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ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ANNO 1 ANNO 1 ANNO 1 ANNO 1 — NUMERO NUMERO NUMERO NUMERO 0 0 0 0 — NOV NOV NOV NOV- - -DIC 2010 DIC 2010 DIC 2010 DIC 2010 Come scriveva nel 1611 il buon vecchio Shakespeare nella Tem- pesta, siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, ed è per questo che non dob- biamo smettere di sognare, altrimenti siamo destinati a scomparire. È da questa idea che nasce “L’Officina”: dalla forza e dalla volontà di persone fuori dalle dinamiche partitiche e di palazzo. Da semplici citta- dini desiderosi di dar voce a chiunque abbia qualcosa da dire sulla città in cui vive, ovvia- mente nel rispetto delle regole della buona educazione e senza ledere la libertà e la sensibilità altrui. Ad un occhio particolar- mente critico potrebbe sembra- re strano che, in un panorama già abbondantemente ricco di produzioni editoriali come quel- lo nichelinese, l’attenzione di un gruppo di cittadini si focalizzi proprio sulla carta stampata. Ma è attraverso il messaggio che la parola può veicolare, tanto meglio se non mediata da interessi particolari, che si può costruire (o almeno provare a farlo) una realtà migliore. L’apatia, l’accettazione passiva di ciò che ci sta intorno, la disil- lusione menefreghista che ci porta a lamentarci tra le mura domestiche o con ristretti gruppi di amici per poi lasciarci guidare ciechi, muti e sordi sulla strada che altri ci propongono, non fa per noi. Meglio ripuntare le sve- glie delle nostre coscienze per risvegliarle e cominciare nuova- mente a dar loro una voce. Dobbiamo fare un piccolo, len- to, maniacale ma indispensabile esercizio quotidiano. Pensare. Marco Lei L’Attaccabottone Parte in salita l’anno scolastico dei bimbi nichelinesi. Soprattut- to a tavola: la nuova mensa sco- lastica che avrebbe dovuto apri- re i battenti entro il mese di settembre comincerà a servire i pasti, forse, da novembre. Una serie di imprevisti, burocratici e non, hanno comportato un ritar- do nella pubblicazione del ban- do di gara, prima, e della par- tenza dei lavori, poi. Ma forse, per capire cosa è andato storto nei lavori di riqualificazione, bisognerebbe prima fare un bal- zo nel passato. Fino a quasi un Dalla mensa alla scuola si gioca al rialzo A.A.A. centro giovani cercasi. Un luogo di aggregazione da destinare ai ragazzi e alle ragaz- ze di Nichelino permeati dal desiderio di fare qualcosa per sé stessi e per la propria città. Il luogo individuato per ospitare il Centro giovani avrebbe dovuto essere la Cascina ex Nikodemo: adatta sia per la centralità del posto, sia per la “vocazione sociale” dello spazio. Dopo 15 anni dall’inizio della discussio- ne, ad otto anni dalla prima pro- posta di riconvertire la cascina “Borgo Vecchio” in un “centro giovani”, siamo finalmente giunti ad un passo dalla realiz- zazione di una struttura che dovrà essere il perno attorno al quale far ruotare e proliferare le attività ed i servizi rivolti ai giovani nichelinesi. Continua a pag. 3 CENTRO GIOVANI La proposta del Comitato Piazza Rossa Mensa e Scuola P.2 A cura della redazione Centro Giovani P.3 A cura di Comitato Piazza Rossa Progetto Giovani P.4 A cura di Ferrara, Fusco, Autera Arte & Cultura P.4 A cura di Mauro Baglieri San Matteo P.5 A cura di Daniela Demasi Obiettivo Rifiuti zero P.6 A cura di Animo Nichelino L’angolo legale P.7 A cura dell’Avv. Pietro Pisano Il caso Fiat P.7 Intervista a Pino Capozzi anno fa, infatti, il servizio men- sa era appaltato ad una nota impresa di ristorazione. Fra quest’ultima e il Comune è sor- to però un contenzioso. Vari i motivi: dai cibi in scadenza pronti per essere serviti sulle tavole dei bambini fino alla scarsa igiene e manutenzione dei locali adibiti alla cottura. Tutti motivi che hanno indotto il Comune a rescindere anticipata- mente l’appalto per indire, in tempi brevi, una nuova gara provvisoria in vista di quella definitiva. Continua a pag. 2

L'Officina numero 0

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Notizie e Idee da Nichelino

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Page 1: L'Officina numero 0

ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:

ANNO 1 ANNO 1 ANNO 1 ANNO 1 ———— NUMERONUMERONUMERONUMERO 0 0 0 0 ———— NOVNOVNOVNOV----DIC 2010DIC 2010DIC 2010DIC 2010

Come scriveva nel 1611 il buon vecchio Shakespeare nella Tem-pesta, siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, ed è per questo che non dob-biamo smettere di sognare, altrimenti siamo destinati a scomparire. È da questa idea che nasce “L’Officina”: dalla forza e dalla volontà di persone fuori dalle dinamiche partitiche e di palazzo. Da semplici citta-dini desiderosi di dar voce a chiunque abbia qualcosa da dire sulla città in cui vive, ovvia-mente nel rispetto delle regole della buona educazione e senza ledere la libertà e la sensibilità altrui. Ad un occhio particolar-mente critico potrebbe sembra-re strano che, in un panorama già abbondantemente ricco di produzioni editoriali come quel-lo nichelinese, l’attenzione di un gruppo di cittadini si focalizzi proprio sulla carta stampata. Ma è attraverso il messaggio che la parola può veicolare, tanto meglio se non mediata da interessi particolari, che si può costruire (o almeno provare a farlo) una realtà migliore. L’apatia, l’accettazione passiva di ciò che ci sta intorno, la disil-lusione menefreghista che ci porta a lamentarci tra le mura domestiche o con ristretti gruppi di amici per poi lasciarci guidare ciechi, muti e sordi sulla strada che altri ci propongono, non fa per noi. Meglio ripuntare le sve-glie delle nostre coscienze per risvegliarle e cominciare nuova-mente a dar loro una voce. Dobbiamo fare un piccolo, len-to, maniacale ma indispensabile esercizio quotidiano. Pensare. Marco Lei

L’Attaccabottone

Parte in salita l’anno scolastico dei bimbi nichelinesi. Soprattut-to a tavola: la nuova mensa sco-lastica che avrebbe dovuto apri-re i battenti entro il mese di settembre comincerà a servire i pasti, forse, da novembre. Una serie di imprevisti, burocratici e non, hanno comportato un ritar-do nella pubblicazione del ban-do di gara, prima, e della par-tenza dei lavori, poi. Ma forse, per capire cosa è andato storto nei lavori di riqualificazione, bisognerebbe prima fare un bal-zo nel passato. Fino a quasi un

Dalla mensa alla scuola si gioca al rialzo

A.A.A. centro giovani cercasi. Un luogo di aggregazione da destinare ai ragazzi e alle ragaz-ze di Nichelino permeati dal desiderio di fare qualcosa per sé stessi e per la propria città. Il luogo individuato per ospitare il Centro giovani avrebbe dovuto essere la Cascina ex Nikodemo: adatta sia per la centralità del posto, sia per la “vocazione sociale” dello spazio. Dopo 15

anni dall’inizio della discussio-ne, ad otto anni dalla prima pro-posta di riconvertire la cascina “Borgo Vecchio” in un “centro giovani”, siamo finalmente giunti ad un passo dalla realiz-zazione di una struttura che dovrà essere il perno attorno al quale far ruotare e proliferare le attività ed i servizi rivolti ai giovani nichelinesi. C o n t i n u a a p a g . 3

CENTRO GIOVANI La proposta

del Comitato Piazza Rossa

Mensa e Scuola P.2 A cura della redazione

Centro Giovani P.3 A cura di Comitato Piazza Rossa

Progetto Giovani P.4 A cura di Ferrara, Fusco, Autera

Arte & Cultura P.4 A cura di Mauro Baglieri

San Matteo P.5 A cura di Daniela Demasi

Obiettivo Rifiuti zero P.6 A cura di Animo Nichelino

L’angolo legale P.7 A cura dell’Avv. Pietro Pisano

Il caso Fiat P.7 Intervista a Pino Capozzi

anno fa, infatti, il servizio men-sa era appaltato ad una nota impresa di ristorazione. Fra quest’ultima e il Comune è sor-to però un contenzioso. Vari i motivi: dai cibi in scadenza pronti per essere serviti sulle tavole dei bambini fino alla scarsa igiene e manutenzione dei locali adibiti alla cottura. Tutti motivi che hanno indotto il Comune a rescindere anticipata-mente l’appalto per indire, in tempi brevi, una nuova gara provvisoria in vista di quella definitiva. Continua a pag. 2

Page 2: L'Officina numero 0

Nuovo appalto, nuova ditta, nuova cucina. Ma meno soldi nelle tasche delle famiglie: sa-ranno ben 72 i centesimi in più che i genitori dovranno pagare per garantire ai propri figli il pasto quotidiano. In soldoni si pagheranno 5,10 euro a fronte dei 4,43 dello scorso anno sco-lastico. Unica agevolazione a fronte di tale aumento è l’innalzamento della soglia mas-sima Isee a 17mila euro che consente a un maggior numero di famiglie di poter accedere alle tariffe ridotte. Solo a set-tembre inoltrato sono stati con-segnati ai membri delle com-missioni mensa dei vari circoli didattici i nuovi regolamenti redatti in Commissione affari generali, che invece dovrebbero essere consegnati all’inizio dell’anno scolastico, e il menù invernale che però verrà servito ai bambini solo alla fine dei lavori di ristrutturazione dei locali, fino ad allora i bambini usufruiranno del menù di Tori-no e Moncalieri. Nessuna forma di prevenzione sull’utilizzo del menù di tali comuni. A patto che si tratti di una situazione

Quella della nuova mensa scolastica di Nichelino è

una storia che risale agli anni passati. Più di due

anni fa la Asl cittadina, eseguendo una verifica

presso la cucina centralizzata di via Trento, pre-

scriveva dei lavori da eseguire per rimettere a norma

i locali considerati obsoleti e desueti. Il costo

preventivo dell’opera doveva aggirarsi sugli 80-

90mila euro a carico del Comune, che si sarebbe occu-

pato della ristrutturazione. Dopo la verifica della

Asl, per garantire un buon lavoro e la reale risiste-

mazione della cucina centralizzata, l’Amministrazione

decide, con l’appoggio della maggioranze e di parte

della minoranza, di stanziare ulteriori fondi (sempre

a suo carico) non più per dare una rinfrescata ai lo-

cali ma per rifarli ex novo. Completa ristrutturazio-

ne degli interni, rinnovo degli arredi e delle stru-

mentazioni, nuovi impianti elettrici e di sicurezza

e, cosa assai importante, scorporo degli uffici dai

locali attrezzati per la preparazione dei pasti onde

garantire tutte le norme igieniche possibili. Nota

curiosa: dopo due anni il fondo sale a 350 mila euro

per stabilizzarsi successivamente a 538 mila euro.

Accade così che il Comune decide di non rinfrescare

più la cucina ma di rivoluzionarla completamente ese-

guendo una vera e propria ristrutturazione. Per que-

sta operazione però, non saranno più usati soldi del-

le casse comunali: sarà la ditta che gestisce la cu-

cina centralizzata a farsi carico delle spese. Cosa

vuol dire tutto questo? Che giustamente l’azienda che

gestisce la cucina non può permettersi di impegnare

un miliardo di vecchie lire e suddivide così il costo

dell’operazione sui pasti dei bambini che salgono dai

4,43 euro pagati fino al mese di giugno 2010 ai 5,10

euro che i genitori dovranno pagare dall’inizio del

nuovo anno scolastico. Un aumento di 72 centesimi a

pasto (1400 delle vecchie e care lire). Di questi 19

centesimi sono un costo fisso che serviranno per la

manutenzione straordinaria della cucina centralizza-

ta.

L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2 Avere avuto una buona educazione, oggi, è un grande svantaggio.

Ti esclude da tante cose. O. WILDE

Dalla mensa alla scuola si gioca al rialzo

La Storia

temporanea e che una volta terminati i lavori e ripresa la normale attività della cucina di Nichelino, vengano ripristinati gli ordinari controlli preordinati ad una corretta e sana gestione di un servizio così importante per la salute dei nostri bambini. Ma non solo l’aumento del co-sto della mensa affligge le fami-glie nichelinesi all’inizio di que-sto anno scolastico. Rincari sono stati applicati anche ai servizi di pre scuola, dopo scuo-la e scuolabus. I prezzi sono calcolati sulla base della dichia-razione Isee ma anche per una famiglia con reddito medio - basso le tariffe sono aumentate considerevolmente rispetto all’anno precedente. Per fare un esempio, una famiglia con red-dito Isee pari a 11mila euro e con un bimbo iscritto alla scuola dell’infanzia, paga attualmente 280 euro all’anno per usufruire del servizio di dopo scuola ri-spetto ai 206 euro dell’anno precedente. Una raffica di au-menti che non può non pesare gravemente su un tessuto socia-le già provato dalla crisi econo-mica di questi ultimi tempi.

LA CUCINA CENTRALIZZATA DI NICHELINO. NEL RIQUADRO UNA FASE DEI LAVORI

Page 3: L'Officina numero 0

Per un Centro Giovani

aperto, partecipato e democratico Due i soggetti attualmente coin-volti nella realizzazione del progetto: da una parte il Comi-

tato Piazza Rossa, formato da giovani provenienti da diverse realtà politiche e sociali, dall’altra l’Amministrazione comunale, interessata a fornire ai suoi cittadini più giovani una possibilità di ritrovo diversa dal solito giardino o birreria o cen-tro sociale. Ed è proprio il Co-mitato che in questo periodo e più di tutti, si sta impegnando nella stesura di un progetto che aderisca il più possibile alla visione emersa dalle centinaia di richieste formali ed informali provenient i dai g iovani che pongono l’accento sulla necessità di un luogo fisico di aggregazione che consenta, nel-la forma e nei limiti propri di una s t r ut tura p ubbl ica , un’indipendente, partecipata e

Un anno fa, di questi tempi, c’era un gruppo di gio-vani d’estrazione diversa che si trovava, con la scu-sa di passare del tempo insieme, per parlare di come fosse la nostra città. Ragazzi e ragazze diversi fra loro, sia ideologicamente che per formazione. Ni-chelinesi fra i 18 e i 30 anni che, di ciò che avveniva nella propria città, volevano capire qualcosa in più. Questo gruppo di persone ha pensato che ci fosse bisogno di una casa comune per chi non si ritrovas-se nelle giovanili di partito o nei gruppi di discus-sione: un posto dove la differenza fosse un punto di forza e non un ostacolo. Così è nato il Comitato. Un Comitato che vuole essere ospitale con tutti e che della trasversalità vuole fare il suo punto di forza, nell’interesse della nostra città. Per rafforzare l’idea, abbiamo scelto di chiamarlo Piazza Rossa, perché anche se i luoghi cambiano, si trasformano,

ci sono simboli che non tramontano. E la piazza del centro, di fronte al Municipio, dove tutti i nichelinesi si incontra-vano e festeggiavano insieme, è uno di questi. Anche se oggi la mutazione ci ha restituito un luogo diverso per con-formazione e affezione. Il Comitato Piazza Rossa ha intenzione, con il tempo, di fornire all’Amministrazione idee e stimoli per fare sempre meglio nell’interesse di Nichelino e dei suoi cittadini. Con l’ironia e l’ingegno della giovane età dei suoi componenti e con la voglia di dare un contributo fresco e trasparente alla città.

L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3 Il mondo si divide in buoni e cattivi. I buoni dormono meglio ma i

cattivi, da svegli, si divertono molto di più. W. ALLEN

Come nasce “Comitato Piazza Rossa”

responsabile autogestione delle attività svolte da parte dei gio-vani nichelinesi. Il secondo a-spetto sul quale il Comitato ha ragionato riguarda la volontà da parte dell’Amministrazione di inserire, nella gestione operativa del Centro, soggetti privati che limiterebbero la fruizione della struttura stessa. Il privato che investe in un’attività, per sua natura, deve perseguire i suoi interessi prima ancora che quelli della collettività; si rischierebbe così di avere una struttura pub-blica (ristrutturata con i soldi dei cittadini) posta al servizio di un particolarissimo interesse (per esempio il gestore di un bar o il titolare di una galleria d’arte) che limiterebbe il ruolo centrale dell’Amministrazione pubblica. Per questi motivi il CPR ha deciso di partecipare al dibattito tramite la presentazio-

ne al Tavolo Giovani di un’idea c o n c r e t a : r i l o c a l i z z a r e l’informagiovani di Nichelino all’interno dell’ex cascina “Nikodemo”. La proposta per-metterebbe di risolvere gran parte dei problemi legati alla gestione (o come molti temono, autogestione) del Centro: perché sgombrerebbe definitivamente il campo dalla falsa accusa di vo-ler fare del Centro di aggrega-zione un centro sociale “da can-ne e calcetto”. La presenza pub-blica infatti, per quanto non invasiva, garantirebbe la regia “istituzionale” che il Comitato ritiene fondamentale. Questo contributo costruttivo peraltro ben si sposa con le linee guida dell’Amministrazione comunale tese a rivitalizzare il trascurato “centro storico” della nostra Città creando una sorta di citta-della dell’arte, della cultura e

del mondo giovanile racchiusa n e l t r i a n g o l o i d e a -le rappresentato dalla biblioteca civica, dal nascente centro gio-vani e dal Castello Occelli. E’ da questo punto fermo, da que-sta proposta concreta che il Co-

mitato chiede di ripartire per un confronto aperto e trasparente sulle sorti del Centro giovani che verrà e, in particolar modo, sulla forma di gestione che se-condo il CPR, dovrà assegnare un ruolo preminente alle capaci-tà autorganizzative dei giovani della Città. Il sogno: che l’Amministrazione voglia pren-dere in considerazione le idee del Comitato, al fine di poter consegnare ai giovani della Cit-tà un Centro veramente aperto, partecipato e democratico.

Comitato Piazza Rossa

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Nel secondo questionario verrà analizzato uno dei temi più importanti e ricorrenti nel di-battito mediatico e popolare: i giovani e l'istruzione. Le domande verteranno innan-zitutto sui motivi e le eventuali influenze di familiari ed amici nella scelta del percorso di stu-di; dopo di ché verrà chiesto se la scelta compiuta ha soddisfat-to appieno le aspettative pro-spettate dallo studente o se al contrario la delusione è stata tale da suscitare dei rimpianti a riguardo. In conclusione verrà chiesta un'opinione in merito alla scuo-la, analizzata sia in quanto struttura che come istituzione. Inoltre verrà chiesto un parere anche sul personale docente incontrato durante il percorso di studio.

PROGETTO GIOVANI A cura di Roberto Autera, Erica Ferrara, Pietro Fusco

L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4 Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un mira-

colo. L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo. A. EINSTEIN

Questo spazio si occuperà di capire quali siano le necessità e i bisogni di un giovane studente per il suo tempo libero. Dappri-ma si cercherà di comprendere quali siano i modi e i luoghi attualmente deputati al diverti-mento. Si domanderà successi-vamente ai ragazzi se pensano che nella città di Nichelino siano presenti strutture e diver-timenti adeguati e sufficienti a soddisfare le loro esigenze, in modo tale da non esser costretti ad uscire dalla città. Verrà chie-sto inoltre di fornire un giudi-zio sulle iniziative già presenti sul nostro territorio ed i ragazzi verranno invitati a proporre eventuali nuove idee per rende-re Nichelino una città “più gio-vane e per i giovani”.

La prima serie di domande avrà lo scopo di capire quali obbiet-tivi ed aspettative i ragazzi nu-trano per il proprio futuro. In primo luogo ci preoccuperemo di esaminare quanto la prepara-zione offerta loro dalla scuola venga ritenuta utile ed idonea per affrontare il periodo succes-sivo alla maturità, sia esso lega-to al mondo universitario oppu-re a quello del lavoro. In secon-do luogo il questionario appro-fondirà come i ragazzi percepi-scono il ruolo svolto dalla poli-tica cittadina e nazionale ri-guardo al tema trattato. Infine verranno prese in considerazio-ne quanto eventuali influenze del gruppo degli amici possano essere determinanti nella scelta di proseguire gli studi o di in-traprendere un’esperienza lavo-rativa.

Con l'ultimo questionario verrà preso in considerazione il tema complesso e delicato della salu-te. Gli argomenti portanti sa-ranno quelli del rapporto che i giovani hanno con il fumo, l'alcool e le droghe e quindi la consapevolezza dei danni che comporta un loro uso frequen-te. Ulteriore oggetto di analisi sa-ranno l'educazione sessuale e le malattie ad essa correlate. Verrà inoltre esaminato quanti dei ragazzi intervistati risulte-ranno donatori di sangue o di midollo presso associazioni come l'AVIS o l’ADMO. I ragazzi verranno infine inter-rogati su un tema attuale, legato alla salute, come quello della tutela ambientale, che va dalla raccolta differenziata allo smog, al risparmio energetico.

LAVORO SCUOLA DIVERTIMENTO SALUTE

Chi sono i giovani di Nichelino? Cosa fanno? Cosa pensano? Quali sono i loro obbiettivi?

Spesso i ragazzi vengono identificati come violenti e vuoti, poiché privi di valori, personalità e pensiero critico,

spesso soggiogati ai messaggi dei media. Questo spazio intende scoprire se ciò corrisponda al vero oppure se si

tratti di un banale pregiudizio. Sono stati realizzati quattro questionari, diretti ai maturandi dell’Istituto Erasmo da

Rotterdam di Nichelino. La rubrica analizzerà e valuterà i dati raccolti, cercando di comprendere le relazioni che i

giovani hanno con il lavoro, la scuola, il divertimento e la salute.

Arte & Cultura a cura di Mauro Baglieri

CARLO PASSERETTI ANZI PASSER’ ARTE

Spettacolo gente!!! Sono stato dal Corniciaio – Pittore – Artista (sì, con la lettera maiuscola) Carlo Passeretti. È stato come passare da un marciapiede pieno di “cacche di cane” (alias: sporcizie) di Nichelino a un vero e proprio scenario di colori e avvolgimento d’arte pittorica ispirata alla corrente artistica identificata come Informale (termine coniato in Francia negli anni ’50, per indicare la tendenza verso un nuovo modo di creare immagini senza il ricorso a forme riconoscibili, Ndr). Sprazzi di surrealismo e vicendevoli pennellate “informali” si addicono ad una persona che sa quel che vuole dalla vita: fare quello che più gli pare. «Io faccio quello che mi pare», ovviamente nel limite della legge. Questo stile di arte gestuale, immediata e inconscia che dal cervello attraversa il braccio per passare sul pennello e finire “spiaccicata” sulla tela permette a Passeretti di creare quadri del tutto non riproducibili. Credetemi: non si possono fare dei falsi. I suoi quadri passano da uno stato d’animo sorridente, corredato da pennellate solari, gialle, azzurre, ad uno stato d’animo profondamente irato, da belva, con sprazzi di pennellate incisive nere, grigie, rosse, blu scure. E che dire delle sue cornici in tridimensionale. Grandioso!!!! Anche qui, nelle cornici, l’artista riesce ad esternare il suo stato d’animo. Cornici di tela bianca con pieghe armoniose e sintetiche definiscono il mo-

mento tranquillo. Cornici di tela grigiastra con pieghe un po’ più cicloniche fanno pensare che “quel” momento tranquillo è passato. Passe-retti non è un artista qualunque ma è l’artista che, con il suo percorso di strade e piazze, è riuscito a mettere in mostra le sua vera capacità, partecipando a importanti fiere d’arte come la Fiera d’Arte di Bologna, salendo su per Basilea e poi Francoforte. Ha partecipato anche a concorsi d’arte ma non andando d’accordo con questo percorso ha pensato bene che forse era meglio fare parte di gruppi artistici. E, perché no, dare lezioni d’arte a liceali. Carlo Passeretti si reputa in primis un artista e poi un pittore. Già, infatti, dice lui: «...un artista sa creare, un pittore sa copiare». Isomma, Passeretti ha iniziato per strada in modo “informale” col cavalletto, il pennello, una tavolozza e una manciata di colori passando dallo stile paesaggistico a quello surrealista e passando anche per Montmartre, il parigino quartiere degli artisti. Ma lì, il cavalletto si è guardato bene dal tirarlo fuori!!!

“INFORMALE”

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L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5 Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante

che tu la faccia. GANDHI

Tutti ricordiamo la grande festa di San Matteo che ogni anno, nelle

ultime sere d’estate, allietava i nichelinesi con la Fiera commerciale

per i più grandi e le giostre per i più piccini. La ricorrenza è storica e

risale al 1730 quando le truppe francesi tolsero l’assedio a Nichelino

e gli abitanti del piccolo borgo ringraziarono San Matteo per lo

scampato pericolo, nominandolo Santo Patrono del paese. E la festa,

fino a poco tempo fa, era un momento di grande ritrovo per tutti i

cittadini. Si camminava per gli stand della fiera. Si veniva attirati

dalla musica delle giostre che si trovavano subito all’esterno, proprio

lì a pochi passi. Ma da qualche anno, passeggiando per la fiera, la

musica delle giostre non si sente più e la fiera commerciale si riduce

ormai a vista d’occhio sia per grandezza sia per numero di esercizi

aderenti. Che cosa è successo a questa ricorrenza che una volta ri-

scuoteva successo anche al di fuori dei confini Nichelinesi? Una

volta la manifestazione si svolgeva in una delle piazze più grandi

della città: piazza Dalla Chiesa (anche detta “piazza del mercato”),

abbastanza grande da poter contenere la fiera, le giostre e il palco per

concerti e spettacoli. Oggi questa piazza non è più in grado di ospita-

re tutto, poiché i recenti lavori di ammodernamento hanno fatto sì

che non ci sia più spazio sufficiente. E allora succede che di anno in

anno l’ormai piccola fiera trovi spazio in luoghi sempre diversi, sem-

pre più piccoli e sempre più distanti dal Luna Park che, invece, ha

sede fissa nel parcheggio del centro commerciale Carrefour. Ma

quest’anno due grandi novità hanno “rinnovato” la festa:

l’allestimento degli stand commerciali negli ampi giardini di Via

Galimberti, adiacenti il Centro sociale Grosa, e la nuova Piazza di

Vittorio che ha fatto da scenario ad alcuni degli eventi presenti in

calendario. La nuova collocazione sembrerebbe riscuotere un discre-

to successo ma, nonostante questo, le osservazioni negative non

mancano: “un ingresso troppo stretto”, “un corridoio lungo qualche

metro”, “una fiera che non si può chiamare fiera”, insomma le la-

mentele si ripetono come ogni anno e sono sempre le stesse. Qualcu-

no chiede che la Festa di San Matteo venga restituita alla città e chis-

sà se, prima o poi, tutto possa ritornare com’era una volta. Magari

creando in città un luogo ideale che possa ospitare non solo la festa

patronale ma anche altre manifestazioni come concerti, spettacoli,

mercatini e molto altro ancora. Chissà se, insomma Nichelino potrà

tornare (o continuare) ad essere una città a misura di cittadino.

Daniela Demasi

Teatro Superga C’era una volta San Matteo

PROSA 2010-2011

30.10.2010 - EDIPO RE

28.11.2010 - TRENTA con Giobbe Covatta

07.12.2010 - SHYLOCK

14.01.2011 - TRITTICO NOVECENTO

04.02.2011 - I GIGANTI DELLA MONTAGNA di L. Pirandello

25.02.2011 - IL FLAUTO MAGICO

LIRICA 2010-2011

06.11.2010 - RIGOLETTO di G. Verdi

18.12.2010 - IL BARBIERE DI SIVIGLIA di G. Rossini

02.01.2011 - GISELLE di A.C. Adams

22.01.2011 - UN BALLO IN MASCHERA di G.Verdi

19.02.2011 - L’ELISIR D’AMORE di G. Donizetti

26.03.2011 - CARMEN di G. Bizet

16.04.2011 - LA VEDOVA ALLEGRA di F.Lehar

14.05.2011 - NABUCCO di G.Verdi TEATRO IN FAMIGLIA (Ingresso 5 Euro)

14.11.2010 - AI BAMBINI CON LE ORECCHIE

12.12.2010 - ARESTE PAGANOS E I GIGANTI

09.01.2011 - KOLOK Gli impossibili vicini di casa

13.02.2011 - OLIVIA PAPERINA

TEATRO SUPERGA www.teatrosuperga.it Piazzetta Macario 1 Orario biglietteria Nichelino dal Martedì al Sabato 011.6279789 dalle 15.30 alle 19.30

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OBIETTIVO RIFIUTI ZERO

L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6 Detesto i prati perché tutti hanno un prato con l'erba e, quando si tende a

fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri. C. BUKOWSKI

Rifiuti Zero entro il 2020: progetto pilota per il Quartiere Boschetto

Nichelino si appresta, come tutti i comuni del Covar 14, ad aderire al TRM, società che gestirà l’inceneritore del Gerbido di Grugliasco. La decisione di puntare sull’incenerimento come strategia di gestione princi-pale dei rifiuti è stata presa senza coinvolgere o quasi la cittadinanza. L’ipotesi è di bruciare 800mila tonnellate di rifiuti all’anno all’interno di 2 inceneritori. Scelta con-testabile sia per quanto ri-guarda i costi di realizzazio-ne e mantenimento delle strutture, sia per i danni alla s a l u t e p r o v o c a t i dall’incenerimento dei rifiuti. Entrare a far parte di questa costosa operazione vincolerà i nostri figli per i prossimi 30 anni a una produzione annua (dati 2009) di circa 7.985 tonnellate di Rsu operazione che costerebbe all’intera cit-tadinanza circa 2milioni di euro. La cittadinanza ha mo-strato la volontà di credere nella raccolta differenziata. Aumentare la raccolta, recu-perare materie prime secon-darie (come avviene al centro riciclo di Vedelago, ad esem-pio) e realizzare un centro riciclo aiuterebbe ad abbatte-re i costi di smaltimento e ad

In ricordo del Dott. Roberto Topino

Come Associazione ma soprattutto come persone abbiamo avuto il privilegio di conoscere un uomo vero, di quelli con la “U” ma-

iuscola, che con la sua calma e determinazione ha divulgato il difficile verbo del sapere e della verità, indignato per quella Tabella

commissionata dalla Società TRM che valutava le malattie che procurerà l'inceneritore del Gerbido, con una semplice cifra affian-

co al probabile cancro. Roberto Topino ci hai insegnato che quando si crede in qualcosa, e soprattutto in qualcosa di giusto, non

bisogna mollare ed Animo farà tesoro dei tuoi insegnamenti. Il nostro affetto va alla famiglia.

Grazie di Cuore Roberto.

Si apre con questo numero una rubrica tutta dedicata alla città e all’ambiente che viviamo. L’intento è quello di puntare i riflettori su argomenti quali termovalorizzatori, energia pulita, raccolta differenziata, sprechi energetici... ma non solo: lo scopo è anche - o forse bisognerebbe dire soprattutto - quello di informare la cittadinanza su determinati argomenti, fornire i dati-base per compren-derli, dare piccoli spunti per migliorare la qualità del luogo in cui si vive. Ecco perché Animo Nichelino ha pensato di avvalersi dello strumento della divulgazione, partendo proprio da un progetto pensato “ad hoc” per la città: Obiettivo rifiuti zero. Da appli-care, per iniziare, al quartiere più verde della città: il Boschetto.

a cura di ANIMO NICHELINO

arrivare all’80% di raccolta differenziata in qualche an-no.

La proposta L’idea è semplice: partire da un piccolo quartiere per arri-vare a invertire, almeno nella nostra città, una tendenza che consideriamo suicida. In quest’ottica, stiamo moltipli-cando le nostre attività di divulgazione e informazione su temi come acqua, energia, rifiuti. Il quartiere Boschetto si sviluppa su un’area molto grande che comprende l’omonimo parco e polmone verde della città. Nel quartie-re hanno sede la Parrocchia, il centro Asl, attività com-merciali e artigianali, un i-permercato, il centro di in-contro, scuole materne, ele-

ca degli edifici scolastici. Incontri sarebbero da fare con artigiani e commercianti per fornire informazioni e consenso sul progetto ridu-zione rifiuti, incentivazione per creazione attività alla spina (pasta, detersivi etc), creazione di mercati dello scambio o del baratto, incen-tivazione per tutte le fiere di prodotto biodegradabili. Alla cittadinanza sono proposti incontri settimanali su rac-colta differenziata e incenti-vazione al compostaggio do-mestico. Nel Centro di in-contro dovranno essere mo-nitorate l’efficienza energeti-ca e le emissioni. In tutte le manifestazioni sarà obbliga-torio utilizzare stoviglie bio-degradabili o riutilizzabili mentre gli utilizzatori delle aree pic-nic del parco saran-no stimolati alla raccolta dif-ferenziata. Monitoraggi ser-rati saranno fatti sui lampioni e sulla calendarizzazione delle opere pubbliche come l’asfaltatura delle strade. Ne-cessario informare gli utiliz-zatori della raccolta differen-ziata sul modo corretto di differenziare i rifiuti. Altro obiettivo è portare nel quar-tiere casette per la distribu-zione dell’acqua e del latte alla spina: si potrebbero così utilizzare prodotti buoni, ad emissioni zero e zero imbal-laggi.

mentari e medie. È con que-sti enti e con la cittadinanza che l’associazione vuol trat-tare i temi dell’efficienza energetica, del risparmio i-drico, della riduzione, riuti-lizzo e riciclo dei rifiuti fino ad arrivare all’obiettivo rifiu-ti zero. Animo Nichelino intende, in questa fase inizia-le, svolgere una capillare opera di divulgazione delle informazioni tramite mate-riale scritto e incontri con la cittadinanza, organizzan-do anche serate di incontro sugli argomenti sopra citati. Previsti interventi anche nel-le scuole con incontri forma-tivi sull’utilizzo di pannolini lavabili, dei rompi getto per ridurre gli sprechi d’acqua, incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, ve-rificare l’efficienza energeti-

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LA REDAZIONE:

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L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7 Fino a quando il colore della pelle sarà più importante del colore

degli occhi ci sarà sempre la guerra. B. MARLEY

Estate, stagione di licenziamenti. Almeno alla Fiat. Quattro quelli “in tronco”: tre intimati ad altret-tanti lavoratori dello stabilimen-to di Melfi e uno indirizzato al concittadino Pino Capozzi, dele-gato Fiom che prestava la pro-pria attività a Mirafiori. Tempi e modi di tali provvedimenti fanno pensare più alla volontà dell’azienda torinese di fare la voce grossa in un periodo di grandi trasformazioni, indebo-lendo una parte ben definita del sindacato, che alla necessità di punire gli autori di fatti ritenuti pregiudizievoli per l’azienda. Spontanea, sorge la domanda: è così facile per l’imprenditore risolvere il rapporto di lavoro in una grande fabbrica? Quando è possibile e lecito licenziare sin-goli lavoratori? Prescindiamo dai licenziamenti collettivi conse-guenti alla soppressione di posti di lavoro e dal licenziamento per giustificato motivo oggettivo che trova causa in particolari ragioni inerenti l’attività produttiva e l’organizzazione del lavoro. Sof-fermiamoci, invece, sulle forme di licenziamento determinate dai gravi inadempimenti del lavora-

IL CASO.

Il licenziamento di un impiegato Fiat

È finito un incubo per Pino Capozzi, l’impiegato professional licenzia-to dalla sua ditta, la Fiat, per aver usato in maniera impropria l’indirizzo di posta elettronica aziendale. Il tribunale del lavoro lo ha reintegrato al suo posto, anche se ad oggi non è noto se l’azienda lo farà anche tornare al lavoro. Lo stipendio sì, quello sarà garantito, ma Capozzi sa che la sua strada sarà ancora in salita. «Il mio sentore è che

potrebbe toccarmi la stessa sorte degli operai dello stabilimento di Melfi, reintegrati dal giudice del la-voro ma a cui l’azienda ha dato il divieto di tornare alle linee di produzione. Anche io non so se, dopo la sentenza del giudice, l’azienda mi preparerà la scrivania o mi “vieterà” di tornare al lavoro – racconta – Certo: tornerà lo stipendio e questo è un gran sollievo dato che ho spese e mutuo da pagare. Ma bisogna anche dire che ricevere lo stipendio stando a casa a far niente lede la dignità del lavoratore». Quali sono, dunque, le soluzioni possibili? «Se ciò dovesse realmente accadere, cioè che la Fiat non mi faccia torna-re al lavoro nonostante il reintegro, mi impegnerò a fondo nel sindacato». Il suo sindacato, per la preci-sione: la Fiom, che mai lo ha abbandonato in questo difficile periodo di vita e che lo ha nominato mem-bro del direttivo. A ben vedere in effetti, perché da quando è successo il “fattaccio”, il licenziamento del 13 luglio, Capozzi ha partecipato a numerosissimi incontri: alla festa nazionale del Pd insieme ai lavora-tori dell’Agile - ex Eutelia, ai convegni di Sinistra Ecologia e Libertà, a quelli organizzati dal suo stesso sindacato. Dove ha potuto, insomma, Capozzi ha portato la sua voce e la sua testimonianza. Ora è certo soddisfatto per come sono andate le cose: «La sentenza esprime a pieno il fatto che non avevo commes-so nessun illecito contro l’azienda e spero che dopo le sentenze emesse dai tribunali la Fiat torni a con-trattare e discutere con tutti i sindacati». Ma cosa aveva indotto l’azienda al licenziamento? L’invio at-traverso il suo indirizzo di posta elettronica aziendale di un volantino di solidarietà ai lavoratori di Po-migliano arrivato dai colleghi dello stabilimento polacco di Tichy, considerato denigratorio dall’azienda stessa. Una leggerezza, come ha ammesso lo stesso Capozzi, punita fin troppo duramente ma che, in molti, hanno interpretato come un chiaro monito della Fiat all’azione del sindacato Fiom in particolare.

L’angolo legale a cura dell’Avv. Pietro Pisano

tore: il licenziamento per giusti-ficato motivo soggettivo e quello per giusta causa. La giusta causa di licenziamento consiste in un'i-nadempienza o trasgressione da parte del lavoratore, di gravità tale da compromettere irrimedia-bilmente il vincolo fiduciario alla base del rapporto di lavoro (per esempio il danneggiamento o il furto di beni o strumenti all’interno dell’azienda). Quan-do ricorre una giusta causa, il datore di lavoro può licenziare il dipendente senza dare alcun preavviso. Ciò in quanto il com-portamento del lavoratore non consente, per la sua gravità, la prosecuzione anche temporanea del rapporto di lavoro. Il giustifi-cato motivo soggettivo consiste, invece, in un inadempimento del lavoratore ai suoi obblighi. Ina-dempimento che, comunque, è di minore gravità rispetto a quello che dà luogo alla giusta causa. In questo caso la trasgressione non è tale da rendere necessaria la cessazione immediata del rap-porto e dei suoi effetti che, per-tanto, si verificheranno una volta decorso il periodo di preavviso. I licenziamenti intimati dalla Fiat

Da sinistra: Segr. Naz. Fiom Maurizio Landini, Pino Capozzi, Resp. Naz. Com-parto auto Fiom Enzo Masini

e che hanno surriscaldato gli animi nella stagione estiva, sono stati tutti per giusta causa: i tre operai di Melfi sono stati espulsi dalla fabbrica con l'accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno, impedendo così, secondo quanto affermato dall’azienda, il lavoro di chi non partecipava allo sciopero. Pino Capozzi, invece, è stato licenzia-to poiché ha inviato ad alcuni colleghi, utilizzando la casella di posta aziendale, un volantino preparato e diffuso dai dipenden-ti polacchi dello stabilimento Fiat di Tichy, in Polonia, e rite-nuto denigratorio dall’azienda. Tutti i lavoratori espulsi dal ci-clo produttivo hanno impugnato il licenziamento e si sono rivolti al giudice del lavoro. Hanno proposto ricorso anche le orga-nizzazioni sindacali alle quali la legge consente di agire in giudi-zio per tutelare gli interessi dei lavoratori in tutti i casi in cui il datore di lavoro viene accusato di aver posto in essere comporta-menti diretti a impedire o limita-re l’esercizio della libertà e dell’attività sindacale.

I tre lavoratori di Melfi sono stati reintegrati dal Tribunale che, accogliendo le tesi della Fiom-Cgil di Potenza, ha annul-lato il licenziamento ritenendo il provvedimento disciplinare spro-porzionato rispetto ai fatti accer-tati, oltreché antisindacale. Ana-loga sorte ha avuto il licenzia-mento intimato a Pino Capozzi. Il Tribunale di Torino, proprio in questi ultimi giorni, ha ritenuto antisindacale la condotta tenuta dalla Fiat e ha ordinato all’azienda di dar corso alla rein-tegrazione del lavoratore nel suo posto di lavoro. In tutti i casi in cui il giudice del lavoro ritenga illegittimo il licenziamento e ordini il reintegro, c’è poi il pro-blema dell’ effettivo ripristino del lavoratore nella posizione lavorativa che occupava prima del provvedimento espulsivo. Le modalità del reintegro sono state oggetto, anche recentemente con il caso dei licenziati di Melfi, di contrasti interpretativi e furiose polemiche a causa del rifiuto dell’azienda di fare lavorare i dipendenti reintegrati, pur corri-spondendo loro lo stipendio. Ma questa è un’altra storia.