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1 L.U.M.H. Libera Università di Studi Psicologici Empirici Michel Hardy F.A.I.P. Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia L’altra faccia della medaglia Il viaggio nel sé nascosto di Cristina Donati Tesi d’Esame Counselor in Discipline Psicologiche Empiriche ANNO ACCADEMICO 2011-1012

L'altra faccia della medaglia - Cristina DONATI

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Tesi F.A.I.P. di Cristina DONATI.

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    L.U.M.H. Libera Universit di Studi Psicologici Empirici Michel Hardy

    F.A.I.P. Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia

    Laltra faccia della medaglia Il viaggio nel s nascosto

    di

    Cristina Donati

    Tesi dEsame

    Counselor in Discipline Psicologiche Empiriche

    ANNO ACCADEMICO 2011-1012

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    Indice

    Introduzione 4

    1.Lombra un tesoro sconosciuto 6

    1.1 Che cos lombra ? 6

    1.2 Lordine empirico 7

    1.3 Lombra e il debito empirico 9

    1.4 Lombra e la conoscenza di se 10

    1.5 Proiezione dellombra 11

    1.6 Classificazione dellombra secondo il materiale e gli ambienti 12

    1.7 Teoria dellombra: Jung 15

    1.8 Lombra yin e lombra yang 17

    2.La formazione dellombra 20

    2.1 La formazione della persona 21

    2.2 Il bambino e la sua crescita 22

    2.3 Repressione e rimozione 24

    2.4 Lombra come sacco dellimmondizia 25

    2.5 Elenco dei divieti 26

    2.6 Le dipendenze 27

    2.7 Il digiuno origini e le paure 28

    2.8 Il digiuno ed i suoi doni 30

    3 Abbracciare la propria ombra 33

    3.1 Tre concezioni dellinconscio: Freud, Nietzsche, Jung 34

    3.2 Gestire la propria ombra 35

    3.3 Lacqua come metafora 36

    3.4 La rabbia 37

    3.5 La paura 39

    3.6 Senso di colpa 40

    4.Il dolore 43 4.1 Il dolore dal punto di vista filosofico 43

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    4.2 La fuga dal dolore 45

    4.3 Riconoscere il proprio dolore 48

    4.4 Cos il dolore psicologico? 48

    4.5 Il dolore e la malattia 50

    4.6 Il dolore e i bambini 51

    4.7 Procurarsi dolore 52

    4.8 Dolore esperienza di vita 54

    5. Segreti e costellazioni 55

    5.1 Segreti: definizione 55

    5.2 I segreti di famiglia 57

    5.3 Le costellazioni familiari: cosa sono? 58

    5.4 I segreti nelle costellazioni familiari 59

    5.5 Lealt familiare e irretimento 61

    6. Morte e lutto 63

    6.1 Preparazione alla morte: ci che essenziale 63

    6.2 La morte: il dolore e la forza di dire addio 64

    6.3 Attraversare il dolore e la morte 65

    6.4 Il Lutto e le sue fasi 66

    7. Conclusioni: la strada verso la felicit 69

    7.1 La ricerca della felicit 70

    7.2 Ritrovare se stessi 71

    Ringraziamenti

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    Introduzione

    Per la maggior parte delle persone realizzare se stessi significa affermarsi socialmente,

    conquistare potere, prestigio, denaro. Molti aspirano a divenire qualcuno nella vita, o al

    contrario, quando pensano di non essere all'altezza, si adattano a rimanere dei nessuno. La

    societ moderna fa di tutto per standardizzarci, per farci diventare cittadini obbedienti e

    macchine da lavoro. Rinunciando alla propria qualit di eccezionalit si portati a ricercarla

    fuori di s, nei personaggi di un film o di un romanzo, nelle storie dei protagonisti della

    politica, dello sport o dello spettacolo e cos via. Ma nella realt la vita di queste persone

    spesso diversa da quanto appare e creata ad arte dai media per compensare l'eccesso di

    ordinariet che i pi sono forzati a vivere. Ogni individuo fatto per essere se stesso e tutto

    ci che lo allontana dalla sua vera natura non pu realmente gratificarlo ma pu al massimo

    dargli l'illusione temporanea di esserlo. Molta della insoddisfazione esistenziale che distingue

    la nostra epoca ha origine proprio da questa illusione, dal gettar via il proprio tempo e le

    proprie energie per realizzare ci che non siamo.

    Come sottolinea Erich Fromm nel suo libro Avere o essere? la nostra felicit e il nostro

    equilibrio fanno parte in prevalenza alla sfera dell'essere; l'avere, da solo, non pu dare

    lappagamento, sia che si tratti dell'avere materiale, sia che si tratti di avere sociale, come

    potere, fama o prestigio. Tuttavia la maggior parte degli esseri umani oggi ancora preda di

    questo inganno che secondo alcuni si alimenta soprattutto di due fattori. Il primo sta nel fatto

    che molti individui non raggiungono mai alcun traguardo materiale o sociale e quindi non

    arrivano a toccare con mano che tali mete sono vuote illudendosi cos allinfinito e vivendo di

    attesa o di rassegnazione; in secondo luogo quelli che raggiungono qualche traguardo si

    rendono conto di non risolvere assolutamente i propri bisogni e problemi esistenziali, per gli

    difficile accettare che qualcosa che tutta la societ valorizza e insegue sia in realt

    un'illusione, e allora pensano: non funziona perch non ho abbastanza potere, denaro,

    riconoscimento sociale: devo averne di pi, devo raggiungere una vetta pi alta, l scover ci

    che desidero. E cos tale meccanismo si perpetua. Un esempio la storia del vestito nuovo

    del re: il re nudo, ma neppure una persona ha il coraggio di ammetterlo, dal momento che

    gli altri sembrano guardarne ed apprezzarne labito, nessuno ha abbastanza sicurezza in s

    stesso da fidarsi in ci che vede coi propri occhi e da andare contro corrente: solo la purezza

    di un bambino, ancora non influenzato dalla societ, svela l'inganno. Cos per le false mete

    di cui sopra: pur toccando con mano la loro inutilit, manca la fiducia in se stessi per

    accettarne la vacuit. Si convinti che la societ non pu sbagliare e se tutti affermano che

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    questa la cosa che davvero conta nella vita bisogna che sia cos; se per me non funziona

    colpa mia, forse non ne ho a sufficienza. Chi si ostina in questa spirale perversa passa tutta

    lesistenza a scalare cime sempre pi alte senza per trovare mai ci che cerca. Se fortunato

    e ha capacit e determinazione pu anche arrivare a conquistare montagne, ma che

    differenza fa avere un trofeo in pi quando il proprio essere ha bisogno di altro?

    Per dare un significato diverso alla parola realizzarsi cerchiamo di immaginare l'essere umano

    come un seme che deve germogliare, crescere e maturare, o ancora meglio come un insieme

    di talenti ognuno dei quali rappresenta una parte importante di quello straordinario

    microcosmo che l'uomo. Nel momento in cui facciamo spazio al nostro bagaglio interiore e

    riserviamo energie e tempo a coltivare tutte le nostre potenzialit siamo senza dubbio sulla

    buona via, stiamo a poco a poco rialliniandoci allo stato di equilibrio , e questo ci fa sentire

    bene, ci fa sentire nutriti nel profondo. Se, viceversa, rinneghiamo il nostro bagaglio autentico

    e tendiamo a sostituirlo con qualcos'altro che non ci appartiene, solo perch crediamo o ci

    hanno fatto credere che sia meglio cos, allora ricaveremo solo soddisfazioni effimere,

    momentanee, che gratificano forse la nostra maschera sociale ma non ci che veramente

    siamo. In questo caso possiamo stare certi che prima o poi il nostro essere autentico si

    ribeller, facendoci provare sempre pi spesso sensazioni come inquietudine, insoddisfazione,

    vuoto ed altre ancora. Ma per quanto dolorose tutte queste emozioni, non vanno criticate:

    sono importanti, sono la spia rossa che ci segnala che qualcosa non va nel modo in cui stiamo

    vivendo la nostra vita, e grazie ad esse possiamo decidere di vedere e sentire ci che , e

    iniziare a fare qualcosa per cambiare.

    Troppo spesso deleghiamo ad altri il potere di autodeterminare la nostra vita, rinunciando, in

    cambio di tranquillit e rassicurazione, al nostro diritto di essere noi stessi.

    Che triste un fior di pesco

    che un giglio vuol sembrare

    stupendo invece il fiore

    ch'esprime quel che

    Questo il viaggio che attraverso questa tesi mi preparo ad intraprendere un viaggio di

    crescita che porta a scoprire i lati pi temuti e nascosti della persona ma che sono

    indispensabili per diventare adulti e per raggiungere uno stato armonico.

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    1.Lombra un tesoro sconosciuto

    Non guardando la luce che si diventa luminosi,

    ma immergendosi nella propria oscurit.

    Spesso per questo lavoro sgradevole,

    dunque impopolare.

    C. G. Jung

    Lamore per il nemico che in me

    Un giorno di sabato, il figlio di un rabbino and a pregare in una sinagoga che non era

    quella di suo padre. Al suo ritorno il rabbino gli domand: allora, hai imparato

    qualcosa di nuovo?. E il figlio rispose:si, certo!. Il padre, ferito nella propria

    fierezza di rabbino, riprese: bene, che cosa dunque insegnano in quel luogo?. ama

    il tuo nemico, rispose il figlio. Il padre non esit a replicare: predicano le stesse cose

    che dico io. Come puoi dire di aver imparato qualcosa di nuovo?. Il figlio rispose:

    mi hanno insegnato ad amare il nemico che abita in me, mentre io mi ostinavo a

    combatterlo.

    1.1 Che cos lombra ?

    La domanda a questa risposta verr rivelata nei diversi capitoli di questa tesi ma cercher fin

    da subito di fare un po di chiarezza.

    Lombra tutto ci che abbiamo rimosso nellinconscio per paura di essere respinti dalle

    persone che hanno avuto ed hanno ancora oggi un ruolo importante nella nostra vita.

    Abbiamo avuto paura di perdere il loro affetto deludendoli o mettendoli in situazioni di

    disagio con i nostri comportamenti. Per questo abbiamo fatto distinzione tra ci che era

    ammissibile e ci che non lo era ai loro occhi e per piacere a loro ci siamo affrettati a relegare

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    una gran numero di porzioni di noi stessi alloblio dellinconscio. Per evitare la minima

    disapprovazione verbale o tacita delle persone che amavamo abbiamo fatto del nostro meglio.

    Per questo ci siamo dimostrati gentili, educati e corretti verso gli altri ma per farlo abbiamo

    messo a tacere quanto poteva sembrare vergognoso, deviante e riprovevole. Il nostro bisogno

    di apprezzamento ci ha fatto conformare alle necessit, alle regole e alle leggi del nostro

    ambiente dandoci da fare per mascherare quello che sembrava dispiacere ad esso o

    sconvolgerlo.

    Per alcuni stato essere servizievoli, cosa ben vista negli ambienti dove laffermazione di s

    era considerato un comportamento egoista. Per altri essere comprensivi andava bene mentre

    arrabbiarsi arrecava fastidio; camuffare ogni propensione sessuale era accettato, ma mostrarla

    era disonorevole, e cos via.

    Giorno dopo giorno in fondo al nostro essere si creato un vasto mondo fatto di rimozioni e

    repressioni accumulate nel corso degli anni che ci ha portato ad accomodarci su una specie di

    vulcano che minaccia di eruttare da un momento allaltro. Questa energia compressa, ma viva

    e attiva, possiamo definirla ombra.

    Lombra quelloscuro tesoro fatto di elementi infantili del proprio essere, dei propri

    attaccamenti, dei propri sintomi nevrotici, e infine dei propri talenti e dei propri doni non

    sviluppati. Essa assicura il contatto con le profondit nascoste della propria anima, con la

    vita, la vitalit e la creativit1.

    Questa identit incolta e selvaggia reclama incessantemente di essere riconosciuta e sfruttata.

    Non si pu ignorare la sua esistenza. Come un fiume tumultuoso, un giorno, essa forzer la

    porta della coscienza e la inonder. Se per le offriamo una buona accoglienza,al contrario, si

    sveler in tutta la propria ricchezza.

    Integrare la propria ombra significa quindi rendersi presente e disponibile a tutti i moti che

    traggono da lei origine; al dolore, alla rabbia, alla colpa e tutti i suoi derivati e accettarli come

    elementi del proprio essere, solo cos possibile accedere nuovamente al libero fluire.

    1.2 Lordine empirico

    Per parlare con maggior chiarezza dellombra necessario capire e comprendere cos

    lordine empirico e quali sono le leggi che lo governano.

    1 L.Frey-Ron, in C.Zweig, J. Abrams, Meeting the Shadow. The Hidden Power of the Dark Side of Human Nature, Jeremy P. Tarcher, Los Angeles 1991.

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    Lordine onnicomprensivo e unisce lessenza stessa dellUniverso, dalla nascita alla morte.

    Esso determina tutto ci che , comprendendo ogni stato delluomo, ogni situazione o

    comportamento, a prescindere dal bene e dal male, dalla forma e dal contenuto, dalla luce e

    dallombra. Il sistema tutto e anche il suo contrario2, dove luce e ombra rappresentano gli

    elementi di una stessa unit, piatti della stessa bilancia umana. Ogni sua dinamica rappresenta

    il principio stesso della vita, dove le sue leggi e i suoi parametri si manifestano e si attuano

    attraverso meccanismi empirici, ovvero dinamiche nascoste che generano diritti e obblighi per

    luomo e che sono insite in ogni tipo di relazione sia di natura amorevole che non.

    Maggiormente luomo asseconda le sue leggi evitando quindi ogni violazione tanto pi si

    avviciner ad uno stato di equilibrio sperimentando uno condizione armonica tale da costituire

    la base di ogni appagamento profondo.

    Lordine si manifesta solo attraverso dinamiche empiriche vale a dire del fare, ovvero non

    considera la volont o le intenzioni del singolo ma solamente i fatti. Esso non giudica e non

    pone limiti lasciando alluomo libero arbitrio come istanza suprema. La persona libera di

    sbagliare e di prendere decisioni non armoniche e compiere azioni contro-sistemiche a patto

    per di assumersi le proprie responsabilit.

    Principio cardine dellordine lequilibrio naturale che si attua attraverso la legge della

    compensazione con la quale esso si adopera a recuperare e bilanciare attraverso moti empirici

    ogni situazione che evidenzi un eccesso di parte. Lequilibrio rappresenta la condizione per

    rimanere nel libero fluire ed necessit assoluta per lindividuo per non essere estromesso dal

    flusso vitale del sistema. Ma come gi detto lordine non si impone ma si limita ad

    assecondare le scelte del singolo a prescindere dalla loro qualit per quanto queste ultime

    possano contrastare le sue dinamiche. Lunica cosa che esso adopera in questi casi sono dei

    meccanismi atti a segnalare linfrazione avvenuta, meccanismi che si muovono a fin di bene e

    che permettono alluomo di crescere attraverso i propri errori, infatti uno dei diritti

    fondamentali dalla persona il diritto di sbagliare.

    Tutte le dinamiche empiriche dimostrano che esiste sempre un denominatore comune, quello

    della funzionalit. Essa costituisce il parametro deccellenza dellordine, interpretando

    lunico meccanismo attraverso cui si costituisce e si auto-rigenera in ogni istante: lordine

    non contempla la casualit, ma riconosce come uno meccanismo legittimo quello di causa ed

    effetto3.

    2 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 3 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh

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    1.3 Lombra e il debito empirico

    Come definito gi in precedenza la persona si sente in pace e appagata quando allineata con

    lordine armonico. Lo stato che si riconosce come autentico in quanto si caratterizza

    dellassenza del debito empirico. Tale posizione lunica che fa accedere ad ogni singola

    gamma espressiva delle emozioni. Non c nessuna emozione che sovrasta laltra ma tutte

    sono in ugual misura parte del portatore. In questa situazione il singolo pu interpretare nella

    maniera corretta la carica empirica che viene richiesta in una determinata situazione senza

    caderci dentro.

    Tale stato cambia in presenza di un debito empirico arretrato che fa si che la persona sia

    obbligata a muoversi in un determinato modo. Infatti sempre lindicatore sistemico ad

    attirare il suo sentire indipendentemente dalla situazione presente. cos la sua carica

    aggressiva, la paura latente, il senso di colpa o quello dellinadeguatezza a dominare le sue

    reazioni, influendo su di lui al punto da fargli credere che questo sia il suo stato naturale4.

    Il debito empirico uno squilibrio tra il moto di dare e di ricevere. Ad esso non interessa se la

    persona sia consapevole o meno dellinfrazione avvenuta o che questa non fosse intenzionale.

    Lordine non riconosce il perch di un azione n la colpa ed in questo modo non favorisce

    nessuno e non esime nessuno dalle proprie responsabilit.

    Lordine in grado di individuare ogni infrazione sistemica percependola come mancanza

    di responsabilit, anche se passata come testimone dalla propria stirpe. Lentit del debito si

    sviluppa man mano che le convenzioni famigliari sostituiscono la matrice dellordine

    naturale5.

    Nel copione personale presente in maniera chiara la qualit e la quantit di debito della

    persona. Esso si manifesta attraverso le convinzioni pi profonde e radicate, sia su se stessi

    che su gli altri e sul mondo. Allo stesso momento implica anche tutte le credenze, i moti e le

    azioni contro-sistemichee tutti gli indicatori empirici del debito usati per controbilanciare

    larretrato: la paura, la rabbia e la colpa. La forza disarmonica acquisita strumentalizza il

    piano personale dellindividuo affinch egli reagisca solo a parametri alterati e non pi a

    quelli genuini empirici6.

    4 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 5 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh 6 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh

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    Ogni debito distingue il lato ombra dellindividuo, infatti in seguito ad ogni infrazione

    lombra si altera e si estende in un determinato modo e da quel momento fa si che in ogni

    ambito della vita si sia attirati da chi ha un ombra speculare alla propria.

    Viene definito debito di base il debito acquisito da piccoli che si sviluppa i primi anni di vita

    attraverso il rapporto con i genitori ogni qualvolta che questo non corrisponda ai parametri

    armonici. Inoltre tramandato dalla propria stirpe attraverso la consegna familiare ed

    direttamente legato alla violazione del diritto del bambino di essere amato.

    Soltanto quando si entra nel ruolo delladulto possibile estinguere il proprio debito in quanto

    solo da quel momento si ha la forza e lo spazio per poter contenere il dolore nascosto

    attraverso le strategie di compensazione.

    1.4 Lombra e la conoscenza di se

    Riconoscere e reintegrare la propria ombra costituisce una condizione essenziale della crescita

    di un individuo e un passo fondamentale per avvicinarsi allo stato di eccellenza.

    Nel corso della propria crescita accade di provare vergogna o paura di sentimenti o emozioni,

    di qualit, interessi, idee, talenti per timore che non vengano apprezzati nel proprio ambiente.

    Nasce cos la tendenza a reprimerli e relegarli nella profondit dellinconscio.

    Far emergere le risorse non sfruttate del proprio essere, per quanto minaccioso possa apparire,

    permetter alla persona di appropriarsene. Se ci non accadesse e luomo continuasse a

    reprimerli e relegarli, gli si rivolterebbero contro , gli farebbero paura creandogli seri

    problemi sia di ordine psicologico che sociale.

    Riappacificarsi con la propria ombra un esigenza fondamentale per far crescere la stima di

    s e rientrare verso lequilibrio empirico. Non possiamo amarci se ignoriamo una parte

    importante di noi facendola diventare in tal modo una nostra nemica.

    Carl Jung ricorda come lo psichismo umano sia luogo di lotte intime: Si sa, i drammi pi

    commoventi e pi strani non si svolgono a teatro, ma nel cuore di uomini e donne comuni.

    Questi vivono senza attirare lattenzione e non tradiscono minimamente i conflitti che

    imperversano nel loro animo, a meno che non cadano vittima di una depressione di cui essi

    stessi ignorano la causa.7

    Chi rifiuta di conoscere la propria ombra sar portato con il tempo a sentirsi depresso,

    stressato, tormentato da un diffuso senso di angoscia, di insoddisfazione e di colpevolezza e

    7 C.G.Jung , Psicologia e religione, Bollati Boringheri, Torino 1982.

  • 11

    tender a lasciarsi trasportare da gelosia, rabbia, devianze sessuali, golosit e via dicendo. Fra

    le dipendenze pi comuni citiamo lalcolismo, il gioco dazzardo. La dipendenza un

    problema dellombra. Alcuni ritengono tali comportamenti causa di degrado della natura

    umana ma, non cos, ne sono una causa indiretta. Questi atteggiamenti permetto alla

    persona di superare i limiti e di identificarsi per un lasso di tempo nel suo lato ombra di cui

    sente tanto lattrazione.

    Ci sono molti talenti selvaggi sepolti nellinconscio guardarsi nel profondo porter vitalit e

    incoragger la creativit in tutti i campi della vita.

    Per operare tale ricerca dentro di s necessario mettersi in ascolto senza pregiudizi e

    convinzioni personali. Luomo pu accedere alle proprie dinamiche nascoste solo attraverso il

    proprio sentire.

    1.5 Proiezione dellombra

    "Tutto ci che degli altri ci irrita pu

    portarci alla comprensione di noi stessi"

    C.G. Jung

    I lati poco amati di noi stessi che tentiamo

    invano di eliminare dalla nostra vita si proiettano

    sugli altri e ci costringono a riconoscerli.

    J.M.

    Se non riconosciuta lombra non solo creer ossessioni ma imporr il proprio ingresso nella

    coscienza sotto forma di proiezioni sugli altri.

    Una persona alle prese con la proiezione della propria ombra vedr alterata la propria

    percezione della realt: i tratti e le qualit che avr rifiutato di vedere in s li assegner ad

    altri, come se mettesse loro delle maschere. Potr sia mitizzare i portatori delle sue proiezioni

    sia denigrarli o averne paura.

    Potremmo dire che il proiettore arriver ad avere paura della propria ombra e a causa di un

    curioso riverbero tali proiezioni arriveranno ad ossessionarlo e a causare intorno a lui conflitti.

    Proiettare la propria ombra su qualcuno vuol dire assegnargli una maschera e procedere di

    conseguenza. Chi costretto d'altra parte a subire le proiezioni, si pensi a un popolo

  • 12

    discriminato, al mobbing, a ingiusti e coattivi attacchi personali non pu che provare un

    profondo disagio psichico che pu arrivare sino a far traballare un buon equilibrio personale.

    Non semplice disfarsi delle proprie proiezioni nemmeno quando a volte la persona, altro, si

    comporta con un atteggiamento tanto diverso da quello proiettato da mettere in dubbio il

    nostro giudizio. Per non lasciare la propria proiezione ed evitare, quindi, di vedere la realt

    della propria ombra, il proiettore pronto a ricorrere a finti pretesti pur di legittimare i propri

    giudizi di condanna.

    Con il tempo la persona avr sempre pi paura di mettersi in gioco e sar portato a

    confrontarsi con gli altri in maniera svantaggiosa, rimproverandosi e sentendosi un buono a

    nulla.

    La spiegazione a ci pareva dal fatto che oltre al sistema empirico esiste un sistema personale

    che si caratterizza per il fatto di competere solo alluomo. Esso si compone di quanto ogni

    individuo ha imparato durante la vita e forma il suo nucleo unico. Un sistema che si

    autodifende anche quando le strategie che comprende sono disarmoniche.

    Proprio dal rapporta tra lo il sistema empirico e quello personale dipende la capacit della

    persona di stare nella vita. La distanza tra i due termometro di quanto la persona sia vicino a

    dinamiche armoniche o al contrario attui nella propria vita dinamiche contro armoniche.

    1.6 Classificazione dellombra secondo il materiale e gli ambienti

    A seconda della natura del materiale rimosso potremmo distinguere due forme di ombra:

    lombra nera e lombra bianca.

    La prima deriva da ogni istinto represso, come laggressivit o la sessualit. Riguarda

    soprattutto le persone che hanno acquisito una reputazione di moralit e virt. A volte la loro

    ombra insorge proprio verso i valori veicolati dallambiente in cui vivono: rivolta contro le

    leggi e le regole della societ, desiderio di dominio, pulsioni sessuali non gestite, gelosia e

    invidia.

    Lombra bianca deriva dalla mancanza di sviluppo o di repressione di una tendenza virtuosa o

    spirituale. Trae origine dalla pressione che lambiente sociale e familiare ha esercitato gi dai

    primi anni di vita , imponendo come regole, atteggiamenti e comportamenti fuorvianti.

    La brava bambina cresciuta in un ambiente dove normale servire e prodigarsi per gli altri

    portata a reprimere ogni slancio di realizzazione di s. Saper parlare al proprio sostegno far

    parte della sua ombra bianca.

  • 13

    Le ombre classificate secondo gli ambienti che le hanno originate possono essere cos

    suddivise: familiare, istituzionale o nazionale.

    Lombra familiare:

    Le famiglie non veicolano solamente valori e talenti positivi, ma anche zone dombra

    conseguenti da rimozioni collettive. Cos gli eventi tragici in una famiglia possono a volte

    trasformarsi in miti; allo stesso modo, i lutti gestiti male seguitano ad perseguitarla e gli

    scandali familiari costituiscono segreti ben mantenuti.

    Tutte queste ferite, tragedie e drammi rimasti allo stato inconscio nella memoria familiare

    hanno linclinazione di riprodursi da una generazione ad un'altra. I discendenti sono portati a

    vivere nuovamente gli stessi drammi e a ripercorrere le stesse rimozioni senza sapere il

    perch. Queste ingiunzioni hanno valore di legge allinterno della famiglia e rappresentano

    una vera e propria consegna damore anche quando il suo contenuto si rivela dannoso e

    controproducente. Attraverso la consegna familiare tutte le strategie si tramandano alle

    generazioni future anche quando a prima vista il copione potrebbe apparire diverso. Ogni

    resistenza del figlio cambia in maniera sostanziale alla morte del genitore, momento in cui si

    attua la seconda parte della consegna che da quel istante lo investe come lesponente pi

    importante della propria stirpe. Al singolo richiesto di assumersi la responsabilit per tutto

    loperato del proprio nucleo familiare.

    In tutte le famiglie in maniera pi o meno consapevole i genitori per evitare situazioni di

    disagio e per una inquietudine inconscia di lealt familiare, impediranno, quindi, ai figli di

    manifestare alcune emozioni o di sostenere e incitare qualit e talenti in maniera tale che essi

    adottino un atteggiamento preciso. In questo modo, obbediscono alle pulsioni dellombra

    familiare.

    I figli, che temono e sentono il pi piccolo rischio di rifiuto, osservano ubbidienti i divieti

    parentali. Alcuni studiosi hanno raccolto nel tempo un certo numero di queste ingiunzioni

    familiari che si caratterizzano per avere tutte una formulazione negativa. Di seguito un breve

    elenco: non esistere, non essere te stesso, non crescere, non realizzarti, non

    essere in salute, non impegnarti, non istaurare relazioni intime, non pensare, non

    essere sensibile e cos via.

    A volte lombra della famiglia sembra si concentri tutta su un solo membro. il caso classico

    della pecora nera che devia dalle regole e dalle norme familiari. Questo per non mette

    altro che in luce una compensazione avvenuta in quanto lintero sistema familiare ad essere

    difettoso. Lirresponsabilit e la frivolezza di una persona porranno in luce un lato troppo

    serio e rigido della famiglia. Agli uomini, ed in questo caso a tutti i membri della famiglia,

  • 14

    richiesto di assumersi le proprie responsabilit. Lordine non riconosce infatti differenza tra

    chi commette un atto e chi lo subisce in quanto luno non potrebbe esistere senza laltro e

    soprattutto non gli importa dei perch. Inoltre solo il fatto di essere presente in un qualsiasi

    contesto implica, anche se in quantit e in qualit diversa, una responsabilit per quanto

    avvenuto.

    Lombra istituzionale

    Nelle comunit si portati a privilegiare certe qualit a discapito di altre le quali vengono

    considerate inutili se non perfino negative. Lombra del fondatore di una collettivit lascia il

    propria segno sullombra del gruppo anche dopo la sua morte. Per comprendere meglio come

    funziona lombra istituzionale si pu osservare il seguente esempio: in un istituto di

    formazione per sacerdoti, due precettori si mostravano preoccupati di individuare anche i pi

    piccoli segni di omosessualit e di alcolismo tra i sacerdoti. Un gesto fraterno come un

    abbraccio era interpretato come segno di omosessualit, bere velocemente un bicchiere di

    vino era valutato come assenza di dominio di s, propria dellalcolista. Come risultato di tali

    considerazioni tutti i seminaristi diventarono ossessionati dalla preoccupazione di scoprire tali

    modi di fare iniziando a spiarsi gli uni con gli altri. Le ombre dei due educatori avevano finito

    per contaminare tutti i membri dellambiente. Tutti i valori della comunit, fratellanza,

    disponibilit, interesse allo studio non richiamavano pi lattenzione di nessuno poich tutte

    le energie erano rivolte nellindividuare omosessualit ed etilismo.

    Una societ incapace di riconosce la propria ombra si allontaner poco a poco dai propri

    obiettivi e, totalmente irretita da questa ombra, non sar capace di far altro che incoraggiare

    quello che cerca di evitare.

    Lombra nazionale

    Esistono ombre anche su scala nazionale basti andare a visitare un paese straniero.

    Si noter che gli abitanti di questo paese hanno idee diverse dal paese di nostra provenienza.

    Quello considerato un difetto nella propria patria potrebbe essere un pregio in un altro.

    Pi una nazione si isola, pi si rende cieca sui propri difetti e limiti, pi avr la propensione a

    proiettare le proprie paure e le proprie insofferenze sulle nazioni vicine. Il contatto con

    popolazioni diverse aiuta a portare in superficie mancanze e limiti mentre il non conoscere

    porta spesso ad avere pregiudizi verso laltro. Battute di spirito che hanno come oggetto

    popolazioni vicine e appellativi razzisti sono segnali evidenti dellombra nazionale. In tempi

    di guerra, la proiezione dellombra del nemico alimentata ed esasperata dai media. Tutto

    ci che si giudica sgradevole e disdicevole in se stessi ci si accanisce a scoprirlo

    nellavversario.

  • 15

    Durante la seconda guerra mondiale, il popolo tedesco aveva tutto i difetti immaginabili. I

    neri sono stati a lungo bersaglio della proiezione dellombra dei bianchi. Nello stesso modo

    gli ebrei sono stati vittime dellombra collettiva di altri popoli. Minoranze, stranieri danno

    spesso fastidio per la loro diversit e originalit, diventando dei capri espiatori.

    Quanto detto potrebbe farci pensare che le nazioni siano cos condannate ad avere nemici a

    cui affibbiare la propria ombra. Ma pu non essere cos; alcune societ, da noi occidentali

    considerate primitive, in passato hanno trovato una soluzione a questo, nominando al loro

    interno alcune persone con il compito di fare la parte dellombra collettiva. Un esempio sono

    stati i Sioux dAmerica dove lo Heuhoka esercitava il compito sacro che consisteva

    nellinterpretare lombra del gruppo. In maniera sistemica egli faceva tutta una serie di attivit

    al contrario come cavalcare il cavallo rivolto verso la parte posteriore, innalzare la propria

    tenda con lentrata rivolta nella parte opposta a tutte le altre e si compiaceva regolarmente di

    infrangere le norme e le regole della trib8.

    Un altro esempio significativo in passato era il giullare del re che svelava tutto quello che la

    corte cercava di nascondere.

    Ricordiamo ancora la Festa dei Pazzi nel Medio Evo, durante la quale le posizioni sociali

    erano stravolte. Per esempio lo scemo del paese veniva nominato re, la serva si trasformava in

    dama di corte e il giullare diveniva il cavaliere nero.

    Nella societ moderna tale posto dato ai clown e ai comici i quali ci rimandano la nostra

    ombra evidenziando i nostri difetti pi comuni.

    1.7 Teoria dellombra: Jung

    Jung esperto della psicoanalisi freudiana, conosceva lesistenza del mondo nascosto ma il

    pensiero che fosse composto dalle rimozioni di entit psicologiche personali non lo

    soddisfaceva. Per questo inizi le sue ricerche sui miti, sui sogni, sulle disillusioni psicotiche,

    cos come anche sui disegni di primitivi e di bambini che lo portarono a riconoscere

    lesistenza di un altro inconscio, cio linconscio collettivo. Ovvero una memoria di insieme

    di immagini o di motivi innata e comune allumanit. Chiamiamo tali configurazioni

    universali archetipi perch li si trova in tutte le civilt. Lombra era per lui uno di questi

    archetipi fondamentali.

    8 D.M. Dooling, The Windom of dte Contrari, in Parabola, the Trickser, 5/1 (1979).

  • 16

    Tale scoperta mise fine alla sua grande amicizia con Freud che di li in avanti lo consider

    eretico rispetto alla tesi della propria scuola.

    Secondo Jung, lombra rappresentava un insieme di complessi, di energie represse che Freud

    aveva denominato Es. Lombra come la concepiva Jung si profilava da sempre nei miti e

    nelle leggende sotto forma di diversi archetipi: il il fratello oscuro, il doppio, i

    gemelli, lalter ego e cos via.

    Nel tempo attraverso i suoi studi sui sogni e sui suoi pazienti da concetto astratto e anonimo

    lombra assume un aspetto pi concreto.

    Dal 1912 Jung parlava del lato ombroso dello psichismo ed in seguito utilizz diverse altre

    espressioni come il s represso o il lato oscuro di s.

    Nel 1917, nella sua opera La psicologia dellinconscio, descrive lombra come laltro in

    noi, linferiore riprovevole o ancora laltro che ci mette in imbarazzo e ci fa

    vergognare.

    La defin come il lato negativo della persona, la somma di tutte le qualit sgradevoli che

    abbiamo la tendenza a detestare e a nascondere, cos come le funzioni insufficientemente

    sviluppate e il contenuto dellinconscio personale. Aggiungiamo per che lombra non in

    se stessa qualcosa di male anche se ci potrebbe sembrare incompatibile con i valori e le idee

    ricevute di questo o quel ambiente.

    Figura 1 Concezione Junghiana dello psichismo

  • 17

    Di solito, si preferisce camminare guidati dalla luce e questo impedisce di vedere lombra che

    alle proprie spalle; spesso sono gli altri a vederla prima della persona stessa. Al medesimo

    modo spesso gli altri distinguono meglio il lato oscuro della personalit di un individuo che

    lui stesso si rifiuta di vedere. Lombra che appare piccolissima sotto il sole di mezzogiorno

    si allunga e si ingrandisce man mano che il giorno cala e durante la notte invade tutto lo

    spazio. Lo stesso avviene per lombra psichica, minuscola durante il periodo di veglia

    assume proporzioni immense durante il sonno, quando si intrufola nei sogni.

    Cos quanto lindividuo ha cercato di mascherare durante il giorno per vergogna o altro, i

    sogni lo rivelano la notte. Di qui i simboli di cui sono intessuti i sogni mettono in luce in

    maniera a volte brutale il materiale rimosso: la madre avr laspetto di una strega, il capo di

    un tiranno e cos via.

    Il sogno non fa altro che illuminare in maniera cruda quanto si cerca di nascondere per

    conformarsi alle regole.

    Ci sono diverse espressioni usate nel gergo comune che illustrano bene le reazioni provocate

    dal mondo psichico rimosso come: ha paura della sua stessa ombra o si adombra per

    niente. Un proverbio tedesco dice: non si pu saltare sopra la propria ombra che esprime

    limpossibilit di liberarsi del proprio mondo rimosso.

    1.8 Lombra yin e lombra yang

    Come il lato luce anche il lato ombra contiene quindi una grande quantit di qualit

    empiriche. Esse sono previste dal codice del sesso biologico cui si appartiene. Parleremo di

    ombra yin e di ombra yang che si caratterizzano per consistenza e natura diverse. Ogni

    individuo, oltre alle qualit pi ambite del proprio codice, ha diritto di accedere anche a quelle

    pi scomode e considerate a volte deplorevoli. Un diritto ma anche un obbligo in quanto gli

    viene richiesto di dare allombra il posto legittimo allinterno della propria vita facendola

    manifestare senza combatterla.

    Integrare la propria ombra costituisce un bisogno insito nellesistenza che non ha bisogno di

    consenso ma persiste per il semplice fatto che sia presente. Cos uomo e donna integrati si

    esprimono soprattutto attraverso il loro lato luce ma non per questo rinnegano la propria

    ombra essendo allo stesso tempo in grado di entrare ed uscire da essa senza accumulare una

    grande quantit di debito.

  • 18

    Coloro che pensano di essere solo buoni, bravi, educati e innocenti mostrano invece un segno

    evidente di un considerevole degrado. in questo caso e con lavanzare della metamorfosi

    empirica che alcuni lati dombra si rafforzano in maniera consistente diventando indicatori

    sistemici. Tali indicatori sono uguali per tutti in quanto laccesso di carica non fa differenza

    tra maschile e femminile.

    Per quanto lordine sostenga le dinamiche di apertura come primarie, legittima luomo,

    attraverso il libero arbitrio, a scegliere quelle di cui sente maggiormente il richiamo in quanto

    nella vita di ogni persona sempre una delle due, tra luce e ombra, a predominare.

    Ombra yin

    Come appena detto anche la donna yin integrata ha bisogno della sua ombra senza la quale

    non potrebbe esistere. per quanto ci si potrebbe chiedere diversamente, anche a lei

    richiesto di riconoscersi nella propria fragilit e nella propria tristezza, di prendere atto

    dalla sua naturale tendenza a subire e di entrare in dipendenza emotiva. Lei ne ha bisogno

    come ogni altra esponente femminile poich lombra nientaltro che il rovescio della stessa

    medaglia che dallaltro lato contiene le qualit femminile pi ambite: la sensibilit, la

    dolcezza, la sua capacit di essere leggiadra e spensierata allo stesso modo come la

    maggiore apertura e lamore incondizionato9. Quello che fa si che la donna sia integrata il

    modo di accedervi, ovvero di saperla sperimentare senza allo stesso tempo perdersi in essa.

    Lei riesce a sentire il proprio dolore trasformandolo senza sentirsi obbligata ad esorcizzarlo

    ogni volta. La donna integrata in grado di vivere la propria ansia senza arrivare alla

    depressione o la propria timidezza senza per farsi fermare da essa, in grado di sentire,

    cedere nella propria autostima ma non per questo sentirsi vittima.

    La donna yin alterata e la finta yin vivono maggiormente lombra appartenente al codice

    femminile al contrario la donna finta yang e la yang autentica sono portate a prediligere

    lombra maschile in quanto vivono un rifiuto assoluto verso lombra yin.

    La principale dinamica dellombra femminile la paura in tutte le sue manifestazioni e forme,

    dalla timidezza allangoscia, dalla paura di brillare a quella di soccombere.

    Fanno parte dellombra yin anche la tristezza, la fragilit, leccesso di emotivit, la mancanza

    di chiarezza ma anche la dipendenza affettiva, il senso di colpa, il perfezionismo, la critica, la

    vanit, la perfidia, la mancanza di organizzazione, la sbadataggine ed altre ancora.

    Lombra yang

    Come la donna yin integrata anche luomo yang integrato portatore e ha pieno diritto di

    accedere alle qualit dombra. Tale realt si caratterizza nel fatto che anche luomo pi

    9 M. Hardy, La grammatica dellessere, Lumh

  • 19

    pacifico ha bisogno di conoscere la sua forza bruta, la rivendicazione ceca ed il tradimento

    sessuale. Luomo ha la necessit di sentire la propria prepotenza, la propria ignoranza ed il

    proprio cinismo. In quanto portatore sano in grado di gestire, grazie alla propria esperienza,

    tutte queste situazioni senza che esse prevaricano la sua esistenza. Nel caso contrario saremo

    di fronte ad un debito che varia di peso e dimensioni in base al proprio allontanamento

    dallordine.

    Luomo yin e luomo finto yin vivranno maggiormente lombra del sesso opposto, mentre

    luomo finto yang e luomo yang alterato sperimenteranno maggiormente dinamiche guidate

    dallombra yang.

    Fanno parte dellombra yang la rabbia in tutte le sue manifestazioni che si tratti di abuso di

    autorit o di violenza esplosiva e bruta. Nello stesso modo sono diritti dellombra yang la

    superficialit, limpazienza, un ego molto sviluppato, essere calcolatore e razionale, la sfida e

    la competizione eccessiva, leccesso di controllo, linflessibilit, la superficialit e in ugual

    misura la volgarit,

  • 20

    2.La formazione dellombra

    Fino ai trentanni passiamo la maggior parte

    del tempo a decidere quali aspetti di noi

    stessi dobbiamo buttare nel sacco dellimmondizia,

    poi passiamo il resto della vit

    a a tentare di tirarli fuori.

    (Robert Bly)

    Storia delluomo dalle sette maschere

    Cera una volta un uomo che portava sette maschere diverse, una per ogni giorno della

    settimana. Quando si alzava la mattina, si copriva immediatamente il viso con una delle

    maschere. Poi si vestiva e usciva per andare al lavoro. Viveva cos, senza mai lasciar

    vedere il suo viso.

    Ma una notte, mentre dormiva, un ladro gli rub le sette maschere. Al risveglio, non

    appena si rese conto del furto, si mise a gridare a squarciagola: Al ladro! Al ladro!.

    Poi si mise a percorrere tutte le strade della citt alla ricerca delle proprie maschere.

    Le persone lo vedevano gesticolare, bestemmiare e minacciare la terra intera delle pi

    grandi disgrazie se non fosse riuscito a trovare le sue maschere. Pass lintera giornata

    a cercare il ladro, ma invano.

    Disperato e inconsolabile, si accasci piangendo come un bambino. Le persone

    cercavano di confortarlo, ma niente poteva consolarlo. Una donna che passava di l si

    ferm e gli domand: Che cosa le successo? Perch piange cos?. Egli alz la testa

    e rispose con voce soffocata: Mi hanno rubato le mie maschere, e con il viso cos

    scoperto mi sento troppo vulnerabile. Si consoli, gli disse la donna. Mi guardi: ho

    sempre mostrato il mio volto da quando sono nata. Egli la guard a lungo e vide che

  • 21

    era molto bella. La donna si chin, gli sorrise e gli asciug le lacrime. Per la prima

    volta in vita sua., luomo sent, sul viso, la dolcezza di una carezza. (Tadjo)

    2.1 La formazione della persona

    Non facile concepire il concetto di ombra per chi ignora quello di persona. Tale componente

    conosciuta anche come Io Ideale.

    A partire da Jung, con il vocabolo persona si definisce quel Io sociale conseguente dagli

    sforzi di adeguamento messi in atto per adattarsi alle norme educative, sociale e morali del

    proprio ambiente.

    La persona respinge dal proprio campo di conoscenza tutte le emozioni, i talenti e gli

    atteggiamenti giudicati inaccettabili per la societ cui appartiene. Allo stesso momento essa

    produce nellinconscio una controparte di se stessa definita da Jung ombra.

    Eppure, come scrive M. Gargiulo nel suo articolo Esperienza e simbolizzazione, lunico

    modo che la persona ha per eliminare una parte vitale che pure esiste quello di non

    percepirla pi o di modificarne la percezione per renderla accettabile.

    Limmagine che ne scaturisce comprende tutte le parti, sia quelle accettate, sia quelle

    modificate, ma esclude rigorosamente quelle rifiutate. Nel gergo empirico parleremo di

    anestetizzarsi che rappresenta lunico modo della persona di non sentire il dolore lacerante

    che non sarebbe in grado di sostenere. Tesi parallela quella di A. Miller in Il dramma del

    bambino dotato e la ricerca del vero s quando dice Ogni vita piena di illusioni proprio

    perch la verit ci appare insopportabile.

    Lorigine del concetto junghiano di persona il principio di prosopon; termine del teatro

    greco che designava la maschera che portavano gli attori per interpretare un personaggio. Il

    termine persona deriva da per sonare, cio risuonare attraverso. Per lappunto la

    maschera dellattore era usata per far risuonare la voce e per illustrare il carattere del

    personaggio interpretato. Ogni Prosopon rappresentava un modello della condizione umana: il

    bravo bambino, lavaro, la vittima e cos via. La maschera non esprimeva il dramma

    dellattore ma una situazione di conflitto a carattere universale.

  • 22

    Il dilemma che nasce da tutto ci pu essere un conflitto interiore tra lIo sociale e lIo

    intimo10 perch mentre lIo persona cerca di adattarsi alla societ, lIo intimo perde di

    importanza. La difficolt cui ci si trova di fronte, quella di adattarsi al proprio ambiente

    senza tuttavia trascurare la propria crescita Da una parte necessario promuovere lo sviluppo

    della persona, con il rischio di ostacolare la socializzazione necessaria allindividuo; dallaltra

    opportuno tutelare la crescita del proprio Io intimo, evitando di spendere troppa energia per

    adattarsi allambiente.

    2.2 Il bambino e la sua crescita

    Per crescere necessario superare diverse fasi evolutive. Il neonato deve rinunciare al seno,

    alla presenza costante della mamma, alla calda protezione e via di seguito finch non potr

    costruire la propria esistenza da adulto. Tutti questi passaggi costringono il genitore e il

    bambino a sperimentare lutti che possono essere a secondo del tipo di perdita pi o meno

    dolorosi. Per diventare grandi ci viene chiesto di uccidere la rappresentazione del nostro

    genitore interno. Questo significa che da adulti dovremo acquisire la libert interiore di

    costruire un nostro personale stile di vita e un sistema di valori anche se questi dovessero

    collidere con le aspettative dei nostri genitori.

    Alcuni autori lasciano intendere che un educazione perfetta dovrebbe poter eliminare qualsiasi

    formazione dellombra nel bambino in maniera tale che una volta divenuto adulto non ne

    debba soffrire.

    Per esempio Robert Bly e Alice Miller paragonano il potenziale di crescita di un bambino a

    una sfera che chiede di espandersi liberamente in tutte le direzioni allo stesso momento.

    Questo significa che qualunque divieto verrebbe a bloccare la crescita del bambino creando

    un ombra dannosa. Di parere simile troviamo il pensiero quasi utopistico di Jean Jacques

    Rousseau, secondo cui la natura perfetta del bambino viene corrotta al contatto con la societ

    rappresentata dai genitori e educatori.

    Ignorare il contesto sociologico di un bambino per metterlo al riparo da ogni influsso della

    societ equivarrebbe ad imprigionarlo per sotto una sfera di vetro. Non possibile scegliere

    di avere o non avere un ombra. Crescere e diventare adulto genera necessariamente la

    formazione di un ombra.

    10 Come detto in precedenza il contrasto tra il sistema empirico e il sistema personale.

  • 23

    La crescita ideale dovrebbe formarsi in virt di un adattamento elastico e ragionevole ai valori

    e norme del proprio ambiente. Nella misura del possibile la socializzazione del bambino

    necessita di essere guidata in maniera da rispettare le aspirazioni del bambino. Ad esempio si

    pu impedire ad un bambino di picchiare un proprio compagno ma al tempo stesso

    riconoscergli la legittimit di provare rabbia.

    attraverso i genitori che il bambino acquisisce ci che e codifica il mondo.

    Ogni bambino portatore di una matrice deccellenza, essa le appartiene per il semplice fatto

    di esistere. Tale eredit e ricca di tutte i moti di cui lumanit dispone. Solo nella fase di

    attivazione la matrice si inquina per far posto al copione familiare. Attraverso questo sono

    solo i principi sistemici familiare ad attivarsi, mentre restano bloccati tutti gli altri.

    Lattivazione della carica avviene nellinfanzia attraverso il genitore dello medesimo sesso

    biologico colui rappresenter il modello di riferimento in cui il figlio si rispecchier in ogni

    ambito e situazione. In base alla qualit della consegna sentir o no il permesso di crescere.

    Nonostante i genitori facciano del loro meglio capita spesso nella nostra societ che la qualit

    damore trasmessa non sia sufficiente e fa si che il bambino si possa definire ai fini empirici

    orfano.

    Ma sia che esso sia figlio di genitori integrati sia che nasca da genitori alterati richiesto di

    sperimentare e di avvalersi del diritto empirico di sbagliare.

    Se il genitore non riesce a vedere i figli come sono, non permetter loro di conoscersi

    realisticamente. Se il suo sguardo non sar lucido e obiettivo non aiuter il figlio a scoprire la

    sua identit, anzi sar per lui un ostacolo. Se inconsciamente tende a piegare i figli alle

    proprie aspettative far si che loro pensino di essere diversi da come sono in realt. Se per

    esempio il pap vuole che il figlio diventi un campione di calcio, lo indurr a ritenersi

    migliore di quanto sia in realt. Minimizzer i suoi limiti e ingigantir le sue qualit e lo far

    sentire in colpa di voler giocare solo qualche partita con i suoi amici. Sar obbligato a credere

    alle parole del padre se non vorr perdere la sua benevolenza annullandosi lui stesso.

    Se il coraggio di scegliere autonomamente il proprio futuro considerato fonte di dispiacere

    per i genitori, il figlio indotto a non considerare opportuno tale desiderio. Se essere

    coraggiosi considerato un pericolo il bambino non potr fare altro che offrire il suo

    consenso a chi in verit gli sta tappando le ali. Se la forza un elemento importante nella

    famiglia mentre la debolezza inaccettabile il bambino cercher di esserlo con tutte le sue

    energie rinnegando una parte di se e sentendosi con il tempo inadeguato e di non andar mai

    bene.

  • 24

    La forza nasce dallimparare ad amare se stessi, gli altri e la vita, messaggio che a molti

    bambini non viene dato. Questi piccoli imparano a non disturbare, a non far soffrire i genitori

    e a dimostrarsi forti trattenendo il dolore per la perdita, di fronte a violenze e alle frustrazioni

    che subiscono. Quando arrivano le lacrime cominciano a mordersi le labbra, stringere i pugni,

    irrigidire il corpo tentando di cacciare lindesiderato sentire. Non mi mostrer debole, te

    la far pagare e giorno dopo giorno la rabbia cresce acquisendo potere.

    Il bambino si trover a vivere in un mondo che vive come minaccia confuso anche da un

    insieme di esempi non coerenti che ha intorno. Per difendersi non potr far altro che costruirsi

    un armatura, non esprimer i suoi sentimenti al mondo ma manifester solo quelle emozioni

    ritenute accettabili

    Ma c un prezzo da pagare per questa mancata autenticit. La falsa persona sar allorigine di

    un ombra caratterizzata da un profondo radicamento nellinconscio e da una particolare

    aggressivit.

    2.3 Repressione e rimozione

    Distinguiamo due forme di inibizione: la prima la repressione ovvero un inibizione

    intenzionale di un emozione o atteggiamento che poich avviene in maniera cosciente nella

    persona di solito non crea un ombra. La seconda si chiama rimozione e consiste nel

    respingere un potenziale psichico nellinconscio senza neppure esserne consapevoli.

    La rimozione pu avvenire in due modi, o per mancanza di occasioni favorevoli

    allapprendimento oppure fa seguito ad un trauma psichico.

    Nel primo caso si parla di persone che per diverse ragioni non hanno potuto sfruttare tutto il

    loro potenziale: assenza di occasioni, ignoranza dei loro educatori, ambiente ostile e cos via.

    Tale ombra assumer un aspetto primitivo e incolto ma non aggressivo. Come un bambino

    che ha vissuto in un isola deserta per molti anni. Nei suoi primi contatti con il mondo sar

    rozzo, selvaggio, smarrito, ignorando le regole elementari della vita sociale. Non avr

    imparato a parlare, lavarsi, a mangiare ecc.

    Il secondo tipo di rimozione invece deriva da severi divieti dellambiente circostante. In

    questo caso lenergia psichica della persona viene respinta nelle profondit dellinconscio

    senza che nemmeno costui se ne accorga. Tale ombra presenta spesso un forte carattere di

    aggressivit e di autonomia.

    Il soggetto non la riconosce come propria. Vive la sua ombra come qualcosa di dissociato e

    pertanto essa sfuggir al suo controllo.

  • 25

    2.4 Lombra come sacco dellimmondizia

    Robert Bly, poeta e pensatore americano , per descrivere lombra usa la metafora del sacco

    dellimmondizia.

    Egli sostiene che ogni volta che si rimuove un emozione, una qualit, una capacit, come se

    si gettassero tutte queste parti di s in un sacco dellimmondizia. Tale cosa avviene secondo

    lui per i primi trenta anni di vita e con il tempo tale fardello diviene sempre pi pesante da

    portare. Sara necessario per lindividuo rovistarci dentro per recuperare e tentare di

    sviluppare tutti gli aspetti rimasti nascosti.

    Chi non si dedica al compito umile e paziente di riciclare il contenuto del proprio sacco dopo

    un po di tempo se ne sentir schiacciato: cadr in letargo, si lascer vivere, prover un grande

    vuoto interiore.

    I preziosi elementi che sono nel sacco continueranno a fermentare per essere visti e potersi

    manifestare.

    Ma perch una persona respinge nel suo inconscio un materiale cos prezioso?

    I motivi sono diversi a partire dal fatto che teme di essere oggetto di esclusione sociale, se si

    permettesse di essere se stessa. Questa paura, sia essa reale o immaginaria, si manifesta

    secondo diverse modalit: paura di perdere laffetto dei genitori, paura di rimanere isolati,

    paura di sentirsi emarginati dal gruppo, paura del ridicolo, paura di avere vergogna, paura di

    non farcela e cos via.

    Ci sono famiglie per cui mostrarsi forti e felici la regola. Il bambino imparer presto a non

    potersi sentire triste, a non piangere, a non chiedere aiuto. In altre famiglie saranno proibite

    manifestazione daffetto, di intimit per paura di degenerare in giochi o pensieri a sfondo

    sessuale portando a favorire atteggiamenti freddi e distaccati.

    A scuola alcune maestre si lamenteranno della difficolt di lettura e di comprensione di alcuni

    allievi facendoli sentire inadeguati e reprimendo la loro voglia di sapere e di porre domande.

    Lopinione del gruppo per i bambini e gli adolescenti molto importante. Un bambino

    nasconder le sue spiccate doti e voglia di imparare per non essere deriso dai suoi compagni,

    una bambina eviter di giocare a pallone per non essere considerata un maschiaccio

    rimuovendo le bench minime manifestazioni dei lati maschili della sua personalit.

  • 26

    2.5 Elenco dei divieti

    Di seguito vorrei passare in rassegna una serie di divieti che riguardano lespressione di certe

    emozioni, qualit o inclinazioni. Si tratta sia di divieti reali sia di parole o gesti interpretati

    come tali dalla persona coinvolta.

    Divieti di diventare se stessi

    Divieto di crescere o di cambiare, di pensare a s, di attirare lattenzione su di s, di essere

    uomo o donna, di essere in salute o malati, di divertirsi, di essere originali, di sentirsi amati

    per ci che si o di essere fieri di se, di stare in disparte per rimanere soli, ecc.

    Divieti relativi alle emozioni

    Divieto di esprimere certe emozioni come la paura, la gelosia, la rabbia, la tenerezza, la

    tristezza e cos via; divieto anche di pensare di vivere certe emozioni, di essere sensuali o di

    amare il piacere sessuale, di sentirsi piccoli e vulnerabili, ecc.

    Divieti relativi allapprendimento

    Divieto di sperimentare, di imparare, di non sapere o di sentirsi ignoranti; divieto di

    distinguersi dagli altri per le proprie capacit, come il disegno, la danza; divieto di essere

    competenti, di sentirsi incompetenti, di sbagliare, di essere intelligenti o intellettuali, di

    riuscire, di avere la fede, di esprimere tale fede in pubblico, ecc..

    Divieti relativi allintimit

    Divieto di stringere amicizia, di avere una vita intima, di manifestare il proprio affetto con

    parole o gesti, di amare una certa popolazione straniera, di avere fiducia, di affidarsi, ecc.

    Divieti relativi allaffermazione di s

    Divieto di chiedere o di rifiutare, di esprimere la propria opinione, di avere progetti, di essere

    conservatori o allavanguardia, divieto di essere fieri di s, di ritenersi capaci, ecc.

  • 27

    Simili divieti hanno la maggior parte delle volte leffetto di frenare la conoscenza e lo

    sviluppo di ricchezze personali. Per sfruttarle bisogna avere lumilt, il coraggio, la pazienza

    di andarle a guardare dove le abbiamo nascoste, tirarle fuori una ad una e assumersi il diritto

    di utilizzarle.

    Molti avranno paura di andare ad esplorare la loro ombra. Scopriranno che tale percorso non

    facile e prevede di sentire tutte le emozioni fino a quel momento messe da parte perch non si

    era in grado di sostenerle, e andare a toccare il dolore.

    2.6 Le dipendenze

    La dipendenza ritenere che una situazione, una sostanza, una condizione, una persona o

    qualsiasi altra cosa siano fondamentali per la propria esistenza.

    Quando la dipendenza assoluta si pu arrivare allannullamento parziale o totale della

    persona a favore delloggetto della dipendenza. Per cercare di evitare la perdita o il senso di

    vuoto dellabbandono, lindividuo pu arrivare alla completa prostituzione di se stesso e alla

    annullamento della propria vita.

    Tale situazione pu diventare letale nel lungo periodo.

    Essere dipendenti vorr dire delegare a qualcuno o a qualcosa la propria esistenza.

    Uno dei motivi principali sembra essere un non risolto rapporto con le figure genitoriali che

    porta tali persone a cercare in et adulta contesti o figure surrogate a cui attaccarsi per vivere.

    Il bambino nella sua evoluzione e crescita attraversa infatti varie fasi. Passa dalla simbiosi con

    la madre in cui i due sono un tuttuno alla fase di separazione, individuazione in cui pu

    avviarsi verso le prime autonomie motorie, sociali e iniziare a costruire un identit personale.

    Quando tale passaggio non avviene la persona entra spesso nelle dipendenze di cui sopra, cos

    facendo incorpora in s le pi grandi angosce umane come lannullamento e labbandono.

    Nel primo caso gli individui si percepiscono come vuoti, impotenti, invisibili, estranei a se

    stessi e agli altri quasi come a sperimentare una sorta di morte. questa la sensazione che

    langoscia di annullamento fa arrivare alla persona che cerca di allontanarsi entrando nella

    dipendenza con laltro cercando laffetto e la simbiosi.

    Alcune persone cercano di ovviare alla sensazione di angoscia attraverso sostanze

    stupefacenti, cibo, alcol, beni di consumo oppure andando a cercare situazione pericolose ed

    estreme.

  • 28

    Tutti questi tentativi non allevieranno la senso di morte anzi nel lungo periodo non condurr

    che alla ripetizione di relazioni infantili, distruttive e annullanti.

    Langoscia di abbandono rappresenta una forma pi evoluta della precedente in quanto

    lindividuo riuscito a impostare una parziale identit ma non le autonomie indispensabili per

    manifestarla.

    Queste persone hanno spesso bisogno di qualcuno che li sostenga. Inoltre essendo in possesso

    di unidentit sono in grado a volte di sentire il loro scarso potere, il bisogno di dipendere e il

    senso di solitudine. proprio la solitudine a portarlo alla ricerca di un surrogato. In genere le

    radici di questi comportamenti possono essere individuate in traumi nella fase di separazione.

    Quando il piccolo non viene spinto a sperimentare, o il genitore risulta avere atteggiamenti di

    chiusura o di giudice o ancora da genitore rimasti loro stessi bambini e che chiedono ai figli di

    assumere loro il ruolo di genitori. Il bambino sentitosi abbandonato ricercher nella sua vita

    situazione cui appoggiarsi o sar portato a fuggire tutte le volte che si trover a fare i conti

    con richieste di affettivit come una relazione di coppia o di amicizia.

    Nella societ moderna le forme di dipendenza oltre al tabacco, stupefacenti e alcol sono

    svariate come lo shopping compulsivo, la cura eccessiva del corpo e dellimmagine.

    Vi sono persone infatti che non possono rinunciare ad una seduta in palestra e altre che non

    possono far a meno di mostrarsi costantemente brave, adeguate e perfette.

    Esistono poi dipendenze che coinvolgono le condotte sessuali, il gioco ed anche il lavoro. In

    un epoca come la nostra non mancano sicuramente i teledipendenti o persone che riescono ad

    entrare in contatto e a comunicare con altri solo attraverso un computer o un telefonino.

    Ci sono poi persone che ricercano situazioni di pericolo come nel caso di sport estremi e per

    finire dipendenze che non vengono spesso considerate come quelle verso gli animali o le

    persone.

    2.7 Il digiuno origini e le paure

    Il digiuno una pratica istintiva e naturale a cui ricorre l'animale ferito o malato, che si

    apparta ed isola astenendosi dal cibo sino al ricupero delle forze vitali ed alla guarigione.

    Sono note le condizioni eccezionali del digiuno animale durante il letargo invernale o durante

    periodi peculiari di trasformazione quali la stagione degli amori: l'esempio dei salmoni che

    interrompono l'assunzione del cibo quando percorrono il viaggio estenuante a ritroso lungo i

    fiumi per cercare luoghi adatti alla riproduzione.

  • 29

    Il digiuno conosciuto in ambito antropologico: si pensi alla popolazione degli Hunza del

    Tibet, le cui eccezionali condizioni di salute sono state attribuite, oltre che allo stile di vita ed

    alle condizioni sociali equilibrate ed eccezionali, al periodo di semi-digiuno che dovevano

    affrontare data la scarsit del cibo nel periodo invernale.

    Meno noto sicuramente l'uso del digiuno come strumento di disintossicazione del corpo e di

    prevenzione ma anche guarigione dalle malattie: il caso del digiuno idrico igienista, adottato

    dalla naturopatia e in particolare dall'igiene naturale, un movimento sorto nel secolo scorso

    per opera di alcuni medici e naturopati che anticiparono gli attuali contributi della psicologia

    della salute proponendo un originale interpretazione del ruolo della patologia all'interno del

    Sistema uomo e indicando la pratica del digiuno e la promozione di uno stile di vita

    conforme alle leggi della Natura come via di guarigione e di mantenimento della salute

    olistica.

    Riferimenti al digiuno sono presenti nella letteratura medica ufficiale di tutto il mondo che

    riportano ricerche sui cambiamenti fisiologici e sugli effetti terapeutici che accompagnano

    l'astinenza dal cibo.

    Ma dall'altro lato spesso le persone ne hanno paura. Questa emozione riconducibile a

    dinamiche psicologiche ed inconsce ben precise. L'astensione dal cibo richiama: infatti all'atto

    del nutrirsi che ha un significato psicologico aggiuntivo rispetto alla semplice funzione

    biologica: il cibo il primo mezzo di scambio tra il bambino e il mondo (la madre in primo

    luogo) attraverso il quale il bambino inizia l'apprendimento della realt ed attraverso il quale

    viene trasmesso il messaggio dell'amore e del contenimento materno. Cos attorno all'atto del

    nutrirsi si struttura la relazione bambino-altro. Il nutrimento viene identificato con l'amore

    nella maggior parte dei bambini in et molto precoce come dichiara Lowen. Le

    psicopatologie legate al cibo, come l'anoressia e la bulimia, testimoniano dell'ipervalore

    simbolico investito nel cibo che viene alternativamente vissuto come oggetto dal quale

    ottenere la gratificazione primaria, che si tratti di amore o di sicurezza, o sul quale scaricare le

    tensioni aggressive e l'ansia esistenziale. La paura del digiuno va inserita in questa dinamica,

    ove l'astensione dal cibo pu voler significare il rinunciare alla sicurezza dell'amore

    simbiotico. La paura di morire di fame equivale alla paura infantile di non essere amati.

    Questa fa capo al nucleo dellinsicurezza che implica una minima fiducia in se stessi e negli

    altri, dove con la continua preoccupazione di controllare ed anticipare gli eventi della vita, e

    quindi con l'incapacit di vivere il presente si arriva lasciarsi essere. Cos la paura del

    digiuno la paura dell'incontro con se stessi, con la propria ombra, con il vuoto, con le parti

    di se stessi non integrate, la paura dei processi ritmici vegetativi e delle ondate di energia che

  • 30

    attraversano il corpo al di l del controllo razionale, la paura quindi della propria istintualit

    come della disidentificazione dagli aspetti egoici della personalit.

    L'atto del digiunare quindi va ben oltre alla semplice finalit della guarigione fisiologica:

    nella misura in cui astenersi dal cibo significa sperimentare la separazione del legame con la

    materia-Madre-realt consensuale e trascendere la paura dell'ignoto, del vuoto, della non-

    identificazione, la pratica del digiuno diventa uno strumento, unitamente alla meditazione, per

    la realizzazione psicologica e religiosa, intendendo il termine religioso nel senso etimologico

    del termine (re-ligo, collego di nuovo): ricollegare l'uomo a se stesso, alla sua esperienza

    attuale..

    Il digiuno allora uno dei diversi strumenti a disposizione dell'uomo per realizzare il processo

    di crescita interiore e di attualizzazione delle potenzialit latenti. E' un percorso che passa

    attraverso la presa di coscienza che conduce al decondizionamento culturale e alla

    disintossicazione dalle informazioni apprese relativamente alla realt consensuale, per

    riappropriarsi delle diverse dimensioni dell'essere al mondo, delle potenzialit di guarigione,

    trasformazione e consapevolezza, per raggiungere la pi completa esperienza dell'essere e

    riscoprire gli stati di coscienza spirituali e globali.

    Disintossicando il corpo e la mente, il digiuno favorisce l'apertura dei centro energetici e in

    particolare del centro del cuore, che presiede alla facolt dell'amore e della compassione:

    l'effetto di questa purificazione energetica si ripercuote a diversi livello dell'essere, poich la

    guarigione del chakra del cuore comporta il giusto equlibrio tra tutte le nostre parti e la

    equidistanza da richieste eccessive che rischiano di travolgerci; ci permette di definire con

    chiarezza i confini in cui ci sentiamo stabili e protetti, trovando il giusto rapporto con gli

    interlocutori esterni. In tal modo guarisce la paura d'amare e con essa la persona recupera la

    stabilit e si riappropria del proprio centro interiore trasformando le paure, le ansie, le

    inibizioni in accettazione e realizzando la crescita di una consapevolezza pi illuminata,

    capace di percepire quanto di insondabile permea l'esperienza dell'essere.

    2.8 Il digiuno ed i suoi doni

    Quando una persona digiuna si verificano contemporaneamente diverse modificazioni

    dell'ambiente interno ed esterno. Queste modificazioni hanno un effetto essenzialmente

    destrutturante sulle attivit psichiche e funzionali dell'Io, fenomeno che si manifesta nella

    generale regressione delle modalit comportamentali, con allentamento delle difese rispetto al

  • 31

    mondo emotivo e con depotenziamento del pensiero associativo e logico che si caratterizza in

    forme di pensiero analogiche, talvolta irrazionali ma sicuramente creative. Tra gli effetti di

    questo fenomeno vi sono il miglioramento dell'attenzione, della concentrazione e della

    memoria: una pi fluida lucidit mentale viene sperimentata dal digiunante, con affioramento

    di idee nuove e creative rispetto ai problemi pratici ed esistenziali.

    Durante il digiuno si pi in contatto con il proprio mondo interiore ed emotivo. La

    particolare condizione regressiva, unitamente alla disattivazione del sistema di inibizione

    dell'azione, pu determinare spontanee scariche di espressione emotiva, che favoriscono

    l'abreazione catartica e la liberazione degli impulsi e delle tensioni bloccati. Si pu osservare

    come l'intera variabilit emotiva, dalla gioia alla paura alla tristezza alla rabbia, che nelle

    situazioni quotidiane viene repressa ed inibita, durante il digiuno affiora pi facilmente alla

    consapevolezza e viene pi facilmente espressa, comunicata e, soprattutto elaborata ed

    integrata, divenendo quindi risorsa per la crescita.

    Dalla liberazione emotiva deriva l'aumentata capacit di rilassamento e la pi profonda

    disponibilit respiratoria e distensiva.

    Un dato interessante, strettamente legato alla liberazione emotiva la perdita di peso, che in

    alcuni casi di inibizione limitata nonostante l'astinenza dal cibo e che, una volta espresse ed

    elaborate le emozioni trattenute, aumenta sensibilmente. Durante lo stato di digiuno vi un

    maggiore collegamento con l'Inconscio, che si pu evidenziare nell'emergere di ricordi e di

    insights spontanei rispetto alla storia e all'esperienza personale. Lo stesso mondo onirico si fa

    pi vivido e ricco. Durante il digiuno avvengono determinati cambiamenti delle abituali

    strutturazioni che hanno il ruolo di stabilizzare lo stato di coscienza ordinario Si modificano le

    attivit quotidiane; la condizione di riposo e l'inattivit prevalgono rispetto alla strutturazione

    della giornata secondo il ritmo dei pasti e dell'attivit lavorativa. Si affina la sensorialit in

    genere e gli organi del senso percepiscono la realt esterna in modo diverso, varia in maniera

    notevole la percezione cenestesica che informa la mente sullo stato interno del corpo, sul

    grado di tensione muscolare, sulla temperatura corporea: vengono a mancare le molteplici

    stimolazioni indotte dall'assunzione del cibo. Variano quindi le tre principali sensazioni

    corporee la sensazione fetale superficiale, a livello epidermico; le sensazioni legate al

    movimento muscolare; le sensazioni di pancia e viscerali. Si pu comprendere quindi come

    il digiuno sia utilizzato come strumento di espansione della consapevolezza: esso allenta i

    meccanismi di radicamento dell'Io alla realt consensuale, favorendo l'integrazione delle

    funzioni emisferiche del cervello ed in altri termini, favorendo il collegamento tra conscio ed

    inconscio. Destrutturandosi le funzioni di stabilizzazione dello stato ordinario di coscienza, la

  • 32

    consapevolezza si trasforma in una condizione particolare di sensibilit, recettivit ed accesso

    alla creativit interiore. Il momento del digiuno , in questo senso, un momento di

    ristrutturazione degli schemi mentali che orientano l'individuo nel mondo. Una

    ristrutturazione che si attua nella possibilit di cambiamento di determinate strutture di

    credenze, in particolare relative ai processi psicofisiologici dell'organismo: l'esperienza diretta

    e profonda del proprio corpo che regola in modo equilibrato le funzioni di adattamento

    all'astinenza da cibo fornisce una nuova concezione evolutiva dei processi inerenti la malattia,

    la salute e la vitalit energetica.

    Cos, l'apprendimento della possibilit del digiuno e dell'autoguarigione rafforza il senso di

    autostima, la sicurezza nelle capacit rigeneratrici dell'organismo, e in generale la fiducia

    nella vita cos come l'ha intesa Lowen, il quale afferma che la scoperta che il corpo ha vita

    propria ed ha la capacit di curarsi da s e la rivelazione di una speranza. Rendersi conto

    che il corpo ha la propria saggezza e la propria logica ispira un rispetto nuovo per le forze

    istintive della vita.

    La disintossicazione ed il rilassamento si possono osservare nell'aumentata vitalit energetica,

    condizione paradossale rispetto alla concezione comune che prevede l'astenia in caso di

    astinenza dal cibo. Soggettivamente il benessere psicosomatico che si raggiunge con il

    digiuno esperibile nelle piacevoli ondate emotive ed energetiche che testimoniano del fluire

    armonico della pulsazione vitale. Una volta liberate le tossine in eccesso e dopo aver dato

    espressione agli impulsi ed alle emozioni bloccate, l'organismo in grado di recuperare la

    capacit di gioia e di piacere e la vera e propria euforia del benessere. Il digiuno allora

    l'occasione per trasformare il vuoto, che vuoto dello stomaco come vuoto interiore,

    esistenziale, affettivo e quindi assenza dell'amore, nel pieno della percezione del S corporeo

    ed energetico, nella riappropriazione del corpo e dalle sensazioni che lo attraversano e lo

    nutrono profondamente e totalmente.

    Cos, durante il digiuno ci si nutre delle riserve immagazzinate nei depositi ma soprattutto

    della relazione con se stessi e con le altre persone: la funzione del gruppo non solo di

    sostegno e condivisione ma soprattutto di nutrimento affettivo ed energetico.

    Facendo una sintesi il digiuno porta ad una maggiore lucidit mentale e una creativit del

    pensiero, alla liberazione delle emozioni inibite, con espressione spontanea, alla maggiore

    capacit di rilassamento, con riduzione degli effetti dello stress, ad una maggiore sensibilit al

    mondo interiore, con affioramento di ricordi, immagini.

  • 33

    3.Abbracciare la propria ombra

    Non puoi conoscere una cosa senza conoscere il suo contrario.

    Non puoi conquistare la sincerit senza aver fatto esperienza dellipocrisia

    ed esserti deciso a combattere contro di essa.

    (Abu Uthman Maghrebi)

    Devo accogliere e amare me stesso umilmente,ma nella mia interezza,

    senza restrizioni, ombre e luci,gentilezze e collere, risate e lacrime, umiliazioni e fierezze,

    rivendicare tutto il mio passato, il mio passato inconfessato, inconfessabile..

    Janques Leclercq

    Il lupo di Gubbio

    Nel villaggio di Gubbio, abitavano persone dignitose, per non dire orgogliose. Il loro

    villaggio era in ordine; le strade pulite; le case imbiancate di fresco a calce; le tegole

    rosse dei tetti ben lavate; i vecchi felici; i bambini ben educati; i genitori lavoratori.

    Appollaiati sul fianco della montagna gli abitanti di Gubbio gettavano uno sguardo

    sprezzante sui villaggi in pianura. Consideravano le persone che abitavano in basso

    sporche e poco frequentabili. Ma ecco che con il favore della notte, un ombra si

    intrufol a Gubbio e divor due paesani. La popolazione si lasci prendere dalla

    costernazione. Due giovani coraggiosi si offrirono per andare ad uccidere il mostro.

    Armati di spada, lo aspettarono a pi fermo. Ma, al mattino, trovarono i loro corpi

    sbranati. Il panico fu totale. Capirono che si trattava di un lupo che, la notte, si

    aggirava per le strade. Per liberarsene, lassemblea del villaggio decise di fare ricorso

    al santo conosciuto per il suo potere di parlare agli animali. Questo santo altri non era

    che San Francesco dAssisi. Part dunque una delegazione per incontrare Francesco e

    implorarlo di venire a cacciare per sempre il lupo dal loro tranquillo villaggio. Sulla

    strada del ritorno, il santo si inoltr nella foresta con il proposito di parlare con il lupo

    cattivo. Lindomani mattina tutti i paesani si erano riuniti nella piazza pubblica e si

    spazientivano per il ritardo di Francesco. Vedendolo finalmente uscire dalla foresta, di

  • 34

    misero a gridare di gioia. A passi lenti il santo si apr il cammino sino al pozzo, poi,

    salendo sul bordo, apostrof il suo uditorio: Abitanti di Gubbio, dovete nutrire il

    vostro lupo!. Senza altri commenti, scese e se ne and. Allinizio la gente prese molto

    male la cosa. Si arrabbiarono con Francesco. La paura del lupo lasci il posto alla

    delusione e alla collera contro questo santo inutile. Ma, ricredutisi, quella sera

    incaricarono uno di loro di depositare un cosciotto davanti alla propria porta. E fecero

    lo stesso tutte le altre sere.

    Da allora nessuno pi mor tra le fauci del lupo. La vita riprese il suo corso normale.

    Daltra parte, questa prova rese saggi gli abitanti del villaggio. Essi smisero di

    mostrare un atteggiamento arrogante e sprezzante verso gli abitanti dei villaggi in

    pianura. La presenza del lupo nel loro paesello li rese umili.

    3.1 Tre concezioni dellinconscio: Freud, Nietzsche, Jung

    Jung considerava la reintegrazione dellombra come il problema morale per eccellenza.

    Riconoscere la propria ombra, accettarla come parte di se stessi e reintegrarla nellinsieme

    della propria persona. La persona che riesce ad abbracciare la propria ombra diventa un essere

    completo e unico.

    Freud, Nietzsche e Jung propongono percorsi diversi per la reintegrazione dellombra che

    variano a secondo delle loro concezioni della natura dellinconscio e dei rapporti dellio

    cosciente con questultimo.

    Per Sigmund Freud linconscio un mondo di forze caotiche sempre pronte a superare i

    fragili confini della coscienza. Come un vulcano che, travagliato dalle spinte istintuali e

    erratiche della libido, minaccia in ogni momento di entrare in eruzione.

    Per difendersi da tali straripamenti la parte cosciente ha bisogno di crearsi tutto un sistema di

    difesa. Freud consiglia in particolare di dotarsi di due difese: la formazione del principio

    della realt e lo sviluppo di una solida vita razionale.

    Nietzsche al contrario non vede affatto la necessit di difendersi dallinconscio anche se ne

    sostiene il carattere caotico e irrazionale. Lui esalta le forze inconsce del Superuomo e

    quelle delluomo inferiore con le sue tendenze malefiche.

    La sua opera, deformata dai nazisti servita a giustificare i lori istinti razzisti e distruttori.

  • 35

    Jung si allontana da entrambe queste due posizioni estreme. Per lui linconscio un insieme

    di forze opposte ma complementari che chiedono di essere organizzate. Esso composto

    prima di tutto da forze antitetiche come quelle dellEgo e dellombra, del maschile e del

    femminile e da un infinita serie di polarit alchemiche. Tali forze sono responsabili di tensioni

    psichiche in constante fluttuazione. Nonostante ci tutti questi elementi, grazie alla polarit

    del S, cercano di organizzarsi in un tutto coerente.

    La Concezione junghiana sottolinea la necessit di stabilire un giusto equilibrio tra gli

    elementi dello psichismo. Larmonizzazione dellEgo cosciente e dellombra, che Jung

    definisce come la totalit dellinconscio, particolarmente importante. Questo processo

    richiama la visione taoista della realt, secondo cui luniverso risulta dallarmonizzazione

    costante e invisibile dalla polarit tra yin e yang.

    3.2 Gestire la propria ombra

    Non si pu fuggire da un dilemma eliminandone un aspetto. importante accettare la

    tensione che nasce tra lio ideale e lombra. Inizialmente non sar facile ma con il tempo nel

    profondo tali poli da opposti diventeranno complementari. Il difficile confronto tra Ego e

    ombra ha ricevuto molteplici definizioni nella letteratura simbolica . Per esempio gli

    alchimisti lo chiamano nigredo, i mistici, le notti di fede; nei miti di Osiride e Dioniso lo si

    descrive come smembramento della persona, mentre nello sciamanesimo si parla di

    spezzettamento o di cottura nel calderone. In tutti i riti iniziatici il conflitto viene descritto

    sotto forma simbolica di tortura o di una sepoltura .

    Durante la crescita ogni individuo si trover a vivere emozioni inaccettabili come anche forti

    pulsioni istintuali. necessario che impari a non dare ad essi libero corso ma allo stesso

    tempo a non rimuoverli.

    Molto spesso accade che non si coscienti di tale necessit e il sistema cerca in qualche modo

    di dare dei segnali che facciano in modo che si riequilibri come una malattia, un

    licenziamento,un fallimento.

    In molti potrebbero credere che tutta questa trasformazione possa avvenire naturalmente ma

    importante sottolineare che questo percorso esige coraggio.

    Molte persone vivono in maniera dualistica: amano o odiano, lavorano o si riposano, si

    prendono cura degli altri o si prendono cura di s, esprimono i propri sentimenti o li

    reprimono e cos via.

  • 36

    La polarit fa s che siamo incapaci di considerare contemporaneamente i due aspetti di

    ununit e costringe la nostra conoscenza a muoversi seguendo una successione da cui

    nascono i fenomeni del ritmo, del tempo e dello spazio. Per esempio, nel respiro,

    linspirazione deriva dallespirazione e senza il suo opposto non potrebbe esistere; se uno si

    rifiuta di espirare non potr poi nemmeno inspirare. Un polo non pu esistere senza il suo

    opposto. Dietro alla polarit sta lunit quelluno che racchiude tutti gli opposti non separati.

    Questa dimensione viene chiamata anche Universo che per definizione comprende tutto per

    cui nulla pu esistere senza questa unit.

    3.3 Lacqua come metafora

    In natura tutto polarizzato e simmetrico, ma in maniera imperfetto. Nella realt visibile non

    esiste una linea perfettamente diritta, n il cerchio o la sfera perfetti. Nel mondo, tutto

    dinamico e tende alla perfezione ma non c cosa che possa essere considerata perfettamente

    simmetrica. Da sola lacqua non potrebbe condurre bene lelettricit. Lacqua pura a bisogno

    di impurit per realizzarsi. Basta aggiungere un piccola quantit come un pizzico di sale

    affinch essa si trasformi in un ottimo conduttore. Con un po di impurit lacqua diventa una

    forza assai potente. Tale elemento pu definirsi come quel informazione che, mescolata

    allacqua, crea una nuova forma e la possibilit di accrescere ulteriormente linformazione.

    Paradossalmente, proprio in virt delle sue imperfezioni, lacqua spinta ad anelare alla

    perfezione e costruisce armonia e bellezza del nostro mondo visibile.

    Lessere umano, che parte integrante della natura, imperfetto e pu evolversi lavorando sui

    propri errori. Linsegnamento dellacqua ci dice quindi che colui che pensa di essere perfetto

    o che crede che la natura viva in uno stato di perfezione destinato a fallire e ad avere per

    questo una vita dolorosa.

    Gli antichi Cinesi spiegavano come lacqua racchiude in s lequilibrio in natura tra i due

    principi bipolari, femminile e maschile. insieme yin ( polo negativo), nel suo tendere a una

    certa stabilit, e yang (polo positivo) nella sua capacit di muoversi, evolversi e trasformarsi.

    Lacqua ci porta a guardarci dentro, a scoprire parti di noi che non vorremmo vedere, paure

    che sono con noi da infinite generazioni. Guardare nellacqua non fermarsi ad osservare la

    superficie, significa penetrare nella sua trasparenza, nella nostra natura. Rappresenta il

    guardiano messo davanti al nostro inconscio nella via di accesso ad esso. Kafka in un suo

    racconto, Davanti alla Legge, scrive come tutti ci troviamo di fronte a una porta guardata a

  • 37

    vista da un guardiano che ci intimorisce, ma siamo solo noi a impedirci di entrare perch

    come il custode nella storia fa osservare al protagonista, quella porta solo socchiusa ed

    destinata a noi e a nessun altro.

    Lao Zi insegna che lacqua un insuperabile maestra di comportamento. questo uno dei

    suoi insegnamenti paradossali: se vuoi essere forte devi saperti piegare, devi essere flessibile.

    Freud osservava come nei nostri sogni lacqua rappresenta i desideri pi profondi e il

    godimento del rapporto sessuale. Allopposto, lacqua anche il substrato delle nostre paure

    pi profonde: di annegare, di non respirare, della sofferenza prima della morte.

    Il ruolo importante dellacqua per la vita non in contraddizione con il suo ruolo nelle

    esperienze di morte. In essa infatti vita e morte coesistono sempre: ce lo ricordano il trauma

    quasi morte del nascituro durante il parto e la rinascita spirituale ottenuta con

    lannegamento nel bagno rituale. Lacqua quando quiete evoca il silenzio e la calma della

    meditazione; in opposizione il mare in tempesta pu rappresentare lagitarsi di tutte le

    emozioni. Le propriet adesive dellacqua rimandano al sentimento pi nobile: lamore.

    Lacqua aderisce a tutto e si adatta sempre alla forma di ci che si prepara a contenerla.

    Lamore lo stimolo pi forte che abbiamo per promuovere la vita e la sua qualit

    paradossale proprio quella di assorbire e di farsi assorbire, senza per questo sacrificare nulla

    della sua identit.

    La vita reale ci chiede di crescere di imparare a fare i conti con le perdite, con il dolore, con la

    rabbia e con la paura, ma anche con i successi, con gli affetti e con il piacere.

    3.4 La rabbia

    La rabbia un indicatore emotivo (o empirico) che fa capo al codice empirico yang. La rabbia

    sana come definita da alcuni, non comprende in s nessun elemento di violenza gratuita e

    distruttrice ma ha in se unicamente le componenti per permettere alluomo di affermare se

    stesso durante la propria vita.

    Per Felliozat gli impulsi aggressivi sono sani mentre i desideri di distruggere, di fare del male,

    di ammazzare non sono pulsioni, ma impulsi-reazioni alle spinte aggressive. La violenza e il

    desiderio di potere nascerebbero dal sentirsi impotenti. La rabbia in questo senso ha quindi

    origine dalla storia personale dellindividuo.

    Golman afferma che la rabbia distruttiva ha origine da fenomeni di alienazione sociale e di

    disperazione del singolo individuo ampiamente presente nelle societ moderne.

  • 38

    Gli uomini se in ar