3
LA STAMPA 07 gennaio 2016 quotidiano RASSEGNA STAMPA ! "# %& '! "( )A LA ST AMPA GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] [email protected] [email protected] & PROVINCIA A difesa dei pedoni feriti 4 Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio 0 morti Diario “Al Gradenigo continuiamo a investire” Humanitas punta a crescere con altri medici del pubblico Noemi Penna A PAGINA 40 Meno soldi per i danni degli animali Una direttiva Ue limita gli indennizzi per la fauna selvatica Giacomino e Mondo A PAGINA 41 investiti 4 Ci sono strade, a Torino, che so- no un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente at- traversare a piedi una via o una piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura cammi- nare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli auto- mobilisti non considerano mai, semafori che non vengono mi- nimamente rispettati. Segnala- teci (anche con una foto, se vo- lete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. Che tempo che fa Adozioni internazionali arriva un bimbo al giorno INCHIESTA J erome Dyson, 28 anni, è la stella della Manital Torino. Il giocatore più decisivo, uno degli artefici della serie positiva che ha al- lontanato Torino dall’ultimo posto della classifica. Un ta- lento prezioso del quale nelle ultime 24 ore non si hanno notizie certe. La società non ha preso ufficialmente posi- zione attraverso un comuni- cato, ma alcuni dirigenti ieri sera sembravano molto pre- occupati. Alla scomparsa del campione potrebbe essere legato anche il misterioso malessere del compagno di squadra Ian Miller che ieri Nessuna notizia di Dyson, la stella della Manital Jerome Dyson play, guardia della Manital è a Torino da pochi mesi sera ha chiesto di essere visi- tato, a casa, dal medico della società per un’intossicazione da cozze. Fino alla mezzanotte di ieri la società non era riusci- ta a mettersi in contatto con Dyson che oggi, come i compa- gni, è atteso alla ripresa degli allenamenti con la palla, men- tre ieri i giocatori si sono limi- tati a un po’ di workout in pale- stra. Già questa mattina il tra- scinatore di Sassari all’ultimo scudetto dovrebbe mettersi in contatto con i dirigenti ma quando il giornale è andato in stampa si trattava ancora di un giallo. [R. CRO.] !BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI -1° Domani Abbastanza soleggiato tra velature e addensamenti sulle zone collinari e alte valli alpine. Nubi in aumento. Sabato Nuvoloso con piogge a tratti, più frequenti tra pomeriggio e sera; nevicate oltre i 1500 metri. Situazione Fronti nuvolosi si susseguono da Ovest, ma si limitano a portare innocui passaggi nuvo- losi in pianura, anche se a tratti estesi, e neve solo all’interno delle valli alpine. Oggi Parzialmente nuvoloso, localmente più nuvoloso, ma senza piogge; nevicate sull’in- terno delle valli alpine. All’Energy Center ci sarà anche un laboratorio della Commissione Ue RISO BASMATI, LENTICCHIE E SOIA PER IL PASTO DELL’EPIFANIA CON HARE KRISHNA E CITY ANGELS Il pranzo vegetariano dei senzatetto Cristina Insalaco A PAGINA 45 La nostra città seconda solo a Milano per numero di brevetti L’Europa ha scelto Torino come centro di innovazione REPORTERS REPORTAGE Quel restauro lasciato a drogati e prostitute FEDERICO GENTA La Commissione Europea ha firmato un accordo con il Poli- tecnico per insediare un labora- torio di ricerca sulle reti elettri- che all’Energy Center di via Borsellino, che aprirà a settem- bre. Una conferma per Torino città dell’innovazione, seconda solo a Milano per numero di brevetti depositati. Rossi e TortelloPAG. 38 E 39 Sci e tessuti al plasma cosmetici dalle vinacce Due sfide per il futuro Sperimentazioni e progetti reali anche così la città s’inventa nuove occasioni di crescita Federico Callegaro A PAGINA 39 LE STORIE Antonella Mariotti e Antonella Torra A PAGINA 44 C ascina Fossata è un complesso secente- sco, nel cuore di Borgo Vittoria. Nel 2014 sono finiti i lavori di recupero ma ora negli spazi che dovevano aiutare il quartiere a rilan- ciarsi ci sono solo rifiuti ab- bandonati: dalla spazzatura, ai tossicodipendenti, alle prostitute al lavoro. A PAGINA 47 VENDITA RICAMBI AUTO TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it ® TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato RAL

LA STAMPA TORINO - envipark.com · la stella della Manital ... L’idea è nata all’Environment Park, centro di ricerca diven-tato punto di riferimento per le tecnologie verdi,

Embed Size (px)

Citation preview

LA STAMPA

07 gennaio 2016

quotidiano

RASSEGNA STAMPA

! "#$%&$'!$"()A

LA STAMPAGIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 TORINOVia Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 ! fax 011 6639003,e-mail [email protected] ! [email protected] ! [email protected]

& PROVINCIA

A difesadei pedoni

feriti

4Scrivete a [email protected] Twitter hashtag #pedoniarischio

0morti

Diario

“Al Gradenigocontinuiamoa investire”Humanitas puntaa crescere con altrimedici del pubblico

Noemi PennaA PAGINA 40

Meno soldiper i dannidegli animaliUna direttiva Uelimita gli indennizziper la fauna selvatica

Giacomino e MondoA PAGINA 41

investiti

4Ci sono strade, a Torino, che so-no un pericolo per i pedoni, adogni ora del giorno. Zone dellacittà dove quotidianamente at-traversare a piedi una via o una

piazza è una scommessa. Dov’èpericoloso addirittura cammi-nare sul marciapiede. Ci sonostrisce pedonali che gli auto-mobilisti non considerano mai,

semafori che non vengono mi-nimamente rispettati. Segnala-teci (anche con una foto, se vo-lete) qual è la strada pericolosavicino a casa vostra.

Chetempoche fa

Adozioniinternazionaliarriva un bimboal giorno

INCHIESTA

Jerome Dyson, 28 anni, èla stella della ManitalTorino. Il giocatore più

decisivo, uno degli arteficidella serie positiva che ha al-lontanato Torino dall’ultimoposto della classifica. Un ta-lento prezioso del quale nelleultime 24 ore non si hannonotizie certe. La società nonha preso ufficialmente posi-zione attraverso un comuni-cato, ma alcuni dirigenti ierisera sembravano molto pre-occupati. Alla scomparsa delcampione potrebbe esserelegato anche il misteriosomalessere del compagno disquadra Ian Miller che ieri

Nessuna notizia di Dyson, la stella della ManitalJerome Dyson play, guardiadella Manitalè a Torinoda pochi mesi

sera ha chiesto di essere visi-tato, a casa, dal medico dellasocietà per un’intossicazioneda cozze. Fino alla mezzanottedi ieri la società non era riusci-ta a mettersi in contatto conDyson che oggi, come i compa-gni, è atteso alla ripresa degliallenamenti con la palla, men-tre ieri i giocatori si sono limi-tati a un po’ di workout in pale-stra. Già questa mattina il tra-scinatore di Sassari all’ultimoscudetto dovrebbe mettersi incontatto con i dirigenti maquando il giornale è andato instampa si trattava ancora diun giallo. [R. CRO.]

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

-1° 7°DomaniAbbastanza soleggiato tra velature e addensamenti sulle zone collinari e alte valli alpine. Nubi in aumento.

2° 5°SabatoNuvoloso con piogge a tratti, più frequenti tra pomeriggio e sera; nevicate oltre i 1500 metri.

SituazioneFronti nuvolosi si susseguono da Ovest, ma si limitano a portare innocui passaggi nuvo-losi in pianura, anche se a tratti estesi, e neve solo all’interno delle valli alpine.

0° 7°OggiParzialmente nuvoloso, localmente più nuvoloso, ma senza piogge; nevicate sull’in-terno delle valli alpine.

All’Energy Center ci sarà anche un laboratorio della Commissione Ue

RISO BASMATI, LENTICCHIE E SOIA PER IL PASTO DELL’EPIFANIA CON HARE KRISHNA E CITY ANGELS

Il pranzo vegetariano dei senzatettoCristina Insalaco A PAGINA 45

La nostra città seconda solo a Milano per numero di brevetti

L’Europa ha scelto Torinocome centro di innovazione

REPORTERS

REPORTAGE

Quel restaurolasciato a drogati

e prostituteFEDERICO GENTA

La Commissione Europea hafirmato un accordo con il Poli-tecnico per insediare un labora-torio di ricerca sulle reti elettri-che all’Energy Center di viaBorsellino, che aprirà a settem-bre. Una conferma per Torinocittà dell’innovazione, seconda solo a Milano per numero dibrevetti depositati.

Rossi e Tortello PAG. 38 E 39

Sci e tessutial plasmacosmeticidalle vinacceDue sfideper il futuroSperimentazionie progetti realianche così la cittàs’inventa nuoveoccasioni di crescita

Federico Callegaro A PAGINA 39

LE STORIE

Antonella Mariotti e Antonella TorraA PAGINA 44

Cascina Fossata è uncomplesso secente-sco, nel cuore di Borgo

Vittoria. Nel 2014 sono finitii lavori di recupero ma oranegli spazi che dovevanoaiutare il quartiere a rilan-ciarsi ci sono solo rifiuti ab-bandonati: dalla spazzatura,ai tossicodipendenti, alleprostitute al lavoro.

A PAGINA 47

VENDITARICAMBI AUTO

TORINO - Str. SAN MAURO, 18TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241

FAX 0112241887Orario continuato 8.00-19.00

www.autoricambiral.it

®

TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00

Aperto il Sabato

R A L

;

Lorem Ipsum Dolor Primavera 2016

RASSEGNA STAMPA

LA STAMPA

GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 .Cronaca di Torino .39!"#$%#&'#!(

Aconvalidare l’idea de-gli antichi secondocui il vino rosso faccia

bene alla salute ci pensòun’ipotesi, poi scartata, nataosservando lo stato di salutedei francesi: i nostri cuginid’oltralpe, infatti, nonostan-te una dieta ricca di grassisaturi, sembravano averemeno problemi cardiovasco-lari di quanto la loro alimen-tazione potesse lasciar pen-sare. Questa teoria, diventa-ta nota con il nome di «Para-dosso francese», venne poiaccantonata in favore di al-tre che cercavano la rispo-sta al quesito nella genetica.Che il vino rosso facesse be-ne e avesse poteri antiossi-danti, però, era diventato unassunto comprovato e haaperto la strada al suo im-piego anche nel campo dellacosmetica.

Ed è proprio a questo pun-to che Torino diventa fulcrodella ricerca per riuscire acreare prodotti di bellezzache prendano quanto di me-glio il vino (e addirittura gliscarti della sua lavorazione)può offrire, trasformandoli tramite processi completa-mente biologici e naturali.

Processo «bio»L’idea è nata all’EnvironmentPark, centro di ricerca diven-tato punto di riferimento perle tecnologie verdi, ma vedeschierata anche l’Università diTorino. Entrando nello specifi-co, il progetto prevede la crea-zione di prodotti cosmetici ri-cavati dagli scarti della lavora-zione dell’uva. Questi scarti,però, a differenza delle produ-zioni tradizionali che prevedo-no l’uso di solventi, vengono la-vorati grazie alla tecnologiasperimentale dello «steamexplosion», una vera e propriaesplosione a vapore ottenutaportando il materiale da trat-tare ad altissima pressione eriportandolo, in pochi secondi,nuovamente a quella atmosfe-rica. Una procedura totalmen-te «bio» che i laboratori torine-si stanno utilizzando in nume-rosi campi già da tempo. «Stia-mo perfezionando questo tipodi procedura da anni e abbia-mo già avuto modo di utilizzar-la per la produzione di energia- spiega Paola Zitella, respon-sabile del laboratorio di chimi-ca verde dell’EnvironmentPark -. In questo caso la sfida èstata diversa e stimolante per-ché, oltre a concentrarci su un

ciclo di produzione non inqui-nante, abbiamo deciso di rea-lizzare creme e saponi intera-mente legati ai vini della no-stra regione».

Vini del territorioPer la realizzazione dei cosme-tici i ricercatori si sono rivoltiall’azienda di cosmetici Rey-naldi che ha fornito la cono-scenza tecnica necessaria peraddentrarsi in questo mondo.A loro si sono affiancati i pro-duttori vinicoli che li hannoaiutati a selezionare gli scartidell’uva più appropriati. «An-ziché usare direttamente unmateriale pregiato come l’uvaabbiamo optato per le vinacce- racconta la responsabile delprogetto -. Costano meno e contengono gli stessi tipi diprincipi attivi di cui avevamobisogno». Per mesi, quindi, gliscienziati hanno condotto ana-lisi sui diversi tipi di scarti delvino: Barbera, Grignolino,Freisa, sono solo alcuni dei no-mi annotati nella tavola di mi-surazione dei componenti eche sono andati a finire neiprodotti di bellezza realizzatiin via sperimentale. Quella chedoveva essere solo una prova,però, ha ottenuto dei risultaticosì soddisfacenti da far giàpensare a una realizzazionecommerciale di questi articoliper il corpo. Questo, ovvia-mente, dopo aver superato an-cora una serie di step obbliga-tori che ne vadano ad analizza-re fino in fondo caratteristichee potenzialità.

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La sperimentazione

Una linea di cosmeticidalle vinaccedi Barbera e FreisaCon una tecnica innovativa ricavati creme e saponi

Recupero degli scartiPer produrre i cosmetici i ricercatori dell’Environment Park hanno utilizzato le vinacce dell’uva:

costano meno e contengono gli stessi tipi di principi attivi di cui c’era bisogno

FEDERICO CALLEGARO

La storia/1

Nel campo delle nano-tecnologie legate alplasma l’Environ-

ment Park è un punto di rife-rimento per i privati che vo-gliono fare ricerca. Il centrodi sperimentazione di via Li-vorno, infatti, investe da anninella messa a punto di tecni-che che possano risolvere iproblemi delle aziende chechiedono aiuto. Una di que-ste è l’utilizzo del plasma.«Potremmo definirlo unostato della materia - spiegaDomenico D’Angelo, respon-sabile di questo specifico set-tore di analisi -. È uno stato incui è possibile generare nei materiali reazioni che altri-menti non avverrebbero eche possono mutarne le ca-ratteristiche, facendoli di-ventare ancora più utili perl’uomo».

Questa definizione po-trebbe apparire ancora com-plessa ma basta un esempioper rendersi conto di quantosia utile per le industrie po-ter accedere a laboratori chemaneggiano questo tipo ditecnologie: «Trattandoli conil plasma possiamo renderepiù resistenti alcuni materia-li, ignifughi altri ed estrema-

mente leggeri altri ancora -raccontano all’EnvironmentPark -. Se applicati all’indu-stria automobilistica, peresempio, materiali più leggeripossono voler dire anche con-sumi più bassi, una caratteri-stica che in tempi di inquina-mento e lotta alle emissioninon è di poco conto».

Dal tessile ai veicoliIl meccanismo che porta leaziende a rivolgersi al centrodi ricerca è semplice: il privatovuole ottenere dei risultati mi-gliori ma non sa come fare e siaffida ha chi ha gli strumentitecnici utili per tracciare unanuova strada. È successo cosìnel 2009, quando alcune azien-de tessili del biellese sono an-date all’Environment Park pertrovare il modo di abbatterecosti e consumo di energia, ne-cessari per la tintura dei tessu-ti. «Per tingere 420 chili di lanaservivano 16mila e 200 litrid’acqua, che andavano fattibollire a 98 gradi per più diquattro ore - racconta D’Ange-lo -. Un procedimento moltocostoso e lungo che siamo riu-sciti a sostituire con una colo-ritura a freddo, effettuata pro-prio con il plasma».

Il progetto sperimentale haottenuto il finanziamento diUnione Europea e RegionePiemonte e nel giro di qualcheanno ha dato risultati tali dapermettere un test svolto di-rettamente in fabbrica. Pre-messa, questa, per il successi-vo brevetto e l’applicazione in-dustriale.

Tra gli interessati a questotipo di soluzioni ci sono anchele industrie automobilisticheche vogliono trovare il modo diabbattere le emissioni dei vei-coli. La strada da percorrere èavere veicoli più leggeri: «Leparti plastiche delle automobi-li presentato al loro interno al-tri materiali che le appesanti-scono - spiegano i ricercatori -.Usando il plasma si possonounire fra loro componenti chealtrimenti non si legherebberoe, di conseguenza, abbatterneil peso».

Un’idea nata sugli sci Molte idee innovative nasconoper caso, in contesti non lavo-rativi. È il caso dell’applicazio-ne di queste nanotecnologieper la realizzazione di nuovisci d’avanguardia. «Un nostrodirigente era a sciare con ilrappresentante di uno sci clubquando gli è venuto in mente diprovare a usare il plasma peraumentare la resa della scioli-na - racconta Domenico D’An-gelo - Da quella idea fugace ènato un progetto che sta già at-tirando l’interesse di numero-se case produttrici di articolisportivi». [F. CAL.]

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il progetto finanziato dall’Ue

Plasma, il tuttofareche migliora la resadei materialiSci, tessuti, auto: componenti più leggeri e resistenti

Applicazione nell’automotiveIl plasma può alleggerire le parti plastiche delle automobili che hanno al loro interno

materiali che le appesantiscono, aumentano i consumi di benzina e quindi le emissioni

La storia/2

15milioni

È il finanziamento dell’Energy Center diviso tra Compagnia

di San Paolo e Regione (fondi europei)

27.788brevetti

Dal 1980 a oggi Torino ha depositato quasi 30 mila

brevetti italiani, quasi il 12% del totale

3006in Europa

Dei brevetti che l’Italia ha presentato in Europa

oltre 3 mila (il 7,5%)è stato ideato a Torino

2215marchi

La città è meno feconda quando si tratta di depositare

marchi: solo il 3,6% del totale italiano

4410richieste

Sui brevetti europei il Piemonte è la quarta

regione italiana,la sesta sui marchi

LA STAMPA

GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 .Cronaca di Torino .39!"#$%#&'#!(

Aconvalidare l’idea de-gli antichi secondocui il vino rosso faccia

bene alla salute ci pensòun’ipotesi, poi scartata, nataosservando lo stato di salutedei francesi: i nostri cuginid’oltralpe, infatti, nonostan-te una dieta ricca di grassisaturi, sembravano averemeno problemi cardiovasco-lari di quanto la loro alimen-tazione potesse lasciar pen-sare. Questa teoria, diventa-ta nota con il nome di «Para-dosso francese», venne poiaccantonata in favore di al-tre che cercavano la rispo-sta al quesito nella genetica.Che il vino rosso facesse be-ne e avesse poteri antiossi-danti, però, era diventato unassunto comprovato e haaperto la strada al suo im-piego anche nel campo dellacosmetica.

Ed è proprio a questo pun-to che Torino diventa fulcrodella ricerca per riuscire acreare prodotti di bellezzache prendano quanto di me-glio il vino (e addirittura gliscarti della sua lavorazione)può offrire, trasformandoli tramite processi completa-mente biologici e naturali.

Processo «bio»L’idea è nata all’EnvironmentPark, centro di ricerca diven-tato punto di riferimento perle tecnologie verdi, ma vedeschierata anche l’Università diTorino. Entrando nello specifi-co, il progetto prevede la crea-zione di prodotti cosmetici ri-cavati dagli scarti della lavora-zione dell’uva. Questi scarti,però, a differenza delle produ-zioni tradizionali che prevedo-no l’uso di solventi, vengono la-vorati grazie alla tecnologiasperimentale dello «steamexplosion», una vera e propriaesplosione a vapore ottenutaportando il materiale da trat-tare ad altissima pressione eriportandolo, in pochi secondi,nuovamente a quella atmosfe-rica. Una procedura totalmen-te «bio» che i laboratori torine-si stanno utilizzando in nume-rosi campi già da tempo. «Stia-mo perfezionando questo tipodi procedura da anni e abbia-mo già avuto modo di utilizzar-la per la produzione di energia- spiega Paola Zitella, respon-sabile del laboratorio di chimi-ca verde dell’EnvironmentPark -. In questo caso la sfida èstata diversa e stimolante per-ché, oltre a concentrarci su un

ciclo di produzione non inqui-nante, abbiamo deciso di rea-lizzare creme e saponi intera-mente legati ai vini della no-stra regione».

Vini del territorioPer la realizzazione dei cosme-tici i ricercatori si sono rivoltiall’azienda di cosmetici Rey-naldi che ha fornito la cono-scenza tecnica necessaria peraddentrarsi in questo mondo.A loro si sono affiancati i pro-duttori vinicoli che li hannoaiutati a selezionare gli scartidell’uva più appropriati. «An-ziché usare direttamente unmateriale pregiato come l’uvaabbiamo optato per le vinacce- racconta la responsabile delprogetto -. Costano meno e contengono gli stessi tipi diprincipi attivi di cui avevamobisogno». Per mesi, quindi, gliscienziati hanno condotto ana-lisi sui diversi tipi di scarti delvino: Barbera, Grignolino,Freisa, sono solo alcuni dei no-mi annotati nella tavola di mi-surazione dei componenti eche sono andati a finire neiprodotti di bellezza realizzatiin via sperimentale. Quella chedoveva essere solo una prova,però, ha ottenuto dei risultaticosì soddisfacenti da far giàpensare a una realizzazionecommerciale di questi articoliper il corpo. Questo, ovvia-mente, dopo aver superato an-cora una serie di step obbliga-tori che ne vadano ad analizza-re fino in fondo caratteristichee potenzialità.

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La sperimentazione

Una linea di cosmeticidalle vinaccedi Barbera e FreisaCon una tecnica innovativa ricavati creme e saponi

Recupero degli scartiPer produrre i cosmetici i ricercatori dell’Environment Park hanno utilizzato le vinacce dell’uva:

costano meno e contengono gli stessi tipi di principi attivi di cui c’era bisogno

FEDERICO CALLEGARO

La storia/1

Nel campo delle nano-tecnologie legate alplasma l’Environ-

ment Park è un punto di rife-rimento per i privati che vo-gliono fare ricerca. Il centrodi sperimentazione di via Li-vorno, infatti, investe da anninella messa a punto di tecni-che che possano risolvere iproblemi delle aziende chechiedono aiuto. Una di que-ste è l’utilizzo del plasma.«Potremmo definirlo unostato della materia - spiegaDomenico D’Angelo, respon-sabile di questo specifico set-tore di analisi -. È uno stato incui è possibile generare nei materiali reazioni che altri-menti non avverrebbero eche possono mutarne le ca-ratteristiche, facendoli di-ventare ancora più utili perl’uomo».

Questa definizione po-trebbe apparire ancora com-plessa ma basta un esempioper rendersi conto di quantosia utile per le industrie po-ter accedere a laboratori chemaneggiano questo tipo ditecnologie: «Trattandoli conil plasma possiamo renderepiù resistenti alcuni materia-li, ignifughi altri ed estrema-

mente leggeri altri ancora -raccontano all’EnvironmentPark -. Se applicati all’indu-stria automobilistica, peresempio, materiali più leggeripossono voler dire anche con-sumi più bassi, una caratteri-stica che in tempi di inquina-mento e lotta alle emissioninon è di poco conto».

Dal tessile ai veicoliIl meccanismo che porta leaziende a rivolgersi al centrodi ricerca è semplice: il privatovuole ottenere dei risultati mi-gliori ma non sa come fare e siaffida ha chi ha gli strumentitecnici utili per tracciare unanuova strada. È successo cosìnel 2009, quando alcune azien-de tessili del biellese sono an-date all’Environment Park pertrovare il modo di abbatterecosti e consumo di energia, ne-cessari per la tintura dei tessu-ti. «Per tingere 420 chili di lanaservivano 16mila e 200 litrid’acqua, che andavano fattibollire a 98 gradi per più diquattro ore - racconta D’Ange-lo -. Un procedimento moltocostoso e lungo che siamo riu-sciti a sostituire con una colo-ritura a freddo, effettuata pro-prio con il plasma».

Il progetto sperimentale haottenuto il finanziamento diUnione Europea e RegionePiemonte e nel giro di qualcheanno ha dato risultati tali dapermettere un test svolto di-rettamente in fabbrica. Pre-messa, questa, per il successi-vo brevetto e l’applicazione in-dustriale.

Tra gli interessati a questotipo di soluzioni ci sono anchele industrie automobilisticheche vogliono trovare il modo diabbattere le emissioni dei vei-coli. La strada da percorrere èavere veicoli più leggeri: «Leparti plastiche delle automobi-li presentato al loro interno al-tri materiali che le appesanti-scono - spiegano i ricercatori -.Usando il plasma si possonounire fra loro componenti chealtrimenti non si legherebberoe, di conseguenza, abbatterneil peso».

Un’idea nata sugli sci Molte idee innovative nasconoper caso, in contesti non lavo-rativi. È il caso dell’applicazio-ne di queste nanotecnologieper la realizzazione di nuovisci d’avanguardia. «Un nostrodirigente era a sciare con ilrappresentante di uno sci clubquando gli è venuto in mente diprovare a usare il plasma peraumentare la resa della scioli-na - racconta Domenico D’An-gelo - Da quella idea fugace ènato un progetto che sta già at-tirando l’interesse di numero-se case produttrici di articolisportivi». [F. CAL.]

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il progetto finanziato dall’Ue

Plasma, il tuttofareche migliora la resadei materialiSci, tessuti, auto: componenti più leggeri e resistenti

Applicazione nell’automotiveIl plasma può alleggerire le parti plastiche delle automobili che hanno al loro interno

materiali che le appesantiscono, aumentano i consumi di benzina e quindi le emissioni

La storia/2

15milioni

È il finanziamento dell’Energy Center diviso tra Compagnia

di San Paolo e Regione (fondi europei)

27.788brevetti

Dal 1980 a oggi Torino ha depositato quasi 30 mila

brevetti italiani, quasi il 12% del totale

3006in Europa

Dei brevetti che l’Italia ha presentato in Europa

oltre 3 mila (il 7,5%)è stato ideato a Torino

2215marchi

La città è meno feconda quando si tratta di depositare

marchi: solo il 3,6% del totale italiano

4410richieste

Sui brevetti europei il Piemonte è la quarta

regione italiana,la sesta sui marchi

;

Lorem Ipsum Dolor Primavera 2016

RASSEGNA STAMPA

LA STAMPA

GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 .Cronaca di Torino .39!"#$%#&'#!(

Aconvalidare l’idea de-gli antichi secondocui il vino rosso faccia

bene alla salute ci pensòun’ipotesi, poi scartata, nataosservando lo stato di salutedei francesi: i nostri cuginid’oltralpe, infatti, nonostan-te una dieta ricca di grassisaturi, sembravano averemeno problemi cardiovasco-lari di quanto la loro alimen-tazione potesse lasciar pen-sare. Questa teoria, diventa-ta nota con il nome di «Para-dosso francese», venne poiaccantonata in favore di al-tre che cercavano la rispo-sta al quesito nella genetica.Che il vino rosso facesse be-ne e avesse poteri antiossi-danti, però, era diventato unassunto comprovato e haaperto la strada al suo im-piego anche nel campo dellacosmetica.

Ed è proprio a questo pun-to che Torino diventa fulcrodella ricerca per riuscire acreare prodotti di bellezzache prendano quanto di me-glio il vino (e addirittura gliscarti della sua lavorazione)può offrire, trasformandoli tramite processi completa-mente biologici e naturali.

Processo «bio»L’idea è nata all’EnvironmentPark, centro di ricerca diven-tato punto di riferimento perle tecnologie verdi, ma vedeschierata anche l’Università diTorino. Entrando nello specifi-co, il progetto prevede la crea-zione di prodotti cosmetici ri-cavati dagli scarti della lavora-zione dell’uva. Questi scarti,però, a differenza delle produ-zioni tradizionali che prevedo-no l’uso di solventi, vengono la-vorati grazie alla tecnologiasperimentale dello «steamexplosion», una vera e propriaesplosione a vapore ottenutaportando il materiale da trat-tare ad altissima pressione eriportandolo, in pochi secondi,nuovamente a quella atmosfe-rica. Una procedura totalmen-te «bio» che i laboratori torine-si stanno utilizzando in nume-rosi campi già da tempo. «Stia-mo perfezionando questo tipodi procedura da anni e abbia-mo già avuto modo di utilizzar-la per la produzione di energia- spiega Paola Zitella, respon-sabile del laboratorio di chimi-ca verde dell’EnvironmentPark -. In questo caso la sfida èstata diversa e stimolante per-ché, oltre a concentrarci su un

ciclo di produzione non inqui-nante, abbiamo deciso di rea-lizzare creme e saponi intera-mente legati ai vini della no-stra regione».

Vini del territorioPer la realizzazione dei cosme-tici i ricercatori si sono rivoltiall’azienda di cosmetici Rey-naldi che ha fornito la cono-scenza tecnica necessaria peraddentrarsi in questo mondo.A loro si sono affiancati i pro-duttori vinicoli che li hannoaiutati a selezionare gli scartidell’uva più appropriati. «An-ziché usare direttamente unmateriale pregiato come l’uvaabbiamo optato per le vinacce- racconta la responsabile delprogetto -. Costano meno e contengono gli stessi tipi diprincipi attivi di cui avevamobisogno». Per mesi, quindi, gliscienziati hanno condotto ana-lisi sui diversi tipi di scarti delvino: Barbera, Grignolino,Freisa, sono solo alcuni dei no-mi annotati nella tavola di mi-surazione dei componenti eche sono andati a finire neiprodotti di bellezza realizzatiin via sperimentale. Quella chedoveva essere solo una prova,però, ha ottenuto dei risultaticosì soddisfacenti da far giàpensare a una realizzazionecommerciale di questi articoliper il corpo. Questo, ovvia-mente, dopo aver superato an-cora una serie di step obbliga-tori che ne vadano ad analizza-re fino in fondo caratteristichee potenzialità.

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La sperimentazione

Una linea di cosmeticidalle vinaccedi Barbera e FreisaCon una tecnica innovativa ricavati creme e saponi

Recupero degli scartiPer produrre i cosmetici i ricercatori dell’Environment Park hanno utilizzato le vinacce dell’uva:

costano meno e contengono gli stessi tipi di principi attivi di cui c’era bisogno

FEDERICO CALLEGARO

La storia/1

Nel campo delle nano-tecnologie legate alplasma l’Environ-

ment Park è un punto di rife-rimento per i privati che vo-gliono fare ricerca. Il centrodi sperimentazione di via Li-vorno, infatti, investe da anninella messa a punto di tecni-che che possano risolvere iproblemi delle aziende chechiedono aiuto. Una di que-ste è l’utilizzo del plasma.«Potremmo definirlo unostato della materia - spiegaDomenico D’Angelo, respon-sabile di questo specifico set-tore di analisi -. È uno stato incui è possibile generare nei materiali reazioni che altri-menti non avverrebbero eche possono mutarne le ca-ratteristiche, facendoli di-ventare ancora più utili perl’uomo».

Questa definizione po-trebbe apparire ancora com-plessa ma basta un esempioper rendersi conto di quantosia utile per le industrie po-ter accedere a laboratori chemaneggiano questo tipo ditecnologie: «Trattandoli conil plasma possiamo renderepiù resistenti alcuni materia-li, ignifughi altri ed estrema-

mente leggeri altri ancora -raccontano all’EnvironmentPark -. Se applicati all’indu-stria automobilistica, peresempio, materiali più leggeripossono voler dire anche con-sumi più bassi, una caratteri-stica che in tempi di inquina-mento e lotta alle emissioninon è di poco conto».

Dal tessile ai veicoliIl meccanismo che porta leaziende a rivolgersi al centrodi ricerca è semplice: il privatovuole ottenere dei risultati mi-gliori ma non sa come fare e siaffida ha chi ha gli strumentitecnici utili per tracciare unanuova strada. È successo cosìnel 2009, quando alcune azien-de tessili del biellese sono an-date all’Environment Park pertrovare il modo di abbatterecosti e consumo di energia, ne-cessari per la tintura dei tessu-ti. «Per tingere 420 chili di lanaservivano 16mila e 200 litrid’acqua, che andavano fattibollire a 98 gradi per più diquattro ore - racconta D’Ange-lo -. Un procedimento moltocostoso e lungo che siamo riu-sciti a sostituire con una colo-ritura a freddo, effettuata pro-prio con il plasma».

Il progetto sperimentale haottenuto il finanziamento diUnione Europea e RegionePiemonte e nel giro di qualcheanno ha dato risultati tali dapermettere un test svolto di-rettamente in fabbrica. Pre-messa, questa, per il successi-vo brevetto e l’applicazione in-dustriale.

Tra gli interessati a questotipo di soluzioni ci sono anchele industrie automobilisticheche vogliono trovare il modo diabbattere le emissioni dei vei-coli. La strada da percorrere èavere veicoli più leggeri: «Leparti plastiche delle automobi-li presentato al loro interno al-tri materiali che le appesanti-scono - spiegano i ricercatori -.Usando il plasma si possonounire fra loro componenti chealtrimenti non si legherebberoe, di conseguenza, abbatterneil peso».

Un’idea nata sugli sci Molte idee innovative nasconoper caso, in contesti non lavo-rativi. È il caso dell’applicazio-ne di queste nanotecnologieper la realizzazione di nuovisci d’avanguardia. «Un nostrodirigente era a sciare con ilrappresentante di uno sci clubquando gli è venuto in mente diprovare a usare il plasma peraumentare la resa della scioli-na - racconta Domenico D’An-gelo - Da quella idea fugace ènato un progetto che sta già at-tirando l’interesse di numero-se case produttrici di articolisportivi». [F. CAL.]

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il progetto finanziato dall’Ue

Plasma, il tuttofareche migliora la resadei materialiSci, tessuti, auto: componenti più leggeri e resistenti

Applicazione nell’automotiveIl plasma può alleggerire le parti plastiche delle automobili che hanno al loro interno

materiali che le appesantiscono, aumentano i consumi di benzina e quindi le emissioni

La storia/2

15milioni

È il finanziamento dell’Energy Center diviso tra Compagnia

di San Paolo e Regione (fondi europei)

27.788brevetti

Dal 1980 a oggi Torino ha depositato quasi 30 mila

brevetti italiani, quasi il 12% del totale

3006in Europa

Dei brevetti che l’Italia ha presentato in Europa

oltre 3 mila (il 7,5%)è stato ideato a Torino

2215marchi

La città è meno feconda quando si tratta di depositare

marchi: solo il 3,6% del totale italiano

4410richieste

Sui brevetti europei il Piemonte è la quarta

regione italiana,la sesta sui marchi

LA STAMPA

GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2016 .Cronaca di Torino .39!"#$%#&'#!(

Aconvalidare l’idea de-gli antichi secondocui il vino rosso faccia

bene alla salute ci pensòun’ipotesi, poi scartata, nataosservando lo stato di salutedei francesi: i nostri cuginid’oltralpe, infatti, nonostan-te una dieta ricca di grassisaturi, sembravano averemeno problemi cardiovasco-lari di quanto la loro alimen-tazione potesse lasciar pen-sare. Questa teoria, diventa-ta nota con il nome di «Para-dosso francese», venne poiaccantonata in favore di al-tre che cercavano la rispo-sta al quesito nella genetica.Che il vino rosso facesse be-ne e avesse poteri antiossi-danti, però, era diventato unassunto comprovato e haaperto la strada al suo im-piego anche nel campo dellacosmetica.

Ed è proprio a questo pun-to che Torino diventa fulcrodella ricerca per riuscire acreare prodotti di bellezzache prendano quanto di me-glio il vino (e addirittura gliscarti della sua lavorazione)può offrire, trasformandoli tramite processi completa-mente biologici e naturali.

Processo «bio»L’idea è nata all’EnvironmentPark, centro di ricerca diven-tato punto di riferimento perle tecnologie verdi, ma vedeschierata anche l’Università diTorino. Entrando nello specifi-co, il progetto prevede la crea-zione di prodotti cosmetici ri-cavati dagli scarti della lavora-zione dell’uva. Questi scarti,però, a differenza delle produ-zioni tradizionali che prevedo-no l’uso di solventi, vengono la-vorati grazie alla tecnologiasperimentale dello «steamexplosion», una vera e propriaesplosione a vapore ottenutaportando il materiale da trat-tare ad altissima pressione eriportandolo, in pochi secondi,nuovamente a quella atmosfe-rica. Una procedura totalmen-te «bio» che i laboratori torine-si stanno utilizzando in nume-rosi campi già da tempo. «Stia-mo perfezionando questo tipodi procedura da anni e abbia-mo già avuto modo di utilizzar-la per la produzione di energia- spiega Paola Zitella, respon-sabile del laboratorio di chimi-ca verde dell’EnvironmentPark -. In questo caso la sfida èstata diversa e stimolante per-ché, oltre a concentrarci su un

ciclo di produzione non inqui-nante, abbiamo deciso di rea-lizzare creme e saponi intera-mente legati ai vini della no-stra regione».

Vini del territorioPer la realizzazione dei cosme-tici i ricercatori si sono rivoltiall’azienda di cosmetici Rey-naldi che ha fornito la cono-scenza tecnica necessaria peraddentrarsi in questo mondo.A loro si sono affiancati i pro-duttori vinicoli che li hannoaiutati a selezionare gli scartidell’uva più appropriati. «An-ziché usare direttamente unmateriale pregiato come l’uvaabbiamo optato per le vinacce- racconta la responsabile delprogetto -. Costano meno e contengono gli stessi tipi diprincipi attivi di cui avevamobisogno». Per mesi, quindi, gliscienziati hanno condotto ana-lisi sui diversi tipi di scarti delvino: Barbera, Grignolino,Freisa, sono solo alcuni dei no-mi annotati nella tavola di mi-surazione dei componenti eche sono andati a finire neiprodotti di bellezza realizzatiin via sperimentale. Quella chedoveva essere solo una prova,però, ha ottenuto dei risultaticosì soddisfacenti da far giàpensare a una realizzazionecommerciale di questi articoliper il corpo. Questo, ovvia-mente, dopo aver superato an-cora una serie di step obbliga-tori che ne vadano ad analizza-re fino in fondo caratteristichee potenzialità.

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La sperimentazione

Una linea di cosmeticidalle vinaccedi Barbera e FreisaCon una tecnica innovativa ricavati creme e saponi

Recupero degli scartiPer produrre i cosmetici i ricercatori dell’Environment Park hanno utilizzato le vinacce dell’uva:

costano meno e contengono gli stessi tipi di principi attivi di cui c’era bisogno

FEDERICO CALLEGARO

La storia/1

Nel campo delle nano-tecnologie legate alplasma l’Environ-

ment Park è un punto di rife-rimento per i privati che vo-gliono fare ricerca. Il centrodi sperimentazione di via Li-vorno, infatti, investe da anninella messa a punto di tecni-che che possano risolvere iproblemi delle aziende chechiedono aiuto. Una di que-ste è l’utilizzo del plasma.«Potremmo definirlo unostato della materia - spiegaDomenico D’Angelo, respon-sabile di questo specifico set-tore di analisi -. È uno stato incui è possibile generare nei materiali reazioni che altri-menti non avverrebbero eche possono mutarne le ca-ratteristiche, facendoli di-ventare ancora più utili perl’uomo».

Questa definizione po-trebbe apparire ancora com-plessa ma basta un esempioper rendersi conto di quantosia utile per le industrie po-ter accedere a laboratori chemaneggiano questo tipo ditecnologie: «Trattandoli conil plasma possiamo renderepiù resistenti alcuni materia-li, ignifughi altri ed estrema-

mente leggeri altri ancora -raccontano all’EnvironmentPark -. Se applicati all’indu-stria automobilistica, peresempio, materiali più leggeripossono voler dire anche con-sumi più bassi, una caratteri-stica che in tempi di inquina-mento e lotta alle emissioninon è di poco conto».

Dal tessile ai veicoliIl meccanismo che porta leaziende a rivolgersi al centrodi ricerca è semplice: il privatovuole ottenere dei risultati mi-gliori ma non sa come fare e siaffida ha chi ha gli strumentitecnici utili per tracciare unanuova strada. È successo cosìnel 2009, quando alcune azien-de tessili del biellese sono an-date all’Environment Park pertrovare il modo di abbatterecosti e consumo di energia, ne-cessari per la tintura dei tessu-ti. «Per tingere 420 chili di lanaservivano 16mila e 200 litrid’acqua, che andavano fattibollire a 98 gradi per più diquattro ore - racconta D’Ange-lo -. Un procedimento moltocostoso e lungo che siamo riu-sciti a sostituire con una colo-ritura a freddo, effettuata pro-prio con il plasma».

Il progetto sperimentale haottenuto il finanziamento diUnione Europea e RegionePiemonte e nel giro di qualcheanno ha dato risultati tali dapermettere un test svolto di-rettamente in fabbrica. Pre-messa, questa, per il successi-vo brevetto e l’applicazione in-dustriale.

Tra gli interessati a questotipo di soluzioni ci sono anchele industrie automobilisticheche vogliono trovare il modo diabbattere le emissioni dei vei-coli. La strada da percorrere èavere veicoli più leggeri: «Leparti plastiche delle automobi-li presentato al loro interno al-tri materiali che le appesanti-scono - spiegano i ricercatori -.Usando il plasma si possonounire fra loro componenti chealtrimenti non si legherebberoe, di conseguenza, abbatterneil peso».

Un’idea nata sugli sci Molte idee innovative nasconoper caso, in contesti non lavo-rativi. È il caso dell’applicazio-ne di queste nanotecnologieper la realizzazione di nuovisci d’avanguardia. «Un nostrodirigente era a sciare con ilrappresentante di uno sci clubquando gli è venuto in mente diprovare a usare il plasma peraumentare la resa della scioli-na - racconta Domenico D’An-gelo - Da quella idea fugace ènato un progetto che sta già at-tirando l’interesse di numero-se case produttrici di articolisportivi». [F. CAL.]

!"BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il progetto finanziato dall’Ue

Plasma, il tuttofareche migliora la resadei materialiSci, tessuti, auto: componenti più leggeri e resistenti

Applicazione nell’automotiveIl plasma può alleggerire le parti plastiche delle automobili che hanno al loro interno

materiali che le appesantiscono, aumentano i consumi di benzina e quindi le emissioni

La storia/2

15milioni

È il finanziamento dell’Energy Center diviso tra Compagnia

di San Paolo e Regione (fondi europei)

27.788brevetti

Dal 1980 a oggi Torino ha depositato quasi 30 mila

brevetti italiani, quasi il 12% del totale

3006in Europa

Dei brevetti che l’Italia ha presentato in Europa

oltre 3 mila (il 7,5%)è stato ideato a Torino

2215marchi

La città è meno feconda quando si tratta di depositare

marchi: solo il 3,6% del totale italiano

4410richieste

Sui brevetti europei il Piemonte è la quarta

regione italiana,la sesta sui marchi