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Conoscere i rischi e attuare la prevenzione: guida per i docenti e per tutto il personale scolastico SICUREZZA La sicurezza sul lavoro nella SCUOLA Coalberto Testa vai alla scheda del libro l’autore della stessa collana

La sicurezza sul lavoro nella SCUOLALA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA Conoscere i rischi e attuare la prevenzione: guida per i docenti e per tutto il personale scolastico Coalberto

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La sicurezza sul lavoro nella SCUOLAConoscere i rischi e attuare la prevenzione:guida per i docenti e per tutto il personale scolastico

Affrontare il tema sicurezza nel mondo scolastico risulta piuttostocomplesso in quanto si tratta di una attività che non può essereparagonata a nessun altro comparto lavorativo. Un primo problema è rappresentato dalla presenza di due soggetti destinatari degliobblighi: il Dirigente Scolastico e l’Ente Locale proprietario. Questa “dualità” di ruoli genera spesso grandi equivoci, creando problemi di responsabilità di fronte alle quali i due soggetti chiamati a risponderne risultano spesso in contrapposizione. La scuola inoltre ricopre un doppio ruolo sotto il profilo della sicurezza: il personale e gli allievi da tutelare durante il periodo scolastico (obbligo giuridico) e gli allievi visti come futuri lavoratori (obbligo morale). A questo occorre aggiungere numerosi fattori di rischio, talvolta paragonabili a quelli di settori produttivi (Istituti Edili, IstitutiAgrari...) a causa dell’uso di macchine, attrezzature e sostanze. Inoltre vanno presi in considerazione i rischi “tradizionali”: rischi biologici, chimici, elettrici, strutturali e i rischi “emergenti” (stress da lavoro correlato, il rischio campi elettromagnetici), in un contestorelazionale, da parte dei docenti, sempre più difficoltoso anche nel rapporto con i genitori e con le nuove tecnologie. E poi i rischi legati allo svolgimento di attività “speciali” quali feste scolastiche, gite, stage. O, ancora l’utilizzo promiscuo delle palestre scolastiche date in uso a società sportive. Il volume è rivolto a tutti i soggettiche, a vario titolo, lavorano nel mondo della scuola: docenti, dirigenti scolastici, preposti, personale ausiliario o studenti degliistituti professionali. È rivolto anche a tecnici, consulenti, RSPP, Amministratori di Enti Locali che vogliano approfondire gli aspettilegati alla sicurezza del mondo scolastico.

Coalberto Testa, Ingegnere, è un tecnico che si occupa di sicurezza, impianti e prevenzione incendi per la Pubblica Amministrazione dal1994. Ricopre il ruolo di RSPP per numerose Istituzioni Scolastiche e Amministrazioni Pubbliche in Emilia Romagna e di coordinatoreper la sicurezza per numerosi cantieri pubblici e privati. Membro del comitato di Tecnico di Prevenzione Incendi dell’Emilia Romagna fino al 2013. Svolge attività di docenza in materia di Sicurezza con particolare riferimento alla Pubblica Amministrazione.

€ 18,00

978

8863

1086

20

ISB

N 9

78-8

8-63

10-8

62-0

LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SICUREZZA

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Conoscere i rischi e attuare la prevenzione: guida per i docenti e per tutto il personale scolastico

SICUREZZA

La sicurezza sul lavoro nella SCUOLA

Coalberto Testa

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del libro

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

Conoscere i rischi e attuare la prevenzione: guida per i docenti e per tutto

il personale scolastico

Coalberto Testa

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLAISBN: 978-88-6310-862-0

Copyright © 2018 EPC S.r.l. Socio Unico

EPC S.r.l. Socio Unico - Via Clauzetto, 12 - 00188 Romawww.epc.itServizio clienti: 06 33245277 - Fax 06 33245248Redazione: Tel. 06 33245264/205

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati alla EPC S.r.l. Socio Unico. La struttura e il contenuto del presente volume non possono essere riprodotti, neppure parzial-mente, salvo espressa autorizzazione della Casa Editrice. Non ne è altresì consen-tita la memorizzazione su qualsiasi supporto (magnetico, magneto-ottico, ottico, fotocopie ecc.).La Casa Editrice, pur garantendo la massima cura nella preparazione del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione ivi contenuta.

Il codice QR che si trova sul retro della copertina, consente attraverso uno smartphone di accedere direttamente alle informazioni e agli eventuali aggiorna-menti di questo volume.

Le stesse informazioni sono disponibili alla pagina:

https://www.epc.it/Prodotto/Editoria/Libri/La-sicurezza-sul-lavoro-nella-scuola/4608

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SOMMARIO

Prefazione .............................................................................. 7

capitolo 1 INTRODUZIONE ............................................................................. 9

1.1. La sicurezza nella scuola ........................................................ 9

1.2. Il Testo Unico applicato all’attività scolastica e il Documento di valutazione dei rischi ......................................11

1.2.1 Definizioni e concetti generali: qualche nozione .................. 111.2.2 Soggetti e ruoli: le figure previste dal decreto .................... 141.2.3 La valutazione dei rischi ........................................... 19

1.3. Formazione e informazione ....................................................25

capitolo 2 L’EDIFICIO SCOLASTICO ................................................................29

2.1. Rapporti con l’Ente Locale e attribuzione di competenze ....................29

2.2. Il rispetto della normativa tecnica .............................................33

2.3. I rischi legati alla struttura .....................................................34

2.4. Attrezzature ed altri elementi di rischio nelle scuole ........................47

2.5. Le destinazioni d’uso dei locali ................................................58

capitolo 3 L’ATTIVITÀ SCOLASTICA ...............................................................63

3.1. Livelli scolastici, mansioni e attività ..........................................63

3.2. I rischi nella scuola .............................................................66

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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3.2.1 Rischio elettrico ..................................................... 743.2.2 Campi elettromagnetici ............................................. 793.2.3 Rischio rumore ...................................................... 893.2.4 Rischio vibrazioni .................................................... 913.2.5 Rischio chimico ...................................................... 943.2.6 Rischio incendio e rischio da atmosfere esplosive...............1053.2.7 Rischio Biologico ...................................................1193.2.8 Stress da lavoro correlato .........................................1303.2.9 Movimentazione manuale dei carichi .............................1393.2.10 Videoterminali ed ergonomia ......................................1473.2.11 Valutazione del rischio lavoratrici gestanti .......................1553.2.12 Altri rischi da valutare .............................................161

3.3. Laboratori, palestre e attività speciali (stages, feste scolastiche, rappresentazioni) .............................. 167

3.4. Dispositivi di protezione individuale ........................................ 175

3.5. Il Protocollo sanitario nella scuola: cenni ................................... 177

capitolo 4 SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA ............ 179

4.1. Ruoli e deleghe ............................................................... 184

4.2. La gestione della documentazione .......................................... 189

4.3. La Gestione delle interferenze (il D.U.V.R.I.) ................................ 191

capitolo 5 LA GESTIONE DELL’EMERGENZA NELLA SCUOLA .......................... 197

capitolo 6 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: INSEGNARE SICUREZZA .............. 207

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Prefazione

Trascorsi dieci anni dall’emanazione del D.Lgs. 81/2008 e quindi dopo un decennio di attuazione degli obblighi in esso contenuti, è possibile iniziare a fare i primi bilanci dettati dall’esperienza “sul campo”.

Una prima considerazione porta a ritenere il testo legislativo (e i suc-cessivi decreti attuativi) non sempre idonei per garantire un’attuazione efficace, sul piano pratico, rispetto ad alcuni comparti. Uno di questi è senz’altro il comparto della Pubblica Amministrazione e, in particolare, il mondo scolastico.

Il decreto ha senza dubbio rappresentato una svolta epocale che ha modificato in maniera sostanziale l’approccio alla sicurezza e soprattut-to l’approccio alla consapevolezza dell’importanza che la stessa assu-me nel mondo del lavoro.

Una sicurezza che dovrebbe diventare componente attiva del ciclo lavorativo, non più subita ma determinante nelle scelte e nelle valuta-zioni di un’azienda, pubblica o privata.

In questo senso la scuola ha un duplice obbligo: quello giuridico lega-to all’attuazione degli obblighi previsti dal decreto, e uno morale laddo-ve gli studenti siano visti come i lavoratori del futuro.

Doppio ruolo della scuola

Personale e studenti visticome lavoratori durante

il periodo scolastico

Studenti visticome futuri lavoratori

Obblighi Giuridici Obblighi Morali

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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Poiché gli Accordi Stato Regioni del 22 dicembre 2011 e 22 febbraio 2012, attuativi del decreto 81/2008 (come del resto lo stesso decreto) sanciscono, attraverso percorsi formativi molto impegnativi, in maniera chiara e inequivocabile l’importanza della formazione, è evidente che la scuola non può che essere considerata lo strumento principale attraver-so il quale perseguire un obiettivo concreto che porti, nel tempo, a ren-dere consapevoli i futuri lavoratori dell’importanza del tema “sicurezza”.

Ovviamente non si può fare a meno di considerare che oggi, purtrop-po, la formazione sulla sicurezza viene “subita” da parte dei lavoratori in quanto considerata spesso noiosa e inutile.

Non è obiettivo di questo libro ricercare le cause che attualmente portano spesso a simili evidenti risultati (fra i quali, purtroppo, talvolta anche la mancanza di professionalità o di competenze specifiche dei formatori) ma quello di fare in modo che, chi utilizzerà questo strumen-to, possa, al termine della sua lettura, fare anche qualche riflessione sull’importanza del tema sicurezza e sull’importanza del ruolo della scuola.

Tutto questo affinché anche i lavoratori del futuro acquisiscano una consapevolezza tale da contribuire, una volta per tutte, ad una riduzio-ne reale e drastica del numero di infortuni che purtroppo ancora, dopo dieci anni di attuazione del decreto (e quasi venticinque di attuazione del suo antenato, la 626/94), continua a rimanere pressoché inalterato.

Il testo è rivolto a tutto il personale scolastico e rappresenta (con l’ec-cezione di alcuni richiami sui contenuti generali), un percorso formativo che possa consentire di acquisire conoscenze specifiche sui temi della sicurezza nel mondo della scuola e sulle sue implicazioni nell’attività quotidiana.

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capitolo 1

INTRODUZIONE

1.1. La sicurezza nella scuolaIl mondo scolastico rappresenta un settore piuttosto complesso e

articolato che si differenzia in modo sostanziale da tutti gli altri settori di attività e che avrebbe meritato un Titolo a parte all’interno del testo legislativo, in quanto presenta specificità che non possono essere para-gonate ad altre attività lavorative.

I Dirigenti Scolastici in prima battuta, e tutti gli addetti ai lavori, han-no sovente segnalato come l’attuazione degli adempimenti del decreto sia spesso problematica per una serie di motivi fra i quali, uno dei più importanti, la necessità di rapportarsi con gli Enti Locali proprietari delle strutture scolastiche e destinatari degli obblighi inerenti la struttura e gli impianti; aspetti dai quali non si può prescindere per attivare un percor-so completo di adeguamento e di rispetto della normativa ma che, di fatto, vengono attribuiti quale primo destinatario, al Dirigente scolastico in qualità di Datore di lavoro.

In ogni caso la legge pone il Dirigente scolastico in una posizione di garanzia della sicurezza dei lavoratori ma anche degli studenti (anche nel caso in cui non siano considerati lavoratori).

Pertanto il modo più corretto, a parere di chi scrive, per affrontare il Decreto in maniera costruttiva, è quello di porsi come obiettivo la creazione di un sistema di gestione della sicurezza (non necessariamente certifica-to), che dovrà essere concreto attendibile e quindi non solo ipotizzato sulla carta. In tal senso il Decreto, all’art. 30, individua tale possibilità come ele-mento essenziale e fondamentale per una seria applicazione ed attuazione dei numerosi adempimenti previsti, affinché non ci si limiti solo agli aspetti formali, arrivando a realizzare un Sistema di Sicurezza vero e proprio.

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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Ciò presupporrà un cambio di mentalità, percorsi di formazione impegnativi e periodici, e l’individuazione di alcuni soggetti che dovran-no essere delegati formalmente per lo svolgimento di alcune funzioni inerenti la sicurezza.

Anche dal punto di vista dei rischi il mondo scolastico rappresenta un comparto molto diverso da tutti gli altri. Si tratta di un’attività che pre-senta diverse componenti di rischio per i docenti, per il personale Ata e per gli allievi, anche in considerazione delle differenti tipologie di Istituti (si pensi agli Istituti Professionali e agli Istituti Tecnici).

La presenza diffusa di laboratori negli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado (ex istituti superiori) determina rischi spesso para-gonabili a quelli di settori produttivi, con la differenza che gli studenti devono “imparare”.

È pertanto fondamentale che il docente di laboratorio ed il tecnico di laboratorio siano perfettamente edotti sui rischi esistenti nello svol-gimento dell’attività e siano consapevoli di dover prestare la massima attenzione durante l’utilizzo di macchine, attrezzature o sostanze.

Anche volendo limitare il “campo d’azione” alla minore età (esclu-dendo quindi il campo universitario), l’attività di docenza/educativa, par-te dai primi anni (asili nido/scuola dell’infanzia) fino alla maggiore età (scuola secondaria di secondo grado) attraverso la scuola primaria e secondaria di primo grado. Le problematiche non si limitano sempli-cemente al rapporto di docenza all’interno dell’aula, in funzione anche dell’età degli allievi, ma possono riguardare rischi specifici quali, ad esempio, postura e movimentazione dei carichi (si pensi agli educatori degli asili nido e alle insegnanti delle scuole dell’infanzia), rischi chimici, fisici e biologici ove ci si riferisca ad istituti tecnici con laboratori (istituti professionali, istituti agrari, Istituti Industriali).

Da considerare inoltre i rischi legati all’uso di tecnologie informatiche sempre più diffuse all’interno della scuola e ai rischi legati allo stress da lavoro correlato in relazione ai rapporti talvolta conflittuali che possono instaurarsi nello svolgimento di una professione così importante e diffi-coltosa nel confronto con varie generazioni di allievi. Sempre in relazione

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INTRODUZIONE

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al tema “stress da lavoro correlato” occorre anche considerare situa-zioni di disagio derivanti da rapporti con genitori (https://www.you-tube.com/watch?v=mL_ylroqAXA) (1) allievi con situazioni familiari difficili nell’attuale contesto sociale particolarmente critico ed in trasformazione nel quale la funzione della scuola risulta fattore determinante e centrale.

1.2. Il Testo Unico applicato all’attività scolastica e il Documento di valutazione dei rischi

1.2.1 Definizioni e concetti generali: qualche nozione

PERICOLO

Proprietà di una attrezzatura o di una sostanza di poter determinare un danno (ad esempio un infortunio).

RISCHIO

Probabilità che si verifichi un danno.

1. Il video sulla pelle dell'Orso è del Dott. Franco Nembrini che ringrazio sentitamente per averne autorizzato l'inserimento nel libro.

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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SICUREZZA O EMERGENZA?

•• Sicurezza: insieme di azioni di prevenzione e protezione continuati-ve nel tempo, da mettere in atto in condizioni ordinarie, quotidiane (manutenzione degli impianti, verifiche, illuminazione di emergenza, idranti, estintori ecc.).

•• Emergenza: insieme di azioni da mettere in atto quando si verifica un evento dannoso (anche naturale): incendi, alluvioni, terremoti, ecc. Le azioni da mettere in atto sono contenute nel Piano di emergenza.

PREVENZIONE: insieme di tutte le azioni atte ad impedire che acca-da un evento dannoso (valutazione dei rischi, regolare controllo e manu-tenzione degli impianti, procedure…).

PROTEZIONE: insieme di tutte le misure atte a limitare i danni ad even-to dannoso accaduto (uscite di sicurezza, illuminazione di emergenza, idranti…).

Sicurezza

Emergenza

L’emergenza è un sottoinsieme della sicurezza

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INTRODUZIONE

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FORMAZIONE INFORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

•• INFORMAZIONE: complesso delle attività dirette a fornire cono-scenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.

•• FORMAZIONE: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori conoscenze e procedure utili alla acquisizione di compe-tenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda, alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi.

•• ADDESTRAMENTO: complesso delle attività dirette a far appren-dere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale e le procedure di lavoro.

Cos'è il D.Lgs. 81/2008?

È un decreto legislativo del 2008 che prescrive misure per la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro. Rappresenta un momento fondamentale rispetto a questi temi in quanto prevede un ulteriore passo avanti rispetto al cambio di mentalità già iniziato nel 1994 con il D.Lgs. 626 ed un’attenzione costante ai problemi legati alla sicurezza.

A chi è rivolto?

A tutte le attività, pubbliche e private.

Chi è coinvolto?

Il decreto coinvolge tutte le figure presenti nella scuola. Sono tutti obbligati a collaborare e sono previste sanzioni penali piuttosto pesanti per tutti.

A partire dal Datore di lavoro (nella scuola è il Dirigente scolastico) fino al lavoratore.

Nessuno si può disinteressare del problema sicurezza.

Nasce una nuova filosofia di gestione della sicurezza.

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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Essa non deve essere un corollario a seguito di eventi dolorosi ma deve diventare:

•• preventiva;

•• periodica;

•• programmata;

•• coordinata;

•• continuativa.

1.2.2 Soggetti e ruoli: le figure previste dal decreto

Chi si deve occupare di sicurezza nella scuola?

•• Il Dirigente scolastico, rivestendo il ruolo di Datore di lavoro (come stabilito dal Ministero della Pubblica Istruzione con decreto 292/96) e titolare di attività, ha una posizione di garanzia in tema di salute e di sicurezza nei confronti dei lavoratori e degli allievi. L’attuazione del decreto prevede, a carico del Dirigente scolastico, una serie com-plessa di attività di gestione e coordinamento di numerosi aspetti inerenti la sicurezza rispetto ai quali non è semplice districarsi.

Il Datore di lavoro deve organizzare, prevenire, scegliere, prendere provvedimenti, proteggere, per eliminare o ridurre al minimo i rischi.

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INTRODUZIONE

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Dovrà inoltre:

•• osservare le misure generali di tutela previste e, in relazione alla natura dell’attività, valutare, nella scelta delle attrezzature e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazio-ne dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari;

•• elaborare un documento (Il Documento di Valutazione dei Rischi) contenente i rischi rilevati analizzando lo stato di fatto dell’attività all’interno di ogni edificio scolastico;

•• designare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) interno o esterno;

•• designare gli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione;

•• nominare il medico competente;

•• fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione indi-viduale;

•• richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione;

•• adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

•• organizzare adeguati percorsi di formazione e informazione affinché i lavoratori (con particolare riferimento agli addetti alla gestione dell’e-mergenza) siano adeguatamente formati e informati in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

Adempimenti che rappresentano misure generali e, pertanto, trattandosi di principi, il Dirigente scolastico dovrà sempre dimo-strare di aver fatto tutto ciò che era in suo potere per evitare che accadesse qualche evento dannoso!

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capitolo 3

L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

3.1. Livelli scolastici, mansioni e attività

In Italia il sistema scolastico prevede i seguenti livelli:

•• asili nido (non considerati propriamente fra le attività scolastiche ma come attività educativa;

•• scuola dell’infanzia;

•• scuola primaria;

•• scuola secondaria di primo grado;

•• scuola secondaria di secondo grado (istituti professionali, istituti tec-nici, licei);

•• istruzione universitaria.

Nel dettaglio la scuola secondaria di secondo grado può essere, per grandi linee, schematizzata come segue:

Licei

•• liceo classico;

•• liceo scientifico;

•• liceo linguistico;

•• liceo musicale;

•• liceo artistico;

•• scienze umane.

Istituti tecnici

L’area tecnica prevede due settori e 11 indirizzi.

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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Settore economico

1) amministrazione, finanza e marketing (indirizzo generale);

2) turismo.

Settore tecnologico

1) meccanica, meccatronica ed energia;

2) trasporti e logistica;

3) elettronica ed elettrotecnica;

4) informatica e telecomunicazioni;

5) grafica e comunicazione

6) chimica, materiali e biotecnologie;

7) sistema moda;

8) agraria, agroalimentare e agroindustria;

9) costruzioni, ambiente e territorio.

Istituti Professionali

prevede 2 settori e 6 indirizzi

Settore servizi

1) servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale;

2) servizi socio sanitari;

3) servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera;

4) servizi commerciali.

Settore industria e artigianato

1) produzioni industriali e artigianali;

2) manutenzione e assistenza tecnica.

In alternativa all’Istruzione Universitaria esiste l’istruzione tecni-ca superiore (a cui si accede dopo il completamento degli studi secondari).

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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•• IFTS – Istituti di Formazione Tecnica Superiore;

•• ITS – Istituti Tecnici Superiori;

•• In ultimo i CPIA (ex CTP): Centri Provinciali Istruzione Adulti.

A livello di “conformazione” e di distribuzione sul territorio, In Italia gli Istituti possono essere così suddivisi:

•• istituti costituiti da edifici scolastici singoli (generalmente scuole supe-riori di secondo grado). Sono localizzati all’interno di un unico edificio o, al massimo, all’interno di un edificio e/o una o più succursali;

•• gli istituti comprensivi che sono composti da una o più scuole dell’in-fanzia, una o più scuole primarie e una o più scuole secondarie di pri-mo grado. Generalmente sono composti da numerosi edifici dislocati sul territorio nelle varie frazioni di ogni comune o di più comuni;

•• le direzioni didattiche che sono composte da una o più scuole dell’in-fanzia e una o più scuole primarie dislocate sul territorio nelle varie frazioni di ogni comune;

•• gli asili nido (che spesso condividono lo stesso fabbricato con una scuola dell’infanzia) che possono essere pubblici o privati (spesso anche parrocchiali).

Le mansioni all’interno del sistema scolastico italiano possono essere così riassunte:

•• dirigente scolastico;

•• personale docente;

•• personale ausiliario;

•• personale amministrativo;

•• D.S.G.A. (Dirigente Servizi Generali Amministrativi);

•• Docente Responsabile di Laboratorio;

•• Assistente Tecnico di Laboratorio (solo per le scuole secondarie di II grado);

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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•• educatori (asili nido);

•• l’allievo degli istituti di istruzione e il partecipante ai corsi di forma-zione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le apparecchiature fornite di videoterminali.

In ogni caso il sistema, l’intera legislazione e normativa tecnica a livello di prevenzione, attribuisce funzioni di garanzia da parte del diri-gente scolastico e di tutto il personale docente in materia di salute e sicurezza nei confronti degli allievi di ogni età.

Le attività svolte dal personale scolastico nel suo complesso, sono le seguenti:

•• attività amministrativa;

•• attività di docenza educativa formativa;

•• attività di laboratorio (per docenti e studenti);

•• attività di pulizia;

•• sorveglianza e vigilanza degli alunni, ausilio ai docenti;

•• attività complementari (attività esterne stages gite scolasti-che…).

3.2. I rischi nella scuola

Per procedere con una valutazione dei rischi che consenta in prima battuta di individuarli e successivamente di attribuirli alle varie man-sioni, è utile una suddivisione in tre macrocategorie:

Rischi per la sicurezza (di natura infortunistica) dovuti a:

•• strutture;

•• macchine e attrezzature;

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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•• impianti (elettrici, meccanici...);

•• sostanze e preparati pericolosi;

•• incendio ed esplosioni.

Rischi per la salute (di natura igienico -ambientale) dovuti a:

•• agenti chimici;

•• agenti fisici (rumore, vibrazioni, campi e.m., cancerogeni);

•• agenti biologici.

Rischi trasversali dovuti a:

•• organizzazione del lavoro;

•• fattori ergonomici;

•• fattori psicologici (stress correlato, burnout, mobbing ...);

•• condizioni di lavoro difficili.

RISCHI PER LA SICUREZZA E DERIVANTI DALLE CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO SCOLASTICO

I rischi per la sicurezza, o rischi infortunistici si riferiscono al possibile verificarsi di incidenti/infortuni, ovvero di danni o menomazioni fisiche (più o meno gravi) subite dai lavoratori in conseguenza di un impatto fisico/traumatico di diversa natura (meccanica, elettrica, termica, ecc.).

Ad esempio:

•• rischi da carenze strutturali dell’ambiente di lavoro (illuminazione nor-male e di emergenza, pavimenti, uscite, porte, locali sotterranei, ecc.);

•• rischi da carenza di sicurezza su macchine e apparecchiature (pro-tezione degli organi di avviamento, di trasmissione, di comando, protezione nell’uso di ascensori e montacarichi, uso di apparecchi a pressione, ecc.);

•• rischi da manipolazione di agenti chimici pericolosi (infiammabili; cor-rosivi, comburenti, esplosivi, ecc.);

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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•• rischi da carenza di sicurezza elettrica;

•• rischi da incendio e/o esplosione (presenza di materiali infiammabili, carenza di sistemi antincendio e/o di segnaletica di sicurezza).

RISCHI PER LA SALUTE

I rischi per la salute o rischi igienico-ambientali sono responsabili del potenziale danno dell’equilibrio biologico e fisico del personale addetto ad operazioni o a lavorazioni che comportano l’esposizione a rischi di natura chimica, fisica e biologica. Di seguito sono riportati alcuni esem-pi di tali rischi:

•• rischi di esposizione connessi con l’impiego di sostanze/preparati chimici pericolosi (per ingestione, contatto cutaneo inalazione di pol-veri, fumi, nebbie, gas e vapori);

•• rischi da agenti fisici: rumore (presenza di apparecchiatura rumo-rosa), vibrazioni (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti), radiazioni ionizzanti radiazioni non ionizzanti (presenza di apparec-chiature che impiegano radiofrequenze, microonde, radiazioni infra-rosse e ultraviolette, luce laser) microclima (temperatura, umidità, ventilazione, calore radiante, condizionamento) illuminazione (caren-ze nei livelli di illuminamento ambientale, non osservanza delle indi-cazioni tecniche previste in presenza di videoterminali);

•• rischi di esposizione connessi all’impiego e manipolazione di organi-smi e microrganismi patogeni e non, colture cellulari, endoparassiti umani.

RISCHI ORGANIZZATIVI

Tali rischi, sono individuabili all’interno della complessa articolazione che caratterizza il rapporto tra il dipendente e l’organizzazione del lavoro con interazioni di tipo ergonomico, ma anche psicologico ed organizzativo.

Di seguito sono riportati alcuni esempi di tali rischi:

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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•• organizzazione del lavoro;

•• fattori psicologici;

•• fattori ergonomici.

Spesso si tratta di prendere in considerazione situazioni di rischio trasversali o specifiche, di volta in volta del singolo istituto o singo-lo plesso scolastico legate sia al fabbricato che all’attività scolasti-ca oppure, frequentemente, determinate dalla tipologia di utenza (bambini o studenti) che determina esigenze o dotazioni particolari. Si pensi ad esempio, alla necessità di dotare alcuni ambienti delle scuole d’infanzia di protezioni degli elementi scaldanti. Sono esigenze determinate solo dal fatto che si tratta di un edificio scolastico e che non rientrano, normalmente, in valutazioni del rischio di altri luoghi di lavoro.

Successivamente, sempre in un’ottica di triangolo Luogo di lavoro – mansione – attività, l’analisi dei luoghi di lavoro in relazione alle man-sioni di chi lavora all’interno e alle attività che lo stesso vi svolge, porta a individuare i rischi presenti nello svolgimento dell’attività.

Tali rischi devono essere individuati, analizzati e valutati, procedendo con l’individuazione delle misure atte a prevenire o a ridurre i rischi nel caso di rischi ineliminabili.

L’analisi dei rischi, porta a valutare le modalità corrette da attuare per una efficace riduzione del rischio (laddove non sia eliminabile).

Il passaggio successivo può consistere nella predisposizione di una tabella di sintesi che contenga, per ogni mansione, i rischi specifici, per poter successivamente affrontare e valutare le attività da porre in atto per ogni categoria o tipologia di rischio.

Può essere pertanto utile (fermo restando che la presenza o meno di un rischio dovrà essere esplicitata all’interno del Documento di Valuta-zione dei rischi) predisporre una prima tabella di sintesi (che ha validità di carattere indicativo) suddivisa per tipologia di Scuola, come indicato di seguito:

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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Tab. 3.1 – Asilo nido e scuola dell’infanzia

RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Educatori Educativa e ludica con i bambini Posture (posizioni di lavoro ad altezze ridotte anche per la presenza di arredi a misura di bambini), Movimentazione dei carichi (movimentazione dei bambini), stress da lavoro correlato, biologico

Personale Ausiliario (Collaboratori Scolastici)

Addetto ai servizi generali del-la scuola, con compiti di acco-glienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all'orario delle attività didattiche e durante la ricreazione e del pubblico. È addetto inoltre alla pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi, della vigi-lanza sugli alunni, della custodia e della sorveglianza generica sui locali scolastici e della collabora-zione con i docenti. Presta inoltre ausilio materiale agli alunni porta-tori di handicap nell'accesso alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse, nonché nell'uso dei ser-vizi igienici.

Posture (posizioni di lavoro ad altezze ridotte anche per la presenza di arredi a misura di bambini), movimentazione manuale dei carichi (movi-mentazione dei bambini), chimico, biologico

Tab. 3.2 – Scuola primaria e secondaria di primo grado

RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Docenti L’attività dei docenti consiste nell’insegnamento agli alunni di una specifica materia, nella loro sorveglianza e nella preparazione delle attività che verranno svolte in classe.

Rischio stress da lavoro correlato, rischio voce

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Personale ausiliario (collaboratori scolastici)

Addetto ai servizi generali della scuola, con compiti di accoglien-za e di sorveglianza nei confronti degli alunni nei periodi immedia-tamente antecedenti e successivi all'orario delle attività didattiche e durante la ricreazione e del pubbli-co. È addetto inoltre alla pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi, della vigilanza sugli alunni, della custodia e della sorveglian-za generica sui locali scolastici e della collaborazione con i docen-ti. Presta inoltre ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso alle strutture scolasti-che e nell'uscita da esse, nonché nell'uso dei servizi igienici

Rischio movimentazione manuale dei carichi, rischio chimico, rischio cadute (durante l’utilizzo di scale)

Personale amministrativo

Riconducibile alla classica attività da ufficio e prevede l'utilizzo di una postazione pc.

Rischio videoterminali ed ergonomia del posto di lavo-ro. impegno visivo: (disturbi oculari (bruciore, prurito, lacrimazioni) e visivi (visione confusa), posture fisse pro-lungate: disturbi muscolo-scheletrici (indolenzimento del collo, delle spalle e delle braccia), dolori alla colonna vertebrale

Tab. 3.3 - Scuola secondaria di secondo grado

RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Docenti L’attività dei docenti consiste nell’insegnamento agli alunni di una specifica materia, nella loro sorveglianza e nella preparazione delle attività che verranno svolte in classe.

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Personale amministrativo

Riconducibile alla classica attività da ufficio e prevede l'utilizzo di una postazione pc.

Rischio videoterminali ed ergonomia del posto di lavo-ro. impegno visivo: (disturbi oculari (bruciore, prurito, lacrimazioni) e visivi (visione confusa), posture fisse pro-lungate: disturbi muscolo-scheletrici (indolenzimento del collo, delle spalle e delle braccia), dolori alla colonna vertebrale

Personale ausiliario

Addetto ai servizi generali della scuola, con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all'orario delle attività didattiche e durante la ricreazione e del pubblico. È addetto inoltre alla pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi, della vigilanza sugli alunni, della custodia e della sorveglianza generica sui locali scolastici e della collaborazione con i docenti. Presta inoltre ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso alle strutture scolastiche e nell'uscita da esse, nonché nell'uso dei servizi igienici

Rischio movimentazione manuale dei carichi, rischio chimico, rischio cadute (duran-te l’utilizzo di scale), rischi meccanici nel caso di utiliz-zo di attrezzature

Docenti di laboratorio

Attività di docenza in funzione della tipologia di laboratorio, con utilizzo di attrezzature e sostanze

In base alla tipologia di rischio possono essere presenti: rischio chimico, rischio biologico, rumore, vibrazioni, rischio di lesioni varie e meccanici in generale (nei laboratori in cui si fa utilizzo di attrezzature negli istituti edili)

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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RUOLO ATTIVITÀ FATTORI DI RISCHIO

Studenti che usano i laboratori

Attività laboratoriale variabile in funzione della tipologia di laboratorio (laboratorio di chimica, di fisica, laboratori meccanici ecc.)

In base alla tipologia di rischio possono essere presenti: rischio chimico, rischio biologico, rischio rumore, rischio vibrazioni rischio di lesioni varie e meccanici in generale (nei laboratori in cui si fa utilizzo di attrezzature negli istituti edili)….

A questi rischi occorre aggiungere quelli previsti dal Decreto che si possono definire “trasversali” rispetto ai quali, a prescindere dall’atti-vità, occorre valutare lo stato di fatto e le misure da attivare a seguito della valutazione. Si prenderanno quindi in considerazione:

•• il rischio elettrico;

•• il rischio radiazioni ottiche e campi elettromagnetici;

•• il rischio incendio;

•• il rischio rumore e vibrazioni;

•• microclima;

•• illuminazione naturale e artificiale.

Possono essere presenti altri rischi trasversali in funzione della tipo-logia di istituto con particolare riferimento alla presenza di laboratori.

Nel caso di istituti edili, ad esempio, potranno essere presenti attività assimilabili a veri e propri cantieri edili e quindi sarà importante preve-dere una valutazione specifica con rischi piuttosto rilevanti tipici di un cantiere edile (caduta dall’alto, schiacciamento…).

Oppure per gli istituti agrari potrebbe essere molto rilevante una valutazione del rischio chimico e/o biologico approfondita e dettagliata.

È molto importante che la valutazione del rischio sia completa ed effettuata in maniera mirata in quanto da tale valutazione il Medico Competente trarrà gli elementi per determinare il protocollo sani-

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LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

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tario, in base al quale provvederà ad effettuare le visite mediche perio-diche per il monitoraggio delle condizioni di salute del personale scola-stico in relazione all’attività che svolgono.

Ad esempio potremo ritenere non presente il rischio chimico per il personale amministrativo o per il personale docente di una scuola primaria, come potremo ritenere nullo il rischio vibrazioni per la quasi totalità delle attività o mansioni delle scuole di ogni ordine e grado, fatta eccezione per un docente di un istituto secondario di secondo grado quale un istituto edile ove si utilizzano strumenti tipici di un cantiere. Oppure sarà sicuramente rilevante il rischio chimico di un docente di laboratorio di chimica.

In questa sede si prenderanno in considerazione le varie tipologie di rischio indicando i linea generale (e nelle situazioni più frequenti) quali possono essere le componenti più importanti da valutare a livello di conoscenza di ogni lavoratore, rimandando a trattazioni più approfondi-te i casi specifici da valutare, evidentemente, di volta in volta, in base alla tipologia di istituto.

3.2.1 Rischio elettrico

La corrente elettrica è un flusso di cariche elettriche tra due punti di un corpo conduttore avente un diverso potenziale elettrico. Un condut-tore è qualunque materiale attraversato da una corrente elettrica. Esso può essere un buon conduttore (rame, alluminio….corpo umano!!) ed opporre poca resistenza o un cattivo conduttore (legno, plastica) dove la conducibilità elettrica è esigua.

I rischi derivanti dagli impianti elettrici sono:

•• correnti pericolose per il corpo umano (elettrocuzione). L’elettro-cuzione (la scossa!!!) è dovuta al passaggio di corrente nel corpo umano, per contatto diretto (elemento in tensione) o contatto indiret-to (elemento che non si dovrebbe trovare in tensione ma ci si trova a causa di un guasto);

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L’ATTIVITÀ SCOLASTICA

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•• incendi o esplosioni dovuti ad inneschi in presenza di atmosfere pericolose o sostanze combustibili o infiammabili) o anche per corto circuito o surriscaldamento di componenti elettrici.

Per contatto diretto si intende un contatto fra il corpo umano e una parte elettrica normalmente in tensione: La protezione contro i contatti diretti si ottiene mediante isolamento delle parti attive.

Per contatto indiretto si intende un contatto fra il corpo umano e una parte metallica normalmente non in tensione: La protezione contro i contatti indiretti si ottiene mediante isolamento delle parti attive interru-zione automatica dell’alimentazione e la messa a terra.

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