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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978 TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711 TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588 TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960 AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Mercoledì 20 Febbraio 2013 Anno 3 n. 10 di Beppe Vigani L’ Editoriale Come siam... Messi ? MILAN BARCELLONA “Questo, naturalmente, è il vantaggio del pessimismo; un pessimista va incontro solo a sorprese piacevoli, mentre un ottimista ne ha soltanto di spiacevoli”. E’ un’affermazione di Rex Stout, scrittore statunitense. Mi viene in mente chi ha definito una salma il Milan, contento di averlo onorato come defunto, nei momenti peggiori di questo campionato. Ora c’è il Barcellona, la squadra migliore del mondo, che annovera un gigante come Lione Lessi, un talento come Andrés Iniesta, o un genio come Xavi Hernandez. Una sfida senza speranza, ma il Milan ha fatto vedere che gli episodi possono cambiare le sorti di un match. Come contro il Parma, ad esempio. L’autorete di Paletta è stata una manna per gli Allegri- boys che, fino a quel momento, sembravano un pugile alla mercé dell’avversario. Oppure come contro la Juventus. Un rigore “inventato” e tre punti sotto il cuscino. Di contro citiamo il derby, dove un gol “regolare” e un fallo in area sono stati dati in pasto alla serata nera della terna arbitrale. Il calcio è fatto di queste cose, ed è perciò che la sfida col Barça rende ancora di più il piatto gustoso. L’anno scorso il Milan andò al Camp Nou a rubare un punticino, poi fu sconfitto, con qualche ombra, ai quarti di finale, ma al ‘Meazza’ finì in parità. I rossoneri di quest’anno non c’entrano nulla con quelli dell’anno scorso, ma proprio per questo induce a qualche riflessione in più. La squadra di Allegri ha perso due partite nella fase a gironi (contro Malaga e Zenit), mentre il Barcellona ha dovuto piegarsi solo con il Celtic (la seconda sconfitta di questa stagione, se si conta anche quella con la Real Sociedad). I blaugrana, quindi, non sono imbattibili. Suona strano, ma anche loro si sono inchinati a qualcuno. continua a pag. 6

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOMercoledì 20 Febbraio 2013 Anno 3 n. 10

di Beppe ViganiL’ Editoriale Come siam...Messi ?MILAN

BARCELLONA

“Questo, naturalmente, è il vantaggio del pessimismo; un pessimista va incontro solo a sorprese piacevoli, mentre un ottimista ne ha soltanto di spiacevoli”. E’ un’affermazione di Rex Stout, scrittore statunitense. Mi viene in mente chi ha definito una salma il Milan, contento di averlo onorato come defunto, nei momenti peggiori di questo campionato. Ora c’è il Barcellona, la squadra migliore del mondo, che annovera un gigante come Lione Lessi, un talento come Andrés Iniesta, o un genio come Xavi Hernandez. Una sfida senza speranza, ma il Milan ha fatto vedere che gli episodi possono cambiare le sorti di un match. Come contro il Parma, ad esempio. L’autorete di Paletta è stata una manna per gli Allegri-boys che, fino a quel momento, sembravano un pugile alla mercé dell’avversario. Oppure come contro la Juventus. Un rigore “inventato” e tre punti sotto il cuscino. Di contro citiamo il derby, dove un gol “regolare” e un fallo in area sono stati dati in pasto alla serata nera della terna arbitrale. Il calcio è fatto di queste cose, ed è perciò che la sfida col Barça rende ancora di più il piatto gustoso. L’anno scorso il Milan andò al Camp Nou a rubare un punticino, poi fu sconfitto, con qualche ombra, ai quarti di finale, ma al ‘Meazza’ finì in parità. I rossoneri di quest’anno non c’entrano nulla con quelli dell’anno scorso, ma proprio per questo induce a qualche riflessione in più. La squadra di Allegri ha perso due partite nella fase a gironi (contro Malaga e Zenit), mentre il Barcellona ha dovuto piegarsi solo con il Celtic (la seconda sconfitta di questa stagione, se si conta anche quella con la Real Sociedad). I blaugrana, quindi, non sono imbattibili. Suona strano, ma anche loro si sono inchinati a qualcuno.

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Mercoledì 20 Febbraio 20132

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 3

andata ritorno

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Mercoledì 20 Febbraio 20134

Allenatore:Massimiliano Allegri

MILAN (4-3-3)

Arbitro: Craig Alexander Thomson

STADIO MEAZZA ORE 20.45

La Partitadi Andrea Anelli

Arriva il Barcellona, tutti ai po-sti di combattimento! Deve aver pensato questo Allegri quando dall’urna di Nyon è uscito di nuo-vo il cartellino “sbagliato”. Il fato ha voluto ancora così e per certi versi si può anche pensare al bic-chiere mezzo pieno per fare qual-che sorsata di puro ottimismo. Il palcoscenico europeo non può proporre niente di meglio della formazione catalana che da qual-che anno a questa parte esprime il miglior calcio e conquista coppe e campionati con relativa facilità, senza contare i successi personali dei propri giocatori, uno su tutti Leo Messi e i suoi quattro Pal-loni d’Oro consecutivi. Nien-te di meglio dunque, per dimostrare che anche da “underdog” si può scrivere la storia, anzi, proprio da sfavoriti si scri-vono le pagine più belle. Un solo esempio, proprio contro i blaugrana: Ate-ne, 18 maggio 1994, Milan–Barcellona 4-0 e tanti saluti alla squadra allenata da Johan Cruijff

UnderdogContro ogni pronostico per scrivere la storia

data favoritissima da tutti con gli stessi interpreti, Romario e Stoičkov su tut-ti, convinti di prenderla per le grandi orecchie e alzarla al cielo. Oggi però, lo scenario è molto diverso. Il Barcellona orfano di Guardiola è, di fatto, orfano anche di Tito Vilanova che da New York tenta di guidare la squadra. In panchina siede il

fidato Roura, ma i meccanismi sono talmente oliati che, probabil-

mente, potrebbe anche non es-serci nessuno. I numeri par-lano chiaro,

se da una parte biso-gna fare i conti con

la Pulce ar-gentina che

ha se-

gnato per 14 giornate di Liga con-secutive mettendo a segno il gol numero 300 e 301 a fronte di 366 presenze in blaugrana, oltre ad es-sere arrivato già a quota 48 dall’i-nizio della stagione (!), dall’altra c’è che la difesa del Barca prende gol da nove partite consecutive tra campionato e Copa del Rey. Sem-pre nell’ottica dell’ottimismo e del bicchiere mezzo pieno, bisogna concentrarsi proprio su questo dato. Fase difensiva attentissima e cinismo inzaghiano davanti. Lo sviluppo del gioco catalano è sempre lo stesso, infinito possesso palla, con tre o quattro soluzioni comode di passaggio per chi ha il pallone tra i piedi, fino a trovare lo spiraglio giusto per entrare pal-la a terra in area di rigore. Allegri non snaturerà il modo di giocare del suo Milan, ma chiederà agli interpreti di sacrificarsi un po’ di più. In serate come questa, c’è bi-sogno di personalità e i più vecchi devono dare il buon esempio. Ab-biati, Mexes, Montolivo, Boateng e Pazzini rappresentano la spina dorsale della formazione, gioca-tori abituati a disputare partite importanti che dovranno trasci-nare anche la famosa linea verde. Il capostipite di questa linea verde rappresenta anche il dubbio più grande di Allegri. El Shaarawy e il tendine del suo ginocchio terran-no con il fiato sospeso fino all’ulti-mo tutti perché un ottavo di finale con il Barcellona è importante ma il derby di domenica sera non è da meno, allora il rischio deve esse-re calcolato bene. Tutti ai propri posti di combattimento, inizia lo show.

Il Milan, con la testa al Barcel-lona, ha chiuso in modo indo-lore, ma non senza qualche po-lemica, la pratica Parma grazie all’ormai insostituibile Balotelli. “Avanti senza paura” questo è il pensiero di Massimiliano Al-legri che urla ai suoi uomini. Oggi il Barcellona, il prossimo appuntamento è il derby e la terza partita lo scontro diretto con la Lazio. In effetti con un calendario così puoi solo an-dare avanti senza paura e gio-cartela tutta fino in fondo, pro-prio come sta facendo il Milan, e non stupirebbe un risultato pieno oggi a San Siro se il Mi-lan gioca sereno senza la fretta

di vincere, proprio come so-stiene il suo tecnico. Tornando al Parma, che ha visto un Balo-telli un po’ nervoso a causa dei tanti falli subiti: “…se l’arbitro pensa di aver fatto una buona partita, deve riguardarsela”, ha detto SuperMario, le polemi-che si sprecano. Ma non in casa Milan. Allegri molto sereno nel dopo gara sostiene i suoi ragaz-zi e non ci casca nella discus-sione relativa alla punizione vincente, contesa da Balotelli e Niang: “Ha deciso di tirare Ba-lotelli, che le calcia molto bene. Le avevano provate sia lui che

AVANTI SENZA PAURA

Niang giovedì in allenamento, lo stesso Boateng, e credo che alla fine siamo stati fortunati, per-ché ha tirato Balotelli e ha fatto gol”. Le polemiche continuano, ma non per il tecnico livor-nese: “Ho richiamato Balotelli perché era un po’ nervoso. Ha subito, credo molti falli, è stato tutto sommato bravo. Ogni tan-to tende a perdere un attimo la calma e credo che piano, piano migliorerà su questa cosa. - re-lativamente all’esternazione dell’attaccante ex City - E’ stata un’esternazione a caldo. Io credo che l’arbitro abbia diretto una buona partita, ha lasciato mol-to correre. Balotelli viene mol-to guardato e gli vengono fatti dei falli, perché quando prende la palla è sempre pericoloso”. Il Milan ha giocato contro un Parma che per tutto il primo tempo ha corso e pressato mol-to creando non poche difficoltà ai rossoneri che, pur giocando male la prima frazione di gioco, hanno avuto due o tre situazio-ni favorevoli e che nel secondo tempo ha iniziato a correre au-mentando l’intensità e creando molto di più. Il Milan, in gran-de rimonta in campionato, ha aumentato il suo tasso tecnico con l’arrivo di Balotelli e con lui, inevitabilmente, arrivano anche le polemiche.

di Severa Bisceglia

Allenatore:Jordi Roura

BARCELLONA (4-3-3)

Abbiati;Abate, Zapata, Mexes, Constant;

Boateng, Montolivo, Flaminì;El Shaarawi, Pazzini, Niang.

Valdes;Puyol, Piquè, Dani Alves, Alba;

Xavi, Fabregas, Busquets;Villa, Messi, Iniesta.

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 5

I Bioritmidi Enzo Occhiuto

Il Milan ritrova il Barcellona ne-gli ottavi di Champions League. I catalani eliminarono la squadra di Allegri nei quarti della scorsa edizione, dove i valori bioritmi-ci erano di 6,04 contro i 6,00 dei rossoneri. Adesso gli spagnoli sa-ranno di nuovo gli avversari del Milan questa volta, però, i biorit-mi sono a favore della squadra di Berlusconi con 6,14 contro 5,87 degli ospiti. Ora il Milan dovrà dimostrare di essere una grande squadra anche senza SuperMa-rio, e la partita contro il Barca, con un centrocampo composto da Ambrosini 6,31, Montolivo 6,26, Muntari 6,49 e Salamon 6,41 potrebbe essere il vero ban-

MILAN DEVI CREDERCIco di prova. L’analisi numerica della biosituazione (forza fisica, sensibilità tecnica, ragionata vi-sione del gioca e istintività) dei singoli giocatori delle due squa-dre, premia lo stato medio di be-nessere psicofisico dei rossoneri 6,14 contro quello dei blaugra-na valutato 5,87. Nello specifica delle contrapposizioni delle due squadre, i rossoneri hanno più energia e vitalità individuale da spendere 6,17 contro i blasonati ospiti di turno con 5,87: Yepes e Constant 6,50, Boateng 6,47, Muntari e Salomon 6,41, Ambro-sini e Pazzini 6,20, (ambedue for-temente ispirati con 6,16), Mon-tolivo 6,26 (emotivamente in for-

ma ottima 6,22 e concentrato al punto giusto), contro Dani Alves 6,44 (con istintività superiore alla media 6,31), Xavi, Pedro e Iniesta 6,13 (componente positiva di fi-ducia a 6,22). Dal punto di vista emotivo i diavoli, consci di dover dare il massimo, hanno maggior entusiasmo ed una forte concen-trazione 6,13 rispetto agli sfidan-ti con 5,88: De Sciglio, Zapata e Bojan 6,49, Constant 6,45, Niang e Montolivo 6,22, Yepes, Pazzini e El Sharaawy 6,11 (con nota otti-ma per la cresta di 6,48 in fatto di intuizione personale di analisi fi-nale), contro i blaugrana Sanchez 6,39 (intuizione elevata a 6,37), Xavi , Iniesta, Adriano e Masche-

rano 6,22. Anche dal punto di vi-sta intellettivo e ragionata visione di gioco il Milan con 6,13 risulta superiore bioritmicamente alla squadra di Vilanova con 5,93: Abbiati e Munyari 6,49, Constant 6,50, Niang 6,41, Boateng 6,38, Zapata 6,35 contro Victor Val-des 6,50, Busquets 6,49 (bio alto in intuizione 6,16), Pique 6,43. La partita, quindi, contro il Bar-ca potrebbe essere quella della definitiva “rinascita” dei rosso-neri, che hanno la possibilità di combattere e vincere, cosa che sarebbe stata impensabile fino a qualche mese fa. Prepariamoci a vivere una delle partite più emo-zionanti dell’anno.

Mercoledì è Milan-Barcellona. Undici trofei continentali in due, sette per rossoneri e quattro per i blaugrana. Le due squadre si sono affrontate 15 volte in Europa: il Barcellona è in vantaggio nei precedenti con 6 vittorie a fronte dei 4 successi rosso-neri. Il Milan ritrova così Leo Messi e compagni dopo che nella passata stagione le due compagini si erano affrontate nel girone eliminatorio e poi nei quarti di finale. Nel rag-gruppamento in Spagna era finita 2-2 con gol di Alexandre Pato e Thiago Silva poi il ritor-no era stato un successo per i blaugrana per 2-3 (inutile uno spettacolare gol di Boateng). Nei quarti, invece, all’anda-ta finì 0-0, mentre al ritorno terminò 3-1 per gli uomini di Guardiola. Le due squadre s’incontrarono per la prima volta nella stagione 1959-1960: nei quarti di Coppa dei Campioni il Barça s’impose a San Siro per 2-0 e vinse al Camp Nou per 5-1. Tornando a un pas-sato più recente, nel 2006, le due

Milan-Barcellonala Champions dei miglioriSono undici i titoli europei vinti tra rossoneri e blaugrana

squadre s’incontrarono nelle semifinali, che poi portarono il  Barça    a vincere la Champions. A San Siro i catalani s’imposero

di misura grazie a un sinistro del francese Giuly, mentre la gara di ritorno terminò 0-0, con una rete

annullata ad Andriy Shevchenko che grida ancora vendetta.  Ri-avvolgendo il nastro della me-moria, si ritorna nel 2004/2005,

quando i rossoneri incontrarono il Barça nel girone. La gara d’an-data, giocata al “Meazza”, terminò

con il punteggio di 1-0: decise Shevchenko. Al ritorno succes-so spagnolo per 2-1, con Eto’o e Ronaldinho che ribaltarono il vantaggio iniziale sempre dell’u-craino. Un precedente nella fase a gruppi anche nella Champions 2000/2001, quando il Milan di Zaccheroni espugnò il Camp Nou per 2-0, con reti di Francesco Coco e Oliver Bierhoff. La sfida di Milano terminò invece 3-3, con doppietta di Demetrio Albertini e rete di José Mari per il Diavolo, e tripletta di Rivaldo, poi diven-tato rossonero. La partita più im-portante tra Milan e Barcellona è sicuramente quella del 18 maggio 1994, quando gli uomini guida-ti da Fabio Capello travolsero i blaugrana di Johan Cruijff. Dop-pietta di Daniele Massaro, poi gol di Savicevic e Desailly. Grande vittoria dei rossoneri guidati da Sacchi nella Supercoppa UEFA, nel 1989: all’andata finì 1-1 con gol su rigore di van Basten e poi pareggio di Amor, mentre al ri-torno basterà il gol di Evani per far vincere al Milan la sua prima Supercoppa.

Iiniesta e Messi attenti a quei due

di Federico Zanon

Champions L’analisi

Un mercoledì da leoni, per una sfida quasi impossibile. L’urna di Nyon ha regalato al Milan ancora una volta il Barcellona, l’avversario peggiore nella cor-sa alla finale di Wembley del 25 maggio. I recenti precedenti non sono favorevoli ai rossoneri, che non battono i blaugrana in Europa da sette partite, dall’1-0 firmato Shevchenko del 20 ot-tobre 2004, e la differenza evi-dente di qualità tra le rose non può far dormire sonni tranquilli ad Allegri, che rispetto agli anni passati è orfano di Thiago Silva e Nesta. Passano gli anni, cambia-no gli allenatori, ma il Barcellona resta anco-ra la squadra migliore in Europa, la favorita numero uno ad alza-re al cielo di Londra la Champions League numero quattro della sua storia (la quin-ta considerando la Coppa Campioni del 1992 vinta, proprio a Wembley, contro la Sampdoria grazie alla punizione di Rambo Koeman). L’addio di Guardiola e la malattia di Tito Vilanova non hanno rallentato una macchina quasi perfetta, che corre a mille all’ora da inizio anno, indipendentemente da chi vi sia seduto al volante. Prima in campionato con una sconfitta in 24 partite e il record di 65 punti (meglio anche del Real Madrid di Mourinho della scorsa stagio-ne), prima nel girone di Cham-pions davanti a Celtic e Benfica, e in semifinale di Coppa del Re, il Barcellona guidato ora da Jor-di Roura (in foto) arriva a San Siro per chiudere da subito la pratica ottavi. Neanche a dirlo il pericolo numero uno sarà Lio-nel Messi, mister quattro Palloni d’Oro consecutivi, il giocatore più forte del mondo e tra i primi

BARCELLONA IL CAPOLAVORO MACCHIATOI blaugrana sono una macchina da gol, ma soffrono la stagione no di Valdes tre della storia. Nel weekend, con-

tro il Granada, la Pulce ha segna-to una doppietta, salendo a quota 37 nella Liga, per un totale di 301 gol in 366 partite con la camise-ta blaugrana, praticamente una media di 0.82 a partita. Chapeau. (Provare ad arginare l’argentino non sarà la soluzione, il Barcel-lona ha già dimostrato di essere in grado di camminare con le sue gambe, senza il sostegno di Mes-si, grazie al talento infinito, che fa rima con i vari Pedro, Iniesta o Xavi, che dovrebbe essere rego-larmente in campo dopo il riposo nell’ultimo turno di campionato. Tempi duri per il Milan, chiamato

all’impre-sa ardua ma non impossi-bile, per-ché anche il Barcel-lona dei marziani ha il suo t a l l o n e d’Achille. In por-

ta Victor Valdes, infatti, è tutto tranne che una sicurezza e le voci di un addio al termine della sta-gione non hanno certo aiutato a tranquillizzare l’ambiente. Se quest’anno il Barcellona ha se-gnato 115 gol in 39 partite (una media di 2.9 ), il rovescio della medaglia parla di 42 gol incas-sati in 39 gare, cioè più di uno a match (1.07), 25 di questi lontani dal Camp Nou. Numeri che val-gono una speranza per un Milan che parte con tutti gli sfavori del pronostico, ma con un dodicesi-mo uomo in campo, il pubblico, che ha risposto alla grande: a San Siro sono attese ottantamila persone, per un incasso di oltre cinque milioni di euro, un record per il club. Non capita certo tutti i giorni di vedere giocare il Barcel-lona di Leo Messi.

Statistiche del Match di Bianca Elton Ara

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Mercoledì 20 Febbraio 20136

continua da pag.1

Con i baschi, ad esempio, gli uomini di Vilanova per ben due volte si sono fatti raggiungere, per poi lasciarci le penne in zona “Cesarini”. Anche loro hanno le loro debolezze. Soffrono i ritmi alti, il pressing costante e soprattutto non permettere loro di ragionare. Per vocazione il Milan non è una squadra fisica, non ha nel proprio Dna l’aggressività, la velocità e quindi qualcosa dovrà concedere. E’ nella convinzione che bisognerà lavorare. Il Milan di questa stagione è senz’altro meno forte, rispetto a quello dello scorso anno, lo sanno anche i giocatori, che comunque si sono rinforzati in attacco. Balotelli, però, non potrà essere della partita, quindi il valore aggiunto va a farsi benedire. Tutto appare contro i rossoneri, che hanno dalla loro parte la consapevolezza del più debole. Considerarsi più forte potrà essere pericoloso, invece, per il Barcellona. “Il suicida è uno che ha colto la morte di sorpresa”. Lo scrittore Giovanni Soriano parla così dell’inatteso, di quella cosa mai accarezzata come una certezza. Per parlare di cose pratiche è un po’ quello che è capitato alla Juventus contro la Roma. Per offendere nessuno è bello ogni tanto sorprendersi!

“Messi è uno spettacolo, fa sempre la differenza e migliora di anno in anno: è ancora un bambino in fase di sviluppo, se confrontato con me”. Sono le parole di An-drés Iniesta. Che aggiunge: “La filosofia del Barça non riguarda un allenatore ma si basa su una idea, una linea che unisce tutti i tecnici. È sempre stata la maniera di lavorare nella cantera. Dopo le idee, ci vogliono anche i giocatori per metterle in pratica. I giocatori di qualsiasi categoria, giovanili, Barcellona A e B possono allenar-si e capire subito cosa fare”.La pensa così da sempre, Inie-sta, sin dai suoi primi passi, nel ’92, quando a 8 anni i genitori decisero di iscriverlo all’Alba-cete Balompié, una squadra del capoluogo di provincia della propria città. A 12 anni, mentre era in scena al Torneo Infantil de Brunete, cattura l’attenzione di molti club spagnoli. Tra questi, il Barcellona: la sua futura squa-dra. La famiglia pur lasciando in

di Alessandra Caronni

L’ Ospite IniESTA LOCOChi è IniestaNato a Fuentealbilla, Spagna, l’11 maggio dell’84, Andrés Iniesta Luján è soprannominato Don Andrés dai tifosi spagnoli. Cre-sciuto nel settore giovanile del Barcellona, squadra con cui ha già vinto diciassette trofei, inclusi cinque campionati spagnoli e tre UEFA Champions League, nella stagione 2008-2009 è stato elet-to miglior calciatore spagnolo. Con la maglia della Spagna si è laureato Campione d’Europa nel 2008 e nel 2012 e Campione del Mondo nel 2010. Miglior Gioca-tore dell’Europeo nel 2012, è stato anche UEFA Best Player in Euro-pe davanti al compagno Messi e Cristiano Ronaldo.

lacrime il proprio figlio fece uno sforzo decidendo così di trasfe-rire il piccolo Andres alla Masia Catalana. Dopo aver giocato per due stagioni nel Barcellona B, Iniesta esordisce a 18 anni con la prima squadra il 29 ottobre 2002 in Champions League contro il Club Brugge. Con l’arrivo di Rijkaard come allenatore gioca con maggiore continuità. Con l’infortunio di Xavi nel 2006 di-venta definitivamente titolare e nell’estate seguente girano voci su un passaggio ai rivali del Real Madrid. Nella stagione 2008-

2009 sigla 4 reti in 26 partite di campionato e risulta decisivo nel-la semifinale di ritorno di Cham-pions League: allo Stamford Bridge contro il Chelsea realizza all’ultimo minuto di recupero il gol decisivo per il passaggio in finale. I catalani trionfano 2-0 e si laureano campioni d’Europa. Iniesta realizza l’assist per il gol del vantaggio di Samuel Eto’o. A fine partita Wayne Rooney lo definisce “il miglior giocatore al mondo”. Il 27 novembre 2009 prolunga il suo contratto fino al 2015.

di Luigi Sada

Alzi la mano chi non cono-sce Sandro Mazzola. Anche la nonnina di Porta Cica (ndr Ti-cinese), quella del Vicolo dei Lavandai, sa chi è l’ex fuoriclasse della Nazionale e dell’Inter di Herrera. Non bastasse, pure un giovane in tenera età è al cor-rente di cosa è stato capace di fare il “Baffo” nerazzurro nella sua prestigiosa carriera. Ha vin-

Mazzola: Barça troppo forte Ci vuole un miracoloSarebbe stato fantastico vedere in campo Balotelli con Messi

to tutto. Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e scu-detti. Dunque, chi meglio di Mazzola può mettere a fuoco la sfida di stasera fra il Milan e il Barcellona. Sandro, come andrà a finire stavolta con gli spagnoli? “Beh, sinceramente mi auguro che il Milan possa rovesciare il pronostico. Il Barca è una gran-

de corrazzata e batterlo non sarà facile. In tutta onestà credo che il Barcellona possa vincere senza tanti problemi”. Per via di Messi?“Sì, anche. L’argentino è il più grande giocatore degli ultimi die-ci anni. Se non di tutti i tempi. Tratta la palla come nessuno. Quando parte diventa imprendi-bile. Bisognerebbe costruirgli una rete intorno per bloccarlo. E non sarebbe neanche sufficiente. Poi, naturalmente, dobbiamo consi-derare le potenzialità del Barca”.La settimana scorsa Josè Luis Mendilibar, tecnico del Getafe, ha provato a usare questa tatti-ca per fermare l’argentino... “E ne ha beccati sei dai blaugra-na. Comunque, pur con tutto il rispetto per il Getafe, il Milan non è il Getafe”.Quindi, può essere una buo-na occasione per bloccare la “Pulce”...

“Può starci. Ma torno a ripetere che Messi, se è in serata, non lo ferma nessuno”. La carta vincente per Allegri potrebbe essere El Shaarawy? “Il ragazzo ci sa fare. A dire il vero potrebbe essere veramente l’asso nella manica del Milan”. E Balotelli?“Balotelli purtroppo non può gio-care. E’ un vero peccato perchè sarebbe stato fantastico vedere un duello a distanza fra lui e Messi”. Ma Berlusconi ha fatto bene acquistare SuperMario? “Balotelli deve solo matura-re. Credo che Berlusconi abbia valutato a fondo la situazione quando ha deciso di strappare il giovane al City. Berlusconi è una persona in gamba, difficilmente commette degli errori, special-mente nel calcio”.Gli interisti dicono che Balo-telli è un traditore... “Ma no. Balotelli è sempre stato

un tifoso del Milan. Quindi ha fatto bene a scegliere il club ros-sonero”. Senza Vilanova, con Roura in panchina, cambia qualcosa nel Barca? “Non credo la squadra gioca a memoria. In Liga sta mandando al macero tutti gli avversari. In Champions sarà la stessa cosa. Anche nel calcio, però, ogni tan-to qualche miracolo accade”.

Intervista esclusiva

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 7amarcord di Severa Bisceglia

Anche la Champions League ha il suo amarcord, e che ricordi…, partendo dall’eroe di casa De-metrio Albertini, attualmente vicepresidente della Federcalcio, cresciuto nella ‘famiglia’ rossone-ra, fatta eccezione per la stagione 90-91 con il Padova in Serie B che gli valse, comunque, il premio quale migliore speranza italiana nello sport promosso dalla Dia-dora. Il centrocampista brianzo-lo dal 1988 al 2002 ha indossato la maglia rossonera vincendo cinque scudetti, due Coppe dei Campioni-Champions League, una Coppa Intercontinentale, due Supercoppe europee e tre Super-coppe italiane segnando anche 28 gol (8 nella stagione, per lui la migliore, 96-97) in 406 presenze. Nel Milan di Ancelotti ha dovuto fare spazio ad Andrea Pirlo par-tendo per la Spagna, prima in for-

Demetrio Albertini

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tini

za all’Atletico Madrid e poi, dopo una parentesi italiana alla Lazio e successivamente all’Atalanta, al Barcellona. Con i Blaugrana vincerà il Campionato spagnolo. Oltre ai trofei con il Milan, Albe-rini in Italia conquista anche una Coppa Italia con la Lazio e un Campionato d’Europa Under-21 nel 1992. Altro personaggio da salutare ‘in piedi’ è Gianluca Zambrotta, campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006 e vice-campione d’Europa nel

2000. Il terzino, considerato tra i più forti della sua generazione, sboccia nella Juventus guidata da Marcello Lippi e approda al Bar-cellona il 21 luglio 2006, a segui-to delle vicende di calciopoli che hanno spedito la Juve in Serie B, per 14 milioni di euro. Durante la militanza spagnola è stato no-minato presidente onorario del Como, squadra in cui è cresciuto ed ha esordito in Serie B. Con il Barcellona di Frank Rijkaard ha vinto una Supercoppa spagnola, disputato 58 partite e segnato 3 gol. Il 31 maggio 2008 Zambrotta lascia la Spagna diretto al Milan per 9 milioni di euro più due di bonus. L’esordio in maglia rosso-nera, 31 agosto 2008, è una scon-fitta rimediata contro il Bologna

nella prima giornata di campionato e il suo primo gol lo segnerà due giornate dopo contro la Lazio. Con il Milan vincerà uno scudetto e una Super-coppa italiana. La po-tenza dal nome Zla-tan Ibrahimović non poteva mancare nei due Club più titolati, uno dei più forti at-taccanti al mondo e unico svedese ad aver vinto per sette volte (di cui sei consecuti-vi) il Guldbollen (una sorta di Pallone d’O-ro svedese) assegnato al miglior giocatore svedese dell’anno so-lare dal quotidiano Aftonbladet e dalla Federazione svedese. Con l’ingaggio da 14 milioni di euro a sta-gione oltre a 21 mi-lioni pagati al Milan, dal Paris Saint-Ger-Gianluca Zambrotta

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Zlatan Ibrahimović

Zlatan Ibrahimović

main per l’acquisto del suo cartel-lino, resta anche uno tra i calcia-tori più pagati al mondo, secondo solo a Samuel Eto’o (20,5 milioni di euro). La sua bravura in campo non è sinonimo di attaccamen-to alla maglia, anzi. Nel luglio del 2008 lo svedese indosserà la maglia numero 9 del Barcellona, lasciata libera dal camerunense Samuel Eto’o passato all’Inter, con cui a fine stagione vincerà già ben 3 trofei: Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club. Lascerà i blaugrana per fare ritorno a Milano, sponda rossonera, nell’agosto 2010. An-che con il Milan vincerà subito lo scudetto, ottavo consecutivo per lui, oltre alla Supercoppa italiana. Anche Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo o ‘il Fenomeno’, ha indossato entrambe le maglie. A Barcellona arriva, non ancora ventenne, nel 1996 e vince subito, in un solo anno in Spagna, la Cop-pa delle Coppe se-gnando, nell’intera stagione, 47 reti in 49 partite, un vero fenomeno. Il 2 volte Pallone d’Oro arriva al Mi-lan nel gennaio del 2007, acquistato dal Real Madrid, e nella sua secon-da partita segnò la prima doppietta, ma in rossonero non vincerà alcun trofeo. Altro cen-trocampista – at-taccante vincente nelle due squa-dre è Ronaldo de Assis Moreira, o semplicemen-te  Ronaldinho,

che si af-ferma nel Barcellona (2003-2008) con cui vincerà due Campiona-ti spagnoli, due Super-coppa di Spagna e una Champions League. Al Milan arriverà nel luglio del 2008 dove in due anni non vincerà nulla. Altro brasiliano a servi-zio delle due compagini Rivaldo, all’anagrafe  Ri-valdo Vítor Borba Fer-riera. Con il Barcellona, in cinque stagioni, vin-cerà - per due volte con-secutive - il campionato spagnolo, una Coppa del Re e una Supercoppa eu-

Ronaldo Luís Nazário de Lima

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ropea. Nell’unica stagione al Milan vincerà la Cham-pions League, la Super-coppa UEFA e la Coppa Italia. La ‘gallina de oro’ all’anagrafe Maximiliano Gastón López è stato un attaccante del Barcello-na poco idealizzato pur vincendo un campionato, una Supercoppa di Spa-gna e una Champions League. Ancora meno gloriosa la permanenza dell’argentino al Milan. Chiudiamo con l’italia-no Francesco Coco che cresce nel Milan, con cui vincerà due scudetti, e, dopo intervalli con ca-denza annuale in altre squadre italiane, approda anche al Barcellona per la stagione 2001-2002.

Ronaldo de Assis Moreira

Ronaldo de Assis Moreira

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Mercoledì 20 Febbraio 20138

Cugini in trasfertadi Emanuele Tramacere

A volte una batosta serve più di mille carezze. A volte un bagno d’umiltà aiuta a cambiare ritmo, passo e mentalità più di mille pic-coli accorgimenti. Eppure vincere aiuta a vincere e la partita di ritor-no d’Europa League contro il Cluj è una manna dal cielo per l’umore e la motivazione che l’Inter può e deve ritrovare in vista di un der-by. I numeri della sfida di Firenze contro la Fiorentina sono tuttavia impietosi. 64% di possesso palla, più del doppio dei passaggi riusci-ti e ben 11 tiri in porta a 1 in favo-re dei viola mettono in mostra un limite tecnico-tattico fin troppo evidente. Andrea Stramaccioni ha indicato nel turnover manca-to, nella gara di andata di Europa League, la principale motivazione della debàcle fiorentina. Ma le fal-se scuse non reggono, soprattutto analizzando la prestazione degli undici titolari alla luce dei primi minuti dell’incontro. L’esaurimen-to delle forze fisiche sarebbe stato plausibile al 30’ del secondo tem-po, dopo una gara passata a rin-correre palloni, ma la supremazia territoriale degli uomini di Mon-tella è andata ben oltre il limite orario. La difesa a 4 ha traballato alle spalle di un centrocampo che non ha fatto filtro, preso in mezzo da una netta superiorità nume-rica e tecnica, e mal supportato

Obiettivo riorganizzarsi!L’Inter vola in Romania per ritrovare serenità ed entusiasmo in vista del derby

dagli uomini offensivi in fase di ripie-gamento. L’as-senza di Mi-lito, che non ci sarà fino al termine della stagione, è pe-sata soprattut-to nel numero di palloni “te-nuti lontano” dall’area ne-razzurra, che non hanno permesso di far respirare una squadra fin da subi-to in affanno. Per fortuna, quindi, la tra-sferta in Ro-mania contro il Cluj (con un 2-0 acquisito nella sfida di andata grazie alla doppiet-ta di Rodrigo Palacio) po-trà servire a Stramaccioni come ultimo impegnativo “test-match”

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in vista del Derby. Sì perché prendendo per buone le parole del tecnico romano nel post-partita di Fi-renze, ed analizzan-do i dati relativi alle gare successive agli impegni di Europa League (5 sconfitte su 7 partite di campio-nato disputate dopo la coppa), l’incontro di giovedì vedrà al 99% un’Inter rivo-luzionata dal punto di vista degli uomini che scenderanno in campo. Cambio di uomini, quindi, ma soprattutto cambio di mentalità con nu-merose prove di pic-coli aggiustamenti. Kovacic avrà un’altra chance, perché è gio-vane e non possono i 45 minuti giocati in terra di Toscana si-gnificare una grande e univoca bocciatura. Alvarez farà rifiatare un sempre più statico Antonio Cassano che si è trasformato sem-pre più, di partita in partita, nell’ “uomo

faro” della squadra. Ci sarà spazio anche e, soprattutto, per Tomma-so Rocchi, arrivato a Milano come unica vera alternativa a Diego Milito, ma rimasto inchiodato ai seggiolini della panchina a causa della sua precaria condizione at-letica. Poche le conferme, quindi, in vista di un derby di campiona-to che si annuncia molto combat-tuto. Tanti cambi negli interpreti, ma non nel modulo, il 4-3-1-2, che dovrà, più per necessità che per virtù, essere riproposto anche e soprattutto contro il Milan del grande ex Mario Balotelli.La stracittadina di San Siro è una sfida che vale, con il terzo posto direttamente in ballo, ancor più di una “semplice” stagione. Pro-prio per questo la squadra ne-razzurra non può permettersi di presentarsi ai blocchi di partenza con il morale sotto i piedi e poco entusiasmo in cascina. Il diktat è reagire e dimenticare al più presto la “caporetto di Firenze”. Anche una piccola vittoria in Europa Le-ague, quindi, potrebbe significare tanto; del resto dopo la disfatta di Caporetto per gli italiani arrivò la prima resistenza vittoriosa sul Monte Grappa che significò l’ini-zio della svolta per la vittoria del-la Grande Guerra. Vincere aiuta a vincere, a volte basta davvero poco.

di Federico Zanon

Europa League L’analisi

Serve un’impresa, contro un’In-ter malconcia. Risultato d’anda-ta, pronostico e precedenti sono tutti dalla parte dell’Inter, ma il Cluj sogna una notte da grande d’Europa per riscrivere la storia. Quella storia che vede i nerazzur-ri imbattuti nelle ultime otto sfide contro club rumeni (7 vittorie e 1 pareggio) e avanti di due gol nel “primo tempo” di San Siro. Non sarà facile, ma l’ex squadra dei ferrovieri, guidata dal controver-so uomo d’affari Arpad Paszkany e punto di riferimento sportivo di Cluj-Napoca, capoluogo della re-gione della Transilvania, ha tanta voglia di prendersi qualche sod-disfazione, in una stagione che ha raggiunto il punto più alto nella vittoria all’Old Trafford contro il Manchester United, nella fase a giorni di Champions League, chiusa al terzo posto con 10 pun-ti. La squadra campione in cari-ca di Romania, infatti, si trova

Cluj, un lavoro all’italianaServe un’impresa per battere l’Inter, occhio al portoghese Rui Pedro

al quinto posto in campionato, a tre punti dall’Europa e addirittu-ra a dodici dalla Steaua Bucarest capolista, in attesa della ripresa del campionato dopo la pausa in-vernale, prevista per il prossimo weekend contro il Vaslui. Anche quest’anno il Cluj rappresenta una Babele del calcio, con gioca-tori rumeni, portoghesi, francesi, uruguaiani, croati, greci, brasilia-ni e ovviamente (gli immancabili) italiani. Perché con l’Italia c’é un solido legame che dura da anni, fatto di allenatori, come Bergo-di, Trombetta e Mandorlini, e di giocatori, da De Zerbi a Sforzini, per arrivare a Piccolo e Lignani. Il mercato invernale ha indebo-lito il Cluj, che ha perso in una sola finestra, la punta senegalese Sougou, passato al Marsiglia per tre milioni di euro, e soprattutto il centrocampista offensivo brasi-liano Rafael Bastos, che ha scelto i soldi dell’Al Nassr. Per sostitu-

irli sono arrivati rinforzi ancora dall’Italia, la punta francese del Cittadella Maah e il centrocam-pista Nwankwo Obiora, fresco campione d’Africa con la Nigeria. Il tecnico Paulo Sergio, scelto dal Cluj a fine ottobre dopo i no di Marino e Novellino, fa giocare un calcio tipicamente portoghe-se, un 4-2-3-1 molto offensivo, che in fase di copertura può di-ventare un 4-4-1-1 all’italiana. Contro l’Inter servirà difendere bene e ripartire. L’uomo più pe-ricoloso è la punta scuola Porto Rui Pedro, nove gol in 34 partite in questa stagione, passato alla storia per aver provato a battere, ai tempi dell’Under 21 in un’ami-chevole contro Capo Verde, un rigore “a due”, passando la palla ad un compagno (Pereirinha, ora alla Lazio), invece di tirare diret-tamente in porta. Quattro anni dopo vuole diventare l’uomo che ha eliminato l’Inter. Rui Pedro, pericolo pubblico numero uno dei romeni

Lo sport in Italia cambia nome. Giovanni Malagò, superando a sorpresa la concorrenza di Raffaele Pagnozzi, è diventato il 15° presi-dente del Coni (Comitato Olimpi-co Nazionale Italiano), il sesto del dopoguerra. La nomina è arrivata

Malagò succede a PetrucciIl nuovo presidente del Coni ha superato a sorpresa il favorito Pagnozzi

dal Consiglio Nazionale Elettivo. Succede a Gianni Petrucci. Roma-no, 53 anni, due figlie, al vertice del circolo sportivo canottieri Aniene, Malagò è stato eletto con 40 voti, uno in più della maggioranza ne-cessaria, e ha battuto il grande fa-

vorito Raffaele Pagnozzi, che ha ottenuto 35 preferenze (una scheda nulla tra i 76 grandi elettori). Tra le sue attività extrasportive, Malagò è al momento amministratore de-legato e socio del Gruppo Sa.Mo.Car. Spa; presidente, amministra-

tore delegato e socio della Samo-fin Spa, società di partecipazioni. Dal 2002 al 2008 è stato poi con-sigliere di Air One Spa, consigliere d’Amministrazione (dal 2002) e attualmente Socio de «La Grande Cucina Srl» (Proprietà Casina Va-ladier - Roma). Dal 2002 al 2010 consigliere di amministrazione di Banca di Roma e successivamen-te di Unicredit. Membro dal 2002 della Consulta Regionale FAI La-

zio e socio promotore e consi-gliere (dal 2002) dell’Associazio-

ne «Amici dell’Ospedale Bambino Gesù Onlus.

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 9

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La Champions non regala solo Milan-Barcellona. Stasera va in onda un’altra importante gara, quella di Istanbul, fra il Galatasa-ray e lo Schalke 04. Un match ca-pace di regalare sicuramente tante emozioni dal momento che i tede-schi si presentano con l’eclatante biglietto da visita di vincitori del Gruppo B davanti all’Arsenal, che non è l’ultimo arrivato. La stessa cosa non la si può affermare per i turchi piazzatisi alle spalle del Manchester United nel Gruppo H. Intanto in questa fase degli ot-tavi una sola squadra ha fatto voce grossa centrando un risultato im-portante e prestigioso a Glasgow

prova a fare lo sgambetto al GalatasarayStasera i tedeschi nella tana del lupo turco Champions

di Laura Tangari

col Celtic: la Juventus. In Scozia ci aveva lasciato le penne anche il Barcellona dei fenomeni e aver espugnato il Celtic Park con un significativo 0-3 è sicuramente un motivo di grande soddisfa-zione per la squadra di Conte. IL prossimo 6 marzo a Torino i bian-coneri, salvo terremoti, di con-seguenza dovrebbero regalare ai propri tifosi il passaggio ai quarti di finale. Le altre gare registrano il successo del Psg a Valencia con Ibrahimovic cacciato dal terreno di gioco nel finale per un calcio-ne a Guardado e di conseguen-za assente al Parco dei Principi nella partita di ritorno, mentre

fra Real Madrid e Manchester al Bernabeu finisce in parità (1-1) dopo che gli inglesi stavano as-saporando la vittoria. Mourinho, infuriato, non ha ancora perdona-to le amnesie difensive della sua squadra e nella sfida del 5 marzo rischierà grosso se non ce la farà a superare il turno. Altra gara, al-tro pareggio. A portarsi a casa un punto prezioso è stato il Borussia Dortmund che in Ucraina, allo scadere, ha agganciato il 2-2 get-tando nello sconforto Lucescu che già stava festeggiando la vittoria. Ieri sera, mentre il giornale era in chiusura, sono scese in campo Porto-Malaga e Arsenal-Bayern

Monaco. Nella classifica dei mar-catori della Champions 2912-13 comanda Cristiano Ronaldo con sette reti seguito Yilmaz del Gala-tasaray con sei mentre con cinque gol ci sono Lewandowski (Borus-sia Dortmund), Oscar (Chelsea), Alan (Braga) e Leo Messi che proprio sabato in Liga è andato a segno per la quattordicesima volta consecutiva portando a quota 37 le realizzazioni in campionato in 24 gare.

Lo Schalke 04

Tre italiane in corsa. Una vincen-te (Inter), l’altra pareggiante (La-zio), la terza perdente (Napoli). L’Europa League regala sorprese a non finire. La più inguaiata del-le nostre rappresentanti è sicu-ramente il Napoli che andrà in Repubblica Ceca ad affrontare il Viktoria Plzen trionfatore al San Paolo con un secco 0-3 capace di far venire le lacrime agli occhi a De Laurentiis e imbufalire tre-mendamente Mazzarri. Ci vuole l’impresa. Ma il Napoli di questi tempi, vedi lo 0-0 con la Samp dell’altro giorno, non sembra in grado di poter rovesciare la situa-zione centrando il passaggio del

L’Inter nella terra dei vampiriI nerazzurri in Transilvania si giocano il passaggio del turno con i ferrovieri del Cluj. Napoli disperato a Plzen

di Luigi Sada

Europa League

turno. Sta un po’ meglio, si fa per dire, l’Inter, brava a battere i ru-meni del Cluj a San Siro col classico 2-0, ma peri-colosamente sulla china di una crisi assai preoc-cupante dopo il poker incassato in campionato domenica sera dalla Fio-rentina. Con quale mo-rale la Beneamata incro-cerà le armi con l’undici guidato da Paulo Sergio non si sa, anche se in campo internazionale la psicosi del campionato potrebbe essere in parte

cancellata. Fare pronostici in que-sto momento, di conseguenza,

è molto difficile, anche se con le rumene finora i risultati positivi

sono dalla nostra parte. Chi può guardare con un po’ più di sere-

nità il programma di do-mani sera è sicuramente la Lazio che, però secca-mente battuta per 3-0 dal Siena dovrà guardrsi alle spalle in merito alle cri-tiche piovutegli addosso. Intanto dovrà respingere gli attacchi del Borussia Monchengladbach il qua-le, in Germania bene o male, ha ribattuto colpo su colpo segnando tre reti pesantissime (3-3 il finale) che le regalano due risulta-

ti su tre nella gara dell’Olimpico. Concedendo una piccola panora-mica sulle altre partite di ritorno dei sedicesimi, si presentano bene le tre russe, l’Anzhi di Eto’o, lo Ze-nit di Spalletti e il Rubin Kazan. Il primo andrà ad Hannover forte del 3-1 casalingo, il secondo sarà a Liverpool con in tasca il 2-0 di San Pietroburgo e il Rubin ospi-terà a Kazan quell’Atletico Ma-drid campione in carica battuto al Calderon per 0-2 grazie ai gol di Karadeniz e Orbaiz. Da seguire Lione-Tottenham dove gli inglesi presentano un Bale in forma stre-pitosa.

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Mercoledì 20 Febbraio 201310

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i Clubdi Giovanni Labanca

Sono davvero molto arrabbiati i tifosi milanisti che fanno capo all’Associazione Milan Club del Belgio. Più di tutti, ci sembra Pino Dessole, presidente del Mi-lan Club “La Louviere” che conta 550 iscritti. Dessole e la sua “ar-mata” hanno da sempre seguito il Milan nelle trasferte europee, trovando ovunque serena ospi-talità nel settore a loro riservato. Non è stato così, invece, nello stadio “Constant Van den Stock” dove è andata in scena la partita di Coppa Campioni tra i belgi ed i milanesi. Lasciamo, dunque, “la penna” a Pino Dessole che non vede l’ora di denunciare l’acca-duto. “Come in ogni trasferta noi non lasciamo niente al caso, tutto è preparato nei minimi dettagli, perché vengono con noi intere fa-miglie anche con bambini piccoli. Non deve accadere nulla, perché noi rispettiamo rigorosamente le disposizioni che ci vengono date dai responsabili delle forze di si-curezza dello stadio. A Bruxelles, le cose non sono andate per il verso giusto per colpa della stes-sa tifoseria milanista proveniente dall’Italia. Mi spiego meglio: era-vamo nel nostro settore con il po-sto numerato e ci apprestavamo a consumare una sana colazione, felici di vedere il nostro Milan all’opera per la vittoria (come poi è successo, per nostra fortuna). All’improvviso, come una vera e propria orde di barbari inferociti,

Milan Club Belgiotrasferta difficile ad Anderlecht

sicuramente avevano dato fon-do a parecchie bottiglie di vino e birre, i tifosi della Curva Sud, con una prepotenza inaudita, hanno cominciato prima a sbef-feggiarci e poi a pretendere che noi lasciassimo la nostra pagata postazione. Un comportamento assolutamente incomprensibile, trattandosi di tifosi dello stesso colore. Abbiamo cercato, prima con calma e poi con più insisten-za, di farli recedere dai loro belli-

cosi propositi, ma ogni tentativo di ragionevolezza è stato vano. Nel frattempo, i bambini spaven-tati hanno cominciato a piangere, per la disperazione dei genitori, mentre il settore a noi assegnato si andava sempre più affollando nell’imminenza del fischio d’ini-zio. Purtroppo, gli esponenti del-la CURVA SUD, spesso esagitati anche a Milano, non hanno voluto sentire ragioni e, alla fine, l’hanno avuta vinta loro perché noi ab-biamo sapientemente ceduto, per evitare guai peggiori e salvaguar-dare l’incolumità di tutti i ragazzi. Attraverso la vostra testata voglio apertamente segnalare quanto è accaduto al Presidente Berlusco-ni e all’AIMC, perché prendano dei provvedimenti punitivi nei confronti di questi pseudo tifosi,

che con il loro comportamento davvero non encomiabile e poco esemplare, gettano cattiva luce sul Milan stesso e sugli altri tifosi che, invece, mantengono sempre un contegno degno di civiltà e spor-tività. Lo chiedo non solo a nome dei miei soci, ma anche per conto degli oltre tremila iscritti di tutti i Milan Club del Belgio. Noi que-sta sera saremo a San Siro, come sempre nelle partite decisive, per assistere al grande incontro con il Barcellona. Non dovrebbe acca-dere nulla, come speriamo tutti. Se dovessimo essere ancora ber-saglio di stupide intemperanze da parte di chicchessia, reagiremo di conseguenza. Insomma, “CURVA SUD avvisata, Curva Sud mezza salvata”. Stadio5 ha ritenuto giu-sto rendere noto questo brutto

episodio che non fa ono-re a tifosi che hanno sempre di-m o s t r a t o m a s s i m a correttezza, però le pe-core nere, purtroppo, non manca-no mai.

Il presidente del Milan Club “La Louviere” Pino Dessole al Parlamento Europeo

I soci Milan Club La Louviere

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 11

L’Angolo di Franco Rossigentilmente concesso da francorossi.com

L’ignoranza, specialmente quella degli italiani, è stata la causa di molti, trop-pi, delitti calcistici commessi in nome dell’Ajax. All’inizio degli anni Settanta la squadra di Amsterdam, fondata da emigranti greci (da qui il nome in me-moria di Ajace), incantò il mondo con un calcio assolutamente nuovo, straor-dinario e bellissimo persino da un pun-to di vista estetico. Difensori in grado di giocare con entrambi i piedi in ogni settore, centrocampisti capaci di costru-ire e concludere, attaccanti che segnano e ripartono. Tutti dotati di grandissima tecnica individuale messa al servizio di una squadra tatticamente straordi-naria. Fuorigioco sistematico, pressing dappertutto e gli avversari non sempli-cemente battuti, ma stracciati e anni-chiliti. I successi europei di quell’Ajax convinsero molti allenatori a intrapren-dere la strada del “gioco all’olandese” senza accorgersi, però, che quella stra-da poteva essere seguita a patto che si disponesse di atleti straordinari, capaci anche e sopratutto a giocare al calcio. Di gente simile in precedenza se ne era vista poca. In Italia c’erano stati Ferrari negli anni Trenta e Valentino Mazzola nel decennio successivo che avevano personificato il calciatore capace di fare tutto e farlo bene. Nel mondo l’argen-

Ajax, l’ultima squadra a reinventare il calcio

tino Di Stefano, l’ungherese Boszik, il brasiliano Pelè e l’inglese Bobby Charl-ton erano riusciti a mostrare una bra-vura tecnica, una duttilità tattica e una potenza atletica simile a quella degli olandesi. Ma non se ne erano mai vi-sti tanti assieme come in quell’Ajax. Johann Cruijff era un fuoriclasse asso-luto, Krol e Sourbier difensori in grado di dettare precisi passaggi da quaranta metri come se avessero un telemetro nei piedi, Haan era in grado di fare il regista, il cursore, l’incontrista e l’attac-cante con la stessa naturalezza. E così via. L’Ajax vinceva tutto e la nazionale olandese niente. Perchè? La domanda se la ponevano in pochi, non se la pone-vano di sicuro quegli allenatori che in ogni parte del mondo (e purtroppo anche in Italia) decisero di imi-tare quel modo di interpretare il calcio. L’Ajax vinceva perchè aveva dei campioni che altre squadre di club non aveva-no. Non vinceva “solo” per il modulo. L’Olanda perdeva i campionati del mondo per un motivo molto sempli-ce: la Germania nel 1974 e l’Argentina nel 1978 dispo-nevano di squadre che sul piano individuale erano

superiori. A parità di bravura. e anche quando il gap era mi-nimo, vincevano gli olandesi perchè sul piano tattico era-no superiori. Quando le in-dividualità degli avversari, invece, erano superiori l’Olanda perdeva. Non solo per infe-riorità, ma anche perchè il suo modo di giocare era a senso unico e non prevedeva variazioni tattiche. Illuminante la finale del Mondiale ‘74 con la Germania. In vantaggio per uno a zero dopo un minuto (rigore di Cruijff) l’Olanda con-tinua a giocare in attacco senza

Gli imitatori migliori : Torino, Barcellonae il Milan di Sacchi

pensare a difendersi e, seppur con con-tropiedi micidiali, è riuscita a perdere un titolo che con un minimo di saggez-za mai e poi mai avrebbe perso. In Italia le squadre che meglio hanno saputo

imitare l’Ajax sono state il Torino di Radice, che in Europa non ha vin-to niente perchè i suoi giocatori

erano “solo” i migliori degli ita-liani (le frontiere erano chiuse) e il Milan di Sacchi che ha vinto

ovunque perchè con Gullit, Rijkaard, Van Basten, Baresi, Maldini, Donadoni ecc, sareb-

be stato difficile anche pareggia-re. Senza tenere conto che non c’erano

le squadre inglese che negli otto anni precedenti la squalifica avevano visto sette coppe campioni: quattro con il Li-

verpool, due con il Nottingham e una con l’Aston Villa.

“Sui compagni ha lo stesso effetto dello svedese, infonde loro forza - queste le parole dell’amministra-tore delegato del Milan sull’at-taccante che ha deciso la partita contro il Parma grazie ad una magistrale punizione - Credo che la partita di venerdì sera dimo-stri a chi riteneva quello di Mario un acquisto mediatico che si sba-gliava. Si è trattato di un innesto importante dal punto di vista tecnico. Balotelli ha prodotto sui suoi compagni una sorta di ‘effetto Ibrahimovic’, dà forza e la infonde anche agli altri. Fortunatamente l’abbiamo preso per permettere a Pazzini ed El Shaarawy di recupe-rare dai loro problemi fisici”. An-che Allegri ha sottolineato, nel dopo partita, la prestazione di Balotelli: “Ha deciso di tirare lui, che li calcia molto bene. Giovedì in allenamento le avevano provate sia lui che Niang e Boateng, alla fine ha tirato Mario ed è andata bene, dal momento che ha segna-to. Nel corso della partita ha subi-to diversi falli ed è stato molto bra-vo a non reagire. Ogni tanto tende a perdere un po’ la calma, credo che progressivamente migliorerà su questa cosa”. 

BALOTELLIE’ COME IBRA

di Marjlja Bisceglia

In foto: Hendrik Johannes Cruijff, è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore olandese, commissario tecnico della Selezione di calcio della Catalogna e consulente dell’Ajax.

Il Barca, qualche volta, sa anche essere tenero con gli avversari. Dopo il 6-1 inflit-to al Getafe la scorsa settimana la squadra di Vilanova, nel match di preparazione della Liga per la trasferta odierna di San Siro col Milan, non ha pigiato il piede sull’acceleratore andando a vincere a Granada soltanto per 2-1 rimontando con una doppietta di Messi il gol d’apertura siglato da Ighalo al 26’. Coincidenze del calcio giocato perché anche il Milan nella sfida casalinga di venerdì col Parma aveva concluso la sua fatica con lo stesso risultato. La differenza tuttavia c’è. Il Barca nel suo organico ha un certo Messi che, non con-tento del Pallone d’oro, continua a infilare record su record in Liga. Con le due reti messe a segno col Granada il fuoriclasse argentino ha infatti centrato la 37° marcatura in Liga in 24 gare. Inol- tre il ragazzo di Rosario è riuscito a segnare per la quattordi-cesima volta consecutiva polverizzando (già da qual- che settimana) il primato del brasiliano Ronaldo. Record personale e Granada a parte, per i blaugrana è un nuovo allungo in Liga dove il vantaggio in classifica sull’Atle- tico Madrid, secon-do, ha toccato quota dodici.

SuperMessialtro recordIn Liga 37 gol in 24 partite2 gol dell’argentino anche al Granada

di Luigi Sada

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Mercoledì 20 Febbraio 201312

Basketdi Beppe Vigani

Il momento della verità è arri-vato. L’Hockey Milano Rossoblu ha pescato la carta Val Pusteria dal mazzo delle formazioni più forti in circolazione e dovrà dare letteralmente l’anima se vorrà sperare di proseguire il cammi-no nei playoff. La squadra che, al meglio delle sette partite, ne vin-cerà quattro accederà di diritto alle semifinali. La truppa mila-nese si trova ad affrontare il team più fisico della serie A, capace di mantenere la vetta della classifica per tutto il corso della stagione e di tenere il passo con Renon e Bolzano anche nella seconda par-te del campionato, concludendo proprio in mezzo alle due rivali, rispettivamente prima e terza classificate. I precedenti in cam-pionato premiano nettamente i

Fuori il cuoreHockey su ghiacciodi Debora Cheli

Milano è ai playoff contro il Val Pusteriapusteresi, vincitori di tre incontri su quattro, grazie ai numeri di Jo Jensen, top scorer dei Lupi con 44 punti, assieme all’ex rossoblu Pat Iannone, autore di 19 reti e quasi altrettanti assist in campionato. Anche il goalie Aubin non è da sottovalutare, secondo a presta-zioni sono a Hell del Bolzano, grazie anche al turnover effettua-to dall’allenatore Adey, il quale lo ha sapientemente alternato nel corso della regular season con il back-up Kosta. Archiviata gara 1, Milano ospiterà il Brunico doma-ni sera per il secondo atto: la sire-na d’inizio è prevista per le 20.30. Sarà una partita molto importan-te sul piano morale perché i ros-soblu devono approfittare fino in fondo del sostegno della tifoseria al completo e soprattutto del fat-

Andrew Raycroft, portiere del Milano

L’Olimpia ha messo la quintaL’’EA7 che non ti aspetti. Dopo il fallimento in Coppa Italia, la squadra di Sergio Scariolo se la doveva vedere con l’Acea Roma, che al Forum settimana scorsa aveva fatto fuori Cantù ai quar-ti. Per l’Olimpia con i capitolini è arrivata la quinta vittoria con-secutiva (per 79-66), ma la vera notizia di domenica scorsa è stata il ritorno di Fotsis, che con 21 punti (5/5 da tre) e 7 rimbalzi ha rispolverato il cannone, che l’ha reso famoso in tutta Euro-pa. Male Borousis, ma quello che contava era vincere. Con l’arri-vo di Marques Green i milanesi

I milanesi tornano alla vittoria: Coppa Italia dimenticatasono più equilibrati, Langford, Hairston, Gentile e Fotsis ricevo-no palle più pulite, anche se a vol-te pecca un po’ in difesa. Green, quando è aggredito nella propria metà campo, deve essere protet-to, altrimenti è dura difendere. L’ex playmaker di Avellino riesce a trovare geometrie di gioco, so-prattutto, quando la squadra è in velocità. Il regista tascabile è anche un ottimo tiratore da tre e qualche spacca in due la partita. Non è oro tutto ciò che luccica, se è vero che quello che ha detto la Coppa Italia. I milanesi, contro Roma, sono stati sempre in van-

taggio e non hanno faticato più di tanto. Da rivederli nei match più infuocati, quando saranno chiamati a giocare di squadra. I Scariolo-boys, contro Varese per esempio, arrivati a -6 si sono sciolti come neve al sole, incapa-ci a reagire e colpevoli di perdere dei palloni decisivi. Tornando al match di Roma, a giustificazione della squadra allenata da Marco Calvani c’era l’assenza di Luigi Da Tome, il giocatore più forte italia-no, troppo importante per non far pesare una sconfitta comun-que meritata. Domenica pros-sima l’Armani andrà a far visita

alla Trenkwalder Reggio Emilia, con la quale uscì sconfitta al Fo-rum per 78-66. Un particolare: in quella partita mancava ancora Langford e Fotsis fece un’ottima partita, cosa che ultimamente non capita più. I reggiani sono reduci da due vittorie consecu-tive, con Roma e Biella, e hanno raggiunto il settimo posto in co-abitazione con Venezia (sconfit-ta da Sassari) e Brindisi (che ha battuto Cantù). Sorride anche la classifica di Milano, che ora è al quarto posto insieme con Roma e Cantù, cui pesa sempre di più la cessione di Markoshvili.

Saugella in campo con il pubblico del-le grandi occasioni, presenti circa 500 spettatori, tra cui una folta delegazio-ne di squadre del CSI che, prima della partita, ha realizzato striscioni per le loro beniamine. Una partita pratica-mente a senso unico, con Monza pie-namente padrona del campo che non regala nulla alle avversarie. Saugelle sempre più sole al comando della clas-sifica, Albese che perde un punto sul campo di Desio e rimane staccata di ben otto punti dalla capolista. Mazzo-la schiera il solito starting seven, con Sintoni in regia, Agostinetto opposto, le bande Lugli e Bonetti, la coppia dei centrali Facchinetti e Agostinetto ed il libero Polato; Moglio risponde con Saveriano in palleggio in diagonale con Fragonas, Biganzoli e Giacomel schiacciatrici, le centrali Bogliani e Akrari e come libero la giovane Par-langeli. Il commento del DS  Chri-stian Merati: “La vittoria di oggi è la

Antonis Fotsis, ala dell'EA7 protagonista contro Roma

Foto di Savino Paolella 2013

Be. Vig. - Dal mese di genna-io, il capoluogo meneghino sta ospitando un intero circuito in-vernale di Beach Volley: il Mila-no Beach Volley Mikasa Winter Circuit, organizzato dal Comitato Regionale della Lombardia e dal Comitato Provinciale di Milano della Federazione Italiana Pal-lavolo, con la collaborazione di Mikasa. La manifestazione, arti-colata in quattro tappe maschili e altrettante femminili, ha preso il via da gennaio e terminerà a maggio 2013 in quattro impianti di Milano e provincia: il Palauno Beach Volley di largo Balestra, il Quanta Sport Village di via As-sietta, il Centro Pavesi FIPAV di via De Lemene e il Beach Volley Marconi di Segrate.Possono partecipare al circuito tutti gli atleti regolarmente tes-serati per l’attività di beach volley e per una società affiliata alla FI-PAV. Ogni tappa vedrà la parteci-pazione di un numero massimo di 32 coppie di giocatori, per un totale complessivo di 512 atleti; la formula prevede la formazione di 8 gironi da 4 coppie ciascuno

Il Beach volley travolge MilanoContinua la pallavolo sulla sabbia nei palazzetti meneghini

e un tabellone a eliminazione di-retta a partire dai quarti di finale. Calendari e orari di gioco di ogni singola tappa saranno pubblicati sul sito del Comitato Regionale, www.lombardia.federvolley.it. Le tappe del torneo femminile dopo le giornate del 13 gennaio e 17 febbraio, dà appuntamento per il 17 marzo e 21 aprile (sem-pre nella giornata di domenica), mentre i protagonisti del torneo maschile, dopo essere scesi in campo il 3 febbraio, torneranno il 3 marzo, 7 aprile e 5 maggio. Alla conclusione del circuito si svolge-rà il Master finale, entro la fine di maggio, in data ancora da stabili-re. Il torneo assegnerà punti per la classifica nazionale di Beach Volley, secondo le modalità pre-viste per i tornei regionali Over 16, e riconoscimenti alle prime tre coppie classificate di ogni tap-pa. L’iscrizione ha un costo di 50 euro a tappa per ciascuna coppia partecipante. Per qualsiasi infor-mazione è possibile contattare l’indirizzo mail [email protected] o il numero telefonico 02-66101821.

tore campo, in quanto gara 4 si giocherà al Pala Tazzoli di Torino causa indisponibilità dell’Agorà. Nel palazzetto milanese, infatti, sono previsti i Mondiali juniores di pattinaggio artistico a partire dal 27 febbraio e fino al 3 marzo. A conti fatti, quella di domani po-trebbe essere l’ultimo match che i ragazzi di Insam giocheranno sul ghiaccio di casa. Una brutta tego-la che cade sulla società milanese, proprio quando l’interesse verso il campionato si fa più intenso e la visibilità del team è massima. Mi-lano è da sempre una città proble-matica quando si parla di struttu-re sportive. Chiuso da tempo lo storico Piranesi, resta solo lo Sta-dio Agorà, unico spazio privato a disposizione di professionisti e appassionati del ghiaccio.

Campionato B1F Saugella Team Monza - Lilliput Settimo

di Silvia Fortunato

miglior risposta a chi diceva che il Saugella Team era in calo; la squadra ha espresso un gioco spumeggiante e fluido, con di-fese e contrattacchi da manuale”. Il Saugella Team Monza tornerà al PalaIper di via Stucchi  saba-to 23 febbraio alle 21:00 contro Vigneti Valle Roncati.

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Mercoledì 20 Febbraio 2013 13

di Beppe ViganiAtleticaLa 10K Liberi di Correre, giun-ta alla sesta edizione, torna alla grande a invadere il centro di Monza, sabato 18 e domenica 19 maggio 2013. L’appassionan-te corsa su strada prevede come sempre la 10K CHRONO, gara agonistica nazionale Fidal che nelle edizioni passate ha coinvol-to alcuni tra i migliori interpreti italiani del fondo e mezzofondo, in programma quest’anno alle ore 21.00 di sabato 18 maggio, e la DIECIK POPULAR, al via alle ore 10.00 di domenica 19 maggio per 5 o 10 km a passo libero tra le suggestive vie e i luoghi storici del centro di Monza. L’appuntamento nel centro di Monza è in piazza Trento e Trieste, per battere i re-cord ottenuti entrambi, proprio nella scorsa edizione, dal maroc-chino di Casablanca, classe 1979

A Monza il regno della 10K ChronoIn primavera grande kermesse nel capoluogo brianzolo

in forze alla Daini Carate Brianza, Lahcen Mokraji, già campione nel 2011, con 30’50” a una media di 3’04” al chilometro e dall’azzurra del CS Esercito Elena Romagno-lo che ha dominato la gara, non solo femminile (quarta assoluta), in 34’09” abbassando il record precedente della manifestazione di quasi due minuti (precedente della maratoneta azzurra Lucilla Andreucci con 36’03” nel 2008). Come ogni anno, chi correrà la 10K CHRONO potrà gratuita-mente correre anche nella DIE-CIK POPULAR sempre sullo stesso percorso della prova ago-nistica. Il sito www.diecik.it è disponibi-le per ogni delucidazione e per soddisfare qualunque curiosità così come l’indirizzo mail [email protected]

Di seguito il prestigioso albo d’oro maschile e femminile: ALBO D’ORO MASCHILE 2008 Migidio Bourifa (Atl. Valle Brembana) 31’25” 2009 Amor Rached (Pro Sesto) 31’05” 2010 Paolo Finesso (Ginn. Comense 1872) 30’56” 2011 Lahcen Mokraji (Daini Carate Brianza) 30’53 2012 Lahcen Mokraji (Daini Carate Brianza) 30’50” (Record della manifestazione) ALBO D’ORO FEMMINILE 2008 Lucilla Andreucci (Forestale) 36’03” 2009 Marzena Michalska (Fiamme Oro Padova) 36’27” 2010 Cecilia Sampietro (Ginn. Comense 1872) 37’49” 2011 Anna Maria Mazzetti (Friesian Team) 36’04” 2012 Annamaria Romagnolo (CS Esercito) 34’09” (Record della manifestazione)

PRESIDENTE FICTS PROF. ASCANI AL COMITATO INTERNAZIONALE OLIMPICOMEETING A LOSANNA PER I PROGRAMMI FICTS 2013

IL PRESIDENTE FICTS PROF. FRANCO ASCANI AL CIO A LOSANNA

Il Presidente della FICTS Prof. Franco Ascani, Membro della Commissione “Cul-tura ed Educazione Olimpica del CIO”, par-teciperà, il 28 Febbraio a Losanna, ad una serie di riunioni con i rappresentanti del Comitato Internazionale Olimpico e con i dirigenti del Museo Olimpico tra cui il Di-rettore Dott. Francis Gabet. Il Prof. Ascani presenterà il nuovo Progetto – già appro-vato in Commissione - per produzioni au-diovisive ispirate all’idea di Olimpismo e alla diffusione dei suoi valori. Saranno de-finiti: il Calendario ufficiale dei 14 Festival del Circuito Internazionale “World FICTS

Challenge 2013” ed i Programmi delle at-tività internazionali della Federazione che mirano a sfruttare il linguaggio universale dell’immagine sportiva e le straordinarie potenzialità della televisione, di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione (Social Network, Web Tv e Portable Device).

IL FESTIVAL DI BARCELLONA APRE IL “WORLD FICTS CHALLENGE 2013”

Il mezzo di presentazione che la FICTS uti-lizza per la promozione e la diffusione dei valori olimpici e della cultura dello sport è il “World FICTS Challenge”, Campionato Mondiale del Cinema e della Televisione sportiva, una competizione per opere ci-

nematografiche e televisive provenienti dai 5 Continenti che si sviluppa in 14 fasi compresa la Fase Finale. Barcellona, che ospiterà dal 17 al 20 aprile la quarta edizione del “BCN Sports Film - Barcel-lona International FICTS Festival”, sarà la prima tappa del 2013. L’evento è or-ganizzato - nell’ambito del Campionato Mondiale di Cinema e Televisione Spor-tiva “World FICTS Challenge” - dalla “Fundacio Barcelona Olimpica” diretta dal Dott. Juli Pernas Lopes (direttore del Museu Olímpic i de l'Esport) in collabo-razione con la “Nikita Distribution”, con il sostegno della FICTS, del Comitato Olimpico Spagnolo, dell’Ayuntament de Barcelona Institut Barcelona Esport e del Consiglio Superiore dello Sport. Il “Museu Olímpic i de l'Esport” di Barcel-lona, che rientra nel Network dei Musei Olimpici del CIO, ospiterà la Cerimonia di Inaugurazione alla quale sarà presen-te il Presidente della FICTS Prof. Franco Ascani. La Sala Àmbit cultural of el Cor-te Inglés sarà le sede delle proiezioni e dei Meeting. Nell’ambito del “Barcelona International FICTS Festival” – diret-to da Augustì Argelich - avrà luogo il Workshop "Contenuti sportivi audiovi-sivi: opportunità di business" che mira alla progettazione e allo sviluppo di una nuova strategia di business in linea con le tendenze del mercato. Le iscrizioni scadono il 15 febbraio. Info: www.bcn-sportsfilm.org. Archivio: tutte le newslet-ter della FICTS pubblicate nel 2009/2010/2011/2012/2013 sono a Vo-stra disposizione.Richiedile al nostro Ufficio Stampa: [email protected].

Vittoriacol brividoContinua l’inseguimento al secondo posto

Rugbydi Toni Morandi

zioni del campo di gioco”. A onor del vero, spavento per la sconfitta a parte, il tabellino della partita di Lecco racconta di tre mete a uno per RGM, segnate dal capitano Daniele Morabito, Filippo Vici-nanza e Alberto Catanese. Segna-ture che indicano il potenziale offensivo della squadra di Berton-cini che possiamo prevedere che tornerà a esprimersi al massimo, quando i campi torneranno buoni e aiuteranno la volontà di gioca-re, più di quella di distruggere. La brutta vittoria, deve dare forza alla squadra, per affrontare domenica il recupero con Parabiago. Una tra-sferta molto difficile, che potrebbe

restituire il secondo posto a RGM. E’ un incrocio pericoloso di questa stagione, perché Parabiago, salito al quarto posto della classifica, è la rivelazione del girone A del Cam-pionato Nazionale di Serie B.“Parabiago è una bella squadra - sostiene Antonio Raimondi - ha investito bene le proprie risorse. Ha delle individualità interessanti, che in serie B possono fare la dif-ferenza in qualsiasi momento. Noi dobbiamo dimostrare maturità e avere l’aggressività necessaria in queste situazioni”.

È stata una vittoria brutta, sporca e cattiva e nessuno a Rugby Grande Milano ha voglia di fare lo schizzi-noso. La trasferta di Lecco ha por-tato i quattro punti della vittoria con un 21-20 maturato grazie ad un calcio di punizione di Fabrizio D’Amico, quando ormai il tempo era scaduto. “Ci siamo complicati la partita da soli - afferma il diret-tore sportivo Antonio Raimon-di - facendoci tirare dentro nella

confusione e rischiando veramen-te la clamorosa sconfitta”. L’im-pegno non è mancato, ma non c’è stata la maturità e la freddezza di indirizzare la partita su un livello di tranquillità, facendo fruttare la superiorità mostrata praticamente in tutte le aree del gioco e in par-ticolare in mischia ordinata e in rimessa laterale. “E’ un momen-to difficile della stagione - spiega Achille Bertoncini - soprattutto perché non riusciamo ad allenar-ci con continuità a causa del mal tempo e delle conseguenti condi-

Simone Rossi del RGM lan-ciato in meta

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Mercoledì 20 Febbraio 201314

di Riccardo SadaMusica

Sia chiama “Taiyo” il nuovo album di Marc Romboy e Ken Ishii uscito su Systematic. Nonostante più di settemila chilometri distanzino i due dj, “Taiyo” (che in giapponese significa “sole” o, meglio ancora, “l’origine di tutto”) risulta essere un album molto intimo, che mette d’accordo i pensieri dei due autori. Una visione musicale condivisa, questa della coppia. “La sfida infatti è stata quella di bilanciare le nostre sottili differenze portando al centro dell’ascolto i nostri fan comuni”, dicono i due. A livello tecnico e di

Suoni e visioni moderneDue libri da avere, della musica italiana interessante, della sana Italodisco e della techno avanguardista Tanto arrosto e poco fumo, tra le uscite discografiche e bibliografiche

Beppe Tripoli nasce a Palermo. Giovanissimo, frequenta una scuola d’arte e grazie alla sua passione per il teatro e la musica inizia a lavorare in Rai come speaker. Viene quindi chiamato a collaborare presso un’importante emittente radiofonica privata. Proprio grazie alla radio viene notato da una grande e irripetibile voce della Sicilia: la folk singer Rosa Balistreri. Da quest’ultima viene artisticamente… “adottato”. Per anni i due girano insieme tenendo spettacoli in cui si alternano con perfetto equilibrio corale. Tripoli entra in contatto con numerosi artisti dello spettacolo e della discografia, tra questi Giuni Russo e Mark Dagosto, giovane produttore discografico. Mettendo insieme alcuni brani editi e non, nasce l’album “A Sesso Unico”, che comprende quattro brani portati al successo da Giuni Russo (“Limonata Cha Cha”, “Le Contrade di Madrid”, “I Ragazzi del Sole” e “Babilonia”). I sette lavori inediti che completano l’album spaziano dalle più intime emozioni (“Amore Nuovo”, “Ulivi Saraceni”, “Nei Bar di Brest”, “Al Vento”, “A Sesso Unico”), all’ironia sorniona (de “La Mia Vespa e “Specchio Specchio delle Mie Brame”). Info su www.beppetripoli.com

Tripoli, un… “raccontatore di storie”

Le graduatorie del periodo che va dalla metà alla fine degli anni Settanta sono tutte nel nuovo libro di Vince Aletti (colui che coniò il termine… “Discomusic”): “The Disco Files 1973-78…”. Un libro interessante, che racchiude le classifiche dettagliate e settimanali dei dischi top dal 13 settembre 1973 al 16 dicembre del 1978. Arricchito da commenti e recensioni, il lavoro infinito e accurato dello scrittore risulta un vero e proprio viaggio all’interno di un settore fantastico e in piena espansione. Oggi la Disco deve molto ad Aletti, probabilmente il primo grande giornalista americano a occuparsi dell’emergente ascesa del fenomeno underground in fatto di clubbing. “Le discoteche non sono mai morte, sono solo rientrate in quell’ambito underground a cui gli irriducibili del ballo, come neri, latinoamericani e omosessuali, alla fine appartengono”, sostiene Aletti. “Il dj viene prima di tutto: il destino di molte persone è nelle sue mani. È la sua idiosincrasia che mi affascina e che contribuisce a definire i gusti particolari”.Info su www.maurizioclemente.com/site/vince-aletti-discofile.html

“The Disco Files 1973-78…”le classifiche settimanali dei dischi top

Presso Oca (Officine Creative Ansaldo), Pugliapromozione e Barley Arts hanno presentato Food Sound System, una serata di concerti, dj set, immagini, cibo e vini pugliesi sapientemente remixata dal celebre Donpasta. Il dj che cucina (o lo chef che mixa: dipende dai punti di vista) ha da poco dato alla stampa il suo nuovo libro, “La Parmigiana e la Rivoluzione”, presentato durante la manifestazione anche grazie alla partecipazione straordinaria ai fornelli e ai vinili di Alioscia (e con Raffaele Casarano, Marco Bardoscia, Ziblab e Insintesi). Il performer salentino è abile ad aprire le danze con il Cookin’ DJ Set, in cui cucina e consolle da dj, senza distinzione alcuna, come nello stile originale di Donpasta, formano un’unica postazione. Tutti i sensi sono chiamati in causa: vista, gusto, olfatto, tatto, udito. Ogni testo, ogni parola, ha un controcanto nelle immagini e nei suoni con la cucina che a sua volta è la musa ispiratrice per la musica e le melodie.Info su http://cucinamilitante.wordpress.com/ e www.donpasta.com

Donpasta: musica, ballo,“La Parmigiana e la Rivoluzione” Disco Modernism Records annuncia

il ritorno dei leggendari produttori Francesco Rago e Gigi Farina, che hanno dato vita durante la prima parte degli anni Ottanta a diverse produzioni destinate alla discoteca sotto lo pseudonimo di Atelier Folie, ‘Lectric Workers, Expansives, Message From The Future, Wanexa e Decadance. Ora, dopo trent’anni dalla nascita e dalla distribuzione della versione originale, “On And On (Fears Keep On)” viene ripubblicata dal team Italoconnection in collaborazione con Rago e Farina e con l’aggiunta della voce femminile di Vik. Il risultato è il progetto Decadance vs. Italoconnection contenente una versione completamente nuova,

Disco Modernism, ma è tornata l’Italodisco?

rinfrescata nei suoni ma ancora fedele allo spirito unico degli anni Ottanta. Ad arricchire la release ci sono ben tre remix: uno curato dal danese Flemming Dalum, uno dal talentuoso Sandro Codazzi e infine uno dalla coppia Leo Mas e Fabrice. Sono solo 300 copie in doppio vinile. Chi se le aggiudicherà? Info su https://soundcloud.com/italoconnection

Marc Romboy & Ken Ishii, se hai voglia di ballare duro

design sonoro la produzione è superiore alla media. Insieme così Romboy e Ishii hanno creato un’opera “post house” che rappresenta in realtà lo yin e lo yang della techno. L’ovest incontra l’est estremo e i club ringraziano.Info su www.systematic-recordings.com

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*** Lapo Elkann insiste con i libri. Ha presentato a Roma il suo ultimo capolavoro “Le regole del mio stile” che il giorna-lista Roberto D’Agostino l’ha presentato con una frase che la dice tut-ta: “Ha una capacità fondamentale di mettersi nei guai con le zoccole” e che ha molto divertito l’autore. Il rampollo di casa Agnelli ha dichiarato di non voler insegnare niente a nessuno ma insiste nella galoppata delle presentazioni. Saggia la non presunzione di insegnare ad altri come fare, quando si è all’estero, a subire un furto di gioielli e beni non dichiarati e per questo beccarsi una multa. Durante la presentazione del libro si è anche prestato a dare buoni consigli sulla situazione difficile del nostro Paese: “Per rilanciare un Paese, un’azienda bisogna essere una squadra, un gruppo”. Semplicemente geniale.

*** Carmen Russo ha partorito Maria, una bellis-sima bambina capellona come il papà, il giorno di San Valentino. La coppia è al settimo cielo. Il papà, Enzo Paolo Turchi, non sta più nella pelle dalla feli-cità, diventare padre all’età di 63 anni è impegnativo e molto importante: “Ce l’abbiamo fatta” ha urlato l’ex ballerino ai tanti fan in attesa di notizie. Il neo papà, in una prima intervista: “La bambina sta benissimo, è una capellona. E’ nata alle 9,45 e pesa 2.950 kg. Ogni scarafone è bella a mamma sua, ma tutti dicono che è bellissima, quindi siamo stati fortunati anche in questo. La cosa ancora più bella sta nel fatto che non ho pianto. Spesso una persona è debole su certe cose e su altre esce fuori una forza che è innata. Sono felicissimo. Ho tenuto la mano a Carmen e qualcosa ho anche sbirciato. Sono stato il primo a vedere Maria, ovviamente dopo i dottori. Mia moglie sta bene, è una donna eccezionale, fortissima, è davvero in gamba. Auguri.

Gossip & Curiosità

di Marjlja Bisceglia

*** Fabrizio Corona continua a far parlare di sé, non potrebbe esse-re diversamente. La sua battaglia personale è tutta spostata nei salotti tv contro chi, a suo dire, è poco informato sui fatti o più semplicemente contro chi cercherebbe, in modo subdolo, di infangare ulte-riormente il suo nome, come se non lo fosse già ab-bastanza. Continua il braccio di ferro con Massimo Giletti e con Barbara D’Urso. Il primo sarebbe sem-plicemente poco informato definendolo, sempre a suo dire, un criminale che ha industrializzato il de-naro per le estorsioni e, quindi, il re del gossip gli consiglia di studiare prima di parlare: “Vergognati e non fare lo schiavo. Fai del giornalismo poco in-formato”. Per la D’Urso meno parole ma più aspro: “Passando a Canale 5, è inutile ogni mio commento. Tutti sanno che i miei rapporti con la conduttrice sono quelli che sono, e il parterre, compreso il mio amico Sorge, sembrava il cast di avanti un altro Bo-nolis”. Assolto invece Mentana che avrebbe portato avanti il caso con la dovuta serietà e, soprattutto, con la necessaria professionalità.

*** Diego Armando Maradona è padre per la quinta volta e sembra che l’erede gli somigli molto. Ha finalmen-te vinto la battaglia contro il fisco italiano e i 40 milioni di euro, giustamente risparmiati, potrà tranquillamente utilizzarli per sfamare la prole. L’ultimo ar-rivato è Diego Fernando, pesa 3,2 kg e la mamma è Veronica Ojeda, ex com-pagna del calciatore, lo ha messo al mondo all’ospedale “Los Arcos” di Buenos Aires. Il bambino è nato dalla relazione, finita a novembre, con il Pibe de Oro. L’ex calciatore, oltre alle due figlie Giannina e Dalma avute dall’ex moglie Claudia Villafane, sembra provarci gusto a fare figli in rapporti extra coniugali e soprattutto sembra si diverta a non riconoscerli in modo semplicemente civile. Questa sorte è già toccata all’italiano Diego Armando Junior e a Jana.

*** Enrico Mentana sembrerebbe ancora in difficoltà, almeno da quan-to si intuisce dai post di sua moglie, Michela Rocco, sui social network che insinuerebbe di una migliore amica che come una serpe velenosa si intrufola nei rapporti di coppie già collaudate nel tempo e che al momento opportuno punge e avvelena. Non sem-brerebbero diretti al marito, ma lasciano riflette: “Se vostro marito vi tradisse con la vostra miglio-re amica che ha tenuto in braccio i vostri figli e ne approfittasse di un momento buio, come reagireste? Il peggior nemico lo troverete tra le persone che frequentano la vostra famiglia. Sono a conoscenza delle vostre dinamiche e dei vostri punti deboli”. E ancora più intrigante è il post dove si augura, se il marito avesse l’amante, che abbia scelto una giorna-lista impegnata a livello di una Barbara Serra e non una borgatara.

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Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011