazione continuerà ad essere zavorra dovendo applicare norme che sembrano fatte apposta per frenare lo sviluppo, attraverso continui ostacoli ed handicap di ogni tipo. Per questi motivi abbiamo prodotto questo numero “speciale cinema”, per contribuire a dare un impulso in questa direzione. Dario Matranga Speciale cinema in Sicilia

ioStudio 6 2008

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Corriere degli Studenti Online ERSU Palermo. Numero 6 2008. A cura dell'Ufficio Stampa ERSU Palermo

Citation preview

Page 1: ioStudio 6 2008

N. 5Settembre - Ottobre 2008

{ 1 }{ io e l’Università } Regione Siciliana

ERSU PalermoEnte Regionale per il Dirittoallo Studio Universitario

www.ersupalermo.ite-mail: [email protected]

Tel. 091.654 60 01 (centralino)

Corriere degli Studenti Universitari edito dall’ERSU di Palermo • Anno IV • N° 6 • Novembre - Dicembre 2008 • copia omaggio

Londra,punto di partenza peril mondo

Casa, studio, lavoro: in unservizio della nostra corri-spondente da Londra sve-liamo tutti i segreti. Comenon faticare troppo nelricercare le soluzioni piùcongeniali per vivere nellacapitale britannica.

a pagina 15

UnivErsuiadi a Catania,Palermotrionfa

Come ogni anno, si è svol-to il torneo regionale checoinvolge studenti, docentie dipendenti. E Palermo, grazie agli“atleti” schierati in campoha fatto la parte del leone.

a pagina 14

La “riformaGelmini”accende laprotesta

Sono scesi in piazza amigliaia da destra e da sini-stra. I giovani insieme aidocenti hanno fatto sentirela loro voce per arginareuna riforma percepita comeun grave rischio per la tenutadel sistema Università.

alle pagine 4/5

Borse di studio2008/2009 in pagamento

Un primo positivo bilanciopuò essere disegnato: glistudenti vincitori hanno giàavuto accreditata la primarata, ma anche gli idoneipossono ben sperare nellaricezione dell’assegno.

a pagina 3

L’industria della nuova SiciliaStudiare all’Università di Palermo per andare a fare la professione in Gran Bretagna oin Australia, in alternativa restare in Sicilia impiegati in un call center oppure come LSUo precario nella pubblica amministrazione. Queste sono le possibilità che restano aigiovani meno fortunati; questo spesso il destino segnato da una classe politica che nonè stata capace di costruire lo sviluppo della Sicilia in decine d’anni in cui alla fine lerisorse finanziarie disponibili si sono trasformate, anziché in possibilità di investimentoper la nostra terra, in occasione di spartizione tra i gruppi al potere.Investimenti sbagliati, zone industriali fatiscenti, la polverizzazione degli interventi chehanno annullato l’effetto necessario per un serio sviluppo.Ma l’Europa, con le risorse del POR, sta offrendo una nuova possibilità alla Sicilia:l’industria cinematografica.Un’industria che non inquina e che produce lavoro, ricchezza e sviluppo del territorio.C’è da chiedersi perché le più grosse produzioni cinematografiche in questo momento,a parte il fenomeno Bollywood, si siano spostate tra Malta e la Tunisia per girare i lorofilm. Ad incominciare dal “nostro” Peppuccio Tornatore che ha ricostruito sul set tuni-sino la Bagheria di Baharia, l’ultima sua opera. Certamente la mancanza degli studiossiciliani ha portato anche alla sua “emigrazione” verso altri lidi.C’è da sperare che si vada nella direzione di una convinta politica che possa fare attec-chire l’industria cinematografica in Sicilia. Tutti gli operatori del settore sono “abba-gliati” dalla luce di questa terra tanto che, oltre a tante produzioni di film in giro perl’isola, ha messo piede a Termini Imerese la produzione di una Soap educational,Agrodolce, che oltre a garantire (in caso di successo) diversi anni di produzione potràaiutare il territorio anche ad uno sviluppo di tipo turistico considerata la scelta fattadagli autori e dagli editori della produzione di mettere in luce le bellezze del territorio.L’auspicio è quindi che la politica investa sempre di più nel settore per creare unosviluppo finalmente vero, senza scorie e senza magagne.L’Università di Palermo è chiamata a fare la propria parte migliorando e potenziandol’offerta formativa esistente anche attraverso appositi investimenti che semprel’Europa ci mette a disposizione: sicuramente le produzioni sapendo di trovare giovanipreparati e istruiti nel settore cinematografico avranno un motivo in più per venire aprodurre in Sicilia. Infine, rivolgiamo un appello alla politica: legiferare nella direzionedi un reale incoraggiamento e della semplificazione per “fare impresa”. Se la politica non cambierà direzione la pubblica amministrazione continuerà ad esserezavorra dovendo applicare norme che sembrano fatte apposta per frenare lo sviluppo,attraverso continui ostacoli ed handicap di ogni tipo.Per questi motivi abbiamo prodotto questo numero “speciale cinema”, per contribuirea dare un impulso in questa direzione.

Dario Matranga

Speciale cinema in Sicilia

Page 2: ioStudio 6 2008

{ io e l’Ersu }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 2 }

Edificio 1 – Residenza Santi Romano, Viale Delle Scienze - 90128 Palermowww.ersupalermo.it - [email protected].: 091.6546001 - fax 091.654520

Presidente: Antonino [email protected]

Consiglio di AmministrazioneStefano BocaPaolo TorrenteLuca LombardoLuca BonannoSalvatore MirabileMaria Pia PaternostroLiborio ProvenzanoAntonino SalaSalvatore Vernuccio (vicepresidente)

Revisori dei ContiTommaso Spatola (presidente)Danila La CognataElena Pizzo

Direttore: Aldo De Franchistel.: [email protected]

Unità Operativa 1(Borse di studio)Ufficio Tecnico ed Attività Culturali tel. [email protected]à Operativa 2Case e Mense Universitarietel.: 091.6545939Capo Ufficio StampaDario Matrangatel.: 091.6546264-6010 - [email protected]

Segreteria Presidenza e CdAGrazia Lo Curtotel.: [email protected] DirezioneDonata Cardellatel.: [email protected] legale e gareAvv. Antonino Ignazzittotel.: [email protected]@ersupalermo.itUfficio del ConsegnatarioGiuseppe Ippolitotel.: [email protected] EconomatoEnrico Barrancotel.: 091.6546002Ufficio Orientamento e Comunicazione Salvatore Comitotel.:[email protected] Cultura Silvana Monteratel.: [email protected] ResidenzeGerlanda Di Giovannitel.: [email protected] Servizi di ristorazioneElena Zaunertel.: [email protected] Ufficio Ragioneria e Contabilitàtel.: 091.6545904 - 5905 - 5908 - 5907 [email protected] Ufficio TecnicoGeom. Rosario Eneatel.: [email protected] Residenza Universitaria Santi Romanoviale Delle Scienze - Edificio 1 tel.: 091.6546001Residenza Universitaria San Saverio via Di Cristina, 39 tel.: 091.6547099Biblioteca San SaverioMaria Vitellotel.: [email protected] Residenza Universitaria Biscottarivia Dei Biscottari tel.: 091.6548106Residenza Universitaria Hotel de Francepiazza Marina, vicolo Sant'Uffiziotel.: 091.6096000

SERVIZIO ACCOGLIENZA PUBBLICO(S.A.P.)Palermo: viale Delle Scienze - Edificio 1Residenza Universitaria Santi RomanoPaolo Manzulloaperto dal lunedì al venerdì 10,00–13,00tel. 091.6546148 - [email protected]: c.da Calcarelli, via Quartararo, 6tel.: 0922.619308aperto lun. mer. ven. 8,30–13,[email protected] Genuardi, via Ugo la Malfatel.: 0922.552111aperto: mar. giov. 8,30–13,[email protected]: lungomare Dante Alighieritel.: 320.8005911aperto: lun. mer. ven. 8,30–13,[email protected]

Aule Internet“Maurilio Lo Cascio”Piano ammezzato - viale delle ScienzeEdificio 1 • tel. 091 6546139“San Saverio”via Di Cristina, 39

Regione Siciliana

ERSU PalermoBiblioteca San Saverio, le novità nello scaffale

Ufficio Tecnico: “stiamolavorando per voi”

(Ma.Va) "Gli studenti devono sentir-si accolti come a casa propria, ed èper questo che negli ultimi dueanni ci siamo attivati per dotaretutti i residence universitari di col-legamento Internet". La parolad’ordine all’ufficio tecnico dell’Ersuè ospitalità. A spiegarlo nei detta-gli è Rosario Enea, dirigente, che,insieme con l’istruttore direttivoAgostino Mammina, il funzionarioAngelo Scarpitta e i due contrattisti Pietro Orlando e SalvatoreDominici, cura la gestione di cinque immobili (pensionati euffici dell’Ente), ma anche dei tre nuovi residence che dovreb-bero essere fruibili tra gennaio e giugno 2009..Tutti i problemi che riguardano gli edifici, i mille posti lettodegli universitari e la loro impiantistica (manutenzione ordi-naria e straordinaria compresa) sono insomma il pane quoti-diano di Enea e colleghi che si stanno anche attivando per laprogettazione di nuovi immobili: "L’Università di Palermo, conla sua popolazione di 70mila iscritti dovrebbe garantire alme-no 3.500 posti letto – chiosa il dirigente – una cifra per laquale occorre ci organizzarsi. Agli studenti noi offriamo unservizio alberghiero in piena regola – aggiunge Enea – e nellenuove residenze in fase di apertura sperimenteremo unanuova tipologia di ospitalità, quella della casa-albergo.Anziché classiche stanze offriremo cioè piccoli appartamentiche i ragazzi utilizzeranno in piena libertà, senza preoccupar-si di acqua ed elettricità, la cui gestione resterà in manoall’Ersu". E dopo aver fornito di rete lan tutti i pensionati uni-versitari, gli addetti dell’ufficio tecnico (vero e proprio puntodi raccordo di tutti gli altri uffici dell’Ente) stanno pensandoall’attivazione di un servizio che farà felici i ragazzi costretti astudiare a Palermo anche a giugno, luglio e settembre:"Doteremo di climatizzatori tutti i locali", promette Enea.Sarebbe proprio un bel ko contro le “sudate carte” di leopar-diana memoria, a favore di un salutare ricambio di “fresche”idee.

“Incipittura” è il nome che l’ar-tista Emanuele Diliberto hadato al murales che ha realizza-to gratuitamente per la bibliote-ca dell’Ersu. Chiunque bazzi-chi la sala di letturadel pensionato SanSaverio di Palermonon può fare ameno di soffer-marsi sulla paretedai colori vivacidalla quale sbuca-no fuori a sorpre-sa citazioni lette-rarie: "Sono leprime righe dei libri dicelebri autori", spiega laresponsabile della bibliotecaMaria Vitello. Paleografa, con alle spalle un’e-sperienza decennale negliarchivi storici della città, Maria

è una donna che ha fatto delsuo mestiere non solo una pas-sione, ma anche una missione."Quando sono arrivata qui nel

2003 – racconta – nonostan-te gli spazi a disposi-

zione di libri e gior-nali andasserodiminuendo, misono spesa affin-ché il sapereaccumulato inqueste stanze siampliasse, venis-se aggiornatoannualmente e

diventasse un puntodi riferimento non solo

per docenti e universitari, maper l’intera città". A sostenerlanel lavoro, il collega PatrizioAntonio Sassano, istruttoredirettivo e studioso.

Numeri alla mano, sono 15milai testi di varie discipline custodi-ti nella biblioteca Ersu e chepossono essere presi in prestitoper due settimane rinnovabili.Particolarmente curata è lasezione filosofica, d’architetturae numerosi sono i libri di diritto,medicina, storia, letteratura,linguistica, con nutrita aread’informatica e persino unospazio per i fumetti di TexWiller. "Ci sono poi le grandiopere enciclopediche, come laTreccani, l’Enciclopedia europea– dice la dirigente mentre scor-re gli scaffali – quella delCinema, della tv e dei Dirittiumani, e ancora le riviste filoso-fiche, geopolitiche e di architet-tura. Cerco sempre di comple-tarle e aggiornarle, nonostantei nostri budget limitati –aggiunge – così come facciorichiesta di novità editoriali".Ma non ci sono solo libroni dastudio: "Abbiamo anche unospazio dedicato ai romanzi ealle letture da svago – spiegaSassano – e a richiederceli sonogli stessi ragazzi che frequenta-no la sala". Silenzio assoluto, divieto di farsquillare il cellulare e chiusura“delicata” della porta: sonoqueste le norme in vigore nellabiblioteca che per i responsabilideve "preservarsi dal rumore edalla confusione, sia per chiconsulta materiali per la tesiche per chi trascorre qualcheora leggendo un quotidiano".

Sì, perché alla biblioteca siaffianca un’emeroteca che con-serva centinaia di giornali, tra iquali alcune copie storiche delquotidiano L’Ora risalenti atrent’anni fa. "Un preziosopatrimonio che però attualmen-te non è fruibile – precisa MariaVitello – perché è in via di siste-mazione in locali più idonei epiù accessibili di quelli attualinegli scantinati. Ci stiamo atti-vando per dare una bella ripuli-ta ai quotidiani conservati erimetterli a disposizione anchedella città. Mi piacerebbe che ilnostro diventasse un serviziopubblico maggiormente fruitodagli studenti".La biblioteca rimane aperta dalunedì a venerdì dalle 9 alle 13e dalle 15 alle 19, il sabato solodi pomeriggio.

Mariangela Vacanti

“La politicasia alserviziodella gente”“L’Italia Federale, la Sicilia nelguado”, questo il titolo delSecondo Memorial PadrePintacuda che si è svolto loscorso 7 novembre nella gre-mita aula magna di PalazzoSteri.L’iniziativa, patrocinata dalSenato della Repubblica edall’Assemblea RegionaleSiciliana, con il concorso diBanca Nuova, è stata organiz-zata dalla Libera Universitàdella Politica.L’incontro ha vantato la pre-senza del Presidente delSenato, Renato Schifani, cheha tenuto la lectio magistralis“L’italia Federale”. "Efficienza e solidarietà – hadichiarato il Presidente delSenato – sono i due terminiche meglio chiudono le coordi-nate entro le quali può essereutilmente condotto l’ambiziosoe necessario progetto dicostruzione di un federalismoin questo Paese".I lavori sono stati aperti daPiero Aiello della LiberaUniversità della Politica. "Il

federalismo – ha dichiarato – è cosa diversa dal secessionismoe consentirà di favorire ildecentramento amministrativonon per dividere ma perunire". Alla fine del suo intervento,Aiello ha donato una copiadell’ultimo libro del gesuita,“Il Guado”, al Presidente delSenato e ha concluso ricor-dando una frase di PadrePintacuda. “La politica non deve piùessere l’esercizio di un potere,ma deve finalmente diventareun servizio al cittadino”.Sono intervenuti il Rettoredell’Università di Palermo,Roberto Lagalla, numerosepersonalità politiche e autore-voli figure del mondo univer-sitario.

Valentina D’Anna

La sala lettura della biblioteca del San Saveriosopra, Maria Vitello,in alto a destra uno scorcio dell’Emeroteca

Padre Ennio Pintacuda

Page 3: ioStudio 6 2008

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 3 }{ io e l’Ersu }

Borse di studio, già pagata la prima rata 2008/2009Anche quest’anno sono migliaiagli studenti che hanno parteci-pato, entro il mese di agosto, alconcorso bandito dall’Ersu, cheattribuisce 5.320 borse di studioe 895 posti letto. Proprio mentre il giornale va inmacchina il presidente ed ildirettore dell’Ersu stanno fir-mando i mandati di pagamento.La procedura on line, ormaientrata a pieno regime, si èaffermata anche questa voltacome strumento efficace per losnellimento delle procedure edunque per l’accelerazione deitempi. Le graduatorie infattisono state pubblicate già laprima settimana del mese diNovembre.Le domande presentate sonostate 10.164, 4.833 avanzateda studenti iscritti al primoanno, le restanti 5.331 riguar-dano invece gli studenti iscrittiagli anni successivi. I vincitorisono 5.017, 2.000 dei qualiiscritti al primo anno, infine gliidonei, che hanno diritto all’e-senzione dalle tasse universita-rie e al servizio di ristorazione,ma non riceveranno il paga-mento della borsa, sono in tota-le 4.233. Il bando riservava 320borse a categorie particolari distudenti, 100 per portatori dihandicap, ma 81 sono ledomande presentate, 150 perpartecipanti a programmi dimobilità internazionale chesaranno erogate a progettoErasmus avvenuto, 30 perextracomunitari risultati idonei

e altre per cause eccezionali chesaranno assegnate nel corsodell’anno fino a luglio. Adesso aivincitori del concorso non rima-ne altro da fare che aspettarel’erogazione dei contributi e perloro c’è una buona notizia:“Anche quest’anno, ha detto ilPresidente dell’Ersu AntoninoBono, abbiamo centrato l’obiet-tivo di pagare la prima rataentro dicembre per consentireagli studenti di affrontare conmaggiore serenità i problemilegati alle risorse necessarie alfinanziamento dei propri studi”.Agli studenti rimasti soltantoidonei resta ancora la possibilitàdi un ripescaggio per l’amplia-mento della graduatoria dei vin-citori. Negli ultimi anni, infatti,l’Ente, grazie alle premialitàproveniente dal Fondo di rota-zione nazionale gestito dal

Ministero dell’Università, haportato al raddoppio il numerodelle borse messe a concorso.L’anno scorso, ad esempio, éstata esaurita la graduatoriadegli idonei del secondo anno esuccessivi e si é arrivati al paga-mento di circa il 70 % degli ido-nei del primo anno.Il fondo di rotazione nazionaleaumenta con l’aumentare dialcuni parametri legati all’effi-cienza ed all’efficacia dell’azioneamministrativa degli ERSU: lemaggiori risorse disponibili sonoquindi dovute soprattutto allavoro che quotidianamenteviene svolto dal Presidente, dalC. di A., dal direttore e dai lavo-ratori tutti dell’Ente regionaleper il diritto allo studio universi-tario di Palermo.

Vera Cardella

(Ve.Ca.)La legge 20 del 25 novem-bre 2002, che regola la materia deldiritto allo studio universitario inSicilia, stabilisce che gli Ersu operi-no sotto l’indirizzo, la vigilanza ed ilcontrollo dell’Assessorato Regionaledei Beni culturali ed Ambientali edella Pubblica Istruzione. La politica regionale per la pro-grammazione e gestione delle risor-se ha normato per legge un asse-stamento del valore della tassaregionale per il diritto allo studio(che tutti gli studenti pagano almomento dell’iscrizione) a 75,00euro per l’anno accademico 07/08,ingenerando così un automaticoincremento delle risorse destinatealle borse di studio (circa il 30% inun biennio). Il risultato positivo è confermatodalla quota di riparto del fondo inte-grativo nazionale che funzionasecondo il meccanismo della “pre-mialità” (aumenta in base al nume-ro degli idonei e delle borse di stu-dio erogate) ha visto la Sicilia incre-mentare la propria assegnazione eattestarsi seconda nella classifica ditutti gli atenei, dietro la RegioneLazio che pure ha un serbatoio distudenti molto maggiore. “È impor-tante sottolineare che la tassaregionale viene restituita a tutti glistudenti idonei per reddito e meri-to” sottolinea Patrizia Monterosso,dirigente generale del DipartimentoRegionale Pubblica Istruzione.

Per l’anno accademico 2008/09inoltre è possibile ipotizzare unulteriore incremento delle risorsedovuto al secondo assestamentodella tassa regionale per il dirittoallo studio regionale ad 85,00 euroma anche agli effetti del decretolegge del 10 novembre 2008 “dis-posizioni urgenti per il diritto allostudio, la valorizzazione del meritoe la qualità del sistema universitarioe della ricerca” (gazzetta ufficialen°263 del 10/11/08), che all’artico-

lo 3 prevede un incremento delfondo integrativo di ben 135 milionidi euro, facendo verosimilmenteipotizzare per la regione Sicilia unraddoppio delle risorse. “L’idoneo, ha concluso la dott.ssaMonterosso, è un vincitore e se haun diritto garantito questo gli deveessere riconosciuto; questo flussocomplessivo garantirà verosimil-mente la copertura delle borse al100% degli idonei”.

“In cantiere una mini-riforma”(Ve.Ca.) Michele Catanzaro è stato membro del consiglio d’am-ministrazione dell’Ersu di Palermo dal 2002 al 2007, presidentedella Commissione assistenza, componente della Commissioneregionale e oggi è consulente tecnico per la Pubblica Istruzioneall’assessorato regionale. Abbiamo discusso con lui il tema delleborse di studio alla luce della sua passata esperienza di rappre-sentante degli studenti e di quella attuale. “Il diritto allo studio,ha detto, è una materia importantissima. Ho assunto da pochimesi questo incarico con la consapevolezza raggiunta negli anniin cui sono stato rappresentante nel Cda dell’Ersu e dunque conle idee chiare riguardo alle esigenze degli studenti da un lato maanche ai problemi che l’ente si trova a fronteggiare. Le borse distudio rappresentano uno dei principali benefici concessidall’Ersu, e permettono a migliaia di stu-denti che si trovano in situazioni eco-nomiche svantaggiate di continuare ilproprio percorso di studi. Fino aqualche anno fa il bando di concor-so era poco conosciuto ma l’Ersu haadottato un Piano di informazione ecomunicazione che ha permessouna diffusione del bando molto piùampia. Inoltre, in questi anni l’Ersuha attuato una rigida politica dirisparmio che ha consentito di desti-nare ancora più risorse alle borse di stu-dio e di bandire nuovi contributi straordinari. Le classifiche ognianno vedono l’ateneo palermitano fanalino di coda, per didatti-ca, infrastrutture, numero di iscritti. In quelle che riguardano glienti regionali per il diritto allo studio universitario, invece, l’Ersudi Palermo si classifica ai primi posti delle graduatorie.Ovviamente ci sono ancora alcune cose da fare, stiamo ad esem-pio lavorando alla riformulazione della legge regionale sul dirittoallo studio, che rimane uno dei fiori all’occhiello dell’amministra-zione regionale, ma piccole modifiche sono necessarie col pas-sare del tempo. L’università di Palermo, anche alla luce dell’ele-zione del nuovo, ha tutte le carte in regola per migliorare e sca-lare queste classifiche e ottenere la giusta posizione che merita”.

“Anche gli idonei sonoancora in corsa...”

I bandi straordinari

In un momento delicato e critico per la vita eco-nomica del paese l’Ersu ha bandito 2 nuovi con-corsi per fornire ulteriori benefici agli studentirimasti esclusi dal bando di concorso 2008/09per l’attribuzione delle borse di studio: -Sussidio straordinario di posti letto: sarannomessi a disposizione i posti che resteranno libe-ri a seguito dell’accettazione da parte di tutti gliidonei al bando di concorso per borse di studio;-400 contributi monetari straordinari di 800,00euro, che saranno messi a concorso (300 riser-vati agli iscritti al II anno e successivi, 100invece agli iscritti al primo anno) per coloro iquali non hanno raggiunto i requisiti di meritoper ottenere la borsa di studio, ma si trovano insituazioni economiche svantaggiate. I parametri per rientrare in graduatoria sono:ISEEU inferiore ai 15mila, ISPEU inferiore ai25mila e il superamento al 31 ottobre 2008 del50% dei CFU richiesti nel bando di concorso perborse di studio dell’Ersu. Sul sito www.ersupalermo.it le scadenze e lemodalità di partecipazione.

Fot

o Tu

llio

Pug

lia

Antonino Bono, Presidente dell’Ersu

Patrizia Monterosso, Dirigente Generale Dipartimento Regionale Pubblica Istruzione

Il pensionato Santi Romano di Viale Delle Scienze

Page 4: ioStudio 6 2008

Non l’hanno voluta per un meseintero. Da quando era una pro-posta di legge, un decreto, aquando è diventata una normaa tutti gli effetti. Una lex, la 133che assieme al decreto leggen.137, il cosiddetto decretoGelmini, ha previsto tagli aifondi per l’Università e laRicerca, che ha portato in piaz-za e nelle strade delle principalicittà italiane migliaia di perso-ne. Oltre 100 mila, fra studenti,docenti, personale tecnico edell’Alta formazione si sonoriuniti da tutta Italia a Roma,per protestare a gran voce con-tro la scelta del ministro perl’Istruzione. Cervelli di tutte lecategorie uniti a manifestarecontro una riforma che accorpaclassi, chiude istituti e consentela privatizzazione. Tre i punti cruciali maggiormen-te criticati della 133, che hannosuscitato diffuse proteste nelmondo universitario ed accade-mico: il taglio di 1.441,5 milionidi euro al fondo di finanziamen-to ordinario (FFO) nel quin-quennio 2009/2013; il bloccodel turn-over al di sotto del20% fino al 2011 (una nuovaassunzione del personale uni-versitario ogni 5 posti liberati);la possibilità di trasformazioneper le università in fondazioniprivate, con una votazione amaggioranza del 50 per centopiù 1 da parte del Senato acca-demico. In questo caso l’univer-sità sarà di fatto privata a parti-re dal 1 gennaio successivo, e lafondazione formatasi sarà pro-prietaria di tutte le infrastruttu-re che prima erano di proprietàpubblica. Tale fondazione potràinoltre agire in deroga alle dis-posizioni vigenti per gli ateneipubblici. Decadranno, inoltre,tutte le leggi di natura finanzia-ria, che potrebbero limitarne lanatura privatistica.All’indomani dell’approvazionedella riforma Gelmini, manife-stazioni e cortei si sono tenuti intutta la Sicilia in contempora-nea con le iniziative organizzatea Roma dai sindacati della scuo-la di Cgil, Cisl e Uil, dallo Snalse dalla Gilda. A Palermo, due grandi corteisono partiti da piazza VittorioVeneto e dall’Università in vialedelle Scienze e dopo aver attra-versato il centro cittadino, lungovia Libertà e corso VittorioEmanuele, si sono congiunti in

piazza Castelnuovo. Manifesta-zioni si sono tenute anche aCatania, Messina, Caltanissetta,Siracusa, Trapani, Agrigento,Ragusa.Studenti delle classi di primo esecondo grado, dalle medie sta-tali ai licei, agli istituti profes-sionali, si sono trovati solidalifra loro assieme a universitari edocenti portando avanti unmovimento, quello dell’Ondache continua ad animare l’Italiaintera e che in tutta la Sicilia hatrovato dei fervidi sostenitori.Da destra e sinistra, senzadistinzione politica, nessunoappunto pare essere a favoredella 137 e neppure della 133. Inumeri parlano chiaro, forseancora più delle parole. Gli stu-denti di ogni ordine e gradochiedono “Più fondi perl’Università, più fondi per lerisorse al diritto allo studio enessun taglio all’edilizia scola-stica altrimenti le scuole finiscoper crollarci addosso” dice unostudente di Economia. E ancora“Cambiare il modo di insegnare,migliorare quindi l’organizzazio-ne delle segreterie. Non si risol-ve il problema tagliando la ben-zina a una macchina che nonfunziona”. L’Onda pare non avere una con-notazione politica, con parteci-pazione da destra a sinistra.“Abbiamo aderito a tutte leforme di protesta nate all’inter-no dell’Università – dice NinoSala dirigente provinciale diAlleanza Nazionale e coordina-tore regionale di Alleanza Etica– Siamo contro il decreto, per-ché non colpisce gli sprechi néla moltiplicazione delle catte-dre. Non si tagliano le baroniema il diritto allo studio. Un pro-blema sollevato anche dai ricer-catori del Cnr e dell’Istituto diGeofisica. A Palermo ne sonostati licenziati 75”. Un concettochiaramente ribadito daFrancesco Mineo, delegatodell’Università e studente diIngegneria: “Gli Atenei grave-ranno sulle Regioni e la privatiz-zazione porterà ad accessi daicosti altissimi e non sostenibilidalle fasce più deboli. Si rischial’esclusione delle intelligenze edi chi è pronto ad affrontare ilmondo del lavoro. Si lede ildiritto al sapere”. Alle voci e aicori di protesta, agli scontri inpiazza, al mese di lezioni sospe-se ad oltranza, c’è chi ha rispo-

sto in maniera più moderata.Come Angelo Sarda, presidentedel consiglio studentescoall’Ateneo palermitano. “Siamopreoccupati per i tagli previsti,per i turn over e la trasforma-zione delle Università in fonda-zioni – dice – per l’aumentodelle tasse, che andrebbe alimitare il diritto allo studio. Perquesto è giusto protestare, nonin maniera indiscriminata però.Sospendere le lezioni per 30giorni può risultare dannoso. Gliesami vanno pur sempre fatti equindi è richiesta una prepara-zione che va tutelata. Inoltre èimportante sfruttare questomomento che è propositivo,continuando con i tavoli di con-certazione in fase esecutiva frastudenti docenti e ricercatori.Un confronto che dovrebbe per-durare anche dopo la protestacome bene acquisito”.In via Ernesto Basile, un gruppodi universitari dissidenti haacquistato uno spazio pubblici-tario per il blog www.facoltadi-difenderci.tk, dove si evidenziala necessità di una correttainformazione sui provvedimentiin materia di università.L’iniziativa è nata per prende-re le distanze da chi “Ha stru-mentalizzato -spiegano- a finipropagandistici, non solo leproteste contro il ministrodell’Istruzione, MariastellaGelmini, ma anche il dirittoallo studio”. Con una graficasemplice e contenuti graffianti,il blog mette a disposizione deivisitatori l’analisi della conte-stata legge 133 e del più recen-te decreto legge 180, approvatolo scorso 6 novembre dalConsiglio dei ministri. In evi-denza ci sono anche gli articoligiornalistici sulla parentopoliuniversitaria. Tra tutti spicca quello dell'Eco-nomist, il settimanale britannicoche ha citato i 230 casi diparentela tra docenti dell’ate-neo palermitano. SecondoVincenzo Di Trapani, portavocedegli "Universitari Liberi", "ter-minato il clamore mediatico,nessuno è entrato nel meritodei provvedimenti presi dal

governo. Eppure il dl 180 favo-rirà il reclutamento di circa2.300 giovani ricercatori egarantirà una borsa di studio ai40.000 studenti meritevoli cheogni anno restano esclusi, purrisultando idonei. Per non parla-re della realizzazione di nuoveresidenze universitarie". Il blog è stato realizzato daAlessandro Arcobasso, presi-dente onorario del CircoloUniversitario di Scienze Politi-che. "Vorremmo che i nostri col-leghi focalizzassero la propriaattenzione sulle norme e sugliapprofondimenti di quotidianiautorevoli - spiega Arcobasso -certi volantini, estremamenteesemplificativi, hanno generatomolta confusione tra gli studen-ti. Per questo stiamo pensandodi organizzare degli incontritematici assieme ai gestori del-l’auletta Paolo Borsellino, adIngegneria.

Naturalmente fuori dagli orari dilezione. Anche i ricercatori e ilpersonale docente ha manife-stato in piazza contro il provve-dimento del ministro Gelmini.Che alla fine ha aperto un dialo-go cominciato con tutto ilmondo universitario e le partisociali, i sindacati, per discutereuna nuova proposta. Dallarimodulazione del personaledocente e tecnico amministrati-vo all’Alta formazione. Il 10 novembre sulla GazzettaUfficiale è stato pubblicato unnuovo decreto legge in materiadi “Disposizioni urgenti per ildiritto allo studio, la valorizza-zione del merito e la qualità delsistema universitario e dellaricerca”. La cosiddetta 180. Perconsultare e studiare il testocompleto basta cliccare suhttp://www.parlamento.it/leggi/decreti/08180d.htm.

Carla Incorvaia

{ io e l’Università }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 4 }

Università: no ai tagli, studenti in piazza

È ormai passato quasi un mese dallo scoppio della protesta con-tro la conversione del DL n° 112 nella legge n° 133/6 agosto2008, che secondo molti non avrebbe superato il ponte del primonovembre.E invece gli studenti dell'ateneo di Palermo, uniti a quelli di tuttaItalia, si sono appropriati del loro spazio sociale e politico. Usando qual-siasi mezzo aloro disposi-zione comemanifestazio-ni, lezioni inp i a z z a ,assemblee,f i a c c o l a t e ,occupazioni,tavoli diinformazionenelle facoltà,fino ad arri-vare agli stu-denti-lavavetri in viale Strasburgo, hanno fatto si che il loro NOriecheggiasse in ogni dove.Il tutto per esprimere rabbia, amarezza e sdegno di fronte ad undecreto che preoccupa per il rischio di minare le basi del dirittoallo studio, compromettendo la formazione degli studenti e nelcontempo ledendo la ricerca scientifica.Auspichiamo che il nostro futuro possa essere scevro da unaUniversità che non abbia “i piedi per camminare”.

Laura Ferlito

Il nostro futuro

Page 5: ioStudio 6 2008

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 5 }{ io e l’Università }

L’onda d’urtoNell’ultimo periodo l’ate-neo palermitano ha presoparte alla protesta che havisto studenti, docenti ericercatori schierati controi decreti legge con i quali ilgoverno vuole apportaretagli ai fondi universitari edattraverso cui sarannointrodotti cambiamentiradicali a tutto l’apparatodell’istruzione. A Palermo gli studenti uni-versitari hanno organizza-to cortei, presidi, assem-blee, sospensione dellelezioni, serate di autofi-nanziamento e chi più neha più ne metta. Nella fattispecie alla facoltàdi Lettere, oltre all’assem-blea permanente duratacirca una settimana, sonostate introdotte due novitàcreative che mirano all’in-formazione tra studenti:una web-tv ed una radio difacoltà. “La radio è frutto di autofi-nanziamento” commenta GermanoPirrone, studente di Lettere e collabora-tore del box 3 autogestito che ha parto-rito queste attività “ed il suo assetto fon-damentale è quello di scandire con la

musica momenti ricchi di interviste,commenti e soprattutto di rassegnastampa”.La radio è in filodiffusione al piano terradella facoltà,mentre la web-tv vienequotidianamente aggiornata da ripreseed interviste create in modo amatorialedagli studenti.“La tv è nata dall’esigenza di documenta-re tutti i momenti della protesta, daimomenti liceali o delle scuole elementarisino a quelli che più strettamente riguar-dano l’università” spiega Ruben Monte-rosso, altro studente collaboratore.

Per chi fosse interessato a cooperare osemplicemente a tenersi informato èvisitabile il sito infoaut.org, la rete nazio-nale dell’assemblea NOGELMINI.

Desirè Carruba Toscano

Protesta in arteLa protesta studentesca simette in mostra. Ragazzidella Consulta dell’Acca-demia di Belle arti insiemeal Gruppo Pacca hannomesso a punto una mostraper raccontare la protestache ormai da oltre un mesecoinvolge il mondo univer-sitario e studentesco ingenere. “Segnali di Cambiamento”il titolo dell’esposizione cheé stata ospitata lo scorso20 novembre alla galleriaBQuadro per una giornatano-stop. Quaranta opere tra foto, installazioni,sculture, pitture e videoarte, per espri-mere le proprie idee e dimostrare comesi possa protestare in modo civile, soste-nendo con forza e creatività le proprieragioni.Al centro della stanza una copia della

Divina Commedia stracciata sul pavimen-to, raffigurazioni dell’Italia occupata dal-l’onda studentesca e, naturalmente, ilministro Gelmini, rappresentato con untimbro sulla bocca e la scritta “censura”.La mostra è una delle numerose iniziati-

ve che l’Accademia, al momentooccupata, ha voluto presentare perdenunciare non soltanto lo stato diincertezza in cui versa il mondoartistico, ma anche lo status socia-le che gli universitari stanno via viaacquisendo, uno status caratteriz-zato dalla precarietà del presentee dall’impossibile progettazionedel futuro. "Chiediamo al governo – hadichiarato Luca Bonanno, consi-gliere dell’ERSU – che si tutelil’arte e l’Accademia e che civenga garantito uno spazio doveesprimerci. Vogliamo poter fruiredelle nostre sedi per l’interagiornata e vivere quegli spazinon soltanto durante gli orari dilezione".In una delle opere, una sorta dimanifesto della protesta, siscrive “Combatteremo e vince-remo una battaglia con leregole che il nemico ha stabili-to: come esercito le nostreidee e come armi le parole”.

Valentina D’Anna

Musica a sostegno del“progetto Burundi”

Da anni la Facoltà di Agraria è impe-gnata in iniziative e progetti per ilsostegno del Burundi, stato africano ilcui sviluppo e la cui economia risento-no degli effetti delle numerose guerretribali e soprattutto della decennaleguerra civile. Docenti e studenti, grazie anche alsostegno economico dell’Ersu, hannodato il via ad attività volte soprattutto

allo sviluppo dell’agricoltura locale.Un nuovo progetto sarà, infatti, quellodi rendere autosufficiente l’ospedaleRema di Ruygi dal punto di vista ali-mentare e nella fattispecie per ciò checoncerne la produzione di latte e deri-vati, attività che ha visto presso lasede dell’Associazione Maison Shalomstudenti tirocinanti all’opera. Fondamentale per il finanziamento diquesto progetto è il concerto di solida-rietà che si terrà nell’aula magna GianPietro Ballatore della Facoltà di Agrariagiorno 17 dicembre 2008 alle ore18:00. Il concerto sarà eseguito daimusicisti palermitani, Cinzia Lo Pinto,Francesco Martorana e PierPaolo Pettae si potrà partecipare, prenotandoall’indirizzo e-mail del Prof. [email protected], dando un contributodi dieci euro (se studenti cinque euro)che servirà per la creazione di uncaseificio a Ruygi.Per informazioni sulle iniziative diFacoltà rivolgersi a: Presidenza: F. Benenati – [email protected]. Bagarello – [email protected]. Provenzano – [email protected]

“Libertà d’impresa per ilcambiamento della Sicilia”

L'ennesimo furto nel cantiere di Andrea Vecchio, imprenditore antiracket, chepensa anche di "andare via e lasciare perdere tutto", si profila come un duro colpoalla credibilità dei mezzi di contrasto al crimine organizzato. D'altronde ormai tutti siamo convinti che questa è la vera vergogna dellaRepubblica Italiana, l'impossibilità di controllare il proprio territorio, di far fareimpresa senza dover sottostare al potere criminale e l'incapacità di assicurare allagiustizia coloro che non lavorano onestamente. E se pensiamo al dispiegamentodi forze di sicurezza fuori dai confini patri, come i carabinieri in Iraq, ci viene dasorridere (per non piangere) al pensiero che, invece, i militari (forza di contrastoverso nemici esterni alla Nazione) sono stati schierati a Palermo. Dobbiamoritenere che qualcuno a Roma pensi, che i nemici dello Stato siano i Siciliani?Siciliani che, non solo debbono sopportare la delinquenza “indigena”, ma debbonosentirsi pure sotto lo stato d’assedio dell’Esercito Italiano, i cui giovani militarisono stati addestrati per fare i soldati in difesa della patria, e non per fare ipoliziotti in divisa color caki. Allora, crediamo che sarebbe più opportuno tutelareil Popolo Siciliano e i tanti onesti imprenditori che vogliono investire qui, con tuttii mezzi che la Repubblica ha a disposizione, sia umani che tecnologici, senza dis-perdere energie in demagogiche e propagandistiche iniziative che non solo neifatti non modificano lo scenario criminale, ma fanno passare il messaggio di unSud in perenne stato di assedio. Pertanto ci interroghiamo come si pensa di valorizzare il nostro territorio se, quel-lo che in altre parti d’Italia è la normalità, qui diventa straordinarietà. Noi crediamo, nei Siciliani, e siamo sicuri che tanti sono gli Andrea Vecchio, comei Canepa, i Don Puglisi,i Dalla Chiesa, i Chinnici, i Falcone e i Borsellino pronti aimmolarsi per la libertà del Popolo Siciliano. Ma dallo Stato arrivi un segnale chia-ro per consentire il riscatto della Sicilia!

Nino Sala(Componente del C.diA. dell’Ersu Palermo)

Page 6: ioStudio 6 2008

{ io e il Cinema }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 6 }

Uno splendido set chiamato Sicilia

Ai “Cantieri culturali” arriva lascuola nazionale di cinema

(An.Ro) Palermo avrà la sua “casa delcinema”, con un teatro di posa per leriprese cinematografiche,una sala visione con480 posti, aule attrez-zate per le proiezioni,un laboratorio fotografi-co e locali per bottegheartigiane. La nuovastruttura, che è statainaugurata a fine lugliodal Comune, avrà sedenei tre padiglioni 6, 15 e16 delle ex OfficineDucrot che l'amministra-zione comunale ha ristrut-turato all'interno dei Cantieri culturali allaZisa di Palermo, con un progetto finan-ziato con 8 milioni e 850 mila euro delPor Sicilia erogati dalla Regione. La nuova sede siciliana della Scuolanazionale di cinema, presieduta daFrancesco Alberoni, accoglierà anche undipartimento documentario, un archivioregionale e un laboratorio sperimentaledel cinema, dell’audiovisivo e delle nuovetecnologie. Assieme al museo delle Articontemporanee, altro tassello per faredei Cantieri culturali alla Zisa una citta-della della cultura, l’intento del Comune èdi offrire ai giovani la possibilità di met-tere alla prova talento e passione conl’ausilio di tecnologie avanzatissime.Tutto ciò, seguendo percorsi formativimirati, una volta ultimati gli studi univer-sitari, li dovrebbe aiutare a trovare nuovisbocchi professionali. Gli interventiavviati dal Comune per il recupero deicantieri in tutto impegneranno 18 milionie mezzo di euro. Spazi che dovrannodare nuove chance ai giovani. “I restauriportati avanti rispecchiano lo spirito dellanostra politica culturale, che guarda sia

all’apertura di nuovi spazi,sia allo sviluppo di progettie nuove opportunità”, haassicurato il sindaco DiegoCammarata all’inaugura-zione. Nel capannone 6sorgeranno due aule perl’attività didattica, il tea-tri di posa per le ripresecinematografiche, unasala per le proiezioni dipellicole 16 e 35 milli-metri, un’aula informa-tica, un’aula magna. La sala cinematografica

e multimediale da 480 posti sporgerà nelpadiglione 16. E nello spazio 15, le bot-teghe artigiane. La convenzione siglatatra il presidente della Regione, il sindacoCammarata e il presidente della fonda-zione prevede cinque anni di start-up perlanciare a Palermo il Dipartimento diCinema documentario e docufiction”,costola siciliana della Scuola nazionale dicinema. L’accordo traccia le linee guidaper l’apertura della sede palermitanadella prestigiosa accademia, che avrà inuso per un lustro i padiglioni restauratidall’amministrazione comunale. In basealla convenzione, la fondazione Scuola dicinema ha il compito di progettare l'atti-vità didattica, le cui spese saranno coper-te dalla Regione, e di insediare la propriastruttura di formazione e ricerca. Previsteanche borse di studio per aiutare gli stu-denti meritevoli a partecipare ai corsi. IlComune sosterrà le spese generali per ilfunzionamento degli impianti, la pulizia ela vigilanza. In base alla convenzione,inoltre, sarà costituito un comitato dicoordinamento paritetico che concorreràa definire gli indirizzi del Dipartimento dicinema documentario.

Tutti in fila per diventare sce-neggiatori, aiuto regista, tecnicidel montaggio, editing. Ci siaspetta questo, ormai, dallaSicilia dipinta come una nuovaHollywood, elogiata come setnaturale da sfruttare tutto l’an-no, come location ideale per leproduzioni cinematografiche.Adesso che il colpo di manovel-la è stato dato, che la Regionesiciliana ha deciso di investiresul cinema, sostenendo le pro-duzioni di una ventina di filmcon fondi europei a partire da“Palermo shooting” di WimWenders e da fiction comeAgrodolce, il circuito virtuoso siè innescato e aumentano leattese. L’ultima mossa è stata l’istitu-zione da parte dell’assessoratoai Beni culturali di un fondo spe-ciale che stanzia 4 milioni e 250

mila euro per produttori italianie stranieri che vogliono venire agirare i loro film in Sicilia, conuso esclusivo di maestranzelocali. Un settore in crescita, in cui laprospettiva è quella di crearenuove occasioni di formazionedi lavoro per i giovani in questocampo. Intanto, proprio per lenuove leve interessate a scom-mettere su un futuro occupazio-nale legato al grande schermo,muove i primi passi la “cittadel-la del cinema” ai cantieri dellaZisa, dove a dicembre saràinaugurata la sede Sicilia delcentro sperimentale di cinema-tografia, con l’apertura delcorso triennale di Documentariostorico artistico e di Docufiction(www.fondazionecsc.it)."Partiranno anche altre attivitànon rivolte esclusivamente ai16 studenti che sarannoammessi per ogni annualità aicorsi. Creando un polo didattico chefunziona da centro propulsore,tutto l’indotto sarà coinvolto nelsettore della produzione cine-matografica e si aprirannodiverse opportunità di lavoro -afferma Alessandro Rais, chedirige presso l’assessoratoregionale ai beni culturali dellaRegione la “Sicilia FilmCommission, partner dell’esor-dio cinematografico del film diMarco Amenta “La sicilianaribelle”, presentato al festivaldel cinema di Roma. La Sicilia Film Commission e lanuova società di servizi inhousedella Regione “Cine Sicilia”, a

totale capitale pubblico, direttada Sergio Gelardi, stanno lavo-rando insieme per creare lecondizioni per attrarre nell’isolaproduzioni cinematografiche,televisive e pubblicitarie italianee straniere. A questo scopo, sta per nascerela prima “Guida alla produzionecinematografica e audiovisivadella Sicilia”. È stato pubblicatosulla Gazzetta all’inizio dinovembre un avviso per l’inviodi curricula da inserire nellaproduction guide, uno deglistrumenti che serve a ogni FilmCommission per promuovere leprofessionalità esistenti sul ter-ritorio presso le case italiane estraniere. "La guida è apertaanche ai giovani che hanno giàmaturato le loro esperienze. È l’occasione fornita a tutti peravere finalmente un panoramaconcreto della professionalità

che la Sicilia esprime. Entrol’anno la guida sarà pubblicata",annuncia Rais. Secondo lo scrittore RobertoAlajmo, editing di Agrodolce,nel momento in cui in Sicilia siformerà una buona base di pro-fessionalità e di specializzazioninel mondo del cinema, quandoarriverà un film da Roma le pro-duzioni non saranno più obbli-gate a portarsi dietro tutto ilpersonale. Agrodolce, giunto alla duecen-tesima puntata, si sta dimo-strando una grande palestraprofessionale per tanti giovani,che si sono cimentati nellaparte di sceneggiatori, di tecni-ci delle luci o del montaggio."Qui erano abituati a trovaresolo le comparse. Adesso risparmieranno, nondovranno più portarsi nemmenofacchini - dice Alajmo -

Muoversi sul set comportadeterminate conoscenze. Unabase di professionalità è neces-saria. Se parte il circolo virtuo-so, si deve lavorare molto per ildomani. Bisogna adesso creare i presup-posti economici più che climatici.La luce in Sicilia propone scena-ri irripetibili, a detta di tutti. Mail problema è che girare costamolto. La Film Commission può agevo-lare complessivamente tutta lamanovra. Nel momento in cuiparte il cinema, come dimostrail caso Montalbano, che ha por-tato alla ribalta la zona diRagusa, si rilancia la Sicilia".Daniele Ottobre, direttore arti-stico di Ecovision, ha propostopiù volte di creare un “tavolo”con le istituzioni, quando a giu-gno arrivano di norma 70 regi-sti a presentare film e docu-mentari alla rassegna. Un tavo-lo aperto anche ai giovani, perprendere contatto con gli esper-ti del settore. "Per fare venire qui le televisio-ni, che non possono portaretutti i loro apparati produttivi,più che finanziamenti da partedella Regione - osserva il regi-sta - servono agevolazioni intermini organizzativi, incentiviper chi vuole produrre e perso-ne esperte da mettere a dispo-sizione, in grado di localizzare iset, di dare una mano alle pro-duzioni. Questo tavolo potreb-be essere utile a tanti giovaniche vogliono farsi avanti nelsettore".

Antonella Romano

E cinque. L’Ecovision festival è giunto già alla sua quinta edizione, diventandoormai appuntamento fisso all’Orto Botanico nel mese di giugno, rassegna di puntadel cinema internazionale di matrice ambientale. Già fervono i contatti con le casedi produzione di registi di tutto il mondo per portare a Palermo, nel giugno 2009,ancora una volta non meno di una settantina di pellicole selezionate. "Nell’ultimaedizione sono giunte al festival 1013 pellicole da ogni parte del mondo e tra i filmin concorso c’erano 9 anteprime mondiali, 4 anteprime europee e 18 nazionali -dichiara il direttore artistico della rassegna, il regista Daniele Ottobre - Il festivalsi pone come punto di riferimento internazionale e di dibattito culturale per con-frontarsi su un tema, l’ambiente, che attraverso la comunicazione cinematografi-ca e multimediale, trova la sua migliore forma espressiva”. Non solo un festival delcinema come occasione ludica. Ma un festival dal carattere didattico, e per questoparticolarmente adatto ai giovani interessati alle nuove tematiche legate alla sal-vaguardia dell’ambiente e allo studio dell’ecosostenibilità. “Attraverso il cinema -aggiunge Daniele Ottobre - è possibile parlare di ambiente a 360°, un argomentouniversale, che non ha limitazioni, che interessa tutti: dal biologico, all’uso deiconcimi non chimici, dalle energie alternative, alla bioarchitettura, all’impattoambientale". Il miglior film della quarta edizione di Ecovision 2008 è stato Coyote,del regista californiano Brian Peterson. Il film, in spagnolo, con i sottotitoli in ingle-se, racconta le peripezie di due giovani americani, in seguito all’esilio di un loroamico in Messico. Al festival sono giunte anche in concorso opere di animazione,alcune delle quali lavoro di studenti e laureandi dell’ecole Superieure des MestieresArtistiques, l’equivalente francese del nostro Dams.

Il Festival di Palermo

A sinistra, Luca Zingaretti,a destra Peppino Mazzotta sul set di Montalbano foto tratta dal sito Montalbano.tv

foto

trat

ta d

al s

ito M

onta

lban

o.tv

Page 7: ioStudio 6 2008

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 7 }{ io e il Cinema }

Una “siciliana ribelle” alla ricerca della verità

Trinacria, prossimo simbolo cinematografico

Una Siciliana ribelle a Roma. Leiè circondata da rumori, da per-sone, da cose da fare, da dire,da quotidianità. Ma è estranea,è sola. Ciò che stà prendendo formadalle sue mani, come creta fraquelle di un vasaio, è una crea-zione disattesa.Quando Rita Atria si recò dalGiudice Borsellino per racconta-re (e non denunciare) delle per-sone coinvolte nell’assassiniodel padre prima, e del fratellopoi, non aveva preventivato checiò avrebbe smagliato l’immagi-ne favolistica che si era creatadel padre. Rita non si avvicinòalla Giustizia con fiducia, macalcando i passi di una prassiche che le era familiare: rivol-gersi a qualcuno che sembra piùforte, anche se è un nemico,per raggiungere il proprio scopo.E quella mattina, proprio comelo era stato tutte le mattinedalla morte del padre, lo scopodi Rita era Vendetta. La storia di Rita è raccontata nelfilm di Marco Amenta “La sicilia-na ribelle”. Il film ha partecipato al FestivalInternazionale del cinema diRoma nella sezione “Alice nellecittà” riscuotendo il successo delpubblico e della critica.L'opera (costata 3 milioni dieuro) è stata realizzata con ilsostegno dell'Assessorato BeniCulturali della Regione siciliana

e dei ministeri dell' Economia edei Beni culturali, attraverso lerisorse dell'accordo di program-ma quadro ''sensi contempora-nei''. A distribuirlo sara' l'istitutoLuce. Il contributo della Regionesiciliana nella produzione delfilm vuole assumere il significa-to di un progetto di crescita esviluppo del settore cinemato-grafico in Sicilia. “A Termini Imerese nascerà uncentro di produzione cinemato-grafica, che darà lavoro a molti.Il progetto è già messo a bilan-cio per il 2009" ha dichiaratoAntonello Antinoro, assessore aiBeni culturali della RegioneSiciliana.Il film è stato girato a Palermo,e a Palazzo Adriano, un piccolopaese vicino Prizzi, già location

del film di Tornatore “Nuovocinema paradiso”.Questo film ha permesso di sco-prire e valorizzare le giovanifigure professionali presenti sulterritorio: Veronica D’Agostino(Rita) l’abbiamo vista nei pannidella figlia di Valeria Golino in“Respiro” di Emanuele Crialesee di Fiammetta, figlia del giudi-ce Borsellino nel film per la Tvdedicatogli; Carmelo Galati,Nicola, fratello di Rita (“L’ultimopadrino”); Francesco Casisa, ilfidanzato Vito, (“Respiro”,”Nuovomondo”); Paolo Brigu-glia, Bruni, (“I cento passi”);Roberto Bonura, Tano, (“Baa-ria”, “Il dolce e l’amaro”); ealcuni ragazzi alla loro primaesperienza cinematografica:Miriana Faja e Lorenzo Rosone,

rispettivamente Rita e Vito dapiccoli; Filomena Salerno(Teresa). Tutti questi affiancati da colossidel teatro nostrano come MarioPupella (Don Salvo); LuciaSardo (Rosa,madre di Rita);Marcello Mazzarella (Don Michele,Padre di Rita); Lollo Franco(Campisi); e, a completare ilquadro, Gérard Jugnot, il prota-gonista del francese LesChoristes (il giudice) che ci col-pisce con uno sguardo paterno emolto umano.Il regista, Marco Amenta, nascecome foto-reporter; ha girato ipremiatissimi documentari “Diariodi una siciliana ribelle” e “il fan-tasma di Corleone” e tutto ciòlascia intendere che taglio havoluto dare al suo film.Rita era figlia di un piccolo bossdi Partanna. Vito Atria, che“risolveva” questioni di ognitipo, ergendosi al di sopra dellacittadinanza come paciere. Ma ad un certo punto gli vienechiesto di “adattarsi ai tempi” edentrare nel mercato della droga;rifiutatosi, viene ucciso.Quando la speranza di Rita divendicare il padre sembra mori-re insieme al fratello, crede didover risolvere la questione leistessa, e si reca dal giudiceBorsellino aprendo lo scrigno diinformazioni che aveva custodi-to per anni, lavorando inconsa-pevolmente da talpa in un siste-

ma che può sembrare impene-trabile dall’esterno.Il percorso di Rita è doloroso,pieno di contraddizioni e di“zappe sui piedi”; capirà che ilpadre e il fratello sono stati pariai loro carnefici e che lo stessoprocesso che voleva restituireloro onore li stà dissacrando. E Rita matura un concetto diGiustizia diversa,cresce,scrive:“Prima di combattere la mafiadevi farti un autoesame e com-battere la mafia dentro di te.La mafia siamo noi e il nostromodo sbagliato di comportarci”.Dopo la morte del suo padre-Giudice Borsellino Rita si togliela vita buttandosi dal balconedel suo appartamento a Roma(dove viveva sotto identitàcoperta) scegliendo,una volta dipiù, il suo destino.Il film lavora, tra le altre cose,per abbattere uno dei concettipiù “romantici” e nostalgici dellaSicilia: la cosidetta “mafia d’o-nore”. Un criminale infatti è uncriminale, senza edulcoranti.Nel film rivedrete un’Antigone, avolte un’Ofelia, ma sopratuttouna ragazzina. Una ragazzina coraggiosa cherinuncia all’unica vita che cono-sce, all’affetto della madre,all’amore del ragazzo. È epico, èvero. Rita è dovuta morire pervivere.”

Silvia Salerno

Chi non si è, almeno unavolta, abbandonato alleproprie fantasie immagi-nando di pronunciare bat-tute passate alla storia,divenute modi di dire, chehanno promosso addirit-tura stili di vita?Rizzate le orecchiecinefili siciliani, ilvostro sogno nonpotrebbe esserecosì vicino allarealtà come diquesti tempi! Sapete, intanto, dell’esi-stenza della “Film Com-mission” del Comune diPalermo? Ha sede neilocali di Villa Niscemi ed ècoordinata da DonatellaPalumbo, esperta per lacomunicazione. La Film Commission rap-presenta il ponte tra lecase di produzione cheintendono “girare” aPalermo e gli uffici dellapubblica amministrazio-ne, al fine di concentraree snellire tutti quei pas-saggi burocratici (occupa-zione del suolo pubblico,transenne, supporto dellepattuglie dei vigili urbani,etc.) che gli interessatisono tenuti a seguire perottenere i nulla ostanecessari per le riprese.In pratica, la “FilmCommission” ha il compi-to di agevolare la possibi-lità di effettuare ripresein città e offre numerosiservizi utili alla realizza-

zione di una pellicolacinematografica. Per esempio mette a dis-posizione delle produzionicinematografiche i rap-porti di convenzione sti-pulati dal Comune con

alberghi e ristoran-ti. Sono stati 11 ifilm e le fictiongirati in Sicilia nel2008. Era stato previstodall'accordo di pro-gramma quadro

"Sensi contemporanei -Cinema e Audiovisivo"per lo sviluppo dell'indu-stria audiovisiva nelMezzogiorno, stipulatodalla Regione sicilianacon i Ministeri per lo svi-luppo economico e per ibeni culturali. Scopo dell'iniziativa dif-fondere in Italia e a livel-lo internazionale la cultu-ra e l'arte di fare cinemasul palcoscenico siciliano.La realizzazione dei filmsul territorio siciliano saràaccompagnata e seguitada programma di attivitàcon il coinvolgimentodiretto degli autori, deiproduttori, degli interpre-ti e dei principali tecnicicoinvolti nella lavorazio-ne) destinate a diffonderela cultura cinematograficain Sicilia e a promuovernel'immagine.“Palermo Shooting” diWim Wenders, “La sicilia-na Ribelle” di Marco

Amenta, “La Terramadre”di Nello La Marca, “IVicerè” di RobertoFaenza, “Rosso Malpelo”di Pasquale Scimeca sonosolo alcuni dei titoli.Creare una Hollywood(piuttosto che a stelle estrisce) a stelle e Trina-cria (il simbolo dellanostra regione compostodalla testa della Gorgonedalla quale irradiano tregambe piegate all'altezzadel ginocchio) è la nuovasperanza di sviluppo perla Sicilia.Abbiamo intervistato aquesto proposito MarioPupella, attore, registateatrale, direttore delteatro Crystal e dellascuola dello stesso. Sotto i suoi occhi passano

molti giovani talenti, e luicerca di tramandare lorola sua esperienza e la suavisione dell’arte.Nel suo camerino, ateatro, ha appesoun’articolo di un’inter-vista rilasciata all’etàdi vent’anni, immaginopoco dopo l’esordio alBiondo. Raccontare ainostri lettori di che sitratta?“Avevano chiesto perchèavevo deciso di fare l’at-tore, ed io risposi a bru-ciapelo: ‘Perchè un attorevive mille vite in una sol-tanto’ ed è quello che hofatto durante la mia esi-stenza. Nella vita è difficile esse-re assolutamente veri,nel teatro c’è la verità”.

Quali doti bisognaavere per diventareattori?“I veri attori sono pazzi.Immagina uno che rinun-cia alla possibilità di unlavoro stabile, fisso, peruno che non da garanzie,che ti farà passare anni di‘pane e pitittu’ ...solo chiha veramente la fiammadella passione e la coc-ciutaggine di non arren-dersi(non può fare altri-menti) può andare avan-ti”.A febbraio uscirà nellesale il film del registaMarco Amenta “LaSiciliana ribelle”. Vuole parlarci del suoruolo?“Interpreto Don Salvo,uno spietato Boss cheucciderà in seguito ilpadre di Rita Atria.Cattivo, cattivissimo!”In questo set lei haavuto modo di lavorarecon molti giovani atto-ri, perchè la scelta delregista è caduta su diloro?“Sono ragazzi veri, senzaaccademia, non c’è nien-te di artificioso in loro.Edè la verità ciò che cerco diinculcare agli studentidella mia scuola. Alcuni di loro hanno quel-la fiamma di cui parlavo,ed è emozionante incon-trarli anni dopo in qual-che set come colleghi!”

Scuole di Teatroa Palermo

Scuola di teatroTeatéSvia Paolo Gili, 4091/6511571Scuola di recitazionedel teatro BiondoVia Teatro Biondo,11tel.091.7434311Scuola Teatro CrystalVia Mater Dolorosa,62tel.0916710494Laboratori permanentidel teatro LiberoSalita Partanna,4tel.0916174040

Agenzie casting“Ciak cinematografica”Enzo Castagna via G.Serpotta,44°[email protected]“Visionaria”www.visionaria.it [email protected] della Favorita,2 tel. 0916527240

Rivistespecializzate

Alcune riviste fornisconoinformazioni su casting eprovini, bisogna abbonarsi,il costo per quelle onlinenon è eccessivo.setvillage.netcinemotoreonline.itactingnews.itfacciamocinema.itcastingnews.eu.

sul set della “Siciliana ribelle”

da sinistra, Paul Sorvino e Mario Pupella

Page 8: ioStudio 6 2008

{ io e il Cinema }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 8 }

Il via vai è frenetico: c’è chi trasportaattrezzi, chi parla alla radio e chi borbot-ta ripetendo qualcosa a memoria. È lanuova Hollywood siciliana set diAgrodolce, una sfida ideata e voluta daGiovanni Minoli, direttore di RaiEducational, per far nascere una indu-stria culturale in grado di produrre serialdi alto contenuto. La soap educationalAgrodolce, è un piano ambizioso che,come Un Posto al Sole, prima soap idea-ta in Italia oltre dodici anni fa da Minoli,parte dal Sud proprio per valorizzarequello che il Sud sa fare.A Termini Imerese è nata una metropolidel cinema con oltre 2mila metri quadra-ti di studi, e qui sta nascendo un polod’eccellenza nella realizzazione di fictiondi qualità. Creatività e processi industria-li fra i piu’ moderni con tecnologie avan-zate, questi gli ingredienti che fanno di

Agrodolce non solo una fiction di altissi-mo livello ma un vero e proprio businessmodel. L’investimento complessivo è di 24 milio-ni di euro. Il progetto è costato alla Raicirca 12 milioni di euro e, per la parterestante è stato finanziato dai fondi delPor Sicilia, transitati attraverso laRegione siciliana. Duecentotrenta le pun-tate previste per la prima serie, al costodi circa 108 mila euro a episodio prodot-te da Rai Fiction e Rai Educational in col-laborazione con la Regione Sicilia -Dipartimento per i Beni Culturali, realiz-zata da Einstein Fiction.Non a caso e’ stato scelto TerminiImerese come luogo simbolo di una indu-strializzazione in crisi, proprio per inne-scare, con la produzione seriale della fic-tion, un processo virtuoso di creazione diun centro nel quale tramutare idee e sce-

neggiature in successi, per spiegare icambiamenti della realtà, dando spunti diriflessione e dibattito, contribuendo arealizzare una prospettiva di occupazionee sviluppo per una terra “artistica” pervocazione. “La Sicilia è un patrimonio –ha detto Minoli – è un set a cielo aperto,con una bellissima luce e con professio-nalità che aspettano soltanto di esserevalorizzati. La scelta di girare proprio qui non ècasuale: rappresenta una terra di confinee di incontro fra culture e religioni, pontetra Islam e Occidente, luogo simbolodove confluisce tutto il Mediterraneo conla sua tradizione. Il sapore educational diAgrodolce emerge nelletematiche del confrontointerculturale: l’emigra-zione, il lavoro, la crimi-nalità, il raffronto di cul-ture e religioni. E inprimo piano la scuolache in Agrodolce torna arappresentare quellaistituzione che aiuta gliadolescenti a trovare lapropria identità, a non

aver paura di scegliere e di vivere.“Agrodolce – dice Minoli – è un granderomanzo popolare legato alla realtà”. Alla Med Studios di Termini lavora unatask force in maggior parte siciliana: 20attori principali, oltre 220 in ruoli secon-dari, più di 3.800 comparse, 13 registi, ecirca 250 fra tecnici, sceneggiatori eorganizzatori. L’intento, infatti, è formareprogressivamente quadri siciliani per unaindustria del presente e del futuro. E i numeri continueranno a crescere vistoche si tratta di un grande laboratoriotelevisivo nel quale, mentre si produce sifa anche formazione. Una macchina che

viaggia alla velocità di quasicinque episodi registrati a

settimana, per un totale di230 puntate in un anno,per dimostrare che si puòvoltare pagina e si puòallestire anche in Siciliaun centro di produzionetelevisivo per una nuovaindustria culturale. Agrodolce va in onda dallunedì al venerdì su RaiTre alle 20.10.

Marilena Saporito

Lumera è un piccolo paese dellaprovincia di Palermo, sempliceeppure bellissimo. Il nome è difantasia ma la location è prestodetta: è Porticello, con i suoiscorci d’altri tempi e piccoleinsenature che sembrano nonavere conosciuto la cementifi-cazione selvaggia. Qui èambientato Agrodolce, il nuovoromanzo popolare voluto daGiovanni Minoli, direttore di RaiEducational: le vicende di seifamiglie e diciannove personag-gi principali si alternano perdescrivere la realtà di unaSicilia moderna eppure ricca dicontrasti.Il racconto corale si snoda apartire dal ritorno di Lucia Serio(Francesca Beggio), un medicoallegro e grintoso che trasformail suo lavoro in missione e il cuisogno e’ far parte diMedici SenzaFrontiere. Dopoavere studiatoin Inghilterra,tornando nellasua terra, siscontra conuna realtà durae difficile. Poic’è Lena Cuto’( C l a u d i aFichera), sua amica

da sempre, profes-soressa del LiceoS c i e n t i f i c oTe c n o l o g i c o“ L e o n a r d oSciascia” chevive il suoimpegno diinsegnante cer-cando di capirei disagi degliallievi. Le lorostorie e quelle delleloro famiglie sono ilpretesto per affrontare tantitemi: dal mondo della scuolacon i suoi problemi e contraddi-zioni ma anche fulcro di grandiinnovazioni, all’integrazionereligiosa e culturale, dalla mafiaall’antimafia, dal degrado e labellezza, fino alle speranze e isogni di almeno tre generazioni.

A capo della fami-glia Serio c’è

C a r m e l o( G i a c i n t oFerro), furbettoed egocentrico,avido di soldi edi successo,sempre allaricerca di nuoviinvestimenti edi attività da

cui trarre profitto.

È riuscito a tirar suun piccolo impe-

ro economicodal nulla. E’titolare di unavasta aziendaagricola e vini-cola ed è sociocon FedericoAltavilla (LucaBarreca) diun’azienda hi-

tech che fabbricamicrochip per cellula-

ri. Sempre in bilico tra legalità eillegalità ha un unico puntodebole: le donne. A causa diVeronica (Grazia Schiavo),matrigna di Federico, donnafredda e calcolatrice, con unpesante segreto alle spalle,lascia la moglie Beatrice (LuisaManeri) donna colta e di fami-glia borghese, facendola piom-bare in uno stato di crisi interio-re. Del crollo della madrerischia di risentirne anche ilfiglio, Ciccio Serio (ClaudioMazzola): un ragazzo curioso,ma spesso terribilmente pigro,che cerca sempre di ottenere ilmassimo con il minimo sforzo. Tuccio Cuto’ (interpretato daAlessio Vassallo) è il fratello diLena. Un primo arresto perfurto, poi un altro con un perio-

do di detenzione e la vita delgiovane Cutò ha preso unapiega decisamente diversa daquella del suo amico del cuore,

Stefano. Ha coraggio, passionee un cuore buono ma è vittimadi se stesso, di un’energia cheha dentro ma che spesso non

L’industria cinematografica, lavoro per tanti giovani

“Agrodolce”, finalmente la nuova

La Med Studios di Termini, a destra Gianni Minoli

Tuccio e Stefano

Stefano e Rashid

Lena e Lucia

Page 9: ioStudio 6 2008

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 9 }{ io e il Cinema }

Ignazia Serio(Aurora Quattrocchi)Ha vestito i panni della sicilianissimaDonna Fortunata, emigrante in Americaall’inizio del Novecento, diventando tra iprotagonisti del film “Nuovomondo” di

Emanuele Crialese, una delle pellicoleitaliane più riuscite degli ultimi tempi,vincitrice del Leone d’argento al Festivaldi Venezia. Adesso è la madre diCarmelo Serio, autoritaria e influente.Sostenitrice accanita della filosofia “ipanni sporchi si lavano in casa propria”,quando in famiglia c’è un problema sicrede l’unica in grado di risolverlo, graziealla saggezza dell’età e in virtù della suacontinua e sbandierata conoscenza dicome funzionano le persone e il mondo.Per lei l’unica cosa veramente sacra dellavita è la famiglia. "È una donna decisa-mente all’antica – dice Rori Quattrocchi -e la sua mentalità è “La tradizione primadi tutto!”. Ignazia vuole salvare soprat-tutto le apparenze ed è disposta a tutto".

Ruggero Miti

Ha lavorato 16 anni in America occupan-dosi di programmi di lunga durata. Poi è stato chiamato da Minoli per “Unposto al Sole”. Infine ha ideato nel cast enella struttura “La squadra”. Adesso Ruggero Miti è il produttore Rai

di Agrodolce. “Agrodolce è un investi-mento formativo e culturale per tutta laSicilia – dice Miti - Oggi si attesta intor-no al 6 per cento di share ed è un risul-tato molto positivo dopo appena tre mesidi programmazione. È un progetto ambizioso che fa diTermini un polo d’eccellenza”.

Alessandro Calosci

“Il produttore esecutivo deve ottimizzarele risorse economiche con le richiesteartistiche – spiega Alessandro Calosci –Ho cominciato 40 anni fa e ho avuto lafortuna di avere come maestro ErmannoOlmi, poeta artigiano del cinema, e conlui ho imparato il mestiere. Seguivo tutto, dalle fotocopie delle sce-neggiature alla consegna del film al dis-tributore”.

Adesso, dopo successi come i film diPieraccioni e I Vicerè di Faenza, Calosciapproda al mondo delle soap. In Agrodolce la vera novità produttiva èche la soap viene girata e montata comefosse un film: infatti il 50 per cento delleriprese sono ambientate in esterno, perdare ancora più verità al racconto.Agrodolce racconta la Sicilia intera:Segesta, Erice, Marsala, Catania, leEolie, le Madonie e tanti altri luoghiincantati.

Bartolo Giacalone (Pino Caruso)"Agrodolce rappresenta un’opportunitàper tutta la Sicilia, per i siciliani e per latelevisione. Qui nell’Isola ci sono ric-chezze professionali di ogni tipo cheandrebbero sprecate senza questa occa-sione d’oro. Il compito di Agrodolce -dice Pino Caruso - è raccontare la Siciliaa chi siciliano non è, descrivendo sempreuna Sicilia vera, fuori dagli schemi e dailuoghi comuni". Queste le parole di PinoCaruso, new entry nella soap nel ruolodell’arzillo Bartolo Giacalone: un uomomolto colto e scrittore di discreto suc-cesso. Romantico e fantasioso,Giacalone nasconde la sua saggezza ebontà dietro ad un ostinato e capricciosoatteggiamento infantile. Non è faciletrattare con lui, soprattutto per chi deveoccuparsi della sua salute, ma se siriesce a far breccia nel suo cuore si sco-prirà una sensibilità e una dolcezza fuoridal comune. "Il personaggio che inter-preto è molto bello e mi identificosoprattutto nella seconda fase, quando

Bartolo si apre di più agli altri – spiega -Nella prima fase, infatti, questo perso-naggio odia la vecchiaia e ciò lo rende unpo’ bizzoso. Fin tanto che non scopre chela vecchiaia è una risorsa. Perché l’alter-nativa alla vecchiaia sarebbe morireprima. Per fare un vecchio ci voglionomolti anni, non si può improvvisare.Diceva Bufalino che quando un anzianomuore è come se andasse distrutta unaintera biblioteca. La vecchiaia è così. Èconoscenza e maturità".

riesce a incanalare nel modo piùgiusto. È legatissimo alla sorel-la, che ama profondamente maallo stesso tempo avverte la

distanza che lo separa da lei. Poi c’è Federico Ruffo d’Altavilla(Luca Barreca): prima è statolasciato da Lucia, praticamenteall’altare, poi c’è stata la morteimprovvisa del padre Cosimo(Giuseppe Lanza di Scalea), e lasua vita, fatta di lusso e garan-zie, incanalata entro binaricerti, è cambiata.A far da contraltare della stabi-lità economica degli Altavilla,c’è la semplicità dei Granata.Turi (Orio Scaduto) è il capofamiglia: duro, poco loquace e,a volte, imperscrutabile, e’ unlavoratore instancabile, pesca-tore e contadino stagionale. Halavorato, in passato, nelle terredei Serio e tra le due famigliec’è un forte odio a causa di unatragedia legata al fratelloErmanno (Ernesto Maria Ponte),un bambino dentro il corpo diun uomo di 35 anni a causa diun ritardo mentale dovuto allacaduta da un albero quand’erapiccolo.Onesto, leale, Turi non ama lepersone che vanno avanti aforza di trucchetti e scorciatoie.Anche se fa di tutto per renderedignitosa la vita della sua fami-glia, le risorse economiche deiGranata sono sempre al limite ePeppa (Loredana Marino), sem-

pre pronta a farsi in quattro perla sua famiglia e ad accudire ilmarito in ogni modo, si impe-gnata a sfruttare al massimo ipochi soldi di cui dispongono.Hanno un’unica figlia, Rosi(Marta Lunetta) che come tuttele adolescenti è molto inquietae testarda e cerca sempre diaiutare la sua famiglia, allaquale è molto legata, anche arischio di fare scelte sbagliate. Onesto e generoso, StefanoMartorana (Vincenzo Ferrera) èl’ispettore de commissariato diLumera. Un pesante lutto ha colpito lasua storia: dopo una lite, suamoglie Gabriella è morta,lasciando Stefano solo con ilpiccolo figlio Michele (AngeloPardo). Sono passati più di dueanni dall’incidente, ma perStefano è come se Gabriellavivesse ancora.Agata (Ileana Rigano), la madredi Gabriella, è molto preoccupa-ta per lui, ma allo stesso tempoanche colpita dall’amore pro-fondo che il ragazzo provava – eprova ancora - per la figlia.Proprietaria di un minimarket aLumera, Agata ama intrattener-si a parlare con i suoi clienti,evita di esprimere giudizi trop-po severi sulle persone e ha

sempre un consiglio per tutti. Èun’ottima ascoltatrice, ma diffi-cilmente si apre con gli altri.Amica di Agata è MartaRandazzo (Guia Jelo), la diver-tente zitella che gestisce conpiglio militaresco la locanda“Fico d’India” e la vita di suofratello, Felice. Marta criticatutto e tutti, spesso con parolepungenti e sferzanti. Graffiante e caustica, eppurenei momenti giusti sa esserealtruista e simpatica. Il suo tal-lone d’Achille, ben nascosto die-tro una maschera di ostentataindifferenza, sono gli uomini.Felice Randazzo (Massimo DeLorenzo) è insegnante pressol’Istituto “Leonardo Sciascia” eambisce a diventarne il preside.Timido, goffo nei modi e impac-ciato in ogni situazione, il suoestremo rispetto delle regole loporta a una mancanza di tolle-

ranza e duttilità, soprattutto inuna realtà complessa come lascuola. Infine, new entry alcommissariato di Lumera, èRashid Bassir (David Sef): natoda genitori tunisini immigrati,siciliano di nascita e maghrebi-no di origine, appare a primavista come un esempio di inte-grazione riuscita. Si sente italiano, forse anchetroppo: ha rinnegato le sue ori-gini senza però avere mai risol-to una parte del suo passato,legata alle tradizioni e a uncerto modo di vedere la realtà. Il suo obiettivo è quello di esserun bravo poliziotto della scienti-fica. Questo suo voler essereitaliano nasconde la contraddi-zione che non ha ancora risolto,la presenza di due anime concui non ha ancora fatto pace.

Marilena Stucchi

a Sicilia che produce e si riscatta

da sinistra, Alessandro Calosci e Ruggero Miti

Page 10: ioStudio 6 2008

{ io e il Cinema }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 10 }

Wenders, Palermo nell’obiettivoÈ un lunedì sera come tanti, quello del 17 novembre 2008. Decido di andare avedere un film al cinema. Arrivato al Dante di piazza Lolli, è impossibile non nota-re le signore in abito da sera, la Mercedes dai vetri fumè e i faretti alogeni pun-tati su un tappeto rosso. È la prima di “The Palermo Shooting”, del maestro tede-sco Wim Wenders.Ambientato a Palermo e voluto dalla Provincia per far dimenticare il binomioPalermo-mafia sul grande schermo, il film, fischiato a Cannes lo scorso maggio,approda finalmente in Italia. Mi intrattengo a guardare la bella locandina, quando un imponente “van” mi sipianta davanti: scende il maestro! Non c'è che il tempo di rubare uno-due scatti,che Wenders è già scomparso nel buio della sala. Un minuto dopo ricomparemagicamente. Con un lento incedere solitario si ferma al centro di Piazza Lolli e,respirando a pieni polmoni, alza lo sguardo verso i tetti della ormai sua Palermo. “Le città”, penso. “Quanto sono importanti le città per Wenders? Paris Texas,Lisbon Story, Il cielo sopra Berlino, e adesso The Palermo Shooting”. Intanto ilmaestro non viene riconosciuto o fermato da nessuno. Impugno la fotocamera eriesco solo a farfugliare: “Could I...?”. Lui risponde in italiano: “Certo”: la foto lavedete accanto. Prima di scomparire di nuovo, osserva con curiosità un cartellone pubblicitario conla nuova campagna sociale della Regione Sicilia, che recita: “I turisti arrivano inSicilia pieni di curiosità, facciamoli tornare pieni di entusiasmo”. Chissà cosa ne

pensa il maestro, lui chedalla Regione ha ricevutoun finanziamento di ben 1milione e 207 mila euro.I palermitani certamenteandranno a vedere il filmper valutarlo, per capirese i soldi pubblici sonostati ben spesi. Giorno 14novembre è arrivato il vialibera al fondo regionaleper il cinema e l'audiovisi-vo in Sicilia: ben 5 milionidi euro per finanziaretutte le opere le cui ripre-se si svolgono in Sicilia.Forse Wenders, dopotut-to, ha dato il suo contribu-to, a sensibilizzare le isti-tuzioni isolane verso l'in-dustria cinematografica.

Andrea Anastasi

Le locations di Montalbano, alla riscoperta del territorioSiete mai stati a Vigàta? O apasseggiare sul molo diMarinella, godendo della brezzae del volo dei gabbiani, mentrela mole bianca ed austera delfaro è l’unica testimone di tantaserena bellezza? E avete maiammirato l’eleganza dell’impo-nente scalinata che conducealla piazza dove si trova il piùfamoso commissariato d’Italia?Se la risposta è no, ma deside-rate conoscere questi luoghi,non cercateli su una cartina,perché la suddetta toponoma-stica esiste soltanto, grazie allafervida fantasia dello scrittoreAndrea Camilleri, nei suoiromanzi che dal 1994, anno dinascita letteraria di SalvoMontalbano, sono ormai sinoni-mo di fortune editoriali allequali fanno seguito le fortunetelevisive della serie ispirata alCommissario, con indici diascolto e gradimento altissimi,dovuti anche alla superba inter-pretazione di Luca Zingaretti,con il risultato di essere ormaiun “cult”, fenomeno che tra-scende letteratura e televisionee pervade anche il mondo delweb. Sì, perché il commissarioMontalbano, pur con il suocarattere impossibile, la totalemancanza di ambizione, il dis-prezzo della carriera a tutti icosti, si è accattivato immedia-tamente le simpatie del pubbli-co, forse perché non è un eroema un galantuomo e, come haben spiegato Pirandello, è piùfacile essere eroi che galantuo-mini, perché l’eroe basta farlouna volta sola, galantuomini

occorre esserlo sempre. Ed èdal suo essere onesto senzacompromessi, senza facili con-cessioni alla piaggeria nei con-fronti dei superiori che discendela solitudine nella quale scegliedi vivere, non subendola masublimandola nelle nuotate almattino, nel suo infrangere leregole dettate dalla vigliacche-ria che vorrebbe mascherarsi daprudenza, nei pranzi consumatiin silenzio per dare la giustaimportanza al cibo, che deveessere preparato con cura; e,soprattutto, nelle passeggiate“a ripa di mare”, con un cartoc-cio di “calia e semenza” cheaiuta la riflessione e spessoporta alla risoluzione dei casinei quali si imbatte. Ma cosasarebbe il commissario Montal-bano lontano da Vigata, daMarinella e Montelusa? I luoghi che sente suoi, ai qualiè così strettamente legato daricusare le promozioni per nondoversene allontanare? E cosasarebbe Montalbano senza laverandina di casa, che dà sullaspiaggia, dove consuma i pastipreparatigli da Adelina ascol-tando il suono della risacca? Vipiacerebbe godervi un caffèseduti nella stessa verandina diMarinella? Ebbene, è sufficiente visitare ilsito www.lacasadimontalbano.itper scoprire che Marinella esistedavvero e si trova a PuntaSecca, frazione di Santa CroceCamerina, dove il mare custodi-sce nei suoi fondali tesoriarcheologici, come testimonia-no i reperti riportati in superfi-

cie ed esposti nel vicino museodi Kamarina. E decidere di met-tersi in viaggio per visitare iluoghi di Montalbano, chedovrebbero essere PortoEmpedocle, Agrigento, Sciaccae che invece, nella finzione tele-visiva nonché, conseguente-mente, nell’immaginario delpubblico sono identificati inRagusa Ibla, Scicli, Modica,Donnafugata, Sampieri, tuttelocalità di una provincia splendi-da che rientra, giustamente, nel-l’elenco dei beni patrimonio del-l’umanità redatto dall’Unesco. La provincia iblea, per la bellez-za del paesaggio e per la sug-gestione del barocco, è stataspesso scelta come location difilm, ma nel caso del commissa-rio Montalbano trascende la fin-zione e cattura con il suo fasci-no tutti coloro che hanno segui-to la serie televisiva. Così, nellabarocca cittadina di Scicli siriconosce la sede del commissa-riato, che viene ospitato nellapiazza del Municipio, mentrePalazzo Iacono diviene laQuestura di Montelusa. C’è poiModica, che sorge su un canyone si raggiunge per una stradacon alti viadotti già percorsadall’automobile guidata daFazio, città nobile ed opulentacon le sue stradine, i palazzinobiliari, la splendida Chiesa disan Giorgio. La superba Ibla, nucleo baroccodi Ragusa con l’imponente sca-linata che conduce al Duomo, isuoi sontuosi palazzi, la sceno-grafica piazza che è, ad untempo, anche la piazza princi-

pale di Vigàta. A Donnafugata sipuò visitare l’ottocentescoCastello nel quale è facile rico-noscere la residenza del bossBalduccio Sinagra, mentre la“Mannara”, teatro di un delittosul quale ha indagatoMontalbano, è ubicata nellaFornace del Pisciotto, notacome lo stabilimento “abbrucia-tu”, antica fabbrica di mattoniincendiata che si trova aSampieri. Il viaggio proseguealla volta di Noto e delle suepreziose architetture barocche,e, passando per il suggestivoborgo di Marzamemi, si potran-no raggiungere Pachino, il cuinome evoca bontà gastronomi-che, Portopalo dove avvienel’incontro di due mari, lo Jonioed il Mediterraneo, sino ad arri-

vare a Siracusa, con l’isola diOrtigia ed il suo fascino storicoed archeologico. L’itinerario alla scoperta dei luo-ghi di Montalbano non potrànon prevedere prelibatezze dagustare in riverente silenzio pergodere appieno dei profumi, deicolori di cibi dai sapori prepo-tentemente barocchi, esaltatidalle atmosfere e dalla sugge-stione dei luoghi, abbandonan-dosi al “sciàuro pungente, conl’esclusione totale di ogni altropinsero”. Proprio come sa fare ilcommissario Montalbano, conquei suoi modi umani, troppoumani, come direbbe Nietzsche,ma che ci hanno conquistatoper la loro autenticità.

Alessandra Eronico

Pubblicità Progresso, “coppia creativa”palermitana trionfa a Milano

(An.A.) Eloisia Salerno sta per ultimare ilcorso di laurea in Tecnica Pubblicitaria,Letizia Lo Presti frequenta il secondo annodella laurea specialistica in Comunicazioned'Impresa. Il loro progetto pubblicitario hatrionfato a Milano lo scorso 26 Novembre,durante la Conferenza Internazionale dellaComunicazione Sociale, nell'ambito del con-corso nazionale indetto da PubblicitàProgresso “Il Volto Nuovo dellaComunicazione Sociale”. Il tema “Valorizzazione del patrimonio artisti-co”, da loro prescelto, è stato interpretato attraverso una campagna sociale multi-soggetto, i cui visual mostrano una ragazza che indossa la Torre di Pisa come fosseun vestito, il Colosseo in versione ciondolo e anello, e ancora, l'Apollo di Canova ela Venere di Botticelli che indossano una simpatica t-shirt. Il tutto accompagnatoda una eloquente headline: “L'arte ti dona, prenditi cura di lei”. Corredato da unaccurato piano mezzi, il progetto di comunicazione prevede anche una “caccia altesoro” da condurre tramite i new media, una sorta di gioco per avvicinare il pub-blico al mondo dell'arte ed educarlo alla donazione.Perché avete scelto questo tema?Letizia: di arte, purtroppo, non se ne parla mai abbastanza.Eloisia: e poi avevamo l'opportunità di preparare una campagna di comunicazio-ne a livello nazionale, l'occasione giusta per riferirci all'arte con la “A” maiuscola.Qual'è stata la parte più dura del vostro lavoro?Letizia: allestire il piano mezzi, ovvero scegliere il target e gli strumenti di comu-nicazione più adatti a stimolare il pubblico a donare.Eloisia: la creazione dei visual e della headline, invece, è avvenuta in modo scor-revole, quasi di getto.Cosa avete provato a Milano, durante la premiazione?Letizia: Sapevamo di aver lavorato bene, ma non ci aspettavamo di potere vince-re. Abbiamo battuto la concorrenza di università quali “La Sapienza” e “TorVergata”, lo “Iulm” e la “Statale di Milano”, e di oltre 250 progetti.Eloisia: Siamo felici: le nostre scelte riguardo l'economicità del progetto e l'appli-cazione di un advergame a una campagna sociale hanno convinto i giurati.E adesso? Come vedete il vostro futuro, in questi giorni di proteste stu-dentesche?Letizia: Non vediamo l'ora di lavorare! Quanto alle manifestazioni anti-Gelmini,protestare è giusto quando lo si fa civilmente e non si limita il diritto allo studio.Eloisia: Siamo state risucchiate dagli impegni, non ho partecipato alle manifesta-zioni, ma vorrei dire che sono stati i docenti di “Promozione d’immagine” e crea-zione di spot pubblicitari” ad informarci del bando di Pubblicità Progresso, seguen-doci passo passo nella realizzazione del progetto: a Tecnica Pubblicitaria, baroniarroccati sui loro privilegi non ne ho visti.

foto

trat

ta d

al s

ito M

onta

lban

o.tv

da sinistra, Peppino Mazzotta e Luca Zingaretti,

Wim Wenders alla prima di Palermo al teatro Dante

da sinistra, Eloisa Salerno e Letizia Lo Presti

Page 11: ioStudio 6 2008

Cos’è il L.U.M.È il Laboratorio Universitario Multime-diale che ha sede a Bagheria, nel sette-centesco palazzo Aragona Cutò. È un settelevisivo ad alta definizione: dispone diventi postazioni di montaggio ed effetti-stica speciale, software e macchinariall'avanguardia sia per la produzione cheper la postproduzione; è capace di pro-durre on line e off line in realtà virtuale ein animazione "motion capture" constandard molto elevati ed è, a livello tec-nologico, uno dei più importanti e fornitilaboratori universitari di produzioned'Europa. Il laboratorio è a disposizionedegli studenti del corso di laurea di spe-cializzazione in Scienze dello Spettacolo,ma soprattutto è stato utilizzato dagliallievi del master in CinemaPromozionale in Digitale, attivato nel2005 dalla Facoltà di Lettere e Filosofia. La finalità che si prefigge il master è ilperfezionamento della preparazione dibase posseduta dai laureati di vecchio onuovo ordinamento, con particolare rife-

rimento all’acquisizione di conoscenzespecifiche, abilità pratiche e tecniche delcinema in digitale. Per l’anno accademico2008/09 il bando dovrebbe essere pub-blicato nel mese di dicembre. Il professo-re Renato Tomasino, direttore del LUM,preannuncia alcune novità. Il mastersarà rivolto quest’anno a tutte le profes-sioni del mondo del cinema, dal settoretecnico, alla recitazione, alla regia. Lerette per l’iscrizione saranno differenzia-te proprio in relazione all’indirizzo sceltoe, superata la fase teorica, gli allievisaranno direttamente impegnati nellarealizzazione di un lungometraggio.

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 11 }{ io, il Cinema, l’Università }

L‘offerta formativa per la cinematografia

Centrico, il laboratorio dei professionistiCentrico, centro per l’E-lear-ning, le Nuove Tecnologie, laRicerca sull’Informazione eComunicazione per l’Orienta-mento, è un centro di produzio-ne multimediale di prodotti frui-bili via internet. La struttura,appartenente all’Universitàdegli studi di Palermo, è statarealizzata mediante il progetto“Centrico – Research on multi-media content and tools” -finanziato dall’Unione Europea edal MIUR in seno al ProgrammaOperativo Nazionale (P.O.N.),Ricerca Scientifica, SviluppoTecnologico, Alta Formazione2000-2006.Centrico si articola su tre lineedi attività principali: Radiotv,Ipermedia ed E-learning e FAD,e ha l’obiettivo di promuovere leattività istituzionali dell’ateneoattraverso la diffusione delleInformation & CommunicationTechnologies e la sperimenta-zione di new media. Il centro, sito in via A.Veneziano 120, dispone di varimezzi e supporti, tra cui un’e-mittente radiofonica e televisi-va, “Libertà di frequenza”, chetrasmette su internet sia inmodalità broadcasting (trasmis-sione continua, come un nor-male canale radiotelevisivo) cheon-demand (consentendo lascelta di una particolare pro-gramma radiofonico o televisi-vo). LdF fa inoltre parte del con-sorzio radiofonico UnyOnAir,progetto formativo ideato da

Radio24 (emittente del giornaleIl Sole 24Ore) per la creazione ela gestione di web-radio d’ate-neo e la partecipazione a unnetwork nazionale di emittentiuniversitarie. Il palinsesto del-l’emittente radiofonica si com-pone di un mix di programmiche spaziano dall’informazioneall’intrattenimento, legati dalfilo conduttore delle problemati-che del mondo universitario egiovanile. Temi principali sono dunquel’attenzione alla continuità deipercorsi formativi fra scuola euniversità, il servizio d’orienta-mento per gli studenti e natu-ralmente il collegamento frauniversità, enti di formazione emondo del lavoro. Particolare attenzione, inoltre, èprestata all’E-learning e allaFormazione a Distanza median-

te le piattaforme LearningManagement System e attra-verso la piattaforma web-basedTUTORFAD dell’Università diPalermo; così come con altremetodologie ad alta tecnologia,in presenza e a distanza (labo-ratorio linguistico, cineforumdigitale, biblioteca multimedia-le, etc.). Il centro gestisceanche la pubblicazione on-line ela produzione di cd delle varieguide di orientamento universi-tario (Guida dello studente,Guide alle 12 Facoltà dell’ate-neo, Guida ai corsi post-lau-ream) e della Carta dei Servizidell’ateneo. È presente, infine, un laborato-rio redazionale per la produzio-ne di content ipermediali quali:editing per la carta stampata,internet e web audio e video.

Centrico riveste un ruolo impor-tante all’interno dell’ateneo sianelle attività di comunicazione einformazione, sia nell’ambito deiprocessi di mediazione culturalee di education and training.L’Università di Palermo è, inol-tre, fra le poche in Italia a pos-sedere un’emittente televisiva -considerando che la maggiorparte degli atenei della penisolaregistra solo una realtà radiofo-nica - e uno studio diripresa–laboratorio di realtà vir-tuale che realizza prodottiaudiovisivi digitali con l’uso ditecnologie all’avanguardia.Come conferma Dario Finora,responsabile scientifico e diret-tore del centro: “Centrico dispo-ne degli stessi software e mac-chinari degli studi Rai eMediaset, ci manca solo l’altafrequenza, attraverso la quale sipotrebbe pensare a uno sviluppodella radio che, oltre ad andaresul web, potrebbe stipulare con-venzioni con altre emittenti delterritorio di pertinenza dell’uni-versità (nel nostro caso la Siciliaoccidentale) a cui inviare viainternet i contenuti che loro tra-smetterebbero, appunto, attra-verso l’alta frequenza”. Per tutti i progetti portati avantidall’università, inoltre, l’UnioneEuropea prevede che sia semprepresente la voce “informazionee comunicazione”. Si capisce bene, dunque, quantola presenza di un centro multi-mediale, con redazione graficaall’interno, permetta all’univer-sità di realizzare da sé tali pro-dotti (siti web, depliantisticaetc), senza ricorrere all’esterno.

Tutto ciò si traduce ovviamentein risparmio di denaro pubblicoutilizzabile per altre iniziative.Un’occasione, quindi perl’Università nella sua interezzache può valersi di uno strumen-to altamente competitivo senzabisogno di affidare tali compitiad agenzie di comunicazioneesterne. E adesso in vista dellascadenza dei contratti di tutto ilpersonale della struttura e delnon ancora avvenuto rinnovo,non è chiaro quale sarà il futurodel centro. Dopo un cospicuoinvestimento, costato miliardi divecchie lire, Centrico rischia,infatti, di chiudere e metterefine a una realtà radiofonica etelevisiva e alla possibilità di for-nire la FAD a tutti i docenti estudenti dell’ateneo. Tutto ciò si tradurrebbe perl’Università degli Studi diPalermo in un’involuzione, signi-ficherebbe fare un enormepasso indietro, ma soprattutto sirischierebbe di incrementare,ancora una volta, la triste famadi cui soffrono i siciliani circa laloro elevata capacità di ottenerefinanziamenti pubblici contrap-posta alla limitata abilità nel farlipoi fruttare.

Luana Infantino

Il casoMarina è una studentessa del terzo annodel corso di laurea in “Scienze e tecnolo-gie dell’arte, della moda e dello spettaco-lo”."Mi piace l’arte – racconta – ma miattraggono molto anche i settori dellamoda e del cinema. Durante questi anniho potuto approfondire le mie conoscen-ze, ho conosciuto docenti eccellenti e hoimparato dall’esperienza di critici noti alivello internazionale. Tuttavia, - continua- non sono mancate le difficoltà. Il nostropiano di studi non prevede una divisione

dei percorsi ben definita. La nostra uni-versità poi presta poca attenzione allapratica, anche se grazie all’interesse dialcuni docenti è stato possibile portareavanti progetti che hanno riscosso note-vole successo, come le rassegne cinema-tografiche e le mostre fotografiche. Il LUMha apportato al nostro corso quel valoreaggiunto che mette in risalto la necessitàdi accostare alla teoria anche la pratica.Purtroppo, però, mancano dei corsi dispecializzazione per alcuni indirizzi. Speroche il miglioramento dell’offerta formativapossa consentirmi di proseguire aPalermo i miei studi".

L’accesso al mondo dellavoro è certamente unadelle principali preoccupa-zioni dei giovani laureati. Investire parecchi annidella propria vita nella for-mazione induce apensare che laricerca di un’oc-c u p a z i o n ea p p a g a n t epossa esserecosa semplice,ma purtroppola realtà rendespesso talipensieri illusionio quanto menosogni particolar-mente difficili da realizzare.Tali difficoltà accomunanoun po’ tutti gli studenti sici-liani, ma pare che alcunisiano maggiormente assog-gettati allo stress dellaricerca di un proprio ruoloall’interno della complessarealtà lavorativa.Buone notizie grazie a ciòche si muove nell’industriacinematografica in Siciliaarrivano per gli studentidello STAMS, il corso di lau-rea in Scienze e Tecnologiedell’Arte, della Moda e delloSpettacolo della facoltà diLettere e Filosofia, ovvero ilvecchio e più noto DAMSdel precedente ordinamen-to universitario.Ma i docenti denuncianol’assenza di una specificavocazione da parte di moltistudenti che dichiarano“almeno un cinquanta per

cento degli studenti spessosalta le lezioni e non fre-quenta i laboratori.L'esigenza di esprimere lapropria personalità o diaffermarsi soggettivamente

vengono talvoltareputate requisiti

sufficienti periscriversi alloSTAMS”.Lo scorsoanno per farfronte a que-sto problemaera stato isti-tuito il numeroprogrammato,

seppur con unampio margine, considera-to che il limite era di 220studenti; da quest’anno ètornato il libero accesso. Se gli studenti della laureatriennale devono far frontea questi problemi, quellidella specialistica e delmaster, al contrario, sem-brano riuscire con successoa inserirsi nel settore lavo-rativo prescelto.

Il professore Tomasino,Presidente dello STAMS, maanche del corso di laureaspecialistica in “Scienzedello Spettacolo e della pro-duzione Multimediale” e delLaboratorio UniversitarioMultimediale, sostiene chela Sicilia non offra ad oggi,un contesto adeguato allearti e allo spettacolo. "Si avverte una gravecarenza delle amministra-zioni locali e regionale cheprediligono la progettualitàa pioggia piuttosto cheinvestimenti a lungo termi-ne". Ma il professore proseguepoi con orgoglio nella pre-sentazione dell’avanguardiatecnologica che il LUMmette a disposizione deglistudenti, sottolineandocome l’università giochi unruolo fondamentale nellapossibilità di miglioramentodella nostra terra a partireda questo settore.

Valentina D’Anna

Page 12: ioStudio 6 2008

{ io e l’Università }N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 12 }

Sentirsi stranieria Palermo

Con gli amici, gira il mondo su facebook

Marina Bancheva, 22 anni,bulgara, iscritta al I° annoFc del Dams, indirizzoSpet-tacolo. Vive in Italiada tre anni e mezzo, allog-gia presso il residence uni-versitario "San Saverio". "Superate le difficoltà ini-ziali legate alla lingua -racconta - , mi sono inte-grata molto bene. Ho imme-diatamente stretto amicizianon soltanto con i colleghi uni-versitari ma anche con altri ragazzipalermitani e devo ammettere che èstata un'emozione piacevole e diverten-

te. Ho imparato anche ildialetto siciliano e nonavverto nessuna diversi-tà culturale - prosegueMarina - Mi piace moltouscire per trascorrere laserata tra i locali,soprattutto quelli delcentro storico, poichésono tra i più frequenta-ti ed economici. Da

quando mi trovo qui - evi-denzia sorridendo - sonoingrassata di una taglia. Ilcibo italiano è il più buono

del mondo. Una vera tentazione".

Fued Llakhal, 41 anni, iscrit-to al 3° anno Fc diFarmacia. Tunisino, vivein Italia da 5 anni."Riesco ad ambientarmipiuttosto in fretta - com-menta - e non ho grandipretese. Sono una perso-na semplice e mi piaceavere tanti amici. Per miafortuna, non sono maistato vittima di episodi di veroe proprio odio razziale. Anche se qual-che volta mi è capitato che qualcunoavesse pregiudizi nei miei confronti,sono convinto che il palermitano den-tro di sé non è razzista - aggiunge -.Sono ospitali e generosi e quando pun-tano il dito contro noi extracomunitari,

si comportano in questomodo forse perché hannovissuto esperienze nega-tive. Gli episodi più spia-cevoli, invece - concludeFued - li ho riscontratidurante l'esame di chi-mica analitica. All'iniziodell'interrogazione, ilprofessore si è mostrato

disponibile e cordiale, madubito che quando sul libret-to ha visto la mia nazionali-tà, ha cambiato atteggia-

mento. Tra i disagi più frequenti, dalpunto di vista burocratico, c'è il rinno-vo del permesso di soggiorno. I tempid'attesa per ottenerlo sono troppo lun-ghi, e quando arriva, è già scaduto".

Riuscire ad ambientarsiin un Paese diverso dalloro, confrontarsi conun’altra cultura, impararela lingua italiana e il piùdelle volte, scontrarsi conl’indifferenza della gente.Queste sono le difficoltàiniziali di giovani studentiin cerca di un futuro inItalia. Accettare le diversità nonsempre è facile, maprima di giudicare facen-dosi sopraffare dai pre-giudizi, sarebbe meglioascoltare e aprirsi al con-fronto."Se consideriamo che peruno studente provenienteda altre province sicilianeambientarsi a Palermoper motivi di studio è giàun impegno difficile -afferma Aldo De Franchis,direttore dell’Ersu - pro-viamo a pensare cosasignifichi il cambiamento

culturale, ad esempio,per uno studente congo-lese. Cambiare abitudini,orari, cibo e soprattuttolinguaggio, richiede unosforzo non indifferente.A tutto ciò, se poiaggiungiamo che spessoquesti giovani sonocostretti a confrontarsicon atteggiamenti di pre-giudizio e di discrimina-zione razziale - prosegue

De Franchis- si rischiad’indebolire i sentimentiche li spingono a rag-giungere l’obiettivo. Non dimentichiamo che,purtroppo, molti giovanisfuggono da terribili real-tà. Perciò invito tutti idocenti ad essere piùcomprensivi nei confrontidegli studenti stranieri".

Arianna Rotolo

Maria Daniela Cirnaru, 22anni, iscritta al 3° anno diBiotecnologia.Originaria della Romania,è arrivata in Italia nel2006. Alloggia al residen-ce universitario “SanSaverio”. "Ho iniziato afrequentare l’universitànel 2006 - afferma MariaDaniela - e ho avuto la for-tuna d’integrarmi piuttosto infretta. Forse, sono stata agevo-lata perché ho imparato a parlare l’ita-liano subito dopo. Infatti, ho superatoil test d’ingresso in lingua e grammati-ca italiana con 30 e lode. Pretendomolto da me stessa, e per questo,cerco di fare sempre meglio. Ritengo

che per essere rispettati,bisogna per prima cosaportare rispetto, accet-tando le idee e i valorialtrui - sottolinea -. Da quando la Romania èentrata a far parte dellacomunità europea, abbia-mo ottenuto molti piùdiritti rispetto al passa-to. Qualche disagio, l’ho

riscontrato all’interno degliuffici dell’Ateneo quando hocompilato la richiesta per laborsa di studio. L’impiegata

allo sportello insisteva nel chiedermidocumenti non necessari e per questo,stavo rischiando di perdere il posto ingraduatoria".

Hanan Faroudi, 21 anni,marocchina, iscritta al 3°anno di Scienze dellaFormazione. Vive in Sicilia,ad Aragona (Ag), assiemealla sua famiglia dai tempidell’infanzia. Alloggia pres-so il residence universitario“Santi Romano”. "Mi sentoitaliana poiché sono arriva-ta qui quando avevo soltan-to quattro anni -racconta-.Non ho avuto grandi difficoltànell’integrarmi e, pochissime volte, misono ritrovata ad affrontare episodi dirazzismo nei miei confronti. Il coloredella mia pelle, non essendo moltoscura, induce chi mi sta accanto a pen-sare che non sono straniera. E forse,

questo particolare ha age-volato la mia posizione. Ilricordo più brutto, chevorrei cancellare -prose-gue Hanan-, appartieneal periodo scolastico,quando ho iniziato a fre-quentare le elementaridalle suore. M’imponevano di pregaresecondo la religione cat-

tolica e, all’inizio, questasituazione mi ha un po’destabilizzata. Purtroppo,

continuiamo a subire gli intoppi burocra-tici per il rinnovo del permesso di sog-giorno. Le questure dovrebbero agevola-re le pratiche di chi come me -evidenzia-vive in Italia da quasi vent’anni".

“Faceboom”, ovvero il boom diFacebook, il sito nato comesemplice punto d’incontro on-line per studenti universitariche, in pochissimo tempo, èdiventato il social network conmaggior numero di visitedel mondo, passioneche ha contagiato,nel nostro Paese,soprattutto i tren-tenni e quaran-tenni che voglionoritrovare, a porta-ta di mouse, vec-chi amici o com-pagni di scuola. Fondato nel 2004da Mark Zucker-berg, oggi il più giova-ne miliardario secondo la classi-fica stilata dalla rivista Forbes,all’epoca studente diciannoven-ne dell’Università di Harvard,con l’aiuto dei suoi colleghi ecompagni di stanza lo ha creatocon lo scopo di mantenere icontatti tra studenti di universi-tà e licei del mondo intero.Facebook è una rete sociale cheunisce milioni di persone con-nesse tra loro da legami chepossono essere di lavoro, di

amicizia o semplicementecasuali. Il nome del sito è un chiaro rife-rimento agli annuari dei collegestatunitensi che vengono pub-blicati all’inizio di ogni anno

accademico con la fotodegli studenti per far

sì che le personedel campus siconoscano traloro. La rete direlazioni socialiche ne discende èorganizzata in unamappa facilmenteconsultabile e cheè in costante cre-scita: ogni utente

entra a far parte diFacebook costruendo il proprioprofilo personale, dall’indirizzodi posta elettronica ai proprigusti ed interessi; invita poi ipropri amici a far parte del net-work, i quali a loro volta faran-no lo stesso, arricchendo così lapossibilità di avere nuovi con-tatti. Una peculiarità diFacebook è la seguente: sequalcuno cerca una personache non è ancora iscritta,quando questa si iscriverà il

sistema la avvertirà di esserestata cercata in precedenza daun utente già registrato.È sicuramente l’evoluzione delblog, diario web dove le perso-ne si raccontano: il social net-work, infatti, dà la possibilità dicondividere e progettare conaltri, di socializzare e persino diincontrarsi off line, fuori dallarete. Facebook diviene, così,uno strumento straordinario perfare amicizia e scambiare opi-nioni od esperienze. “La voglia di comunicare- diceZuckerberg- è un valore univer-sale”; e, per dimostrare l’impor-tanza della sua invenzione, lan-cia in alcuni paesi europei l’ini-ziativa di solidarietà denomina-ta “Facebook for Good” che pre-mierà coloro che, grazie aFacebook, hanno cambiato laloro vita, hanno contribuito adun mondo più aperto e connes-so o hanno posto in essere ini-ziative di forte impatto sociale.Accanto a queste figure, tro-viamo i fake: falsi account chesi spacciano per personaggicelebri, ma che possono bug-gerare soltanto gli utenti piùsprovveduti.

Ma esiste anche il “gemello”malvagio di Facebook, il cuinome, Hatebook, la dice lungasugli intenti malevoli: l’obietti-vo, difatti, è far convergere larabbia degli utenti verso un ber-saglio da odiare, consigliandoloro di caricare video “odiosi”,appunto, e di far buon uso delpettegolezzo, la “diceria dell’un-tore” che lascia sempre il segno

anche quando si tratta solo dicalunnie. Basta entrare nel sitowww.hatebook.org, dove il logoè una fiamma e la grafica è dicolore rosso acceso a simboleg-giare la rabbia, il rancore chedeve animare la communitydegli hateful, per rendersi contoche si tratta della risposta catti-va al buonismo di Facebook.

Alessandra Eronico

Corriere degli studenti universitari edito dall’ERSU di PalermoRegistrato dal Tribunale di Palermo, n. 34 del 14/XI/05

RedazioneViale Delle Scienze, Edificio 1tel. 091.6546010 - fax [email protected]@ersupalermo.it

Direttore editoriale: Antonino BonoDirettore Responsabile: Dario Matranga

Hanno collaborato alla redazione: AndreaAnastasi, Vera Cardella, Valentina D’Anna,Alessandra Eronico, Adriana Falsone, LauraFerlito, Carla Incorvaia, Luana Infantino,Francesco Leonardo, Vienna Leonardo, Marina

Minio, Antonella Romano, Arianna Rotolo,Filomena Salerno, Marilena Saporito, MarilenaStucchi, Desirée Carruba Toscano, MariangelaVacanti.

Collabora alla Segreteria di redazione: Giulia Sanfilippo

Fotografie: Andrea Anastasi, Giulio Azzarello,Valentina D’Anna, Alessandra Eronico, AdrianaFalsone, Carla Incorvaia, Luana Infantino,Vienna Leonardo, Marina Minio, Fara Palmeri,Gisella Pennacchio, Tullio Puglia, Arianna Rotolo,Filomena Salerno, Studio Camera, DesiréeCarruba Toscano, Mariangela Vacanti.

Per la Pubblicità rivolgersi alla redazione di“ioStudio”

Progetto grafico: RC&C • 2008

Stampa: Publisicula srlSede: 90146 Palermo, Viale Nenni, 3tel. 091.6883828 • www.publisicula.it

Page 13: ioStudio 6 2008

N. 6Novembre - Dicembre 2008

{ 13 }{ io e il Cot }

Lo sportello di orientamento al lavoro

Page 14: ioStudio 6 2008

{ io e l’Ersu }N. 5Novembre -Dicembre 2008

{ 14 }

Futuri professionisti solo con la sicurezza sul lavoro

Si è conclusa tra strette di mano e pac-che sulle spalle la seconda edizione delleUniversiadi siciliane. La competizione,che si è svolta sui campi messi a dispo-sizione dal Cus Catania, ha visto l’ade-sione degli enti per il diritto allo studio diMessina e Palermo, oltre che del capo-luogo etneo. A spuntarla è stato ancorauna volta l’Ersu Palermo, che nella due-giorni di gare (il 29 e 30 ottobre) ha bis-sato il successo del 2007, lasciandosialle spalle il Messina e i padroni di casadel Catania a cui è spettato l’ultimoposto. Per aggiudicarsi definitivamentela coppa, che sarà rimessa in palio ilprossimo anno, l’ente palermitano dovràsalire sul gradino più alto del podioun’ultima volta, un po’ come si facevacon l’antica coppa del mondo, dettacoppa Rimet. Gli atleti (o presunti tali)

dei tre enti regionali si sono cimentati incinque discipline sportive: dal calcio a 5in due versioni (per dipendenti e per stu-denti), al tennis, fino al tennis tavolofemminile e dipendenti. Le gare si sonosvolte tutte all’insegna di una sana com-petizione sportiva, con la giusta voglia diprimeggiare, ma senza mai esagerarecon l’agonismo, nel pieno rispetto diarbitri e avversari. Ottimo l’arbitraggio diAlberto Incatasciato e del resto dellostaff. La compagine palermitana si è aggiudi-cata la competizione collezionando 21punti: 15 sono arrivati dai tre primi postinel tennis e nel calcio a 5 dipendenti estudenti, mentre i restanti 6 dai duesecondi posti nel tennis tavolo femminilee dipendenti. Da sottolineare la bellaprova nel doppio di tennis con Aldo DeFranchis e Gabriele Testa in evidenza.Tra gli studenti una nota di merito va aGiuseppe Comparetto che nel singolaremaschile ha sconfitto sia la rappresen-tanza catanese, che quella messinese,per poi aggregarsi anche alla squadra dicalcetto. Alla fine hanno preso parte alla cerimo-nia di premiazione tutti gli atleti parteci-panti, oltre ai presidenti degli Ersu diPalermo e Catania, rispettivamenteAntonino Bono e Giuseppe Maugeri, al

vice presidente dell’Ersu di Messina,Francesco De Domenico, e ai direttoriAldo De Franchis, Nunzio Rapisarda eAntonio D’Apice. La prossima edizionedelle Universiadi avrà luogo a Palermonel mese di settembre 2009. “È andato tutto nel migliore dei modi –spiega Aldo De Franchis, direttoredell’Ersu Palermo – non solo perché perla seconda volta siamo arrivati al primoposto. L’organizzazione è stata perfetta emi sembra doveroso a tal proposito rin-graziare coloro che hanno curato nel det-taglio la realizzazione delle Universiadi,tra cui Tony Sudano, Benedetto Dato eFrancesco Rosselli, direttore della“Caracciolo”, la casa dello studente diCatania, dove siamo stati accolti in unclima di cordialità”. Francesco Leonardo

Promuovere la sicurezza sullavoro e tutelare l’integritàumana. È questo il leitmotiv delconvegno nazionale dal titolo“Ispezioni, controlli e responsa-bilità negli ambienti di lavoro”,svolto il 28 settembre scorsoallo Steri, presso il rettoratodell’Università degli studi diPalermo.Un’iniziativa promossa dallaDirco/Sicilia, l’associazionedei dirigenti dellaCorte dei conti, epatrocinata, tra glialtri, dall’Ersu edalla facoltà diScienze motorie.Al centro dei lavo-ri, il Testo unicosulla sicurezza, ildecreto legislativon.81 del 2008,adottato d’urgenzadal governo italianograzie alla legge delega n.123del 2007, dopo la tragica catenadi morti nel comparto produtti-vo. Ad aprire i lavori: il presi-dente dell’Ersu Antonino Bono,il prorettore uscente SalvatoreDimino ed il procuratore regio-nale della Corte dei conti GuidoCarlino. Due le sessioni, moderate dalsegretario dell’ente promotoreFrancesco Trombetta, durantele quali esperti in materia, giu-risti e autorità pubbliche hannoesposto le proprie relazioni. Trale altre: il sistema istituzionale;le procedure ispettive e di vigi-lanza negli ambienti di lavoro,le sanzioni amministrative tipi-che. Il convegno ha chiuso unciclo di giornate di studi itine-ranti, iniziate nel 2004, fraPalermo, Casteldaccia, Carini eBagheria, per studenti, laureati,professionisti e dipendenti pub-blici. Per poi tornare nel capo-luogo siciliano con la raccoltadegli atti e la successiva pubbli-cazione nel libro “Ispezioni eControlli: Le garanzie costitu-zionali”. “Un testo –ha auspica-to Trombetta- che gli enti localiadottino per garantire il buon

andamento della pubblicaamministrazione in termini diefficacia, efficienza, economici-tà e legalità, e, dall’altro, ilbenessere del cittadino”. Il benefit della vendita saràdevoluto alla missione “Speran-za e carità” di Biagio Conte cheha portato un saluto al conve-gno. Presenti anche: l’ordinariodi diritto amministrativo Sergio

Agrifoglio, il presidente dellaProvincia Giovanni

Avanti, la direttricedel Servizio pre-venzione e sicu-rezza ambienti dilavoro dell’A.u.s.l6 Loredana Curcu-rù, il cassazionistaSalvatore Greco.

Il T.u sulla sicu-rezza del lavoro

in pilloleMalgrado l’emorragia di vittime,da trent’anni si parlava di unprovvedimento che accorpassee riformasse la normativa sullasicurezza nei luoghi di lavoro.Una necessità rafforzata dalrecepimento delle direttivecomunitarie nel settore cheaveva trasformato la legislazio-ne italiana in un corpo fram-mentato. Con questa disposizio-ne il target, la riduzione degliinfortuni e delle morti bianche èstato raggiunto? Secondo l’Inail, nel 2007 inItalia, si è registrato un milionedi incidenti con una media di trelavoratori morti al giorno e 7invalidanti. Per i cultori del dirit-to una causa è la mancataconoscenza o applicazione dellanorma. Dove c’è lavoro nero emanca la cultura della legalità,aumenta il rischio di malattieprofessionali, incidenti e mortibianche. La legge n. 81 del2008 abroga e sostituisce lalegge 626 del 1994, il decretoguida, modificato per ottenere ilT.u, che diede una prima formaorganica alla disciplina. E accorpa la legge 494 del 1996sui cantieri edili, un caso gene-

rale inserito nella giurispruden-za generale del T.u. Tra le novi-tà: l’estensione soggettiva eoggettiva del campo di applica-zione; il rafforzamento delsistema istituzionale con poteridi vigilanza sulla salute e sicu-rezza del lavoro; l’inasprimentodelle sanzioni amministrative epenali.

A chi e cosa si applicaLa legge n.81 si applica a tutti ilavoratori: subordinati, autono-mi, soggetti equiparati: ( l.s.u,tirocinanti, volontari), datori dilavoro, rappresentanti dei lavo-ratori per la sicurezza e perso-nale medico. Dal punto di vistaoggettivo a tutte le tipologie dirischio, dal generale al partico-lare (incendio, campi elettro-magnetici, rumore) e i settori,privati e pubblici. La legge hacarattere preventivo. Mira adevitare o contenere incidenti,malattie professionali e decessicon l’adozione di misure caute-lari: la valutazione dei rischi conla programmazione dell’impiegodi dispositivi di protezione(elmetti e guanti), obblighi deldatore di lavoro e del lavorato-re che, attraverso l’uso, parteci-pa alla sicurezza, e il possessodei requisiti di sicurezza permacchinari e attrezzi da lavoro.

Il sistema istituzionale dellasicurezza sul lavoro con pote-

re di vigilanza e controlloSul piano nazionale è istituita,presso il Ministero del lavoro, la“Commissione consultiva per-manente per la salute e sicurez-za sul lavoro” col compito ditrovare soluzioni efficaci inmateria di salute e sicurezza edelaborare gli standard di valuta-zione rischi. Presso il Ministero della salute,il “Comitato per l’indirizzo e lavalutazione delle politiche attivee per il coordinamento naziona-le dell’attività di vigilanza”, non-ché del SINP, il Sistema infor-mativo nazionale per la preven-zione sul lavoro. Una bancadati, gestita dall’Inail, che rac-coglie i flussi informativi sulquadro produttivo, occupazio-nale e dei rischi per pianificarela prevenzione. Poi c’è il sistema pubblico diinformazione e assistenza alleimprese: l’Ispesl, l’Istitutosuperiore per la prevenzione ela sicurezza, l’Ipsema, l’Istitutodi previdenza per il settoremarittimo, e l’Inail. Per evitareconflitti d’interesse, è sancita laseparazione tra l’attività ispetti-va e di consulenza. Sul pianolocale, la titolarità della verificasull’applicazione della T.u èdelle Aziende sanitarie locali.Potere residuale ai vigili delfuoco, alle forze armate e allapolizia, agli ispettori del lavorocon l’obbligo preventivo di

informare l’Asl. Solo le prime egli ultimi, in caso di violazione,possono sospendere i lavori deicantieri e far chiudere i battentialle imprese. Un esempio?Quando più del 20% del perso-nale non risulta dalle scritture. Il raccordo tra i due piani èofferto dal “Comitato regionaledi coordinamento” al fine di uni-formare la programmazionedegli interventi.

Responsabilità, sanzioniamministrative e penaliL’apparato sanzionatorio varia aseconda delle omissioni, gravi olievi, che compromettano lasalute del lavoratore, e respon-sabilità: dalla sanzione pecunia-ria all’arresto, dalla confiscaall’interdizione. C’è l’ammendada 4 a 12 mila euro e l’arrestoda 4 ad 8 mesi per il datore dilavoro che omette l’elaborazio-ne del documento unico di valu-tazione rischi, se non lo pubbli-ca o è incompleto. In casi più gravi, l’arresto da 6a18 mesi, per le aziende conrischi chimici, esplosivi, cance-rogeni e imprese edili. E fino ad1 mese o l’ammenda da 200 a600 euro per i lavoratori chenon usano i dispositivi di prote-zione. Poi la confisca dei beniquando si rilevano altre irrego-larità e l’assenza di misure disicurezza. Infine le sanzioniinterdittive: la sospensione del-l’attività imprenditoriale, l’e-sclusione dalle agevolazionicontributive, il divieto di stipu-lare contratti con la pubblicaamministrazione, se l’aziendaper esempio supera la soglia del20% di lavoratori in nero. Nulli icontratti di appalto e subappal-to che non esplicitino i costidella sicurezza. Nonostante larigidità, c’è la riduzione di unterzo della pena per chi regola-rizza le proprie posizioni neitempi previsti. Se i sanzionatisono vittime del sistema posso-no adire il giudice di pace o dellavoro.

Vienna Leonardo

L’Ersu di Palermo si aggiudica le UnivERSUiadiCalcio a 5

Ben Braham Kais

Caruso Riccardo

Comparetto

Giuseppe

De Caro Massimo

Di Casola Giuseppe

Figuccio Alessio

Giangrillo Francesco

Ignazzitto Antonino

Kasdar Meehrez

Lakhal Foued

Lo Bue Vincenzo

Pecorella Massimo

Polizzi Roberto

Scelfo Enzo

Testa Gabriele

Teuli Marco

TennisComparetto

Giuseppe

De Franchis Aldo

Rizzo Biagio

Saladino Giuseppe

Testa Gabriele

Tennis tavolo

Bonacasa Noemi

Cusumano Carmelina

Toneatto Vitalba

Catania, un match di tennis tavolo femminile

Catania, la squadra Ersu Palermo capitanata da Aldo De Franchis e

presieduta da Antonino Bono

Catania, Antonino Ignazitto alza la coppa della vittoria

Palermo, convegno allo Steri sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

Biagio Conte

Page 15: ioStudio 6 2008

N. 5Novembre - Dicembre 2008

{ 15 }{ io vado all’estero }

Londra, tutte le istruzioni utili per l’usoLondon’s calling!Lavoratori, studenti o turisti.Chiunque arrivi a Londra per laprima volta, anche chi parlameno fluentemente l’inglese,potrà sopravvivere in questagrande metropoli che non siferma mai, nemmeno di notte! È bene, però, tenere semprepresente che gli inglesi sono unpò come la legge…non ammet-tono ignoranza! L’inglese d.o.c.non aspetta un minuto di più, tiosserva con perplessità, si spa-zientisce facilmente e fa prestoad ignorarti se non capisce cosagli stai chiedendo o nell’esattoistante in cui ti fa qualchedomanda. Allora, cosa fare per riuscire almeglio all’interno di questasocietà tanto british quanto altempo stesso multi etnica? Chinon si è chiesto almeno unavolta cosa dire al telefono dopoil famoso “hello”? Quali le paro-le giuste per una cover lettervincente? O, molto più sempli-cemente, come riuscire a farcapire al barista di uno dei tantiStarbucks presenti a Londrache si vuole ordinare unespresso “all’italiana”?Per chiunque voglia intrapren-dere questa avventura non piùda turista ma da cittadino lon-dinese ecco un prezioso vade-mecum da portare con sé.

Home sweet home!

Sia che si cerchi una stanza oun appartamento dove vivere,tutto quello che bisogna sapereè che a Londra esistono 6 zone

e il prezzo dell'affitto varia aseconda di queste. Si può trovare la propria dimo-ra grazie ai numerosi annuncisul famoso giornale Loot, tra-mite un semplice passa parolatra amici “italiani” o tramite leagenzie immobiliari che talvoltavogliono anche essere pagatein anticipo. Il modo più efficace, però,rimane comunque internet conil suo sito più conosciuto:www.gumtree.com, anche se, ècomunque consigliabile, verifi-care di presenza le case pro-poste ed evitare eventuali brut-te sorprese che potrebbero tra-sformarsi in vere e proprie truf-fe. La più comune, infatti, èquella di un annuncio web cherispecchia tutto ciò che stai cer-cando: zona e descrizione per-

fette, foto cheillustrano unacasa nuova,davvero cari-na, accoglientee, soprattutto,ad un prezzodavvero van-taggioso con-siderati gli altistandard lon-dinesi. Ma nelmomento incui desiderivederla, degliipotetici land-lords ti chiedo-no di versarel’intera sommadi denaro perl’affitto chedicono ti rim-borseranno subito dopo, soloper avere la certezza che tu siaveramente interessato all’ap-partamento! Ovviamente, nonabboccate!I primi giorni comunque, ameno che non si abbia la possi-bilità di essere ospitati da qual-che amico, è consigliabile sog-giornare in qualche ostello chein alcuni casi può essere davve-ro conveniente se si considerala zona e i servizi che offre.“Astor Hyde Park” ad esempio,in South Kensington, zona 1centro sud altamente residen-ziale, è un ostello che offre unasistemazione ad un prezzo van-taggioso, connessione wirelessgratuita, cucina a disposizione(molto utile se si vuole evitaredi mangiare ogni giorno fuori) eun’area completamente dedica-

ta alla socializzazione per cono-scere gente da tutto il mondo.Per muoversi, invece, a Londraesistono 14 linee metropolita-ne, ben distribuite in tutte lezone ma bisogna fare un mini-mo d’attenzione alle direzioniperché, ad esempio, un trenodiretto a nord di una stessalinea può portare a due desti-nazioni totalmente differenti.Non bisogna comunque preoc-cuparsi più di tanto poiché ogniTube Station è provvista dimappe dettagliate e completedelle differenti linee metropoli-tane e, inoltre, in ogni stazionesi trovano membri dello staffpronti a chiarire ogni tua per-plessità. A Londra esistonoinoltre efficientissimi bus e taxi,ma con i bus si possono averealcune difficoltà soprattutto

all'inizio se non conosci perfet-tamente la zona di destinazio-ne. Il taxi, invece, resta ilmezzo più comodo per muover-si a Londra ma anche il piùcostoso così è consigliabile uti-lizzarlo solo quando si fa tardila sera, dopo una nottatamagari trascorsa in discoteca.Di notte, però, a seconda dellazona in cui vi trovate, è moltofacile utilizzare un bus notturnoche può riportarti a casa per ilprezzo di £1,50 se si è provvistidi Oyster o £ 2 se si paga lasingola tratta. Per chi vive aLondra in pianta stabile è,comunque, consigliabile abbo-narsi ad una delle tanteTravelcard che Londra offre perviaggiare a prezzi competitivirispetto alle singole tratte gior-naliere.

Finding a job

L'opportunità di trovare lavoroa Londra è davvero facile anchese il proprio livello di inglesenon è fluente. In UK tutto èbasato sul livello di conoscenzadella lingua e le tue passioni.Chiunque, infatti, riesce a par-lottare l’inglese, ma la questio-ne è l’essere più o meno fluent:è proprio questo fattore a farela differenza! Ad ogni modo, incaso contrario, si può trovareinizialmente e facilmente lavoronel campo della ristorazione,come cameriere, barista onelle cucine, come cuoco.A Londra vedrete anche tantigiovani che, all'entrata dellevarie stazioni metropolitane,offrono copie di giornali inomaggio e anche questo è unaltro lavoro che facilmente puòessere trovato da chi non parlacorrentemente l'inglese.Per cercare questo tipo di lavo-ri ci si può facilmente recare inuna delle tante agenzie di lavo-ro, o gli uffici di collocamentoinglesi, i famosi “job centre” osemplicemente ci si può muo-vere autonomamente presen-tando direttamente il proprioCurriculum Vitae in giro per levie più frequentate e piene dinegozi e ristoranti di Londra.Chi, invece, possiede un livellomedio alto di inglese e vuoleambire a qualcosa di più, puòcominciare ad iscriversi a delleagenzie di lavoro comeManpower, Adecco, Reed,Monster anche direttamente da

internet. Inse-rendo i propridati, il proprioCV e le proprieaspirazioni èpossibile rice-vere dellenewsletter sulleultime offertedi lavoro aLondra e moltospesso succededi essere chia-mati diretta-mente dai da-tori di lavoro!Elemento fon-damentale, inquesto caso, èinserire neipropri datipersonali un

numero di telefonino inglese esoprattutto una residenzainglese. Al contrario datori dilavoro inglesi di aziende o eser-cizi importanti difficilmente sifaranno sentire in quanto ten-dono a voler assumere personeche, abitando a Londra edavendo un numero inglese,danno quantomeno la sensa-zione di cercare un lavoro sta-bile magari con la prospettivadi crescere all’interno dell’a-zienda. Quindi, nei colloqui di lavoro,dimenticate di esordire confrasi del tipo “questo è il mioanno sabbatico” oppure “sonoqui per migliorare l’inglese oper un’esperienza di _ mesi”pena l’esclusione diretta.

Studying…!!!

Ultimo ma non per ultimo: perchiunque voglia vivere la vitada studente, Londra offre vera-mente tante opportunità. Nelletantissime scuole di linguainglese la competizione e laconcorrenza sono davvero alte,ma bisogna capire sin dall’iniziole proprie esigenze. Se le pro-prie ambizioni tendono amigliorare realmente la linguainglese, state lontani dallescuole super affollate da italia-ni altrimenti la lingua che par-lerete di più non sarà di certol’inglese! Ad esempio, in questocaso sono da evitare tutte lescuole presenti ad OxfordStreet, tra cui la Callan Schoole si potrebbe invece optare per

St Giles International, unascuola di lingua un po’ più fre-quentata da gente di tutto ilmondo.Chi, invece, si trova già ad unlivello un po’ più avanzato diinglese, può anche optare perun’università inglese. QueenMary, London Metropolitan,London Fashion College sonosolo alcune delle più famose eprestigiose università a Londra.Esse offrono un’ampia varietàdi corsi anche per studenti stra-nieri. Attenzione però, tutterichiedono un particolare atte-stato di lingua inglese con undeterminato punteggio rag-giunto. Per maggiori informa-zioni, si possono visitare i sitiweb dei suddetti college inglesi.Il maggiore problema, in ognicaso, resta comunque il costodi questi corsi di lingua (tutti afrequenza obbligatoria) special-mente se sommati al costodella vita londinese. Per affron-tare, quindi, queste spese esi-stono due escamotage: o ten-tare di richiedere una borsa distudio o scegliere di frequenta-re un corso a tempo parzialeanziché a tempo pieno. In que-sto modo, se non si è risultatiidonei all’assegnazione di unaborsa di studio, con un corso atempo parziale si ha l’opportu-nità di lavorare part time pres-so qualche negozio o in qualchepub la sera per riuscire a bilan-ciare, per quanto possibile, leuscite con le entrate!

Londra è una città meravigliosache può offrire tanto a tutticoloro i quali ne vogliano farparte ma, all’inizio, bisognaarmarsi di tanto spirito di adat-tamento, flessibilità, intrapren-denza e coraggio per affrontareuna realtà che è sicuramentediversa dalla nostra. Non esi-stono consigli o espedienti chegarantiscano vie sicure di unimmediato successo, in quantomolto spesso si tratta solo ditrovarsi al posto giusto almomento giusto. Occorre,però, sempre perseverare per-ché quel momento arriverà pertutti. Forse l’unico consiglioutile che si può dare inizialmen-te ai nuovi arrivati è sicura-mente quello di non dimentica-re l'ombrello!!!

Marina Minio

Londra, il Big Ben

Londra, Camden Town di notte

Londra, il mercato di Camden Town

Page 16: ioStudio 6 2008