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MANUALE AD USO DEI LAVORATORI INFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DEL D.LGS. 81/08 - artt. 33 - 36 LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ROMA CAPITALE MUNICIPIO XII

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MANUALE AD USO DEI LAVORATORI INFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DEL D.LGS. 81/08 - artt. 33 - 36

LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI

CARICHI

ROMA CAPITALE MUNICIPIO XII

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Indice Introduzione Definizioni La movimentazione manuale dei carichi: norme generali di protezione

- I rischi per la colonna vertebrale - Il sovraccarico della colonna vertebrale - Lo sforzo fisico

Caratteristiche dell’ambiente di lavoro Altri rischi dorso-lombari Le regole da seguire per movimenti corretti

- Lo spostamento di un carico - Trasporto di pesi e spostamento di oggetti

La sorveglianza sanitaria Principale normativa di riferimento

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Introduzione Le patologie e le affezioni della colonna vertebrale sono in cima alla scala dei problemi che si pongono per la tutela della salute nei luoghi di lavoro. Queste, costituiscono la principale limitazione al lavoro, provocano gravi danni economici e sociali ai lavoratori, alle aziende, alla collettività. Nelle statistiche ufficiali le malattie della colonna si collocano al secondo posto, subito dopo le affezioni che colpiscono le vie respiratorie, includendo però tra queste anche le patologie influenzali. Le patologie della colonna vertebrale, tra le quali spiccano l'artrosi acuta e cronica e le lesioni dorso - lombari, sono associate ad un processo degenerativo del disco intervertebrale, cioè di quel cuscinetto elastico che lega una vertebra all'altra. Il disco, ogni volta che si compie uno sforzo di sollevamento, viene sottoposto ad una pressione inimmaginabile. E' stato scientificamente calcolato che se si solleva un carico di venticinque chilogrammi spostandolo da terra all'altezza del torace, a schiena flessa, cioè curvata, il disco intervertebrale del tratto lombare della colonna viene sottoposto ad una pressione superiore ai 500 chilogrammi. Si calcola che se tutti gli infortuni venissero regolarmente registrati e denunciati dalle aziende, la lesione da sforzo, che in genere provoca acute lombalgie, passerebbe al primo posto degli infortuni sul lavoro. Il numero maggiore delle affezioni acute e croniche dell'apparato locomotore - in particolare della parte dorso – lombare della colonna vertebrale, o comunque la principale causa dei rischi di tali malattie, è riconducibile alla movimentazione manuale dei carichi. Sulla base di questi dati di fatto la Comunità Europea e gli Stati membri hanno emanato norme specifiche volte a ridurre e limitare l'impiego della forza muscolare per movimentare carichi durante il lavoro. Tali norme sono contenute nel decreto legislativo 81 del 2008 che precisa, tra l'altro, che la movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:

a) il carico è troppo pesante; b) è ingombrante o difficile da afferrare; c) è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; d) è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a

una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; e) può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni

per il lavoratore, in particolare in caso f) di urto.

Se non è possibile eliminare la necessità della movimentazione manuale dei carichi nell'azione di trasporto o sostegno di un carico, il lavoratore deve seguire particolari regole, molti rischi di lesioni dorso lombari sono determinati, infatti, anche dalla posizione che assume nel compiere le azioni del sollevare, spingere,tirare,etc..

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Definizioni Per movimentazione manuale dei carichi si intendono “le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l'altro “rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari “ (art 167 del Titolo VI del D.Lgs 81/2008).

La Movimentazione Manuale Dei Carichi: Norme Generali Di Protezione

I rischi per la colonna vertebrale I maggiori rischi nella movimentazione dei carichi pesanti sono di lesioni alla colonna dorso - lombare cioè la parte medio - bassa della schiena e sono lesioni molto gravi perché la colonna vertebrale è la struttura portante del nostro corpo: sostiene la testa, il tronco, e indirettamente le braccia e le gambe. La colonna è costituita da 33 o 34 vertebre poste le une sulle altre e strettamente legate tra di loro per mezzo di cuscinetti elastici, che sono i dischi intervertebrali. I tratti della colonna sono cinque: cervicale (7 vertebre), dorsale (12 vertebre), lombare (5 vertebre), sacrale e coccigeo (9 o 10 vertebre). All'interno della colonna vertebrale si trova il midollo spinale da cui partono i nervi che raggiungono i diversi organi del nostro corpo tra cui le braccia e le gambe. La colonna vertebrale, che sostiene il corpo, deve essere flessibile per consentire al corpo stesso di muoversi agevolmente ruotando, flettendosi o estendendosi. Qualunque processo degenerativo dei dischi intervertebrali determina una limitazione irreversibile della flessibilità della colonna. In condizioni di sforzo prolungato della schiena si possono verificare tre situazioni che danno luogo alla sensazione dolorosa:

a) contrattura muscolare; b) infiammazione delle articolazioni delle vertebre; c) compressione eccessiva del disco intervertebrale.

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Le cause del mal di schiena (lombalgie) possono essere riconducibili a: a) malattie della colonna vertebrale (scoliosi,

ernia del disco, reumatismi, etc.) b) errata movimentazione dei carichi.

Il sovraccarico della colonna vertebrale L'allegato XXXIII del decreto legislativo 81/2008 fornisce alcuni elementi di riferimento circa i casi in cui il lavoratore corre i maggiori rischi di patologie dorso - lombari nel movimentare manualmente i carichi. E precisamente:

a) il carico è troppo pesante ; b) il carico è ingombrante o difficile da afferrare; c) il carico è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; d) il carico è collocato in una posizione tale per cui dev'essere tenuto o

maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;

e) il carico può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.

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Il limite generico di pericolosità è fissato:

a) a Kg. 20 per i maschi di età fra i 15 ed i 18 anni (L. 977/1967) b) a Kg. 15 per le femmine di età fra i 15 ed i 18 anni (L. 977/1967) c) a Kg. 20 per le donne adulte (Legge 635/1934).

Nel D.Lgs 81/2008 vengono rivisti i limiti di carico massimo sollevabile da parte di un operatore. Il precedente D.L.vo 626/94, prevedeva che un singolo operatore potesse sollevare un carico al massimo di 30 kg (20 kg per una donna). La normativa entrata in vigore invece, nell’allegato XXXIII, fa riferimento alle norme ISO 11228 le quali indicano come limite massimo 25 kg per l’uomo e 15 kg per la donna.

Lo sforzo fisico Sempre nell'allegato XXXIII il decreto legislativo specifica che lo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:

a) è eccessivo; b) può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; c) può comportare un movimento brusco del carico; d) è compiuto col corpo in posizione instabile.

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Caratteristiche Dell’ambiente Di Lavoro Anche le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:

a) lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta;

b) il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso c) il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione

manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione; d) il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la

manipolazione del carico a livelli diversi; e) il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; f) la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate.

Esigenze Connesse All’ Attività

L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze:

a) sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;

b) pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti; c) distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto; d) un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.

La loro indicazione viene fatta perché il datore di lavoro ne tenga conto nel processo di analisi dei rischi e di programmazione delle misure per eliminare o ridurre al minimo il rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico.

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E' però utile richiamarle anche nel quadro dell'azione di formazione dei lavoratori, perché essi siano adeguatamente informati come vuole la legge, di tutti gli elementi che singolarmente o in correlazione tra di loro, influiscono sulla formazione del rischio. Infatti tra i fattori individuali di rischio, cioè dai fattori che dipendono direttamente da ciascun lavoratore, oltre alla inidoneità fisica a svolgere il compito in questione, tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età che deve essere valutata dal datore di lavoro sulla base delle prescrizioni del medico, vi sono sia la insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento sia gli indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore.

Le Regole Da Seguire Per Movimenti Corretti

Esistono modi corretti per movimentare manualmente un carico che riducono i rischi dorso - lombari. Sono procedure alle quali il lavoratore deve attenersi con scrupolo nella misura in cui intende tutelare la propria integrità e salute. Per spostare un carico non si deve sottoporre la colonna vertebrale a tensioni meccaniche nocive. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile procedere in questo modo:

a) il lavoratore deve posizionarsi vicino al carico e sistemarsi di fronte alla direzione dello spostamento per evitare di utilizzare le braccia come leva avendo la schiena flessa ed evitando altresì di compiere inutili torsioni;

b) il lavoratore deve sistemare i piedi su una base stabile per allontanare i rischi di uno squilibrio e quindi eliminare quelli di un brusco movimento per ristabilire un equilibrio compromesso;

c) i piedi divaricati debbono circondare una parte del peso da movimentare affinché il tronco sia orientato sul carico: lo sforzo verrà controllato meglio;

d) a questo punto, per sollevare il carico, il lavoratore deve chinarsi, flettere quindi le gambe e non la colonna;

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e) lo sforzo di sollevamento deve cioè essere compiuto dalle gambe non dalla colonna.

L'inclinazione del tronco nello sforzo di sollevamento trasferirebbe infatti sui dischi intervertebrali del tratto dorso lombare della colonna un sovraccarico meccanico di centinaia di chili, con rischi di gravi lesioni e affezioni. Corretti gesti lavorativi di movimentazione manuale dei carichi comportano inoltre l'osservanza attenta delle seguenti regole:

a) non sollevare bruscamente il peso; b) afferrare il carico con una presa sicura e vicino al corpo: troppo spesso una

presa che cede porta a gesti incontrollati che si rivelano disastrosi; c) rendersi conto del peso da sollevare: un carico infatti può essere più pesante

di quanto sembri e costringere un soggetto non pronto ad uno sforzo muscolare superiore a quello al quale si è preparato;

d) tendere i muscoli della schiena prima del sollevamento del carico: il tensionamento di muscoli che serrano la colonna infatti è un mezzo di controllo molto efficace; non solo la colonna sarà sostenuta meglio nello sforzo ma anche ogni fase imprevista verrà gestita meglio;

e) portare infine il carico verso se stessi sia per ridurre i bracci di leva che sollecitano i muscoli paravertebrali, sia perché i movimenti sono più corretti quando il carico è vicino al corpo.

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Lo spostamento di un carico Anche per spostare un carico è necessario seguire corrette manovre nello svolgimento dell'azione. In questo caso, però, si può non tenere conto dell'indicazione di 25/15 (uomo /donna) chilogrammi, come peso limite del carico da movimentare. In ogni caso è necessario considerare i differenti sforzi che sono necessari per trasportare o trainare in piano piuttosto che spingere. Una efficace prevenzione contro i rischi dorso - lombari dovuti ad un possibile sovraccarico meccanico della colonna anche nello spostamento di un carico si basa su queste regole:

a) bisogna tentare di far scivolare il carico; b) non inarcare mai la schiena in avanti o indietro; c) è meglio spingere che tirare; d) gli arti che spingono devono essere posti nell’asse della e) spinta; f) quando si spinge con le braccia bisogna bloccare tra loro spalle e bacino

affinché lo sforzo sia compiuto dalle gambe g) (affondo in avanti) e non con il dorso.

Trasporto di pesi e spostamento di oggetti Anche per spostare carichi minori che non comportano rischi lombo - sacrali è opportuno seguire alcune regole:

a) è meglio effettuare più volte il tragitto con un carico minore che fare meno tragitti con carichi più pesanti;

b) se l’oggetto è munito di un manico, si può portare lungo il corpo; c) se il tragitto però è lungo bisogna cambiare regolarmente il lato; d) se devono essere trasportati vari carichi dotati di manico, ideale sarebbe

prenderne uno per ogni manico facendo in modo di dividere equamente il peso per ogni lato del corpo;

e) se si devono spostare degli oggetti bisogna evitare di ruotare solo il tronco: si deve ruotare tutto il corpo;

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f) se si deve porre un oggetto in alto bisogna evitare di inarcare la schiena: è consigliabile l’uso di uno sgabello o di una scaletta.

La Sorveglianza Sanitaria In relazione alla movimentazione manuale dei carichi il Medico Competente dovrebbe prevedere l'assegnazione di ogni lavoratore ad una delle seguenti classi lavorative:

a) I Classe - lavoro di tipo sedentario, b) II Classe - lavoro fisico leggero, c) III Classe - attività fisica moderata, d) IV Classe - attività fisica pesante.

Il risultato finale deve condurre alla classificazione di idoneità in: • idonei • idonei con limitazioni (di ore e di intervento) e la prescrizione di controlli sanitari più frequenti. Le visite periodiche dovrebbero avere una cadenza triennale per gli idonei o con maggiore frequenza per gli idonei con prescrizioni o per i maggiori di 45 anni.

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Principale Normativa Di Riferimento TITOLO VI del D.Lgs 81/08 La movimentazione manuale dei carichi Legge 17 ottobre 1967, n° 977 Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità' e della paternità', a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53"

Tale informazione è fornita dal Servizio di Prevenzione e Protezione e dal Datore di Lavoro. Datore di Lavoro Adriana Del Pozzo

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MANUALE AD USO DEI LAVORATORI INFORMAZIONE DEI LAVORATORI AI SENSI DEL D.LGS. 81/08 - artt. 33-36

LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI

CARICHI

Articoli 33- 36 del D.Lgs. 81/08

RICEVUTA DI CONSEGNA DEL MATERIALE INFORMATIVO da restituire all’Ufficio del Personale debitamente firmata. Il/La sottoscritto/a ............................................................................................................................................................ Dipendente di ROMA CAPITALE: ………………………………………………………………………………………………………………… dichiara di aver ricevuto on line dal Datore di Lavoro copia dell’opuscolo “LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI”. Tale documentazione è stata fornita dal Servizio di Prevenzione e Protezione per ottemperare agli obblighi di informazione di cui agli artt. 33 - 36 del D.Lgs. 81/08. Per ricevuta (firma) ..................................................................................... Data ..........................................................