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HOTEL INTERNATIONAL CULTURE FEST VAL LanaLiveREPORT 2013

LanaLive Report 13

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LanaLive: HOTEL LanaLive spürt dem Tourismus in Lana und Umgebung nach. Das Gebiet verfügt über 240 Beherbergungsbetriebe aus den verschiedenen Kategorien. Gut 700.000 Nächtigungen werden jährlich gezählt. LanaLive begibt sich auf die Spuren des historischen Hotels Royal, führt zu den ehemaligen Bädern im Ultental, geht in Hotels, Ferienwohnungen, Campingplätze und Kunstgärten, fragt danach was Gäste in Lana und Umgebung erleben und erörtert nicht nur einmal den Stellenwert des Sonnenscheins für den Tourismus. LanaLive vuole esplorare il mondo del turismo a Lana e dintorni. La zona dispone di 240 strutture ricettive di ogni categoria. Ogni anno si registrano circa 700.000 pernottamenti. LanaLive si muove sulle tracce dello storico Hotel Royal, conduce fino agli antichi bagni termali della Val d’Ultimo, entra in alberghi, case per vacanze, campeggi e giardini artistici, inoltre valuta le diverse possibilità turistiche a Lana e dintorni.

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HOTELINTERNATIONAL CULTURE FEST VAL

LanaLiveRepoRt 2013

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HOTEL

HOTEL

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HOTELHoteL

Katrin Klotz

„Hotel“ war das verbindende Thema aller Veranstaltungen des Kulturfestivals LanaLive 2013. Das Kulturfestival spürte dem Tourismus in Lana nach. Es be-gab sich auf die Spuren des Hotels Royal, das 1906 eröffnet wurde, führte zu den historischen Bädern im Ultental und setzte sich auch mit der neueren Tou-rismusgeschichte auseinander. Heute verfügen Lana und Umgebung über 240 Beherbergungsbetriebe aus den verschiedenen Kategorien bis hin zum Urlaub auf dem Bauernhof. Gut 700.000 Nächtigungen werden jährlich gezählt.Sowohl die historischen als auch die aktuellen Bezüge wurden auf künstlerische Art interpretiert, befragt und hinterfragt. So bespielten nationale und interna-tionale Künstler Orte und Räume, die eine reflektierte Betrachtung des Tou-rismus zuließen und in einen dialogischen Diskurs mit dem Thema traten. Der Wandel der Zeit und die soziokulturellen Veränderungen der Gäste und Gastge-ber wurden nicht nur von einem Straßentheater in Zusammenarbeit mit dem Touriseum Meran dargestellt, sondern auch Künstler setzten sich mit diesen Veränderungen in einem künstlerischen Kontext auseinander. Ein Beispiel dafür war der temporäre Kunstparkour in Lana. Dazu kreierten Künstler in ihrer Aus-einandersetzung mit Lana als Ferienort beispielsweise eine Fitnessbank aus Apfelholz oder stellten eine große Rezeptionsglocke vor die heutige Gemeinde, dem ehemaligen Hotel Royal. Das Festival bot so vielfältige Gelegenheiten, in einen intensiven und interessanten Diskurs mit den Themen Kultur und Touris-mus zu treten. Diese Auseinandersetzung und das Verhältnis zwischen Interpret, Kunstwerk und Gesellschaft werden in dieser Publikation festgehalten. Das Feld, das dabei entsteht, ist keinesfalls nur ein künstlerisch-ästhetisches, sondern lässt natür-lich auch Rückschlüsse auf die Gesellschaft zu und bereichert somit auch das Feld des Tourismus bzw. der Wirtschaft. Gleichzeitig sind die festgehaltenen Er-gebnisse auch Momentaufnahmen dieser Auseinandersetzung verschiedens-ter Wechselbeziehungen und Interaktionen, die dabei entstanden sind. Somit wird der Beweis erbracht, dass Kunst und Kultur kein Luxus sind, sondern eine gesellschaftliche Notwendigkeit darstellen.

HOTEL

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VoRSteLLUNG LANALIVe RepoRt 2013eRÖFFNUNG KUNStRAUM GRIeS MIt FotoS ZU LANALIVe UND LANA MeetS JAZZ VoN DAMIAN peRtoLL UND MARtIN GeIeRGries, Lana09/05/2013

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LanaLive 2013

Hannes Egger

LanaLive entwickelte sich 1984 aus einem Konzert der BigBand. Daraus ent-stand ein jährliches Musikfestival mit dem Schwerpunkt Jazz und Blasmusik. Die letzten Jahre hat sich LanaLive immer mehr zu einem spartenübergreifenden Kulturfestival entwickelt, das sich nicht nur der Musik, sondern auch der bilden-den Kunst, dem Theater, der Diskussion, Literatur, Kabarett usw. widmete. Seit 2012 geht LanaLive zum Teil neue Wege und beschäftigt sich jährlich mit unterschiedlichen Themen. Ziel der Auseinandersetzung ist es das Territorium von Lana und Umgebung kulturell zu erforschen und im Laufe der Jahre zu un-terschiedlichen Themen Stellung zu nehmen. LanaLive interessiert sich vor allem für die besondere Situation des Agglomerats Lana und Umgebung, welches sich zum Teil als Dorf, zum Teil als Stadt und zum Teil als Vorort darstellt. Durch die rege Bautätigkeit und den starken Zuzug der letzten 15 Jahre hat sich das Ge-biet transformiert und hat seine ursprüngliche Identität aufgelöst bzw. erweitert. LanaLive begibt sich auf die Suche nach einer neuen und / oder alternativen Bestimmung des Gebietes, indem es jährlich Themen bearbeitet, welche das Leben vor Ort charakterisieren. Kollagenhaft soll somit im Laufe der Zeit eine Beschreibung von Lana und Umgebung entstehen. 2012 hat sich LanaLive mit den Wasseradern und Grenzflüssen Falschauer und Etsch und damit mit der lokalen Ortographie beschäftigt. 2013 ist das Thema von LanaLive das Wohnen und Leben der Gäste.Um die inhaltliche Auseinandersetzung zu dokumentieren hat LanaLive 2013 die Publikationsreihe LanaLive-Report initiert. Die Publikation, die sich als Doku-mentation und Reflexion zu den Veranstaltungen und damit zum Gebiet und den aufgeworfenen Themen versteht, wurde zum ersten Mal bei der Eröffnung von LanaLive 2013 vorgestellt.Neu war 2013 bei LanaLive, dass sich das Festival intensiv mit bildender Kunst beschäftigte. Eingeladen waren fünf künstlerische Positionen, die sich explizit mit dem Thema auseinandersetzen und site-spezific Kunstwerke entwickelten. „Hotel“ war der Titel von LanaLive im Mai 2013. Das Kulturfestival spürte dem Tourismus in Lana und Umgebung nach und fragte: „Wie gestalten die Gäste ihre Urlaubstage?“, „Was sind die touristisch bedeutenden Orte des Gebiets?“, „Was bedeutet es in Lana und Umgebung Urlaub zu machen?“ Nationale und Internationale Künstlerinnen bespielten vom 08. Mai bis zum 26. Mai Orte und Räume, welche auf diese Fragen Antworten gaben.

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BRAINStoRMING DeS toURISMUSVeReIN LANA UND UMGeBUNG

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HeLeNe

Giancarlo Riccio

Mi chiamo Helene, ho sette anni e Lana mi piace molto. Con i miei genitori ed il mio fratellino Georg ci vengo da un anno e mezzo. Estate ed inverno. Il viaggio in-izia da Dresda, dove abitiamo. Poi ci fermiamo a Monaco dai nonni. E finalmente arriviamo a Lana. La prima volta è stata due inverni fa e io non andavo ancora a scuola. Georg era ancora nella pancia di Mutti. Allora siamo arrivati nel maso dove avevamo prenotato con qualche giorno di anticipo perché papà era stan-co e voleva staccare dal lavoro. Ho fatto in tempo a vedere i bambini del paese andare a scuola. Erano tutti contenti. Quando sono usciti alla fine delle lezioni i nonni vigile li hanno fatti attraversare la strada seguendoli con lo sguardo uno per uno. Poi, una mattina, ha iniziato a nevicare. E la neve ha ricoperto i giochi nei parchi. Mi sono inventata un nuovo passatempo, allora: indovinare se sotto la neve c’era uno scivolo, o una altalena. Vorrei dire subito che a Lana ci sono i parchi gioco, molto sicuri come dicono i miei genitori. E poi se si va in bici, ci sono le piste ciclabili ed alcuni percorsi segnati in rosso sui marciapiedi. Ho imparato a pedalare a Lana e sono molto contenta di scriverlo. E ho anche imparato a pattinare sul ghiaccio, durante le vacanze di Natale. Vorrei solo una pista un po’ più grande per poter correre di più e provare il prossimo anno i pattini nuovi. E poi vorrei che le moto rispettino i limiti di velocità per la tranquillità di tutti. In particolare per chi, come Mutti, si muoveva un po’ più lentamente degli altri perché aveva il pancione. Ho chiesto tutto nella lettera a Babbo Natale. Spero che mi ascolterà.I miei genitori dicono che Lana è un paese “a misura di bambino”. Io li correggo sempre, però: “A misura di bambina, semmai. E anche il mio fratellino si dovrà sempre ricordare che io sono la sorella più grande”. Ma a Lana è molto difficile litigare. Perché, soprattutto d’estate, facciamo molte escursioni, verso la Gola., verso il Valsura e poi a San Vigilio. I bambini corrono avanti mentre i genitori li guardano un po’ da lontano. Anche noi bambini guardiamo i grandi con la coda dell’occhio. Quando lo facciamo scopriamo una piccola via di Lana, oppure grandi vigneti e grandi campi di mele che sono molto curati e che ci possono insegnare il rispetto verso la Natura e verso il lavoro dei contadini.Sono contenta che ogni anno so pedalare e pattinare meglio. Anche la scuola va bene. Il mio ultimo compito in classe è stato dedicato proprio a Lana e i miei compagni mi hanno chiesto dov’è. Abbiamo allora organizzato una lezione di geografia.

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LAURA

Giancarlo Riccio

Mi chiamo Laura, ho 47 anni e Lana mi piace molto. Lo so che soprattutto noi italiani diciamo che l’età di una signora non va svelata. Ma da quando frequento Lana – prima con mio marito e i figli, da qualche anno solo con lui perché i figli sono diventati grandi – mi piace essere sincera e schietta. E non nascondere nulla. Sì, lo so, che a Lana vive anche gente riservata e che tarda a dare confi-denza ai turisti e ai viaggiatori ma, come diciamo noi a Monza, quando si sciol-gono diventano dolci come zollette di zucchero. Ho scoperto Lana grazie ad amiche italiane che me l’hanno consigliata. E poi io non volevo venire in vacanza in altre valli sudtirolesi dove si va solo per sciare. E poi mi piaceva molto l’idea che questo paese avesse tutto. Una bella bibliote-ca, molto fornita. E per chi è appassionato di libri e soprattutto di arte, basta informarsi sui calendari di mostre, serate letterarie e anche musica classica, jazz e per bande che altrove sarebbe difficile ascoltare. Senza dimenticare il bel centro storico. Tante vie da percorrere in mezzo a vigneti o meleti, ed a pochi metri dal centro, la “nostra” funivia per il Monte San Vigilio. Senza dimenticare l’amatissimo Nordic Walking.In alcune zone del paese, mi avvalgo del wireless. Mi capita di vedere ragazzi che usano il loro portatile su una panchina. Succede anche a me. E mi piace l’idea di essere connessa con il mondo, come si dice.Durante la lunga estate di Lana, sono tentata di uscire tutte le sere. E non solo durante i Giovedì Lunghi. Ci sono molti locali tipici dove posso fare anche un po’ di esercizio con il mio Tedesco e dove sono tutti molto gentili. E i piatti sono così buoni! Quando venivamo qui con i figli piccoli, nei locali erano tutti molto pazienti e disponibili. La scorsa estate abbiamo deciso di lasciare la macchina nel cortile dell’albergo che ci ospitava durante l’intera nostra permanenza, e non l’abbiamo più usata lungo tutto il nostro soggiorno. Siamo andati allora nell’ufficio delle informazioni turistiche dove ci hanno riempito di depliant con tutte le informazioni che ci servivano. Ci hanno consigliati e guidati. E abbiamo scoperto anche che gli appuntamenti culturali sono tutti gratuiti: ed è un bel risparmio, sia per il cervello (sia-mo in vacanza ma ci portiamo dietro lo stress della città) che per il portafoglio.Ma la cosa più bella di Lana sono i tramonti. Le silhouette delle montagne di-ventano sempre più nitide, poi si accendono le luci delle case, anche quelle un po’ isolate. Cala il silenzio. Si sentono i profumi dei campi e degli orti. E il giorno della partenza alla fine della vacanza, spero sempre di poter ritornare presto.

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Fremdenführer durch Lana und Umgebung, 1909

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LUIS

Giancarlo Riccio

Mi chiamo Luis, ho 73 anni e Lana mi piace molto. Vivo a Bochum, sede di una importante università. E poi ho Dortmund molto vicina. Anche le montagne sono per me facilmente raggiungibili. Ma io preferisco il Sudtirolo. Ho insegnato per tutta la vita e ora ho deciso di riprendere a studiare. La biblioteca di Lana, gli appuntamenti letterari e musicali fanno parte, ormai, del mio personalissimo “corso di studio” da pensionato.Ho detto pensionato? Difficile negarlo, vista la mia età. Ma guardate qui la mia attrezzatura per lunghe passeggiate, anche in alta montagna. E laggiù, vicino alla chiesa di Lana di Sotto, c’è la mia mountain bike. L’ho scelta perché è di ultima generazione (almeno lei…), perché è robusta, affidabile e veloce. Questo paese mi appare altrettanto solido, veloce nelle sue trasformazioni ma anche lento nei suoi ritmi e nella sua vita collettiva. E allora vi chiedo: tutto questo è roba da pensionati?Naturalmente, no. Basti pensare agli incontri con gli scrittori, spesso della mia madrelingua. Ed ascoltare quei concerti jazz che da noi in Germania toccano solo alcune grandi città. E poi seguire le mostre d’arte, soprattutto am Gries. Molti miei coetanei che vivono a Lana la pensano come me e con alcuni siamo diventati amici. Ma tra noi c’è poco spazio per i ricordi. Vogliamo infatti guar-dare avanti, quasi fossimo ancora ragazzi. Per farlo, basta girare per il paese. Già, il paese. Ne ho visto tante nella mia vita per poter capire che qui si progetta, eccome. Guardando alle radici, alle tradizioni. Ma anche non fermandosi mai. Di avvenimenti culturali riesco a seguirne il più possibile ma ancora non mi basta. Vorrei ascoltare più musica, ad esempio. Vorrei poter visitare un numero mag-giore di mostre e seguire più dibattiti in più lingue. Lungo le strade vedo cittadini che provengono da Paesi anche lontani. Mi sembra un buon punto di partenza per progettare un futuro che sia davvero sintonizzato con quanto succede nel nostro Pianeta. Mi dicono che questi sono anche i propositi di chi governa Lana e di coloro che vi vivono e vi lavorano. La cosa non mi stupisce. E mi rallegra. Mi piacerebbe anche che turisti e visitatori di generazioni diverse dalla mia dicessero che cosa pensano di questo paese, delle frazioni e di una comunità laboriosa e curio-sa verso il Nuovo. Così come mi piace attraversare, quando sono qui, tutte le quattro stagioni. Temevo di averne perso il ritmo, le magie ed i colori. Invece ho ritrovato tutto: anche se ho dovuto aspettare di essere nonno. Anzi, presto bisnonno.

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GIANLUCA petReLLA SoLoWerkbank, Lana09/05/2013

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AUSSteLUNG / MoStRA

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CARLA CARDINALETTI: The bellRathaus / Municipio

LORENA MUNFORTI: View MasterBüro Tourismusverein Lana und Umgebung Ufficio Associazione Turistica Lana e dintorni

PETER#KOMPRIPIOTR#HOLZKNECHT: ZEITSCHWAELLEGaul / Gola

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Via Merano

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SERENA OSTI: Lust auf einen Kaffee? / Hai voglia di un caffè?Lana

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LAZAR LyUTAKOV: FitnessbankEsserhof Agriturismo Esserhof

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Via Merano

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LanaLive hat einen temporären Kunstparkour durch das Ortszentrum von Lana gelegt. Vier Künstlerinnen und Künstler haben eigens zum Thema Werke ge-schaffen. Aufgebaut sind diese an neuralgischen Punkten des Tourismus von damals und heute. Die Künstlerin Serena Osti und die Kunstvermittlerin Mar-tina Oberprantacher kreirten zusätzlich Interventionen zur Gastfreundschaft.

LanaLive ha allestito un percorso artistico che attraversa il centro della località di Lana. Quattro artisti hanno creato delle opere espressamente dedicate al tema che erano state installate nei punti nevralgici del turismo di ieri e di oggi. Inoltre l‘artista Serena Osti e la mediatrice culturale Martina Oberprantacher realizzarono degli interventi legati al tema dell‘ospitalità.

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peteR#KoMpRIpIotR#HoLZKNeCHt: ZeItSCHWAeLLe

Der Musiker und Audiokünstler Peter#Kompripiotr#Holzknecht hat akustische Momentaufnahmen von „Touristendialektik“ an Aufbruchsorten in Lana und Um-gebung gesammelt. Aus dem gewonnen Audiomaterial entstand eine Klangkom-position, die mit besonderer Rücksicht auf die verschiedenen Dialekte der Touris-ten angelegt war und in der Gaul „gezeigt“ wurde. Mit dieser Arbeit ist nicht nur den Touristen „das Wort gegeben“, auch die Gaul als historisch bedeutender Ort für die touristische Entwicklung ist in den Fokus genommen worden.Peter Holzknecht beschäftigt sich seit Anfang der 1990er Jahren mit elektro-nischer Klangforschung. Seine Arbeiten bewegen sich in einem Feld zwischen Klangkunst, Aktionismus und Musik.

Peter Holzknecht, musicista e audio artista conosciuto con lo pseudonimo di Kompipiotr ha registrato i turisti a Lana e dintorni nei loghi di partenza. Utilizzan-do il materiale registrato ha realizzato una composizione sonora che veniva pre-sentata nella Gola, prestando particolare attenzione ai diversi dialetti dei turisti. Con questo lavoro non si è voluto soltanto “dare la parola” ai turisti, ma anche puntare l’attenzione sulla Gola, come luogo storicamente importante per il turis-mo reso accessibile dal proprietario dell’Hotel Teiss.Peter Holzknecht sin dall‘inizio degli anni 90 si occupa di ricerca sonora elettro-nica e sperimentazioni musicali. Le sue creazioni si muovono nell‘ambito dell‘arte sonora, azionismo e performance musicali.

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Markus Breitenberger, Kulturwanderung: Falschauer - vom Delta in die GaulEscursione culturale: Valsura - dal delta al burrone, Lana, 19.05.12

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LAZAR LyUtAKoV: FItNeSSBANK

Der Bulgarische Künstler Lazar Lyutakov hat für die Werkbank im Jahre 2011 eine Fitnessbank erstellt. Mit dieser reflektierte er das „Lanabild“, das ihm durch die Suchmaschinen über Internet vermittelt wurde. Ihm zeigte sich Lana als ein idealer Ort für Sportbegeisterte inmitten von Obstanlagen. Aus dieser – vom Tourismus vermittelten – Vorstellung entwickelte er die Idee einer alpinen Fitnessbank aus lokalen Materialien wie Apfelholz, Bodenbrettern und einer Getreidekiste.Lazar Lyutakov ist 1977 in Shabla am Schwarzen Meer geboren. Er studierte an der Akademie der Bildenden Künste in Sofia und Wien, wo er auch unterrichtete. Er ist zur Zeit Stipendiat der Stadt Wien.

L’artista bulgaro Lazar Lyutakov nel 2011 aveva realizzato per la Werkbank una panca fitness. Con quest’opera intendeva rispecchare l’immagine di Lana che gli era stata trasmessa dai motori di ricerca in internet. Lana gli appariva come luogo ideale per tutti gli appassionati di sport, immerso in una zona di frutteti. Da questa immagine turistica che gli era stata trasmessa aveva svilup-pato l’idea di una panca da palestra realizzata con materiali locali, come tavole di legno della Werkbank, legno di melo ed una cassa per cereali. Lazar Lyutakov é nato 1977 a Shabla. Ha frequentato l‘Accademia di belle arti a Vienna dove ha anche insegnato.

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LoReNA MUNFoRtI: VIeW MASteR

Vor ca. 40 Jahren – in einer Zeit, in der es noch keine Low Cost Reisen gab – ermöglichte es ein Sichtgerät aus Plastik in nahe und ferne Länder zu reisen. Die Sicht war eine individuelle, ein wenig als ob jemand alleine in einem Kinosaal sitzen würde. Das stereoscopische Bild der View Master zeigt eine Welt und ihre Sterotype, die es so nicht mehr gibt, dies allerdings nicht ohne einer gewis-sen Poesie. Lorena Munforti, professionelle Illustratorin und Künstlerin sammelt seit Jah-ren View Master Scheiben. In ihrer Sammlung finden sich auch seltene Stücke zu Südtirol.

Circa 40 anni fa un’invenzione americana permetteva, in un’epoca dove il viag-gio Low Cost non esisteva, di viaggiare in luoghi vicini e lontani attraverso un visore di bachelite, in una visione tutta individuale, un po’ come trovarsi in una sala cinematografica da soli.L’immagine stereoscopica dei dischi View Master ci rappresenta un mondo che non esiste più, stereotipato, ma non privo di una certa poesia.Lorena Munforti, illustratrice professionista ed artista, è anche collezionista di numerosi ed introvabili dischi View Master dedicati proprio al Südtirol conside-rati ormai rari reperti di modernariato.

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cambiati e risultano ora quasi irricono-scibili.Occasione di svago e di riunioni di amici, la visione di paesaggi, scorci, monumen-ti e montagne magiche come le Dolomiti è stata negli anni Cinquanta e Sessan-ta un rito collettivo che ha anticipato le proiezioni di filmati amatoriali, non solo di viaggio: la prima tappa di quel “foto-

reportage sociale”, in anticipo anche su Google Earth, che ora torna di attualità grazie ai miei progetti di visione e di “ri-

VIeW MASteR

Lorena Munforti

Un disco di cartone che contiene sette coppie di diapositive a colori. Paesaggi, figure, scenari di viaggio, attività spor-tive, luoghi “curiosi”, animali nei loro ambienti. E un visore grande come un binocolo che ne consente una visione in profondità, come se ci trovassimo prop-rio in mezzo alla scena. Il View Master si deve all’intuizione del bavarese Wilhelm Gruber, che l’ha brevettato nel 1939. L’illusione – o meglio l’effetto ottico di profondità - è otte-nuto grazie ai due punti di osservazione distanziati tra loro quanto i nostri occhi. E questi due punti di osservazi-one si aprono sui scenari del mondo, usi e costumi, persino cartoni animati, viaggi spazia-li e popolari sa-ghe televisive. Negli anni 50 questo “conge-gno“ entra anche nelle case degli europei: dopo lavatrici, frigoriferi e per le donne i pan-taloni nell’Europa post-bellica il desiderio di svago ed evasi-one si uniscono alla voglia di viaggiare.Attraverso questo affascinan-te oggetto dal design futu-ribile è possibile ricostruire anche la storia del Sudtirolo, immergendoci nei panorami e in alcune rappresentazioni culturali di decenni fa. Alcuni sono rimasti immutati, altri sono

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appropriamento fantastico” di vecchie collezioni tridimensionali.Se nel Rinascimento gli artisti si era-no dati le prime regole prospettiche, è soltanto nel Seicento e nel Settecento che finalmente – attraverso l’uso della Camera Ottica, antenata della macchi-na fotografica - si arriva a una maggio-re fedeltà della rappresentazione visiva.

Come fece il Canaletto vendendo pro-prio ai turisti dell’epoca vere e proprie vedute delle principali piazze di Venezia.

Anticipando così l’uso della cartolina il-lustrata.I View Master rappresentano e rac-contano la realtà, meglio di alcune operazioni di realtà virtuale che risul-tano approssimative e ci permettono un’immersione totale nelle sue sugges-tioni. Grazie a dischetti di diapositive, un visore e la nostra fantasia ritrovata.

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Auf einer Kartonscheibe mit sieben farbigen Doppelbilder sind Landschaften, Figuren, Reiseszenen, Sportaktivitäten, wunderliche Orte oder Tiere abgebildet. Mit einem Sehgerät in der Größe eines Feldstechers werden die Bilder auf den Scheiben zu Ansichten, als ob wir mitten im Geschen wären.Die View Master sind vom Bayern Wilhelm Gruber 1939 erfunden worden. Die Illusion - oder besser der optische Effekt der Tiefe – wird durch zwei Aufnah-men hervorgerufen, die im Abstand unserer Augen aufgenommen wurden. Die-se Aussichtspunkte öffnen sich gegen die Welt und zeigen Landschaften, Bräu-che und sogar Cartoons, Weltraumreisen sowie Szenen aus TV-Serien. In den 50iger Jahren fanden die View Masters Eingang in die Haushalte Europas. Wie die Waschmaschine, der Kühlschrank, die Hose für die Frau, waren sie Ausdruck für das neue Nachkriegslebensgefühl und zudem für die Lust am Reisen.Anhand dieses faszinierenden, futuristisch gestalteten, Objekts ist es möglich auch die Geschichte Südtirols zu rekonstruieren. Sichtbar werden Landschaften und Orte jener Zeit. Manche davon haben sich stark verändert, andere kaum.In den 50iger und 60iger Jahren waren View Master Ansichten von den Dolo-miten, Meran oder Bozen Gelegenheit für Ausgelassenheit und das Zusammen-kommen von Freunden – eine Art Vorwegnahme von Amateurfilmaufnahmen und von “Google Earth”. Durch die fantastiche Verdoppelung der historischen dreidimensionalen Ausgaben wird die Ansicht von der Künstlerin aktualisiert.In der Renaissance haben sich die Künstler die ersten Regeln der Perspektive ge-geben, dennoch hat es bis ins 17te und 18te Jahrhundert gedauert, dass durch den Einsatz der optischen Kamera (einem Vorgänger des Fotoapparats), die Bilder naturgetreuer wurden. Canaletto z.B. verkaufte seinerzeit den Turisten gemalte An-sichten von Venedig und antizipierte somit die Postkarte. Die View Master zeigen und erzählen die Realität, oft sogar besser als es viele virtuelle Mittel schaffen. Sie zeigen, verdecken und lassen somit Raum für die Einbildungskraft. All dies Dank einiger Kartonscheiben, einem Ansichtsapparat und der menschlichen Phantasie.Falls Sie Interesse haben weitere View Masters aus der Sammlung zu entde-cken, können sie mich gerne kontaktieren. Tel. 340 15 46 157

Lorene Munforti

CARLA CARDINALettI: tHe BeLL

Das Hotel Royal wurde 1906 in Lana er-öffnet und verstand sich damals als Lu-xushotel. Heute ist in dem Gebäude das Rathaus untergebracht. Die Künstlerin Carla Cardinaletti widmete sich dem Ge-bäude und verwies mit einer übergroße Rezeptionsklingel auf dessen touristi-sche Historie. Carla Cardinaletti hat in Bozen und Tri-ent studiert. In Mailand hat sie einen Master der audiovisuellen Produktion an der Cattolica absolviert. 2005 ge-wann sie den Dieselwall-Preis. Ihre Ar-beit ist meist site spezific und erwächst aus einer starken Aufmerksamkeit auf die Beziehung zwischen Alltag, Gesell-schaft und Raum.

L’Hotel Royal venne inaugurato a Lana nel 1906 e all’epoca si proponeva come albergo di lusso. Oggi l’edificio ospita la sede del municipio. L’artista Carla Cardi-naletti si è dedicata a questo edificio ed ha realizzato un enorme campanello da reception che rimanda alla storia turis-tica dell’”Hotel Royal”.Carla Cardinaletti studia a Bolzano e Trento; si trasferisce a Milano, dove frequenta un Master in Produzione Au-diovisiva alla Cattolica. Inizia ad appassi-onarsi ai vari linguaggi visivi e nel 2005 vince il premio di arte temporanea Die-selwall. Il suo lavoro si caratterizza per impegnative installazioni site specific che nascono da una forte attenzione al rapporto tra quotidianità, socialità e spazio.

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GeDANKeN ZU SeReNA oStIS INteRAKtIVeM KUNStpRoJeKt

Martina Oberprantacher

Betretenes Schweigen. Zwei Stühle sind frontal zueinander positioniert, in der Mitte ein Tisch. Im Rahmen ihrer Retrospektive von 2010 lud Marina Abramo-vic die Besuchenden des Museum of Modern Art (MoMA) ein, einzeln und ihr gegenüber Platz zu nehmen. Dieses Gegenüber bedeutete für die Performance-

teilnehmenden und die international anerkannte Künstlerin, den zwischen-menschlichen Raum mit Gedanken und Emotio-nen, mit Mimik und Ges-tik – aber ohne Worte – zu füllen. The Artist is Present beteiligte über 1.500 Besuchende an einer Performance, de-ren Wirkung durchweg auf die auratische Aus-strahlung der Künstlerin zurückzuführen ist.Serena Ostis interaktives Kunstprojekt Lust auf Kaffee? – Ich lade mich gerne ein. erscheint wie eine antagonistische Spiegelung des Werks von Marina Abramovic: Serena Osti lud nicht Teilnehmende ein, son-dern forderte auf, selbst eingeladen zu werden. Sie stützte sich nicht auf

eine auratische Ausstrahlung, sondern auf ihre Unbekanntheit, die sie mit einer Kurzbeschreibung zu ihrer Person und Motivation aufbrach: „Serena kommt aus dem Trentino und will die Lananer besser kennenlernen“.Die Beschäftigung mit der Thematik des Kennenlernens, des Austauschs und der Gastfreundschaft steht in Verbindung mit der inhaltlichen Ausrichtung des Kulturfestivals LanaLive, welches alljährlich im Mai in Lana stattfindet.Das, was zwischen der Künstlerin Abramovic und den Performance-Beteiligten geschah und für alle Ausstellungsbesuchenden zugänglich und einsehbar war,

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verschloss sich in Ostis Arbeit zu einer intimen Begegnung. Nur ein fotografi-sches Produkt übernahm die Funktion eines Relikts, einer Zeugenschaft über das Treffen, das – vielleicht – zwischen der Künstlerin und dem Einladenden stattgefunden hat. Ein fotografisches Produkt, das aus dem Gespräch hervor-ging und einen Ort, ein Objekt oder ein Wesen abbildete, die dem Einladenden wichtig und vertraut waren. Wo, wann und wie sich diese intime Begegnung in Lana und dieser Raum zwischen der Künstlerin und dem Einladenden entwi-ckelt hat – welche Gespräche und Diskussionen stattgefunden haben und wel-che Fragen, Gedanken und Emotionen freige-setzt wurden – bleiben uns Betrachtenden der Fotoarbeiten unzugänglich. Das Treffen wurde nicht zur Schau gestellt, sondern leb-te und lebt von seiner Abgeschlossenheit und Intimität. Was den Betrachtenden beim Anblick der Fotoarbeiten bleibt, ist die pure Imagination und Spekulation. Auch die Frage, wer die Einladenden waren, denen man diese Abbildungen von Orten, Dingen und Wesen zuordnen könnte, bleibt unbeantwortet.Das geführte Gespräch mit Serena Osti of-fenbarte aber Folgendes: die Personen, die eine Einladung an sie aussprachen, wiesen ein kulturelles wie künstlerisches Interesse und eine Neugier auf, dem Anderen entge-genzutreten und sich auf Unbekanntes ein-zustellen, vergleichbar mit einem Blind-Date.In einer Zeit, in der Online-Chats im Rahmen der Partnerbörsen vielfach das zu-fällige, ungeplante Kennenlernen im realen Raum ersetzen, wird auch ein Blind-Date zwischen Künstlerin und Einladendem zum Sinnbild heutiger zwischen-menschlicher Begegnungen. Vielleicht aber bot gerade dieses Unbekannte, dieses Andere – die Anonymität an sich – einen Schutz, um sich zu exponieren, sei es in der Begegnung mit Serena Osti als auch in Hinblick auf eine mögliche Veröffentlichung der Fotoarbeiten.Die Erläuterungen auf der Einladungskarte waren spärlich und unterbreiteten nur die notwendigsten Informationen – dass die Künstlerin aus dem Trentino kommt und einen italienischen Namen trägt (was eine ethnische wie kulturelle Einordnung ermöglicht), unter bestimmten Kontaktdaten zu erreichen ist und sich mit jedem und jeder gerne treffen möchte, um sich über Erfahrungen und über Lana auszutauschen. Diese Einladungskarte wurde zu einem notwendigen Instrument, um dem Vorhaben Legitimität und einen offiziellen Charakter zu ver-leihen.Eine größere Streuung und Wirkung erzielte aber die Mundpropaganda – die Initiative wurde von Person zu Person weiter empfohlen. Dieses Einladungsver-

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fahren ordnete sich in das Raster eines Procedere ein, das Vertrautheit vermit-telte und sich in kleinen Strukturen – wie sie Lana aufweist – als effektiv erwies. Als effektiv in der Hinsicht, dass die Einladenden sowohl die Rolle der Beteiligten als auch die Rolle der Multiplikatoren übernahmen.Unter den Einladenden waren Personen aus unterschiedlichen Berufsschich-ten – Handwerker, Lehrpersonen, Hausfrauen – und mit unterschiedlicher kultureller Zugehörigkeit sowie mit verschiedenen Erwartungshaltungen vertre-

ten. Unter den Einladenden waren Männer wie Frauen, Einzelpersonen wie Familien.Die Lesenden dieses Textes und die Betrach-tenden der Fotoarbeiten können sich nun die Frage stellen, ob sie der schriftlichen Auffor-derung nachgekommen wären und eine sol-che Einladung an die Künstlerin ausgespro-chen und das Interesse gehabt hätten, eine unbekannte Person aus dem Trentino zu einem Kaffee oder Sonstigem zu sich nach Hause einzuladen, um sich mit ihr über Erfah-rungen, Wünsche, Ängste und Ansichten zu Lana wie zur Welt auszutauschen. Des Wei-teren können sich die Betrachtenden der fo-tografischen Relikte auch die Frage stellen, ob das Projekt tatsächlich stattgefunden hat oder ob es sich um eine Inszenierung han-delt, die die Wahrhaftigkeit nur vorgibt. Ist

das wichtig? Und wie relevant erscheint dieses Projekt für einen unbeteiligten Betrachtenden, ohne Möglichkeit der Teilnahme, Einflussnahme und Einsicht-nahme?Was einem durch die fotografischen Relikte mit Sicherheit vermittelt wird, ist, dass man nicht Teil des Geschehens war und ist, und dass ohne genaue äs-thetische und kontextuelle Einbettung Fotoarbeiten künstlerische Beliebigkeit bedeuten können. Vor allem aber kann man sich als Betrachtende die Frage stellen, von welchem künstlerischen Selbstverständnis dieses Projekt geprägt ist, das so verschieden von dem Marina Abramovic’s doch nicht zu sein scheint.

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Wer brachte die Bravo nach Südtirol? Und die Cola? Nicht zu vergessen die weißen Tennissocken in Ledersandalen? Den Wohlstand? Die Kohle? Und wie lange muss eine Bratwurst brutzeln? Elfriede und Walter Murkel machen seit den frühen 50er-Jahren mit ihrem klapprigen VW-Bus das Land südlich des Brenners unsicher. Sie kennen Süd-tirol wie kein anderer, fühlen sich in den Stuben ihrer Gastgeber sichtlich zu Hause! Zeit für eine Zusammenfassung der wichtigsten Ereignisse! Zeit, die

toURISMUSGeSCHICHte IN FAHRtFussgängerzone / Zona pedonale Lana11/05/2013

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touristischen Bildungslücken der Einheimischen zu schließen. Südtirol ist ja so schön! Wären da nur nicht diese italienischen Touristen, die die Dinge erfah-rungsgemäß etwas anders sehen.

Eine heiter-besinnliche Zusammenfassung der Tourismusgeschichte als Stras-sentheater. Entstanden in Zusammenarbeit zwischen dem Touriseum und Ca-racho. In diversen Rollen: Kiki Rochelt, Peter Schorn und Gerd Weigel.

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GriEs

eIN pIeFKe KoMMt SeLteN ALLeIN... pIeFKe SAGA I - IVRaiffeisenhaus / Casa Raiffeisen, Lana15/05/2013

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DIE ULTNER SEHEN WEGEN DES GUTEN ESSENS UND WUNDER-BAREN WASSERS JÜNGER AUS ALS SIE SIND, SAGT MAN. HIER FÄLLT WEITUM AM MEISTEN RE-GEN, BÄCHE RAUSCHEN UND RU-HEN IN SEEN, HEILENDES WASSER SPRUDELTE EINST IN DIE NEUN VERSUNKENEN BÄDER DES TA-LES, HEUTE PLÄTSCHERT ES IN DIE FALSCHAUER. IN MITTERBAD, DEM GRÖSSTEN, SOLL SICH OTTO VON BISMARCK VERLIEBT HABEN, KAISERIN SISSI ERHOLTE SICH VON DER WIENER ETIKETTE, THOMAS UND HEINRICH MANN SCHRIEBEN AN IHREN WERKEN. DAS BADLE-BEN BLÜHTE MIT KURARZT CHRIS-TOPH HARTUNG VON HARTUNGEN.

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HEUTE STEHT – AM FRÜHEREM ZENTRUM DES ULTNER BADTOU-RISMUS – ALLEIN, DIE GUTE ALTE BUCHE, MIT UMARMENDER GRÖ-SSE UND KRAFT UND TROTZ ZEIT UND WETTER. BESUCHER SIND RAR BIS GANZ AUSGEBLIEBEN. LANALIVE DURFTE GAST SEIN, IM FRÜHLING, FÜR EIN PAAR STUN-DEN, MIT MUSIK VON ALMA, GE-SCHICHTEN VON MICHAEL, SUPPE VON MARTINA UND WEIN VOM MOARHOF IN BURGSTALL.KULtURWANDeRUNG: VoM GAStHAUS teISS NACH MItteRBAD18/05/2013

Mit dem Wanderführer Markus Breitenberger auf historischen Wegen vom Gasthaus Teiss in Lana ins einst berühmte Kurbad im Ultental.

08.45 Treffpunkt Cafe Teiss / Lana09.00 Harald Stauder zur Geschichte des Hotel Teiss09.30 Fahrt mit dem öffentlichem Bus nach St. Pankraz / Bad Lad10.00 Beginn der Wanderung13.00 Ankunft in Mitterbad / Wasser und Suppe13.00 - 15.00 Konzert ALMA + Geschichten zum Mitterbadab 15.00 RückwanderungB

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Das GASTHAUS TEISS war Ausgangs-punkt bzw. Zwischenstation für einheimi-sche und zugereiste Gäste auf dem Weg ins Tal der Bäder. Wer es sich leisten konnte, nahm das Fuhrwerk oder Pfer-degespann, wer sparen und doch baden wollte, begab sich auf Schusters Rappen ins Mitterbad.

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ALMA besteht aus 5 jungen MusikerInnen, aus deren Leben die Volksmusik nicht weg-zudenken ist. Dabei liegt ihnen Tradition ebenso am Herzen wie Improvisation und Innovation. Das Repertoire reicht von ur-alten Melodien, Jodlern und Liedern über Eigenkompositionen, bis zu neuen Arrange-ments von Bekanntem.

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ALMAMitterbad, St. Pankraz / Bagni di Mezzo

18/05/2013

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Jazzorchester Tirol & Turbosax, Ansitz / Tenuta rosengarten, 11.05.12

BüRGeRKApeLLe + FILMObstgenossenschaft / Cooperativa POMUS, Lana18/05/2013

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BüRGeRKApeLLe LANA + FILM

Urs, ein junger, kräftiger Mann lebt mit seiner alten, kranken Mutter in einem verlassenen Bergdorf, zu dem kein Sonnenlicht durchdringt und das immer weiter verfällt. Urs weiß, dass die Sonne nur auf der anderen Seite des steilen Gipfels scheint. Eines Tages schnürt er sich den Stuhl, in dem seine Mutter sitzt, auf den Rücken und zieht mit ihr los in der Hoffnung, hinter dem Berg ein besseres Leben zu finden. Seine Mutter aber will ihre Heimat nicht verlassen…Im Mittelpunkt des Konzertes der Bürgerkapelle Lana bei LanaLive stand die Uraufführung der eigens komponierten Filmmusik des jungen Südtiroler Kom-ponisten Robert Neumair zum Kurzfilm „Urs“ von Moritz Mayerhofer. Die Be-sonderheit der Konzertsituation lag darin, dass die Musik live und synchron zum Film von der Bürgerkapelle Lana vor einer großen Kinoleinwand gespielt wurde.Der Sonne, dem Wetter und der Landschaft als wichtige touristische Kompo-nenten – man könnte gar sagen als Lebenselexier – des Burggrafenamtes wur-de mit dem Konzert der Bürgerkapelle Lana unter der Leitung von Martin Knoll Tribut gezollt. Aufführungsort war die Obstgenossenschaft POMUS, die in einen aus Plastikobstkisten gebauten Konzert- bzw. Kinosaal verwandelt wurde.

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MeDIeNAUSSteLLUNG ZUM toURUSMUS IN LANA UNDUMGeBUNG

Andergassen Leo, Lana Sakral, Tappeiner Verlag, Lana 1997.Andergassen Richard, Das Schützenwesen in Lana, Lana 2009.Andergassen Richard, Kirchen in Lana, Tappeiner Verlag, Lana 2002.Atllmayr Ernst, Tiroler Pioniere der Technik, Wagner Verlag, Innsbruck 1968.Boggiano Fabrizio, meraner gruppe, trans-form, Genova 2006.Egg Erich, Der Schnatterpeckaltar in der Pfarrkirche Maria Himmelfahrt zu Lana, Tappeiner Verlag, Lana 1992.Egg Erich, Kunst im Burggrafenamt, Tappeiner Verlag, Lana 1994.Egger Hannes, Fühlst du dich frei?, Arunda / Löwenzahn, Innsbruck 2010.Egger Oswald, Das Kraftrad des Johann Kravogel, Prokurist, Lana 1989.Granichstaedten Czerwa Rudolph, Johann Kravogl - Erfinder des elektrischen Kraftrades, Gruber Druck, Lana 1998.Gufler Christoph, Das Südtiroler Apfelbuch, Athesia, Bozen 1994.Gufler Christoph, Kirchen am Vigiljoch bei Lana, Athesia, Bozen 1988.Gufler Christoph, Kirchen in Tisens, Prissian, Tappeiner Verlag, Lana 1994.Gummerer Hermann, Hack Franziska, Total alles über Südtirol, Alto Adige - tut-to di tutti, Folio, Bozen 2012.Höllrigl Michael, Brunnen am Kulturhaus, Lana 1993.Hubert Gruber, SC Vigiljoch 1950-1999, Lana 2003.Inger Erika, All Souls Clinic, Folio, Bozen 2009.Innerhofer Albert, Staffler Reinhold, Stählerne Wege - Der Seilbahnpionier Luis Zuegg, Reatia, Bozen 1996.Kofler Oswald, Der Schnatterpeck-Altar zu Lana bei Meran, Athesia, Bozen 1977.Laimer Martin, Pfeifer Klaus, Terzer Simon, Der Föhrnerhof in Lana, Gruber Druck, Lana 2009.Lana Art (Hg), Kommen und Gehen, Südtiroler Skulpturenwanderweg, Raetia, Bozen 2005.Lana, Wander-, Bike- und Skitourenkarte, Kompass, Rum/Innsbruck 1990.Lana-Etschtal, Tabacco Verlag 2004.Marktgemeinde Lana (Hg), 1000 Jahre Lana, Lana 990-1990, Fotolitho Lana, Lana 1990.Meran und Umgebung, Tabacco Verlag 2008.Pardeller Georg, Wandern ohne Auto, Lana, Ulten und Deutschnonsberg, AVS, Bozen 2010.Raiffeisenkasse Lana (Hg), Lana - Vergangenheit und Gegenwart, Raiffeisen-kasse, Lana, Lana 1985.Stimpfl Oswald, Alla scoperta del Monte San Vigilio, Folio, Bolzen 2008.Stimpfl Oswald, Erlebnis Vigiljoch, Folio, Bozen 2008.Terzer Simon, St. Johann von Nepomuk, Gruber Druck, Lana 2009.

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Trapp Oswald, Hörmann-Weingarten Magdalena, Südtiroler Burgenbuch, Athesia, Bozen 1973.Unterpertinger Erika, Wohlfahrt Wolfgang, Steinlandschaften, Lana 1995.Wohlfahrt Wolfgang, Flowers of the day, Raetia, Bozen 2010.

MeDIeNAUSSteLLUNG toURISMUSKultur.Lana, Lana08/05/2013 - 26/05/2013

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ALBeRto SCoDRo: A HAND FULL oF SUN

Introduzione alla mostra del curatore Denis Isaia

Ogni volta che mi trovo davanti ad un opera di Alberto Scodro provo un certo imbarazzo. Così come ogni volta che provo a raccontarla. Quando si entra in una sua installazione, perché di questo si tratta, ci si ritrova accerchiati da una serie piuttosto complessa di citazioni più o meno volontarie, incroci fra ciò che si sta vivendo all‘interno e la vita che corre all‘esterno, stilemi del linguaggio del-la modernità che vengono riatualizzati e in parte anche ritualizzati. Per decifrare le sue installazioni bisogna letteralmente seguire i diversi fili che le

attraversano. La cosa da dire però prima di addentrarsi nel lavoro è che quella di Alberto è una ricerca che si situa da un punto di vista storico artistico nella evoluzione della ricerca installativa. L‘azzardo che mi verrebbe da proporre è quello di una installazione di tipo performativo. Scomodo il termine performativo per due ragioni. Prima perché tutte le installazioni di Alberto performano: sono letteralmente vive. C‘è sempre una interazione fra l‘interno e l‘esterno, si muovo-no: aprono e chiuduno una finestra al passare di un tram come è successo nel-la recente installazione di Via Farini a Milano, galleggiano come è successo per la pietra galleggiante di Ponte di Legno. In un certo senso Alberto fa performare gli spazi. La prima volta che ho visto una sua opera eravamo a Ponte di Legno. Nell‘ambito del progetto Aperto 2012, ad Alberto era stata data commissione di lavorare in quel paese della Val Camonica. Lui nelle sue passaggiate ha visto un palazzo, una vecchia scuola che era stata già ampiamente ristrutturata per

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divenire la sede di riferimento per l‘albergo diffuso per la zona. Entrato nel palaz-zo Alberto trova una pietra che qualcuno aveva gettato rompendo una finestra e a partire da quella azione incomincia a costruire una installazione che certo si potrebbe dire attraversasse il palazzo, ma sarebbe più corretto dire rendeva il palazzo protagonista della sua stessa performance. A segnare il cuore della mostra una goccia che cadeva nel giro scale, poi una serie di cavi che attraver-savano e disegnavano lo spazio, una serie di “quadri” nati in maniera casuale dal lavoro dei muratori e leggermente “messi in scena” da Alberto. Ripeto perché a me pare una chiave di lettura su cui si può lavorare. Noi abbiamo assistito più volte nel passato alla drammatizzazione di uno spazio e a mostre in cui lo spazio diventa un ambiente da attraversare per lo spettatore. In quel caso lo spetta-tore si trova letteralmente sul palco, dentro l‘opera, come vivere dentro il film. Questa dimensione ambientale che va fatta risalire tanto per cambiare ai primi allestimenti delle avanguardie (basti pensare alla famosa mostra di Duchamp con i sacchi), ma ancor prima alla dramattizzazione dello spazio che è il cuore stesso della storia dell‘arte, prima ancora dei quadri, molto prima delle mostre. Dicevo, questa dimensione ambientale è certamente presente. Ma nel caso di Alberto è il contenitore stesso prima ancora del contenuto a diventare il cuore dell‘esperienza. In questo secondo me sta la cifra specificatamente moderna con cui bisogna leggere il suo lavoro. Per ritornare sulla performance dello spazio. Ad esempio quello che vedete in questo angolo è il catalogo della mostra. Il catalogo è composto da uno strap-

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po della patina che negli anni si è accumulata sul pavimento. Il catalogo è la documentazione dello spazio, spazio che fra l‘altro corrisponde per dimensione allo spazio che c‘è fra le mura della vecchia casa e le mura della nuova casa. Come voi sapete questa cantina è la base della nuova casa che sorge dentro la vecchia casa. Alberto con il suo progetto ha voluto documentare anche questo rimando.Il fatto è significativo perché dal punto di vista stilistico è una operazione che sta a cavallo fra l‘esaltazione della modernità, in cui il linguaggio e l‘analisi del linguaggio ha certamente un ruolo (basti pensare alla linguistica o al ruolo che lo strutturalismo ha giocato nel secondo dopoguerra o al ruolo che gioca oggi nella determinazione della storia anche biologica dell‘uomo e qua bisogna senza dubbio citare Cavalli Sforza)Ma allo stesso tempo è una modernità inquinata. Inquinata da un rimando spes-so rituale, sempre antropologico che si confronta tematicamente sempre con la materia, intesa come portato fisico: l‘acqua, il sole, la cottura del sale. Ed as-sume il linguaggio stesso come materia: il sole che sale, il sole che fa evaporare l‘acqua e crea il sale.Già ma cosa succede in questa mostra. La prima cosa è che non abbiamo a che fare con delle opere, ma con la documentazione di una serie di azioni che sono avvenute. L‘azione principale, quella che guida l‘intero percorso aveva un obiettivo: dare a Lana un po‘ di luce in più. Una mattina di tre settimane fa Alberto è salito con la sua trouppe, costituita da lui, Ael, Chiara, Birgit, Maya, Damian, Hannes e me, sul monte che oscura l‘alba di Lana il Roten Knott. Lì ha tolto un sasso che per qualche minuto, forse qualche secondo toglieva un po‘ di luce alla città.

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Ora si può discutere sull‘azione, è un‘azione ironica, è un divertimento per il divertimento, è una azione sarcastica che prende in giro tutta la retorica fitz-carraldiana dell‘opera impossibile, è un‘azione poetica, è una azione nobile.... ad ognuno il suo giudizio. Di certo per Alberto è il gesto simbolico che gli permette di mettere in piedi la mostra. Qua noi vediamo la documentazione a 360 gradi, quasi la scultura di quella azione: il sole che entra in camera nel video, la fotogra-fica sulle lastre di sale (che diventano lastre quando sono esposte ad un forte calore), la luce che attraversa la lastra e ci ricorda che la cosa è avvenuta di là. La prova dell‘azione, il masso che come un testimone sta al centro della luce che illumina la sala e che crea un gradiente nella sala, i fari infatti vanno da 500 watt a 100 watt creando ancora una volta una sfumatura scultorea del senso.

WeGBeSCHReIGUNG

Vom Gasthof Alpenrose zwischen Hafling und Vöran durch den Wald leicht stei-gend zu einer Wiese. An einem Wetterkreuz vorbei in den Wald. Nach einer halben Stunde wird der Rotsteinknottn und das Knottnkino erreicht. Der Rittner Künstler Franz Messner hat dort 30 Kinosessel aufgebaut. Regie führt das Wetter. Hauptdarsteller sind die Texelgruppe, die Ötztaler Alpen und Ultner Berge. Alberto Scodro hat unweit von dieser Stelle einen Stein entnommen um Lana mehr Sonnenlicht zu ermöglichen.

Höhenmeter: ca. 200 mGesamtgehzeit: 1 Stunde

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oRCHeSteR DeR MUSIKFReUNDe MeRANErlebnishof Kränzel, Tscherms / Cermes22/05/2013

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oRCHeSteR DeR MUSIKFReUNDe MeRAN

Seit 1963 besteht in Meran ein Laienorchester, das vom Meraner Musikpäd-agogen Prof. Hans Obkircher mit der Absicht gegründet wurde, interessierten Laienmusikern, vor allem Streichern, die Möglichkeit zu bieten, in einem Or-chester mitzuwirken. Das Orchester besteht aus ca. 50 Mitgliedern, die sich aus Laienmusikern, so-wie aus Lehrern und Schülern der Musikschulen des Burggrafenamtes, aber auch aus dem Passeiertal, dem Überetsch und dem Vinschgau bis Schlanders zusammensetzen. Die Mitglieder des Orchesters treffen sich mit Ausnahme ei-ner kurzen Sommerpause und trotz der weiten Strecken, die einige zurücklegen müssen, regelmäßig einmal in der Woche zur Probe. Höhepunkt des Tätigkeits-jahres sind das traditionelle Herbstkonzert Ende November im Stadttheater Meran, sowie das geistliche Konzert am Ostermontag in der Pfarrkirche von Algund und am Osterdienstag in der Pfarrkirche von Schlanders. Zu den Zielsetzungen des Orchesters gehört, neben der Einbindung von Laien-musikern Schülern der Musikschulen in ein Orchester, das Angebot an junge Südtiroler Instrumentalisten, als Solisten erste Erfahrungen zu sammeln. Das Orchester pflegt auch eine rege Zusammenarbeit mit verschiedenen Chören. Musikalischer Schwerpunkt ist die Aufführung von vernachlässigten Werken aus Vorklassik und Klassik, aber auch zeitgenössische Musik hat ihren selbst-verständlichen Platz im Repertoire. Ebenso hat das Orchester große symphoni-sche Werke erarbeitet und aufgeführt.Hans Obkircher dirigierte das Orchester bis 1999. Von 1999 bis 2007 wur-de das Orchester der Musikfreunde Meran vom jungen Dirigenten Christian Laimer geleitet. 2007 übernahm der Kirchenmusiker Josef Egger den Dirigen-tenstab.Das Orchester der Musikfreunde Meran trat für LanaLive im Labyrinthgarten Kränzel in Tscherms, einer der spannendsten und beliebtesten touristischen Privatinitiativen, im Burggrafenamt, auf.

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CRoSSRoAD ACUStIC BANDNaturcaravan Tisens / Tesimo26/03/2013

CRoSSRoAD ACUStIC BAND

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eINHeIMISCHe

CAMpINGpLAtZ

GÄSte

SCHWIMMBAD DeS CAMpING-pLAtZeS + ÖFFeNtLICHeS SCHWIMMBAD

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www.lanalive.it

Künstlerische Leitung / Direzione artisticaLanaLive: Hannes Egger, Katrin Klotz; LanaFilm: Barbara Weiss;Werkbank Lana: Hannes EggerTexte / Testi: Markus Breitenberger, Hannes Egger, Denis Isaia, Katrin Klotz, Lorena Mun-forti, Martina Oberprantacher, Giancarlo RicciFotos / Foto: Hannes Egger 17-19, 24-25, 32-33, 52-53; Katrin Klotz 4; Lorena Munforti 15, 20; Damian Pertoll 40-43, 47-50; Alberto Scodro 46; Sonja Steger 12-13, Laura Zindaco 36-39Gestaltung / Grafica: Hannes EggerÜbersetzungen / Traduzione: Valentina Andreis, Ulrike EggerLektorat / Redazione: Valentina Andreis, Katrin KlotzDruck / Stampa: Gruber Druck, LanaOrganisation / Organizzazione: Paul Seelaus

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WIR DANKeN / RINGRAZIAMo

Gemeinde TschermsComune Cermes

Marktgemeinde LanaComune Lana

SÜDTIROL

KULTUR

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INTERNATIONAL CULTURE FEST VAL

LanaLive: HoteL

LanaLive spürt dem Tourismus in Lana und Umge-bung nach. Das Gebiet verfügt über 240 Beherber-gungsbetriebe aus den verschiedenen Kategorien. Gut 700.000 Nächtigungen werden jährlich gezählt. LanaLive begibt sich auf die Spuren des historischen Hotels Royal, führt zu den ehemaligen Bädern im Ultental, geht in Ho-tels, Ferienwohnungen, Campingplätze und Kunstgärten, fragt danach was Gäste in Lana und Umgebung erleben und erörtert nicht nur einmal den Stellenwert des Sonnenscheins für den Tourismus. Als Spielorte wurden Plätze bzw. Räume gewählt, die vom und über den Tourismus erzählen.

LanaLive vuole esplorare il mondo del turismo a Lana e dintorni. La zona dispone di 240 strutture ricettive di ogni categoria. Ogni anno si registrano circa 700.000 pernottamenti. Lana-Live si muove sulle tracce dello storico Hotel Royal, conduce fino agli antichi bagni termali della Val d’Ultimo, entra in alber-ghi, case per vacanze, campeggi e giardini artistici, inoltre va-luta le diverse possibilità turistiche a Lana e dintorni e disserta sull’importanza della luce del sole per il turismo. Per le esibizioni sono stati scelti luoghi e spazi che raccontano di turismo.

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