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Anno LXIV - N. 21 - 4 novembre 2013 www.confagricolturamantova.it Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVA chiuso in tipografia il 31 ottobre 2013 FUSIONE CALV E CONSORZIO DI PADOVA, RIFLESSIONI DI MATTEO LASAGNA. l dato è tratto. Fusione fatta tra il Consorzio lombardo veneto e quello di Padova. Ma per Matteo Lasagna, vicepresidente dimissionario del Calv, i tempi sono troppo stretti e la fretta è una cattiva consigliera, soprattutto quando in ballo c’è un fatturato da 550 milioni di euro. «Personalmente – spiega Lasagna – credo che si tratti di un’operazione molto importante e che gli organi de- putati a prendere una decisione non siano stati informati sufficientemen- te. Io, da amministratore, ho deciso di astenermi dalla votazione, così come gli altri consiglieri lombardi di Confa- gricoltura, perché credo che l’assun- zione di responsabilità sia dei soci che credono nell’azienda. E non può esser- ci assunzione di responsabilità nel mo- mento in cui non ho avuto la possibilità di comprendere la proposta operativa, il progetto industriale. Non ho volu- to votare contro il piano dell’azienda, ma neanche entrare in questioni che non ho potuto valutare attentamente per tempi troppo stretti. Anni fa – ag- giunge – in occasione della fusione tra i consorzi di Mantova e Verona si era de- finito, con calma e con i tempi adatti a un evento cosi importante come quello di mettere insieme due realtà produtti- ve di primaria importanza, un proget- to ben preciso e basato su uno studio accurato. Forse dietro la fusione tra Calv e Consorzio di Padova ci sono interessi che non tutti conoscono». E c’è di più: «Ho deciso di dimetter- mi dalla carica di vicepresidente e consigliere perché credo nella fun- zione di indirizzo che deve avere il consiglio di amministrazione: fun- zione che è stata completamente di- sattesa. Penso anche che gli accordi tra i sindacati che hanno i loro rap- presentanti all’interno del Consor- zio vadano soppesati in ogni parti- colare, e in questo caso non ce n’è stata la possibilità. Due settimane fa è stata raccontata la fusione all’in- terno del consorzio, la settimana scorsa abbiamo avuto un comitato esecutivo durante il quale sono stati illustrati i macro numeri, negli ulti- mi giorni PricewaterhouseCoopers ha depositato il suo studio presso le sedi Calv e il giorno dopo il con- siglio si è riunito per deliberare la fusione, le varie assemblee parziali e il cambio di statuto. Francamente non capisco tanta fretta. È vero che il Calv ha avuto altre esperienze di fusione come quella con il Consor- zio di Brescia, ma in questo caso a differenza del precedente parliamo della fusione di due Consorzi in pie- na attività e quindi la situazione è completamente diversa». I continua nella seconda pagina atteo Lasagna, un anno fa la sua ele- zione a presidente. È tempo di bilanci. Quali i risultati raggiunti? «Sin da inizio mandato, la nuova giunta di Confagricoltura ha evidenziato l’esigenza e la volontà di rafforzare l’azione sindacale dell’or- ganizzazione, tutelando il reddito delle impre- se e favorendone la crescita. In tal senso abbia- mo lavorato sodo alla definizione della nuova Pac, ottenendo aspetti migliorativi importanti rispetto alla struttura originaria della riforma. Mi riferisco a un greening meno vincolante e alla convergenza verso un premio unico che potrebbe essere parziale, frutto di una richie- sta specifica di Confagricoltura Mantova per tutelare quei produttori che detengono titoli più alti della media. Da non dimenticare, poi, il fondo di solidarietà previsto sempre dalla nuo- va Pac e finalizzato a sostenere le imprese sul mercato, sullo sviluppo rurale e sull’innovazio- ne. E le anticipazioni sui contributi comunitari, vere boccate di ossigeno in un contesto caratte- rizzato da seri problemi di liquidità». Per quanto riguarda il Psr? «Alla nuova programmazione dei Psr abbiamo dedicato molto lavoro, chiedendo espressa- mente un programma di sviluppo rurale in gra- do di soddisfare le esigenze delle imprese del nord Italia e invitando a Gonzaga gli assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Ve- neto. Ricordiamo che solo il Psr della Regione Lombardia dell’anno scorso si articolava in un migliaio di pagine. Di proposte concrete, da parte nostra, ne sono arrivate. Ora vedremo come risponderanno le istituzioni competenti». M L’INTERVISTA. IL BILANCIO DI UN ANNO DI SINDACATO.

L’INTERVISTA. FUSIONE CALV E CONSORZIO DI PADOVA ... - 4 NOVEMBRE 2013-1… · associati, con la provincia, l’offerta di servizi e la promozione economica. Per questo, a li-vello

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Page 1: L’INTERVISTA. FUSIONE CALV E CONSORZIO DI PADOVA ... - 4 NOVEMBRE 2013-1… · associati, con la provincia, l’offerta di servizi e la promozione economica. Per questo, a li-vello

Anno LXIV - N. 21 - 4 novembre 2013 www.confagricolturamantova.it

Periodico della Confagricoltura di Mantova in abbonamento postale

Il materiale non pubblicato non si restituisce - Direz., Redaz. e Amministraz. Via Luca Fancelli, 4 - Mantova - Tel. 0376.330711 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB MANTOVAchiuso in tipografia il 31 ottobre 2013

FUSIONE CALV E CONSORZIO DI PADOVA, RIFLESSIONI DI MATTEO LASAGNA.

l dato è tratto. Fusione fatta tra il Consorzio lombardo veneto e quello di Padova. Ma per Matteo Lasagna,

vicepresidente dimissionario del Calv, i tempi sono troppo stretti e la fretta è una cattiva consigliera, soprattutto quando in ballo c’è un fatturato da 550 milioni di euro. «Personalmente – spiega Lasagna – credo che si tratti di un’operazione molto importante e che gli organi de-putati a prendere una decisione non siano stati informati sufficientemen-te. Io, da amministratore, ho deciso di astenermi dalla votazione, così come gli altri consiglieri lombardi di Confa-gricoltura, perché credo che l’assun-zione di responsabilità sia dei soci che credono nell’azienda. E non può esser-ci assunzione di responsabilità nel mo-mento in cui non ho avuto la possibilità di comprendere la proposta operativa, il progetto industriale. Non ho volu-to votare contro il piano dell’azienda, ma neanche entrare in questioni che non ho potuto valutare attentamente per tempi troppo stretti. Anni fa – ag-giunge – in occasione della fusione tra i consorzi di Mantova e Verona si era de-finito, con calma e con i tempi adatti a un evento cosi importante come quello di mettere insieme due realtà produtti-ve di primaria importanza, un proget-to ben preciso e basato su uno studio

accurato. Forse dietro la fusione tra Calv e Consorzio di Padova ci sono interessi che non tutti conoscono».E c’è di più: «Ho deciso di dimetter-mi dalla carica di vicepresidente e consigliere perché credo nella fun-zione di indirizzo che deve avere il consiglio di amministrazione: fun-zione che è stata completamente di-sattesa. Penso anche che gli accordi tra i sindacati che hanno i loro rap-presentanti all’interno del Consor-zio vadano soppesati in ogni parti-colare, e in questo caso non ce n’è stata la possibilità. Due settimane fa è stata raccontata la fusione all’in-terno del consorzio, la settimana scorsa abbiamo avuto un comitato esecutivo durante il quale sono stati illustrati i macro numeri, negli ulti-mi giorni PricewaterhouseCoopers ha depositato il suo studio presso le sedi Calv e il giorno dopo il con-siglio si è riunito per deliberare la fusione, le varie assemblee parziali e il cambio di statuto. Francamente non capisco tanta fretta. È vero che il Calv ha avuto altre esperienze di fusione come quella con il Consor-zio di Brescia, ma in questo caso a differenza del precedente parliamo della fusione di due Consorzi in pie-na attività e quindi la situazione è completamente diversa».

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continua nella seconda pagina

atteo Lasagna, un anno fa la sua ele-zione a presidente. È tempo di bilanci. Quali i risultati raggiunti?

«Sin da inizio mandato, la nuova giunta di Confagricoltura ha evidenziato l’esigenza e la volontà di rafforzare l’azione sindacale dell’or-ganizzazione, tutelando il reddito delle impre-se e favorendone la crescita. In tal senso abbia-mo lavorato sodo alla definizione della nuova Pac, ottenendo aspetti migliorativi importanti rispetto alla struttura originaria della riforma. Mi riferisco a un greening meno vincolante e alla convergenza verso un premio unico che potrebbe essere parziale, frutto di una richie-sta specifica di Confagricoltura Mantova per tutelare quei produttori che detengono titoli più alti della media. Da non dimenticare, poi, il fondo di solidarietà previsto sempre dalla nuo-va Pac e finalizzato a sostenere le imprese sul mercato, sullo sviluppo rurale e sull’innovazio-ne. E le anticipazioni sui contributi comunitari, vere boccate di ossigeno in un contesto caratte-rizzato da seri problemi di liquidità».Per quanto riguarda il Psr? «Alla nuova programmazione dei Psr abbiamo dedicato molto lavoro, chiedendo espressa-mente un programma di sviluppo rurale in gra-do di soddisfare le esigenze delle imprese del nord Italia e invitando a Gonzaga gli assessori regionali all’Agricoltura di Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Ve-neto. Ricordiamo che solo il Psr della Regione Lombardia dell’anno scorso si articolava in un migliaio di pagine. Di proposte concrete, da parte nostra, ne sono arrivate. Ora vedremo come risponderanno le istituzioni competenti».

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L’INTERVISTA.

IL BILANCIO DI UN ANNO DI SINDACATO.

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NITRATI, AZIENDE MANTOVANE VIRTUOSE.

ATTUALITÀ

Che iniziative ha in cantiere Confa-gricoltura per i suoi associati? «Abbiamo appena sottoscritto un accordo con Q8, compagnia pe-trolifera leader nella fornitura di gasolio agricolo di qualità a prezzi concorrenziali. Nel dettaglio, ogni associato riceverà quotidianamen-te via mail la quotazione del gaso-lio per gli ordini fatti in giornata e consegna entro le 48 ore successive. Sarà dunque possibile acquistare il gasolio agricolo ad un prezzo pari alla quotazione PLATTS, ovvero la quotazione internazionale del ga-solio, oltre al costo del trasporto. Da contratto, il pagamento è pre-visto a 60 giorni fine mese data fat-tura. La quotazione giornaliera del gasolio potrà essere utile al fine di permettere ai nostri associati di fare le scelte più consapevoli. Si tratta inoltre di uno strumento di mag-gior trasparenza del mercato». Novità al punto di vista contrattua-le? «Ad agosto è stato rinnovato il contratto provinciale di lavoro de-gli operai agricoli e florovivaisti di

Mantova. Dopo un confronto piuttosto vivace tra sindacati e organizzazioni di rappresentanza è stato concordato un aumento retributivo del 2% a decorrere dal primo agosto 2013 e un ul-teriore 3% dal primo dicembre. È stato inoltre fissato un nuovo premio specifico per il latte munto, pari ad euro 0,08 al quintale, da appli-care ai mungitori di prima assunzione. Risultati indubbiamente soddisfacenti».E sulla direttiva nitrati?«Confagricoltura è preoccupata per la presa di posizione della Commissione europea sull’attua-zione della direttiva nitrati da parte dell’Italia in seguito alle modifiche introdotte dalla legge che prevede l’applicazione di disposizioni meno vin-colanti nelle aree vulnerabili dai nitrati di origine agricola. La speranza è che possa essere concluso rapidamente lo studio previsto dall’accordo Sta-to Regioni, finalizzato ad aggiornare la delimi-tazione delle aree vulnerabili, anche sulla base degli effetti che le sorgenti extra-agricole han-no sull’inquinamento delle acque. L’obiettivo è presentare al più presto alla Commissione una richiesta supportata da basi scientifiche».Il 2013 è stato anche un anno importante sul fronte ogm...«Sicuramente. Innanzitutto dopo la vicenda della coltivazioni di mais ogm in Friuli Venezia Giulia, anche alcuni nostri associati si sono detti interessati a intraprendere iniziative simili, in-sistendo sulla conformità della coltivazione in questione alle norme europee. Di certo quanto accaduto con l’intervento di Bressanini al Festi-

valetteratura, quando il pubblico dell’Ariston si è espresso per il 55% a favore delle colture biotech, ha rappresentato un risultato storico per Confagricoltura, da sempre impegnata in una battaglia isolata per difendere la ricer-ca e la sperimentazione in agricoltura senza preconcetti. Siamo convinti del fatto che un mutamento di pensiero sia in atto e noi conti-nueremo a difendere a spada tratta la libertà di scelta degli imprenditori agricoli».Quali gli obiettivi futuri?«Da tempo Confagricoltura sta lavorando a una nuova visione strategica per rafforzare il legame tra la sede centrale e quelle territoria-li. Puntiamo a consolidare il rapporto con gli associati, con la provincia, l’offerta di servizi e la promozione economica. Per questo, a li-vello nazionale e locale, sono stati elaborati e approvati 17 nuovi progetti che saranno pre-sto operativi e che mirano a un potenziamen-to su più fronti: servizi, rapporti col territorio, internazionalizzazione delle imprese. E an-cora accesso al credito, assicurazioni, forma-zione, comunicazione. Vogliamo garantire ai nostri associati servizi sempre più personaliz-zati, studiati sulla base di esigenze specifiche. Ma anche ottimizzare le relazioni con i soci attraverso il web; favorire la collaborazione fra le imprese, anche se appartenenti a settori diversi; sviluppare le possibilità di collabora-zione fra aziende e grande distribuzione. Tut-ti interventi finalizzati alla fidelizzazione dei soci attuali e all’acquisizione di nuovi».

continua dalla prima pagina.

empo di bilanci per l’applica-zione della direttiva nitrati in Lombardia. Mentre i produttori

stanno aspettando le date di fermo spandimento dei fertilizzanti azotati per il periodo invernale, previste per il 25 novembre per le zone vulnerabili e per quelle non vulnerabili, con una durata di 90 giorni e la possibilità di uno spandimento extra in gennaio, se le condizioni lo permetteranno (l’uffi-cializzazione del decreto regionale è per fine mese, inizio novembre), l’uf-ficio economico di Confagricoltura Mantova ha analizzato i dati relativi alle dichiarazioni nitrati del periodo 2012/2013, forniti dalla Regione Lom-bardia, da cui si evince un quadro generalmente positivo per la nostra provincia.Riguardo alla capacità di stoccaggio delle deiezioni zootecniche, requisito essenziale per assicurare la necessaria capienza dei reflui durante il perio-do invernale e per programmare in modo adeguato gli spandimenti nei periodi consentiti, emerge un dato significativo: mentre in Lombardia sono più di 1.260 le aziende non an-cora conformi per le capacità di stoc-caggio, di cui 660 per i reflui liquidi e 566 per quelli solidi, rispettivamente il 7% e il 4,5% del totale, a Mantova la situazione è nettamente migliore, essendo solo 43 per i liquami e 15 per

i letami gli allevamenti non conformi, pari al 5% e 3% del dato provinciale. Un dato positi-vo, che conferma un trend che ha contraddi-stinto gli allevamenti mantovani negli ultimi anni, grazie a pesanti investimenti effettuati in strutture di stoccaggio. La provincia con il dato peggiore è ancora una volta Brescia, con il 33% delle aziende zootecniche non conformi per i reflui liquidi e il 32% non conformi per quel-li solidi, ma anche Cremona, Bergamo, Pavia e Lodi presentano dati di non conformità più elevati di Mantova. Si tenga presente che Bre-scia, Cremona, Mantova e Pavia rappresentano il 78,5% del patrimonio zootecnico regionale. Per quanto riguarda la conformità del carico d’azoto zootecnico massimo per ettaro, fissato dalla direttiva nitrati in 170kg per ettaro nelle zone vulnerabili e in 340kg per ettaro in quelle non vulnerabili, a livello regionale il 20% delle aziende (circa 2.370) non sono ancora confor-mi, mentre ancora una volta Mantova presenta dati significativamente migliori con solo 300 aziende non adeguate (il 12,8%, con un miglio-ramento rispetto al 2011, nel corso del quale erano il 18% le imprese agricole zootecniche non conformi). Se poi si guarda il combinato dei tre requisiti di legge, conformità per gli stoccaggi liquidi, per i stoccaggi solidi e carico d’azoto zootecnico per ettaro, si nota come in Lombardia siano 187 le aziende totalmente non conformi. A Mantova sono solo 4. Infine, uno sguardo all’applicazione della de-roga comunitaria sui limiti di spandimento che, in opportune condizioni fissate dalla commis-sione europea, garantisce distribuzioni d’azo-

to per ettaro in zona vulnerabile più elevate, fino a 250 kg anziché i canonici 170kg. Anche per questo aspetto gli allevatori mantovani si dimostrano diligenti e preparati. Sono infatti 74 i produttori della nostra provincia che aderi-scono con successo alla deroga (il 29% del dato regionale, rappresentato da 258 aziende), che ricordiamo ha una validità transitoria di cinque anni, comportando precisi adempimenti di leg-ge, tra cui un maggior carico burocratico.«I dati emersi dall’analisi dei nostri uffici deno-tano indubbiamente sensibilità da parte delle aziende mantovane, che hanno sostenuto spe-se anche notevoli per adeguarsi alla normativa vigente – ha detto Daniele Sfulcini, direttore di Confagricoltura Mantova – La speranza è che possa essere concluso rapidamente lo studio pre-visto dall’accordo Stato Regioni, finalizzato ad aggiornare la delimitazione delle aree vulnerabi-li, anche sulla base degli effetti che le sorgenti ex-tra-agricole hanno sull’inquinamento delle acque cosi come richiesto anche dall’Assessore Fava».

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PIÙ LATTE, MAGGIOR QUALITÀ E TAGLI ALLA MANODOPERA. LA MUNGITURA ROBOTIZZATA RACCONTATA DA CHI LA PRATICA.

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umento del latte prodotto, maggior controllo sulla qualità, una gestione più accurata della mandria e tagli im-

portanti ai costi di manodopera. Questi i be-nefici principali che hanno indotto la socie-tà agricola Il Bardellone di Sermide, gestita dalla famiglia De Battisti, ad adottare un robot di mungitura: scelta che ogni azien-da deve valutare attentamente sulla base di caratteristiche e necessità specifiche. Nel corso degli anni la mungitura robotizzata ha subìto una discreta evoluzione, con l’im-plementazione di sistemi che non si limita-no a mungere le bovine ma che sono anche in grado di rilevarne i calori, misurarne le cellule, calcolare alcune caratteristiche del latte e pesare gli animali. Vantaggi rilevanti per i capi allevati, ma soprattutto in grado di cambiare i ritmi di lavoro e quindi di vita degli imprenditori agricoli. Il Bardellone, azienda incentrata sulla produzione di lat-te vaccino per Parmigiano Reggiano Dop, si articola su una superficie di 59 ettari, conta 235 capi allevati ed è stata fra le prime a munirsi di una simile attrezzatura in tutto il comprensorio del Parmigiano Reggiano. «Grazie al sistema di mungitura robotizza-to che abbiamo adottato – spiega Davide De Battisti – siamo riusciti ad aumentare la produzione per vacca e il livello di be-nessere animale, assecondando l’esigenza di avere più tempo per le altre operazioni da svolgere in azienda. La scelta del robot, inoltre, risponde a una problematica sulla manodopera da impiegare in stalla. I pro-duttori di latte si trovano spesso a fare i conti con una manodopera poco qualifica-ta, mentre il robot permette un eccezionale controllo su tutte le operazioni». Fra gli obiettivi perseguiti, si è data parti-colare importanza allo stato di benessere dell’animale allevato, in virtù della presen-tazione volontaria della vacca alla stazione di mungitura, invogliata dalla possibilità di ricevere il concentrato dispensato da un autoalimentatore. «In questo modo – spie-ga De Battisti – si raggiunge un duplice traguardo: riconoscere un premio all’ani-male che si presenta al box di mungitura e, allo stesso tempo, differenziare la som-ministrazione degli alimenti in funzione della produttività di ogni singolo animale. Un’altra caratteristica che abbiamo valuta-to attentamente prima di optare per il ro-bot è stata l’idoneità degli animali. Anni di studio, infatti, hanno dimostrato che la fri-sona italiana, proprio per la conformazio-ne della mammella, è la razza bovina più indicata per questo tipo di mungitura». La sanitizzazione della mammella, del resto, rappresenta uno dei punti di forza della mungitura robotizzata: le sperimentazioni condotte hanno confermato che l’utilizzo del robot determina una riduzione del nu-mero di mastiti e di cellule somatiche e non ha un impatto negativo sulle condizioni del tessuto del capezzolo. La mungitura è pre-ceduta da operazioni, programmate trami-

te computer, volte a pulire, lavare e disin-fettare il capezzolo; mentre il latte munto viene analizzato costantemente e scartato se non conforme al disciplinare di produ-zione. Dopo ogni operazione, la macchina disinfetta e sterilizza i gruppi di mungitura prima dell’accesso dell’animale successivo. Igiene garantita.

«È ovvio che la scelta di acquistare o meno un robot di mungitura deve tener conto di numerose variabili, non solo di natura strettamente economica – conclude De Bat-tisti – Per quanto ci riguarda crediamo di aver fatto un investimento valido sia da un punto di vista professionale che di qualità della vita».

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REPORTAGE

Azienda il Bardellone: la mungitura robotizzata gioca un ruolo positivo anche sul livello del benessere degli animali.

La mungitura e le operazioni accessorie, come il trattamento delle mammelle, sono totalmente programmate.

Il sistema computerizzato effettua l’analisi del latte.

MACELLO PER BOVINI E OVI-CAPRINIL’Azienda Agricola con macelleria e gastronomia della Famiglia PELIZZARDI di Serra-valle a Po (MN) esegue il servizio di ritiro in azienda dell’animale, macellazione, sezio-namento e confezionamento per il freezer, ad un prezzo eccezionale. Per informazioni telefonare al 338-5972328.

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adeguamento dell’impresa. I con-trollori sono tenuti ad acquisire l’ultimo aggiornamento disponi-bile, ferma restando la verifica del rispetto dei tempi di adempimen-to dell’obbligo amministrativo di presentazione.Gli uffici di Confagricoltura Man-tova, come sempre, opereranno per le imprese agricole associate per la presentazione della comuni-cazione annuale, che come detto avrà carattere preventivo, da pre-sentarsi entro il 15 febbraio 2014. In tal modo, già ad inizio anno i nostri tecnici saranno in grado di indicare le quantità massime di fertilizzanti azotati da distribuire, in funzione del piano colturale in-dicato dall’associato.

ne in tempi successivi alle date sopra riportate, non è possibile inserirle nel sistema informatico. Tali elemen-ti potranno essere inseriti, nel corso del 2014, con un aggiornamento del fascicolo aziendale e con un aggior-namento della comunicazione nitrati presentata.d) Il sistema informativo verifica la consistenza delle superfici e delle col-ture presenti a fascicolo alla data del 30 giugno 2014, con quella inserita nella comunicazione. In caso di man-cata corrispondenza tra previsioni e situazione del fascicolo, saranno se-gnalate a sistema le incongruenze da sanare.e) Successivamente al termine di pre-sentazione 2014 è possibile aggiorna-re la comunicazione nitrati presenta-ta, anche indipendentemente dalla presenza di cambiamenti sostanziali. L’aggiornamento serve ad evidenzia-re eventuali cambiamenti aziendali che possono incidere sullo stato di

febbraio 2014;5. nel caso in cui la stagione me-teorologica non consenta nel periodo autunnale una normale gestione dell’utilizzazione agro-nomica degli effluenti di alle-vamento ed in considerazione dell’andamento meteorologico della precedente annata agraria, qualora le previsioni meteorolo-giche lo consentissero, la Dire-zione Generale Agricoltura potrà consentire, con proprio atto, la possibilità di utilizzare agrono-micamente i materiali di cui al precedente punto 1, a partire dal 15 gennaio 2014 e fino al 12 febbraio 2014 e solamente nei casi di preparazione del terreno in previsione di semine precoci; in presenza di tale possibilità di utilizzazione agronomica, il ter-mine del divieto sarà posticipato di un periodo pari a quello con-cesso.

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DIRETTIVA NITRATI

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone ruraliPSR 2007-2013 Direzione Generale Agricoltura

http://ec.europa.eu/agriculture/rurdev/index_it.htm

a Regione Lombardia ha pubblicato il decreto n. 9515 del 22 ottobre, i tempi e le modalità di presentazione e/o aggiornamento, per l’anno 2014, della comunica-

zione per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di alle-vamento e degli altri fertilizzanti azotati.In particolare, si evidenziano le seguenti novità.a) Le imprese che hanno presentato una comunicazioni nitrati, costituita da una programma operativo aziendale semplificato (POAs), nell’anno 2009 e che successivamente non hanno presentato altre comunicazioni, sono tenute a presentare una nuova comunicazione entro i termini sta-biliti per la comunicazione nitrati nel 2014 in quanto sono trascorsi i 5 anni di durata previsti dalla presentazione della precedente.b) La comunicazione nitrati 2014, completa di piano di uti-lizzazione agronomica (PUA/PUAs), ha valore annuale, sarà preventiva rispetto alle attività di utilizzazione agronomica dei reflui dell’anno 2014 e dovrà essere presentata entro il prossimo 15 febbraio 2014, con firma digitale da parte del produttore entro e non oltre il 31 marzo 2014.c) La comunicazione nitrati 2014 prevede la possibilità di in-trodurre informazioni/dati previsionali. La procedura infor-matica consente di inserire: nuove strutture di stoccaggio che l’azienda prevede entrino in funzione entro la data li-mite del 30 settembre 2014; nuove strutture di trattamento che l’azienda prevede entrino in funzione entro la data limi-te del 30 giugno 2014; nuovi terreni che l’azienda prevede di acquisire entro la data limite del 30 giugno 2014. Qualora si preveda che tali strutture e/o terreni entrino in funzio-

ono stati anticipati dalla D.G. Agricoltura della Re-gione Lombardia i contenuti del decreto di prossi-ma emanazione inerente ai divieti di spandimento

invernale degli effluenti e degli altri fertilizzanti azo-tati. Sebbene il decreto debba essere ancora emanato e pubblicato sul Burl, i divieti dovrebbero essere i se-guenti:

1. dal 25 novembre compreso al 22 febbraio compre-so, per il letame e materiale assimilato, i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e le acque reflue, utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con inerbimenti permanenti o con residui colturali ed in preparazione della semina primaverile anticipata; 2. dal 15 dicembre 2013 compreso al 13 gennaio 2014 compreso, per il letame proveniente da allevamenti di bovini, bufalini, ovicaprini ed equidi con contenu-to di sostanza secca pari ad almeno 20% utilizzato su prati permanenti e/o avvicendati;3. per le sole zone vulnerabili, dal 1° novembre 2013 compreso a fine febbraio 2014, delle deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65%; 4. per le aziende che hanno aderito alla deroga ni-trati nel corso del 2013, dal 1° novembre 2013 al 13

L

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COMUNICAZIONE ANNUALEDA PRESENTARE ENTRO IL 15 FEBBRAIO 2014.

SCATTANO I DIVIETI INVERNALI DI SPANDIMENTO.

La comunicazione nitrati sarà preventiva rispetto alle attività di utilizzazione agronomica dei reflui dell’anno 2014.

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REGIONE, ATTIVO LO SPORTELLO PER LE AREE DELLA RETE NATURA 2000.

ESPORTAZIONE BOVINI, TUTTI I CERTIFICATI UTILI.

DECRETO DEL FARE: DAL MINISTERO LA GUIDA PER LE SEMPLIFICAZIONI.

CONTRIBUTI E DIRITTI, IN ARRIVO LE NOVITÀ PER IL SETTORE VITIVINICOLO.

RSAF Lombardia dispone di un nuovo sportello di informazione e consulenza sulle tematiche le-

gate alla gestione dell’attività agrico-la nelle aree della Rete Natura 2000 in Lombardia. Sportello che resterà aperto per un anno (dal 1° giugno 2013 al 31 maggio 2014) e fornirà risposte specifiche a singoli agricol-tori o gruppi di operatori del settore sugli aspetti tecnico-gestionali, legali, amministrativi del rapporto agricoltura/Aree Natura 2000 e le opportunità che Rete Natura2000 offre. Si tratta di una delle azioni di competenza di Regione Lombardia, previste nel progetto LIFE+ Farenait, che ha l’obiettivo di fornire un quadro esatto delle oppor-tunità legate alla Rete Natura 2000: un patrimonio nascosto nelle campagne, nelle aree montuose, lungo i fiumi, nei laghi o in aree costiere. Zone che l’Unione Europea tutela in tutto il continente per-ché ad alto valore naturale, per la salvaguardia degli habitat e delle specie viventi. In Lombardia sono state individuate 242 aree con pre-senze faunistiche e floristiche speciali, una ricchezza da conservare in cui il lavoro dell’uomo e, in particolare, degli agricoltori contribu-isce a gestire il territorio. In Italia sono 218 mila gli agricoltori che lavorano all’interno della Rete e circa 3mila in Lombardia.

È possibile contattare lo sportello via mail all’indirizzo: [email protected]; telefonando allo 02/67404617 o andando direttamente all’ufficio dello sportello con sede c/o ERSAF via Pola, 12 - Milano. La presenza dell’esperto è assicurata tutti i mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17. Ove necessario, in seguito a specifiche richieste, potranno essere previsti sopralluoghi e consu-lenze sul campo.

l ministero della Salute ha diffuso una nota che riporta l’elenco dei certificati veterinari utili per l’esportazione degli animali vivi della specie bovina sia da macello che da ingrasso e riproduzione.

Si fa presente che l’esportazione è consentita solo agli animali nati e allevati in Italia. Tra le garanzie sanitarie richieste, si evidenzia l’e-sigenza da parte dell’Algeria di esportare in questo Paese animali vivi a cui sia stata effettuata la vaccinazione contro i sierotipi di Blue Tongue presenti sul territorio (Regione) e di analisi di laboratorio e quarantena per gli animali non vaccinati. Inoltre, è richiesto che negli ultimi cinque anni non vi sia stato nessun caso clinico di Para-tubercolosi. Viste le complicazioni che tale richiesta può far sorgere per il difficile monitoraggio dei casi clinici della malattia, ove na-scessero complicazioni per la certificazione da parte dei veterinari ufficiali delle ASL, si sollecita di farlo presente per far intervenire il ministero sul rilascio della certificazione in questione.

recentemente entra-ta in vigore la legge di conversione del

Decreto del Fare (n. 98 del 2013), che contiene nume-rose semplificazioni per le imprese. Il ministero della Pubblica Amministrazione ha approntato una Guida che potrà essere utile per conoscere e utilizzare le nuove semplificazioni intro-dotte dal decreto. Per ac-cedere basta un clic: Guida alle semplificazioni del de-creto del fare presente sul nostro sito internet.Per informazioni, si può chiamare gratuitamente “Linea Amica” del Ministe-ro al numero verde 803001.

ei scorsi giorni si è svolto presso gli uffici della Regione Lombardia un incontro del Tavolo regionale del settore vitivinicolo, nel quale sono state presentate le bozze dei

provvedimenti che verranno adottati per i prossimi mesi. Tali bozze riguardano la Misura Investimenti e la misura relativa agli aiuti per il Piano di ristrutturazione e di riconversione dei vigneti, nell’ambito del Programma Nazionale di Sostegno del settore Vitivinicolo, e i criteri e le procedure per l’assegnazione dei diritti di impianto della riserva regionale.Per quanto riguarda il Piano di Ristrutturazione e di riconver-sione dei vigneti, l’apertura delle domande è prevista entro la prima quindicina di novembre, con chiusura a tra dicembre e gennaio 2014.Per la Misura Investimenti, verrà attivata non prima del mese di dicembre. Si specifica che la soglia minima delle spese ammis-sibili prevista dal bando verrà ridotta da 10mila a 5mila euro. In merito all’assegnazione dei diritti d’impianto della riserva regionale, l’apertura del bando è prevista verso fine novembre e la chiusura è prevista per fine gennaio. Non è prevista una procedura informatica per l’invio delle domande che dovranno perciò essere inviate alla Provincia di competenza tramite la do-cumentazione cartacea proposta.

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E’

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In Italia sono 218 mila gli agricoltori che lavorano all’interno della Rete e circa 3mila in Lombardia.

TECNICO-ECONOMICO

Presentate le bozze dei provvedimenti che verranno adottati per i prossimi mesi.

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VITA SINDACALE LA MARATONA DELLE IMPRENDITRICI FA TAPPA ALL’AZIENDA AGRICOLA TENCA.

l progetto Maratona delle imprenditrici verso Expo 2015, promosso da Confagricultura Don-na Lombardia, consiste in un itinerario di visite

guidate ad aziende agricole lombarde condotte da donne particolarmente intraprendenti. Le tappe toccate, una al mese, si distinguono princi-palmente per l’attuazione di processi innovativi e rappresentano esempi di imprenditoria deci-samente all’avanguardia. L’obiettivo? Far cono-scere queste eccellenze imprenditoriali non solo agli addetti ai lavori, ma anche al largo pubbli-co di Expo 2015. Questo mese riflettori punta-ti sull’azienda agricola Tenca, nostra associata, omaggiata anche dalle presenze dell’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Fava, del di-rettore di Confagricoltura Lombardia Umberto Bertolasi e della presidente di Confagricoltura Donna Lombardia, Gabriella Poli.Fondata nel febbraio del 1957 dai fratelli Anto-nio, Luigi ed Enzo, è un’azienda a conduzione familiare con lunga esperienza nella produzione di cereali e nell’allevamento dei suini, dalla na-scita alla macellazione. I suini allevati provengo-no da razze selezionate espressamente per rien-trare nei rigidi parametri del disciplinare di pro-duzione del Prosciutto di Parma D.O.P e seguono un’alimentazione equilibrata costituita da mate-

rie prime nobili, per gran parte coltiva-te in azienda o provenienti da alleva-tori locali. La gestione a “ciclo chiuso” garantisce la tracciabilità della carne dalla nascita alla macellazione, fino al consumo. Al termine del ciclo produt-tivo il suino viene macellato e lavorato secondo la tradizione nel laboratorio aziendale. Anche la stagionatura ri-

spetta i metodi più antichi, ma accosta ad essi nuove tecnologie per garantire e migliorare il lento processo di invec-chiamento. Tutti i salumi sono prodotti con caratteristiche di grande qualità e genuinità. L’azienda opera nel rispetto delle direttive della comunità europea e delle norme igieniche a garanzia del consumatore.

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CONCLUSO IL CORSO DI FORMAZIONE PER DIPENDENTI DI CONFAGRICOLTURA MANTOVA.

viluppare abilità relazionali, nel rapporto one to one e nelle si-tuazioni di team. Ma anche capacità di ascolto, empatia, spirito di gruppo. Questi i temi affrontati durante il corso di formazio-

ne sulla comunicazione, tenuto dalla Geprim Snc, che Confagricoltu-ra Mantova ha organizzato per dipendenti e collaboratori. Obietti-vo: migliorare la relazione tra le risorse umane e l’ambiente azienda, creando quindi un circuito virtuoso di collaborazione.Il corso, che è stato il primo, a cui ne seguiranno altri, è stato articolato in tre fasi da aprile a fine ottobre e tenuto da Ruggero Lodesani: con-sulente di direzione aziendale, marketing e vendite. Trainer e coach esperto di comunicazione, proviene da esperienze imprenditoriali e aziendali sia nazionali che internazionali dove ha maturato approfon-dite conoscenze multisettoriali. Da sempre a contatto con i mutamenti organizzativi e di mercato, ha fondato la società di consulenza Geprim dove, oltre all’attività formativa, affianca le aziende nella definizione delle strategie e nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo.

S

CREMONA, ERRERA CONQUISTA LA MOSTRA NAZIONALE DELLA FRISONA.

i definisce fieraiolo nell’anima e della sua passione per le mostre non ha mai fatto mistero. Ama il confronto, Davi-de Errera. Allevatore di San Cataldo associato a Confagri-

coltura Mantova che ha ricevuto negli anni importanti rico-noscimenti nel campo delle esposizioni zootecniche nazionali ed europee. L’ultimo a Cremona, dove ha vinto la mostra na-zionale della Frisona italiana. Era da 14 anni che non capitava a un allevatore mantovano. Fra splendide vacche adulte che hanno solcato il ring è stata scelta Caserini F Stormatic Oria-na e sua riserva Fantasy Dado Vela. Ad aggiudicarsi il titolo di campionessa assoluta è stata proprio Caserini F Stormatic Oriana, in comproprietà fra l’Herrera Holsteins di Davide Erre-ra e l’azienda Eredi Caserini di Lodi. Grande la soddisfazione di Errera: «Ho vinto per tre volte l’Open Holstein Dairy Show, che è una gara internazionale, classificandomi altre due volte secondo – spiega – ma è la prima volta che conquisto la mostra nazionale della Frisona. Non era facile, i capi in gara erano 230, con 67 allevatori iscritti e caratteristiche elevate». A Davide Errera, come sempre, vanno le più vive congratula-zioni di Confagricoltura Mantova per la passione e l’impegno profuso. Ma anche l’augurio per il raggiungimento di nuovi e importanti traguardi.

S

Ruggero Lodesani, esperto di comunicazione.

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IL MERCATO DELLA SETTIMANAMANTOVAListino n. 43Giovedì 31 ottobre 2013

Direttore Responsabile: Daniele SfulciniDesign: fachiro.comStampa: Publi PaoliniAutorizzazione Tribunale MN - n. 14 del 6-6-1949

Iscrizione ROC N. 7843 - del 29 agosto 2001

FRUMENTO TENERO: Panificabile Superiore (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 80/hl; u. max. 14%; prot. 13% min.; w min. 250) - (p.s. non inferiore a Kg. 81/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 13% min.) alla ton. € 227,00 – 231,00 Superfino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 12% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 12% min.) alla ton. € 199,00 – 203,00 Fino (c.e. 1% max.; p.s. non inf. a Kg. 78/hl; u. max. 14%; prot. 11% min.) - (p.s. non inferiore a Kg. 80/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%; prot. 11% min.) alla ton. € 199,00 – 203,00 Buono mercantile (p.s. non inf. a Kg. 76/hl; c.e. 1% max.; u. max. 14%) - (p.s. non inferiore a Kg. 78/hl; c.e. 1% massimo; umidità massima 14%) alla ton. € 195,00 – 199,00 Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 74/hl; c.e. 3% max.; u. max. 14%) - Mercantile (p.s. non inf. a Kg. 75/hl; c.e. 3% max.; umidità max. 14%) alla ton. € 192,00 – 196,00 Mercantile (p.s. inf. a Kg. 73/hl; u. max. 14%) 191,00 – 195,00 Tendenza:pressoché stazionario

FRUMENTO DURO NAZIONALE (Produzione Nord) (Mercato di Bologna, 24 ottobre 2013 €/ton.) Fino (ps 79/80, ce 1+1%,b.30/35%,v.10%,P.12,5%) 259,00 – 264,00 Buono mercantile (ps 76/77, ce 1,5 + 1,5%, b. 50/60%, v.12%) 237,00 – 241,00 Mercantile (ps 74/75, ce 2+2%, v. 12%) non quotato Tendenza: invariato

PAGLIA di frumento pressata da mietitrebbia in campo (rotoballe) alla ton. € non quotatoda mietitrebbia in cascina (rotoballe) alla ton. € 70,00 – 75,00 Tendenza: buono

FORAGGIO SECCOMaggengo di 1° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotatoMaggengo di 1° taglio 2013 – in cascina alla ton. € 135,00 – 150,00 Fieno di 2° taglio 2013 – in campo alla ton. € non quotatoFieno di 2° taglio 2013 – in cascina alla ton. € 140,00 – 155,00Fieno di 3° taglio2013 – in campo alla ton. € non quotatoFieno di 3° taglio2013 – in cascina alla ton. € 135,00 – 140,00 Fieno di 4° taglio 2013 in campo alla ton. € non quotato Fieno di 4° taglio 2013 in cascina alla ton. € 120,00 – 125,00Erba medica fienata di 1° taglio 2013– in campo alla ton. € non quotatoErba medica fienata di 1° taglio 2013– in cascina alla ton. € 125,00 – 140,00 Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in campo alla ton. € non quotato Erba medica fienata di 2° taglio e successivi 2013– in cascina alla ton. € 175,00 - 180,00 Tendenza: stazionario per il fieno – buono per l’er-ba medica

COLZA: (Mercato di Parigi, previsione di offerta €/ton.) 368,75http://commodities.euronext.if5.com/Commodi-ties.aspx

GRANOTURCO: Granoturco nazionale, a f. farinosa, ibridi e similari (u. max. 14%) alla ton. € 183,00 – 186,00 Granoturco naz.le, a f. farinosa, ibridi e similari, da fuori provincia, f. arrivo (u. max. 14%) alla ton. € 187,00 – 190,00 Granoturco estero, f. arrivo (camion ribaltabile) – comunitario alla ton. € non quotato Granella verde, umidità al 25% uso foraggero non quotatotrinciati di mais 1° raccolto non quotato Tendenza:pressoché stazionario con prezzi inva-riati

SEMI OLEOSI: Semi di soia nazionali (umidità 14% - impurità 2% max) alla ton. € 415,00 – 418,00 Semi di soia esteri (franco arrivo) 440,00 – 442,00 Semi di soia esteri geneticamente modificati (fran-co arrivo) non quotato Tendenza: calmo

CEREALI MINORI Orzo nostrano in natura: p.s. min. 55 sino a 60 (umidità max. 14 %) alla ton. € non quotato Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 60 sino a 63 (umidità max. 14 %) alla ton. € 196,00 – 204,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 63 sino a 65 (umidità max. 14 %) alla ton. € 206,00 – 210,00 Orzo nostrano in natura: p.s. oltre 65 sino a 70 (umidità max. 14 %) alla ton. € 211,00 – 216,00 Orzo estero p.s. 63/64 (franco destino del compra-tore) alla ton. € 212,00 – 215,00 Orzo estero p.s. oltre 66 (franco destino del com-pratore) alla ton. € 217,00 – 220,00 Tendenza: buono per il nazionale

RISONE (prezzo al netto dei diritti spettanti all’E.N.R.): Vialone nano (resa 50 - 56) alla ton. € 540,00 – 575,00 Arborio (resa 52 – 57) alla ton. € 460,00 – 480,00 Tendenza: stazionario

RISO: Vialone nano alla ton. € 1.260,00 – 1.310,00 Arborio alla ton. € 1.030,00 - 1.080,00Tendenza: buono

FORMAGGIO GRANA PADANOStagionatura di 10 mesi (per merce venduta con pesatura e ritiro a 10 dieci) mesi dalla produzione al kg € 7,400 – 7,600Stagionatura da 14 a 16 mesi al kg € 8,200 - 8,400Stagionatura di 20 mesi e oltre al kg € 8,700 – 8,900 GRANA (con bollo provvisorio di origine del Grana Padano – Stagionatura tra i 60 e i 90 giorni fuori sale al Kg € 5,950 – 6,250 Tendenza: stazionario

FORMAGGIO PARMIGIANO REGGIANOStagionatura di 12 mesi (per merce venduta con

pesatura e ritiro a 12 dodici) mesi dalla produzione al kg € 8,800 – 8,950 Stagionatura fino a 18 mesi al kg € 9,900 – 10,100Stagionatura fino a 24 mesi e oltre al kg € 10,500 – 10,700 Tendenza: stazionario

BURRO:Zangolato di creme fresche per la burrificazione al kg. € 2,800Burro mantovano pastorizzato al kg. € 3,000Burro mantovano fresco classificazione CEE,al Kg. € 3,850 Tendenza: calmo

SUINI (a peso vivo) da allevamento del peso:di 7 Kg al capo € 40,00di 15 kg. al kg. € 3,650di 25 kg. al kg. € 2,590di 30 kg. al kg. € 2,320di 40 kg. al kg. € 1,970di 50 kg. al kg. € 1,810di 65 kg. al kg. € 1,710di 80 kg. al kg. € 1,630di 100 kg. al kg. € 1,580Tendenza: ripresa la quotazione

SUINI da macello: oltre 130 a 145 kg. al kg. € 1,318 oltre 145 a 160 kg. al kg. € 1,348oltre 160 a 180 kg. al kg. € 1,398 oltre 180 kg. al kg. € 1,308 Tendenza: in lieve calo

VACCHE da macello (a peso vivo): vacche 1°qualità (O2 - O3 - R2 - R3) al kg. € 0,990 – 1,090 vacche 2° qualità (P2 - P3) al kg. € 0,770 – 0,870 vacche 3° qualità (P1) al kg. € 0,530 – 0,630 Tendenza: stazionario

VITELLONI da macello (a peso vivo): Vitelloni incroci naz. con tori Pie Blue belga al kg. € 2,110 – 2,260 Vitelloni incroci naz. con tori da carne (limousine, charolaise e piemontese) al kg. € 1,950 – 2,080 Vitelloni limousine al kg. € 2,690 – 2,870 Vitelloni charolaise al kg. € 2,430 – 2,550 Tendenza: pressoché stazionario

Vitelli maschi pezzati neri: da 40 a 45 kg. al kg. € non quotato da 46 a 55 kg. al kg. € 1,200 – 1,400da 56 a 70 kg. al kg. € 1,100 – 1,300 Tendenza: stazionario Vitelli femmine pezzate nere ( a parità di peso e categoria le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg. dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori limousine, charolaise e piemontese:da 46 a 55 kg. al kg. € 1,800 – 2,000da 56 a 70 kg. al kg. € 1,800 – 2,000Tendenza: stazionario Vitelli femmine incroci con tori da carne (a parità di peso e razza le femmine vengono valutate € 0,30 in meno al Kg dei maschi)

Vitelli maschi incroci con tori pie blue belga: da 46 a 55 kg. al kg. € 3,000 – 3,500da 56 a 70 kg. al kg. € 3,400 – 4,000Tendenza: stazionario Vitelli femmine incroci con tori pie blue belga (a parità di peso e razza le fem-mine vengono valutate € 0,70 in meno al Kg dei maschi)

VACCHE da macello (a peso morto): Razze da carne oltre 340 kg. € 2,470 – 2,570 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 300 a 350 kg. € 2,290 – 2,390 Pezzate nere o altre razze (O2-O3) da 351 kg. e oltre € 2,420 – 2,520 Pezzate nere o altre razze (P3) da 270 a 300 kg. € 2,080 – 2,180 Pezzate nere o altre razze (P3) da 301 e oltre € 2,260 – 2,360Pezzate nere o altre razze (P2) da 240 a 270 kg € 1,970 – 2,070 Pezzate nere o altre razze (P2) da 271 e oltre € 2,020 – 2,120 Pezzate nere o altre razze (P1) fino a 210 kg. € 1,480 – 1,630 Pezzate nere o altre razze (P1)da 211 a 240 kg. € 1,620 – 1,720 Pezzate nere o altre razze (P1)da 241 kg e oltre € 1,720 – 1,820 Tendenza: stazionario

VITELLONI da macello (a peso morto): Limousine da 350 a 380 kg. al kg. € 4,450 – 4,650 da 381 a 400 kg. al kg. € 4,350 – 4,500da 401 kg. e oltre al kg. € 4,200 – 4,350 Charolaise o incr. francesi da 380 a 420 kg. al kg. € 4,210 – 4,290 da 421 a 450 kg. al kg. € 4,190 – 4,240 da 451 kg. e oltre al kg. € 4,100 – 4,180Tendenza: calmo per gli animali pesanti

SCOTTONE da macello (a peso morto): Limousine da 230 a 270 kg. al kg. € 4,830 – 4,930 da 271 a 300 kg. al kg. € 4,700 – 4,800da 301 kg. e oltre al kg. € 4,670 – 4,730 Charolaise o incr. francesi da 260 a 300 kg. al kg. € 4,470 – 4,570 da 301 a 340 kg. al kg. € 4,430 – 4,530da 341 kg. e oltre al kg. € 4,410- 4,510 Tendenza: stazionario

Uova Naz. fresche guscio colorato natura (€/Kg)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 28/10/2013Uova nat. S - meno di 53 gr.(Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,1900 - 1,2300Uova nat. M - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,3900 - 1,4300Uova nat. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) al Kg € 1,4200 - 1,4600

Uova Nazionali Fresche Colorate e Selezionate (€/100pz)Prezzi I.v.a. Esclusa - franco centro imballaggio. Quotazioni del mercato avicu-nicolo del comune di Forli’ (www.avicola-forli.com) Listino dei prezzi rilevati del 28/10/2013Uova sel. S. - meno di 53 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 12,5000 - 12,7000Uova sel. M. - da 53 a 63 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 14,5000 - 14,7000Uova sel. L - da 63 a 73 gr. (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 15,1000 - 15,3000Uova sel. Xl - da 73 gr. e più (Reg. Cee 1511/96) €/100pz 16,9000 - 17,1000

GASOLIO AGRICOLOPrezzi al consumo Iva esclusa consegne a destino del 15 ottobre 2013 - Fino a litri 1.000 €/Lt 1,017- da litri 1.001 a 2.000 €/Lt. 1,009- da litri 2.001 a 5.000 €/Lt. 0,996- da litri 5.001 a 10.000 €/Lt. 0,984- oltre litri 10.000 €/Lt. 0,979

Prezzi medi informativi rilevati in provincia di Mantova

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