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Il numero 5 del 12 aprile 2009
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LaPasquadelS
UDDES
T
NUMERO 512 APRILE DUEMILANOVE
LA CRISI ECONOMICA E QUELLA DEIVALORI. IL TERREMOTO IN ABRUZZO
E IL DOLORE NEL VEDERE LASOFFERENZA DI TANTI NOSTRI
FRATELLI. QUEST'ANNO IRITI DELLA PASQUA NE
FANNO RISCOPRIREIL SENSO
RELIGIOSO
CREDERCI
Ispica
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
I giorni che ricordano la Passione e Re-surrezione di Cristo, 2009 anni fa a Geru-salemme, raccolgono quest'anno un'inti-mità che nel passato era stata smarrita. Ilbenessere diffuso fa i conti con la recessioneeconomica. Siamo tutti più attenti a com-piere spese, specie se superflue. Una cer-ta semplicità si respira nel rapporto con glialtri, perchè non è più tempo di edonismoe superficialità.Il terremoto in Abruzzo, i morti, le case
distrutte, ha amplificato nel cuore di tut-ti il vero senso della vita, fatta di sacrifici,di amore per il prossimo, a cominciare daifamiliari.Suddest.it dedica questo numero speciale
ai riti della Pasqua negli iblei. Con un pen-siero a tutti coloro che, credenti o no, si ri-trovano nei valori fondamentali dell'esi-stenza.
Buona Pasqua e buona vita
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IL SENSODELLA VITA
Ispica
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
CAVARI ENUNZIATARI
Le vere feste di Ispica sitengono a Pasqua, una ilGiovedì, la festa dei Cavàri,e l’altra il Venerdì, la festadei Nunziàtari, antagoni-ste e faziose un tempo per lesolite motivazione di cam-panile, gelosie del clero,contrapposizioni di classisociali. Le celebrazioni han-no inizio il Giovedì Santo,alle prime luci dell’alba,quando muove una «viacrucis» notturna dalla Chie-sa di S. Maria della Cavadove si sono riuniti i fede-lissimi dei Cavàri, con tor-ce accese. La processione -preceduta da un grandeCrocefisso - giunge allaChiesa di S. Maria Mag-giore ove altra folla attende;quindi lamoltitudine entrain chiesa, occupando ognispazio, per dare il via al ri-tuale della scinnùta ro Pa-tri a Culònna che caratte-rizza la festa; i Congregatidell’Arciconfraternita deiCavari, in costume bianco erosso, prelevano dalla suanicchia il simulacro del Cri-sto, mentre i fedeli gridanoinsieme il fatidico Picciòtti,chi nun purtàmmu a nud-du, Culonna.Ha quindi luogo la pro-
cessione esterna che do-vrebbe concludersi a mez-zanotte, ma che i Cavari ri-tardano sempre, ed anche
quando sono rientrati inChiesa, fanno compiere alsimulacro innumerevoli giritra le navate, quasi a nonvolere staccarsi dal Patri aCulonna. Il Venerdì Santo èil turno dei Nunziàtari iquali in mattinata nellaChiesa dell’Annunziata,danno vita alla Scinnùta ròSignuri, prelevando stavol-ta dalla nicchia il simulacrodel Cristo con la Croce, algrido, altrettanto vivo, diPicciòtti, chi nun purtàmua nuddu, Cruci, Cruci. Se-guirà la processione pome-ridiana del simulacro, por-tata a spalle dai Congrega-ti dell’Annunziata, che sidistinguono per l’abitobianco ed azzurro. La pro-cessione fa sosta davantialla Chiesa di S.MariaMag-giore, dove si ha l’«incon-tro» col simulacro dell’Ad-dolorata. Anche stavolta,al rientro notturno in chie-sa, si fanno compiere alCristo diversi giri prima diriportarlo nella sua nicchia.«Giri» che vogliono ricor-dare l’ordinanza governati-va del 1877 la quale vietavale due feste antagoniste permotivi di pubblica sicurez-za: quell’anno non si feceroprocessioni, però i due si-mulacri furono fatti «gira-re» entro le rispettive chie-se per tutto il giorno.
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Vittoria
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
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Vittoria
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
IL DRAMMASACRO
Lemanifestazioni del Ve-nerdì Santo nella città diVittoria, e in esse l'anticarappresentazione del"Dramma Sacro", ricreanoogni anno, per l'intero ter-ritorio ibleo, un evento re-ligioso, culturale, turistico,con copiosissimo seguitodi pubblico e fedeli.Le manifestazioni sono
distribuite lungo l'arco diuna intera giornata di "Pas-sione", intessuta di fattiprocessionali, rituali, reli-giosi, su una cerimonialitàche si sviluppa all'interno eall'esterno dei luoghi di cul-to, e che sintetizza motivi evalori devozionali, fideisti-ci, etnologici.I luoghi deputati, sui qua-
li la giornata del venerdìsanto si articola, vanno dal-la Basilica San GiovanniBattista fino a una zona ur-bana raffigurativa del "Gol-gota", quasi periferica, at-torno a Piazza Sei Martiri,un tempo fuori cinta urba-na; meglio nota, anche perla presenza di questa ma-nifestazione, come PiazzaCalvario o anche Piano del-la Croce.Il "Dramma Sacro" (che
conclude la giornata devo-zionale) è azione scenicasu luogo "fisso", con appa-rato scenografico costruitosu una tridimensionalitàdilatata e monumentale.Ha la durata di oltre
un'ora e costituisce l'epilo-
go delle manifestazioni.Ha la sua radice rappre-
sentativa in una situazioneprocessionale che prendeavvio la tarda mattina delVenerdì Santo dalla Basili-ca della città. Versomezzo-giorno il nucleo processio-nale giunge in piazza Cal-vario dove staziona nelleore pomeridiane, per scio-gliersi la sera dopo la rap-presentazione del "Dram-ma..." e il ritorno alla Basi-lica. Elemento di centralitàfigurativa tanto della pro-cessione quanto della rap-presentazione è un'antica epreziosa statua del Cristomorto che, all'interno diun'urna-cataletto, in cor-teo animato di simbologierituali, viene condotta al"Calvario" e inchiodata allacroce presso un tempiettoneoclassico, ivi esistente.In quella piazza la statua
è lasciata alla visita devo-zionale dei fedeli e dei turi-sti; la sera, nel corso dellarappresentazione scenica, èdeposta dalla croce, ricol-locata nell'urna e riportataal sito originario.Non c'è interruzione ma
continuità fra il momentoprocessionale mattutino diandata, il pellegrinaggiopomeridiano dei fedelipresso il Golgota, il signifi-cativo intercalare della rap-presentazione serale inP.zza Calvario, e la proces-sione conclusiva di ritorno.
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Scicli
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La Domenica di Pasqua si ha il clou del-le festività pasquali con innumerevoli pro-cessioni, tra le quali quella splendida del-l’UomoVivo. La prima processione è quel-la del «Venerabile», ossia del SS. Sacra-mento, che si origina nella Chiesa di S.Ma-ria La Nova: sotto il baldacchino, e prece-duto da un enorme stendardo di seta(stannàrdu), l’ostensorio attraversa alcu-ne vie delle città per rientrare nella chie-sa di origine. Il SS. Sacramento sarà poi ri-posto, mentre viene prelevato il simulacrodi Gesù Risorto, l’Uomo Vivo, una bellis-sima statua lignea di Benedetto Civiletti. Hacosì inizio una seconda processione con unaimmensa folla di fedeli: processione chequasimai segue l’itinerario predisposto, pervia delle sollecitazioni degli abitanti diquesto o quell’altro quartiere che lo vo-gliono nella propria strada: benché il cor-teo si sia mosso dalla Chiesa di S. Maria
La Nova, il simulacro giungerà nella Chie-sa del Carmine, appena un centinaio dime-tri dalla prima, dopo due, tre ore di pro-cessione. Al passaggio del simulacro si per-petua la tradizione del criscila, criscila, checonsiste nell’afferrare i bambini sotto leascelle e sollevarli in alto, quasi un’offer-ta dei genitori alla divinità perché li pro-tegga nella crescita e nella vita. Il simula-cro viene quindi fatto sostare per qualcheora, quando si formerà una nuova, terza,processione che porterà U gioia (altronome affettuoso ed amoroso, col quale èappellato Gesù Risorto) in corteo per altrevie della città, per rientrare ancora nellastessa Chiesa del Carmine. Ma non è fini-ta: si tratta di alcune ore di sosta per darel’inizio ad un’ultima processione, la quar-ta, che si concluderà a tarda notte, col rien-tro definitivo del simulacro nella Chiesa diS. Maria La Nova.
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Scicli
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L’UOMOVIVO
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Modica
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La Domenica di Pasqua si celebra la fa-mosa festa dellaMadonna vasa-vasa: con-siste in due processioni che entrambe par-tono dalla chiesa di S.Maria di Betlem, laprima che accompagna il simulacro diCristo Redento, e l’altra la Madonna Ad-dolorata. Le due processioni, a mezzo-giorno, confluiscono in Piazza Municipiodove si ha «l’incontro» (u ’ncuòntru) tra laMadre ed il Figlio, e quindi la vasàta (da cuiil vasa-vasa), ossia il bacio ed abbracciosimbolico tra i due simulacri, che avvienemediante marchingegni adeguatamentemossi: si vedono così muovere le bracciadellaMadonna tese versoGesù, e quindi al-zate in segno benedicente; ed ancora la ca-duta del manto nero della Madonna chescopre così il suo abito azzurro. Tuttoquesto mentre i portatori agevolano leoperazioni dell’incontro con consumatateatralità. La stessa scena si ripeterà inPiazza S. Pietro, e quindi nel Largo S. Ma-ria: ed ogni volta questa «vasata» si tra-sferisce al popolo esultante e giubilante, echi può abbraccia e bacia il vicino che ca-sualmente si trova al suo fianco.
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Modica
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FESTA DELLA MADONNA
VASA-VASA
Comiso
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
A PA
Comiso
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La pasqua del SUDDEST12 APRILE DUEMILANOVE
ACILa Domenica di Pasqua a Comiso si ce-
lebra la cosiddetta Paci, ossia l’incontro trala Madonna e Gesù Risorto. La festa con-siste nel formarsi di una processione conil simulacro di «Cristo Risorto» e della«Madonna Annunziata» ai cui piedi ven-gono posti dei bambini vestiti da angioletticon il compito di intonare l’Alleluja ad ogni«paci». I due simulacri vengono fatti muo-vere dalla Basilica dell’Annunziata, davantialla quale avviene il primo incontro, la pri-ma «pace», che consiste nel fare avvicinarefino a toccarsi le due statue spinte veloce-mente l’una contro l’altra dai portatori;«pace» che si ripeterà davanti ad ogni chie-sa incontrata nel percorso, e così fino a seraquando, nella piazza principale, si avràquella conclusiva. Era questa la festa deiNunziatàri (i fedeli della Chiesa dell’An-nunziata) un tempo occasione di veri e pro-pri scontri fisici coi Matrichiesàri (i fede-li della ChiesaMadre o dell’Immacolata) inpiena competizione degli uni contro gli al-tri. Sicchè questo giorno fu per moltotempo inutilmente detto «della pace».
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la domenica delSUDDEST
supplemento settimanale a SUDDEST.itil quotidiano online della provincia di Ragusa
Registrazione Tribunale di ModicaReg. Stampa n. 01/09 del 05-01-2009
Sede legale: via Lucca, 397014 - Ispica (RG)Direttore responsabile: Gianni LicitraProgetto grafico: Luca SaliciFoto: Luigi Nifosì
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