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La Concezione Poetica Di Fujiwara No Teika

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  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA NO TEIKA

    A cura di Aldo Tollini

  • La concezione poetica di Fujiwara no Teika A cura di Aldo Tollini 2006 Libreria Editrice Cafoscarina ISBN 88-7543-121-3 Prima edizione giugno 2006 In copertina: Calligrafia di Kat Natsumi Libreria Editrice Cafoscarina Ca Foscari, Dorsoduro, 3259, 30123 Venezia www.cafoscarina.it Tutti i diritti riservati. Stampato in Italia presso Selecta SpA - Milano

  • INDICE

    Introduzione 9 Maigetsush ovvero Note mensili sullarte poetica 39 Le poesie di Fujiwara no Teika nelle antologie ufficiali

    1. Senzaiwakash 69 2. Shinkokinwakash 79

    Bibliografia 127

  • AVVERTENZA

    Si segue luso giapponese di far precedere il cognome al no-me. Nella trascrizione dei termini giapponesi si adottato il sistema Hepburn, in cui le consonanti vanno pronunciate al-linglese e le vocali allitaliana.

    Le calligrafie inserite nel testo, cos come quella della co-pertina, sono opera della calligrafa giapponese Kat Natsu-mi cui desidero rivolgere i miei pi sentiti ringra-ziamenti.

  • INTRODUZIONE Il testo presenta la prima traduzione italiana del trattato sullarte poetica Maigetsush di Fujiwara no Teika (o Sa-daie) , una delle pi importanti riflessioni sullarte della poesia giapponese waka di trentuno sillabe.

    Segue la traduzione di tutte le poesie di Teika presenti nel Senzaiwakash , in totale 8, e tutte le poesie dello stesso presenti in quella che considerata forse la pi importante antologia di poesia della letteratura giapponese, il Shinkokinwakash , in cui si trovano 46 poesie di Teika.

    Con questo si vuole offrire al lettore italiano la possibi-lit di accostarsi alla poesia giapponese sia dal punto di vi-sta teorico, sia dal punto di vista concreto, prima con un trattato sullarte poetica e poi con unampia scelta di poesie di uno dei maggiori poeti della storia letteraria giapponese.

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    Fujiwara no Teika poeta e letterato

    Fujiwara no Teika (o Sadaie) (1162-1241), figlio del poeta Toshinari (o Shunzei) (1114-1204), fu larbitro incon-trastato della poesia e il poeta di maggior spicco del suo tempo, nonch colui che pi dogni altro influenz profon-damente la poesia delle generazioni successive, le quali lo considerarono il maggior poeta giapponese. Fu uno dei principali selettori dellottava e forse la maggiore delle an-tologie poetiche ufficiali del Giappone, Shinkokinwakash , del 1206, ordinata dallimperatore in ritiro Go Toba (1180-1239) e contenente 1.981 poesie. Inoltre, fu il compilatore unico della nona antologia ufficia-le di poesia Shinchokusenwakash , del 1235, di circa 1.235 poesie, ordinata dallimperatore Go Horikawa (1212-1234).

    Personalit dinamica e brillante della societ del suo tempo, dedito per tradizione famigliare e per inclinazione personale alle lettere, e soprattutto alla poesia classica giap-ponese waka, di cui fu uno dei massimi esponenti, si distin-se anche per la sua attivit di critico e teorico della poesia. In questo campo la sua maggiore opera critica il Maige-tsush (Note mensili) del 1219, in cui Teika si ci-menta nel filone del karonsh , ovvero la critica let-teraria, producendo uno dei pi noti e importanti trattati sul-la poesia, che qui viene riportato per la prima volta in tradu-zione italiana. Nel filone della critica della poesia scrisse anche il Kindaishka (Poesie scelte dei nostri tempi), del 1209, per il terzo shgun Minamoto no Saneto-mo (1192-1219), anchegli poeta, in cui presenta esempi del suo ideale estetico poetico, e lo Eiga taigai (Grande guida per comporre poesie), del 1213-19, che contiene lapprezzamento per la poesia antica e la sua supe-riorit rispetto a quella moderna.

  • INTRODUZIONE

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    Di Teika poeta ci resta un numero ragguardevole di poe-sie scritte di sua mano nelle varie antologie ufficiali, e di cui si veda lelenco completo pi avanti.

    Unaltra opera di poesia la cui attribuzione, in quanto compilatore, per lungo tempo stata incerta, ma che ora generalmente attribuita a Teika in quanto selettore, Hya-kunin isshu (Una poesia per cento poeti), una centuria poetica che raccoglie cento tra le pi famose poesie del tempo. Questopera divenne una delle opere poetiche pi conosciute, diffuse e amate dai giapponesi, studiata nel-le scuole e perfino diventata gioco di societ colto dal pe-riodo Edo (1603-1867) in poi sotto forma di karuta asobi , le carte colorate in cui si riportano parti di poesie che devono essere combinate tra di loro per formare la poe-sia intera. Lo Hyakunin isshu fu preceduto e ispirato da unopera simile, una compilazione fatta da Teika di 101 tra le migliori poesie del passato e chiamata Hyakunin shka .

    Teika anche conosciuto per unopera in prosa, il Mei-getsuki (Cronaca della luna chiara), il diario che racconta gli eventi della sua persona, ma anche della societ che egli frequentava, tra gli anni dal 1180 al 1235. Vi si tro-vano annotazioni di critica poetica, personali, politiche e sui personaggi del suo ambiente, fornendo un vivido panorama della societ del periodo Kamakura (1192-1333).

    Teika autore anche di un shikash, letteralmente rac-colta della propria casa, ovvero una raccolta privata di poe-sie intitolata Shigus ,1 che fa parte di uno dei maggiori esempi di questo genere, il Rokkash , ov-

    1 Esistono parecchie centinaia di shikash datati a partire dal tardo IX

    secolo fino alla prima parte del XIX secolo, ma fu nel periodo Heian (794-1185) che presero a diffondersi largamente, poi nel periodo suc-cessivo, il Kamakura, le raccolte personali di poesia divennero un ge-nere in cui si cimentarono anche letterati di primo piano lasciandoci opere di indubbio valore.

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    vero le sei maggiori raccolte di poesie personali composte tra la seconda met del XII secolo e la met del XIV.2 una raccolta in quattro volumi scritta tra il 1233 e il 1237 che comprende 3.829 poesie in cui prevale lo stile poetico detto yen , che esprime una raffinata e composta bellezza.

    Inoltre, gli viene anche generalmente attribuita unopera in prosa, il Matsuranomiya monogatari , forse scritto verso la fine del XII secolo, quindi composto in et relativamente giovanile, che descrive la storia damore tra un giovane giapponese e la figlia dellimperatore cinese.

    Infine, Teika va ricordato anche come calligrafo per aver dato origine al Teikary (stile alla Teika), uno stile calligrafico prediletto dai praticanti della cerimonia del t durante il periodo Muromachi (1333-1603).

    Lattivit di Teika nel campo delle lettere non si limitava alla composizione poetica, alla critica, alla selezione e com-pilazione di opere di poesia, e alla prosa. La sua passione per le lettere lo indusse anche a occuparsi di edizioni, oggi diremmo critiche, delle opere del periodo Heian (794-1185), ricopiando e correggendo, tra le altre, opere come il Genji monogatari (Aobyshi ) (inizio XI sec.) e il Tosa nikki (935), gi considerate dei classici ai suoi tempi. La sua preoccupazione aveva una radice filolo-gica, poich egli era amaramente cosciente della graduale corruzione dei testi che a quei tempi venivano ricopiati ma-nualmente dando adito a errori e, soprattutto, discostandosi dalla forma originale e introducendo inevitabilmente le va-rianti dovute alla grafia e alla lingua del periodo. Per questo motivo, la sua opera di trascrizione aveva lo scopo di resti-

    2 In ordine cronologico: Chsheis di Fujiwara no Shunzei,

    del 1178, Sankash di Saigy (1118-1190), di data sco-nosciuta, Shigus di Fujiwara no Teika (1162-1241), del 1216, Akishi no gesseish di Fujiwara no Yo-shitsune (1169-1206), del 1204 ca., Minish di Fu-jiwara no Ietaka (1158-1237), del 1245 e Shgyokush del monaco Jien (1155-1225), del 1346.

  • INTRODUZIONE

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    tuire la forma originaria alle opere del periodo precedente. Questa sua preoccupazione filologica lo condusse anche a occuparsi di studi linguistici e a produrre il cosiddetto Sa-daie kanazukai , un prontuario della corretta scrittura in kana, il sillabario fonetico. A causa della confu-sione che si era ormai venuta creando tra pronuncia reale e scrittura, nella sua opera intitolata Gekansh (Col-lezione di un Ufficiale di Basso Rango) dellinizio del XIII sec., pose, per la prima volta, alcuni criteri di scrittura dei kana. Fu la prima codifica dei 47 segni dei kana e la prima volta che il concetto di kanazukai (ossia di sistema di scrit-tura sillabico) veniva proposto. Il Sadaie kanazukai aveva lo scopo di riportare esempi della letteratura del periodo Heian in lingua autoctona basandosi su testi autorevoli. Egli stesso, filologo e trascrittore instancabile, correggeva e interpretava questi testi, molti dei quali sono giunti a noi proprio grazie al suo lavoro. Il Sadaie kanazukai fu largamente consultato, e di fatto divenne lo standard della scrittura in kana per vari secoli.

    Teika inizi la sua carriera pubblica al servizio del kan-paku Fujiwara no Kanezane (1149-1207), perso-naggio anche versato nelle lettere e in particolare nella poe-sia, e poi del figlio di costui Yoshitsune (1169-1206), anchegli letterato di primo piano, che aiut Teika a inserirsi nei circoli poetici dellepoca. Quando Kanezane cadde in declino, Teika fu preso sotto la protezione dellimperatore in ritiro Go Toba, che aveva un forte interesse per la poesia waka e apprezzava il talento di Teika.

    La prima consacrazione come poeta di rilievo nel pano-rama aristocratico della corte della capitale avvenne quando otto sue poesie (di seguito tradotte) furono incluse nellan-tologia ufficiale Senzaiwakash del 1188, allet di 26 anni. Dopo questo suo importante debutto, Teika venne assumen-do sempre pi importanza, sebbene allombra del padre Shunzei, la figura poetica di maggior spicco a quel tempo.

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    Sostenuto dal grande padre, Teika si fece strada e si guada-gn una meritata stima nellambiente poetico, a tal punto che alla morte di Shunzei, nel 1204, egli lo sostitu come leader dei circoli poetici contemporanei.

    Il sodalizio poetico con limperatore in ritiro Go Toba, con il quale ebbe affinit letterarie e protezione, gli valsero, con la riesumazione nel 1201 del Wakadokoro, lUfficio della Poesia che sovrintendeva alla compilazione delle anto-logie ufficiali, la carica di compilatore, assieme ad altri, del-la pi famosa antologia poetica ufficiale, il Shinkokinwaka-sh. Teika era allora allapice della sua carriera e al centro delle discussioni, della produzione e degli agoni poetici che venivano praticati con grande assiduit. Si tratta degli utaa-wase o incontri di poesia, in cui i maggiori poeti si affron-tavano su temi prestabiliti o temi dati al momento.

    La compilazione dellantologia del Shinkokinwakash fu, tuttavia, motivo di divergenze di opinioni e di rottura delle relazioni tra Go Toba e Teika, il quale ora si rivolse per pro-tezione al terzo shgun Minamoto no Sanetomo (1192-1219) che, cominciando a interessarsi dellarte poeti-ca, chiese a Teika di insegnargli a comporre waka.

    I dissapori con limperatore in ritiro tuttavia continuaro-no e nel 1211 Go Toba ordin il confino domiciliare a Teika. Tuttavia, quando il tentativo di riprendere il potere nelle sue mani fall, Go Toba fu esiliato e Teika pot rientrare in so-ciet e da allora in poi divenne larbitro della poesia del suo tempo.

    Intorno a Teika vi erano tra i maggiori poeti di waka e letterati che la storia letteraria ricordi, basti pensare al citato Shunzei, a Jakuren (1239?-1202), Asukai Masatsune (1170-1221) e Fujiwara no Ietaka (1158-1237), tutti e tre allievi di Shunzei e tra i compilatori del Shinkokinwakash, a Jien (1155-1225), monaco, poeta e autore del Gukansho (1220), la prima opera storica a carattere moderno del Giappone, Fujiwara no Yo-

  • INTRODUZIONE

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    shitsune (1169-1206), figura di primo piano del cenacolo poetico di Go Toba, e autore della prefazione in giapponese del Shinkokinwakash. Anche il grande mona-co-poeta Saigy3 (1118-1190) era ancora vivo quando Teika si era gi guadagnato linserimento delle sue otto po-esie nel Senzaiwakash.

    Il Shinkokinwakash

    Lottava antologia ufficiale completata nel 1205 il vertice della produzione poetica del periodo Kamakura e uno degli esempi pi alti di poesia waka. Questa antologia il frutto del rinnovamento dei modelli poetici instaurati con il Ko-kinwakash (905) e perpetuati nei tre secoli successivi, e oltre ancora. Nuove forme espressive, figure retoriche ori-ginali, forme linguistiche pi articolate e complesse e stili innovativi furono tra le novit introdotte.

    Tra le maggiori innovazioni praticate (e predilette da Teika) vi la tecnica retorica dello honkadori , ossia espressioni o parti di poesie prese a prestito e inserite in un diverso contesto. Servono a dare forma a una nuova poesia indipendente richiamando allo stesso tempo la poesia originale. Questa tecnica retorica sofisticata consente di e-stendere il significato e lespressivit su pi livelli paralleli e compresenti nella mente del lettore: quello della poesia letta e quello della poesia richiamata alla mente. In questo modo, il contenuto poetico si amplia creando rimandi che possono anche essere in contrasto tra di loro, ma sono co-munque in grado, quando ben calibrati e sapientemente uti-lizzati, di evocare nel lettore immagini, sensazioni ed emo-zioni dilatate e rincorrentisi. Anche frequente il ricorso ai kakekotoba , o uso di parole omofone a scopo polise-

    3 Nel Shinkokinwakash sono presenti ben 94 sue poesie, che il mas-

    simo numero per singolo poeta.

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    mico, di nuovo allo scopo di arricchire il contenuto poetico ristretto entro il limitato spazio delle trentuno sillabe. 4

    Unaltra tecnica retorica innovativa del Shinkokinwaka-sh il taigendome , o cesura del verso con un sostantivo, invece che con un predicato. Poteva comparire alla fine del secondo o quinto verso, ma anche del primo o terzo verso. Questa tecnica, spesso usata nelle poesie a ca-rattere descrittivo, permetteva di aumentare la quantit di sostantivi nel computo globale delle parole della poesia, con la conseguenza di una maggior incisivit e forza espressiva.

    In definitiva, questa antologia esplora nuove possibilit espressive, pi libere e pi profonde, nella direzione di una maggior complessit semantica e un pi ricco repertorio de-scrittivo anche utilizzando tecniche retoriche complesse e forme linguistiche innovative. Le scuole poetiche

    Nel periodo Heian la poesia assunse un ruolo preminente negli ambienti letterari e pi in generale nella societ di cor-te, nel cui ambito svolse anche un ruolo sociale determinan-te sia nelle relazioni sociali sia in quanto ideale estetico e culturale. Di fatto, la societ curtense di quel tempo faceva della poesia waka della sua conoscenza, e della capacit di produrne una attivit non solo costante e quotidiana, ma lo strumento principe nelle relazioni sociali, e, al tempo stesso, lespressione pi appropriata di manifestazione della cultura personale e, di riflesso, del proprio status. Come si legge nellintroduzione in giapponese (kanajo) della famosa anto-logia poetica del Kokinwakash (905), cui schiere di lettera-ti per varie generazioni successive fecero riferimento come al modello classico: La poesia senza ricorrere alla forza,

    4 Per maggiori dettagli ed esempi concreti sia di honkadori sia di kake-

    kotoba si veda avanti La poesia waka.

  • INTRODUZIONE

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    muove il cielo e la terra, commuove persino gli invisibili spiriti e divinit, armonizza anche il rapporto tra luomo e la donna, pacifica pure lanima del guerriero feroce. Que-sta esaltazione del waka esprime compiutamente latteggia-mento della societ curtense nei confronti della poesia. Essa era considerata lespressione pi genuina della sensibilit autoctona e il corredo indispensabile di ogni persona colta. Chi non conosceva la poesia, o non sapeva produrla, o citar-la adeguatamente rischiava di venirne escluso.

    Lintensa attivit poetica e il suo grande apprezzamento nel periodo Heian fu il motivo della grande produzione poe-tica che dallora in poi riscontriamo in Giappone. Il numero di coloro che produssero poesia, anche a livelli elevati, davvero sorprendente. Comporre poesia, leggerla e citarla era una attivit che teneva occupati molti dei cortigiani, sia privatamente, sia in gare poetiche pubbliche.

    Gi a partire dal X secolo, e soprattutto dopo la compila-zione del Kokinwakash le competizioni poetiche utaa-wase () furono molto praticate e divennero una for-ma di rituale sociale. In questo modo nacque anche la co-scienza di una Via della poesia o kad , che intende-va la coltivazione della poesia come una forma di coltiva-zione di se stessi. Dalla met del XI secolo cominci a ma-nifestarsi anche una formalizzazione del rapporto tra mae-stro di poesia e discepoli allinterno di circoli poetici che ponevano la composizione poetica come la forma suprema di arte. Non deve sorprendere, quindi, se col tempo si crea-rono delle uta no ie o scuole poetiche in cui il ka-d , la Via della poesia, veniva coltivato e tramanda-to.

    La pi importante delle quali fu la scuola Mikohidari fondata da Nagaie5 verso la fine del periodo Heian. Shunzei divenne il caposcuola di terza generazione e poi a loro volta lo furono Teika e il figlio Tameie (1198-

    5 Figlio di Michinaga (966-1027).

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    1275). Rivale di questa scuola dallimpronta creativa e libe-ra fu la Rokuj fondata da Akisuke (1090-1155), che preferiva uno stile intellettualistico e raffinato talvolta con riferimenti alla tradizione del passato. Nella competizione, la prima ebbe la meglio e la seconda si estin-se. Tuttavia, la discendenza di Tameie non riusc a mantene-re unita la scuola, che si suddivise in tre rami contrapposti tra di loro.

    Il figlio di Tameie, Tameuji (1222-1286), fu il fon-datore della Nij ,6 una delle maggiori scuole poeti-che del periodo. La Nij era una scuola che cercava di pre-servare uno stile conservatore e tradizionale favorendo una produzione poetica raffinata e colta, ma si esaur nel periodo Muromachi. A questa scuola si contrappose la Reizei 7 fondata da Tamesuke (1263-1328), terzo figlio del citato Tameie e di Abutsuni (?-1283), poetessa e au-trice dello Izayoi nikki . Assieme alla scuola Ky-goku fondata da Tamenori (1227-1279), se-condogenito di Tameie, favor uno stile poetico innovatore e pi libero, in contrapposizione allo stile della Nij.

    I karon, trattati sulla poesia

    Con il termine karon si intendono i trattati sullarte poetica del waka. Si suppone che si siano evoluti dai kunko chshaku , ossia dalle glosse poste a spiegazioni di parole e di espressioni nei testi poetici. I temi trattati sono molteplici e vanno dallarte poetica, alla storia del waka, gli stili, il lessico, la critica poetica, la metrica, ecc.

    6 Ma il nome di Nij fu dato dal figlio di Tameuji, Tameyo

    (1251-1338). 7 Tra laltro, si deve a questa scuola la conservazione di molti testi ori-

    ginali di Teika.

  • INTRODUZIONE

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    Le prime elaborazioni teoriche sullarte poetica presero lavvio dal primo importante testo poetico della letteratura giapponese, il Manysh (759), una antologia che contiene oltre 4.600 composizioni e che rappresenta una delle mas-sime espressioni letterarie del Giappone. Tuttavia, i karon come sono intesi oggigiorno videro la luce non prima del periodo Heian ed ebbero un notevole sviluppo a partire dal periodo Kamakura e Muromachi.

    Il karon pi antico il Kaky hyshiki , scritto nel 772 da Fujiwara no Hamanari (724-790), poe-ta del periodo Nara (710-794), che tratta della metrica, della retorica e degli stili della poesia. Linfluenza della trattati-stica poetica cinese forte (come del resto anche in molti altri karon posteriori), per esempio per la presenza del con-cetto di kahei (o kaby, o uta no yamai) , i mali della poesia, cio i fattori che danneggiano la composizione poe-tica, che anche Teika nel Maigetsush tratta.

    Nel successivo periodo Heian con la composizione della prima antologia imperiale, 8 il Kokinwakash, troviamo nellintroduzione in giapponese, il kanajo , una inte-ressante descrizione della poesia e dellarte poetica, che eb-be una influenza determinante sui successivi sviluppi della trattatistica poetica. La frase iniziale recita: La poesia giap-ponese avendo come seme il cuore umano, si realizza in mi-gliaia di foglie di parole. La gente in questo mondo, poich vive tra molti avvenimenti e azioni, esprime ci che sta nel cuore affidandolo alle cose che vede e sente.9

    In questo periodo la poesia, pur considerata anche come espressione personale dei vari poeti, era per soprattutto vi-sta, in senso pi ampio, come la manifestazione della sensi-bilit e della cultura della societ aristocratica del tempo. La

    8 Le raccolte imperiali (o chokusensh ), erano compilate su

    ordine dellimperatore. Se ne contano ventuno, compilate tra il 905 e il 1439.

    9 Sagiyama, 2000, p. 38.

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    concezione della poesia, che si realizzava prevalentemente nella produzione di antologie poetiche ufficiali e nelle gare poetiche o utaawase, era quella dellespressione artistica che pi e meglio rappresentava lo spirito della societ cur-tense, e la cui capacit di apprezzamento e di composizione rappresentavano il naturale corredo culturale del cortigiano. La poesia era un elemento centrale nella societ di corte: conoscerla, apprezzarla e saperla produrre erano doti indi-spensabili nei rapporti sociali tra i membri di tale societ.

    Nel dibattito che si svilupp attorno alla poesia nel Giap-pone antico e medievale, un tema centrale era quello del rapporto tra sentimento e parole, ossia su quanto poteva ve-nir trasmesso dalla lingua, quindi un tema che comportava delle riflessioni attorno alla capacit della lingua di suscitare emozioni e di trasmettere sentimenti. Anche il tema molto ricorrente nei trattati circa le forme poetiche o tei , era strettamente relazionato a quello.

    Lo sviluppo del genere dei karon deve molto alla cre-scente popolarit che le gare poetiche utaawase acquistaro-no nella societ aristocratica a partire dallinizio del periodo Heian. Queste competizioni si svolgevano suddividendo i partecipanti in due squadre, una di destra e una di sinistra, e a turno le due squadre dovevano produrre una poesia su un tema dato. Un arbitro decideva a quale delle due attribuire la vittoria esprimendo un parere obiettivo che veniva regi-strato. Proprio questi pareri andarono col tempo a formare una sorta di critica poetica e stimolarono riflessioni pi strutturate sullargomento.

    I primi due veri e propri trattati poetici sono il Shinsen zuin e il Waka kuhon , entrambi del poeta Fujiwara no Kint (966-1041), scritti attor-no alla met del periodo Heian (inizio dellXI sec.). Il primo tratta delle forme poetiche, dei mali della poesia e commen-ta alcune poesie ritenute eccellenti. Nel secondo si suddivi-dono gli stili poetici in nove categorie presentando esempi

  • INTRODUZIONE

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    per ciascuno e commentandoli. In questi primi due trattati si riprende la concezione della poesia del kanajo, lintro-duzione dellantologia Kokinwakash, e si sostiene che la poesia debba avere un profondo sentimento, una forma pura ed essere attraente. Lo stile yosei o yoj viene tenuto in alta considerazione, poich si pone laccento sulla capaci-t delle parole di suscitare una impressione profonda sul let-tore (o sullascoltatore). In questo periodo molto interesse era suscitato dalla classificazione degli stili, e la concezione corrente a quel tempo ma presente pure nel periodo se-guente dal momento che la ritroviamo anche nel testo di Teika era quella di Mibu no Tadamine, gi citato, che ri-conosceva dieci stili poetici.

    Segue poi il Toshiyori zuin del poeta Mina-moto no Toshiyori (1055-1129), scritto nella secon-da met del periodo Heian, in cui, nel costante dibattito sul rapporto tra sentimento e parole, si d la preminenza al pri-mo, pur riconoscendo alle parole un ruolo importante.

    In periodo Kamakura il primo karon quello del famoso poeta Fujiwara no Shunzei o Toshinari, padre di Teika, scritto nel 1197, e dove si dice che la poesia deve essere pervasa da en , elegante bellezza, e da aware, lemo-zione per le cose di questo mondo. E fu proprio Shunzei a inaugurare la nuova concezione della poesia allalba del pe-riodo Kamakura. Gli sconvolgimenti sociali e politici, il de-clino della societ aristocratica e laffermazione della classe dei guerrieri e della loro cultura meno raffinata e pi virile, si accompagn a un diffuso senso di pessimismo e a un rin-novato atteggiamento di introversione e di ricerca spirituale che favor la comparsa di grandi maestri e la nascita di scuole buddhiste che ponevano al centro del proprio inse-gnamento la salvezza individuale. In questo nuovo contesto culturale, la poesia venne vista prima di tutto come lespressione individuale del poeta: la manifestazione del

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 22

    suo mondo interiore, in una societ in cui non era pi il pro-tagonista.

    Teika in questo periodo scrisse tre trattati di poesia: Kin-dai shka 10 del 1209, scritto per lapprendistato poetico del terzo shgun Minamoto no Sanetomo (1192-1219), in cui tratta della tecnica della composizione poetica e dove sostiene: Apprezzando le parole antiche ri-cercare un contenuto nuovo dando alla poesia un aspetto di irraggiungibile altezza.11 Quindi lo Eiga taigai , scritto alcuni anni pi tardi e seguito infine dal Maigetsush, il pi importante dei tre,12 che qui viene presentato in tradu-zione.

    Linteresse per la poesia era cos vivo in quel periodo che perfino imperatori in ritiro si dedicarono alla produzio-ne di trattati poetici, oltre che alla poesia. Go Toba scrisse il Gotobain kuden e Juntoku (1197-1242) lo Yakumo mish , che vuole essere una epitome dei trattati precedenti.

    Il figlio di Teika, Tameie (1198-1275), poeta anchegli, si dedic, tra laltro, agli aspetti teorici della poesia con lo Eiga ittei , in cui propone lideale di una poesia dalla bellezza delicata e semplice frutto di grande dedizione e applicazione. Infine, Kyogoku no Tamekane (1254-1332), nipote di Teika e compilatore dellantologia poetica Gyoku-ywakash (1312), scrisse il Tamekane waka-sh in cui, riproponendo lideale poetico del Manysh e in contrasto con latteggiamento conservatore della scuola Nij, asseriva che la vera poesia era quella in cui il sentimento era laspetto prevalente ed il frutto di un

    10 Per una traduzione inglese si veda Brower, R.H. e Miner Earl, 1967. 11

    in Hashimoto Fumio (et al.), Nihon koten bungaku zensh, vol. 50 Karonsh, Shgakkan, 1975, p. 471.

    12 It is certainly one of the half-dozen most important documents in the entire corpus of Japanese classical poetics. (Brower, 1985, p. 400).

  • INTRODUZIONE

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    atteggiamento libero e creativo, anche in contrasto con le regole codificate.

    Il periodo Kamakura ancora ricco di altri trattati sulla poesia, ma dopo la nascita delle gi citate scuole Nij, Rei-zei e Kygoku, linteresse per la teoria poetica assunse sempre pi laspetto della rivalit tra le scuole piuttosto che il genuino amore per larte, e di conseguenza i karon pro-dotti in questo contesto risultano meno interessanti.

    Larte poetica di Teika

    Teika un poeta innovatore: le sue composizioni sono ric-che di esperimenti nella costruzione dei versi, di effetti reto-rici, linguistici e stilistici. Con lui, la poesia waka assume una connotazione di originalit e di ricerca della profondit: la lingua, usata con abilit e consumata esperienza, sa ren-dere sottilmente, accennando senza dire, suggerendo, al fine di ricreare gli stati danimo intimi del poeta.

    Larte poetica di Teika ha un carattere complesso e si manifesta con tecniche retoriche sofisticate, quali prestiti dai classici nella forma di honkadori e di kakekotoba, e altre strategie minori che servono ad aumentare la complessit semantica della poesia. Teika un poeta che sa utilizzare molto abilmente le tecniche poetiche al fine di creare ri-mandi semantici e allusioni letterarie che arricchiscono sen-za appesantire il dettato poetico. La raffinatezza e lelegan-za coniugate con labilit a richiamare stati danimo e situa-zioni, o descrizioni sottilmente malinconiche sono le pecu-liarit salienti che si riscontrano diffusamente nella sua pro-duzione.

    Sa suggerire, pur senza dire direttamente, attraverso le immagini e le parole, i sentimenti che lo turbano, e trasmet-terli al lettore coinvolgendolo. Armonia e grazia assieme ad un sapiente uso della sonorit delle parole danno ai versi di

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    Teika unimpressione di bellezza. La sua poesia densa di significati, ma anche di rimandi, talch il lettore per poter comprendere appieno i suoi versi deve avere una buona co-noscenza del mondo letterario del suo tempo. Nel breve spazio delle trentuno sillabe di un waka, eliminando quanto vi di superfluo, Teika riesce a creare immagini, allusioni e risonanze, dicendo senza dire, ma sfumando i sentimenti, facendoli intuire, suggerendo. Per fare questo Teika si avva-le in molte occasioni della tecnica retorica detta taigendome , ossia della chiusura di un verso con un sostanti-vo, invece che con un predicato. Questa frammentazione sintattica fa s che le immagini acquistino una maggior rile-vanza e risultino pi pregnanti.

    Gli ideali estetici del Maigetsush

    I periodi Kamakura e Muromachi furono momenti di forte interesse per gli ideali estetici, sia in poesia, sia pi in gene-rale nelle arti. I numerosi trattati e discussioni su questo ar-gomento sono testimonianza di una particolare sensibilit sui temi che riguardano lestetica e lapprezzamento del-larte nelle sue varie forme. Fu un momento in cui in Giap-pone si svilupparono raffinate arti che trovavano apprezza-mento anche tra la popolazione di classe non elevata. La de-scrizione degli stili poetici trattati nel testo di seguito tra-dotto sono un tipico esempio di questo interesse per lespo-sizione e la classificazione dellarte poetica.

    Tra gli ideali estetici di questo periodo ha particolare importanza lo ygen , spesso reso con mistero e pro-fondit, che esprime un profondo sentimento di raffinata eleganza, ovvero, una bellezza delicata assaporata in tran-quilla solitudine. Lo ygen ha influenzato ogni forma darte del chsei , il cosiddetto medioevo giapponese carat-terizzato da una sensibilit estetica interiore, profonda, raf-

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    finata, connotata da una semplicit e naturalezza solo appa-rentemente spontanee.

    Accanto si pongono altri ideali estetici, spesso preferiti da Teika, come yen , che potremmo definire come sotti-le incanto, cio una misteriosa e sottile bellezza capace di ammaliare il lettore. Una raffinata bellezza che attrae e indu-ce allammirazione. Inoltre, lideale poetico preferito da Teika in et matura, ushin , letteralmente aver cuore, ma col senso di sentimento intenso, che vedeva nella poe-sia la capacit di emanare un profondo sentimento connotato da elegante bellezza che induce al coinvolgimento emotivo. E lo yoj , che letteralmente significa eccesso di sen-timento, ma che si riferisce piuttosto alla capacit della poe-sia di lasciare nel lettore una impressione profonda non di-rettamente riconducibile alle parole presenti nel testo. Quindi, si tratta di una sensazione o di un sentimento evocato senza farne diretta menzione, ma tramite simboli, allusioni, e sottili e raffinate tecniche retoriche. Infine, lo stile shitsu , o eccellente, indica una poesia ben strutturata, attraente, bel-la, ma senza bisogno di orpelli, profonda ed elegante.

    La lettura del Maigetsush ci induce a qualche riflessio-ne su questo tema.

    Nel periodo Heian e Kamakura era corrente la concezio-ne dei cosiddetti dieci stili poetici, o jittei , che anche Teika elenca, sebbene vi siano alcune diversit tra i vari au-tori. Tra i jittei, Teika riconosce quattro stili principali: Le forme poetiche di base sono i seguenti quattro stili tra i dieci che ho gi presentato (altrove): lo stile ygen o arcano, lo stile kotoshikarubeki o appropriato, lo stile uruwashiki o elegante, e lo stile ushin o emotivo, tuttavia pi avanti afferma che nessuno stile pu eguagliare quello shitsu , o eccellente, che li supera tutti e rappresenta il massi-mo raggiungimento poetico. Per descriverlo usa unespres-sione curiosa, ma certamente efficace: che dia limpres-sione che d una persona vestita di tutto punto e col cuore

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    cuore retto, e poi prosegue con una descrizione pi detta-gliata: Ci che normalmente la gente intende con stile ec-cellente una poesia composta senza orpelli, diretta e fre-sca, e che dia unimpressione di distinzione, ma non sia troppo impegnativa e scoraggiante.

    Ma cosa intende Teika per poesia bella? Qual dopo tutto lideale poetico che aspira di raggiungere, e che al di l dei vari stili e forme poetiche, stabilisce che la poesia sia davvero tale? In Maigetsush dice: Quindi, le poesie che noi chiamiamo belle, sono quelle che hanno profondit di sentimento. Tuttavia, se a causa di soverchia elaborazione si cade in troppa profondit di sentimento, la poesia diventa eccessivamente densa e contorta e assume un aspetto non coerente che impedisce di coglierne il significato, e si tra-sforma in una poesia pi brutta e deludente di una che pri-va di sentimento. [...] Veramente, in ognuno di questi stili, le poesie senza sentimento sono comunque brutte. [...] In definitiva, una buona poesia quella in cui si uniscono e-mozione e parole (adatte). Si pensi che lemozione e le pa-role siano come le due ali destra e sinistra di un uccello. Va da s che la compresenza (armonica) di emozione e di paro-le sia lottimale, ma (se questo non possibile), sono da preferire le poesie le cui le parole sono maldestre, pi di quelle in cui vi la mancanza di emozione.

    Ecco, quindi che lideale di bellezza della poesia per Teika sopra tutto la capacit di trasmettere una emozione. Essa deve essere priva di eccessive elaborazioni, avere pro-fondit, essere elegante e usare parole adeguate. Ma soprat-tutto essere in grado di parlare al cuore delluomo.

    Maigetsush e karon

    Tra i karon scritti da Teika, il Maigetsush sicuramente il testo pi esteso, pi articolato e pi interessante per la com-

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    prensione degli ideali estetici del tempo. Tra i molti karon che furono scritti tra il periodo Heian e Kamakura, rappre-senta un momento di sintesi delle esperienze precedenti e al-lo stesso tempo un momento di passaggio. Da una parte, in-fatti una codificazione della poetica (stili, lessico) che sul modello del Kokinwakash si era andata codificando in ca-noni rigidi e ripetitivi, e che in periodo Kamakura erano or-mai ritenuti classici. Lo waka era ormai saldamente assurto a genere principe della poesia giapponese e al tempo di Teika i testi del periodo Heian (e Nara) erano considerati i modelli classici cui fare riferimento e da cui trarre ispirazione.

    Daltra parte, per, la nuova situazione sociale e politica del tempo in cui Teika visse, il declino dellaristocrazia di corte e lavvento dei bushi, lemergere di una nuova sensibi-lit spirituale che si manifest in un fervido rinnovamento religioso, linsistenza sui valori individuali piuttosto che collettivi, e altri fattori che a questi mutamenti si accompa-gnarono, indussero i letterati a percepire la necessit di un ripensamento dellarte poetica e a rivendicare nuovi ideali estetici. Con il crollo della centralit dellaristocrazia che aveva formulato e sviluppato gli ideali estetici classici della poesia, ora, sembrava di percepire che lo waka non era pi solo unespressione della passata societ, ma che nel nuovo contesto culturale doveva e poteva svolgere una funzione diversa ed essere espressione anche di nuovi valori. Lela-borazione di questi concetti fu in gran parte opera di Shun-zei e del figlio Teika, il quale nel Maigetsush, pur ripren-dendo le concezioni classiche (per esempio quella dei mali della poesia, sebbene sminuendone il valore), e presentando una sistematizzazione dei vari stili secondo gli schemi clas-sici, propone per anche nuovi ideali come lo ygen e lo u-shin, e parla di Via della poesia, cio la coltivazione della poesia come una forma di coltivazione di se stessi.

    Nel Maigetsush Teika insiste pi volte sul fatto che i consigli che egli d al suo ignoto allievo non sono altro che

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    quanto appreso dal padre, ma in realt non cos e vi si tro-vano elaborazioni personali di notevole rilievo, soprattutto riguardo al valore dei vari stili poetici, e riguardo alla defi-nizione di buona poesia.

    Il Maigetsush una lunga lettera inviata a un suo allie-vo in risposta allinvio mensile di cento poesie che lallievo sottopone al maestro Teika per una valutazione. Molte sup-posizioni sono state fatte su chi fosse il destinatario del trat-tato, che sicuramente devessere un personaggio di elevato rango, ma che resta sconosciuto.13 Il titolo del testo, Maige-tsush, significa infatti trattato mensile; tuttavia, inizial-mente non era conosciuto con questo nome. Dopo la scom-parsa di Teika gli furono attribuiti vari nomi e solo pi tardi prese quello col quale oggi conosciuto.

    Non giunto fino a noi il testo originale olografo di Tei-ka, e la copie pi antiche non risalgono a prima del periodo Muromachi. Il testo stato trasmesso dalle due scuole di poesia Reizei e Nij, e in particolare, per la prima delle due, sembra che sia stato il figlio stesso di Teika, Tameie, a co-piare il manoscritto del padre. Resta il dubbio tra gli studio-si se il testo che oggi possediamo sia autentico o un falso elaborato in epoca posteriore, o in parte falso, come alcuni ritengono. In ogni caso indubbio che esso ha esercitato una influenza notevole sullo sviluppo della poesia waka in Giappone.

    Via della poesia e Via del Buddha

    In apertura del Kindai shka Teika esordisce dicendo: La Via della poesia giapponese pur apparendo superficiale invece profonda, pur sembrando facile invece difficile. Sono pochi coloro che la sanno apprezzare e la comprendo-no.

    13 In Brower, 1985, si fanno varie supposizioni su chi sia il destinatario.

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    Anche nel Maigetsush parla di Via della poesia talch questo pare essere un concetto corrente per il poeta: Coloro che si dedicano a questa Via (della poesia), non devono neppure per poco perdere il sentimento di dedizione e in chiusura del testo afferma: Leggete questo testo tenendo presente che questa lessenza della Via della poesia.

    Nel periodo Kamakura si assiste ad un risveglio religioso di grande portata. Il Buddhismo si diffonde tra la popola-zione e alcuni grandi riformatori religiosi danno un impulso e una vitalit nuova alle istanze spirituali che si andavano affermando nella societ. Questo slancio verso una dimen-sione sovramondana non si limita alla sfera della religione dove si persegue la Via del Buddha, ma trova sbocchi anche in altri insospettati ambienti come quello dellarte, ivi com-presa la letteratura e, in particolare, il genere letterario per eccellenza, la poesia. Nel campo delle arti performative, Zeami (ca. 1363-ca. 1443) nel Fshi kaden parla di Via dellarte del N, e man mano le Vie si andarono mol-tiplicando diventando uno degli aspetti pi caratteristici del-la cultura giapponese, soprattutto del periodo medievale. La Via in qualsiasi forma e ambiente si manifesti, prende sem-pre spunto dalla Via buddhista della coltivazione di se stessi. Anche la poesia quindi diventa una forma (o una pratica) per la propria autocoltivazione: soprattutto perch nella poe-sia il cuore (inteso come kokoro ), la parte pi sensibile e pi difficilmente domabile, la sorgente dellispirazione poetica. Ed proprio dal problema del cuore, della sua dolo-rosa instabilit, della sua capricciosit sconcertante, che le Vie trovano la loro necessit di stabilirsi: tutte le Vie sgor-gano dalla purezza del cuore.

    In Maigetsush dice: (Piuttosto), purificando profon-damente il proprio cuore (), e portando la co-scienza ad un alto livello di concentrazione su questo stile (lo stile ushin ), allora qualche volta si riesce a com-porre (vera) poesia. E per comporre vera poesia buona

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    regola prima purificare il cuore. Quando il cuore si anneb-bia o nel cuore non c chiarezza, la poesia non sgorga lim-pida. Il concerto di purificazione del cuore () di chiara derivazione buddhista, dove risponde alla neces-sit di eliminare, o lasciar cadere le impurit della mente che impediscono il sorgere della mente pura che conduce allilluminazione. Illuminazione e ispirazione poetica na-scono entrambi da un cuore non offuscato, un cuore purifi-cato, in cui trovano il loro momento di sintesi e motivano il kad butsud ichinyokan visione della uguaglianza tra Via della poesia e Via buddhista.

    Lespressione purificazione del cuore si trova gi nel Genji monogatari, sia nel senso generale di lasciar cadere le passioni momentanee che travolgono, sia in quello di rag-giungimento spirituale in seguito a una pratica buddhista. Tuttavia, nel periodo Kamakura che si sviluppa la consi-derazione critica sul rapporto tra letteratura e Buddhismo, ossia, se la pratica letteraria sia o meno compatibile con il perseguimento della Via insegnata dal Buddha. Limpegno nelle lettere era considerato tradizionalmente legato allam-biente curtense e certamente il filone dei nikki e dei mono-gatari, nonch della poesia waka, erano percepiti come a-venti uno sfondo prettamente mondano e assai lontano dallausterit dei temi buddhisti. Quindi, il dibattito verteva sulla possibilit che la letteratura, e in particolare la poesia waka, potesse essere compatibile con la ricerca spirituale e non essere solamente kygen kigo (espressioni inconsuete e parole artificiose), come veniva definita se-condo una espressione presa a prestito dal grande poeta ci-nese Bo Juyi (772-846), che laveva coniata. La poesia waka era il soggetto pi difficile da riportare entro un ambito di non incompatibilit col Buddhismo. Tuttavia que-sta frattura apparentemente insanabile tra il mondo delle let-tere e quello dello spirito non poteva risolversi semplice-mente a vantaggio delluna o dellaltra parte, con la conse-

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    guente rinuncia a una delle due. Tra i primi, Fujiwara no Shunzei sostenne che lattivit poetica non era incompatibi-le con la Via buddhista, e che anzi, latto stesso del poetare poteva essere considerato come una pratica religiosa. Altri uomini di lettere ed esteti del gusto seguirono questo orien-tamento che divenne predominante nei circoli degli intellet-tuali del tempo.

    Dalla fine del periodo Heian in poi, si svilupparono i concetti di fury e di suki , che indicavano ini-zialmente lamore e la predisposizione per la raffinatezza e leleganza in genere. Poi, col tempo assunsero una connota-zione del tutto particolare, e iniziarono a riferirsi alla pratica delle arti, la poesia waka, ma anche la musica e le arti figu-rative e dello spettacolo perseguite con grande dedizione da parte dei sukimono (o sukisha) , cio di coloro che dedicavano la propria esistenza al raggiungimento di un i-deale estetico. Il suo perseguimento divenne, nel periodo Kamakura, intriso di spiritualit buddhista, sempre pi pros-simo a quello di una Via spirituale e la dedizione completa allarte comportava atteggiamenti che richiamavano quelli dellascesi ispirata dalla religione.

    Di fatto, gi a partire dalla fine del XII secolo, la compo-sizione di poesie waka iniziava a essere considerata come una Via, in giapponese michi . Per questo motivo, Shun-zei e i suoi epigoni poterono pensare di superare il contrasto tra poesia e ascesi buddhista considerando la prima una sor-ta di michi che si distingueva dallaltra per la forma, non per la sostanza. Questa concezione sembr prevalere tra i lette-rati del periodo Kamakura, i quali trovarono in questa sinte-si una validazione della propria attivit. Anche Kamo no Chmei, nellultima sua opera, lo Hosshinsh, di carattere prettamente buddhista, sostiene che la via del sukimono non si differenzia da quella del praticante buddhista, e che in de-finitiva anche il poeta, se seriamente impegnato sulla sua Via, pu giungere allo hosshin , il risveglio:

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 32

    Poich la poesia waka una Via in cui si trova una profon-da virt: se per mezzo di essa purifichiamo il cuore e pren-diamo coscienza dellimpermanenza, la sua pratica pu di-ventare motivo di rinascita nella Terra Pura.14

    La nuova spiritualit del periodo invest anche laristocrazia che trov nella poesia, la forma letteraria che pi le era pro-pria e meglio esprimeva la sua sensibilit, la sua sintesi cul-turale e la risposta allemarginazione che stava subendo da parte della classe dei guerrieri. Alla poesia, laristocrazia si aggrapp tenacemente facendo di essa la sua rivincita orgo-gliosa.

    La poesia waka

    La poesia classica giapponese, sia ufficiale sia privata e per-sonale, per la maggior parte di tipo waka (letteralmente poesia giapponese), ossia brevi componimenti di 31 silla-be scandite secondo la cadenza: 5-7-5-7-7. Lo waka ha la caratteristica di avere un tono fondamentalmente lirico, for-se imputabile anche alla sua brevit, ed considerato la forma pi congeniale di espressione della sensibilit giap-ponese incline alla percezione intima dei sentimenti, alla partecipazione allambiente naturale e ai suoi fenomeni e manifestazioni. Lo waka ha anche la caratteristica di essere molto formalizzato sia nei riguardi dei temi, sia del vocabo-lario. Nato allinterno della societ aristocratica, risent, in-fatti, delle tendenze di ambienti che preferivano gli aspetti convenzionali a quelli innovativi, e la creativit si svolgeva entro schemi sempre delimitati sia negli argomenti sia nel lessico.

    14 Chsei setsuwa bungaku sen, Setsuwa bungaku kenkykai, Kazama

    shoin, Tky, 1981, pp. 29-30.

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    Prese forma nellambiente aristocratico di corte attorno al VI secolo d.C., e verso la met dellVIII secolo era anche chiamato tanka o poesia breve, per distinguerlo dal chka o poesia lunga. In seguito diede origine a ge-neri poetici diversi come il renga o poesia concatenata e haiku , poesia di 17 sillabe.

    Nel periodo Heian prevalse il nome di waka, letteralmente poesia giapponese, per distinguerla dal kanshi o poe-sia cinese, o poesia in cinese. Prima di allora, il termine usato era yamato no uta , termine sinonimo di wa-ka, ma in lingua autoctona. La produzione di waka fino al pe-riodo Kamakura fu soprattutto di tipo occasionale (celebra-zioni, ricevimenti, occasioni mondane, e anche scambi amo-rosi), ma anche di carattere privato come i shikash.

    Il carattere aristocratico del waka fece s che la lingua, lo stile, gli argomenti fossero rigidamente codificati lasciando poco spazio allinnovazione e alla fantasia poetica. Di fatto questo genere poetico fu sempre governato dalla conven-zione e la sua maggior ispirazione riguardava un ristretto repertorio di temi come la natura e i sentimenti. La produ-zione poetica del periodo classico, e in particolare del pe-riodo Heian, fu sempre la maggior fonte di ispirazione cui i poeti posteriori attinsero rielaborando o anche imitando te-mi, soggetti e uso della lingua. Nei testi pi antichi vi era una minor regolarit metrica, ma comunque era presente la tendenza ad alternare strofe lunghe e brevi. A partire dal VII secolo, forse per linfluenza della poesia cinese kanshi che alternava strofe di 5 e 7 sillabe, anche per la poesia autocto-na questo stile metrico si afferm decisamente, sebbene fino allVIII secolo il tanka rivaleggi con il chka, la poesia lunga, che comunque si basava sullalternanza di strofe di 5 e 7 sillabe.

    Nella struttura del waka, le prime tre strofe (5,7,5) si chiamano kami no ku e le ultime due (7,7) shimo no ku . La prima strofa di 5 detta shoku , o strofa

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 34

    iniziale, e lultima strofa di 7 kekku , o strofa conclusi-va.

    Le pi importanti tecniche retoriche del waka tradizio-nalmente codificate sono: honkadori , o citazioni prese da altre poesie, tchih , o inversione di parole a scopo enfatico, kakekotoba , o uso di parole omofone a scopo polisemico, engo , o parole relazionate, maku-rakotoba , o epiteti codificati, jokotoba , o frasi che introducono il tema della poesia, utamakura , o ri-chiami a localit con forte potere evocativo.

    Di seguito desidero introdurre brevemente kakekotoba, hon-kadori e jokotoba, le tre tecniche retoriche pi presenti e ri-levanti nei testi qui tradotti.

    Il kakekotoba una tecnica retorica che permette di leg-gere la poesia secondo due diversi livelli di significato per mezzo delluso di omofoni (come per esempio matsu pino e matsu aspettare). In altre parole, la poesia pu avere due significati paralleli o sovrapposti, a seconda del senso attri-buito agli omofoni.

    Vediamone un semplice esempio nella poesia n. 51 della raccolta personale di Chmei:15

    Sayo hukete chidori tsuma yobu matsukaze ni kone mi no hama ya sabishikaruran

    Nella notte fonda, il piviere chiama la sua compagna. Col vento che spira tra i pini com solitaria la spiaggia dove lei non viene!

    15 Vedi A. Tollini, Le poesie di Kamo no Chmei, Cafoscarina, Venezia, 2002, p. 94.

  • INTRODUZIONE

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    Sono presenti due kakekotoba, il primo matsu che ha il doppio valore di pino e di aspettare, e che si collega con il secondo kakekotoba, kone mi, che pu essere la spiaggia della localit chiamata Konemi, oppure la spiaggia (hama) in cui il corpo (mi) non viene (kone), cio, dove lamato o lamata non viene. In questo modo lautore, tra le righe, suggerisce anche la tristezza per linutile attesa dellamante.

    I kakekotoba sono di vario genere e possono rendere pa-role omofone di stesse o diverse categorie grammaticali, come sostantivo/sostantivo (per esempio: usa soffe-renza e la localit di Usa), o sostantivo/verbo (per e-sempio: kiku crisantemo e ascoltare), sostanti-vo/aggettivo (per esempio: ushi mucca e dolo-roso), verbo/verbo (per esempio: karu appassire e essere lontano) e altri ancora.

    Honkadori sono citazioni, ossia espressioni o parti di poesie prese a prestito da altre e inserite in un diverso contesto. Servono a dare forma a una nuova poesia indipendente ri-chiamando allo stesso tempo la poesia originale.

    Per esempio:

    Poesia originale: (Kokinwakash, 325) Sui monti di Yoshino devessersi posata la candida neve: nellantica capitale il freddo sempre pi intenso.

    HonkadoriShinkokinwakash, 483 Con il vento autunnale dei monti di Yoshino, la notte sembra farsi pi fonda e nel freddo intenso dellantica capitale si battono i vestiti (per ammorbidirli).

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 36

    I jokotoba o introduzioni sono frasi di lunghezza indeter-minata che spesso sembrano slegate dal contenuto della poe-sia che segue, ma servono ad introdurre metaforicamente il tema che segue. Vediamone un esempio:

    (Kokinwakash, 583)

    Nei campi autunnali sono sbocciati disordinatamente fiori in mille variet di colori. Allo stesso modo, anchio sono turbato da mille pensieri.

    Tutta la prima parte della poesia, cio Nei campi autunnali sono sbocciati disordinatamente fiori in mille variet di co-lori una jokotoba che introduce il tema principale anchio sono turbato da mille pensieri.

    * * *

    La traduzione di tutte le poesie qui presentate si basa sulla versione riportata nel Shinpen Kokka Taikan, vol.1, Choku-sensh hen, Kash, Kadokawa shoten, Tky, 1985, pp.184-215 (Senzaiwakash) e pp. 216-258 (Shinkokinwa-kash) [Grande rassegna della poesia nazionale. Nuova edi-zione] (dora in avanti chiamato Kokka Taikan).

    La versione del testo di Maigetsush stata condotta confrontandola con le versioni in lingua inglese di Brower, R.H. (trad.), Fujiwara Teikas Maigetsush, Monumenta Nipponica, vol. 40-4, 1985, pp. 399-425 (nelle note abbre-viato in Brower), in lingua francese di Michel Vieillard-Baron, Fujiwara no Teika 1162-1241, et la notion dexcellence en posie, thorie et pratique, Paris, College de France, Institut des Hautes tudes Japonaises, 2001 (nel-le note abbreviato in Vieillard-Baron), e in lingua giappone-

  • INTRODUZIONE

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    se moderna di Hashimoto Fumio et al., Nihon koten bunga-ku zensh, vol. 87, Shgakkan, 2002, pp. 493-510 (nelle no-te abbreviato in Hashimoto). Le antologie in cui si trovano poesie di Teika sono le se-guenti:

    Senzaiwakash . Compilatore Fujiwara no

    Shunzei, padre di Teika. Completata nel 1188, contiene 1.290 poesie, di cui 8 di Teika.

    Shinkokinwakash . Teika fu uno dei sei compilatori. Completata nel 1206, contiene 1.981 poesie, di cui 46 di Teika.

    Shinchokusenwakash . Compilatore Teika stesso. Completata nel 1235, contiene circa 1.380 poesie, di cui 16 di Teika.

    Shokugosenwakash . Compilatore Fujiwara no Tameie (1198-1275). Completata nel 1251, contiene circa 1.370 poesie, di cui 43 di Teika.

    Shokukokinwakash . Compilatore Fujiwara no Tameie e altri. Completata nel 1265, contiene circa 1.900 poesie, di cui 56 di Teika.

    Shokushiwakash . Compilatore Fujiwara no Tameuji (1222-1286). Completata nel 1278, contiene circa 1.460 poesie, di cui 29 di Teika.

    Shingosenwakash . Compilatore Fujiwara no Tameyo (1251-1338). Completata nel 1303, contiene circa 1.600 poesie, di cui 32 di Teika.

    Gyokuywakash . Compilatore Kygoku Ta-mekane (1254-1332). Completata nel 1312, contiene cir-ca 2.800 poesie, di cui 70 di Teika.

    Shokusenzaiwakash . Compilatore Fujiwara no Tameyo. Completata nel 1320, contiene circa 2.150 poesie, di cui 28 di Teika.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 38

    Shokugoshiwakash . Compilatori Nij Tamefuji (?-?) e Fujiwara no Tamesada (1293-1360). Completata nel 1326, contiene circa 1.350 poesie, di cui 20 di Teika.

    Fgawakash . Compilatore limperatore in ri-tiro Kgon (1313-1364). Completata nel 1349, contiene 2.200 poesie, di cui 36 di Teika.

    Shinsenzaiwakash . Compilatore Fujiwara no Tamesada (1293-1360). Completata nel 1359, contie-ne circa 2.360 poesie, di cui 20 di Teika.

    Shinshiwakash . Compilatore Nij Tamea-ki (?-?). Completata nel 1364, contiene circa 1.920 poe-sie, di cui 26 di Teika.

    Shingoshiwakash . Compilatore Nij Tamet (1341-1381) e Nij Tameshige (1325-1385). Completata nel 1383, contiene circa 1.550 poesie, di cui 19 di Teika.

    Shinshokukokinwakash . Compilatore Asukai Masayo (1390-1452). Completata nel 1439, con-tiene circa 2.140 poesie, di cui 19 di Teika.

    In totale, quindi possiamo contare 468 poesie nelle antolo-gie ufficiali che testimoniano una produzione di notevoli dimensioni ed estesa in un ampio arco di tempo che oltre-passa anche la sua morte nel 1241, poich varie poesie di Teika furono scelte e inserite dai compilatori in antologie posteriori anche di due secoli dopo la scomparsa del poeta, a dimostrazione del grande prestigio che egli godette al suo tempo e nei secoli successivi.

  • Maigetsush ovvero

    Note mensili sullarte poetica

  • Poesia n. 496, p. 74.

  • MAIGETSUSH 41

    1. Introduzione

    Leggo molto accuratamente le cento poesie che Lei mi manda ogni mese. Ho molto apprezzato quelle che mi ha inviato questo mese, e quindi non mi sento di rifiutare ulte-riormente le Sue lusinghiere richieste ripetute per molti anni (di insegnarLe larte del waka); quindi, ho pensato che in qualche modo potrei trasmetterLe una parte degli insegna-menti che mio padre1 mi ha lasciato. Sicuramente le persone delle future generazioni faranno di ci materia di scherno, ma Lei lerede di una grande tradizione familiare e scrive poesie con grande entusiasmo, e quindi sono davvero soddi-sfatto (delle Sue composizioni).2

    1 Il padre di Teika il famoso poeta Fujiwara no Shunzei (o Toshinari),

    compilatore dellantologia poetica Senzai wakash , au-tore del trattato teorico sulla poesia Korai fteish e del-la raccolta personale poetica Chsheis . ritenuto il pri-mo importante poeta della poesia waka del periodo Heian (794-1185) e formulatore del concetto di ygen , che ebbe largo seguito tra i poeti del suo periodo.

    2 Questultima frase significa che, sebbene Teika tema che le future generazioni facciano materia di scherno di queste annotazioni poeti-che, lentusiasmo che si trova nelle composizioni della persona cui si rivolge tale che comunque spinto a scriverle. La seconda parte di questa frase ha pi di una interpretazione. Vieillard-Baron M., 2000, p. 95, attenendosi allinterpretazione di Kubota Jun, Maigetsush, p. 317, nota 10, in Hisamatsu Senichi, Karonsh 1, Miyai shoten, 1971, la interpreta: Mais les progrs exceptionnels de vos compositions rvlent que vous tes bien [le digne] descendant [de vos parents po-tes] et cela me comble profondment. Cio, interpreta che leccel-lenza delle poesie dimostra la nobilt della stirpe e della tradizione poetica della famiglia. Brower R. H., 1985, p. 409, invece, rende: But I shall persevere nonetheless, because, as befits the heir of such an illustrious line, you have written an exceptionally large number of fine poems of late, and I am deeply gratified by your progress and achievement, cio traduce come faccio io. Hisamatsu, 1964, p. 126, nota 7, traduce lultima parte della frase in lingua moderna: Poich Lei compone poesie con grande entusiasmo ne sono soddisfatto. Ha-shimoto, p. 493, traduce in lingua moderna: Lei lerede di una

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 42

    2. Come si apprendeva la poesia antica

    Dunque, come Le ho sempre scritto, riguardo alla poesia wa-ka, dovrebbe leggere a suo piacimento le antologie imperiali dal Manysh3 in poi, e capire lo sviluppo delle forme poeti-che.4 Riguardo a questo, per, non deve pensare che, trattan-dosi di antologie imperiali, si debba comunque apprendere da ognuna delle poesie ivi contenute.5 Allo stesso modo degli esseri umani, col passare delle generazioni anche nella poesia si manifestano momenti alterni di eccellenza e di mediocrit.

    Riguardo al Manysh, si tratta di unopera di un tempo veramente molto antico, quando il cuore degli uomini era puro, e per gli uomini di questa era non possibile appren-dere6 da esso. Soprattutto coloro che sono nella fase di prin-cipianti, per nessun motivo dovrebbero appassionarsi7 alle

    grande tradizione familiare di poeti di waka, e poich le sue poesie hanno fatto grandi progressi, per quanto mi riguarda, io sono molto soddisfatto.

    3 Nei periodi Heian, Kamakura e Muromachi, il Manysh era errone-amente considerato unantologia imperiale.

    4 In originale sugatadomo . Io traduco forme poetiche. Vieillard-Baron, p. 95, rende con styles, mentre Brower, p. 409, con the various styles of poetry. Hashimoto, p. 493, rende con kaf , cio le peculiarit e le forme della poesia (waka). Mi sembra che il termine stile abbia, in linguistica, un senso diverso da quello che Teika intende qui, cio: linsieme dei tratti formali di unopera letteraria, o di un autore, perci preferisco forme poetiche.

    5 Cio, anche in queste antologie si trovano poesie da cui meglio non trarre insegnamento.

    6 Vieillard-Baron, p. 96, traduce: quand bien mme limite-t-on, on ne peut lgaler. Brower, p. 410, even if we try to emulate it, we can-not possibly succeed in this present generation. Cio, il primo rende con imitare, il secondo con emulare, loriginale manabu, che si-gnifica apprendere, cos come anche Hashimoto, p. 493, traduce.

    7 Vieillard-Baron, p. 96, rende: Il ne faut pas composer dans le style archaque (ko tei), mme par une impulsion naturelle. Brower, p. 410, pi letteralmente: to become enamored. In originale: konomu . Io preferisco appassionarsi.

  • MAIGETSUSH 43

    forme poetiche antiche.8 Per, dopo essersi dedicati allap-prendimento della poesia per molti anni e aver stabilito il proprio modo di esprimersi poeticamente,9 sarebbe estre-mamente disdicevole per il poeta10 non conoscere gli aspetti della poesia del Manysh.

    Cos, dopo essersi molto esercitati nella poesia, il Many-sh va studiato, ma bisogna essere cauti. Quando dico che non si devono riprodurre tutte le forme poetiche11 e le paro-le12 delle poesie perch se ne trovano di quelle un po vol-gari, oppure di un tipo privo di raffinatezza.13 Ora non il caso di definire qui queste espressioni, ma cerchi di capirlo leggendo il seguito (di questo testo). In queste Sue cento poesie ve ne sono molte che riecheggiano lo stile antico14 e

    8 In originale kotei . 9 In originale fkotsu laspetto emozionale e lo spirito della poe-

    sia. F sta per gli aspetti emozionali, kotsu per gli aspetti concettuali della poesia. Al proposito vedi: Hisamatsu, 1964, p. 126, nota 13, e Waka daijiten, p. 856. Le traduzioni sono varie: Vieillard-Baron, p. 96: ont trouv le propre style, Brower, p. 410: individual poetic manner, Hashimoto, p. 493: la propria forma poetica (kaf ) principale.

    10 In originale (kji o kuji), significa colui che apprezza la bellez-za della poesia. Qui sta genericamente per poeta.

    11 In originale sugata . Questo termine si riferisce alla poesia nel suo insieme in quanto forma espressiva (vedi Waka daijiten, p. 544). Io rendo questo termine con forma poetica e lo differenzio da tei che rendo con stile.

    12 Brower, p. 410, traduce: effects. In originale kotoba , parole. 13 In originale osoroshigenaru taguhi . Vieillard-

    Baron, p. 96, traduce: qui sont de nature effrayer, e Brower, p. 410, rende con: rough and frightening, Hashimoto, p. 493, preferi-sce: privo di raffinatezza. Di fatto, laggettivo osoroshi aveva due significati: 1. che causa paura (come ancora oggigiorno in lingua moderna), e 2. strano, esagerato, che causa sorpresa. Credo che qui sia da intendere il secondo significato, nel senso di poco raffinato, come anche Hashimoto intende. Allepoca di Teika, il Manysh era considerato un testo poetico che conteneva anche forme e parole co-muni, cio volgari.

    14 Del Manysh.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 44

    dicendo cos, forse Le causo disagio, ma per un po dovreb-be trattenersi dal comporle e, per un paio danni, scrivere poesie senza allontanarsi dagli stili fondamentali.15

    3. I dieci stili del waka16

    Le forme poetiche17 di base sono i seguenti quattro stili tra i dieci che ho gi presentato (altrove): lo stile ygen o arca-

    15 In originale moto no tei , cio i quattro stili che descrive di

    seguito. Brower, p. 410, rende la seconda parte della frase: until you are able to compose without difficulty in the fundamental styles. Vieillard-Baron, pp. 96-97, con: vous composiez en ne changeant pas les styles fondamentaux.

    16 I dieci stili (jittai o jittei) della poesia waka sono stati codificati da pi autori in modo diverso nel Giappone antico. Le tre principali clas-sificazioni sono: quella di Fujiwara no Teika stesso, che comprende: ygen o arcano (), kotoshikarubeki o appropriato (), stile uruwashiki o elegante (), lo stile ushin o emotivo (), taketaka o elevato (), miru o descrittivo (), omoshiroki o interessante (), hitofushi aru o brillante (), komayaka naru o preciso e delicato (), kiratsu o possente (), che ven-gono spiegati in dettaglio nel seguito del testo; quella di Mibu no Ta-damine , poeta del medio periodo Heian (uno dei compilato-ri del Kokinwakash, e autore del Wakatai jisshu , I dieci stili della poesia waka), che distingue i seguenti stili: kouta (), shinmy (), choku (), yosei (), shashi (), ksei (), kiry (), hiky (), kaen (), ryh (); infine quella contenuta nel Kaky hyshiki , opera di Fujiwara no Hama-nari (724-790): shch (), kenkei (), shon (), tanka (), chka (), tkoyshin (), tshinyko (), tkoyko (), kojii (), shini ().

    17 Sia Brower, p. 410, sia Vieillard-Baron, p. 97, rendono sugata e tei entrambi con stile, ma allora non si comprende perch Teika usi due caratteri/parole diversi. Io preferisco distinguere e chiamare il primo forma poetica e il secondo stile. Il termine forma poetica si riferisce al carattere generale della poesia, ossia al suo tenore, men-tre stile pi propriamente ai sentimenti che le poesie ispirano e alle strategie messe in atto allo scopo.

  • MAIGETSUSH 45

    no,18 lo stile kotoshikarubeki o appropriato,19 lo stile u-ruwashiki o elegante,20 e lo stile ushin o emotivo.21 Tra le poesie scritte secondo questi quattro stili, ve ne sono tal-volta alcune che riecheggiano uno stile antiquato, ma pur trattandosi di stile antico (alla maniera del Manysh), non hanno una forma poetica impropria. Dopo aver appreso a comporre liberamente in queste forme poetiche sobrie e raf-finate,22 sar facile affrontare stili come: taketaka o eleva-

    18 Brower, p. 410, rende ygen con mystery and depth, Vieil-

    lard-Baron, p. 97, con profondeur mystrieuse. Esempi di ygen di Teika si trovano nel suo Kindai shka , un trattato poetico scritto nel 1209. Lo ygen uno dei principali ideali estetici della let-teratura e delle arti nel Giappone del periodo Kamakura e Muromachi (1334-1603). Indica uno stato danimo indescrivibile e sottile e, in poesia, la bellezza il cui senso profondo non dipende dalle parole del testo, ma da una loro misteriosa forza. Kamo no Chmei (1156?-1216), nel trattato sulla poesia Mumysh (1212), co-s lo descrive: Quando molti sensi sono sottintesi in una sola parola, quando il sentimento profondo presente senza essere mostrato, quando galleggia in superficie unimmagine di un mondo invisibile, quando per mezzo del triviale si mostra il raffinato, quando simulan-do il volgare si ricerca una sottile virt, quando il sentimento non palese e le parole non bastano....

    19 Brower, p. 410, rende kotoshikarubeki con appropriate sentiment, Vieillard-Baron, p. 97 con pertinent. Questo stile, che letteralmente significa cos come devessere, indica poesie basate sullappro-priatezza del tema e delle parole impiegate. I nomi degli stili che se-guono sono normalmente in forma rentaikei perch seguiti da un sostantivo.

    20 Brower, p. 410, rende uruwashiki con elegant beauty, Vieillard-Baron, p. 97 con splendide. Letteralmente significa bello, splen-dido. uno stile elegante, raffinato ed equilibrato, in cui le compo-nenti sono armoniosamente fuse tra di loro.

    21 Brower, pp. 410-411, rende ushin con deep feeling, Vieillard-Baron, p. 97 con inspir. uno stile che descrive e suscita senti-menti ed emozioni profonde. Letteralmente ushin significa avere cuore.

    22 Brower, p. 411, rende con gentle and amiable, Vieillard-Baron, p. 97 con simples et lgants. In originale sunao ni yasashiki , cio semplice e raffinato.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 46

    to,23 miru o descrittivo,24 omoshiroki o interessante, 25 hitofushi aru o brillante,26 komayaka naru o preciso e delicato. 27 Lo stile kiratsu o possente28 difficile da ap-prendere, ma anche esso, non lo si pu forse imparare dopo un buon esercizio? Ma uno stile difficile per i principian-ti.29

    Comunque, la poesia una peculiarit di questo nostro paese,30 e anche negli scritti lasciatici dai grandi del passato si evidenzia che si deve comporre in modo elegante e con

    23 Brower, p. 411, rende taketakaki con lofty, Vieillard-Baron, p. 97

    con sublime. Il termine taketakashi venne usato nel campo poetico a partire dal periodo Heian nelle competizioni poetiche, o utaawase, per indicare le poesie che esprimono un sentimento elevato per mez-zo di una forma orale vigorosa.

    24 Brower, p. 411, rende miru con visual description, Vieillard-Baron, p. 97 con visuel. Letteralmente uno stile che si basa su una descrizio-ne che suscita immagini visuali. Il termine miru significa vedere.

    25 Brower, p. 411, rende omoshiroki con clever treatment, Vieillard-Baron, p. 97 con intressant. uno stile che attrae per la sua capa-cit di coinvolgimento dovuta a una raffinata tecnica intellettuale. Il termine omoshiroshi indicava qualcosa che colpiva, quindi di interes-sante, brillante, stimolante.

    26 Brower, p. 411, rende hitofushi aru con novel treatment, Vieillard-Baron, p. 97 con reposant sur une trouvaille. uno stile basato su una trovata, o idea curiosa e originale.

    27 Brower, p. 412, rende komayaka naru con exquisite detail, Vieil-lard-Baron, p. 97 con dlicat. uno stile in cui la descrizione parti-colareggiata fatta con una tecnica raffinata suscita sentimenti delicati.

    28 Brower, p. 412, rende kiratsu con demon-quelling, Vieillard-Baron, p. 97 con terrasse-dmons. Letteralmente il termine kiratsu signifi-ca domare i demoni. Questo stile caratterizzato da una grande forza espressiva e d una impressione di potenza.

    29 Vieillard-Baron, p. 98, riporta qui una frase che non trovo nellorigi-nale, n nella traduzione di Brower.

    30 In originale wakoku , il Giappone. Sia Brower, sia Vieillard-Baron, rendono con Yamato. Qui intende che la poesia di tipo waka una peculiarit giapponese. Nella prefazione dellantologia poetica del Kokinwakash (905), la poesia waka chiamata yamatouta, cio poesia giapponese, per sottolineare che essa tipicamente giapponese.

  • MAIGETSUSH 47

    sensibilit per le cose del mondo.31 Per quanto una cosa su-sciti davvero paura, se compare in una poesia diventa raffi-nata. Tuttavia, che senso avrebbe nella poesia attribuire un sentimento di paura a cose come i fiori e la luna che fonda-mentalmente suscitano sentimenti positivi?

    4. Lo stile emotivo (ushin )

    Dunque, tra i dieci stili che ho proposto, non ce n nessuno che superi quello emotivo riguardo alla natura intrinseca della poesia.32 Esso molto difficile da ottenere. Non si trat-ta di usare vari espedienti che non portano proprio da nes-suna parte. (Piuttosto), purificando profondamente il proprio cuore, e portando la coscienza ad un alto livello di concen-trazione su questo stile,33 allora qualche volta si riesce a comporre (vera) poesia. Quindi, le poesie che noi chiamia-mo belle, sono quelle che hanno profondit di sentimento. Tuttavia, se a causa di soverchia elaborazione si cade in

    31 Qui lautore fa riferimento al concetto di mono no aware (sensibilit

    per le cose del mondo, capacit di emozionarsi di fronte agli eventi naturali e ai sentimenti umani) che costituiva lideale estetico del pe-riodo Heian.

    32 Vieillard-Baron, p. 98, traduce uta no honi con lessence de la posie, mentre Brower, p. 412, rende con the true nature of poetry. Io preferisco natura intrinseca della poesia. La parola ko-koro (letteralmente cuore), a volte scritta con il carattere , altre con , viene usata nella terminologia poetica per indicare quanto la poesia suscita nel lettore. In italiano non esiste una parola corrispon-dente e i traduttori rendono variamente.

    33 Loriginale recita: . Le traduzioni di questa frase sono le seguenti: Vieillard-Baron, p. 99, traduce on sest parfaitment clairci lesprit et que lon pntre pro-fondment dans le domaine (du pome), e Brower, p. 412, comple-tely cleared his mind and thoroughly immersed himself in the unique realm of this style. Quello che Teika vuole intendere che questo difficile stile richiede concentrazione, purificazione del cuore e una assoluta dedizione ad esso.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 48

    troppa profondit di sentimento, la poesia diventa eccessi-vamente densa e contorta e assume un aspetto non coeren-te34 che impedisce di coglierne il significato, e si trasforma in una poesia pi brutta e deludente di una che priva di sentimento. Questa distinzione di estrema importanza e deve essere tenuta in grande considerazione.

    Coloro che si dedicano a questa Via (della poesia), non devono neppure per poco perdere il sentimento di dedizione (verso la poesia) e comporre poesie cos come viene, senza impegnarsi. Componendo poesie che non hanno un tenore adeguato,35 ci si espone alle critiche della gente per i loro difetti, e (tale comportamento) indice di un atteggiamento di svogliatezza e pu condurre al declino della Via (stes-sa).36 Cos che si sente parlare di persone che, essendo state criticate per le loro poesie, ne hanno sofferto fino a morir-ne.37 O si sente anche dire di persone derubate delle loro migliori poesie interamente e senza modifiche, e che dopo morti apparivano nei sogni del ladro, dicendogli con grande sofferenza: restituiscimi le mie poesie!, con il risultato

    34 Rendo densa, contorta e di aspetto non coerente gli originali:

    e . Brower, p. 412, rende over-elaborate and contrived e ill-constructed, mentre Vieillard-Baron, p. 99, con contourn et alambiqu e pas nette.

    35 In originale shtai naki uta . Brower, p. 413, rende ill-conceived poem, mentre Vieillard-Baron, p. 99, posie que nest pas dun style correct. Il termine (mu) shtai pu essere inteso come composto di due parole distinte: sh e tai, nel qual caso poesia che non ha uno stile corretto, come traduce Vieillard-Baron. Usato in ambito poetico, shtai indica linsieme di sentimento, contenuto e ritmo della poesia, ossia, come ho tradotto, il tenore poetico, che qui mi sembra pi appropriato al senso della frase.

    36 Vieillard-Baron, p. 99, legge questultima parte della frase nel senso che questo atteggiamento porta al rigetto della Via della poesia da parte del poeta.

    37 Si riferisce al caso di Fujiwara no Nagano che, criticato da Fujiwara no Kint (966-1041), compilatore del Wakan r-eish e del Shish , ne mor.

  • MAIGETSUSH 49

    che queste poesie furono tolte dalle antologie imperiali. Ma esempi di questo genere non finiscono qui. Davvero essi mi fanno soffrire. Nel caso di temi presentati sia in anticipo sia sul posto,38 bisogna comunque fare molta attenzione a com-porre e a declamare. Ci che fatto in modo affrettato verr poi sicuramente criticato.

    Si devono sempre avere nel cuore e comporre poesie nel-lo stile emotivo, tuttavia, vi sono casi in cui non si pu proprio comporre poesie in questo stile. Quando lo spirito indolente e nel profondo del cuore non c chiarezza, per quanto si voglia comporre (bene), lo stile emotivo non viene fuori. Per quanto ci si sforzi di comporre a tutti i costi, la predisposizione naturale sempre pi si indebolisce e il ri-sultato di un tenore non adeguato.39 In questi casi, innanzi-tutto si compongano poesie che trattano di temi esterni (co-me aspetti naturali)40 e, sebbene laspetto e le parole (della poesia) diano unimpressione di sbrigativit e in qualche modo non si percepisca un sentimento profondo, laspetto della poesia sar positivo. Ci da applicare specialmente nei casi in cui si debba comporre sullistante con un tema fisso. Se si compongono quattro, cinque o dieci poesie in questo modo, lo spirito indolente svanisce e lascia il posto a uno limpido, e si riesce a comporre con un tenore adeguato. Inoltre, nel caso di temi come lamore e la descrizione dei turbamenti intimi,41 si consideri che ci si deve attenere so-

    38 Nelle competizioni poetiche, il tema della poesia poteva essere dato

    in anticipo (kenjitsu ), oppure al momento stesso della riunione poetica (tza ) e, in questo secondo caso, era necessario improv-visare.

    39 Shtai naki. Vedi nota n. 35. 40 Brower, p. 413, rende keiki con the beauties of nature, mentre

    Vieillard-Baron, p. 100, con pome datmosphre. Hisamatsu, p. 129, nota 20, interpreta keiki con temi esterni, che anche io preferisco.

    41 In originale shukkai . Brower, p. 414, rende con grievance, mentre Vieillard-Baron, p. 101, con dolances.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 50

    lamente e strettamente allo stile emotivo.42 Non forse inammissibile ogni altro stile al di fuori di questo?

    Dunque, quanto detto per lo stile emotivo si estende anche agli altri nove stili.43 La ragione di ci che anche nel(lo stile) arcano vi sentimento, e ve ne anche nel(lo stile) elevato, e anche per gli altri stili la stessa cosa. Veramente, in ognuno di questi stili, le poesie senza senti-mento sono comunque brutte. Ora, il motivo per cui ho e-lencato i dieci stili sulla base dello stile emotivo perch le poesie degli altri stili non sono emotive. Dunque, ho scelto unicamente quelle poesie che ritengo composte se-condo lo stile emotivo, ma si tenga conto del fatto che in qualunque degli altri stili vi lo stile emotivo.44

    5. Le parole e lemozione45

    Dunque, la cosa importante nella poesia la scelta delle pa-role.46 Tra le parole vi sono quelle forti, deboli, gran-di e piccole. Riconoscendo bene le loro caratteristiche, o

    42 Cio, mentre per le poesie che descrivono lambiente esterno si pos-

    sono seguire i consigli di cui sopra, quando si tratta di stati danimo interiori non vi sono alternative allo stile emotivo.

    43 Qui lautore torna a trattare dello stile emotivo dal punto di vista generale.

    44 Questa frase vuol dire che lo stile emotivo a s stante, ma in ogni stile di poesia deve comunque esserci sentimento e quindi vi com-preso lo stile emotivo. Vieillard-Baron, p. 101, interpreta diversa-mente la seconda parte di questa frase, cio il faut penser exclusi-vement au style inspir.

    45 Qui, e di seguito in questo capitolo, la parola kokoro viene resa con emozione, ad indicare appunto lemozione che la poesia suscita nel lettore o nellascoltatore. Kokoro, parola di difficile resa, lette-ralmente significa cuore e viene usata per intendere laspetto emo-zionale e sentimentale dellessere umano.

    46 Brower, p. 414, traduce loriginale kotoba con diction, mentre Vieillard-Baron, p. 101, con mots.

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    si mettano in fila soltanto parole forti, oppure si allineino solo parole deboli, e in questo modo, provando e riprovando la sequenza delle parole, si componga evitando dizioni troppo pesanti e dizioni troppo flebili, in modo equilibrato cos che la poesia non risulti sgradevole da ascoltare. Questa una cosa molto importante. Si consideri che non esistono (intrinsecamente) parole brutte e parole belle. La bellezza o meno delle parole di una poesia viene decisa dal modo in cui sono messe una di seguito allaltra.47 Se accanto a parole dello stile arcano aggiungiamo parole forti dello stile possente, il risultato sar proprio molto brutto da vedere. Perci, mio padre ora scomparso mi ha lasciato detto quanto segue: La scelta delle parole sia basata sullemozione (che suscita la poesia).48 Una certa persona, proponendo lesem-pio dei fiori e dei frutti per la poesia giapponese, disse: Le poesie antiche erano tutte per i frutti e ci si dimenticava dei fiori. Nella poesia di questi tempi, ci si preoccupa solo dei fiori e non si vedono frutti.49 Penso che sia proprio cos, e del resto anche nella prefazione del Kokinwakash si dice la stessa cosa.50 Stando cos le cose, di seguito presenter al-

    47 Vieillard-Baron, p. 102, traduce tsuzukegara con agen-

    cement, cio disposizione. 48 Negli scritti di Shunzei non si trova questa frase. Brower, p. 414, tra-

    duce first the poetic conception, then choose the diction accord-ingly, Vieillard-Baron, p. 102, traduce choisis lexpression en fonc-tion du sens du pome. Questa frase vuol dire che le parole devono avere un carattere che sia in accordo con quanto la poesia suscita nel lettore.

    49 Questa espressione si trova anche nella prefazione di Sugawara Mi-chizane (845-903) del Shinsen Manysh (la prima compilazione del 893). Altri pensano a Kamo no Chmei quale fonte della frase.

    50 Nella prefazione in cinese dellantologia poetica Kokinwakash (905), il Manajo, si dice: . I sentimenti delle persone di questo mondo sono diventati poco profondi e si stimano le cose preziose e piacevoli. Si usano frequentemente abbellimenti puramente formali e

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 52

    cune mie considerazioni su questo argomento, di cui si do-vrebbe forse tener conto. Ci che chiamano frutto lemozione (che suscita la poesia),51 ci che chiamano fio-re sono le parole (contenute nella poesia). difficile poter dire che vi sia sempre frutto nelle poesie antiche in cui si sentono parole forti. Anche nelle composizioni poetiche de-gli antichi vi sono poesie prive di emozione,52 che non han-no frutto. (Mentre) anche nelle composizioni dei moderni ve ne sono di quelle che sono belle, ben strutturate e che quindi hanno frutto.

    Dunque, se si insegna che lemozione53 viene prima di tutto, ci implica che le parole vengono dopo.54 Se (invece) diciamo di voler dare la preminenza alle parole, come se dicessimo che non serve che ci sia emozione. In definitiva, una buona poesia quella in cui si uniscono emozione e pa-role (adatte). Si pensi che lemozione e le parole siano come le due ali destra e sinistra di un uccello. Va da s che la compresenza (armonica) di emozione e di parole sia lotti-male, ma (se questo non possibile), sono da preferire le poesie le cui le parole sono maldestre, pi di quelle in cui vi la mancanza di emozione.

    6. Stile eccellente

    Finora ho dato queste spiegazioni, ma ora devo stabilire quali siano le forme delle poesie buone. Davvero, non c

    si producono composizioni melodiche e attraenti i cui frutti sono tutti caduti e dei cui fiori ne resta solo uno.

    51 Brower, p. 415, traduce kokoro () con the thought of feeling. 52 Qui kokoro viene inteso da Brower, p. 415, come feeling, e da

    Vieillard-Baron, come sens (profond). Di fatto kokoro pu avere sia il significato di cuore, sentimento, sia di senso, significato. Qui preferisco cuore (cio profondit spirituale). Vedi nota n. 45.

    53 Brower, p. 415, rende con poetic conception. 54 Cio sono meno importanti.

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    altro modo di conoscere la Via intermedia55 della poesia che da se stessi, e non si devono seguire le opinioni delle altre persone quando indicano questo e quello.

    Riguardo allo stile eccellente56 vi sono molte diverse opinioni riguardo a ci che esso sia, nelle tradizioni delle varie scuole. Shune57 (a questo proposito) dice: sempli-cemente comporre poesie in modo infantile, e sembra che riguardo alle proprie poesie egli tenda a pensare che quelle, in questo stile, siano le migliori. Toshiyori58 dice che le po-esie buone sono quelle elevate,59 di difficile definizione.60

    55 Con la Via intermedia si intende un modo di poetare che non cade

    negli estremi ma si mantiene equilibrato ed elegante. Il termine preso dal Buddhismo e si riferisce alla Verit del Vuoto ktai (secondo cui tutti i fenomeni dellesistenza sono intrinsecamente insostanziali e vuoti), che assieme alla Verit della Realt provvisoria ketai (se-condo cui tutti i fenomeni sono interdipendenti e si originano recipro-camente fornendo unapparenza provvisoria) e la Verit Intermedia chtai (secondo cui tutti i fenomeni, pur essendo vuoti e provvi-sori, sono la verit assoluta), formano le Tre Verit santai secon-do la scuola buddhista Tendai . Qui con Via intermedia si inten-de il fatto che la poesia, pur essendo costruita con elementi insostanziali come le parole, giunge a esprimere sentimenti e verit profonde.

    56 Brower, p. 415, traduce shitsu con poetic styles they consider the best, cio non come termine specifico, ma generico, mentre Vieillard-Baron, intende le style suprme en posie.

    57 Shune (1113-1190?), monaco e poeta dellultima parte del pe-riodo Heian e autore di una raccolta privata intitolata Rinywakash . Il circolo poetico Karinen che riuniva molti famosi poeti del suo tempo gravitava attorno a Shune. Fu maestro di poesia anche di Kamo no Chmei.

    58 Minamoto no Toshiyori (1055-1129), poeta della seconda met del periodo Heian. Era figlio di Minamoto no Tsunenobu (1016-1097). Compilatore del Kiny wakash , e au-tore di Toshiyori zuin , oltre che di una raccolta poetica personale, Sanboku kikash .

    59 Brower, p. 416, rende con indescribably lofty style, mentre Vieil-lard-Baron, pp. 103-104, con dun sublime indfinissable. Qui si ri-ferisce allo stile elevato (taketakashi). Non chiaro a quale opera di Toshiyori si faccia riferimento.

  • LA CONCEZIONE POETICA DI FUJIWARA TEIKA 54

    Altri, danno definizioni diverse. Quindi per me molto dif-ficile arrivare a capire facilmente quale sia la definizione corretta.61

    Per ogni cosa, se se ne conosce la Via, normale che es-sa diventi per forza la pi importante (rispetto a tutte le al-tre),62 e in particolare cos per questa Via della poesia. (Volendo fare un confronto tra la poesia antica e quella at-tuale) secondo il mio criterio, mi viene di pensare che tutte le poesie composte attualmente non siano assolutamente allaltezza di quelle antiche, e raramente me ne sovvengono (di buone). Linsegnamento che i grandi del passato ci han-no trasmesso fino a oggi con il detto: quanto pi andiamo a vedere il passato, tanto pi esso ci appare migliore, appare valido ancora oggi.63

    Per prima cosa, la forma che deve avere lo stile eccellente in poesia, tale da mostrare di mantenere una certa indi-pendenza dagli oggetti che ispirano la poesia, che non indu-gi su alcuno di essi, che non assomigli a nessuno dei succi-tati dieci stili, ma che la forma poetica di tutti vi sia presente, che sia ricca di suggestione,64 e che dia limpressione che d

    60 Il termine qui usato emoiwazu letteralmente significa

    indicibile, o impossibile da definire, e significati simili, per dal-la seconda met del periodo Heian ha cominciato a essere usato come termine tecnico della poesia, soprattutto nella valutazione delle com-petizioni poetiche, per esprimere un tipo di bellezza sublime e dal contenuto profondo.

    61 Vieillard-Baron rende con dpasse mes considrations superficielles. 62 Qui vuol dire che ognuno ritiene la propria Via la pi importante e la

    pi giusta. 63 Brower, p. 416, traduce the great men of old, who said of this Art

    that the more one gazes up at it, the more lofty and uttainable it ap-pears. Vieillard-Baron, pp. 104-105, traduce: lAncien Sage: Plus je lve les yeux, plus elle me parat haute.

    64 Yosei o yoj : ideale estetico in auge nel periodo Heian e Kama-kura, che letteralmente significa eccesso di sentimento, ma che si riferisce piuttosto alla capacit della poesia di lasciare nel lettore una

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    una persona vestita di tutto punto e col cuore retto.65 Ci che normalmente la gente intende con stile eccellente una poesia composta senza orpelli,66 diretta e fresca,67 e che dia unimpressione di distinzione, ma non sia troppo impe-gnativa e scoraggiante.68 Ma questa non una riflessione profonda. Sostenere che tali poesie si possano attribuire allo stile eccellente, significa dire che qualunque poesia viene composta in questo stile. Dopo aver provato a recitare a vo-ce molte volte la poesia,69 e aver purificato la disposizione interiore, abbandonando qualsiasi strategia retorica, dim-provviso e come se fosse a portata di mano, senza sforzo, si compone la poesia, ecco che allora si produce una poesia in stile eccellente. Questo tipo di poesie, prima di tutto, dan-no limpressione di profondit di sentimento, sono elevate,70 sono ben strutturate, hanno una risonanza che va oltre le pa-role, hanno forma raffinata, hanno parole che non danno limpressione di fluire con difficolt e lascolto scorrevole. Sono attraenti, e sono accompagnate dal sorgere di un inde-finito stato danimo71 che d unimpressione di tipo non

    impressione profonda non direttamente riconducibile alle parole pre-senti nel testo. Quindi, si tratta di una sensazione o di un sentimento evocato senza farne diretta menzione, ma tramite simboli, allusioni, e sottili e raffinate tecniche retoriche. Brower, p. 416 traduce con rich in overtones, Vieillard-Baron, p. 105, rsonances potiques.

    65 Lautore paragona la poesia a una persona retta, in atteggiamento formale.

    66 Brower, p. 416, rende con unremarkable verse. Vieillard-Baron, p. 105, sans ornement. In originale mumon naru uta .

    67 Brower, p. 416, smoothly and easily. Vieillard-Baron, p. 105, avec aisance. In originale sawasawa .

    68 In originale kokorookure take . 69 Secondo Vieillard-Baron, per valutarne la qualit melodica, per Bro-

    wer, per valutarne le varie possibili versioni. 70 Brower, p. 416, lofty in cadence. Viei