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Lezione del 30 novembre ‘17
Esame chinesiologico
Paramorfismi e dismorfismi
AUXOLOGIA
STUDIO DELLE CARATTERISTICHE CHE REGOLANO I PROCESSI DI ACCRESCIMENTO DELL’ORGANISMO UMANO
L'accrescimento è un normale processo di aumento di dimensioni;lo sviluppo fisico è un normale processo di
accrescimento e differenziazione (modificazione progressiva delle funzioni e/o della morfologia).
L'accrescimento e lo sviluppo fisico sono processi multifattoriali in cui sono coinvolti fattori genetici, nutrizionali, e ambientali (fisici e psicologici).
La modificazione di ognuno di questi fattori può comportare un'alterazione dell'accrescimento e dello sviluppo.
Un accrescimento e uno sviluppo ottimali richiedono un perfetto stato di salute.
PUBERTA’
La pubertà è un periodo della vita caratterizzato da profondi cambiamenti morfologici, funzionali e psichici, che traghettano l'individuo dall'infanzia all'età adulta.
Dal quarto anno di vita e fino alla pubertà la velocità di crescita
si mantiene abbastanza stabile (intorno ai 5-6 cm per anno), con lieve rallentamento nelle ultime epoche prepuberali.
L’inizio della pubertà si accomapagna allo “scatto staturale” (durante il I° anno guadagno staturale medio di circa 8,5 cm nel maschio e 6,5 cm nelle femmine).
PUBERTA’
• MATURAZIONE GONADI
• MENARCA (f) - SPERMARCA (m)
• SVILUPPO GHIANDOLE MAMMARIE
• SVILUPPO GHIANDOLE SUDORIPARE
• COMPARSA DI PELI AL PUBE E ASCELLARI
• AUMENTO LUNGHEZZA CORDE VOCALI (con conseguente cambio timbro vocale)
CRESCITA
Si intende come crescita quel particolare evento biologico
che si evidenzia con un aumento dimensionale del corpo,
detto
ACCRESCIMENTO
Unito a quelle modificazioni dei rapporti tra segmenti
corporei, dello stato di ossificazione scheletrico, della
sfera psicoaffettiva e sessuale che vanno sotto il nome di
SVILUPPO
PAA.II.
TRONCOTRONCO
AA.II.
0 18
L’accrescimento staturale prima della PUBERTA’ avviene per un
ALLUNGAMENTO
prevalentemente degli AA. II., quello del Tronco avverrà dopo.
POSSEO
MUSCOLAREMUSCOLARE
OSSEO
0 18
L’accrescimento è principalmente osseo
prima della PUBERTA’
prevalentemente muscolare dopo
PH H
P P
0 18
L’accrescimento è particolarmente veloce nell’anno che
precede la PUBERTA’,
mentre quello ponderale lo è soprattutto nell’anno
successivo ad esso
APPARATI E SISTEMI
. Il sistema linfoide si sviluppa consistentemente e rapidamente durante tutta l'infanzia, raggiungendo un picco subito prima della pubertà. La massa del tessuto linfoide successivamente diminuisce, così che un adulto presenta approssimativamente il 50% di quella di un preadolescente.
L'apparato riproduttivo, presenta uno scarso sviluppo fino alla seconda infanzia e alla pubertà.
Il SNC si sviluppa, quasi esclusivamente, durante i primi anni di vita. Alla nascita, il cervello ha un peso pari al 25% di quello dell'adulto. A 1 anno, ha completato per metà il suo accrescimento postnatale e il suo volume è il 75% di quello dell'adulto. All'età di 3 anni raggiunge l'80% del volume definitivo e il 90% a 7 anni.
CORRELAZIONE TRA ETA’ OSSEA E MENARCA
MENARCACompare a 13 anni di età ossea qualunque sia
l’età cronologica;
Compare 18/24 mesi dopo le prime
manifestazioni puberali
RISSER
Ossificazione dei nuclei delle creste iliache e loro
fusione con l’ileo; è un segno a comparsa
tardiva;
R 1 + inizia nell’anno successivo al menarca;
Dopo 1-3 anni dal R 1 ci sarà la completa
ossificazione con l’ileo (= R 5 +)
LEGGE DI DELPECH
Nel rachide ogni vertebra è sottoposta ad una pressione di una certa entità
costituita dal peso di tutta la porzione del corpo superiore (metameri
superiori).
Questo peso è suddiviso in modo disuguale sulle due facce del corpo
vertebrale, corrispondente alla convessità ed alla concavità: la pressione
diminuisce dal lato della convessità, aumenta dal lato della concavità.
Si verifica quindi una crescita asimmetrica della vertebra che aumenta
maggiormente dal lato convesso (vertebra cuneiforme): ecco la ragione del
nome dato alla malformazione: “abbassamento romboidale di Delpech”.
Questo processo fissa la curvatura che non può, a fine crescita, più
modificarsi e diventa allora una deformazione ossea.
-“ogni volta che un osso è posto in una posizione abituale anormale, la sua
crescita stessa diventa anormale e tende a deformarlo”
Questa deformazione, tuttavia, non è irriducibile, a condizione che venga
trattata sufficientemente presto.
DOVE MAGGIORE E’ IL CARICO
MINORE E’ L’OSTEOGENESI
La legge di Delpech
.
๏ Secondo l’angolo di Cobb
1 Da 0° a 20°
2 Da 20° a 30°
3 Da 30° a 50°
4 Da 50° a 75°
5 Da 75° a 100°
6 Da 100° a 125°
7 Da 126° in su
๏ Secondo la maturità dello scheletro (Risser)
•Risser 1 assenza nucleo
ossificazione
•Risser 2 formazione primi
nuclei
•Risser 3 fusione laterale alla
cresta
•Risser 4 fusione quasi totale
•Risser 5 fusione totale
Classificazione
SVILUPPO DEI NUCLEI DI OSSIFICAZIONE
DELLE CRESTE ILIACHE
TEST DI RISSER (Sec. Cotrel)
1= la copertura è comparsa all’altezza delle SIAS
2 = ha raggiunto la metà circa della cresta iliaca
3 = ricopre interamente la cresta iliaca
4 = la fusione ha avuto inizio dall’interno
5 = la fusione epifisaria è completa su tutto l’arco
LE LEGGI DELLO SVILUPPO OSSEO
Lo scheletro è tanto più malleabile quanto meno è ossificato, cioè
quanto più il soggetto è giovane.
Facendo eccezione per le deformazioni di origine traumatica,
senile o infettiva, possiamo dire che:
ogni deformazione ossea ha un’origine più o meno diretta fra la
nascita e il ventesimo anno, e molto spesso fra i 7 ed i 14 anni,
sembrando questa età essere l’età morfologica per eccellenza,
quella in cui la morfologia e l’atteggiamento si determinano per
l’avvenire.
Ma se la plasticità dello scheletro favorisce a questa età le
malformazioni, tuttavia proprio grazie ad essa è più facile
correggerle
OSSIFICAZIONE E CRESCITA
Tutte le parti dello scheletro non si ossificano con la stessa rapidità:
le costole si ossificano assai rapidamente ma restano malleabili grazie
alle cartilagini costali.
il piede si ossifica più velocemente della mano (i trattamenti del piede
torto e del piede piatto devono essere molto precoci).
le epifisi e le metafisi fertili (vale a dire quelle che si ossificano in
modo più tardivo) sono situate vicino al ginocchio e lontano dal
gomito; sono la sede dei dolori della crescita;
il bacino è interamente ossificato prima dei 20 anni;
i corpi vertebrali hanno una crescita molto prolungata (25 anni);
i due ultimi punti di ossificazione sono la clavicola nell’uomo e la
zona pubica nella donna (26-27 anni).
L’ESAME CHINESIOLOGICO
ESAME CHINESIOLOGICO
• L’esame chinesiologico precede sempre l’inizio del trattamento ed ha lo
scopo di conoscere il soggetto.
• Deve essere eseguito con scrupolo perché è l’esame che permette
di programmare un razionale piano di lavoro.
• L’esame inizia con un colloquio che permette oltre che a mettere a proprio
agio il soggetto anche di farsi una prima idea sulla persona da trattare.
• L’esame non si identifica nella ricerca di una diagnosi,
ma permette la programmazione di un piano di lavoro personalizzato.
• Interpretazione della diagnosi medica. Che va assolutamente richiesta.
• Lettura del referto radiologico, in quanto permette di valutare dati
che in superficie non sono palesi.
36°
35°
40°/45°
0
30/40
0
30/40
0
La posizione del bacino determina la corretta postura di tutto il rachide
• Angolo lombo - sacrale
30°
Ritmo lombo-pelvico nella flessione totale del tronco.
A sinistra: colonna eretta in equilibrio statico, con lordosi lombare fisiologica (X) (vale a dire correlata con una
normale angolazione sacrale di base(A)) e linea d’appiombo allineata alle coxo-femorali.
Al centro: la flessione del tronco è caratterizzata da una variazione coordinata della lordosi lombare, che prima si
appiattisce (Y) e poi si inverte, e della posizione della pelvi, la quale si inclina in avanti, con conseguente aumento
dell’angolo sacrale (B). Il treno inferiore si sposta all’indietro ai fini di compenso gravitario. Il rachide dorsale si
limita ad accompagnare il movimento, senza alcuna propria partecipazione articolare.
A destra: a flessione del tronco avvenuta, la lordosi lombare si presenta moderatamente invertita (Z), la pelvi
ruotata fino al limite massimo dell’escursione consentita dall’articolarità coxo-femorale ed il treno inferiore
ulteriormente spostato all’indietro per garantire l’equilibrio gravitario.
Meccanismo di produzione del dolore nella “rigidità dei muscoli posteriori delle cosce” e nella “rigidità lombare”
A. Flessione completa del tronco, in assenza di turbe del ritmo lombo-pelvico.
B. “Rigidità dei muscoli posteriori delle cosce”: poiché questa limita l’escursione rotatoria della pelvi, la
flessione del tronco può aver luogo solo se viene forzata quella del rachide lombo-sacrale (LS), con
conseguente sovradimensione del legamento longitudinale posteriore e comparsa del dolore lombare acuto.
C. “Rigidità lombare”: la rotazione pelvica avviene normalmente mentre la flessione del rachide lombo-
sacrale è ostacolata; i tentativi di forzare la flessione del rachide si traducono in una sovradistensione
dolorosa sia dei muscoli posteriori delle cosce (MPC), sia del legamento longitudinale posteriore, delle
capsule delle articolazioni posteriori e dei muscoli paravertebrali.
Valutazioni CERTIFICAZ. MEDICA PER ATT. SPORTIVA NON AGONISTICA
Valutazione muscolare :
m. Ishio-crurali (cat.musc.posteriore)
“ psoas-iliaco
“ paravertebrali (test di Schober)
“ pettorali
Valutazione neurologica:
test di Romberg : equilibrio
test di Fukuda : deficit labirintico
TEST DI SCHOBER(rigidita’ m. lombari)
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