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Trofeo Aido. Domenica 26 settembre la 13ª edizione della gara di regolarità Il percorso toccherà Gardone, Polaveno, Lumezzane e Sarezzo ma attraverserà anche la Franciacorta, per arrivare in Valsabbia e sul Garda. Vuole sviluppare la sensibilità alla donazione degli organi Il servizio a pag. 26 Inchiesta: edificazioni selvagge Case come funghi Anche in Valle tanti edifici vengono costruiti e poi non venduti. È quasi impossibile conoscerne il numero. Molte le cause del fenomeno: in gioco ci sono interessi privati e dei comuni Editoriale Città vuote di Adriano Bianchi Gardone Controlli e dialisi in Valle: donazioni e progetti ingrandiscono l’offerta pag. 32 Storie In ricordo di Vitto Piotti, l’aquila ferita all’ala e la scultura del ferro pag. 11 Via alla sfida delle auto storiche per solidarietà J Chiedersi quante case vuote, sfit- te o in vendita ci sono in Valtrompia o in provincia di Brescia in tempo di crisi economica potrebbe sembrare retorico e sortire una risposta scon- tata. Se non ci sono soldi le gente non compra, le banche non fanno mutui perchè non ci sono garanzie, soprat- tutto a chiederli sono i giovani che sono spesso con un lavoro ancora precario. Liquidare, quindi, con la cri- si un mercato immobilliare che pare fermo per le difficoltà economiche delle famiglie potrebbe essere insuf- ficiente. La nostra piccola inchiesta cerca di fare anzitutto una stima nu- merica: quante case vuote ci sono? La risposta è perlomeno imprecisa perchè i dati risultano contrastanti, negati, vecchi e comunque appros- simativi. Nessuno vuole dire che nei nostri paesi le case ci sono, ma non sono abitate. Interessi? Anche questi, tanti. Quelli dei costrutturi che voglio- no continuare a costruire, quelli dei comuni che con le tasse di urbaniz- zazione fanno un po’ di cassa, quello delle agenzie immobiliari che tendo- no a non svalutare il mercato per po- ter tenere i prezzi a un certo livello. Il dato ossevabile da tutti è quello empi- rico: provate a contare i cartelli con scritte “vendesi” e “affittasi” in Valle e vi renderete conto. Suonano come un appello quasi disperato. In attesa di tempi migliori le famiglie che pos- sono investono i risparmi nel matto- ne. I titoli di Stato, infatti, non danno grandi interessi e gli investimenti fi- nanziari sono rischiosi. Nessuno, poi, è disponibile ad abbassare i prezzi e le case costano sempre troppo. Di mezzo ci va pure l’ambiente con una cementificazione selvaggia. In questo si giocano le responsabilità degli am- ministratori locali soprattutto quando mettono mano ai piani di governo del territorio (Pgt). C’è da sperare che ab- biano a cuore il nostro vero bene. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - SETTEMBRE 2010 9 n. Il servizio a pag. 2 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

La Voce della Valtrompia 2010 09

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Case come funghi. Anche in Valle tanti edifici vengono costruiti e poi non venduti. È quasi impossibile conoscerne il numero. Molte le cause del fenomeno: in gioco ci sono interessi privati e dei comuni.

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Trofeo Aido. Domenica 26 settembre la 13ª edizione della gara di regolarità

Il percorso toccherà Gardone, Polaveno, Lumezzane e Sarezzo ma attraverserà anche la Franciacorta, per arrivare in Valsabbia e sul Garda. Vuole sviluppare la sensibilità alla donazione degli organi

Il servizioa pag. 26

Inchiesta: edificazioni selvagge

Case come funghiAnche in Valle tanti edifici vengono costruiti e poi non venduti.

È quasi impossibile conoscerne il numero. Molte le cause del fenomeno: in gioco ci sono interessi privati e dei comuni

Editoriale

Città vuotedi Adriano Bianchi

Gardone

Controlli e dialisi in Valle: donazioni e progetti ingrandiscono l’offerta

pag. 32

Storie

In ricordo di Vitto Piotti, l’aquila ferita all’ala e la scultura del ferro

pag. 11

Via alla sfida delle auto storiche per solidarietà

Chiedersi quante case vuote, sfit-te o in vendita ci sono in Valtrompia o in provincia di Brescia in tempo di crisi economica potrebbe sembrare retorico e sortire una risposta scon-tata. Se non ci sono soldi le gente non compra, le banche non fanno mutui perchè non ci sono garanzie, soprat-tutto a chiederli sono i giovani che sono spesso con un lavoro ancora precario. Liquidare, quindi, con la cri-si un mercato immobilliare che pare fermo per le difficoltà economiche delle famiglie potrebbe essere insuf-ficiente. La nostra piccola inchiesta cerca di fare anzitutto una stima nu-merica: quante case vuote ci sono? La risposta è perlomeno imprecisa perchè i dati risultano contrastanti, negati, vecchi e comunque appros-simativi. Nessuno vuole dire che nei nostri paesi le case ci sono, ma non sono abitate. Interessi? Anche questi, tanti. Quelli dei costrutturi che voglio-no continuare a costruire, quelli dei comuni che con le tasse di urbaniz-zazione fanno un po’ di cassa, quello delle agenzie immobiliari che tendo-no a non svalutare il mercato per po-ter tenere i prezzi a un certo livello. Il dato ossevabile da tutti è quello empi-rico: provate a contare i cartelli con scritte “vendesi” e “affittasi” in Valle e vi renderete conto. Suonano come un appello quasi disperato. In attesa di tempi migliori le famiglie che pos-sono investono i risparmi nel matto-ne. I titoli di Stato, infatti, non danno grandi interessi e gli investimenti fi-nanziari sono rischiosi. Nessuno, poi, è disponibile ad abbassare i prezzi e le case costano sempre troppo. Di mezzo ci va pure l’ambiente con una cementificazione selvaggia. In questo si giocano le responsabilità degli am-ministratori locali soprattutto quando mettono mano ai piani di governo del territorio (Pgt). C’è da sperare che ab-biano a cuore il nostro vero bene.

La Vocedella Valtrompia

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La saturazione del mercatoAnche in Vatrompia, come nell’intera provincia bresciana, ci sono apparta-menti e costruzioni edili ancora vuote, invendute, che la storia dell’edilizia re-cente (vedi l’articolo qui sotto) ha condizionato con un’edificazione selvaggia e quasi senza controllo. La situazione attuale fotografata a Brescia da Massi-mo Ziletti, direttore di Probrixia, l’azienda speciale della Camera di commer-cio per il mercato immobiliare e, nelle pagine a fianco, l’intervista a Mauro Rizzinelli, imprenditore edile, e i risultati in numeri riguardo alle case in ven-dita in Valle, secondo le telefonate alle agenzie immobiliari sul territorio. Ne sono escluse tutte quelle comunali e private.

2 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Fenomeni. La storia del mercato edile, della costruzione selvaggia e gli immobili invenduti nella Provincia

Vendesi casa disperatamente. Ma non è la trasmissione Sky!

a cura di Massimo Venturelli

Secondo un calcolo approsimativo (l’approssimazione è per difetto) sa-rebbero circa 5.000 le abitazioni vuote sul territorio provinciale. Quello delle case vuote è solo una parte di un più ampio processo di edificazione selvag-gia che si è sviluppato nel corso dell’ul-timo decennio. Alle abitazioni devono essere sommati le centinaia di migliaia (probabilmente milioni) di metri qua-drati di spazi produttivi e commerciali inutilizzati distributi dall’Alta Valle Ca-monica alle più profonde propaggini della Bassa. Quello dell’edificazione

Borsa immobiliare. Parla Massimo Ziletti, direttore di Probrixia, azienda speciale della Camera di commercio

La Borsa Immobiliare di Brescia è un servizio organizzato e promosso da Probrixia, l’azienda speciale della Camera di commercio di Brescia, con l’obiettivo di offrire consulenze pro-fessionali nel campo dell’intermedia-zione immobiliare a beneficio di citta-dini, enti pubblici e soggetti privati. In-terfacciandosi con i diversi attori della filiera immobiliare locale (costruttori, agenzie immobiliari) rappresenta un osservatorio privilegiato per leggere la crisi che ha colpito il settore e come l’eccesso di offerta immobiliare (civi-le, commerciale o produttiva) possa incidere sulla stagione di difficoltà.

A illustrare la situazione è Massimo Ziletti, direttore di Probrixia. I dati in possesso dell’azienda speciale (che si riferiscono al 2009) indicano che lo scorso anno la crisi ha conosciuto un rallentamento del suo andamento ne-gativo. Pur soffrendo, il settore immo-biliare bresciano non ha patito le pene conosciute nel 2008. “Non si può certo parlare di inversione di tendenza o di uscita dalla crisi – ha affermato il diret-tore di Probrixia –. Al massimo si può parlare di un leggero miglioramento in un quadro che è complessivamen-te ancora grave”. Logico che su tale situazione incida in modo considere-

vole anche il gran numero di immobi-li invenduti in tutta la provincia. Una considerevole quantità di invenduto incide anche sul prezzo degli immobili anche se “nominalmente – sono anco-ra considerazioni di Ziletti – dal 2008 i prezzi sono calati non più del 6%”. C’è per il direttore di Probrixia una quota di invenduto che rischia di restare tale per un lungo periodo, a meno di non essere venduto a prezzi bassi. Si tratta di quelle abitazioni costruite solo po-chi anni fa ma senza l’utilizzo di tec-nologie adeguate in tema di risparmio energetico che sono rese “obsolete “ da altre più recenti.

oltre ogni richiesta è un fenomeno che risale alle metà degli anni Novanta del secolo scorso. All’epoca fu la legge Tremonti (consentiva la detassazio-ne degli utili reinvestiti) a scatenare la corsa al capannone. Venne poi la stagione del “mattone bene rifugio”, della casa come investimento imper-meabile a qualsiasi svalutazione. Una stagione che vide la proliferazione di imprese edili attratte dal miraggio di guadagni abbastanza facili. Ma venne

anche la stagione dei primi tagli dei trasferimenti statali agli enti locali con comuni grandi e piccoli costretti a in-ventarsi nuovi modi per far quadrare i propri bilanci. Più di un sindaco si rese conto che quello degli oneri di urbanizzazione (una tassa a carico di chi realizzava nuove costruzioni) era un metodo facile e redditizio per far quadrare i conti comunali. Non ci fu comune che non si dotò di uno stru-mento di programmazione urbanisti-

ca segnato da una copiosa previsione di espansione edilizia. Si tratta di una partita ancora aperta, una sfida che molte amministrazioni locali giocano anche oggi. Qualcosa, però, nel mec-canismo si è inceppato se è vero che tantissime amministrazioni locali han-no dovuto fare i conti con consuntivi che negli ultimi anni hanno registrato introiti da oneri più bassi di quelli pre-visti. Perché il mercato degli immobili a un certo punto si è fermato e chi do-veva costruire ci ha pensato due volte prima di aprire cantieri per realizzare abitazioni e strutture destinate a rima-nere invendute. C’è stata la crisi certo, ma c’è stato anche un mercato che ha raggiunto livelli di saturazione, perché se alta è la propensione alla casa di proprietà dei bresciani è anche vero che sono poche le famiglie che pos-sono permettersi la seconda e la ter-za casa. E così sempre più numerosi i cartelli “vendesi” sono apparsi anche su complessi residenziali per restarvi mesi e mesi. Tante delle imprese nate sul miraggio di facili guadagni hanno dovuto chiudere. C’è un programma in onda su Sky in cui possessori di immo-bili chiedono aiuto a due esperti per vendere la loro casa. Nel Bresciano avrebbero di che lavorare!

Lievi miglioramenti in un paziente che è comunque critico

Secondo un calcolo approssimativo

per difetto sarebbero 5000

le abitazioni vuote e migliaia di metri

quadri sul territorio provinciale

Primo piano

Massimo Ziletti

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3La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Le amministrazioni tacciono o quando rispondono dicono di non avere i dati per conoscere quante siano le case o le strutture produttive inutilizzate. Eppure anche un osservatore distratto potrebbe tranquillamente ipotizzare che si tratti di numeri alti, impressionanti. Tutti questi aspetti hanno portato, almeno sino a quattro anni fa, a una stagione di edificazione selvaggia caratterizzata non solo dallo straordinario numero di edifici realizzati, poco funzionali alla vita dei suoi abitanti. Solo il comune di Marcheno ha risposto con una ricerca datata 2001. Questi i numeri: edifici non utilizzati 75 (su 1003); abitazioni non occupate da persone residenti 225 (su 1753).

Intervista. Parla Mauro Rizzinelli, imprenditore valtrumplino, da 25 anni nel settore edile e immobiliare

I numeri del comune di Marcheno

Serve responsabilità e rispetto

Ci sono molte case costruite ma non ancora vendute; qual è la per-cezione di un costruttore e vendi-tore in questo momento?Tutta questa offerta c’è perché si è sbagliato qualcosa. Il costruttore, il venditore, o comunque chi propone questo prodotto non ha tenuto con-to delle vere esigenze della gente, del cliente. Non è facile tener conto delle esigenze del cliente ma è doveroso e assolutamente necessario. Si deve fa-re quello che fanno in altri settori in-dustriali, cioè partire con ricerche di mercato, fare delle anilisi per indivi-duare i veri bisogni. Nel nostro setto-re questo lo fanno in pochi. In passato non si è mai fatto perché si è sempre costruito e venduto senza bisogno di pensare al cliente. Il costruttore e il venditore non hanno tenuto conto di questo quindi oggi ho un bene che non è vendibile, nonostante le richieste, che ci sono ancora.Come si muove un’azienda come la sua in questo periodo di crisi?Si muove con attenzione e con pruden-za visto il mercato in generale, ma con idee chiare per quanto riguarda il no-stro settore. Nonostante tutto, oggi ci sono ancora richieste; sembra un pa-radosso ma tutti i giorni c’è gente che

chiede casa. Procediamo con atten-zione, cercando di sviluppare bene le operazioni che abbiamo e cercando di evitare gli errori che in passano sono stati commessi da qualcuno. Non da sottovalutare analisi e considerazioni che aiutano a fare in modo che l’opera-zione immobiliare non abbia invendu-to o ne abbia il meno possibile.Costruzione selvaggia: quanto vie-ne tenuto in considerazione il bi-

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Mauro Toninelli

Agenzie immobiliari. Secondo una stima, difettosa, per le poche risposte, le case invendute sono circa 300

Vista la difficile ricerca e gli scarsi risultati ottenuti interrogan-do gli uffici comunali preposti, co-me quelli di urbanistica e dei lavo-ri pubblici (vedi box in alto, ndr.) su quanti edifici e abitazioni vuote e invendute ci fossero sul proprio territorio, si è provato ad avere una minima idea della quantità, interro-gando le agenzie immobiliari che in Valtrompia hanno sede. Questo, è ovvio, non consegna un dato definitivo e sicuro, ma una in-dicazione di massima che esclude sicuramente tutti i venditori che la-vorano in Valle ma non vi risiedo-

no, tutti gli edifici di appartenenza comunale e di privati.Un dato dunque non esaustivo, se si considera inoltre il fatto che anche le agenzie, quanto i comuni, sono restie a comunicare il numero di case in vendita. Come per le amministrazioni comu-nali, che forse possono avere l’alibi del non avere a disposizione questo calcolo, anche le agenzie non han-no piacere a comunicarlo, per mo-tivi probabilmente sia commercia-li che di immagine rispetto al com-pratore e alla concorrenza.Unico alibi per i venditori è che la

“Vendesi” per le strade della Valle: il numero è un misterorichiesta sia stata fatta con una te-lefonata, dichiarando l’intenzione della ricerca e il nome della testa-ta; procedura e modalità identiche alle richieste fatte agli uffici comu-nali. Qualcuno potrebbe non aver creduto a questa richiesta.Un numero basso e allo stesso tem-po comunque importante: sono cir-ca 300 le case in vendita in Valle, numero che si basa sulla risposta di solo quattro agenzie. Case invendute: la percezione ce la si può fare solo attraversando la Valle alla ricerca dei molti “Vende-si” appesi qua e là. Molti.

sogno dell’ambiente in tutto ciò?Sicuramente molto poco, questa è un’altra motivazione sul perché non si vende. La persona è sensibile a queste cose. In passato se ne è tenuto conto poco. Anche qui sbisogna tenere sem-pre più conto di due ragioni: il rispetto dell’ambiente e la salute di tutti e per una questione commerciale; se non si rispetta un ambiente, la gente lo capi-sce e tu non vendi.

Si abbassano i prezzi risparmiando sui materiali di costruzione?Premetto che per me la crisi non c’è. Siamo in una situazione di grande cambiamento e profonda trasforma-zione, diciamo ancora più particolare e profonda di quello che la persona in genere può percepire. Il rischio ci può essere per chi non fa bene questo la-voro. Ci sono molti improvvisati: dove questa manca, sicuramente c’è questo problema, soprattutto quando uno si basa solo e quasi totalmente sul di-scorso finanziario. Un conto sono gli edifici immobli esistenti, quindi uno per far cassa fa un certo ragionamen-to; un conto sono gli edifici nuovi, può essere un rischio che si risolve cer-cando di capire da chi stai compran-do. Ci sono molti operatori che sono nel mercato immobiliare per ragioni diverse dal voler soddisfare i bisogni della gente, per dare una casa. C’è un ruolo sociale di chi costruisce.Quanta passione c’è?Il 99,9%, non il 100 perchè non puoi far-lo solo per passione. Tu sai che puoi condizionare la vita della persone ne-gli anni a venire, i rapporti futuri che crei... é una grande responsabilità.Di chi sono le responsabilità della situazione?Equamente distribuite tra tutti gli ad-detti ai lavori. Dobbiamo costruire per dare risposta ai clienti, rispettando bisogni, esigenze, ambiente e aspetti fondamentali.

Mauro Rizzinelli

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Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

LLETTERE

Il saluto a don PietroPrendiamo l’occasione per scrivere un saluto al nostro parroco, don Pietro Minelli, che ha concluso il ministero nella nostra parrocchia per andare co-me Fidei Donum in Mozambico. Caro don Pietro, sono passati solo quattro anni da quando sei arrivato e, con un po’ di emozione, ti sei presentato al-la comunità di Sant’Andrea di Conce-sio, rispondendo alla chiamata del ve-scovo Giulio che ti destinava in mezzo a noi come nuovo parroco. Ti sei su-bito fatto conoscere con l’umiltà e la chiarezza che ti contraddistinguono citando “Non porto né oro né argen-to” ma come Pietro vi dico: “Vengo per portare Cristo” per condividere con voi una tappa del nostro cammi-no terreno. In un altro tratto del tuo saluto di presentazione dicevi “al cen-tro di tutto il nostro agire mettiamo l’eucaristia”, e crediamo che questa sia stata la tua stella cometa che ha guidato e accompagnato ogni scelta e decisione. Ti abbiamo visto vicino agli anziani e agli ammalati e ci hai sem-pre esortato a porre attenzione agli altri, soprattutto ai più deboli e a chi stava vivendo un momento di difficol-tà. Sei sempre stato presente in mez-zo a noi durante le feste in oratorio, le gite parrocchiali, le feste delle Acli, le famose gite dei papà, che sono sta-ti momenti di conoscenza e di crescita per tutti noi, occasioni per sperimen-tare cosa significhi camminare insie-me in gioiosa armonia. La schiera di chierichetti che sempre ti circonda, gli adolescenti e i giovani hanno impa-rato a conoscerti e ad apprezzarti; ti hanno sentito vicino anche per l’im-pegno profuso nel progetto di ristrut-turazione dell’oratorio di cui il primo lotto degli spogliatoi appena realiz-zato è la prova più visibile. Insieme la comunità ha potuto vivere momenti di preghiera e di forte spiritualità; ri-mangono nel cuore e nella mente di tutti noi la Settimana mariana, con la presenza della madonnina pellegrina di Fatima presso la nostra parrocchia, e la visita del Santo Padre Benedetto XVI sul fonte battesimale del nostro concittadino Paolo VI in una piovosa domenica dello scorso novembre. In

Sopra le profondità d’un Mediterraneo che fu teatro dell’antica vita si schiudo-no le vicende di un punico di Cartagine transitato per l’Iberia alla conquista di un'Italia che seppe amare, come emerge dai taccuini di Paolo Rumiz e del suo “Annibale. Un viaggio”. Andar per paesi conosciuti e vicini oppure inoltrarsi in terre lontane e smisurate come l’Australia col beffardo sorriso che Bill Bryson imprime “In un paese bruciato dal sole”. Un rollare vicino e lontano sul ponte di una goletta d’inchiostro, tornando nel vecchio continente per scoprire sulle tracce di “Pane nostro” quelle briciole che uniscono Oriente ed Occidente co-me ha saputo ricordare la penna di Predrag Matvejevic.

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Rotte letterarie

5La Voce della Valtrompiasettembre 2010

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

I nuovi siti web chenascono già vecchiCiò che è nuovo non significa per forza sia buono, come stanno a dimostrare molti dei siti web di enti locali della Valle. Quasi tutti i comuni sono ora on-line, ma quella che si professa essere la vetrina per una comunicazione dinamica, efficace e diretta tra amministratori e cittadini, spesso diventa un finestrino appannato oltre il quale si fatica a scorgere qualcosa. Lustrare le home page non basta se molti i link rimangono inattivi o i dati vengono male, poco o per nulla aggiornati.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

A Ponte Zanano una felice area ecologica

Sul confine tra la frazione saretina di Ponte Zanano e il comune di Gardone

Val Trompia spunta questa ordinata isola ecologica, dove i cassonetti

stanno disposti entro mura in legno che ne definiscono bene la posizione e

permettono di dare un decoro al luogo. Certo, l’armonia ambientale di cassonetti

a scomparsa e strutture lignee che è possibile trovare in Trentino è un passo

più avanti, ma l’intenzione di rendere gradevole la zona è da ammirare.

Bollettini parrocchiali

Questa è la copertina di “Crescere in-sieme”, l’ultimo numero del giornale della comunità di Lumezzane Fonta-na. Si apre con l’editoriale di don Italo Lombardi che fa una riflessione sul si-gnificato della comunità alla luce della Lettera pastorale “Tutti siano una cosa sola” del vescovo Luciano Monari.

Radio VoceCon l’inizio della nuova stagione sporti-va torna il contenitore della domenica “Diretta Sport” a partire dalle 14.35. Ol-tre al Brescia Calcio, segui l’intero cam-pionato del Lumezzane (Lega Pro) con collegamenti dal Comunale e in trasfer-ta. A fine gara le interviste e i commenti dagli spogliatoi anche di Rodengo Saia-no, Montichiari e Feralpi Salò.

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

questo anno, che è anche l’Anno sa-cerdotale, hai voluto cogliere il vero senso dell’essere sacerdote e hai ri-sposto con obbedienza e carità al ri-chiamo della missione. Hai pronuncia-to il tuo “Eccomi” e ti sei messo nuo-vamente in gioco accettando questa nuova chiamata nella diocesi di Pem-ba in Mozambico. Ti aspetta una terra lontana e dove certamente le difficol-tà non mancheranno, ma siamo certi che l’agire verso gli altri sempre nel nome di Dio non può che darti la spe-ranza, la forza e la capacità di affron-tare ogni situazione. Ora, è con senso di affettuosa amicizia che la comunità tutta ti vuole esprimere sincera grati-tudine e ti augura ogni bene con le parole di mons. Tonino Bello “Cosa vuole da te il Signore? Egli vuole che dovunque tu vada, ovunque tu espri-ma fatica, ovunque metta in atto la tua esistenza, possa sentirsi il profu-mo di Cristo”. Continueremo a esserti vicino nella preghiera e nelle opere, ci stringiamo a te in un profondo e com-mosso abbraccio.

La comunità di S. Andreadi Concesio

La parolaai lettori

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Personaggio. Maestro di musica alla “Schola Cantorum” saretina, da anni all’organo come fece il padre Luigi

L’abile organista Angelo GhidiniUn lumezzanese che ha condotto una vita nel segno della musica e ha scoperto una musica nel segno della vita

di Angelo Seneci

Angelo Ghidini “La Rossa”, lu-mezzanese doc, organista e da anni maestro della “Schola Cantorum” di Sarezzo è un personaggio che ha lasciato e continua a lasciare un se-gno nel mondo della musica anche lumezzanese. Lumezzane e la musi-ca, un binomio che ha prodotto un personaggio come Giacinto Prandel-li, scomparso qualche mese fa. A lui e a un altro, meno conosciuto, bra-vo cantante classico, Almiro Sala, il nostro personaggio ha voluto fare un tributo, abbellendo le due funzioni funebri in un duo con Alfiero Ghidi-ni, tenore valgobbino e membro del circolo lirico bresciano. Un momen-to che ha visto la grande soddisfazio-ne dei presenti, alcuni dei quali in-creduli della bravura dei due.“La passione per la musica – dice Angelo, figlio di Luigi “La Rossa”,

organista a Sant’Apollonio negli anni Cinquanta – l’ho cresciuta in famiglia. Fin dall’età di 14 anni ho studiato pianoforte dagli organisti parrocchiali bresciani per quattro anni, sotto la guida del maestro Giu-lio Tonelli. Sono stato organista nella

frazione lumezzanese di Valle per un anno e mezzo, chiamato dall’allora parroco Don Roberto Guenzati e dal 1972 al 1974 sono stato organista a San Sebastiano con l’indimenticato Don Silvio Perini. Nel 1982, visto il rifacimento dell’organo a Sant’Apol-

Lumezzane

lonio, sono stato nominato organista titolare e l’anno successivo ho fatto rinascere la corale S. Cecilia. Dal 1996 sono organista titolare a Sarez-zo e maestro della scuola di canto”. Angelo Ghidini, si dimentica di dirci che è anche compositore e autore di arrangiamenti. “La comunità lumez-zanese – ha scritto l’assessore alla Cultura Lucio Facchinetti – sente la musica come espressione sociale, prima ancora che artistica. Lumez-zane si può fregiare di un riconosci-mento positivo (ma riduttivo) quan-do se ne ricorda l’operosità impren-ditoriale. Quest’immagine è certo la più conosciuta ma non la sola. Po-tremmo pensarla come la faccia di un prisma del quale musica e canto sono altre componenti”. Ghidini è stato protagonista quasi dieci anni fa della direzione di un grande concerto al teatro Odeon, che riscosse grande successo. Sareb-be possibile ripensare a un evento di quel genere oggi?

Il progetto Cartabebè avviato dall’amministrazione comunale lo scorso novem-bre per favorire l’acquisto di prodotti destinati ai bambini fino a un anno si tra-sforma e diventa Cartabimbo. In pratica, viene esteso lo sconto (variabile tra 10% e 15%) per i genitori che hanno figli fino a 6 anni, includendo i bambini na-ti dal 2004 (6° compleanno entro il 31 dicembre 2009) sino all’1 novembre 2009. Aderiscono all’iniziativa tre farmacie, alcuni negozi e due ambulanti del merca-to. Per avere la Cartabimbo i genitori devono presentarsi all’Ufficio relazioni col pubblico al piano terra del municipio, dalle ore 9 alle 13, dal lunedì al venerdì (tel. 030.8929268).

Il progetto Cartabimbo

6 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

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Angelo Ghidini all'organo

SAREZZO SHOPPING

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7La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Avrà luogo in ottobre, esattamente dal 16 al 22, l’iniziativa “Le Rondini in festa”, settimana di incontri, seminari e manifestazioni per tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti, più o meno direttamente, nella vita della residenza per anziani di Lumezzane.Una serie di iniziative destinate agli ospiti, anche a parenti, operatori, vo-lontari e all’intera comunità valgob-bina: lo scopo è quello di avvicinarsi sempre più al mondo degli anziani e delle loro famiglie, offrendo spunti e riflessioni, momenti di confronto e di verifica. A tal proposito, il programma si aprirà sabato 16 ottobre alle 9 con un seminario dal titolo “Il corpo fami-liare – la famiglia coinvolta nella Resi-denza Sanitaria Assistenziale”, tenuto dal dott. Silvano Corli. Nel pomeriggio

la S. Messa e l’intervento delle autorità locali. Martedì 19 ottobre, dalle 14, il dott. Pietro Vigorelli, medico e psico-terapeuta, sarà relatore dell’incontro dal titolo “È possibile comunicare con il malato di Alzheimer?”, dove verran-no proposte tecniche specifiche, te-rapie e modalità per interagire e per una migliore comunicazione con chi è colpito da tale malattia. “Le Rondini in festa” significa voglia di stare insieme,

serate danzanti, veri e propri spettaco-li che vedranno protagonisti gli ospiti stessi della residenza: nello specifico, ricordiamo lo spettacolo “Il profumo dei sensi”, che si terrà lunedì 18 otto-bre dalle ore 15. Non mancheranno la pesca, la mostra dei manufatti realiz-zati in casa e tanto altro. Una settima-na, dunque, carica di significati per la Fondazione “Le Rondini”, patrimonio della laboriosa Lumezzane.

Lumezzane. In ottobre una settimana di iniziative per ospiti, operatori e amici

di Angelo Compagnoni

Un momento di animazione

Le Rondini preparanola festa per la comunità

Dal 16 al 22 del mese prossimo seminari,

incontri e manifestazioni;non mancheranno

la pesca e la mostra dei manufatti

fatti in casa

La nuova stagione venatoria, per quanto riguarda l’amministrazione valgobbina, ha un nuovo responsabi-le, nominato dal sindaco Silverio Vi-venzi nella persona di Gianbattista Gnali. Geometra, residente a Lumez-zane Fontana, consigliere comunale al terzo mandato, prima per Forza Ita-lia e ora per il Pdl. L’amministrazione, che non ha più l’assessorato alla Cac-cia, istituisce parallelamente una fi-gura equiparata. “La sera stessa del-la nomina – dice Gianbattista Gnali – ho richiesto alla giunta una delibera a sostegno dell’approvazione della leg-ge sulla caccia in deroga e sull’apertu-ra dei centri di cattura dei richiami vi-vi. Cosa che è stata fatta. Nel mese di agosto ho incontrato i presidenti del-le associazioni venatorie presenti sul territorio di Lumezzane per cercare di farmi un’idea delle esigenze e di ciò che s’aspettano dal Comune. Mi ha fatto piacere aver ricevuto da tutti i presidenti la disponibilità a una colla-borazione costruttiva. Le cose da fare sono molte e spero di avere sia il tem-po sia le risorse finanziarie adeguate per poterle fare”. L’incarico in mate-ria venatoria è stato delegato a Gnali in forza dell’esperienza in campo am-ministrativo e venatorio. Il neo incari-cato dovrà approfondire e seguire per conto del primo cittadino le tematiche connesse alla valorizzazione e manu-tenzione dei sentieri e delle pozze di montagna, oltre che delle problema-tiche relative al ripopolamento della selvaggina sul territorio. “Mi attendo – sottolinea il sindaco – che mi riferi-sca su possibili iniziative da intrapren-dere e sono certo che non deluderà la mia fiducia”. La realtà venatoria val-gobbina è formata da circa 1200 dop-piette, che fino alla precedente ammi-nistrazione facevano riferimento a un assessore specifico (Alvise Zobbio pri-ma e Carlo Seneci poi). Non potendo nominare un nuovo assessore, dal mo-mento che in giunta sono già sette, il primo cittadino ha quindi deciso di af-fidare un incarico specifico. (a.s.)

Una nuova nominaper la caccia

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9La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Il nome è ambizioso: “Educazione allo sport, al benessere, alla salute e alla legalità”. Si rivolge ai ragazzi in età scolare di Valtrompia e Valsab-bia. A lanciarlo, ormai otto anni fa, è stata l’associazione Rugby Lumezza-ne, mentre ora è affidato allo Junior Rugby Lumezzane. Da quest’anno an-che l’appoggio del Ministero di Istru-zione, università e ricerca e lo scorso maggio è stato firmato un protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico pro-vinciale. L’obiettivo principale è far conoscere il rugby ai giovani, ma nel tempo il progetto si è andato trasfor-mando, connotandosi sotto l’aspetto sociale. “Il solo aspetto sportivo – ri-corda Claudio Zanchigiani, presidente dello Junior Rugby Lumezzane – non è e non era più sufficiente per costruire e alimentare una società sportiva che fosse in grado di formare e mantenere

Sport. Il progetto tra Valtrompia e Valsabbia nelle parole di Claudio Zanchigiani

di Angelo Seneci

sul territorio la continuità negli anni a venire. Abbiamo ampliato il territorio su cui lavorare, poi abbiamo prepara-to il nostro personale a lavorare con i giovani di diverse età; infine, attra-verso le strutture presenti sul territo-rio, abbiamo avviato un percorso di formazione anche per i nostri forma-tori”. Il progetto interessa il periodo 2010-2013 e si rivolge a 32 istituti sco-lastici. Istituto capofila è il lumezzane-se “Vittorio Bachelet” di Sant’Apollo-nio. Il costo stimato è di 70mila euro annui. Nell’anno scolastico 2010/2011 sarà attuato nei tre istituti comprensi-vi di Lumezzane. In tutto saranno 4000 i giovani studenti coinvolti. Diversi i moduli studiati, in base all’età degli

Con il rugby le scuole educano allo sport

Quattromilagli studenti delle scuole

che saranno coinvolti nel progetto

dal titolo:”Educazione allo sport, al benessere,

alla salute e alla legalità”

I ragazzi dello Junior Rugby Lumezzane in ritiro ad agosto

alunni. Il primo approccio al progetto è già iniziato a fine agosto con un ritiro di sette giorni per i giovani atleti del-lo Junior Rugby, che hanno trascorso una settimana in una struttura messa a disposizione gratuitamente dal co-mune di Gardone Val Trompia e dalla cooperativa “Il Graffio”. Con loro an-che quattro ragazzi napoletani, invia-ti dal Ministero dell’Istruzione: Ciro, Giosuè, Carmine e Giuseppe, accom-pagnati dalla professoressa Rosanna e dalla collaboratrice scolastica Tom-masina. “Il prossimo anno – conclude Zanchigiani – toccherà ad altri giova-ni, provenienti dal depresso quartiere Scampia”. Anche questo rappresenta la Lumezzane di oggi.

Spesso è dalla condivisione che può nascere qualcosa di solido, com’è sta-to nell’intento del Comitato del com-mercio formalmente costituito a Lu-mezzane lo scorso luglio. “Con que-sto comitato – dice Rosanna Saleri, as-sessore alle Attività produttive e pari opportunità in Comune – vogliamo riunire i commercianti del nostro pa-ese, creando una rete che permetta a ciascuno di scambiare informazioni con gli altri e interloquire con l’am-ministrazione comunale”. Il comita-to intende rivalutare il commercio di Lumezzane e per farlo ha organizza-to per giovedì 30 settembre l’evento “Armonie e sapori” al quale saranno presenti 64 dei 400 esercenti valgob-bini. L'iniziativa ha ricevuto il patroci-nio di Provincia di Brescia e Comuni-tà montana di Valle Trompia. “Duran-te quella serata – spiega Claudio Cola, presidente del Comitato commercian-ti – avremo pasticceri, ristoratori, ali-mentaristi ma anche parrucchieri ed estetiste. La manifestazione è un mo-do per farci conoscere a tutta la comu-nità e dare un segnale anche a chi per il momento ha deciso di non aderire al comitato, anche se negli ultimi gior-ni, già un’altra ventina di negozianti si è interessata alla cosa, manifestando l’intenzione di entrare a farne parte”. Giovedì 30 settembre dalle ore 19 alle 24 la strada che da via Matteotti passa per via Garibaldi, piazza Diaz e giun-ge sino alla Torre Avogadro sarà chiu-sa al traffico. “Un serpentone pedo-nale – prosegue Claudio Cola – lungo un percorso arricchito dalla presenza di associazioni sportive, musicali, cul-turali di Lumezzane e un itinerario ga-stronomico di cui godere acquistando a 15 euro il coupon della manifesta-zione presso gli esercenti che aderi-scono oppure la serata stessa, anche se 600 dei 1.500 previsti sono già sta-ti venduti”. Per informazioni www.comune.lumezzane.bs.it e cliccare su “Calendario eventi”.

Il 30 settembre"Armonie e sapori"

Ambiente. In fase di risoluzione l’assestamento del movimento franoso che da diversi anni grava sulla frazione

I lavori per arrivare alla soluzione della frana di Via Brescia in Valle so-no continuati in agosto e le previsioni fanno pensare che entro fine settem-bre potrebbero essere finiti. Il condi-zionale è d’obbligo quando si deve in-tervenire per risolvere i problemi po-sti dalla natura, in particolare quelli di Valle, relativi all’annosa questione della nota frana, spesso oggetto di po-lemica in consiglio comunale. I lavori, cominciati a inizio agosto, dovevano concludersi lo stesso mese, ma le gior-nate di pioggia l’hanno impedito. Il pe-riodo scelto è stato peraltro corretto, visto che il flusso del traffico veicolare è ridotto per la chiusura feriale delle attività lavorative. Allo stato attuale sono stati posizionati i micropali ed è

stata realizzata la soletta di cemento armato di ancoraggio poggiata pro-prio su di essi. In settimana verrà po-sizionata la trave dove, entro quindici giorni, verranno posti i tiranti verso nord. Tutto questo dovrebbe portare a impedire futuri cedimenti su tutto il fronte franoso precedente che li aveva causati. Il costo complessivo dell’inter-vento è di 180mila euro. In parallelo sono proseguiti i lavori di drenaggio e perforazione, con la posa in opera dei tubi drenanti l’acqua presente nel sottosuolo. Tutta l’operazione interes-sa la parte nord della collina, mentre la parte sottostante continuerà ad essere trattata con tecniche di ingegneria na-turalistica descritte dal progetto risa-lente al biennio 2004-2005. (a.s.)

Il punto sulla frana in Valle

La collina interessata dalla frana

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Storie. Ricordare a dieci anni dalla sua scomparsa l’alpino, scultore e poeta del ferro che amava Lavone

Vitto Piotti, l’aquila ferita all’aladopo una discesa in parapendio

L‘amore per l’Alta Valle l’ha sempre

accompagnato condizionandone

le scelte, come l’amore per la montagna,

il volo e la scultura poetica del ferro

Era una sera grigia e triste quel fi-ne settembre 2000 a Lavone, piena di alpini coi loro gagliardetti venuti per l’ultimo alzabandiera al loro consi-gliere provinciale Vitto Piotti, scultore del ferro. L’ aquila trafitta in volo che precipita con l’ala spezzata del suo monumento ai caduti è lì, vicina alla chiesa: lui, caduto e ferito a fine ago-sto all’arrivo di una dolce discesa dal-la Maddalena coll’amato parapendio, era nella bara coperta dal tricolore e sopra il suo cappello con la penna e il fregio dorato di maggiore. Dopo die-ci anni guardi le sue opere e cresce la malinconia. A Lavone era nato nel ’35 figlio di Ma-rio, bancario a Brescia e Mercedes Smalis, austriaca di Bressanone, se-condogenito e con tre sorelle, Cecilia,

Maria e Pucci. A Lavone si è sempre sentito a casa: vi tornava sempre do-po essere stato in giro per il mondo. Lì si sentiva immerso nei secoli della sua gente, riannusava nell’aria l’odore del ferro delle miniere fuso a Rebecco nel forno del 1600. Diplomato ragioniere, dopo naia e accademia con gli alpini il corso a Pisa di paracadutismo e il brevetto civile di pilota si era impiega-to in una ditta di Brescia. Resiste due anni: gli mancano i boschi, gli spazi

Alta Valle

Anche i comuni di Collio e Bovegno con-tinuano a collaborare al Progetto di va-lorizzazione della vasta area della Val Grigna (compresa appunto nei territori dei suddetti comuni della Valtrompia e in quelli di Artogne, Gianico, Esine, Ber-zo Inferiore, Bienno e Prestine in Val Ca-monica) predisposto dall’Ersaf (Ente Re-gionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) a partire dal 17 settembre 2007, data in cui si è raggiunto un Accordo di Programma per la realizzazione del pro-getto in argomento, che coinvolge la Re-gione Lombardia, la Provincia di Brescia, le Comunità montane di Valle Trompia e Valle Camonica e i comuni interessati. La

nascita di questo consorzio si pone co-me scopo di promuovere e valorizzare a più livelli il territorio della Valle del tor-rente Grigna, sia dal punto di vista ma-teriale che immateriale, favorendo e tu-telando lo sviluppo del settore agricolo e forestale del territorio in questione. È in questo contesto che nel mese di set-tembre si è lavorato presso il comune di Collio alla realizzazione di un documen-tario riguardante la vita e il lavoro del più tenace alpeggiatore, il signor Paolo Zanardini, alla malga Croce. Il reportage sarà presentato al pubblico tra circa due mesi (ed è stato realizzato da Andrea Ri-chini e Biagio Piccardi dell’Ersaf di Breno,

dalla studentessa universitaria Alessan-dra Bonomini, che ha scattato le foto, e da Alessandro Romele e Lara Angoli, che hanno girato le immagini) ed è finalizza-no alla promozione nonché all’esaltazio-ne e al riconoscimento di coloro che, pur consapevoli delle innumerevoli difficoltà della vita in montagna, continuano a cre-dere nella loro attività. Ma i comuni di Collio e Bovegno saranno presenti anche nella "Leggenda di San Glisente", primo libro della collana "I Quaderni della Val Grigna", che si prepone di divulgare quel che è il patrimonio territoriale della Val Grigna, sia quello turistico e produttivo, sia quello artistico e religioso. (a.m.)

Collio e Bovegno: la Val Grigna al centro di un progetto di rivalutazione e "sotto i riflettori"

di Edmondo Bertussi

Vitto Piotti col suo paracadute

11La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Anche a Marcheno il fotovoltaico entra nei piani di adeguamento di alcuni edifici pubblici, che entro la fine dell’anno saranno attivati. Gli immobili in-teressati: municipio, elementari “Tito Speri” e medie “Francesco Bertussi”, scuola dell’infanzia “Padre Luigi Fausti” e palestra di Brozzo. Con una spesa totale di circa 160mila euro e mutuo ventennale, gli interventi avverranno simultaneamente. Sull’edificio comunale 104 pannelli, mentre 22 i moduli previsti per le scuole, 14 per la materna e 42 alla palestra di Brozzo. Un pro-getto che renderà sotto l’aspetto ambientale ed economico: tra incentivi, contributo del gestore e ricavi per l’energia ceduta la spesa avrà costo zero.

Marcheno e i pannelli solari

La troupe con Paolo e Rita Zanardini alla malga Croce

delle vette. Si rifugia a Lavone, dove la sorella Cecilia era sposa: di là dal fiume fa il contadino, alleva animali, scappa sulla Corna Blacca per giorni intieri a sentire il canto dei galli, a scri-vere poesie… Un amico fabbro gli fa conoscere la lavorazione del ferro: è una folgorazione. Nella casa paterna allestisce il suo pri-mo laboratorio, a piano terra. I ragazzi dopo la scuola vanno a spiare meravi-gliati Vitto che racchiude spazio a me-

moria, in forma chiara nella sua men-te, saldando chiodo su chiodo, guar-dando fiamma ossidrica e ferro nella stretta fessura della maschera, come un guerriero con la celata abbassata: bisonti, alpini, fiori. La ricca borghesia lo scopre. Espone in gallerie famose in Italia e all’estero. Fa grandi monu-menti a Lumezzane come a Ausburg. Diventa pure Accademico del Gruppo Italiano Scrittori. Spirito inquieto allarga gli orizzonti, conosce l’associazione Mato Grosso, vola sulle crode andine coi condor, va in Perù a insegnare la sua arte ai ra-gazzi di una missione... Ma se chiedevi uno sconto scopriva i denti in sorriso da scoiattolo di montagna allargando gli occhi come quelli del gufo, civetta o barbagianni, attirati dai lumi incrociati di due pile nell’oscurità del bosco, che faceva osservare, come nelle fiabe, ai suoi bambini Paola e Andrea. Poi “per la bella mamma dai lunghi capelli ne-ri…” regalava un ferrigno fiore di cro-co. A Lavone, in fregio alla provinciale, poco davanti alla chiesa, veglia nella sera una sua maternità, puledrina e ca-valla. L’ombra del tramonto fa severo e inquieto lo sguardo abbassato verso la piccola che solleva in alto la testa, quasi una preghiera. Vi cogli il tremore di tutte le madri della terra: pura arte e poesia, un concetto universale ferma-to nell’attimo di un gesto.

Page 12: La Voce della Valtrompia 2010 09

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13La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Il Dipartimento di studio del Territorio della Valle Trompia in collaborazione con Comunità montana, Provincia di Brescia, Comune di Marcheno e Sibca promuove un percorso di Storia in cinque incontri gratuiti, con relatori Lio-nello Anelli, Massimo Galeri e Carlo Rizzini. Gli incontri si terranno alle 20.30 nella Sala consiliare del Comune di Marcheno da venerdì 1 ottobre (introdu-zione alla storia, sua percezione e costruzione); l'8 lezione sulle fonti foto-grafiche, il 15 focus sulle fonti archivistiche e il 22 su quelle diaristiche. Chiu-sura il 29 ottobre con una panoramica sugli strumenti della ricerca. Info alla biblioteca di Marcheno (030.8960174, [email protected]).

Collio. La vetta tra Valtrompia e Valsabbia ha ritrovato il suo splendore e sancito il gemellaggio col Cai Vestone

A Marcheno un corso di Storia

Il ritorno ad antico splendoredella Croce sulla Corna Blacca

Anche la malconcia croce sulla ci-ma della Corna Blacca (mt. 2005) è ora restaurata e ritta sulla vetta che domi-na Valtrompia e Valsabbia, come era nel 1964 quando vi fu collocata. L’ave-va realizzata il Gruppo Escursionisti Valsabbino, dedicandola al cappella-no alpino mons. Giuseppe Bonomini, scomparso l’anno prima, il 28 luglio 1963, mentre era in “servizio”: stava sa-lendo in una bella mattina con un chie-richetto da Pinzolo alla chiesetta alpi-na del Rifugio XII Apostoli nel Gruppo del Brenta per celebrarvi una messa di suffragio ai caduti della montagna. Era di Collio, cofondatore nel 1960 della locale sottosezione del Cai. Questa, nel 50° anniversario, emblematica-mente lascia tra i “segni” duraturi nel tempo della “memoria” storica e al-pinistica dell’Alta Valle anche questo restauro, aggiungendolo alla ristampa anastatica del volumetto “Pregare è salire” di mons. Giuseppe Bonomini, al recupero del “Sentiero dei Minatori”, allo splendido volume (oltre 400 pagi-ne con più di 500 fotografie) di Fabio

Lazzari e Loris Zanirato “Quassù le nu-vole sono come pensieri che volano” in vendita nelle cartolibrerie di Collio e San Colombano. Si ritrovarono sulla cima allora le “colonne” salite da For-no d’Ono, Bagolino, Anfo, Baremone, Pezzeda, Maniva. In vetta il parroco di Vestone don Angelo Pozzi celebrò la Messa e benedisse la croce cha ha ai suoi piedi una apposita custodia me-tallica, custodia da sempre del libretto delle firme. Era malconcia e piegata, con la base semicrollata. Emblemati-camente col restauro, il Cai Collio ha ricambiato il gesto dei valsabbini di allora in onore di mons. Bonomini: le due delegazioni del Cai Collio e Vesto-ne (erede del vecchio Gruppo Escur-sionisti) guidate dai reggenti Oreste Mozzoni ed Edoardo Zanolini, in col-legamento radio con la parrocchiale di Collio hanno seguito la S. Messa, ricevuto la benedizione di don Fabri-zio Bregoli e sancito il gemellaggio a rinsaldare antichi rapporti di amicizia. Subito hanno messo in campo un im-pegno comune: il recupero del Sen-tiero dei Minatori nel tratto valsabbi-no sul quale, partiti dalla S. Aloisio di Collio e scavallato il passo sotto l’Ario, muli e minatori portavano il minerale al Forno d’Ono.La croce della Corna Blacca (mt. 2005) prima e dopo il restauro

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Edmondo Bertussi

Lavone. Intervento di adeguamento per la scuola che serve i comuni di Irma, Marmentino, Pezzaze e Tavernole

Ha preso il via un’opera di adegua-mento completo alle normative della scuola media consortile di Lavone.Sorse per iniziativa della Comunità montana e comuni di Irma, Marmen-tino, Pezzaze e Tavernole negli anni Novanta. Lo spopolamento aveva re-so ingestibili in Alta Valle tanti edifici scolastici: si scelse l’area in Lavone, baricentrica al bacino d’utenza. Da al-lora oltre 100 studenti la frequentano e i comuni contribuiscono al funzio-namento. Dopo l’edificio scolastico, in due lotti (2003 e 2007), è stata rea-lizzata la palestra: 800 mq al coperto, impianto sportivo da 1,5 milioni a ser-

vizio di tutta la zona. La scuola dopo vent’anni aveva bisogno di una “revi-sione generale”. Il progetto, redatto dall'ufficio tecnico della Comunità co-ordinato dall’arch. Fabrizio Veronesi, è finanziato interamente da un contribu-to Inail di 251mila euro ottenuto dalla Comunità montana, proprietaria: per apposita convenzione alla fine avrà in carico la manutenzione straordinaria, i comuni pro quota quella ordinaria. Ha vinto l’appalto la ditta Cargnoni Impianti srl di Marcheno. Asvt cure-rà la razionalizzazione della centrale di riscaldamento. In particolare, i la-vori interessano le facciate (ripristi-

Progetto di controllo completo alla scuola media consortile

Domenica 17 ottobre in piazza S. Bar-bara a San Colombano si terrà la “1ª Sagra della Polenta” col patrocinio di Regione Lombardia, Pro Loco Collio, Provincia di Brescia, Comunità mota-na e Comune di Collio. Dalle 10 l’an-tico piatto dell’Alta Valle cucinato dai ristoratori locali in vari modi: taragna, cusa, rustìda, fritta, polenta e làt.

Sagra della polenta

La media consortile di Lavone

no e protezione mattoncini a vista), pluviali, danni di infiltrazioni. Saran-no completati i corrimano sulle sca-le, cambiati porte e infissi interni e le vetrate con quelle antisfondamento, revisionati gli impianti antincendio. Verrà sostituita tutta la linea generale degli impianti elettrici, integrata la rete di terra e protezione contro i fulmini esistente, riqualificato tutto l’esterno. Inoltre, si aggiunge un servizio igieni-co a norma per disabili.Si prevede la fine dei lavori entro il 30 novembre: sono state adottate le misu-re necessarie per l’attività scolastica in piena sicurezza. (e.bert.)

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15La Voce della Valtrompiasettembre 2010

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Nell’ambito dello Sviluppo Rurale e Regionale del 2007-2010, patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla Co-munità montana di Valle Trompia, si pongono i finanziamenti richiesti e so-lo in parte ottenuti dal Comune di Mar-mentino per il recupero e la rivaluta-zione di alcuni fabbricati rurali presen-ti sul territorio. Grazie a un contributo totale di 208.500 euro di cui 164.304 provenienti dalla Regione, è ormai in fase avanzata la realizzazione di nuovi locali per la lavorazione, la conserva-zione e la vendita di prodotti caseari in località Croce che risulta anche esse-re il toponimo della malga in questio-ne ai piedi del monte Ario. La malga è oggetto di recupero perché ritenuta sostanzialmente poco funzionale, e inoltre i locali esistenti di lavorazione e conservazione dei prodotti caseari risultano da tempo oggetto di prescri-zioni da parte del locale servizio ve-terinario dell’Asl, in particolare per il locale di lavorazione che presenta un

Marmentino. In Alta Valle recuperate e risistemate tornano a vivere in una nuova concezione di benessere

annoso problema in ordine al focolare di cottura unitamente alla promiscuità con i locali abitativi del mandriano e la stalla. Il progetto intende prevedere la soluzione di tali problemi, intendendo realizzare un nuovo corpo di fabbri-ca, situato in adiacenza al porticato, nel quale saranno inseriti tutti i locali e i servizi idonei a una corretta lavo-razione casearia, al fine di permettere una giusta gestione dell’intero ciclo di

Oltre 208 mila euro per fare risplendere malghe e alpeggi

La sistemazione e il recupero nell’ambito

dello SviluppoRurale e Regionale

è patrocinata dalla Regione

Lombardia e dalla Comunità

montana della Valle

di Alberto Maffina

produzione casearia: dalla mungitura, conservazione (stagionatura e pulizia) e anche alla vendita diretta dei prodot-ti ai viandanti e ai frequentatori della suddetta zona montana. Questa nuo-va struttura sarà sul lato nord-est del porticato al fine di una adeguata espo-sizione, che garantisca il minor riscal-damento e quindi il mantenimento di condizioni di temperature idonee alla conservazione dei prodotti. Il tutto in

conformità con le nuove leggi igienico-sanitarie. Per di più il nuovo edificio sarà dotato di un impianto elettrico e di forza motrice prodotto da pannelli fotovoltaici e di un impianto di smal-timento acque bianche e nere, con fossa chiarificatrice e successivo poz-zo assorbente. Un ottimo progetto al passo con i tempi, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura che tra-suda di correttezza gestionale e mo-stra un entusiastico interesse per at-tività millenarie che vengono salvate dall’estinzione e riproposte come vali-de e sfruttabili anche per il futuro, per il benessere e la valorizzazione di aree rurali e montuose che sembravano de-stinate a essere dimenticate. Il proget-tista, il geometra Romeo Sosta, affer-ma di sentirsi fautore di questo tenta-tivo di rivalutazione e promozione di nuove realtà agricole che possono in-crementare l’economia del territorio e che cercano di inserire i comuni della Valtrompia in un circuito produttivo-turistico dal quale era esclusa. Molti altri sono gli interventi che il comu-ne di Marmentino ha in programma, in conformità alla frase che sta scrit-ta all’interno dell’edificio comunale: ‘concordia res parvae crescunt’. Ten-tando appunto di ottenere questo spi-rito di armonia, non solo tra i concit-tadini ma anche tra uomini territorio e natura, si richiedono ulteriori finan-ziamenti per il recupero della malga Pian del Bene, del complesso rurale in località Molino (dove si auspicano una restaurazione dei locali esistenti e la creazione di un agriturismo efficiente e aggiornato alle vigenti normative) e la sistemazione della malga Barettino, proprietà del Comune, situata in pros-simità con la località Vaghezza quasi al confine con Pertica Alta.

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Impresa. Nelle parole dell’imprenditore saretino la storia di una curiosa e vincente idea avuta nel gennaio 2010

Massimo Cinelli e l’avventura delle cerniere pari a gioielli

L’idea del quarantennedi Sarezzo è aver creato

un nuovo marchio: “Secret Jewels”

con cui trasforma in collane e braccialetti

le “zip”; costi dai 25 ai 70 euro

Spesso dal disordine e dall’intui-zione possono nascere curiose idee che si trasformano imprevedibilmente in qualcosa di concreto e collaudato. È il caso di Massimo Cinelli, giovane imprenditore 40enne che, nell’ufficio all’interno della piccola azienda di fa-miglia avviata nel 1968 dal padre Fran-co, ha creato un nuovo marchio (Se-cret Jewels), trasformando semplici cerniere in braccialetti e collane.Nata come produttrice di stampi per casalinghi, la Cinelli Franco & C. snc, a partire dal 1993 ha aggiunto alla sua attività il lavoro di incisione su armi e dal 2008 la nuova esperienza nel cam-po delle cerniere. “Con le lavorazioni su fucili e pistole – dice Massimo Ci-nelli – abbiamo iniziato un’importante attività di decorazione e siamo ormai

in contatto con tutti gli armieri della Valle; due anni fa l’idea delle cerniere di concerto con la Lanfranchi di Pa-lazzolo, inserendo pietre preziose nel-le zip da fornire a importanti griffe di moda. Poi, a gennaio di quest’anno, mentre me ne stavo nel piccolo caos del mio ufficio l’idea: trasformare le cerniere in un oggetto di gioielleria a sé stante. Tutte le cerniere vengono solitamente prodotte già con l’inserto di stoffa incorporato, la novità è con-

sistita nel levarlo e lavorare sull’ab-bellimento dell’oggetto”.L’impegno è cominciato a farsi gravo-so e nella piccola officina di via Ga-lilei adesso gli addetti sono 12 (otto alle macchine e quattro per il lavoro gestionale). “Ora siamo a pieno regi-me – prosegue Cinelli – e abbiamo già prodotto tre linee differenti visibili sul sito web www.secrejewels.it: la ‘Rainbow’ che è più colorata e cerca di intercettare i gusti dei più giovani;

‘Prestige’ e ‘7 vizi capitali’ che punta-no al mercato di media-alta gioielle-ria, con prezzi che vanno dai 25 eu-ro sino a un massimo di 70 euro per i prodotti più raffinati. Devo dire che siamo molto soddisfatti di come sta andando il nuovo ramo della nostra attività e anche al recente salone del Macef di Milano abbiamo riscontrato un successo incredibile. Nei prossimi mesi – continua l’imprenditore sare-tino – saremo letteralmente in giro per il mondo, avendo già chiuso con-tratti con clienti in Francia, Spagna, Svezia e Stati Uniti d’America, dove voleremo giusto alla fine del mese di settembre per una fiera a New York Ci-ty. Pensiamo all’estero ma già in Italia possiamo contare su circa duecento clienti, dai negozi fashion alle gioiel-lerie, con due rivenditori in provincia di Brescia, ossia Granati (in città) e Tranquilli (a Salò). Speriamo di riu-scire a rispettare i piani finanziari che abbiamo predisposto, con una previ-sione di fatturato 2011 nell’ordine del milione di euro”.Pensa in grande Massimo Cinelli e sinora la formula vincente di Secret Jewels sembra dargli ragione, anche puntando sulla giocosa confezione dei prodotti, del tutto simile a una provet-ta ospedaliera. Una realtà che nel diffi-cile momento economico è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto nuovo con la forza dell’intuizione.

Media Valle

La lunghezza media della vita si allunga, i ritmi cambiano e le cure che bisogna prestare a chi invecchia si fanno più in-tense. Così, in tutta la Valle, aumentano le richieste per ospitare gli anziani in strutture come le Rsa, che sappiano acco-glierli e trattarli. “La nostra realtà – dice il sindaco Massimo Ottelli – è una delle più consolidate nel tempo e da oggi può disporre a tutti gli effetti di una nuova ala, che inaugureremo ufficialmente all’inizio del mese di ottobre”. Una nuova ala entro la quale sono stati ricavati una sala da pranzo, un bagno assistito, servizi per il personale, cucinet-ta, bagno per gli ospiti, un soggiorno e

cinque nuove camere con due letti cia-scuna, portando il numero totale degli ospiti a 75, di cui 48 accreditati (gradua-toria Asl), 10 al centro diurno e 17 di sol-lievo (soggiorno temporaneo). “L’ultima grande ristrutturazione della Rsa “Ma-dre Teresa di Calcutta” – prosegue Ottelli – avvenne tra il 1993 e il 1995 e l’inter-vento attuale ha concluso in modo de-finitivo il prospetto sud della struttura. L’ampliamento è servito a creare nuovi posti di sollievo che sopperissero alla si-gnificativa richiesta del territorio e costi-tuisce il primo passo di un ragionamento più ampio che andrà fatto sulla Rsa, con l’intenzione di usufruire del terreno che

arriva sino alla vicina Villa Usignolo”. Un intervento che ha comportato per l’am-ministrazione una spesa di circa 250mila euro, ma con il ribasso (32%) avuto dal-la ditta appaltatrice, di poco inferiore ai 200mila euro, contando che degli arredi si è fatta carico la Timken di Villa Carcina (multinazionale impegnata nelle attivi-tà di rilevanza sociale) con un finanzia-mento di 53mila euro. “Una volontà di migliorare costantemente la casa di ripo-so – chiude il primo cittadino di Sarez-zo – che è sempre stata espressione dal vicesindaco Giuseppe Paonessa, il quale da più di vent’anni se ne occupa, portan-dola a livelli qualitativi importanti”.

Sarezzo: a ottobre l’inaugurazione di una nuova parte della Rsa

di Andrea Alesci

La Rsa “Madre Teresa di Calcutta”

Sarezzo, la cronoscoalata a Sant'EmilianoDomenica 17 ottobre ci sarà la 19ª edizione della cronoscalata (5,8 chi-lometri) dai 250 metri di Sarezzo ai 1.102 del santuario di Sant’Emiliano. Patrocinata dal Comune di Sarezzo e organizzata da Unione Atletica Val-trompia e Gam (Gruppo autonomo montano), che gestisce santuario e an-nesso punto di ristoro, la gara prevede due percorsi: per i ragazzi fino a 14 anni partenza di massa dalla chiesetta in Valle di Sarezzo; per tutti gli altri ogni 30 secondi dalla piazza Cesare Battisti. Iscrizioni entro il 14 ot-tobre presso Domenico Quaresmini (tel. 030.801398, cell. 338.3889487) o mandando un’e-mail a [email protected].

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Sito:www.lavocedelpopolo.it

Massimo Cinelli e una delle cerniere-braccialetto

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17La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Mezzo secolo è trascorso da quan-do il curato don Nicola Bragadina die-de slancio alla frazione di Inzino, fon-dando con intraprendenza e tenacia tutta valtrumplina la “Associazione Madonna del Castello”. Era il 1960 e nello statuto stavano scritte come al-lora la finalità: “Obiettivo dell’associa-zione è sempre stato di condecorare con manifestazioni esterne (cultura-li, folcloristiche, ricreative, sportive) le tradizionali festività della Madon-na del Castello della Valle di Inzino, a completamento e in armonia con le iniziative di carattere spirituale pro-mosse dall’autorità religiosa”.Così, è arrivato anche quest’anno l’ap-puntamento con il “Settembre Inzine-se”, patrocinato da Provincia di Bre-scia, Comunità montana di Valle Trom-

pia e Comune di Gardone. Consueto ma speciale e parte di un percorso di eventi promossi sin dalla primave-ra e che proseguirà sino a fine 2010. “Nell’anno del 50° – spiega il presiden-te dell’Associazione Ladislao Mattiuz-zo –, oltre a condecorare la lunga festa del ‘Settembre inzinese’ (quest’anno dal 4 settembre al 9 ottobre), abbia-mo voluto che ogni mese tutti potes-sero ricordare l’importante cammino

compiuto sin qui, con l’ultimo evento previsto a dicembre e dedicato alla mostra personale del pittore Massimo Zuppelli”. Un Settembre Inzinese ani-mato dal volontariato puro, che ogni anno cerca di rendere più ricca la festa dedicata alla Vergine Maria e, col pic-colo surplus economico, intende rac-cogliere somme per la manutenzione del santuario. Info programma www.comune.gardonevaltrompia.bs.it.

Inzino. Nel 50° dell’Associazione Madonna del Castello eventi sino a dicembre

di Lia Micale

Il santuario della Madonna del Castello a Inzino

Il Settembre Inzinese lungo un anno intero

Le origini risalgono al curato don Nicola

Bragadina e ora gode del patrocinio

di Provincia,Comunità Montana e Comune di Gardone

Anche Gardone Val Trompia punta sull’energia del sole, avviando un pia-no di finanziamento di 275mila euro per la posa di pannelli fotovoltaici: in-teressati dall’iniziativa l’immobile che fa da caserma dei Carabinieri (previa rimozione della copertura in amian-to), le scuole di Magno e quelle di In-zino (via Monte Guglielmo), con un ri-sparmio sui costi energetici per l’am-ministrazione di circa 23mila euro. “L’incentivo derivante dalla gestione degli impianti fotovoltaici – dice il sin-daco Michele Gussago – coprirà l’in-vestimento iniziale privato. L’ammi-nistrazione comunale interverrà con 5mila euro per dieci anni, il restante sarà a carico dell’azienda privata vin-citrice del bando, che così beneficerà dell’energia prodotta. Un intervento con il quale intendiamo impegnarci per migliorare la qualità ambientale e che va a sommarsi all’adesione rati-ficata quest’estate al Patto dei sinda-ci per andare oltre gli impegni fissati dalla Comunità Europea per il 2020 di riduzione delle emissioni di CO2 attra-verso l’attuazione di un Piano di Azio-ne per l’Energia Sostenibile”. Da anni uno degli obiettivi del Comune di Gar-done è la caserma di via Bellini, costi-tuita da tre corpi realizzati in tempi di-versi (anni Sessanta, Ottanta e Novan-ta). “Una volta sostituita la copertura in eternit con materiale isolante del ti-po a sandwich – prosegue il primo cit-tadino –, verificheremo le condizioni della struttura portante; poi, realizze-remo le canalizzazioni di distribuzione degli impianti esistenti, una copertura con adeguata impermeabilizzazione e barriera a vapore, quindi poseremo lungo i 680 metri quadrati di tetto il campo fotovoltaico, andando infine a sostituire la lattoneria, raccordando i pluviali nuovi e realizzando una linea vita per l’accesso alle antenne utilizza-te dal Comando dei Carabinieri”. Un intervento da tempo nell’agenda de-gli amministratori gardonesi. L’inizio dei lavori all’approssimarsi del 2011.

Gardone punta sul fotovoltaico

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Concesio. Al via la XI Settimana Montiniana con la mostra “Oltre l’attesa” e il 45° del discorso all’Onu

Ricordare le profezie di Paolo VI

Il 45° del discorso di Paolo VI all'OnuNel corso della XI Settimana montiniana, martedì 28 settembre al teatro parroc-chiale di S. Vigilio si terrà una tavola rotonda curata dalle Acli bresciane dal ti-tolo “Il magistero sociale di Paolo VI: l’uomo, i diritti, il lavoro, l’economia”, con Roberto Rossini a moderare le relazioni di Anna Chiara Valle (direttrice della ri-vista Madre) e Laura Valgiovio (segretaria provinciale Fim-Cisl). Un percorso di riflessione che verrà completato con la serata di venerdì 1 ottobre in biblioteca: “Storie di diritti umani negati: il genocidio armeno”, con l’intervento del profes-sor Baykar Sivazliyan, docente dell’Università di Milano e presidente dell’Unione armeni d’Italia.

Bassa Valle

Era il 4 ottobre 1965 quando Pao-lo VI pronunciava il suo discorso nel palazzo di vetro dell’Onu a New York. E la XI Settimana montiniana, proprio nel 45° anniversario di quell’evento, in-tende ricordarne la viva presenza e le intense parole in alcuni appuntamenti (vedi box sopra) all’interno del suo ric-co programma. “Ricordare le profezie di quel Giovanni Battista Montini che fu papa Paolo VI – dice il presidente della Settimana montiniana, Claudio Fiorini – è la missione che Comune e parrocchie di Concesio portano avanti da undici anni, quest’anno nello spazio di cinque settimane fino a domenica 17 ottobre”. Una Settimana montiniana che si è aperta l’11 settembre con una mostra d’arte promossa dall’associa-zione per l’arte “Le Stelle”: visitabile sino al 3 ottobre (ore 16/19, escluso il lunedì) e allestita nella chiesa di S. An-drea a Concesio e nella galleria Ucai in vicolo S. Zenone a Brescia, la mostra “Oltre l’attesa” è stata realizzata dallo scultore altoatesino Hermann Josef Runggaldier, capace di levigare nelle sue opere in legno, bronzo, terracotta e vetroresina corpi di donne e uomini bloccati nell’istante del pensiero, in

una ricerca sull’uomo che fa tornare alla mente le parole di papa Paolo VI, quando si riferiva all’opera d’arte co-me “potenziale veicolo di un messag-gio religioso, [che quando si fa] cristia-no parla di un Dio che si è incarnato prendendo forma umana e vivendo e morendo da uomo”. Sabato 25 settembre il “Premio della Bontà Paolo VI”, quest’anno assegna-to a mons. Giancarlo Maria Bragantini, già vescovo di Locri e ora arcivesco-vo di Campobasso-Boiano per la sua lotta contro la malavita organizzata; mentre domenica 26 sarà una giorna-ta particolare: alle 9 presso la chiesa della Pieve S. Messa presieduta dal cardinale Paul Poupard, alle 16 pelle-grinaggio al santuario della Madonna delle Grazie a Brescia con la celebra-zione del vescovo Luciano Monari e chiusura alle 21 col concerto in onore di Giuditta Alghisi (madre di Paolo VI) nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Verolaveccchia. “Crediamo in Paolo VI – riferisce don Dino Osio, parroco della Pieve –, crediamo nel suo ma-gistero, nella sua santità e vogliamo renderne viva l’esemplarità, specie nel saper cogliere il valore rivelatore dell’arte, che celebreremo il 17 ottobre nella giornata di chiusura con le visite guidate alla Collezione Paolo VI e alla casa natale del Papa”.

di Andrea Alesci

Un’immagine di Paolo VI all’Onu nell'ottobre del 1965

Si svolgerà a Concesio nel nuovo Centro studi dell’Istituto Paolo VI con la parte-cipazione di studiosi provenienti da tut-to il mondo, l’XI Colloquio internaziona-le di Studio dell’Istituto Paolo VI, dedica-to a un tema di grande attualità: “Verso la civiltà dell’amore. Paolo VI e la costru-zione della comunità umana”. È la pri-ma volta che i lavori di un Colloquio si svolgono nella moderna cornice delle strutture erette accanto alla Casa nata-le di papa Montini, dove storia e memo-ria si incontrano. Storici, teologi e filo-sofi, sotto la direzione dI S. E.za il Card.

Paul Poupard, affronteranno questo af-fascinante problema nel colloquio di Concesio dal 24 al 26 settembre, cercan-do di mostrare come la societas christia-na medievale si sia andata articolando e poi sviluppando nella “civiltà cristiana” del Novecento. Il significato del concet-to di “civiltà dell’amore” nel pensiero di Montini verrà indagato in tutte le sue implicazioni sociali, civili e religiose, fino al suo recepimento nella società. In un contesto sempre più globalizzato come quello attuale, per riprendere un con-cetto della Caritas in veritate.

XI Colloquio Internazionale di Studi

Il paese alle porte della Valtrompia si prepara a trasformare alcune super-fici dei suoi edifici pubblici in tavole dove accogliere i raggi del sole e tra-sformarli in energia rinnovabile. Un progetto di grossa portata che impe-gnerà l’amministrazione con un inve-stimento di poco superiore al milione di euro e i cui lavori sono già stati ap-paltati alla ditta bresciana Energeco, vincitrice del bando che prevedeva il vincolo di collegarsi al Gestore servizi elettrici entro il 15 dicembre.“Il progetto – spiegano l’assessore ai Lavori pubblici Mario Folli e il tecnico

comunale Maurizio Ventura – è stato fatto dall’ingegnere Giovanni Palmisa-no e riguarda il bocciodromo al ‘Parco 2 Aprile’, il Centro diurno per anziani (via Paolo VI), la scuola media e la palestra (via Canossi) ed elementari, materne e nido (via Veneto). Una su-perficie totale di circa 3.000 metri qua-drati grazie alla quale saremo in grado di produrre una potenza massima di 283 kW, sufficiente a garantire l’auto-nomia energetica degli edifici”.La spesa per la realizzazione degli im-pianti sarà interamente sostenuta dal-la società “Patrimonio Bovezzo Srl”,

società partecipata al 100% dal Comu-ne di Bovezzo e guidata dall’ammini-stratore delegato Paolo Di Pasqua. Un intervento che verrà realizzato in tempi abbastanza brevi e che abbrac-cia gli edifici scolastici nell’ottica di un educazione al risparmio energetico a partire dai più giovani. “L’investimento fatto è oneroso – dice il sindaco Anto-nio Bazzani –, ma abbiamo intrapreso volentieri questa sfida, perché la tec-nologia del fotovoltaico ci permette di utilizzare energia rinnovabile nel tem-po abbattendo contemporaneamente i costi di gestione (un risparmio nell’or-dine dei 150mila euro annui). I pannel-li sono già arrivati dalla Germania, nel corso di questo mese verranno posi-zionati e per la fine dell’anno 2010 con-tiamo di attivare la connessione”.

Elaborazione grafica degli impianti foto-voltaici sul bocciodromo

Bovezzo. Il Comune investe un milione di euro per porre pannelli solari a scuole, Centro diurno e bocciodromo

Nuove energie rinnovabilicon le celle fotovoltaiche

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L'Assessorato alla Cultura del Comune di Nave tramite la Biblioteca comuna-le propone la 4ª edizione del concorso letterario “Parlano i sensi”, diviso in due sezioni: la prima riservata ai racconti e intitolata “Il gusto dei sapori - Il gusto della vita” prevede la categoria giovani (medie e superiori) e adulti; la seconda, invece, è dedicata a tutti coloro che abbiano compiuti i 18 anni d’età e vogliano cimentarsi nella poesia in dialetto bresciano. Termine ulti-mo per l’invio del materiale sabato 16 ottobre 2010. Info presso la biblioteca di Nave (e-mail [email protected], tel. 030.2537486) o consulta-re il regolamento sul sito web www.comune.nave.bs.it.

Concesio Sant’Andrea. Il nuovo parroco arriva il 3 ottobre nella comunità; lascia Muscoline e Castrezzone

Nave, il concorso letterario "Parlano i sensi"

Don Antonio Franceschini: si parte dal contatto umano

Don Antonio Franceschini è il nuo-vo parroco di Concesio Sant’Andrea. Succede a don Piero Minelli, che ha fatto ritorno in Mozambico. Don An-tonio lascia alle spalle una bella espe-rienza vissuta a Muscoline (nove an-ni) e Castrezzone (cinque anni). Un servizio ai “confini” della diocesi: non bisogna dimenticare che le parroc-chie limitrofe appartengono alla dio-cesi di Verona. Immersi nel paesaggio delle colline moreniche, siamo in una realtà semituristica, che ha sofferto e soffre un po’ un complesso di inferio-rità, ma – come sottolinea il parroco – piangersi addosso è più facile che lavorare”. In presenza di un campa-nilismo marcato, don Franceschini ha cercato di unire due realtà divise: “Nell’ottica delle unità pastorali, tutto può sembrare così scontato, ma non è così: serve pazienza e tempo per raggiungere gli obiettivi prefissati”. Ha ereditato un lungo parrocchiato: il suo primo obiettivo, quindi, è stato quello di superare una fase tradizio-

nalista. “Abbiamo cercato – spiega don Antonio – di coinvolgere sem-pre di più le famiglie” grazie anche all’ausilio dei centri di ascolto e del percorso di catechesi. La mission pa-storale è proprio quella di aiutare la comunità a essere matura e autono-ma e non incentrata necessariamente sulla figura del presbitero.Don Franceschini, forte della sua esperienza, farà il suo ingresso nel-la comunità valtrumplina domenica 3 ottobre alle 15.30. La parrocchia di Sant’Andrea Apostolo venne istituita nel 1961 e ufficialmente riconosciu-ta con apposito decreto nel 1962. Il distaccarsi della rettoria di Sant’An-drea dalla parrocchia della Pieve si rese necessario in conseguenza del-lo sviluppo edilizio degli anni del do-poguerra e dell’espandersi della po-polazione. Nel 1988 si iniziava così la costruzione della nuova chiesa che veniva consacrata nel 1990 da mons. Bruno Foresti, vescovo di Brescia. Il lavoro sulle unità pastorali portato avanti a Muscoline e Castrezzone sa-rà un buon biglietto da visita per in-centivare la collaborazione delle par-rocchie del Comune di Concesio.La Parrocchiale di Concesio Sant’Andrea e don Antonio Franceschini

di Luciano Zanardini

Valle del Garza. Dal 30 settembre al 4 ottobre iniziative per festeggiare la ricorrenza del patrono

Il 4 ottobre viene celebrata la memoria liturgica di colui che fu proclamato nel 1939 patrono prin-cipale d’Italia da Papa Pio XII: San Francesco d’Assisi. Anche l’orato-rio di Muratello non perde occasio-ne per festeggiare la ricorrenza e organizza così una festa patronale. Ricordiamo infatti che l’edificio è intitolato al santo, per celebrarne la memoria. Il 30 settembre alle 20 aprirà così le danze uno spettacolo allestito dai ragazzi del Cag (Centro di aggre-gazione giovanile), seguito alle 21 da momenti di esibizione musica-le offerti dalla rinomata scuola di

ballo Spazio Danza. Venerdì 1 ot-tobre, a partire dalle 21 avrà luogo una serata animata da Paolo Facci, che farà ballare i presenti sulle no-te della scatenata musica anni Ses-santa, Settanta e Ottanta.Il giorno seguente sarà la volta del pescarese Alex Morselli, che farà danzare gli appassionati del ballo liscio a partire dalle 21. Per i più golosi immancabile l’ap-puntamento, domenica 3 ottobre alle 12, con lo spiedo d’asporto, se-guito alle 17 dalla corsa delle botti. Per chiudere in bellezza la serata, ancora canti e balli con il liscio di Emanuela e Bicchio, sempre alle

A Muratello di Nave l’oratorio è dedicato a San Francesco

L’affresco dedicato a San Francesco

21. La serata di chiusura inizierà alle 20.30 sulle note del ballo liscio di Gino de Gonzales, proseguirà si-no alle 22.30 con l’estrazione del-la lotteria e culminerà alle 23 con uno spettacolare lancio delle lan-terne volanti.Per tutta la durata della festa sarà presente in loco uno stand gastro-nomico pronto a sfornare trippa, stinco arrosto, polenta taragna, piz-zoccheri e tanto altro, nonché, per i più piccini, uno scivolo gonfiabile e bouldering. E ancora, per il diver-timento di tutti, sarà presente uno spazio per la pesca, per il superbin-go e uno stand dei fiori. (b.f.)

C’è tempo fino al 30 settembre per depositare in Comune la domanda di partecipazione che consente di gestire dal’1 gennaio 2010 il nuo-vo bar e piccolo ristorante del parco “2 Aprile”. Info all’Ufficio segrete-ria (030.2111.215/236) dal lunedì al venerdì ore 9.00/12.30 oppure sito web www.comune.bovezzo.bs.it.

Un bando per il bar

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La cultura del lavoro va in scena in “Fabbrica – Il cantiere delle Ar-ti”. Si chiama così l’originale pro-getto voluto dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione In-dustriale Bresciana, per celebrare il cinquantennale di fondazione. Tra il 18 settembre e il 4 ottobre, quattro aziende bresciane - Aso Forge, Greiner, Medtronic Invatec CardioVascular, Space Work - di-venteranno lo straordinario pal-coscenico per performance arti-stiche di vario genere, tutte però legate da un unico filo conduttore, la cultura del lavoro, tratto carat-teristico del territorio bresciano. “Una cultura del lavoro – commen-ta il presidente del Gruppo Giova-ni di Aib Francesco Uberto – che a Brescia ha generato ricchezza, benessere e posti di lavoro e che continuerà a farlo. Congiuntamen-te con il Consiglio direttivo del Gruppo Giovani, abbiamo prima immaginato, e quindi lavorato con passione e intensità, alla prepara-zione di questa serie di appunta-menti in cui proporremo un’inno-vativa rassegna di arti performati-ve che verrà ospitata appunto nei luoghi deputati alla produzione. Pensiamo che questo sia un evento di comunicazione d’impresa che a Brescia non è mai stato proposto. L’idea – auspica Uberto – è che questa edizione possa essere un numero “zero” di una lunga serie, se, come crediamo, l’apprezzamen-to del pubblico sarà elevato. L’im-pegno è stato ciclopico, e siamo soddisfatti del risultato unico che abbiamo realizzato con il Festival, che verrà completato, lunedì 4 ot-

tobre, da un convegno in AIB dal titolo “Fabbrica. Passaporto per il Lavoro”.Una proposta, quella degli impren-ditori under 40, accolta con “vivo interesse” da AIB, come conferma

il direttore Piero Costa: “Anche in un periodo di crisi e di difficoltà come quello che stiamo vivendo, il territorio bresciano resta un te-stimone importantissimo di cul-tura del lavoro. Questa iniziativa,

attraverso il linguaggio dell’arte, mira a far comprendere ciò che il mondo produttivo rappresenta per questo territorio”. Carla Bino, ideatrice dell’iniziati-va insieme con Piergiorgio Vittori-ni, spiega: “Il festival, per la prima volta, cerca di coniugare la produ-zione economica con la produzio-ne artistica. L’idea alla base del progetto è quella di far diventare la fabbrica un luogo drammaturgi-co, parte integrante e attiva della performance”. Il ciclo di spettacoli si aprirà il 18 settembre (replica il 19) negli stabilimenti di Aso Forge a Ca-stegnato con il concerto “Canto del Fuoco”. Protagonisti Michel Moglia con il suo organo di fuo-co (uno spettacolare strumento suonato col fuoco), il sassofoni-sta Javier Girotto e il videomaker Enrico Ranzanici. Il 22 e il 23 set-tembre nella sede di Space Work a Brescia andrà in scena “L’uomo al centro” di Gabriele Picco, con En-rico Ranzanici, Alessandro Mor e Carlo Dall’Asta. Il 25 e 26 settem-bre alla Greiner di Villa Carcina, sarà la volta di “Ergon – Opera sintetica per suono, luce, umani-tà” ideato da Stefano Mazzanti ed “Equilibri Avanzati”, mentre il 26, 27 e 28 settembre nello stabilimen-to di Medtronic Invatec CardioVa-scular a Roncadelle andrà in scena C.U.O.R.E. della compagnia teatra-le “I Sacchi di Sabbia”. I biglietti (interi: 20 euro, ridotti per under 25 e over 65: 15 euro) sono in ven-dita nelle singole aziende. Il rica-vato sarà devoluto in beneficenza. Infofestival: 030.3759792.

Francesco Uberto, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di AIB

Iniziative

I giovani di AIBSpettacoli per celebrare il cinquantennale di fondazione

La cultura del lavorova in scena in fabbrica

Coinvolte Aso Forge, Greiner, Medtronic e Space Work

L'Associazione Industriale Bresciana, nata il 14 aprile 1897, con il suo secolo di storia, è la più antica associazione industriale d’Italia.Era il 20 novembre 1892 quando fu presentata la prima proposta di uno Statuto per la costituzione di un Cir-colo Commerciale che si facesse “in-terprete dei vitali interessi del com-mercio e dell’industria bresciani”. Il 29 gennaio del 1893 fu poi approvato il primo Statuto sociale e nel 1897 fu modificato per ribadire l’impegno del Circolo a favorire “l'incremento e la tutela del commercio e dell'industria bresciana”. I soci, protagonisti del de-collo industriale della provincia, sono distinti in effettivi (293), aggregati e viaggiatori (111) e frequentatori (15) per un totale di 419. Nel 1907 cambia ragione sociale e diventa Associazio-ne Commerciale Industriale Bresciana e dopo aver affrontato il periodo fa-

scista e la seconda guerra mondiale, si impegna con coraggio a guidare la difficile riconversione industriale del dopoguerra. Nel 1978 l’AIB lascia la vecchia sede di via della Posta per tra-sferirsi nella nuova area direzionale di Brescia Due. Nei primi anni Novan-ta emergono temi nuovi, come quello della sicurezza ambientale, al quale l’AIB risponde creando Eco 90. Sono anche gli anni della riorganizzazione interna dell’Associazione per adegua-re la struttura alla nuova domanda di servizi delle imprese. Oggi AIB associa circa 1300 imprese con circa 70mila dipendenti e, accanto ai compiti di rappresentanza nei con-fronti delle parti politiche e sociali, l’Aib svolge funzioni di assistenza alle imprese attraverso una vasta gamma di servizi mirati a rendere agevole la gestione e a costruire una vera e pro-pria cultura imprenditoriale.

La storia e la realtà di AIB

La sede di Aib

Economia

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Sconcerto, delusione e rabbia ma soprattutto determinazione nel trovare al più presto una soluzione condivisa sulle cacce in deroga.Questi sono gli intendimenti emersi dalla base dei cacciatori dell’Asso-ciazione Cacciatori Lombardi, che si sono riuniti in assemblea stra-ordinaria, a seguito della mancata approvazione in regione della legge sul prelievo in deroga.La caccia alle specie in deroga è per la nostra provincia come il Pa-lio per la città di Siena”, dichiara il presidente Eugenio Casella. “Senza alcun dubbio un tipo di caccia mol-to sentito, non solo da chi pratica la caccia da appostamento, ma an-che da chi pratica la forma di cac-cia vagante.Una vera e propria passione, eser-citata da persone perbene, in gran parte operai, agricoltori e pensio-nati, che rinunciano a tante cose comprese le vacanze estive, che non chiedono mai nulla se non di poter cacciare alcune specie di selvaggina migratoria minuta, per altro tutte specie dichiaratamente in aumento, quindi senza nessun pericolo neanche remoto di estin-zione”. Una doccia gelata quindi quella che ha colpito i cacciatori martedì 14 settembre”. Acl non ac-cetta di subire passivamente quan-to è accaduto in regione e non può accettare scusanti quali sentenze o richiami della comunità europea, o multe a seguito di infrazioni. Non ci spieghiamo perché la regione Lombardia si preoccupi solo delle infrazioni che riguardano la caccia (per altro non ancora acclarate), mentre faccia passare in secondo piano infrazioni vere riguardanti la sanità i trasporti o i problemi che riguardano le cave o i rifiuti, con il silenzio imbarazzante del mondo animal-ambientalista.

Una decisione, quella del consiglio regionale, che qualora non venisse rivista in tempi brevissimi, segnerà un’inevitabile rottura da parte del-la maggioranza con l’intero mon-do venatorio, visto che molti con-siglieri regionali hanno chiesto e ottenuto consensi elettorali solo pochi mesi fa.Acl non promuove richieste im-proponibili, chiede solo scelte di buonsenso e supportate da dati scientifici reali e non artefatti per commuovere l’opinione pubblica. Il prelievo di pochissimi esempla-ri di avifauna, oltre a non compor-tare nessun danno ambientale da-rebbe la possibilità a tanta brava gente di poter esercitare la propria passione in maniera, quantomeno

Speciale caccia. Le riflessioni d el presidente dell’Associazione cacciatori lombardi Eugenio Casella

Eugenio Casella

Regione Lombardia: no deroga

accettabile nel rispetto delle tradi-zioni radicate nel nostro territorio; purtroppo in Italia la brava gente e il buonsenso non hanno nessun diritto. Ho assistito alla discussio-ne in aula della legge sulle specie in deroga, e quando il consigliere dell’Italia dei Valori relazionava la malaugurata pregiudiziale, ha più volte dichiarato che non si posso-no ignorare le regole, e ad esempio dichiarava testualmente: “se in au-tostrada esiste un limite di 130 Kmh non si può viaggiare a 180” e su questo posso concordare, perché il limite imposto può essere ragio-nevole. Ma vorrei chiedere all’illu-minato consigliere, cosa ne pense-rebbe se il limite di un’autostrada a quattro corsie e poco trafficata

senza nessun motivo supportato scientificamente fosse di 30 Km/h? Accetterebbe lo stesso questo limi-te? Dopo aver subito svariati con-trolli e magari qualche procedimen-to penale, cosa farebbe? Andrebbe a piedi o lotterebbe per cambiare il limite? Di una cosa sono sicuro, i cacciatori di Acl non andrebbero mai a piedi.Infatti anche quest’anno saremo supercontrollati, oltre alle guar-die provinciali ai forestali locali, alle guardie volontarie alle guardie ecologiche alle guardie zoofile alle guardie delle associazioni venato-rie, alle guardie delle associazioni ambientaliste, arriveranno come sempre, nonostante la crisi e le promesse, i noti corpi speciali da Roma, e tutti insieme con la scusa di combattere il bracconaggio non faranno altro che da deterrente all’attività venatoria.Tutto questo per poi dichiarare sui siti di appartenenza che i brescia-ni sono dei barbari e vanno a cac-cia senza nessun tipo di controllo. Dove sono i politici che dovrebbe-ro difendere le nostre tradizioni e la nostre identità? Non serve fare grandi convegni per capire il moti-vo della disaffezione che i cittadini normali hanno verso la politica, ba-sta aprire gli occhi e voler vedere, non governare con i sondaggi e non essere succubi dei pregiudizi.Oltre a fare gli auguri a tutti i cac-ciatori per l’apertura di domenica, uniche note positive in questo fran-gente sono l’impegno preso in com-missione per alcune modifiche alla Legge regionale 26, quali la “que-stione della permanenza associa-tiva agli ambiti”, i due giorni inte-grativi per la caccia alla migratoria nei mesi di ottobre e novembre e qualche chiarimento per la caccia con terreno coperto.

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CulturaComunità Montana,"Fai il pieno di cultura"In coincidenza delle Giornate europee del patrimonio istituite nel 1988, la Comunità montana e Sibca (Sistema dei beni culturali e ambientali) ade-riscono all’iniziativa messa in opera il 24, 25 e 26 settembre dalla Regio-ne Lombardia in tutte le sue province. Si tratta di “Fai il pieno di cultura”, giunta alla 3ª edizione e ricca di iniziative in tutte le biblioteche della Val-le: la pièce teatrale “Annabela Wharton” al teatro di Lumezzane, l’attività “I tesori sotto i piedi” a Pezzaze e Bovegno, la conferenza sullo scultore Aligi Sassu al Maglio di Ome, la presentazione dell’Archivio Bevilacqua a Villa Glisenti e tanto altro. Info su http://cultura.valletrompia.it. .

24 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Lettura. Il progetto “InBiblioteca” cerca di portare i libri a chi è svantaggiato fisicamente e linguisticamente

La riscoperta della biblioteca come tesoro di storie narrate

di Rosa Casari

Sugli scaffali delle biblioteche val-trumpline i libri riposano in attesa di chi dia loro vita nella penombra di un angolo, di chi li prenda a prestito per leggerli prima di coricarsi, di chi li ascolti nel cammino delle parole dette ad alta voce. Questi i propositi del progetto “In-biblioteca” che, parti-to la scorsa primavera per concluder-si nel maggio 2011 è stato realizzato da Sibca (Sistema dei beni culturali e ambientali) e Comunità montana di Valle Trompia grazie a un bando congiunto di Fondazione Cariplo e

Concesio. Il servizio realizzato in collaborazione con i Centri anziani entrerà in funzione a partire da ottobre

Se i lettori non vanno alla bibliote-ca sarà la biblioteca ad andare dai let-tori. Questo il senso del prestito a do-micilio che nel solco de “La biblioteca fuori di sé” cominceranno a mettere in atto a ottobre le biblioteche di Marche-no, Sarezzo, Villa Carcina e Concesio per chi fatica a raggiungere gli spazi bi-bliotecari. Proprio la realtà concesiana è riuscita a coinvolgere attivamente i tre Centri anziani presenti sul territo-rio che fanno riferimento al Comune (Costorio, Campagnola, S. Vigilio) più il Centro Caritas affiliato alla parroc-chia della Pieve. “Un giorno alla setti-mana – illustra l’assessore alla Cultura

Enrica Rizzini – una decina di volonta-ri dei tre centri e due giovani univer-sitarie si incaricheranno di fare il giro presso gli anziani, cercando di avvici-narli al mondo della biblioteca”. Le persone svantaggiate fisicamente e la popolazione anziana sopra i set-tant’anni hanno bisogno di proposte arricchenti, e i Centri anziani con il presidente Angelo Contessi hanno re-cepito con grande entusiasmo l’inizia-tiva. “I tre centri – sottolinea l’assesso-re ai Servizi Sociali Domenica Tron-catti – hanno accettato di buon grado questo esperimento e, oltre al servizio a domicilio, la biblioteca ha predispo-

sto anche un percorso cinematografi-co pensato per gli anziani: un film al mese sino a gennaio 2011, preceduto da un’introduzione dell’assessore alla Cultura Enrica Rizzini e di don Dino Osio, esperto di cinematografia”. Iniziative collaterali al prestito a domi-cilio, ma sempre rientranti in quell’av-vicinamento della biblioteca ai cittadi-ni. “Con il prestito a domicilio – dice il bibliotecario Marco Ardesi – ci muo-viamo su coordinamento dei Centri an-ziani, su richieste personali o con un ventaglio di proposte da parte. L’inizia-tiva è un volano per risvegliare e rende-re saldo l’aspetto della socialità”.

Fondazione Vodafone Italia (finan-ziamento di 80mila euro su un totale di 142mila). “La biblioteca fuori di sé” è il titolo dell’iniziativa portata avanti da Con-cesio, Marcheno, Sarezzo e Villa Car-cina per rendere fruibile la biblioteca e i suoi servizi anche a quelle perso-ne che sono impossibilitate ad acce-dervi, come anziani, invalidi, donne in gravidanza, malati, bambini in età prescolare. “Il fulcro dell’iniziativa –

spiega Mila Pagani, responsabile del Sistema bibliotecario di Valle Trom-pia – è il prestito a domicilio di libri, audiolibri e dvd realizzato da alcuni volontari. Nelle quattro biblioteche abbiamo realizzato letture teatralizza-te e sono tutt’ora in corso o in fase di avvio dei laboratori di lettura espres-siva curati dall’associazione culturale Treatro, oltre ad alcuni incontri inter-generazionali volti al recupero della memoria storica, il cui lavoro verrà

esposto nelle aperture straordinarie future. L’attività di prestito a domici-lio vera e propria comincerà, invece, con il mese di ottobre”. La seconda iniziativa “Un ponte di li-bri” coinvolge le biblioteche di Gar-done e Lumezzane e la cooperativa Il Mosaico ed è in fase di conclusione. “Nei laboratori interculturali rivolti ai giovani – continua Mila Pagani – sono state realizzate interviste a migranti italiani e stranieri, raccolte e scambia-te testimonianze e a ottobre i ragazzi che hanno partecipato ai laboratori e le donne che hanno svolto i corsi di alfabetizzazione o quelle interessate a collaborare con la biblioteca, potran-no fare un breve corso di formazione sulla biblioteca mentre da novembre le biblioteche coinvolte con la colla-borazione delle persone che avranno frequentato il corso attiveranno un servizio di ‘mediazione alla bibliote-ca’ con allestimenti dedicati (scaffa-li, bibliografie, spazi,realizzazione di una guida multilingue)”. Dunque, due delle tre iniziative di “InBiblioteca” (la terza, “Piccola grande biblioteca” riguarda eventi e aperture straordinarie di biblioteche nei paesi montani) sono ormai a pie-no regime.

Il prestito si fa a domicilio con “La biblioteca fuori di sé”

L'esterno della biblioteca di Gardone Val Trompia

La biblioteca comunale di Concesio

“Il fulcro dell’iniziativa – dice Mila Pagani,

responsabile del Sistema bibliotecario

di Valtrompia – è il prestito a domicilio

di libri, audiolibri e anche dvd”

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25La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Mentre l’Unità d’Italia andava com-piendosi, in Valtrompia nasceva Ange-lo Maria Canossi, poeta che nella cor-rusca lingua dialettale incise i tratti della gente bresciana, le storie di chi se ne andava lontano, i luoghi di chi rimaneva, le leggende di una volta e quelle commedie quotidiane che rivi-vono per sempre nella sua “Melodia”. Tante poesie che prenderanno corpo in forma di dipinti e sculture nella mo-stra itinerante “Omaggio al poeta della brescianità” dal 16 al 31 ottobre a Sa-rezzo. “Siamo molto contenti di poter ospitare questa mostra dedicata allo scrittore triumplino – dice l’assessore alla Cultura del comune saretino, Va-lentina Pedrali –, che con le sue paro-le è riuscito a dare dignità letteraria al criptico dialetto bresciano, portando spesso sul palco tutta la durezza di una vita bresciana quasi dimenticata”. Sa-

Sarezzo. Dal 16 al 31 ottobre la rassegna di pittori e scultori “Omaggio al poeta della brescianità”

di Andrea Alesci

bato 16 ottobre alle 18 presso la rinno-vata sede di Palazzo Avogadro (Piazza Caduti a Zanano) l’inaugurazione uf-ficiale sarà aperta da una lettura tea-trale a cura dell’associazione “SareAr-te”, prima di poter ammirare le trenta opere realizzate da altrettanti artisti bresciani (pittori e scultori) e pronte a rendere omaggio al poeta della bre-scianità Angelo Maria Canossi. Sesto appuntamento di una rassegna che è stata inaugurata l’aprile scorso a Bovegno, nel paese natale del poe-ta, l’esibizione annovera anche quattro pittori triumplini: i gardonesi William Fantini (La gloria) e Tiziano Calcari (La pöa) e i saretini William G. Vezzo-li (Turna al tò paesèl) e Luana Resi-nelli (Esperienza e speranza). “Scopo dell’iniziativa – dice Anna Bietti, pre-sidente dell’Accademia del Gàmber e organizzatrice dell’evento – è rendere omaggio all’opera di Canossi e al con-tempo dare risalto al dialetto brescia-no, lingua troppo spesso considerata ‘minore’ quando invece può essere una preziosa risorsa per travasare la memoria del passato alle giovani generazioni. Angelo Maria Canossi – continua Anna Bietti – è l’esponente più illustre nel campo della poesia bresciana dialettale, i suoi scritti sono rimasti come modelli per le regole di scrittura e la rassegna è un’occasione unica per approfondire la conoscenza del dialetto, come materia e sostrato di un vissuto storico”. Per informazioni sulla mostra visitare il sito web www.comune.sarezzo.brescia.it.

Canossi e le forme del dialettoSesto appuntamento

di una rassegnache è stata inaugurata

l’aprile scorso a Bovegno.Apertura nel segno

del teatro con una lettura teatrale dell’associazione

“Sare Arte”

“Èl presepio dè Giacumì” di Tiziana Cherubini e “Èl grisantemo” di Pieraldo Tellaroli

La mostra “Omaggio al poeta della bre-scianità” patrocinata da Provincia di Bre-scia, Comunità montana di Valle Trom-pia, Comuni di Bovegno, Gardone, Vero-lavecchia e “Fondazione Angelo Canossi - Centro culturale professor Aldo Cibaldi” di Bovegno, è promossa e coordinata da Anna Bietti e Maurizio Rottini dell’asso-ciazione culturale “Accademia del Gàm-ber” di Gambara. Una mostra itinerante che fa il giro di diversi comuni bresciani: dopo Bovegno, Verolavecchia e Gardone Val Trompia, Leno, Gambara, toccherà ai territori di Ghedi (25 settembre - 3 otto-bre), Sarezzo (16-31 ottobre) e Manerbio (4-18 dicembre) fare da cornice all'even-to. “L’idea – illustra Anna Bietti – è nata

l’anno scorso a Gambara durante la fe-sta d’agosto dedicata alla Madonna del-la Neve, per la quale ormai da tre anni or-ganizziamo come associazione culturale una mostra nel parco del castello. Di qui lo spunto per un’esibizione che girasse la provincia, facendo perno sul comune sen-so di appartenenza a una terra trasmes-so dalla forza viva di quel dialetto con cui il Canossi dava voce alla brescianità”. Un ‘esibizione lunga otto mesi in ricordo di un poeta che nel 1867 nacque nel piccolo paese di Bovegno, morendovi ottantuno anni più tardi fra i ciclamini di quella Cà de le bàchere dove “gh’è l’aria dè monta-gna / e i fiu e j-usilì, / e ‘l cör quand chè ‘l scaragna / èl vé sö ché a guarì”.

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26 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

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Sfileranno gli industriosi centri triumplini di Gardone, Polaveno, Lumezzane e Sarezzo le vetture che il prossimo 26 settembre ga-reggeranno nella 13ª edizione del “Trofeo Aido”. Una disfida di rego-larità lungo 190 chilometri di asfal-to, attraversando nella mattinata di domenica le ubertose colline che cingono la Franciacorta, correndo nella pianura sino all’altezza di Pa-lazzolo e poi risalendo verso Mon-ticelli Brusati. Un momento di ga-ra al quale farà seguito la seconda manche pomeridiana: dal paesaggio fatto di verdi vitigni agli argini del Mella attraverso Castelmella, Az-zano, Urago, poi il passaggio nella cittadina di Montichiari, la risalita a fianco del Benaco con Soiano e Roè Volciano fin verso la Valsabbia e l’arrivo nella piazza Cesare Batti-sti di Sarezzo.Inserito nel programma del “Set-tembre inzinese”, il trofeo è una gara di regolarità per auto storiche costruite fino al 1961, pronte a sfi-darsi in 25 prove cronometrate, con

Trofeo Aido. Domenica 26 settembre la 13ª edizione della gara di regolarità lunga 190 chilometri

di Lia Micale

La sfida delle vetture storiche tra Valtrompia, pianura e lago

La gara delle auto toccherà Gardone,

Polaveno, Lumezzane e Sarezzo

ma attraverseràanche la Franciacorta,

per arrivare sul Garda e Valsabbia

Orari ed eventi

Sabato 25 settembre dalle ore 15 alle ore 18 si terranno le verifiche tecni-che e sportive presso l’oratorio S. Gio-vanni Bosco di Gardone Val Trompia (solo su prenotazione e solo per equi-paggi con licenza Csai, Commissione sportiva automobilistica italiana). Do-menica 26 settembre verifiche sporti-ve e tecniche sempre all’oratorio gar-donese e alle 10.15 la partenza della prima vettura. Alle 12.30 sosta pran-

zo presso il ristorante “Lo sparviere” ospiti della famiglia Gussalli Beretta a Monticelli Brusati, sede d’arrivo del primo settore. Alle ore 14 partenza prima vettura per il percorso pome-ridiano e alle ore 18 l’arrivo previsto a Sarezzo. Alle ore 19.15 pranzo con spiedo presso il Teatro tenda allestito nel campo dell’oratorio di Inzino e a seguire classifiche e premiazioni per gli equipaggi più meritevoli.

tre controlli orari e quattro controlli timbro. “Da quest’anno – dice il pre-sidente Aido Luigi Bernardelli – il Comitato organizzatore ha deciso di proporre ogni volta un ‘tema com-petitivo’ diverso per la gara: la cor-rente edizione è stata riservata alle vetture ‘Tipo Sport’. Una gara che reca nel nome (‘Trofeo Aido Moni-ca Giovanelli e Gran Premio Annali-sa Gnutti’) il ricordo di due giovani vite e con l’Aido si fa carico di sal-varne altre, radicando nella gente la cultura della solidarietà legata alla donazione di organi a scopo di trapianto terapeutico”. Aperte per tutta l’estate, le iscrizio-ni si sono chiuse venerdì 17 settem-bre senza comportare alcun costo per gli equipaggi. Comunque, date le finalità benefiche della manifesta-zione, è data facoltà agli equipaggi, al momento delle verifiche, di elar-gire una somma a discrezione per le iniziative del Trofeo Aido. Realizzata con il patrocinio di Re-gione Lombardia, Provincia di Brescia,Comunità montana di Val-le Trompia, Comuni di Gardone Val Trompia, Sarezzo, Palazzolo, Lu-mezzane e Rotary Club Valtrompia, la gara ha effettuato anche quest’an-no una sorta di gemellaggio con il “Gran Premio Nuvolari” disputa-to dal 17 al 19 settembre scorso a Mantova. Dunque, gli equipaggi che prenderanno parte a entrambe le manifestazioni concorreranno per la classifica finale del “Gran Premio Annalisa Gnutti”, grazie alla somma dei punteggi assegnati ai primi die-ci di ciascuna gara (rispettivamente 25, 20, 15, 12, 10, 6, 4, 3, 2, 1).Informazioni sui siti web www.tro-feoaido.org e www.gpnuvolari.it.

Trofeo Aido. Un evento e due iniziative di solidarietà con gli Ospedali di Brescia e Gardone Val Trompia

La competizione agonistica na-sce nel 1997 da un’idea del Gruppo Aido di Gardone Val Trompia e inti-tolato a “Monica Giovanelli”, morta in un incidente nel gennaio del 1995 e poi donatrice di organi. Cresciuta per promuovere e diffondere gli ide-ali della donazione degli organi, gra-zie al prezioso contributo della Scu-deria Brescia Corse, la gara è diven-tata una manifestazione che diverte i partecipanti e stupisce coloro che hanno avuto la fortuna di assistervi. La corsa è diventata sempre più ricca, lunga e impegnativa e gli sponsor sem-

pre più interessati a essere presenti in una manifestazione che consente di realizzare progetti di carattere sociale. “Grazie al Trofeo Aido e alla generosità della gente – dice Cesare Giovanelli, vi-ce presidente dell’Associazione Solida-rietà Sport Cultura ‘Monica Giovanelli’ – abbiamo potuto avviare due inizia-tive oltremodo importanti: ossia una borsa di studio di 10mila euro che per-metta a un medico di essere presente tutta la settimana presso il reparto di Emodialisi diretto dal prof. Cancarini all’ospedale di Gardone Val Trompia; in secondo luogo, in collaborazione

con gli Spedali Civili di Brescia, fi-nanziamo iniziative che favoriscano la donazione del cordone ombelicale da parte delle puerpere all’atto del parto, al fine di ottenere, dal sangue cordona-le estratto, il materiale contenente cel-lule staminali emopoietiche”. Un tro-feo che rappresenta una delle iniziati-ve più lodevoli della sezione Aido di Gardone Val Trompia per raccogliere fondi e sensibilizzare la gente, unendo la passione sportiva per auto storiche agli ideali dell’altruismo e alla possibi-lità offerta dalla donazione degli orga-ni: far rinascere una vita.

Una corsa tra passione sportiva e ideali dell’altruismo

La partenza 2009 a Bovegno

Un’immagine dell'edizione 2009

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27La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

È difficile credere che le vicen-de di un branco di personaggi dise-gnati al computer, che portano al cinema frotte di bambini e ragazzi, possano svelare la grandezza della propria vita, soprattutto di coppia, senza rimpiangere il proprio passa-to, fatto di libertà e di non respon-sabilità. Eppure è così. Con tutta la verve, recuperata ri-spetto al precedente capitolo, e la rivisitazione dei personaggi classi-ci delle fiabe che ha contraddistin-to questa “saga”. Torna al cinema Shrek con il quarto capitolo della sua storia targata Dreamworks e con la regia di Mike Mitchell. Nel mezzo di una crisi dovuta alla sua vita di padre e marito, tra pap-pe e pannolini, Shrek incontra il malefico Tremotino che gli offre la possibilità di rivivere per un gior-no la vita da orco che ora si trova a rimpiangere.Contratto magico che cela un in-ganno. Shrek si ritrova in una re-altà parallela in cui Tremotino (in originale Rumpelstiltskin, così si

spiega la R delle sue insegne) è il re del regno di Molto Molto Lonta-no, lui non esiste, i suoi amici non lo conoscono; Ciuchino lavora per le streghe, il Gatto (doppiato anche nella versione italiana da Antonio Banderas) non indossa più gli sti-vali ed è vistosamente sovrappeso; Fiona aspetta ancora il vero amo-re, non nella torre, ma alla testa del movimento rivoluzionario or-chesco. Tutto ciò che aveva è an-dato perduto. “Shrek e vissero felici e contenti” è la degna conclusione di un per-corso che in nove anni ha saputo vincere un Oscar, guadagnare 3 mi-

Sale della Comunità. Ultimo capitolo per la saga targata Dremworks, per la regia di Mike Mitchell

Fiona in versione guerriera

VOCESAS

liardi di dollari e mutare completa-mente il modo di guardare alle fa-vole classiche. Fuochi d’artificio per quest’ultimo capitolo che riprende tutte le carat-teristiche del primo, rigiocando ul-teriormente anche con personaggi ormai assodati nel corso degli anni, come succede per la stessa Fiona, che in “Shrek e vissero felici e con-tenti” nei panni di una guerriera ri-sulta essere convincente, credibile e affascinante (per quanto un orco femmina possa esserlo) tanto quan-to lo era nei capitoli precedenti. Ec-cezionale, come sempre, il Gatto anche in questa versione large.

di Mauro Toninelli

Nove anni, un Oscar

e 3 milioni di dollarisono solo alcuni

dei numeri del successodelle storie ambientate

nel paese di Molto,molto lontano

Festival del cinema di Venezia. La giuria guidata da Tarantino premia con il Leone d’oro il film “Somewhere”

I primi quattro minuti del film di Sofia Coppola “Somewhere”, Leone d’oro a Venezia, riprendono, con la ca-mera fissa e i soli rumori d’ambiente, una Ferrari che gira in tondo su una strada sterrata sperduta chissà dove. L’ultima immagine, invece, di quest’in-teressante pellicola, che ricalca il bel-lissimo “Lost in Translation”, vede la stessa Ferrari fermarsi e il guidatore, il protagonista del film, scendere e proseguire a piedi il suo tragitto con il sorriso sulle labbra. Ecco, l’inizio e la fine di “Somewhere” racchiudono perfettamente tutto il senso dell’ope-

ra di questa giovane figlia d’arte, ormai completamente matura nella sua po-etica cinematografica. E il senso del film è quello di raccontare la storia di un loop esistenziale, un girare su se stesso del protagonista, un giovane attore hollywoodiano che vive in ho-tel, tra feste e divertimenti, completa-mente spaesato, fino al momento in cui qualcosa interrompe questa spirale autodistruttiva. Più che qualcosa, qual-cuno, cioè Cleo, la figlia dodicenne. So-fia Coppola è la regista che meglio ha saputo raccontare, negli ultimi anni, il disagio delle giovani generazioni, il

sentirsi completamente fuori posto, fi-no ad ora soprattutto di giovani donne (Scarlett Johansson di “Lost in Tran-slation”, Maria Antonietta dell’omoni-mo film, le giovani sorelle de “Il giardi-no delle vergini suicide”), in un mondo troppo desocializzato e dominato da false comunicazioni, la solitudine di persone che non si conoscono e non si riconoscono nei modelli imposti dalla società esterna. La regista ha uno stile inconfondibile che si basa sul silenzio, il non detto, il creare atmosfere visive e sonore dominate dalla lentezza e dal realismo. (p.d.t.)

La vita inceppata: padre e figlia nel film di Sofia Coppola

Sofia Coppola sul set di “Somewhere”

Programmazione

Su queste pagine le programmazio-ne delle Sale della Comunità della Valtrompia. La programmazione potrebbe subire talvolta delle varia-zioni. Informazioni aggiornate e no-tizie sul sito www.lavocedelpopolo.it oppure www.vocesas.it. Poco alla volta tutte riapriranno i battenti.NAVE - SAN COSTANZO: The Blind Side: giovedì 7 ottobre ore 20.30; Shrek e vissero felici e contenti: domenica 10 ottobre ore 14.30, 17.00, 20.30.

Le fatiche dell’orco Shrek contro il perfido Tremotino

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29La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Per i ragazzi che decidono di proseguire gli studi superiori in Valtrompia esi-stono varie realtà. A Lumezzane l’Istituto “F. Moretti” (rbs.provincia.brescia.it/iismoretti/) con liceo scientifico, istituto tecnico (economico e tecnologico), istituto professionale. A Gardone c’è l’Istituto “C. Beretta” (www.iiscberetta.it) con Liceo (scientifico, linguistico, tecnologico, scienze umane), Itis (mec-canica, elettronica, informatica, chimica e biotecnologie) e Ipsia (meccanica, manutenzione e assistenza tecnica). Infine, l’Istituto “Primo Levi” di Sarezzo (www.primolevi-bs.it), che offre corsi di geometri, ragioneria, periti azienda-li, professionale commerciale e sociale, liceo artistico.

Provincia. Presente e futuro della scuola bresciana; parla l’Assessore alla pubblica istruzione Aristide Peli

L'offerta delle scuole superiori in Valle

Grande attesa per l’anno zero delle superiori con la riforma

Alle attese di studenti, insegnanti e famiglie si aggingono quest’anno an-che quelle della Provincia. “Quello che si è aperto il 13 settem-bre – afferma Aristide Peli, assessore provinciale all’Istruzione – è anche per noi un anno zero perché si vede l’avvio della riforma della scuola secondaria voluta dal ministro Gelmini”. La Pro-vincia, infatti, ha avuto una parte atti-va nella riorganizzazione sostanziale e formale delle superiori ridisegnate dal Ministro bresciano. Legittimo, quindi, che il titolare delle deleghe in materia di istruzione di Palazzo Broletto guardi con un minimo di apprensione a que-sto nuovo “start up”. Gran parte degli sforzi dell’amministrazione provincia-le sono stati assorbiti dagli interventi di manutenzione e di messa a norma degli edifici scolastici. La Provincia è infatti proprietaria delle strutture che ospitano gli istituti superiori. Dalla Valle Camonica alla Bassa e da est a ovest, passando ovviamente per la cit-tà, sono qualcosa come cinquanta gli edifici di cui Palazzo Broletto, tramite

l’assessorato affidato all’assessorato di Aristide Peli, deve prendersi cura. “In tema di offerta formativa – afferma Peli – di concerto con la Regione ab-biamo deciso di mantenere tutti gli in-dirizzi stabiliti lo scorso mese di mar-zo, anche se più di uno non ha riscon-trato particolare gradimento presso gli studenti. L’anno scolastico servirà anche per far conoscere l’offerta for-mativa superiore soprattutto in campo tecnico”. Per l’assessore Peli Brescia, realtà a forte vocazione produttiva, de-ve riscoprire la formazione tecnica. Si tratta di una preoccupazione che nel Bresciano avvertono da più parti. Da anni le realtà imprenditoriali chiedo-no un maggior raccordo con il mondo della scuola che, a sua volta, va invo-cando la possibilità di far compiere ai propri studenti esperienze formative in azienda. Nelle intenzioni dell’asses-sore Peli c’è il desiderio di giungere a una sintesi delle richieste: “La scuola moderna deve formare i suoi studen-ti all’elasticità, deve fornire loro, oltre alle conoscenze, anche la capacità di misurarsi con un mondo del lavoro che da anni non è più caratterizzato dal posto fisso per tutta la vita”. An-che su questo fronte la Provincia sta lavorando alacremente.L'assessore all'Istruzione Aristide Peli

E-mail:valtrompiavocemedia.it

a cura di VoceMedia Pubblicità

Scuola. I nuovi percorsi di studio attivati all’Istituto “Carlo Beretta” nelle parole del preside Luciano Tonidandel

La riforma scolastica muove nell’ottica delle semplificazione degli indirizzi e di un più saldo rapporto col mondo del lavoro. In Valtrompia l’Isti-tuto d’istruzione superiore “Carlo Be-retta” fa da paradigma ai cambiamen-ti applicati, contando su liceo, istituto tecnico e istituto professionale.“Nel nostro istituto – dice il preside Luciano Tonidandel – seguiamo il me-todo galileiano: sperimentare ed ela-borare. La riforma punta all’uso degli strumenti e noi abbiamo la responsa-bilità nel fornire ai ragazzi più compe-tenze che mirino all’applicazione del sapere. Il docente deve mettere ordine

nelle conoscenze, creare dei collega-menti, far scoprire ai ragazzi quali sono le proposte di applicazione di queste conoscenze, sviluppando i diversi ta-lenti e schiudendo loro un nuovo pa-norama”. Un adeguamento del modo di insegnare che si adatta anche alla modifica degli indirizzi di studio. “Al liceo scientifico “F. Moretti” – prose-gue Tonidandel – abbiamo deciso di inserire il liceo linguistico, che parti-rà con l’insegnamento di spagnolo, in-glese e tedesco; il tradizionale avrà più ore di matematica e fisica e ci sarà il corso di Scienze applicate, l’alter ego del vecchio liceo tecnologico che c’era

La riforma scolastica e i nuovi corsi degli istituti gardonesi

Sono diverse le opportunità per chi volesse svolgere un anno di servizio civile volontario presso qualche ente locale: comuni di Sarezzo, Villa Car-cina, Bovezzo, Lumezzane, Gardone Val Trompia, Lodrino e il settore cul-tura della Comunità montana di Valle Trompia. Scadenza dei bandi il 4 otto-bre. Info sui rispettivi siti web.

Servizio civile

Il liceo “F. Moretti” di Gardone

all’Itis. Per quanto riguarda il liceo di scienze umane abbiamo aumentato il numero di materie a carattere econo-mico. Per l’Itis confermiamo i corsi di meccanica, elettronica e informatica, ma la grossa novità è rappresentata dalle biotecnologie a indirizzo sanita-rio per dare competenze che consen-tano di affrontare corsi universitari di farmacia, chimica e tecnico di labora-torio. L’Ipsia verrà gestita dalla Regio-ne come tutti gli istituti professionali: gli studi saranno di cinque anni, però, abbiamo introdotto anche l’operato-re meccanico triennale; continua con successo il corso Tima per armaioli”.

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31La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Claudio CodignolaSpecialista in chirurgia

Il cancro della mammella può es-sere trattato con tecniche chirurgi-che: chirurgia conservativa (2/3 dei casi) e mastectomia (1/3). La scelta dell’intervento più demolitivo (ma-stectomia) deriva dalla paura della recidiva, mentre chi opta per la chi-rurgia conservativa pensa all’aspetto cosmetico finale. Attualmente, però, anche per le pazienti sottoposte a intervento di mastectomia esistono opzioni di ricostruzione mammaria che garantiscono un risultato este-tico valido. Scopo della ricostruzione è ristabili-re un adeguato volume mammario e mantenere una buona qualità di vita, senza alterare la prognosi o la possi-bilità di diagnosticare recidive in se-de di ricostruzione; infatti, la maggio-re conseguenza della mastectomia è l’effetto psicosociale della menoma-zione fisica ed estetica, che può com-portare ansietà, depressione, effetti negativi sull’immagine corporea e nella vita sessuale della paziente. La ricostruzione della mammella rista-bilisce l’immagine corporea, miglio-ra la vitalità, la femminilità, la ses-sualità delle pazienti, concorrendo a migliorare il senso di benessere e la qualità di vita.La decisione di scegliere o rifiutare la ricostruzione mammaria va dalla paziente dopo aver valutato e con-siderato le possibili opzioni. È stato

dimostrato che la soddisfazione della paziente per la decisione presa è più elevata quando è stata adeguatamen-te informata e quando il suo livello di coinvolgimento nella scelta è in linea con aspettative e desideri.La ricostruzione mammaria consi-ste di due fasi: ristabilimento del vo-lume mammario e ricostruzione del complesso areola-capezzolo. La ri-costruzione del volume mammario avviene mediante l’uso di impianti, cioè tessuto della paziente. La scelta della tecnica è dettata da numerosi fattori: la forma e la grandezza della mammella nativa, la localizzazione e il tipo di cancro, la disponibilità di tessuti intorno alla mammella e in al-tre sedi l’età della paziente, i fattori di rischio medici della paziente e il tipo di terapia cui la paziente dovrà essere sottoposta dopo l’intervento. La ricostruzione del complesso areo-la-capezzolo è solitamente realizzata una volta completate sia la ricostru-zione del volume mammario sia la terapia adiuvante. Nelle pazienti sot-toposte a ricostruzione monolaterale è possibile, in questa fase, interveni-re chirurgicamente sulla mammella controlaterale per migliorare la sim-metria delle mammelle (riduzione, aumento o lifting mammario). La ricostruzione della mammella può essere fatta in concomitanza con l’intervento di mastectomia, oppure in due tempi. La ricostruzione im-mediata con impianto è appropriata per quelle rare pazienti che hanno un seno piccolo, non ptosico e una

porzione adeguata di cute e muscolo in buono stato, in modo da permet-tere il posizionamento dell’impian-to. Lo svantaggio maggiore è che il risultato cosmetico solitamente non è mai buono come quello nelle rico-struzioni in due tempi e in molti casi si rende necessaria l’esecuzione di una procedura chirurgica di revisio-ne a distanza. Per le ricostruzioni in due tempi si posiziona un espansore tissutale in posizione sottomuscolare (solitamente sotto il muscolo grande pettorale) al termine della mastecto-mia. Nel successivo periodo posto-peratorio si procede a una serie di riempimenti sino al completamen-to dell’espansione (di solito dopo 6-8 settimane); in tal modo si ottiene un rilassamento e un modellamento della porzione muscolare del torace, pronto per l’inserimento dell’impian-

Curare il cancro alla mammellaSalute. Nella ricostruzione mammaria la scelta è fra chirurgia conservativa o intervento di mastectomia

to definitivo mediante successivo in-tervento chirurgico. Il volume mam-mario può essere ripristinato anche con i tessuti della paziente (addome, dorso, gluteo, anche). In tutti i casi, si traspone un lembo di tessuto al tora-ce per ricostruire volumetricamente la mammella. In seguito al grande interesse desta-to dalle ricerche sulle cellule stami-nali si è reso disponibile un ulteriore metodo ricostruttivo che utilizza tes-suto autogeno. In particolare, sono state scoperte cellule staminali del tessuto adiposo, nelle zone corporee dove questo è più presente. Queste cellule sarebbero in grado, una vol-ta “trasposte” in altre parti del cor-po, di generare tessuto adiposo, che nel caso della mammella permette di raggiungere un volume mamma-rio adeguato.

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32 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Anche a Brescia e in Valtrompia ci sono malati che necessitano di diali-si e cure specifiche di nefrologia. Una storia che parte da lontano. Nel 1970 il professor Maiorca da Par-ma è arrivato a Brescia e ha fondato al Civile la divisione di nefrologia e dia-lisi. Nonostante la presenza in città la richiesta era molta e in crescita e in più “c’era anche la necessità di dare una risposta territoriale ai pazienti” dice il professor Giovanni Cancarini, diretto-re dell’Unità operativa di nefrologia degli Spedali Civili di Brescia. È così che nascono spontaneamete Darfo e Esine o sotto lo stimolo del professor Maiorca i centri di Desen-zano (da qui è nato anche Gavardo),

Leno (poi Leno-Manerbio) e Chiari; a Brescia nasce il Ronchettino per i bambini, poi trasferito, e ora è la ne-frologia del presidio di Montichiari. “Ognuno dei reparti ha poi aperto del-le succursali – dice il direttore – chia-mati Centri assistenza limitata; c’è l’infermiera e non è necessaria la pre-senza del medico il quale però va rego-larmente a visitare i pazienti. Noi ab-biamo aperto Gardone per rispondere all’esigenza dei malati della Valle”. I pazienti dializzati sono circa 900 per ogni milione di abitanti “A Brescia c’è un ingresso annuale di circa 150 pa-zienti nuovi. Il lavoro che dobbiamo fare – sottolinea ancora il professor Cancarini – è aiutare chi ha bisogno ma, soprattutto, lavorare sulla preven-zione. Un anno fa è partito un progetto promosso dalla Regione che si chiama ‘Rete nefrologica lombarda’, che mi hanno incaricato di dirigere. Faccia-

mo incontri per condividere risultati con i medici di medicina generale per scoprire il più precocemente possibi-le i sintomi, trattarli e evitare la diali-si. Questa terapia garantisce una sop-pravvivenza lunga ma con una qualità di vita non brillantissima.”. Compren-sibile la sottolineatura del medico se si pensa che la dialisi va fatta tre volte alla settimana. Per pazienti anziani la dialisi è l’unica soluzione, invece per i giovani esiste la possibilità di trapian-ti che “facciamo a Brescia dal 1979 e fino ad ora più di 1.300 con ottimi ri-sultati. La parte chirurgica è stata ese-guita prima dall’equipe del professor Lo Iacono e poi negli ultimi vent’anni dall’equipe del professor Stefano Ma-ria Giulini. I trapianti necessitano di un ottimo lavoro da parte nostra e an-che di altri laboratori, microbiologia, radiologia, anatomia patologica: è un lavoro di equipe ospedaliera e non di

Gardone. Parla il professor Cancarini, direttore dell’Unità operativa di nefrologia del presidio di Brescia

un solo reparto”, chiosa Cancarini. A Gardone esiste un centro nato, all’ini-zio, grazie alla donazione di macchina-ri da parte del Lions Valtrompia. Input che ha permesso la realizzazione di un centro che raccoglie 40 pazienti “ma è saturo – dice il dottor Cancarini –. La Regione Lombardia ha stanziato soldi per potenziare l’ospedale di Gardone, tra cui un progetto per aumentare la capienza a 16 posti letto”. Ogni letto tratta 4 pazienti nelle ore della giorna-ta, arrivando così a una disponibilità di 64 pazienti trattabili. “Appena arriva-no i soldi, si parte attivando anche un ambulatorio di nefrologia. Ora il me-dico va a Gardone ma non tutti i gior-ni. Noi facciamo almeno un controllo settimanale a paziente. Il centro dialisi è senza medico, in teoria, ma facciamo in modo che ci sia 6 mezze giornate”. Efficienza e passione per rispondere ai bisogni di un territorio. A questo progetto approvato dalla Regione si affianca la donazione dell’Aido di Gar-done Valtrompia che ha chiesto di po-tenziare l’assistenza. “Da metà ottobre un pomeriggio alla settimana ci sarà un medico a fare visite nefrologiche per i pazienti valtrumplini. I medici che salgono a Gardone sono gli stes-si di Brescia, che arrivano al presidio valtrumplino fuori dal loro orario lavo-rativo. Se la cosa funzionasse dovreb-be essere formalizzata. Tutto questo in attesa che venga allargato il centro. In quel caso il medico sarà sempre lì” di-ce il professor Cancarini. Unione tra istituzione ospedaliera, volontà e ge-nerosità della gente valtrumplina.

Controlli e dialisi anche in ValleGrazie a una donazione dell’Aido della cittadina valtrumplina da ottobre

sarà disponibile un medico tutti i giorni;

questo si aggiunge all’ingrandimento

del centro dialisi finanziato dalla Regione che porterà la capienza

a 64 pazienti

di Mauro Toninelli

Il Centro di assistenza dell'Ospedale di Gardone

CENTRALINO 03089331Via Giovanni, XXIII Gardone Val Trompia (BS)

ORARIO VISITA PARENTInei giorni feriali ore 13.00 - 14.00 e 18.45 - 20.00

nei giorni festivi ore 10.00 - 11.00, 14.30 - 16.00 e 18.45 - 20.00

ORARI VISITA PARENTI NEI REPARTI DI OSTETRICIA nei giorni feriali ore 13.15 - 14.15 e 19.00 - 20.00

nei giorni festivi ore 10.00 - 11.00, 14.30 - 15.30 e 19.00 - 20.00

PRENOTAZIONI ATTIVITA’ AMBULATORIALE- telefoniche 0308933500 da lunedi a venerdi ore 8,30 – 12,30 e 13,00 - 15,00- allo sportello da lunedi a giovedi ore 7,30 – 17,00 e venerdi ore 7,30 – 16,00

- numero verde regionale 800.638.638 dalle 8 alle 20 dal lunedì al sabatoPer disdire numero verde 800.620.760 (24 ore su 24)

SERVIZIO PRELIEVII prelievi ematici vengono effettuati senza prenotazione dal Lunedì al Sabato dalle ore 7.00 alle ore 10.00 (escluso i festivi)

RICHIESTA CARTELLE CLINICHE Ufficio Accettazione – 2° piano – ingresso Ospedale

dal lunedì al venerdi dalle ore 7,30 alle ore 16,00 tel. 030.8933.344

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33La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Personale diplomato e qualificatoper la cura di malati e di anziani

Elena Toma è nata in Romania. Arriva a Ghedi una decina di anni fa, in visita ai genitori, che per motivi di lavoro si erano trasferiti in Italia e decide di fermarsi qua. In Romania Elena frequentava l’università di Bu-carest per diventare giornalista. “Qui mi sono iscritta all’Università catto-lica – racconta – al corso di Scienze linguistiche per la comunicazione e l’impresa. Nel 2007 mi sono laurea-ta. Conosco quattro lingue: romeno, inglese, spagnolo e italiano. Attual-mente lavoro al tribunale di Brescia come traduttrice. Di solito vengo chiamata quando ci sono imputati stranieri o interrogatori che devono essere sostenuti in lingua straniera”. Elena, però, fa dell’altro: a Ghedi, in-fatti, ha creato la fondazione di Mano nella Mano, che si occupa di recluta-

re badanti, infermiere, collaboratrici domestiche e baby sitter. Il tutto in piena regola. Se straniere, infatti, le aspiranti lavoratrici devono avere le carte a posto, a cominciare dal per-messo di soggiorno. Chi le assume, infatti, lo deve fare seguendo tutte le regole: assicurare, versare contributi e previdenza. “Queste sono le condi-zioni di chi vuole rivolgersi a noi – ga-rantisce Elena Toma –. Noi facciamo i colloqui per verificare se le persone hanno le competenze, poi seguiamo la parte burocratica, facciamo le bu-ste paga e via dicendo. Offriamo un servizio completo”. “Ho deciso di fon-dare questa associazione – continua Elena Toma – perché conosco bene la realtà delle donne che cercano un impiego come badanti. È un settore del quale le nostre agenzie del lavoro non si occupano. Conoscendo sia le lingue straniere che la realtà, mi sono attivata per fondare questo sodalizio, che non ha scopo di lucro e persegue la finalità di promozione sociale”. At-tualmente l’associazione ha cinque soci e ha all’attivo circa 200 contat-ti: 200 figure professionali pronte ad essere inserite nel mondo del lavoro. “Mi occupo personalmente di selezio-nare le persone – precisa la signora Toma –. Chi è interessato a un lavoro sostiene un colloquio; alla fine della chiacchierata decido se è idoneo al tipo di lavoro”.

Salute. Le badanti, le infermiere e le baby sitter sono delle figure professionali sempre più preziose

Una badante al lavoro

di Maria Teresa Marchioni

L’associazione Mano nella Mano si occupa anche dell’assistenza legale, contatta le famiglie e

stipula i contratti. Fra le novità, il Pronto Soccorso per servizi piccoli ma utili

Un impegno a 360°

Il fenomeno delle badanti è molto diffuso. La famiglia tipo che richiede questo servizio di assistenza lo fa per la persona anziana o anche per la per-sona invalida. La badante lavora tutti i giorni della settimana, e, a volte, anche di notte. Difficilmente le donne italia-ne facevano questo tipo di scelta. Og-gi il fenomeno della badante sta inte-ressando anche molte donne italiane. L’assicura la fondatrice dell’associazio-ne Mano nella Mano, Elena Toma, ori-ginaria della Romania. “Questa asso-

ciazione – riferisce la signora Toma – è stata creata appositamente per accom-pagnare il cammino delle persone che cercano lavoro e delle famiglie che han-no dei bisogni. Noi assistiamo gli uni e gli altri offrendo servizio di assistenza. Persone, italiane o straniere, senza al-cuna differenza”. Elena Toma si occupa anche dell’assistenza legale, contatta le famiglie e stipula i contratti. Mano nel-la Mano si trova a Ghedi in via Garibaldi 18, telefono 339.-7138683. Informazio-ni anche a [email protected].

associazione

ManoNellaMano

L’associazione Mano nella Mano offre un serio e professionale

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Page 34: La Voce della Valtrompia 2010 09

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Page 35: La Voce della Valtrompia 2010 09

Lumezzane. L’intervista al ventunenne esterno destro della squadra valgobbina e di origini lumezzanesi

Andrea Lo Iacono: quando nelle vene scorre il sangue rossoblù

di Alessio Andreoli

Da piccolo il pallone era il suo mi-gliore amico, ora è diventato il suo at-trezzo da lavoro. Con i piedi fa magie e a soli 21 anni fa infiammare i tifosi del Lumezzane con le sue cavalcate sulla fascia destra. Stiamo parlando di Andrea Lo Iacono, l’unico lumez-zanese che veste la maglia rossoblù. Nonostante la giovane età Lo Iacono è un giocatore d’esperienza con gran-di aspettative, come ha potuto dimo-strare sul campo nella scorsa stagione, disputata in Seconda Divisione con la casacca del Melfi.Nato e cresciuto a Lumezzane sei il simbolo di questa squadra. È una dura responsabilità rappresentare

i colori della tua città?Da lumezzanese sono veramente or-goglioso di vestire la maglia rosso-blù. Il fatto di giocare nella squadra della mia città è per me una grande responsabilità che mi dona forza e sti-moli per continuare a crescere e dare il meglio di me.Ogni volta che entri in campo i ti-fosi ti osannano.Sono molto felice e li ringrazio dell’ap-poggio che mi danno. Li conosco da

molto tempo e posso dire che sono tutti dei bravi ragazzi! Con loro ho un ottimo rapporto!La scorsa stagione l’hai trascor-sa giocando nel Melfi a più di 800 chilometri da Lumezzane. È stato difficile partire?Andare a Melfi è stata una scelta di vita che mi ha ripagato sia sul piano dell’esperienza come uomo sia sul campo. Lasciare Lumezzane è stata una decisione veramente ardua, che

Andrea Lo Iacono mentre sfoglia “La Voce della Valtrompia”

Sport

ho dovuto prendere in soli due gior-ni. Inizialmente ho parlato con i miei genitori che, smaltito lo stupore e la sorpresa per la proposta, mi hanno sempre sostenuto.A Melfi hai disputato una grande stagione: 34 presenze e 5 gol.È stata una bellissima annata. Ringra-zio il mister che mi ha dato tanta fidu-cia e sono stato contento di ripagarlo sul campo. Adesso sei di nuovo a casaLumezzane è la mia casa e sono con-tentissimo di essere qua con la mia famiglia e di giocare in una grande società. Il rientro in squadra è stato molto gradevole, grazie al fatto che il mister, Davide Nicola, è stato un mio ex compagno di squadra e questo mi ha aiutato molto. Il Lumezzane riparte dopo una grandissima stagione: il trionfo nella Coppa Italia di categoria e un ottimo piazzamento in cam-pionato. Hai qualche proposito per i tifosi?Noi partiamo con l’obiettivo di rag-giungere una salvezza tranquilla. Sia-mo un gruppo giovane con molta vo-glia di fare e il clima che respiro nello spogliatoio mi dà la consapevolezza che il bellissimo gruppo che abbiamo creato ci potrà portare grandi soddi-sfazioni.

Per il Lume 3 punti di penalitàDopo un inizio di campionato scoppiettante in Lega Pro, il giudice sportivo ha deciso, in seguito al ricorso fatto dall’Alessandria, di non omologare il risultato della sfida del 5 settembre vinta dai valgobbini per 1-0 contro i grigi piemontesi. L’Alessandria ha quindi ottenuto la vittoria a tavolino per 0-3 a causa di un erro-re della dirigenza rossoblù: nonostante l’attaccante lumezzanese Ferrari avesse avvisato la propria dirigenza di dover scontare un turno di squalifica, dovuto a un’ammonizione ricevuta con la maglia del Montichiari nell’ultima finale scudet-to di Serie D, la società ha deciso di farlo scendere in campo. Il caso non è ancora chiuso; la Procura Federale ha aperto un’ inchiesta che potrebbe portare altri due punti di penalizzazione e una squalifica per il bomber Ferrari

Sono in pochi ad essere al corrente che in Valtrompia ci sono le campionesse mondiali di Palladolcevolo. Sono un gruppo di signore, quasi tutte nonne e in età da pensione, che da parecchi anni si dilettano a Palladolcevolo. Gio-cano con una palla leggera anche per salvaguardare dita, occhiali e dentiere; la rete è più bassa; si può lasciar fare un rimbalzo; non c’è panchina ma tut-te giocano, facendo i turni; non c’è un arbitro e in casi dubbi si rigioca il pun-to; sono rarissimi gli infortuni. Il gioco è così amichevole che al termine non ci si ricorda neppure chi ha vinto. E anche se un po’ stanche, dopo un’ora e mezza di palestra, appena giunte a

casa cercano di celare la fugace forma cucinando. L’attività, oltre che piacevo-le, ritempra anche il corpo e lo spirito. In questi anni il livello del loro gioco è cresciuto tanto che le campionesse olimpiche della Nico (Nazionale italia-na calciatori olimpici) hanno espresso il desiderio di incontrarle. Per ora la cosa non si è ancora concretizzata. E per di-mostrare che il loro è uno “Sport con tutti i crismi” l’istruttore ha organiz-zato un incontro con gli alunni della scuola media comunale. Per dimostra-re che chiunque può giocare a questa pallavolo addolcita si è lanciata la sfida sia alla giunta comunale di Concesio che di Villa Carcina. (g.b.)

A Concesio campionesse di palladolcevolo

Da piccolo il pallone era il suo migliore amico e ora è il suo strumento

di lavoro. Dopo un anno di esperienza a Melfi

è tornato a giocare nella squadra di casa

e del cuore

35La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

La squadra di palladolcevolo

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37La Voce della Valtrompiasettembre 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Mentre la stagione del caldo sci-vola verso il pendio dell’autunno, gli arrampicatori salgono ancora le pa-reti di roccia che, nell’ombra o riscal-date dal sole, rimangono discoste nei luoghi silenti dei nostri paesi. “In Val-trompia – dice Claudio Nassini, istrut-tore, guida alpina e responsabile del-la palestra di Inzino – esistono molte vie per chi vuole avvicinarsi a questa pratica sportiva. A cominciare proprio da Gardone, risalendo la val d’Inzino, dove troviamo un’ampia falesia con oltre cinquanta itinerari e, pur non prendendo sole il mattino, è ricca di diedri, placche, fessure e qualche cor-to strapiombo. E sempre nel comune di Gardone, andando verso i piani di Caregno s’incontra nel tranquillo pa-

esaggio alpestre una serie di placche, raggiungibili calandosi dalle soste at-trezzate in cima alla parete; oppure in cima alla Valtrompia, sulla Cima Cal-doline, proprio a fianco della Capan-na Tita Secchi, ecco presentarsi una splendida falesia in quota, suddivisa in quattro settori e con una roccia a tratti dolomitica”.Vie che stanno in un vero e proprio ambiente montano o appena fuori i centri abitati, così come capita per altri due luoghi prediletti dagli arram-picatori. “Anche a Lumezzane – spie-ga Roberto Parolari, guida alpina e istruttore alla palestra Vertical One di Cogozzo – sul limitare tra Valtrompia e Valsabbia si può abbandonare la stra-da e salire lungo una strada cementata per circa un chilometro sino a un can-cello verde che chiude la strada: qui, sulla parete del Monte Ladino esposta a sud-ovest, il Cai di Villa Carcina ha

Climbing. Cinque i siti in Valtrompia dove salire in sicurezza sulle pareti di falesia

di Andrea Alesci

La falesia per l'arrampicata in Val d'Inzino

Arrampicata su roccia per esplorare se stessi

È sul territorio da 46 anni: era il 1964 quando il Rugby Lumezzane ha pre-so vita e da allora ad oggi la politica è rimasta sempre la stessa. Quella di la-vorare prevalentemente con i giovani promuovendo la disciplina del “terzo tempo” nelle scuole della zona. Que-sto il biglietto da visita del club, la cui prima squadra ripartirà dalla serie B il 3 ottobre al Rossaghe contro l’Asd Mi-lano. Inseriti nel girone 1, i valtrumpli-ni hanno cambiato coach: è Daniele De Martis coadiuvato da Ivan Zanchi-giani. Ma non è l’unica novità rispet-to alla passata stagione. La squadra è stata rifondata a causa di partenze e atleti a fine carriera. “Abbiamo cam-biato dieci giocatori – spiega il diretto-re sportivo Marco Ghidini – cinque dei quali provenienti dal settore giovanile e ne andiamo orgogliosi. È un gruppo prevalentemente classe ’85-’90 e sia-mo andati a pescare nel bacino della Valtrompia”. Oltre alla prima squadra che affronterà per l’ottava stagione la serie B, ne è stata costituita una di C al campo Redaelli di Gardone. “È una sorta di Under21 – aggiunge Ghidini – con giocatori tornati dai vari prestiti in società bresciane e qualche elemento d’esperienza”. Ma il fiore all’occhiello del Rugby Lumezzane rimane la pro-mozione sul territorio. “Stiamo lavo-rando con le scuole di Valtrompia, Val-sabbia e Valgobbia – conclude Marco Ghidini – in più abbiamo una società dedicata al settore giovanile. Si chia-ma Rugby Junior e racchiude bambini dal settore Propaganda all’Under18”. In bocca al lupo, dunque, al Lumezza-ne che dà appuntamento a tifosi e ap-passionati per la presentazione uffi-ciale sabato 25 presso il Centro Com-merciale Arcadia. (ma.ric.)

Rugby Lumezzane:si riparte dalla B

attrezzato una piccola e piacevole fale-sia con calcare a tacche e buchi quasi sempre di ottima qualità. Inoltre – con-tinua Roberto Parolari – anche nella valle del Garza, appena fuori dall’abi-tato di Nave c’è una bella falesia, fian-cheggiata da un ruscello e circondata da molta vegetazione. Chiodata negli anni Novanta e risistemata interamen-te nel 2005, è a un quarto d’ora di cam-mino dalla strada statale 237 del Caf-faro in direzione Idro, sul sentiero 436 che va verso il monte Conche”.Rocce che ci preesistono e sulle qua-li poter intraprendere (insieme a un istruttore) l’arrampicata o anche sol-tanto luoghi dove osservare le salite dei climber esperti nella tranquillità dell’ambiente montano. Per informa-zioni su corsi indoor ci sono le pale-stre di Inzino (Claudio Nassini, cell. 328.2619886) e Cogozzo (Sandro Lom-bardi, cell. 339.8191172).

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a cura di Mario Ricci

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38 La Voce della Valtrompiasettembre 2010

SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO II

NUMERO 9 - Settembre 2010

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

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Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia

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Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52

25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

INFORMAGIOVANI

CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539 VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224

COMUNI

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.itBOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.itBRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013 CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.itCOLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.itCOMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.itGARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.itIRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.itLODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.itLUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.itMARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.itMARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.itNAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.itPEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.itPOLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.itSAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.itTAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.itVILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Do-nizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo

COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavo-glio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio

BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno

LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino

MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabac-cheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardi-ni di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno

GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia

POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio

SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Mi-chela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornel-la, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine

LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi

NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave

VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Pa-olo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Ve-neto, Cailina

CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costo-rio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Pasotti Luciano, via Rizzardi 12, San Vigilio

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L'Erbavoglio di Lana Patrizia in via Roncaglie a Concesio

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BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-

39La Voce della Valtrompiasettembre 2010

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Fe-stivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

La parrocchiale di Marcheno

no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00

MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00

NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00

POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

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