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Tesi F.A.I.P. di Cristina DONATI.
1
L.U.M.H. Libera Universit di Studi Psicologici Empirici Michel Hardy
F.A.I.P. Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia
Laltra faccia della medaglia Il viaggio nel s nascosto
di
Cristina Donati
Tesi dEsame
Counselor in Discipline Psicologiche Empiriche
ANNO ACCADEMICO 2011-1012
2
Indice
Introduzione 4
1.Lombra un tesoro sconosciuto 6
1.1 Che cos lombra ? 6
1.2 Lordine empirico 7
1.3 Lombra e il debito empirico 9
1.4 Lombra e la conoscenza di se 10
1.5 Proiezione dellombra 11
1.6 Classificazione dellombra secondo il materiale e gli ambienti 12
1.7 Teoria dellombra: Jung 15
1.8 Lombra yin e lombra yang 17
2.La formazione dellombra 20
2.1 La formazione della persona 21
2.2 Il bambino e la sua crescita 22
2.3 Repressione e rimozione 24
2.4 Lombra come sacco dellimmondizia 25
2.5 Elenco dei divieti 26
2.6 Le dipendenze 27
2.7 Il digiuno origini e le paure 28
2.8 Il digiuno ed i suoi doni 30
3 Abbracciare la propria ombra 33
3.1 Tre concezioni dellinconscio: Freud, Nietzsche, Jung 34
3.2 Gestire la propria ombra 35
3.3 Lacqua come metafora 36
3.4 La rabbia 37
3.5 La paura 39
3.6 Senso di colpa 40
4.Il dolore 43 4.1 Il dolore dal punto di vista filosofico 43
3
4.2 La fuga dal dolore 45
4.3 Riconoscere il proprio dolore 48
4.4 Cos il dolore psicologico? 48
4.5 Il dolore e la malattia 50
4.6 Il dolore e i bambini 51
4.7 Procurarsi dolore 52
4.8 Dolore esperienza di vita 54
5. Segreti e costellazioni 55
5.1 Segreti: definizione 55
5.2 I segreti di famiglia 57
5.3 Le costellazioni familiari: cosa sono? 58
5.4 I segreti nelle costellazioni familiari 59
5.5 Lealt familiare e irretimento 61
6. Morte e lutto 63
6.1 Preparazione alla morte: ci che essenziale 63
6.2 La morte: il dolore e la forza di dire addio 64
6.3 Attraversare il dolore e la morte 65
6.4 Il Lutto e le sue fasi 66
7. Conclusioni: la strada verso la felicit 69
7.1 La ricerca della felicit 70
7.2 Ritrovare se stessi 71
Ringraziamenti
4
Introduzione
Per la maggior parte delle persone realizzare se stessi significa affermarsi socialmente,
conquistare potere, prestigio, denaro. Molti aspirano a divenire qualcuno nella vita, o al
contrario, quando pensano di non essere all'altezza, si adattano a rimanere dei nessuno. La
societ moderna fa di tutto per standardizzarci, per farci diventare cittadini obbedienti e
macchine da lavoro. Rinunciando alla propria qualit di eccezionalit si portati a ricercarla
fuori di s, nei personaggi di un film o di un romanzo, nelle storie dei protagonisti della
politica, dello sport o dello spettacolo e cos via. Ma nella realt la vita di queste persone
spesso diversa da quanto appare e creata ad arte dai media per compensare l'eccesso di
ordinariet che i pi sono forzati a vivere. Ogni individuo fatto per essere se stesso e tutto
ci che lo allontana dalla sua vera natura non pu realmente gratificarlo ma pu al massimo
dargli l'illusione temporanea di esserlo. Molta della insoddisfazione esistenziale che distingue
la nostra epoca ha origine proprio da questa illusione, dal gettar via il proprio tempo e le
proprie energie per realizzare ci che non siamo.
Come sottolinea Erich Fromm nel suo libro Avere o essere? la nostra felicit e il nostro
equilibrio fanno parte in prevalenza alla sfera dell'essere; l'avere, da solo, non pu dare
lappagamento, sia che si tratti dell'avere materiale, sia che si tratti di avere sociale, come
potere, fama o prestigio. Tuttavia la maggior parte degli esseri umani oggi ancora preda di
questo inganno che secondo alcuni si alimenta soprattutto di due fattori. Il primo sta nel fatto
che molti individui non raggiungono mai alcun traguardo materiale o sociale e quindi non
arrivano a toccare con mano che tali mete sono vuote illudendosi cos allinfinito e vivendo di
attesa o di rassegnazione; in secondo luogo quelli che raggiungono qualche traguardo si
rendono conto di non risolvere assolutamente i propri bisogni e problemi esistenziali, per gli
difficile accettare che qualcosa che tutta la societ valorizza e insegue sia in realt
un'illusione, e allora pensano: non funziona perch non ho abbastanza potere, denaro,
riconoscimento sociale: devo averne di pi, devo raggiungere una vetta pi alta, l scover ci
che desidero. E cos tale meccanismo si perpetua. Un esempio la storia del vestito nuovo
del re: il re nudo, ma neppure una persona ha il coraggio di ammetterlo, dal momento che
gli altri sembrano guardarne ed apprezzarne labito, nessuno ha abbastanza sicurezza in s
stesso da fidarsi in ci che vede coi propri occhi e da andare contro corrente: solo la purezza
di un bambino, ancora non influenzato dalla societ, svela l'inganno. Cos per le false mete
di cui sopra: pur toccando con mano la loro inutilit, manca la fiducia in se stessi per
accettarne la vacuit. Si convinti che la societ non pu sbagliare e se tutti affermano che
5
questa la cosa che davvero conta nella vita bisogna che sia cos; se per me non funziona
colpa mia, forse non ne ho a sufficienza. Chi si ostina in questa spirale perversa passa tutta
lesistenza a scalare cime sempre pi alte senza per trovare mai ci che cerca. Se fortunato
e ha capacit e determinazione pu anche arrivare a conquistare montagne, ma che
differenza fa avere un trofeo in pi quando il proprio essere ha bisogno di altro?
Per dare un significato diverso alla parola realizzarsi cerchiamo di immaginare l'essere umano
come un seme che deve germogliare, crescere e maturare, o ancora meglio come un insieme
di talenti ognuno dei quali rappresenta una parte importante di quello straordinario
microcosmo che l'uomo. Nel momento in cui facciamo spazio al nostro bagaglio interiore e
riserviamo energie e tempo a coltivare tutte le nostre potenzialit siamo senza dubbio sulla
buona via, stiamo a poco a poco rialliniandoci allo stato di equilibrio , e questo ci fa sentire
bene, ci fa sentire nutriti nel profondo. Se, viceversa, rinneghiamo il nostro bagaglio autentico
e tendiamo a sostituirlo con qualcos'altro che non ci appartiene, solo perch crediamo o ci
hanno fatto credere che sia meglio cos, allora ricaveremo solo soddisfazioni effimere,
momentanee, che gratificano forse la nostra maschera sociale ma non ci che veramente
siamo. In questo caso possiamo stare certi che prima o poi il nostro essere autentico si
ribeller, facendoci provare sempre pi spesso sensazioni come inquietudine, insoddisfazione,
vuoto ed altre ancora. Ma per quanto dolorose tutte queste emozioni, non vanno criticate:
sono importanti, sono la spia rossa che ci segnala che qualcosa non va nel modo in cui stiamo
vivendo la nostra vita, e grazie ad esse possiamo decidere di vedere e sentire ci che , e
iniziare a fare qualcosa per cambiare.
Troppo spesso deleghiamo ad altri il potere di autodeterminare la nostra vita, rinunciando, in
cambio di tranquillit e rassicurazione, al nostro diritto di essere noi stessi.
Che triste un fior di pesco
che un giglio vuol sembrare
stupendo invece il fiore
ch'esprime quel che
Questo il viaggio che attraverso questa tesi mi preparo ad intraprendere un viaggio di
crescita che porta a scoprire i lati pi temuti e nascosti della persona ma che sono
indispensabili per diventare adulti e per raggiungere uno stato armonico.
6
1.Lombra un tesoro sconosciuto
Non guardando la luce che si diventa luminosi,
ma immergendosi nella propria oscurit.
Spesso per questo lavoro sgradevole,
dunque impopolare.
C. G. Jung
Lamore per il nemico che in me
Un giorno di sabato, il figlio di un rabbino and a pregare in una sinagoga che non era
quella di suo padre. Al suo ritorno il rabbino gli domand: allora, hai imparato
qualcosa di nuovo?. E il figlio rispose:si, certo!. Il padre, ferito nella propria
fierezza di rabbino, riprese: bene, che cosa dunque insegnano in quel luogo?. ama
il tuo nemico, rispose il figlio. Il padre non esit a replicare: predicano le stesse cose
che dico io. Come puoi dire di aver imparato qualcosa di nuovo?. Il figlio rispose:
mi hanno insegnato ad amare il nemico che abita in me, mentre io mi ostinavo a
combatterlo.
1.1 Che cos lombra ?
La domanda a questa risposta verr rivelata nei diversi capitoli di questa tesi ma cercher fin
da subito di fare un po di chiarezza.
Lombra tutto ci che abbiamo rimosso nellinconscio per paura di essere respinti dalle
persone che hanno avuto ed hanno ancora oggi un ruolo importante nella nostra vita.
Abbiamo avuto paura di perdere il loro affetto deludendoli o mettendoli in situazioni di
disagio con i nostri comportamenti. Per questo abbiamo fatto distinzione tra ci che era
ammissibile e ci che non lo era ai loro occhi e per piacere a loro ci siamo affrettati a relegare
7
una gran numero di porzioni di noi stessi alloblio dellinconscio. Per evitare la minima
disapprovazione verbale o tacita delle persone che amavamo abbiamo fatto del nostro meglio.
Per questo ci siamo dimostrati gentili, educati e corretti verso gli altri ma per farlo abbiamo
messo a tacere quanto poteva sembrare vergognoso, deviante e riprovevole. Il nostro bisogno
di apprezzamento ci ha fatto conformare alle necessit, alle regole e alle leggi del nostro
ambiente dandoci da fare per mascherare quello che sembrava dispiacere ad esso o
sconvolgerlo.
Per alcuni stato essere servizievoli, cosa ben vista negli ambienti dove laffermazione di s
era considerato un comportamento egoista. Per altri essere comprensivi andava bene mentre
arrabbiarsi arrecava fastidio; camuffare ogni propensione sessuale era accettato, ma mostrarla
era disonorevole, e cos via.
Giorno dopo giorno in fondo al nostro essere si creato un vasto mondo fatto di rimozioni e
repressioni accumulate nel corso degli anni che ci ha portato ad accomodarci su una specie di
vulcano che minaccia di eruttare da un momento allaltro. Questa energia compressa, ma viva
e attiva, possiamo definirla ombra.
Lombra quelloscuro tesoro fatto di elementi infantili del proprio essere, dei propri
attaccamenti, dei propri sintomi nevrotici, e infine dei propri talenti e dei propri doni non
sviluppati. Essa assicura il contatto con le profondit nascoste della propria anima, con la
vita, la vitalit e la creativit1.
Questa identit incolta e selvaggia reclama incessantemente di essere riconosciuta e sfruttata.
Non si pu ignorare la sua esistenza. Come un fiume tumultuoso, un giorno, essa forzer la
porta della coscienza e la inonder. Se per le offriamo una buona accoglienza,al contrario, si
sveler in tutta la propria ricchezza.
Integrare la propria ombra significa quindi rendersi presente e disponibile a tutti i moti che
traggono da lei origine; al dolore, alla rabbia, alla colpa e tutti i suoi derivati e accettarli come
elementi del proprio essere, solo cos possibile accedere nuovamente al libero fluire.
1.2 Lordine empirico
Per parlare con maggior chiarezza dellombra necessario capire e comprendere cos
lordine empirico e quali sono le leggi che lo governano.
1 L.Frey-Ron, in C.Zweig, J. Abrams, Meeting the Shadow. The Hidden Power of the Dark Side of Human Nature, Jeremy P. Tarcher, Los Angeles 1991.
8
Lordine onnicomprensivo e unisce lessenza stessa dellUniverso, dalla nascita alla morte.
Esso determina tutto ci che , comprendendo ogni stato delluomo, ogni situazione o
comportamento, a prescindere dal bene e dal male, dalla forma e dal contenuto, dalla luce e
dallombra. Il sistema tutto e anche il suo contrario2, dove luce e ombra rappresentano gli
elementi di una stessa unit, piatti della stessa bilancia umana. Ogni sua dinamica rappresenta
il principio stesso della vita, dove le sue leggi e i suoi parametri si manifestano e si attuano
attraverso meccanismi empirici, ovvero dinamiche nascoste che generano diritti e obblighi per
luomo e che sono insite in ogni tipo di relazione sia di natura amorevole che non.
Maggiormente luomo asseconda le sue leggi evitando quindi ogni violazione tanto pi si
avviciner ad uno stato di equilibrio sperimentando uno condizione armonica tale da costituire
la base di ogni appagamento profondo.
Lordine si manifesta solo attraverso dinamiche empiriche vale a dire del fare, ovvero non
considera la volont o le intenzioni del singolo ma solamente i fatti. Esso non giudica e non
pone limiti lasciando alluomo libero arbitrio come istanza suprema. La persona libera di
sbagliare e di prendere decisioni non armoniche e compiere azioni contro-sistemiche a patto
per di assumersi le proprie responsabilit.
Principio cardine dellordine lequilibrio naturale che si attua attraverso la legge della
compensazione con la quale esso si adopera a recuperare e bilanciare attraverso moti empirici
ogni situazione che evidenzi un eccesso di parte. Lequilibrio rappresenta la condizione per
rimanere nel libero fluire ed necessit assoluta per lindividuo per non essere estromesso dal
flusso vitale del sistema. Ma come gi detto lordine non si impone ma si limita ad
assecondare le scelte del singolo a prescindere dalla loro qualit per quanto queste ultime
possano contrastare le sue dinamiche. Lunica cosa che esso adopera in questi casi sono dei
meccanismi atti a segnalare linfrazione avvenuta, meccanismi che si muovono a fin di bene e
che permettono alluomo di crescere attraverso i propri errori, infatti uno dei diritti
fondamentali dalla persona il diritto di sbagliare.
Tutte le dinamiche empiriche dimostrano che esiste sempre un denominatore comune, quello
della funzionalit. Essa costituisce il parametro deccellenza dellordine, interpretando
lunico meccanismo attraverso cui si costituisce e si auto-rigenera in ogni istante: lordine
non contempla la casualit, ma riconosce come uno meccanismo legittimo quello di causa ed
effetto3.
2 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 3 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh
9
1.3 Lombra e il debito empirico
Come definito gi in precedenza la persona si sente in pace e appagata quando allineata con
lordine armonico. Lo stato che si riconosce come autentico in quanto si caratterizza
dellassenza del debito empirico. Tale posizione lunica che fa accedere ad ogni singola
gamma espressiva delle emozioni. Non c nessuna emozione che sovrasta laltra ma tutte
sono in ugual misura parte del portatore. In questa situazione il singolo pu interpretare nella
maniera corretta la carica empirica che viene richiesta in una determinata situazione senza
caderci dentro.
Tale stato cambia in presenza di un debito empirico arretrato che fa si che la persona sia
obbligata a muoversi in un determinato modo. Infatti sempre lindicatore sistemico ad
attirare il suo sentire indipendentemente dalla situazione presente. cos la sua carica
aggressiva, la paura latente, il senso di colpa o quello dellinadeguatezza a dominare le sue
reazioni, influendo su di lui al punto da fargli credere che questo sia il suo stato naturale4.
Il debito empirico uno squilibrio tra il moto di dare e di ricevere. Ad esso non interessa se la
persona sia consapevole o meno dellinfrazione avvenuta o che questa non fosse intenzionale.
Lordine non riconosce il perch di un azione n la colpa ed in questo modo non favorisce
nessuno e non esime nessuno dalle proprie responsabilit.
Lordine in grado di individuare ogni infrazione sistemica percependola come mancanza
di responsabilit, anche se passata come testimone dalla propria stirpe. Lentit del debito si
sviluppa man mano che le convenzioni famigliari sostituiscono la matrice dellordine
naturale5.
Nel copione personale presente in maniera chiara la qualit e la quantit di debito della
persona. Esso si manifesta attraverso le convinzioni pi profonde e radicate, sia su se stessi
che su gli altri e sul mondo. Allo stesso momento implica anche tutte le credenze, i moti e le
azioni contro-sistemichee tutti gli indicatori empirici del debito usati per controbilanciare
larretrato: la paura, la rabbia e la colpa. La forza disarmonica acquisita strumentalizza il
piano personale dellindividuo affinch egli reagisca solo a parametri alterati e non pi a
quelli genuini empirici6.
4 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 5 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 6 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh
10
Ogni debito distingue il lato ombra dellindividuo, infatti in seguito ad ogni infrazione
lombra si altera e si estende in un determinato modo e da quel momento fa si che in ogni
ambito della vita si sia attirati da chi ha un ombra speculare alla propria.
Viene definito debito di base il debito acquisito da piccoli che si sviluppa i primi anni di vita
attraverso il rapporto con i genitori ogni qualvolta che questo non corrisponda ai parametri
armonici. Inoltre tramandato dalla propria stirpe attraverso la consegna familiare ed
direttamente legato alla violazione del diritto del bambino di essere amato.
Soltanto quando si entra nel ruolo delladulto possibile estinguere il proprio debito in quanto
solo da quel momento si ha la forza e lo spazio per poter contenere il dolore nascosto
attraverso le strategie di compensazione.
1.4 Lombra e la conoscenza di se
Riconoscere e reintegrare la propria ombra costituisce una condizione essenziale della crescita
di un individuo e un passo fondamentale per avvicinarsi allo stato di eccellenza.
Nel corso della propria crescita accade di provare vergogna o paura di sentimenti o emozioni,
di qualit, interessi, idee, talenti per timore che non vengano apprezzati nel proprio ambiente.
Nasce cos la tendenza a reprimerli e relegarli nella profondit dellinconscio.
Far emergere le risorse non sfruttate del proprio essere, per quanto minaccioso possa apparire,
permetter alla persona di appropriarsene. Se ci non accadesse e luomo continuasse a
reprimerli e relegarli, gli si rivolterebbero contro , gli farebbero paura creandogli seri
problemi sia di ordine psicologico che sociale.
Riappacificarsi con la propria ombra un esigenza fondamentale per far crescere la stima di
s e rientrare verso lequilibrio empirico. Non possiamo amarci se ignoriamo una parte
importante di noi facendola diventare in tal modo una nostra nemica.
Carl Jung ricorda come lo psichismo umano sia luogo di lotte intime: Si sa, i drammi pi
commoventi e pi strani non si svolgono a teatro, ma nel cuore di uomini e donne comuni.
Questi vivono senza attirare lattenzione e non tradiscono minimamente i conflitti che
imperversano nel loro animo, a meno che non cadano vittima di una depressione di cui essi
stessi ignorano la causa.7
Chi rifiuta di conoscere la propria ombra sar portato con il tempo a sentirsi depresso,
stressato, tormentato da un diffuso senso di angoscia, di insoddisfazione e di colpevolezza e
7 C.G.Jung , Psicologia e religione, Bollati Boringheri, Torino 1982.
11
tender a lasciarsi trasportare da gelosia, rabbia, devianze sessuali, golosit e via dicendo. Fra
le dipendenze pi comuni citiamo lalcolismo, il gioco dazzardo. La dipendenza un
problema dellombra. Alcuni ritengono tali comportamenti causa di degrado della natura
umana ma, non cos, ne sono una causa indiretta. Questi atteggiamenti permetto alla
persona di superare i limiti e di identificarsi per un lasso di tempo nel suo lato ombra di cui
sente tanto lattrazione.
Ci sono molti talenti selvaggi sepolti nellinconscio guardarsi nel profondo porter vitalit e
incoragger la creativit in tutti i campi della vita.
Per operare tale ricerca dentro di s necessario mettersi in ascolto senza pregiudizi e
convinzioni personali. Luomo pu accedere alle proprie dinamiche nascoste solo attraverso il
proprio sentire.
1.5 Proiezione dellombra
"Tutto ci che degli altri ci irrita pu
portarci alla comprensione di noi stessi"
C.G. Jung
I lati poco amati di noi stessi che tentiamo
invano di eliminare dalla nostra vita si proiettano
sugli altri e ci costringono a riconoscerli.
J.M.
Se non riconosciuta lombra non solo creer ossessioni ma imporr il proprio ingresso nella
coscienza sotto forma di proiezioni sugli altri.
Una persona alle prese con la proiezione della propria ombra vedr alterata la propria
percezione della realt: i tratti e le qualit che avr rifiutato di vedere in s li assegner ad
altri, come se mettesse loro delle maschere. Potr sia mitizzare i portatori delle sue proiezioni
sia denigrarli o averne paura.
Potremmo dire che il proiettore arriver ad avere paura della propria ombra e a causa di un
curioso riverbero tali proiezioni arriveranno ad ossessionarlo e a causare intorno a lui conflitti.
Proiettare la propria ombra su qualcuno vuol dire assegnargli una maschera e procedere di
conseguenza. Chi costretto d'altra parte a subire le proiezioni, si pensi a un popolo
12
discriminato, al mobbing, a ingiusti e coattivi attacchi personali non pu che provare un
profondo disagio psichico che pu arrivare sino a far traballare un buon equilibrio personale.
Non semplice disfarsi delle proprie proiezioni nemmeno quando a volte la persona, altro, si
comporta con un atteggiamento tanto diverso da quello proiettato da mettere in dubbio il
nostro giudizio. Per non lasciare la propria proiezione ed evitare, quindi, di vedere la realt
della propria ombra, il proiettore pronto a ricorrere a finti pretesti pur di legittimare i propri
giudizi di condanna.
Con il tempo la persona avr sempre pi paura di mettersi in gioco e sar portato a
confrontarsi con gli altri in maniera svantaggiosa, rimproverandosi e sentendosi un buono a
nulla.
La spiegazione a ci pareva dal fatto che oltre al sistema empirico esiste un sistema personale
che si caratterizza per il fatto di competere solo alluomo. Esso si compone di quanto ogni
individuo ha imparato durante la vita e forma il suo nucleo unico. Un sistema che si
autodifende anche quando le strategie che comprende sono disarmoniche.
Proprio dal rapporta tra lo il sistema empirico e quello personale dipende la capacit della
persona di stare nella vita. La distanza tra i due termometro di quanto la persona sia vicino a
dinamiche armoniche o al contrario attui nella propria vita dinamiche contro armoniche.
1.6 Classificazione dellombra secondo il materiale e gli ambienti
A seconda della natura del materiale rimosso potremmo distinguere due forme di ombra:
lombra nera e lombra bianca.
La prima deriva da ogni istinto represso, come laggressivit o la sessualit. Riguarda
soprattutto le persone che hanno acquisito una reputazione di moralit e virt. A volte la loro
ombra insorge proprio verso i valori veicolati dallambiente in cui vivono: rivolta contro le
leggi e le regole della societ, desiderio di dominio, pulsioni sessuali non gestite, gelosia e
invidia.
Lombra bianca deriva dalla mancanza di sviluppo o di repressione di una tendenza virtuosa o
spirituale. Trae origine dalla pressione che lambiente sociale e familiare ha esercitato gi dai
primi anni di vita , imponendo come regole, atteggiamenti e comportamenti fuorvianti.
La brava bambina cresciuta in un ambiente dove normale servire e prodigarsi per gli altri
portata a reprimere ogni slancio di realizzazione di s. Saper parlare al proprio sostegno far
parte della sua ombra bianca.
13
Le ombre classificate secondo gli ambienti che le hanno originate possono essere cos
suddivise: familiare, istituzionale o nazionale.
Lombra familiare:
Le famiglie non veicolano solamente valori e talenti positivi, ma anche zone dombra
conseguenti da rimozioni collettive. Cos gli eventi tragici in una famiglia possono a volte
trasformarsi in miti; allo stesso modo, i lutti gestiti male seguitano ad perseguitarla e gli
scandali familiari costituiscono segreti ben mantenuti.
Tutte queste ferite, tragedie e drammi rimasti allo stato inconscio nella memoria familiare
hanno linclinazione di riprodursi da una generazione ad un'altra. I discendenti sono portati a
vivere nuovamente gli stessi drammi e a ripercorrere le stesse rimozioni senza sapere il
perch. Queste ingiunzioni hanno valore di legge allinterno della famiglia e rappresentano
una vera e propria consegna damore anche quando il suo contenuto si rivela dannoso e
controproducente. Attraverso la consegna familiare tutte le strategie si tramandano alle
generazioni future anche quando a prima vista il copione potrebbe apparire diverso. Ogni
resistenza del figlio cambia in maniera sostanziale alla morte del genitore, momento in cui si
attua la seconda parte della consegna che da quel istante lo investe come lesponente pi
importante della propria stirpe. Al singolo richiesto di assumersi la responsabilit per tutto
loperato del proprio nucleo familiare.
In tutte le famiglie in maniera pi o meno consapevole i genitori per evitare situazioni di
disagio e per una inquietudine inconscia di lealt familiare, impediranno, quindi, ai figli di
manifestare alcune emozioni o di sostenere e incitare qualit e talenti in maniera tale che essi
adottino un atteggiamento preciso. In questo modo, obbediscono alle pulsioni dellombra
familiare.
I figli, che temono e sentono il pi piccolo rischio di rifiuto, osservano ubbidienti i divieti
parentali. Alcuni studiosi hanno raccolto nel tempo un certo numero di queste ingiunzioni
familiari che si caratterizzano per avere tutte una formulazione negativa. Di seguito un breve
elenco: non esistere, non essere te stesso, non crescere, non realizzarti, non
essere in salute, non impegnarti, non istaurare relazioni intime, non pensare, non
essere sensibile e cos via.
A volte lombra della famiglia sembra si concentri tutta su un solo membro. il caso classico
della pecora nera che devia dalle regole e dalle norme familiari. Questo per non mette
altro che in luce una compensazione avvenuta in quanto lintero sistema familiare ad essere
difettoso. Lirresponsabilit e la frivolezza di una persona porranno in luce un lato troppo
serio e rigido della famiglia. Agli uomini, ed in questo caso a tutti i membri della famiglia,
14
richiesto di assumersi le proprie responsabilit. Lordine non riconosce infatti differenza tra
chi commette un atto e chi lo subisce in quanto luno non potrebbe esistere senza laltro e
soprattutto non gli importa dei perch. Inoltre solo il fatto di essere presente in un qualsiasi
contesto implica, anche se in quantit e in qualit diversa, una responsabilit per quanto
avvenuto.
Lombra istituzionale
Nelle comunit si portati a privilegiare certe qualit a discapito di altre le quali vengono
considerate inutili se non perfino negative. Lombra del fondatore di una collettivit lascia il
propria segno sullombra del gruppo anche dopo la sua morte. Per comprendere meglio come
funziona lombra istituzionale si pu osservare il seguente esempio: in un istituto di
formazione per sacerdoti, due precettori si mostravano preoccupati di individuare anche i pi
piccoli segni di omosessualit e di alcolismo tra i sacerdoti. Un gesto fraterno come un
abbraccio era interpretato come segno di omosessualit, bere velocemente un bicchiere di
vino era valutato come assenza di dominio di s, propria dellalcolista. Come risultato di tali
considerazioni tutti i seminaristi diventarono ossessionati dalla preoccupazione di scoprire tali
modi di fare iniziando a spiarsi gli uni con gli altri. Le ombre dei due educatori avevano finito
per contaminare tutti i membri dellambiente. Tutti i valori della comunit, fratellanza,
disponibilit, interesse allo studio non richiamavano pi lattenzione di nessuno poich tutte
le energie erano rivolte nellindividuare omosessualit ed etilismo.
Una societ incapace di riconosce la propria ombra si allontaner poco a poco dai propri
obiettivi e, totalmente irretita da questa ombra, non sar capace di far altro che incoraggiare
quello che cerca di evitare.
Lombra nazionale
Esistono ombre anche su scala nazionale basti andare a visitare un paese straniero.
Si noter che gli abitanti di questo paese hanno idee diverse dal paese di nostra provenienza.
Quello considerato un difetto nella propria patria potrebbe essere un pregio in un altro.
Pi una nazione si isola, pi si rende cieca sui propri difetti e limiti, pi avr la propensione a
proiettare le proprie paure e le proprie insofferenze sulle nazioni vicine. Il contatto con
popolazioni diverse aiuta a portare in superficie mancanze e limiti mentre il non conoscere
porta spesso ad avere pregiudizi verso laltro. Battute di spirito che hanno come oggetto
popolazioni vicine e appellativi razzisti sono segnali evidenti dellombra nazionale. In tempi
di guerra, la proiezione dellombra del nemico alimentata ed esasperata dai media. Tutto
ci che si giudica sgradevole e disdicevole in se stessi ci si accanisce a scoprirlo
nellavversario.
15
Durante la seconda guerra mondiale, il popolo tedesco aveva tutto i difetti immaginabili. I
neri sono stati a lungo bersaglio della proiezione dellombra dei bianchi. Nello stesso modo
gli ebrei sono stati vittime dellombra collettiva di altri popoli. Minoranze, stranieri danno
spesso fastidio per la loro diversit e originalit, diventando dei capri espiatori.
Quanto detto potrebbe farci pensare che le nazioni siano cos condannate ad avere nemici a
cui affibbiare la propria ombra. Ma pu non essere cos; alcune societ, da noi occidentali
considerate primitive, in passato hanno trovato una soluzione a questo, nominando al loro
interno alcune persone con il compito di fare la parte dellombra collettiva. Un esempio sono
stati i Sioux dAmerica dove lo Heuhoka esercitava il compito sacro che consisteva
nellinterpretare lombra del gruppo. In maniera sistemica egli faceva tutta una serie di attivit
al contrario come cavalcare il cavallo rivolto verso la parte posteriore, innalzare la propria
tenda con lentrata rivolta nella parte opposta a tutte le altre e si compiaceva regolarmente di
infrangere le norme e le regole della trib8.
Un altro esempio significativo in passato era il giullare del re che svelava tutto quello che la
corte cercava di nascondere.
Ricordiamo ancora la Festa dei Pazzi nel Medio Evo, durante la quale le posizioni sociali
erano stravolte. Per esempio lo scemo del paese veniva nominato re, la serva si trasformava in
dama di corte e il giullare diveniva il cavaliere nero.
Nella societ moderna tale posto dato ai clown e ai comici i quali ci rimandano la nostra
ombra evidenziando i nostri difetti pi comuni.
1.7 Teoria dellombra: Jung
Jung esperto della psicoanalisi freudiana, conosceva lesistenza del mondo nascosto ma il
pensiero che fosse composto dalle rimozioni di entit psicologiche personali non lo
soddisfaceva. Per questo inizi le sue ricerche sui miti, sui sogni, sulle disillusioni psicotiche,
cos come anche sui disegni di primitivi e di bambini che lo portarono a riconoscere
lesistenza di un altro inconscio, cio linconscio collettivo. Ovvero una memoria di insieme
di immagini o di motivi innata e comune allumanit. Chiamiamo tali configurazioni
universali archetipi perch li si trova in tutte le civilt. Lombra era per lui uno di questi
archetipi fondamentali.
8 D.M. Dooling, The Windom of dte Contrari, in Parabola, the Trickser, 5/1 (1979).
16
Tale scoperta mise fine alla sua grande amicizia con Freud che di li in avanti lo consider
eretico rispetto alla tesi della propria scuola.
Secondo Jung, lombra rappresentava un insieme di complessi, di energie represse che Freud
aveva denominato Es. Lombra come la concepiva Jung si profilava da sempre nei miti e
nelle leggende sotto forma di diversi archetipi: il il fratello oscuro, il doppio, i
gemelli, lalter ego e cos via.
Nel tempo attraverso i suoi studi sui sogni e sui suoi pazienti da concetto astratto e anonimo
lombra assume un aspetto pi concreto.
Dal 1912 Jung parlava del lato ombroso dello psichismo ed in seguito utilizz diverse altre
espressioni come il s represso o il lato oscuro di s.
Nel 1917, nella sua opera La psicologia dellinconscio, descrive lombra come laltro in
noi, linferiore riprovevole o ancora laltro che ci mette in imbarazzo e ci fa
vergognare.
La defin come il lato negativo della persona, la somma di tutte le qualit sgradevoli che
abbiamo la tendenza a detestare e a nascondere, cos come le funzioni insufficientemente
sviluppate e il contenuto dellinconscio personale. Aggiungiamo per che lombra non in
se stessa qualcosa di male anche se ci potrebbe sembrare incompatibile con i valori e le idee
ricevute di questo o quel ambiente.
Figura 1 Concezione Junghiana dello psichismo
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Di solito, si preferisce camminare guidati dalla luce e questo impedisce di vedere lombra che
alle proprie spalle; spesso sono gli altri a vederla prima della persona stessa. Al medesimo
modo spesso gli altri distinguono meglio il lato oscuro della personalit di un individuo che
lui stesso si rifiuta di vedere. Lombra che appare piccolissima sotto il sole di mezzogiorno
si allunga e si ingrandisce man mano che il giorno cala e durante la notte invade tutto lo
spazio. Lo stesso avviene per lombra psichica, minuscola durante il periodo di veglia
assume proporzioni immense durante il sonno, quando si intrufola nei sogni.
Cos quanto lindividuo ha cercato di mascherare durante il giorno per vergogna o altro, i
sogni lo rivelano la notte. Di qui i simboli di cui sono intessuti i sogni mettono in luce in
maniera a volte brutale il materiale rimosso: la madre avr laspetto di una strega, il capo di
un tiranno e cos via.
Il sogno non fa altro che illuminare in maniera cruda quanto si cerca di nascondere per
conformarsi alle regole.
Ci sono diverse espressioni usate nel gergo comune che illustrano bene le reazioni provocate
dal mondo psichico rimosso come: ha paura della sua stessa ombra o si adombra per
niente. Un proverbio tedesco dice: non si pu saltare sopra la propria ombra che esprime
limpossibilit di liberarsi del proprio mondo rimosso.
1.8 Lombra yin e lombra yang
Come il lato luce anche il lato ombra contiene quindi una grande quantit di qualit
empiriche. Esse sono previste dal codice del sesso biologico cui si appartiene. Parleremo di
ombra yin e di ombra yang che si caratterizzano per consistenza e natura diverse. Ogni
individuo, oltre alle qualit pi ambite del proprio codice, ha diritto di accedere anche a quelle
pi scomode e considerate a volte deplorevoli. Un diritto ma anche un obbligo in quanto gli
viene richiesto di dare allombra il posto legittimo allinterno della propria vita facendola
manifestare senza combatterla.
Integrare la propria ombra costituisce un bisogno insito nellesistenza che non ha bisogno di
consenso ma persiste per il semplice fatto che sia presente. Cos uomo e donna integrati si
esprimono soprattutto attraverso il loro lato luce ma non per questo rinnegano la propria
ombra essendo allo stesso tempo in grado di entrare ed uscire da essa senza accumulare una
grande quantit di debito.
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Coloro che pensano di essere solo buoni, bravi, educati e innocenti mostrano invece un segno
evidente di un considerevole degrado. in questo caso e con lavanzare della metamorfosi
empirica che alcuni lati dombra si rafforzano in maniera consistente diventando indicatori
sistemici. Tali indicatori sono uguali per tutti in quanto laccesso di carica non fa differenza
tra maschile e femminile.
Per quanto lordine sostenga le dinamiche di apertura come primarie, legittima luomo,
attraverso il libero arbitrio, a scegliere quelle di cui sente maggiormente il richiamo in quanto
nella vita di ogni persona sempre una delle due, tra luce e ombra, a predominare.
Ombra yin
Come appena detto anche la donna yin integrata ha bisogno della sua ombra senza la quale
non potrebbe esistere. per quanto ci si potrebbe chiedere diversamente, anche a lei
richiesto di riconoscersi nella propria fragilit e nella propria tristezza, di prendere atto
dalla sua naturale tendenza a subire e di entrare in dipendenza emotiva. Lei ne ha bisogno
come ogni altra esponente femminile poich lombra nientaltro che il rovescio della stessa
medaglia che dallaltro lato contiene le qualit femminile pi ambite: la sensibilit, la
dolcezza, la sua capacit di essere leggiadra e spensierata allo stesso modo come la
maggiore apertura e lamore incondizionato9. Quello che fa si che la donna sia integrata il
modo di accedervi, ovvero di saperla sperimentare senza allo stesso tempo perdersi in essa.
Lei riesce a sentire il proprio dolore trasformandolo senza sentirsi obbligata ad esorcizzarlo
ogni volta. La donna integrata in grado di vivere la propria ansia senza arrivare alla
depressione o la propria timidezza senza per farsi fermare da essa, in grado di sentire,
cedere nella propria autostima ma non per questo sentirsi vittima.
La donna yin alterata e la finta yin vivono maggiormente lombra appartenente al codice
femminile al contrario la donna finta yang e la yang autentica sono portate a prediligere
lombra maschile in quanto vivono un rifiuto assoluto verso lombra yin.
La principale dinamica dellombra femminile la paura in tutte le sue manifestazioni e forme,
dalla timidezza allangoscia, dalla paura di brillare a quella di soccombere.
Fanno parte dellombra yin anche la tristezza, la fragilit, leccesso di emotivit, la mancanza
di chiarezza ma anche la dipendenza affettiva, il senso di colpa, il perfezionismo, la critica, la
vanit, la perfidia, la mancanza di organizzazione, la sbadataggine ed altre ancora.
Lombra yang
Come la donna yin integrata anche luomo yang integrato portatore e ha pieno diritto di
accedere alle qualit dombra. Tale realt si caratterizza nel fatto che anche luomo pi
9 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh
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pacifico ha bisogno di conoscere la sua forza bruta, la rivendicazione ceca ed il tradimento
sessuale. Luomo ha la necessit di sentire la propria prepotenza, la propria ignoranza ed il
proprio cinismo. In quanto portatore sano in grado di gestire, grazie alla propria esperienza,
tutte queste situazioni senza che esse prevaricano la sua esistenza. Nel caso contrario saremo
di fronte ad un debito che varia di peso e dimensioni in base al proprio allontanamento
dallordine.
Luomo yin e luomo finto yin vivranno maggiormente lombra del sesso opposto, mentre
luomo finto yang e luomo yang alterato sperimenteranno maggiormente dinamiche guidate
dallombra yang.
Fanno parte dellombra yang la rabbia in tutte le sue manifestazioni che si tratti di abuso di
autorit o di violenza esplosiva e bruta. Nello stesso modo sono diritti dellombra yang la
superficialit, limpazienza, un ego molto sviluppato, essere calcolatore e razionale, la sfida e
la competizione eccessiva, leccesso di controllo, linflessibilit, la superficialit e in ugual
misura la volgarit,
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2.La formazione dellombra
Fino ai trentanni passiamo la maggior parte
del tempo a decidere quali aspetti di noi
stessi dobbiamo buttare nel sacco dellimmondizia,
poi passiamo il resto della vit
a a tentare di tirarli fuori.
(Robert Bly)
Storia delluomo dalle sette maschere
Cera una volta un uomo che portava sette maschere diverse, una per ogni giorno della
settimana. Quando si alzava la mattina, si copriva immediatamente il viso con una delle
maschere. Poi si vestiva e usciva per andare al lavoro. Viveva cos, senza mai lasciar
vedere il suo viso.
Ma una notte, mentre dormiva, un ladro gli rub le sette maschere. Al risveglio, non
appena si rese conto del furto, si mise a gridare a squarciagola: Al ladro! Al ladro!.
Poi si mise a percorrere tutte le strade della citt alla ricerca delle proprie maschere.
Le persone lo vedevano gesticolare, bestemmiare e minacciare la terra intera delle pi
grandi disgrazie se non fosse riuscito a trovare le sue maschere. Pass lintera giornata
a cercare il ladro, ma invano.
Disperato e inconsolabile, si accasci piangendo come un bambino. Le persone
cercavano di confortarlo, ma niente poteva consolarlo. Una donna che passava di l si
ferm e gli domand: Che cosa le successo? Perch piange cos?. Egli alz la testa
e rispose con voce soffocata: Mi hanno rubato le mie maschere, e con il viso cos
scoperto mi sento troppo vulnerabile. Si consoli, gli disse la donna. Mi guardi: ho
sempre mostrato il mio volto da quando sono nata. Egli la guard a lungo e vide che
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era molto bella. La donna si chin, gli sorrise e gli asciug le lacrime. Per la prima
volta in vita sua., luomo sent, sul viso, la dolcezza di una carezza. (Tadjo)
2.1 La formazione della persona
Non facile concepire il concetto di ombra per chi ignora quello di persona. Tale componente
conosciuta anche come Io Ideale.
A partire da Jung, con il vocabolo persona si definisce quel Io sociale conseguente dagli
sforzi di adeguamento messi in atto per adattarsi alle norme educative, sociale e morali del
proprio ambiente.
La persona respinge dal proprio campo di conoscenza tutte le emozioni, i talenti e gli
atteggiamenti giudicati inaccettabili per la societ cui appartiene. Allo stesso momento essa
produce nellinconscio una controparte di se stessa definita da Jung ombra.
Eppure, come scrive M. Gargiulo nel suo articolo Esperienza e simbolizzazione, lunico
modo che la persona ha per eliminare una parte vitale che pure esiste quello di non
percepirla pi o di modificarne la percezione per renderla accettabile.
Limmagine che ne scaturisce comprende tutte le parti, sia quelle accettate, sia quelle
modificate, ma esclude rigorosamente quelle rifiutate. Nel gergo empirico parleremo di
anestetizzarsi che rappresenta lunico modo della persona di non sentire il dolore lacerante
che non sarebbe in grado di sostenere. Tesi parallela quella di A. Miller in Il dramma del
bambino dotato e la ricerca del vero s quando dice Ogni vita piena di illusioni proprio
perch la verit ci appare insopportabile.
Lorigine del concetto junghiano di persona il principio di prosopon; termine del teatro
greco che designava la maschera che portavano gli attori per interpretare un personaggio. Il
termine persona deriva da per sonare, cio risuonare attraverso. Per lappunto la
maschera dellattore era usata per far risuonare la voce e per illustrare il carattere del
personaggio interpretato. Ogni Prosopon rappresentava un modello della condizione umana: il
bravo bambino, lavaro, la vittima e cos via. La maschera non esprimeva il dramma
dellattore ma una situazione di conflitto a carattere universale.
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Il dilemma che nasce da tutto ci pu essere un conflitto interiore tra lIo sociale e lIo
intimo10 perch mentre lIo persona cerca di adattarsi alla societ, lIo intimo perde di
importanza. La difficolt cui ci si trova di fronte, quella di adattarsi al proprio ambiente
senza tuttavia trascurare la propria crescita Da una parte necessario promuovere lo sviluppo
della persona, con il rischio di ostacolare la socializzazione necessaria allindividuo; dallaltra
opportuno tutelare la crescita del proprio Io intimo, evitando di spendere troppa energia per
adattarsi allambiente.
2.2 Il bambino e la sua crescita
Per crescere necessario superare diverse fasi evolutive. Il neonato deve rinunciare al seno,
alla presenza costante della mamma, alla calda protezione e via di seguito finch non potr
costruire la propria esistenza da adulto. Tutti questi passaggi costringono il genitore e il
bambino a sperimentare lutti che possono essere a secondo del tipo di perdita pi o meno
dolorosi. Per diventare grandi ci viene chiesto di uccidere la rappresentazione del nostro
genitore interno. Questo significa che da adulti dovremo acquisire la libert interiore di
costruire un nostro personale stile di vita e un sistema di valori anche se questi dovessero
collidere con le aspettative dei nostri genitori.
Alcuni autori lasciano intendere che un educazione perfetta dovrebbe poter eliminare qualsiasi
formazione dellombra nel bambino in maniera tale che una volta divenuto adulto non ne
debba soffrire.
Per esempio Robert Bly e Alice Miller paragonano il potenziale di crescita di un bambino a
una sfera che chiede di espandersi liberamente in tutte le direzioni allo stesso momento.
Questo significa che qualunque divieto verrebbe a bloccare la crescita del bambino creando
un ombra dannosa. Di parere simile troviamo il pensiero quasi utopistico di Jean Jacques
Rousseau, secondo cui la natura perfetta del bambino viene corrotta al contatto con la societ
rappresentata dai genitori e educatori.
Ignorare il contesto sociologico di un bambino per metterlo al riparo da ogni influsso della
societ equivarrebbe ad imprigionarlo per sotto una sfera di vetro. Non possibile scegliere
di avere o non avere un ombra. Crescere e diventare adulto genera necessariamente la
formazione di un ombra.
10 Come detto in precedenza il contrasto tra il sistema empirico e il sistema personale.
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La crescita ideale dovrebbe formarsi in virt di un adattamento elastico e ragionevole ai valori
e norme del proprio ambiente. Nella misura del possibile la socializzazione del bambino
necessita di essere guidata in maniera da rispettare le aspirazioni del bambino. Ad esempio si
pu impedire ad un bambino di picchiare un proprio compagno ma al tempo stesso
riconoscergli la legittimit di provare rabbia.
attraverso i genitori che il bambino acquisisce ci che e codifica il mondo.
Ogni bambino portatore di una matrice deccellenza, essa le appartiene per il semplice fatto
di esistere. Tale eredit e ricca di tutte i moti di cui lumanit dispone. Solo nella fase di
attivazione la matrice si inquina per far posto al copione familiare. Attraverso questo sono
solo i principi sistemici familiare ad attivarsi, mentre restano bloccati tutti gli altri.
Lattivazione della carica avviene nellinfanzia attraverso il genitore dello medesimo sesso
biologico colui rappresenter il modello di riferimento in cui il figlio si rispecchier in ogni
ambito e situazione. In base alla qualit della consegna sentir o no il permesso di crescere.
Nonostante i genitori facciano del loro meglio capita spesso nella nostra societ che la qualit
damore trasmessa non sia sufficiente e fa si che il bambino si possa definire ai fini empirici
orfano.
Ma sia che esso sia figlio di genitori integrati sia che nasca da genitori alterati richiesto di
sperimentare e di avvalersi del diritto empirico di sbagliare.
Se il genitore non riesce a vedere i figli come sono, non permetter loro di conoscersi
realisticamente. Se il suo sguardo non sar lucido e obiettivo non aiuter il figlio a scoprire la
sua identit, anzi sar per lui un ostacolo. Se inconsciamente tende a piegare i figli alle
proprie aspettative far si che loro pensino di essere diversi da come sono in realt. Se per
esempio il pap vuole che il figlio diventi un campione di calcio, lo indurr a ritenersi
migliore di quanto sia in realt. Minimizzer i suoi limiti e ingigantir le sue qualit e lo far
sentire in colpa di voler giocare solo qualche partita con i suoi amici. Sar obbligato a credere
alle parole del padre se non vorr perdere la sua benevolenza annullandosi lui stesso.
Se il coraggio di scegliere autonomamente il proprio futuro considerato fonte di dispiacere
per i genitori, il figlio indotto a non considerare opportuno tale desiderio. Se essere
coraggiosi considerato un pericolo il bambino non potr fare altro che offrire il suo
consenso a chi in verit gli sta tappando le ali. Se la forza un elemento importante nella
famiglia mentre la debolezza inaccettabile il bambino cercher di esserlo con tutte le sue
energie rinnegando una parte di se e sentendosi con il tempo inadeguato e di non andar mai
bene.
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La forza nasce dallimparare ad amare se stessi, gli altri e la vita, messaggio che a molti
bambini non viene dato. Questi piccoli imparano a non disturbare, a non far soffrire i genitori
e a dimostrarsi forti trattenendo il dolore per la perdita, di fronte a violenze e alle frustrazioni
che subiscono. Quando arrivano le lacrime cominciano a mordersi le labbra, stringere i pugni,
irrigidire il corpo tentando di cacciare lindesiderato sentire. Non mi mostrer debole, te
la far pagare e giorno dopo giorno la rabbia cresce acquisendo potere.
Il bambino si trover a vivere in un mondo che vive come minaccia confuso anche da un
insieme di esempi non coerenti che ha intorno. Per difendersi non potr far altro che costruirsi
un armatura, non esprimer i suoi sentimenti al mondo ma manifester solo quelle emozioni
ritenute accettabili
Ma c un prezzo da pagare per questa mancata autenticit. La falsa persona sar allorigine di
un ombra caratterizzata da un profondo radicamento nellinconscio e da una particolare
aggressivit.
2.3 Repressione e rimozione
Distinguiamo due forme di inibizione: la prima la repressione ovvero un inibizione
intenzionale di un emozione o atteggiamento che poich avviene in maniera cosciente nella
persona di solito non crea un ombra. La seconda si chiama rimozione e consiste nel
respingere un potenziale psichico nellinconscio senza neppure esserne consapevoli.
La rimozione pu avvenire in due modi, o per mancanza di occasioni favorevoli
allapprendimento oppure fa seguito ad un trauma psichico.
Nel primo caso si parla di persone che per diverse ragioni non hanno potuto sfruttare tutto il
loro potenziale: assenza di occasioni, ignoranza dei loro educatori, ambiente ostile e cos via.
Tale ombra assumer un aspetto primitivo e incolto ma non aggressivo. Come un bambino
che ha vissuto in un isola deserta per molti anni. Nei suoi primi contatti con il mondo sar
rozzo, selvaggio, smarrito, ignorando le regole elementari della vita sociale. Non avr
imparato a parlare, lavarsi, a mangiare ecc.
Il secondo tipo di rimozione invece deriva da severi divieti dellambiente circostante. In
questo caso lenergia psichica della persona viene respinta nelle profondit dellinconscio
senza che nemmeno costui se ne accorga. Tale ombra presenta spesso un forte carattere di
aggressivit e di autonomia.
Il soggetto non la riconosce come propria. Vive la sua ombra come qualcosa di dissociato e
pertanto essa sfuggir al suo controllo.
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2.4 Lombra come sacco dellimmondizia
Robert Bly, poeta e pensatore americano , per descrivere lombra usa la metafora del sacco
dellimmondizia.
Egli sostiene che ogni volta che si rimuove un emozione, una qualit, una capacit, come se
si gettassero tutte queste parti di s in un sacco dellimmondizia. Tale cosa avviene secondo
lui per i primi trenta anni di vita e con il tempo tale fardello diviene sempre pi pesante da
portare. Sara necessario per lindividuo rovistarci dentro per recuperare e tentare di
sviluppare tutti gli aspetti rimasti nascosti.
Chi non si dedica al compito umile e paziente di riciclare il contenuto del proprio sacco dopo
un po di tempo se ne sentir schiacciato: cadr in letargo, si lascer vivere, prover un grande
vuoto interiore.
I preziosi elementi che sono nel sacco continueranno a fermentare per essere visti e potersi
manifestare.
Ma perch una persona respinge nel suo inconscio un materiale cos prezioso?
I motivi sono diversi a partire dal fatto che teme di essere oggetto di esclusione sociale, se si
permettesse di essere se stessa. Questa paura, sia essa reale o immaginaria, si manifesta
secondo diverse modalit: paura di perdere laffetto dei genitori, paura di rimanere isolati,
paura di sentirsi emarginati dal gruppo, paura del ridicolo, paura di avere vergogna, paura di
non farcela e cos via.
Ci sono famiglie per cui mostrarsi forti e felici la regola. Il bambino imparer presto a non
potersi sentire triste, a non piangere, a non chiedere aiuto. In altre famiglie saranno proibite
manifestazione daffetto, di intimit per paura di degenerare in giochi o pensieri a sfondo
sessuale portando a favorire atteggiamenti freddi e distaccati.
A scuola alcune maestre si lamenteranno della difficolt di lettura e di comprensione di alcuni
allievi facendoli sentire inadeguati e reprimendo la loro voglia di sapere e di porre domande.
Lopinione del gruppo per i bambini e gli adolescenti molto importante. Un bambino
nasconder le sue spiccate doti e voglia di imparare per non essere deriso dai suoi compagni,
una bambina eviter di giocare a pallone per non essere considerata un maschiaccio
rimuovendo le bench minime manifestazioni dei lati maschili della sua personalit.
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2.5 Elenco dei divieti
Di seguito vorrei passare in rassegna una serie di divieti che riguardano lespressione di certe
emozioni, qualit o inclinazioni. Si tratta sia di divieti reali sia di parole o gesti interpretati
come tali dalla persona coinvolta.
Divieti di diventare se stessi
Divieto di crescere o di cambiare, di pensare a s, di attirare lattenzione su di s, di essere
uomo o donna, di essere in salute o malati, di divertirsi, di essere originali, di sentirsi amati
per ci che si o di essere fieri di se, di stare in disparte per rimanere soli, ecc.
Divieti relativi alle emozioni
Divieto di esprimere certe emozioni come la paura, la gelosia, la rabbia, la tenerezza, la
tristezza e cos via; divieto anche di pensare di vivere certe emozioni, di essere sensuali o di
amare il piacere sessuale, di sentirsi piccoli e vulnerabili, ecc.
Divieti relativi allapprendimento
Divieto di sperimentare, di imparare, di non sapere o di sentirsi ignoranti; divieto di
distinguersi dagli altri per le proprie capacit, come il disegno, la danza; divieto di essere
competenti, di sentirsi incompetenti, di sbagliare, di essere intelligenti o intellettuali, di
riuscire, di avere la fede, di esprimere tale fede in pubblico, ecc..
Divieti relativi allintimit
Divieto di stringere amicizia, di avere una vita intima, di manifestare il proprio affetto con
parole o gesti, di amare una certa popolazione straniera, di avere fiducia, di affidarsi, ecc.
Divieti relativi allaffermazione di s
Divieto di chiedere o di rifiutare, di esprimere la propria opinione, di avere progetti, di essere
conservatori o allavanguardia, divieto di essere fieri di s, di ritenersi capaci, ecc.
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Simili divieti hanno la maggior parte delle volte leffetto di frenare la conoscenza e lo
sviluppo di ricchezze personali. Per sfruttarle bisogna avere lumilt, il coraggio, la pazienza
di andarle a guardare dove le abbiamo nascoste, tirarle fuori una ad una e assumersi il diritto
di utilizzarle.
Molti avranno paura di andare ad esplorare la loro ombra. Scopriranno che tale percorso non
facile e prevede di sentire tutte le emozioni fino a quel momento messe da parte perch non si
era in grado di sostenerle, e andare a toccare il dolore.
2.6 Le dipendenze
La dipendenza ritenere che una situazione, una sostanza, una condizione, una persona o
qualsiasi altra cosa siano fondamentali per la propria esistenza.
Quando la dipendenza assoluta si pu arrivare allannullamento parziale o totale della
persona a favore delloggetto della dipendenza. Per cercare di evitare la perdita o il senso di
vuoto dellabbandono, lindividuo pu arrivare alla completa prostituzione di se stesso e alla
annullamento della propria vita.
Tale situazione pu diventare letale nel lungo periodo.
Essere dipendenti vorr dire delegare a qualcuno o a qualcosa la propria esistenza.
Uno dei motivi principali sembra essere un non risolto rapporto con le figure genitoriali che
porta tali persone a cercare in et adulta contesti o figure surrogate a cui attaccarsi per vivere.
Il bambino nella sua evoluzione e crescita attraversa infatti varie fasi. Passa dalla simbiosi con
la madre in cui i due sono un tuttuno alla fase di separazione, individuazione in cui pu
avviarsi verso le prime autonomie motorie, sociali e iniziare a costruire un identit personale.
Quando tale passaggio non avviene la persona entra spesso nelle dipendenze di cui sopra, cos
facendo incorpora in s le pi grandi angosce umane come lannullamento e labbandono.
Nel primo caso gli individui si percepiscono come vuoti, impotenti, invisibili, estranei a se
stessi e agli altri quasi come a sperimentare una sorta di morte. questa la sensazione che
langoscia di annullamento fa arrivare alla persona che cerca di allontanarsi entrando nella
dipendenza con laltro cercando laffetto e la simbiosi.
Alcune persone cercano di ovviare alla sensazione di angoscia attraverso sostanze
stupefacenti, cibo, alcol, beni di consumo oppure andando a cercare situazione pericolose ed
estreme.
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Tutti questi tentativi non allevieranno la senso di morte anzi nel lungo periodo non condurr
che alla ripetizione di relazioni infantili, distruttive e annullanti.
Langoscia di abbandono rappresenta una forma pi evoluta della precedente in quanto
lindividuo riuscito a impostare una parziale identit ma non le autonomie indispensabili per
manifestarla.
Queste persone hanno spesso bisogno di qualcuno che li sostenga. Inoltre essendo in possesso
di unidentit sono in grado a volte di sentire il loro scarso potere, il bisogno di dipendere e il
senso di solitudine. proprio la solitudine a portarlo alla ricerca di un surrogato. In genere le
radici di questi comportamenti possono essere individuate in traumi nella fase di separazione.
Quando il piccolo non viene spinto a sperimentare, o il genitore risulta avere atteggiamenti di
chiusura o di giudice o ancora da genitore rimasti loro stessi bambini e che chiedono ai figli di
assumere loro il ruolo di genitori. Il bambino sentitosi abbandonato ricercher nella sua vita
situazione cui appoggiarsi o sar portato a fuggire tutte le volte che si trover a fare i conti
con richieste di affettivit come una relazione di coppia o di amicizia.
Nella societ moderna le forme di dipendenza oltre al tabacco, stupefacenti e alcol sono
svariate come lo shopping compulsivo, la cura eccessiva del corpo e dellimmagine.
Vi sono persone infatti che non possono rinunciare ad una seduta in palestra e altre che non
possono far a meno di mostrarsi costantemente brave, adeguate e perfette.
Esistono poi dipendenze che coinvolgono le condotte sessuali, il gioco ed anche il lavoro. In
un epoca come la nostra non mancano sicuramente i teledipendenti o persone che riescono ad
entrare in contatto e a comunicare con altri solo attraverso un computer o un telefonino.
Ci sono poi persone che ricercano situazioni di pericolo come nel caso di sport estremi e per
finire dipendenze che non vengono spesso considerate come quelle verso gli animali o le
persone.
2.7 Il digiuno origini e le paure
Il digiuno una pratica istintiva e naturale a cui ricorre l'animale ferito o malato, che si
apparta ed isola astenendosi dal cibo sino al ricupero delle forze vitali ed alla guarigione.
Sono note le condizioni eccezionali del digiuno animale durante il letargo invernale o durante
periodi peculiari di trasformazione quali la stagione degli amori: l'esempio dei salmoni che
interrompono l'assunzione del cibo quando percorrono il viaggio estenuante a ritroso lungo i
fiumi per cercare luoghi adatti alla riproduzione.
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Il digiuno conosciuto in ambito antropologico: si pensi alla popolazione degli Hunza del
Tibet, le cui eccezionali condizioni di salute sono state attribuite, oltre che allo stile di vita ed
alle condizioni sociali equilibrate ed eccezionali, al periodo di semi-digiuno che dovevano
affrontare data la scarsit del cibo nel periodo invernale.
Meno noto sicuramente l'uso del digiuno come strumento di disintossicazione del corpo e di
prevenzione ma anche guarigione dalle malattie: il caso del digiuno idrico igienista, adottato
dalla naturopatia e in particolare dall'igiene naturale, un movimento sorto nel secolo scorso
per opera di alcuni medici e naturopati che anticiparono gli attuali contributi della psicologia
della salute proponendo un originale interpretazione del ruolo della patologia all'interno del
Sistema uomo e indicando la pratica del digiuno e la promozione di uno stile di vita
conforme alle leggi della Natura come via di guarigione e di mantenimento della salute
olistica.
Riferimenti al digiuno sono presenti nella letteratura medica ufficiale di tutto il mondo che
riportano ricerche sui cambiamenti fisiologici e sugli effetti terapeutici che accompagnano
l'astinenza dal cibo.
Ma dall'altro lato spesso le persone ne hanno paura. Questa emozione riconducibile a
dinamiche psicologiche ed inconsce ben precise. L'astensione dal cibo richiama: infatti all'atto
del nutrirsi che ha un significato psicologico aggiuntivo rispetto alla semplice funzione
biologica: il cibo il primo mezzo di scambio tra il bambino e il mondo (la madre in primo
luogo) attraverso il quale il bambino inizia l'apprendimento della realt ed attraverso il quale
viene trasmesso il messaggio dell'amore e del contenimento materno. Cos attorno all'atto del
nutrirsi si struttura la relazione bambino-altro. Il nutrimento viene identificato con l'amore
nella maggior parte dei bambini in et molto precoce come dichiara Lowen. Le
psicopatologie legate al cibo, come l'anoressia e la bulimia, testimoniano dell'ipervalore
simbolico investito nel cibo che viene alternativamente vissuto come oggetto dal quale
ottenere la gratificazione primaria, che si tratti di amore o di sicurezza, o sul quale scaricare le
tensioni aggressive e l'ansia esistenziale. La paura del digiuno va inserita in questa dinamica,
ove l'astensione dal cibo pu voler significare il rinunciare alla sicurezza dell'amore
simbiotico. La paura di morire di fame equivale alla paura infantile di non essere amati.
Questa fa capo al nucleo dellinsicurezza che implica una minima fiducia in se stessi e negli
altri, dove con la continua preoccupazione di controllare ed anticipare gli eventi della vita, e
quindi con l'incapacit di vivere il presente si arriva lasciarsi essere. Cos la paura del
digiuno la paura dell'incontro con se stessi, con la propria ombra, con il vuoto, con le parti
di se stessi non integrate, la paura dei processi ritmici vegetativi e delle ondate di energia che
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attraversano il corpo al di l del controllo razionale, la paura quindi della propria istintualit
come della disidentificazione dagli aspetti egoici della personalit.
L'atto del digiunare quindi va ben oltre alla semplice finalit della guarigione fisiologica:
nella misura in cui astenersi dal cibo significa sperimentare la separazione del legame con la
materia-Madre-realt consensuale e trascendere la paura dell'ignoto, del vuoto, della non-
identificazione, la pratica del digiuno diventa uno strumento, unitamente alla meditazione, per
la realizzazione psicologica e religiosa, intendendo il termine religioso nel senso etimologico
del termine (re-ligo, collego di nuovo): ricollegare l'uomo a se stesso, alla sua esperienza
attuale..
Il digiuno allora uno dei diversi strumenti a disposizione dell'uomo per realizzare il processo
di crescita interiore e di attualizzazione delle potenzialit latenti. E' un percorso che passa
attraverso la presa di coscienza che conduce al decondizionamento culturale e alla
disintossicazione dalle informazioni apprese relativamente alla realt consensuale, per
riappropriarsi delle diverse dimensioni dell'essere al mondo, delle potenzialit di guarigione,
trasformazione e consapevolezza, per raggiungere la pi completa esperienza dell'essere e
riscoprire gli stati di coscienza spirituali e globali.
Disintossicando il corpo e la mente, il digiuno favorisce l'apertura dei centro energetici e in
particolare del centro del cuore, che presiede alla facolt dell'amore e della compassione:
l'effetto di questa purificazione energetica si ripercuote a diversi livello dell'essere, poich la
guarigione del chakra del cuore comporta il giusto equlibrio tra tutte le nostre parti e la
equidistanza da richieste eccessive che rischiano di travolgerci; ci permette di definire con
chiarezza i confini in cui ci sentiamo stabili e protetti, trovando il giusto rapporto con gli
interlocutori esterni. In tal modo guarisce la paura d'amare e con essa la persona recupera la
stabilit e si riappropria del proprio centro interiore trasformando le paure, le ansie, le
inibizioni in accettazione e realizzando la crescita di una consapevolezza pi illuminata,
capace di percepire quanto di insondabile permea l'esperienza dell'essere.
2.8 Il digiuno ed i suoi doni
Quando una persona digiuna si verificano contemporaneamente diverse modificazioni
dell'ambiente interno ed esterno. Queste modificazioni hanno un effetto essenzialmente
destrutturante sulle attivit psichiche e funzionali dell'Io, fenomeno che si manifesta nella
generale regressione delle modalit comportamentali, con allentamento delle difese rispetto al
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mondo emotivo e con depotenziamento del pensiero associativo e logico che si caratterizza in
forme di pensiero analogiche, talvolta irrazionali ma sicuramente creative. Tra gli effetti di
questo fenomeno vi sono il miglioramento dell'attenzione, della concentrazione e della
memoria: una pi fluida lucidit mentale viene sperimentata dal digiunante, con affioramento
di idee nuove e creative rispetto ai problemi pratici ed esistenziali.
Durante il digiuno si pi in contatto con il proprio mondo interiore ed emotivo. La
particolare condizione regressiva, unitamente alla disattivazione del sistema di inibizione
dell'azione, pu determinare spontanee scariche di espressione emotiva, che favoriscono
l'abreazione catartica e la liberazione degli impulsi e delle tensioni bloccati. Si pu osservare
come l'intera variabilit emotiva, dalla gioia alla paura alla tristezza alla rabbia, che nelle
situazioni quotidiane viene repressa ed inibita, durante il digiuno affiora pi facilmente alla
consapevolezza e viene pi facilmente espressa, comunicata e, soprattutto elaborata ed
integrata, divenendo quindi risorsa per la crescita.
Dalla liberazione emotiva deriva l'aumentata capacit di rilassamento e la pi profonda
disponibilit respiratoria e distensiva.
Un dato interessante, strettamente legato alla liberazione emotiva la perdita di peso, che in
alcuni casi di inibizione limitata nonostante l'astinenza dal cibo e che, una volta espresse ed
elaborate le emozioni trattenute, aumenta sensibilmente. Durante lo stato di digiuno vi un
maggiore collegamento con l'Inconscio, che si pu evidenziare nell'emergere di ricordi e di
insights spontanei rispetto alla storia e all'esperienza personale. Lo stesso mondo onirico si fa
pi vivido e ricco. Durante il digiuno avvengono determinati cambiamenti delle abituali
strutturazioni che hanno il ruolo di stabilizzare lo stato di coscienza ordinario Si modificano le
attivit quotidiane; la condizione di riposo e l'inattivit prevalgono rispetto alla strutturazione
della giornata secondo il ritmo dei pasti e dell'attivit lavorativa. Si affina la sensorialit in
genere e gli organi del senso percepiscono la realt esterna in modo diverso, varia in maniera
notevole la percezione cenestesica che informa la mente sullo stato interno del corpo, sul
grado di tensione muscolare, sulla temperatura corporea: vengono a mancare le molteplici
stimolazioni indotte dall'assunzione del cibo. Variano quindi le tre principali sensazioni
corporee la sensazione fetale superficiale, a livello epidermico; le sensazioni legate al
movimento muscolare; le sensazioni di pancia e viscerali. Si pu comprendere quindi come
il digiuno sia utilizzato come strumento di espansione della consapevolezza: esso allenta i
meccanismi di radicamento dell'Io alla realt consensuale, favorendo l'integrazione delle
funzioni emisferiche del cervello ed in altri termini, favorendo il collegamento tra conscio ed
inconscio. Destrutturandosi le funzioni di stabilizzazione dello stato ordinario di coscienza, la
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consapevolezza si trasforma in una condizione particolare di sensibilit, recettivit ed accesso
alla creativit interiore. Il momento del digiuno , in questo senso, un momento di
ristrutturazione degli schemi mentali che orientano l'individuo nel mondo. Una
ristrutturazione che si attua nella possibilit di cambiamento di determinate strutture di
credenze, in particolare relative ai processi psicofisiologici dell'organismo: l'esperienza diretta
e profonda del proprio corpo che regola in modo equilibrato le funzioni di adattamento
all'astinenza da cibo fornisce una nuova concezione evolutiva dei processi inerenti la malattia,
la salute e la vitalit energetica.
Cos, l'apprendimento della possibilit del digiuno e dell'autoguarigione rafforza il senso di
autostima, la sicurezza nelle capacit rigeneratrici dell'organismo, e in generale la fiducia
nella vita cos come l'ha intesa Lowen, il quale afferma che la scoperta che il corpo ha vita
propria ed ha la capacit di curarsi da s e la rivelazione di una speranza. Rendersi conto
che il corpo ha la propria saggezza e la propria logica ispira un rispetto nuovo per le forze
istintive della vita.
La disintossicazione ed il rilassamento si possono osservare nell'aumentata vitalit energetica,
condizione paradossale rispetto alla concezione comune che prevede l'astenia in caso di
astinenza dal cibo. Soggettivamente il benessere psicosomatico che si raggiunge con il
digiuno esperibile nelle piacevoli ondate emotive ed energetiche che testimoniano del fluire
armonico della pulsazione vitale. Una volta liberate le tossine in eccesso e dopo aver dato
espressione agli impulsi ed alle emozioni bloccate, l'organismo in grado di recuperare la
capacit di gioia e di piacere e la vera e propria euforia del benessere. Il digiuno allora
l'occasione per trasformare il vuoto, che vuoto dello stomaco come vuoto interiore,
esistenziale, affettivo e quindi assenza dell'amore, nel pieno della percezione del S corporeo
ed energetico, nella riappropriazione del corpo e dalle sensazioni che lo attraversano e lo
nutrono profondamente e totalmente.
Cos, durante il digiuno ci si nutre delle riserve immagazzinate nei depositi ma soprattutto
della relazione con se stessi e con le altre persone: la funzione del gruppo non solo di
sostegno e condivisione ma soprattutto di nutrimento affettivo ed energetico.
Facendo una sintesi il digiuno porta ad una maggiore lucidit mentale e una creativit del
pensiero, alla liberazione delle emozioni inibite, con espressione spontanea, alla maggiore
capacit di rilassamento, con riduzione degli effetti dello stress, ad una maggiore sensibilit al
mondo interiore, con affioramento di ricordi, immagini.
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3.Abbracciare la propria ombra
Non puoi conoscere una cosa senza conoscere il suo contrario.
Non puoi conquistare la sincerit senza aver fatto esperienza dellipocrisia
ed esserti deciso a combattere contro di essa.
(Abu Uthman Maghrebi)
Devo accogliere e amare me stesso umilmente,ma nella mia interezza,
senza restrizioni, ombre e luci,gentilezze e collere, risate e lacrime, umiliazioni e fierezze,
rivendicare tutto il mio passato, il mio passato inconfessato, inconfessabile..
Janques Leclercq
Il lupo di Gubbio
Nel villaggio di Gubbio, abitavano persone dignitose, per non dire orgogliose. Il loro
villaggio era in ordine; le strade pulite; le case imbiancate di fresco a calce; le tegole
rosse dei tetti ben lavate; i vecchi felici; i bambini ben educati; i genitori lavoratori.
Appollaiati sul fianco della montagna gli abitanti di Gubbio gettavano uno sguardo
sprezzante sui villaggi in pianura. Consideravano le persone che abitavano in basso
sporche e poco frequentabili. Ma ecco che con il favore della notte, un ombra si
intrufol a Gubbio e divor due paesani. La popolazione si lasci prendere dalla
costernazione. Due giovani coraggiosi si offrirono per andare ad uccidere il mostro.
Armati di spada, lo aspettarono a pi fermo. Ma, al mattino, trovarono i loro corpi
sbranati. Il panico fu totale. Capirono che si trattava di un lupo che, la notte, si
aggirava per le strade. Per liberarsene, lassemblea del villaggio decise di fare ricorso
al santo conosciuto per il suo potere di parlare agli animali. Questo santo altri non era
che San Francesco dAssisi. Part dunque una delegazione per incontrare Francesco e
implorarlo di venire a cacciare per sempre il lupo dal loro tranquillo villaggio. Sulla
strada del ritorno, il santo si inoltr nella foresta con il proposito di parlare con il lupo
cattivo. Lindomani mattina tutti i paesani si erano riuniti nella piazza pubblica e si
spazientivano per il ritardo di Francesco. Vedendolo finalmente uscire dalla foresta, di
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misero a gridare di gioia. A passi lenti il santo si apr il cammino sino al pozzo, poi,
salendo sul bordo, apostrof il suo uditorio: Abitanti di Gubbio, dovete nutrire il
vostro lupo!. Senza altri commenti, scese e se ne and. Allinizio la gente prese molto
male la cosa. Si arrabbiarono con Francesco. La paura del lupo lasci il posto alla
delusione e alla collera contro questo santo inutile. Ma, ricredutisi, quella sera
incaricarono uno di loro di depositare un cosciotto davanti alla propria porta. E fecero
lo stesso tutte le altre sere.
Da allora nessuno pi mor tra le fauci del lupo. La vita riprese il suo corso normale.
Daltra parte, questa prova rese saggi gli abitanti del villaggio. Essi smisero di
mostrare un atteggiamento arrogante e sprezzante verso gli abitanti dei villaggi in
pianura. La presenza del lupo nel loro paesello li rese umili.
3.1 Tre concezioni dellinconscio: Freud, Nietzsche, Jung
Jung considerava la reintegrazione dellombra come il problema morale per eccellenza.
Riconoscere la propria ombra, accettarla come parte di se stessi e reintegrarla nellinsieme
della propria persona. La persona che riesce ad abbracciare la propria ombra diventa un essere
completo e unico.
Freud, Nietzsche e Jung propongono percorsi diversi per la reintegrazione dellombra che
variano a secondo delle loro concezioni della natura dellinconscio e dei rapporti dellio
cosciente con questultimo.
Per Sigmund Freud linconscio un mondo di forze caotiche sempre pronte a superare i
fragili confini della coscienza. Come un vulcano che, travagliato dalle spinte istintuali e
erratiche della libido, minaccia in ogni momento di entrare in eruzione.
Per difendersi da tali straripamenti la parte cosciente ha bisogno di crearsi tutto un sistema di
difesa. Freud consiglia in particolare di dotarsi di due difese: la formazione del principio
della realt e lo sviluppo di una solida vita razionale.
Nietzsche al contrario non vede affatto la necessit di difendersi dallinconscio anche se ne
sostiene il carattere caotico e irrazionale. Lui esalta le forze inconsce del Superuomo e
quelle delluomo inferiore con le sue tendenze malefiche.
La sua opera, deformata dai nazisti servita a giustificare i lori istinti razzisti e distruttori.
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Jung si allontana da entrambe queste due posizioni estreme. Per lui linconscio un insieme
di forze opposte ma complementari che chiedono di essere organizzate. Esso composto
prima di tutto da forze antitetiche come quelle dellEgo e dellombra, del maschile e del
femminile e da un infinita serie di polarit alchemiche. Tali forze sono responsabili di tensioni
psichiche in constante fluttuazione. Nonostante ci tutti questi elementi, grazie alla polarit
del S, cercano di organizzarsi in un tutto coerente.
La Concezione junghiana sottolinea la necessit di stabilire un giusto equilibrio tra gli
elementi dello psichismo. Larmonizzazione dellEgo cosciente e dellombra, che Jung
definisce come la totalit dellinconscio, particolarmente importante. Questo processo
richiama la visione taoista della realt, secondo cui luniverso risulta dallarmonizzazione
costante e invisibile dalla polarit tra yin e yang.
3.2 Gestire la propria ombra
Non si pu fuggire da un dilemma eliminandone un aspetto. importante accettare la
tensione che nasce tra lio ideale e lombra. Inizialmente non sar facile ma con il tempo nel
profondo tali poli da opposti diventeranno complementari. Il difficile confronto tra Ego e
ombra ha ricevuto molteplici definizioni nella letteratura simbolica . Per esempio gli
alchimisti lo chiamano nigredo, i mistici, le notti di fede; nei miti di Osiride e Dioniso lo si
descrive come smembramento della persona, mentre nello sciamanesimo si parla di
spezzettamento o di cottura nel calderone. In tutti i riti iniziatici il conflitto viene descritto
sotto forma simbolica di tortura o di una sepoltura .
Durante la crescita ogni individuo si trover a vivere emozioni inaccettabili come anche forti
pulsioni istintuali. necessario che impari a non dare ad essi libero corso ma allo stesso
tempo a non rimuoverli.
Molto spesso accade che non si coscienti di tale necessit e il sistema cerca in qualche modo
di dare dei segnali che facciano in modo che si riequilibri come una malattia, un
licenziamento,un fallimento.
In molti potrebbero credere che tutta questa trasformazione possa avvenire naturalmente ma
importante sottolineare che questo percorso esige coraggio.
Molte persone vivono in maniera dualistica: amano o odiano, lavorano o si riposano, si
prendono cura degli altri o si prendono cura di s, esprimono i propri sentimenti o li
reprimono e cos via.
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La polarit fa s che siamo incapaci di considerare contemporaneamente i due aspetti di
ununit e costringe la nostra conoscenza a muoversi seguendo una successione da cui
nascono i fenomeni del ritmo, del tempo e dello spazio. Per esempio, nel respiro,
linspirazione deriva dallespirazione e senza il suo opposto non potrebbe esistere; se uno si
rifiuta di espirare non potr poi nemmeno inspirare. Un polo non pu esistere senza il suo
opposto. Dietro alla polarit sta lunit quelluno che racchiude tutti gli opposti non separati.
Questa dimensione viene chiamata anche Universo che per definizione comprende tutto per
cui nulla pu esistere senza questa unit.
3.3 Lacqua come metafora
In natura tutto polarizzato e simmetrico, ma in maniera imperfetto. Nella realt visibile non
esiste una linea perfettamente diritta, n il cerchio o la sfera perfetti. Nel mondo, tutto
dinamico e tende alla perfezione ma non c cosa che possa essere considerata perfettamente
simmetrica. Da sola lacqua non potrebbe condurre bene lelettricit. Lacqua pura a bisogno
di impurit per realizzarsi. Basta aggiungere un piccola quantit come un pizzico di sale
affinch essa si trasformi in un ottimo conduttore. Con un po di impurit lacqua diventa una
forza assai potente. Tale elemento pu definirsi come quel informazione che, mescolata
allacqua, crea una nuova forma e la possibilit di accrescere ulteriormente linformazione.
Paradossalmente, proprio in virt delle sue imperfezioni, lacqua spinta ad anelare alla
perfezione e costruisce armonia e bellezza del nostro mondo visibile.
Lessere umano, che parte integrante della natura, imperfetto e pu evolversi lavorando sui
propri errori. Linsegnamento dellacqua ci dice quindi che colui che pensa di essere perfetto
o che crede che la natura viva in uno stato di perfezione destinato a fallire e ad avere per
questo una vita dolorosa.
Gli antichi Cinesi spiegavano come lacqua racchiude in s lequilibrio in natura tra i due
principi bipolari, femminile e maschile. insieme yin ( polo negativo), nel suo tendere a una
certa stabilit, e yang (polo positivo) nella sua capacit di muoversi, evolversi e trasformarsi.
Lacqua ci porta a guardarci dentro, a scoprire parti di noi che non vorremmo vedere, paure
che sono con noi da infinite generazioni. Guardare nellacqua non fermarsi ad osservare la
superficie, significa penetrare nella sua trasparenza, nella nostra natura. Rappresenta il
guardiano messo davanti al nostro inconscio nella via di accesso ad esso. Kafka in un suo
racconto, Davanti alla Legge, scrive come tutti ci troviamo di fronte a una porta guardata a
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vista da un guardiano che ci intimorisce, ma siamo solo noi a impedirci di entrare perch
come il custode nella storia fa osservare al protagonista, quella porta solo socchiusa ed
destinata a noi e a nessun altro.
Lao Zi insegna che lacqua un insuperabile maestra di comportamento. questo uno dei
suoi insegnamenti paradossali: se vuoi essere forte devi saperti piegare, devi essere flessibile.
Freud osservava come nei nostri sogni lacqua rappresenta i desideri pi profondi e il
godimento del rapporto sessuale. Allopposto, lacqua anche il substrato delle nostre paure
pi profonde: di annegare, di non respirare, della sofferenza prima della morte.
Il ruolo importante dellacqua per la vita non in contraddizione con il suo ruolo nelle
esperienze di morte. In essa infatti vita e morte coesistono sempre: ce lo ricordano il trauma
quasi morte del nascituro durante il parto e la rinascita spirituale ottenuta con
lannegamento nel bagno rituale. Lacqua quando quiete evoca il silenzio e la calma della
meditazione; in opposizione il mare in tempesta pu rappresentare lagitarsi di tutte le
emozioni. Le propriet adesive dellacqua rimandano al sentimento pi nobile: lamore.
Lacqua aderisce a tutto e si adatta sempre alla forma di ci che si prepara a contenerla.
Lamore lo stimolo pi forte che abbiamo per promuovere la vita e la sua qualit
paradossale proprio quella di assorbire e di farsi assorbire, senza per questo sacrificare nulla
della sua identit.
La vita reale ci chiede di crescere di imparare a fare i conti con le perdite, con il dolore, con la
rabbia e con la paura, ma anche con i successi, con gli affetti e con il piacere.
3.4 La rabbia
La rabbia un indicatore emotivo (o empirico) che fa capo al codice empirico yang. La rabbia
sana come definita da alcuni, non comprende in s nessun elemento di violenza gratuita e
distruttrice ma ha in se unicamente le componenti per permettere alluomo di affermare se
stesso durante la propria vita.
Per Felliozat gli impulsi aggressivi sono sani mentre i desideri di distruggere, di fare del male,
di ammazzare non sono pulsioni, ma impulsi-reazioni alle spinte aggressive. La violenza e il
desiderio di potere nascerebbero dal sentirsi impotenti. La rabbia in questo senso ha quindi
origine dalla storia personale dellindividuo.
Golman afferma che la rabbia distruttiva ha origine da fenomeni di alienazione sociale e di
disperazione del singolo individuo ampiamente presente nelle societ moderne.
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Gli uomini se in ar